Un dottore per marito

Page 1




ANNIE O'NEIL

Un dottore per marito


Titolo originale dell'edizione in lingua inglese: Santiago's Convenient Fiancée Harlequin Mills & Boon Medical Romance © 2017 Annie O'Neil Traduzione di Giacomo Boraschi Tutti i diritti sono riservati incluso il diritto di riproduzione integrale o parziale in qualsiasi forma. Questa edizione è pubblicata per accordo con Harlequin Books S.A. Questa è un'opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o persone della vita reale è puramente casuale. Harmony è un marchio registrato di proprietà HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved. © 2018 HarperCollins Italia S.p.A., Milano Prima edizione Harmony Serie Bianca gennaio 2018 Questo volume è stato stampato nel dicembre 2017 da CPI, Barcelona HARMONY SERIE BIANCA ISSN 1122 - 5420 Periodico settimanale n. 1771 dello 06/01/2018 Direttore responsabile: Chiara Scaglioni Registrazione Tribunale di Milano n. 377 dello 09/02/1982 Spedizione in abbonamento postale a tariffa editoriale Aut. n. 21470/2LL del 30/10/1981 DIRPOSTEL VERONA Distributore per l'Italia e per l'Estero: Press-Di Distribuzione Stampa & Multimedia S.r.l. - Via Mondadori, 1 - 20090 Segrate (MI) Gli arretrati possono essere richiesti contattando il Servizio Arretrati al numero: 045.8884400 HarperCollins Italia S.p.A. Viale Monte Nero 84 - 20135 Milano


1 Santi strinse i pugni fino a sentire dolore. Bene, non avevano perso la sensibilità. Aprì la mano, allargò le dita e le agitò. Il movimento gli evocò i ricordi che credeva di avere lasciato in Afghanistan, in Siria, in Africa... in buona parte del mondo. Be', non importava. I veterinari erano importanti e l'uomo portava un distintivo del servizio veterinario. Le compressioni potevano anche fallire ma andavano praticate fino all'ultimo. La necessità di conservare il distacco professionale era la stessa ovunque si trovasse. Per il momento contava una sola cosa: il torace davanti a lui necessitava di nuove compressioni. Doveva ignorare la stanchezza. Quando si tentava di salvare una vita, la stanchezza non esisteva. «Perché l'ambulanza non arriva?» gridò. Gli rispose soltanto l'eco della propria voce, riflessa dai pilastri di cemento del cavalcavia. Una voce furibonda, frustrata. Santi intrecciò di nuovo le dita e premette il palmo della mano sul petto dell'uomo, ignorando gli indumenti logori, il fetore della persona che vi aveva dormito dentro per molte notti e il fatto che lui 5


stava praticando compressioni da venti minuti dopo avere chiamato un'ambulanza. «Datti una mossa, Miami!» brontolò, contando le compressioni prima di fermarsi e praticare due insufflazioni nella speranza di rimettere in moto il cuore del poveraccio. «Offri a quest'uomo la possibilità di sopravvivere.» Sbirciò di nuovo il distintivo dell'uomo. Diego Gonzalez. «Qual è la tua storia, amigo?» Si tolse il giubbotto da motociclista e lo gettò sul terreno prima di riprendere le compressioni. Lo avrebbe lasciato per Diego quando fosse arrivata l'ambulanza e i paramedici lo avessero rianimato. A giudicare dalle condizioni degli indumenti di Gonzales, il mondo lo aveva abbandonato. Santi aveva visto spesso quel dramma, dopo avere lasciato l'esercito. Veterani incapaci di riadattarsi alla vita civile dopo anni passati sotto le armi. Tutto sembrava estraneo e ostile, l'esistenza si disintegrava. Aveva lasciato il servizio da qualche mese ma non riusciva a scordare la vita che da militare gli aveva dato tutto mentre a casa non gli offriva niente. A casa. La parola gli parve pericolosa come la pallottola di un franco tiratore. Scosse di nuovo la testa e continuò le compressioni. Ventinove, trenta. Mentre si chinava per praticare altre due insufflazioni, sentì in lontananza il gemito di una sirena. «Era ora.» Uno. Due. Tre... «Stiamo arrivando, gente!» gridò Saoirse, sovra6


stando il gemito della sirena che apriva loro un sentiero nel denso traffico di Miami. «Guarda la strada, pazza irlandese! Non stai guidando la tua macchina da corsa.» «Mi stai chiedendo una scarrozzata per il weekend, Joe?» ribatté lei sorridendo. «Mi basterebbe arrivare vivo alla fine di questo turno, grazie. Poi potrai portarmi diritto alla cantina. Attenzione!» aggiunse Joe mentre Saoirse affrontava una curva praticamente su due ruote. «E che il cielo aiuti il tuo prossimo partner. Dovrà avere dei nervi d'acciaio.» Lei rise, zigzagando fra le macchine. Aveva la guida nel sangue, guidare un'ambulanza fra gli scorbutici autisti della Florida era la sua specialità. Fra l'altro il calore tropicale di Miami le andava benissimo. Almeno, l'anno precedente, qualcosa era andato per il verso giusto. La vita l'aveva ferita crudelmente ma le aveva anche dato un visto per gli Stati Uniti. Doveva essere il visto per una fidanzata, ma il visto per studio era servito ugualmente. Certo, il cambiamento le bruciava ancora. La ferita era troppo recente perché lei potesse ignorarla. Scrollò la testa e si concentrò sul presente. «Che torta vuoi, Joe? Non quella schifezza color arcobaleno che ti hanno fatto al tuo compleanno, spero.» «Ehi, piccola insolente. È la mia festa di pensionamento, non quella per i tuoi dodici anni.» «Ho un debole per la torta di cocco» dichiarò lei, strizzando sfacciatamente l'occhio al collega senza 7


distogliere lo sguardo dal traffico. «In Irlanda non le abbiamo. Posso chiamare la centrale e dire che vai pazzo per la torta di cocco?» Joe premette le mani sul cruscotto dell'ambulanza mentre Saoirse frenava inchiodando e poi premeva l'acceleratore. Una lussuosa convertibile scomparve alle loro spalle strombazzando con il clacson. «Si può sapere perché oggi sono tutti così imbranati?» borbottò lei. «Non si aspettano una Calamity Jane al volante» urlò Joe. «Per amore della mia pensione! Mi farai venire l'infarto prima che possa ritirarmi a vita privata.» «Che cosa ne diresti d'imparare a pronunciare correttamente il mio nome prima di finire il nostro ultimo turno? Siar-she replicò lei. Esagerò deliberatamente la pronuncia del nome che i suoi genitori le avevano affibbiato. Forse avrebbe dovuto cambiarlo come quando si era accorciata i capelli. Si sarebbe sentita altrettanto libera. Joe tentò di nuovo mentre sfrecciavano attraverso un altro incrocio. Saoirse rise. «Se l'ho già detto, te lo ripeto. Chiamami semplicemente Murphy. Se ti sembra troppo difficile, mi accontento di Murph.» «Scusami, cara.» Joe parlò a denti stretti mentre bruciavano l'ennesimo semaforo. «Ai miei tempi non stava bene chiamare una signora con il cognome.» «Così mi credi una signora?» domandò Saoirse, gettandogli un'occhiata obliqua. «Be', qualcosa di simile» borbottò il suo partner da due mesi. 8


Lei gettò indietro la testa e rise. «Non preoccuparti, stasera ti porterò al party sano e salvo. Tua moglie non deve impensierirsi. Oggi dobbiamo occuparci soltanto di un infarto. Di chiunque si tratti...» Fermò bruscamente la macchina presso una moto coricata sul fianco, «si trova sotto il cavalcavia. Sei pronto per fare un po' di fuoristrada»? «Da questa parte!» gridò Santi più forte che poteva quando il gemito della sirena fu accompagnato da uno stridore di gomme e due tonfi di portiere. Aspettava l'ambulanza ma non aveva previsto che il paramedico arrivasse come un cascatore. Scivolò lungo il terrapieno come una slitta con un monitor portatile invece che come un paramedico rispettoso dei codici di sicurezza. Prima Santi vide un paio di stivali in una nuvola di polvere, poi un paio di gambe decisamente femminili e... accidenti! Quella donna portava la tuta come se fosse vestita per consegnare un telegramma vocale sexy. «Da quanto tempo lo fai?» La voce melodiosa e la figura ultrafemminile non si accordavano con l'espressione di ti sfido a fare un commento non professionale del viso. Tanto meglio. La cosa gli andava benissimo. Non era là per flirtare. «Ventiquattro minuti. Perché ci avete messo così tanto?» «E tu perché non lo hai ancora rianimato?» ribatté lei, estraendo gli elettrodi dell'ecocardiografo portatile. Non ricevendo risposta, sbuffò. «Hai avuto tutto il tempo.» Aggressiva. «Mi sembra che un medico dovrebbe saperlo.» 9


«Paramedico» lo corresse lei, deponendo la borsa sul terreno e premendo due dita inguantate sulla carotide di Diego. «Sei sicuro che sia passato tutto quel tempo? Forse sbagliamo per eccesso.» «Abbiamo calcolato giusto.» Santi la guardò negli occhi come per dirle arrenditi. Lei gli gettò un'occhiataccia mentre apriva la camicia dell'uomo... il tutto senza batter ciglio. A volte l'orizzonte si rannuvolava ma non i suoi occhi azzurri. Erano limpidi e trasparenti come il cielo. Altrettanto infiniti. Santi tornò a concentrarsi sulle proprie mani. «È un veterinario.» «Lo sei anche tu?» Tutte le vite erano uguali, pensò Santi, ma alcune sembravano bussare alla coscienza più delle altre. «Marines.» Era l'unica informazione che avesse mai dato. Accennò all'uomo privo di sensi. «Diego Gonzalez. O almeno, è il nome scritto sul distintivo. Dovrebbe avere trent'anni.» Praticò due insufflazioni e applicò le spatole del monitor sul petto tatuato. «Joe! Ti decidi a portarci il defibrillatore?» gridò lei, voltandosi verso l'ambulanza con una sventagliata di capelli biondi. Poi prese a bombardare Santi di domande. «Hai somministrato nitroglicerina? Hai iniettato epinefrina?» «Sì, tengo tutto nella mia borsa magica che nessuno può vedere.» «Ehi, non prendertela. Era solo una domanda.» Prima di continuare, Santi ebbe cura di controllare il proprio tono. «Mentre passavo in moto, l'ho visto barcollare sul ciglio della strada. Poi è caduto, 10


scivolando lungo il terrapieno. Sono un medico... ehm, paramedico» si corresse lui. Era venuto a Miami per guardare al futuro, non al passato. «Ero in moto, non avevo la borsa. Ecco perché vi ho chiamati. Ha qualche contusione che dovrei esaminare e sono sicuro che abbia urgente bisogno di una perfusione salina. Guardò la pelle secca di Diego. «Disidratato. Da molto tempo.» «Okay, provvediamo subito.» La donna rovistò nella borsa mentre il suo partner scivolava a sua volta in fondo al terrapieno in una versione al rallentatore di... a proposito come si chiamava quella tizia? Santi non l'aveva vista alla stazione delle ambulanze, quando si era presentato per ottenere l'orario. Sbirciò il suo distintivo. Murphy. Sorrise soddisfatto. Irlandese. Lo aveva capito dall'accento. Sperò che avesse portato con sé un po' della proverbiale fortuna irlandese. «Apri la bocca, Diego.» Santi la guardò effettuare rapidamente l'intubazione tracheale prima di connettere simultaneamente il ventilatore manuale e la bombola di ossigeno. Era abituata a intervenire sugli arresti cardiaci, non c'era dubbio. «Joe! Hai preparato il defibrillatore? E che cosa ne diresti di darmi un po' di epinefrina per questo povero diavolo?» «Ehi, lasciami il tempo!» protestò il compagno mentre le porgeva le spatole del defibrillatore dopo avere premuto il pulsante di alimentazione dell'apparecchio. «Ti preparo un'iniezione di epinefrina.» «Grazie. Sei il miglior tutore che una ragazza 11


possa desiderare» dichiarò lei. Guardò Santi mentre il defibrillatore cominciava a ronzare. «Allontanati, altrimenti resterai fulminato.» Lui tolse le mani dal petto di Diego e i loro occhi s'incontrarono di nuovo. Non seppe bene che cosa scorgesse la donna nei suoi, ma in quelli di lei vide un lampo trionfante. «Via tutti!» Sorrise vedendolo sussultare leggermente. Aveva gridato apposta. Era facile capire che non flirtava ma Santi faticava a comprendere che cosa volesse esattamente da lui. Faceva un caldo africano, tuttavia la donna non sudava. Vàlgame Dios, sembrava fresca come una rosa a una temperatura che doveva sfiorare i trenta all'ombra. Santi seguì il suo sguardo verso il monitor. Niente. «Joe?» Il collega le porse una siringa con un milligrammo di epinefrina mentre Santi riprendeva le compressioni. «Devo portare la barella?» domandò Joe, guardando con scarso entusiasmo il ripido pendio del terrapieno. Sembrava che avesse urgente bisogno di un caffè ghiacciato. Di solito gennaio non era così caldo ma quel giorno sembrava agosto. «No, per ora non ci occorre. Troppo stressante per il paziente mentre facciamo le compressioni.» Santi gettò all'uomo un'ancora di salvezza. «Quando avrò terminato questo ciclo, potresti sostituirmi per le compressioni mentre vado a prenderla.» «Ehi! Tu non ti muoverai di un centimetro» intervenne Murphy. «Non andrai a rovistare nella no12


stra ambulanza. Non ti conosciamo, per cominciare.» «Ha detto che è un paramedico» le ricordò Joe, chiaramente speranzoso di non dover risalire di nuovo il terrapieno. «Con chi sei?» «Oggi con nessuno. Sto cambiando posto.» Vide Murphy socchiudere gli occhi. Preferì non dirle che si era già preparato per il suo primo giorno al Seaside Hospital. «Ventinove. Trenta.» Tolse le mani dal petto di Diego e guardò la ragazza negli occhi intanto che lei premeva il pulsante del defibrillatore. Mentre sentiva lo stridulo ronzio dell'apparecchio, Santi avvertì anche una scarica elettrica nella pancia. Da tempo non provava un'emozione simile. Non solo non si era di certo aspettato di provarla ai piedi di un terrapieno, mentre praticava le compressioni su un veterinario, ma... non aveva mai creduto di poterla provare ancora. Si morsicò il labbro, continuando a guardarla negli occhi. Non era soltanto il sole di Miami a scaldarlo. Poi... lei sbatté le palpebre. Ah... così non era il solo. La provava anche lei. «Mmh...» Sentì il suono che le era scaturito dalla gola, una risposta istintiva all'incredulità, ma la ragazza non aveva nemmeno schiuso le labbra. Anzi, le aveva sporte in un broncio che sparì quasi subito mentre reprimeva le parole che dovevano esserle balenate in mente. Santi cercò di apparire impassibile ma avrebbe voluto sorridere. La prima fessura nella sua corazza irlandese. La voce automatica del defibrillatore lo richiamò 13


al presente. La schermaglia verbale poteva aspettare. Vide Murphy sbirciare il monitor e seguì la direzione del suo sguardo. Una linea piatta. Lei tastò subito l'arteria della gola. Fu un tocco miracoloso perché... bip, bip, la linea si animò formando quello che sembrava un percorso di montagna. Il lampo trionfante riapparve negli occhi della bionda paramedica. «Be', adesso puoi andare all'ambulanza a prendere la barella» disse. «È l'ultimo giorno di lavoro del mio partner. Non vogliamo che quel poveraccio si rompa una gamba, vero?» «Ehi, sta' attenta a come parli. Ho ancora tutto il tempo di farti rapporto e rispedirti in Irlanda» l'ammonì Joe. Lei si oscurò in viso ma subito dopo sorrise. «Come no, te la prendi con una povera fanciulla appena arrivata dall'isola verde. Adesso che cosa ne diresti di lasciar perdere le chiacchiere e darmi un'altra dose di epinefrina?» Divertito, Santi inarcò le sopracciglia. Murphy era piccolina, doveva superare di poco il metro e cinquanta. Ma come carattere svettava come un gigante. «A proposito, come ti chiami?» chiese. Lei alzò il dito e si toccò il distintivo. Murphy. Per il momento Santi non ottenne altro. Sorrise mentre superava il ripido pendio con qualche lungo passo. Avrebbero caricato Diego a bordo, poi sarebbe partita... Il breve incontro sarebbe finito nell'archivio della 14


sua vita ma gli aveva rievocato ricordi felici. Come quello che era ancora un maschio dal sangue caldo e che certe parti della vita valevano decisamente la pena di essere vissute. «Ecco, mija.» Saoirse tese le mani per prendere il gelido bicchiere pieno fino all'orlo di un Margarita appena preparato. Con un po' di salsa Dale. Era un cocktail micidiale, il giusto compenso dopo una massacrante giornata di lavoro. «I tuoi genitori ti hanno dato il nome giusto, Angel» osservò, indirizzando al barista un sorriso riconoscente. «Murph!» Lei alzò lo sguardo scrutando la folla e finalmente vide la sua amica Amanda agitare la mano sulla soglia del patio. Bevve un lungo sorso di Margarita, cercando di convincersi che voleva soltanto assicurarsi di non versare il drink mentre attraversava la Mad Ron's Cantina dirigendosi verso il giardino già pieno di invitati alla festa di Joe. «Eccoti qui, finalmente! Credevo che non saresti più arrivata.» Amanda l'abbracciò. «Sono passata dall'ospedale per dare un'occhiata a un paziente» si giustificò Saoirse. «Oh, davvero? È così bello?» Saoirse sbuffò. Soprattutto per coprire il fatto che in realtà sperava di rivedere il soccorritore, non il veterinario tatuato che avevano salvato. «Non particolarmente. Ma ha sofferto di un arresto cardiaco e volevo vedere come stava. Non ho 15


mai visto qualcuno riprendersi dopo venti minuti di compressioni. «Venti minuti?» domandò Amanda, spalancando gli occhi. «Le ha praticate qualcun altro, non io. Se fosse stato per me, sarei intervenuta subito con le mie magiche scosse elettriche.» «Sei una piccola paramedica molto coscienziosa» commentò Amanda, dandole una scherzosa gomitata. Saoirse si affrettò a ricambiarla. «Ehi! Non discriminare i corti!» «Purché tu mi prometta di non discriminare i lunghi!» Brindarono con una smorfia soddisfatta. Amanda svettava su Saoirse e non perdeva mai l'occasione di fare dello spirito sulla piccola statura dell'amica. Era l'unica persona al mondo che si potesse permettere quella libertà. Saoirse provò una fitta di dolore al ricordo del suo fidanzato... ex! Ex, ex, ex! L'ex fidanzato che le posava la testa sulla sua. E dire che a quell'epoca la faceva sentire sicura e protetta! Che canaglia. Scacciò il ricordo e lo sostituì con un sorriso incerto quando vide l'occhiata interrogativa di Amanda. Quella donna sembrava capace di leggerle nell'anima. «Con la mia solita fortuna, sono incappata nell'infermiera dell'accettazione più insolente di tutta Miami.» «Non tutti sono pronti ad accettare le tue chiacchiere, Murph. Da brava, vuota il sacco. Perché sei andata all'ospedale? Non dirmi che ti sei persa qualche Margarita soltanto per un interesse professiona16


le. Per caso avevi un esame in vista o qualcosa di simile?» Saoirse cercò di evitare l'occhiata penetrante dell'amica e bevve un altro sorso di Margarita. Fu percorsa da un brivido mentre il liquido ghiacciato e simultaneamente bruciante le scendeva in gola. «Oh, Dio mio.» Amanda stava fissando il giardino affollato e Saoirse respirò di sollievo. Uff, le sembrava di avere evitato un proiettile. «Le tre qualità principali» mormorò Amanda. «Alto, bruno e sexy. Anche troppo per la parola sexy. Darei un occhio per quell'uomo. Murphy, che cosa c'è di meglio che sexy?» Il Signor Misterioso balenò nella mente di Saoirse e alcune parole balzarono subito sulla linea di partenza. «Succulento? Da leccarsi le labbra? Perfetto? Sensuale?» «Sensuale» ripeté Amanda con un tono ancora trasognato. Aveva scordato di essere felicemente sposata? «Le tre qualità principali?» Saoirse doveva dare almeno un'occhiata. Guardare non faceva male, no? Era il sentimento che faceva male... e lei non intendeva più percorrere quella stupida strada. Scrutò da un viso all'altro ma nessuno sembrava capace di far tremare le gambe come l'uomo descritto da Amanda. «Non lo vedo!» «Sali sulla panca, allora.» Prevenendo le proteste di Saoirse, Amanda la spinse verso la panca in questione. «Devi vederlo, quel tizio potrebbe riempire un calendario da solo e bisognerebbe ancora aggiungere qualche mese. Fantastico, eh?» 17


Le diede un'altra spinta verso la panca. «Insomma, smetti di spingere! Posso salire sulla panca da sola. Oh...» Si dice che il fulmine non può colpire due volte ma Saoirse scoprì che la teoria era sbagliata. Almeno per quanto la riguardava. Quel giorno passava da un colpo di fulmine all'altro. «Capisci quello che voglio dire?» domandò l'amica. Lo avrebbe mai capito? Quando vide l'oggetto della loro esame, Saoirse provò l'impulso di scendere dalla panca. Senza perdere un secondo. «Non è male ma ho visto di meglio.» Saltò dalla panca e bevve un altro po' del suo drink ghiacciato. Aveva bisogno di raffreddarsi. «Stai diventando cerebrale» osservò Amanda, fissandola incredula. «Quel tizio è uno schianto!» «Chi dovrebbe schiantare?» Saoirse cercò di liquidare la faccenda con una salutare sbuffata ma riuscì a emettere soltanto un colpo di tosse. Terribilmente sexy. Okay, forse non doveva domandarlo perché sapeva esattamente che cosa schiantasse. Le sembrava di avere ricevuto un pugno nello stomaco mentre il suo cuore aveva come minimo triplicato i battiti. «Ehm...» Amanda le premette una mano sulla fronte. «Sei sicura di non essere andata all'ospedale per renderti conto di non essere clinicamente pazza?» Calcò sull'ultima parola per assicurarsi che Saoirse capisse bene come la giudicava la sua amica. «Come farai a trovare un bel fidanzato nei prossimi mesi se non sai riconoscere uno straordinario esemplare di maschio?» 18


Saoirse agitò la mano per negare e si accorse che stava toccando qualcosa. Un petto. Un petto che quel giorno lei aveva già avuto la fortuna di ammirare. Amanda rimase di nuovo a bocca aperta. «Ah, signorina Murphy. Eccoci di nuovo.»

19


1771 - Un dottore per marito di A. O'Neil Arrivata a Miami per concentrarsi sul lavoro e lasciarsi il passato alle spalle, Saoirse sa che, per poter rimanere in America e costruirsi un futuro, ha bisogno della green card e quindi di un marito. Chi meglio di Santiago, suo nuovo e sexy collega, può incarnare quel ruolo alla perfezione? DOTTORI A MIAMI 1772 - Innamorarsi a Parigi di L. Heaton Quando il ginecologo Sam Saint si sveglia in un letto d'ospedale, scopre di aver cancellato gli ultimi due anni della propria vita. Sconvolto, non riconosce neppure la bellissima donna che veglia accanto a lui. Lo shock è ancora più grande quando scopre che lei è sua moglie. Ed è incinta! 1773 - Un guaio per l'infermiera di W.S. Marcus Quando l'infermiera Kira si sveglia a casa di una sua paziente, capisce di essersi cacciata in un enorme guaio. L'uomo che l'ha portata lì non è altri che il figlio della donna di cui avrebbe dovuto prendersi cura, lo stesso che ha cercato di sedurre la sera prima in un bar. Ma quando Kira perde il lavoro... 1774 - Il mio miracolo sei tu di L. Marshall Wesley: Sono sempre stato abituato a ottenere ciò che volevo. E adesso che sono finito su una sedia a rotelle, ho intenzione di dimostrare a tutti di essere ancora padrone della mia vita. Questa volta, però, avrò bisogno di una mano, e a darmela sarà l'unica donna che non sono mai riuscito a dimenticare.


Dal 20 febbraio

1775 - Una notte a Las Vegas di A. Ruttan Il chirurgo Kiri non credeva che avrebbe mai più rivisto Alejandro Valentino, l'esotico ballerino con cui cinque anni prima ha trascorso una notte folle a Las Vegas, una notte che ha cambiato la sua vita per sempre. E invece Alejandro è lì in piedi davanti a lei, e lavoreranno insieme. DOTTORI A MIAMI 1776 - Weekend col dottore di L. Martyn L'infermiera Lindsey sa che ballare con l'enigmatico nuovo acquisto del Pronto Soccorso durante le nozze di un loro amico comune significa mettersi nei guai... ma non appena Dante la prende per mano, lei non riesce a resistergli. E quando la notte insieme si trasforma in un fine settimana bollente... 1777 - Il dono dell'infermiera di W. S. Marcus Krissy è convinta di poter essere una buona madre per il bambino che porta in grembo, anche se è single! Se solo Spencer, il padrino di suo figlio, fosse d'accordo con lei... Il passato li divide, ma sotto il dolore, la rabbia e l'astio reciproco cova un'attrazione che è difficile ignorare. 1778 - Le ferite del cuore di M. Evans Beau: Ho perso mia moglie e sto crescendo mia figlia da solo. Non avevo bisogno che una donna come Aurora venisse a stravolgermi la vita. Non sono ancora pronto a innamorarmi di nuovo, ma il tempo trascorso insieme a lei ha risvegliato sentimenti che avevo soffocato troppo a lungo.


Ti è piaciuto questo libro? Continua a vivere indimenticabili emozioni con

ABBONATI!

-50% sulla prima spedizione Spedisci questa pagina a: SERVIZIO LETTRICI HARMONY C/O CMP Brescia - Via Dalmazia 13 - 25126 Brescia BS

Sì!

Voglio abbonarmi ad Harmony Bianca. Speditemi mensilmente 4 inediti romanzi al prezzo scontato del 50%: € 6.40 più € 1.50 per contributo spese di spedizione. Dalla seconda spedizione mensile sconto del 15%: € 10.80 più € 1.50 per contributo spese di spedizione. Potrò sospendere in ogni momento le successive spedizioni a pagamento mediante comunicazione scritta, come pure restituirvi i romanzi ricevuti a pagamento per posta entro 10gg. (diritto di recesso Art. 64 dlg. 206/2005).

8B0134

Cognome.............................................................Nome.................................................................. Via.....................................................................................................................N°........................ Località.............................................................................Prov...................CAP............................... Prefisso....................Telefono....................................e-mail............................................................ Firma............................................................................................Data.......................................... Offerta limitata a un solo componente per ciascun nucleo familiare non minorenne e non valida per coloro che già ricevono per corrispondenza i romanzi Harmony Bianca. Offerta valida solo in Italia fino al 31.12.2018. Tutte le richieste sono soggette ad approvazione della Casa. I Suoi dati saranno trattati, manualmente ed elettronicamente, da HarperCollins Italia S.p.A. - Viale Monte Nero, 84 – 20135 MILANO - e dalle società con essa in rapporto di controllo e collegamento ai sensi dell’art. 2359 cod. civ. - titolari del trattamento - per evadere la Sua richiesta di ricevere per posta cartacea informazioni commerciali e campioni di prodotto, nonché la Sua eventuale richiesta di acquisto di nostri prodotti editoriali, secondo l’offerta riportata sul presente coupon, e le attività a ciò strumentali, ivi comprese le operazioni di pagamento e quelle connesse con adempimenti amministrativi e fiscali, nonché le attività di customer care. Nome, cognome e indirizzo sono indispensabili per i suddetti fini. Il mancato conferimento dei restanti dati non pregiudica il Suo diritto ad ottenere quanto richiesto. Previo Suo consenso, i Suoi dati potranno essere trattati dalle titolari per finalità di marketing, attività promozionali, offerte commerciali, indagini di mercato - anche tramite email e telefono, qualora forniti I Suoi dati potranno, altresì, essere comunicati a soggetti operanti nei settori editoriale, largo consumo e distribuzione, vendita a distanza, per propri utilizzi aventi le suddette medesime fi nalità. L’elenco completo ed aggiornato delle società in rapporto di controllo e collegamento ai sensi dell’art. 2359 cod. civ. con HarperCollins Italia S.p.A., dei soggetti terzi cui i dati possono essere comunicati e dei responsabili è disponibile a richiesta all’indirizzo sopra indicato. I Suoi dati potranno essere trattati dagli incaricati preposti alle seguenti operazioni di trattamento: elaborazione dati e sistemi informativi, amministrazione, servizio clienti, gestione abbonamenti, confezionamento e spedizione riviste, confezionamento mailing, invio newsletter Ai sensi dell’art. 7, d. lgs 196/2003, potrà esercitare i relativi diritti, fra cui consultare, modifi care e cancellare i Suoi dati od opporsi al loro trattamento per fini di invio di materiale pubblicitario o per comunicazioni commerciali o sondaggi di opinione, rivolgendosi al Responsabile Dati presso HarperCollins Italia S.p.A. all’indirizzo indicato. Acconsente che le titolari utilizzino i Suoi dati per le proprie fi nalità di marketing, anche via e-mail e telefono, come illustrato nell’informativa? SI NO Acconsente che i Suoi dati siano comunicati ai suddetti soggetti terzi e da questi utilizzati per le finalità e secondo le modalità illustrate nell’informativa? SI NO


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.