Marion Lennox
Un milionario dal nulla
Titolo originale dell'edizione in lingua inglese: Stranded with the Secret Billionaire Harlequin Mills & Boon Romance © 2017 Marion Lennox Traduzione di Elisabetta Motta Tutti i diritti sono riservati incluso il diritto di riproduzione integrale o parziale in qualsiasi forma. Questa edizione è pubblicata per accordo con Harlequin Books S.A. Questa è un'opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o persone della vita reale è puramente casuale. Harmony è un marchio registrato di proprietà HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved. © 2018 HarperCollins Italia S.p.A., Milano Prima edizione Harmony Serie Jolly gennaio 2018 Questo volume è stato stampato nel dicembre 2017 da CPI, Barcelona HARMONY SERIE JOLLY ISSN 1122 - 5390 Periodico settimanale n. 2731 dello 09/01/2018 Direttore responsabile: Chiara Scaglioni Registrazione Tribunale di Milano n. 56 del 13/02/1982 Spedizione in abbonamento postale a tariffa editoriale Aut. n. 21470/2LL del 30/10/1981 DIRPOSTEL VERONA Distributore per l'Italia e per l'Estero: Press-Di Distribuzione Stampa & Multimedia S.r.l. - Via Mondadori, 1 - 20090 Segrate (MI) Gli arretrati possono essere richiesti contattando il Servizio Arretrati al numero: 045.8884400 HarperCollins Italia S.p.A. Viale Monte Nero 84 - 20135 Milano
1 L'impeccabile accento inglese del navigatore satellitare aveva guidato senza problemi Penelope Hindmarsh-Firth per milleduecento chilometri attraverso due stati. Prendere la terza uscita dopo Harbour Tunnel, aveva detto la voce metallica mentre Penny lasciava Sydney. Continuare per duecento chilometri fino a raggiungere la successiva deviazione, aveva indicato mentre lei attraversava il vasto entroterra dell'Australia del Sud. Dopo aver superato l'ultimo bivio, tuttavia, Penny parve incerta. Il navigatore le aveva suggerito di procedere per trenta chilometri lungo la Innawarra Track, ma aveva esitato sulla pronuncia di Innawarra e anche Penny aveva titubato. La verde campagna circostante era meravigliosa, disseminata di eucalipti rossi, lussureggiante per le recenti piogge. La strada che aveva percorso fino a quel momento era sĂŹ stretta ma ben tenuta. Al contrario, la Innawarra Track sembrava abbandonata. Era impervia e piena di buche. La macchina di Penny non era costruita per sopportare quel dissesto. Era una bellissima auto sportiva di colore rosa, che suo padre le aveva regalato per il suo fidanzamento, un gioioso segnale per tutti che Penny aveva fatto qualcosa che lui approvava. 5
Ma quel momento di gioia non era durato a lungo. D'altronde quando mai era riuscita a far durare la felicità del padre per più di qualche ora? Si ritrovò davanti a un guado che tagliava la strada. C'erano state forti piogge a nord. Aveva sentito il meteo via radio ma non aveva dato importanza a ciò che diceva. E quello che solitamente doveva essere il letto asciutto di un torrente, adesso era un corso d'acqua impetuoso. Penny scese dalla macchina, si tolse i sandali rosa e si avvicinò all'argine per sondare la profondità di quel piccolo fiume in piena. Samson, il suo barboncino bianco, restò sul sedile posteriore e mugolò; anche Penny si sentì prossima alle lacrime. «Non preoccuparti» lo rassicurò. «Guarda, l'acqua mi arriva solo alle caviglie e il navigatore satellitare dice che questa è la strada più veloce per arrivare da Malley's Corner.» Samson guaì di nuovo, ma Penny si sistemò dietro al volante, decisa ad attraversare il torrente. C'erano pietre sul fondo. Sembrava percorribile e le ruote erano immerse solo per metà nell'acqua. La preoccupazione aumentava di minuto in minuto. Aveva calcolato che ci sarebbero volute al massimo due ore per arrivare da Malley's, ma erano già le quattro del pomeriggio e la strada che aveva davanti sembrava un infinito percorso a ostacoli. «Nel peggiore dei casi dormiremo in auto» disse a Samson. «E poi noi siamo abituati al peggio, vero? Malley's Corner, arrivo» mormorò. «Alluvione o no, non tornerò indietro.» Matt Fraser era un uomo capace di mantenere il controllo. Non si affidava alla fortuna. Troppe volte gli aveva voltato le spalle. Quando aveva dodici anni, sua madre aveva accet6
tato un lavoro come domestica presso un fattore. Per Matt, che era stato trascinato nella sua giovane esistenza da un evento disastroso all'altro, abitare in una fattoria era stato come vivere in paradiso, e da allora l'attività agricola era diventata la sua vita. Adesso, seduto sotto la sua veranda, osservava l'enorme capanno dove, dalle cinque di mattina del giorno seguente, si sarebbe svolta la rasatura degli animali. La squadra dei tosatori era pronta, ma doveva risolvere un grosso problema che era sorto con la telefonata che aveva ricevuto quel pomeriggio. «Mi dispiace, Matt, non si può fare. L'acqua ha inondato la Innawarra Track a nord e dicono che le piogge si sposteranno a sud entro domani. Vuoi che noleggi un elicottero? È l'unica alternativa.» Pete, il cuoco che ingaggiava ogni anno per preparare da mangiare alla squadra dei tosatori, era rimasto bloccato dalla piena e non poteva venire. Aveva seguito il suggerimento dell'uomo, ma non aveva trovato nessun elicottero disponibile. Erano tutti volati a nord, dove si era abbattuta l'alluvione, per tirare fuori gli idioti dai corsi d'acqua in piena o, più banalmente, per portare cibo al bestiame isolato. Sarebbe dovuto andare a dirlo subito ai suoi uomini, pensò. Probabilmente avrebbe dovuto affrontare una dose massiccia di malumore. Ma prima o poi li avrebbe dovuti informare della cosa. La cena, in realtà, non era un problema. Ci avrebbero pensato i tosatori. Ma al primo spuntino dell'indomani sarebbe scoppiato il caos. «Tanto vale farli dormire tranquilli» mormorò. Poi si alzò in piedi e si diresse verso il capanno per prendere il suo cavallo. Nugget non si preoccupava della tosatura né dell'alluvione. I due cani da pastore, Reg e Bluey, raggiunsero immediatamente il loro padrone 7
appena sentirono il rumore dell'attrezzatura da equitazione. Neanche loro si preoccupavano. E, per il momento, nemmeno Matt. «Devo accettare le cose che non possono essere cambiate, e devo avere la forza di cambiare le cose che possono essere modificate.» Era un buon mantra. Non poteva noleggiare un elicottero e doveva trovare qualcuno che sostituisse Pete, ma era una faccenda che avrebbe affrontato l'indomani. Portò Nugget fuori dal recinto e fischiò ai cani per fare capire loro di seguirlo. Poteva anche essere nei guai, in quel momento aveva ogni intenzione di dimenticarli. Era davvero nei guai, pensò Penny. «Se c'erano le pietre sul fondo del primo torrente, avrebbero dovuto esserci anche sul fondo di tutti gli altri.» Poco prima si era tolta i sandali e aveva misurato la profondità dell'acqua a piedi nudi. Quello che non aveva immaginato era che il greto dall'altra parte della sponda potesse essere di morbida sabbia cedevole. Sabbia che avrebbe risucchiato le ruote della sua auto. E così ora era bloccata nel bel mezzo della corrente. Era la sua immaginazione o l'acqua stava salendo? Prima di partire, si era informata sulla qualità della ricezione telefonica in quella zona, e avendo saputo che era pessima, si era attrezzata di un telefono satellitare. Ma chi avrebbe potuto chiamare? Suo padre? Papà, vieni a tirarmi fuori da un fiume. Lui avrebbe inveito, le avrebbe rinfacciato di essere un'incapace e avrebbe ordinato al suo assistente di organizzare un elicottero per riportarla a casa. Quell'assistente sarebbe stato probabilmente Brett. E lei avrebbe preferito bruciare all'inferno piutto8
sto che farsi aiutare dal suo ex fidanzato. E allora chi? I suoi amici? Avrebbero pensato che fosse una barzelletta, una notizia da diffondere su Internet. Penelope Hindmarsh-Firth, la figlia viziata di un milionario, rimasta bloccata nell'outback con la sua nuova macchina rosa. Un fidanzamento naufragato. Uno scandalo. La prima volta in assoluto che aveva deciso di ribellarsi. Non si fidava di nessuno. Chiunque avesse contattato, avrebbe venduto quella storia ai media. E telefonare al suo nuovo datore di lavoro? Sarebbe dovuto venire con un camion per tirarla fuori di lì e comunque non sarebbe arrivato prima di sera. Accidenti. Samson la guardava preoccupato dall'auto, e mugolava mentre l'acqua saliva. «D'accordo» disse stancamente. «Non piace nemmeno a me questa situazione. Ma abbiamo scorte alimentari a sufficienza e tutto il necessario per cucinare. Adesso scarico ogni cosa, compreso te. Se non verrà nessuno prima che l'auto finisca sott'acqua, ci accamperemo qui mentre il regalo di fidanzamento di mio padre sarà portato via dal fiume.» C'era una macchina in mezzo al guado. Una macchina rosa. Sportiva. Bella. Era quasi sommersa dall'acqua e stava per essere trascinata via dalla corrente. Una donna stava togliendo delle scatole da una specie di portapacchi montato sul retro e le stava portando in salvo sulla riva. Matt fece arrestare Nugget, e fissò incredulo la scena. Anche Reg e Bluey si fermarono, poi incominciarono ad agitarsi e si lanciarono in corsa verso quella che a Matt parve un'allucinazione. C'era un 9
barboncino sulla sponda del torrente che guaiva preoccupato? Non avevano mai visto un barboncino da quelle parti. La donna alzò la testa, e vedendo i due pastori australiani arrivare di corsa si fiondò sul suo cagnolino per proteggerlo. Era minuta e bionda, con riccioli che le scendevano sulle spalle. Indossava una minigonna di jeans, una camicetta rosa brillante e un paio di orecchini vistosi, anch'essi di colore rosa. Aveva delle belle curve, dovette ammettere Matt. Portava un paio di occhiali da sole inforcati sulla testa. Era vestita come se dovesse sorseggiare uno Chardonnay in un qualche bar su una spiaggia. Raggiunse la riva, scivolò sulla sabbia cedevole e la scatola che reggeva tra le mani cadde a terra. Dall'imballo fuoriuscì una teiera che rotolò nell'acqua. «Samson!» Si rialzò a fatica, chiamando il suo barboncino, ma Reg e Bluey avevano già raggiunto il loro obiettivo. Matt era troppo scioccato per richiamarli, anche se non ce n'era bisogno. I suoi cani non erano aggressivi. Quel cagnolino sembrava una pecorella smarrita che aveva bisogno di tornare al gregge. E recuperare le pecore smarrite era ciò che Reg e Bluey sapevano fare meglio. Matt capì subito che cosa avessero in mente i suoi cani quando ebbero raggiunto quella piccola palla di pelo riccio. Infatti si fermarono e incominciarono ad annusare. Sorrise. Le questioni di quella giornata passarono in secondo piano e lui sollecitò Nugget ad avanzare. Non c'era niente che potesse fare per risolvere i suoi problemi alla fattoria. Aveva bisogno solo di una distrazione, e quella sembrava perfetta. 10
Penny aveva bisogno di un cavaliere su un cavallo bianco. E quello non era un cavallo bianco. Era nero come la notte. E l'uomo in sella? Invece di una brillante armatura, indossava una divisa da fattore: pantaloni in fustagno, una camicia beige aperta sul petto, maniche arrotolate fino ai gomiti e un cappello a falde larghe. Mentre guidava il cavallo con attenzione verso l'argine, lei notò il volto abbronzato, magro e forte. Non era vecchio. Poteva avere al massimo una trentina d'anni. La bocca dell'uomo si curvò in un sorriso. Stava ridendo? Di lei? «Ha qualche problema, signora?» Che cosa avrebbe dato per poter dire: Nessun problema. È tutto sotto controllo, grazie. Ma la sua auto stava per essere travolta dall'acqua e Samson era circondato dai cani di quel tizio. «Già» rispose con aria triste. «Ho cercato di attraversare il torrente, ma il fondo è sabbioso e mi sono impantanata.» Lui serrò le labbra. «È stata imprudente.» «In quello precedente il greto era ricoperto di pietre.» «Ce le ho messe io» le rispose. «Ma qui no. E adesso la corrente è forte. Dubito che possa fare marcia indietro.» «Ah, quindi è stato lei a sistemare le pietre dentro...» «Sì, signora.» Matt la osservò bene. Aveva i piedi nudi e i suoi sandali rosa erano stati abbandonati sull'argine. Evidentemente aveva sondato il livello dell'acqua, il che era stata una mossa intelligente. Tuttavia attraversare un torrente dal fondo sabbioso non lo era affatto. Ma quello non era il momento di giudicare. L'acqua stava salendo di minuto in minuto. «Vuole che le 11
dia una mano a tirare fuori la macchina?» le propose. E ogni traccia di ostilità svanì. «Saprebbe come fare?» «Ci sono dei cuscini sul sedile del passeggero» osservò lui guardando all'interno della vettura. «Potremmo usare quelli per fare in modo che le ruote abbiano maggior presa.» Se la macchina fosse stata più grande sarebbe stato un problema spingerla, ma quella sembrava abbastanza leggera, e poi con la trazione dei guanciali... «Sono di Samson.» «Samson?» «Il mio barboncino.» «Capisco.» Stava facendo un enorme sforzo per mantenere un'espressione seria. «Mi morderà un braccio se provo a prendere i suoi cuscini?» Penny guardò Reg e Bluey che giravano attorno a Samson. Il barboncino era fermo. Completamente immobile. «I suoi cani...» «È la prima volta che vedono un barboncino. Sono solo curiosi. Non lo aggrediranno, se è questo che la preoccupa.» «Okay. Allora, prego... Se riuscisse...» «È un piacere, madame. Non spingo un'auto rosa fuori da un guado da molto tempo.» A quel punto l'uomo diventò autoritario. Scese da cavallo senza preoccuparsi di legarlo e raggiunse l'auto immersa nell'acqua. Prese i cuscini, si chinò e li sistemò davanti alle ruote posteriori. «La trazione posteriore è utile» disse. «Ma le quattro ruote motrici sarebbero meglio; in questi casi sono essenziali. Non ha pensato che sarebbe stato meglio noleggiare qualcosa di più adatto prima di avventurarsi in un percorso come questo?» 12
«Questa è una strada.» «Questo è un sentiero di campagna» la corresse. L'acqua gli arrivava alle cosce ed era tutto bagnato. «Devo spingere?» si offrì lei. Matt strinse le labbra. «In questo momento non mi dispiacerebbe avere un po' più di muscoli. È meglio che salga a bordo e accenda il motore. Quando le dirò di accelerare, lo faccia, e appena sente che la macchina ha presa sul terreno, continui ad andare avanti.» Lei rifletté per un momento e capì che c'era un problema. Grande. «Ehm...» Matt si fermò. «Cosa c'è?» «Ci sono altri guadi da attraversare?» domandò, la voce carica di trepidazione. «Per andare dove?» «Da Malley's Corner.» «Sta andando da Malley's Corner?» Lei sollevò il mento alla nota di incredulità che percepì nella sua voce. La stessa che aveva sentito nelle parole della sua famiglia e dei suoi amici. «Sì.» Lui fece una breve pausa. Il livello dell'acqua salì ancora. «Ne parleremo dopo» disse sbrigativamente. «Abbiamo solo pochi minuti per tirare fuori la macchina da qui prima che venga completamente sommersa dalla piena. Salga e accenda il motore.» «Ma ci sono altri torrenti sulla strada?» insistette lei. «Una dozzina.» «Allora non posso andare da Malley's Corner» si lamentò. «Devo tornare indietro.» «Vuole forse fare un'inversione nel bel mezzo di un guado?» 13
«No, ma non ho intenzione di restare bloccata qui.» «Le comunico, signora» disse Matt, «che è già bloccata. L'unica speranza che abbiamo di tirare fuori la sua macchina è andare avanti e... subito. Salga a bordo e io spingerò, oppure la sua auto sarà portata via dalla corrente. Si sbrighi!» Lei gridò spaventata e si affrettò a obbedire. Era finita in un bel casino. Veramente, a essere sinceri, non era affatto in un bel casino. Era perfettamente asciutta, la sua auto era di nuovo sulla strada, e ancora funzionante. Samson era salito sul sedile del passeggero e stava cercando i suoi cuscini. Sembrava che il cagnolino fosse felice di ripartire. C'erano altri guadi, ma per il momento lei era al sicuro. Aveva un cowboy da ringraziare, l'uomo che aveva portato in salvo l'auto e... Era lui a essere in un bel casino, pensò. Un bel casino fangoso. Aveva sistemato i cuscini sotto le ruote posteriori e poi, mentre lei schiacciava sull'acceleratore, lui aveva infilato le mani sotto il paraurti sul retro della macchina e si era messo a spingere. Anche a bordo dell'auto aveva come percepito la sua forza, il guizzare dei suoi muscoli. Mentre lei dava gas, lui aveva praticamente sollevato la macchina liberandola dalla sabbia. Poi, quando l'auto aveva raggiunto la sponda opposta, lei si era sporta dal finestrino per guardare il suo salvatore abbandonarsi nell'acqua. Quando si era rialzato le aveva fatto quasi paura. Era grande, bagnato e sputava sabbia. E non sembrava affatto felice. Quando l'uomo la raggiunse, lei indietreggiò di qualche passo. 14
«Gr... grazie» cercò di dire. «È stato davvero bravo.» «Un piacere, madame» rispose con evidente sarcasmo, e lei sussultò. «Mi dispiace.» «Normale amministrazione. Prima di fare questo ho tirato fuori dal fango le balle di fieno per il bestiame. La sua macchina, in fondo, non è poi molto più pesante.» Si tolse di dosso un po' di fango e lei ebbe una visione chiara del suo volto. Quel tizio aveva profondi occhi scuri su una faccia scarna. Ogni centimetro di lui trasudava forza, capacità e rudezza. Non era il tipo di uomo che avrebbe potuto incontrare in città. «Abita in questa zona?» domandò, e lui annuì. «Sulla collina.» «Bene... almeno così può andare a casa e farsi una doccia. Ascolti, sono davvero dispiaciuta...» «E lei che cosa ha intenzione di fare?» «Guiderò fino a raggiungere il prossimo torrente» rispose con un filo di voce. «Samson e io dormiremo in macchina se troveremo anche quello in piena. Proseguiremo domani.» «Domani...» «Devo essere da Malley's entro martedì.» Successe qualcosa sul volto del suo salvatore. Un tic sulla sua guancia. Una sorta di... contrazione della mascella. Una risata? No. Esasperazione? Forse. «Sarà meglio che mi segua» le suggerì alla fine, e lei sussultò. «Ha già fatto abbastanza. Samson e io ce la caveremo.» «Per due settimane?» «Due settimane?» 15
«Certo. Ci vorranno una quindicina di giorni prima che i corsi d'acqua ritornino a un livello normale.» Emise un sospiro. «È piovuto su tutta l'area centrale del Nuovo Galles del Sud. Qui è asciutto, ecco perché si è illusa di guidare in modo sicuro, ma a nord sta piovendo come non succedeva da anni. L'acqua si sta raccogliendo nel bacino del Murray e sta scendendo verso valle. I torrenti che erano in secca hanno incominciato a ingrossarsi. Se lei avesse seguito la strada principale ce l'avrebbe fatta...» «Il navigatore satellitare mi ha indicato questa scorciatoia» rispose. «Il navigatore satellitare è inaffidabile» ribatté. «Non si può arrivare da Malley's Corner con una macchina come questa, e adesso non può più tornare indietro. È bloccata qui e ci resterà per un po'.» Lei si alzò dal sedile e fissò l'uomo che sostenne il suo sguardo. La stava osservando come se fosse l'essere più strano della terra. Un'idiota. Tutti i suoi piani preparati con cura. Tutta la sua ribellione... Era proprio quello che si aspettava suo padre... di nuovo la sciocca Penelope. Pensò all'ultimo, orribile articolo che aveva letto sul quotidiano locale prima di fare le valigie e partire. Suo padre aveva spiegato ai giornalisti perché l'uomo che Penny avrebbe dovuto sposare sarebbe invece convolato a nozze con la sua sorellastra maggiore: la bella, intelligente e talentuosa Felicity. «Sono molto più simili» aveva detto George al giornalista. «Brett è sempre in giro per lavoro e ha bisogno di una donna di classe che lo sostenga. Mia figlia minore ha buone intenzioni, ma è molto più interessata alle sue torte che a prendersi cura di un marito. Non so come abbiamo fatto a non capire sin 16
dall'inizio che sarebbe stato meglio che lui sposasse Felicity.» Penny si sforzò di allontanare quei dolorosi ricordi. No, non avrebbe chiamato il padre. «C'è un posto qui nei dintorni in cui posso alloggiare?» provò a chiedere. «Adesso si trova sulla mia terra» rispose. «Da qui fino ai due prossimi torrenti incontrerà solo Jindalee.» «Jindalee?» «La mia proprietà.» «Oh.» Lei guardò il cavallo e la sua mente era un tale turbinio di pensieri che per un attimo ebbe la tentazione di proporgli di venderle lo stallone. Con quello avrebbe guadato i fiumi con Samson in sella, cavalcando verso il tramonto. Ehm... No. Come se sapesse montare un cavallo. Non aveva nemmeno il coraggio di avvicinarsi a quell'animale. «Ha per caso un veicolo con le quattro ruote motrici?» chiese, e poi subito aggiunse. «Secondo lei, con un mezzo simile potrei arrivare a destinazione?» «È possibile» bofonchiò. Penny pensò a una soluzione, e alla fine la trovò. «Può accompagnarmi da Malley's? Lascerei la macchina qui per tornare a prenderla quando la situazione sarà tornata alla normalità.» Questa è la mia ultima possibilità, rifletté disperata guardando il volto impassibile dell'uomo. Per favore. La fissava e lei si sforzò di incontrare il suo sguardo mantenendo la calma, come se quella richiesta fosse ragionevole, come se averlo pregato di guidare per almeno quattro ore, attraversando torrenti in piena, fosse una cosa semplice come noleggiare un taxi. 17
«Posso pagare» aggiunse. «Intendo dire... posso pagare bene. Come lo stipendio di una giornata di lavoro.» Lui scosse la testa. «Non si può fare» rispose. «Non posso lasciare la proprietà. Ho una squadra pronta a iniziare la rasatura domani all'alba e duecento pecore da tosare. Niente può mandare all'aria il mio programma.» «Potrebbe... magari tornare indietro a mezzanotte» insistette. «Forse nei suoi sogni. L'acqua sta salendo. Finirei per restare bloccato da Malley's Corner assieme a lei. E non posso rischiare di mandarle un paio dei miei uomini perché ho bisogno di tutti. Dunque sembra che io non abbia altra scelta, e nemmeno lei.» Sospirò. «Vediamo il lato positivo della situazione. La sto invitando a casa mia, insieme al suo cane. E purché lei non sia d'intralcio alla mia squadra di tosatori, sarà la benvenuta a Jindalee fino a quando l'inondazione non terminerà.»
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