JULIA LONDON
Un principe per Natale
Titolo originale dell'edizione in lingua inglese: A Princess by Christmas HQN Books © 2020 Dinah Dinwiddie Traduzione di Lucia Rebuscini Tutti i diritti sono riservati incluso il diritto di riproduzione integrale o parziale in qualsiasi forma. Questa edizione è pubblicata per accordo con Harlequin Books S.A. Questa è un'opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o persone della vita reale è puramente casuale. Harmony è un marchio registrato di proprietà HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved. © 2021 HarperCollins Italia S.p.A., Milano Prima edizione I Grandi Romanzi Storici dicembre 2021 Questo volume è stato stampato nel novembre 2021 da CPI Black Print, Spagna, utilizzando elettricità rinnovabile al 100% I GRANDI ROMANZI STORICI ISSN 1122 - 5410 Periodico settimanale n. 1284 dello 02/12/2021 Direttore responsabile: Sabrina Annoni Registrazione Tribunale di Milano n. 75 dello 01/02/1992 Spedizione in abbonamento postale a tariffa editoriale Aut. n. 21470/2LL del 30/10/1981 DIRPOSTEL VERONA Distribuzione canale Edicole Italia: m-dis Distribuzione Media S.p.A. Via Carlo Cazzaniga, 19 - 20132 Milano HarperCollins Italia S.p.A. Viale Monte Nero 84 - 20135 Milano
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Londra, Inghilterra, 1847 La settimana scorsa sono approdate al porto di Londra tre navi battenti la variopinta bandiera verde e blu di Alucia. A bordo c'era la delegazione ufficiale che parteciperà alla conferenza per la pace, tenuta in nome di Sua Maestà, la Regina Vittoria. Abbondano le aspettative e le speranze che si possa addivenire a un accordo che assicurerà finalmente una pace duratura tra i due Paesi confinanti. Sua Maestà darà il benvenuto ai dignitari stranieri in visita al Palazzo di St. James, e la conferenza avrà ufficialmente inizio. La pace tra i due Paesi rivali rappresenta un ambito traguardo, ma potrà mai essere raggiunta tra due nazioni che sono state in guerra per generazioni per disputarsi la stessa terra? È possibile che il dissidio familiare che le divide si sia fatto così profondo da non poter essere sanato? Mentre scrivo questo articolo, sono molte le voci riguardo a spaventosi intrighi segreti. Naturalmente, terremo informati i nostri lettori su tutti gli sviluppi futuri. 5
Signore, ora che la stagione natalizia è alle porte, è arrivato il momento di ordinare un nuovo guardaroba affinché mariti e figli siano pronti per il Nuovo Anno. Taylor & Sons di Savile Road accetta già appuntamenti. Gazzetta di Moda ed Economia Domestica per Signore La vedova Hollis Honeycutt era piuttosto irritabile mentre attendeva di essere ammessa al Palazzo di St. James. Innanzitutto, si trovava in mezzo a una folla di gentiluomini che parlavano ad alta voce in diverse lingue senza alcun riguardo per le conversazioni che si svolgevano intorno a loro. Una donna ancora nel fiore degli anni, che sentiva la mancanza del marito, avrebbe potuto restare intossicata dal profumo di cedro e tabacco che sembravano lasciarsi dietro molti di loro, ma lei non badava a tutta quella virilità premuta contro la sua femminilità. Era come se loro non si rendessero conto di quanto lo spazio fosse angusto e la urtavano di continuo, liquidando la loro goffaggine con un distratto pardon. Hollis era molto infastidita dal fatto di essere costretta ad aspettare in fila lì, o in qualsiasi altro luogo, per poter prendere il tè insieme a sua sorella. Non era colpa sua se Eliza Tricklebank, ex residente della modesta abitazione in Bedford Square a Londra, ora era la Duchessa di Tannymeade, futura Regina di Alucia e ospite della Regina Vittoria. Era e restava sua sorella e lei non riteneva giusto dover attendere come una popolana davanti ai cancelli del palazzo per poterla vedere. Inoltre, Hollis era già parecchio nervosa quel giorno a causa di un incontro con l'odioso e borioso Mr. Shoreham, che l'aveva liquidata in malo modo. E non 6
per la prima volta! Aveva già dovuto sopportare una disputa filosofica durata settimane con il direttore della Biblioteca di Londra. Donovan, il suo domestico, era in coda accanto a lei. Con lo sguardo torvo, seguiva i movimenti dei gentiluomini mentre il gruppo avanzava lentamente verso la guardiola. Era l'unico uomo della sua vita che non faceva caso a tutte le sue chiacchiere... be', a parte suo padre, naturalmente, e a Lord Beckett Hawke, il suo amico. Beck non vi badava, ma nemmeno la stava ad ascoltare. Donovan, al contrario, la ascoltava sempre pazientemente e poi le offriva la propria opinione, se richiesta. Cosa che fece anche in quel momento. «Uno dei problemi, se posso dire la mia, è che siete troppo ostinata. Lo avete già notato, vero?» le chiese. «Riconosco di essere piuttosto testarda a volte, ma in questo caso ho ragione!» Donovan rise. La fila si mosse e lui le posò una mano sulla schiena per spingerla gentilmente in avanti. Hollis non riusciva a vedere oltre le teste di chi le stava davanti e quindi si guardò intorno. Il suo sguardo si posò su un gentiluomo che se ne stava un po' in disparte. Era alto e, sotto la tesa del cappello, lei notò che i suoi capelli scuri erano più lunghi di quanto imponesse la moda del momento. Indossava un cappotto che faceva sembrare le sue spalle oltremodo larghe e lei si chiese distrattamente se fossero davvero tanto ampie. L'uomo aveva un'espressione confusa, come se stesse vagando per un paese sconosciuto, ma non c'era da stupirsi: la coda per entrare nel palazzo era assurdamente lunga e le guardie parevano non sapere cosa fare. Perché c'erano tante persone invitate al tè? Lo scopo di quell'evento era di porre le basi per i ne7
goziati di pace tra Alucia e Wesloria che sarebbero iniziati il lunedì seguente, ed erano stati invitati i rappresentati dei due regni, ma possibile che fossero tanto numerosi? L'uomo confuso fu superato da altri gentiluomini e Hollis lo perse di vista. «Avresti dovuto vedere quanto è stato sfacciato Mr. Shoreham» disse, rivolgendosi a Donovan. «Davvero troppo sicuro di se stesso e della sua intelligenza, che chiaramente ritiene superiore alla mia solo perché lui è un uomo. Te lo dico io, in realtà è uno degli uomini più ridicoli e arroganti di tutta Londra.» «Non è cosa da poco, tenuto conto di quanti uomini ci sono a Londra» commentò Donovan. Si avvicinò alla guardiola e mostrò l'invito di Hollis. La guardia lo prese e scomparve all'interno. «Come lo avete chiamato?» chiese, ma prima che lei avesse il tempo di rispondere, si rivolse alla guardia. «Non permetterò che Mrs. Honeycutt resti qui ad aspettare ancora per molto. È la sorella della Duchessa di Tannymeade!» «Ehi, calmati!» lo redarguì la guardia. Donovan si voltò verso Hollis. «Ah, sì, adesso ricordo, un pallone gonfiato.» Lei provò una punta di rimorso. «Ho solo detto la verità.» Tre uomini li superarono facendosi largo e Donovan dovette afferrarla per un braccio per spostarla. «Quanta fretta! Hanno paura che il tè si raffreddi?» sbottò Hollis, raddrizzandosi il cappellino. «O che la regina non abbia fatto preparare torte a sufficienza? Aspettate qui, vado a vedere perché la guardia ci sta mettendo tanto.» Mentre lui si allontanava, un altro gruppo si assiepò davanti all'ingresso, passandole rumorosamente davanti. Hollis fece un passo indietro per evitare di 8
essere calpestata e inciampò andando a finire contro quello che le parve fosse un muro, se due mani non l'avessero sostenuta. «Oh!» esclamò, voltandosi a vedere chi l'avesse salvata dal cadere. Era l'uomo confuso, solo che ora non sembrava più confuso, ma piuttosto preoccupato. Lui la squadrò da capo a piedi come per assicurarsi che non si fosse fatta del male. Hollis notò che una folta ciocca di capelli color nocciola gli ricadeva sulla fronte. La sua carnagione lasciava intuire che proveniva da una regione del mondo in cui le persone avevano la pelle più scura di quella pallida degli inglesi. Aveva vivaci occhi castano dorato e lei era così sorpresa dal fatto che fosse stato proprio lui a soccorrerla da restare senza parole. Lui comunque parve non aspettarsi che lei dicesse qualcosa, poiché si limitò a fare un cenno con il capo e la superò, dirigendosi verso la guardiola. Hollis lo vide porgere il suo invito alla guardia e quando questa glielo restituì, l'uomo si guardò intorno come se fosse incerto se entrare oppure no. Infine optò per il no, perché si infilò l'invito in tasca e si incamminò nella direzione opposta all'entrata, come se si fosse appena accorto di aver sbagliato palazzo e di dover andare altrove. Donovan le si parò davanti. «Tutto sistemato, per di qua» le disse, guidandola verso l'ingresso. «Appena dentro, troverete Mr. Bellingham ad accogliervi.» Mostrò l'invito alla guardia, che aprì il cancello. «Perché c'è tutta questa gente?» chiese Hollis dopo che lo ebbero varcato. «Non pensavo che agli uomini piacesse tanto il tè. Una volta ho invitato Beck e lui mi ha risposto che il tè è per le nonne e le pettegole.» «Io non posso parlare a nome di Sua Signoria» rispose Donovan, «ma credo proprio che questi genti9
luomini siano qui per il tè.» Bussò alla porta che gli aveva indicato la guardia. «Non capita spesso di essere invitati a prenderne uno con la regina.» La porta si spalancò e Donovan consegnò l'invito. «Ah, sì, Mrs. Honeycutt, vi stavamo aspettando» disse l'uomo apparso sulla soglia. «Io sono Bellingham, il vice maggiordomo, al vostro servizio. Volete seguirmi?» «Grazie.» Hollis si voltò verso Donovan. «Passo a prendervi tra circa un'ora?» le chiese lui, guardando il suo orologio da taschino. «Non ce n'è bisogno. Eliza mi farà accompagnare a casa.» Lui annuì, riponendo l'orologio al suo posto. «Come siete bella» le disse con un sorriso. «Credo che oggi sia il giorno perfetto per voi per cercare marito. Saranno presenti tanti gentiluomini facoltosi.» Hollis alzò gli occhi al cielo arrossendo. «Hai intenzione di uscire questa sera?» Il sorriso di Donovan si fece malizioso. Sebbene lei sapesse che non avrebbe mai potuto esserci qualcosa tra loro, il suo sorriso non mancava mai di farle battere forte il cuore. Donovan era probabilmente l'uomo più bello che lei avesse mai conosciuto. «Meglio che non mi chiediate nulla» rispose lui. Le sfiorò il gomito invitandola a voltarsi verso la porta, dove il vice maggiordomo attendeva pazientemente. «Non dovete preoccuparvi.» «Non mi sto preoccupando, sono assolutamente tranquilla. Ti ho già dimenticato.» Donovan rise. «Andate, godetevi questa giornata con vostra sorella e vostra nipote. Poi mi racconterete come è andata.» Hollis lo vide allontanarsi con passo dinoccolato. Mentre lo seguiva con lo sguardo, vide l'uomo confu10
so attraversare di fretta il cortile. Ora non sembrava più insicuro, ma del tutto a proprio agio. Stava seguendo tutti gli altri gentiluomini che camminavano in gruppi di due o tre, parlando tra loro ad alta voce e ridendo come se stessero andando al pub dopo una partita di cricket. «Mrs. Honeycutt?» «Oh! Sì, certo» disse lei al vice maggiordomo, varcando la soglia.
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Un principe per Natale JULIA LONDON LONDRA, 1847 - Sua Altezza Marek Brendan indaga sulle minacce verso il suo Paese natio. Mrs. Hollis Honeycutt, giovane vedova che fa giornalismo investigativo, scopre...
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