Londra, 1815 - Un ballo in maschera, un piano disperato per farsi cogliere in flagrante con l’uomo dei suoi sogni… ma cosa succede quando Julia Whitney, figlia del Conte di Mountnessing, finisce tra le braccia dell’uomo sbagliato?
Inghilterra, 1816 - Insieme possono dare vita a uno scandalo degno di un palcoscenico… ma il loro amore resisterà fino all’atto finale?
IL
SECONDO ROMANZO DE PETTEGOLEZZI VI ASPETTA!
LA
RUBRICA DEI
Inghilterra, 1838 - Hayden Islington, exinvestigatore, ormai si dedica alle corse dei cavalli e… alle sue conquiste. Ma quando Miss Jenna Priess lo ingaggia per il suo fiuto, tutto acquista una luce diversa. Compresa la prospettiva di una relazione stabile…
Inghilterra, 1340. - Un legame di convenienza destinato a diventare più forte dell’acciaio, una passione comune per l’incisione … quale sarà il futuro di Joanna e Hal?
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Le piÚ belle saghe storiche d’autore, da collezionare.
Inghilterra, 1829-1835 Tre donne, tre destini completamente differenti. Julia, Tessa e Aurora sono disposte a tutto pur di prendere in mano le redini della loro vita, ma tra passioni travolgenti e uomini senza scrupoli, la meta sembra sempre piĂš lontana...
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Julia Williams
Un Natale speciale
Titolo originale dell'edizione in lingua inglese: A Merry Little Christmas HarperCollins Publisher Limited, UK © 2012 Julia Williams Traduzione di Roberta Canovi Tutti i diritti sono riservati incluso il diritto di riproduzione integrale o parziale in qualsiasi forma. Questa edizione è pubblicata per accordo con Harlequin Books S.A. Questa è un'opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o persone della vita reale è puramente casuale. Harmony è un marchio registrato di proprietà HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved. © 2016 HarperCollins Italia S.p.A., Milano Prima edizione Harmony Romance dicembre 2016 Questo volume è stato stampato nel novembre 2016 da CPI, Moravia HARMONY ROMANCE ISSN 1970 - 9943 Periodico mensile n. 176 del 28/12/2016 Direttore responsabile: Chiara Scaglioni Registrazione Tribunale di Milano n. 72 dello 06/02/2007 Spedizione in abbonamento postale a tariffa editoriale Aut. n. 21470/2LL del 30/10/1981 DIRPOSTEL VERONA Distributore per l'Italia e per l'Estero: Press-Di Distribuzione Stampa & Multimedia S.r.l. - Via Mondadori, 1 - 20090 Segrate (MI) Gli arretrati possono essere richiesti contattando il Servizio Arretrati al numero: 045.8884400 HarperCollins Italia S.p.A. Viale Monte Nero 84 - 20135 Milano
Prologo
Gli ultimi raggi di sole proiettavano lampi di arancio e di rosa sui campi imbiancati di neve. Gli uccelli si levavano in volo a frotte al passaggio della motocicletta sulla stradina di campagna, mentre le greggi di pecore si agitavano nella luce scarsa della sera. Il rombo del motore riecheggiò tutt'intorno, disturbando la quiete del crepuscolo invernale. Il motociclista indossava una giacca di pelle nera con una spada fiammeggiante disegnata sulla schiena; insieme al casco dorato, lo faceva sembrare un cavaliere dei tempi moderni. Si fermò sulla cima della collina prima di Hope Christmas, tolse il casco e rimase a contemplare la cittadina: le luminarie erano già accese in High Street, e le luci provenienti dall'interno delle case creavano un'atmosfera magica, come se l'intera collettività stesse sospirando all'unisono. Il motociclista strinse le mani sul manubrio e sorrise; sulle nocche, appena visibili attraverso i guanti senza dita, erano tatuate le parole Dux e Michael. Era attraente: carnagione olivastra, zigomi cesellati, riccioli scuri che gli solleticavano il colletto della giacca e occhi azzurri penetranti. «Hope Christmas. È da un po' che non ci si vede» borbottò tra sé. «Zio Ralph aveva ragione, sei davvero un bel paesino. Non vedo l'ora di frequentarti un po'.» 5
Rimise il casco, avviò il motore e riprese la strada che portava in paese, ritrovandosi presto circondato da negozietti caratteristici – il vecchio antiquario, il fiorista e la libreria – fino ad arrivare alla piazza del mercato con il suo bell'albero di Natale, che svettava orgoglioso nel centro. Le vie erano quasi deserte, con solo un paio di anime coraggiose che osavano sfidare il freddo in una serata tanto gelida. Una di loro, una pensionata a bordo di un trabiccolo elettrico, si fermò a salutarlo. «Ma guarda un po', Michael Nicholas in carne e ossa. Tuo zio aveva detto che probabilmente avresti fatto un salto da queste parti. È un piacere rivederti, dopo tutti questi anni.» «Il piacere è mio, signorina Woods.» Michael le regalò un sorriso da svenire. «È passato fin troppo tempo.» «Ti fermerai per un po'?» Michael si guardò intorno. «Dipende se qualcuno ha bisogno di me» rispose criptico. «Credo che scoprirai che c'è sempre bisogno di due braccia in più.» «Allora sì, penso proprio che mi fermerò per un po'» concluse Michael con il sorriso che gli arrivava fino agli occhi. «Ne sono davvero felice. E buon Natale» si congedò la signorina Woods prima di allontanarsi. «Buon Natale anche a lei» rispose Michael, quindi riprese la strada verso Hopesay Manor. Era bello essere tornati. Nuovo anno Cat Tinsall tolse l'ultimo filo di luci colorate dall'albero tutt'a un tratto spoglio e lo ripose ordinatamente nel 6
sacco che conteneva tutti gli addobbi natalizi. Sedendosi sui talloni, guardò fuori dalla portafinestra verso il giardino, dove un pettirosso solitario raccoglieva le briciole lasciate sul tavolo per lui. Era una giornata fredda e grigia di gennaio, di quelle che ti prosciugano l'anima. Sospirò e cercò di non sentirsi anche lei spoglia; persino le colline dello Shropshire, per le quali avevano scelto di acquistare quella vecchia fattoria quando si erano trasferiti a Hope Christmas, apparivano tetre e opprimenti. Il Natale, il suo periodo dell'anno preferito, era passato un'altra volta. L'anno nuovo, apparso così promettente e scintillante alla festa di Capodanno di Pippa, forse anche grazie al vin brûlé e allo champagne, ora presentava molta meno attrattiva, e la realtà si offriva in tutto il suo grigiore deprimente. Noel era già tornato al lavoro, mostrando ben poco entusiasmo per una nuova commessa che quella mattina l'aveva portato dall'altra parte di Birmingham, a conoscere Michael Nicholas, il nipote di Ralph. I bambini erano a scuola, compresa Mel con i suoi test per gli esami, per i quali non aveva studiato abbastanza, e Cat aveva ad aspettarla una pila di bozze del nuovo libro di ricette, La cucina country di Cat. Nella frenesia prenatalizia erano state colpevolmente accantonate, ma ormai non poteva più ignorarle; tutti aspettavano il seguito dei Segreti della cucina di Cat, uscito ormai tre anni prima. Tutto sommato era stato un bel Natale, rifletté mentre portava gli addobbi su per la scala scricchiolante per riporli in soffitta. Nemmeno il malumore di Mel era riuscito a rovinare la festa, anche se Cat ancora non riusciva a capacitarsi di come una figlia modello si fosse trasformata nell'adolescente infernale che nessun genitore vorrebbe neppure per soli dodici mesi. Se un tempo erano state 7
molto vicine, ormai Cat non riusciva più a capirla. Noel continuava a ripeterle che doveva prenderla con filosofia e non forzare le cose, ma lei non poteva non cercare di scoprire cosa passasse per la testa di Mel, pur rendendosi conto che più la pressava, più la ragazza si richiudeva in se stessa. La malattia della madre non faceva che aggravare il problema; l'Alzheimer ormai gliel'aveva portata via per sempre e Cat ora più che mai avrebbe voluto avere un legame stretto con la figlia, come quello che lei stessa aveva sempre avuto con la madre. Uno dei momenti peggiori di quel Natale era stato vedere Louise così stralunata quando si era seduta a tavola con loro. Per Cat, tutte le volte, era straziante trovare la madre in quelle condizioni; vederla chiamare Mel Catherine, oppure entrare in cucina per aiutare con il tacchino, solo per poi fermarsi e guardarsi intorno, perplessa e spaesata. Ormai Cat avrebbe dovuto esserci abituata, ma non lo era e probabilmente non lo sarebbe mai stata. Il peggio era ricordare ciò che lei e la madre avevano avuto e ora avevano perso. Per tutta l'adolescenza di Cat erano state loro due contro il mondo, e lei aveva immaginato che così sarebbe stato tra lei e i suoi figli. Ogni giorno, Mel non faceva altro che dimostrarle quanto si fosse sbagliata. Cat cercava di ricordare dei momenti di ribellione, nella propria giovinezza, ma tutte le volte ne usciva a mani vuote. Perché non ce n'era stato bisogno: voleva molto bene alla madre, sapeva quanto dovesse lavorare sodo, e non aveva alcuna intenzione di renderle la vita più difficile di quanto già non fosse. Mel, invece... Cat sospirò. Dove aveva sbagliato con Mel? Forse aveva ragione Noel, e la figlia era gelosa dell'attenzione che James si era guadagnato come suo aiutante in cucina. 8
La produzione che aveva realizzato i primi episodi di I segreti della cucina di Cat, quattro anni prima, si era interessata a James quando aveva notato quanto spesso aiutasse la madre. Con il suo sorriso sbilenco da bimbo di dieci anni, i modi impudenti e l'aspetto angelico, si era rivelato perfetto per la TV. Mel, invece, una dodicenne impacciata, era stata troppo timida per apparire in televisione, anche se le era stata data l'opportunità. Nessuno avrebbe potuto prevedere il successo di James. Ormai quattordicenne, era rilassato davanti alla telecamera, e da sempre aveva dimostrato un maggior interesse delle sorelle ad aiutarla in cucina. Alle bambine piaceva preparare i dolci, ma non si cimentavano mai in un vero pasto; James, al contrario, stava sviluppando una propria creatività nel cucinare cibi appetitosi. Anche se, a essere onesti, i suoi menu spesso includevano pizza e nachos. Di conseguenza, era in preparazione un suo programma rivolto ai bambini e stava già scrivendo – con l'aiuto di Cat – il suo secondo libro, I consigli di James per ragazzi affamati. Cat aveva fatto del proprio meglio per assicurarsi che la celebrità non gli desse alla testa. Per fortuna James era un ragazzino coi piedi per terra, felice tanto di correre dietro a un pallone con Nathan e George – i figli della sua amica Pippa – quanto di comparire in televisione. E per quanto riguardava lo scrivere libri di cucina, quello decisamente richiedeva uno sforzo eccessivo, pertanto era lei a svolgere la maggior parte del lavoro. Cat cercava di pareggiare l'attenzione che riceveva James seguendo con altrettanta energia le passioni degli altri figli, come il canto per Paige e il ballo per Ruby, e per il momento le due piccole sembravano soddisfatte. Paige era sicurissima che sarebbe andata a X Factor, ed era tanto presa dal 9
passare dai dodici ai trent'anni a tempo di record che non avrebbe potuto importargliene di meno, mentre Ruby era ancora troppo piccola per notarlo. Mel, invece, era tutta un'altra storia. Una dopo l'altra, aveva interrotto tutte le attività che aveva intrapreso: tennis, scout e persino il pianoforte, con grande disappunto della madre. Invece, passava fin troppo tempo nella vicina Hope Sadler, dove i fine settimana lavorava al bar. Oltretutto, se appena trasferita a Hope Christmas aveva legato con delle ragazze studiose e responsabili, ora sembrava le avesse scaricate a una a una per frequentare i ribelli della scuola. Dal poco che aveva colto, quei ragazzi passavano il tempo al parco, a bere e fumare. Mel aveva sempre negato, ma la madre aveva smesso da tempo di fidarsi ciecamente della figlia, una cosa che non avrebbe mai immaginato potesse succedere. Cat sospirò di nuovo e lasciò gli addobbi in soffitta. Era ora di tornare alla realtà. Marianne North guidò l'auto nell'ampio cortile della fattoria che condivideva con Gabe, e tirò un grande sospiro di sollievo: quella vecchia casa non le era mai sembrata più accogliente. Gabe era a casa ormai da una settimana; per lui era più difficile stare lontano a lungo dalla fattoria, perciò era tornato prima, mentre Marianne aveva finito col restare a casa della madre per quasi tutte le due settimane di vacanza di Natale – era dai tempi dell'università che non vi restava tanto a lungo. Aveva dovuto farsi perdonare per l'anno prima quando, coi gemelli di soli tre mesi, non se l'era sentita di affrontare il viaggio a Londra, cosa che la madre non mancava mai di ricordarle, insieme al fatto che l'altra nonna poteva godere molto di più dei nipotini. Così avevano festeggiato in anticipo, 10
con i suoceri più Pippa e Dan, e due giorni prima di Natale Marianne era partita insieme ai gemelli, mentre Gabriel e Stephen li avevano raggiunti lo stesso giorno di Natale. Il povero Stephen si era annoiato quasi quanto lei e Gabe; c'era ben poco da fare per un ragazzino di undici anni nella periferia scialba di Londra dove Marianne era cresciuta, soprattutto considerato che non conosceva nessuno. Poi Gabriel l'aveva portato dalla madre per qualche giorno; Eve, che in passato era stata un genitore inaffidabile, sembrava aver trovato negli ultimi anni un proprio equilibrio, riuscendo a tenersi stretta sia un buon impiego sia il ricco fidanzato Darren. Così Gabriel era molto più tranquillo ad affidarle il figlio, e in quell'occasione il bambino era stato ben felice di andare. Questo l'aveva un po' rattristata: era preoccupata che con l'arrivo dei gemelli Stephen si sentisse escluso, e senza dubbio avere a che fare con un'altra coppia di nonni che, sinceramente, non erano poi così interessati a lui, non doveva essere facile. In effetti Marianne doveva riconoscere che il padre aveva fatto del proprio meglio, mentre la madre non aveva fatto altro che coccolare i gemelli. Non poteva neanche biasimarla, visto quanto aveva dovuto aspettare per avere dei nipotini, per poi ritrovarsene due al prezzo di uno... Marianne voleva molto bene alla madre, ma era quel genere di rapporto che funzionava bene a distanza – trecento chilometri erano l'ideale. «Gabe? Siamo a casa.» Marianne si mise a scaricare la macchina, mentre i bambini continuavano a dormire sul sedile posteriore. C'erano così tante cose per due esserini che non avevano neanche due anni: pacchi di pannolini, borse, biberon, seggiolini per l'auto, seggioloni per sedere a tavola, copertine da viaggio... il tutto senza contare i regali che la nonna aveva insistito a comprare – un pas11
seggino per bambole per Daisy e una macchinina a pedali per Harry, oltre a un'infinità di peluche, sonagli, cubi sonori e giochi vari. Marianne temeva che i genitori fossero andati in rosso per l'arrivo dei nipotini, ma nessuna delle sue proteste era riuscita a fermare la madre. «Ed è splendido vedervi.» Gabe. Il suo cuore perdeva ancora qualche battito ogni volta che lo vedeva, come in quel momento, sulla porta di casa, con jeans e maglione e i capelli castani leggermente arruffati, quegli occhi profondi che esprimevano tutta la sua sensibilità. E amava l'eccitazione che le dava la consapevolezza che fosse suo. «Mi sei mancato così tanto» rispose affondandogli la testa contro la spalla quando lui la prese tra le braccia. «Non permettermi mai più di passare così tanto tempo dai miei. L'anno prossimo vengono loro qui: i gemelli non dormono da una settimana e io sono esausta.» «Anch'io» le confessò Gabriel con uno sbadiglio. «Ieri notte è nato un agnello; la madre era andata a nascondersi e Stephen, Patch e io ci abbiamo messo un secolo a trovarla.» «Com'è andata con Eve? Stephen si è trovato bene?» Marianne si sentiva in colpa. Sarebbe dovuta tornare a casa prima che il bambino ricominciasse la scuola – di solito lo faceva. Ma sua madre aveva insistito perché si fermasse un altro giorno e partisse il lunedì. Stephen e Gabe le avevano assicurato che se la sarebbero cavata, ma questo non l'aveva fatta stare meglio. Da quando lei e Gabriel si erano messi insieme, quattro anni prima, non aveva mai perso un rientro a scuola. Non le sembrava giusto restare lontana, ma da quando aveva avuto i gemelli si sentiva costantemente divisa a metà, dovendo giostrarsi tra la maternità e la carriera. 12
«Direi di sì» rispose Gabriel, ma qualcosa nel suo tono la mise in allerta. Appariva pensieroso e turbato, come quando l'aveva conosciuto ed Eve l'aveva appena lasciato solo a badare al figlio. «Che cos'ha combinato, Eve, stavolta?» gli domandò allora Marianne. «Ricordi quella scuola di canto di cui aveva parlato in autunno?» «Sì.» Marianne ricordava quella conversazione, dove avevano stabilito che nessuno di loro poteva permettersi di mandare Stephen in una scuola dalla retta tanto alta, a prescindere dalla bella voce del bambino. «Ha convinto Stephen a provarci» la informò Gabe. «Ha in mente di trasferirsi vicino a Middleminster, in modo da avere Stephen a casa sua e di Darren nei fine settimana. Questo significa che noi saremo a ottanta chilometri di distanza, mentre loro saranno a due passi. Non lo vedremo mai.» «E Stephen cosa dice?» «Vuole andare» rispose Gabriel. «Eve gli ha inculcato un tale entusiasmo... e non voglio essere io a riportarlo coi piedi per terra.» «Ma non possiamo permettercelo» obiettò Marianne, «neanche se ci mettessimo tutti insieme, no?» «A quanto pare esistono delle borse di studio.» Gabriel si passò una mano tra i capelli. «Non so, Marianne. Mi rendo conto che è una grande opportunità, ma non credo che potrei sopportare di non averlo più qui con noi.» «Magari non se ne farà niente» disse lei. «Dopotutto, deve ancora essere ammesso.» «Vero, ma è un ragazzino intelligente, l'hai detto anche tu, e con il tuo aiuto potrebbe farcela. E Darren conosce il preside. Eve è convinta che abbia buone possibilità.» 13
«Allora non puoi negargliela» considerò Marianne, decisa. «Se è quello che vuole davvero.» «Lo so» ammise Gabriel, sconsolato. «Mi sento in colpa, però non voglio che vada.» Pippa Holliday sbatté giù la cornetta del telefono con una collera piuttosto inusuale per lei. «Che razza di testarda, supponente, pezzo di...» Un rumore alla sua sinistra le ricordò che era in presenza di Lucy, perciò stroncò la sfilza di insulti per giustificarsi con la figlia. «Oh, Luce, è quell'assistente sociale.» La bambina piegò la testa da una parte e fece una smorfia. «No, non ci piace» confermò Pippa con un sorriso. Lucy riusciva sempre a farla ridere, anche quando la situazione era tutt'altro che divertente. «E non è per niente d'aiuto.» Per usare un eufemismo. Certo, Pippa comprendeva l'esigenza dei tagli alle spese; e certo, capiva anche che il caso di Lucy era solo uno dei molti con cui Claire King aveva a che fare ogni giorno, e probabilmente per Clairenon-so-come-faccia-King, Pippa e la sua famiglia non erano una priorità, visto che avevano una casa e un'entrata fissa, e purtroppo Dan non era né un padre assente né un marito violento. Pippa sapeva di non essere un buon avvocato di se stessa, presentandosi al mondo in modo calmo e razionale, d'altronde era l'unica maniera che conosceva per gestire le difficoltà che la vita le aveva posto davanti. Fin dal primo, terribile momento in cui avevano comunicato a lei e a Dan che la loro preziosa bimba, tanto attesa, aveva la fibrosi cistica, e sarebbe cresciuta con un costante bisogno di assistenza, Pippa aveva saputo che se la 14
sarebbero cavata, perché non avevano alternativa. E poi, alla notizia, quando lei era crollata, Dan era stato forte per tutti e due; senza di lui, dubitava che sarebbe stata tanto calma, tanto razionale. Molti uomini nella sua posizione avrebbero anche potuto andarsene, abbandonare la famiglia, ma Dan amava la figlia con una ferma e devota tenerezza che non mancava mai di meravigliarla, e per la quale non poteva che essere grata. Il supporto e l'amore del marito avevano tenuto a galla la famiglia; faceva mille sforzi affinché i bambini non perdessero le loro attività per colpa della sorellina; cercava sempre di essere presente alle visite in ospedale e conduceva la fattoria in modo impeccabile. Dan. Il suo eroe. Ed erano riusciti a cavarsela per tutto quel tempo perché alla fine, dopo lunghi anni e battaglie altrettanto lunghe, Pippa aveva ottenuto per la figlia l'assistenza suppletiva, un sostegno alle famiglie che concedeva ai congiunti tempo prezioso da trascorrere insieme. Due volte al mese Lucy trascorreva il fine settimana in un centro di assistenza attrezzato, e la famiglia poteva fare tutte le cose che le altre famiglie danno per scontate, come le passeggiate in campagna, andare a cena fuori senza doversi prima assicurare che ci fosse l'accesso per i disabili, o dover fronteggiare gli sguardi della gente. E ora stavano per portarle via tutto, visto che quell'accidente di Claire King l'aveva appena informata che a causa della riduzione del budget Lucy avrebbe potuto perdere la sua preziosa assistenza. «Non è una soluzione definitiva, ma...» Non aveva avuto bisogno di aggiungere altro. Pippa sapeva che, per Claire, c'erano famiglie che avevano più bisogno, che meritavano più di loro. Probabilmente era così, ma questo non aggiustava le cose. Da quando Lucy 15
aveva ottenuto l'assistenza suppletiva, Pippa aveva avuto tempo prezioso per sé. Non molto, ma sufficiente da permetterle di gestire le esigenze della splendida figlia senza avere l'impressione di trascurare marito e figli. Senza quel salvagente temeva che sarebbe annegata. «Sono certa che se la caverà» aveva detto Claire. «Lei è così calma, e ha molto supporto. Andrà tutto bene.» «E se così non fosse?» aveva protestato lei. «È l'assistenza a farmi mantenere la calma. Senza, non so cosa fare.» Nonostante la frustrazione, capì che non sarebbe servito a niente prendersela con l'assistente sociale, che in fondo faceva solo il suo lavoro. Spostò l'attenzione sulla figlia, seduta sulla sedia a rotelle costruita apposta per lei. La bimba sospirò per tirarla su di morale; sapeva per istinto quando la mamma era triste e stressata, ed era una delle sue caratteristiche più adorabili. Lucy ormai aveva quasi dieci anni e continuava a crescere; sarebbe arrivato un giorno in cui Pippa non sarebbe più stata in grado di sollevarla o di farle il bagno, e a quel punto proprio non aveva idea di cos'avrebbe fatto. Era come occuparsi di un neonato per tutta la vita. Un neonato molto cresciuto, con tanto di ormoni. Per la prima volta da quando Lucy era nata, Pippa si sentì sopraffatta. E se, alla fin fine, non se la fosse cavata? A quel punto, cosa avrebbero fatto?
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Guida per un Natale easy (ovvero semplici trucchi per un Natale senza stress)
Compra i regali di Natale ai saldi di gennaio: è la cosa più logica da fare
Invita i parenti pronti a dare una mano, non a interferire Procurati una semplice torta alla frutta, ricoprila di glassa pronta all’uso, mettici sopra un Babbo Natale di plastica e falla passare come una tua ricetta Se non devi sfamare un esercito, limitati a un arrosto di tacchi- no, invece che a un tacchino intero Se preferisci stare in compagnia che cucinare, vai al ristorante Se non puoi permetterti di andare al ristorante, ordina tutto a un take-away conveniente Incarta i regali man mano che li compri, in modo da non lasciare tutto all’ultimo minuto Manda gli auguri via e-mail: risparmi francobolli e male al polso Se devi proprio mandare bigliettini di auguri, ingaggia i membri di famiglia più giovani che sappiano scrivere e falli scrivere a loro
Se sei costretta a preparare il Christmas Pudding, segui la ricetta più facile che trovi in giro – vd. quella di seguito, può essere preparata qualche giorno prima ed è deliziosa Prepara le verdure in anticipo, sbucciale e congelale, per non essere costretta a farlo quando arrivano gli ospiti Invita gli ospiti per cena, piuttosto che per pranzo, così non dovrai alzarti all’alba per cucinare Fai la spesa on-line per evitare le code Chiedi ai bambini di scrivere la letterina a Babbo Natale in settembre, in modo da avere tutto il tempo per prepararti Fai decorare l’albero ai bambini e non preoccuparti di come viene Dimentica la perfezione e concentrati sul divertimento Cerca di andare a dormire presto le sere prima del gran giorno Apparecchia la tavola qualche giorno prima, chiudi la porta e togliti il pensiero fino al giorno di Natale Limita l’acquisto dei regali organizzando per gli adulti lo scambio anonimo dei doni Ricordati che è un solo giorno all’anno e non è il caso di rovi- narlo con lo stress…
Ricetta per il tuo Christmas Pudding “Economico” Tempo di cottura: 6-7 ore
Ingredienti: 450 gr. di uva passa senza semi
1 cucchiaio di marmellata di agrumi
170 gr. di grasso di rognone tagliato a pezzetti/grattugiato
1 cucchiaino di lievito in polvere
115 gr. di uva sultanina 230 gr. di zucchero di canna 230 gr. di pane grattugiato 230 gr. di mele grattugiate 230 gr. di farina
1 cucchiaio di melassa ½ cucchiaino di cannella 2,4 dl di latte 3,3 dl birra ½ cucchiaino di noce moscata macinata 2 uova
230 gr. di carote grattugiate 1 cucchiaino di spezie miste (chiodi di garofano, anice, pepe nero)
1 Lavare e preparare la frutta e la verdura 2 Mescolare il pane grattugiato con la farina setacciata, il lievi- to, tutte le spezie, il grasso di rognone e lo zucchero
3 Aggiungere le mele e le carote grattugiate, l’uva passa e l’uva sultanina 4 Mescolare la marmellata, la melassa, il latte e le uova 5 Amalgamare il composto ottenuto agli ingredienti mescolati in precedenza e lavorare il tutto fino a ottenere un impasto di consistenza fluida ma densa 6 Ungere abbondantemente due ciotole di 7 dl di capacità e dividere equamente il composto nei due contenitori 7 Posizionare un disco di carta da forno su ciascuna ciotola e coprire con carta stagnola 8 Cuocere a vapore a fuoco basso per 6-7 ore rabboccando l’acqua all’occorrenza (MOLTO IMPORTANTE PER NON FAR ROMPERE LE CIOTOLE!) 9 Sgocciolare bene i pudding e conservarli in un luogo fresco e asciutto
Non preparare i pudding con più di due settimane di anticipo. Prima di servire, aggiungere una cottura a vapore di altre due ore.
Quello che le donne vogliono di Sheila Roberts Jonathan e i suoi compagni di poker non saranno mai in grado di capire davvero cosa vogliono le donne. Prendete lui. Si è innamorato di Lissa quando erano ancora dei bambini, ma Jon è più vizi che virtù e non è certo il Principe Azzurro che una ragazza cerca. E vogliamo parlare del suo amico Kyle, l'individuo più scoraggiato del mondo? Mindy, la receptionist che lavora nel suo ufficio e su cui ha messo gli occhi, gli preferisce sempre qualcun altro. E per finire, guardate Adam, il terzo del gruppo, quello con la situazione apparentemente più regolare sul fronte "vita a due": ha appena ricevuto il benservito dalla moglie. Ma forse una soluzione c'è quando Jonathan si trova tra le mani un romanzo rosa scritto da un'esperta del genere.
Un Natale speciale di Julia Williams Con quattro figli da crescere, un libro di ricette di Natale da scrivere e la madre che soffre di demenza senile, Cat ha già abbastanza problemi tra cui destreggiarsi. Quando a tutto questo si aggiungono anche i colpi di testa della sua figlia maggiore Mel, Cat capisce di avere davvero troppo sul piatto. Pippa adora la sua famiglia sebbene, molto spesso, questa non le lasci tempo per se stessa. Quando però suo marito Dan è coinvolto in un incidente, tutto il mondo della donna crolla. La vita di Marianne non è delle più semplici. Si barcamena tra il lavoro e la gestione dei due gemelli e del figliastro Stephen, finché un problema in cui è coinvolto il suo ex getta la sua vita ancora più nello scompiglio. Cat, Pippa e Marianne stanno vivendo...
Sorprendimi di Susan Mallery A Fool's Gold tutto può accadere, l'amore è dietro l'angolo anche per chi lo rifugge in ogni modo. Maya Farlow ha imparato a cavarsela da sola, a contare solo su se stessa e a non fidarsi di nessuno così, dopo aver incontrato Del Mitchell e aver sperimentato il suo irresistibile fascino "da cattivo ragazzo", l'unica cosa che le sembra giusto fare è scappare a gambe levate da Fool's Gold. Ora, dopo dieci anni, Maya è stata ingaggiata per un nuovo lavoro che la riporterà proprio nella sua città natale al fine di promuoverla come destinazione "doc" del romanticismo. Tutto bene, se non che il testimonial della campagna che dovrà organizzare sarà proprio Del, l'uomo da cui era fuggita, ma che non ha mai dimenticato.
L'usignolo della pioggia di Linda Goodnight Famoso ma senza un volto, lo scrittore di thriller Hayden Winters vive una vita costellata di menzogne a causa del suo passato e di una madre anaffettiva che l'ha cresciuto in condizioni di degrado fisico ed emotivo. Per questo non si sente di meritare nulla di quello che in realtà desidera: un rapporto sincero e una famiglia tutta sua da poter amare. E per questo è determinato a vivere un'esistenza più veloce dei suoi demoni personali, finché non arriva al Peach Orchard Inn, in Tennessee. Qui incontra Carrie Riley, una donna dal fascino leggero e dolce come il canto di un usignolo, che lo convince a fermarsi sui suoi passi. Hayden e Carrie sono due anime lontanissime, ma con profonde affinità emozionali. In più si ritrovano insieme ad aiutare...
Dal 10 febbraio
PER TUTTI I FAN DI LUCINDA RILEY E OUTLANDER UN AFFASCINANTE VIAGGIO TRA PRESENTE E PASSATO FIRMATO NICOLA CORNICK
TRE DONNE, UNA MISTERIOSA SCOMPARSA, UN SEGRETO DA SVELARE... IL POTERE DI CAMBIARE LA STORIA È NELLE LORO MANI.
Londra, 1662. C’era qualcosa che la Regina d’Inverno doveva assolutamente dirgli. Doveva solo trovare la forza di parlargli. “Lo specchio di cristallo è un pericolo. Deve essere distrutto.” “Sarà fatto.” replicò lui.
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Tra Bridget Jones e L’amore non va in vacanza, una favola natalizia dolce e pungente come un biscotto alla cannella “Tu per me saresti perfetta anche vestita da clown, con un enorme naso rosso e buffe scarpe fuori misura.”
Maggie è una madre single e per lei Natale è sempre stato un’occasione per stare in famiglia, con la figlia Ellen, ma quest’anno sarà diverso. Si prospettano festività solitarie finché, pedalando per le strade innevate di Oxford, Marco Crivelli non va a sbatterle contro, entrando così di prepotenza nella sua vita. È vero, non si deve mai baciare un uomo che indossa maglioni di Natale, ma magari questa volta si potrà fare un’eccezione...
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