M.S. Force
Victorious
Titolo originale dell'edizione in lingua inglese: Victorious Published by HTJB, Inc. © 2015 HTJB, Inc. Traduzione di Alessandra De Angelis Tutti i diritti sono riservati incluso il diritto di riproduzione integrale o parziale in qualsiasi forma. Questa è un'opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o persone della vita reale è puramente casuale. Harmony è un marchio registrato di proprietà HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved. © 2017 HarperCollins Italia S.p.A., Milano Prima edizione Harmony Passion novembre 2017 HARMONY PASSION ISSN 1970 - 9951 Periodico mensile n. 134 dello 09/11/2017 Direttore responsabile: Chiara Scaglioni Registrazione Tribunale di Milano n. 71 dello 06/02/2007 Spedizione in abbonamento postale a tariffa editoriale Aut. n. 21470/2LL del 30/10/1981 DIRPOSTEL VERONA Distributore per l'Italia e per l'Estero: Press-Di Distribuzione Stampa & Multimedia S.r.l. - Via Mondadori, 1 - 20090 Segrate (MI) Gli arretrati possono essere richiesti contattando il Servizio Arretrati al numero: 045.8884400 HarperCollins Italia S.p.A. Viale Monte Nero 84 - 20135 Milano
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Flynn «Mi ha lasciato... Stento ancora a crederci!» Cammino in su e in giù sulla terrazza della splendida villa di Marlowe. a Malibu, da cui si gode un panorama mozzafiato del Pacifico ma che oggi non degno di uno sguardo e non mi fa il minimo effetto. Come potrebbe, d'altronde? Ho l'impressione che mi abbiano strappato a morsi il cuore dal petto per poi gettarlo a terra e farci passare sopra un carro armato. Natalie è andata via, e il dolore lasciato dal vuoto della sua assenza è lancinante. «Mi ha lasciato sul serio» ripeto esterrefatto. «Te ne rendi conto? Mi aveva promesso che sarebbe stata sempre con me. Lei me l'aveva giurato, Mo.» «Devi calmarti, Flynn.» «Calmarmi?» esclamo indignato. «E come faccio a calmarmi se mia moglie mi ha piantato?» «Ho paura che ti venga un attacco di cuore. Sei paonazzo e sudato.» Mi strofino il torace in corrispondenza del cuore. In effetti ho la sensazione che potrei davvero avere un infarto. «Cosa faccio, Mo? Dimmelo tu!» Marlowe sa solo che Natalie se n'è andata dopo avere scoperto che le avevo detto una bugia; non le ho dato altre spiegazioni. Lei mi osserva a lungo in silenzio, poi distoglie lo sguardo e lo lascia spaziare verso la vastità dell'oceano. 5
«Non saprei. È una brutta situazione» ammette. Mi accascio a sedere sulla sdraio accanto a lei, ma solo perché sono sfinito, esausto e non ho più la forza di camminare per sfogare l'agitazione. Non riesco a immaginare di resistere un'ora senza Natalie, figurarsi una settimana o ancora di più. Mi ha chiesto sette giorni di tempo per riflettere, prima di farsi viva. A me sembra un'eternità. «Ho rotto il vetro di una finestra a casa mia» annuncio in tono incolore. «Quando?» «Stamattina, dopo che Natalie è andata via.» «Hai chiamato qualcuno per sostituirlo?» Scuoto la testa. La finestra è l'ultimo dei miei pensieri, considerato che cinque minuti dopo la partenza di mia moglie si è presentato un agente dell'FBI alla mia porta. Marlowe fa subito una telefonata. «Addie, sono Marlowe. Qui con me c'è Flynn che ha un problema. Mi ha chiesto di avvisarti che ha rotto il vetro di una finestra a casa sua. Puoi chiamare qualcuno che vada a sostituirlo?» Fa una pausa. «Aspetta, te lo passo.» Mi porge il cellulare. «Vorrebbe parlare con te.» Ho la tentazione di rifiutarmi. L'unica persona di cui abbia voglia di sentire la voce è Natalie, ma non è possibile. Mi rassegno e allungo la mano. «Pronto?» «Cosa c'è che non va?» Addie è la mia fedele segretaria da cinque anni e le basta che io pronunci una sola parola per capire dalla mia voce che è successo qualcosa di grave. «Mi ha chiamato il pilota per informarmi che Natalie ha preso l'aereo con cui avreste dovuto recarvi insieme in Messico. È andata in Colorado da sola e non risponde al cellulare.» Quindi è andata a trovare sua sorella Candace. Non mi sorprende. Mi rendo conto improvvisamente che l'FBI ha il mio cellulare e che Natalie non avrà modo di contattarmi direttamente finché non ne rientrerò in possesso. Provvederò domattina stessa, come prima cosa. «Il fatto è 6
che...» Esito, non vorrei dirlo, in un disperato tentativo d'ignorare la realtà. «I nostri programmi sono saltati.» «Okay. Si può sapere che problema c'è?» «Io e Natalie... lei... noi...» farfuglio. «È tornata a New York passando per il Colorado per andare a trovare sua sorella.» «Perché? Per quanto tempo?» «Non lo so. È una lunga storia.» Addie esita per qualche secondo, poi mi domanda: «Cosa posso fare per te?». «Puoi far riparare il vetro.» «Consideralo fatto. Ho già mandato un messaggio dal computer mentre stavamo parlando al telefono e ho già ricevuto la conferma. Fra poco andrò a casa tua per aprire agli operai.» «Grazie.» «Serve altro?» «Non lo so ancora.» «Sono qui per qualsiasi cosa, quando ti verrà in mente chiamami.» «Grazie ancora.» «Flynn... Non farla andare via, non rinunciare a lei.» «Non ci penso nemmeno.» Tuttavia, mentre rassicuro Addie, mi dico che posso fare poco o nulla, visto che Natalie mi ha già lasciato. «Cosa voleva da te l'FBI stamattina?» mi chiede Addie. «E tu come sai che un agente è venuto a trovarmi?» «Perché prima è venuto in ufficio.» «Sembra che la moglie di Rogers abbia detto agli agenti che indagano sul suo omicidio che io lo avevo minacciato e che temeva per la sua incolumità.» «Tu lo hai minacciato d'intraprendere azioni legali, non di fargli del male» obietta Addie. «È quello che ho detto all'agente Vickers.» «Ti è parso soddisfatto della tua risposta?» «Credo di sì, visto che è andato via, almeno per ora. 7
Comunque, Addie, ti confesso che ho un brutto presentimento, temo che possano cercare di addossarmi la colpa di quell'omicidio.» «Che ci provino! Sappiamo che non sei stato tu. Sei inattaccabile.» «Non l'ho ucciso, ma avrei voluto» sospiro. «Non si può fare il processo alle intenzioni. Odiare qualcuno è ben diverso dal commettere un omicidio. L'agente ti ha detto quando potrai riavere il cellulare?» «Mi ha detto che verrà riportato in ufficio domani in giornata.» «Te lo farò avere appena sarà qui.» «Grazie.» «Non arrenderti, Flynn. Qualsiasi cosa sia successa tra te e Natalie puoi rimediare. Voi due siete una coppia perfetta, non mollare.» Mi aggrappo alla sua certezza che si possa rimediare al problema che ci divide, ma non sono altrettanto sicuro. «L'ho combinata grossa, Addie» confesso. «Lei ti adora. Qualunque cosa sia successa, non dimenticare che è pazza di te.» «Ci provo.» «Vado a casa tua per aprire agli operai, poi ti porterò il telefono appena l'avrò.» «Ora sono da Mo, ma più tardi tornerò a casa.» «Allora ci vediamo lì. Coraggio, devi farti forza, okay?» «Okay.» Quale altra scelta ho, d'altronde? Natalie non mi ha dato alternative tranne quella di aspettare finché non avrà metabolizzato quello che è successo stamattina. Saluto Addie e restituisco il telefono a Marlowe. «Ha scoperto le tue tendenze sadomaso, vero?» mi chiede Marlowe. Per me è come una quarta sorella e, contrariamente alle mie consanguinee, sa tutto delle mie frequentazioni nel mondo del BDSM. «Sì, gliel'ha spifferato quella serpe di Valerie» borbot8
to. Mi piacerebbe tanto strangolare quella stronza vendicativa della mia ex moglie. «Ahi, ahi.» «E io ho peggiorato la situazione proseguendo la menzogna, quando Valerie le aveva già detto che a casa mia c'era la stanza segreta dei giochi e dove avrebbe potuto trovarla. Io mentivo e Natalie sapeva che le stavo dicendo una bugia.» Mi alzo e riprendo a camminare come un'anima in pena. «Avevo i miei buoni motivi, Mo, non riuscirai a convincermi del contrario. Natalie non potrebbe mai sostenere quell'aspetto della mia vita e della mia personalità dopo il trauma che ha subito in passato, per questo motivo l'ho messo da parte e ho preferito sacrificare a lei le mie inclinazioni.» «E come avresti affrontato la cosa, quando ti fosse stato impossibile continuare a nasconderle i tuoi gusti?» Apro la bocca per replicare, ma Marlowe alza una mano per bloccarmi. «Non è una scelta che fai, Flynn, come un vestito o quello che metti nel piatto. Fa parte della tua natura. Tu sei così, lo sei sempre stato, e hai già distrutto un matrimonio cercando di essere diverso da quello che sei.» «Con lei è diverso. Natalie non è Valerie.» «No, è molto più in gamba della tua ex. Valerie non ha neanche un briciolo delle sue doti.» «Dove vuoi arrivare?» «Se non puoi essere te stesso fino in fondo con lei, Flynn, non è la donna giusta per te. Tutti noi abbiamo tentato di avere delle relazioni con persone che non condividono i nostri gusti, e sono finite tutte male perché non possiamo reprimere le nostre tendenze e la nostra natura, lo sai.» «Io amo Natalie, l'amo come non ho mai amato nessuna, più di me stesso, ed è per questo che ho rinunciato a quella parte di me per lei. Sono convinto che non esporla a certe situazioni estreme sia la cosa giusta.» 9
«Ma è giusta anche per te? In una coppia ci sono due persone, e tu conti quanto lei nella vostra unione» mi fa notare Marlowe. «No, lei conta di più.» «Dai, Flynn, non fare il martire!» «Devo andare» dichiaro seccamente. Di colpo ho addosso una smania che m'impedisce di restare lì a passeggiare avanti e indietro come una tigre furente in gabbia. Vorrei ruggire per dare voce alla collera e alla paura da cui sono invaso. Marlowe mi segue in casa. «Non andare, non è prudente che resti solo.» «Non riesco a stare fermo, devo fare qualcosa.» «Purché tu non prenda decisioni avventate di cui potresti pentirti.» «Cosa potrei fare di peggio che mentire a mia moglie e farmi lasciare?» «Tante cose, come schiantarti contro un palo o volare giù da un burrone con la moto perché sei imprudente e distratto» precisa lei indicando la mia Ducati parcheggiata davanti a casa sua. La saluto con un bacio sulla guancia. «Non lo farò, promesso. E grazie per avermi ascoltato.» «Chiamami più tardi, per farmi sapere come stai.» «Certo.» Vado via, deciso a mantenere la promessa di fare attenzione, nonostante sia tentato di buttarmi veramente giù da una delle tante scogliere a picco lungo la litoranea. Se ho perso per sempre Natalie non vale più la pena vivere. Preferisco morire che stare senza di lei. Natalie Dopo aver pianto lungo tutto il tragitto fino all'aeroporto di Los Angeles, salgo sull'aereo che avrebbe dovuto portare me e Flynn in Messico per il viaggio di nozze. Le 10
guardie del corpo non hanno voluto che prendessi un volo di linea; meglio così, visto che il mio conto in banca è quasi a secco. Due addetti alla sicurezza di mio marito, Josh e Seth, hanno insistito per accompagnarmi nonostante avessi detto che non era necessario. Hanno replicato che avevano ricevuto degli ordini precisi, e che non ho voce in capitolo. Visto che non posso liberarmene, decido d'ignorare la loro massiccia presenza mentre ci prepariamo al decollo. Mi concentro sul fatto che rivedrò mia sorella Candace per la prima volta dopo otto anni. Quella prospettiva mi permette di respirare, perché se invece penso a Flynn e alla scena di stamattina a casa sua avverto una forte pressione al petto e ho solo tanta voglia di piangere. Sono lontana da lui solo da poche ore e già mi manca come se non lo vedessi da un anno. Però sono convinta di avere fatto bene ad andare via. Mi rifiuto di portare avanti un matrimonio basato su una bugia. Flynn mi ha mentito per settimane, mi ha sposato senza confessarmi di avere tendenze da dominatore. Il problema è che capisco perché l'abbia fatto e apprezzo persino il suo gesto. Pensava al mio passato e al fatto che ho subito uno stupro. Era rimasto molto colpito quando, durante la prima notte di nozze, mi ha bloccato i polsi mentre facevamo l'amore e io ho avuto un attacco di panico, scatenato dai ricordi dell'aggressione. Ho gridato e pianto mentre avevo un flashback, e lui mi ha sostenuto e mi ha aiutato a riprendermi. Lo amo. Mi piace da impazzire stare con lui, sia nei momenti belli sia in quelli difficili. Però non riesco a mandare giù il fatto che stamattina mi abbia guardato dritto negli occhi e mi abbia mentito, dopo che avevo già scoperto la verità sui suoi gusti erotici grazie alle rivelazioni cortesemente fatte dalla sua perfida ex moglie. Sono più confusa che mai. Il mio cuore palpita per lui ma il mio buonsenso mi dice che ho bisogno di allonta11
narmi per cercare di capire come affrontare ciò che ho appreso su mio marito, senza la sua presenza continua a influenzarmi. Mi asciugo le lacrime che non riesco a trattenere. Mi fido delle capacità di Flynn di circondarsi di collaboratori leali, ma non voglio farmi vedere mentre piango poco dopo le nozze. Anche le persone più integerrime potrebbero avere la tentazione di vendere uno scoop alla stampa per un compenso allettante, e non posso rovinare la reputazione di Flynn, perciò mi sforzo di trattenere il pianto e cerco di non pensare all'ultima volta in cui sono stata con lui sul suo aereo privato e abbiamo fatto l'amore nella camera da letto. Stavolta ho solo Fluff sulle ginocchia a tenermi compagnia. Il volo per il Colorado è turbolento. Non posso fare a meno di pensare a quando tenevo forte la mano di Flynn durante gli scossoni all'atterraggio e la sua vicinanza placava la mia ansia. Ora non posso contare sul suo conforto, perciò oltre ad avere il cuore infranto sono anche impietrita dal terrore. Quando atterriamo, due ore e mezzo dopo, sono un ammasso di gelatina tremolante e non sono nelle migliori condizioni per presentarmi da mia sorella dopo otto lunghi anni, ma nulla m'impedirà di riabbracciarla ora che ci siamo finalmente ritrovate. Mentre scendo dall'aereo, Josh e Seth si mettono uno davanti e l'altro dietro di me. Tante precauzioni mi sembrano assurde perché nessuno mi riconoscerà all'aeroporto. I giornalisti non mi aspettano qui; la mia vita con Flynn si svolge tra New York e Los Angeles, non in Colorado. Ho la nausea per le turbolenze e perché non mangio niente da ieri sera; tanto non riuscirei comunque a mettere nulla sotto i denti. Il pensiero del cibo mi fa venire il voltastomaco. Quando scendiamo a terra Fluff è impazzita per la con12
tentezza e battezza la pista con una solenne pipì. Entriamo nel piccolo e tranquillo aeroporto e so che fra poco vedrò Candace, che mi ha promesso di venire a prendermi al mio arrivo. Abbiamo preso accordi tramite uno scambio di messaggi sul cellulare mentre andavo all'aeroporto di Los Angeles, piangendo tutte le mie lacrime dopo avere lasciato Flynn. Ho in programma di tornare a New York domani per riprendere la mia vita, ma non vedo l'ora di riabbracciare Candace, è per lei che ho fatto questa sosta in Colorado. Saliamo con la scala mobile alla zona di ritiro bagagli, ed eccola là. La mia sorellina è diventata una splendida diciannovenne. Appena la scorgo dimentico il mio dolore e il mio matrimonio disastroso, e corro ad abbracciarla. Mi stringe a sé e rimaniamo a lungo avvinghiate, singhiozzando. Il mio primo pensiero è che usa lo stesso profumo che portava a tredici anni, e quella fragranza familiare rende ancora più intenso quel momento così solenne. Quando ci stacchiamo ha le guance chiazzate, il naso rosso e gli occhi gonfi; non oso immaginare come sia il mio viso dopo avere pianto ininterrottamente per ore. Candace ha gli occhi nocciola e lunghi capelli ramati, lo stesso colore che avevano i miei prima che cambiassi aspetto. Non ha più le gote paffutelle dell'adolescenza, ma zigomi ben definiti da adulta: è bellissima. Non sono mai stata tanto felice di vedere qualcuno in vita mia. Fluff si agita abbaiando e scodinzolando per attirare la mia attenzione. La prendo per presentarle Candace, che Fluff sembra ricordare. «Spero che da te siano ammessi i cani.» «Veramente no» mi risponde. «Ma troveremo il modo di farla intrufolare di straforo.» «Mi scusi ma non andrà da lei, abbiamo delle stanze prenotate al Marriott» interviene Seth. «Non credo proprio. Voglio stare da mia sorella» obietto, ostinata. 13
«Non può, mi dispiace.» Vorrei sbottare che non ha alcun diritto di dirmi cosa fare, ma mi rendo conto che sta solo eseguendo gli ordini. È il suo lavoro, e non posso prendermela con lui. «Che ne dici di passare la notte al Marriott?» chiedo a Candace. «Va bene!» approva lei con entusiasmo. «Andiamo?» Candace non ha la macchina. Ha preso un taxi perciò mi segue mentre ci dirigiamo verso due SUV, affiancate dalle mie guardie del corpo. «Cos'è tutto questo spiegamento?» bisbiglia Candace, indicando i due tizi massicci. «Mio marito è ossessionato dalla sicurezza.» «Speravo che ti avesse accompagnato, veramente» confessa mia sorella con un sorriso sognante che mi fa capire che è una sua fan... come tutte le donne del pianeta, d'altronde. «Purtroppo questa volta non ha potuto.» Non intendo rovinare questo momento svelandole i miei problemi coniugali. «Peccato.» Candace fa una smorfia di disappunto. «Non vedo l'ora di conoscerlo.» Non dico nulla, perché non sono sicura che Candace verrà mai presentata a Flynn, se la nostra rottura dovesse essere definitiva. Il pensiero di non rivederlo più mi provoca una dolorosa stretta al cuore. «Cosa c'è che non va, April?» mi chiede Candace appena ci sediamo nel SUV dirette verso l'albergo. Mi sforzo di sorriderle con aria rassicurante. «Niente. Sono solo un po' frastornata. Sono felicissima di vederti.» «Anche se non ci vediamo da anni, sei pur sempre mia sorella. Mi è bastata la prima occhiata per capire che hai un problema.» Mi prende la mano. «Posso fare qualcosa per te?» «La mia sorellina non è più una bambina, vedo» commento con una certa tristezza per tutti gli anni che ho perso lontana da lei e da Olivia. 14
«Non lo sono più da quando un mostro ha aggredito te e rovinato la nostra vita.» In tutti questi anni di lontananza non mi era mai venuto in mente che quello che mi è accaduto potesse aver avuto delle ripercussioni anche sulla vita delle mie sorelle. «Ho sempre stupidamente pensato che per te e Livvy, alla fine, non fosse cambiato niente.» «Purtroppo no. Eravamo distrutte. Niente è più stato come prima, e ora vorrei solo riprendere il nostro legame di un tempo.» «Lo vorrei moltissimo anch'io.» «Allora parla con me, raccontami tutto, April... cioè, Natalie.» «Puoi chiamarmi April, se preferisci.» «Ora sei Natalie, e rispetto la tua nuova vita. Anche Livvy.» «Anche lei è tanto cresciuta, come te! Sono fiera di lei per i suoi ottimi voti.» «Non cambiare discorso, Natalie.» Sospiro, rendendomi conto che non posso tenerle nascosta la mia angoscia. «Io e Flynn siamo in crisi» sussurro per non farmi sentire dalle guardie del corpo. «Ma siete sposati da pochissimo tempo! Cosa può essere successo?» «Mi ha tenuta segreta una cosa importante e quando l'ho scoperta e l'ho affrontato mi ha mentito.» «Accidenti... Sembravate tanto felici in televisione. Ho seguito la diretta della cerimonia dei SAG. Era incredibile vedere mia sorella alla TV!» «È stata una serata emozionante» mormoro. Ho di nuovo le lacrime agli occhi, ricordando i premi vinti da Flynn e il momento di passione che ci ha travolto quando abbiamo fatto l'amore in limousine, per poi concludere mangiando hamburger e patatine a casa di Hayden. Le settimane trascorse con Flynn sono state le più felici della mia vita e non so come farò senza di lui. 15
«Quindi pensi sia finita tra voi?» azzarda Candace. «Non lo so» ammetto. So solo che ho avuto il bisogno di prendere le distanze da lui per rimettere tutto nella giusta prospettiva. «Be', presumo che sia lui a pagare il tuo soggiorno in albergo, perciò tanto vale approfittarne. Domani dovrei lavorare, ma non m'importa. Possiamo restare sveglie tutta la notte a guardare dei film, poi dormire fino a tardi e farci servire la colazione in camera. Che ne dici?» L'esuberanza di Candace e il suo ottimismo mi confortano. Il programma mi sembra perfetto; è proprio ciò di cui ho bisogno per distrarmi.
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Victorious di M.S. Force Il matrimonio tra Nathalie e Flynn è già in crisi dopo poco tempo. La giovane ha lasciato il marito dopo aver scoperto che le aveva taciuto i suoi particolari gusti erotici. Sentendosi tradita per aver aperto il proprio cuore e aver ricevuto in cambio bugie e omissioni, decide di abbandonare la sfavillante vita di New York e di raggiungere la sorella in Colorado. Nel frattempo Flynn, rimasto solo, deve affrontare delle indagini a suo carico relative a un uomo, in passato molto vicino a Nathalie, trovato morto per cause da accertare. I due, però, non riescono a stare lontani e appena si incontrano di nuovo riemerge travolgente la passione. La giovane, decisa a sondare il lato oscuro del marito e a condividerlo con lui, viene così gradualmente introdotta al mondo sadomaso e ai suoi giochi proibiti...
Sconosciuti di Megan Hart Il sesso può essere una fuga, un mezzo per creare una realtà parallela, dove sentirsi vivi e smettere di pensare. È ciò che crede Stella che ogni tanto, nel fine settimana, prende un aereo e parte per una destinazione qualsiasi. Si ferma al bar dell'aeroporto e lì abborda uno sconosciuto per una notte di sesso anonimo e senza legami. Le sembra questo l'unico modo per alleggerire la tensione e le preoccupazioni della vita quotidiana. Finché un giorno, volando a Chicago per lavoro, incontra Matthew. Il sesso tra loro è esplosivo e si crea un'intimità intensa e nuova per entrambi. Ma le cose non sono semplici come possono sembrare. Stella e Matthew, infatti, hanno un passato difficile con cui fare i conti e sentimenti con cui riconciliarsi.
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