èitalia 44 – Il Primo Periodico dell'Italia nel Mondo

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2-05-2007

10:40

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EDIZIONE MULTILINGUE

Aut. Trib. Milano n. 739 del 26/11/1999 - Sped. Abb. Postale - 45% art. 2 comma 20/b Legge 662/96 - Milano - ANNO VIII - N. 44 - E 6,00

www.italplanet.it

I L P R I M O P E R I O D I C O D E L L’ I TA L I A N E L M O N D O

PARTNER EDITORIALE

Distribuito in Italia con

Sulle ali del successo L’Italia conquista un nuovo primato nell’ingegneria aeronautica

In a flight of success ITALY CONQUERS A NEW LEADERSHIP IN AERONAUTIC ENGINEERING

SPECIALE BRASILE

èItalia FOR USA

èItalia FOR RUSSIA

Pubblicato in abbinata con “Economy”

L’intervento dell’Ambasciatore Castellaneta

Da questo numero la nuova sezione in italiano/russo

(versione italiano/portoghese)

ENIT


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2-05-2007

SOMMARIO

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ANNO VIII – N.44 – MARZO APRILE 2007 EDIZIONE MULTILINGUE

ÈITALIA FOR ITALY

www.italplanet.it

I L P R I M O P E R I O D I C O D E L L’ I TA L I A N E L M O N D O

PARTNER EDITORIALE

Distribuito in Italia con

Il Sistema Italia cresce nel mondo a fianco delle CCIE

27

Aut. Trib. Milano n. 739 del 26/11/1999 - Sped. Abb. Postale - 45% art. 2 comma 20/b Legge 662/96 - Milano - ANNO VIII - N. 44 - E 6,00

Dalla Puglia, alla conquista del mercato serbo

Sulle ali del successo

ASSOCAMERESTERO

Con le CCIE, nuovo slancio al Made in Italy in Europa MADE IN ITALY

ITALY CONQUERS A NEW LEADERSHIP IN AERONAUTIC ENGINEERING

Enel ed Eni sempre più globali SPECIALE BRASILE

èItalia FOR USA

èItalia FOR RUSSIA

Pubblicato in abbinata con “Economy”

L’intervento dell’Ambasciatore Castellaneta

Da questo numero la nuova sezione in italiano/russo

ENIT

MADE IN ITALY

Con i giovani si battono i record

Anche on line su www.italplanet.it

BUONITALIA

STORIA DI COPERTINA Si chiama BA609 o Tiltrotor la più recente eccellenza italiana L’AgustaWestland si propone ai vertici dell’ingegneria aeronautica mondiale con questo nuovo velivolo progettato in collaborazione con l’americana Bell

EDITORIALE

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èItalia dovunque vai NEWS

Da www.italplanet.it DAL QUIRINALE

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L’Italia e l’Europa a 50 anni dalla firma dei Trattati di Roma DALLA FARNESINA

Da Roma, un “occhio attento” verso il resto del mondo IN EUROPA

Per un’Europa libera e protagonista mondiale

06 07 08 10 12 13

In giro per il mondo con Garibaldi L’ALTRA ITALIA

Brasile, un Paese… veneto! BEL PAESE

Se vieni in Italia, passa da Enit.it BEL PAESE

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Il sussurro vincente di “Re Giorgio” SPECIALE MOTORI

Marzo, mese di motori italiani ARTE DELLA TAVOLA

20 22

I dolci italiani, un “trionfo” di sapori ARTE ITALIANA

Renato Volpini, l’uomo venuto dalle stelle RADIO ITALIA

Buon compleanno, Radio Italia! ITALIANITÀ

Il passato “moderno” di Sergio Romano

2

Diventate fans del Brasile!

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Italia-USA: dialogo aperto su energia, ambiente, difesa USA IN ITALIA

di Ronald P. Spogli

Come difendere il Made in Italy dall’Italian sounding IIC DI NEW YORK

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Quando l’elicottero vola come un aereo Distretto della Nautica: nel Lazio è realtà GEOPOLITICA ED ECONOMIA

Da Venezia a Roma, tra Dolce Vita e Divisionismo AMCHAM

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Private equity per le medie imprese italiane FINMECCANICA

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Con Telespazio, per risolvere le comunicazioni di emergenza ITALICI DI SUCCESSO

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Africa: per Pechino la globalizzazione si costruisce qui di Giancarlo Elia Valori

Fred Mengoni, l’uomo che portò LeMond al mondiale ITALICI DI SUCCESSO

NEWS

… Dagli Stati Uniti

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24 25 26

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di Adhemar G. Bahadian

Italia-Brasile: è ora di fare un salto di qualità

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78 79 80 82

Ecco perché c’è “tanta Italia” nel Sistema Russia

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di Vittorio Surdo

87

Una “gallina dalle uova d’argento”… dopo quelle d’oro di petrolio e gas Intervista a Rosario Alessandrello

di Edoardo Pollastri

SACE, con le PMI sul mercato carioca Vuoi investire in Brasile? Arriva SIMEST Il Sistema Lazio in vetrina al Mipim di Cannes Con il Made in Lazio superiamo gli oceani La toscana Italplan fa “correre” il Brasile Enel sempre più forte, anche in Sud America Il futuro dell’artigianato di qualità? È in Brasile

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ÈITALIA FOR RUSSIA

CCIR

di Michele Valensise

In Brasile promuoviamo lo stile di vita italiano

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Stelle italiane per la “Hall of Fame” dello sport Usa

SPECIALE BRASILE

Italia-Brasile: rapporti storici, che oggi vanno rafforzati

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di Claudio Angelini

Intervista a Mario Boselli FINMECCANICA

73

Italia e USA, “faccia a faccia” DAL CONSOLATO

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71

di Giovanni Castellaneta

di Antonio Bandini

Brasile, un mercato dimezzato dal clima

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ÈITALIA FOR USA

Intervista a Ermete Realacci CAMERA DELLA MODA

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30

di Angelo Di Stasi

Uniti di fronte alle sfide del futuro ITALIANITÀ

Sempre più Lombardia in Brasile

Insieme facciamo volare l’Italianità

Brasile, mercato di fascia alta

di Franco Frattini ITALIANITÀ

EXPOCTS

REGIONE LAZIO

Una voce sola per la futura Europa DOSSIER

Pasta, vino… e l’Italia vince in Giappone!

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di Bruno Ermolli

di Nicola Caprioni

In a flight of success

(versione italiano/portoghese)

29

Intervista a Vincenzo Divella

L’Italia conquista un nuovo primato nell’ingegneria aeronautica

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di Giuseppe Tripoli

di Gaetano Fausto Esposito DALLE CCIE

Terna cresce sul mercato brasiliano Brasile, un global player con cui confrontarsi

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EVENTI

Un pieno di “rose russe” per l’economia italiana INDESIT

Per i Russi, freddo e pulito sono italiani

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di Gaetano Casalaina ENEL

Il know-how di Enel, per l’energetico russo

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di Cinzia Albertazzi NEWS

… Dalla Russia EVENTI

San Pietroburgo, una città che resta nel cuore

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30-04-2007

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EDITORIALE

IL PRIMO PERIODICO DELL’ITALIA NEL MONDO Promoter Domenico Calabria

Direttore Responsabile

èItalia dovunque vai

Antonino Di Capizzi

Condirettori Rosario Alessandrello, Gaetano Lo Russo

Capo Redattore Centrale Francesco Fusco

Coordinamento Editoriale e Gestione Contenuti Web-Site Ghileana Galli

Direzione Sviluppo e Cultura Mauro Aprile

Redazione Leonora Barbiani, Silvana Genzone, Maurizio Marino, Gloriano Mazzè, Paola Rossi, Claudia Svampa, Lucy Tattoli

Senior Contributors Mario Boselli, Angelo Di Stasi, Gaetano Fausto Esposito, Silvana La Bella, Sergio Luciano, Giorgio Mulè, Giancarlo Elia Valori

Segreteria di Redazione Clara Biazzi

Art Director Federica Pensieri

Grafica Marco Marino

Traduzioni Studio MVM

Stampa IGL S.p.A. - Industrie Grafiche Leardini PARTNER EDITORIALE Assocamerestero

Aut. Trib. Milano n. 739 del 26/11/1999 Sped. Abb. Post. - 45% art. 2 comma 20/b Legge 662/96 Tiratura media n. 200.000 copie Diffusione media n. 196.000 copie Bimestrale, 6 numeri all’anno. Distribuzione in abbonamento.

Editore, Pubblicità e Abbonamenti VOICES s.r.l. Via F.lli Bronzetti, 21 20129 Milano Tel. 02.70003310 Fax 02.70003909 eitalia@italplanet.it voices@italplanet.it

Sezione èItalia for USA DIRETTORE EDITORIALE/EDITOR

Berardo Paradiso berapara@aol.com CONDIRETTORI

Mauro Aprile, Umberto Mucci èItalia for USA

71-08 51th Avenue Woodside NY 11377 Tel. 718 446 9098 IN COLLABORAZIONE CON:

l’Ambasciata USA in Italia, l’Ambasciata d’Italia negli USA, i Consolati, gli Istituti Italiani di Cultura, gli Uffici ICE ed ENIT, le Camere di Commercio e le Associazioni Italo-Americane Media partner del progetto “Partnership for Growth” promosso dall’Ambasciata degli Stati Uniti in Italia

èItalia pubblica gli articoli di

In edicola negli Stati Uniti con AMERICA OGGI

di Domenico Calabria

L

o avevamo annunciato, e adesso è una realtà. èItalia è diventata una delle pochissime imprese mondiali della comunicazione multilingue. A un anno dall’esordio della sezione èItalia for Usa, la nostra rivista si è arricchita di quella èItalia for Russia, in italiano e russo, e si prepara all’ulteriore passaggio con la lingua portoghese per la sezione dedicata al Brasile, cui faranno seguito quelle indirizzate a Canada e Germania. Una rivista, quindi, che nasce in Italia e diffonde notizie relative a cinque Paesi nelle loro rispettive lingue. Dopo aver mutato la sua veste tipografica, èItalia ha realizzato così dal primo bimestre 2007 il suo nuovo progetto editoriale. Con l’inserimento progressivo di ulteriori sezioni dedicate agli approfondimenti di singoli Paesi, la sua presenza diventa sempre più importante ed efficace in mercati divenuti asso-

lutamente interessanti per il Sistema Italia a causa della globalizzazione. Conseguentemente, oltre alla presenza nelle edicole di New York, la diffusione della nostra rivista avviene anche nelle edicole di Mosca e San Pietroburgo, San Paolo, Toronto, Monaco e Berlino. Un deciso arricchimento non soltanto di lingue, di pagine e di diffusione, ma di contenuti interessanti da e per quei mercati. La distribuzione nelle edicole italiane, unitamente a Economy, costituisce un ulteriore valore aggiunto a servizio di tutte quelle imprese italiane che ancora non si sono affacciate sui mercati internazionali e che tuttavia hanno bisogno delle informazioni che èItalia può loro offrire per compiere questo ulteriore passo. Si tratta di quelle piccole e medie imprese alle quali Economy si rivolge come interlocutore serio e affidabile, e che trovano così utili strumenti di giudizio per le loro decisioni. Infatti il nostro sforzo editoriale mira a intercettare gli interessi delle imprese italiane nei vari Paesi, così come quello delle economie e della finanza di tali Paesi verso l’Italia, stabilendo così un ponte di reciprocità, oltre che divulgare sempre di più i motivi di soddisfazione del Sistema Italia, come è avvenuto di recente con i successi di ENI ed Enel in Russia. Tutto questo in aggiunta agli Speciale Paese, la cui pubblicazione – che avviene in abbinata al settimanale Economy – viene accompagnata da specifici convegni-workshop, organizzati in collaborazione con le Camere di Commercio Italiane all’estero, per consentire alle aziende di valutare opportunità di business con le imprese associate alle Camere e così identificare i partner migliori per la creazione di collaborazioni di tipo commerciale, tecnologico e finanziario. Non dimentichiamo però che ci troviamo ormai nell’era digitale, e, di conseguenza, ci confrontiamo quotidianamente con i nuovi canali dell’informazione. Per questo, èItalia e le sue sezioni multilingue sono consultabili gratuitamente anche on line, all’interno del nostro sito internet www.italplanet.it. Tutto questo ci permette di promuovere e diffondere in maniera globale l’immagine politica, finanziaria, commerciale, culturale e turistica di tutto il Sistema Italia nel mondo.

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04-05 News

30-04-2007

NEWS

15:54

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DA WWW.ITALPLANET.IT/NEWS

Da Milano a Tokyo, è di scena il design Dopo New York e Toronto, è arrivata anche in Giappone, nell’ambito degli eventi della Primavera Italiana, la mostra itinerante “MilanoMadeinDesign”. Scopo della rassegna – allestita dal 21 marzo al 22 aprile a Tokyo – mettere in mostra non tanto i più interessanti oggetti del design milanese (elementi di arredo, moda, illuminazione d’interni, automobili...), quanto il territorio che li ha generati, sviluppando la sua capacità creativa in stretta relazione con la filiera produttiva. Promossa da Provincia di Milano, Camera di Commercio di Milano, Comune di Milano, in collaborazione con Regione Lombardia, la mostra farà tappa, nel corso del 2007, anche a Pechino e Shanghai.

Spotlight on Design from Milan to Tokyo After touring New York and Toronto, the “MilanoMadeinDesign” exhibition has now arrived in Japan as an event of Primavera Italiana. The aim of the review – staged in Tokyo from 21 March to 22 April – is not only to show the most compelling objects of Milanese design (furnishing, fashion, interior lighting, car elements, etc.), but also to highlight the land that generated them, which has developed its creative ability hand in hand with the manufacturing supply chain. Sponsored by the Provincia of Milan, the Milan Chamber of Commerce and the City of Milan, in collaboration with the Regione Lombardia, the exhibition will also travel to Beijing and Shanghai in 2007.

A Roma, 28 capolavori per raccontare 50 anni di Europa Per celebrare il cinquantesimo anniversario della firma dei Trattati di Roma, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha invitato ognuno dei Capi di Stato dei ventisei Paesi che insieme all’Italia fanno parte dell’Unione Europea a prestare un capolavoro emblematico della propria storia. Da questa iniziativa ha preso corpo la mostra “Capolavori dell’Arte Europea”, ospitata nel Salone dei Corazzieri del Palazzo del Quirinale fino al 20 maggio. La mostra propone 28 opere (tra cui dipinti di Tiziano, Durer, Velazquez) che rappresentano le 27 nazioni dell’Unione Europea, affiancate dal magnifico vaso di Asteas, raffigurante il Ratto d’Europa (nella foto), simbolo della comune appartenenza. A fianco delle 28 opere, è possibile vedere anche gli originali dei Trattati di Roma.

Un DVD per “Invest Your Talent in Italy” In occasione dell’Anno ufficiale dell’Italia in India 2007, la Voices Edizioni ha prodotto un reportage in DVD, “Invest Your Talent in Italy”, con la regia di Mauro Aprile Zanetti. Il video, che presenta anche uno spaccato poetico dell’India, documenta il 2° roadshow organizzato dalla Farnesina in collaborazione con la Camera di Commercio Indo-Italiana, insieme a Unioncamere, ICE, Camere di Commercio, alcune eccellenze universitarie italiane dell’ICT, del Management e del Design e aziende sponsor del settore. Obiettivo dell’iniziativa – che ha fatto tappa nelle principali città indiane (Bangalore, Chennai, Mumbai, New Delhi) – attrarre i più meritevoli studenti indiani nei migliori atenei italiani, mettendo a loro disposizione borse di studio. Il documentario, arricchito anche della testimonianza diretta dei primi talenti indiani in Italia, si presenta come un agile strumento per far conoscere l’iniziativa ad altre aziende, università e camere di commercio che intendono approfittare di questa opportunità. Per ulteriori informazioni, contattare l’ufficio Sostegno Imprese della Farnesina (sostegnoimprese@esteri.it / +39.06.3691.8147).

A DVD for “Invest Your Talent in Italy” 50 years of Europe feted with 28 masterpieces in an exhibition in Rome To celebrate the 50th anniversary of the signing of the Treaties of Rome, the President of the Italian Republic, Giorgio Napolitano, has invited each of the heads of state of the 26 countries that, along with Italy, make up the European Union to lend a masterpiece emblematic of their history. This initiative has led to the staging of the exhibition “Masterpieces of European Art”in the Salone dei Corazzieri of the Palazzo del Quirinale through to May 20. The show presents 28 works of art (with paintings by Tiziano, Durer and Velazquez), which represent the 27 nations of the European Union with the whole of the Union represented by the magnificent vase painted by Asteas depicting the Rape of Europa, the symbol of communal belonging. Alongside the 28 works, visitors can also see the original Treaties of Rome. Tiziano, “Ritratto di gentiluomo” è l’opera che rappresenta l’Italia nella mostra

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For the Official Year of Italy in India 2007, Voices Edizioni has produced a DVD reportage entitled “Invest Your Talent in Italy”, directed by Mauro Aprile Zanetti. The video, which also presents a poetic inside view of India, documents the second roadshow organised by the Farnesina in collaboration with the India-Italy Chamber of Commerce, Unionecamere, ICE, the Chambers of Commerce, some of Italy’s top universities for ICT, Management and Design and corporate sponsors from these spheres. The goal of the initiative – which highlights India’s major cities (Bangalore, Chennai, Mumbai and New Delhi) – is to attract the most promising and meritorious Indian students to the best Italian universities, offering them study grants. The documentary, which is enriched with personal attestations from top Indian talents in Italy, has been thought out as a versatile tool to enable other companies, universities and chambers of commerce who would like to benefit from this opportunity to learn about the initiative. For further information, please call or send an email to: Sostegno Imprese della Farnesina (sostegnoimprese@esteri.it / +39.06.3691.8147).


04-05 News

30-04-2007

15:54

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DA WWW.ITALPLANET.IT/NEWS

AgustaWestland vince in Turchia e Gran Bretagna Negli scorsi giorni, il Governo turco ha avviato le trattative con AgustaWestland, in partnership con la Turkish Aviation Industry, per fornire l’Esercito Turco di 51 elicotteri A129, per un valore di 1,2 miliardi di Euro. Nello stesso giorno AgustaWestland e il Ministero della Difesa britannico hanno sottoscritto un contratto per la modifica di sei elicotteri EH101 Merlin dell’Aeronautica Militare Danese, acquistati dal Regno Unito e destinati alle Forze Armate britanniche, e l’acquisto di sei EH101 Merlin, che verranno consegnati all’Aeronautica Militare Danese in sostituzione di quelli ceduti alle Forze Armate britanniche. Per l’azienda del Gruppo Finmeccanica si tratta quindi di due importanti risultati, che confermano le elevate capacità tecnologiche raggiunte per soddisfare i più diversi requisiti dei clienti in tutto il mondo.

Tutti a Tavola! A Roma è arrivata Cibus 2007

AgustaWestland takes pole position in Turkey and Great Britian The last few days have seen the Turkish Government open negotiations with AgustaWestland, partnered by Turkish Aviation Industry, to supply the Turkish army with 51 A129 helicopters for a total value of E1.2 million. That same day, AgustaWestland and the British Defence Ministry also stipulated a contract for the modification of the 6 EH101 Merlin helicopters acquired from the Danish Air Force by the United Kingdom for the British Armed Forces, as well as for the acquisition of 6 EH101Merlin helicopters, which will be delivered to the Danish Air Force to replace those sold to the British Armed Forces. This is an important achievement for Finmeccanica Group and confirms the high technological expertise amassed to meet the most diverse needs of clients across the globe.

Friuli Venezia Giulia, una regione in Australia Tre giornate di incontri e confronti, pensati con l’obiettivo di tenere vivi i contatti con le comunità all’estero, e in particolare con i giovani di seconda e terza generazione. Questo l’obiettivo del convegno “Friuli Venezia Giulia, una regione nel mondo”, che, dal 13 al 15 aprile, ha radunato a Melbourne una novantina tra figli e nipoti di emigrati in Australia dal Friuli Venezia Giulia. Promosso dall’Amministrazione regionale con la collaborazione di tutti gli Enti che si occupano di emigrazione, il convegno ha avuto, tra i suoi esiti, la nascita di un coordinamento permanente costituito da gruppi e responsabili in ognuno degli Stati del continente australiano, che si terranno in contatto fra di loro anche utilizzando internet.

THE FRIULI VENEZIA GIULIA REGIONE GOES TO AUSTRALIA Three days of meetings and exchanges thought out to keep alive the vital links with the Italian community abroad and, especially, with the second and third-generation youngsters. This the goal of the conference “Friuli Venezia Giulia, una regione nel mondo” (“Friuli Venezia Giulia: a Region in the World”) held on 13-15 April in Melbourne, which gathered together roughly ninety youngsters, the children and grandchildren of Friuli Venezia Giulia immigrants to Australia. Promoted by the regional administration with the collaboration of all the immigration agencies, among the outcomes of the conference, the birth of a permanent coordination initiative made up of groups and managers in each Australian state who will keep in touch with each other, also using the internet.

Marco Polo va a Roma

Nascerà entro l’estate prossima il Marco Polo Center, il primo showroom espositivo permanente in Europa per favorire gli scambi commerciali con il sistema produttivo cinese. Il progetto è stato illustrato dal Presidente di Sviluppo Lazio, Giancarlo Elia Valori, e presentato a Pechino in occasione della missione in Cina del sindaco di Roma Walter Veltroni. La struttura si estende su una superficie di 140 mila metri quadrati, di cui 50 mila coperti, e ospiterà 482 aziende del Far East. Inoltre, per favorire lo scambio commerciale con l’Asia un’identica struttura sarà realizzata a Pechino o a Shanghai.

MARCO POLO GOES TO ROME Next summer will see the opening of the Marco Polo Center, the first permanent showroom in Europe to promote trade with the Chinese manufacturing system. The project was presented in Beijing by the Chairman of Sviluppo Lazio, Giancarlo Elia Valori, at the time of the visit to China of the Mayor of Rome, Walter Veltroni. The showroom spans a surface area of 140,000 square metres, 50,000 of which covered, and will host 482 Far Eastern companies. In addition, an identical structure is planned for Beijing or Shanghai to promote Asian trade.

Cibus, da oltre 25 anni la più importante fiera alimentare italiana, ha lasciato quest’anno la sua storica sede di Parma, e, grazie all’intesa tra la Fiere di Roma e di Parma e la Federalimentare, è approdata nella capitale, dal 14 al 17 aprile. Cibus Roma – che si alternerà con la sorella parmense a cadenza biennale – nasce dalla considerazione che, oltre alla sua rinomata tradizione gastronomica, Roma è da sempre un importante centro di consumo di prodotti alimentari. Per questo, può rappresentare la sede più idonea per la promozione di prodotti di aziende, soprattutto del centro-sud Italia, pronte ad inserirsi nel mercato sia nazionale che internazionale .

Dinner’s Ready! Cibus 2007 debut in Rome Cibus, Italy’s leading food trade show for the past 25 years, has left its historical base of Parma this year to make its debut in the capital city of Rome on 1417 April, thanks to the agreement forged by Fiera di Roma, Fiere di Parma and Federalimentare. The idea to launch Cibus Roma – which will alternate with its twin in Parma on a two-yearly basis – stems from the fact that, in addition to its famous gastronomic tradition, Rome has long been a key centre for the consumption of food products. This makes it an ideal location from which to promote the products of those companies, above all those from central and southern Italy, ready to tap into both the national and the international markets.

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06 Quirinale

30-04-2007

DAL QUIRINALE

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1957-2007: CINQUANTESIMO ANNIVERSARIO DEI TRATTATI DI ROMA

Una voce sola per la futura Europa di Domenico Calabria

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l 25 marzo 2007 l’Unione Europea ha celebrato il suo 50°anniversario, e l’ha fatto là dove tutto è iniziato, ossia a Roma, sede della firma dei Trattati che, mezzo secolo prima, hanno sancito la nascita dell’Europa comunitaria. Proprio nella capitale, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha accolto i massimi esponenti politici europei e i Capi di Stato e di Governo dei 27 Paesi che oggi compongono l’UE, ringraziandoli “per il gesto di omaggio che con la vostra presenza a Roma avete voluto rendere all’Italia, per il ruolo che essa ha svolto nella ideazione e gestazione dei Trattati del 1957 e ancor prima nella stessa nascita dell’Europa comunitaria”. Roma, l’Italia e l’intera Europa sono così state teatro di grandi festeggiamenti, ma anche di una profonda riflessione su quanto fatto fino ad oggi, e, soprattutto, sulle azioni da intraprendere nell’immediato futuro. È stato infatti lo stesso Capo dello Stato italiano a sottolineare che l’Europa del XXI secolo ha bisogno di “protagonisti responsabili ed impegnati nel suo sviluppo, di grandi attori capaci di risvegliare ed accrescere la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica, essendo questa la via anche per superare il deficit democratico dell’Unione”. A parere del Presidente Napolitano, una delle sfide prioritarie che l’Europa deve vincere è quella della “competizione globale senza rinunciare alle proprie tradizioni di civiltà e al proprio patrimonio di diritti e di tutele sociali. L’Unione potrà svolgere un ruolo cruciale nel raggiungimento di questo obiettivo, ma a due condizioni. La prima è che venga rafforzato il ruolo delle istituzioni europee nel governo dell’economia e nelle politiche sociali. La seconda condizione è che vengano finalmente portate a compimento, mantenendo un elevato livello di ambizione, le necessarie riforme istituzionali. (...) Solo un’Europa rafforzata potrà agire come un attore autorevole sulla scena globale e rispondere alle preoccupazioni dei cittadini”. Tra gli obiettivi a cui bisogna mirare nel prossimo futuro c’è quindi il raggiungimento di un’Europa unita nell’azione e nei propositi, in grado di far valere la propria voce a livello internazionale e di preservare, anche al di là dei propri confini geografici, uno dei suoi valori fondanti: la pace. Come ha del resto ribadito ancora una volta Napolitano ai presenti, “nessuno dei nostri Stati potrà da solo contare nel mondo d’oggi e di domani. Potrà avere un ruolo riconosciuto soltanto l’Europa unita, una Europa che parli con una sola voce”.

Un anniversario importante, che per il Presidente Napolitano deve essere occasione di celebrazioni, e soprattutto di riflessione

1957-2007: 50TH ANNIVERSARY OF THE TREATY OF ROME

The future Europe must speak with one sole voice An important anniversary, which President Napolitano sees not only as an occasion for celebration, and, above all, for reflection n 25 March 2007, the European Union celebrated its 50th anniversary and it did so where it all started, in Rome, where the Treaty that ratified the birth of the European Community half a century earlier was signed. The capital city and President Giorgio Napolitano welcomed Europe’s political leaders and the Heads of State and Government of the 27 countries that now make up the EU, thanking each one for “the gesture of tribute that your presence in Rome has given Italy, for the role that our country played in creating and nurturing the 1957 treaties and, even before, in the birth of the European Community”. Rome, Italy and the whole of Europe thus were the stage for great celebrations, but also deep reflection on what has been achieved to date and,

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above all, on the actions to take in the immediate future. The Italian Head of State underscored that Europe in the 21st century needs “responsible leaders committed to its development, major actors capable of reawakening and increasing the participation of its citizens in public life, this being the road forward also to correct the Union’s democratic deficit”. In the opinion of President Napolitano, one of the priority challenges that Europe must win is that of “global competition without giving up its traditions of civilisation and heritage of rights and social protection. The Union can play a crucial role in achieving this objective, but only if it satisfies two conditions. The first is that the European institutions must play a stronger role in economic and social government. The second, remaining at the ambitious level, is to finally implement the necessary institutional reforms. (…) Only a stronger Europe will be able to play a qualified role in the global scenario and respond to the concerns of its citizens”. Therefore, one of the objectives to aim for in the near future is a Europe united in both its actions and its purposes, one whose voice is heard at international level and who is able to maintain, also beyond its frontiers, one of its essential values: peace. As Napolitano reiterated to those present, “not one of our nations on its own will count in the world of today and tomorrow. A united Europe, a Europe that speaks with a single voice, is the only way to claim an acknowledged role”.


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30-04-2007

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Dossier L’Italia e l’Europa

a 50 anni dalla firma dei Trattati di Roma IL NUOVO DOSSIER DELLA FARNESINA, REALIZZATO DAL SERVIZIO STAMPA E INFORMAZIONE DEL MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI IN COLLABORAZIONE CON LE EDIZIONI VOICES, È DEDICATO AL CINQUANTESIMO ANNIVERSARIO DELLA COSTITUZIONE DELL’UNIONE EUROPEA

L’Italia e l’Europa a 50 anni dalla firma dei Trattati di Roma

Ministero degli Affari Esteri

Dossier Farnesina

Il Dossier, introdotto dal Ministro degli Affari Esteri Massimo D’Alema, illustra lo stato del processo di integrazione europea, a partire dalla firma, il 25 Marzo 1957, dei Trattati di Roma, che istituirono la Comunità Economica Europea e l’EURATOM. Si è trattato infatti di un processo di graduale condivisione di sovranità unico nel suo genere, che ha portato pace, stabilità, crescita economica e democratica ad un numero crescente di Paesi, dai sei fondatori ai ventisette attuali. Oggi l’Europa si presenta come un grande mercato comune per 488 milioni di persone, con una moneta, l’Euro, già consolidata a livello internazionale; inoltre dispone di uno spazio giuridico comune e, grazie alla sua dimensione esterna, gode di grande prestigio nel mondo. Ma, come tiene a sottolineare lo stesso Ministro D’Alema nell’introduzione al Dossier, “il processo non si è ancora concluso”, soprattutto a livello istituzionale. Per questo l’Europa si trova nella necessità di riflettere su quanto fatto fino ad oggi per costruire da qui il proprio futuro, al fine di affrontare in maniera coesa e con rinnovato slancio le sfide che la situazione internazionale ci porrà di fronte. A cinquant’anni dalla firma dei Trattati di Roma, la dichiarazione di Berlino potrà quindi costituire in tal senso un’importante occasione per favorire un clima di rinnovata solidarietà tra i partner, e permetterci di affrontare con nuova determinazione ed adeguati strumenti anche istituzionali, i prossimi impegni. L’Italia e l’Europa a 50 anni dalla firma dei Trattati di Roma. Quinto dossier di una apposita collana editoriale della Voices, con cui la Farnesina ha inaugurato una collaborazione per meglio diffondere, come supplemento speciale di èItalia, contenuti di elevato profilo, indispensabili alla comprensione del ruolo dell’Italia nel mondo e della sua politica estera. Il Dossier, che viene realizzato dal Servizio Stampa e Informazione della Farnesina con grafica e editing della Voices, è pubblicato, oltre che in forma cartacea, anche sui rispettivi siti internet www.esteri.it e www.italplanet.it.

Ministero degli Affari Esteri

www.esteri.it Anche on-line: www. italplanet.it

Italy and Europe, 50 years since the Treaties of Rome THE NEW DOSSIER FROM FARNESINA, REALISED FROM THE SERVICE PRINTS AND INFORMATION OF THE MINISTER OF FOREIGN AFFAIRS IN COLLABORATION WITH THE VOICES EDIZIONI PUBLISHING HOUSE, IS DEDICATED TO THE FIFTIETH ANNIVERSARY OF THE CONSTRUCTION OF THE EUROPEAN UNION The Dossier, introduced by the Minister for Foreign Affairs, Massimo D’Alema, illustrates the state of the process of integrating Europe, from the signing of the Treaties of Rome, on the 25th of March 1957, which institutionalised the European Economic Community and the EURATOM. The treaty is in fact a gradual process of sharing sovereignty, unique in its own way, which has brought peace, stability, economic growth and democracy to a number of growing countries, from the six founders to the present 27. Today Europe is presented with a large communal market for 488 million people, with a currency, the Euro that already is at an international level; furthermore arranging a legal community space, and thanks to the external sizes, it enjoys a large world prestige. However, taking the underlined phrase of Minister D’Alema in the introduction to the Dossier, “the process is still not concluded”, above all to an institutional level. For this Europe finds it necessary to reflect on how much is done up until today and to construct from here the very future, eventually to confront in a cohesive manner and with renewed leap the challenges that the international situation will put against it. Fifty years from the signing of the Treaties of Rome, the declaration of Berlin will be able therefore to constitute in one sense an important occasion to favour a climate of renewed solidarity between the partners, and permit them to confront each other with new determination and adequate institutional tools, in following engagements. Italy and Europe, 50 years since the Treatis of Rome. The fifth dossier of a complete collection of Voices editorials, with which the Farnesina has inaugurated a collaboration for better distribution, as a special supplement of èItalia, containing high profile, essential understanding of Italy’s role in the world of its political foreign countries. The Dossier, which was realised from the Service Prints and Information of the Farnesina with graphics and editing by Voices, is published, in addition to the newspaper, on the respective websites: www.esteri.it and www.italplanet.it.


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INTERVISTA A ELISABETTA BELLONI, CAPO DELL’UNITÀ DI CRISI DEL MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI

Da Roma, un “occhio attento” verso il resto del mondo Dal quinto piano della Farnesina, uno staff composto da 21 persone veglia sulla sicurezza degli Italiani presenti all’estero. Una catena di comando che, nei casi di emergenza, si è dimostrata rapida ed efficace, e che già in molti cercano di imitare di Claudia Svampa

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Elisabetta Belloni nella sala operativa dell’Unità di Crisi

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olo una grande porta a vetri fumé divide l’Unità di Crisi dal dedalo di corridoi ministeriali della Farnesina. Solo una vetrata automatica, impenetrabile allo sguardo, delimita il confine tra il mondo quotidiano del Ministero degli Esteri e quel satellite futuristico fatto di strategia e tecnologia in perenne monitoraggio planetario, 24 ore al giorno per tutti i giorni dell’anno, che veglia sull’incolumità degli Italiani nel mondo. A guidare questa struttura nella gestione delle emergenze all’estero è Elisabetta Belloni, 48 anni, Consigliere d’Ambasciata e Capo dell’Unità di Crisi. Consigliere Belloni, quanto costa l’Unità di Crisi? Lo scorso anno abbiamo speso circa 7 milioni di euro e anche quest’anno dovremmo poter contare sulla stessa cifra. Però al momento ho a disposizione 4,5 milioni poiché il nostro bilancio è stato tagliato dall’ultima Finanziaria, causando non pochi problemi. Mi auguro che nel corso dell’anno sia possibile per lo meno integrare la dotazione per riportarla a quello che è stato il bilancio finale del 2006: mi sembrerebbe la cosa più normale del mondo. Come funziona l’ufficio? Abbiamo una struttura agile e flessibile che è alle dirette dipendenze del segretario generale e del Ministro degli Esteri. Questo, nei momenti di emergenza, consente una catena di comando il più efficace e rapida pos-

sibile. Dal punto di vista dei componenti, siamo 21 in tutto, di cui 18 persone di ruolo più 3 diplomatici. Ci avvaliamo dell’apporto di alcuni professionisti che lavorano in settori specifici, come le comunicazioni e la grafica: la tecnologia è essenziale per noi. In tutto, l’Unità di Crisi occupa 650 metri quadri al quinto piano della Farnesina. Da qui monitorate il mondo: come fate? Per capire il nostro lavoro bisogna tener presente che negli ultimi anni i fattori di rischio si sono globalizzati. Siamo passati da un esame dei Paesi a rischio per i quali venivano poi previsti dei veri e propri piani di evacuazione dell’intera collettività italiana, a un nuovo concetto d’intervento – per assistere i connazionali e tutelare gli interessi italiani all’estero – che oggi viene modulato sulla base dei fattori di rischio che noi rileviamo nei vari Paesi del mondo. Quindi il segreto sta tutto nella corretta interpretazione e previsione del rischio? Dopo l’11 settembre 2001 è parso evidente che i fattori di rischio non sono più rilevabili soltanto in termini di instabilità socio-politica di un Paese, ma ciò che può causare una crisi all’estero si è appunto globalizzato e può variare dal terrorismo alle calamità naturali, dai fattori epidemiologici fino ai grossi atti criminali. Quindi direi che la valutazione del rischio suscettibile di causare una situazione di emergenza nei vari Paesi del mondo, rappresenta oggi l’80% del nostro lavoro. Non abbiamo più piani di evacuazione per un nu-

mero limitato di Paesi, ma piani di emergenza per tutti i Paesi del mondo. E basta? Il secondo elemento, per noi importantissimo, è il monitoraggio della presenza italiana all’estero nella sua globalità, quindi non solo i singoli, turisti o residenti, ma conoscere dove è presente la nostra imprenditoria diventa essenziale. È importante sapere quali sono gli interessi italiani all’estero, la tipologia d’impresa che investe, sapere se si avvalgono o meno di personale italiano e soprattutto conoscere quali sono i mercati nei quali le nostre imprese intendono essere presenti e operare. Lei è anche manager a tutto tondo. Ha avuto a che fare con giornalisti rapiti, dipendenti sequestrati, vittime dello tsunami. Ha creato un modello che è diventato oggetto di studio da parte dei partner europei. Esporteremo il modello Unità di Crisi? Credo che l’Italia abbia dimostrato che nella gestione delle emergenze all’estero offre veramente un settore d’eccellenza. Per questo sono venute a visitarci sia delegazioni di Paesi europei che canadesi e coreane. La novità in questi ultimi mesi è che iniziano a venire a vedere come opera l’Unità di Crisi anche delegazioni di imprese italiane che lavorano all’estero, per poter modellare quella che sarà la loro struttura di sicurezza e di emergenza sulla base di quello che noi abbiamo fatto qui.

INTERVIEW WITH ELISABETTA BELLONI, HEAD OF THE CRISIS UNIT OF THE MINISTER OF FOREIGN AFFAIRS

From Rome, an ‘attentive eye’ towards the rest of the world

years risk factors have become globalized. We have examined the countries most at risk and then developed clear individual evacuation plans for the entire Italian community. It is a new concept of intervention – to assist compatriots and defend Italian interests abroad – that today is formed on the basis of the risk facnly a large smoky glass door divides the Crisis Unit from the labyrinth tors that we determine for the various countries of the world. So the secret is in correct risk detection and prevention? of ministerial corridors in the Farnesina building. Only one frosted auAfter 11 September 2001 it became evident that risk factors are no longer detomatic door, impenetrable to the eye, delimitates the border between the daily world of the Minister of Foreign Affairs and that satellite future made of tectible based solely on the socio-political instability of a country, but the causstrategy and technology that perpetually monitors the planet, 24 hours a day es of a crisis abroad have become globalized and can vary from terrorism to natevery day of the year, and that watches over the safety of Italians all over the ural disasters to epidemiological factors such as the most terrible criminal acts. Thus, I would say that today risk evaluation for possible emergencies in counworld. In this facility, Elisabetta Belloni, 48 years, advisor to the embassy and head of tries worldwide represents 80% of our work. We no longer have only evacuation plans for a limited number of countries, but plans for all the the Crisis Unit manages foreign emergencies. Located on the fifth floor countries of the world. Counsellor Belloni, how much does the Crisis Unit of the Farnesina building, Is it enough? cost? The second component that for is us is extremely important Last year we spent about 7 million euros and we are ex- the staff is composed of 21 pecting a similar number for this year. However, at the mo- people who watch over the is the monitoring of the Italian presence abroad in its entirety. ment I have at my disposition only 4,5 millions because of security of Italians abroad. Thus not only are single tourists or residents important, but it is A chain of command that, becoming essential to know in addition where enterprises are. a considerable budget cut from the last investment trust and this has caused quite a few problems. I am hoping that in the case of emergencies, It is important to know the extent of Italian interests abroad, the has been shown to be type of enterprises that invest, to know if they employ Italian perin the course of the year it will be possible at least to supquick and efficient, and sonnel and above all to understand in which markets our busiplement the endowments so as to bring it up to the level of that many are already nesses intend to be present and operate. the final balance sheet of 2006. It would seem to me the trying to imitate You are also a manager for relief efforts. You have had to most normal thing to do. work with kidnapped journalists and workers, and tsunami How does the office work? We have an agile and flexible structure that is at the service of the secretary victims. You created an organization that has become a model for your Eugeneral and the Minister of Foreign Affairs. This, in the case of an emergency, ropean partners. Are we going to export the Crisis Unit model? I believe that Italy has demonstrated that in the management of emergencies allows the most efficient and rapid chain of command possible. From the point of view of its members, we are 21 in all, of which 18 are permanent and 3 are abroad it offers a sector of true excellence. For this reason many visitors have diplomats. We also rely on the contributions of certain professionals that work come to visit us including delegates from European countries, Canadians, and in specific sectors such as communications and graphics as technology is es- Koreans. The change in these last months is that delegates from Italian enterprises that sential for us. In all, the Crisis Unit occupies 650 square meters on the fifth floor of the Far- work abroad are also beginning to come to see how the Crisis Unit functions so that they can model their security and emergency systems on the basis of what nesina building. From here you monitor the world: how do you do it? In order to understand our work you must take into consideration that in last we have done here.

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1957-2007: CINQUANTESIMO ANNIVERSARIO DEI TRATTATI DI ROMA

Per un’Europa libera e protagonista mondiale

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di Franco Frattini

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he cosa ha consentito alla Comunità di nascere e svilupprincipio di armonizzazione, secondo cui una norma europea doparsi? La solidarietà. Solidarietà tra donne e uomini. E veva assimilare tutte le norme nazionali; al principio di ravvicinatra Nazioni. A distanza di cinquant’anni ancora possiamento (un’armonizzazione più morbida); allo stesso principio di mo dire che la costruzione comunitaria si basa sul cemutuo riconoscimento (principio liberale che tutto riconosce, legmento della solidarietà. E se non ne conserviamo la “megi, norme, prassi e consuetudini, salvo riferirle ad un comune denomoria”, rischiamo che questo cemento si sfarini e diventi polvere minatore che consenta il rispetto della salute dei consumatori e delsenza sostanza. l’ambiente). Il principio di non discriminazione resta, in conclusioE di più: la solidarietà tra generazioni. Un legame in ne, il principio fondante della costruzione comunitapiù per ricordare il successo dell’integrazione europea, ria, principio democratico ed “inclusivo”. un patto che tiene insieme uomini e donne di diverse Ma se la storia del processo di costruzione europea generazioni per le quali dobbiamo rinnovare l’impeè la storia di un progetto di successo che ha consentigno di comunicare e spiegare il percorso e gli ideali euto di creare uno spazio europeo condiviso, di pace nelropei. la libertà e prosperità – basato sulla solidarietà e la non Pensiamo ad un documento importante, ad esemdiscriminazione – ora dobbiamo saper presidiare la pio, alla cosiddetta “strategia di Lisbona”, percorsa da pace, dopo averla saputa costruire al nostro interno una volontà di rilancio di un’Europa che sconta la sfigrazie anche alla relazione Transatlantica con gli Stada con i giganti del mercato mondiale: qui troviamo il ti Uniti, ed “esportarla”. tentativo di valorizzare i giovani e garantire loro la corOra dobbiamo sapere coniugare il bisogno di esseretta e necessaria transizione dal fare al saper fare; re sicuri con la capacità di difendere e promuovere la Franco Frattini, pensiamo alla politica dell’immigrazione, in particosfera dei diritti minacciati: l’Europa deve dunque esVicepresidente della lare al suo versante economico: una pre-condizione sere libera e sicura, e nello stesso tempo generosa ed Commissione Europea per stabilire un nuovo patto tra generazioni fondato accogliente. Dobbiamo essere in grado di affermare, sulla solidarietà tanto interna quanto esterna alla nodi fronte al mondo, questo modello di successo in mostra Europa. do tale da “vincere la pace”. Solo così possiamo inseLa solidarietà è un concetto politico-sociologico che ha il suo corgnare ai nostri giovani, che a differenza dei propri nonni non hanno rispettivo giuridico nel principio di non-discriminazione. Grazie a vissuto la privazione della libertà e della pace, che cosa significhi la questo principio la Comunità ha superato molte barriere, assicupace nelle libertà. Soltanto così sapremmo offrire un quadro di riferando che tutti i cittadini europei, tutti gli attori economici e sociarimento “concreto” per percepire in modo corretto l’Unione Euroli, le donne e gli uomini, fossero trattati allo stesso modo e non “dipea. La pace come fondamento della costruzione comunitaria è anscriminati” sulla base della nazionalità. cora più importante oggi. Il principio di non-discriminazione è sopravvissuto a tutto. Al Il Trattato di Maastricht nasce dopo il tracollo dell’Est, la riunifi-

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Se oggi possiamo definire il processo di costruzione europea una storia di successo, alla base di uno spazio condiviso di pace e prosperità, ora dobbiamo saper presidiare questa pace ed “esportarla”

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For a free Europe, with a leading role If the European construction process may be defined as a success story today, based on peace, prosperity and a shared continent, we must now guard this peace and “export” it ow was the Community founded and how did it develop? It was based on solidarity between men and women and also between nations. After 50 years we can still affirm that the community was constructed on a basis of solidarity. If we lose this “memory”, we risk weakening the basis, turning it into soulless dust. The solidarity between generations is not to be forgotten. This is a further bond to remind us of how successful European integration is, a pact that unites men and women from different generations and for whom we must now renew the commitment to communicate and explain European ideals and the route taken. If, for example we think of an important document, such as the so called “Lisbon strategy”, born from a will to re-launch a Europe that rises to the challenge of the world’s market giants: we can clearly see the attempt to emphasize our youth, guaranteeing them a correct and necessary transition. Explaining what needs to be done and how to do it. Think about immigration policy, in particular the economic side of it: a pre-condition necessary to establish a new pact between generations, founded on solidarity both inside and outside Europe. Solidarity is a political-sociological concept that has its juridical correspondent in non-discrimination. Due to this principle, the Community has overcome many barriers, ensuring that European citizens, economic and social players, men and women, are all treated equally and not “discriminated” against because of their nationality. Non-discrimination as a principle has always survived. A European norm was supposed to assimilate and balance all national norms. There was a reconciliation principle (a softer harmony); a mutual recognition principle was also established (free principle acknowledged by all regarding laws, norms, practices and common laws, only to be referred to a common denominator, respecting the consumer’s health and the environment). In conclusion, non-discrimination is the established, democratic and “inclusive” principle on which the community was constructed. If the history of the European construction process is the result of a successful project that has created a shared European continent, peace, freedom and prosperity – all based on solidarity and non-discrimination – we must now guard over that peace and “export” it. Our capacity to construct it internally is also due to Transatlantic relations with the United States,. We must now recognize the need for safety along with the capacity to defend and promote the sphere of threatened rights: therefore while Europe must be free and safe, at the same time it must also be generous and welcoming. We must be adept in confirming this successful model before the rest of the world in order to “let peace win”. It is only in this manner that we will be able to offer a “concrete” reference point as to how the European Union is to be correctly perceived. It is even more important today that community construction has a peace oundation. The Maastricht Treaty was signed after the collapse of the Soviet block, the re-unification of Germany, the collapse of the Berlin Wall and the idea that the world seemed to have turned a page in history and ended state conflicts; therefore the treaty was made in a very different geo-political context compared to the Treaty of Rome, that is almost archaeological. Roma was still in the cold war and the east-west conflict. New needs have changed our prospective. Europe changes pace, aim and dreams: from internal “federator” that aims for harmony among European States to “external” federator capable of looking at “world” harmony. Here, is the novelty, the necessity to “go beyond”, enlarging the previously predominant, narrow political “spaces”. The search for a safer and freer world imposes this term: to affirm common values, sharing common principles and interests for a start, without national and ideological barriers. 50 years after the Treaty of Rome sees a Europe committed to going beyond its reunion. This Europe is capable of exporting wellbeing and rights to those areas where poverty and violence reign (areas with major religious and cultural inequality). But it also a rich and safe port of entry: a competitive and attractive factor for an immigration that loves Europe (and does inhabit its cities like an enemy under siege), willing to dissolve its own diversities, in exchange for a proper welcome and the chance of a better life. Along with this, Europe urgently needs to re-open its doors to the discussion on the form of government, too often paralyzed and incapable of making Europe a united and influential voice, ready to take rapid decisions that the political scene often imposes. We must face the last and decisive challenge, informing our impatiently awaiting citizens before the next elections in 2009, no longer deluding them.

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cazione tedesca, la caduta del muro di Berlino e l’idea di un mondo che sembra aver voltato la pagina delle divisioni bipolari; dunque in un contesto geo-politico molto differente dal Trattato di Roma, quasi archeologia. Roma è ancora dentro la guerra fredda ed il confronto est-ovest. Le nuove esigenze hanno cambiato la nostra prospettiva. L’Europa cambia passo e obiettivo e sogno: da “federatore” interno che ha per fine l’armonia degli Stati europei, a federatore “esterno” capace di guardare all’armonia del “mondo”. È qui la novità, questo dover “andare oltre”, uscire cioè da quelli che erano allora gli angusti “spazi” politici nazionali prevalenti. Lo impone la stessa ricerca di un mondo più sicuro e più libero: per affermare valori comuni, cominciando a condividere principi ed interessi senza più barriere nazionali ed ideologiche. Questi cinquant’anni che ci separano da Roma vedono dunque l’Europa impegnata ad andare oltre il suo ricongiungimento. Capace di esportare benessere e diritti dove ancora vivono povertà e violenze (e disuguaglianze forti: di genere, fedi e culture). Ma anche di essere un porto ricco e sicuro: un fattore attrattivo e competitivo di una immigrazione che ami l’Europa (e non ne abiti le città come un nemico assediato), disponibile a sciogliere la propria diversità, per trovare certo in cambio la giusta accoglienza e le chances di vita migliori. Accanto, l’Europa deve riprendere urgentemente il filo di un discorso interrotto sulla sua forma di governo, troppo spesso paralizzata e incapace di fare dell’Europa quell’attore unito e influente, pronto a prendere le decisioni rapide che la scena politica molto spesso impone. È l’ultima sfida, decisiva, che i nostri cittadini aspettano con impazienza, che non possiamo più deludere e che dobbiamo sapere loro indicare prima del prossimo appuntamento elettorale del 2009.

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UNO SPRONE ALL’EUROPA PERCHÉ NON “RIPOSI SUGLI ALLORI”

Uniti di fronte alle sfide del futuro di Giorgio Mulè, Direttore di Videonews (Mediaset)

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Europa unita, almeno a giudicare dall’età, dovrebbe essere ormai nel pieno del suo vigore. Le recenti celebrazioni ci dicono però, obiettivamente, che i numeri che può vantare l’Unione Europea non si traducono poi in una forza dello stesso livello. Due soli esempi. L’Europa a 27 Stati può contare su circa mezzo miliardo di persone e, soprattutto, su una forza economica straordinaria. Ma, di fatto, le tante (anzi, troppe) gelosie nazionali, gli interessi dei singoli Stati sono ancora un terribile freno a quell’idea di sviluppo comunitario che era base ed elemento propulsivo nella mente di chi ebbe la visione di un’Europa unita oltre mezzo secolo fa. Capita spesso, in particolare sulle questioni di politica internazionale, che questa Europa sia ostaggio delle politiche interne di alcuni stati membri. Con la conseguenza di estenuanti mediazioni che consegnano sullo scenario del mondo, una Unione Europa tutt’altro che forte e coesa quanto invece debole e divisa. Ciò che manca di più è l’unitarietà, lo spirito autentico di sentirsi “uno” sul palcoscenico del mondo. Ovviamente nessuno pensa a un organismo autoritario ma, di certo, più decisionismo non guasterebbe affatto. Sul campo economico, inoltre, rimane tanto cammino da fare. E proprio nella direzione di un’armonizzazione che eviti i guasti di uno sviluppo squilibrato, che ancora oggi viviamo in Italia nelle profonde differenze tra Nord e Sud. Non basta fissare rigidi parametri economici da rispettare per i singoli Stati, regole ferree di bilancio a cui ancorare i governi. Questa Europa, l’Europa del 2007, ha davanti a sé lo spettro di creare al suo interno un Nord e Sud ancora una volta per egoismi e gelosia interne dei Paesi membri. Rinunciare a questi egoismi in una direzione di vera sussidiarietà è la chiave di volta del futuro. Certo, evitando di dispensare aiuti a

Forti dei traguardi finora raggiunti, ora dobbiamo abbandonare particolarismi e gelosie, ed affrontare in maniera coesa la situazione internazionale

pioggia che – e ancora una volta l’esperienza italiana ci viene in soccorso – possono essere l’anticamera di fenomeni deviati quali l’ingerenza della criminalità organizzata. Il meccanismo dei controlli e delle verifiche rigorose è l’antidoto giusto, accompagnato da sanzioni esemplari. È comunque giusto godersi i traguardi già raggiunti nel corso del cammino dell’Europa unita. E sono tanti, dalla moneta unica alla libera circolazione dei cittadini, i traguardi di cui andare fieri. Guai però a riposare sugli allori. Il mondo corre, la globalizzazione, da opportunità, rischia di trasformarsi in minaccia per la spregiudicatezza di alcune potenze mondiali. Compito dell’Europa è quello di non farsi trovare impreparata e premere sull’acceleratore per essere ancora una volta al passo con i tempi.

A NEW PUSH FOR EUROPE NOT REMAIN IN THE PAST

All together in front of the challenges of the future Although the goals achieved thus far are significant, we must now abandon our peculiarities and jealousies in order to affront the international situation in a cohesive manner

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nited Europe, at least to judge by its age, should be now in full strength. However, recent celebrations affirm objectively that the numbers boasted by the European Union do not describe the same level of vigour. The 27 European states are able to count on about half a million people and, above all, on extraordinary economic strength. However, in reality, the many (truly too many) national jealousies and individual interests of the States are still a destructive deterrent to that idea of an advanced community that served as a basic motivating force in the minds of those who more than half a century ago created this vision of a united Europe. It often happens, especially when dealing with international politics, that Europe becomes hostage to the internal politics of its member states. The consequence of this is an exhausting process of mediation that has produced a weak and divided European Union that is quite different from that strong and cohesive one imagined. What is missing the most is unity, the authentic spirit of feeling ‘one’ on the world stage. Obviously no one imagines an authoritarian organization but cer-

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tainly a bit more decision-making would do no harm. In the field of economics, moreover there is much that remains to be done. It’s not enough to fix rigid economic parameters for each state to respect or iron rules for budgeting on which to anchor governments. This Europe, the Europe of 2007, has in front of it as another result of internal jealousy and egoism among member countries, the ability to create in its interior a division between north and south. Renouncing these egoistic attitudes and heading towards true subsidiary behaviour is the keystone of the future. Certainly, it is important to avoid giving unnecessary help that can encourage deviant phenomena – and here again the Italian experience can be helpful – such as that of organized crime. A mechanism of rigorous controls and verifications is the right antidote, along with exemplary sanctions. It is however important to appreciate the goals already reached in the history of this united Europe. These achievements are many and include the unification of money and the free circulation of European citizens. Heaven help us however if we remain immobile in the past. The world is running quickly, there is now the risk that the globalisation of opportunity will become a threat to the open-mindedness of some world powers. The homework for Europe is to avoid finding itself unprepared and by pressing the accelerator become once again in step with the tmes.


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1807-2007: BICENTENARIO DELLA NASCITA DI GIUSEPPE GARIBALDI

In giro per il mondo con Garibaldi

La statua di Anita Garibaldi al Gianicolo, Roma

Dall’Italia alla Francia, dalla Russia al Brasile, al via i festeggiamenti in memoria del mitico “Eroe dei due Mondi” di Gloriano Mazzè

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irando per l’Italia, è impossibile trovare una città o un paese che non abbia una via, una piazza o un teatro, dedicati a Giuseppe Garibaldi. Ma anche all’estero la sua notorietà è grande, attestata da monumenti e da paesi che portano il nome di questo personaggio diventato leggenda, simbolo degli ideali di libertà, giustizia, indipendenza dei popoli. E, per festeggiare quest’anno il bicentenario della sua nascita, sono numerosissimi gli eventi in programma. Tra questi, spicca senza dubbio uno degli appuntamenti sportivi più attesi dell’anno, ossia il Giro d’Italia che, d’intesa con il Comitato Nazionale italiano per il Bicentenario della nascita di Giuseppe Garibaldi (www.garibaldi200.it), presieduto dal Sottosegretario di Stato per i Beni e le attività culturali Andrea Marcucci, sarà dedicato proprio a questo straordinario eroe. L’edizione 2007 della corsa, infatti, partirà da Caprera, l’isola dove Garibaldi fissò la sua dimora tra un’impresa e l’altra e dove morì, per toccare poi Quarto, Teano, Reggio Emilia, patria del Tricolore, e Bergamo, città dei Mille. Tantissimi, del resto, gli eventi che omaggeranno questa storica figura anche al di fuori dei confini nazionali. In Russia, per esempio, grazie all’impegno del comitato della Società Dante Alighieri di Rostov sul Don, verrà inaugurato, nel prossimo mese di settembre, un monumento dedicato all’eroe italiano. La statua sorgerà a Taganrog, città dove Garibaldi sbarcò nel 1833, e proprio nell’osteria del porto conobbe gli esuli italiani appartenenti alla Giovane Italia.

In fervente attività anche la Francia, che del resto ha dato i natali a Garibaldi, visto che l’eroe nacque a Nizza, all’epoca sotto il governo dei Savoia. A lui sono dedicati seminari e mostre, ma la sua memoria è stata anche celebrata con un francobollo, emesso dal Principato di Monaco in accordo con il Comitato di Nizza. Numerose le iniziative promosse in giro per il mondo anche dagli Istituti Italiani di Cultura: nel mese di marzo, per esempio, l’Istituto di Toronto, in Canada, ha organizzato diversi convegni alla presenza di storici e studiosi, per presentare la figura di Garibaldi; e lo stesso è successo anche a San Paolo, in Brasile, dove è stata promossa un’intera Giornata Internazionale di Studi. Proprio il Brasile, del resto, sarà uno dei Paesi più coinvolti da questi festeggiamenti. Forse in pochi lo sanno, infatti, ma Anita, la compagna di una vita, si chiamava in realtà Ana Maria De Jesus Ribeiro, ed era originaria dello Stato di Santa Caterina. Discendente da immigrati portoghesi, Anita conobbe Garibaldi nell’agosto del 1839, nella nativa città di Laguna, e, attratta dall’animo del combattente, se ne innamorò. Inoltre, sempre in Brasile, nella città di Mostardas, nel 1840 nacque il loro primo figlio, al quale diedero il nome di un patriota italiano, Menotti.

1807-2007: BICENTENNIAL OF THE BIRTH OF GIUSEPPE GARIBALDI

Around the world with Garibaldi herever you go in Italy, it is impossible tween one adventure and another, and then where not to find a city or town with a street, he died – before heading to Quarto, Teano, Reggio s q u a re o r t h e a t re d e d i c a t e d t o Emilia, home of the Tricolour flag, and Bergamo, Giuseppe Garibaldi. A man whose fame has the city of “the Thousand”. Many other events will pay homage to this hisspread far beyond Italy, as attested to by the montorical figure also beyond Italy’s boruments and towns named after this ders. man who became a legend, a symFrom Italy to For example, in Russia, thanks to bol of freedom, justice and indeFrance, from the endeavours of the Dante Alighieri pendent peoples. Russia to Brazil, Association of Rostov on the Don And this year, a panoply of events the start of the committee, the month of September have been scheduled to celebrate celebrations in will see the inauguration of a monuthe bicentennial of his birth. Among memory of the ment dedicated to the Italian hero. these, one of the most awaited legendary “Hero The statue will rise in the city of sporting events of the year, the Giro of Two Worlds” Taganrog, where Garibaldi landed in d’Italia cycling championship, 1833 and in which port he found the which, in agreement with the Italian Committee for the Bicentennial of the Birth of inn where he got to know the Italian exiles who beGiuseppe Garibaldi (www.garibaldi200.it), longed to “Giovane Italia” (Young Italy). France is also a ferment of activity, given that chaired by the Undersecretary of State for the Cultural Heritage and Affairs, Andrea Marcucci, will be Garibaldi was born in Nice, which at the time was dedicated to this extraordinary hero. The 2007 edi- governed by the Savoy dynasty. Indeed, the tion of the race will leave from Caprera – the island country has dedicated seminars and exhibitions where Garibaldi established his home base, be- as well as a postage stamp to honour his name,

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issued by the Principality of Monaco in agreement with the Nice Committee. Many initiatives have been planned in other parts of the world, also by the Italian Institutes for Culture: for example, the month of March will see the IIC of Toronto, Canada, host several conventions, to which historians and academics have been invited, to present the figure of Garibaldi; similar events have been organised also by the IIC of Sao Paulo in Brazil, where it has promoted the International Day of Study in his memory. Of course, Brazil will be one of the countries to get more caught up in the celebrations, because, although not many know it, the real name of Anita, Garibaldi’s lifetime companion, was Ana Maria De Jesus Ribeiro, who came from the State of Santa Caterina. A descendent of Portuguese immigrants, Anita met Garibaldi and, attracted to his fighting soul, fell in love with him in August 1839 in her native city of Laguna. In addition, Mostardas in Brazil is where their first son was born in 1840, whom they named after Menotti, the Italian patriot.

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L’ALTRA ITALIA

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DOPO ROMA, È SAN PAOLO LA CITTÀ PIÙ “ITALIANA” AL MONDO

Brasile, un Paese… veneto!

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ova Bassano, Nova Veneza, Monteberico, Garibaldi, Nova Treviso. Leggendoli così, sembrerebbero nomi difficili da situare lontano dalla nostra penisola, eppure contraddistinguono una serie di località sparse in quello che è considerato uno dei Paesi più “italiani” del mondo: il Brasile. Nel complesso, più di un milione e mezzo di Italiani emigrarono in Brasile fra il 1880 e il 1950. E oggi, secondo le ultime stime, raggiungono i 25 milioni gli Italiani o discendenti di Italiani che vivono nel Paese. Un numero impressionante, e ancora molto ben percepibile: basta infatti trascorrere una giornata a San Paolo, dove, dei 10 milioni abitanti, la metà ha origine italiana, al punto che viene considerata la più grande “città italiana” dopo Roma. Qui, fin dall’inizio del XX secolo, i nostri connazionali erano soprattutto impegnati nella nascente industria, al punto che, nel 1901, gli Italiani arrivarono a rappresentare il 90% dei lavoratori delle fabbriche pauliste. Tante, di conseguenza, anche le “little Italies” che sorsero nella città, come Bras, Bom Retiro, Bexiga. L’emigrazione italiana verso il Brasile ha però una particolarità: coinvolse soprattutto i Veneti (un emigrante su tre era originario di questa regione), mentre solo una minima percentuale (poco più del 20%) proviene dal Sud Italia – e infatti quella italo-brasiliana è l’unica ad avere una presenza così bassa di emigrati originari delle regioni meridionali. E una conferma di ciò la si può avere, ancora oggi, viaggiando in stati come il Rio Grande do Sul o Santa Catarina, dove sono moltissimi a parlare il “Talian” (anche chiamato Vêneto brasileiro), una varietà linguistica che ha origine proprio tra le nostre comunità. Furono, del resto, degli Italiani a dare vita a città oggi centrali nella vita economica e politica del Paese, come Caxias do Sul, il secondo più grande centro nello stato di Rio Grande do Sul, che fu fondata, nel 1890, proprio per volontà di un gruppo di Veneti; oppure Nova Trento, nello stato di Santa Catarina, fondata da emigrati trentini nel 1875. Lo stesso si può dire, sempre nel Rio Grande do Sul, di Garibaldi (un nome che è ovviamente omaggio all’Eroe dei due Mondi), che ebbe origine da un gruppo di emigrati veneti. Ricollegabile alla nostra emigrazione è anche la costruzione del santuario di Nostra Signora di Caravaggio a Farroupilha. Originariamente la cappella doveva essere intitolata alla Madonna di Loreto, ma, non essendo disponibili sue icone in Brasile, un emigrante italiano offrì una piccola immaginetta votiva della Madonna di Caravaggio, che aveva portato con sé dall’Italia. La proposta venne accettata, e l’immagine sacra venne collocata sull’altare centrale della cappella, che fu consacrata nel 1879. Oggi Nostra Signora di Caravaggio è il secondo centro di devozione religiosa del Brasile per numero di visitatori (oltre un milione all’anno).

di Ghileana Galli

Dal “Talian” al santuario di Nostra Signora di Caravaggio a Farroupilha, alla scoperta delle “tracce” lasciate dai nostri emigrati nel corso dei secoli

Caxias do Sul

La Cattedrale di Belém , opera di G.A. Landi

AFTER ROME, SAN PAOLO IS THE MOST “ITALIAN” CITY IN THE WORLD

Brazil, a country like… Veneto! From “Talian” to Our Lady of Caravaggio’s sanctuary in Farroupilha, following the “footsteps” left by our emigrants over the centuries

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ova Bassano, Nova Veneza, Monteberico, Garibaldi, Nova Treviso. Reading them like this, it would seem difficult to find such names far away from our peninsula, and yet they distinguish a number of towns across one of the most “Italian” countries in the world: namely Brazil. Overall, more than one and a half million Italians emigrated to Brazil between 1880 and 1950 and according to latest estimates, there are 25 million Italians or Italian descendants living in the country today. An impressive number, and to make it even more perceptible: it is sufficient to spend a day in San Paolo, where half of the 10 million population have Italian roots, to such a point that it is considered the biggest “Italian city” after Rome. From the beginning of the 20th century, our fellow-countrymen were mostly employed in the new born industry. In

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fact in 1901, Italians counted for over 90% of San Paolo’s factory workers. So many, as a result even the “Little Italies” that sprung up in the city had names such as Bras, Bom Retiro, Bexiga. However, Italian emigration to Brazil has one particular aspect: it mainly involved people form the Veneto region (one emigrant in three was from this area), while only a small percentage (little more than 20%) was from the south of Italy. In fact Italian-Brazilian emigration is the only one to have such a low number of emigrants from the southern regions. Traveling through states like the Rio Grande do Sul or Santa Catarina confirms the above, where so many speak “Talian” (also known as Vêneto brasileiro) even to-day. This linguistic variety has its origins among our communities. It was the Italians who give life to cities that are now central to the economic and political life of the country, such as


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IL NEOCLASSICISMO BOLOGNESE ALLA CONQUISTA DEL BRASILE Poco noto in patria, Giuseppe Antonio Landi ha progettato alcuni dei più begli edifici del Paese

Farroupilha, Monumento per il Centenario dell’Immigrazione Italiana

Il Santuario di Nostra Signora di Caravaggio

Capita molto spesso che nostri connazionali che hanno fatto fortuna lontano dalla loro patria, per quanto apprezzati nel Paese “d’adozione”, siano pressoché sconosciuti nella terra natale. È questo anche il caso dell’architetto Giuseppe Antonio Landi, riscoperto solo di recente nella natia Bologna, ma apprezzatissimo in Brasile, soprattutto nella città di Belém, dove è ricordato, oltre che per aver costruito alcuni dei più importanti edifici del Paese, anche per aver introdotto i principi dell’architettura neoclassica in questo angolo di Brasile ancora fermo alle lussureggianti forme barocche. Incisore e professore di architettura a Bologna, nel 1753 venne ingaggiato come disegnatore di mappe della Commissione di Demarcazione delle Frontiere tra le terre scoperte da Portogallo e Spagna nel Nord del Brasile. Una volta giunto a Belém, capitale del Pará e sbocco dell’Amazzonia, Landi rimase totalmente affascinato dalla flora e dalla fauna che lo circondavano, e iniziò a raffigurare gli animali, le piante, e tutte le bellezze a lui ignote di questo Paese così diverso. Allo stesso tempo, si fece notare come disegnatore di architetture, al punto che i suoi lavori attirarono l’attenzione prima del vescovo del Pará, poi del governo locale. A partire da qui, una strada tutta in discesa: Landi diventò l’architetto ufficiale dell’amministrazione portoghese nel Pará, disegnò e costruì alcuni degli edifici civili e religiosi più belli del Brasile, molti dei quali oggi dichiarati monumenti nazionali, come la Cattedrale Metropolitana, il Palazzo del Governatore, la Chiesa del Carmine, sempre a Belém. Nel 1759 disegnò le facciate di tre chiese nei villaggi di Cametá, Gurupá e Igarapé-Mirim, e sempre a Belém avviò la costruzione della chiesa di Sant’Anna, un gioiello dell’architettura neoclassica. La felice carriera e il matrimonio con la figlia di un ufficiale portoghese proprietario di una grande fazenda, lo trattennero per tutta la vita in Brasile, dove morì nel 1791.

BOLOGNESE NEOCLASSICISM CONQUERING BRASIL Caxias do Sul, the second biggest city in the Rio Grande do Sul state, founded in 1890, due to the will of a group from Veneto; or Nova Trento, in the Santa Catarina state, founded by emigrants from the Trento region in 1875. The same can be said for Garibaldi (this name is obviously to honour the Hero of the two Worlds) in the Rio Grande do Sul state, founded by a group of Veneto emigrants. The construction of “Our Lady of Caravaggio” sanctuary in Farroupilha can also be traced back to our emigrants. Originally the chapel was dedicated to the Madonna of Loreto, but as there were no statues of her in Brazil, an Italian emigrant offered a little picture of the Madonna of Caravaggio, that he had brought with him from Italy. The idea was approved and the sacred image was placed on the main alter of the chapel. It was consecrated in 1879. Today Our Lady of Caravaggio is the second religious shrine in Brazil for the number of visitors (over one million per year).

It often happens that our compatriots, who Little noted in his native country, have made their fortunes far from their Giuseppe Antonio Landi has designed some native countries, even if highly esteemed of the most beautiful buildings in Brasil in their ‘adopted’ countries, are practically unknown at home. This is the case of the architect Giuseppe Antonio Landi, rediscovered only recently in his native Bologna, but greatly appreciated in Brasil, above all in the city of Belém, where he is remembered not only as having built some of the most important buildings in the country but also for having introduced neoclassical architectural principals in this corner of Brasil, that still follows the luxuriant baroque style. An engraver and professor of architecture in Bologna, he was taken on in 1753 as a map draftsman for the Demarcation Commission of the frontier for the lands discovered in Northern Brasil by Portugal and Spain. After being sent to Belém, the capital of Parà and outlet of the Amazon, Landi became completely fascinated with the flora and fauna that surrounded him, and he began to depict the animals, plants, and all of the beauty that to him in this strange country was so unfamiliar. At the same time, he became noted as an architectural designer and his works began to attract attention first from the bishop of Parà, and then later by the local government. Beginning here Landi achieved increasingly more success: he became the official architect of the Portuguese administration in Parà, designing and constructing some of the most beautiful civil and religious buildings in Brazil. Today, many of these are considered national monuments such as the Metropolina Church, the Governor Palace, and the Carmine Church all of which are in Belém. In 1759 he designed the facades of three churches in the villages of Cametà, Gurupà and Igarapé-Mirim, and in Belèm he guided the construction of the church of Sant’Anna, one of the jewels of neoclassical architecture. His successful career and happy marriage to the daughter of a Portuguese official, owner of a large fazenda, kept him for the rest of his life in Brasil, where he died in 1791.

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BEL PAESE

Se vieni in Italia, passa da Enit.it Con un semplice clic, tutte le informazioni per organizzare il proprio personale viaggio alla scoperta del Bel Paese, tra arte, natura, storia, tempo libero, sapori, terme

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rte, natura, storia, tempo libero, sapori, terme: sei sezioni per scoprire l’Italia prima ancora… di raggiungerla! Tutto ciò è possibile solo consultando il sito internet dell’ENIT-Agenzia nazionale del turismo. Navigando su www.enit.it, è infatti possibile organizzare il proprio viaggio in Italia comodamente seduti a casa propria: con un semplice clic, ecco tutte le informazioni necessarie sugli alberghi, sui trasporti, sui musei, sugli eventi più interessanti in programma, senza dimenticare i dieci utilissimi itinerari che portano il turista alla scoperta della terra degli Etruschi come tra i castelli e le cattedrali della Puglia, offrendo ancora una volta felici connubi tra arte, storia e natura. Il tutto, naturalmente, in sette lingue. E per chi cerca informazioni più mirate e dettagliate, sul sito dell’ENIT è possibile anche trovare tutti i riferimenti degli uffici turistici pubblici sparsi sul territorio nazionale a cui inoltrare le proprie richieste. Inoltre, chi vive fuori dall’Italia, può contattare gli uffici ENIT all’estero, che risponderanno nella lingua del posto. La rete estera dell’ENIT può infatti contare su 24 sedi, 14 delle quali in Europa (Amsterdam, Berlino, Bruxelles, Francoforte, Lisbona, Londra, Madrid, Monaco, Mosca, Parigi, Stoccolma, Vienna , Zurigo e Varsavia) e 10 nel resto del mondo (Chicago, Los Angeles, Toronto, New York, Pechino, Sidney, Tokyo, Mumbai, San Paolo e Seul).

If you are coming to Italy, stop by at Enit.it rt, nature, history, free time, tastes, hot springs: six sectors to discover even more of Italy…. And live it! All this is possible simply by consulting the national tourism internet site ENIT. By visiting www.enit.it, it is possible to organise you personalised trip around Italy from the comfort of your own home: with a simple click you’ll have all the necessary information on hotels, transport, museums, upcoming special events, without forgetting the ten useful itineraries that enable tourists to discover the Etrurian world and the castles and the cathedrals of Puglia, still offering a delightful union of art, history and nature. Obviously, all that is available in seven languages. And for those that require a more detailed and

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focused information, on the ENIT site it is also possible to find all the references to public tourism offices throughout the national territory at which your personal queries can be answered. Also available for people that live outside of Italy, there is the possibility of contacting the ENIT offices from foreign countries, and receiving a response in the local language. The foreign ENIT network numbers 24 locations, 14 of which are European (Amsterdam, Berlin, Brussels, Frankfurt, Lisbon, London, Madrid, Monaco, Moscow, Paris, Stockholm, Vienna, Zurich and Warsaw) and ten others around the world (Chicago, Los Angeles, Toronto, New York, Beijing, Sidney, Tokyo, Mumbai, San Paolo and Seoul).

With a simple click, all the information to organise your personal trip in discovering this beautiful country, amongst art, nature, history, free time, tastes and hot springs


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ALLA SCOPERTA DELL’ITALIA... ARTE Oltre la metà del patrimonio storico-artistico del mondo si trova in Italia. NATURA In Italia ci sono ben 23 Parchi Nazionali, 89 Parchi Regionali, 270 Riserve Regionali, 142 Riserve Statali, 47 Zone Umide, 7 Riserve Marine. STORIA Di Italia, almeno come entità geografica, si parlava già all’epoca degli Etruschi. Poi vennero i Romani… È una lunga storia. TEMPO LIBERO In Italia sono mille i modi di impiegare il tempo libero: sport, cultura, manifestazioni folcloristiche… In Italia non c’è problema: esserci è già il modo migliore di passare il proprio tempo libero. SAPORI Spaghetti, pizza, olio d’oliva, caffè espresso… Ma non è tutta qui la cucina italiana! L’Italia ha davvero mille piatti diversi, centinaia di specialità gastronomiche e di gustosissimi prodotti tipici. TERME Il concetto di cura, intesa anche come strumento per recuperare le energie e la forma fisica, è giustamente associato al concetto di villeggiatura e di uso intelligente del tempo libero. E di Italia. DISCOVERING ITALY... ART Half of the world’s historic and artistic assets are in Italy. NATURE Italy has 23 National Parks, 89 Regional Parks, 270 Regional Reserves, 142 State Reserves, 47 Marsh reserves and 7 Marine Reserves. HISTORY Italy as a geographical area was mentioned as far back as during the age of the highly civilised Etruscan people. Then came the Romans… It’s a long story! FREE TIME In Italy there are a thousand ways to use your free time: sports, culture, traditional festival… In Italy there is no problem: just being there is already the best way to spend your free time. FLAVOURS spaghetti, pizza, olive oil, espresso coffee… But it is not all really Italian in origin! In Italy you can find hundreds of gastronomy specialities and of truly tasty typical products. THERMAL BATHS The idea of treatment also being a means of recovering energy and physical well-being is quite rightly connected to the idea of a holiday resort and intelligent use of leisure time. And of Italy.

Non esiste praticamente un luogo, in Italia, che rimanga muto di fronte agli appelli della storia, dell’arte, delle tradizioni folkloristiche e gastronomiche, in cui la visita non riservi occasione di riflessione o, semplicemente di piacere There is scarcely a place in Italy that has remained untouched by the waves of history, art, folklore and culinary tradition, where a visit does not afford a chance for reflection or even simple pleasure

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BEL PAESE

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ESPOSTI ALLA TRIENNALE OLTRE SEICENTO CAPOLAVORI DI GIORGIO ARMANI di Clara Biazzi

Il sussurro vincente di “Re Giorgio”

Dopo sette anni ed altrettante tappe in giro per il mondo, ospitata da prestigiosi musei, la mostra è arrivata anche a Milano, a chiusura della Settimana della Moda

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ltre seicento tra vestiti, schizzi, disegni, tutti allineati in un percorso che descrive una vita, hanno costituito a febbraio l’evento di chiusura della Settimana della Moda a Milano. La Triennale ha così dato voce – e, soprattutto, occhi – alla vita e alla creatività di colui che la rivista Time ha definito in copertina “Re Giorgio”, lo stilista adorato dalle star del cinema e dai protagonisti del jet-set internazionale, e che, con questa mostra, conferma il suo ruolo di icona vivente della moda italiana. Allestita dal regista teatrale Robert Wilson e curata dal critico d’arte Germano Celant, la rassegna dell’opera omnia di Giorgio Armani ha occupato due piani del Palazzo della Triennale di Milano, ottava e ultima tappa di un viaggio iniziato nel 2000 a New York, presso il Solomon R. Guggenheim Museum, e che l’ha portata poi a Berlino (2003), Londra (2004), Roma (2004), Tokyo (2005) e Shanghai (2006). Un itinerario di 30mila chilometri, con quasi un milione e mezzo di visitatori, che hanno potuto così ammirare la coerenza di stile sempre in divenire di questo straordinario “Maestro della Moda”, in grado di interpretare i tempi in cui viviamo e di essere sempre attuale pur evitando gli eccessi, in una costante ricerca di linee e di tessuti capaci di dare una impronta facilmente distinguibile. La sequenza degli abiti esposti in mostra ha offerto al visitatore un viaggio nell’immaginifico della bellezza senza teatralità, dove il fluttuare di una seta, la morbidezza di una lana, un ricamo appena accennato, conferiscono preziosità senza ripensamenti, senza età. Qui, la parola “vintage” non trova cittadinanza,


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malgrado la data di una confezione, perché lo stile, le linee, le scelte del design, lo rendono sempre attuale. È del resto lo stesso stilista a dirsi “seguace” di una moda che “priva di elementi decorativi fini a se stessi, aiutasse donne e uomini a sentirsi a loro agio grazie al comfort degli abiti indossati”. Ed è sempre lui a definire la moda “al centro dell’espressione umana e specchio perfetto della società e della sua cultura”. Forse è anche per questo che Giorgio Armani è considerato un simbolo del design del XX e XXI secolo. A lui è stato riconosciuto il merito di aver radicalmente modificato le regole della moda contemporanea e di aver creato una visione senza tempo del vestire moderno. Eliminando tutto ciò che è decorazione e superfluo, e traducendo il tradizionale look sportivo in abbigliamento per l’ufficio e per la sera, Giorgio Armani ha sviluppato lo stile casual contemporaneo che definisce il guardaroba attuale. Innegabile è anche il ruolo anticipatore dello stilista nel mondo del cinema. Le sue creazioni per i film, a cominciare da “American Gigolo”, hanno lasciato un’impronta importante sullo stile moderno. E la mostra, non potendo assolutamente tralasciare questo aspetto, ha così dedicato una galleria ai rapporti tra Giorgio Armani e l’industria dello spettacolo, con un occhio di riguardo agli Academy Awards e ai film per i quali ha creato i guardaroba. Il risultato finale di questa mostra – e della trentennale attività di “Re Giorgio” – è una miscellanea di fattori mai gridati, sussurrati come si conviene a ciò che si vuol rendere prezioso, e che rappresentano in fondo il carattere di quest’uomo, solito presentarsi al suo pubblico indossando una semplice t-shirt blu, quasi a simboleggiare anche uno stile di vita schivo e dedito al suo lavoro.

OVER SIX HUNDRED MASTERPIECES BY GIORGIO ARMANI AT THE TRIENNIAL EXHIBITION

“King Giorgio’s” winning whisper After seven years and as many shows in prestigious museums around the world, the exhibition has finally arrived in Milan, at the end of Fashion Week ver six hundred items including clothes, sketches, drawings, all lined up along a pathway and describing a life, this event signalled Milan’s Fashion Week closing ceremony in February. The Triennale was able to voice – and above all give vision – to the life and creativity of the man defined as “King Giorgio” on the front page of Time, the designer adored by film stars and international jet-setters, and now with this exhibition, his role as the living icon of Italian fashion is confirmed. Giorgio Armani’s “omnia works” review was staged by theatre director Robert Wilson and managed by art critic Germano Celant. The exhibition occupied two floors of the Triennale building in Milan, eighth and last stop of a journey that began in the year 2000 at the Solomon R. Guggenheim Museum in New York, it then went to Berlin (2003), London (2004), Rome (2004), Tokyo (2005) and Shanghai (2006). An itinerary covering 30 thousand kilometres (10,000 miles), with almost one and a half million visitors, who were able to admire the ever present and becoming coherency in style of this extraordinary “Fashion Master”, capable of interpreting the times we live in and always up to date, even if he doesn’t includes extremes, constantly in search of styles and materials capable of providing an easily recognised mark. The sequence of the exhibited clothes offered the visitor an imaginary journey into the imaginative world of the beauty without any theatrics, where the flow of silk, the softness of wool and delicate embroidery undoubtedly provide an ageless preciousness. Here, the word “vintage” has no definite age, even if the outfit carries a date, because the style and the choice of design, make it forever fashionable. In fact, the designer defines himself as a “believer” of a style “without frivolous decorations”, that enables women and men to feel at ease, thanks to the comfort of the clothes. He also defines fashion as “the centre of human expression and a perfect mirror of society and it’s culture”. Perhaps, it is for this reason that Giorgio Armani is also considered a symbol of design for the 20th and 21st centuries. The radical change in contemporary fashion rules are his acknowledged merit as is the creation of a timeless vision in the modern way of dressing. By eliminating all frivolous decorations, and transforming the traditional casual look into clothes suitable for the office and also for evening wear, Giorgio Armani has developed the contemporary casual style that defines the modern wardrobe. It is impossible to exclude the importance of the designer’s role in the film industry. His creations for films, beginning with “American Gigolo”, have left an important mark of modern style. As it was impossible to overlook this aspect, an entire gallery was dedicated to the relationship between Giorgio Armani and show business, with particular attention paid to the Academy Awards and the films that he created the costumes for. The end result of this exhibition – and “King Giorgio’s” thirty years experience – is a mixture of factors that are never shouted out but rather whispered, as is only correct when one wants to portray something precious, and this basically represents this man’s personality, a man who usually appears before his public wearing a simple blue tshirt, as if symbolising a timid life style and one dedicated to his work.

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Nelle foto, alcune delle creazioni di Giorgio Armani in mostra alla Triennale

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SPECIALE MOTORI

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IN PISTA E NEI SALONI INTERNAZIONALI

FIAT BRAVO

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Marzo mese di motori italiani MASERATI SUPERLEGGERA

FERRARI F430

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arzo è sempre stato il mese dei motori, sia in pista che nei saloni internazionali. Le prime sono state le moto, sia quelle derivate di serie – che hanno visto l’Aprilia Tuono 1000 di Gianni De Matteis e Federico Aliverti vittoriosa nella 500 km di Daytona – sia nella prima gara del campionato GP a Doha in Qatar, dove ha vinto un’altra italiana, la Ducatiguidata da Stoner, che ha soffiato il primo posto al grandioso Valentino Rossi. Il mondo delle due ruote, con le emozioni che suscita, continua così a raccogliere appassionati attorno alle piste, e, complice un traffico cittadino sempre più affollato, nuovi acquirenti. A febbraio il mercato italiano del settore ha registrato un incremento del 18,7%, con 29.989 mezzi immatricolati. Qui è il segmento scooter, con Piaggioin testa, a trascinare la crescita con un più 35,6%. L’export conta sempre di più: India, Vietnam e Cina sono i mercati verso cui si sta dirigendo il Gruppo. Ma la più grande soddisfazione per la motoristica italiana è arrivata domenica 18 marzo, con la prima vittoria strepitosa, a Melbourne, della Ferrari in Formula 1, con un secondo di distacco a giro dalla

agguerrita McLaren di Fernando Alonso. Kimi Raikkonen ha guidato bene, tranne un momento di distrazione, ma è stato il mezzo che pilotava, frutto degli ingegneri di Maranello, a fornirgli lo strumento per uscire vittorioso alla prima prova del mondiale. Pole, giro più veloce e vittoria non si ottengono senza il lavoro di una squadra perfetta. Ma quando si parla di Ferrari questa non è una novità. Le novità arrivano invece dai saloni internazionali. Ad aprire la rassegna è stato quello di Ginevra, dove la motoristica e lo styling italiano hanno fatto un’ottima figura, con un Gruppo FIAT rinato, presente con tutte le novità dei vari marchi: Alfa Romeo, FIAT, Abarth, Lancia, Ferrari e Maserati. Alfa Romeo ha presentato due anteprime come la Spider 2.4 JTDM, la

Volano Ferrari, Ducati e Aprilia; Piaggio va verso India, Vietnam e Cina; e a Ginevra styling e meccanica di casa nostra fanno l’en plein di attenzioni

AT THE RACE TRACK AND THE INTERNATIONAL TRADE FAIRS

March, the month of Italian motors arch has always been the motoring month, whether at the race track or the international trade fairs. Motorbikes kickstarted the season, both the series-derived machines – delivering the victory of the Aprilia Tuono 1000 of Gianni De Matteis and Federico Aliverti in the Daytona 500km race – and those of the first GP championship race at Doha in Qatar, where another Italian reigned triumphant, the Ducati driven by Stoner, which beat all-time bike-man Valentino Rossi to first place. The thrills and spills world of the two wheels continues to attract track enthusiasts and new buyers looking for solutions to counter the increasing chaos of city traffic. Indeed, February saw the Italian motorbike market spur an 18.7% increase in new registrations, which translates into 29,989 new

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bikes on the road. This includes the scooter segment, which fuelled growth of 35.6%, led by Piaggio. The scooter maker remains focused on exports and is looking to expand its footprint in India, Vietnam and China. However, the greatest satisfaction for Italian motors arrived on Sunday 18 March, with the Ferrari’s extraordinary victory at the Melbourne GP F1, blitzing Fernando Alonso’s McLaren after gaining a full second in the opening lap. Kimi Raikkonen drove well, apart from an instant’s distraction, but it was his vehicle, fruit of the work of the Maranello engineers, that enabled him to take home victory at the first world GP. Pole position, fastest lap and victory cannot be achieved without perfect team work, but when it comes to Ferrari, this is nothing new. Plenty of news from the international motor shows, how-

ever. Geneva opened the season, where Italian motor mechanics and styling put on their best show and a rejuvenated FIAT group unveiled all the latest creations of its various marques: Alfa Romeo, FIAT, Abarth, Lancia, Ferrari and Maserati. Alfa Romeo previewed two models, the Spider 2.4 JTDM, the first of its genre to be given a diesel motor and six gears, and the Brera, with a Selespeed gearbox, as well as a brand new 8C Competizione in black. In addition, the 159 TI Turismo Internazionale sport model made its debut, both as a saloon and a sportwagon, the first powered by a 3.2 V6 Q4 to deliver 260hp, while the latter has been given a 2.4 JTDM 200hp. These new motors were bolstered by two Alfa GTs. The spotlight also shone on the 147, presented in two versions: the Q2 in “Rosso 8C” with Torsen® front self-locking differential and JT-


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prima con motore Diesel e cambio a 6 marce, e la Brera con cambio Selespeed, e una inedita 8C Competizione nera. Inoltre la 159 debutta nella versione sportiva, TI, Turismo Internazionale, sia berlina che sportwagon, la prima dotata del 3.2 V6 Q4 da 260 CV, mentre la Sportwagon adotta un 2.4 JTDM da 200 CV. A queste si aggiungono due Alfa GT. Riflettori sulla 147, che è stata proposta in due versioni. La Q2, in “Rosso 8C”, con differenziale autobloccante anteriore Torsen® e una motorizzazione JTDM di 150 CV spoiler posteriore, assetto ribassato, cerchi da 17’’ e la sigla Q2. La seconda 147 è una “5 porte” nella versione “Collezione”, e i dispositivi VDC all’ASR, dall’ABS con EBD e sei airbag. Completano la dotazione il climatizzatore, comandi radio al volante, cerchi da 17’’ a raggi, l’autoradio con CD, il Cruise Control, gli alzacristalli elettrici posteriori. Ginevra ha segnato anche il debutto ufficiale della nuova FIAT Bravo e la presentazione al grande pubblico del nuovo logo del Brand, oltre al nuovo motore sviluppato e prodotto da FIAT Powertrain Technologies, il 1.4 T-JET da 150 CV, che costituisce uno degli elementi di eccellenza tecnologica della nuova Bravo. Il resto della gamma già si conosce. Dalla Panda 100 HP, con il 1.4 16v da 100 CV, all’altra, la Monster (serie limitata e numerata in 695 esemplari). E poi la Croma Model Year ‘07, la Sedici e la gamma 2007 della Grande Punto. La novità dell’Abarth, punta sul pubblico giovane, senza dimenticare l’impegno agonistico. La prima è la Grande Punto, con un turbo da 150 CV, poi toccherà alla 500 e quindi alla Panda. Abarth vuol dire gare. E accanto al campionato monomarca svolto con le Panda e con le Punto 1900 diesel da 170 Cv c’è anche la Punto S2000, auto da competizione destinata alle Scuderie private e alla squadra ufficiaALFA ROMEO le Abarth per il Campionato Italiano di Rally. La Grande Punto Abarth S2000 che con la trazione integrale arriva a 270 CV affronterà Intercontinental Rally Challenge. In casa Lancia fa la sua apparizione la New Ypsilon Sport by MomoDesign, accompagnata dalle ammiraglie Thesis e Phedra. L’ultima evoluzione della Thesis propone inediti interni e originali particolari esterni e la Phedra una serie speciale 2007 nella versione “7 posti”. Per chi vuole di più, ecco la Maserati GranTurismo, disegnata da Pininfarina. Invariata la meccanica, un punto di forza della macchina. Si è lavorato sulla ripartizione dei pesi e della trasmissione – oltre a quella manuale – anche un cambio automatico che adegua il tipo di cambiata allo stile di guida e alle condizioni di marcia. E infine il marchio della Ferrari con le sue F430 e F430 Spider e la vettura costruita con la tecnologia più avanzata, orientata al Granturismo, come la 612 Scaglietti. Nel mezzo, sulla pedana d’onore, la 599 GTB Fiorano, ultima nata, presentata come cerniera tra Sport e GT.

MVAGUSTA F4: BREMBO UNA MOTO RECORD anche grazie ai nuovi dischi e pinze freno radiali e alle leggere ruote forgiate in alluminio con raggi a Y, fornite da Brembo che la MVAgusta è in grado di presentare la F4 R312, la moto da turismo di serie più veloce del mondo. Un mostro capace di toccare nella configurazione normale con i suoi 183CV a 12.400 giri al minuto, i 307 chilometri all’ora, e che, privata di specchietti, portatarga, frecce anteriori e posteriori ha toccato in prova la velocità record di 311 km.ora. Il motore modificato nella termica, adotta valvole di aspirazione in titanio da 30 mm e 17,8 g., cornetti di aspirazione più corti di 10 mm per favorire la respirazione; corpi farfallati con diffusori da 48 mm e nuovi assi a camme. A coordinare tutti gli elementi pensa la nuova centralina Magneti Marelli 5SM, abbinata ad una sonda lambda per la carburazione e ad un sistema di aria secondaria per migliorare l’efficienza del catalizzatore. La centralina gestisce anche il sistema antisaltellamento EBS, che tiene accelerato il cilindro 2 per limitare la coppia in staccata. Questo motore, omologato Euro 3 ha la possibilità di allungare fino a 13.500 giri, il regime a cui corrisponde secondo le dichiarazioni MV la velocità massima. La ciclistica beneficia oltre ai nuovi dischi e pinze freno radiali Brembo, che contribuiscono notevolmente alla sicurezza vista la sua velocità, della forcella rovesciata da 50 Marzocchi RAC con trattamento di carbonitrutrazione, monoammortizzatore Sachs con regolazione separata per le alte e basse velocità e leggere ruote forgiate in alluminio con raggi a Y, fornite sempre da Brembo. Alla massima andatura consuma una media di 7 km/litro senza problemi di surriscaldamento del motore e la temperatura del liquido di raffreddamento si mantiene al di sotto degli 80°C. Tenuta di strada e direzionalità della F4 sono impeccabili. La cosa sorprendente di questa F4, che non ha mai visto la galleria del vento, è l’ottima aerodinamica oltre ad un motore impressionante. Anche il prezzo non è da tutti: costa 20.990 euro nella versione biposto.

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MVAgusta F4: with Brembo a record motor-cycle t is partly thanks to the new brake disks I and callipers and the light wheels forged in aluminium with Y spokes, provided by Brembo, that the MVAgusta is able to present the F4 R312, the fastest mass-produced touring motor-bike in the world. A monster capable of touching 307 kilometres an hour in its normal configuration with its 183 hp at 12,400 rpm, that without wing mirrors, number plate holder and front and rear indicators reached the record speed of 311 km an hour in practice. The engine with modified thermals has 30 mm 17.8 gr. titanium intake valves, 10mm shorter intake funnels to enhance breathing; throttle body with 48 mm diffusers and new cam shafts. The new Magneti Marelli 55M control unit co-ordinates all the elements. It is combined with a lambda sensor for carburetion and a secondary air system to improve the efficiency of the catalyser. The central control unit also manages the EBS, an anti-hopping system that maintains cylinder 2 accelerated to limit the torque on release. This Euro 3 approved engine can reach 13,500 rpm corresponding, according to the MV declarations, to top speed. In addition to the new Brembo discs and radial brake callipers that contribute considerably to the safety given its speed, the biker benefits from the carbon-nitrogen process treated Marzocchi RAC 50 fork, single Sachs damper with separate adjustment for high and low speed and light aluminium forged wheels with Y spokes, again supplied by Brembo. Flat out, consumption is 7 km/litre without the problems of engine overheating and the coolant temperature is kept below 80°C. The F4’s road holding and steer performances are impeccable.The surprising thing about this F4, that has never seen the inside of a wind-tunnel, is the outstanding streamlining as well an astonishing engine. The price is not for everybody either: the two-seater version costs Euro 20,990.

ma Model Year ’07, the Sedici and the 2007 Grande DM 150hp engine, rear spoiler, lower frame, 17” alPunto series. The latest models from Abarth target loys and the Q2 logo. The second 147 is a 5-door young drivers interested in competing, starting with “Collezione” with ASR VDC, ABS+EBD and six the Grande Punto and its 150-hp turbo engine, then airbags, complete with climate control, steering it will be the turn of the 500 and the wheel with remote audio controls, Panda. Abarth is synonymous with 17” spoke wheels, RDS car radio Success for Ferrari, racing and sees the own-brand with CD player, cruise control and Ducati and Aprilia; electric windows all round. Geneva Piaggio is taking off for champion with the Panda and Punto 1900 diesel engine that delivers also marked the official debut of the India, Vietnam and new FIAT Bravo and the new brand China, while at Geneva, 170 hp bolstered with the Punto S2000 racing model designed for logo, in addition to the new engine Italy’s styling and developed and produced by FIAT mechanics continue to the private stables and the official Abarth Italian Rally Championship Powertrain Technologies, the pull in the crowds team. The Abarth Grande Punto 150hp generating 1.4 T-JET, one of S2000 uses a 270-hp powerplant with four-wheel the new Bravo’s features of technological exceldrive and will compete in the Intercontinental Rally lence. The rest of the range is already known, from Challenge. the Panda 100 HP with the 1.4 16V engine that proThe house of Lancia unveiled its New Ypsilon Sport duces 100hp to the Monster (limited edition, 695 by MomoDesign, accompanied by the flagships numbered models) and, last but not least, the Cro-

Thesis and Phedra. The latest-generation Thesis boasts a new take on interiors and original external detailing, while the Phedra is a special 2007 series in the “7-seater” version. Those of you looking for that something extra will love the Maserati Gran Turismo styled by Pininfarina. The machine’s strengths, however, are its mechanics, which remain the same; instead, Maserati has worked on weight distribution, installing – in addition to the manual gear – an automatic transmission that adapts gear changes to driving style and conditions. Ferrari, not to be outdone, launched its F430 and F430 Spider and the vehicle built with the absolute latest technological advances oriented to Granturismo, recalling the Scaglietti 612. Indeed, Ferrari gave the place of honour on the platform to the Fiorano GTB 599, its latest stable filly, which aims to fill the gap between the sports car and the GT.

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ARTE DELLA TAVOLA DAL NORD AL SUD DELLA PENISOLA, GOLOSO VIAGGIO TRA CANNOLI SICILIANI, BABÀ, CANTUCCI E

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GRANITA E BRIOCHE

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PASTIERA NAPOLETANA

Nascono dall’abilità di combinare sapori, profumi, aromi, anche in contrasto fra loro per creare capolavori rappresentativi - anche questi! - dell’Italian Style

CANTUCCI

A FROM THE NORTH OF THE COUNTRY TO THE SOUTH, A TASTY JOURNEY AMONG SICILIAN CANNOLI, BABÀ,

Italian desserts, a “triumph” of tastes Born from the ability to combine a variety of contrasting tastes, flavours and aromas and create typical masterpieces – yes, even desserts are part of the Italian style

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eapolitan Pastiera, Tiramisù, Granita, Sfogliatelle with ricotta cheese filling, Cannoli, Panzarotti, not to mention, Panettone, Colomba, Babà, Cantucci, Siena’s Panforte and the Cassata from Sicily. How many Italian desserts are there? Every special occasion, every holiday or anniversary sees the pastry chef’s creations set out on the table at the end of the meal. With their imagination they have re-elaborated ancient flavours transforming them into real temptations for the palate, this combination between nature and the chef’s capability to blend aromas and ability, combining sweet and sour, light and crumbly, providing all the flavours of a party. The pleasure of a good meal is part of that “good style” of living, as

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required by the Italian style. Try putting together boiled grain, butter, grated lemon, some milk, cinnamon, ricotta cheese, sugar, eggs, vanilla, orange blossoms, fruit peel, all so different and evidently contrasting flavours, that would appear to result in a mess to a non expert. And yet the export knowledge of the pastry chef transforms these ingredients into the famous Neapolitan Pastiera. And what can be said about the tasty Babà, a balanced mixture of flour, salt, sugar, butter, eggs and baking powder, soaked in excellent rum? Perhaps, not many people know that in order to create this umpteenth choice dessert that originates in the Vesuvius area, it is necessary to mix one part

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I dolci P italiani, un “trionfo” di sapori di Silvana Genzone CANNOLI SICILIANI

astiera napoletana, tiramisù, granita, sfogliatelle ripiene di ricotta, cannoli, panzarotti. E poi panettone, colomba, babà, cantucci, panforte di Siena, cassate alla siciliana. Ma quanti sono i dolci italiani? Ogni occasione, ogni festività o ricorrenza portano sulla tavola, a conclusione del pasto, le creazioni di maestri pasticcieri che con la loro inventiva hanno rielaborato sapori antichi per trasformarli in vere e proprie tentazioni del palato. Un assortimento di sapori che, alla sapienza della natura, somma quella di chi sa accostare aromi e abilità, in combinazioni di dolce e aspro, soffice e friabile, dolce e amaro, profumi in una festa di colori. Ma anche un modo di “vivere bene”, di godere la gioia di un buon pasto, come vuole l’Italian style. Prendete per esempio del grano bollito, burro, una buccia di limone grattata, latte, cannella, ricotta di pecora, zucchero, uova, vanillina, fiori d’arancio, canditi, tutti sapori differenti che a uno sprovveduto – visti i contrasti evidenti – sembra possano avere come risultato un pasticcio. Invece la sapienza di un pasticciere li trasforma nella celebrata pastiera napoletana. E che dire dei gustosi babà, saggia miscela di farina, sale e zucchero, burro, uova e lievito, da annaffiare poi con dell’ottimo rum? Forse, infatti, pochi lo sanno, ma per dare vita a questa ennesima prelibatezza dell’area vesuviana, occorrono sale e zucchero con una proporzione di uno a quattro. Passando dal sud al nord della penisola, eccoci a Treviso, dove nasce la ricetta di un dolce al cucchiaio che ha conquistato il mondo. Qui, per il tiramisù, al dolce morbido dei savoiardi annaffiati di crema di marsala occorre mescolare il sapore soffice del mascarpone con le uova, lo zucchero, e su questi versare tanto caffè amaro, da rendere ancora più attraente con del cacao in polvere. Quanti sono poi coloro che ritengono la granita il risultato di ghiaccio tritato sul quale versare degli sciroppi o del caffè? Niente di più erroneo, perché la vera granita, quella che si gusta nei bar di Napoli, di Palermo o di Catania, è il frutto di una sapiente lavorazione che con il ghiaccio non ha niente a che vedere. Una lavorazione attenta ai vari sapori, siano essi quelli del caffè, del limone o del gelso, amalgamati all’albume d’uovo, e poi fatti raffreddare lentamente mescolando continuamente perché non si formino grumi, sorvegliando la temperatura perché non raggiunga lo zero e si formi ghiaccio, e il risultato possa accarezzare con il freddo il palato. E, ancora, come descrivere la sublime dolcezza dei cannoli siciliani, cilindri di sfoglia fritta per il cui ripieno la ricotta viene sapientemente addolcita con il miele, e poi arricchita di scaglie di cioccolato amaro e di scorze d’arancio candite. Il risultato: il croccante dell’involucro che si rompe sotto i denti, mentre la lingua assapora il dolce della ricotta, l’amaro del cioccolato e l’aspro dell’arancio. Provare per credere, se andate in Sicilia! Bisogna invece andare nel centro della penisola, più precisamente in Toscana, per gustare i cantucci, un particolare tipo di biscotto fatto di farina, pasta di mandorle e mandorle. Un biscotto che si sposa in maniera eccezionale con un vino dolce, come il Vinsanto, o con altri vini liquorosi, derivati da uve lasciate appassire al sole perché assumano corpo e mantengano un’alta carica zuccherina, e che liberano il palato da altri sapori. Non mancano però anche buongustai che accompagnano questi vini così dolci al gusto spesso leggermente agrodolce dei formaggi caprini, anche a fine pasto. E non si può dire che abbiano torto, anzi!

CANTUCCI AND TIRAMISÙ of salt for every four parts of sugar. Travelling from the south of the country up to the north, we find ourselves in Treviso, the homeland of a dessert that is world famous. Here, Tiramisù is prepared with soft and sweet Savoiardi biscuits and soaked in Marsala cream. The light flavoured Mascarpone is mixed with eggs, sugar and lots of unsweetened coffee. A final touch is the created by sprinkling powered cocoa on top. How many people believe that Granita is made from crushed ice with syrup or coffee poured on top? Nothing could be more wrong, because the real Granita, served in the bars around Naples, Palermo or Catania is the result of

an expert process that has nothing at all to do with ice. A careful blending of various flavours including coffee, lemon or mulberry are beaten with egg whites and then slowly cooled by continuously mixing to avoid forming lumps. Meanwhile the temperature must be controlled so as it does not reach zero, in which case ice is formed. The end result is a cool caress to the palate. How can the sublime sweetness of Sicilian Cannoli be described, fried puff pastry with a ricotta cheese filling that is expertly sweetened with honey and then enriched with dark chocolate chips and orange peel. The result: a crunchy shell mixed with the sweet taste of ricotta cheese, dark chocolate and bitter orange. Try it to believe

it, if you go to Sicily! It is in the middle of the country, namely Tuscany, where it is possible to taste the Cantucci biscuits, this particular type of biscuit is made from flour, almond paste and almonds. It goes perfectly, even exceptionally well with a sweet vine, such as Vinsanto, or with other liquored wines, made from grapes left out to over-ripen in the sun because they become full and maintain a high sugar level, that leave the palate free from other tastes. There is no scarcity of gourmets that accompany these really sweet wines with sweet and sour goat cheese, even at the end of a meal. And who can blame them? Just the opposite!

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ARTE IN EVOLUZIONE: DALLE LITOGRAFIE AI LAVORI SURREALISTI, FINO ALLE ODIERNE OPERE DIGITALI

Renato Volpini, l’uomo venuto dalle stelle di Paola Rossi

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un uomo semplice, curioso, vivace ed intelligente, sempre in movimento. Un moto continuo, non solo fisico, ma anche della fantasia. Per descrivere le sue opere vale la descrizione fatta da Sam Butler: “Ogni opera d’uomo, sia che si tratti di letteratura, musica, pittura o architettura, è sempre il suo ritratto”. Un ritratto in continua evoluzione, ma che fa di Renato Volpini – un Urbinate nato nel 1934 e dal 1958 milanese di adozione – per la sua predilezione di un mondo fatto di alieni, l’“uomo venuto dalle stelle”.

Attraverso le sue opere, ha dato voce alla sua immaginazione. Alla ricerca del senso della vita

ART IN EVOLUTION: FROM LITHOGRAPHS TO SURREALIST WORKS UP TO MODERN DAY DIGITAL WORKS

Renato Volpini, the man who came down from the stars e is a simple, curious, lively, intelligent man who is always on the go. Perpetual motion, not just physical but also of the imagination. A good way to describe his works was given by Sam Butler: “Every work by man, whether it is literature, music, painting or architecture is always his portrait”. A portrait in continuous evolution, but one that makes Renato Volpini – born in Urbino in 1934 and Milanese by adoption since 1958 – “the man who came down from the stars” for his predilection for a world of aliens. His work is a continuous quest for style within his boundless imagination and, if you observe him carefully, you understand that the path his work has taken has wound through zeal, staying abreast of technology and faith with a very strong creative drive. His early works have a pure surrealistic stamp to them with excursions into the informal and passing Through his works from a strong and instinctive initial gesture, they develhe has given voice to op in time into refined chromatism delineated by a fluhis imagination. id, light sign that is almost calligraphic. These are preIn search of the monitory of situations and persons which are totally inmeaning of life vented and that are to constitute the theme of his future language of expression. Indeed he has imagined unknown worlds and improbable beings throughout his life as well as the means for reaching them with the absolute certainty of the presence of other dimensions of extraterrestrial life. Ever since his early works Volpini has been invited to exhibit in public and in private with collective and personal exhibitions that have taken him from Venice (Biennale, in 1962 and ‘72) to Tokyo, Stuttgart, Turin, Ljubljana, Geneva, and Philadelphia, Paris, Johannesburg, San Paolo just to name a few. His creative activity has alternated with that of printer working with many Italian and foreign artists such as Sebastian Matta, Andy Warhol, Mimmo Rotella, Robert Rayman, Valerio Adami, Man Ray, Wilfredo Lam... Together they have created lithographs, engravings, mixed techniques and silkscreen printing appreciated worldwide, and, also thanks to these meetings and the relative exchange of notes, he has developed a peculiar high-level form of expression in parallel with his pictorial and compositional work that has met with acclaim from the most demanding critics. Today Volpini uses the computer. The digital instrument makes his latest works ever more complex and refined where the sign remains light, the colour is sometimes explosive and the superimposed layers are miraculously transparent. These are extraordinary assemblages, masterpieces of manipulation of materials and innovative techniques that make him an illustrious and enlightened artist of our times, who renews himself in continuation and seeks the truth and meaning of life with the aid of his creations.

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In alto, Ufo Re, 1967, scultura in perspex; in basso, Veicolo venusiano, 1979, collage

Il suo lavoro è una continua ricerca di stile all’interno della sua illimitata fantasia e, osservandolo attentamente, si comprende che tutto il suo percorso professionale è passato tra lo zelo, l’aggiornamento tecnico e la fedele e fortissima volontà creatrice. I suoi primi quadri sono di pura matrice surrealista, con sconfinamenti nell’informale e, passando da un gesto forte e istintivo iniziale, sfociano col tempo in un raffinato cromatismo delineato da un segno fluido e lieve, quasi calligrafico. Essi sono premonitori di situazioni e personaggi totalmente inventati, che costituiranno la tematica del suo linguaggio espressivo futuro. Egli infatti non ha immaginato altro che mondi sconosciuti ed esseri improbabili durante tutta la sua esistenza, nonché mezzi per raggiungerli, avendo la certezza assoluta della presenza di altre dimensioni di vita extraterrestre. Volpini, fin dai suoi primi esordi, viene invitato a esporre in spazi pubblici e privati, con mostre collettive e personali che lo portano da Venezia (Biennale, nel 1962 e ’72) a Tokyo, da Stoccarda a Torino, da Lubiana a Ginevra e, ancora, da Philadelphia a Parigi e da Johannesburg a San Paolo, solo per citarne alcune. Alla sua attività creativa ha alternato quella dello stampatore lavorando con molti artisti italiani e stranieri, quali Sebastian Matta, Andy Warhol, Mimmo Rotella, Robert Rayman, Valerio Adami, Man Ray, Wilfredo Lam... Insieme hanno eseguito litografie, incisioni, tecniche miste e serigrafie apprezzate nel mondo, e, anche grazie a questi incontri con relativi confronti, egli ha sviluppato in questo settore, parallelamente a quello pittorico e compositivo, una forma espressiva peculiare e di altissimo livello riconosciutagli dai critici più esigenti. Ora Volpini usa il computer. Lo strumento digitale rende le sue ultime opere sempre più complesse e raffinate, dove il segno permane leggero, il colore è talvolta esplosivo e gli strati sovrapposti sono miracolosamente trasparenti. Sono assemblaggi straordinari, capolavori di manipolazione di materiali e tecniche innovative che fanno di lui un illustre e illuminato artista dei nostri tempi, che si rinnova continuamente e che cerca con l’aiuto delle sue creazioni la verità e il senso della vita.


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VENTICINQUE ANNI DI SOLO MUSICA ITALIANA, VENTICINQUE ANNI DI SUCCESSI

RADIO ITALIA

Buon compleanno, Radio Italia! di Ghileana Galli

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a venticinque anni ci tiene compagnia in macchina, nei nostri viaggi, mentre lavoriamo o mentre ci rilassiamo. Fedelissima, come un caro amico, rispondendo ad un unico imperativo: Solo Musica Italiana. Per raccontare la storia ed il successo di Radio Italia, abbiamo incontrato il suo fondatore e attuale Presidente Mario Volanti, musicista, compositore e DJ, oggi a capo di un “impero mediatico” (oltre a Radio Italia, anche Video Italia e Radio Italia TV) fedele sostenitore dell’Italianità. Quando 25 anni fa ha deciso di creare una radio di sola musica italiana, molti le hanno dato del pazzo… Nel 1982, un periodo contrassegnato da un’esterofilia dilagante anche nel settore musicale, sarebbe stata scontata qualsiasi cosa, ma non scommettere sulla musica italiana. Io, invece, credevo in questo progetto, avevo voglia di farlo… e l’ho fatto! Quando ha capito di aver fatto la scelta giusta? Molto in fretta: solo pochi mesi dopo la prima messa in onda, già erano numerosissimi gli ascoltatori entusiasti che mi chiamavano, e si complimentavano per la mia idea, dimostrandomi che avevo vinto la mia scommessa. Radio Italia è molto spesso protagonista di tour all’estero, e ha ricevuto numerosi riconoscimenti da parte delle comunità italiane nel mondo. Com’è lavorare con questo “particolare” pubblico? È molto bello, perché c’è un grande entusiasmo nei confronti di tutto ciò che è la cultura italiana, a partire – come nel nostro caso – dalla lingua e dalla musica. Abbiamo già promosso numerosi tour all’estero – in Europa, Canada, Stati Uniti, Australia, Sud America – e, ovunque andiamo, veniamo accolti con grande calore, e anche con riconoscenza. Si tratta infatti di comunità “assetate” della cultura delle loro origini, di persone benestanti che sono pronte anche a spendere pur di avere un “pezzo d’Italia” al loro fianco, di riavvicinarsi al loro Paese. E la musica è vista come un ottimo mezzo per fare ciò, anche da parte dei più giovani! Nel 2005 avete avviato una sorta di “restyling” di Radio Italia: cosa vi ha spinto in questa direzione? Abbiamo fatto un’analisi confrontandoci con i nostri ascoltatori, chiedendo ciò che piaceva e cosa invece era da modificare, ascoltando i loro consigli. Partendo da qui, abbiamo rimesso mano alla programmazione, ai contenuti… insomma, siamo cresciuti. Se si guarda indietro, ha qualche rimpianto? C’è qualcosa che

cambierebbe? No, non cambierei assolutamente nulla. E nel futuro di Radio Italia cosa vede? Nel prossimo futuro, vedo la consueta attività quotidiana che si moltiplica; vedo nuovi tour, a partire da quello di aprile a Prato della Valle (Padova), ed il consueto tour estivo; vedo nuove idee e nuovi progetti. E fra 25 anni, dove vede Radio Italia? Sempre a Cologno Monzese, con la stessa voglia di fare che la contraddistingue oggi.

Nata nel 1982 per un “atto coraggioso” di Mario Volanti, oggi può contare su uno staff di oltre 150 professionisti e su un pubblico in continua crescita, sparso in tutto il mondo

25 YEARS OF ONLY ITALIAN MUSIC, 25 YEARS OF SUCCESS

Happy birthday, Radio Italia! In alto, Claudio or the last twenty-five years, it has kept us company in the car, on our trips, at work or play. Very loyal, like a dear friend, answering just one imperaBaglioni canta al tive: Only Italian Music. To tell the story and recount the success of Radio concerto organizzato Italia, we met its founder and current chairman Mario Volanti, musician, coma Milano per i 25 poser and DJ, now at the head of a “media empire” (in addition to Radio Italia, anni di Radio Italia. also Video Italia and Radio Italia TV) faithful supporters of Italian character. Sotto, Mario Volanti

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When you decided to create a radio station of just Italian music twenty-five years ago many people called you mad … In 1982, a period in which there was a burgeoning love for all things new, even in the musical sector, anything would have been a cert, except betting on Italian music. I, however, believed in this project, I wanted to do it … and I did it! When did you know you had made the right decision? Very soon: just a few months after the first broadcast, there Born in 1982 were already many fans who used to call me up and conthrough a gratulate me for my idea showing me that I had won my bet. “courageous Radio Italia is often a protagonist of tours abroad, and action” of Mario has won a great deal of recognition from Italian commuVolanti, it now has nities around the world. What is it like work with this “spea staff of over one cial” audience? hundred and fifty Wonderful because there is great enthusiasm regarding professionals and everything to do with Italian culture, starting – as in our case steadily growing – with the language and the music. We have already proaudience of moted a large number of tours abroad – in Europe, Canada, listeners spread United States, Australia, South America – and, wherever we throughout the go we are received with great warmth and also gratitude. world. These are in fact communities with a great thirst for the culture of their origins, well-to-do people who are ready to spend just as long as they have a “little bit of Italy” at their side, to get nearer to their country. And music is seen as a great way to do this, even by young people! In 2005 you undertook a sort of “restyling” of Radio Italia: what made you do it? We made an analysis, consulting with our listeners, asking what they liked and what instead should be changed and we took their advice on board. From here we revised the programming, the contents… in short, we have grown. Any regrets looking back? Would you do anything differently? No, I would not change anything at all. And what do you see in Radio Italy’s future? In the near future I see the usual daily activities that will multiply; I see new tours, starting from the one in April in Prato della Valle near Padua, and the usual summer tour; I see new ideas and projects. And in twenty-five years where do you see Radio Italia? Still in Cologno Monzese, with the same enthusiasm that characterises it today.

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“SAREMO MODERNI?”, IN UN LIBRO L’AMBASCIATORE FA IL PUNTO SULLA NOSTRA SOCIETÀ

Il passato “moderno” di Sergio Romano L’interrogativo del titolo è rivolto ai lettori perché riflettano su ciò che avviene, senza mai perdere di vista il passato e mettendo da parte paure e stereotipi

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alle pagine del “Corriere della Sera” risponde alle lettere dei lettori, scegliendo con cura di volta in volta quelle che nell’attualità del comune sentire, o negli avvenimenti del passato riservano controversi punti di vista o i soliti misteri italiani ancora irrisolti. E così viene a contatto con un mondo vasto ed eterogeneo, che lo porta alla riflessione. Profondo conoscitore della storia di casa nostra e di quella mondiale – una conoscenza dovuta, oltre che alla preparazione, all’esperienza di ambasciatore di lungo corso – Sergio Romano, sollecitato da un editore francese, ha dato alle stampe il suo “Saremo moderni?”, un interrogativo sull’Italia di oggi e del futuro prossimo, filtrato attraverso la contemporaneità e il prisma della storia. Ne emergono, in maniera asciutta ma piacevole alla lettura, ritratti e paragoni esemplari per chi ama riflettere su ciò che avviene sul proscenio dell’attualità, senza dimenticare le “recite” di tempi più o meno passati. Fatti e avvenimenti tutti da interpretare, e che Sergio Romano descrive e decifra attraverso i personaggi che a prima vista rivelano in superficie l’eterna contraddittorietà dei nostri concittadini, ma che attraverso il suo prisma diventano le facce di una stessa medaglia, dove una non può esistere senza l’altra, facendo del nostro Paese una unicità in assoluto. Personaggi e interpreti del nostro presente e del nostro passato sfilano nelle sue pagine, in una sequenza che determina la continuità con il passato, subendo le trasformazioni non solo del tempo ma del pensiero che evolve assieme agli assetti sociali. Un tempo e un pensiero che portano Giorgio Napolitano a prima carica dello Stato e Fausto Bertinotti dalle sfilate di protesta al seggio di Presidente della Camera, perché maturano nell’animo degli Italiani sentimenti diversi dalle paure di un passato che tuttavia “insegue” Massimo D’Alema nella sua diuturna fatica di Ministro degli Esteri. Un Paese, quello descritto da Romano, dove convivono approcci diversi alla vita, come quelli di Oriana Fallaci e Tiziano Terzani, così simili nell’affrontare serenamente la morte; o che fanno di Nanni Moretti, protagonista di una politica spettacolo con i suoi “girotondi”, un epigono in salsa rossa di Guglielmo Giannini capace con il suo “Uomo Qualunque” di dar vita a un nuovo termine tuttora tanto usato, il “qualunquismo”. E, poiché Romano non si sottrae alla cronaca, ne trae spunto per le contraddizioni tra un sistema economico consolidato e le scorrerie di personaggi come Fiorani, Ricucci e Consorte, fino alla più recente attualità di Giuliano Tavaroli che trascina in una equivoca posizione la Telecom di Tronchetti Provera. Fatti già vissuti in passato, ma che hanno qualcosa in più, dettato da un mondo dove la nuova comunicazione li avvicina sempre di più al grande pubblico, rendendoli, appunto “moderni”.

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In alto, Sergio Romano. Sopra, la copertina del suo ultimo libro

“WILL WE MODERNIZE?” IN THIS BOOK THE AMBASSADOR MAKES A POINT ABOUT OUR SOCIETY.

The modern past by Sergio Romano ergio Romano begins with the pages of the “Corriere della Sera” and responds to letters from the readers. Each time he chooses with care from the current events to reflect common thoughts or controversial events from the past with several points of view or the usual Italian unsolved mysteries. This is how he comes into contact with the vast and heterogeneous world, which forces him to think. Mr. Romano also has a profound knowledge of the both Italian and world history. This knowledge comes not only from his studies but also from his long experience as ambassador. Encouraged by a French editor, Sergio Romano gave the press his “Will We Modernize?” a book that question Italy of today and of the near future. To do this he filters through contemporary events and the prism of events that form the past. From this emerges in a dry yet pleasurable reading. Thus he created a painting and exemplary comparisons for those who love to The title of this volume reflect upon what is asks the readers to reflect happening in the upon what is to come, current scene. without losing sight of the This is done withpast, while putting aside out forgetting the fears and stereotypes more or less recent past. Mr. Romano describes and deciphers facts and events through his characters that at first sight reveal the eternality contradictorily surface of Italian citizens. But through the prism of differences the characters become the face of the same medal where one cannot exist without the other, which makes Italy unique. Personalities and characters from Italy’s present and past walk through the pages of the book. They appear in a sequence that creates the continuity with the past. They then are transformed not only but time but also with the thoughts social assets. A period and a thought, they take Giorgio Napolitano to the position of head of state and Fausto Bertinotti from protest marches to chair to the President of the Chamber. And because in the heart of Italians different sentiments along with the fears of the past Massimo D’Alema continues in his long lasting effort as Minister of Foreign Affairs. Mr. Romano describes a country where different approaches to life live together. For example, Oriana Fallaci and Tiziano Terzani are similar in their way of approaching death. Nanni Moretti is the main character in a political spectacle with his “ring around the roses”, an imitator in red salsa of Guglielmo Giannini capable with his “Whatever man” to give life to a new term that is still in usage “indifferentism”. And because Mr. Romano does not take away from the chronicles but, he gets ideas from the contradiction between a consolidated economic system and the incursion of characters like Fiorani, Ricucci and Consorte, until the most recent events of Giuliano Tavaroli that transcends the equivocal position of Tronchetti Provera’s Telecom. These facts have been visited in the past, but are now given something new. They are dictated by a world where the new communication that is closer to the main public making it modern.

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PROMOSSO DA

Ritolo Il Sistema Italia Turchia-RussiaItalia: arola cresce nel mondo “triangolo-chiave” EDITORIALE

Sommario sommario ROSARIO ALESSANDRELLO Presidente del Comitato Consultivo di Assocamerestero

a fianco delle CCIE

Non è un caso che in questo numero di èItalia, al di èItalia forautore Russia, si parli di Turchia: il di“debutto” Nome e cognome

nostro Premier Romano Prodi ha infatti incontrato il Presidente Vladimir Putin a Sochi dopo due giorni in Turchia; inoltre la Russia è il primo Paese esportatore in Turchia e il secondo nell’interscambio, dopo Germania e Italia; infine la Turchia è destinata a diventare un centro nodale per la rete di distribuzione del gas fra l’Europa, l’Europa dell’Est e l’Asia minore. Punti di contatto si trovano anche nella storia economica dei due Paesi: solo cinque anni fa, la Turchia scontava gli effetti devastanti di una tra le più gravi crisi finanziarie degli ultimi tempi; progressivamente, tuttavia, il Paese si è ripreso, riportando una crescita dell’8% nel 2002, del 6% nel 2003, di quasi il 10% nel 2004, del 7,7% nel 2005 e del 6,3% nel 2006. Fondamentali sono stati poi anche i progressi nel settore delle riforme strutturali (la legge quadro sugli investimenti esteri, la riforma del mercato del lavoro, la legge sul controllo della finanza pubblica, etc.), oltre a concrete misure di liberalizzazione del mercato elettrico, del gas e della telefonia fissa. Il Paese è inoltre impegnato a proseguire il programma di privatizzazioni, i cui introiti negli ultimi due anni hanno raggiunto 16 miliardi di dollari. Nel prossimo futuro, i settori maggiormente interessati – e che potrebbero vedere il coinvolgimento di imprese italiane – sono quelli dell’energia elettrica, delle autostrade, il petrolchimico ed il bancario. A fronte dei notevoli progressi sin qui compiuti, sul sistema economico turco gravano peraltro alcune incertezze, soprattutto in merito all’indebitamento pubblico, all’inflazione, alla disoccupazione. Il nuovo programma triennale è stato elaborato per prolungare i benefici effetti economici ottenuti con il programma appena terminato. L’attuazione delle riforme fiscali sarà la chiave di volta del programma in questione, mentre la riforma della spesa dovrebbe ridurre il deficit della sicurezza sociale; la riforma dell’amministrazione fiscale dovrebbe a sua volta ridurre l’ampiezza dell’economia sommersa. A partire dal 2007, poi, la Turchia beneficerà del nuovo Strumento di Pre-adesione (IPA) destinato in via specifica a Turchia, Croazia ed ai Paesi dei Balcani Occidentali. Il flusso di investimenti diretti esteri beneficia in maniera continuativa delle novità introdotte dalla normativa in materia, anche se è giudicato ancora insufficiente – seppure in robusta crescita – rispetto ad altri Paesi in transizione economica o di recente ingresso nell’UE. L’Italia è un partner fondamentale in due settori strategici quali l’energia e la difesa, grazie al Gruppo ENI ed a Finmeccanica. Di particolare rilievo anche la presenza italiana nel settore bancario, con la partecipazione al 50% di Unicredit nella Koç Financial Services, compartecipata dal Gruppo Koç, primario conglomerato industriale turco.

Turkey-Russia-Italy: a key triangle It is not by chance that this issue of èItalia, with èItalia for Russia’s debut, regards Turkey. Our Prime Minister Romano Prodi recently met with President Vladimir Putin after spending two days in Turkey. Indeed, Russia is now the leading exporter to Turkey and the second, after Germany and Italy, in the import-export trade. As a result, Turkey is destined to become a key centre in the distribution of gas between Europe,

Oltre 1.600 attività e 50 milioni di euro per la promozione: questo, in sintesi, il Piano dei Progetti 2007 presentato da Assocamerestero per voce del Presidente Pollastri e del Ministro Bonino di Gaetano Fausto Esposito, Direttore di Assocamerestero

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l Sistema Italia cresce all’estero – come confermano i più recenti dati sull’export – ma ancora molto si può fare. E, in questo quadro, essenziale sarà anche il ruolo delle 73 Camere di Commercio Italiane attive in 48 Paesi del mondo, che coprono l’84% delle esportazioni complessive italiane. Dati alla mano, è questa l’opinione espressa dal Ministro del Commercio Internazionale Emma Bonino, che ha presentato, a fianco del Presidente di Assocamerestero Edoardo Pollastri, il Piano dei Progetti 2007 delle Camere di Commercio Italiane all’Estero: in tutto, oltre 1.600 attività, per un ammontare complessivo che supera i 50 milioni di euro. Se l’aumento di risorse – che, come ha sottolineato il Ministro Bonino, rappresenta un “cambiamento di rotta” – costituisce un elemento importante, non bisogna del resto dimenticare, come ricordato dallo stesso Pollastri, che la rete su cui può contare Assocamerestero, “ci è invidiata da tutti i Paesi del mondo” e che proprio l’esperienza ultradecennale – se non, in alcuni casi, secolare – delle Camere fa sì che esse siano un interlocutore privilegiato per le piccole e medie imprese, struttura portante della nostra economia. In questi anni, le Camere di Commercio Italiane hanno promosso il Made in Italy sui propri mercati di riferimento incrementando la copertura territoriale della rete, ma anche sviluppando servizi innovativi e realizzando una maggiore interazione con i sog-

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FOR ITALY

Eastern Europe, and Asia Minor. Contacts between the two countries can also be found also in their economic history. Only 5 years ago, Turkey was struggling with the devastating consequences of one of the most destructive financial crises in recent years. Although gradual, the country managed to recuperate, showing a growth of 8% in 2002, 6% in 2003, nearly 10% in 2004, 7.7% in 2005, and 6.3% in 2006. Progress in structural reforms (such as laws regarding foreign investments and public finance control, labour market reform, etc.) was fundamental as well as a deregulation of electricity, gas, and telephone services. Following this program of privatisation the country has succeeded during the last two years in producing returns of 16 billion dollars. The fields that may prove most interesting to Italian enterprises in the near future are those of electric energy, highway development, the petrochemical industry, and banking. However, even after notable progress, many uncertainties, most of which are a result of public debt, inflation, and unemployment, still dampen the hopes of Turkey’s economic future. The new triennial program was developed to extend already obtained economic benefits. The realization of fiscal reforms will be a key element in the new program, while spending reforms should reduce the problems of a black economy. Beginning in 2007, Turkey will also benefit from a new support system (IPA) that was designed specifically to assist Turkey, Croatia, and other Western Balkan countries. The continual flow of direct foreign investments, even if it still considered insufficient in comparison with other countries in similar economic transition (or those recently accepted into the EU), has greatly benefited the latest developments that have recently resulted from new regulations in Turkey. Italy is a fundamental player in two strategic sectors, energy and defense, thanks to the ENI group and Finmeccanca. The Italian presence in banking has been of particular importance with 50% of Unicredit collaborating with Koc Financial Services, a member of one of the principal industrial conglomerates in Turkey, the Koc Group.

getti italiani che operano nella promotion. In crescita costante (+25%) anche la quota finanziaria diretta a progetti di promozione: si è infatti passati dai circa 28 milioni di euro del 2000, ai 50 milioni previsti per il 2007, di cui circa 43,5 milioni per iniziative approvate dal Ministero del Commercio Internazionale. La fiducia che il Ministero ripone nella rete delle CCIE è del resto stata ribadita in più occasioni dal Ministro Bonino, soprattutto per la loro qualità di attori operanti direttamente in loco; non è inoltre da trascurare il fatto che circa il 70% dei 23 mila soci delle 73 Camere è costituito da società o professionisti esteri che vogliono accrescere le relazioni economiche con il nostro Paese. Innovazione, flessibilità e multilateralità sono le parole chiave del sistema camerale italo-estero per essere in linea non solo con la domanda del mercato mondiale, ma anche con l’evoluzione del sistema produttivo italiano, puntando a valorizzare aspetti sofisticati e tecnologicamente avanzati, legati ad alcuni settori economici e produttivi. Una delle maggiori innovazioni del 2007 è infatti lo sviluppo di progetti “di rete”, che coinvolgeranno Camere diverse per un’unica finalità. È questo il caso, tra gli altri, del progetto pilota del Ministero del Commercio Internazionale per l’apertura di punti informativi presso le Camere dei Paesi di nuova e prossima adesione all’Unione Europea al servizio delle imprese che intendano partecipare ai programmi comunitari 2007-2013 (il 43% delle iniziative 2007 riguarda l’area europea allargata compresa la Turchia) e il progetto di promozione per lo sviluppo della cooperazione internazionale nell’imprenditoria femminile. Ma anche biotecnologia, nanotecnologia ed energie rinnovabili sono i settori che coinvolgono in progetti specifici oltre il 50% delle Camere nel mondo, grazie anche a partnership già collaudate in passato con università, centri di ricerca e business innovation center.

The Italian system is growing in the world along with the CCIE

a greater interaction with Italians working in promotion. Financial contributions directed at promotional projects are also in constant growth (+25%). In fact these contributions have increased from about 28 million euros in 2000 to the 50 million that are predicted for 2007, 43.5 million of which will be used for international initiatives approved by the Minister of Foreign Trade. The trust that the Ministry places in the networks of the CCIE was re-emphasised on many occasions by Minister Bonino, above all for the quality of the on-site workers. It should not be overlooked that about 70% of the 23 he strength of the Italian System abroad is growing – as is confirmed thousand partners of the 73 Chambers are made up of foreign societies or by the most recent data on exports – but there is still much that can be professionals who want to encourage the growth of their economic relations done. In this task, an essential role will be that of the 73 Italian Cham- with our country. Innovation, flexibility and multilateralism are the key words of the chambers of Commerce, already active in 48 countries in the world and covering ber’s system to be in line not only with the demand of the world market, but 84% of total Italian exportation. also with the evolution of the Italian system of producThis is the opinion expressed by the Minister of Foreign tion, aspiring to add value to sophisticated and technoTrade Emma Bonino, who, along with the Chairman of With over 1.600 industries and the Assocamerestero, Edoardo Pollastri, presented 50 million euros available for its logically advanced aspects in economic and productive sectors. the 2007 Project Plan of the Italian Foreign Chamber of implementation, the 2007 One of the major innovations of 2007 is the developCommerce. In all, more than 1,600 industries are inProject Plan was presented by ment of the “network” project that will involve varied volved for a total amount that will exceed 50 million euAssocamerestero, Chairman chambers for a unique purpose. ros. Pollastri, and Minister Bonino This is the pilot project of the Minister of Foreign Trade If the increase in resources, which Minister Bonino underlined as representing a “change of course”, makes up an important com- that will open information points in the Chambers of each country that has ponent in the system it should also be taken into consideration, as Pollastri newly joined or is about to join the European Union. These information points reminded the audience, that the network which Assocamerestero can count will provide services to businesses that intend to participate in the commuon “is envied by countries worldwide” and that the experience of the Cham- nity program 2007-2013 (43% of the 2007 initiative regards the enlarged Euber’s in the last ten years – if not in some cases secular – has demonstrated ropean area including Turkey) and the promotional project for the developthem to be privileged interlocutors for small and medium businesses and a ment of international cooperation in the female entrepreneurial class. Biotechnology, nanotechnology and renewable energy are additional secweight-bearing structure for our economy. In these years, the Italian Chambers of Commerce have promised Made in tors that involve more than 50% of Chambers worldwide in specific projects, Italy products their own markets of reference, increasing the territorial cov- thanks to partnerships with universities and research and business innovaerage of the network but also developing innovative services and achieving tion centres that have already been tried in the past.

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INTERVISTA AL PRESIDENTE DELLA CAMERA DI COMMERCIO ITALO-SERBA, VINCENZO DIVELLA

DALLE CCIE

Dalla Puglia, alla conquista del mercato serbo

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a Camera di Commercio italo-serba con sede a Belgrado, costituita nel maggio 2002, ammessa ad Assocamerestero nell’ottobre 2005, ha ottenuto il riconoscimento ex lege 518/70 da parte del Ministero del Commercio Internazionale nel dicembre 2006, concludendo così un percorso che ne sancisce il ruolo di primo piano nei rapporti economici italo-serbi. Di questo abbiamo parlato con il Presidente della stessa Camera, Vincenzo Divella. Presidente Divella, cosa l’ha spinta ad accettare questo incarico così delicato e impegnativo? Quando ho accettato, ero ben cosciente dell’impegno che tale incarico avrebbe comportato, avendo ricoperto in passato il ruolo di Presidente sia della Camera di Commercio di Bari sia dell’Unioncamere di Puglia. Ma un peso determinante hanno avuto due circostanze: da una parte, il desiderio di poter dare un contributo alla ripresa economica della mia Regione, che ha avuto nell’ex Federazione Jugoslava un partner commerciale di importanza strategica; dall’altra, il fatto di poter contare sulla collaborazione di un Consiglio d’Amministrazione di valide personalità, a partire dal Segretario generale Giuseppe Leonardi, persona con grande esperienza. Ci sarà molto da lavorare... Senza dubbio. Il nostro Paese, purtroppo, negli ultimi anni ha registrato significative perdite di quote di mercato, mancando anche le grandi opportunità offerte dal vasto programma di privatizzazione delle aziende statali. Ora possiamo contare sulla presenza in loco di due prestigiose banche italiane (Banca Intesa ed Unicredit) e di un’importante società assicurativa (Generali). Ma dobbiamo recuperare i ritardi. Avete già in programma delle iniziative in tal senso? La Camera intende promuovere una capillare campagna di informazione per favorire gli investimenti diretti nel settore produttivo, che possono avere ottime prospettive di successo in quanto, oltre a poter approfittare delle barriere protezionistiche sul mercato interno, possono beneficiare dell’accordo di libero scambio serbo-russo, che consente a molti dei beni prodotti in Serbia di accedere sui mercati della Federazione Russa in esenzione doganale. Certo, non vanno sottovalutate le difficoltà che il nostro progetto dovrà superare (a partire dal reperimento di risorse finanziarie e, quindi, di nuovi soci; e dalla capacità di fare squadra con le istituzioni italiane già attive in loco), ma mi sento ottimista. Non teme l’incertezza del quadro politico della Repubblica Serba? Pur con qualche incognita rappresentata dalla difficile soluzione del problema Kossovo, sulle prospettive di sviluppo economico della Serbia non ho alcuna perplessità. Si tratta semplicemente di contribuire a dare fiducia alle istituzioni democratiche.

La Serbia? Un Paese dalle enormi potenzialità, e in cui le imprese italiane devono recuperare i ritardi accumulati di Domenico Calabria

CAMERA DI COMMERCIO ITALO-SERBA Terazije 10/1 11000 Belgrado Tel: +381.11.3612.278 / 3612.246 Fax +381.11.3612.269 E-mail: ital-yu@eunet.yu www.camera-italo-serba.co.yu

Vincenzo Divella

INTERVIEW WITH VINCENZO DIVELLA, CHAIRMAN OF THE ITALIAN-SERBIAN CHAMBER OF COMMERCE

From Puglia to Serbia and the winning of a new market Serbia? A country with huge potential and one in which Italian companies must make up for lost time he Italian-Serbian Chamber of Commerce, based in Belgrade, was established in May 2002 and gained membership of Assocamerestero in October 2005. After receiving due recognition pursuant to Law 518/70 from the Ministry for Foreign Trade in December 2006, the Chamber concluded the course charted to acquire a leading role in Italian-Serbian economic relations. We spoke to the Chairman of the Chamber, Vincenzo Divella. Chairman Divella, what motivated you to accept this delicate and demanding appointment? When I accepted the position, I was well aware of the commitment needed, thanks to my experience as Chairman of both the Bari Chamber of Commerce and of the Unioncamere of Puglia. But two factors were determining: the desire to contribute to the economical recovery of my Region, which in the ex-Yugoslavian Federation had a trade partner of key strategic importance, and the fact that I knew I would be able to count on the collaboration of a Board of Directors made up of valid people, starting with the General Secretary, Giuseppe Leonardi, who has extensive experience. You will have your work cut out for you… Naturally. But, unfortunately, the past few years have seen our country lose significant ground in this market, missing out on the major opportunities sparked by the large-scale privatisation of state industries. Now we can rely on the local presence of two prestigious Italian banks (Banca Intesa and Unicredit) as well as a leading insurer (Generali). However, we have still a lot of lost time to make up for. Have you already planned any initiatives in this sense? The Chamber intends to promote a capillary information campaign to favour direct investment in the manufacturing industries, which foster excellent potential for success given that they not only benefit from the protectionist barriers of the internal market, but also from the free trade agreement between Serbia and Russia, which enables many of the products manufactured in Serbia to enter the markets of Federal Russia tax free. Of course, we mustn’t underestimate the challenges our project will face – starting with financial resources and, therefore, new members, and the ability to team up with the other Italian institutions already established locally – but I’m feeling optimistic. Are you concerned about the uncertain political scenario in the Serbian Republic? Although some uncertainty inherent the difficult solution to the Kosovo problem remains, I have no doubts on the economic development of Serbia. It is purely a matter of contributing to the trust placed in the democratic institutions.

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ASSOCAMERESTERO ROMA - RIUNIONE DELLE CAMERE DI COMMERCIO ITALIANE ALL’ESTERO, AREA EUROPA

Con le CCIE, nuovo slancio al Made in Italy in Europa Stoccolma Mosca

Amsterdam

Londra

Bruxelles Francoforte Parigi

Praga

Lussemburgo Monaco

Le Camere di Commercio Italiane dell’Area Europa

Lione

Bratislava Vienna

Zurigo Budapest Bucarest Nizza Belgrado Marsiglia

Roma

Sofia

Istambul

Madrid Barcellona Lisbona

Salonicco Izmir Atene

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uali sono le politiche di internazionalizzazione, o meglio in questo caso, di “europeizzazione” delle Regioni italiane? Quali sono gli strumenti e le strutture di cui gli enti locali si avvalgono per dare loro concreta ed efficace attuazione? E quali saranno le priorità e le principali caratteristiche della programmazione regionale che interesserà l’Area europea per il periodo 2007-2013? Questi sono alcuni degli interrogativi cui il seminario “Internazionalizzarsi per migliorare le performance di sviluppo dei territori”, svoltosi nell’ambito della Riunione delle 28 Camere di Commercio Italiane dell’Area Europa, ha cercato di dare risposta, offrendo interessanti spunti di riflessione sul ruolo complesso ma decisivo che gli enti territoriali italiani, in raccordo con gli altri soggetti della promotion, sono chiamati a svolgere in una fase cruciale della sfida innescata dalla globalizzazione dei mercati. Istituzioni centrali e locali, soggetti pubblici e privati, territorio e mercati, sono infatti protagonisti di un processo che mira a proiettare in ambito globale lo sviluppo locale dei territori e che impone dunque una pianificazione integrata delle attività promozionali, capace di tenere conto delle specificità di ciascun soggetto e, al tempo stesso, di innescare un “circolo virtuoso” tra competitività e risorse locali italiane ed estere, in un’Area geografica – quella europea – che, sebbene assorba da sola quasi il 60% dell’export italiano e resti saldamente una delle principali destinazioni della presenza italiana

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Nicola Caprioni, Presidente della CCIE di Nizza e Responsabile delle Camere di Commercio Italiane dell’Area Europa

all’estero, diviene sempre più competitiva per il nostro Made in Italy. È proprio in Europa, infatti, che appare necessario dare nuovo slancio alle politiche di promozione. Il mercato europeo ha infatti sperimentato un ulteriore allargamento, che, se da una parte offre nuove opportunità di sbocco per i prodotti italiani, dall’altra vede moltiplicarsi l’impegno dei nostri principali competitors, come la Germania, per quanto riguarda l’Area balcanica, e la stessa Russia, che rappresenta al tempo stesso per l’Italia un mercato interessante, poiché la crescita economica sostenuta che la caratterizza sta facendo emergere una fascia di consumatori di alto reddito fortemente attratti dai prodotti Made in Italy. L’intero Sistema Italia è dunque chiamato a mobilitarsi e ad impegnarsi seguendo una strategia comune, che per essere efficace deve valorizzare i punti di eccellenza già conquistati sul campo e sulla base di essi costruire iniziative e progetti in grado di mettere in evidenza, in un quadro qualitativamente più esigente e competitivo, il valore aggiunto che le PMI italiane e i loro prodotti possono offrire al mercato europeo. Per mettere a frutto questo patrimonio, c’è bisogno del concorso di tutte le forze disponibili. Da parte delle imprese, lo sforzo richiesto è quello di fare rete per presidiare mercati complessi – e quello europeo lo è certamente – ma anche per accrescere le proprie competenze ed esperienze affinché le eccellenze italiane non si riducano soltanto ad una “sommatoria di tipicità”, ma rappresentino sempre più il risultato di know-how qualificati e diversificati. Da parte delle istituzioni, lo sforzo ri-


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In seguito al nuovo allargamento, il mercato europeo, se da una parte offre ancora più opportunità, dall’altra vede moltiplicarsi l’impegno dei nostri principali competitors. Per questo, alle PMI serve maggior sostegno di Nicola Caprioni chiesto è quello di adottare politiche di internazionalizzazione che puntino alla valorizzazione delle diversità locali nonché allo sviluppo di sistemi di relazioni sul territorio italiano ed estero. Un ruolo fondamentale e decisivo in questa strategia è affidato alle Regioni, chiamate a svolgere un compito di estrema rilevanza politico-istituzionale,e per questo impegnate nella definizione di strumenti e attività promozionali di livello sempre più elevato. A questo scopo, le iniziative presentate dai rappresentanti degli enti territoriali intervenuti alla Tavola rotonda – provenienti dalle regioni Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Piemonte, Toscana e Veneto – intendono investire una vasta gamma di settori. Le linee d’intervento spaziano infatti dallo sviluppo e realizzazione di servizi e iniziative che favoriscano la conoscenza e le opportunità offerte dai mercati esteri, alla creazione di partnership internazionali in settori strategici come quello della ricerca e sviluppo e delle telecomunicazioni, all’organizzazione di eventi che sfruttino l’importante canale delle manifestazioni fieristiche per aprire nuovi mercati di sbocco per i prodotti nazionali, a progetti che prevedono la collaborazione e il coordinamento con soggetti attivi sul territorio estero. È in questo contesto che le Camere di Commercio Italiane dell’Area europea possono offrire un contributo decisamente innovativo alle azioni di promozione dell’Italia nel mondo condotte a livello nazionale e locale. Forti di una conoscenza del territorio estero maturata sul campo, le CCIE sono in grado di individuare, e spesso di anticipare, i trend di sviluppo dei mercati internazionali, riorientando di volta in volta la loro attività nei comparti che presentano maggiori potenzialità e un più elevato valore aggiunto, come ad esempio i settori delle biotecnologie e delle energie rinnovabili. Per poter, da un lato, soddisfare le esigenze di consumatori sempre più attenti alla qualità di un prodotto e allo stile di vita che in esso si traduce, attraverso un’offerta capace di coniugare il binomio tradizione-innovazione; e, dall’altro, favorire il consolidamento di rapporti di business più strutturati tra imprese italiane ed estere, che vadano oltre lo scambio commerciale di beni di consumo e portino invece alla creazione di collaborazioni più solide e durature, è necessario raccordarsi, sfruttando le risorse e le competenze di cui ciascun soggetto è depositario. È questo il percorso che noi, enti e istituzioni operanti a livello centrale e locale, pubblico e privato, italiano ed estero, siamo chiamati ad intraprendere, mettendo a frutto occasioni di confronto come quella offerta da questo Seminario per dare concreto impulso ad un’internazionalizzazione delle PMI e dei prodotti italiani che consenta di raggiungere il comune obiettivo del rilancio dell’economia e del recupero di competitività del nostro Paese.

ROME – MEETING OF ITALIAN CHAMBERS OF COMMERCE ABROAD, EUROPEAN SECTOR

Made in Italy makes a new launch in Europe with the CCIE Following the latest enlargement, on one side the European market now offers more opportunities, while on the other, we see our major competitors multiplying their commitment. For this reason, small and medium sized businesses need more support

hat policies are required to internationalise, or in this case “Europeanise” Italian regions”? What instruments and structures may local authorities avail of to make a concrete and effective implementation? From 2007-2013, what priorities and main characteristics have been established by regional programming offices for the European Area? These are just some of the interrogatives that the seminar on “Internationalising our territories to improve performance”, during the 28 Italian Chambers of Commerce Abroad-European Area meeting attempted to answer. Some interesting points for reflection were suggested, regarding the complex but decisive role that Italian local government and other promoters must play in a crucial phase of the challenge triggered by world market globalization. Local and central institutions, members of the public and private sectors, territory and markets, are in fact all protagonists of a process aimed at projecting local development on a world scale. Integrated planning of promotional activities is therefore necessary, each specific matter is considered while and at the same time, triggering a “virtuous circle” between local and foreign Italian resources, in a geographic area – namely Europe – that, absorbs almost 60% of Italian exports alone and firmly remains one of Italy’s main destinations abroad, becoming ever more competitive for our Made In Italy. In fact, it appears necessary to give new momentum to promotion politics in Europe. The European market has already experimented a further enlargement that offers new market opportunities for Italian products on one hand, while on the other, we see our major competitors, such as Germany, multiplying their commitment. The Baltic States and Russia represent an interesting market for Italy, given the sustained economic growth that now characterizes these areas. A new range of high earning consumers is emerging, attracted by products made in Italy. Therefore, the entire Italian System is called upon to mobilize and commit itself according to a common strategy, emphasizing the high points already conquered on the field, constructing initiatives and projects from this base. In an increasingly demanding, competitive and high quality picture, the added value of Italian small and medium sized businesses and their products offered to the European market must be highlighted. If this patrimony is to mature, all available strength must work together, businesses are not only required to create a network and guard over complex markets – and the European one is certainly that– but to also strengthen its own ability and experience so that Italian excellence is not reduced to the usual list of typical products, but are the ever increasing result of our qualified and diversified know-how. The institutions for their part, must adopt internationalisation policies aimed at enhancing local diversities and developing connection systems both on Italian territory and abroad. Regional government representatives are entrusted with a fundamental and decisive role in this strategy. They are called upon to perform an extremely relevant political-institutional role, defining instruments and promotion activities at ever increasing levels. For this scope, the initiatives presented by local government representatives from the Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Piemonte, Toscana and Veneto regions, at the Round table intend to invest in a vast range of sectors. The intervention lines include the development and realization of services and initiatives that favour the experience and opportunities offered by foreign markets, the formation of international partnerships in strategic sectors such as research and development, telecommunications, event organizing that exploits important channels provided by exhibitions to open new markets for our national products and projects that foresee the collaboration and coordination of persons already active in foreign markets. It is in this context that the Italian Chamber of Commerce in the European Area may offer a decidedly innovative contribution to Italy’s promotional actions around the world, both at local and national levels. Strengthened by experience on foreign soil, the CCIE can detect and often anticipate developing trends in international markets, continually re-orientating activities into compartments that present major potentiality and give a higher added value, such as the biotechnological and renewable energy sectors. On one hand, it is necessary to satisfy consumers that increasingly demand higher quality products, due to a high quality life style, with proposals capable of conjugating the tradition-innovation binomial; and on the other hand favour the consolidation of more structured business relations between Italian and foreign companies, that go beyond the commercial exchange of consumer goods and instead, create more solid and long lasting partnership. To guarantee success, it is depositary to exploit resources and skills of all involved. This is the course that we, local and centralized government, public and private sectors, Italian and foreign resources, are called upon to follow, learning form opportunities presented, such as this seminar, providing a concrete impulse to internationalize small and medium sized businesses, that manufacture Italian products. In this manner it is possible reach the common goal of relaunching the economy and recuperating our country’s competitive market.

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IL SISTEMA ITALIA SI IMPONE SULLO SCENARIO MONDIALE

Enel ed Eni sempre più globali di Francesco Fusco

Le nostre aziende dell’energia espandono le loro attività: prima l’acquisizione di Endesa da parte della società elettrica italiana, poi quella di una fetta di Yukos in consorzio con il “cane a sei zampe”

Palazzo dell’Eni a Roma

THE ITALIAN SYSTEM MAKES ITS MARK ON THE WORLD STAGE

Enel and Eni, more global by the day n the power supply industry, the Italian system is becoming ever more global, breathing life into giants, this time the term really is appropriate, at international level and positioning Eni and Enel in markets that are ever wider and more interesting in terms of prospects. Energy, telecommunications and transport are the three basic sectors of a country system, where energy however plays a particular role as, without it, the other two elements cannot live and develop. Above all, in a global system where the rules and regulations in force differ from country to country. And in the energy field, despite the obligations deriving from privatisation, anti-trust legislation and a prohibition on occupying dominant positions, our great companies have been able to turn their attention abroad to grow.

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Enel proved it to us in France and Belgium, with made a bid of 40 euro per share. Enel at this point rethe tender offer to Suez for the control of Electrabel, peated its bid offering 41 euro. The public group Serbut it had to surrender before the nationalism of pi, that held a further 3%, came to Enel’s aid When it appeared that the entire operaParis that fielded Gaz de France to stop the operation. Our energy companies are tion had hit an impasse, pitting Eon The attention of Fulvio Conti expanding their businesses: and Enel, against each other and involving the Spanish Securities then turned towards Spain first the purchase of where there was the possibility Endesa by Enel, the Italian Exchange Commission and the to buy Endesa, already in the electricity company, then a European Antitrust authority, a masterstroke was delivered: the sights of the German electricislice of Yukos in a three-way agreement between ty giant Eon, ready to launch a consortium with Eni Enel, Acciona and Eon, that made tender offer for the whole capital. Enel already held 10% of Endesa, but with a it possible to conclude the operation in favour of the swap operation it assumed the pre-emption rights Italian company. Once the tender offer was perfectfor another 16%, then it allied with Spanish Acciona ed, Fulvio Conti decided to sell his Viesgo, Snet the that already held another 20% of the Spanish com- French company in which he had a holding and 80% pany. That 46% became an obstacle for Eon who of the Italian company to Endesa (the other 20% will


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l Sistema Italia nel campo dell’energia si fa sempre più globale, dando vita a dei colossi – stavolta il termine è veramente appropriato – a livello internazionale, e posizionando Eni ed Enel in mercati sempre più ampi e interessanti in termini di prospettive. Energia, telecomunicazioni e trasporti sono i tre settori di base di un sistema Paese. Dove l’energia gioca però un ruolo particolare perché senza di essa neanche gli altri due elementi possono aver vita e svilupparsi. Soprattutto in un sistema globale, dove ancora vigono leggi e regolamenti diversi a seconda dei Paesi coinvolti. E in campo energetico – malgrado gli obblighi derivanti da privatizzazioni, leggi antitrust, divieto di possedere posizioni dominanti – le nostre grandi aziende per crescere hanno potuto rivolgere la loro attenzione verso l’estero. Enel ci aveva provato in Francia e Belgio, con l’Opa su Suez per il controllo di Electrabel, ma aveva dovuto arrendersi di fronte al nazionalismo di Parigi, che aveva messo in campo Gaz de France per stoppare l’operazione. L’attenzione di Fulvio Conti si era rivolta allora verso la Spagna, dove esisteva la possibilità di acquisire Endesa, già nelle mire della grande azienda elettrica tedesca Eon, pronta a lanciare un’Opa sull’intero capitale. Enel possedeva già il 10% di Endesa, ma con un’operazione di swap assumeva la prelazione su un altro 16%, poi si alleava con la spagnola Acciona che possedeva già un altro 20% della società spagnola. Quel 46% diventava un ostacolo per Eon che lanciava un’Opa a 40 euro per azione. Enel a questo punto rilanciava offrendo 41 euro. In aiuto di Enel arrivava l’adesione del gruppo pubblico Serpi, detentore di un altro 3%. Quando sembrava che tutta l’operazione dovesse andare in stallo, ponendo di fronte come avversari Eon ed Enel, coinvolgendo la Consob spagnola e l’Antitrust europeo, è arrivato il colpo da maestro, l’accordo a tre tra Enel, Acciona ed Eon, che ha consentito di concludere l’operazione a favore dell’impresa italiana. Fulvio Conti decide di cedere, una volta perfezionata l’Opa, a Eon la sua Viesgo, la partecipata francese Snet e l’80% delle attività italiane di Endesa (l’altro 20% andrà a ASM Brescia). Così, il 2 aprile, senza vincitori né vinti, si è arrivati a un accordo a tre, che mette a tacere anche le eventuali intrusioni dell’Antitrust e trasforma Enel in un gruppo globale che spazia dall’Italia alla Spagna, dal Portogallo alla Grecia, ai Paesi dell’ex-patto di Varsavia, in Slovacchia, Romania, Bulgaria e Russia, oltre a poter contare su una presenza diffusa dagli Usa a Panama, dal Perù al Cile, al Brasile. A questo si aggiunga il mix di generazione ideale ottenuto che fa diminuire la dipendenza dagli

go to ASM Brescia) to Eon. Thus, on April 2, without winners or losers, a threeway agreement was struck that also puts a stop to any intrusions by the Antitrust authority and transforms Enel into a global group that extends from Italy to Spain, Portugal, Greece, former Warsaw Pact countries, Slovakia, Romania, Bulgaria and Russia as well as being able to count on an extensive presence from the Usa to Panama, Peru, Chile and Brazil. To this is added the mix of ideal generation obtained to reduce dependency on fossil fuels. The new Enel-Endesa group will have within it thirtyeight thousand megawatts of renewable energy, six thousand nuclear energy, ten thousand combined gas cycles and thirty-eight thousand megawatts of other thermoelectric sources (carbon and fuel oil). In addition to the cost, the operation is reduced from an estimated 44/45 billion euro to around 31 billion. The echo had not yet died down from the Enel victory in Spain the day before with the acquisition of Endesa, and there again was Enel, protagonist to-

idrocarburi. Il nuovo gruppo Enel-Endesa avrà al suo interno 38 mila megawatt di rinnovabili, 6 mila di nucleare, 10 mila di cicli combinati a gas e 38 mila megawatt di altre fonti termoelettriche (carbone e olio combustibile). Inoltre il costo, dell’operazione si riduce dai 44/45 miliardi di euro preventivati, a circa 31 miliardi. Non si era ancora spento l’eco della vittoria di Enel in Spagna il giorno prima con l’acquisizione di Endesa, ed ecco ancora Enel protagonista assieme al colosso petrolifero italiano Eni, di un’altra acquisizione. Le due aziende dell’energia italiana, con il loro consorzio Enineftegaz – il 60% del quale è dell’azienda guidata da Paolo Scaroni e il 40% di quella guidata da Fulvio Conti – hanno vinto il 4 aprile scorso l’asta per alcuni importanti asset del fallito gigante energetico privato russo Yukos, che comprende Arctic Gas Company, ZAO Urengoil Inc. e OAO Neftegaztechnologia, oltre al 20% delle azioni di Gazprom Neft. Il prezzo è stato pari a circa 5,83 miliardi di dollari. Arcticgaz, Urengoil e Neftegaztechnologia possiedono licenze di esplorazione e produzione di idrocarburi nella regione dello Yamal Nenets, la più grande area di produzione del gas del mondo. Complessivamente queste società dispongono di riserve di gas e petrolio pari a circa 5 miliardi di barili equivalenti di petrolio. Alla gara hanno partecipato, oltre al consorzio Enineftegaz di Eni-Enel, la Unitex di Novatek, il maggior produttore indipendente del gas russo, e Neftradegroup, creatura di Rosneft, il colosso petrolifero a controllo statale. Battuti dalle aziende italiane. Con questa acquisizione Enel entra nell’importante settore dell’upstream di gas naturale e pone le basi per operare in tale settore in maniera verticalmente integrata, dalla estrazione di gas, alla produzione, alla distribuzione e vendita di energia elettrica. I risultati dell’asta concretizzano del resto l’accordo raggiunto il 14 novembre scorso fra Eni e Gazprom, che oltre alle forniture di metano a lungo termine (fino al 2035), prevedeva l’ingresso diretto del colosso russo nella distribuzione in Italia e un pari ingresso di Eni nel settore dell’estrazione in Russia. Mosca aveva additato spesso quell’accordo come il modello di cooperazione che auspicava con le aziende europee del settore energetico. Il sistema energetico italiano ha così dimostrato ancora una volta – come del resto ha tenuto a sottolineare lo stesso AD di Enel, Conti – di avere capacità di fare sistema e cogliere le occasioni di crescita all’estero, e oggi può quindi orgogliosamente definirsi “globale” ed aspirare a ulteriori crescite.

gether with the Italian oil giant Eni, of another acquisition. The two Italian energy companies with their Enineftegaz consortium – 60% of the company led by Paolo Scaroni and 40% of the one led by Fulvio Conti – won the auction on April 4 last for some large assets of the failed private Yukos Russian energy giant that includes the Arctic Gas Company, ZAO Urengoil Inc. and OAO Neftegaztechnologia, in addition to 20% of the shares in Gazprom Neft. The price was approximately 5.83 billion dollars. Arcticgaz, Urengoil and Neftegaztechnologia are licensed to explore and produce hydrocarbons in the Yamal Nenets region, the largest gas production area in the world. In total, these companies have gas and oil reserves equal to the equivalent of approximately five billon barrels Taking part in the bidding in addition to the Enineftegaz Eni-Enel consortium, Novatek’s Unitex, the largest independent producer of Russian gas, and Neftradegroup, born from Rosneft, the state-controlled oil giant. Beaten by the Italian com-

panies. Through this acquisition, Enel enters the important upstream sector of natural gas and lays the basis to operate in this sector in a vertically-integrated way from gas drilling, to the production, distribution and sale of electrical energy. The results of the bidding were also firmed up through the agreement reached on November 14 between Eni and Gazprom, that in addition to the long-term supply of methane (up to 2035), provided for the direct entrance of the Russian giant into distribution in Italy and an entrance to the same extent by Eni into the drilling sector in Russia. Moscow had often indicated that agreement as the model of cooperation that it wanted with European companies in the energy sector. The Italian energy sector thus demonstrated once more as, indeed, the C.E.O. of Enel, Conti had wanted to stress – that it was able to create a system and seize the opportunity to grow abroad, and today it can proudly call itself “global” and hope for further growth.

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L’AGROALIMENTARE ITALIANO ACQUISTA VELOCITÀ

S Con i giovani si battono i record Cresce l’export del settore, il vino italiano batte tutti i primati, Governo e Regioni si accordano su un piano in sette punti proposto dall’OIGA per aiutare l’imprenditoria delle nuove generazioni

ono numeri molto incoraggianti quelli relativi all’export agroalimentare italiano – cresciuto nel 2006 del 10,8% rispetto all’anno precedente, raggiungendo la rispettabile cifra di 16,8 miliardi di euro – e che costituiscono una bellissima istantanea del settore. Per la qualità espressa, per lo stile di vita che rappresentano, per la protezione da agenti nocivi, per le caratteristiche organolettiche, per il drastico “off limits” dato ai prodotti ogm, per il rispetto di tradizioni antiche come il tempo, i prodotti dell’agricoltura italiana sono sempre più apprezzati dai mercati internazionali. Un successo che, a sentire Manfredi Minutelli, responsabile delle relazioni esterne di Buonitalia SpA, l’azienda del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali per la promozione e l’internazionalizzazione dell’agroalimentare italiano, è dovuto a un cambiamento di rotta delle politiche dei vari Governi italiani degli ultimi quindici anni. Quando ci si è accorti che gli accordi fatti al tempo dei Trattati di Roma, che avevano privilegiato concessioni europee a favore dell’industria pesante e a scapito dell’agricoltura, avvantaggiando Francia e Germania, avevano fatto il loro tempo. “Si è realizzata – secondo Minutelli – una nuova attività di coordinamento fra politica, economia e cultura presentando così il Sistema Italia mediante l’immagine di un Paese produttore di eccellenze”. E in questo sistema, come evidenziano i dati forniti da Federalimentare richiamati sopra, l’agroalimentare ricopre un ruolo di assoluto rilievo. “Un settore per il quale – sempre secondo Minutelli – è stato fatto tanto in questi ultimi anni, ma che registra ancora un gap fra le sue potenzialità e le sue quote di export, ancora sotto la media europea”. Buonitalia sta mettendo a punto una strategia per l’internazionalizzazione “che si basa su un approccio diverso a seconda dei mercati di riferimento, suddividendoli in tradizionali e innovativi, con una serie di iniziative trasversali comuni, mettendo in campo attività di formazione, strumenti adeguati agli operatori e sviluppo della logistica necessaria ai nostri prodotti per raggiungere i mercati esteri nei brevi tempi richiesti dai prodotti freschi”. Un mestiere difficile, reso ancora più impegnativo da altri fat-

di Domenico Calabria ITALIAN AGROBUSINESS ON THE RISE

Youths are breaking the record he numbers relative to Italian agroindustrial exports are quite encouraging. In 2006 they increased by 10,8% in comparison with the previous year, reaching a considerable 16,8 million euros and creating a remarkable moment for the sector. For the qualities they express, the style of life they represent, their lack of harmful agents, their organoleptic characteristics, the drastic ‘off-limits’ characteristics given to GMO products, and the respect for the ancient traditions of years past, Italian agricultural products are continually gaining greater appreciation in international markets. A success that, to hear Manfredi Minutelli, the person responsible for foreign relations in Buonitalia SpA, member of the Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali for the promotion and internationalisation of the Italian agroindustrial sector, resulted from a change of course that occurred in the various Italian governments during the last fifteen years. The agreements made during the Treaty of Roma, that favoured European sales and gave privileges to large industries, damaged agriculture, and provided advantages for France and Germany are now changing. According to Minutelli “a new coordination of activities between politics, economy, and culture has been carried out presenting the Italian system by using an image of the country as a producer of excellence”. In this system, as highlighted in the data from the Federalimentare organizations mentioned above, the agroindustry holds a prominent role. “A sector for which – according to Minutelli – a great deal was done in recent years, but that still re-

T As export in the sector increases, with Italian wine breaking all the records, the government and Italian districts are coming to an agreement on a seven-point plan proposed by OIGA to help the entrepreneurial class of the new generation

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tori, come la mancata conoscenza di alcuni prodotti perché non sufficientemente promossi attraverso la comunicazione, oppure come la concorrenza sleale che utilizza il cosiddetto “Italian sounding” per propinare qualcosa che di italiano ha soltanto l’assonanza. Da qui la necessità di avere sempre più prodotti a denominazione che, per Mauro Rosati, segretario generale della Fondazione Qualivita, “rappresentano il volano principale di sviluppo e di competizione internazionale di molti territori italiani, perché sono elementi distintivi unici che fanno anche da trazione a settori complementari a quello agroalimentare come il turismo e l’artigianato”. L’importante è che non si arrivi ad un eccesso di utilizzo di prodotti a denominazione perché si rischia la svalutazione del paniere agroalimentare di qualità italiano. Attualmente all’estero si affermano i grandi marchi, capaci di ingenti produzioni ed investimenti per la comunicazione, a scapito delle produzioni minori, quelle cosiddette di nicchia. Per questo, nel futuro più prossimo, per Mauro Rosati “i numeri saranno ancora a favore dei grandi marchi, ma i prodotti di nicchia serviranno sempre di più a differenziare e valorizzare il settore alimentare che tende ad una omologazione dilagante. L’incremento della vendita diretta delle filiere locali nel medio periodo favorirà sicuramente la scelta del consumatore verso i prodotti a denominazione”. Oggi, stando alle statistiche, sono le grandi case a fare il mercato, come nel caso del vino italiano che continua a battere record di vendita, superando concorrenze agguerrite come quella francese. Il vino Made in Italy non solo è cresciuto per volumi esportati ma anche per ricavi. In base ai dati forniti dall’ICE, abbiamo esportato 17 milioni di ettolitri (+8,2% rispetto al 2005), incassando 3,1 miliardi di euro (+4,5% rispetto al 2005). Enrico Drei Donà, presidente di AGIVI, l’Associazione dei giovani imprenditori vinicoli italiani, sostiene che “il valore aggiunto che il nostro vino può comunicare è in primo luogo il grande patrimonio ampelografico dell’Italia. Il nostro Paese offre una vastissima gamma di vitigni tipici da cui si producono ottimi vini che offrono sensazioni assolutamente inimitabili. Il consistente patrimonio della molteplicità dei produttori, che da un lato impedisce di sviluppare

ports a gap between its potential and the actual quotes of its exports. And it is still below the European average. Buonitalia is putting into action a strategy for internationalisation ‘that is based on diverse approaches according to the markets in question, subdividing them into traditional and innovative products, with a series of initiatives spanning various municipalities, putting into play training activities, tools designed specifically for workers and the development of the logistics necessary for our products to reach foreign markets in the short time period required by fresh goods”. It is a difficult profession and it is made even more demanding by other factors such as a lack of knowledge of some products because they are not sufficiently promoted through communication, or unfair competition that utilizes the so-called ‘Italian sound’ to come out with something that has only assonance in Italian. From here it is necessary to continually increase DOC products that for Mauro Rosati, secretary general of the Fondazione Qualivita, “represent the principal stimulus for development and international competition in many Italian businesses because they are distinctive unique elements that can also make the shift to complementary sectors such as tourism and handicrafts. It is important not to use DOC products excessively because you then risk the devaluation of the special Italian quality of these agroindustrial goods. Currently large brands abroad are affirming that with their enormous capacity for production and communication investments, they are damaging more minor producers, those so-called niche brands. For this reason, in the near future, Mauro Rosati believes that ‘the numbers will be more in favour of large brands, but niche products will always increasingly serve to differenti-

una comunicazione univoca, dall’altro è anche un grande potenziale: pensiamo ad esempio che ruolo hanno avuto nel preservare la varietà del patrimonio viticolo e la valenza che questa molteplicità di viticoltori ha nel preservarci meglio che in altre aree dall’omologazione della produzione”. Ma se andiamo a guardare da vicino l’istantanea di cui parlavamo in apertura, ci accorgiamo anche di altre opportunità che devono essere messe a punto. Prima fra tutte, l’apertura ai giovani, quindi l’accorpamento di poderi e colture per creare dimensioni economiche capaci di affrontare investimenti in mezzi, ricerca e promozione e quindi di attrarre le nuove generazioni. Sono gli argomenti favoriti di Raffaele Borriello, Presidente dell’OIGA (Osservatorio per l’Imprenditorialità Giovanile in Agricoltura), il quale denuncia queste situazioni. “Abbiamo ancora una bassa percentuale di giovani imprenditori del settore, retaggio di tempi ormai lontani che hanno prodotto frazionamenti di proprietà e fuga dalle campagne. I frazionamenti hanno impedito la crescita, reso impossibili gli investimenti per la meccanizzazione, limitato l’accesso ai mercati meno vicini. Lo spostamento dei giovani verso le città, verso altre professioni, ha sottratto energie importanti perché capaci di nuove idee e di nuovi approcci”. Borriello si sta adoperando perché questo stato di cose muti, coinvolgendo non soltanto gli operatori, ma anche i governi delle varie regioni perché svolgano una politica che favorisca il ritorno delle giovani leve verso l’imprenditoria agricola. Mettendo a punto “processi di accorpamento, attraverso alleanze, consorzi, reti di imprese, veri e propri distretti agricoli, capaci di esprimere produzioni omogenee, creazione di filiere, denominazioni da identificare e proteggere a livello internazionale, semplificazione burocratica, e quindi avere fondi per investire in tutti quei mezzi meccanici e quelle strutture necessarie per una ulteriore crescita”. Fondi che arrivano anche dall’Europa, e che Governo e Regioni si sono impegnate a utilizzare in maniera univoca e sistematica. Borriello, infatti, ha trasformato le sue idee in sette punti di un “piano per lo sviluppo dell’imprenditorialità giovanile in agricoltura”, che è stato adottato non solo dalle regioni, ma anche dal Ministero delle Politiche Agricole e dai giovani imprenditori.

ate and add value to the alimentary sector that tends toward increasing standardization. The rise in direct sales in local industry will surely encourage consumers to choose DOC products”. Today, according to the statistics, large businesses are making a commotion, as in the case of Italian wine that continues to break the sales record, surpassing stiff competition like that in France. Wine ‘Made in Italy’ has not only increased in the volume exported by also in revenues. Based on the data supplied by the ICE, we have exported 17 million hectolitres (+8.2% in comparison with 2005), bringing it 3.1 million euros (+4.5% in comparison with 2005). Enrico Drei Donà, president of the AGIVI, Association of young Italian vinegrowers, argues with good reason that ‘the value our wine is able to communicate is in the first place a result of the great ampelographic heritage of Italy. Our country offers a vast array of typical vine species from which are produced the best wines that offer absolutely incomparable sensations. The considerable heritage of our varied producers, on one side restricts the development of univocal communication, but on the other has great potential. We think for example that this role has helped to preserve the diversity of the viticulture legacy and the value that this multiplicity of vine-growers has better preserved us than in other more homologous areas of production”. But if we take a close look at these new changes we are talking about, we become aware of other opportunities that should be taken into account. First of all, in order to attract the younger generation to this sector, we must consider the standardization of farms and cultivation in order to create the economic capacity required to invest in methods, research and promotion.

These are Raffaele Borriello’s favourite topics. Borriello is president of OIGA (Osservatorio per l’Imprenditorialità Giovanile in Agricoltura) that reports on these situations. “We still have a low percentage of young entrepreneurs in the sector, a legacy of times long passed that resulted in the subdivision of estates and the flight from the country towards urbanism. These subdivisions have impeded growth, made investments in mechanization impossible, and limited access to distant markets. The moment of youth toward cities and other professions, has taken away important energy needed for new ideas and approaches in the field”. Borriello is doing his best to change this state of affairs that involves not only workers but also regional governments that favour the development of politics that encourage the return of motivated young people to agricultural enterprises. This involves the preparation of ‘processes of standardization, using alliances, cooperatives, business networks, defined agricultural districts, encouraging the collaboration on more homogeneous production, creation of industries, identification and protection of DOC products on an international level, simplification of bureaucracy, and thus providing the funds with which to invest in the mechanical means and structures necessary for further growth.’ Funds are also coming from Europe and being used by the government and various regions in a specific and systematic manner. Borriello, in fact, has transformed his ideas into a 7 point ‘plan for the development of the young entrepreneur in agriculture’, that was adopted not only by the regions but also by the Minister of Agriculture and young entrepreneurs.

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Artigianato e Servizi Handicraft and Services

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Favorire la cultura dell’internazionalizzazione delle imprese

To encourage a culture of internationalization among craft enterprises

Il progetto pilota SPRING, gestito da CESTEC e promosso da Regione Lombardia – DG Artigianato e Servizi – è finalizzato a sostenere ed incentivare le strategie di internazionalizzazione delle imprese artigiane interessate ad avviare o consolidare la propria presenza sui mercati esteri, facendo leva sul “fattore umano” per mantenere la competitività e la volontà di operare sui mercati esteri.

The SPRING pilot project, managed by CESTEC and backed by the Lombardy Region’s Directorate for Crafts and Services, aims to encourage internationalization strategies among those craft enterprises interested in entering or consolidating their presence in a foreign market. Emphasis is placed on the ‘human factor’ to ensure competitiveness and the desire to operate in a foreign market.

Le imprese ammesse a SPRING, a seguito della valutazione del loro progetto, beneficiano di servizi di accompagnamento:

The enterprises that participate in SPRING, following evaluations of their projects, will benefit from the following:

• formazione sui temi dell’internazionalizzazione; • presenza all’interno dell’impresa di un Temporary Export Manager; • supporto al progetto di internazionalizzazione.

• •

Durante il progetto l’impresa artigiana è supportata nello sviluppo e nell’attuazione del programma di internazionalizzazione.

Throughout the project, the craft enterprise will receive support to develop and implement the internationalization project.

per informazioni: fax +39 02 67655710 internazionalizzazione_artigianato@regione.lombardia.it www.artigianato.regione.lombardia.it

for information: fax +39 02 67655710 internazionalizzazione_artigianato@regione.lombardia.it www.artigianato.regione.lombardia.it

fraining on aspects related to internationalization; a Temporary Export Manager to work for the enterprise; support for the internationalization project.


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BUONITALIA PROTAGONISTA A TOKYO A FIANCO DI ICE E VINITALY

Pasta, vino… e l’Italia vince in Giappone!

BUONITALIA PROTAGONIST IN TOKYO ALONGSIDE ICE AND VINITALY

Pasta, wine… and Italy win in Japan! ore than two hundred Italian companies had come to Japan for the Foodex Japan 2007 the Japanese international food and beverage fair in its thirty-second year, held at the Nippon Convention Center – Makuhari Messe from March 13-16. And where they were, ICE and Buonitalia, represented by its External and Corporate Relations Chief, Manfredi Minutelli, had to be as well. “This fair is known as the most important event in the sector in Asia and the Pacific. An essential stop for anyone wanting to enter the Japanese market, and therefore a must for Italy, Japan’s second largest supplier when we consider the most important products in the sector such as wine, jams, cheese and coffee. It must also be remembered that, for a number of products, Italy is the overall leader as in the case of raw Thanks to Primavera Italiana and a very ham, olive oil and pasta”, Mr. Minutelli underlined. Buonitalia was also present at the inauguration of Primavera high number of Italiana, a full calendar of events that aims to make the Japanese visitors to Foodex public more aware of what we might include in the definition of Japan 2007, the Italian the Italian “art of living”: culture, fashion, history, design, tourism agribusiness continues and, of course, the fine wine and food tradition. For this, capital- to win fans and ising on the appeal, Primavera is generating for Italian products consumers in Japan, alongside ICE (but also thanks to the assistance of the Italian Embassy and the Italian Cultural Institute in Tokyo), Buonitalia is fine-tuning a programme of activities that will conclude at the end of November with the participation for the second successive year at Japanese stop on the Vinitaly Tour. “The idea – explains Manfredi Minutelli – is to promote Italian agribusiness through ventures that also include other Italian-made sectors of excellence. Indeed, Buonitalia intends to launch in Japan the ‘beyond eating’ fashion, by promoting our agroindustrial products in new contexts of conviviality”. In particular, on the occasion of Vinitaly Japan, a manual in Japanese has been produced by Buonitalia in collaboration with the AIS (Italian Sommelier Association) with the aim of training local sommeliers, at the moment almost all of them from the French school. “The aim – concludes Minutelli – is to help our wine products obtain a higher profile in the Japanese food sector at present clearly dominated by the French market”.

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BUONITALIA

Grazie alla Primavera Italiana e ad una numerosa partecipazione a Foodex Japan 2007, il Made in Italy agroalimentare continua a conquistare pubblico e consumatori

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rano oltre 200 le aziende italiane in missione in Giappone in occasione della 32ª edizione di Foodex Japan 2007, la fiera internazionale nipponica dedicata all’alimentazione e alle bevande, che si è tenuta al Nippon Convention Center – Makuhari Messe dal 13 al 16 marzo. E, al loro fianco, non potevano mancare l’ICE e Buonitalia, rappresentata dal suo Responsabile Relazioni Esterne e Istituzionali, Manfredi Minutelli. “Questa manifestazione – ha tenuto a sottolineare lo stesso Minutelli – è conosciuta come l’evento più importante del settore nell’area dell’Asia e del Pacifico. Una tappa fondamentale per chi vuole entrare nel mercato giapponese, e quindi immancabile per l’Italia, che rappresenta il secondo fornitore del Giappone se si prendono in considerazione le categorie merceologiche più importanti del settore, come vino, conserve, formaggi, caffè. Senza dimenticare che, per alcuni prodotti, l’agroalimentare Made in Italy occupa delle posizioni di assoluta preminenza, come nel caso del prosciutto crudo, dell’olio di oliva, della pasta”. Buonitalia ha inoltre presenziato all’inaugurazione della Primavera Italiana, ricco calendario di iniziative che si propongono di far meglio conoscere al pubblico nipponico ciò che possiamo comprendere nella definizione di “arte del vivere” italiano: cultura, moda, storia, design, turismo e, immancabilmente, tradizione enogastronomica. Per questo, avvalendosi dell’attrattiva che la Primavera sta suscitando per il Made in Italy in Giappone, a fianco dell’ICE (ma grazie anche alla collaborazione dell’Ambasciata italiana e dell’Istituto Italiano di Cultura di Tokyo), Buonitalia sta mettendo a punto un programma di attività che si concluderà a fine novembre con la partecipazione, per il secondo anno consecutivo, alla tappa nipponica del Vinitaly Tour. “L’idea – spiega ancora Manfredi Minutelli – è quella di promuovere l’agroalimentare italiano attraverso iniziative che coinvolgono anche gli altri settori di eccellenza del Made in Italy. Buonitalia intende infatti lanciare in Giappone la moda dell’oltre pasto, promuovendo la nostra produzione agroalimentare in nuovi contesti conviviali”. In particolare, in occasione del Vinitaly Japan, verrà presentato un manuale in lingua giapponese realizzato da Buonitalia in collaborazione con l’AIS-Associazione Italiana Sommelier, al fine di formare i sommelier locali, oggi quasi tutti di scuola francese. “L’obiettivo – conclude Minutelli – è quello di aiutare i nostri prodotti vitivinicoli ad avere una maggiore presenza nel food service nipponico, oggi dominato chiaramente dal mercato francese”.

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CALENDARIO MANIFESTAZIONI 22-25 FEBBRAIO 2007

19-23 OTTOBRE 2007

22-25 GIUGNO 2007

BORSA INTERNAZIONALE DEL TURISMO

SALONE INTERNAZIONALE DELL’OSPITALITÀ PROFESSIONALE

PRESENTAZIONE INTERNAZIONALE DI ABITI DA SPOSA E CERIMONIA

www.bit.expocts.it bit@expocts.it

www.host.expocts.it host@expocts.it

www.sposaitaliacollezioni.expocts.it sposaitaliacollezioni@expocts.it

IN CONTEMPORANEA

IN CONTEMPORANEA

BUYITALY - WORKSHOP DELL’OFFERTA TURISTICA ITALIANA www.buyitaly.expocts.it buyitaly@expocts.it

NEW

SIC - SALONE INTERNAZIONALE DEL CAFFÈ www.sic.expocts.it sic@expocts.it

21-24 SETTEMBRE 2007 MUSIC, EVENTS AND ENTERTAINMENT TECHNOLOGY www.meetmilano.expocts.it meetmilano@expocts.it

NEW

HOTEL EMOTION SALONE DELL’INDUSTRIA ALBERGHIERA www.hotelemotion.expocts.it hotelemotion@expocts.it

SALONE DELL'OPEN AIR, CAMPER, CARAVAN, CAMPEGGIO E ATTREZZATURE www.travelmotion.expocts.it travelmotion@expocts.it

27-30 SETTEMBRE 2007 MILANOVENDEMODA PRÊT À PORTER DONNA Primavera/Estate

NEW

www.milanovendemoda.expocts.it milanovendemoda@expocts.it

NEW

IN CONTEMPORANEA

IN CONTEMPORANEA

BOAT VILLAGE SALONE DEL NATANTE DA DIPORTO

IL PRIMO SALONE DELLE TAGLIE COMODE

www.boatvillage.expocts.it boatvillage@expocts.it

MILANO - SALONE PANE PIZZA PASTA www.mippp.expocts.it mippp@expocts.it

NEW

www.milanovendemoda.expocts.it plusize@expocts.it

19-22 OTTOBRE 2007 SALONE DELLE LOGICHE AMBIENTALI www.biologica.expocts.it biologica@expocts.it

23-26 FEBBRAIO 2007

19-22 OTTOBRE 2007

8-11 NOVEMBRE 2007

MILANOVENDEMODA PRÊT À PORTER DONNA Autunno/Inverno

SALONE INTERNAZIONALE DEL FRANCHISING E DEL COMMERCIO

www.milanovendemoda.expocts.it milanovendemoda@expocts.it

www.franchising.expocts.it franchising@expocts.it

MOSTRA MERCATO DI BROCANTAGE, ANTICHITÀ MODERNARIATO, VINTAGE E COLLEZIONISMO www.lapiazzadeimercanti.expocts.it lapiazzadeimercanti@expocts.it

IN CONTEMPORANEA

IL PRIMO SALONE DELLE TAGLIE COMODE www.milanovendemoda.expocts.it plusize@expocts.it

NEW 19-22 OTTOBRE 2007

22-25 NOVEMBRE 2007

SALONI DELL’INDUSTRIA DEL BENESSERE E DELLO SPORT

SALONE DELLE QUALITÀ ITALIANE - FIERA EVENTO DELLA SOFT ECONOMY

www.wellness.expocts.it wellness@expocts.it

w w w. e x p o c t s . i t EXPOCTS S.p.A. MANIFESTAZIONI • EXHIBITIONS

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VERSO LA NUOVA CAMPIONARIA

EXPOCTS

Insieme facciamo volare l’Italianità Parla Ermete Realacci, Presidente della Fondazione Symbola Symbola ymbola – Fondazione per le qualità italiane vuole consolidare e diffondere il modello di sviluppo della soft economy, dove i territori incontrano le imprese, dove si stringono alleanze tra i saperi, le nuove tecnologie, la tradizione. A tal scopo, Symbola raduna tutti coloro che puntano sulla qualità e sui talenti del territorio, per mettere in comune le loro esperienze. È la lobby delle qualità italiane.

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ymbola – Fondazione per le qualità italiane wishes to consolidate and spread the soft economy development model, where the territories meet the businesses, where alliances are forged between, knowledge, new technologies and tradition. For this purpose, Symbola brings together everyone who is betting on quality and talents in the territory to pool their experiences. It is the lobby of Italian Quality.

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La Campionaria delle Qualità Italiane ata dall’accordo tra Symbola ed EXPOCTS-Fiera Milano, La Campionaria si terrà dal 22 al 25 novembre 2007, a Milano. Una fiera-evento in cui si racconteranno le diverse esperienze della qualità italiana: dalle produzioni manifatturiere e artigianali a quelle industriali di punta, dalla ricerca al marketing territoriale, dall’architettura e dal design al turismo, dalle nuove tecnologie alle eccellenze enologiche e agroalimentari, dai servizi territoriali ai distretti.

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reated through an agreement between Symbola and EXPOCTS-Fiera Milano, the Campionaria trade fair is scheduled for 22-25 November 2007 in Milan. A trade fair event to showcase the various aspects of Italian quality. From manufactured and craft articles to leading industrial products; from research to territorial marketing; from architecture and design to tourism; from new technologies to wine and food products of excellence; from local business services to industrial districts. www.lacampionaria.it

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pesso, quando si parla di patriottismo, di “orgoglio italiano”, si viene accusati di far riferimento a valori che, per quanto validi in età risorgimentale, oggi sono ben lungi dal mondo che ci circonda, sempre più proiettato all’estero, al mercato globale. Eppure, riflettendo con maggiore attenzione su questo concetto, si comprende come esso possa essere strettamente collegato al Made in Italy, ad un’economia – come la nostra – che poggia le sue Ermete basi su piccole e medie imprese fortemente legate al terriRealacci torio, e che da esso traggono forza e valore aggiunto. Di questo è convinto anche Ermete Realacci, fondatore e Presidente di Symbola - Fondazione per le qualità italiane. Presidente Realacci, perché creare una “Fondazione per le qualità italiane”? Perché la qualità è iscritta nel patrimonio genetico dell’Italia, e il nostro Paese potrà avere un posto e un ruolo autorevoli solo valorizzando quel patrimonio e facendone un trampolino verso il futuro. L’Italia può divenire il campione di un’economia basata sulla conoscenza e sull’innovazione, ma anche sull’identità, la storia, la creatività, la qualità. È grazie a questi valori che potrà competere con successo nella sfida globale. Con Symbola, è stato introdotto anche un nuovo concetto, quello di “soft economy”. Ce ne può parlare? Ciò che dobbiamo capire è che, non potendo “gareggiare” con altri Paesi in termini di costi di manodopera, le nostre aziende devono puntare all’eccellenza, mettendo insieme l’elettronica avanzata e la qualità del paesaggio, l’innovazione e il patrimonio storico, i centri di ricerca e i prodotti tipici. Dobbiamo insomma valorizzare il patrimonio della nostra identità – culturale, storica, ambientale, ma anche legata al nostro modo di vivere – perché solo così avremo un bene assolutamente unico e non delocalizzabile. È il caso di Mandello sul Lario, dove si costruiscono gli alberi da regata più sofisticati al mondo, o della Nuova Simonelli, che ha portato il caffè espresso negli Stati Uniti come a Pechino. Su questo concetto si baserà del resto la nuova fiera Campionaria, che debutterà a novembre a Milano… Promossa da Symbola in collaborazione con EXPOCTS-Fiera Milano, la Campionaria delle Qualità Italiane sarà il luogo di incontro fra chi in Italia crea, produce e offre qualità, e chi da ogni parte del mondo questa qualità la cerca, l’apprezza e l’acquista. Ciò che vogliamo far comprendere attraverso questa fiera-evento è che l’Italia ha tutte le carte in regola per essere un brand di successo, a patto che punti all’innovazione partendo dalla tradizione e dalle specificità del territorio, senza temere la concorrenza internazionale.

TOWARDS THE NEW CAMPIONARIA

All together, we make Italian goods successful Interview with Ermete Realacci, President of the Symbola foundation ften when speaking of patriotism, of “ Italian pride” one is accused of referring to values that for however valid they were in the period of Italian independence are now well out of synch with the world surrounding us which is increasingly projected towards other countries, towards the global market. Yet if we think about this concept more carefully we understand how closely it can be linked to Italian-made products, to an economy such as our own that rests on the bases of small and medium-sized enterprises that are strongly linked to the country and draw their strength and added value. Ermete Realacci, founder and President of Symbola – the foundation for Italian qualities is also convinced of this. President Realacci, why create a “Foundation for Italian qualities”? Because quality is written in genes of Italy and our country can only have an authoritative role and place by making the most of this heritage and making it a springboard to the future. Italy can be come the champion of an economy based on knowledge and innovation but on identity, history, creativity and quality as well. It is thanks to these values that it can compete successfully in the

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global challenge. Symbola, also represents the introduction of a new concept that of the “soft economy”. Can you talk to us about it? What we have to understand is that not being able to “race” against other countries in terms of labour costs, our companies have to aim at excellence by putting advanced electronics together with the quality of the landscape, innovation and heritage, research centres and traditional products. In short we have to make the most of the heritage of our identity – whether cultural, historical, environmental, but also linked to our way of living– because it is only like this that we will have an absolutely unique product that cannot be delocalised. This is the case of Mandello sul Lario, where the most sophisticated racing masts in the world are being built, or Nuova Simonelli, that has taken espresso coffee to the United States as it has to Peking. Anyway the new Campionaria fair (Samples of Italian Quality Fair) that will be held for the first time in Milan in November will be based on this concept … Promoted by Symbola in collaboration with EXPOCTS-Fiera Milano, the Campionaria delle Qualità Italiane (Samples of Italian Quality Fair) will be the place where people that create, produce and supply quality in Italy meet those from all over the world searches for, appreciates and buys this quality. What we want to show through this fair-event is that Italy has everything it needs to be a successful brand providing it aims at innovation starting from the tradition and specific nature of the territory without fearing international competition.

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CAMERA DELLA MODA INTERVISTA AL PRESIDENTE MARIO BOSELLI

Brasile, un mercato dimezzato dal clima INTERVIEW WITH MARIO BOSELLI, PRESIDENT OF THE CAMERA NAZIONALE DELLA MODA

Brazil, a market split into halves by climate

Il fatturato continua a crescere, ma il Paese offre pochi spazi per le protezioni doganali, la concorrenza cinese e un clima caldo per 365 giorni, che limita l’accesso alle sole collezioni primavera-estate di Domenico Calabria

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a voce di Mario Boselli, Presidente rieletto della Camera Nazionale della Moda Italiana, mostra tutta la soddisfazione di chi vede il settore merceologico del quale si occupa con dedizione, andare avanti e superare le difficoltà che sembrava dovessero perpetuarsi grazie ad una concorrenza, spesso sleale, proveniente sohe voice of Mario Boselli, President re-elect of the Camera Nazionale prattutto da Cina e India. Il fatturato dei primi 25 gruppi italiani deldella Moda Italiana, expresses all of the satisfaction of someone who la moda, infatti nel 2006, è cresciuto del 12,4%, passando da 24.330 has found success in the field to which he has dedicated himself. This a 27.335 milioni di euro. L’aumento di quello dei concorrenti esteri è achievement has come in the face of stiff often unfair competition that comes invece rallentato rispetto al 2005, con una crescita del 9,6% (10,2% mostly from China and India. nel 2005) e un passaggio da 22.041 a 24.161 milioni. Per la moda itaIn fact, in 2006 the turnover of the leading 25 Italian fashion groups increased liana continua quindi il trend positivo iniziato by 12.4%, growing from 24,330 to 27,335 million euros. nel 2005, quando il fatturato era cresciuto del The 2006 turnover increase for foreign competitors has 10,5%. Una progressione continua, quindi. however, slowed down in comparison with 2005, show“Un po’ in tutto il mondo, con una ripresa inteing a growth of 9.5% (10.2% in 2005) increasing from ressante in Germania e a seguire in tutti i Paesi 22,941 to 24,161 million euros. Thus the Italian fashion Europei – afferma Mario Boselli – mentre la tenindustry is continuing to demonstrate the positive trend denza diventa sempre più interessante, in nuovi that began in 2005 (when turnover increased by 10.5%). mercati come la Russia, dove la qualità italiana “This tendency can be seen in the whole world, with an viene sempre più ricercata”. especially interesting upturn in Germany followed by othQualità che, stando alle nostre informazioni, er European countries – affirms Mario Boselli - the trend, è premiante in Giappone, dove per esempio however, is continually moving toward new markets Giorgio Armani esporta soltanto prodotti tutti such as in Russia, where Italian quality products are aloriginali italiani. ways highly sought-after”. È un fenomeno che, grazie ai nostri imprendiThis Italian quality, according to our information, is altori e a un mercato che sa distinguere le diffeso in high demand in Japan, where Giorgio Armani exrenze, si sta allargando a macchia d’olio. Certi ports only original Italian products. mercati rifiutano oggetti di griffe italiane, che This phenomenon, thanks to our entrepreneurs and a non garantiscono la provenienza Made in Italy, market that is sensitive to product differences, is now situazione consentita dalla assenza di una norspreading like wildfire. Certain markets are refusing Italma Cee sulla indicazione obbligatoria dell’origiian branded products that don’t guarantee they are made ne. Un premio quindi non solo alla creatività, ma in Italy. This comes as a result of a market that lacks stananche alla qualità della manifattura. dards requiring the indication of where the product was Abbiamo appreso che anche per i tessuti, la manufactured. Made in Italyproducts are thus valued not seta per esempio, si sta verificando lo stesso feonly for creativity but also for quality workmanship. nomeno, in diversi Paesi, come gli Stati Uniti. A similar phenomenon can be seen in the textile inL’origine del prodotto sia nel mondo del lusso dustry. Silk, for example, is demonstrating such a trend che in quello del prêt-à-porter è premiante in tutin quite a few countries, such as the United States. ti i mercati. Anche gli stilisti di altri Paesi apThe origin of a product displays great importance in all prezzano e utilizzano sempre di più tessuti Mamarkets, both in the world of luxury and that of ready-made fashion. Fabric that de in Italy, dando pieno riconoscimento alla bravura dei nostri imis Made in Italy is highly appreciated and is increasingly used by many designers prenditori, alla eccellenza dei loro manufatti. from other countries, fully demonstrating the excellence of our entrepreneurs Fra i mercati affluenti, come si posiziona un Paese come il Brasiand their handmade textiles. le, dove esiste, tra l’altro, una massiccia presenza di cittadini di oriWhere would you place Brazil, a country that hosts a massive number of gine italiana? citizens of Italian origin, among these affluent worldwide markets? Il Brasile è un grande Paese, con 150 milioni di abitanti, dei quali Brazil is a large country with 150 million inhabitants, of which at least 30 million almeno 30 milioni con un potere d’acquisto elevato o elevatissimo. have great or very great purchasing power. It is an interesting base for the Italian Un bacino interessante per il settore della moda italiana, che deve tutfashion industry but one in which there are quite a few obstacles to solve such tavia superare diversi ostacoli: tassi doganali alti, dovuti alla politica as high customs taxes (a result of Lula’s protectionist politics), Chinese compeprotezionistica di Lula, la concorrenza cinese, e infine il clima. Mentition, and finally the climate. tre i due primi ostacoli si riferiscono a situazioni While the first two hindrances depend on the geopolitgeopolitiche, il terzo è dovuto alla natura. Il cliCAMERA NAZIONALE ical situation, the third is a factor of nature. The Brazilian ma brasiliano va da quello torrido equatoriale DELLA MODA ITALIANA climate ranges from the torrid equatorial zone in the north del nord a quello estivo delle regioni del sud. Queto its the summery southern regions, leaving no space for sto significa che non vi è spazio per capi inverwinter to touch. nali. Lì, salvo rare eccezioni, si possono esportaOther than rare exceptions, the principal articles for exre soprattutto capi in cotone e seta, adatti a quel port are made of cotton or silk, which are more adapted clima. Un mercato che potrei definire in un certo the climate. It is a market that could be considered “split Via Gerolamo Morone, 6 - 20121 Milano to senso ‘dimezzato’, perché non ha la possibilità into halves” because it doesn’t have the scope to expand tel. 02/777108.1 - fax 02/777108.50 di dare adeguato spazio alle collezioni autunnointo autumn or winter collections. www.cameramoda.it - info@cameramoda.it inverno.

Although global turnover continues to increase, the country offers little protection in customs, against Chinese competition and a 365 day summer that limits production to spring-summer collections

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SI CHIAMA BA609 O TILTROTOR LA PIÙ RECENTE ECCELLENZA ITALIANA

Quando l’elicottero vola come un aereo

THE LATEST ITALIAN EXCELLENCE IS KNOWN AS BA609 OR TILTROTOR

A helicopter that flies like a plane he Tiltrotor BA609 is one of the most significant technological innovations to be seen on the world’s aeronautic scene”. With these few but extremely significant words, Agusta Westland’s managing director, Giuseppe Orsi, describes the latest “Italian excellence” that was created in the Finmeccanicahelicopter company. This aircraft is the result of a long standing collaboration between Cascina Costa’s company and the American company Bell; it was designed and constructed to obtain the operating versatility of a helicopter, combined with the characteristic advantages of an airplane. As Orsi explains “The capacity to combine the features of both in just one aircraft means that the fixed wing limits are overcome (space required for take off and landing, airport distance from city centres, waiting time for passengers), thus providing them with a rotating wing capacity”. Before us we have an aircraft capable of stationary flight along with an action range and a cruising speed double that of a helicopter but with equal capacity. Many have tried to succeed over the last fifty years, but it is thanks to Italian engineers and their capacity for a perfectly working collabo- Agusta Westland finds ration with other partners, that Tiltrotor is such a success- itself as one of the ful reality to-day and as a result Agusta Westland main- world’s leading tains its top position in technical research and world com- aeronautic engineering petitiveness. Agusta Westland’s contribution to the devel- companies with its latest opment of the BA609 is of major importance, from the de- aircraft, designed in sign and testing of important structural sections and collaboration with the transmission component parts, to the participation in the American company Bell development of the flight control system. How it is possible that a fixed wing aircraft can be transformed into a helicopter and visa versa? With the Tiltrotor, the fixed point support capacity is made possible by rotating the engine’s nacelle through 90°, while maintaining the wing in a fixed position. The rotors have bigger diameters than the usual propellers and are dimensioned to guarantee the best solution between a fixed point performance and forward flights. The BA609 helicopter’s configuration has a vertical rotary axle shaft for flight operations. Once the required speed is reached, the shafts are progressively rotated forward until they reach a horizontal position, the rotors act like airplane propellers. This all occurs automatically in less than a minute and is controlled by the computer on board. The lift is transferred from the rotors to the wing without any sudden altitude losses or flight characteristic changes; meanwhile the pilot maintains complete control of the aircraft. Result: cruising speed and action range are doubled with respect to a helicopter, even at an altitude of 8.000 metres, given that the cabin is pressurised, and in this case the aeroplane is also protected from the formation of ice. The triple fly-by-wire (FBW) flight control system ensures excellent handling, weight reduction, safety, simplicity and reduced maintenance costs. The FBW technology also ensures an optimal lift distribution between the rotors – helicopter – and wing – aeroplane – and therefore almost no risks in the transition phase...The BA609 is equipped with liquid crystal screens in the cockpit and two Pratt & Whitney PT6C-67° engines that enable take off with a maximum weight of 7.636 kg and flight speed of over 500 km/h and an action range of about 1.290 km that exceeds 1.850 km with the spare tanks.

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AGUSTA WESTLAND

L’AgustaWestland si propone ai vertici dell’ingegneria aeronautica mondiale con questo nuovo velivolo progettato in collaborazione con l’americana Bell di Francesco Fusco

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l Tiltrotor BA609 è una tra le innovazioni tecnologiche più significative dell’attuale panorama aeronautico mondiale”. Con poche parole, ma estremamente significative, Giuseppe Orsi, amministratore delegato di AgustaWestland, descrive la più recente “eccellenza italiana” nata nell’azienda elicotteristica di Finmeccanica. Un velivolo frutto della collaborazione collaudata negli anni fra l’azienda di Cascina Costa e l’americana Bell, che è stato progettato e costruito per ottenere la versatilità operativa dell’elicottero e i vantaggi propri dell’aeroplano. “Questa capacità di integrare in un solo velivolo le qualità dell’uno e dell’altro – spiega Orsi – permette di superare i limiti dell’ala fissa (spazi per decollo ed atterraggio, elevata distanza degli aeroporti dal centro delle città, tempi morti per i passeggeri), fornendogli quelli dell’ala rotante”. Siamo così di fronte a un aeromobile che consente sia il volo stazionario, sia un raggio d’azione ed una velocità di crociera doppia rispetto ad un elicottero di pari capacità. Ci hanno provato in tanti, negli ultimi cinquant’anni, ma si deve al contributo degli ingegneri italiani, e alla loro capacità di collaborazione con partner con i quali hanno sempre dialogato perfettamente, se oggi il Tiltrotor è una realtà vincente che consente ad AgustaWestland di mantenere il primato della sua ricerca tecnologica e della sua competitività mondiale. Il contributo di AgustaWestland nello sviluppo del BA609 è stato di grande rilevanza, andando dalla progettazione e collaudo di importanti sezioni strutturali e componenti delle trasmissioni, alla partecipazione nello sviluppo del sistema per il controllo del volo. Ma come fa un velivolo ad ala fissa a trasformarsi in elicottero e viceversa? Nel Tiltrotor, la capacità di sostentamento a punto fisso avviene ruotando di 90° la gondola motore, mentre l’ala rimane fissa. I rotori di diametro superiore a quello delle solite eliche sono dimensionati per garantire il miglior compromesso tra prestazioni a punto fisso ed in volo avanzato. Nel BA609 l’asse dell’albero rotore è verticale per le operazioni di volo nella configurazione elicottero. Appena raggiunta la giusta velocità, gli alberi vengono ruotati progressivamente in avanti fino a quando, raggiunta la posizione orizzontale, i rotori agiscono come le eliche di un aereo. Il tutto automaticamente in meno di un minuto, gestito dai computer di bordo, e la portanza è trasferita dai rotori all’ala senza improvvisi cambi di quota o di caratteristiche di volo, mentre il pilota conserva il pieno controllo della macchina. Risultato: velocità di crociera e raggio d’azione doppi rispetto a un elicottero, anche a un’altitudine di 8.000 metri, visto che la cabina è pressurizzata, e l’aereo, in questo caso, è protetto contro la formazione di ghiaccio. Il triplice sistema di controllo del volo del tipo fly-by-wire (FBW), assicura eccellente manovrabilità, riduzione del peso, sicurezza, semplicità e contenimento dei costi di manutenzione. La tecnologia FBW permette inoltre l’ottimizzazione della distribuzione della portanza tra il rotore – elicottero – e l’ala – aeroplano – rendendo praticamente nulli i rischi della fase di transizione. Il BA609 è dotato di un cockpit con schermi a cristalli liquidi e i due motori Pratt & Whitney PT6C-67° consentono, ad un peso massimo al decollo di 7.636 Kg, di volare ad oltre 500 km/h e con un raggio d’azione di circa 1.290 Km che salgono ad oltre 1.850 con i serbatoi ausiliari.

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REGIONE LAZIO

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È IL PRIMO IN ITALIA DEL SETTORE, E COINVOLGE 500 AZIENDE E OLTRE 2000 DIPENDENTI

IT IS THE FIRST OF THE SECTOR IN ITALY AND INVOLVES 500 COMPANIES AND OVER 2000 EMPLOYEES

Nautical district: a reality in the Lazio he Lazio region with over 350 kilometres of seaside and its important production establishments is one of the first four regions in Italy of the nautical sector. In the whole, that is an important production reality, where innovation, research and, above all, combination between technology and creativity has brought its products at a worldwide level. To this regard, we welcomed with high satisfaction the foundation of the industrial naval District, the first in Italy of this sector”. These words were pronounced by the small/medium enterprise, trade and craft councillor of the Lazio Region, Francesco De Angelis, to comment the foundation of the new regional production districts, the confirmation of the high efficiency level of the sector and of the high impact on The measure both regional and national confirms the high economy. efficiency of the As a matter of fact, the sector and its strong Lazio is the fifth region in economic impact. Italy for the number of naval And now products industries (boats, accessoMade in Lazio must ries and naval services) and achieve an the seventh in terms of laincreasingly bour employed: about 500 stronger role, from companies in total (big enEurope to Americas terprises with international prestige, but also small craft companies) and over 2000 employees. In addition, this is a highly satisfactory sector as regards the export: in 2006, indeed, the total exports of Lazio achieved 11 billions of euros and were mainly targeted to the near EU and the United States. For the Lazio outlet market the following are the most important countries of the EU group where the naval products made in Lazio are sold: France, United Kingdom, Greek and Spain; as regards the American area at the first place there are the United States, the Virgin Isles, the Bahamas and Brazil. In the region there are three district poles: the Roma-Fiumicino area, Latina and Civitavecchia. And the first two give the main support in terms of trading interchange, while in terms of export the Latina district offers the highest support (47.8% of the total of the region compared with the 47.2 of Rome). The foundation of the Naval District in Lazio was highly successful and appreciated also by the Chairman of the Sviluppo Lazio Giancarlo Elia Valori, whose opinion is an important support for the region “able to move large economical-industrial transformation processes in a strategic industry like ours, where the companies have a lot of opportunities in an excellence area at an international level”. “The integrated system of the Lazio naval enterprises – added Valori – together with Sviluppo Lazio and the Region department that have already attracted foreign investments, in particular from Asia, for over a billion euro for the next three years with the realization of the biggest construction yard for super-mega yachts, the biggest in the world, that will be fully made in Italy, with over thousand employees, in addition to the service industries involved”.

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Distretto della Nautica: nel Lazio è realtà Il provvedimento conferma l’alta efficienza del settore ed il suo forte impatto economico. Ed ora si punta ad un ruolo sempre più forte del Made in Lazio, dall’Europa alle Americhe

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l Lazio, con i suoi 350 chilometri di mercializzati i prodotti nautici Made in Lacosta e i suoi importanti insedia- zio sono la Francia, il Regno Unito, la Grementi produttivi, è tra le prime cia e la Spagna; per quanto riguarda l’area quattro regioni italiane nel settore della americana, troviamo in testa gli Stati Uninautica. Si tratta nel complesso di una si- ti, le Isole Vergini, Bahamas e il Brasile. gnificativa realtà produttiva, in cui innovaSe nella regione è possibile rintracciare zione, ricerca e soprattutto il connubio tra l’esistenza di tre poli distrettuali – le aree tecnologia e creatività ne collocano i pro- di Roma-Fiumicino, di Latina e di Civitadotti ai vertici mondiali. Per questo motivo, vecchia – è dalle prime due che si ha il prinabbiamo accolto con grande soddisfazione cipale contributo in termini di interscamla nascita del Distretto industriale della bio commerciale; e, in termini di export, la nautica, il primo in Italia relativo a questo provincia di Latina offre, anche se di poco, settore”. Sono parole, queste, dell’Assesso- il maggior contributo (47,8% del totale rere alla piccola e media impresa, gionale, contro il 47,2% di commercio e artigianato della Roma). Regione Lazio, Francesco De La nascita del Distretto della Angelis, a commento dell’istituNautica del Lazio ha riscosso zione del nuovo distretto proforte approvazione anche da duttivo regionale, conferma delparte del Presidente di Svilupl’alta efficienza del settore e del po Lazio, Giancarlo Elia Valoforte impatto che esso ha sull’eri, a parere del quale “rappreconomia non solo regionale ma senta un contributo importannazionale. Il Lazio, infatti, rapte per la regione, in grado di presenta la quinta regione italiamuovere vasti processi di trana per numero di industrie cansformazione economico-induFrancesco De Angelis tieristiche (imbarcazioni, accesstriale su una filiera strategica sori e servizi nautica) e la settima come la nostra, le cui imprese in termini di manodopera occupata: in tut- dispongono di grandi potenzialità in un’area to, circa 500 aziende (grandi imprese di di eccellenza di livello internazionale. prestigio internazionale, ma anche piccole “Il sistema integrato delle imprese della realtà artigianali) ed oltre 2000 dipendenti. nautica laziale – ha aggiunto Valori - insieSi tratta inoltre di un settore che dà gran- me a Sviluppo Lazio e alla Regione, ha già di “soddisfazioni” in termini di export: nel attratto investimenti esteri, in particolare corso del 2005, le esportazioni totali del La- dall’Asia, per oltre un miliardo di euro per zio hanno infatti raggiunto gli 11 miliardi il prossimo triennio, con la realizzazione di euro, e sono state indirizzate principal- del più grande cantiere per costruzioni di mente verso la vicina UE e verso gli Stati super mega yachts più grandi del mondo, Uniti. Per il mercato di sbocco, i principali che sarà tutto Made in Lazio, con oltre milPaesi del gruppo UE dove vengono com- le occupati tra diretto e indotto”.

Il porto di Civitavecchia


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Sì, il mare è vostro, appartiene ad ognuno di voi, è tuo. Ricopre gran parte del globo che circonda quella terra sulla quale ogni giorno appoggi i tuoi piedi per muoverti e vivere.

Ernest Hemingway

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mari Se è vero che il mare è

Molti scienziati affermano che il mare è all’origine della vita. Gli oceani contengono circa il 97% di tutta l’acqua presente sulla Terra e hanno un ruolo molto importante nel processo di Odi et amo può ben essere la professione di fede di coloro i quali coscientemente o ciecamente hanno consegnato la propria esistenza al fascino del mare. Tutte le passioni tempestose dell’umanità quando era giovane, l’amore della rapina e l’amore della gloria, l’amore dell’avventura e l’amore del pericolo, insieme con il grande amore dell’ignoto e i vasti sogni di dominio e di potenza, sono passati come immagini riflesse in uno specchio, senza lasciare alcun segno sulla faccia misteriosa del mare. Impenetrabile e senza cuore, il mare non ha dato nulla di se stesso a coloro che ne hanno corteggiato i precari favori. Diversamente dalla terra, non si può soggiogarlo a nessun prezzo di pazienza e di fatica. Benché siano tanti coloro che il suo fascino ha adescato e condotto a una morte violenta, la sua immensità non è mai stata amata come sono state amate le montagne, le pianure, persino il deserto.

scambio tra lo stato gassoso e liquido e solido, scambio fondamentale per i fenomeni atmosferici e per il mantenimento della vita sulla Terra. Come tutte le cose che ti appartengono, bisogna che tu lo cura e lo protegga. In questo ti aiutano tante altre persone che dedicano la loro opera per la difesa delle coste e per la salvaguardia della vita umana in mare.

Ed ecco di colpo s’oscurò rabbrividendo il sole e un tremito scosse il mondo come un gran terremoto dell’aria; d’improvviso tutto fu grigio ANZIO e tempesta intorno a me, ed era spaventevolmente sconvolta la faccia del mare. Una ruga enorme d’un tratto l’avea tutta solcata dalla riva CIVITAVECCHIA all’orizzonte come una voragine torbida, e poi altre cento o mille rughe lo frantumarono; caverne si scavarono e montagne s’arrampicarono: tutto si riaccavallò il mare di acque immerse che lo sconquassavano schiumando con una gran rabbia in tutte le direzioni. Le onde si mescolavano in alto con le nubi e riempivano l’aria di grida terribili correndo fragorosamente a rovesciarsi sempre più cavernose e colleriche contro la spiaggia: l’aria era piena di gelo e la sbattevano i venti. Anche il cielo era gonfio di nuvole e rabbioso e nero, perché il cielo non è che la fronte espressiva del mare. Io fui subito molto contento che il mare mi trattava a quel modo. S’egli mi avesse accolto con indifferenza, o con una fredda e signorile cortesia come fa con certa gente, oppure – e ora confesso che questa era, fin dall’ora della mia partenza sul treno, il mio segreto timore – avesse addirittura finto di non riconoscermi, credo sarei morto dal dispiacere e dall’umiliazione. Invece il mare appena mi ebbe visto si corrucciò e m’aggredì con urli e minacciosi improperi, perché mi voleva ancora bene, come lui sa volere quando trova qualcuno che gli va a genio.

Joseph Conrad

risorsa, allora l’Italia è un Paese ricchissimo. Le coste dello stivale sono lunghe 8000 chilometri. Nessun angolo di mare

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italiano è paragonabile ad un altro. Tutto è così differente ed irripetibile. Per salvaguardare questa immensità, migliaia

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gnati con dedizione e in ogni momento della giornata. È un compito arduo,

Provincia di Roma

che necessita anche del

Provincia di Roma

mare tuo sostegno. Non è facile controllare circa

500 mila chilometri quadrati di mare.

Distretto della Nautica

vostrum

di uomini sono impe-

Distretto della Nautica

Ah, io non chiederei d’essere un gabbiano né un delfino; mi accontenterei d’essere uno scorfano, ch’è il pesce più brutto del mare, pur di ritrovarmi laggiù, a scherzare in quell’acqua. Ogni sera il Pescatore andava fuori sul mare, e una sera la sua rete era tanto greve che egli faticò Elsa Morante ad issarla entro la sua barca. E il giovane rise e si disse: “Sicuramente devo aver pescato tutti i pesci che nuotano nel mare, o forse avrò irretito qualche strano mostro che formerà la meraviglia degli uomini, o qualche orribile creatura subacquea che certo la grande Regina vorrà avere per sé”. Così egli raccolse tutte le sue forze e tirò le luride corde finché, simili a strisce di smalto turchino attorno a un vaso di bronzo, le lunghe vene si gonfiarono su per le sue braccia. Tirò le cordicelle minori, finché sempre più vicino si fece il cerchio di sugheri piatti, e la rete sorse al fine dal pelo dell’acqua. Ma nessun pesce conteneva la rete del giovane pescatore, nessun mostro marino, nessuna orribile creatura subacquea, ma soltanto una piccola Ondina vi giaceva, profondamente addormentata. (…) Così bella, era, che non appena il giovane Pescatore l’ebbe scorta, un indicibile smarrimento lo invase, ed egli tese la mano e trasse a sé la rete e chinandosi su un fianco strinse tra le braccia la creatura oceanica. Ma non appena l’ebbe toccata l’Ondina diede un grido simile al grido spaventato del gabbiano, e si svegliò, e lo guardò terrorizzata con i suoi occhi d’ametista, e tentò di divincolarsi, ma egli la teneva stretta a sé e non volle liberarla. E quando ella comprese che non avrebbe potuto in alcun modo fuggirgli incominciò a piangere e disse: “Ti supplico di lasciarmi andare, poiché io sono l’unica figlia di un Re, e il padre mio è vecchio e solo”. Ma il giovane Pescatore rispose: “Non ti lascerò andare prima che non mi abbia fatto una promessa: devi promettere che ogni volta qualvolta io ti chiamerò, tu verrai e canterai per me, poiché i pesci si rallegrano al canto della Gente Marina, e così le mie reti saranno sempre piene”. “Mi lascerai andare davvero, se ti prometto questo?” gridò la piccola Ondina. “In tutta verità io ti lascerò andare” disse il giovane Pescatore. Allora ella fece la promessa che il giovane desiderava e la suggellò col giuramento della Gente Marina. Ed egli allentò la stretta delle sue braccia e l’Ondina, tremante di un’arcana paura, si rituffò nell’Oceano.

NETTUNO

romantico per eccel-

lenza, la sua forza accomuna gli esseri umani. Il mare, si sa, è per le occasioni

Hai mai ascoltato una tore o le avventure di un

mare

vecchio lupo di mare che

Provincia di Latina

Distretto della Nautica

colpito la tua immaginazione nei libri di fiabe? Il mare può essere leggenda, cronaca, e storia

insieme. Dipende da chi

FONDI

FORMIA

Il destino del mondo è stato spesso deciso sugli

lo ha vissuto. Tuttavia alcune storie si

specchi d’acqua degli oceani. In una battaglia

tingono di nero, sono

del 1571 al largo del Peloponneso (Lepanto) si

diventate incubi per molti

scontrarono due mondi, il cristiano e il musul-

naviganti sfortunati.

mano, decidendo così l’assetto del continente

Tutti diventano qualcosa d’altro quando sono in mare. I marinai diventano più compagni, gli amanti più teneri, i desideri

in “Voi amate il mare, capitano?” Si! l’amo! Il mare è tutto. Copre i sette decimi del globo terrestre; il suo respiro è puro e sano; è l’immenso deserto in cui l’uomo non è mai solo, poiché sente fremere la vita accanto a sé. Il mare non è altro che il veicolo di un’esistenza straordinaria e prodigiosa; non è che movimento e amore, è l’infinito vivente, come ha detto uno dei vostri poeti. Infatti, signor professore, la natura vi si manifesta con i suoi tre regni: Herman Melville minerale, vegetale, animale. (…) Il mare è il grande serbatoio della natura, è dal mare che il globo è, per così dire, incominciato, e chissà che non finisca in lui. Ivi è la calma suprema. Il mare non appartiene ai despoti. Alla sua superficie essi possono ancora esercitare diritti iniqui e battersi, divorarsi, recarvi tutti gli orrori della terra; ma trenta piedi sotto il suo livello, il loro potere cessa,lelabarche loro influenza si estingue, Quando spuntò il giorno feci preparare delle caravelle e uscii a costeggiaretutta l’isolala loro potenza svanisce! Ah! signore, vivete, vivete nel seno in direzione Nord/Nord-Est per esaminare la costa delnon mare! Qui soltanto è indipendenza, opposta e visitare i villaggi, dei quali tardai qui non riconosco a vederne due o tre, i cui abitanti venivano in folla padroni, qui sono libero! al lido chiamandoci... Gli uni portavano acqua, GAETA gli altri cibi, e altri ancora, quando vedevano Jules Verne che non discendevo a terra, si gettavano in mare e ci venivano incontro a nuoto e ci domandavano se fossimo venuti dal cielo... Questa gente in fatto di armi è molto semplice... Come le Vostre Altezze potranno giudicare da sette di essi che io feci prendere per recarli in Spagna, insegnare loro il nostro linguaggio, e ricondurli poi alle loro case. Se le Altezze Vostre ordinassero o di condurli tutti in Spagna o di tenerli schiavi nella loro isola, agevolmente potrebbero farlo, perchè con una cinquantina di uomini li terranno tutti sottomessi e potranno far di essi quel che vorranno...

storia da qualche pesca-

E poi che dire dei mille

speciali.

“Ala, Ala!”, gridò al prodiere mentre la balena venendo meno rilassava la furia. “Al sotto!” e l’imbarcazione si affiancò al pesce. Allora, sporgendosi molto in prora, Stubb dimenò adagio la lunga lancia aguzza nel pesce e ve la tenne movendola accuratamente, come se cercasse con cautela qualche orologio d’oro inghiottito dalla balena e temesse di romperlo prima di riuscire ad estrarlo. Ma l’orologio d’oro che cercava era l’intima vita del pesce. E d’improvviso la toccò; poiché scattando dalla pausa in quelle cose indescrivibili che son chiamate le sue “convulsioni”, il mostro si dibatté terribilmente nel sangue, si ravvolse di un’impenetrabile schiuma folle e ribollente, cosicché il legno messo a repentaglio cadde di botto a poppa, ed ebbe assai da fare a liberarsi così alla cieca da quel crepuscolo frenetico e uscire all’aria limpida del giorno. E ora, indebolendosi le convulsioni, ancora una volta la balena uscì fuori alla luce, mareggiando da fianco a fianco; spasmodicamente dilatando e contraendo lo sfiatatoio con un secco e crepitante respiro di morte. E alla fine, sgorgate su sgorgate di rosso sanguaccio, come fosse stata la feccia del vino, schizzarono nell’aria spaventata, e ricadendo corsero gocciolando giù per i fianchi immobili del mare. Le era scoppiato il cuore. “È morta, signor Stubb” disse Deggu.

Ti ricordi Moby Dick?

mostri marini che hanno

4

Il mare è il luogo più

mari

ha solcato gli oceani?

europeo. In un’altra grande battaglia nell’oceano Pacifico (Okinawa) si posero le basi per la riconquista della democrazia nel mondo.

si

trasformano

passioni.

5

6

Cristoforo Colombo

Ma anche tutte le civiltà che si affacciano sul Mediterraneo devono la loro fortuna e grandezza al grande mare che tutte le univa. Oggi, nel presente della nostra storia i mari sono diventati via di salvezza per molte popolazioni costrette alla fuga per mille motivi.

ITRI

Gustave Flaubert

Provincia di Latina

7

ma e r vostrum

Provincia di Latina

imbarcazioni. Inoltre bisogna saper virare,

PONTINIA

SABAUDIA

PONZA

LAZIO

George Byron

lascare, orzare, etc.

vostrum

Non ha fondo. Immagine dell’infinito. Dà grandi ispirazioni. Sulla riva del mare bisogna sempre saper guardare lontano. Contemplandolo esclamare: “Quanta acqua! Quanta acqua!”

MINTURNO

Distretto della Nautica

mare

Ondeggia, Oceano nella tua cupa Fernand Braudel e azzurra immensità A migliaia le navi ti percorrono invano; L’uomo traccia sulla terra i confini, apportatori di sventure, Ma il suo potere ha termine sulle coste, Sulla distesa marina I naufragi sono tutti opera tua, è l’uomo da te vinto, Simile ad una goccia di pioggia, S’inabissa con un gorgoglio lamentoso, Senza tomba, senza bara, senza rintocco funebre, ignoto. Sui tuoi lidi sorsero imperi, contesi da tutti a te solo indifferenti Che cosa resta di Assiria, Grecia, Roma, Cartagine? Bagnavi le loro terre quando erano libere e potenti. Poi vennero parecchi tiranni stranieri, La loro rovina ridusse i regni in deserti; Non così avvenne, per te, immortale e mutevole solo nel gioco selvaggio delle onde; Il tempo non lascia traccia sulla tua fronte azzurra. Come ti ha visto l’alba della Creazione, Il mare è salute perché lo sport è salute. Ma così continui a essere mosso dal vento. una gara di nuoto, di apnea, di windsurf o E io ti ho amato, Oceano, una dei regata un altro elemento in e la gioia miei hanno svaghi giovanili, la libertà dalle degli onde stili. Ci sono mille era dicomune: farmi trasportare modi nuotare come ci sono mille modi come la tuaper schiuma; regatare. Nessun gesto simile all’alfin daper ragazzo mi sbizzarrivo con èi tuoi flutti, una vera me.nautici sono anche cultutro. delizia Ma gli per sport E se ilra. mare freddoconoscere faceva paura aglilaaltri, Occorre i venti, tormentia me dava na, ilgioia, lasco, la strambata. Oppure i cento Perchétipi erodicome un figlio suo, vela, dal fiocco al genoa, dal gennaE mi fidavo delle sue onde, lontane e vicine, ker allo spinnaker, issate sui vari tipi di E giuravo sul suo nome, come ora.

Distretto della Nautica

mare Il mare è comunicazione. Religioni e commerci si sono diffusi grazie al mare. Le prime popolazioni convertite al cristianesimo e all’islam furono quelle che si affacciavano sul Mediterraneo. I primi centri di potere economico e politico nacquero lì dove si costruirono i porti. Interi continenti furono scoperti grazie alle rotte di mare che impavidi navigatori vollero tracciare. Oggi i traffici marittimi crescono sempre di più seguendo la globalizzazione, creando le “autostrade del mare”.

Provincia di Latina Che cos’è il Mediterraneo? Mille cose insieme. Non un paesaggio, ma innumerevoli paesaggi. Non un mare, ma un susseguirsi di mari. Non una civiltà, ma una serie di civiltà accatastate le une sulle altre. Viaggiare nel Mediterraneo significa incontrare il mondo romano in Libano, la preistoria in Sardegna, le città greche in Sicilia, la presenza araba in Spagna, l’Islam turco in Iugoslavia.

Distretto della Nautica

vostrum

vostrum un

mostra

Massimo Bontempelli

FIUMICINO

SANTA MARINELLA

Oscar Wilde

vostrum

2

Provincia di Roma Distretto della Nautica

Pensava sempre al mare come a la mar, come lo chiamano in spagnolo quando lo amano. A volte coloro che l’amano ne parlano male, ma sempre come se parlassero di una donna. Alcuni fra i pescatori più giovani, di quelli che usavano gavitelli come galleggianti per le lenze e avevano le barche a motore, comprate quando il fegato di pescecane rendeva molto, ne parlavano come di el mar al maschile. Ne parlavano come di un rivale o di un luogo o perfino di un nemico. Ma il vecchio lo pensava sempre al femminile e come qualcosa che concedeva o rifiutava grandi favori e se faceva cose strane o malvage era perché non poteva evitarle. La luna lo fa reagire come una donna, pensò.

Uomo libero, tu amerai sempre il mare! Il mare è il tuo specchio; contempli la tua anima Nello svolgersi infinito della sua onda, E il tuo spirito non è un abisso meno amaro. Ti piace tuffarti nel seno della tua immagine; L’accarezzi con gli occhi e con le braccia e il tuo cuore Si distrae a volte dal suo battito Al rumore di questa distesa indomita e selvaggia. Siete entrambi tenebrosi e discreti: Uomo, nulla ha mai sondato il fondo dei tuoi abissi, O mare, nulla conosce le tue intime ricchezze Tanto siete gelosi di conservare i vostri segreti! E tuttavia ecco che da innumerevoli secoli Vi combattete senza pietà né rimorsi, Talmente amate la carneficina e la morte, Il mare, non grande musa per poeti e implacabili! I gabbiani, lo sapete anche voi, non vacillano, stallano mai. ispiratrice O eterni rivali, o fratelli Stallare, scomporsi in volo, per loro è una vergogna, scrittori, come i mille spruzzi di un’onda che si è un disonore. Charles Baudelaire Ma il gabbiano Jonathan Livingston –infrange che facciasutosta, là o le sempre cangianti unoeccolo scoglio che ci riprova ancora, tende e torce le ali per aumentarne la colorazioni mare superficie, vibra tutto nello sforzo e patapunf stalla del di nuovo – al tramonto. Tutto è

8

SAN FELICE CIRCEO

mari

la nuova rotta dello sviluppo

no, non era un uccello come tanti. nuovo e diverso quando si parla del mare. La maggior parte dei gabbiani non si danno la pena Il mareelementari: è anche gli arte perché le cose che in terra di apprendere, del volo, altro che le nozioni basta arrivare dalla costa a dov’è il cibo e poi tornare casa. in mare ne hanno un altro. Sul hanno un anome, Per la maggior parte dei gabbiani, volare non conta, conta mare non c’è la “destra” ma la “diritta”. Sui

A quel Ma il ventogabbiano riviene,lì, invece, non importava tanto Nella cala tranquillamangiare. procurarsi il cibo, quanto volare. Piùvelieri d’ogni altra cosa non esistono “corde”, ma gòmene, gherrincalza, ridonda. scintilla, al mondo, a Jonathan Livingston piaceva librarsi nel cielo. lini, sagole, cime, etc. Altra onda s’alza, intesto di scaglia Richard Bach custode di tanti tesori Inoltre il mare è geloso nel suo nascimento come l’antica più lene lorica archeologici, resti di antiche civiltà o di grandi che ventre virginale! del catafratto, opere d’arte. Il Ministero dell’Ambiente e del Palpita, sale, il Mare. Territorio è anche impegnato nella tutela di si gonfia, s’incurva, Sembra trascolorare. quell’immenso patrimonio archeologico tuttora s’allunga, propende. S’argenta? S’oscura? sommerso. Il dorso ampio splende A un tratto come cristallo; come colpo dismaglia la cima leggiera l’arme, la forza s’arruffa del vento l’intacca. come criniera Non dura. nivea di cavallo. Nasce l’onda fiacca, Il vento la scavezza. sùbito s’ammorza. L’onda si spezza, Il vento rinforza. precipita nel cavo Altra onda nasce, del solco sonora; si perde, come agnello che pasce spumeggia, biancheggia, s’infiora, odora, pel verde: travolge la cuora, un fiocco di spuma trae l’alga e l’ulva... che balza!

VOICeS

Ostia

Ponza

IN PROVINCIA DI ROMA ANZIO, CIVITAVECCHIA, FIUMICINO, LADISPOLI, NETTUNO, SANTA MARINELLA IN PROVINCIA DI LATINA FONDI, FORMIA, GAETA, ITRI, MINTURNO, PONZA, PONTINIA, SABAUDIA, SAN FELICE CIRCEO, SANTI COSMA E DAMIANO, SPIGNO SATURNIA, SPERLONGA, TERRACINA IN PROVINCIA DI VITERBO MONTALTO DI CASTRO, TARQUINIA XIII MUNICIPIO DI ROMA OSTIA

SANTI COSMA E DAMIANO

TERRACINA

SPIGNO SATURNIA

10

Il mare è stato sempre generoso. Il mare è vita anche perché nutre. Ci fornisce sempre cibo che tutti i dietologi giudicano sano e salutare. “Specialità pesce” si legge sulle insegne dei ristoranti per indicare che lì si esce dall’ordinario e si entra in qualcosa di particolare. Diverse specie che vivono nel

mare Antonio Machado

SPERLONGA

Mediterraneo sono a rischio d’estinzione e per questo, sia a livello internazionale che nazionale,Provincia esiste

di Viterbo

una serie di norme di tutela.

Distretto della Nautica

vostrum

EDIZIONI

Antonio Machado

Provincia di Latina

Distretto della Nautica

mare

Un marinaio aveva fatto scorrere la rete su un argano che si sporgeva, e portava da tribordo, come un braccio gigantesco, il sacco chiuso nella rete. Questa rete rimase un momento sospesa nel cielo, e da qualche rottura si vedevano spenzolare i tentacoli viscidi di qualche piovra. Ma niente altro. L’acqua colava come un umore vitale. Ecco il sacco su uomini adunati. Uno di loro slegò il nodo che aveva fatto, mentre la rete si abbassava. Come colpito con una lama, il sacco si sciolse. Stavo appeso, come ho detto, alle sartie, sotto i colpi del mare che in quello squilibrio del peso diventavano enormi, e come decisi a demolire tutto. E così appeso mi sentivo levitare. Il sacco si sciolse, si aprì come un getto di fiori, bianco come uno scrigno di perle, e turchino come un mucchio d’armi si rovesciò sul ponte. Il mucchio lubrico, mostruoso dei pesci si accumulò e si sparse; alcune code vibravano, e tutto palpitava come nato alla creazione. Quel viluppo mi pareva incredibilmente nudo. Su di esso un enorme granchio, con le pinze lunghe quanto un braccio, una testa grande come il petto di un uomo, si mise stupidamente a minacciare con le pinze che portava come due altri animali attaccati a lui. Nel mucchio palpitavano, accanto ai merluzzi, ai palombi, ai dentici, alle sogliole, alle lucerne, agli scorfani, certi mostri ciechi, che là per là, mentre tutto mi traballava intorno e la nave riprendeva con violenza e con uno strappo vittorioso il suo viaggio, mi parvero riprodurre in un mondo abissale cieco e lento, forme umane. Uno palpitava, con un mantello che pareva di panno turchino intorno a un corpo da uccello; un altro aveva la testa a martello, e un altro sembrava un topo. “Sono appena cinque quintali” mi disse Sabatino. “Andiamo avanti e torniamo qui tra cinque ore. Quando le cose si mettono a questo modo è un affare serio. Si perde molto tempo”.

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Provincia di Latina

Gabriele D’Annunzio

tretto della Nautica

vostrum

Lo scafo consunto e verdiccio della vecchia feluca riposa sul lido... sembra la vela mozzata che sogni ancora nel sole e nel mare. Il mare ribolle e canta... Il mare è un sogno sonoro sotto il sole d’aprile. Il mare ribolle e ride con le onde turchine e spume di latte e argento, il mare ribolle e ride sotto il cielo turchino. Il mare lattescente, il mare rutilante, che risa azzurre ride sulle sue cetre d’argento... Ribolle e ride il mare!... L’aria pare che dorma incantata nella fulgida nebbia del sole bianchiccio. Palpita il gabbiano nell’aria assopita, e al tardo sonnolento volare, si spicca e si perde nella foschia del sole.

Distretto della nautica del Lazio

Perfino i terribili squali giocano un ruolo di “polizia sanitaria” nell’ecosistema marino, facendo sì che i pesci non possano moltiplicarsi in modo incontrollato. La vigilanza sulla pesca marittima serve sia per

MONTALDO DI CASTRO

garantire l’equilibrio nel prelievo del pescato sia per sorvegliare sulle procedure di pesca.

Con il patrocinio

TARQUINIA

Quando sei in mare, puoi andare

salvaguardia si sono costituite le

Talvolta, anche se di rado, si ha la fortuna di accorgersi che nella nostra vita è subentrato un cambiamento, si abbandona la via vecchia, s’imbocca la nuova e si prosegue dritti per la nuova rotta. Mi accadde una cosa simile a Le Mourillon, quel giorno d’estate in cui i miei occhi si aprirono sul mare

oasi protette e le riserve naturali

Jacques Yves Cousteau

dove vuoi tu. Puoi decidere per il nord o per il sud, per l’est o per l’ovest. Il mare è libertà. Ma prima di essere tuo, il mare appartiene a chi lo abita. Nessuno è riuscito fino ad oggi a catalogare tutte le forme viventi che abitano nelle profondità. Per la loro

OSTIA

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Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti

marine. Nella vigilanza e nella gestione di queste riserve, il Ministero dell’Ambiente e del Territorio svolge un’opera di grande impegno. Occorre anche la tua partecipazione. Il mare è di tutti. Ma è soprattutto tuo!

Per sempre me ne andrò per questi lidi, Tra la sabbia e la schiuma del mare. L’alta marea cancellerà le mie impronte, E il vento disperderà la schiuma. Ma il mare e la spiaggia dureranno In eterno.

REGIONE LAZIO Assessorato alla Piccola e Media Impresa, Commercio e Artigianato

Consorzio Sirena Pontino

Mostra divulgativa diffusa nei 21 Comuni del Distretto della Nautica del Lazio


46 valori

30-04-2007

17:02

Pagina 46

GEOPOLITICA ED ECONOMIA

Africa: per Pechino la globalizzazione si costruisce da qui La Cina in Africa. Geopolitica, economia, strategia globale

di Giancarlo Elia Valori

Giancarlo Elia Valori con il Vice Premier cinese, Hui Liangyu

Africa: Beijing believes that globalization is there n the last years a new important phenomenon has taken place and the protagonist is once more China; indeed, the government of Beijing is expanding its role from both an economical and a strategic point of view in the African continent with significant consequences on the potential future balances and, obviously, on the international players. The logic of the Chinese penetration in Africa is due, first of all, to the need of a privileged access to the raw materials and to the energy sources that guarantee the Chinese long cycle of structural growth. In addition, the African countries are the reference market of the Chinese low-cost products, which are often not suitable for the western consumers. Moreover, China needs new bilateral and stable international relationships to avoid its isolation. Last but not least, the creation of a geopolitical surrounding privileges African countries, in which the EU and the USA don’t actually invest, due to both political and economical reasons. Therefore, China has not forgotten the affirmations of Mao Zedong on the role of China in western “imperialism” in the Third World Countries: “the thing that the imperialists Africa. fear the most is the reawakening of the populations of Asia, Africa and South AmerGeopolitics, ica… We should unite to send the US imperialism from Asia, Africa and Latin Amereconomics ica back to the country from where it started”. Sure, today the logic is different but and global it is still based on the ideological tradition: to construct a third strategic and ecostrategy nomic pole, in which China is the global Power of reference able to defeat the Eurasian “old powers” and their plans of economic globalisation. In fact, the success of African politics of Beijing are clear: the general perception of China like the right partner in the entire Third World and in Africa; the diffusion of the Chinese culture (through the “Confucius Projects” that up to now achieved well-established contacts with 27 African universities for the teaching of Chinese language and culture), the access at the resource of a part of China; the diffusion of the “Chinese developing model”; the use of the Chinese peacekeepers that could easily be integrated with the corresponding international bodies NATO and UN. Which could be the role of Italy – but also of the EU countries and of the other world powers – in facing this phenomenon? Let’s have a look at some assumptions: a) encouraging the integration between the Italian companies already established in China and the geo-economical projection in Africa, above all, as regards mass consumer goods and the first processing of raw materials (leather, minerals, etc.); b) working with China by means of an appropriate financial structure to the bilateral opening of African markets and suggest specific industrial plans, above all, with reference to the actual trends of the internal Chinese market, in the agricultural and food industry; c) establishing a range of joint ventures to extract petroleum in the African areas where the Italian companies have worked, often for many years; d) working in the area with a specific international financial structure that could collect venture capitals for medium-term plans that involve Chinese, Italians and Europeans in Africa.

I

46

N

egli ultimi anni, si sta assistendo ad un nuovo, importante fenomeno, che vede protagonista, ancora una volta, la Cina: il Governo di Pechino sta infatti espandendo il proprio ruolo economico e strategico nel continente africano, con conseguenze significative sugli equilibri di potenza futuri, e, ovviamente, per tutti gli attori internazionali. La logica della penetrazione cinese in Africa è guidata, prima fra tutte, dalla necessità di assicurarsi un accesso privilegiato alle materie prime, e, in misura ancora maggiore, alle fonti energetiche che garantiscano il suo lungo ciclo di crescita strutturale. I Paesi africani risultano inoltre essere il mercato di riferimento per i beni cinesi a basso costo, che non sono spesso adatti ai consumatori occidentali. La Cina ha poi bisogno di nuove relazioni internazionali bilaterali stabili, che evitino il sempre possibile spettro del suo isolamento internazionale; di non minore importanza è la creazione di un contorno geopolitico che privilegia i Paesi africani nei quali l’UE e gli USA non investono seriamente, o per ragioni politiche o per valutazioni economiche. Del resto, la Cina non ha dimenticato le valutazioni di Mao Zedong sul ruolo dell’“imperialismo” occidentale nei Paesi del Terzo Mondo: “ciò che gli imperialisti temono di più è il risveglio dei popolo dell’Asia, dell’Africa e del Sud America…. Dovremmo unirci per rispedire l’imperialismo USA dall’Asia, dall’Africa e dall’America Latina là da dove è venuto”. Certo, oggi la logica è diversa, ma si basa su quella tradizione ideologica: costruire un “terzo polo” strategico ed economico, in cui la Cina sia la potenza globale di riferimento, e che sconfigga le “vecchie potenze” eurasiatiche nei loro progetti di globalizzazione economica. Ed infatti i successi della politica africana di Pechino sono già evidenti: la generale percezione della Cina come partner benigno in tutto il Terzo Mondo e l’Africa; la diffusione della cultura cinese (attraverso il “Confucius Projects” ha finora realizzato contatti stabili con 27 università africane per l’insegnamento della lingua e della cultura cinese); l’accesso alle risorse da parte della Cina; la diffusione del “modello di sviluppo cinese”; l’utilizzazione dei peacekeepers cinesi, che si potrebbero integrare ragionevolmente e utilmente con i corrispondenti corpi internazionali NATO e ONU. Quale può essere, quindi, il ruolo dell’Italia – ma anche dei Paesi UE e delle altre potenze mondiali – di fronte a questo fenomeno? Vediamo una serie di ipotesi: a) stimolare l’integrazione tra aziende italiane già presenti in Cina e proiezione geoeconomica in Africa, soprattutto per quanto riguarda le aziende di beni di consumo di massa e di prima elaborazione di materie prime (pelli, minerali, etc.); b) operare con una struttura finanziaria ad hoc con la Cina per l’apertura bilaterale dei mercati africani, e proporre progetti industriali specifici, soprattutto, dati i trend attuali del mercato interno cinese, nell’agroalimentare; c) impostare una serie di joint ventures nell’estrazione del petrolio nelle aree africane dove operano, spesso da molti anni, le aziende italiane; d) operare nell’area con una struttura finanziaria specifica, di carattere internazionale, che possa raccogliere capitali di rischio per progetti a medio termine in interessi cinesi, italiani ed europei in Africa.


pagina 47 - è Italia 240x340 OK

24-01-2007

15:41

Pagina 1

Milanofil. Venite a trovare quello che vi manca.

Milanofil 2007, Evento Filatelico XX Edizione 16-18 Marzo, Fiera di Milano City Padiglione 17 [Porta Gattamelata 2], ingresso libero 16-17 marzo dalle 9.30 alle 18.30 - 18 marzo dalle 9.30 alle 14


pagina 48-49 - 480x340Stadio

29-09-2006

17:17

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www.poste.it

Gli italiani non collezionano solo Coppe del Mondo.

La passione per i Mondiali di calcio e quella per il collezionismo finalmen te si incontrano. Infatti, celebriamo la vittoria della Coppa del Mondo 2006 da parte dell'Italia con l’emissione di un franco bollo da non perdere, proprio come una finale. Per informazioni chiama il numero gratuito 803 160.


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50 Speciali paese USA-CANADA

30-04-2007

17:03

Pagina 50

INFORMARE per COMPETERE

Uniti

per portare l’ECCELLENZA ITALIANA nel Mondo èItalia, Economy ed Assocamerestero proseguono nella attività di informazione a sostegno del Made in Italy. Dopo gli Speciali Paese pubblicati dal 2005 ad oggi in abbinata nelle due riviste e sostenuti con successo dai relativi convegni nei Paesi interessati, seguono nel 2007 gli Speciali Paese:

Stati Uniti e Canada (Maggio - Giugno) convegni a New York eToronto: Luglio Germania e Inghilterra (Luglio - Agosto) convegni a Monaco e Londra: Ottobre India e Cina (Settembre - Ottobre) convegni a Mumbai e Pechino: Novembre-Dicembre Australia e Francia (Novembre - Dicembre) convegni a Sydney e Parigi: Gennaio-Febbraio 2008

Nel prossimo numero Speciale

STATI UNITI CANADA

Gli Speciali Paese, promossi da Assocamerestero e realizzati in collaborazione con i Ministeri degli Affari Esteri e del Commercio Internazionale, con le Ambasciate, i Consolati e le Istituzioni italiane preposte all’internazionalizzazione, offrono un’informazione macro-economica sulle opportunità di affari che le Camere di Commercio Italiane individuano nei vari Paesi per la creazione di partnership di tipo commerciale e tecnologico. Gli Speciali PAESE di èItalia permettono un’occasione importante di visibilità all’estero grazie alla capillare diffusione nel mondo di èItalia, definita la bandiera dell’informazione italiana nel mondo e all’abbinamento con Panorama Economy, il settimanale che per autorevolezza e diffusione, raggiunge il mondo della finanza e delle piccole e medie imprese ed è riconosciuto come un canale informativo serio e affidabile dalle grandi aziende italiane.

La partecipazione allo Speciale Paese prevede la pubblicazione di: 1 pagina su èItalia, 1 pagina su Economy, e la partecipazione al relativo Convegno-Workshop Per Informazioni:

VOICeS

Via F.lli Bronzetti, 21 - 20129 Milano - Tel. 02.70003310 - Fax 02.70003909 - www.italplanet.it - voices@italplanet.it


51 cover

2-05-2007

15:52

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SPECIALE BRASILE

Il ballo dell’export Il Brasile da tempo costituisce un mercato importante per le nostre imprese. Ora, però, bisogna puntare a rafforzare i nostri tradizionali legami e a sfruttare le grandi opportunità che questo Paese ci offre 51


52-53 Distasi Ambasciatore

SPECIALE BRASILE

30-04-2007

17:05

Pagina 52

INTERVISTA AD ANGELO DI STASI, DG PER LE POLITICHE DI INTERNAZIONALIZZAZIONE – MINCOMES

Brasile, mercato Brasil, mercado di fascia alta de classe alta

ENTREVISTA COM ANGELO DI STASI, DIRETOR GERAL PARA AS POLÍTICAS DE INTERNACIONALIZAÇÃO– MINCOMES

Venticinque milioni di cittadini di origine italiana, in un Paese che cresce più dell’Europa, possono costituire una risorsa importante per le nostre produzioni

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entottanta milioni di cittadini, venticinque milioni di origine italiana, un Paese, secondo gli economisti, sui quali puntare per la rapidità dello sviluppo, e quindi dei consumi. Cosa possiamo aspettarci da questo grande mercato? Abbiamo rivolto questa domanda ad Angelo Di Stasi, Direttore Generale per le Politiche di Internazionalizzazione del Ministero del Commercio Internazionale. “Il Brasile offre opportunità di mercato di grande rilievo – risponde Di Stasi – con una forte propensione al consumo di prodotti di fascia alta, dove il design è elemento chiave. I principali indicatori testimoniano la crescita: nel primo semestre 2006, l’aumento del PIL è stato del 3,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, appena al di sotto delle aspettative dichiarate dal governo”. Angelo Di Stasi A cosa è dovuta questa crescita, quasi doppia rispetto a quella europea? Un contributo considerevole è venuto dall’incremento di prezzo dei minerali di ferro, alluminio, caffè e zucchero, di cui il Brasile è forte esportatore. Il saldo della bilancia commerciale continua ad essere positivo per 38 miliardi di dollari nel 2005, con esportazioni per 118 miliardi di dollari (+21% rispetto al 2004) ed importazioni per 80 miliardi di dollari (+17%). E questo ha avuto effetto sui consumi ? Nel 2006 si è verificato un incremento delle importazioni, segno di fiducia nella crescita dell’economia, in quanto i beni importati sono composti principalmente da combustibili, macchinari e beni capitali; va anche valutato che il pur considerevole incremento delle esportazioni indica una certa fragilità dell’economia brasiliana, che in questa fase mostra di dipendere dalla buona salute delle economie occidentali e dei Paesi asiatici. A ciò si aggiunge il rafforzamento del real su dollaro (+21,28%) ed euro (+28,4%) nel 2005, che danneggia l’esportazione agricola, in particolare quello della soia. Ci troviamo di fronte a un fenomeno come quello del Cile ai tempi di Allende, prima dell’avvento dei Chicago Boys? Non esattamente. Il Brasile ha iniziato ad aprirsi al commercio internazionale nel 1990 con le importazioni di molti beni di largo consumo, in particolare le automobili. Ma questo processo risente ancora del fatto che molti settori socio-economici sono influenzati da impostazioni fortemente protezionistiche. Per le materie prime ed i prodotti agricoli, il Brasile, resta esposto alle dinamiche dei prezzi e della domanda internazionale ed è pertanto fortemente dipendente dalle oscillazioni dei mercati. Agli storici partner commerciali (Usa, Europa e Argentina) nell’ultimo biennio si sono aggiunti Cina, India, Russia, Sudafrica, i Paesi mediorientali e Paesi africani come l’Algeria e la Nigeria. E l’Italia? Che posto ha in questo quadro? Nel 2005 l’Italia è risultata essere il nono cliente, con una quota pari al 2,7%, e il decimo fornitore, con un peso relativo del 3,1%, nel commercio mondiale del Brasile. Nei primi nove mesi del 2006 il nostro Paese ha guadagnato una posizione sia come cliente che come fornitore. In quali settori questo rapporto è più attivo? Oltre un terzo del nostro export è basato sulla meccanica: si va dalle macchine tessili, a quelle per la lavorazione dei metalli, della ceramica, del legno, della pietra; segue, con oltre il 15%, il comparto dei mezzi di trasporto. Le potenzialità del mercato consentirebbero un discreto sviluppo delle attrezzature collegate alla filiera dell’agro-industria, dell’alimentare e dell’imballaggio, ma fino ad ora il loro peso si è rivelato marginale.

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ento e oitenta milhões de cidadãos, vinte e cinco milhões de origem italiana, um país, segundo os economistas, dos quais se aponta para a velocidade do desenvolvimento e, portanto, dos consumos. O que podemos esperar deste grande mercado? Fizemos esta pergunta a Angelo Di Stasi, Diretor Geral para as Políticas de Internacionalização do Ministério do Comércio Internacional. “O Brasil oferece oportunidades de mercado de grande destaque – responde o nosso interlocutor – com uma forte propensão ao consumo de produtos de classe alta, onde o design è elemento chave. Os principais indicadores testemunham o crescimento: no primeiro semestre de 2006, o aumento do PIB foi de 3,6% em relação ao mesmo período do ano anterior, apenas um pouco abaixo das expectativas declaradas pelo governo”. Ao que se deve este crescimento, quase o dobro em relação ao europeu? Uma contribuição considerável se deve ao aumento do preço dos minerais de ferro, alumínio, café a açúcar, do qual o Brasil é um forte exportador. O saldo da balança comercial continua a ser positivo com seus 38 bilhões de dólares em 2005, com exportações a 118 bilhões de dólares (+21% em relação a 2004) e importações a 80 bilhões de dólares (+17%). E isto surtiu efeito sobre os consumos? Em 2006 constatou-se um aumento das importações, sinal de confiança no crescimento da ecoVinte e cinco milhões nomia, enquanto os bens importade cidadãos de dos são compostos principalmenorigem italiana, em te por combustíveis, maquinários um país que cresce e bens capitais; também se verifimais que a Europa, cou que, embora o considerável podem constituir um aumento das exportações indica recurso importante uma certa fragilidade da economia para as nossas brasileira, que nesta fase demonsproduções tra depender da boa saúde das economias ocidentais e dos países asiáticos. A isto, se acrescenta o fortalecimento do real sobre o dólar (+21,28%) e euro (+28,4%) em 2005, que prejudica a exportação agrícola, especialmente a de soja. Estamos nos deparando com um fenômeno como aquele do Chile nos tempos de Allende, antes da chegada dos Chicago Boys? Não exatamente. O Brasil começou a se abrir para o comércio internacional em 1990 com as importações de muitos bens de largo consumo, em particular, os automóveis. Mas este processo ainda ressente do fato que muitos setores socioeconômicos são influenciados por delineamentos extremamente protecionistas. Para as matérias-primas e os produtos agrícolas, o Brasil fica exposto às dinâmicas dos preços e à demanda internacional e é, portanto, extremamente dependente das oscilações dos mercados. Para os históricos parceiros comerciais (EUA, Europa e Argentina) no último biênio se juntaram China, Índia, Rússia, África do Sul, países do Oriente Médio e países africanos como Algéria e Nigéria. E a Itália? Que lugar possui nesse quadro? Em 2005, a Itália constava como nono cliente, com uma quota equivalente a 2,7%, e o décimo fornecedor, com um peso relativo aos 3,1%, no comércio mundial do Brasil. Nos primeiros nove meses de 2006, o nosso país ganhou uma posição seja como cliente que como fornecedor. Em quais setores esta relação é mais ativa? Mais de um terço de nossa exportação é baseado na mecânica: se vai de máquinas têxteis, àquelas para trabalhos em metais, cerâmica, madeira, pedra; segue, com mais de 15%, o setor dos meios de transporte. As potencialidades do mercado permitiriam um discreto desenvolvimento dos equipamentos ligados à fileira da agroindústria, do alimentício e da embalagem, mas até agora o seu peso revelou-se marginal.

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L’INTERVENTO DELL’AMBASCIATORE DEL BRASILE IN ITALIA, ADHEMAR G. BAHADIAN

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Italia e il Brasile sono Paesi uniti da permanenti legami di amicizia. Una parte importante della nostra storia è stata scritta con l’aiuto degli immigrati italiani che arrivarono in cerca di un futuro migliore e contribuirono a costruire il Brasile. Oggi, la comunità italo-brasiliana annovera circa 25 milioni di integranti, orgogliosi delle loro origini, pur essendo al cento per cento brasiliani. Ma le relazioni tra Italia e Brasile non sono soltanto sentimentali. Di fatto, il 2006 ha segnato la ripresa del rafforzamento dei legami commerciali, economici e politici tra l’Italia e il Brasile. Si è riunito per la prima volta, a Roma, il Consiglio Italo-Brasiliano per la Cooperazione Economica, Industriale, Finanziaria e per lo Sviluppo, importante meccanismo di dialogo tra i due governi. Due significative missioni imprenditoriali, realizzate dalla Confindustria in Brasile, nel mese di marzo, e dalla FIESP/FIEMG in Italia, nel mese di ottobre, hanno avuto risultati concreti, come dimostra la crescita del 17%, rispetto all’anno 2005, del commercio bilaterale, che è arrivato a 6,4 miliardi di dollari. Malgrado tale avanzamento, siamo ancora al di sotto delle nostre potenzialità, e continuiamo a lavorare, nel 2007, per rafforzare i tradizionali vincoli tra l’Italia e il Brasile. Ha assunto particolare significato la visita realizzata in Brasile, il 26 e 27 marzo scorso, dal Presidente del Consiglio Romano Prodi. In tale occasione, è stato istituito un meccanismo per cui le consultazioni fra i Capi di Governo dell’Italia e del Brasile avranno periodicità annuale; è stato firmato un memorandum di intesa per la realizzazione di programmi di cooperazione con Paesi terzi; si è deciso di intensificare il dialogo bilaterale nell’area dei biocombustibili – tema in cui si rivela promettente la collaborazione

Italia-Brasile: rapporti storici, che oggi vanno rafforzati

L’Ambasciatore Adhemar G. Bahadian

fra l’ENI e la Petrobrás; e sono state discusse le opportunità di investimenti italiani nel settore delle infrastrutture, nell’ambito del Programma di Accelerazione della Crescita lanciato dal Governo del Presidente Lula. Le convergenze fra Italia e Brasile aprono possibilità inesauribili per la cooperazione economica, politica e culturale. Tale cooperazione non si realizza solo tra i nostri governi centrali, ma coinvolge altri livelli di governo e la società civile nel suo insieme. Merita particolare nota la cosiddetta cooperazione decentrata, che, sulla base degli accordi firmati tra regioni italiane e la Presidenza del Brasile, ha permesso l’esecuzione di numerosi progetti di sviluppo locale. L’Ambasciata del Brasile a Roma continuerà a lavorare per sostenere tali iniziative e promuovere l’incremento della presenza del Brasile in Italia. La recente visita del Presidente del Consiglio Prodi dà un impulso rinnovato alla serie di consultazioni politiche ad alto livello tra Italia e Brasile che seguiranno ancora nel 2007. Così facendo, ci auguriamo di contribuire affinché le relazioni tra Italia e Brasile continuino ad acquistare densità e solidità sempre maggiori.

A INTERVENÇÃO DE ADHEMAR G. BAHADIAN, EMBAIXADOR DO BRASIL NA ITÁLIA

Brasil – Itália: reforçando laços históricos Brasil e a Itália são países unidos por permanentes laços de amizade. Parte importante de nossa história foi escrita com a ajuda de imigrantes italianos, que vieram em busca de um futuro melhor e ajudaram a construir o Brasil. Hoje, a comunidade ítalo-brasileira tem cerca de 25 milhões de integrantes orgulhosos de suas origens, que nem por isso deixam de ser cem por cento brasileiros. Mas as relações entre Brasil e Itália não são apenas sentimentais. De fato, o ano de 2006 marcou a retomada do estreitamento dos laços comerciais, econômicos e políticos entre o Brasil e a Itália. Reuniu-se pela primeira vez, em Roma, o Conselho Ítalo-Brasileiro para a Cooperação Econômica, Industrial, Financeira e para o Desenvolvimento, importante mecanismo de diálogo entre os dois governos. Duas significativas missões empresariais, realizadas pela Confindustria ao Brasil, em março, e pela FIESP/FIEMG à Itália, em outubro, deram resultados concretos, como demonstra o crescimento de 17%, em relação ao ano de 2005, do comércio bilateral, que chegou a 6,4 bilhões de dólares. Apesar desse avanço, estamos ainda aquém de nosso potencial, e continuamos trabalhando, em 2007, para reforçar os tradicionais vínculos entre o Brasil e a Itália. Revestiu-se de especial significado a visita realizada ao Brasil, em 26 e 27 de março do corrente ano, pelo Presidente do Conselho de Ministros da Itália, Romano Prodi. Na ocasião, foi instituído mecanismo pelo qual as consultas entre os Chefes de Governo do Brasil e da

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Itália passarão a ter periodicidade anual; foi assinado memorando de entendimento para a realização de programas de cooperação com terceiros países; decidiu-se intensificar o diálogo bilateral na área de biocombustíveis – tema em que se revela promissora a colaboração entre a ENI e a Petrobrás; e foram discutidas oportunidades de investimentos italianos no setor de infra-estrutura, no âmbito do Programa de Aceleração do Crescimento lançado pelo Governo do Presidente Lula. As convergências entre Brasil e Itália abrem possibilidades inesgotáveis para a cooperação econômica, política e cultural. Essa cooperação se dá não só entre os governos centrais, mas envolve também outros níveis de governo e a sociedade civil como um todo. Merece destaque a chamada cooperação descentralizada, que, com base nos acordos assinados entre regiões italianas e a Presidência do Brasil, tem permitido a execução de inúmeros projetos de desenvolvimento local. A Embaixada do Brasil em Roma continuará trabalhando para apoiar tais iniciativas e promover o incremento da presença do Brasil na Itália. A recente visita do Presidente do Conselho Prodi dá ímpeto renovado à série de consultas políticas de alto nível entre Itália e Brasil que se seguirão ainda em 2007. Esperamos contribuir, assim, para que as relações entre Brasil e Itália continuem ganhando densidade e solidez ainda maiores.

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INTERVENTO DI MICHELE VALENSISE, AMBASCIATORE D’ITALIA IN BRASILE

Il Palazzo dei Congressi a Brasilia

Italia-Brasile: è ora di fare un

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molto propizio il momento scelto da èItalia per dedicare un numero speciale alle relazioni con il Brasile. Da tempo le storie di Italia e Brasile si intersecano e si arricchiscono di apporti reciproci. Tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento gli Italiani furono attratti dal Paese nuovo e promettente. Da decenni di fatica e di sacrificio sono nate generazioni di Italiani e di Italo-Brasiliani che con la loro personalità e la loro cultura hanno contribuito a plasmare l’essenza stessa del Brasile. Tradizioni, abitudini, costumi italiani si sono innestati in un campo ricettivo e fertile. Oggi a San Paolo si parla portoghese con un’inconfondibile intonazione italiana, i nomi sono spesso italiani, come i piatti dei ristoranti più apprezzati, l’impronta della cultura dell’impresa e del lavoro è italiana. Negli ultimi anni l’Italia ha restituito a questo suo partner naturale che è il Brasile l’attenzione che esso merita. Il consolidamento della democrazia e delle istituzioni brasiliane e le prospettive di crescita economica e sociale hanno favorito l’avvio di una

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L’Ambasciatore Michele Valensise

rinnovata stagione di collaborazione. Le imprese italiane guardano con maggiore interesse al grande “emergente” dell’America Latina, forte e attivo sul piano regionale e globale. L’anno scorso abbiamo promosso due imponenti missioni imprenditoriali dei due Paesi, rispettivamente in Brasile e in Italia, con una serie di proficui contatti operativi, business to business. Si tratta di aumentare l’interscambio commerciale, oggi di 6,5 miliardi di dollari e quindi ancora modesto rispetto alle potenzialità. Ma soprattutto di favorire collaborazioni industriali, scambi di tecnologie, imprese miste. A titolo di esempio, cito solo il settore dei bio-combustibili e quello delle infrastrutture. Anche il nostro sistema bancario, dopo il disimpegno degli anni Novanta, manifesta ora qualche apertura incoraggiante per un rilancio della essenziale presenza di istituti di credito italiani in Brasile. Crediamo insomma che sia giunto il momento di un effettivo salto di qualità delle relazioni tra Italia e Brasile. Siamo confortati dal forte impe-

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A INTERVENÇÃO DE EMBAIXADOR DA ITÁLIA NO BRASIL, MICHELE VALENSISE

Itália-Brasil: è o momento para o salto de qualidade muito propício o momento escolhido pela èItalia para hoje dedicar um número especial às relações com o Brasil. Há tempos as histórias de Itália e Brasil se cruzam e se enriquecem com contribuições recíprocas. Entre o final do século XIX e a primeira metade do século XX, os Italianos foram atraídos por este país novo e promissor. De decênios de esforço e de sacrifício nasceram gerações de Italianos e de Ítalo-Brasileiros que com a própria personalidade e a própria cultura contribuíram para moldar a essência peculiar do Brasil. Tradições, costumes, hábitos italianos se entrelaçaram em um campo receptivo e fértil. Hoje em São Paulo se fala português com uma inconfundível entonação italiana, os nomes são frequentemente italianos, como os pratos dos restaurantes mais apreciados, a marca da cultura da empresa e do trabalho é italiana. Nos últimos anos a Itália restituiu a este seu parceiro natural, que é o Brasil, a atenção que este merece. O fortalecimento da democracia e das instituições brasileiras e as perspectivas de crescimento econômico e social favoreceram o início de uma renovada etapa de colaboração. As empresas italianas olham com maior interesse para o grande “emergente” da América Latina, forte e ativo no plano regional e global. No ano passado promovemos duas importantes missões de empresários dos dois países, respectivamente no Brasil e na Itália, com uma série de profícuos contatos operativos, business to business. Se trata de aumentar o intercâmbio comercial, hoje de 6,5 bilhões de dólares e portanto ainda modesto respeito às potencialidades. Mas sobretudo de favorecer colaborações industriais, troca de tecnologias, empresas mistas. Como exemplo, cito somente o setor dos bio-combustíveis e aquele das infraestruturas. O nosso sistema bancário também, depois do desempenho dos anos noventa, manifesta atualmente abertura incentivadora para um relançamento da essencial presença dos institutos de crédito italianos no Brasil. Enfim, acreditamos que seja chegado o momento para um efetivo salto de qualidade das relações entre Itália e Brasil. Nos sentimos animados pelo forte compromisso do Governo, do Parlamento, das demais altas instituições do nosso país ao fundar as relações com o Brasil sobre uma nova visão estratégica do diálogo e da cooperação. Existe uma determinação crescente de todo o “sistema Itália” em apoiar-se nesta realidade, a nós tão próxima por tantas razões da nossa história e por tantas afinidades. È necessário porém trabalhar com garra e com rapidez para desfrutar plenamente das oportunidades. A visita ao Brasil no final de março do Presidente do Conselho dos Ministros, Romano Prodi, coroou uma fase de intensos contatos, no mais alto nível político, realizados nos meses passados. Além de propiciar a assinatura de importantes acordos, a visita colocou as bases para um mecanismo de estreita consulta entre Itália e Brasil sobre temas de maior interesse bilateral e sobre aqueles da assim chamada agenda global: um modo de trabalhar juntos, com uma sensibilidade muitas vezes comum, tanto para o progresso dos nossos países, quanto para contribuir para um mundo melhor. A estrada é longa e difícil mas, como os brasileiros, somos capazes de alimentar confiança e entusiasmo e de alcançar novas metas importantes.

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salto di qualità gno del Governo, del Parlamento, delle altre alte istituzioni del nostro Paese nel fondare i rapporti con il Brasile su una nuova visione strategica di dialogo e cooperazione. C’è una crescente determinazione di tutto il “sistema Italia” ad affacciarsi su questa realtà, a noi così vicina per tante ragioni della nostra storia e per tante affinità. Occorre però lavorare con grinta e con rapidità per sfruttare a pieno le opportunità. La visita in Brasile a fine marzo del Presidente del Consiglio dei Ministri, Romano Prodi, ha coronato una fase di intensi contatti al più alto livello politico svoltisi nei mesi scorsi. Oltre a propiziare la firma di rilevanti accordi, la visita ha posto le basi per un meccanismo di stretta consultazione tra Italia e Brasile sui temi di maggior interesse bilaterale e su quelli della cosiddetta agenda globale: un modo di lavorare insieme, con una sensibilità spesso comune, tanto per il progresso dei nostri Paesi, quanto per contribuire a un mondo migliore. La strada è lunga e impegnativa ma, come i brasiliani, siamo capaci di alimentare fiducia ed entusiasmo e di raggiungere nuovi traguardi importanti.

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INTERVENTO DEL PRESIDENTE DI ASSOCAMERESTERO E DELLA CAMERA DI COMMERCIO

In Brasile promuoviamo lo Paese chiave dell’Area del Mercosur, d’importanza strategica e prioritaria per la promozione del Made in Italy, storicamente legato al nostro Paese per la forte presenza di comunità di origine italiana. Un mercato fondamentale, dunque, su cui scommettere di Edoardo Pollastri

Panorama di San Paolo

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No Brasil promovem o estilo de vida italiano

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attuale contesto internazionale appare animato dalle performance economico-commerciali di alcuni Paesi che, forti di una crescita costante, rappresentano ormai dei riferimenti essenziali per il futuro delle relazioni economiche mondiali. È il caso del Brasile, un Paese che nel 2006 ha conosciuto un tasso di crescita del Pil del 3.6%, destinato a raggiungere, secondo le previsioni, il +4% nel 2007. Le enormi potenzialità del mercato brasiliano rappresentano un’opportunità per l’Italia, chiamata, quindi, a dare nuovo impulso ai rapporti che tradizionalmente la uniscono a questo Paese. L’Italia e il Brasile sono infatti legati, prima che da importanti relazioni di business, da forti vincoli di carattere storico e culturale, alimentati dalla presenza nel territorio brasiliano di una consistente comunità di origine italiana. Anche in un’Area in cui il radicamento di business communities italiane appare così consolidato, non possono però essere dati per scontati né il mantenimento e l’acquisizione di importanti quote di mercato per le nostre produzioni, né una precisa ed aggiornata cognizione del sistema economico italiano. Sebbene infatti, da un punto di vista economico, il Brasile rappresenti all’interno dell’Area Mercosur la principale destinazione delle nostre esportazioni, assorbendo il 72% dell’export italiano, con un tasso di incremento del +14% nel periodo 2003-2006, vi sono ancora ampi margini di miglioramento per la nostra penetrazione economico-commerciale nel Paese. D’altronde, l’importanza di favorire l’internazionalizzazione delle imprese italiane in questo Paese è stata riconosciuta e sollecitata anche dal Ministero del Commercio Internazionale, che, nelle Linee Direttrici per l’attività promozionale del 2007, ha indicato il Brasile come Paese d’importanza strategica e prioritaria per la promozione del Made in Italy, insieme agli altri Paesi facenti parte dell’acronimo BRIC, ovvero Cina, India e Russia. Per raggiungere questo obiettivo, è necessario, in primo luogo, intensificare con azioni mirate la co-

A INTERVENÇÃO DE EDOARDO POLLASTRI, PRESIDENTE DA ASSOCAMERESTERO E DA CÂMARA DE COMÉRCIO

atual contexto internacional aparece animado pela performance econômico-comercial de alguns países, que com um crescimento constante, representam enfim referências essenciais para o futuro das relações econômicas mundiais. É o caso do Brasil, um país que em 2006 conheceu uma taxa de crescimento do Pib de 3.6%, destinado a atingir, segundo as previsões, mais 4% em 2007. As enormes potencialidades do mercado brasileiro representam uma oportunidade para a Itália, chamada, portanto, a dar um novo impulso às relações que tradicionalmente a unem a este país. A Itália e o Brasil são de fato ligados, antes que por importantes relações de negócios, por grandes vínculos de caráter histórico e cultural, alimentados pela presença no território brasileiro de uma consistente comunidade de origem italiana. Também em uma área em que a erradicação das business communities italianas aparece tão

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consolidada, não podem porém, ser esquecidos a manutenção e a aquisição de importantes quotas de mercado para as nossas produções, e um preciso e atualizado conhecimento do sistema econômico italiano. Entretanto de fato, de um ponto de vista econômico, o Brasil representa no interior da Área Mercosul o principal destino das nossas exportações, absorvendo 72% das exportações italianas, com uma taxa de incremento de+14% no período 2003-2006, existem ainda amplas margens de melhoramento para a nossa penetração econômico-comercial no país. Por outro lado, a importância em favorecer a internacionalização das empresas italianas neste país foi reconhecida e solicitada também pelo Ministério do Comércio Internacional, que em sua linhas diretrizes para as atividades promocionais de 2007, indicou o Brasil como país de importância estratégica e prioritária para a promoção do Made in Italy, juntamente aos outros países pertencentes

ao acrônimo BRIC, ou seja China, Índia e Rússia. Para atingir este objetivo, é necessário, em primeiro lugar, intensificar com ações que visem o conhecimento que se tem no Brasil do tecido produtivo italiano, tornando-o visível in todas as suas especificidades e potencialidades. Também as empresas italianas necessitam de informações mais atualizadas sobre os mercados externos, para poder promover de modo eficaz o seu produto. Atingindo o gap informativo que interessa ambas as partes, se elimina, de fato, um primeiro importante obstáculo à internacionalização das empresas italianas e se facilita o seu ingresso em um mercado estrangeiro. Deste ponto de vista, a experiência das CCI no Brasil pode ser significativa e oferecer uma contribuição de elevado valor agregado. Em virtude da sua erradicação no território brasiliano, estas conseguem, na realidade, decodificar, e freqüentemente antecipar, as tendências de desenvolvi-

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ITALO-BRASILIANA, E SENATORE NELLA CIRCOSCRIZIONE ESTERO – AMERICA MERIDIONALE

stile di vita italiano noscenza che si ha in Brasile del tessuto produttivo italiano, al fine di renderlo visibile in tutte le sue specificità e potenzialità. Per parte loro, anche le imprese italiane necessitano di informazioni più puntuali sui mercati esteri, così da poter promuovere in modo efficace il loro prodotto. Colmando il gap informativo che interessa ambo le parti, si elimina, infatti, un primo importante ostacolo all’internazionalizzazione delle imprese italiane e si facilita il loro ingresso in un mercato straniero. Da questo punto di vista, l’esperienza delle Camere di Commercio Italiane in Brasile può risultare significativa ed offrire un contributo dall’elevato valore aggiunto. In virtù del loro radicamento sul territorio brasiliano, esse riescono, infatti, a decodificare, e spesso ad anticipare, i trend di sviluppo e le esigenze del mercato in cui operano, creando costantemente punti di contatto e possibilità d’intervento per le PMI italiane. Questa particolare sensibilità trova riscontro e, al tempo stesso, viene progressivamente alimentata dalle attività portate avanti dalla Camera di Commercio Italiana di San Paolo e dalle sue “consorelle” di Belo Horizonte, Porto Alegre e Rio de Janeiro, che assicurano un’ampia copertura dell’intero mercato brasiliano. L’attività e i servizi offerti dalle CCIE presenti in Brasile si traducono non solo in servizi specialistici di assistenza alle imprese per la conclusione di contratti d’affari, per la partecipazione a missioni imprenditoriali ed eventi fieristici, ma anche in progetti e iniziative innovative che, attraverso un approccio integrato, intendono promuovere il prodotto italiano valorizzando l’origine e i luoghi del Made in Italy in cui viene concepito ed utilizzando come leve di promozione la cultura e lo stile di vita italiano che esso incorpora. Inoltre, i progetti delle CCIE brasiliane rispecchiano una duplice tendenza: da un lato, mirano a consolidare le posizioni già acquisite in settori quali agroalimentare, moda, abitare; dall’altro, intendono sviluppare collaborazioni e partnership industriali, universitarie e scientifiche più struttura-

Edoardo Pollastri

te e durature in comparti che rappresentano le nuove frontiere del mercato, in cui le imprese italiane stanno cercando di ritagliarsi un loro spazio. A titolo esemplificativo, basti pensare ai progetti che nel 2007 interesseranno settori come lo sviluppo di energia da fonti rinnovabili, le infrastrutture e i trasporti, la telemedicina, il wellness e l’industria collegata, l’ICT e l’applicazione di tecnologie per la tracciatura dei passeggeri e il monitoraggio dei capi di bestiame, il recupero dei crediti di carbonio, le bio e nanotecnologie, l’audiovisivo, la promozione della dieta mediterranea e del turismo da e verso l’America Latina. Questi progetti, che in alcuni casi vedono convergere attorno ad un medesimo focus progettuale di interesse trasversale anche Camere appartenenti ad altre aree geografiche, sono il frutto di un patrimonio di esperienza e di un metodo di lavoro maturati sul campo di cui le CCIE sono depositarie, e costituiscono il peculiare contributo che il network delle Camere di Commercio nel mondo è in grado di offrire nello sforzo comune che deve vedere tutti i soggetti chiamati per compiti d’istituto a promuovere il Made in Italy all’estero impegnarsi per favorire il recupero di competitività del nostro Paese.

CCIE IN BRASILE: COME CONTATTARLE Camara Italo-Brasileira de Comercio e Industria Av. Paulista, 2073 - Conjunto Nacional - Horsa II – 24° andar 01311-940 San Paolo Tel. +55.11.31790130 Fax +55.11.31790131, 31790138 e-mail: italcam@italcam.com.br www.italcam.com.br Camera Italo-Brasiliana di Commercio e Industria di Rio de Janeiro Av. Graça Aranha, 1 / 6° andar 20030-002 Rio de Janeiro Tel. +55.21.2262-9141 Fax +55.21.2262-2998 e-mail: info@camaraitaliana.com.br www.camaraitaliana.com.br

Camera di Commercio Italiana Rio Grande do Sul Brasile Avenida Cristovão Colombo, 2240, Complesso 801, Pal. Unicenter - Zona Floresta 90560-002 Porto Alegre Tel. +55.51.33374575 Fax +55.51.33376638 e-mail: ccirs@ccirs.com.br www.ccirs.com.br Camera Italo-Brasiliana di Commercio, Industria e Artigianato di Minas Gerais Rua Senador Milton Campos, 175 - piano M Vila da Serra 34000-000 Nova Lima Tel. +55.31.2123.4932 FAX: +55.31.2123.4933 e-mail: info@italiabrasil.com.br www.italiabrasil.com.br

ÍTALO-BRASILEIRA, E ELEITO SENADOR NA CIRCUNSCRIÇÃO EXTERIOR – REPARTIÇÃO AMÉRICA MERIDIONAL

mento e as exigências de mercado no qual através de uma abordagem integrada, pretendem atuam, criando constantemente pontos de con- promover o produto italiano valorizando a origem tato e possibilidade de intervenção para as PME e os locais do Made in Italy em que é concebido, utilizando como alavancas de promoção a cultura italianas. Esta particular sensibilidade encontra respos- e o estilo de vida italiano que este incorpora. Além disto, os projetos das CCIE brasileiras esta e, simultaneamente, é progressivamente alipelham uma tendência dumentada pelas atividades pla: por um lado, visam conlevadas adiante pela CâPaís chave da Área do solidar as posições já adquimara Ítalo-Brasileira de Mercosul, de importância ridas nos setores como Comércio de São Paulo e estratégica e prioritária para a agroalimentar, moda, habipelas outras Câmaras de promoção do Made in Italy, Belo Horizonte, Porto Alehistoricamente ligado ao nosso tação; por outro, pretendem desenvolver as colabogre e Rio de Janeiro, que País pela grande presença da asseguram uma ampla co- comunidade de origem italiana. rações e parcerias industriais, universitárias e científibertura de todo o mercado Um mercado fundamental, cas mais estruturadas e dubrasileiro. portanto, sobre o qual apostar. radouras em compartimenA atividade e os serviços tos que representam as nooferecidos pelas CCI presentes no Brasil se traduzem não só nos serviços vas fronteiras do mercado, nos quais as empreespecializados de assistência às empresas para a sas italianas estão buscando conseguir um próconclusão dos contatos de negócios, para a par- prio espaço. A título exemplificativo, basta pensar nos proticipação em missões empresariais e feiras, mas também em projetos e iniciativas inovadoras, que jetos que em 2007 interessaram setores como o

desenvolvimento de energia de fontes renováveis, as infraestruturas e os transportes, a telemedicina, o bem-estar e a indústria coligada, o ICT e a aplicação de tecnologias para o controle dos passageiros e o monitoramento das cabeças de gado, a recuperação dos créditos de carbono, as bio e nanotecnologias, o audiovisual, a promoção da dieta mediterrânea e do turismo da e para a América Latina. Estes projetos, que em alguns casos vêem convergir ao redor de um mesmo foco de projeto de interesse transversal também as Câmaras pertencentes a outras áreas geográficas, são o fruto de um patrimônio de experiência e de um método de trabalho amadurecidos no campo do qual as CCIE som depositárias, e constituem a peculiar contribuição que o network das Câmaras de Comércio no mundo é capaz de oferecer no esforço comum que deve envolver todos os sujeitos chamados para tarefas institucionais a promover o Made in Italy no exterior, empenharse para favorecer a recuperação da competitividade do nosso país.

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UN MERCATO POTENZIALMENTE RICCO ANCHE PER LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE ITALIANE

SACE, con le PMI sul mercato carioca

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n mercato verso il quale le esportazioni italiane, nel 2006, sono cresciute del 9% rispetto al 2005, raggiungendo i 2,2 miliardi di Euro. E per il quale le previsioni confermano questo trend: secondo uno studio realizzato da SACE e Oxford Economic Forecasting, le esportazioni Made in Italy in Brasile continueranno a sfiorare il +10% medio annuo almeno per i prossimi quattro anni. Un mercato potenzialmente ricco anche per le PMI italiane, a fianco delle quali si è schierata SACE, la Società che assicura il business italiano nel mondo: in marzo l’azienda ha siglato un accordo con Banco do Brasil per assicurare i finanziamenti a medio lungo-termine (fino ad un tetto massimo di 100 milioni di dollari) che l’istituto di cre-

Firmato con Banco do Brasil un accordo da 100 milioni di dollari per l’export italiano: SACE garantirà i finanziamenti alle aziende brasiliane che sceglieranno fornitori italiani

UM MERCADO POTENCIALMENTE RICO TAMBÉM PARA AS PEQUENAS E MÉDIAS EMPRESAS ITALIANAS

SACE, com as PME no mercado carioca m mercado do qual as exportações italianas, em 2006, cresceram 9% em relação a 2005, alcançando 2,2 bilhões de euros, e do qual as previsões confirmam esta tendência: de acordo com um estudo realizado pela SACE e pela Oxford Economic Forecasting, as exportações made in Italy no Brasil continuarão a mencionar os +10% médio anual pelo menos para os próximos quatro anos. Um mercado potencialmente rico também para as PME italianas, ao lado das quais se enfileirou a SACE, Sociedade que assegura o business italiano no mundo: em março, a empresa assinou um acordo com o Banco do Brasil para garantir os financiamentos a médio e longo prazo (até a um ápice máximo de 100 milhões de dólares) que o instituto de crédito brasileiro concederá às empresas que adquirem bens e serviços Made in Italy. Portanto, um acordo com o objetivo de prestar assistência à penetração das pequenas e médias empresas italianas em um mercado repleto de desafios quanto de oportunidades. A operatividade da SACE no Brasil é muito intensa – representando a presença italiana no país – e o seu total de seguros atualmente no país equivalem cerca de 1.275 milhões de euros, concentrados, sobretudo, nos setores de transportes, telecomunicações, infra-estruturas e de implantação. A exposição da SACE é relativa seja à operações de curto prazo que de médio e longo prazo, a favor de contrapartes não apenas corporates, mas também bancárias. Um elemento importanFoi assinado com o te, este, se pensarmos que, durante a missão do governo Banco do Brasil um Prodi que ocorreu em março no país, um dos problemas acordo de 100 mais destacados foi o da ausência de bancos italianos no milhões de dólares continente e no mercado brasileiro. para a exportação Eis porque, como explica Alessandro Castellano, Diitaliana: a SACE retor Geral da SACE, o acordo concluído com o Banco do garantirá os Brasil reveste um valor estratégico crucial: “O Brasil reprefinanciamentos senta um dos mercados de mais alta potencialidade para para as empresas as empresas italianas e com esta iniciativa, que pretende brasileiras que favorecer a penetração das pequenas e médias empresas escolherem no mercado brasileiro, a SACE confirma poder desenvolfornecedores ver um papel estratégico na afirmação do Made in Italy e italianos de ser parceira chave asseguradora para as principais instituições financeiras italianas e internacionais”.

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dito brasiliano concederà alle imprese che acquistano beni e servizi Made in Italy. Un accordo, quindi, con lo scopo di sostenere la penetrazione delle piccole imprese italiane in un mercato ricco di sfide quanto di opportunità. L’operatività di SACE nei confronti del Brasile è molto intensa – rispecchiando la presenza italiana nel Paese – e gli impegni in essere sono pari a circa 1.275 milioni di euro, concentrati soprattutto nei settori dei trasporti, delle telecomunicazioni, delle infrastrutture e dell’impiantistica. L’esposizione di SACE è relativa sia ad operazioni a breve termine che a medio e lungo termine, a favore di controparti non solo corporate ma anche bancarie. Un elemento importante, questo, se pensiamo che, durante la missione del governo Prodi che si è svolta a marzo nel Paese, uno dei problemi più sottolineati è stato quello dell’assenza di banche italiane nel continente e sul mercato brasiliano. Ecco perché, come spiega Alessandro Castellano, Direttore Generale di SACE, l’accordo concluso con Banco do Brasil riveste un valore strategico cruciale: “Il Brasile rappresenta uno dei mercati di sbocco a più alta potenzialità per le imprese italiane e con questa iniziativa, che intende favorire la penetrazione delle piccole e medie imprese sul mercato brasiliano, SACE conferma di poter svolgere un ruolo strategico nell’affermazione del Made in Italy e di essere partner assicurativo chiave per le principali istituzioni finanziarie italiane ed internazionali”.

Alessandro Castellano


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UN MERCATO ENORME, CHE OFFRE GRANDI OPPORTUNITÀ

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e opportunità che offre il mercato brasiliano alle aziende italiane sono notevoli: è un Paese ricchissimo di risorse naturali, con una popolazione di 190 milioni di persone (e, di queste, almeno 30 milioni dispongono di un reddito paragonabile a quello europeo) e vicino all’Italia per cultura e tradizioni (del resto, in Brasile vivono 25 milioni di cittadini di origine italiana). SIMEST, la finanziaria pubblico privata che promuove lo sviluppo delle imprese italiane all’estero, ha affiancato numerose imprese italiane in Brasile, soprattutto negli ultimi 5 anni, attraverso la partecipazione diretta e gli altri strumenti per l’internazionalizzazione che gestisce, quali l’export credit, lo sviluppo commerciale e gli studi di fattibilità. Inoltre, dallo scorso anno, è operativo anche in Brasile il Fondo pubblico di Venture Capital. Si tratta di un “equity fund” che si aggiunge all’intervento di SIMEST per la partecipazione al capitale sociale degli investimenti esteri delle imprese italiane. Questo consente una partecipazione complessiva fino ad un massimo del 49% del capitale sociale dell’impresa estera. I settori in cui sono attive le aziende italiane in Brasile, affiancate da SIMEST, sono quelli tradizionali, in cui l’Italia è riconosciuta tra i leader a livello mondiale: il meccanico ed elettromeccanico, il chimico-farmaceutico, il legno-arredamento, l’agro-alimentare, il tessile abbigliamento. Un ostacolo che spesso incontrano le aziende italiane, soprattutto le PMI, che decidono di investire in Brasile, è quello dell’alto costo del denaro. SIMEST, per venire incontro alle loro esigenze, grazie alla consolidata conoscenza del mercato brasiliano, ha cercato delle soluzioni idonee da offrire agli investitori italiani. Per questo motivo, lo scorso anno, ha siglato tre accordi: con il Banco Nacional de Desenvolvimento, controllato dal governo federale brasiliano, e con due istituzioni finanziarie multilaterali – la Interamerican Investment Corporation e la Corporation Andina de Fomento. Infine SIMEST ha partecipato ad un importante progetto che è stato realizzato del “Polo Mobiliero” di Uberlandia, che certamente rappresenta un interessante modello di internazionalizzazione per le PMI. Un gruppo di 15 aziende del Triveneto del settore legno/arredamento ha costituito una società in Brasile a Uberlandia, di cui è partner SIMEST, per produrre mobili di stile italiano di qualità media e medio-alta per il mercato interno. La società, oltre a produrre, si occupa anche della commercializzazione dei prodotti e ha creato una rete commerciale molto capillare nel Paese, riuscendo ad inserirsi in piccole catene e negozi singoli.

Vuoi investire in Brasile? Arriva SIMEST Numerose le agevolazioni e le iniziative di sostegno a favore delle PMI che vogliono investire nel Paese sudamericano

Massimo D’Aiuto, Direttore Generale di SIMEST

UM MERCADO ENORME, QUE OFERECE GRANDES OPORTUNIDADES

Quer investir no Brasil? Chega a SIMEST s oportunidades que o mercado brasileiro oferece às empresas italianas são consideráveis: é um país riquíssimo em recursos naturais, com uma população de 190 milhões de habitantes (e, destes, pelo menos 30 milhões dispõem de uma renda compatível àquela européia) e é próximo à Itália em relação à cultura e tradições (além disso, no Brasil vivem 25 milhões de cidadãos de origem italiana). A SIMEST, financeira pública-privada que promove o desenvolvimento das empresas italianas no exterior, aproximou várias empresas italianas no Brasil, sobretudo, nos últimos cinco anos, através da participação direta e de outros instrumentos para a internacionalização que administra como, por exemplo, o crédito de exportação, o desenvolvimento comercial e os estudos de viabilidade. Além disso, desde do ano passado, também atua no Brasil o Fun- São várias as do Público para Capital de Risco. Trata-se de um “equity fund” que se facilitações e as agrega à atividade da SIMEST para a participação no capital social dos iniciativas de investimentos externos de empresas italianas. Isto permite uma par- apoio a favor ticipação total de até no máximo 49% no capital social da empresa es- das PME que trangeira. Os setores dos quais são ativas as empresas italianas no querem investir Brasil, coligadas à SIMEST, são aqueles tradicionais, no qual a Itália é no país sulreconhecida entre os líderes a nível mundial: o mecânico e o eletro- americano mecânico, o químico/farmacêutico, o madeira/decoração, o agroalimentar, e o têxtil/confecção. Um obstáculo que freqüentemente as empresas italianas, sobretudo, as PME que decidem investir no Brasil encontram é aquele do alto custo do dinheiro. A SIMEST, para atender às suas exigências, graças ao consolidado conhecimento do mercado brasileiro, buscou soluções idôneas para oferecer aos investidores italianos. Por este motivo, no ano passado, assinou três acordos: com o Banco Nacional de Desenvolvimento, controlado pelo governo federal brasileiro, e com duas instituições financeiras multilaterais – a Interamerican Investment Corporation e a Corporation Andina de Fomento. Enfim, a SIMEST participou de um projeto que foi realizado pelo “Pólo Moveleiro” de Uberlândia, que certamente representa um modelo interessante de internacionalização para as PME. Um grupo de 15 empresas de Triveneto do setor de madeira/decoração constituiu uma sociedade no Brasil em Uberlândia, da qual a SIMEST é parceira, para produzir móveis ao estilo italiano de qualidade média a médio-alta para o mercado interno. A empresa, além de produzir, também se ocupa da comercialização dos produtos e criou no país uma rede comercial muito minuciosa conseguindo inserir-se em pequenas cadeias e em negócios específicos.

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SUCCESSO PER IL PADIGLIONE “GREATER ROME AND LAZIO REGION” SUCESSO PARA O PAVILHÃO “GREATER ROME AND LAZIO REGION” NO MIPIM

O Sistema Lazio, de Cannes para o resto do mundo presença da Região Lazio ao MIPIM 2007 se insere em um contexto novo e extremamente dinâmico. Este ano, pela primeira vez, se afirma concretamente a vontade de fazer sistema, um elemento estratégico nas políticas e nas ações de marketing territorial que a Sviluppo Lazio ativa na indicação deste Assessorado, também graças à utilização dos recursos comunitários”. Esta foi a declaração feita na véspera da abertura do MIPIM, o principal salão internacional do setor imobiliário e do desenvolvimento urbano realizado em Cannes no mês de março passado, por Raffaele Ranucci, Assessor de Desenvolvimento Econômico, Pesquisa Cientifica, A “lógica de equipe” premia Inovação e Turismo da o que demonstrou o grande Região Lazio. pavilhão regional montado Há pouco mais de um na ocasião do principal mês e com resultados nas salão internacional do mãos, a lógica da “equi- setor imobiliário pe” premiou o pavilhão “Greater Rome and Lazio region”, com 800 metros quadrados expositivos que reuniram o Município de Roma, a Câmara de Comércio de Roma, a Região Lazio através da Sviluppo Lazio e a Província de Roma através da ASP, Agência de Desenvolvimento da Província de Roma. Uma prestigiada representação institucional que, junto a vários operadores privados, propôs aos players internacionais os principais projetos públicos e privados de transformação urbana da área romana, as grandes intervenções de infra-estrutura de Lazio e as melhores oportunidades de investimento presentes nas áreas do Objetivo 2 da região “dedicadas” aos grandes investidores nacionais e internacionais. A frente de um total de 26.210 visitantes registrados no MIPIM 2007, 4.630 foram os acessos ao pavilhão “Greater Rome and Lazio region”, a um total de 3.933 pessoas provenientes de 1.963 empresas e entidades originárias de aproximadamente 68 países diferentes. Em particular, este ano, se assistiu a uma forte presença de investidores vindos da Europa Centro-Oriental e a um aumento de expositores vindos de Singapura, México, Oriente Médio, Índia, Rússia e Brasil – estes últimos, em particular, países em que o “Sistema Lazio” observa com grande atenção. Portanto, um contexto ideal para a promoção do “Sistema Lazio” e das 22 oportunidades de investimento presentes no portfólio da Sviluppo Lazio (agência regional que desde 1999 se ocupa do desenvolvimento territorial e atração de investimentos de Lazio) nos setores de excelência regionais: high-tech, logística, turismo e parques industriais, os mais dinâmicos a nível internacional juntamente ao aeroespacial e às biociências. Em três dias e meio de feira, em seu stand dentro do pavilhão, a Sviluppo Lazio realizou mais de 400 contatos, recebendo mais de 120 encontros “personalizados”. Um papel de protagonista que o “Sistema Lazio” desenvolve já há alguns anos no grande mercado internacional, confirmado pelas mais de 500 multinacionais que escolheram o território da Região Lazio como meta de estabelecimento e cujas razões também se baseiam numa economia dinâmica (Pib com crescimento maior em relação à média nacional e exportação com aumento de +8,2% de 2005 a 2006) e una mãode-obra entre as mais especializadas da Itália.

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Il Sistema Lazio in vetrina al Mipim di Cannes La “logica di squadra” premia, come ha dimostrato il grande padiglione regionale allestito in occasione del principale salone internazionale del real estate

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a presenza della Regione Lazio al MIPIM 2007 si inserisce in un contesto nuovo e fortemente dinamico. Quest’anno, per la prima volta, si afferma concretamente la volontà di fare sistema, elemento strategico nelle politiche e nelle azioni di marketing territoriale che Sviluppo Lazio attiva su indicazione di questo Assessorato, grazie anche all’utilizzo delle risorse comunitarie”. Questo quanto aveva dichiarato, alla vigilia dell’apertura del MIPIM, il principale salone internazionale del real estate e dello sviluppo urbano svoltosi a Cannes nello scorso mese di marzo, Raffaele Ranucci, Assessore allo Sviluppo Economico, Ricerca Scientifica, Innovazione e Turismo della Regione Lazio. A poco più di un mese, risultati alla mano, la logica di “squadra” ha premiato il padiglione “Greater Rome and Lazio region”, 800 metri quadrati espositivi che hanno riunito il Comune di Roma, la Camera di Commercio di Roma, la Regione Lazio con Sviluppo Lazio e la Provincia di Roma con l’ASP, l’agenzia di Sviluppo della Provincia di Roma. Una prestigiosa rappresentanza istituzionale che, insieme a numerosi operatori privati, ha proposto ai players internazionali i principali progetti pubblici e privati di trasformazione urbana dell’area romana, i grandi interventi infrastrutturali del Lazio e le migliori opportunità di investimento presenti nelle aree Obiettivo 2 della regione “dedicate” ai grandi investitori nazionali ed internazionali. A fronte di un totale di 26.210 di visitatori registrati al MIPIM 2007, 4.630 sono stati gli accessi al padiglione “Greater Rome and Lazio region”, per un totale di 3.933 persone provenienti da 1.963 società e enti con origine da ben 68 differenti Paesi. In particolare, quest’anno si è assistito ad una forte presenza di investitori provenienti dai Paesi dell’Europa Centro-Orientale e un incremento di espositori di Singapore, Messico, Medio Oriente, India, Russia e Brasile – questi ultimi, in particolare, Paesi a cui il Sistema Lazio guarda con grande attenzione. Un contesto ideale, quindi, per la promozione del Sistema Lazio e delle 22 opportunità di investimento presenti nel portafoglio di Sviluppo Lazio (l’agenzia regionale che dal 1999 si occupa di sviluppo territoriale e attrazione investimenti del Lazio) nei settori di eccellenza regionali: high-tech, logistica, turismo e parchi industriali, i più dinamici a livello internazionale assieme all’aerospaziale e alle bioscienze. In tre giorni e mezzo di fiera, nel suo stand all’interno del padiglione, Sviluppo Lazio ha sviluppato più di 400 contatti, ospitando oltre 120 incontri “personalizzati”. Un ruolo da protagonista che il Sistema Lazio svolge ormai da qualche anno nel grande mercato internazionale, confermato dalle oltre 500 multinazionali che hanno scelto il territorio laziale come meta di insediamento e le cui ragioni si basano anche su un’economia dinamica (Pil con crescita maggiore rispetto alla media nazionale ed export in aumento: +8,2% dal 2005 al 2006) e una manodopera tra le più specializzate d’Italia.

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LE INIZIATIVE DELLA REGIONE A FAVORE DELLE PMI

Con il Made in Lazio superiamo gli oceani “S

ostenere le piccole e medie imprese del Lazio in generale, ma soprattutto aiutarle a superare gli oceani della concorrenza e affrontare con maggiore sicurezza gli ostacoli posti dalla globalizzazione”. Questo, in sintesi, il pensiero di Francesco De Angelis, Assessore alle PMI, commercio e artigianato della Regione Lazio. Un oceano che non è solo metaforico, perché il Brasile viene visto da De Angelis, come un mercato di enorme interesse. “Bisogna considerare innanzitutto il fatto che è un paese in crescita, con un potenziale enorme, come dimostrano le analisi compiute dai vari centri studi internazionali”, dichiara l’Assessore. “Poi va tenuto in debito conto che almeno un quinto della popolazione brasiliana ha un notevole potere d’acquisto. Infine che una buona parte dei suoi cittadini sono Italiani di seconda o terza generazione. Senza contare che, come in altri Paesi del mondo, i prodotti Made in Italy sono tenuti in alta considerazione per la loro qualità”. Per questa ragione la Regione Lazio sta agendo su tre fronti, innanzitutto con la creazione di un quadro normativo che nasca dal basso, per aiutare le imprese sui mercati e tutelare le produzioni delle aziende della regione. La Giunta ha inoltre approvato un bando che stanzia 5 milioni e 222 mila euro per fornire servizi alle piccole e medie aziende laziali che intendano operare all’estero, al quale si aggiunge la promozione di missioni all’estero per favorire lo sviluppo dell’impresa Lazio, e infine l’apertura di veri e propri sportelli regionali. Con una caratteristica peculiare di tutte le iniziative: “Vogliamo che la formula dei pro-

L’Assessore Francesco De Angelis illustra le linee guida dell’azione decisa dalla Giunta: quadro normativo, missioni e sportelli al servizio delle aziende per aiutarne la penetrazione in grandi mercati come quello carioca

Francesco De Angelis

REGIONE LAZIO Assessorato alle Pmi, Commercio e Artigianato

getti sia bidirezionale – spiega infatti l’Assessore – unisca cioè l’aspetto economico a quello della cooperazione”. Gli strumenti che la Regione Lazio sta mettendo in campo nel campo dell’internazionalizzazione sono diversi, e puntano soprattutto a colmare le differenze di carattere normativo che tuttora esistono, specialmente con i Paesi che, come il Brasile, godono di un’economia protetta da limiti all’importazione e elevati tassi doganali per favorire l’economia interna. La collaborazione con il Ministero del Commercio Internazionale, con l’ICE e con le Ambasciate è finalizzata a creare un sistema di sinergie in grado di creare un effetto di lunga durata per favorire l’internazionalizzazione delle imprese laziali ed una più agevole penetrazione dei prodotti Made in Lazio. La prima legge sul commercio estero del Lazio, l’avvio dello sportello regionale per l’internazionalizzazione delle attività produttive, gli incentivi studiati di concerto con le categorie per le PMI, si pongono quindi come altrettanti strumenti che, insieme al potenziamento degli accordi istituzionali e degli scambi commerciali con l’estero, già in questi mesi stanno rafforzando la dimensione internazionale del territorio laziale.

AS INICIATIVAS DA REGIÃO A FAVOR DAS PME

O Assessor Francesco De Angelis ilustra as linhas guia da ação decidida pela Assembléia Legislativa Regional: quadro normativo, missões e desks a serviço das empresas para ajudar a penetração em grandes mercados como o carioca

Com o “Made” na Região Lazio superamos os oceanos

ustentar as pequenas e médias empresas do Lazio em geral, mas sobretudo ajuda-las a superar os oceanos da concorrência e enfrentar com maior segurança os obstáculos colocados pela globalização”. Este foi, em síntese, o pensamento de Francesco De Angelis, Assessor às PME, comércio e artesanato da Região Lazio. Um oceano que não é só metafórico, pois o Brasil é visto por De Angelis, como um mercado de enorme interesse. “É preciso considerar sobretudo o fato de ser um país em crescimento, com um potencial enorme, como demonstram as análises efetuadas por vários centros de estudos internacionais”, declara o Assessor. “Deve ser considerado que pelo menos um quinto da população brasileira possui um notável poder aquisitivo. Enfim, que uma boa parte dos seus cidadãos são Italianos de segunda ou terceira geração. Sem contar que como em outros países do mundo, os produtos Made in Italy são extremamente considerados pela sua qualidade”. Por esta razão a Região Lazio está atuando sobre três frontes, sobretudo com a criação de um quadro normativo que nasça de baixo, para ajudar as empresas nos mercados e tutelar as produções das empresas da região. A Assembléia também aprovou um edital que destina a quantia de E 5.222.000,00 para prestar serviços às pequenas e médias empresas da

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Região Lazio, que pretendem atuar no exterior, ao qual acrescenta-se a promoção de missões no exterior para favorecer o desenvolvimento da empresa Lazio, e enfim a abertura de verdadeiros e próprios desks regionais. Com uma característica peculiar de todas as iniciativas: “Desejamos que a fórmula dos projetos seja bidirecional – explica de fato o Assessor – una o aspecto econômico ao da cooperação”. Os instrumentos que a Região Lazio está utilizando no campo da internacionalização são diversos, e apontam principalmente para a redução das diferenças de caráter normativo que existem atualmente, especialmente com os países que como o Brasil, gozam de uma economia protegida por limites à importação e elevadas taxas alfandegárias para favorecer a economia interna. A colaboração com o Ministério do comércio internacional, com o ICE e com as Embaixadas tem a finalidade de criar um sistema de sinergias capazes de criar um efeito de longa duração, para favorecer a internacionalização das empresas da Região Lazio e uma penetração mais ágil dos produtos Made in Lazio. A primeira lei sobre o comércio exterior do Lazio, o início do desk regional para a internacionalização das atividades de produção, os incentivos estudados de acordo com as categorias para as PME, se colocam portanto como outros instrumentos, que juntamente ao reforço dos acordos institucionais e das trocas comerciais com o exterior, já nestes meses, estão reforçando a dimensão internacional do território desta região.


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TAV BRASILE, UN PROGETTO DA OLTRE 9 MILIARDI DI DOLLARI

La toscana Italplan fa “correre” il Brasile di Ghileana Galli

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l più grande progetto di infrastruttura ferroviaria del mondo”. Questa la dichiarazione del senatore Edoardo Pollastri, eletto nella circoscrizione estero ripartizione America Meridionale nonché Presidente di Assocamerestero, a margine della presentazione del progetto “Treno ad alta velocità San Paolo-Rio de Janeiro”, già salutato come un’importante iniziativa a rafforzamento dei rapporti economicocommerciali tra Italia e Brasile. Dietro questo progetto, vi è infatti un’azienda toscana, la Italplan, presieduta da Giorgio Nucci, già da tempo protagonista di una fervente attività internazionale – in Argentina, Messico, Cina. Ed è proprio il Presidente Nucci a parlarci di questo progetto definendolo “il più importante che sia mai stato sviluppato per l’alta velocità: prevede infatti la costruzione di una nuova linea ferroviaria a doppio binario di 403 chilometri che unirà le due città brasiliane in meno di 90 minuti, raggiungendo una velocità media di 285 chilometri all’ora”. Un progetto, quindi, imponente, per il quale è stato previsto un investimento totale di 9 miliardi di dollari, “anche se la cifra – come spiega Nucci – potrebbe leggermente aumentare, visto che il primo studio del progetto risale al 2002”. Ma, al di là del valore che ricopre di per sé, costituisce anche un’importante opportunità per una riqualificazione delle due città coinvolte, e per un miglioramento della qualità di vita. “Per la realizzazione di quest’opera – spiega ancora il Presidente dell’Italplan – verranno infatti costruiti lungo l’intero percorso 105 chilometri

Approvato dal Governo brasiliano, il progetto della società aretina per il nuovo “Treno ad alta velocità San Paolo-Rio de Janeiro” apre importanti opportunità anche per le aziende italiane del settore

Stazione di San Paolo

di viadotti e 133 chilometri di tunnel; inoltre è prevista la costruzione di una nuova stazione ferroviaria a San Paolo, progetto che costituisce anche una prestigiosa occasione per ridefinire e riqualificare un luogo centrale della città, che ricoprirà un ruolo non solo di moderno centro di interscambio, ma anche di punto nodale per rinnovare l’immagine urbana e stimolare la rivitalizzazione del quartiere, attualmente degradato. Lo stesso succederà a Rio, dove è prevista la riqualificazione dell’attuale stazione e dell’area circostante. Non bisogna inoltre dimenticare che questo progetto permetterà di far muovere circa 32 milioni di persone all’anno, unendo due tra le città più popolose, attive e turistiche del Paese, con conseguenze importanti anche in termini di congestione del

traffico”. Ora che il gruppo di lavoro istituito dal Governo brasiliano per l’analisi del progetto ha giudicato fattibile la proposta dell’Italplan, il Presidente della statale Valec, la principale compagnia ferroviaria del Paese, ha dichiarato che a breve verrà emanato il bando per l’assegnazione dei lavori. E questo potrà aprire numerose opportunità anche per le aziende italiane. Come infatti spiega ancora il Presidente Nucci, “il Governo italiano ha già dimostrato forte interesse per la realizzazione di quest’opera, e di sicuro cercherà di coinvolgere nella gara le aziende nazionali. Del resto, in Italia abbiamo imprese in grado di rispondere con successo alle esigenze del progetto, sia in termini di dimensioni, sia per quanto riguarda le competenze richieste”.

TAV BRASIL, UM PROJETO DE MAIS DE 9 BILHÕES DE DÓLARES

A toscana Italplan faz o Brasil “correr” maior projeto de infra-estrutura ferroviária do mundo”. Esta é a de- curso 105 quilômetros de viadutos e 133 quilômetros de túnel; além disso, esclaração do senador Edoardo Pollastri, eleito na circunscrição ex- tá prevista a construção de uma nova estação ferroviária em São Paulo, projeterna da repartição América Meridional e também Presidente da to que também constitui uma prestigiosa ocasião para redefinir e Assocamerestero, referente à apresentação do projeto “Trem de alta velocida- re-qualificar um local central na cidade, que recobrirá um papel não apenas de um centro moderno de intercâmbio, mas também de ponto nodal para renovar de São Paulo-Rio de Janeiro”, já considerado como uma importante iniciativa de reforço para as relações econômico-comerciais entre a imagem urbana e estimular a revitalização do quarteirão, atualmente degradado. O mesmo acontecerá no Rio, onde está prevista a a Itália e o Brasil. Por trás deste projeto, há na verdade, re-qualificação da atual estação e da área circunstante. uma empresa da região Toscana, a Italplan, presidida por Aprovado pelo Governo Vale lembrar que, além disso, este projeto permitirá que Giorgio Nucci, já há algum tempo, protagonista de uma brasileiro, o projeto da cerca de 32 milhões de pessoas por ano circulem, uninfervente atividade internacional – na Argentina, México e empresa de Arezzo para o China e, é justamente o Presidente Nucci a falar deste novo “Trem de alta velocidade do duas das cidades mais populosas, ativas e turísticas do país, com conseqüências projeto definindo-o como “o mais importante jamais deSão Paulo-Rio de Janeiro” importantes também em termos de congestão do tráfesenvolvido para a alta velocidade: de fato, prevê a constambém abre importantes go”. Agora que o grupo de trabalho instituído pelo Gotrução de uma nova linha ferroviária de trilho duplo com oportunidades para as verno brasileiro para a análise do projeto considerou viá403 quilômetros que unirá as duas cidades em menos de empresas italianas do setor vel a proposta da Italplan, o Presidente da estadual Valec, 90 minutos, atingindo uma velocidade média de 285 a principal empresa ferroviária do país, declarou que brevemente será emanaquilômetros por hora”. Portanto, um projeto imponente, do qual foi previsto um investimento total de nove bilhões de dóla- do o edital para a distribuição dos trabalhos, e isto poderá abrir várias oportures, “mesmo que a cifra – como explica Nucci – poderia levemente aumentar, nidades também para as empresas italianas. Como, de fato, ainda explica o visto que o primeiro estudo do projeto é de 2002”. Mas, além do valor que co- Presidente Nucci, “o Governo italiano já demonstrou um forte interesse para a bre por si só, também constitui uma importante oportunidade para uma re-qua- realização desta obra, e seguramente procurará envolver na competição as empresas nacionais. Além disso, na Itália temos empresas capazes de atenlificação das duas cidades envolvidas, e para um der com sucesso às exigências do projeto, seja em termos de dimensões que, melhoramento da qualidade de vida. “Para a realização desta obra – prossegue o Presidente da Italplan – serão construídos ao longo de todo o per- em relação às competências solicitadas”.

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LA SOCIETÀ ITALIANA SI IMPONE IN BRASILE TRAMITE ENEL BRASIL PARTICIPAÇÕES

Enel sempre più forte, anche in Sud America di Antonello Cammisecra, Responsabile Business Development di Enel Brasil

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In seguito all’acquisizione di dieci società del gruppo Rede, Enel rafforza la sua presenza nel continente sudamericano

a “storia brasiliana” di Enel è molto recente: è il 6 ottobre 2006 quando la società italiana per l’elettricità e il gas acquisisce, tramite Enel Brasil Participações, dieci società del gruppo Re- con lo sviluppo di nuovi impianti idroelettrici ed eolici. Un’ulteriore de, che possiedono 20 impianti mini-idro con una opportunità di sviluppo deriva dalla notevole espansione in Brasile capacità installata complessiva di circa 92 MW. della produzione di bio-combustibili (alcol e biodisel) prodotti da L’acquisizione delle 10 società ha incrementato il coltivazioni quali la canna da zucchero, i cui residui sono utilizzaportafoglio idroelettrico Enel con le 20 centrali ubicate in 3 stati del bili per la generazione di energia elettrica. Brasile: 9 impianti (37,6 MW) nello Stato del Mato Grosso, 8 (50,1 Tutto ciò si inquadra nella strategia di Enel tesa a raggiungere MW) nello Stato del Tocantins; 3 (4,7 MW) nello Stato di San Paolo. standard ambientali e di efficienza sempre più elevati e confermare Con quest’accordo, Enel prosegue nella sua strategia globale di svi- la propria leadership nelle fonti rinnovabili. luppo delle fonti rinnovabili anche per cogliere le nuove opportunità A tal fine, Enel ha previsto un investimento di 4,1 miliardi di euche il protocollo di Kyoto offre a chi si impegna nel contenimento del- ro in Italia e all’estero, da qui al 2011, per arrivare a ricavare da acle emissioni di gas effetto-serra, in particolare nei Paesi emergenti, ed qua, sole, vento e calore della terra oltre il 30% di tutta l’energia proentra nel promettente mercato dell’energia elettrica del Brasile, il dotta. Per aumentare la potenza disponibile sono pronti 3,3 mimaggiore per dimensioni e tassi di crescita del Sud America. Il Bra- liardi di euro, con 1700 MW di capacità aggiuntiva in Italia e all’esile ha da tempo avviato un stero. A questi si aggiungono processo di liberalizzazione circa 800 milioni di euro inENEL IN CENTRO E SUD AMERICA e privatizzazione del settore. vestiti in nuovi progetti ad Enel è presente nel continente latinoamericano attraverso Enel Latin La forte crescita della doelevato contenuto di innovaAmerica, che opera esclusivamente nel settore dell’energia rinnovabile. manda richiede nuova capazione. In Costa Rica, Enel Latin America è titolare di partecipazioni in due cità di generazione, offrendo Il risultato? Oltre 4 milioni impianti idroelettrici (30 MW) e un campo eolico (24 MW). quindi buone opportunità di tonnellate di CO2 evitate In Nicaragua e in El Salvador, opera col partner La Geo,azienda leader nel settore geotermico latinoamericano, con un preciso d’investimento. all’anno, che vanno ad agobiettivo di crescita nel settore. Enel Brasil Participações si giungersi a quanto già conseIn Guatemala, ha tre impianti idroelettrici (75 MW). propone di cogliere queste guito da Enel in questi anni: In Cile, gestisce due impianti idroelettrici (87 MW) e sta conducendo opportunità, rafforzando la 12 milioni di tonnellate di le esplorazioni per lo sviluppo delle promettenti risorse geotermiche in sua presenza nel Paese sia CO2 in meno nell’ultimo partnership con Enap (Ente Petrolifero Nazionale). con possibili acquisizioni quinquennio, con una riduA Panama, ha acquistato il 49% della società di generazione EGE d’impianti idroelettrici, sia zione del 17%. Fortuna SA che dispone di 300 MW di capacità idroelettrica. THE ITALIAN AERONAUTIC ON THE FOREFRONT OF THE INDUSTRY

Enel cada vez mais forte, também na América do Sul “história brasileira” da Enel é muito recente: foi em 6 de outubro de aproveitar estas oportunidades e reforçar a sua presença no país seja com 2006, que a empresa italiana de eletricidade e gás adquiriu, através possíveis aquisições de instalações hidroelétricas quanto com o desenvolvida Enel Brasil Participações, dez empresas do grupo Rede que mento de novas instalações hidroelétricas e eólicas. Uma futura oportunidapossuem 20 instalações mini-hidros com uma capacidade total instalada de de de desenvolvimento deriva da considerável expansão no Brasil da produção de biocombustíveis (álcool e biodiesel) produzidos em cerca 92 MW. cultivos como o da cana-de-açúcar, cujos resíduos são utiliA aquisição das 10 empresas aumentou o portfólio hiLogo após a aquisição zados na geração de energia elétrica. Tudo isso se enquadra droelétrico da Enel com as 20 centrais situadas em três de dez empresas do na estratégia da Enel de alcançar padrões ambientais e de efiEstados do Brasil: nove instalações (37,6 MW) no Estado grupo Rede, a Enel ciência cada vez mais elevados e confirmar a própria lidedo Mato Grosso, oito (50,1 MW) no Estado do Tocantins e reforça a sua presença rança no que se refere à fontes renováveis. A este propósito, três (4,7 MW) no Estado de São Paulo. no continente a Enel previu um investimento de 4,1 bilhões de euros na ItáCom este acordo, a Enel segue com sua estratégia glosul-americano lia e no exterior, daqui até 2011, para chegar a extrair da água, bal de desenvolvimento de fontes renováveis também pado sol, do vento e do calor da terra mais de 30% de toda a ra aproveitar as novas oportunidades que o protocolo de Kyoto oferece a quem se empenha na contenção de emissões de gás de energia produzida. Para aumentar a potência disponível estão prontos 3,3 efeito-estufa, especialmente em países emergentes, e entrar no mercado bilhões de euros, com 1700 MW de capacidade acrescida na Itália e no extepromissor da energia elétrica do Brasil, o maior em dimensões e taxas de rior. A estes se juntam cerca de 800 milhões de euros investidos em novos crescimento da América do Sul. O Brasil, já há algum tempo, iniciou um pro- projetos de alto conteúdo de inovação. O resultado? Mais de quatro milhões cesso de liberalização e privatização do setor. O forte crescimento da de- de toneladas de CO2 evitadas por ano, que vão se juntar ao quanto já conmanda requer uma nova capacidade de geração oferecendo, portanto, boas seguido pela Enel nestes anos: 12 milhões de toneladas de CO2 a menos no oportunidades de investimento. A Enel Brasil Participações se propõe de último qüinqüênio, com uma redução de 17%.

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A ENEL NO CENTRO E SUL DA AMÉRICA A Enel está presente no continente latino-americano através da Enel Latin America, que atua exclusivamente no setor da energia renovável. Na Costa Rica, a Enel Latin America é a titular das participações em duas instalações hidroelétricas (30 MW) e em um campo eólico (24 MW).

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Na Nicarágua e em El Salvador atua em parceria com a La Geo, empresa líder no setor geotérmico latino-americano, com um objetivo preciso de crescimento no setor. Na Guatemala possui três instalações hidroelétricas (75 MW). No Chile administra duas instalações

hidroelétricas (87 MW) e está conduzindo as explorações para o desenvolvimento de promissores recursos geotérmicos em parceria com o Enap (Ente Petrolífero Nacional). No Panamá adquiriu 49% da empresa de geração EGE Fortuna SA que dispõe de 300 MW de capacidade hidroelétrica.


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DALLA LOMBARDIA, UN IMPEGNO CONCRETO PER LE IMPRESE ARTIGIANE

Il futuro dell’artigianato di qualità? È in Brasile Ne è convinto l’Assessore Domenico Zambetti, a parere del quale il mercato sudamericano, per cultura e realtà produttiva, rappresenta una grande opportunità per le nostre aziende

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l Brasile è da tempo uno dei nostri principali partner commerciali, ma offre ancora un ampio e promettente mercato, soprattutto per quanto riguarda il commercio dei prodotti tradizionali, quali la meccanica e le tecnologie, ma anche i beni di consumo e i prodotti agroalimentari, cavalli di battaglia italiani in molti mercati mondiali. Per questo, dobbiamo permettere alle nostre aziende di cogliere al meglio queste opportunità”. È, questa, l’opinione dell’Assessore all’Artigianato e Servizi della Regione Lombardia, Domenico Zambetti, promotore di una serie di importanti progetti che mirano a facilitare l’accesso delle imprese artigiane lombarde alla distribuzione estera. E il mercato sudamericano – e brasiliano, in particolare – offrirebbe, in questo senso, numerose opportunità, sia perché vi è un legame solido tra due aree geograficamente distanti ma culturalmente e storicamente vicine, sia perché il mercato brasiliano, per struttura e dimensioni, permette alle nostre imprese di proporsi competitivamente ai grandi importatori e distributori locali. Non bisogna inoltre dimenticare che le aziende possono contare su un’importante presenza in loco, ossia quella dell’ufficio Promos di San Paolo, antenna della Regione Lombardia nel Paese. “In seguito all’evoluzione del mercato – ha spiegato l’Assessore Zambetti – oggi le imprese minori, e in particolare quelle artigiane, sebbene spesso propongano un prodotto d’eccellenza e con un rapporto tra qualità e prezzo competitivo, sono poco presenti nella grande distribuzione. I motivi sono diversi, a partire dal fatto che non sono in grado di sostenere il peso di ingenti investimenti comunicativi e promozionali a copertura mondiale; allo stesso tempo, gli interlocutori sono sempre più spesso rappresentanti di multinazionali, che gestiscono i propri fornitori secondo logiche non locali, ma imposte dalla capogruppo straniera di riferimento”.

Artigianato locale brasiliano

A questa situazione va quindi trovata una soluzione, soprattutto perché, come tiene ancora a sottolineare l’esponente della Giunta lombarda, “il nostro tessuto produttivo, basato sulla piccola impresa innovativa, non può e non deve trascurare potenzialità inespresse o poco esplorate. Il design, l’arte, lo stile ed il gusto italiano sono sempre più apprezzati in un mondo che continua a riconoscere l’unicità di prodotti senza prezzo, rivolti alle classi sociali più elevate, ma desiderati da tutti. Questa passione per l’Italia, diffusa in ogni angolo del pianeta, è ancora più viva nei Paesi che ospitano le più grandi comunità di Italiani all’estero. E il Brasile è, senza dubbio, uno di questi mercati”.

DA LOMBARDIA, UM COMPROMISSO CONCRETO PARA AS EMPRESAS ARTESÃS

O futuro do artesanato de qualidade? É no Brasil Brasil, já há algum tempo, é um de nossos principais parceiros comerciais, contudo, ainda oferece um amplo e promissor mercado, sobretudo, em relação ao comércio de produtos tradicionais, como a mecânica e as tecnologias, mas também os bens de consumo e os produtos agro-alimentares, cavalos de batalha italianos em muitos mercados mundiais. Por isso, devemos permitir às nossas empresas aproveitar, da melhor maneira possível, estas oportunidades”. É esta, a opinião do Assessor de Artesanato e Serviços da Região Lombardia, Domenico Zambetti, promotor de uma série de importantes projetos voltados a facilitar o acesso das empresas artesãs da Lombardia à distribuição externa. E o mercado sul-americano – e brasileiro, em particular – ofereceria, neste sentido, várias oportunidades, seja porque se trata de um vinculo sólido entre duas áreas geograficamente distantes, mas culturalmente e historicamente próximas, seja porque o mercado brasi-

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leiro, por estrutura e dimensões, permi- freqüência representantes de multinate às nossas empresas de se propor cionais, que administram os próprios competitivamente aos grandes impor- fornecedores seguindo lógicas não lotadores e distribuidores locais. Além cais, mas impostas pela chefe do grudisso, vale lembrar que as empresas po estrangeira de referência”. A esta situação, portanto, enconpodem contar com uma importante presença local, ou seja, aquela do escri- trou-se uma solução, como ainda destório da Promos de São Paulo, antena taca o expoente da Comissão da Lombardia, “o nosso território produtivo, da Região Lombardia no país. baseado em uma pe“Em conseqüência da quena empresa inovaevolução do mercado – dora, não pode e nem explicou o Assessor Zamdeve negligenciar potenbetti – hoje as menores cialidades inexpressivas empresas e, em particuou pouco exploradas. O lar, aquelas artesãs, emDirezione Generale design, a arte, o estilo e o bora freqüentemente proArtigianato e Servizi gosto italiano são cada ponham um produto de excelência e com uma relação entre vez mais apreciados em um mundo qualidade e preço competitivo, são que continua a reconhecer a unicidade poucos presentes na grande distri- de produtos sem preço, voltados às classes sociais mais elevadas, mas debuição. Os motivos são diversos, a partir do sejados por todos. Esta paixão pela Itália, difundida em fato que não são capazes de sustentar o peso de consideráveis investimentos cada ângulo do planeta, é ainda mais comunicativos e promocionais de co- viva nos países que acolhem as maiobertura mundial; ao mesmo tempo, os res comunidades de italianos no exteinterlocutores são cada vez mais com rior e, o Brasil é, sem dúvida, um destes

Domenico Zambetti

O Assessor Domenico Zambetti está convencido de que o mercado sul-americano, por sua cultura e realidade produtiva, representa uma grande oportunidade para as nossas empresas

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BOVESPA: ESORDIO BOOM DI +10% PER LA CONTROLLATA BRASILIANA DEL GRUPPO

Terna cresce sul mercato brasiliano

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l Gruppo Terna, guidato dall’AD Flavio Cattaneo e dal Presidente Luigi Roth, gestisce in Brasile circa 2.500 chilometri di linee che collegano le aree del centro e del nord del Paese ed è il secondo operatore privato di trasmissione elettrica nazionale con l’8,2% dei ricavi del settore. Nell’ultimo anno ha rafforzato la sua posizione nell’area sudamericana proprio attraverso la quotazione alla Borsa di San Paolo di Terna Participações, la holding della capogruppo italiana, che controlla interamente le due società TSN e Novatrans Energia, titolari di concessioni trentennali per le attività di progettazione, realizzazione, esercizio, manutenzione e sviluppo di porzioni della rete di trasmissione nazionale. La decisione di Terna di quotare la controllata brasiliana è stata accolta con favore dal mercato e ha dato il via ad una vera e propria “caccia” all’ultimo certificato di deposito da parte di investitori brasiliani e non. La società ha incrementato l’offerta fino al massimo del 20%, grazie alla cosiddetta “hot issue” prevista dal diritto brasiliano e, alla fine dell’operazione, sono stati piazzati quasi 30 milioni di certificati al prezzo unitario di 21 reais (circa 7,8 euro), la parte più alta della forchetta di prezzo, per un totale di 627 milioni di reais, pari a circa 230 milioni di euro. L’escalation di consensi ha spinto il titolo ad un esordio boom di +10%. L’operazione ha portato nelle casse della capogruppo circa 255 milioni di reais (95 milioni di euro), mentre Terna Participações ha ottenuto un incasso lordo di 372 milioni di reais (circa 137 milioni di euro) rimasti nella disponibilità della holding per finanziare la

La quotazione di Terna Participações alla Bovespa Borsa di San Paolo. Da destra Flavio Cattaneo, AD Gruppo Terna, Luigi Roth, Presidente Gruppo Terna, Giovanni Giovannelli, Ceo Terna Participações

In seguito al positivo riscontro con cui è stata accolta la quotazione alla Borsa di San Paolo di Terna Participacoes, la società sta valutando eventuali altre opportunità in Sud America

crescita della società in Brasile. Per esempio, entro l’anno si terranno gare per l’assegnazione della costruzione di linee elettriche nel Paese. Ma non solo. In linea con la strategia di crescita del Gruppo, attraverso la ricerca di opportunità di business coerenti con la propria attività, con particolare attenzione alla qualità dei servizi offerti e all’efficienza economica finanziaria, la società ha tutte le carte in regola per valutare eventuali altre opportunità in Sud America, interessanti e a basso profilo di rischio.

TERNA PARTICIPAÇÕES

Il bilancio del 2006 (*) La holding brasiliana ha chiuso l’anno con un miglioramento del risultato operativo rispetto al 2005, che si riflette in un ebitda di 436,4 milioni di Reais, in crescita del 10,6%. I proventi della quotazione oltre a garantire una certa autonomia di sviluppo, hanno avuto l’effetto di diminuire del 30,2% il debito netto. Per il titolo l’anno si è chiuso con un guadagno di oltre il 14% (una crescita migliore dell’indice di riferimento Ibov che ha guadagnato il 12%) a 24,10 Reais contro i 21 del collocamento. Sarà distribuito un dividendo pari a 93.927.960,04 Reais (1,07 R$ per unit – corrispondente a un dividend yield annualizzato dell’8,9%) a saldo dell’acconto dividendo già distribuito lo scorso ottobre pari a 26.753.894,71 Reais. (*) dati elaborati secondo i principi contabili brasiliani BR GAAP

TERNA PARTICIPAÇÕES: O BALANÇO DE 2006 A holding brasileira fechou o ano com um melhoramento do resultado operacional em relação a 2005, que se reflete em um débito de 436,4 milhões de Reais, em aumento de 10,6%. Os lucros da cotação, além de garantir uma certa autonomia de desenvolvimento, obteve o efeito de reduzir em 30,2% o débito líquido. Para o título, o ano encerrou-se com um lucro de mais de 14% (um crescimento melhor no índice de referência Ibov que lucrou 12%) de 24,10 Reais contra os 21 da colocação. Será distribuído um dividendo equivalente a 93.927.960,04 Reais (1,07 R$ por unidade – correspondente a um dividendo anual de 8,9%) como saldo do dividendo sinal já distribuído em outubro passado equivalente a 26.753.894,71 Reais. (*) dados elaborados de acordo com os princípios contábeis brasileiros da BR GAAP

BOVESPA: BOOM INICIAL DE +10% PARA A REPRESENTANTE BRASILEIRA DO GRUPO

Terna cresce no mercado brasileiro

aumentou a oferta chegando ao máximo de 20%, graças à chamada “hot issue” prevista pelo direito brasileiro e, no final da operação, foram colocados quase 30 milhões de certificados ao preço unitário de 21 reais (cerca de 7,8 euros), a parte mais alta da escala de preço, de um total de 627 milhões de reais, equivalente a cerca de 230 milhões de euros. A escalação de acordos estimuGrupo Terna, dirigido pelo AD. Flavio Cattaneo e pelo Presidente Luigi lou o título a um boom inicial de +10%. A operação levou para os caixas da líRoth, administra no Brasil, cerca de 2.500 quilômetros de linhas que li- der do grupo cerca de 255 milhões de reais (95 milhões de euros), enquanto a gam as áreas do centro e do norte do país e é o segundo operador pri- Terna Participaçõesobteve uma receita bruta de 372 milhões de reais (cerca de vado de transmissão elétrica nacional com 8,2% das receitas do setor. No últi- 137 milhões de euros) que permanecem à disposição da holding para financiar mo ano, reforçou a sua posição na área sul-americana justamente por causa da o crescimento da sociedade no Brasil. Por exemplo, durante o ano, haverá ofersua cotação na Bolsa de São Paulo da Terna Participações, a holding da líder tas para a atribuição da construção de linhas elétricas no país. Mas não é só isdo grupo italiana, que controla inteiramente as duas empresas TSN e Novatrans so. Em linha com a estratégia de crescimento do Grupo, através da busca por Energia, proprietárias de concessões que ocorrem de trinta oportunidades de negócios coerentes com a própria em trinta anos, para atividade de projetos, realização, exerEm conseqüência da positiva atividade, com uma atenção particular à qualidade dos cício, manutenção e desenvolvimento de partes da rede de reação com a qual foi recebida serviços oferecidos e à eficiência econômica financeitransmissão nacional. A decisão da Terna de cotar a reprea cotação na Bolsa de São ra, a empresa tem todos os documentos em ordem pasentante brasileira foi recebida Paulo da Terna Participações, ra avaliar outras eventuais oportunidades na América favoravelmente pelo mercado e deu inicio a uma a empresa está avaliando verdadeira “caçada” no último certificado de depósito por outras eventuais oportunidades do Sul, interessantes e de baixo perfil de risco. parte de investidores brasileiros e estrangeiros. A empresa na América do Sul

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L’INTERVENTO DI GIUSEPPE TRIPOLI, SEGRETARIO GENERALE DI UNIONCAMERE

Brasile, un global player con cui confrontarsi INTERVENÇÃO DE GIUSEPPE TRIPOLI, SECRETÁRIO GERAL DE UNIONCAMERE

Brasil, um global player com o qual se confrontar estação de grande dinamismo que está vivendo a América Latina produziu nestes últimos anos taxas de aumento médio do PIB de 5%. Não se trata de um sucesso efêmero, mas de uma tendência que se consolidou, sobretudo no Brasil, país que adquiriu um papel de primeiro plano, não somente em nível regional, mas também no interior do complexo quadro da É necessário tornar economia mundial. Graças ao constante o diálogo início de importantes refor- iniciado, para colher as grandes mas estruturais, o Brasil representa enfim um global oportunidades que player com o qual a Itália è este país oferece chamada a se relacionar. A abordagem não pode ser exclusivamente aquela do confronto com um competidor, antes é preciso olhar o Brasil como a um mercado, que mesmo em virtude do crescimento que registra, oferece hoje, e ainda mais no futuro, uma concreta possibilidade de saída para o Made in Italy e um ponto de chegada para as empresas italianas. É neste contexto que se insere a ação desenvolvida pelo sistema das câmaras italianas, que garante sustentação às PME italianas empenhadas a criar espaços e a se radicar no tecido econômico brasileiro. Utilizando, a sua atividade de assistência e consultoria, da contribuição de estruturas como as empresas especiais para a internacionalização, as Câmaras de Comércio adotaram uma política promocional voltada não só para o incremento do intercâmbio comercial, mas também à realização de formas de colaboração empresarial. Nesta ótica se encontram iniciativas como a organização de missões empresariais do Brasil e para o Brasil, que se referem sejam aos tradicionais setores de excelência das produções italianas, sejam àqueles em que o confronto com a realidade brasileira pode ser a ocasião para criar um valor agregado em termos de aquisição de know-how, como o ICT e as energias renováveis. Estas Giuseppe Tripoli, ocasiões de contato direto entre operadoSegretario Generale res econômicos, predispostas também di Unioncamere em função da apurada obra de conhecimento desenvolvido pelos desks da Câmara, chegaram em alguns casos à conclusão de acordos de colaboração com as agências de desenvolvimento e as associações locais empenhadas em promover a internacionalização. É este um sinal de empenho concreto em tornar mais sólido e frutífero o vínculo entre os dois países, o Brasil e a Itália, que são geograficamente distantes, mas culturalmente e historicamente próximos. Considerando este modo de ver, é portanto necessário tornar constante o dialogo iniciado, para permitir às empresas italianas interceptar e colher as oportunidades oferecidas pelo mercado brasileiro.

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a stagione di forte dinamismo che sta vivendo l’America Latina ha prodotto in questi ultimi anni tassi di aumento medio del PIL pari al 5%. Non si tratta di un exploit effimero, ma di un trend che si è consolidato, soprattutto in Brasile, Paese che ha acquisito un ruolo di primo piano non soltanto a livello regionale, ma anche all’interno del complesso scacchiere dell’economia mondiale. Grazie all’avvio di importanti riforme strutturali, il Brasile rappresenta ormai un global player con cui l’Italia è chiamata a rapportarsi. L’approccio non può essere esclusivamente quello del confronto con un competitor, piuttosto occorre guardare al Brasile come ad un mercato che, proprio in virtù della crescita che registra, offre oggi, e ancora più in futuro, una concreta possibilità di sbocco per il Made in Italy e un punto di approdo per le imprese italiane. È in questo contesto che si inserisce l’azione svolta dal sistema camerale itaÈ necessario rendere liano, che garantisce sostegno alle PMI costante il dialogo italiane impegnate a crearsi spazi e a raavviato, per cogliere le dicarsi nel tessuto economico brasiliano. Avvalendosi, nella loro attività di asgrandi opportunità che sistenza e consulenza, del contributo di questo Paese offre strutture quali le Aziende Speciali per l’internazionalizzazione, le Camere di Commercio hanno adottato una politica promozionale volta non solo all’incremento dell’interscambio commerciale, ma anche alla realizzazione di forme di collaborazione imprenditoriale. In quest’ottica si collocano iniziative come l’organizzazione di missioni imprenditoriali da e verso il Brasile, che riguardano sia i tradizionali settori di eccellenza delle produzioni italiane, sia quelli in cui il confronto con la realtà brasiliana può essere l’occasione per creare un valore aggiunto in termini di acquisizione di know-how, come l’ICT e le energie rinnovabili. Queste occasioni di contatto diretto tra operatori economici, predisposte anche grazie all’accurata opera di matching svolta in loco da appositi desk delle strutture camerali, hanno portato in alcuni casi alla conclusione di accordi di collaborazione con le agenzie di sviluppo e le associazioni locali impegnate nel promuovere l’internazionalizzazione. È questo il segno di un impegno concreto nel rendere più solido e fruttuoso il legame tra due Paesi – il Brasile e l’Italia – che sono geograficamente distanti, ma culturalmente e storicamente vicini. Facendo leva proprio su questo comune sentire, è dunque necessario rendere costante il dialogo avviato, così da consentire alle imprese italiane di intercettare e cogliere le opportunità offerte dal mercato brasiliano.

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IN ITALIA, UN’AZIENDA SU TRE CHE HA RAPPORTI CON IL BRASILE, È LOMBARDA

Il Presidente di Promos-Milano, Bruno Ermolli, conferma la costante crescita dell’interscambio tra le pmi lombarde e brasiliane

Sempre più Lombardia in Brasile “I l Brasile è da tempo uno dei nostri principali partner commerciali, e a rendere ancora più solidi i nostri rapporti è il fatto che, seppur geograficamente distanti, le nostre realtà sono culturalmente e storicamente vicine”. Sono parole, queste, di Bruno Ermolli, Presidente di Promos, Azienda speciale della Camera di Commercio di Milano per le attività internazionali, che da tempo intrattiene rapporti con il Paese sudamericano. A confermare questo forte legame sono del resto i numeri: un terzo dell’export italiano diretto nel Paese parte infatti dalle province lombarde, per un valore di oltre

700 milioni di euro; e sempre in Lombardia si concentra quasi un terzo (28,5%) delle aziende nazionali che hanno rapporti con il Brasile. Ancora una volta, a rendere ancora più saldo il legame tra queste due aree del globo sono le piccole e medie imprese. Come infatti ha sottolineato il Presidente Ermolli, “il Governo brasiliano rivolge una particolare attenzione alla realtà produttiva milanese e lombarda, e alla sua struttura a distretti industriali. Così come le nostre aziende mostrano un interesse crescente verso le opportunità che il nuovo mercato brasiliano offre. Per questo, anche attraver-

so il supporto del nostro ufficio a San Paolo, abbiamo promosso diverse iniziative che puntano proprio alla cooperazione tra le pmi lombarde e brasiliane”. Oltre ad essere presente direttamente in loco, la Camera di Commercio di Milano ha avviato da tempo rapporti di collaborazione con partner istituzionali brasiliani, promuovendo incontri d’affari, missioni, partecipazioni alle fiere, progetti per lo sviluppo della formazione e per lo sviluppo di distretti industriali. “Proprio Milano – tiene a ricordare Ermolli – ha ospitato, nello scorso mese di ottobre, il seminario ‘Immaginare il futuro: strumenti finanziari e servizi innovativi per una strategia di cooperazione fra il sistema italiano delle Pmi e il Brasile’, a cui ha preso parte, tra gli altri, anche il Ministro dello Sviluppo, Industria e Commercio del Brasile Luiz Fernando Furlan. E, in occasione del più recente Salone del Mobile, abbiamo accolto una delegazione di circa 600 tra designer e architetti brasiliani”. Di non minor peso sono gli accordi stretti, a partire da quello concluso di recente con la Federazione delle industrie dello Stato brasiliano di Santa Catarina (Fiesc), che mira a favorire e orientare i contatti tra le imprese milanesi e lombarde e quelle dello Stato di Santa Catarina. Impossibile inoltre non citare il nuovo strumento bilaterale di finanziamento a medio-lungo termine sviluppato con le principali istituzioni e istituti di credito italiani e brasiliani, pensato per facilitare l’accesso al credito delle PMI brasiliane per l’acquisto di macchinari italiani.

NA LOMBARDIA, QUASE UM TERÇO DAS EMPRESAS NACIONAIS QUE SE RELACIONAM COM O BRASIL

Sempre mais Lombardia no Brasil á muito tempo o Brasil é um dos nossos principais parceiros co- Lombardia e do Brasil”. Além de estar presente diretamente em loco, a Câmerciais, e para tornar ainda mais sólidas as nossas relações mara de Comércio de Milão iniciou há tempos atividades de colaboração existe o fato, que embora geograficamente distantes as nossas com parceiros institucionais brasileiros, promovendo encontros de negórealidades são culturalmente e historicamente próximas”. Estas são as pa- cios, missões, participações em feiras, projetos para o desenvolvimento da lavras de Bruno Ermolli, Presidente da Promos, Empresa especial da Câ- formação e para o desenvolvimento dos arranjos produtivos locais. “A cidade de Milão – lembrou Ermolli – hospedou, no mês mara de Comércio de Milão para as atividades internacionais, que há tempos mantém relações O Presidente da Promos-Milão, Bruno de outubro passado, o seminário ‘Imaginar o futuErmolli, confirma o constante ro: instrumentos financeiros e serviços inovadores com o país da América do Sul. crescimento do intercâmbio entre as para uma estratégia de cooperação entre o sisteConfirmando este grande vínculo existem os sePME da Lombardia e do Brasil ma italiano das PME e o Brasil’, com a particiguintes dados: um terço das exportações italianas pação, entre outros, do Ministro do Desenvolvivoltadas ao país parte, de fato, das províncias da Lombardia, com um valor superior a E 700 milhões; e na Lombardia se con- mento, Indústria e Comércio do Brasil, Luiz Fernando Furlan. E, na ocasião centra quase um terço (28,5%) das empresas nacionais que mantém re- do mais recente ‘Salão do Móvel’, acolhemos uma delegação com cerca de lações com o Brasil. Mais uma vez, tornando ainda mais forte a ligação entre 600 pessoas, entre designers e arquitetos brasileiros”. Também são imporestas duas áreas do globo estão as pequenas e médias empresas. Como, na tantes os acordos realizados, a partir do acordo recém-concluído com a Ferealidade, evidenciou o Presidente Ermolli, “o Governo brasileiro considera deração das Indústrias do Estado Brasileiro de Santa Catarina (Fiesc), com com atenção especial a realidade produtiva de Milão e da Região Lombardia, a finalidade de favorecer e orientar os contatos entre as empresas de Milão e a sua estrutura em arranjos produtivos locais. Assim como as nossas em- e da Lombardia, e as do Estado de Santa Catarina. É impossível não citar o presas mostram um interesse crescente para as oportunidades que o novo novo instrumento bilateral de financiamento a médio-longo prazo, desenvolvido com as principais instituições e institutos de crédito mercado brasileiro oferece. Por este motivo, também através italianos e brasileiros, para facilitar o acesso ao crédito das do suporte de nosso escritório em São Paulo, promovemos PME brasileiras para a aquisição de maquinários italianos. diversas iniciativas dirigidas à cooperação entre as PME da

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GLI ITALIANI RISCOPRONO IL BRASILE

Diventate fans del Brasile!

Gli Italiani occupano la sesta posizione tra i turisti che scelgono come meta il Paese sudamericano. E le prospettive per il 2007 sono ancora più incoraggianti di Liane Galina, Direttrice dell’Ufficio del Turismo Brasiliano in Italia

dine di arrivi in Brasile nel medesimo anno, ossia la Germania, con 308.598 turisti. Le prospettive per il 2007 sono ancora più incoraggianti, in quanto il governo brasiliano si è posto l’obiettivo di accogliere in questo anno 350.000 turisti italiani. Per raggiunger questo scopo, il calendario delle attività programmate è esteso. Tramite l’Ufficio Brasiliano di Turismo (EBT) in Italia, l’Embratur partecipa ogni anno ai principali eventi ed appuntamenti fieristici italiani dedicati al turismo. Senza dimenticare poi gli eventi esclusivi dedicati al Brasile, rivolti agli agenti di viaggio. L’apertura di un ufficio in Italia sta garantendo risultati positivi nella promozione del Brasile. Ogni anno aumentano gli operatori del turismo che includono nei loro cataloghi come destinazione il Brasile. La relazione stabilita tra l’EBT e il mercato italiano ha contribuito anche all’aumento dei voli charter che collegano le città italiane e brasiliane. La buona notizia è che gli Italiani che visitano il Brasile stanno cominciando a diversificare la loro ricerca di località nel Paese. Nonostante la principale domanda turistica sia infatti indirizzata verso le destinazioni di sole e mare, stanno suscitando sempre più interesse anche le mete di cultura e l’ecoturismo. Tra le località in ascesa nel mercato italiano, si possono citare Lençóis Maranhenses e São Luís (Maranhão); le città di Minas Gerais – che Liane Galina fa parte del Patrimonio storico del Paese –, Ouro Preto, Diamantina, Tiradentes, Congonhas do Campo e Mariana. La lista include inoltre città come Salvador e Porto Seguro (Bahia); Recife e Olinda (Pernambuco); Jericoacoara e Canoa Quebrada (Ceará); Bonito (Mato Grosso do Sul). Gran parte di queste località sono già illustrate all’interno dei depliant realizzati per la prima campagna pubblicitaria lanciata dall’Embratur in Italia all’inizio del mese di aprile. Con un investimenli Italiani stanno riscoprendo il Brasile. È quello che ci fanno to di quasi 720,000 euro, i depliant creati per la campagna “Brasile, credere i numeri più recenti del turismo brasiliano. diventate fan” offrono alternative ai soliti bei paesaggi brasiliani Fin dal 2003, l’Italia occupa la sesta posizione tra i Paesi che con immagini di turisti stranieri che sono stati in Brasile. ogni anno mandano turisti in Brasile. Per mostrare la soddisfazione dei turisti italiani nei confronti delIn valore assoluto, il numero degli Italiani è cresciuto da 221.190 nel le destinazioni brasiliane, ricorriamo nuovamente ai numeri: in ba2003, a 276.563 nell’anno seguente, con un aumento superiore al se ad uno studio realizzato dall’Embratur, risulta che il 97% degli Ita25%. Nel 2005, questo numero ha raggiunto quota 303.878 unità – liani che hanno visitato il Brasile nel 2005 hanno manifestato il desiun risultato molto vicino a quello registrato dal quinto Paese in or- derio di ritornarci. Sono diventati pertanto fans.

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ITALIANOS REDESCOBREM O BRASIL

Brasil, Vire Fã! s Italianos estão redescobrindo o Brasil. É o que nos levam a crer os números mais recentes do turismo brasileiro. Desde o ano de 2003, a Itália ocupa a sexta posição entre os países que mais turistas mandam ao Brasil a cada ano. Em valores absolutos, o número de visitantes italianos cresceu de 221.190, em 2003, para 276.563, no ano seguinte, um aumento superior a 25%.

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Em 2005, esse número chegou a 303.878 pessoas. O resultado é muito próximo ao registrado pela quinta colocada em desembarques no Brasil no mesmo ano, a Alemanha: 308.598 turistas. As perspectivas para 2007 são ainda mais animadoras, já que o governo brasileiro tem como meta receber neste ano 350.000 turistas da Itália. Para atingir essa meta, o calendário de atividades programadas é extenso. Por meio de seu Escritório Brasileiro de Turismo (EBT) na Itália, a Embratur (Instituto Brasileiro de Turismo) participa a cada ano das principais feiras italianas de turismo e de eventos. Isso sem contar com os eventos exclusivos sobre o Brasil, com foco nos agentes de viagem. A implantação de um escritório na Itália vem garantindo resultados positivos na promoção do Brasil. A ca-

da ano, mais operadores de turismo incluem destinos brasileiros em seus catálogos. O relacionamento estabelecido entre o EBT e o trade italiano contribui também para o aumento de vôos charter que ligam cidades italianas e brasileiras. A boa notícia é que os italianos que visitam o Brasil estão começando a buscar outras localidades no País. Embora a principal procura desses turistas seja por destinos de sol e mar, já demonstram interesse por produtos de cultura e ecoturismo. Entre os destinos em ascensão no mercado italiano estão: Lençóis Maranhenses e São Luís (Maranhão); as cidades de Minas Gerais – que integram o Patrimônio Histórico –, Ouro Preto, Diamantina, Tiradentes, Congonhas do Campo e Mariana. A lista inclui ainda cidades como Salvador e Porto Seguro (Bahia); Recife e Olinda (Pernambuco); Jericoacoara e Canoa Quebrada (Ceará); Bonito (Mato Grosso do Sul). Parte desses destinos está estampada nas peças da primeira campanha publicitária da Embratur na Itália, lançada no início do mês de abril. Com investimento de quase E720,000 as peças criadas para a campanha “Brasil, Vire Fã” trazem alternam as belas paisagens brasileiras com imagens de turistas estrangeiros que já estiveram no Brasil. Para mostrar a satisfação dos turistas italianos com os destinos brasileiros, recorremos novamente aos números. De acordo com estudo produzido pela Embratur, 97 por cento dos Italianos que chegaram ao Brasil em 2005 manifestaram o desejo de voltar a país. Tornaram-se fãs, portanto.

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IMAGINE WAKING UP IN ITALY

Non-stop Flights from JFK to Rome, Naples, Bologna and Palermo Direct Service to Pescara and Lamezia via Bologna Bari and Catania via Rome Direct flights to more Italian cities than any other airline.

euroflyusa.com


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USA IL RESOCONTO DELL’AMBASCIATORE D’ITALIA A WASHINGTON

EDITORIALE

Media e Italiani nel mondo, oggi BERARDO PARADISO Rappresentante CCIE dell’Area NAFTA

In occasione del convegno “Informazione italiana all’estero” ospitato recentemente presso l’Istituto Italiano di Cultura di Nome e cognome autore di New York, organizzato da America Oggi e Radio Icn, in collaborazione con la Federazione Unitaria della Stampa Italiana all’Estero, sotto il patrocinio della Farnesina, ho avuto modo di ascoltare gli interventi di vari attori istituzionali e privati operanti nel settore dell’informazione e della comunicazione, e ho potuto intervenire io stesso al convegno in qualità di direttore di èItalia for USA. Pressoché tutti siamo convenuti su un aspetto di fondo: i media stanno cambiando sempre più velocemente – si pensi nella fattispecie al ruolo di internet – mentre l’attuale legge italiana per il sostegno all’editoria risulta sempre più inadeguata, in quanto da una parte ignora proprio l’aspetto elettronico dell’informazione, e dall’altra parte necessita di criteri più trasparenti nell’assegnazione degli stessi contributi anche per la valorizzazione dei nuovi media. In questo senso, mi sia consentito di sottolineare il caso emblematico della Voices Edizioni, che ormai da sette anni si adopera con èItalia (in versione bilingue italiano-inglese) e Italplanet.it, per l’informazione e la comunicazione del Sistema Paese nel mondo – e in Italia attraverso la partnership con il settimanale economico-finanziario di Mondadori, Economy – senza alcun sostegno per l’editoria, poggiandosi completamente sulle straordinarie capacità imprenditoriali e sulla pervicacia del suo Editore, Domenico Calabria, e del suo motivato staff. Non basta quindi un’informazione di servizio per gli Italiani nel mondo (sempre che la si faccia veramente e in modo adeguato). Oggi più che mai, bisogna informare con estrema velocità e dettagliati approfondimenti gli Italiani all’estero di quello che accade in Italia, visto anche che questi votano per eleggere il Parlamento; ma bisogna altresì informare gli Italiani che vivono nel Bel Paese dell’esistenza di un’“altra Italia” (circa 60 milioni di persone di origine italiana nel mondo), che si adopera quotidianamente per costruire e mantenere l’immagine speciale che fa dell’Italia un Paese di eccellenza mondiale.

Italia-USA: dialogo aperto su energia, ambiente, difesa I primi eventi ospitati in Ambasciata nel 2007 hanno confermato il sempre alto livello delle relazioni tra i nostri due Paesi

In alto a sin., l’Ambasciatore Castellaneta apre i lavori dell’AIEA; a destra, l’Ambasciatore con Janet Napolitano. A lato, il convegno promosso dall’Aspen Institute.

di Giovanni Castellaneta, Ambasciatore d’Italia a Washington

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primi mesi del 2007 sono stati animati da numerosi eventi che hanno messo ancora una volta in luce il rilievo delle relazioni bilaterali tra i nostri due Paesi. In primo luogo, in questo senso, desidero ricordare la visita a Washington del Ministro per lo Sviluppo Economico Pierluigi Bersani, che ha aperto i lavori del prestigioso Seminario su Energia ed Ambiente dell’Aspen Institute Italia, che ho avuto l’onore di ospitare il 5 febbraio presso l’Ambasciata. A questo evento hanno presso parte ospiti di altissimo livello, come il Presidente Giulio Tremonti, Marta Dassù (direttore della rivista Aspenia e dei Programmi Politici dell’Aspen Institute), gli AD di ENI Paolo Scaroni e di ENEL Fulvio Conti, il Presidente di Fincantieri Corrado Antonimi, il Direttore Esecutivo del Fondo Monetario Internazionale Rodrigo Rato, solo per ricordarne alcuni. Il Ministro Bersani ha quindi avuto incontri con Vice Segretario alla Difesa Gordon England, con il Sottosegretario di Stato al Commercio internazionale Franklin Lavin, con il Segretario all’Energia Samuel Bodman e con il Sottosegretario al Tesoro, Tim Adams. Si è trattato quindi di una visita di elevato profilo, in cui sono stati trattati una varietà di temi ad ampio respiro e di grande importanza: dalla collaborazione scientifica in campo energetico e per la protezione dell’ambiente, alla cooperazione industriale nel settore aerospaziale; dalla promozione degli investimenti alla collaborazione nel campo della difesa, della proprietà intellettuale e della lotta alla pirateria. Di grande rilievo è stata anche la visita del Sottosegretario alla Difesa Lorenzo Forcieri, per la cerimonia di firma dell’intesa per il programma JSF (Joint Strike Fighter). Si tratta, tra le altre cose, di un programma di cooperazione industriale pluriennale che manterrà l’industria aerospaziale italiana nel gruppo di testa dei Paesi più avanzati al mondo. Vorrei infine brevemente ricordare anche alcuni eventi che hanno permesso di valorizzare i legami esistenti tra l’Italia e gli Stati Uniti. Il 19 febbraio ho avuto il piacere di accogliere in “Piazza Italia” i 400 delegati della riunione annuale della Association of International Education Administrators (AIEA) a cui erano presenti anche molti rappresentanti di Università italiane (Bocconi, LIUC, Cattolica del Sacro Cuore di Milano, IUSS Pavia, Pavia, Perugia per Stranieri, Siena per Stranieri, Torino, Trento e ISIA di Firenze). L’incontro ha permesso di identificare le aree di maggiore interesse per gli studenti america-

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FOR USA

EDITORIAL

Media and Italians in the world today… At the convention “Italian Information Abroad” recently hosted by the Italian Cultural Institute in New York, which was organised by America Oggi and Radio Icn in collaboration with the Federazione Unitaria della Stampa Italiana all’Estero and under patronage of the Farnesina, di Nome e cognome autoreof I listened to the speeches different public and private players operating in the sector of information and communication and I personally spoke at the convention, as manager of èItalia for USA. Almost all people spoke of a basic aspect: media is changing increasingly faster – in particular due to the internet – while present Italian law that supports publishing becomes more and more inadequate since, on the one hand, it leaves aside the electronic side of the information and, on the other, it needs more transparent criteria in the allocation of contributions also aimed at enhancing new media. To this regard, I would like to underline the emblematic case of the Voices Edizioni that has published for years èItalia (in bilingual version Italian/English) and Italplanet.it for the information and the communication of the Italian System in the world – and in Italy with the partnership with the weekly economical and financial Economy newspaper by Mondadori – without any supports for publishing, but availing itself only of the entrepreneurial skills and the obstinacy of its Publisher Domenico Calabria and the motivation of his staff. Therefore, there’s not enough service of information for the Italians in the world (when done in a true and adequate way). Today more than ever, Italians abroad need to be informed quickly and more in detail than people living in Italy, as they also vote to elect the Parliament. Moreover, we must inform the Italians living in Italy of the existence of “another Italy” (about 60 millions people of Italian origin in the world) that everyday does its best to build and to maintain the special image of Italy: a Country of world excellence.

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ni nel nostro Paese: l’Italia ospita infatti oltre 25.000 studenti americani, la maggioranza dei quali presso strutture universitarie statunitensi. L’Ambasciata di Washington ha inoltre avuto l’onore di ospitare il ricevimento della National Governors Association (NGA), che dal 1908 costituisce un raccordo dei Governatori degli Stati dell’Unione con le istanze federali. Fra tutti i Governatori presenti (oltre 30), vorrei ricordare quelli di ascendenza italiana: da Janet Napolitano dell’Arizona (Presidentessa della NGA) a John Baldacci del Maine, da Don Carcieri del Rhode Island a Joe Manchin della West Virginia. Il loro successo rappresenta la migliore testimonianza del pieno e fruttuoso inserimento della nostra comunità negli Stati Uniti.

A REPORT FROM THE ITALIAN AMBASSADOR IN WASHINGTON, GIOVANNI CASTELLANETA

Italy-USA open talks on energy, environment and defense The events hosted by the Embassy in early 2007 confirm the high level of relations enjoyed by the two countries 007 got off to a lively start, thanks to the many events that once again highlighted the important bilateral relations enjoyed by our two countries. In this context, I first would like to mention the Washington visit of Pierluigi Bersani, Italy’s Minister for Economic Development, who opened the prestigious Seminar on Energy and Environment organized by the Aspen Institute Italia and who was my honored guest on February 5 at the Embassy. This event was attended by high ranking guests such as President Giulio Tremonti, Marta Dassù (editor of Aspenia magazine and of the Aspen Institute’s Policy Programs), the CEOs of ENI, Paolo Scaroni, and ENEL, Fulvio Conti, the Chairman of Fincantieri, Corrado Antonimi, and the Executive Director of the World Monetary Fund, Rodrigo Rato, to name just a few. Minister Bersani then met with the Deputy Secretary of Defense, Gordon England, the Undersecretary of State for International Trade, Franklin Lavin, the Energy Secretary, Samual Bodman and the Undersecretary of the Treasury, Tim Adams. Marking a high profile visit that addressed a variety of broad spectrum and highly important topics: from scientific collaboration in energy and environment protection to industrial cooperation in the aerospace sector; from the promotion of investments to collaboration in the field of defense, intellectual property and the fight against piracy. Another key visit on the agenda was that of the Undersecretary of Defense, Lorenzo Forcieri, for the signing ceremony of the memorandum of understanding for the JSF (Joint Strike Fighter) program. Among other things, this long-term industrial cooperation program will enable Italy’s aerospace industry to remain in the top echelons of the world’s most advanced countries. Finally, I would like to briefly mention some of the events that have enhanced the existing relations between Italy and the United States. On February 19, I had the pleasure of welcoming to “Piazza Italia” the 400 delegates of the Association of International Education Administrators (AIEA) annual meeting, which was attended by many representatives of the Italian universities (Bocconi, LIUC, Cattolica del Sacro Cuore of Milan, the IUSS Pavia, Pavia, Perugia per Stranieri, Siena per Stranieri, Turin, Trento and ISIA of Florence). The meeting enabled the identification of those Italian areas of greater interest to American students in our country: indeed, Italy hosts more than 25,000 American students, most of whom at United States university structures. The Italian Embassy in Washington also had the honor of hosting the reception for the National Governors Association (NGA), which since 1908 has linked the Governors of the United States with the Federal governments. Among the Governors present (more than 30), I would like to remember those of Italian descent: from Janet Napolitano of Arizona (Chair of NGA) to John Baldacci of Maine, from Don Carcieri of Rhode Island to Joe Manchin of West Virginia. Their success is the highest attestation to the full and fruitful integration of our community in the United States.

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IMPRENDITORIA, SCAMBI CULTURALI, RICERCA: VOI SCRIVETE, GLI ESPERTI RISPONDONO

USA IN ITALIA

Italia e USA, “faccia a faccia” Dall’Ambasciata degli Stati Uniti a Roma, un nuovo strumento che facilita il confronto di esperienze e lo scambio di idee tra i nostri due Paesi di Ronald P. Spogli

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a diplomazia attraversa una fase di profondo cambiamento legata alle nuove tecniche di comunicazione che si stanno sempre più affermando nel mondo. L’Ambasciata degli Stati Uniti in Italia è attenta a tutte le iniziative di comunicazione dirette ad avvicinare l’opinione pubblica e il mondo della diplomazia. Per raggiungere questo obiettivo, abbiamo lanciato un nuovo strumento che facilita uno scambio di idee costruttivo e dinamico con i cittadini italiani su un’ampia gamma di tematiche. Si chiama Face2Face ed è una video-webchat nella quale esperti americani e italiani affrontano questioni di grande attualità come l’imprenditoria, gli scambi culturali tra Italia e Stati Uniti, la ricerca, l’istruzione e l’ambiente. In questo contesto si illustra e si discute anche l’organizzazione del sistema americano nei vari ambiti di interesse. Il progetto Face2Face si basa sui nuovi canali di comunicazione utilizzati soprattutto dai giovani e sull’idea di poter interagire in maniera dinamica con i cittadini italiani. Seguendo le video interviste sul sito internet www.italy.usembassy.gov/Face2Face è possibile inviare domande agli interlocutori che rispondono in diretta nel corso della trasmissione. Le registrazioni delle interviste rimangono poi a disposizione sul sito dell’Ambasciata insieme a documenti e materiali informativi riguardanti le questioni trattate. Si tratta di un’iniziativa che offre un’utile occasione di confronto tra le esperienze degli Stati Uniti e dell’Italia, e che possiamo utilizzare per approfondire la reciproca conoscenza dei nostri L’Ambasciatore Paesi. Ronald P. Spogli All’interno del progetto Face2Face abbiamo anche inserito una serie di incontri – che abbiamo chiamato “Capturing Creativity” – con imprenditori di prima generazione che raccontano le loro storie e illustrano l’affascinante esperienza di trasformare un’idea in business. Gli ospiti delle prime puntate di queste interviste sono stati due imprenditori italiani che hanno avuto esperienze anche negli USA: Marco Palombi, fondatore di Splinder, la più grande piattaforma di blog in Italia, e Michele Appendino, fondatore della società di venture capital Net Partners Ventures. Durante la webchat abbiamo avuto tantissimi contatti e gli ospiti hanno risposto a decine di domande inviate direttamente da chi ha seguito l’intervista. È stato un brillante inizio, che ha dimostrato il grande interesse del pubblico verso quelle forme di comunicazione aperte ed interattive che, come Ambasciatore, intendo continuare a promuovere per migliorare le relazioni bilaterali tra i nostri due Paesi.

www.italy.usembassy.gov/Face2Face

ENTREPRENEURSHIP, CULTURAL EXCHANGES, RESEARCH: YOU WRITE IN, THE EXPERTS ANSWER

Italy and the USA, “Face2Face” The US Embassy in Rome is providing a new tool that makes the comparison of experiences and the exchange of ideas easier between our two countries

iplomacy through a phase of thorough going change linked to the new technologies of communication that are becoming more and more widespread throughout the world. The Embassy of the United States in Italy is paying great attention to all the communication initiatives aimed at bringing public opinion closer to the world of diplomacy. To achieve this end, we have launched a constructive and dynamic new tool that assists the exchange of ideas with Italian nationals over a wide range of issues. It is called Face2Face and it is a video-webchat where American and Italian experts tackle very topical issues such as entrepreneurship, the cultural exchanges between Italy and the United States, research, education and the environment. In this context the organisation of the American system in various areas of interest is also illustrated and discussed. The Face2Face project is based on the new channels of communication used especially by young people and the idea of being able to dynamically interact with the citizens of Italy. By following the video interviews on the internet www.italy.usembassy.gov/Face2Face website it is possible to send questions to the speakers who respond straight away during the webcast. The recordings of the interviews then remain available on the Embassy site together with informative documents and materials concerning the subjects treated. This is an initiative that offers a useful occasion to compare the experiences of the United States and Italy and those we can use to deepen the mutual knowledge about our two countries. As part of the Face2Face project we have also included a series of meetings that we have called “Capturing Creativity”. They are with first-generation entrepreneurs who tell their stories and illustrate the fascinating experience of transforming an idea into business. The guests in the first episodes were two Italian entrepreneurs who have also had experience in the United States: Marco Palombi, founder of Splinder, the largest blog platform in Italy, and Michele Appendino, founder of the Net Partners Ventures venture capital company. During the webchat we had a very large number of contacts and the guests answered dozens of questions sent in directly by people listening to the interview. It was an auspicious start that showed the great interest of the public with regard to these types of open and interactive communication who, as ambassadors, intend to continue to work to improve the bilateral relations between our two countries.

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UN PICCOLO VADEMECUM PER ESPORTARE CON SUCCESSO NEGLI STATI UNITI

Come difendere il Made in Italy dall’Italian sounding Un mercato dinamico come quello americano necessita di grandi attenzioni…

di Antonio Bandini, Console Generale d’Italia a New York

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bbiamo già descritto in precedenti occasioni quanto il marchio Made in Italy costituisca un passepartout unico per le strategie di ingresso delle imprese italiane nel mercato statunitense. A fronte della straordinaria popolarità del prodotto italiano, tuttavia, assistiamo ad una crescente diffusione del fenomeno dei marchi Italian-sounding: il consumatore locale diventa così acquirente, spesso inconsapevole, di prodotti che poco o nulla hanno a che vedere con la nostra produzione di qualità. Una esemplificazione di tale problema si è avuta nello scorso mese di dicembre, in occasione della visita a New York del Ministro per le Politiche Agricole, Paolo De Castro, il quale ha fatto circolare alcuni prodotti grossolanamente falsificati, inclusa una mozzarella a scadenza... semestrale! Tutto ciò rivela che le esportazioni italiane negli Stati Uniti, che pure hanno registrato nel corso degli ultimi anni un incremento costante, non soddisfano tuttora la totalità della domanda, aprendo dunque spazi per prodotti che potremmo definire “di sostituzione”. Tanto più che la tutela della genuinità del prodotto è resa difficile da asimmetrie normative fra Europa e Stati Uniti, ed anche dall’insufficiente attenzione che le nostre imprese hanno talora dedicato al problema. Quali le strategie attivabili per porre rimedio a tale situazione? Particolare attenzione va dedicata, prima di tutto, alla definizione di un piano di marketing che permetta di affrontare al meglio un mercato estremamente dinamico quale quello newyorkese. È essenziale dunque stanziare fondi adeguati per ricerche di mercato e stabilire rapporti chiari di collaborazione con l’importatore ed il distributore (vedi la sezione “distribuzione commerciale” su www.italyinnewyork.com/guida.asp). In primis, l’imprenditore dovrà rispondere alle seguenti domande: Chi sono i potenziali clienti? Chi sono i concorrenti? Quali sono le condizioni strutturali e finanziarie dell’impresa? Una valida strategia potrà quindi permettere all’impresa di posizionare adeguatamente il prodotto sul mercato; individuare e registrare un marchio efficace; etichettare correttamente il prodotto in base alle vigenti disposizioni locali; adeguare la confezione del prodotto renderlo più attraente, e dunque più competitivo; esportare e sdoganare le merci nel rispetto delle normative vigenti; individuare le campagne promozionali e di comunicazione idonee; scegliere il canale distributivo ideale; consolidare la diffusione del prodotto sul mercato a breve-medio termine; affrontare preparati l’eventuale ulteriore espansione commerciale. Il Consolato Generale di New York, il locale Ufficio ICE-Sezione Promozione Scambi dello stesso Consolato Generale e la Italy-America Chamber of Commerce di New York, possono rappresentare utili interlocutori per l’imprenditore che intenda muovere i primi passi sul mercato newyorkese.

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A SHORT GUIDE FOR SUCCESSFULLY EXPORTING TO THE UNITED STATES

How to defend Italian made products from Italian sounding A dynamic market like America must be approached carefully … e have already described on previous occasions how the Italy brand is a unique key for the strategy of Italian companies to break into the U.S. market. In the face of the extraordinary popularity of Italian products, nonetheless, we are witnessing a growing spread of the phenomenon of Italian-sounding brands: the local consumer is thus becoming the purchaser, often unwittingly, of products that have little or nothing to do with our highquality production. An example of this problem occurred last December when the Italian Minister for Agricultural Policies, Paolo De Castro visited New York. He exhibited a number of badly counterfeited goods including a mozzarella cheese with a six-month shelf life! All this demonstrates that Italian exports to the United States which, while rising steadily over the last few years are still not fully meeting demand, thus leave room for what we might call “substitute” goods. All the more so because the genuineness of the product is made difficult because of the non-symmetry of standards between Europe and the United States and also because of the scant attention that our companies have, up to now, dedicated to the problem. What strategies can be activated to remedy this situation? Particular attention must be devoted, first of all, to defining a marketing plan that makes it possible to tackle an extremely dynamic market such as the New York one as efficiently as possible. It is therefore necessary to allocate adequate funds for market research and cementing clear importer and distributor relations (see the Antonio “commercial distribution” area on www.italyinnewyork.com/guida.asp). Bandini First of all, the entrepreneur has to answer the following questions: Who are my potential customers? Who are my competitors? What are the structural and financial conditions of the enterprise? A valid strategy can therefore permit the company to position the product adequately on the market; establish and register an effective trademark; properly label the product on the basis of the local rules and regulations currently in force; make the product package more attractive and therefore more competitive; export the goods and clear them through customs in compliance with the local rules and regulations currently in force; set up effective promotional and communication campaigns; choose the ideal distribution channel; consolidate the spread of the product on the market in the short to medium term and be prepared to take on any further commercial expansion. The Consulate General in New York, the local ICE office-Exchange Promotion of the said Consulate General and the Italy-America Chamber of Commerce in New York can be useful contacts for the entrepreneur wanting to enter the New York market.

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DA NEW YORK, ALLA SCOPERTA DEL NOSTRO CINEMA E DELLA NOSTRA ARTE

IIC NEW YORK

Da Venezia a Roma, tra Dolce Vita e Divisionismo All’IIC, un calendario di appuntamenti come sempre ricchissimo e variegato, tra grandi ospiti ed importanti collaborazioni

A sin., “Ritratto del Sultano Mehmet II” di Gentile Bellini, una delle opere della mostra “Venezia e il mondo islamico”. A destra, Isabella Rossellini. Sotto, il “Quarto Stato” di Pellizza da Volpedo.

di Claudio Angelini, Direttore dell’IIC di New York

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ono stati alcuni grandi protagonisti del cinema e dell’arte contemporanea ad animare queste ultime settimane di attività del nostro Istituto Italiano di Cultura a New York. Tra i più interessanti appuntamenti che abbiamo ospitato, la presentazione del libro scritto da Charlotte Chandler su Ingrid Bergman. Charlotte, che ormai è diventata una nostra fan, è stata seguita nel nostro Istituto da tanti suoi ammiratori americani e non americani, tra cui Isabella Rossellini che ha ricordato con affetto e malinconia la sua bellissima madre. E in onore del padre di Isabella, la solerte Amelia Antonucci, fondamentale funzionaria dell’IIC, ha creato una rassegna di film rosselliniani. L’Istituto sta poi dando vita, anche in questo periodo dell’anno, a molte manifestazioni culturali. Abbiamo ospitato il notissimo artista Christo, con la sua compagna JeanClaude, in una serata che ha rilanciato un tema caro non soltanto ai romani ma anche agli americani che amano la nostra capitale: la rivitalizzazione del Claudio Angelini Tevere come “piazza” fluviale che ospiti manifestazioni culturali. E l’ideatrice e fondatrice di “Tevereterno”, Kristin Jones, ha esposto le sue idee coraggiose a un pubblico ben selezionato: direttori di musei come il MoMA, collezionisti d’arte come Cullman, e, naturalmente, artisti e giornalisti. Tra i più cari amici del nostro Istituto c’è il direttore del Metropolitan Museum, Philippe de Montebello, che abbiamo aiutato in un evento straordinario, la mostra “Venezia e il mondo islamico”. Per tale occasione, abbiamo organizzato due conferenze che hanno messo a fuoco i legami tra la cultura veneziana e il mondo arabo (relatore, il curatore della mostra Stefano Carboni) e la storia dell’Iraq e dell’Iran (con relatore il professore Giovanni Curatola). Tra i ritorni più graditi nella sede di Park Avenue, quello di Giovanni Russo, che ha presentato il suo libro “Con Flaiano e Fellini a via Veneto”, ricordando gli anni meravigliosi della Dolce Vita e resuscitando nomi, immagini e suggestioni di quel periodo. Poi è stato il turno di Alain Elkann e Giorgio Montefoschi, che hanno presentato due documentari da loro realizzati per la Rai. Abbiamo naturalmente, partecipato alla grande festa del Premio Grinzane-Cavour per Philip Roth, promuovendo un convegno letterario, e siamo tornati all’arte aiutando il Guggenheim Museum nell’organizzazione di una interessante rassegna sul Divisionismo italiano e riservando un’ala del nostro Istituto ad una mostra di un divisionista “sui generis”, Pellizza da Volpedo. Il resto alla prossima puntata.

FROM NEW YORK TO DISCOVER OUR NEW CINEMA AND NEW ART

From Venice to Rome, between Dolce Vita and Pointillism IIC offers a rich calendar of various events, important guests and collaborations ome of the biggest protagonists of contemporary cinema and art have animated the last weeks of activity of the Istituto Italiano di Cultura in New York. Among the most interesting events we hosted, the presentation of the book written by Charlotte Chandler about Ingrid Bergman. Charlotte – who is already a fan of ours – was followed by many American and non-American fans inside our institute. Above all by Isabella Rossellini, who remembered her beautiful mother with affection and melancholy. Furthermore, to honour Isabella’s father, Amelia Antonucci (the indispensable IIC executive) created a review of films by Rossellini. The Institute is also creating, even at this time of the year, many different cultural events. We hosted the famous artist Christo, with his partner JeanClaude, for an evening that relaunched a theme loved by both Roman and American people who like our capital city: the new life of the river Tevere as a fluvial “space” to host cultural events. Kristin Jones, creator and promoter of “Tevereterno” showed her avant-garde ideas to a selected audience: museum directors as for MoMA, art collectors as Cullman and, obviously, journalists and artists. Among the dearest friends of our Institute there’s the Metropolitan Museum’s director Philippe de Montebello, that we helped in an extraordinary event, the exhibition: “Venice and the Islamic World”. In that occasion, we organised two conferences. One focusing on the links between the Venetian culture and the Arabian world (the speaker was Stefano Carboni who is also the exhibition curator); the other one on the history of Iraq and Iran (professor Giovanni Curatola was the speaker). Giovanni Russo was one the most welcome come backs in Park Avenue. He presented his book: “Con Flaiano e Fellini a Via Veneto” (With Flaiano and Fellini in Via Veneto), remembering the wonderful years of the Dolce Vita reviving names, images and awesomeness of the period. Then, Alain Elkann and Giorgio Montefoschi presented two documentaries directed by them for Rai. Of course, we took part to the big party for the Grinzane-Cavour award to Philip Roth – promoting a literary meeting – going back to art, helping the Guggenheim Museum to organise an interesting exhibition about the Italian Divisionism, giving a wing of our Institute to an exhibition of a “sui generis” pointillist artist: Pellizza da Volpedo. The rest is coming shortly.

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SUCCESSO DELLA CONFERENZA ANNUALE ORGANIZZATA A MILANO DALLA AMCHAM IN ITALIA IN

Private Equity per le medie im Come ha tenuto a sottolineare il Presidente Paolucci, si tratta di “un fenomeno dirompente che ha cambiato e sta cambiando radicalmente il sistema economico e industriale”. Da qui, la necessità di un’oculata valutazione del fenomeno

L’Ambasciatore Spogli con Umberto Paolucci

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enorme successo della prima conferenza annuale sul Private Equity ha rafforzato il progetto iniziale della Camera di Commercio Americana in Italia: fare di questo evento un punto di riferimento per le medie imprese italiane che intendono aprirsi al Private Equity. La conferenza, dal titolo “A U.S./Italy partnership to develop Italian mid-size market”, ha un duplice obiettivo: da una parte, illustrare alla business community italiana le opportunità di una partnership per gli investitori cross-border; dall’altra, dare rilievo alle migliori case histories di imprenditori italiani e fondi di private equity internazionali. L’evento – organizzato dalla Camera di Commercio Americana in Italia in collaborazione con la Camera di Commercio di Milano e la National Italian American Foundation (NIAF) – ha avuto luogo a Palazzo Mezzanotte, alla presenza di oltre 400 persone, 35 giornalisti e una delegazione di 15 fondi di private equity stranieri. Tra i partecipanti all’evento, il Sindaco di Milano Letizia Moratti, che ha sottolineato il valore per le imprese italiane eccellenti – come quelle operanti nel settore moda e biotech – di aprirsi a nuove fonti di investimento. Presente anche l’Ambasciatore degli Stati Uniti in Italia, Ronald P. Spogli, il quale ha evidenziato come l’apertura a fondi di investimento sia resa difficile da pregiudizi e poca informazione, ma anche da sistemi di contabilità poco trasparenti che costituiscono un deterrente agli investimenti degli operatori esteri. Il Ministro Emma Bonino, intervenuta in teleconferenza, ha dichiarato che gli imprenditori non possono ignorare il private equity e che, per sostenere questa apertura sarebbero auspicabili regole chiare ed essenziali atte a favorire i soggetti stranieri. “Il private equity è stato un fenomeno dirompente che ha cambiato e sta cambiando radicalmente il sistema economico e industriale immettendo nuova energia nei processi di business”, ha dichiarato nel corso della conferenza Umberto Paolucci, Presidente

SUCCESS OF THE ANNUAL CONFERENCE ORGANISED IN MILAN

Private Equity for mediumsized companies in Italy As Chairman Umberto Paolucci chose to stress it is “a disruptive phenomenon that has radically changed and is continuing to change the economic and industrial system”. Hence, the need for a careful assessment of the phenomenon L’Ambasciatore Ronald P. Spogli

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he enormous success of the first annual conference of Private Equity has reinforced the initial project of the American Chamber of Commerce in Italy: making this event a landmark for medium-sized companies in Italy who wish to embark on the course of Private Equity. The conference entitled “A U.S./Italy partnership to develop Italian mid-size market”, had a double objective: on the one hand, illustrating the opportunities represented by a partnership for cross-border investors to the Italian business community; on the other, highlighting the best case histories of Italian entrepreneurs and international private equity funds. The event – organised by the American Chamber of Commerce in Italy together with the Milan Chamber of Commerce and the National Italian American Foundation (NIAF) – took place at Palaz-

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COLLABORAZIONE CON LA CAMERA DI COMMERCIO DI MILANO E LA NIAF

ie imprese italiane

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Diversi momenti della Conferenza sul private equity promossa a Milano, presso Palazzo Mezzanotte

di American Chamber of Commerce in Italy. “Quattro milioni di piccole e medie aziende italiane costituiscono la spina dorsale della crescita economica italiana e rappresentano un interessante mercato potenziale per il private equity. Ci auguriamo che l’eccellenza degli speaker coinvolti faccia di questo evento un appuntamento che, di anno in anno, aiuti a promuovere il mercato del private equity in Italia”. In questo scenario, dunque, i fondi statunitensi possono essere una grande risorsa per l’economia italiana perché dispongono della forza finanziaria e della carica culturale per cambiare il mercato domestico. Un mercato frammentario, dove il capitale di rischio non gioca un ruolo forte e di leadership all’interno dell’azienda. Coinvolti in questo processo non soltanto i grandi gruppi o le start up, ma anche le medie imprese che rappresentano il “quarto capitalismo”. È un po’ questa la tesi che sostiene l’evento e che rientra nei progetti strategici dell’Ambasciata Americana in Italia. In Italia si trovano già ottimi esempi di private equity, ed esemplare è il caso di Marazzi, l’azienda che produce piastrelle, che si è aperta al private equity mantenendo il fondatore alla guida dell’azienda – cosa che negli Stati Uniti non accade praticamente mai, ma che in Italia è più comune e in linea con la storia economica del nostro Paese.

BY AMCHAM IN ITALY IN CONJUNCTION WITH THE MILAN CHAMBER OF COMMERCE AND THE NIAF zo Mezzanotte was attended by four hundred people, thirty-five journalists and a delegation of fifteen foreign private equity funds. The participants in the event included Milan's Mayor Letizia Moratti, who underlined the value for leading Italian companies like those in the fashion and biotech industries of opening up to new sources of investment. The U.S. Ambassador in Italy Ronald P. Spogli was also present. He showed how opening up to investment funds has been made difficult by prejudices and scant information, but also accounting systems which are lacking in transparency that constitute a deterrent to investments by overseas operates. The Minister Emma Bonino, who spoke over a video link, declared that the entrepreneurs cannot

ignore private equity and that, to support this opening it would be desirable to have clear and essential rules that can favour foreign players. “Private Equity is a disruptive phenomenon that has radically changed and is continuing to change the economic and industrial system by injecting new energy into business processes”, said Umberto Paolucci, President of American Chamber of Commerce in Italy at the conference. “Four million small and medium-sized companies form the backbone of the growth of Italian economic growth and represent an interesting potential market for private equity. We hope that the excellence of the speakers involved make this event a regular date that, year by year hopes to promote the private equity market in Italy, year by year”. Against this background however, US funds

could be a great resource for the Italian company because they have a financial force and cultural charge to change the domestic market. A fragmentary market, where risk capital does not play a strong, leadership role inside the company. Not just big groups or start-ups are involved in this process but also the medium-sized businesses that represent “fourth capitalism”. This is part of the thesis underlying the event and that falls within the strategic projected of the American Embassy in Italy. In Italy there are already outstanding examples of private equity and the case of Marazzi is exemplary. The company that produces tiles that opened up to private equity while leaving the founder at the head of the company – something that hardly ever happens the United States, but is common in Italy and is in line with the economic history of our country.

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FINMECCANICA PRESENTATO IL PROGETTO “SATELLITE ADAPTOR”

Con Telespazio, per risolvere le comunicazioni di emergenza THE “SATELLITE ADAPTOR” PROJECT

With Telespazio, solving emergency communications The Finmeccanica Group has won the European Space Agency contract. The Piedmont Region Civil Defence will have the job of operationally testing the new technological solutions ow often in emergency situations can the absence of communications or their intelligibility compromise the result of a difficult and complex operation, jeopardising human lives? Ensuring the reliability of communications to permit emergency operations to be carried out as quickly and efficiently as possible in times of great national or international emergency is fundamental. These are the reasons that have led to the “Satellite Adaptor” project launched by the European Space Agency (ESA) together with Telespazio, a Finmeccanica/Alcatel Group Company, the Piedmont Regional Authority and the Civil Defence. Telespazio will head up an industrial team that also consists of Alcatel Alenia Space, Indra and Hispasat; the Civil Defence Organisation of the Piedmont Region, on the other hand, will be charged with testing the new technological satellite solutions operationally. It is a project that requires very high technology and one that aims to promote the standardisation of new communication systems in addition to the dialogue between the Civil Defence organisations in European countries through “harmonised” technological development. Catering to the requirements of individual Civil Defence organisations will permit operations in any part of the world. The whole, using a satellite system that integrates the different national systems and guarantees top level audio and video quality and reliability while overcoming language limitations as well as the limitations of different technologies. Developed by Telespazio, the “Pan European Satellite Telecom Adaptor” will have a communication system integrated on the helicopter as a central element that will enable each Civil Defence organisation to link its operating centre with the theatre of operations. And that is not all. The great novelty of the system is its interoperability with satellites that use different standards but ones that, thanks to the Satellite Adaptor, can interact with each other to guarantee a secure and reliable broadband connection. Furthermore, and this is yet another brand new advance, all the telecommunication elements whether wireless or satellite will be integrated with each other permitting operators to use the systems they have been equipped with, without changing hardware, since they can be interconnected with terrestrial networks by means of the satellite connection.

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Vinta dall’azienda del Gruppo Finmeccanica la gara dell’Ente Spaziale Europeo. La Protezione Civile del Piemonte avrà il compito di validare operativamente le nuove soluzioni tecnologiche

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uante volte in situazioni di emergenza l’assenza di comunicazioni o la loro intelligibilità può compromettere l’esito di un’operazione complessa e difficile, mettendo in gioco vite umane? Garantire l’affidabilità delle comunicazioni per consentire che le operazioni di soccorso si svolgano con la massima efficienza e tempestività in occasione di grandi emergenze nazionali o internazionali risulta fondamentale. Sono questi i motivi determinanti del progetto “Satellite Adaptor”, lanciato dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) insieme con Telespazio, società del Gruppo Finmeccanica/Alcatel, la Regione Piemonte e la Protezione Civile. Telespazio sarà a capo di un team industriale composto anche da Alcatel Alenia Space, Indra e Hispasat; la Protezione Civile della Regione Piemonte avrà invece il compito di validare sul piano operativo le nuove soluzioni tecnologiche satellitari. Si tratta di un progetto che richiede un’altissima tecnologia, e ha l’obiettivo di favorire la standardizzazione di nuovi sistemi di comunicazione oltre al dialogo tra le Protezioni Civili dei Paesi europei con uno sviluppo tecnologico

“armonizzato”. Favorendo i bisogni delle singole Protezioni Civili permetterà un intervento in qualunque parte del mondo. Il tutto, utilizzando un sistema satellitare che integri i diversi sistemi nazionali e che garantisca comunicazioni audio e video di altissima qualità e affidabilità, superando limiti di linguaggi oltre che di tecnologie diverse fra loro. Sviluppato da Telespazio, il “Pan European Satellite Telecom Adaptor” avrà come elemento centrale un Sistema di comunicazioni integrato su carrello elitrasportabile che permetterà a ciascuna Protezione Civile di collegare la propria Sala operativa con il teatro dell’intervento. Non solo. La grande novità del Sistema è la sua interoperabilità con satelliti che utilizzano standard differenti ma che, grazie al Satellite Adaptor, possono interagire fra loro per garantire un collegamento a banda larga sicuro ed affidabile. Inoltre – e questa è una ulteriore novità assoluta – tutte le componenti di telecomunicazioni, sia wireless sia satellitari saranno integrate fra loro permettendo agli operatori di utilizzare i sistemi loro in dotazione, senza cambiare hardware, visto che grazie al collegamento satellitare potranno essere interconnessi con le reti terrestri.


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STORIA DI UN ITALO-AMERICANO DI SUCCESSO

Fred Mengoni, l’uomo che portò LeMond al mondiale A ncora oggi malgrado l’età – ha superato gli 80 anni – inforca la bicicletta, la sua passione, e va. Non più i 70 chilometri al giorno di un passato recente, però quanto basta per mantenerlo in forma. Stiamo parlando di Fred Mengoni, un italiano a New York, specialista nell’immobiliare, arrivato quando aveva trent’anni negli Stati Uniti senza un soldo e divenuto un vero e proprio tycoon, noto nel mondo americano del real estate per le sue proprietà e in quello mondiale dello sport per aver portato sulla scena quel Greg LeMond vincitore di tre Tour de France e della maglia iridata. Vediamo come ce lo descrive Franco Zuccalà il noto giornalista sportivo di casa Rai, che ebbe modo di incontrarlo e di stringere amicizia con lui anni addietro. Il primo incontro avvenne nella sede di Rai Corporation nella Grande Mela, dove Fred Mengoni si era recato rispondendo a una richiesta di Zuccalà per un appuntamento. “Davanti a me si presentò un omino di una certa età, con in mano un ombrello a spicchi colorati, come quello del pappagallo dei tre caballeros. ‘Piacere, so’ Mengoni, posso invitarla a pranzo?’”. Nasce così un rapporto che si trasforma in amicizia tra il giornalista e l’italiano miliardario, la visita alle sue case, il palazzotto di 4 piani all’angolo della 84ª con la East Avenue, dove nella sala da bagno con la vasca in onice si permette il grande lusso di tene-

La sua capacità nel campo immobiliare lo ha reso miliardario, la sua passione per la bicicletta gli ha fatto allevare un campione, il suo orgoglio lo tiene vivo e legato alla madrepatria di Mauro Aprile

re un quadro di Chagall, e la villa chiamata la “Casa Bianca” di East Hampton sul mare di Long Island. Una residenza lussuosa su due piani con 11 camere da letto, arredata con mobili d’epoca, circondata da prati curati e alberi secolari, e dotata di piscina, campo da tennis, e tante altre dovizie. Gli hanno offerto oltre 50 milioni di dollari per comprarla, racconta Zuccalà, ma lui si rifiuta di venderla, così come ha rifiutato di vendere a Rockefeller la sua palazzina di New York, perché “gli Americani – afferma Fred Mengoni – debbono imparare che non si può comprare tutto con i soldi”. “Scoprii che il piccolo ma coraggioso marchigiano di Osimo - racconta sempre Zuccalà – aveva trecento appartamenti a Manhattan, centocinquanta in Italia, ville in Florida e sul Lago Maggiore, case a Milano e in altre parti d’America, un terreno sconfinato vicino a Reno, in Nevada”, dove Mengoni si è recato una volta in auto e in un giorno intero non è riuscito a vederlo tutto. Non c’è male per un Italiano arrivato in America con 50 dollari in tasca e una fisarmonica! Oggi, invece, si può permettere, oltre a quanto sopra, di mantenere una squadra ciclistica, la Mengoni Team appunto, e di viaggiare senza bagaglio, perché in ogni sua abitazione sia in America che in Italia ad attenderlo c’è un guardaroba completo e del personale pronto ad accudirlo. Un Italiano che dichiara di essere “orgoglioso per quello che ho fatto partendo dal nulla”.

STORY OF A SUCCESSFUL ITALIAN-AMERICAN

Fred Mengoni, the man who took LeMond to the world championships His capacity in the property field made him a millionaire, his love of the bicycle made him a champion, his pride keeps him alive and abound to the mother country

till today despite his age – he is over eighty – he continues to ride a bicycle, his passion, and goes. No the longer seventy kilometres a day of the recent past but what is necessary to keep fit. We are talking about Fred Mengoni, an Italian in New York, real estate export who arrived in the United States without a penny and became a real tycoon famous in the American real-estate world for his properties and in the world championships of that sport that brought that brought Greg LeMond on to the scene, winner of three Tour de France and the yellow jersey. Let’s see how Franco Zuccalà, well-known journalist with the Rai who happened to meet and strike up a friendship with him many years ago. The first meeting was at the headquarters of the Rai Corporation in the Big Apple, where Fred Mengoni had gone at Zuccalà’s request to meet him. “A man of a certain age appeared before me. He was carrying an umbrella with coloured segments like the parrot in the tre caballeros. ‘Pleased to meet you, Mengoni’s the name. Can I buy you lunch?’”. Thus a relationship was born that became a friendship between the Journalist and the millionaire Italian. The visit to his

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buildings. The four-floor building on the corner of 84th and East Avenue where he can afford the great luxury of keeping a painting by Chagall in the bathroom with the onyx tub, and the house called “White house” in East Hampton on the Long Island coast. A luxury residence on two floors with eleven bedrooms decorated with period furniture and surround by manicured lawns and age-old trees with a swimming pool, tennis court and many other trappings of the wealthy. He was offered more than fifty million dollars to sell, says Zuccalà, but he refused just as he refused to sell his building in New York to Rockefeller because “the Americans – said Fred Mengoni – have to learn that you cannot by everything with money”. “I discovered that the small but courageous Marche-born son from Osimo”, Zuccalà goes on, “had three hundred apartments in Manhattan, five hundred in Italy, houses in Florida and on Lake Maggiore, houses in Milan and other parts of America, endless land near Reno, Nevada”, where Mengoni drove once in a car for a whole day and did not manage to see it all. Not bad for an Italian who arrived in America with fifty dollars in his pocket and a harmonica! Today, he can afford in addition to what has been mentioned above to maintain a cycle team, the Mengoni Team to be exact and to travel without luggage because in each of his houses in America and Italy there is a complete wardrobe waiting for him and a personal staff to cater for his every need. An Italian who says he is “proud of what he has accomplished working his way up from nothing”.

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ITALICI DI SUCCESSO SE LA COMUNITÀ ITALO-AMERICANA SI È DISTINTA PER PERSONAGGI DI SPICCO NELL’AMBITO

Stelle italiane per la “Hall 1

Da Jake La Motta a Joe DiMaggio, da Mario Andretti a Mike D’Antoni, alla scoperta degli Italo-Americani che hanno fatto la storia dello sport a stelle e strisce

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di Umberto Mucci 1) Primo Carnera; 2) Jennifer Capriati; 3) John Cena; 4) Le copertine di “ItalianAmericans. 34 Italo-Americani di successo” e “How you play the game” di Jerry Colangelo; 5) Joe DiMaggio; 6) Mario Andretti

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IF THE ITALIAN-AMERICAN COMMUNITY IS OUTSTANDING FOR HIGH-FLIERS IN THE POLITICAL, CULTURAL AND

Italian stars for the “Hall of Fame” of American sport From Jake La Motta to Joe DiMaggio, Mario Andretti, Mike D’Antoni, on the trail of the ItalianAmericans who have been part of sports stars and stripes style

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t was Fausto Batella who described the story and curiosities regarding our compatriots who were outstanding for their athletic prowess, personalities and determination in the wonderful world of US sport in his book “Italian-Americans. 34 ItaloAmericani di successo”. Boxing has possibly been the discipline where Italians have shone brightest: celebrated in the Rocky Balboa saga and the book “The Italian Stallions: Heroes of Box Glory Days”, men like Primo Carnera, Carmine Basilio, Jake La Motta and “the indestructible” Rocky Marciano (the sole heavyweight champion, from 1952 to 1955, to have retired unbeaten after forty-nine victories 43 of them knockouts) “moulded the way in which the United States regarded the Italian-American community and the way in which said Italian-American community regarded itself”. Today Italian-American sporting stars are distinguishing themselves in roles other than those of the main star. At the last super bowl which kept 100 mil-

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lion Americans glued to the TV, the only Italian Americans were the referees (5 out of 7, a record): Tony Corrente, Jim Saracino, Ron Marinucci, Carl Jr and Perry Paganelli, the first brothers to be members of a team of referees designated for a super bowl. There have been many Italians among the super champions of football, baseball and basketball: 171 of them, including Joe DiMaggio, Yogi Berra, Vince Lombardi, Dan Marino, Mike Piazza and Joe Montana are celebrated by the NIAF in Chicago in “The National Italian American Sports Hall of Fame” museum, whose “National Leadership Committee” is presided over by the legendary Jerry Colangelo, one of today’s leading lights in American sport, “Manager of the year” in the NBA for four years in a row and recently admitted to the Basketball Hall of Fame, owner of a clutch of teams over the years and now coach to the American National Basketball team. Jennifer Capriati, tennis star who retired in 2005

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POLITICO, CULTURALE, ECONOMICO, NON DI MENO HA FATTO IN QUELLO SPORTIVO

of Fame” dello sport Usa

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stato Fausto Batella a descrivere nel suo libro “ItalianAmericans. 34 Italo-Americani di successo” la storia e le curiosità di alcuni nostri connazionali che si sono distinti per le loro qualità atletiche, la personalità e la determinazione nel meraviglioso mondo degli sport USA. È stato forse il pugilato la disciplina nella quale più hanno brillato gli italiani: celebrati dalla saga di Rocky Balboa e dal volume “The Italian Stallions: Heroes of Boxing’s Glory Days”, uomini come Primo Carnera, Carmine Basilio, Jake La Motta e “l’indistruttibile” Rocky Marciano (l’unico campione dei massimi, dal 1952 al 1955, a essersi ritirato imbattuto dopo 49 vittorie di cui 43 per ko) hanno “plasmato il modo in cui gli Stati Uniti guardavano la comunità italo-americana e il modo in cui la stessa comunità italo-americana guardava se stessa”. Oggi gli sportivi italoamericani si distin6 guono per lo più in ruoli diversi da quelli del protagonista principale. In occasione dello scorso superbowl che ha tenuto incollati alla televisione 100 milioni di americani, gli unici italoamericani erano gli arbitri (5 su 7, un record): Tony Corrente, Jim Saracino, Ron Marinucci, Carl Jr e Perry Paganelli, i primi fratelli a far parte di un team di arbitri designato per un superbowl. Italiani sono stati molti tra i principali campioni di football, baseball e basket: 171 di essi, tra i quali Joe DiMaggio, Yogi Berra, Vince Lombardi, Dan Marino, Mike Piazza e Joe Montana sono celebrati dalla NIAF a Chicago nel museo “The National Italian American Sports Hall of Fame”, il cui “National Leadership Committee” è presieduto dal mitico Jerry Colangelo, una delle principali figure dello sport a stelle e strisce di oggi, “Manager dell’anno” della NBA per quattro anni di seguito ed ammesso di recente nella Basketball Hall of Fame, proprietario di diversi teams nel corso degli anni e oggi responsabile della nazionale americana di basket. È di origine italiana Jennifer Capriati, stella del tennis ritiratasi nel 2005 e allevata alla scuola di un altro italoamericano famoso tra le racchette, Nick Bollettieri: la Capriati iniziò la sua carriera tra i professionisti a 13 anni e 11 mesi, ed è stata nel 1990 la più giovane finalista di un torneo femminile (Boca Raton), semifinalista di un torneo del Grande Slam (Parigi) e testa di serie a Wimbledon nella storia del tennis. È italiano John Cena, protagonista di quella strana mania a metà tra sport e spettacolo tipicamente American kitsch che è il wrestling,

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e come lui il commissario tecnico della nazionale di calcio statunitense, che agli ultimi mondiali ci ha dato non poco filo da torcere: Bruce Arena è nato a Brooklyn e con i suoi ragazzi ha contribuito a risollevare le sorti di uno sport che negli USA non riuscì ad ingranare nemmeno quando fu Giorgio “Long John” Chinaglia ad emigrare esportando il soccer. È italiano Mario Andretti, icona del seguitissimo campionato Nascar, capostipite di una vera e propria dinastia di drivers ed inserito dal 2005 nell’“Automotive Hall of Fame”. Italiani sono Mike D’Antoni, che ha giocato e allenato a lungo in Italia e oggi guida (primo italiano nella storia) i Phoenix Suns che, grazie a lui, sono una delle migliori squadre di tutta la lega di basket; Eric “Mangenius” Mangini, giovane coach (è del 1971!) che ha portato i New York Jets ai playoffs ricevendo il premio di miglior allenatore dell’anno della AFC; Joe Torre, ex-giocatore di successo e ora manager degli New York Yankees, una delle voci più autorevoli in materia di baseball avendo vinto ben quattro World Series. Anche due dei più celebri giocatori di baseball in attività sono di origini italiane: Barry Zito, che ha appena rinnovato il contratto con i San Francisco Giants diventando il pitcher più pagato della storia; e Jason Giambi, prima base e battitore dei New York Yankees, MVP della lega nel 2000, purtroppo celebre anche per uno scandalo per il quale ha dovuto pubblicamente scusarsi con i fans. In cima alla lista dei più importanti sportivi tra i nostri connazionali c’è senz’altro Paul Tagliabue, che è stato commissioner della NFL dal 1989 al 2006, considerato dalla stragrande maggioranza degli esperti americani come il miglior commissioner della storia dello sport a stelle e strisce: se il football è lo sport più seguito d’America, lo è soprattutto grazie a lui (persino Condoleezza Rice ha più volte affermato che rinuncerebbe al proprio incarico solo se le venisse offerto di fare da commissioner della NFL). Il futuro è decisamente di Andrea “Il Mago” Bargnani. Reclutato da Bryan Colangelo, figlio di Jerry e manager dei Toronto Raptors (canadesi, ma giocano nella NBA), prima scelta assoluta del draft dello scorso giugno, primo giocatore italiano ad essere chiamato al primo giro, primo europeo nella storia ad essere selezionato come numero uno, e secondo non formatosi cestisticamente negli Stati Uniti, Bargnani è stato eletto matricola del mese per gennaio nella Eastern Conference. Farà strada, possiamo starne certi.

ECONOMIC WORLDS THE SPORTS WORLD HAS ITS SHARE is of Italian stock and she came up through the school of another famous Italian-American tennis player, Nick Bollettieri: Capriati started her career as a professional at 13 years 11 months, and in 1990 she was the youngest finalist in a women’s tournament (Boca Raton), semi-finalist in a Grand Slam tournament (Paris) and number one seed at Wimbledon, in the history of tennis. John Cena, protagonist of that strange typically American kitsch mania somewhere between sport and show that is wrestling is Italian, and like him the coach of US national football team which cut our work out for us in the last world cup: Bruce Arena was born in Brooklyn and, with his guys, contributed to turning around the fortunes of a sport that in the never managed to get off the ground in the USA, even when Giorgio “Long John” Chinaglia emigrated taking soccer with him. Mario Andretti, icon of the much followed NASCAR championship, is Italian. He is head of a proper dynasty of drivers and entered the Automo-

tive Hall of Fame in 2005. Mike D’Antoni, who played and trained for a long time in Italy and today manages the Phoenix Suns (the first Italian in history to do so) and thanks to him they are one of the best teams in the basketball league; Eric “Mangenius” Mangini, another Italian, is a young coach (he was born in 1971!) who took the New York Jets to the playoffs and won the best trainer of the year award from the AFC; Joe Torre, formerly a very successful player and now an executive with the New York Yankees, one of baseball’s most authoritative voices having won no fewer than four World Series. Also two of the most famous baseball players at the top of their game have Italian origins: Barry Zito, who recently renewed his contract with the San Francisco Giants becoming the best paid pitcher in history; and Jason Giambi, first base and slugger for the New York Yankees, MVP in the league in 2000, unfortunately also notorious for scandal for which he had to publicly apologize to the fans.

At the top of the list of the most important sports people among our compatriots is undoubtedly Paul Tagliabue, NFL commissioner from 1989 to 2006 and considered by the vast majority of American experts to be the best commissioner in the history of US sport: if football is sport with the largest number of devotees in America, it is so thanks to him (even Condoleezza Rice has said several times that she would resign her position only if she were asked to become an NFL commissioner). The future certainly belongs to Andrea “The Wizard” Bargnani. Recruited by Bryan Colangelo, son of Jerry and manager of the Toronto Raptors (Canadian, but they play in the NBA), first choice overall in the draft last June, first Italian player to be drafted into an NBA team, first European in history to be selected as number one and second who did not receive his basketball training in the United States, Bargnani was elected matriculate of the month for January in the Eastern Conference. He will go a long way, we can be sure of that.

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La Venezia di Sandro Diani rivive a New York “Nei miei quadri, così come in questi lavori su carta in bianco e nero, rappresento le ‘mie Venezie’, la città così come mi piacerebbe che fosse, simile a quella che lasciai ormai cinquant’anni fa”. Con queste parole l’artista italo-americano Sandro Diani parla delle sue “Memories of Venice”, le quattordici opere che faranno parte della mostra allestita dal 2 al 27 maggio presso la galleria New Art Center di New York, grazie alla collaborazione del locale Istituto Italiano di Cultura. Cosmopolita ma da anni residente a New York, Sandro Diani è nato a Venezia nel 1937, e fin da giovanissimo si è dedicato all’arte. Oggi i suoi lavori sono presenti in collezioni pubbliche e private di ben 27 Paesi.

Un italiano premiato dalla rivista Aviation Week

SANDRO DIANI’S VENICE IS BROUGHT TO LIFE IN NEW YORK “In my pieces, as in my black and white works on paper, I depict ‘my Venice’, the city as I would like it to be, similar to the one I left 50 years ago.” With these words the Italian-American artist Sandro Diani speaks of his “Memories of Venice”, the fourteen works that will make up his exhibition running from May 2 to 27 at the New Art Center gallery in New York, thanks to the collaboration of the local Institute of Italian Culture. A cosmopolitan resident of New York for years now, Sandro Diani was born in Venice in 1937 and has dedicated herself to art since she was very young. Today his works are presented in private and public collections in 27 countries.

“Facce” italo-americane in mostra Fino al 29 giugno, nell’ambito degli eventi promossi per la “New York’s Immigrant History Week”, l’Italian American Museum ospiterà la mostra fotografica di Salvatore Sparavigna dal titolo “Faces of ItaliaNY”. Attraverso una serie di immagini in bianco e nero, Sparavigna racconta le diverse “facce” della comunità italo-americana: dalle processioni religiose di Brooklyn alle eleganti figure femminili delle notti mondane. Da una parte quindi, la vera e propria vita di comunità, quella che affonda le proprie radici nell’”essere migrante” e nel partecipare alla vita del “gruppo”; dall’altra, la nuova Italianità, fatta di grandi celebrazioni, “americane” nei metodi organizzativi, ma italiane per i valori e i sentimenti che vogliono esprimere.

Italian-American “Faces” on exhibition As part of the events planned for “New York’s Immigrant History Week”, the Italian American Museum will host a photography exhibition by Salvatore Sparavigna titled “Faces of ItaliaNY” and open until June 29. In a series of black and white images, Sparavigna tells the stories of the diverse “faces” of the Italian-American community: from religious processions in Brooklyn to elegant worldly feminine figures. On one side, he depicts a vision of true community life that can be found deep in the roots of the experience of migrating peoples and those participating in this group life. On the other hand, he portrays the new Italian spirit that is greatly influenced by “American” organizational methods but remains Italian in the values and sentiments it expresses.

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Le “Stelle del Piemonte” volano alle Nazioni Unite Dopo aver ospitato nel 2006 i Giochi Olimpici Invernali, Torino ed il Piemonte si presentano, dal 14 al 18 maggio, ad un nuovo appuntamento internazionale: il “Torino and Piemonte Food Festival”, presso la Delegates Dining Room delle Nazioni Unite. Qui, i protagonisti saranno i top chef della squadra delle “Stelle del Piemonte”, che ogni giorno proporranno nel Ristorante del Palazzo di Vetro un menù diverso, composto dai migliori piatti regionali, rivisitati ed interpretati secondo la filosofia di ciascuno. Le loro creazioni verranno gustate dagli ambasciatori ONU, ma anche dai più importanti giornalisti, food editors, politici, personaggi del mondo dello spettacolo e della cultura di New York.

THE “STELLE DEL PIEMONTE” TEAM PAY A SPECIAL VISIT TO THE UNITED NATIONS After hosting the Winter Olympic Games in 2006, Turin and the Piedmont region present a new international engagement, the “Turin and Piedmont Food Festival” from May 14 to 18 in the Delegates Dining Room of the United Nations. The protagonists of the event will be the top chefs of the “Stelle del Piemonte” (Stars of the Piedmont) team, each of which will propose a unique daily menu of the best regional dishes re-examined and designed for the UN Restaurant. Their creations will be tasted not only by ambassadors of the UNO but also by the most important journalists, food editors, politicians, and people involved in show business and the cultural world of New York.

Un importante riconoscimento internazionale ha visto protagonista un nostro connazionale, l’Ammiraglio di Divisione Giuseppe De Giorgi: a lui, infatti, la rivista Aviation Week ha conferito l’Aviation Week Laureate Awards. Il riconoscimento, promosso dalla rivista Aviation Week e giunto quest’anno alla sua 50ª edizione, è stato assegnato all’Ammiraglio De Giorgi per la categoria “Militare”, e ha voluto così premiare il successo operativo dell’Operazione Leonte da lui condotta in Libano, nel quadro della missione UNIFIL 2.

ITALIAN RECEIVES AN AWARD BY AVIATION WEEK MAGAZINE In an important international acknowledgement, Aviation Week magazine recognized our compatriot Vice-admiral Giuseppe De Giorgi by awarding him the Aviation Week Laureate Award. This acknowledgement, included in the 50th issue of Aviation Week, was awarded to Vice-admiral De Giorgi in the military category for his great success in the Leonte operation he conducted in Lebanon as part of the UNIFIL 2 mission.


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DA WWW.ITALPLANET.IT/NEWS

Nuovomondo inaugura il 50° San Francisco Film Festival Un altro importante riconoscimento internazionale per il regista italiano Emanuele Crialese. Il suo ultimo film, “Nuovomondo”, è infatti stato scelto per inaugurare uno dei più importanti festival cinematografici della West Coast: il San Francisco International Film Festival, quest’anno alla sua 50ª edizione. “Non avremmo potuto avere un film più bello di questo”, ha dichiarato il Direttore della manifestazione Graham Leggat. “Il variopinto affresco di Crialese è sicuramente il miglior augurio per noi della Film Society nel momento in cui ci stiamo imbarcando per il nostro viaggio verso il ‘Nuovo Mondo’ del secondo cinquantenario del secolo”.

‘Nuovomondo’ opens the 50th San Francisco Film Festival The Italian director Emanuele Crialese has received another important international acknowledgment. His latest film, “Nuovomondo” (New World), was chosen to open one of the West Coast’s major film festivals, the San Francisco International Film Festival, now in its 50th year. “We couldn’t have found a more beautiful film”, said the director of the event, Graham Leggat. “The multicolored fresco of Crialese is surely the best omen for our Film Society as we set off on our journey to the new world of the next fifty years”.

Il “Premio Canaviglia” a un docente livornese in USA Il livornese Massimo Morelli, professore associato di economia e scienze politiche presso l’Ohio State University (Stati Uniti), è stato premiato a Livorno con la “Canaviglia”, onorificenza istituita l’anno scorso, in occasione dei 400 anni della città, e inaugurata da Carlo Azeglio Ciampi. Come si legge nella motivazione del premio, la città toscana ha voluto così omaggiare un proprio concittadino che “è riuscito in giovane età a raggiungere risultati di eccellenza nel campo degli studi economici e delle scienze politiche, con significativi riconoscimenti a livello internazionale, in questo modo contribuendo a valorizzare nel mondo il nome della città di Livorno”.

Fincantieri fa affari a Miami

A teacher from Livorno receives the first “Premio Canaviglia” Massimo Morelli from Livorno, professor of economics and political science at Ohio State University (United States) was awarded the “Canaviglia” in Livorno. This honor was established last year on the 400th year anniversary of the city and inaugurated by Carlo Azeglio Ciampi. With this award, the Tuscan city wanted to honor one of their citizens who “at a young age succeeded in producing excellent results in the study of economics and political science, encouraging significant acknowledgement on an international level, and thus adding value to the name of Livorno in the eyes of the world”.

Fontana cresce sul mercato americano Il Gruppo Luigi Fontana cresce negli Stati Uniti. L’azienda brianzola ha infatti firmato un accordo con l’americana TriMas per l’acquisto della Lake Erie Products, che si trova a Frankfort, in Indiana, ed è specializzata nella bulloneria. Per il Gruppo Fontana si tratta di un’acquisizione di enorme valore, sia perché permetterà di produrre direttamente in loco, sia perché gli Stati Uniti rientrano nel piano di internazionalizzazione e di sviluppo verso i mercati considerati strategici, e si aggiunge alle acquisizioni già realizzate, direttamente o in joint venture, in Paesi come la Cina e il Brasile.

FONTANA EXPANDS AMERICAN REACH The Gruppo Luigi Fontana is expanding its footprint in the United States. Indeed, the Brianza-based company has signed an agreement with America’s TriMas to acquire Lake Erie Products, a company based in Frankfort, Indiana and specialist manufacturer of nuts and bolts. This is a highly valuable acquisition for the Gruppo Fontana, because it gives it a local production facility and fits into the company’s internationalization and development plan that targets strategic markets, bolstering the company’s earlier acquisitions, directly or joint ventures, in countries such as China and Brazil.

Ad Antonio Ciacca il Jazz at the Lincoln Center A partire dai prossimi mesi, il jazz newyorkese “parlerà” italiano. Il jazzista Antonio Ciacca è infatti stato chiamato a dirigere – primo italiano nella storia dell’ente – il Jazz at the Lincoln Center, una delle maggiori istituzioni jazzistiche mondiali. Nato in Germania da genitori italiani ma bolognese d’adozione, Antonio Ciacca si è conquistato una reputazione internazionale grazie alla militanza nel quartetto di Steve Lacy, nel quintetto di Benny Golson e recentemente con Dave Murray. Oltre che negli Stati Uniti, Ciacca si è esibito in tutta Europa ed in Giappone.

Jazz at Lincoln Center with Antonio Ciacca Beginning in the coming months, New York jazz fans will begin to “speak” Italian. The jazz musician Antonio Ciacca was asked to direct Jazz at Lincoln Center, one of the most important institutions dedicated to jazz worldwide. He is the first Italian in the history of the organization to take on this role. Born in Germany to Italian parents but Bolognese by adoption, Antonio Ciacca has gained an international reputation thanks to his collaboration with the successful Steve Lacy quartet, Benny Golson quintet, and recently with Dave Murray. Other than the United States, Ciacca has performed in all of Europe and Japan.

Nell’ambito della “Seatrade cruise shipping convention”, il maggior appuntamento fieristico internazionale per il comparto delle navi da crociera svoltosi a Miami Beach, Fincantieri ha raggiunto un importante accordo con la società armatrice statunitense Oceania Cruises per la realizzazione di due navi da crociera. Le navi, ciascuna del valore di circa 500 milioni di dollari, avranno una lunghezza di 251 metri, e potranno ospitare 1.280 passeggeri in 640 tra cabine e suite. La consegna è prevista nell’autunno 2010 e nell’estate del 2011; inoltre, l’accordo prevede un’opzione per una terza nave con consegna nel 2012.

New proposal for Fincantieri in Miami On the occasion of “Seatrade cruise shipping convention” in Miami Beach (one of the most important international cruise ship fairs), Fincantieri has reached an important agreement with the American ship-owner society Oceania Cruises for the construction of two cruise ships. The ships, each with an approximate value of 500 million dollars, will have a length of 251 meters, and a capacity to host 1,280 passengers, 640 of which can be housed in cabins and suites. Completion is predicted for autumn 2010 or summer 2011. In addition, the agreement includes an option for a third ship to be delivered in 2012.

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Ritolo Ecco perchĂŠ c’è Benvenuto, èItalia for Russia! “tanta Italiaâ€? nel arola di Domenico Calabria

Sommario

Con questo numero, diamo il benvenuto ad un “nuovo natoâ€?, èItaliasommario for Russia, sezione interamente dedicata alla Russia che, a partire da qualche parola di questo bimestre, sarĂ realizzata in collaborazione con Economysommario e la Camera di Commercio Italo-Russa. Dopo èItalia for USA – che oreccetrea righe per mai vi accompagna da piĂš di un anno – abbiail mo infatti voluto ampliare la nostra offerta informativa dando spazio ad un mercato che rappresenta un importante riferimento per il di Sistema Nome e Italia. cognome autore Questa nostra decisione può essere ben esplicitata dalle parole dell’Ambasciatore d’Italia a Mosca, Vittorio Surdo, che ha aperto lo scorso 30 marzo, presso la sede di Mosca della Camera di Commercio ItaloRussa, il convegno “Informare per competere: come difendere e esportare il Made in Italy nel Mondoâ€?, organizzato dalla stessa Camera in collaborazione con il settimanale Economy e la nostra rivista: “Il quadro dell’attuale presenza italiana in Russia – ha affermato – è dei piĂš sfaccettati e, in particolare dopo il vertice di Bari, le opportunitĂ che ci verranno offerte dal mercato russo saranno enormi: dovremo solo essere pronti a coglierle!â€?. E ciò è quanto noi stessi abbiamo fatto attraverso questo convegno – il secondo in Russia da noi promosso – al quale hanno preso parte autorevoli figure: i copresidenti della Camera di Commercio Italo-Russa Rosario Alessandrello e Serghei Katyrin; il Direttore Generale per le politiche di internazionalizzazione del Ministero per il Commercio Internazionale, Angelo Di Stasi; i rappresentanti di grandi aziende italiane attive sul mercato russo: Indesit Company, rappresentata dal Direttore dei rapporti internazionali Gaetano Casalaina; Zao Banca Intesa, con il Presidente Antonio Fallico; ed Enel, con il Vice Direttore di Rusenergosbyt Cinzia Albertazzi. E, naturalmente, è ciò che intendiamo fare per il futuro grazie a questa nuova pubblicazione, con cui ci auguriamo di fornirvi un ulteriore, efficace, mezzo, per orientarvi con successo in questo mercato, e per “cogliere le enormi opportunitĂ â€? che esso vi offre.

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Sistema Russia

L’intervento dell’Ambasciatore d’Italia a Mosca, Vittorio Surdo

L’eccellente andamento del recente Vertice Intergovernativo di Bari, al quale ha dato grande concretezza la firma di numerosi rilevanti accordi, ed il successo conseguito da ENI ed ENEL nella gara di aggiudicazione di alcuni beni della Yukos, rappresentano il momento culminante del processo di costante intensificazione ed approfondimento delle relazioni italo-russe in tutti i settori. Il secondo degli sviluppi citati, la cui piena attuazione implicherĂ nei prossimi anni ulteriori, ingenti investimenti dei quali potranno beneficiare le nostre imprese del settore, crea un partenaL’Ambasciatore riato strategico tra i due Paesi nel cruciale comparto dell’energia – Vittorio Surdo fornendo un modello di riferimento per l’Europa nel contesto della definizione della politica energetica dell’UE nei confronti della Federazione Russa – ed è nel contempo suscettibile di produrre ricadute positive sulla presenza complessiva del Sistema Italia in Russia. L’eccellente qualitĂ delle relazioni politiche italo-russe e del resto evidenziata dalla frequenza dei contatti al piĂš alto livello politico e da una spiccata convergenza di vedute sui principali temi dell’agenda internazionale, cosĂŹ come dalle collaborazioni in atto o allo studio in numerosi comparti produttivi (dall’alta tecnologia ai beni di consumo), dalla ricchezza degli scambi culturali, dall’attrattiva che esercita sul pubblico russo il Made in Italy, nonchĂŠ infine – ma non per importanza – dalla capacitĂ dell’Italia di fare sistema in un Paese tanto grande e complesso. La dimensione quantitativa delle relazioni economiche italo-russe è riflessa nei dati dell’interscambio bilaterale (+25,7% rispetto al 2005), che fanno dell’Italia uno dei primi partner della Russia. Al costante incremento delle nostre esportazioni si affianca una parallela espansione di iniziative industriali in Russia. Tra i numerosi investimenti, vorrei menzionare quello della Indesit a Lipetsk; quello che ha sancito il ritorno della FIAT in Russia con la costruzione – insieme a Severstal Avto – di un nuovo impianto produttivo in Tatarstan; la partecipazione di Alenia Aeronautica al progetto di produzione (con Sukhoi) di un velivolo civile di medio raggio; il distretto industriale italiano della ceramica nella Regione di Mosca, dove, accanto agli stabilimenti della Marazzi e della Mapei, si è insediata la SocietĂ Concorde. Notevoli opportunitĂ di collaborazione economica dischiudono anche le intese recentemente sottoscritte con le controparti russe dall’ENEL nel settore nucleare e da Finmeccanica in quello ferroviario. Ăˆ inoltre indicativo il fatto che, anche se molti investimenti italiani non sono contabilizzati come tali, dal Registro Statale russo risultano attive sul territorio russo circa 500 societĂ miste e quasi altrettante societĂ italiane.

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Nella foto, i relatori del convegno “Informare per competere” svoltosi il 30 marzo a Mosca. Da sinistra, Cinzia Albertazzi (ENEL), il Direttore Generale Angelo Di Stasi, il Presidente Rosario Alessandrello e Sergio Luciano, Direttore di Economy

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Credo che le ragioni di questa nostra storia di successo nei rapporti con la Russia possano essere espresse al meglio richiamando quanto disse il Presidente Putin nella conferenza stampa conclusiva del Vertice informale di Sochi del 25 gennaio, quando affermò – in risposta alla domanda di un giornalista locale sul perché vi fosse “tanta Italia” nella prospettiva russa – che gli imprenditori italiani sono soggetti di grande serietà ed affidabilità, i quali perseguono i loro legittimi interessi nel rispetto dei quelli della controparte. Sono certo che su questo grande capitale di credibilità potremo costruire un rapporto sempre più ricco di contenuti di qualità, svolgendo un ruolo di primissimo piano nei processi di sviluppo di un Paese dalle enormi potenzialità.

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87_Alessandrello

30-04-2007

17:23

Pagina 87

INTERVISTA AL PRESIDENTE ROSARIO ALESSANDRELLO

CCIR

Una “gallina dalle uova d’argentoâ€?‌ dopo quelle d’oro di petrolio e gas PerchĂŠ? Se si guarda all’industria mondiale, si vede che in ogni campo non si può fare a meno della plastica, quella atossica, per l’agroalimentare, per la farmaceutica, per la fabbricazione dei frigoriferi, per l’industria automobilistica, per l’elettronica di consumo come televisori e computer, solo per fare alcuni esempi. utin si trova di fronte a due problemi. Ha risanato la finanza, Oggi la Russia esporta le materie prime ed è costretta a importare, ha dato al suo Paese quel corpo di leggi che pongono la Fede- per mancanza di imprese dedicate, tutti i derivati, come polietilene, porazione Russa alla pari con l’Europa, ma non è ancora riusci- lipropilene, polistirolo, pet, a costi superiori degli altri mercati. Se la to a creare una propria industrializzazione diffusa. A causa trasformazione avvenisse vicino al luogo di estrazione, i codell’ereditĂ burocratico-culturale ricevuta nonchĂŠ dalla sti sarebbero estremamente ridotti, facendo da volano a una mancanza di una vera e propria industria petrolchimicaâ€?. Ecmiriade di industrie. co riassunto il pensiero dell’ingegnere Rosario AlessandrelL’Italia come potrebbe entrare in gioco? lo, Presidente della Camera di Commercio Italo-Russa e della Noi abbiamo giĂ un ruolo attivo nell’industrializzazione Fondazione “Centro per lo sviluppo dei rapporti Italia-Russiaâ€?. della Russia. Dal 1990 al 2005 gli investimenti italiani in RusA che tipo di ereditĂ si riferisce? sia sono stati di 1,4 miliardi di dollari, e solo nel 2006 di olPutin governa una serie di strutture guidate da uomini tre 600 milioni di dollari. Ricordo gli investimenti di Indesit, educati durante il soviet che si adeguano con difficoltĂ ad Rosario della Marazzi e della Concorde, oltre a quelli delle banche. una cultura di tipo globale. Non è un problema da poco, perAlessandrello Nel settore specifico delle poliolefine, l’Italia possiede ormai chĂŠ va colmato un gap fra un passato di economia chiusa e dagli anni ’60/70 tutte le tecnologie per fornire e sviluppare quello odierno di economia aperta. Inoltre, proprio per quelle struttu- queste produzioni. Hanno contribuito alla trasformazione del nostro re ancora esistenti, spesso si creano sovrapposizioni, mix di compe- Paese, e oggi potrebbero aiutare la Russia a utilizzare meglio le protenze che rallentano tutti i processi. Anche la magistratura russa non prie risorse minerarie e a creare nuove industrie manifatturiere per i si è adeguata al nuovo sistema legislativo. prodotti di largo consumo, il cosiddetto down stream. E cosa c’entra l’industria petrolchimica? Oggi la Russia ha un biCosa intende per “down streamâ€?? lancio attivo grazie a gas e petrolio‌ La produzione a valle. Film, tubi, fibre, componenti, che oggi venL’industria petrolchimica oggi è alla base di tutti i processi industria- gono importati come prodotti finiti. Le fibre di polipropilene sono la li. La Russia, con petrolio e gas, ha risanato il suo debito con il Club di base per tappeti, moquette, pannolini; dal polietilene si fabbricano tuParigi e ha riserve per oltre 300 miliardi di dollari, piĂš le risorse del fon- bi per acqua, gas, contenitori, dal pet si ricavano bottiglie, una infinitĂ do di stabilizzazione dei prezzi del petrolio che a fine 2006 ammonta- di prodotti e di componenti che oggi vengono importati. Se le industrie vano a 90 miliardi di dollari. Ma, se vuole sviluppare una propria indu- petrolifere russe volessero investire nella trasformazione dei loro prostria, deve trasformare in loco parte di queste materie prime, e smette- dotti, vicino alla “gallina dalle uova d’oroâ€? del petrolio e del gas, avrebre di essere tributaria di Paesi terzi per tutti i derivati come i polimeri. bero una vera e propria “gallina dalle uova d’argentoâ€?.

Sviluppare l’industria delle poliolefine e superare la cultura burocratica chiusa sono gli strumenti per una vera industrializzazione della Russia

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30-04-2007

17:24

Pagina 88

EVENTI

CON IL FORUM DI ROMA E IL VERTICE DI BARI

ŠAGENZIA FRONTEPAGINA

88-89 Putin

Il Premier Romano Prodi con il Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin

Un pieno di “rose russe� per l’economia italiana Un’alleanza strategica fra Italia e Russia, che parte dal gas con ENI-Gazprom per arrivare al Super jet 100 di Finmeccanica-Sukhoj

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e son rose fioriranno�, dice un antico proverbio. E il giardino russo in questa precoce primavera appare pieno di boccioli di rosa per l’industria e la finanza italiane. Una primavera iniziata il 13 e il 14 marzo, dapprima con il Forum tenutosi a Roma a Villa Madama e quindi a Bari nel Castello Svevo, con l’incontro delle delegazioni dei due Paesi, guidate dal Premier italiano Romano Prodi e dal Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin. Tanti i protagonisti del mondo politico ed economico-industriale dei due Paesi, al Forum presieduto da Luisa Todini e Serghej Yastrzhembskij, a discutere di “Energia ed economia: quale dialogo fra Russia e Italia?� e di “Percezioni reciproche. Il ruolo della cultura e dei media�. Fra gli italiani, Giovanni Castellucci, A.D. di Autostrade; Roberto Poli, Presidente dell’ENI; Vittorio Merloni, Presidente di Indesit Company; Alessandro Profumo, A.D. di Unicredito; Mario Ciaccia, di Banca Intesa; Fulvio Conti A.D. di Enel; Giorgio Tellini, A.D. di SACE. E ancora Rosario Alessandrello, Presidente della Camera di Commercio Italo-Russa; Giancarlo Lanna, Presidente di Simest;

Diego Visconti, Presidente di Accenture; Giorgio Zappa, Direttore Generale di Finmeccanica. Le conclusioni sono state affidate al Ministro per lo Sviluppo economico Pier Luigi Bersani, e ad Andrei Reus, Vice Ministro russo per l’Industria e l’energia. A ribadire “le forti e importanti e significative relazioni fra Italia e Russiaâ€? è stato, primo fra tutti, il Ministro degli Esteri italiano Massimo D’Alema, che ha tenuto a sottolineare il fatto che “lavorare con la Russia senza riserve e preconcetti è una scelta del Governo italianoâ€? finalizzata “alla sicurezza, alla pace, allo sviluppo del nostro e di quel grande paese che è la Federazione Russaâ€?. Il passaggio cruciale è avvenuto il giorno successivo a Bari, dove ai discorsi sono succeduti gli accordi bilaterali. Si va dall’energia all’industria aeronautica, dal sistema bancario alle autostrade, dalle ferrovie alle telecomunicazioni. L’energia vede in prima linea l’intesa fra il colosso Gazprom e l’Eni, con gli accordi per gli investimenti per lo sfruttamento dei giacimenti petroliferi: un “partenariato strategicoâ€?, come l’ha definito Massimo D’Alema, che consentirĂ all’azienda italiana di usufruire fino al 2035 del metano asiatico, e a quella russa, produttore di 55 miliardi di metri cubi di gas all’anno, di vendere al dettaglio, trami-

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88-89 Putin

30-04-2007

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CON L’ACCORDO ALENIA- SUKHOI

FOTO OLIVEIRO

Ali italiane sui cieli russi “Era l’ultima occasione per entrare in una fascia importantissima del mercato che altrimenti si sarebbe chiusa. Ăˆ un mercato di grande concorrenza, e Italia e Russia insieme possono vincere la sfidaâ€?. Con queste parole Romano Prodi ha salutato a Bari l’accordo firmato fra Alenia-Finmeccanica e Sukhoi per la costruzione di un aereo da trasporto regionale, della capienza di 60-100 posti. Un accordo difficile, che implica l’impiego di alte tecnologie, che inserisce le due aziende, italiana e russa, in un mercato finora dominato dalla brasiliana Embraer, che da questo settore trae profitti ragguardevoli. Nell’affare aveva voluto inserirsi anche Airbus, spalleggiata dai due governi partner, francese e tedesco. Alla fine è stata scelta l’azienda di Finmeccanica, Alenia, che nel settore degli aerei civili possiede tecnologie avanzatissime. L’accordo firmato dal presidente e AD di Finmeccanica, Pier Francesco Guarguaglini, e dal direttore generale Giorgio Zappa, prevede la costruzione entro il 2025 di 800 velivoli, per un fatturato superiore a 10 miliardi di euro. ĆŞÇ‡ĆźÇ„ĆšÇ‘ĆžÇ†Ç Ćž $OHQLD ² ĆŞÇŒÇŽÇ‡Ç‚

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guardante un programma di collaborazione per il biennio 20072009 siglato dal Ministro degli Esteri italiano Massimo D’Alema e dall’omologo russo; il secondo relativo al protocollo d’intesa per creare il centro scientifico e culturale dell’Hermitage a Ferrara. Tutto qui? Non è poco. Ma il profumo delle rose pronte a sbocciare nel paese di Putin attira un sempre maggior numero di aziende italiane, interessate a costruire autostrade, gasdotti e oleodotti, industrie. In cambio, l’Italia si offre come un Paese nel quale i capitali russi possono trovare interessanti occasioni d’investimento, come quello compiuto dalla Severstal nel campo dell’acciaio. Anche il nostro giardino è pieno di rose.

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30-04-2007

INDESIT

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A MOSCA Ăˆ LEADER DI MERCATO. PREVISTI INVESTIMENTI PER ALTRI 40 MILIONI DI EURO

inquemila dipendenti, 2 milioni di pezzi prodotti localmente nel 2006 nelle due fabbriche (una dedicata alle lavatrici, l’altra ai frigoriferi), un polo logistico e 5 uffici di rappresentanza nelle cittĂ piĂš importanti. Questi in cifre i risultati raggiunti in Russia dalla Indesit, market leader con una quota di mercato della Grande Europa di piĂš del 14% e in Russia superiore al 25%. L’azienda di Fabriano, presieduta da Vittorio Merloni, è stata fra le prime italiane a credere nella grande Russia e nelle sue capacitĂ di rapido sviluppo, ed è presente a Mosca fin dal 1993, allorchĂŠ venne aperto il primo ufficio commerciale, al quale hanno fatto seguito quelli di San Pietroburgo, Vladivostock e nelle capitali dei piĂš importanti stati dell’ex URSS (Ucraina e Kazakstan). Ma il passo piĂš determinante è stato compiuto nell’ottobre del 2000 con l’acquisizione del 100% delle azioni della fabbrica di frigoriferi Stinol a Lipetsk, dove sono stati fatti investimenti sia su nuovi prodotti che per aumentare la capacitĂ di quello stabilimento. Accompagnando lo sviluppo e le nuove esigenze del mercato russo, nell’aprile del 2004, sempre a Lipetsk, Indesit ha dato vita a una seconda fabbrica, dedicata stavolta alle lavabiancheria. L’anno successivo, per facilitare la distribuzione del prodotto in un Paese cosĂŹ grande, è stato realizzato, un polo logistico di 54.000 mq coperti, capace di movimentare piĂš di 3 milioni di pezzi all’anno. Ma la Indesit in Russia non si ferma qui. PerchĂŠ nel triennio 2007-2009 sono previsti altri investimenti del valore di 40milioni di euro per l’ampliamento della capacitĂ produttiva, la fabbricazione di nuovi prodotti e l’ampliamento del magazzino. Per Indesit Company la Russia e la CSI non sono mai stati “mercati opportunitĂ â€?,

Per i Russi, freddo e pulito sono italiani Con 2 milioni di pezzi prodotti nei due stabilimenti di Lipetsk, l’azienda di Fabriano accompagna dal 1993 lo sviluppo del grande mercato russo

Gaetano Casalaina, Institutional Relations Director di Indesit Company

da sfruttare finchĂŠ va bene, ma mercati strategici il cui sviluppo rappresenta un importante volano per i piani di crescita del Gruppo. Il valore strategico è stato evidenziato da un significativo impegno finanziario per assicurarsi le migliori risorse umane sul mercato, formarle (anche in lingua italiana) e fidelizzarle; ma anche per avere una diffusa presenza territoriale e promuoverla attraverso investimenti in pubblicitĂ e promozione. Strategia e visione di lungo periodo, quindi, a dispetto della disastrosa crisi finanziaria che colpĂŹ la Russia nell’agosto del 1998. Indesit Company seppe resistere, dando maggior peso alle prospettive future che ai danni ed ai rischi che la situazione comportava. L’investimento in una capacitĂ produttiva locale ha consentito di rafforzare la leadership giĂ conquistata con il prodotto importato, battendo gli altri competitors. Per contrastare il “risveglioâ€? dei competitors, Indesit ha realizzato un’ulteriore fabbrica e soprattutto ha investito nel servizio al trade attraverso la realizzazione di un polo logistico centralizzato in grado di assicurare consegne multiprodotto (sia prodotto localmente che importato) nei tempi attesi dai clienti.

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90Merloni_91 Enel

30-04-2007

17:25

Pagina 91

LA RUSSIA? UN MERCATO INTERESSANTE, CHE CONSUMA BEN IL TRIPLO DELL’ITALIA

P

arlando di stile italiano si pensa in genere ai settori della moda o a quello agroalimentare, ma pochi pensano all’elettricitĂ . In realtĂ anche questo business complesso richiede competenza, creativitĂ e sensibilitĂ . Ben lo dimostra la storia di Enel, oggi la terza utility europea, che in quarant’anni di esperienza nella generazione, trasmissione, distribuzione e vendita di energia elettrica, ha caratterizzato il proprio stile e la propria crescita secondo queste qualitĂ . Nel 2006 ha prodotto oltre 130 miliardi di chilowattora servendo piĂš di 32 milioni di clienti, con un mix produttivo ben diversificato sia in Italia che all’estero. Enel, infatti, produce e vende elettricitĂ prevalentemente in Europa, Nord America ed America Latina con impianti che dispongono di una potenza installata di circa 53.000 MW. Enel è stata la prima utility nel mondo a sostituire i vecchi contatori meccanici con la nuova tecnologia dei contatori elettronici (30 milioni in Italia). L’innovazione del contatore elettronico, di proprietĂ Enel, consente il controllo dei consumi da remoto e la possibilitĂ di configurare la migliore offerta al cliente finale. Nello sviluppo della telegestione, Enel è all’avanguardia del mercato e sta esportando il suo know how all’estero. In Russia, per esempio, ha firmato un contratto con BelgorodEnergo per portare entro la primavera del 2007 all’installazione di 850.000 contatori elettronici nella provincia di Belgorod, al confine con l’Ucraina. Di recente, insieme all’Eni, si è aggiudicata alcuni asset Yukos nel gas e nel petrolio. Una garanzia di approvvigionamento di materia prima fondamentale, assieme all’accordo con Gazprom, per il buon funzionamento delle centrali che in futuro Enel potrebbe gestire in Russia. Enel è infatti molto interessata al mercato russo dell’energia, il piĂš grande mercato europeo

ENEL

Il know-how di Enel, per l’energetico russo Il contratto con BelgorodEnergo, l’accordo con Gazprom, l’acquisizione di alcuni asset Yukos: queste alcune delle “tappe� per diventare un operatore integrato nel settore

Cinzia Albertazzi, Vice Direttore di RusEnergoSbyt

con 1.000 miliardi di chilowattora all’anno di consumi, pari a ben 3 volte i consumi dell’Italia. Attualmente il settore energetico russo sta attraversando un profondo processo di ristrutturazione del parco di generazione, con prospettive di investimento che Enel vuole cogliere. Con il partner ESN, Enel è stato il primo operatore internazionale alla guida di una centrale russa, la North West Power Plant (NWPP) di San Pietroburgo di cui ha curato il raddoppio a 900 MW: l’impianto piĂš avanzato del Paese e il primo ad aver ottenuto la certificazione di qualitĂ ambientale. Enel ha acquisito il 50% di RusEnergoSbyt (Res), il piĂš grande trader di energia elettrica, che ha all’attivo per il 2006 la vendita di oltre 40 TWh di energia elettrica in 33 regioni della Federazione Russa. Inoltre, di recente ha firmato un accordo con RosAtom per la realizzazione di nuovi impianti nucleari di generazione e la gestione di centrali nucleari giĂ esistenti in Russia. L’obiettivo di Enel in Russia è diventare un operatore integrato nel settore, attivo nella generazione, distribuzione e vendita di energia elettrica e contribuire in questo modo allo sviluppo generale del sistema industriale, economico e sociale del Paese.

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92-93 NewsRussia

30-04-2007

NEWS

17:25

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DALLA RUSSIA

Alfa Romeo sfreccia sulle strade della Russia La “Casa del Biscioneâ€? alla conquista degli appassionati russi di quattroruote. Ăˆ stata infatti inaugurata qualche settimana fa a Mosca la prima concessionaria Alfa Romeo. Lo show room moscovita – che rientra nelle prospettive di sviluppo del marchio a livello globale e della strategia per il mercato russo – costituisce solo il primo passo: per il 2007 nella Federazione Russa è infatti prevista l’apertura di sette nuove concessionarie, le prime delle quali apriranno, dopo Mosca, a San Pietroburgo e a Ekaterinenburg. Il volume di vendita atteso per il 2007 è pari a circa 2.000 vetture.

Napoli e Mosca, mai state cosÏ vicine! In occasione della Borsa Mediterranea del Turismo, che si è svolta alla fine di marzo a Napoli, Eurofly (www.eurofly.it) ha annunciato la ripresa dei collegamenti diretti dalla città partenopea verso Mosca. I voli sono attivi dal 21 aprile al 27 ottobre con partenza ogni sabato mattina dalla città partenopea alle 9.20, con ritorno dalla Russia alle 15.40. Per quanto riguarda le tariffe, prezzi competitivi: da 299 euro, tasse e supplementi esclusi.

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La Fondazione “Centro per lo sviluppo dei rapporti Italia Russiaâ€? Favorire, coordinare e intensificare i rapporti economico-culturali tra Italia e Federazione Russa. Con questo compito è nata nel 2001 la Fondazione “Centro per lo sviluppo dei rapporti Italia Russiaâ€?. Sempre attenta all’attualitĂ economica, sociale e culturale, la Fondazione ha carattere nazionale e coinvolge nella propria attivitĂ i piĂš diversi settori. Molteplici, infatti, sono le sue finalitĂ : educative, filantropiche, culturali, formative, ricreative, scientifiche, artistiche. La promozione di studi, ricerche e approfondimenti economici, culturali, scientifici e dell’attualitĂ politica, è solo uno degli strumenti attraverso cui la Fondazione opera per favorire lo sviluppo delle relazioni tra i due Paesi. Nel perseguire i propri obiettivi la Fondazione collabora con le istituzioni italiane e russe e gode del loro supporto.

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Fondazione “Centro per lo sviluppo dei rapporti Italia Russia� Via Silvio Pellico 8 20121 Milano Tel: ++39 02 86996738 Fax:++39 02 85910363 E-Mail: info@fondazione-italiarussia.it www.fondazione-italiarussia.it

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92-93 NewsRussia

30-04-2007

17:25

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DA WWW.ITALPLANET.IT/NEWS

Prima tappa in Russia per il Vinitaly World Tour Dopo l’annuale appuntamento di aprile, l’impegno di VeronaFiere per la promozione dei vini italiani all’estero prosegue all’estero: parte infatti il prossimo mese di giugno l’edizione 2007 del Vinitaly World Tour. Prima tappa, la Russia, piĂš precisamente le cittĂ di Mosca e San Pietroburgo, dove, accompagnato da 200 aziende, l’ente fieristico veronese sarĂ impegnato dal 4 al 7 giugno. Come sottolineato anche da Fabrizio Camastra, Vice Direttore dell’ICE di Mosca, la Russia è un mercato che cresce di anno in anno per numero e qualitĂ delle importazioni, e “diventerĂ nel giro di due anni il mercato alimentare piĂš grande del mondoâ€?.

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A Mosca per “incontrare Modiglianiâ€? Si intitola “Meeting Modiglianiâ€? la straordinaria mostra realizzata a Mosca, presso il prestigioso Museo Pushkin, per celebrare la relazione tra il pittore Amedeo Modigliani e Anna Achmatova, la poetessa russa conosciuta dall’artista a Montparnasse nel 1910. L’esposizione – che rimarrĂ aperta al pubblico fino al prossimo 17 giugno – ospita in tutto 84 pezzi tra dipinti, disegni e documenti, attraverso i quali il museo russo – che per la prima volta apre le sue porte al genio livornese – cerca di ripercorrere quella fase della vita di Modigliani che vide nascere la storia d’amore tra i due artisti.

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Il Made in Italy di scena ai Grandi Magazzini GUM di Mosca

Per tre settimane, ai Grandi Magazzini GUM di Mosca si è respirata aria italiana. Per quasi tutto il mese di aprile, infatti, i tre corridoi principali dei Magazzini che si affacciano sulla Piazza Rossa sono stati appositamente allestiti per promuovere solo prodotti Made in Italy: abbigliamento, profumeria, pelletteria, calzature, prodotti enogastronomici, vini, mobili, articoli per l’illuminazione, automobili e motocicli. L’evento, denominato “Sdielano v Italiyâ€? (“Fatto in Italiaâ€?), si proponeva di introdurre nel vasto mercato russo nuovi marchi di aziende italiane. L’obiettivo finale? Farli entrare successivamente a pieno titolo nel portafoglio fornitori dei Grandi Magazzini.

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A MILANO

“Produrre e vendere in Russiaâ€? Si è svolta lo scorso 30 aprile a Milano, presso Palazzo Marino, la conferenza sul tema “Produrre e vendere in Russiaâ€?, evento che rientra nell’ambito delle celebrazioni per il 40° Anniversario del gemellaggio tra il capoluogo lombardo e San Pietroburgo. All’incontro, promosso dalla Fondazione “Centro per lo sviluppo dei rapporti Italia Russiaâ€? e dal Comune di Milano, hanno preso parte due ospiti di primo piano: il Ministro delle Finanze della Federazione Russa e Vice Primo Ministro Aleksej Leonidovich Kudrin, e il Ministro italiano dell’Economia e delle Finanze, Tommaso Padoa Schioppa. Ad aprire i lavori, il Presidente della Fondazione Italia Russia, Rosario Alessandrello, che ha portato tra l’altro i saluti l’Assessore alla Ricerca, Innovazione, Capitale Umano del Comune di Milano, Luigi Rossi Bernardi..

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30-04-2007

EVENTI

17:26

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L’ESPERIENZA DEL MAESTRO GIANADREA NOSEDA

San Pietroburgo, una cittĂ che resta nel cuore

Nel 1997 primo Direttore Ospite Principale del Teatro Mariinskij, oggi è tra i protagonisti delle celebrazioni per il 40° anniversario del gemellaggio Milano–San Pietroburgo

di Leonora Barbiani

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a sua carriera internazionale è ben nota, visto che ha diretto le maggiori orchestre del mondo. Il suo prossimo futuro è a Torino, in veste di Direttore Musicale del Teatro Regio, ma Gianandrea Noseda è ancora molto legato a San Pietroburgo, dove nel 1997 era diventato il primo Direttore Ospite Principale del Teatro Mariinskij, contribuendo anche alla fondazione della Mariinskij Young Philharmonic. Proprio qui si è esibito lo scorso 24 aprile, in occasione delle celebrazioni per il 40° anniversario del gemellaggio Milano–San Pietroburgo. Maestro, lei conosce bene la Russia, che frequenta da oltre dieci anni: quali i cambiamenti piĂš importanti che ha riscontrato? Ho riscontrato una maggiore disponibilitĂ di prodotti nei negozi e in generale un avvicinamento allo stile economico occidentale. Tutto ciò non ha però contribuito ad un innalzamento generale del tenore di vita, dal momento che il divario tra i grandi ricchi e i poveri è aumentato. Il Mariinskij è un pezzo importante della storia della musica russa: che impressione le ha fatto, da italiano, lavorare in quel Teatro? Il rapporto col Teatro Mariinskij e con tutti gli artisti che vi lavorano è stato l’esperienza chiave della mia vita professionale, e non solo per la sensazione indelebile di essere inserito nella storia musicale di questa grande istituzione, ma soprattutto per il fatto di aver toccato con mano l’amore e l’appartenenza che tutti sentono nei confronti della grande tradizione musicale russa. Qui sembra possibile entrare in contatto con l’anima dei grandi personaggi, che hanno fatto e continuano a fare la storia artistica russa.

Quali sono stati i progetti che ricorda con maggior piacere? Ricordo con piacere la prima volta di “Sonnambulaâ€?, di “CosĂŹ fan tutteâ€?, del “Tritticoâ€? di Puccini, che non erano mai stati eseguiti al Teatro Mariinskij, cosĂŹ come ricordo con gratitudine ed emozione la possibilitĂ che mi è stata data di dirigere il “Boris Godunovâ€? o “La dama di Piccheâ€?. Ăˆ stato comunque l’incontro con gli artisti del Teatro e il continuo lavoro al loro fianco che ha caratterizzato la mia presenza a San Pietroburgo rendendola coinvolgente, emozionante e bella. Lei è protagonista delle celebrazioni per il 40° anniversario del gemellaggio tra Milano e San Pietroburgo. Quanto è importante, a suo avviso, lo scambio culturale nelle relazioni tra due Paesi come Italia e Russia? Lo scambio culturale è lo strumento principe Gianandrea per creare cooperazione e rispetto, e per favorire Noseda la conoscenza di tradizioni diverse che possano in qualche modo interagire nella ricerca del bello e dell’incontro fra i popoli. La cultura come veicolo di conoscenza è il segreto per la pacificazione tra i popoli. Quale luogo di San Pietroburgo, eccetto il Teatro, le è rimasto nel cuore? Quando non sono a San Pietroburgo mi manca la particolare atmosfera della cittĂ , fatta di mistero e di bellezza, di consapevolezza del dolore e di tensione verso una gioia percepita come impossibile: in due parole, mi manca “il sorriso che piangeâ€?. Se mi capita di dirigere musica russa lontano da questo Paese, mi viene una grande malinconia mista ad una inspiegabile gioia. Che sia questo “il sorriso che piangeâ€??

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95 abbonamenti pari

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I L P R I M O P E R I O D I C O D E L L’ I TA L I A N E L M O N D O

The èItalia magazine, defined by the foreign press as “the flag carrier of Italian information to the world”, was launched in 1999 to promote Italy’s economic, tourism and cultural heritage and to enable the international community to have an ongoing and general picture of System Italy. 1 pag 01 COPERTINA

10:48

27-02-2007

La rivista èItalia, definita dalla stampa estera “la Bandiera dell’informazione italiana nel mondo”, nasce nel 1999 per promuovere il patrimonio economico, turistico e culturale italiano, permettendo alla comunità internazionale di avere costantemente una visione generale del Sistema Italia.

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PERIODIC IL PRIMO

TA O D E L L’ I

Edizione bilingue italiano/inglese

MONDO LIA NEL

www.italplanet.i

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PARTNER EDITORIALE

E 6,19 VIII - N. 43 - Milano - ANNO 20/b Legge 662/96 art. 2 comma Postale - 45% - Sped. Abb. n. 739 del 26/11/1999 Aut. Trib. Milano

Distribuito in Italia con

Ripartire da Roma io casione Il 50° anniversar di Roma: un’oc del Trattato al futuro dell’UE per guardare

L’apprezzamento del Presidente Emerito Carlo Azeglio Ciampi (con un messaggio appositamente scritto per il primo numero), l’inma Ripartire da Ro teresse mostrato da parte del Ministero degli Affari Esteri, del Ministero del Commercio Internazionale e delle Camere di Commercio Italiane all’Estero, confermano il prezioso ruolo della distribuzione mirata della rivista, che raggiunge direttamente nei loro Paesi gli Italiani residenti all’estero, le nostre Istituzioni e la business community rappresentata primariamente dalle aziende socie delle Camere di Commercio Italiane, a cui si offre, attraverso i contenuti generali della rivista, un’informazione aggiornata del nostro Sistema Paese. TREATY OF ROME: E OF THE EU RSARY OF THE TH THE FUTUR THE 50 ANNIVE TO LOOK AHEAD TO AN OPPORTUNITY

E DAL QUIRINAL per “È tempo uscire l’Europa di dall’impasse”

IA SPECIALE RUSS ta cato in abbina Pubbli con “Economy”

italiano/russo) (versione bilingue

USA ÈITALIA FOR

ENIT

L’intervento tore dell’Ambascia Ronald P. Spogli

Caratteristiche e diffusione: Bimestrale a colori, la rivista è diffusa in 200.000 copie in Italia ed all’estero a: Ministeri, Regioni, Province e ai Comuni capoluogo, Associazioni di categoria, CCIAA, Biblioteche, Tour operators e Agenzie di viaggio, Ambasciate e Consolati, Camere di Commercio Italiane all’Estero e loro Soci, uffici ENIT e ICE, Aziende leaders. La rivista, da edizione bilingue (italiano-inglese) si arricchirà progressivamente di sezioni in russo, portoghese e tedesco. In edicola: negli USA èItalia viene diffusa con il quotidiano America Oggi, e in Italia con il settimanale Panorama Economy. La scelta di Economy permette di ampliare ancora di più il bacino di utenza garantito da èItalia con un settimanale che per autorevolezza e diffusione raggiunge il mondo delle piccole e medie imprese, oltre a essere riconosciuto come interlocutore serio e affidabile dalle grandi aziende. Inoltre è on-line all’interno del sito www.italplanet.it

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The appreciation of President Emeritus Carlo Azeglio Ciampi – who penned a special message for the debut issue of èItalia – the interest expressed by the Ministry for Foreign Affairs, the Ministry for Foreign Trade and the Italian Chambers of Commerce Abroad confirm the valuable role played by the magazine and its targeted distribution in the countries with resident Italian communities, our institutions and the business community, primarily made up of the member companies of our Chambers of Commerce, to whom our publication provides a general content that highlights the latest developments and news in the sphere of System Italy. Features and Circulation data: Full-colour, two-monthly magazine of which 200,000 copies are distributed both abroad and in Italy, to the government Ministries, the Regions, Provinces and Capital Cities, Industry Associations, Chambers of Commerce (CCIAA), Libraries, Tour Operators and Travel Agencies, Embassies and Consulates, the Italian Chambers of Commerce Abroad and their members, the offices and branches of ENIT and ICE as well as to the major corporates. The magazine is currently published in Italian and English and there are plans to progressively enrich it with sections in Russian, Portuguese and German. Distribution: èItalia magazine is distributed in U.S. newsstands as a supplement to America Oggi and in Italy as a supplement to Panorama Economy. The choice of Panorama Economy enables us to further broaden the èItalia guaranteed reader base, thanks to the distribution of this authoritative weekly business magazine to the world of small and medium enterprise as well as its role as a serious and reliable channel for the larger companies. You can also visit the online edition of èItalia at the website: www.italplanet.it.


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