ISTINTO DOMINANTE

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Penny Jordan ISTINTO DOMINANTE


Titoli originali delle edizioni in lingua inglese: The Sheikh's Virgin Bride Master of Pleasure Harlequin Mills & Boon Modern Romance © 2003 Penny Jordan © 2006 Penny Jordan Traduzione di Sonia Scognamiglio Traduzione di Gloria Fraternale Garavalli Tutti i diritti sono riservati incluso il diritto di riproduzione integrale o parziale in qualsiasi forma. Questa edizione è pubblicata per accordo con Harlequin Enterprises II B.V. / S.à.r.l Luxembourg. Questa è un'opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o persone della vita reale è puramente casuale. Harmony è un marchio registrato di proprietà Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved. © 2004 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano Prima edizione Harmony Pack gennaio 2004 Prima edizione Collezione Harmony febbraio 2008 Seconda edizione Harmony Vedogrande ottobre 2011 Questo volume è stato stampato nel settembre 2011 da Grafica Veneta S.p.A. - Trebaseleghe (Pd) HARMONY VEDOGRANDE ISSN 1826 - 168X Periodico mensile n. 59 del 27/10/2011 Direttore responsabile: Alessandra Bazardi Registrazione Tribunale di Milano n. 912 del 28/11/2005 Spedizione in abbonamento postale a tariffa editoriale Aut. n. 21470/2LL del 30/10/1981 DIRPOSTEL VERONA Distributore per l'Italia e per l'Estero: Press-Di Distribuzione Stampa & Multimedia S.r.l. - 20090 Segrate (MI) Gli arretrati possono essere richiesti contattando il Servizio Arretrati al numero: 199 162171 Harlequin Mondadori S.p.A. Via Marco D'Aviano 2 - 20131 Milano


PASSIONE NEL DESERTO


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«Hai osservato bene il giovane istruttore di windsurf? Non è incredibilmente sexy?» «Oh, sì, ed è perfino più bello di come me lo avevi descritto. Lo aspetto tra poco nella mia stanza. Ma dobbiamo fare attenzione, mi ha detto che è già stato rimproverato una volta dallo sceicco Rashid perché fraternizzava con gli ospiti dell'albergo.» «E chi è questo Rashid?» «Uno dei proprietari dell'albergo. Pare sia un tipo molto rigido su certe cose.» «Già, anche perché immagino tu abbia fatto ben più che fraternizzare con il nostro giovanotto.» «Ci puoi giurare, mia cara...» Comodamente seduta su una sdraio della panoramica terrazza sul tetto dell'albergo, Petra aveva appena finito il suo pranzo. Con la protezione di un ampio ombrellone che la riparava dal sole, poteva ascoltare la conver9


sazione delle due donne senza correre il rischio di essere colta a origliare. Non appena le due ebbero lasciato il ristorante, la giovane sorrise tra sé, soddisfatta. «Grazie mille» mormorò. «Senza saperlo, mi avete fornito le informazioni di cui avevo bisogno.» Assicuratasi che le donne si fossero allontanate a sufficienza, Petra si alzò a sua volta e fece un cenno al cameriere. «Mi scusi, saprebbe indicarmi dove si tengono i corsi di windsurf?» Mezz'ora dopo, Petra era sulla spiaggia, aveva chiesto al bagnino di posizionare il suo lettino in modo da avere una visione completa del mare e di tutte le attività che si svolgevano al bagnato e all'asciutto. Proprio di fronte a lei erano da poco iniziate le lezioni di windsurf e adesso poteva capire perfettamente il motivo degli apprezzamenti delle due donne sull'istruttore. Petra era più che abituata a vedere giovani uomini vanitosi e supponenti, nonché attraenti, andarsene in giro seminudi sulle spiagge. Infatti, dopo la morte dei genitori, avvenuta quando lei aveva solo diciassette anni, era stata affidata al padrino, che era un di10


plomatico proprio come suo padre, e aveva avuto modo di viaggiare in giro per l'Europa e l'Australia frequentando le spiagge più belle del mondo. Sicuramente il giovane uomo che stava osservando adesso poteva essere classificato tra i migliori che avesse avuto modo di ammirare, su quello non c'era alcun dubbio, ma Petra fu costretta ad ammettere a se stessa che quell'eccellente esemplare aveva qualcosa in più degli altri, qualcosa di diverso. Dopo l'ultima lezione, il giovane cominciò a preparare i windsurf per la successiva. Indossava la discreta divisa dell'albergo che, però, invece di renderlo meno attraente, ne delineava ancor di più la figura elegante e scattante. Anche a quella distanza, Petra avvertiva con tutti i sensi la sua virilità. Le sue movenze erano armoniche ed elastiche come quelle di una pantera che si prepara alla caccia, ogni singolo passo che faceva non appariva mai superfluo o inutile. I raggi del sole bollente si poggiavano sulla sua pelle bruno dorata e la carezzavano come – lei ne era certa – ogni donna sulla spiaggia avrebbe desiderato fare con le proprie mani. 11


Quell'uomo aveva un carisma e una carica di sensualità che non potevano lasciare indifferente nessuna esponente del sesso femminile, era incredibilmente eccitante e molto, molto pericoloso. Sì, decisamente ho trovato quello che stavo cercando, si disse Petra. Più tardi nel pomeriggio, mentre faceva ritorno alla sua lussuosa suite, Petra era intenta a fare piani per le ore seguenti. Fermatasi nell'affollata e spaziosa hall, si guardò intorno e pensò a quanto bello fosse tutto ciò che la circondava: vi erano costose boutique, un paio di dozzine di ristoranti e splendidi giardini, il tutto calato nella suggestiva atmosfera esotica del luogo. Non c'era da stupirsi che quel complesso alberghiero fosse noto e acclamato in tutto il mondo. Dalla terrazza della camera da letto, Petra poteva vedere la spiaggia su cui era stata fino a poco prima, solo che adesso, con il sole al tramonto, la vista appariva molto più malinconica. Il giovane istruttore aveva ormai finito di lavorare e si apprestava a sistemare le ultime cose prima di andar via. Quello era il mo12


mento ideale per lei, doveva cogliere l'occasione e andare a fare ciò che aveva avuto intenzione di fare fin dal primo momento. Prese la giacca e uscì in fretta. A due passi dal mare, la brezza era piuttosto fresca. Dopotutto, anche se di mattina la temperatura superava i venti gradi, in quella parte del mondo era pur sempre inverno. Cercando invano con lo sguardo nella luce calante, Petra credette di aver perso il suo bel fusto per quella sera. Così sprofondò nei suoi pensieri e restò a fissare il buio incombente. All'improvviso, un'ombra le si parò davanti e la fece trasalire, e non appena constatò che era proprio l'oggetto dei suoi pensieri a essersi materializzato di fronte a lei, il respiro le venne meno. Lui era a meno di un passo da lei, e sarebbe bastato un piccolo movimento in avanti di uno dei due per far sì che i loro corpi si toccassero. Istintivamente Petra avrebbe voluto fare un passo indietro, ma il senso d'orgoglio, che suo padre le diceva sempre di aver ereditato dal nonno, le impedì di muoversi. Sollevando lo sguardo per incontrare quel13


lo di lui, Petra sospirò, sentendosi un po' a disagio. Lui era molto più alto di quanto non le fosse sembrato in un primo momento, e invece di fissare i suoi occhi si era ritrovata a indugiare sulla curva decisa e sensuale della sua bocca. Sentì un brivido correrle lungo la schiena. Di che nazionalità poteva essere? Italiana, greca? I suoi capelli erano scuri e folti e la sua pelle, come aveva avuto modo di osservare per tutto il pomeriggio, era di un bruno dorato molto intenso. Indossava una maglietta bianca e un paio di jeans con scarpe da ginnastica, tuttavia i vestiti sportivi non attenuavano affatto la sua naturale aria autoritaria e distinta. Le luci della sera cominciavano a fare la loro comparsa un po' ovunque, illuminando con grazia il lungomare e la banchina. Non appena si accorse che gli occhi di lui la stavano scrutando, Petra notò che l'iniziale indifferenza con cui l'aveva guardata da lontano era scomparsa per lasciare spazio a quello che le parve un crescente, quanto per lei inspiegabile, interesse nei suoi confronti. Avrebbe avuto voglia di scappare via e di rinunciare al suo proposito, ma senza dubbio, si disse, quello era il tipo d'uomo che 14


avrebbe approfittato dell'occasione per ridere di lei. Sentì che lo sguardo penetrante di lui le attraversava i vestiti e riusciva ad arrivare direttamente sulla sua pelle, sul suo corpo, sentiva che lui conosceva le sue più intime angosce e i suoi segreti. Non era abituata a provare sensazioni del genere, e questo la distrasse. «Se sei venuta per una lezione individuale, mi dispiace, ma è troppo tardi.» L'esplicito cinismo nella frase di lui contribuì al senso di sorpresa che Petra stava già provando, in più lo sguardo dell'uomo non lasciava adito a dubbi sul senso che quella lezione individuale aveva per lui. «Per la verità, non ho alcun bisogno di lezioni» fu la risposta di lei, non appena ebbe ripreso il controllo. «Ho imparato il windsurf da ragazzina, e anche se questo non ti riguarda, ho perfino partecipato a competizioni nazionali.» «Buon per te, signorina. Allora di che cosa hai esattamente bisogno?» Nonostante il sottile insulto fosse ancora più esplicito questa volta, Petra comprendeva perfettamente, adesso, le parole delle due donne. 15


C'era un'aura di suadente erotismo intorno a lui, che si diffondeva dal suo corpo per invadere i sensi femminili come una fragranza esotica. La sicurezza, la padronanza di sÊ che ostentava nel guardarla fisso negli occhi erano come una dichiarazione di intenti: se solo avesse voluto, sarebbe stato in grado di sedurla all'istante. Lui sapeva esattamente l'effetto che provocava nelle donne, era un animale da preda, pericoloso e insinuante. Proprio quello che le serviva, ricordò Petra a se stessa, prima di lasciarsi prendere dalla rabbia per la debolezza che aveva dimostrato nei confronti di quell'uomo. Non aveva intenzione di cedere, di andar via. In fin dei conti, un po' d'esperienza nel tener testa a ragazzi che sapevano il fatto loro ce l'aveva, e fino a quel momento tenerli a debita distanza non le era riuscito difficile. Eppure, di fronte a quella esotica e vigorosa bellezza, circondata dagli effluvi di testosterone che dal corpo di lui si diffondevano, lei si sentiva sciogliere e doveva compiere sforzi notevoli per riuscire a respirare con calma. Dopo alcuni istanti che le parvero inter16


minabili, Petra finalmente decise di parlar chiaro. «Ho una proposta da farti.» Lui tacque e si spostò in direzione di un lampioncino. Ora il suo volto era totalmente illuminato e lei poté osservare da vicino i suoi lineamenti al tempo stesso fini e fieri. L'unica cosa di cui non era ancora certa era l'esatta sfumatura del colore dei suoi occhi, sembravano scuri, forse castani. «Una proposta?» La voce di lui si fece fredda. «Sono un uomo e non mi interessa andare a letto con donne che mi si vogliono concedere in questo modo. Mi piace corteggiarle, le donne, voglio essere io a scegliere. Tuttavia, se sei così disperata, posso darti un indirizzo al quale potrai avere più fortuna.» Petra si impose di resistere alla fortissima tentazione di schiaffeggiare quel bellimbusto come avrebbe desiderato, perché, se lo avesse fatto, il suo piano sarebbe saltato. Doveva considerare quella risposta come un'ulteriore conferma del fatto che lui era proprio il tipo adatto al suo scopo, il tipo che un futuro marito non avrebbe certo gradito in compagnia della propria promessa sposa. «Bene, ricominciamo daccapo. Non era a quel genere di proposta che mi riferivo.» 17


«No? E allora cos'hai in mente, esattamente?» «Una proposta ben pagata e del tutto legale.» Restando volutamente sul vago, Petra sperò di aver acceso un minimo di interesse nell'uomo. «Mmh... continua...» «Devi sedurmi, e in maniera molto plateale.» Solo per un istante, Petra ebbe la soddisfazione di vederlo spiazzato e sorpreso, spalancò perfino gli occhi prima di ritornare alla sua espressione impassibile. «Sedurti, dici?» Il suo tono implicava un evidente disinteresse nei confronti di una tale ipotesi, e questa volta toccò a lei essere sorpresa, poiché in genere era abituata a ricevere complimenti e a essere considerata molto attraente dagli uomini. «Ma non sul serio» si affrettò ad aggiungere Petra. «Quello che voglio è che tu finga soltanto di sedurmi.» «Dovrei fingere? E perché?» Adesso diventava addirittura offensivo. «Hai forse già un amante che vuoi rendere geloso? È questo il motivo?» Petra lo fissò. «Non ho nessun amante. Ti pagherò perché tu mi rovini la reputazione.» 18


Lui si irrigidì di colpo e lei se ne chiese il perché. Quell'uomo era imperscrutabile... «Posso permettermi di domandare per quale ragione vuoi che ti rovini la reputazione?» «Puoi, ma io non ti risponderò.» «Ah, no? Allora io non ti aiuterò.» Stava già per andar via, quando Petra si affrettò a fermarlo. «Ti offro cinquemila sterline.» Lui si girò verso di lei. «Diecimila, e possiamo cominciare a metterci d'accordo.» Diecimila sterline. Petra si sentì quasi svenire, avrebbe mai potuto trovare quella cifra? I genitori le avevano lasciato un notevole patrimonio, ma fino a quando non avesse compiuto i venticinque anni non le sarebbe stato possibile disporre di una somma del genere senza chiedere il permesso. Già. Doveva chiederlo al suo tutore, e il suo tutore era la persona con cui viveva dalla morte dei suoi, ovvero il suo padrino, cioè una delle persone che l'aveva messa nella spiacevolissima condizione di cercare una soluzione estrema come quella. Voltatasi, Petra ebbe un fremito nel vedere che lui era ancora in attesa di una sua risposta. Se non avesse accettato di pagare 19


quella cifra, lui se ne sarebbe andato sul serio, e questo doveva essere evitato a ogni costo. Dunque, non c'era altro da fare. Con la bruciante consapevolezza della sconfitta nel cuore, Petra si allontanò da lui.

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