3,90 euro numero 4 Bimestrale - Anno II - APRILE ‘10 Poste Italiane S.p.a. - Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1, DCB Roma Gestione rete di vendita e logistica: Press-Di Diffusione: CDM Roma
OREE, 5 2 DI MAGION CORSA AL RISPARMIO
PROVE: Ford Focus Econetic,
Citroën C4 Picasso a metano, Lancia Delta Turbo GPL, Smart ED, 500 elettrica
Rinnovabili: nucleare? Ni... grazie! Listino completo di tutte le auto ecologiche
FORD: LA GAMMA “ECO” NOVITÀ
FOCUS
BENESSERE
ENERGIERINNOVABILI
EDITORIALE Scrivete al direttore di EcoCar: direttore@ecocaronline.it Via della Bufalotta, 378 - 00139 Roma
Ecologia o risparmio? La fine degli incentivi sull'acquisto di auto ecologiche ha rivoluzionato il mercato che tutto sommato nel 2009 aveva tenuto, chiudendo con un consuntivo paragonabile all'anno precedente. Quest'anno la situazione sarà totalmente diversa, a meno che non giungano interventi governativi: le
immatricolazioni delle auto a gas GPL e metano saranno fortemente ridimensionate. “Orfane” delle agevolazioni all'acquisto le auto bi-fuel restano sui piazzali dei concessionari, e soltanto quelle che sono promosse dalla Casa madre, con sconti tali da annullare il
maggiore costo dell'impianto, riescono ad essere vendute. La vocazione ecologista, dunque, è legata esclusivamente al minore prezzo d'acquisto? Nulla conta la possibilità di inquinare meno e risparmiare, utilizzando un carburante che, comunque, costa meno alla stazione di servizio? Noi di EcoCar ci auguriamo che non sia proprio così, e che la tendenza sia dovuta solo ad una contingenza economica. Con questi presupposti l'avvento generalizzato delle auto elettriche sarà molto complessa e soprattutto molto diluita nel tempo. Tuttavia le prime
vetture ad emissioni zero inizieranno ad affacciarsi sul mercato già alla fine di quest'anno. La prima questione da affrontare, oltre a quella delle colonnine per la ricarica, è la procedura di vendita (ce ne parla il direttore di InterAutoNews Tommaso Tommasi) e non di meno quella riguardante le modalità di manutenzione e assistenza (affronta la questione l'ing. Benito De Filippis). Uno sguardo al futuro lo offre, invece, Giampiero Bottino che ci racconta del primo distributore di idrometano in Lombardia: la preziosa miscela di metano e idrogeno offre indubbi vantaggi dal punto di vista delle emissioni che si riducono al minimo; e Martina Apruzzese che ci ragguaglia sulla prossima gamma elettrica di Renault. I test in questo numero sono curati da Massimo Tiberi e Claudio Galiena, che hanno testato la raffinata e potente Lancia Delta Turbo GPL e la sorprendente e500 elettrica, l'ecologica e parca Ford Focus ECOnetic TDI 99 grammi e la
economica Citroën Grand C4 Picasso a metano. Oltre alle auto a basso impatto ambientale, l'altra questione che a noi di EcoCar sta molto a cuore è la mobilità. Paolo Barilari ci parla della prima strada dotata di colonnine di ricarica tra la Svezia e la Norvegia, un modo per introdurre l'argomento dell'energia rinnovabile da nucleare che affronta Carlo Sidoli con un approfondimento sui reattori nucleari autofertilizzanti, che non producono scorie e generano elettricità in quantità per poter soddisfare un parco di future auto elettriche. Non dimentichiamo neppure le applicazioni del fotovoltaico e della propulsione ibrida sulle barche a vela (ci racconta tutto Francesco Marzeddu) mentre per uno stile di vita più "eco" seguiamo i consigli di Beatrice Campani sulla moda e di Manuela Valle sulle nuove tecnologie, ispirandoci magari allo stile di vita di James F. Cameron, rivelato da Eleonora Saracino, attraverso il suo Avatar.
I nostri consigli per gli acquisti sono sempre legati al nostro listino che comprende solo le auto ecologiche puntualmente classificate per mezzo della etichetta energetica secondo il TCS (Touring Club Svizzero). Un piccolo mattone è sempre alla base di un grande palazzo.
SOMMARIO
COVER STORY
90
36
La gamma ecologica di Ford
6
POSTA
8
MERCATO La flessione è ancora in atto
GOOD NEWS
14
EVENTI
Le novità dal mondo dell’auto e non solo...
14
2a Conferenza del PoloIdrogeno Regione Lazio
16
MoTechEco e Automechanika
18
25 Ore di Magione IV Energy Saving Race
22
Electric tour per Citroën
28
FLASH
42
ANTEPRIMA
48
COMMERCIALIZZAZIONE
50
POSTVENDITA
52
OPENING
54
TEST
Smart fortwo coupé ED
L’auto elettrica tra problemi e realtà
Con le ibride salgono i costi di manutenzione
L’impianto di idrometano di Assago
24
Skoda Yeti
26
Opel Meriva
54
Ford Focus ECOnetic 1.6 TDCi
28
Citroën DS3
62
Citroën Grand C4 Picasso Bi Energy M
30
Opel Corsa
70
Lancia Delta 1.4 T-JET EcoChic
32
Toyota Auris
80
Micro-Vett e500
33
Nissan Cube Nissan Juke
34
36
24
Le vostre domande
10
24
96
70 80
Hyundai iX35 DR 1
COVER STORY La gamma ecologica di Ford
88
EVOLUZIONE DELLA SPECIE
90
AUTO IN BLUE
92
GREEN ECONOMY
96
AUTODOMANI
123 ecoCAR
4
Mini Forza 5
Il futuro elettrico di Renault
L’altra faccia dello stivale
La Summa di Quattroruote
LISTINO Tutte le auto ecologiche
MARZO - APRILE 2010 numero
100
102
ecoenergia Nucleare? Nì... Grazie!
102
quattro
ecomobilità Green highway scandinava
104
ecoobiettivi Kyoto nel mirino
106
ecoliving La casa passiva
108
ecotrend Carmina Campus
110
108
ecopersonaggio James Francis Cameron
112
ecodesign Navigare nel verde
116
ecotendenze Fashion Summit di Copenaghen
118
ecotech Eolico “fai da te”
120
110
ecoletture La natura da sfogliare
121
ecopillole News e appuntamenti dal mondo
118
COPERTINA ALESSANDRA SABATINI è nata a Roma nel 1978. Esordisce nel mondo del fumetto underground nella rivista «Kerosene», poi inizia diverse collaborazioni come freelance con magazine e riviste italiane preferendo gradualmente al fumetto l'illustrazione. Affianca all'esperienza di illustratrice quella di traduttrice e designer editoriale. È superappassionata di collage digitale. Nel 2009 per la Newton Compton ha pubblicato Coccole per cuori solitari, il suo primo libro. www.flickr.com/photos/approximatelyme/
Direttore Responsabile Marina Terpolilli Comitato editoriale Roberto Brodolini, Frédéric Lupo, Giovanni Mancini Creative Director Simone Zaccaria Art Director Giovanni Morelli Grafica e impaginazione Andrea Macchioni Photo Editor Igor Gentili, Jacopo Di Barbora Proofreading Roberta Mancini Segreteria Domenico Sofia Hanno collaborato Martina Apruzzese, Paolo Barilari, Fabio Belfiori, Morgan Beresford, Giampiero Bottino, Beatrice Campani, Sergio Casagrande, Manuela Ceccarelli, Federica Cingolani, Marco Valerio Condorelli, Benito De Filippis, Alessandro De Ferrari, Massimo Dragone, Claudio Galiena, Stefania Esuperanzi, Marco Macchioni, Francesco Marzeddu, Giovanni Massini, Francesca R. Quarta, Massimo Quarta, Eleonora Saracino, Ferdinando Sarno, Carlo Sidoli, Susanna Smith, Chiara Tavazza, Massimo Tiberi, Tommaso Tommasi, Piergiorgio Traverso, Manuela Valle Crediti Fotografici Archivio Case auto, Archivio Aziende, Archivio Terpolilli, Archivio Condorelli Illustrazione di copertina Alessandra Sabatini Concessionaria per la Pubblicità Eurosport Editoriale srl Via della Bufalotta, 378 - 00139 Roma Tel. +39 06 45.23.15.00 r.a. Fax +39 06 45.23.15.99 adv@eurosposteditoriale.com Advertising manager Rossella Nicoletti Produzione Roberta Avino, Bruno Perino, Luigi Sodano Amministrazione Francesco Ambrosini, Paola Nicoletti amministrazione@eurosporteditoriale.com Tel. +39 06 45.23.15.01 Fax +39 06 45.23.15.99 Stampa Mondadori Printing S.p.A. Via Costarica, 11 - Pomezia (RM) Editore Eurosport Editoriale srl Via della Bufalotta, 378 - 00139 Roma Distribuzione C.D.M. Centro Diffusione Media Viale Don P. Borghi, 172 - 00144 Roma Tel. 06 5291419 - Fax 06 5291425 www.cdmitalia.it Gestione rete di vendita e logistica Press-Di Via Cassanese, 224 20090 Segrate (MI) Centro prove Claudio Galiena, Marcello Attolino Equipaggiamenti Datron Correvit, Bilance Tassinari, Banco prova potenza Vamag
ECOCAR UTILIZZA CARTA ECOLOGICA BURGO CERTIFICATA PEFC www.pefc.it PEFC/18-31-104
Testata registrata al Tribunale Civile di Roma n. 138/2009 del 10/04/2009 Gli articoli e le fotografie ricevuti anche se non pubblicati non verranno restituiti L’Editore garantisce la riservatezza dei dati forniti, per i quali è possibile esercitare i diritti di cui al Dlgs n. 196/2003, chiedendo la rettifica e/o la cancellazione direttamente al responsabile Giovanni Mancini (mancini@elaborare.org)
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POSTA
Scrivete alla redazione di EcoCar: Via della Bufalotta, 378 - 00139 Roma E-mail: redazione@ecocaronline.it
IL RITARDO NELLA CONSEGNA PUÒ PENALIZZARE IL BENEFICIO DEGLI INCENTIVI
Buongiorno. Alla fine del 2009 ho acquistato una Qubo a metano usufruendo sia degli incentivi statali sia di quelli offerti dalla Fiat, perché il risparmio risultava notevole. La consegna della vettura nuova era previsto per la fine di febbraio ma una quindicina di giorni fa mi è stato comunicato che l'auto verrà consegnata non prima del 1° di aprile. Ora leggo (prima non mi ero interessato alla questione) che si potrà godere degli incentivi solo se l'immatricolazione avverrà entro il 31 marzo e mi
@ Comunicate con noi sul nostro sito internet www.ecocaronline.it
IN EDICOLA ::: Gianmario R.
Il contatto diretto con i lettori, per noi di Ecocar, rappresenta un momento di arricchimento e confronto. Siamo lieti di pubblicare alcune delle lettere ed e-mail che abbiamo ricevuto, segno evidente che l’argomento interessa una vasto pubblico. Grazie a tutti coloro che hanno voluto esprimerci il loro consenso e inviarci preziosi suggerimenti.
domando se a questo punto sarò stato gabbato ancora una volta e non potrò più sfruttare gli incentivi. Mi sono rivolto al concessionario per avere delucidazioni in merito e il venditore, molto laconicamente, mi ha detto che "sarebbe pronto a scommettere che l'auto arriverà entro il 31 marzo" e, sinceramente mi è sembrato veramente poco serio e professionale come modo di fare. Mi chiedevo se voi avete il polso della situazione e se vi risultano molti casi simili al mio. Resto in attesa, se nelle vostre intenzioni e nei vostri piani editoriali, di un cortese riscontro. Cordialmente
La questione degli incentivi è purtroppo molto spinosa. Tuttavia non abbiamo ricevuto lettere come la sua che fa riferimento alla tardiva consegna dell’auto. Siamo certi che la sua arriverà per tempo. Alle volte le comunicazioni riguardo la consegna sono soltanto delle formalità. In ogni caso ci tenga al corrente e, qualora non le riconoscessero gli incentivi, controlli il suo contratto preliminare, poiché potrebbe essere nelle condizioni di recederlo.
L’EQUIVALENZA IN LITRI DI UN KG DI METANO
Ho notato che sul vostro listino, i consumi delle automobili a
Gaetano Pace (Milano)
Marcello Bertozzi (Civitavecchia)
Il volume occupato dal gas dipende dalla pressione e dalla temperatura assoluta. Normalmente il metano per autotrazione è compresso a 216 bar (o 213 atmosfere). Supponendo che il metano si comporti come un gas perfetto, a 20 °C si hanno 0,007 mc/kg cioè 7 litri per chilogrammo. I gas reali invece si comportano diversamente: il volume specifico è generalmente inferiore. Un chilo di metano, alla pressione e temperatura standard, occupa quindi un volume di circa 5,8 litri.
EcoCar non è unicamente una rivista, ma anche un sito internet che ci ha permesso di aprire una importante vetrina sul mondo e avere una più vasta platea. Nonostante il recente debutto, molti internauti -e non soltanto italiani- hanno voluto lasciare interessanti commenti agli articoli pubblicati su www.ecocaronline.it. Eccone alcuni...
direttamente a casa al prezzo di copertina. Grazie per i complimenti e continua a seguirci. A presto.
Inviato il 23/02/2010 alle 8:53:22
L’EQUIPAGGIO ECOCARELABORARE QUINTO ALLA 25 ORE DI MAGIONE - ENERGY SAVING RACE
IN EDICOLA
Really good work about this website was done. Keep trying more - thanks!
Inviato il 13/03/2010 alle 18:56:26
Buonasera, sono Gianmario da Asti. Apprezzo la vostra rivista, mi piace molto. Scusate l’insistenza, ma non riesco a trovare il vostro numero 3. Mi sapreste per favore indicare le edicole di Asti dove posso trovarlo. Grazie e complimenti. Ciao Gianmario, spero che nel frattempo tu abbia trovato la rivista. In ogni caso la puoi acquistare senza alcun sovrapprezzo via internet. È la soluzione più rapida, perché potrebbe essere nel frattempo terminata. Te la spediamo
metano sono espressi in kg/100 km, invece che in litri/100 km. Mi domando a quanti litri corrisponda un kg di metano. Grazie.
::: Gianmario R. Inviato il 30/03/2010 alle 14:18:52
Buon pomeriggio, direttore. Vorrei sapere se la mia richiesta di avere a casa il n. 3 verrà esaudita. Purtroppo non sono riuscito a trovarlo ad Asti pur chiedendo in diverse edicole. Grazie per l’attenzione e buon lavoro. Gianmario Ciao sicuramente ti arriverà a casa e senza pagare le spese di spedizione, se avrai seguito la
::: Stefania e Marco Inviato il 23/02/2010 alle 19:04:53
COMPLIMENTI! Ancora una volta in testa alle classifiche!
PEUGEOT AL COP15 DI COPENAGHEN SI IMPEGNA PER LE GENERAZIONI FUTURE ::: Yahoouj
ecoCAR
procedura di richiesta via internet sul nostro sito. In ogni modo siamo qui a disposizione dei nostri più attenti lettori. Tra qualche giorno inizierà la distribuzione del numero quattro. Un saluto.
6
IN EDICOLA ::: Lorenzo Dondoli Inviato il 23/03/2010 alle 16:35:49
Vorrei sapere, se possibile, quando uscirà il numero 4 della vostra rivista. Saluti. Lorenzo da Firenze. Grazie per l’interesse, contiamo di essere in edicola in tutta Italia tra il 10 e il 15 di aprile. La redazione
MERCATO IL MERCATO DI AUTOVETTURE E FUORISTRADA IN ITALIA
Top Ten Febbraio 2010 TOTALE MERCATO N. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
MODELLO FEBBRAIO 2010 FIAT PUNTO 18.970 FIAT PANDA 15.602 FORD FIESTA 12.442 CITROEN C3 6.605 VOLKSWAGEN GOLF 5.260 FIAT 500 5.249 RENAULT CLIO 5.103 OPEL CORSA 4.853 VOLKSWAGEN POLO 4.542 LANCIA YPSILON 4.405
N. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
DIESEL N. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
MODELLO GEN/FEB. 2010 FIAT PUNTO 39.544 FIAT PANDA 30.644 FORD FIESTA 26.219 CITROEN C3 12.725 FIAT 500 12.611 VOLKSWAGEN GOLF 11.058 RENAULT CLIO 10.549 OPEL CORSA 10.048 VOLKSWAGEN POLO 9.959 LANCIA YPSILON 8.254
MODELLO FEBBRAIO 2010 FIAT PUNTO 3.923 FORD FIESTA 3.747 VOLKSWAGEN GOLF 3.512 RENAULT MEGANE 2.286 FORD FOCUS 2.165 VOLKSWAGEN POLO 1.951 NISSAN QASHQAI 1.856 AUDI A4 1.749 CITROEN C3 1.650 OPEL ASTRA 1.643
% diesel sul totale mercato
MODELLO FIAT PUNTO FORD FIESTA FIAT PANDA DACIA SANDERO CITROEN C3 LANCIA YPSILON HYUNDAI I10 RENAULT CLIO OPEL CORSA PEUGEOT 206
FEBBRAIO 2010 7.252 6.031 2.985 2.782 2.754 2.333 2.231 2.017 1.922 1.900
N. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
MODELLO FIAT PUNTO FORD FIESTA FIAT PANDA CITROEN C3 DACIA SANDERO OPEL CORSA LANCIA YPSILON HYUNDAI I10 LANCIA MUSA RENAULT CLIO
GEN/FEB. 2010 13.498 11.357 5.892 5.104 5.071 4.807 4.455 3.974 3.860 3.846
MODELLO FEBBRAIO 2010 FIAT PANDA 5.497 FIAT PUNTO 4.598 FIAT QUBO 1.885 FIAT MULTIPLA 572 VOLKSWAGEN TOURAN 248 OPEL ZAFIRA 175 CITROEN C3 105 VOLKSWAGEN PASSAT 104 MERCEDES CLASSE B 46 OPEL COMBO 32
N. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
MODELLO FEBBRAIO 2010 TOYOTA PRIUS 209 LEXUS RX 70 HONDA INSIGHT 67 MERCEDES CLASSE S 4 LEXUS GS 2 LEXUS LS 2 BMW X6 1 HONDA CIVIC 1
N. 1 2 3 4 5 6 7 8
38,83
l’indiscutibile indicatore delle pessime condizioni in cui il mercato italiano dell’automobile si accinge ad affrontare i prossimi mesi” valuta Filipponi. “I 145.000 contratti con cui si è chiuso il mese di febbraio, cifra che rispetto all’analogo mese dello scorso anno registra una flessione di quasi il 35% (270.000 nel bimestre con una flessione di oltre il 25%), è la punta dell’iceberg di uno scenario molto negativo, all’interno del quale si evidenziano anche le forti difficoltà in cui si muove la domanda di vetture con motorizzazione a basso impatto ambientale: GPL, metano, ibrida, ecc. La cancellazione dei bonus per questa tipologia di vetture porterà ad una forte flessione delle vendite che darà vita ad un difficile 2010 per i concessionari e anche ad una forte riduzione delle forze di lavoro dei produttori italiani di questi sistemi di alimentazione. Il taglio netto ad ogni tipo di sostegno al rinnovo del parco e al miglioramento ecologico del circolante rende ancor più difficile un anno che già preannunciava difficoltà. Lo specifico settore delle auto bifuel crea un serio problema che si aggiunge alla difficile situazione generale” commenta il Direttore Generale dell'UNRAE che auspica un ripensamento da parte del Governo sulla cancellazione dei bonus. Secondo gli analisti dell’UNRAE, le immatricolazioni nel 2010 potranno arrivare a 1.700.000-1.800.000 unità, mentre gli ordini si chiuderanno ad un livello non lontano da 1.500.000 contratti, con un crollo verticale rispetto ai 2.350.000 ordini raccolti nel 2009. “Il vero volto del mercato” continua Filipponi “si vedrà ad aprile, con le immatricolazioni che rifletteranno il bassissimo livello di acquisizione ordini del gennaio-marzo”.
MODELLO GEN/FEB. 2010 FIAT PANDA 10.682 FIAT PUNTO 8.512 FIAT QUBO 3.542 FIAT MULTIPLA 888 VOLKSWAGEN TOURAN 407 OPEL ZAFIRA 346 CITROEN C3 238 VOLKSWAGEN PASSAT 205 MERCEDES CLASSE B 135 CITROEN C4 72
IBRIDE N. 1 2 3 4 5 6 7 8
% diesel sul totale mercato
È preoccupato Gianni Filipponi, Direttore Generale dell’UNRAE, l’Associazione che rappresenta le Case estere operanti in Italia, mentre considera gli ordini raccolti nei primi due mesi di quest'anno. “Il livello davvero basso degli ordini è
METANO N. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
MODELLO GEN/FEB. 2010 FIAT PUNTO 9.144 FORD FIESTA 8.975 VOLKSWAGEN GOLF 7.426 RENAULT MEGANE 4.981 VOLKSWAGEN POLO 4.357 NISSAN QASHQAI 4.357 FORD FOCUS 4.224 AUDI A4 3.666 RENAULT SCENIC 3.303 CITROEN C3 3.242
Allarme ordini nel bimestre, la flessione è ancora in atto
GPL N. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
38,26
N. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
MODELLO GEN/FEB. 2010 TOYOTA PRIUS 697 HONDA INSIGHT 304 LEXUS RX 150 BMW X6 17 HONDA CIVIC 15 MERCEDES CLASSE S 11 LEXUS GS 3 LEXUS LS 3
FEBBRAIO 2010 LA STRUTTURA DEL MERCATO ITALIANO DELL’AUTOMOBILE / IMMATRICOLAZIONI Alimentazione
DIESEL BENZINA GPL METANO IBRIDE ETANOLO ELETTRICA TOTALE
Feb 2010
Feb 2009
var.% 10/09
Gen/Feb 2010
Gen/Feb 2009
var.% 10/09
% Feb 2010
% Feb 2009
% Gen/Feb 2010
% Gen/Feb 2009
76.733 59.378 50.742 13.336 356 12 3
72.458 72.588 12.198 8.857 209 10 1
5,90 -18,20 315,99 50,57 70,33 20,00 199,99
158.269 122.778 100.161 25.149 1.198 19 6
146.321 139.742 21.260 17.110 325 21 3
8,17 -12,14 371,12 46,98 268,60 -9,53 99,99
38,26 29,61 25,30 6,65 0,18 0,01 0,00
43,57 43,64 7,33 5,33 0,13 0,01 0,00
38,83 30,12 24,57 6,17 0,29 0,00 0,00
45,05 43,03 6,55 5,27 0,10 0,01 0,00
200.560
166.320
20.59
407.580
324.782
25,49
100,00
100,00
100,00
100,00
ecoCAR
8
GOOD NEWS
NUOVO PROTOTIPO DI STAZIONE DI SERVIZIO A IDROGENO DALLA HONDA La Casa giapponese ha inaugurato una stazione di rifornimento di idrogeno a pannelli fotovoltaici presso il Los Angeles Center di Honda R&D Americas, Inc. studiata per il rifornimento domestico durante la notte di vetture elettriche a celle a combustibile. Progettata per rifornire lentamente per 8 ore continue durante la notte una vettura elettrica a celle a combustibile, la stazione solare a idrogeno
fornisce sufficiente carburante per coprire gli spostamenti quotidiani di numerosi guidatori. Disegnata come unità singola compatta per essere posta comodamente all’interno di un garage, ha dimensioni ridotte e utilizza 48 pannelli da 6,0 kW come il sistema precedente. La matrice utilizza celle fotovoltaiche sottili composte da rame, indio, gallio e selenio (CIGS) prodotte da Honda Soltec Co., Inc., una consociata di Honda interamente controllata, fondata per la produzione in massa e la vendita di pannelli fotovoltaici.
TAZZARI ZERO, ELETTRICA PER CITTÀ L'azienda imolese Tazzari Group ha realizzato una citycar elettrica, omologata come quadriciclo leggero. Lunga appena 2,88 metri e larga 1,56 si propone come tender cittadino agile e piacevole da guidare. Con un peso complessivo di 542 kg, la Tazzari Zero scatta da 0 a 50 km/h in meno di 5 secondi e raggiunge una velocità massima di 90 km/h. L'autonomia è di 140 km nella modalità "Economy". La Zero infatti ha 4 modalità di marcia selezionabili con un pulsante sulla plancia: "Race", che fornisce la massima potenza; "Standard", per un equilibrio fra prestazioni e autonomia; "Rain", in caso di poca aderenza e, come detto, "Economy". La Zero eredita diverse soluzioni tecniche dalle sportive tradizionali: dal telaio in elementi in alluminio, specialità del gruppo Tazzari, al motore in posizione posteriore-centrale, fino ai quattro freni a disco con recupero di energia.
ecoCAR
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GOOD NEWS
LAMBORGHINI PRODURRÀ IN MONTENEGRO VETTURE ELETTRICHE Il direttore dell’azienda italiana Tonino Lamborghini ha annunciato di voler produrre mille automobili elettriche all’anno in un nuovo stabilimento in Montenegro.Successivamente, ha aggiunto, tale
PIRELLI CYBER TYRE IL PNEUMATICO INTELLIGENTE “PARLA” CON L’AUTO Pirelli ha aperto una nuova era per i pneumatici inventando la gomma intelligente, come già avvenuto con il Cinturato radiale negli Anni ‘50 e gli ultraribassati negli Anni ’70.
quota potrà essere aumentata. “Esiste
la possibilità che questa fabbrica venga realizzata in un periodo di tempo relativamente breve”, ha detto Lamborghini, aggiungendo che il governo montenegrino potrebbe dare “un impulso a tale produzione utilizzando le auto elettriche per la polizia, gli aeroporti, le poste, il turismo e in altri servizi”. Secondo il direttore della Lamborghini, le auto elettriche prodotte in Montenegro potrebbero essere vendute in tutto il mercato europeo. Tonino Lamborghini è il figlio di Ferruccio Lamborghini, che nel 1963 fondò la Lamborghini Automobili, oggi di proprietà del Gruppo Volkswagen. Tonino Lamborghini ha fondato una società con il suo nome che opera nel settore della moda e degli accessori, ramificata fino a comprendere tutta una gamma di prodotti lifestyle e servizi. Una sua precedente esperienza come produttore di auto include la piccola due posti Town Car City Life, un quadriciclo.
Grazie ad un chip inserito all'interno della carcassa, il guidatore è sempre informato sullo stato del pneumatico e sulle condizioni della strada, al pari della centralina elettronica che contribuisce a rendere più efficiente il controllo della vettura. Con il Pirelli Cyber Tyre il pneumatico diventa sempre più protagonista della sicurezza, rappresentando di fatto, l’unica interfaccia tra il guidatore, la vettura e la strada. L’elemento caratterizzante della gomma “intelligente” è un sensore elettronico, completamente autoalimentato, e quindi sempre carico e a basso impatto ambientale, in grado di fornire al computer di bordo informazioni utili per guidare in maniera sicura. Lo sviluppo del sensore alla base del Cyber Tyre Lean rappresenta la prima applicazione dell’elettronica ai pneumatici e sarà anche il punto di partenza per la realizzazione, prevista entro il 2012/2013, della cosiddetta “Cyber Gomma”. L’ultimo ritrovato della tecnologia Pirelli, infatti, è il Cyber Tyre Lean: un
sensore TPMS (Tyre Pressure Monitoring Systems) per il monitoraggio della pressione dei pneumatici delle vetture, sviluppato in collaborazione con Schrader. È un dispositivo di forma circolare grande poco più di una moneta da due euro che, applicato sulla superficie interna del pneumatico (inner liner), consente di ottenere dati relativi alla pressione, alla temperatura, al carico medio che grava sui pneumatici e al numero di rotazioni effettuate dai pneumatici stessi. Il Cyber Tyre Lean sarà commercializzato nei prossimi mesi ed è il primo passo di un processo di sviluppo tecnologico volto alla realizzazione del pneumatico “intelligente”.
CERTIFICAZIONE DEL TÜV: ALCANTARA 100% SOSTENIBILE L’azienda italiana utilizza energia prodotta esclusivamente da fonti rinnovabili e ha raggiunto l’obiettivo di ridurre e compensare al 100% le proprie emissioni di CO2. Tutte le operazioni sono state certificate dal TÜV, ente tedesco riconosciuto a livello internazionale. La certificazione “Carbon Neutral” è importante non solo perché si somma alle numerose attestazioni già conseguite (ISO 9001 per la Qualità, ISO 14001 per la conformità del Sistema di Gestione Ambientale, ISO 16949 per il settore automobilistico), ma perché è la prima in Italia
e in Europa ad averla ottenuta per tutto il processo produttivo, dalle materie prime fino alla consegna del materiale ai clienti. L’impegno a prevenire e minimizzare l’impatto sull’ambiente riveste per Alcantara S.p.A. una grande importanza: l’azienda preleva e reimmette in circolo l’acqua di cui si serve senza inquinare l’ambiente, attua una capillare raccolta differenziata dagli anni ’90, riutilizza e/o ricicla tutti gli scarti del processo produttivo.
11
make it your lifestyle
GOOD NEWS
NUCLEARE? ENEA PRONTA AL “RILANCIO” Nucleare tra voti sfavorevoli e contrari. E, mentre il Governo traccia la sua linea di pensiero, c’è già chi ingrana la marcia e, in “barba” al gap tecnologico italiano, è deciso a farsi trovare pronto e in perfetta linea con le norme e gli standard internazionali. Enea ha cominciato a segnare
MU, LA MOBILITÀ “À LA CARTE” DI PEUGEOT È partito in questi giorni a Parigi Mu, il servizio di mobilità di Peugeot. Mu si basa su un conto internet
la rotta: Il Centro Ricerche della Casaccia, sede di importanti laboratori ed infrastrutture sperimentali, è stato protagonista di un “tour” dedicato alle principali realtà istituzionali ed industriali interessate all’energia prodotta dall’atomo in occasione del workshop “Qualificazione di sistemi e componenti in ambito nucleare”, organizzato dall’Agenzia in collaborazione con ENEL e Ansaldo Nucleare. La visita si è
(www.mu.peugeot.fr ) sul quale è possibile accreditare o acquistare unità di mobilità (al prezzo di 20 cent ognuna) che possono poi essere utilizzate in una sede Mu per accedere alla gamma di prodotti e servizi Peugeot.
Il cliente (non necessariamente possessore di un’auto Peugeot) può così decidere di noleggiare una vettura del Leone, scegliendo
concentrata sugli impianti e sui laboratori che forniscono i servizi di qualificazione nucleare di componenti, dispositivi e sistemi inerenti alla sicurezza attraverso attività sperimentali. L’ing. Giovanni Lelli,
tra veicoli immagine (308 CC, 407 Coupé) o scoprire le nuove proposte (3008, 5008) o un altro modello della gamma. Oppure può scegliere di muoversi in città con uno scooter o una bicicletta, tradizionale o a pedalata assistita elettricamente. O ancora può noleggiare un veicolo commerciale per piccoli trasporti, o un accessorio della gamma (GPS, portapacchi, portasci, kit di catene). I nuovi prodotti Peugeot saranno via via integrati nell’offerta, primo fra tutti la iOn, auto elettrica al 100%. Mu è perfettamente coerente con le nuove tendenze dei consumatori, sempre meno legati alla proprietà del veicolo, più disponibili verso una mobilità urbana multimodale (2 o 4 ruote) ed ecologicamente compatibile.
Commissario ENEA, ha sottolineato come questo processo sia “uno dei principi cardine della progettazione, della realizzazione e della garanzia di massima affidabilità dei sistemi in tutte le condizioni di funzionamento delle centrali nucleari”. “L’Enea - ha proseguito l’ing. Lelli - è in grado di fornire alle imprese operanti nel settore molte delle qualifiche previste dalla normativa, grazie a laboratori ed impianti specifici già operanti presso i suoi Centri di Ricerca, alcuni dei quali sono unici in Italia e tra i pochi in Europa. Queste strutture, e le competenze di livello internazionale che vi operano, pongono l’Enea in prima fila tra i soggetti impegnati nel rilancio del nucleare”. Manuela Valle
CONCESSIONARIO A EMISSIONI ZERO La famiglia Sacchetti, titolare delle Concessionarie Opel/Saab di Cesenatico e Forlì dagli anni ‘70, ha voluto celebrare l’anniversario dei 10 anni della sede di Cesenatico, realizzando la riconversione energetica dell’intera struttura.
Nella sede Autoplaya di Cesenatico è stato installato un impianto fotovoltaico a pannelli solari di 98 kW che produrrà annualmente circa 111.000 kWh, coprendo interamente il fabbisogno di elettricità della concessionaria, pari a circa 70.000 kwh. I 40.000 kWh rimanenti saranno utilizzati per la climatizzazione e riscaldamento attraverso l’utilizzo di un sistema VRF a pompa di calore e a recupero di Mitsubishi Electric. Questa tecnologia innovativa rappresenta la soluzione ottimale in termini di risparmio energetico e di eliminazione di emissioni inquinanti nell’atmosfera. Il sistema VRF permette, infatti, un risparmio di energia elettrica fino al 40% e una riduzione delle emissioni di CO2 fino al 60%. Il fabbisogno energetico totale sarà, quindi, interamente soddisfatto dall’energia solare.
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EVENTI 2a Conferenza del PoloIdrogeno Regione Lazio
20 gennaio 2010
di Francesca Romana Quarta
Energie rinnovabili: da alternativa a motore di sviluppo L'evoluzione delle nuove tecnologie energetiche e i possibili percorsi di ricerca da intraprendere con la collaborazione delle imprese sono stati gli argomenti chiave della 2° Conferenza del Poloidrogeno Regione Lazio, che si è tenuta il 20 gennaio scorso a Civitavecchia. Il passaggio alla sostenibilità energetica vede come prossimo step l'utilizzo di sistemi energetici che hanno come caratteristiche principali il basso impatto
ambientale, l'impiego dell'energia in modo efficiente e la rinnovabilità delle risorse di partenza. I vettori energetici
temperatura, sistemi di stoccaggio dei vettori energetici e sistemi energetici da fonti rinnovabili come l'eolico e il fotovoltaico; il Laboratorio Termochimico (o Alta Temperatura) che si occupa di produzione di idrogeno da biomassa e del suo utilizzo in sistemi cogenerativi composti da celle a combustibile e turbogas, di impianti di gassificazione per biomasse; il Laboratorio Automotive per lo sviluppo di soluzioni per la mobilità sostenibile come il prototipo HOST
come l'elettricità, l'idrogeno e i biocombustibili hanno queste caratteristiche; inoltre possono essere prodotti da molte fonti energetiche di partenza, e permettono di trasportare l'energia da dove è disponibile a dove dev'essere utilizzata. Il Poloidrogeno Lazio si
(Human Oriented Sustainable Transport) o il Bus ibrido ad idrogeno per la sperimentazione su strada. Per il futuro le imprese partecipanti alla conferenza hanno esposto i loro progetti di ricerca nel campo della sostenibilità energetica. Il Polo per la mobilità sostenibile (POMOS), altro polo di ricerca della Regione Lazio, ha in progetto per il futuro la sostituzione dei veicoli circolanti nell'isola di Ventotene con veicoli elettrici e ha sottoscritto un contratto con il Comune di Cisterna di Latina per l'individuazione dei sistemi di mobilità sostenibile ottimali per il raggiungimento dei giardini di Ninfa dalla stazione di Cisterna di Latina. Inoltre ha già realizzato numerosi prototipi come la
Bizzarrini P538h Eco Targa Florio con motore ibrido e l'Eclettica, realizzata con carrozzeria solare con la collaborazione di CHOSE (Center for Hybrid and Organic Solar Energy), il Polo Solare di Tor Vergata. Quest'ultimo sviluppa la ricerca sul fotovoltaico di terza generazione, ovvero su celle fotovoltaiche organiche, non più a base di silicio ma composte da molecole di tipo organico come, ad esempio, anche il componente principale del succo di mirtillo. Naturalmente l'impiego di questi componenti è ottimizzato in modo da avere la massima efficienza. L'Enea (Ente per le Nuove
occupa di ricerca nel settore delle energie rinnovabili e nella produzione di energia pulita e di vettori energetici. Tre sono i laboratori operativi nei quali si svolgono le attività di ricerca e sviluppo: il laboratorio Elettrochimico (o Bassa Temperatura) nel quale si sviluppano principalmente celle a combustibile a bassa
Tecnologie l'Energia e l'Ambiente) e imprese come Air Liquide, Enel, Eni e Sapio puntano molto sulla ricerca, soprattutto sul fotovoltaico e sull'idrogeno, e su problemi come l'accumulo e la produzione di questo vettore energetico. Sapio, insieme ad Enea, sta sviluppando una soluzione ibrida alimentata ad idrogeno tramite Fuel Cell per i trasporti urbani della Città di Torino, mentre in collaborazione con Eni ha realizzato due stazioni di rifornimento della miscela Idrogeno-Metano per una flotta di 20 Fiat Panda, per la Regione Lombardia, alimentate con questa miscela. Una ricerca comunque che non solo punta all'utilizzo di nuovi tipi di energia ma anche alla rimozione della CO2 già presente; infatti Enel in collaborazione con Eni sta sviluppando metodi per il sequestro geologico della CO2 nei giacimenti esausti di gas in Italia.
Qui sopra una vista del prototipo Host
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EVENTI MoTechEco e Automechanika di Manuela Valle
Due fiere per guardare l'auto del futuro a 360 gradi
Grande successo per il “tandem” MoTechEco, Salone della Mobilità sostenibile, e Automechanika Roma, divisione della Fiera di Francoforte che racchiude i migliori professionisti della manutenzione, riparazione e post-vendita Per la prima volta insieme alla Nuova Fiera di Roma, le due manifestazioni hanno proposto al pubblico un tour a 360 gradi nel mondo dell’automobile e della mobilità. BMW, Fiat, Ford, Mercedes-
Tra gli stand del MoTechEco (foto in alto a sinistra e di Automechanika (a destra e sotto) spicca la presenza della piccola Smart ED elettrica, nell’imagine qui sopra, assieme alla colonnina di ricarica dell’Enel.
Benz, Opel, Pirelli Eco Techology e Micro-Vett hanno portato in esposizione i propri “assi nella manica” e le soluzioni alternative per muoversi meglio rispettando l’ambiente. Accanto ai principali “attori” della mobilità privata, protagonisti di MoTechEco insieme ad istituzioni ed associazioni, il macro cosmo di Automechanika ha permesso al pubblico di entrare nei dettagli e conoscere ogni aspetto dell’assistenza automotive. L’industria della produzione di auto e il suo aftermarket, sebbene legati reciprocamente da un indissolubile vincolo di funzionalità ed efficienza, non si erano mai trovati in Italia in una unica fiera, fin dagli storici inizi del Salone di Torino. E proprio l’accoppiata
tra le due kermesse e lo spirito innovativo della “doppia” manifestazione sono stati premiati dall’affluenza record del pubblico: quasi 50.000 i visitatori, tra semplici appassionati e ecoCAR
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operatori di settore, hanno partecipato all’evento usufruendo dell’ingresso gratuito e mostrando un vivo interesse per le numerose attività proposte sulla mobilità sostenibile e per le innovazioni tecnologiche di aziende e istituzioni. Il successo di pubblico e le presenze eccellenti tra gli espositori della Fiera lasciano ben sperare. Donald Wich,
amministratore delegato di Messe Frankfurt Italia, intanto, già pensa a consolidare il fortunato connubio creando a Roma un nuovo polo industriale: “Con MoTech stiamo sperimentando un nuovo format fieristico orientato alla eco-sostenibilità che potrebbe essere il nuovo Motor Show. Questa rassegna è innovativa e crea un legame tra i veicoli del futuro e l'autoriparazione in funzione delle nuove tecnologie”.
Assaggio di Futuro dell'auto Per quattro giorni la Nuova Fiera di Roma si è proposta come punto di dibattito del nuovo business dell'auto del futuro esponendo le ultime novità proposte da alcune Case automobilistiche. Prima fra tutte la Mercedes che ha approfittato dell'evento romano per lanciare in Italia il Concept BlueZero E-Cell, offrendo anche al pubblico la possibilità di provare su strada la versione elettrica della Smart fortwo. Nato sulla piattaforma della Classe B (di cui sembra anticipare le forme della prossima generazione), il Concept BlueZERO E-Cell a trazione completamente elettrica esprime appieno il concetto di auto "modulare": infatti, grazie ad una architettura flessibile, consentirà di realizzare tre modelli con tre tipi di propulsione: totalmente elettrica (E-Cell), a fuel cell (F-Cell) o range extender (E-Cell Plus). Gli elementi fondamentali del sistema di trazione e le potenti batterie agli ioni di litio sono alloggiate all'interno del pianale del veicolo, migliorando la stabilità abbassando il baricentro con il minimo ingombro, e offrendo la massima protezione in caso di urto. Abbiamo provato recentemente in anteprima assoluta la versione elettrica che ha stupito sia per l’accelerazione, sia per l'elevata velocità di crociera che riesce a raggiungere, nonché per l’autonomia di 200 km, che diventano 600 nella versione E-Cell Plus, dotata di un piccolo motore a benzina per ricaricare la batteria. Le potenti batterie agli ioni di litio della E-Cell sono in grado di accumulare energia sufficiente per un'autonomia di 50 chilometri nell'arco di 30 minuti, mentre in due ore ricevono una ricarica completa. Più tangibile la versione ecologica della popolare city-car smart fortwo electric drive di Mercedes, equipaggiata con un'innovativa batteria agli ioni di litio ad alta efficienza.
BMW non è stata da meno, presentando in anteprima per l'Italia
FORD Protagonista della fiera romana sul fronte dell’Ovale Blu è
l'ActiveHybrid X6, "la prima vettura full-hybrid della casa bavarese, che rappresenta" come ha sottolineato il direttore Comunicazione e PR di BMW Italia, Gianni Oliosi, "l'impegno del gruppo nella riduzione dei consumi e delle emissioni inquinanti". La ActiveHybrid X6 ha un motore a benzina V8 da 407 Cv con tecnologia TwinPower Turbo e un'unità elettrica con due propulsori elettrici sincroni (uno per ogni asse) che erogano rispettivamente 91 e 86 Cv. La massima potenza di sistema disponibile è di 485 Cv, mentre la coppia raggiunge i 780 Nm. A differenza della Serie 7 ibrida, la ActiveHybrid X6 percorre brevi tragitti in modalità solo elettrica: il risultato sono emissioni e consumi ridotti del 20% circa rispetto alla versione con il solo motore termico.
la Focus ECOnetic, per altro vettura ufficiale della “Green way to MoTechEco” a disposizione dei protagonisti e relatori delle tavole rotonde previste, nonché disponibile per i test drive riservati ai giornalisti e ai visitatori presenti. La Focus ECOnetic, con 99 g/km di emissioni di CO2, attualmente è la vettura del segmento C leader della categoria per le basse emissioni; con il sistema Start-Stop consuma solo 3,8 litri per 100 chilometri. Impiega tecnologie avanzate e particolari modifiche all’aerodinamica atte a migliorare il Cx, inoltre è equipaggiata di serie con i pneumatici Michelin Energy Saver a bassa resistenza al rotolamento, che contribuiscono a contenere i consumi.
OPEL
GIUGIARO Presente a questa edizione del MotechEco anche
In tema di risparmio e sostenibilità ha esposto la nuova Corsa ecoFlex 1.3 CDTI 95 Cv e la Corsa 1.0 65 Cv Euro5, affianco alla Agila GPL Tech che va ad ampliare la gamma GPL Tech. In particolare la Corsa ecoFlex turbodiesel vanta consumi ed emissioni ridottissimi, pari a 3,7 l/100 chilometri nel ciclo misto con soli 98 g/km di CO2, mentre la versione 1.0 a benzina arriva a 5 litri/100 km e 99 g/km di CO2, il valore più basso del proprio segmento. “Nella progettazione e nello sviluppo di tutti i nuovi prodotti, Opel sta ponendo estrema attenzione all'efficienza dei propulsori” ha commentato Matteucci, AD di General Motors Italia, “Pure la nuova Astra, appena lanciata sul mercato, è proposta con una gamma di motori rinnovata con consumi ed emissioni ridotti del 12%, rispetto alla precedente”.
la Giugiaro Quaranta, la supercar ibrida realizzata nel 2008 dalla Italdesign per celebrare i primi quarant'anni dell'Azienda. La Quaranta rappresenta lo stato dell'arte nel tema della ricerca e sviluppo di veicoli ecologici che Giugiaro ha intrapreso nel 1992 con i prototipi Biga e Lucciola, city car ibride, e continuato con le sportive Toyota Alessandro Volta (2004) e Namir (2009), con il Suv Mitsubishi Nessie (2005) e la supersportiva Vad.Ho (2007) alimentate ad idrogeno. Nel futuro della Italdesign Giugiaro c'è un accordo da oltre 500 milioni di dollari con l’americana HK Motors per lo sviluppo di otto veicoli ibridi, che arriveranno sul mercato a partire dal 2013.
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EVENTI 25 Ore di Magione, IV Energy Saving Race Test Claudio Galiena Foto Marco Valerio Condorelli
Maratona ecologica, 25 ore al risparmio Un esordio con quinto posto assoluto non è male per una gara lunga, dura e difficile come la 25 Ore di Magione. Una competizione all’insegna del risparmio e dell’ecologia, che abbiamo affrontato al volante di una Golf VI Variant TDi percorrendo 1.597 km con un consumo medio di 5,5 l/100 km
Giunta alla quarta edizione, la gara di risparmio energetico Energy Saving Race, è stata come sempre organizzata dall’Autodromo dell’Umbria con il supporto dell’Automobile Club Perugia, di ACI, CSAI, Mondadori e Total. L’idea alla base di questa sfida è quella di premiare l’equipaggio che riesce a consumare il minor quantitativo di carburante, in relazione alla velocità media e al peso della vettura riportato sul libretto di circolazione. L’elemento determinante per la classifica finale è il tanto temuto “k”, ovvero una formula che mette in rapporto le variabili sopracitate. Non basta dunque andare piano e consumare poco, ma bisogna tenere una velocità media che sia in stretta relazione alla condotta di gara degli altri equipaggi in competizione. Il fattore umano, su strada come in pista, gioca un ruolo fondamentale al volante e influenza in maniera profonda i risultati in termini di emissioni e consumi. La Energy Saving Race in questa chiave di lettura, rappresentava dunque una vera sfida! Noi di EcoCar non potevamo assolutamente esimerci da questa competizione; infatti ecoCAR
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siamo scesi in campo in prima persona per raccontarvi la nostra esperienza di gara. I preparativi Come sempre, prima di ogni gara e più di qualsiasi altra competizione, serve un piano di attacco, una strategia per arrivare pronti e competitivi. I nostri “studi” sulla 25 Ore sono cominciati durante una riunione di redazione nella quale, una volta timidamente proposta la sfida, si è passati direttamente dalle chiacchiere al listino di EcoCar per individuare la vettura più competitiva possibile. È già da questa fase che abbiamo iniziato i primi calcoli per affrontare il fatidico fattore “k” . In capo ad un paio
di giorni asserivamo di consumi, pesi e coefficienti come se non avessimo mai parlato d’altro! La sfida era stata raccolta e, ancora a nostra insaputa, era già cominciata! La vettura La scelta definitiva è caduta
sulla Volkswagen Golf VI Variant 1.6 TDi da 105 Cv: una vettura dai consumi ridotti e dal peso importante. Il ciclo misto dichiarato sul libretto è di 4,5 l/100 km, mentre la massa a vuoto è di 1.370 kg. Il famoso k, almeno sulla carta, ci dava ragione. Ma come sempre tra il dire e il fare… Scelta la vettura, il più era fatto. Ora veniva la
L’equipaggio La 25 Ore di Magione è un evento piuttosto particolare.
parte logistica, l’equipaggio da scegliere e alcune migliorie tecniche da apportare alla nostra Golf per essere competitivi al massimo. La preparazione: pneumatici, cerchi e additivi Prima di tutto abbiamo sostituito i pneumatici di serie Pirelli 225/45 R17, con i Michelin Energy Saver della misura di 195/65 R15 a bassa resistenza di rotolamento, abbinati a cerchi in lega leggera O.Z. Superturismo GT. Per aumentare la scorrevolezza della Golf abbiamo poi utilizzato un additivo per il motore e uno per cambio. Il loro scopo è di ridurre gli attriti
interni, migliorando le prestazioni e
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permettendo un consumo inferiore di carburante. L’ultima accortezza prima della gara è stata quella di aumentare la pressione dei pneumatici fino a 3 bar e allineare la convergenza “a zero” sulle 4 ruote. La gara L’orario della partenza è fissato per le 11 di sabato mattina, ma prima di poter schierare la Golf dobbiamo effettuare l’ultima fondamentale operazione: il pieno di
gasolio e la sigillatura ufficiale del serbatoio eseguita direttamente dai commissari tecnici. Da questo momento in poi ogni centilitro di carburante consumato rientrerà nel conteggio finale. Perciò l’arrivo 19
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Non è una semplice gara di consumi, per ottenere i migliori risultati bisogna trovare il metodo per andare “forte” e consumare meno possibile. Questo risultato si raggiunge solo sfruttando al meglio la tenuta in curva della vettura e la scorrevolezza in rettilineo. L’edizione 2010 è stata molto dura per l’abbondante pioggia caduta. Il nostro equipaggio ha scontato un doppio handicap dato dalla scarsa conoscenza del circuito di alcuni “piloti” e dalla ingenuità causata dall’inesperienza in una competizione del genere… Non si tratta di scuse, ma di ammonimenti per la prossima competizione; statene certi, ci faremo valere! Il prossimo anno l’obiettivo è dunque il podio e, perché no? La classifica assoluta! Il quinto posto di questa edizione è stato possibile grazie all’equipaggio formato da: 1 Marina Terpolilli (direttore di EcoCar), 2 Giovanni Mancini (direttore di Elaborare), 3 Claudio Galiena, 4 Ermanno Bastianini, 5 Sandro Montemarani, 6 Massimo Quarta e Marco Valerio Condorelli.
in autodromo avviene con il motore in moto (come da regolamento) e poi via a spingere tutti insieme per portare la vettura al parco chiuso e in seguito anche sulla griglia! È probabilmente un’esagerazione, ma visto che gli altri concorrenti spingono a mano la vettura fino alla griglia, dobbiamo adeguarci anche noi. Al momento dello schieramento, la tensione si presenta puntuale e l’adrenalina fa la sua timida comparsa. La 25 Ore di Magione è una gara di regolarità, competizione
lunga e “tranquilla”, ma è pur sempre una gara! In partenza lasciamo che alcuni concorrenti ci sfilino, cercando subito il giusto
EVENTI L’EQUIPAGGIO PIÙ VIRTUOSO. MEGLIO DELLA PEUGEOT 207 IN TERMINI DI CHILOMETRI AL LITRO HA FATTO SOLO LA CITROËN C3 DELLA NATALI IMMOBILIARE, SECONDA ASSOLUTA, CHE HA PERCORSO 24,40 KM CON UN LITRO DI GASOLIO, PER UN COSTO TOTALE DI 78,08 EURO CONTRO GLI 84,850 EURO DELLA VINCITRICE
I vincitori. Vincitrice assoluta, dunque, è stata la Peugeot 207 HDi 99g dell’equipaggio PanoramaAuto -Mondadori. Il sodalizio giornalistico ha così bissato il successo ottenuto con la Casa francese nel 2009. L’impresa è stata compiuta a bordo di una Peugeot 207 HDi 99g (ovvero 99 grammi/chilometro di emissioni di CO2), che ha ottenuto il più alto coefficiente “K” nelle 25 ore di gara. Per la Peugeot 207 HDi è stato ottenuto anche il primato fra le auto diesel. La squadra milanese, composta da Valerio Boni, Antonio De Felice, Gianni Bellandi, Lorenzo Corsani, Enrico De Vita e Mario Lotti ha percorso 1584 km alla media di 65,903 km/h, consumando in totale 67,88 litri di carburante, pari a 23,34 km/litro.
Nelle foto alcuni momenti della competizione, di giorno e di notte, dove è protagonista la nostra Golf 1.6 TDI Variant. Con il numero 29, in alto nella pagina, la Peugeot 207 che ha vinto questa edizione della 25 Ore di Magione.
ritmo. Subito dopo qualche giro parte la macchina organizzativa. Al box c’è una nutrita squadra che monitora tempi, consumi ed effettua costantemente i calcoli di verifica per rispettare il “k” prestabilito. Bastano pochi giri per renderci conto che sarà durissima. La Golf ha un’ottima scorrevolezza in rettilineo e una tenuta in curva superba, ma quando le si chiede di accelerare, i consumi salgono a vista d’occhio. Con la pista asciutta riusciamo a trovare un buon ritmo, ma quando sul finire della seconda ora, un violento acquazzone inonda la pista, i nostri calcoli vanno a finire in cantina! È qui che comincia la sfida di nervi. Chi è al volante, si rende conto di dover alzare il ritmo e viene invitato dai box a rallentare, ma non è facile accettare di consumare di più andando più piano! Ci vuole calma e sangue freddo, per non rischiare di buttare all’aria l’intera competizione. Al box si rielaborano le strategie, ma c’è poco da fare: bisogna accettare un ritmo più lento e un consumo superiore. Una condizione però condivisa con gli altri equipaggi. Le ore in pista si susseguono così
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come i piloti al volante. Ognuno con un suo stile, ma tutti sotto il rigido controllo e le continue raccomandazioni via radio;
l’obiettivo a questo punto è rimanere sotto ai 5,5 litri/100 km. Con l’asciutto i consumi scendono nuovamente, ma passano poche ore che un altro temporale allaga il circuito. Ormai è tardi, scende la notte e le temperature sono prossime ai 3 gradi. La pista è in condizioni pessime e richiede impegno e concentrazione. Il pilota è chiamato a monitorare costantemente il consumo istantaneo e quello medio che va aggiornato ogni venti minuti, circa 10 giri. Inoltre deve tenere d’occhio i concorrenti e le supercar, oltre a dialogare con i box. Un lavoro che stressa, ma che aiuta a mantenere l’attenzione ad alti livelli, anche quando ci si mette al volante alle due di notte.
In gara anche le Insight ibride di Honda Italia, e un equipaggio tutto femminile. Delle due Honda Insight,
I turni dall’una alle sei sono i più duri. Tutti cercano di evitarli, ma bisogna fare squadra e non ci si può tirare indietro proprio ora.
Con la notte iniziamo anche le soste obbligatorie al benzinaio, in totale sei della durata di dieci minuti, per un totale di un’ora di pausa. Passata la notte, il più è fatto e con le luci dell’alba il morale è alto, sia per il traguardo sempre più vicino, sia perché in classifica non siamo messi male. Abbiamo tenuto una condotta rigorosa ed equilibrata per tutta la durata della competizione, e quando alle 12, allo scoccare delle 25 Ore, la Golf transita sotto la bandiera a scacchi, l’entusiasmo è alle stelle. E’ stata una corsa durissima che ha impegnato tutto il team senza sosta ma alla fine la soddisfazione è davvero grande. La 25 Ore di magione non è solo una gara, ma
la prima è stata portata in gara dagli Area Manager di Honda Italia Massimo Calvanico, Matteo Olivieri, Michele Molinaro, Giacomo Zignego, Errico Bartoccetti, Gabriele Palomba coordinati dal team manager Nicola Palomba; la seconda, della concessionaria Honda F.lli Palomba di Perugia, è giunta a ruota dalla vettura gemella. A ridosso, nell’assoluta, le vetture dalla cilindrata superiore ai 1.6 litri: Seat Altea e Ibiza (quest’ultima condotta dalle “ladies” del Pink Girl – Centrostampa) che ha primeggiato nella categoria diesel fino a 2.000 cc.
un’impresa che unisce e insegna a condividere un’esperienza forte che lascia il segno nella mente, ma anche nel cuore. Per il 2011 statene certi, noi ci saremo, e non solo per fare numero!
25 ORE DI MAGIONE CLASSIFICA ASSOLUTA POS. N.
TEAM
AUTO
AL.
CIL.
KM/L
K
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
Mondadori Natali Immobiliare Team Salute E Guida Ass. (Pieralisi) Linea Motori-Giornale Dell'umbria Ecocar - Elaborare Salute E Guida Ass. (Pieralisi) Felis Auto Safi Autotipo Spa Felis Auto F.Lli Palomba
Peugeot 207 Citroen C3 Citroen C4 Kia Venga Golf Variant Citroen C4 Peugeot 207 Fiat Grande Punto Peugeot 308 Honda Insight
D D D D D D D D D B
1560 1398 1560 1396 1598 1560 1398 1248 1560 1339
23,34 24,40 18,59 19,68 18,20 17,79 18,86 20,28 17,34 17,99
1,43780173 1,31708806 1,23436333 1,19320608 1,18373668 1,16887646 1,16527964 1,15906296 1,13653057 1,04935855
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EVENTI Electric tour per Citroën di Manuela Valle
La via elettrica scelta dalla Casa francese La scelta della Casa francese del Double Chevron è rivolta soprattutto verso l'elettrico. Con la C-Zero realizzata in collaborazione con Mitsubishi è in grado di offrire dalla fine di quest'anno un'auto reale, come lo è altrettanto il Berlingo First, il primo veicolo commerciale di Citroën. Per sognare e guardare più in là c'è invece la concept car Revolte
Nuove auto per nuove esigenze. Prima a Copenaghen, poi a Berlino e, infine, a Roma, Citroën ha presentato il proprio punto di vista sulla mobilità sostenibile con un imperdibile “electric tour”. Protagonisti delle tappe europee del marchio “Double Chevron” la nuova automobile elettrica C-Zero, il primo veicolo commerciale elettrico Berlingo First e la concept car Revolte. Lo squarcio sul “domani” di Citroën non lascia dubbi sulla tendenza della Casa francese impegnata nella riduzione
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immediata di gas serra e sostanze inquinanti prodotte dal traffico veicolare. Se ormai le problematiche relative all’utilizzo dei carburanti fossili non rappresentano un segreto, è bastato un dato a far capitolare Citroën a preparare una svolta verso l’elettrificazione dei propri veicoli: in Europa, in una settimana tipo, ogni giorno un’auto percorre appena 38 km, e, in media, rimane parcheggiata il 92% del tempo.
“Stiamo assistendo ad una rivoluzione che necessita di nuove invenzioni” ha
C-Zero: l’inizio di una nuova era Conto alla rovescia per il debutto sul mercato della piccola citycar ad emissioni zero che, già dal nome, promette di rappresentare l’inizio della rivoluzione elettrica in casa Citroën. Gli appena 3,48 m di lunghezza per 4 posti effettivi con ampio bagagliaio (166 litri), il diametro di sterzata di 9 metri, i 6 airbag e i sistemi di protezione ABS, ASR e ESP la rendono ideale per destreggiarsi con agilità e piena sicurezza nei percorsi urbani. Le prestazioni di C-Zero, però, lasciano spazio anche alle gite fuori porta. Il motore sincrono a magnete permanente di 64 Cv da 3.000 a 6.000 giri, la coppia massima di 180 Nm e le nuove batterie agli ioni di litio regalano, infatti, alla graziosa citycar performance di tutto rispetto: velocità massima di 130 km/h, accelerazione da 0 a 100 km/h in circa 15 secondi, riprese da 60 a 90 km/h in 6 secondi e, soprattutto, un’autonomia da record di circa 130 km. Le batterie di nuova generazione si ricaricano in sei ore collegando il cavo d’alimentazione a una presa da 220 V. Con una presa da 400 V, in soli 30 minuti, si ottiene invece una ricarica dell’80%. Ed è proprio sul sistema di rifornimento e sui costi della nuova automobile che si attendono con curiosità i prossimi sviluppi, per adesso si è nel campo delle ipotesi: si è lasciato intendere che ai futuri possessori della piccola citycar elettrica sarà proposto il versamento di una quota mensile comprensiva di assicurazione, manutenzione e rifornimenti di elettricità. Sviluppata in collaborazione con Mitsubishi Motors Corporation, la piccola e silenziosa C-Zero potrà essere ammirata in città a partire dal prossimo autunno.
Revolte: ritorno al futuro “Lussuosa, impertinente ed ecologica”: sono questi gli aggettivi di Citroën per descrivere la nuova concept Revolte, una provocazione stilistica ispirata e volta a “dissacrare” l’icona automobilistica commentato Jean Philippe Imparato, Direttore Generale di Citroën Italia. E, ripensando al concetto di mobilità, l’elettrico, già dal 2010 con la commercializzazione della piccola citycar e di Berlingo First, sembra quella giusta. Ma se C-Zero rappresenta l’inizio della nuova era “a batteria” firmata Double Chevron, è nelle soluzioni miste che sta la giusta via di mezzo per raggiungere l’obiettivo. Ne sono un esempio C3 e DS3, che propongono versioni con emissioni di CO2 pari a 99 g per chilometro e, in generale, le motorizzazioni Diesel HDi FAP che combinano consumi contenuti, ridotte emissioni di CO2 e una radicale diminuzione dell’emissione di particolato nell’atmosfera. A breve è in arrivo pure il veicolo commerciale di ultima generazione di Citroën, il Berlingo First, ora proposto in chiave green, che ha lasciato il motore termico a vantaggio di una catena di trazione totalmente elettrica per conservare le capacità di carico di un normale veicolo commerciale. Equipaggiato con un motore asincrono trifase con potenza massima di 53 kW e coppia massima di 180 Nm, garantisce un’autonomia di 100 km per una velocità di 100 km/h. Per la ricarica sono sufficienti 8 ore per quella completa e 5 ore per la parziale all’80%. Passi da gigante anche sulle nuove tecnologie con il nuovo sistema full hybrid che equipaggerà la DS5 entro il 2011, e lo Start&Stop, ancora più efficiente dalla seconda metà del 2010, su tutta la gamma. Sulla road map di Citroën non manca spazio per i buoni propositi sulla ricarica dei veicoli.
“2 Cavalli”, rompendo tutti gli schemi passati del marchio e inaugurando una nuova epoca stilistica. Accogliente e accattivante, la nuova proposta di Citroën conferma l’inclinazione e la volontà di fare dell’ecologico un marchio distintivo dell’interpretazione più chic dell’auto del futuro. Tinte iridescenti, tessuti setosi e materiali rari, insoliti e raffinati, fanno, infatti, dell’ibrida plug-in Revolte l’ennesima riprova della declinazione “cool” che sta prendendo piede nella corsa alla spinta innovativa in chiave green del settore automotive. I passaruota marcati, il cofano arrotondato, le fiancate definite, i sedili adatti per ospitare ad arte tre passeggeri, le porte ad apertura inversa e il touch screen avvolto da un fascio di cristalli completano il profilo di un’auto che guarda al futuro. Compatta e versatile con i suoi 3, 68 m di lunghezza, 1,73 m di larghezza e 1,35 m di altezza, Revolte vanta una trazione ibrida ricaricabile che, grazie al sistema di ricarica plug-in, permette di viaggiare in modalità totalmente elettrica senza emissioni e senza alcun rumore nell’abitacolo. Le celle fotovoltaiche che ricoprono il tetto di Revolte garantiscono, inoltre, l’autosufficienza energetica di tutte le componenti elettriche assicurando pieno comfort senza attingere al supporto delle batterie elettriche.
Novità dietro l’angolo per le future ibride di famiglia con la tecnologia plug-in che, adottata ad arte sulla concept Revolte, promette di facilitare il pieno utilizzo della modalità elettrica in ogni occasione, a scapito del carburante tradizionale. Una strada mattonata di buone intenzioni, dunque, quella che porta al futuro sostenibile 23
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di Citroën, specchio delle strategie a breve termine del gruppo PSA che, con quasi il
30% di veicoli destinati al mercato europeo con emissioni di CO2 inferiori a 120 g/km e oltre 2 miliardi di euro destinati alla ricerca e sviluppo, si avvicina velocemente all’obiettivo impatto zero.
FLASH
Skoda Yeti
Inarrestabile “all terrain” Flessibile per tutti gli usi e le necessità, vanta interni capienti da vera “porteur”, ha un’estetica piacevole e grintosa, motori brillanti e parchi nei consumi. La trazione integrale la rende inarrestabile su tutti i terreni, ma è piacevole da guidare anche sull’asfalto di Francesca Romana Quarta
La Skoda Yeti, che è già nelle concessionarie del brand del Gruppo Volkswagen da un paio di mesi abbondanti, però, se la cava egregiamente pure sull'asfalto. Ha un temperamento
C
on quattro coperture giuste, come lo sono le gomme termiche, e senza neppure essere il modello 4x4, la Skoda Yeti è stata una vera rivelazione sulla neve. D'accordo, non ce n'era un metro, ma vederla arrampicarsi senza soffrire è stato davvero un piacere.
ecoCAR
sportivo, non in senso "corsaiolo" e pur tuttavia, grazie alle sue motorizzazioni di punta, di certo brillante. I tornanti di montagna sono il suo vero pane, che affronta con grinta permettendo al guidatore un po' pigro di evitare di scalare troppe marce. D'altro canto il "piccolo" 1.2 TSI dotato di turbo e volumetrico (il compressore meccanico che agisce sull'albero motore) sprigiona ben 105 Cv e con una coppia massima di 175 Nm tra i 1.500 e 3.500 giri, fattori questi che garantiscono un "tiro" eccellente fin dai più bassi regimi, e un range di utilizzo della massima trazione fino ai 3.500 giri. Un vantaggio che si avverte anche in autostrada poiché si viaggia in quinta a 130 km/h ad un regine di 3.500 giri, appunto. I consumi dichiarati sono piuttosto interessanti: per il 1.2 TSI, si attestano infatti, sui 6,8 litri di benzina per 100 chilometri, pari a quasi 15 24
Skoda Yeti
HA UN TEMPERAMENTO SPORTIVO, NON IN SENSO "CORSAIOLO" E PUR TUTTAVIA BRILLANTE. I TORNANTI DI MONTAGNA SONO IL SUO VERO PANE E LI AFFRONTA CON LA GIUSTA GRINTA
sui sedili posteriori, paragonabile a quella che offrirebbe un’auto di classe superiore. Il bagagliaio, poi, è da vera "porteur" con una
km/litro e con 159 g/km di emissioni di CO2. Ciò che stupisce della Yeti è soprattutto l'assetto che ricorda da vicino quello di una sportiva per il rollio estremamente contenuto nei tratti più impegnativi e ricchi di curve. Nonostante le dimensioni, pari a 4.223 mm di lunghezza e 1.793 mm di larghezza -e soprattutto 1.691 mm di altezza-, ha dimostrato un'agilità inaspettata. I freni sono a disco, gli anteriori ventilati, adeguati alle prestazioni di questa Suv compatta, come amano definirla in Skoda. La Yeti comunque è soprattutto
flessibilità di carico che varia da un minimo di 416 litri e 1.760 litri, sempre grazie al sistema VarioFlex. La gamma comprende sei diverse motorizzazioni: il 1.2 TSI da 105 Cv e il turbodiesel 2.0 TDI da 160 Cv entrambi con le due ruote motrici, il 1.8 TSI da 160 Cv, il 2.0 TDI CR FAP da 110 Cv, 140 e 170 Cv con le quattro ruote motrici. Tre invece i livelli di allestimento: Active, Adventure e il più lussuoso Experience. Il cambio per tutti i modelli è il 6 marce manuale (tranne il 2.0 TDI da 110 Cv abbinato con le 2 ruote motrici che ha il 5 marce). Inoltre per il 1.2 TSI benzina adesso è disponibile anche il cambio automatico/sequenziale DSG a 7 rapporti. Molto ampia la forbice dei prezzi che parte da 18.830 euro per la 1.2 TSI Active fino ai 30.330 euro per la 2.0 TDI CR Experience 4x4 Fap. Per un totale di 18 versioni diverse.
confortevole: il posto di guida è facilmente regolabile per guidatori di qualsiasi taglia, e viaggiano comodi anche gli altri quattro occupanti, grazie alla possibilità di far scorrere in avanti i due sedili laterali posteriori. La variabilità e il comfort di viaggio dei sedili posteriori, infatti, sono amplificati dal concetto VarioFlex. Questo sistema, già sperimentato sulla Roomster, offre una versatilità degli interni finora sconosciuta alla categoria dei Suv compatti. È infatti possibile ribaltare o estrarre separatamente i tre sedili posteriori, mentre i due sedili laterali possono scorrere in senso longitudinale (e con il sedile centrale rimosso anche in senso trasversale per 80 mm). In questo modo si riduce l'abitabilità della Yeti da 5 a 4 posti, ma nello stesso tempo si esalta la libertà di movimento
Sicurezza a cinque stelle Sul fronte sicurezza, la Yeti si è meritata le cinque stelle EuroNCap, con il test attuale che è più severo del precedente. Le dotazioni sono di livello. Sono presenti tutti gli airbag, compreso quello per le ginocchia del guidatore (a partire dal secondo livello di equipaggiamento Adventure). Inoltre ESP, ABS con EBV e tutti gli altri dispositivi di controllo sono di serie, come i fendinebbia. In più le versioni 4x4 hanno la funzione "off-road" con dispositivi specifici aggiuntivi. Oltre alla avanzata trazione integrale Haldex di quarta generazione, la Yeti 4x4 difatti dispone al centro della plancia di un pulsante off-road che attiva i due dispositivi "Downhill descend assistant", che è di supporto nelle discese in fuoristrada, e l'"Uphill Start assistant", che aiuta nelle ripartente senza far scivolare indietro l'auto. Inoltre ABS, ASR e EDS, ovvero i controlli dei freni e della trazione, vengono adattati all'uso su terreni a scarsa aderenza, mentre l'acceleratore diventa più sensibile.
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Opel Meriva
Quattro porte geniali per la media tedesca La monovolume compatta tedesca adotta l’inedito sistema FlexDoors, il sistema di apertura “controvento” delle porte posteriori, che offre sicuri vantaggi a chi si accomoda nel divano posteriore o a chi, sedendo avanti, desidera riporre oggetti sui sedili dietro
viluppata presso il centro tecnico Opel di Rüsselsheim, in Germania, viene prodotta nello stabilimento spagnolo di Saragozza. Questa
S
garantito, sia nell'anteriore che nel posteriore. Lateralmente risalta la linea di cintura a onda che riesce ad aumentare di ben 5 centimetri l'altezza dei finestrini posteriori. Una importante novità per la Meriva è il tettuccio panoramico a tutta lunghezza (di quasi due metri), il più ampio nel segmento delle monovolume compatte che accresce la sensazione di spaziosità dell’abitacolo, ma il vero “scoop” è rappresentato dal sistema FlexDoors con le porte posteriori che si aprono controvento, adottato per la prima volta nel segmento della Meriva. I progettisti di Opel hanno voluto riprendere
distingue per la linea del tetto, ribassata e filante, associata al tipico motivo Opel a lama sulla fiancata e per il finestrino posteriore, a beneficio di una forte personalità e di un look giovane e originale. Il linguaggio stilistico è comune con le ultime
l’architettura delle berline degli inizi del ‘900 con le porte che si aprivano come quelle di un armadio, spesso senza un montante centrale. Rinnovati anche gli interni, all’insegna
monovolume compatta e versatile, sul mercato dal 2003 con 1 milione di unità vendute, delle quali 180 mila in Italia, è riuscita a ritagliarsi una significativa quota nel segmento di appartenenza. Ora Opel punta anche sull’abitabilità, più generosa in rapporto ai 4 metri e mezzo di lunghezza (una ventina di centimetri in più del modello precedente). Esteticamente la nuova Meriva si
dell’estrema razionalità e della funzionalità: c’è il FlexRail, un sistema con comodi contenitori modulari per ogni tipo di oggetto, posto nella console centrale, che permette attraverso una doppia rotaia al centro dell’abitacolo di ottimizzare in maniera flessibile lo spazio per la
Opel, con forme scolpite e appariscenti come nella migliore tradizione tedesca. I gruppi ottici anteriori a occhio d’aquila riprendono il carattere della Insignia e della nuova Astra, e il family feeling è ecoCAR
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Opel Meriva
UN’IMPORTANTE NOVITÀ PER LA MERIVA È IL TETTO PANORAMICO IN VETRO LUNGO QUASI DUE METRI, IL PIÙ AMPIO TRA LE MONOVOLUME COMPATTE, CHE ACCRESCE LA SENSAZIONE DI SPAZIOSITÀ DELL’ABITACOLO
Le FlexDoors Il padre del sistema è Gian Luca Baccelli, un ingegnere italiano che in Opel ricopre l’importante ruolo di Innovation Manager, vale a dire colui che propone, sperimenta e realizza nuove soluzioni. Le FlexDoors della nuova Meriva sono eccellenti anche dal punto di vista ergonomico: si può salire o scendere con un semplice movimento in avanti, senza essere ostacolati dal passaruota. È anche più comodo entrare in macchina nei parcheggi molto angusti per-
disposizione dei diversi oggetti. Pure il già noto FlexSpace per la regolazione e il posizionamento dei sedili è stato migliorato, permettendo di trovare ancor più facilmente la configurazione desiderata per i posti dietro e il vano bagagli. I sedili anteriori offrono ora tutte le possibilità di regolazione (già disponibili su Insignia e Astra), con un’escursione orizzontale di 240 mm e verticale di 65 mm. Come sul precedente modello, la panchetta posteriore è composta da due poltroncine singole, che possono scorrere a destra e sinistra, in mezzo alle quali è previsto lo strapuntino per il terzo passeggero. Tutti e tre i sedili dietro, possono avanzare o arretrare di 15 cm per favorire lo spazio per le gambe dei passeggeri o per i bagagli. Il volume di carico varia da 400 a 1.500 litri, con un vano piatto e regolare, dotato di un doppio fondo alto 20 cm. Inoltre, sulla nuova Meriva è presente il sistema FlexFix con portabiciclette integrato che si richiude come un cassetto sotto il bagagliaio. Con la promessa di migliorare le qualità stradali di questa monovolume, è stato adottato un passo più lungo con carreggiate allargate. I motori, tutti Euro5, ecologici ed
ché, diversamente da sistemi simili presenti su vetture della concorrenza, le porte anteriori e posteriori possono essere aperte anche separatamente (fino a 84° contro i normali 68° le posteriori). Per chi avesse qualche dubbio sulla sicurezza delle nuove porte, un sistema automatico provvede a bloccarne la serratura quando l’auto è in movimento, già oltre i 4 km/h. A differenza delle tradizionali chiusure centralizzate, nella Meriva le porte non si possono aprire dall'interno. Si sbloccano automaticamente solo quando l’auto è ferma o, in caso di incidente, dopo che si sono attivati i sistemi di ritenuta. In ogni caso, un led a luce verde, posto sulla maniglia interna, avverte i passeggeri quando si possono aprire. “Le porte devono essere adatte alla vettura e queste innovative FlexDoors sono perfette per la Meriva, sono sicure, è facile entrare e uscire, e sono bellissime” ha commentato Alain Visser, vicepresidente Opel con responsabilità per vendite, marketing & postvendita. La soluzione delle porte posteriori incernierate dietro è già stata utilizzata nel passato e viene attualmente impiegata su Rolls Royce Phantom/Ghost, Mazda RX-8 e MINI Clubman, ma sulla nuova Meriva l’apertura delle posteriori è indipendentemente da quella anteriore. Il sistema FlexDoors nel suo complesso è stato definito in 2.500 ore di progettazione, passando attraverso una serie di prove effettuate da robot di nuova generazione, sotto il rigoroso controllo del Fraunhofer Institut. (M.C.)
efficienti, saranno turbo benzina e diesel con potenze a partire da 75 Cv, abbinati a cambi manuali a 5 o a 6 rapporti oppure ad una trasmissione automatica a 6 marce. La maggiore efficienza dei propulsori e dei dispositivi per il contenimento di consumi ed emissioni permette di ridurre la CO2 del 15%, vale a dire di circa 25 g/km sull’intera gamma. Sarà disponibile infine una versione EcoFlex, accreditata di consumi ed emissioni a livelli ulteriormente più bassi. (M.C.) 27
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Citroën DS3
Arriva l'Anti-Mini Non vuole essere un’operazione nostalgia, la nuova DS3 è un modello inedito, attraente e soprattutto personalizzabile in tutto e per tutto: dal disegno sul tetto alla collezione di cerchi in lega, dalle colorazioni ai tappetini, in linea anch’essi con il resto dell’auto di Francesca Romana Quarta
È
manuale a 5 e 6 rapporti e tre benzina quali il 1.4 VTi da 95 Cv, il 1.6 VTi 120 Cv (anche con cambio automatico) e il 1.6 THP 150 Cv. Quanto al contenimento delle emissioni di CO2, il fiore all'occhiello è rappresentato dal diesel 1.6 HDi FAP definito "99" per le sue emissioni contenute in soli 99g/km di CO2. I prezzi partono da 14.470 euro per il modello d'entrata, il 1.4 benzina che comprende comunque la personalizzazione bicolore del tetto, fino ai 19.500 euro per il top di gamma. A fine anno arriverà il sistema Star&Stop e i nuovi cambi automatici robotizzati. La DS3, emblema dell'anti-rétro e ben lungi dalla classica operazione nostalgia, sarà piuttosto il Cavallo di Troia della Casa francese per riuscire nel 2010 a centrare i suoi obiettivi, ovvero vendere 147.000 vetture e raggiungere una quota di mercato pari al 6%, naturalmente se il mercato tiene. Non saranno, infatti, le 10.000 DS3 destinate all'Italia a "fare numero"; questo modello invece ha il compito di dare lustro all'immagine del marchio francese che ha sposato appieno la
arrivata sul mercato italiano l'Anti-Mini, la Citroën DS3. Il suo lancio non è un’azione "revival", in ricordo della indimenticabile Deésse (DS19 e DS21) prodotta dal 1955 al 1975 e legata allo scultore e designer italiano Flaminio Bertoni, che fa parte del patrimonio genetico di Citroën e significa: avanguardia, modernità e tecnologia. La DS3, infatti, vuole riprenderne solo i valori di modernità, innovazione e seduzione, reinterpretandoli secondo il nostro tempo. La sua forza è nella personalizzazione: dal tetto alla carrozzeria, dalle conchiglie dei retrovisori ai cerchi, fino ai pomelli del cambio e della plancia, così come gli interni, che presentano 8 varianti di finitura per la plancia, 7 pomelli del cambio e 3 tinte dei rivestimenti in pelle. Le combinazioni di colore scocca/tetto sono addirittura 38 e i cerchi sono 12. Inoltre è possibile scegliere degli adesivi esterni sul tetto tra quattro temi stilistici Urban Tribe, Vibe, Zebra e Perle. La DS3 dispone di cinque motori tutti Euro5: due diesel 1.6 HDi FAP da 90 e 110 Cv con cambio ecoCAR
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Citroën DS3
nuova filosofia "Créative Tecnologie". La DS3 si presenta come l'antiMini per eccellenza, per il glamour che si porta dietro nei soli 3,95 metri di lunghezza. Una vettura piacevole da guidare tutti i giorni, in città anche sull'asfalto sconnesso, grazie al sistema di sospensioni perfettamente equilibrato e in grado di assorbire tutte le asperità senza inficiare l'ottimo assetto sportivo, ben coadiuvato dallo sterzo, asservito elettricamente, fin troppo preciso nel definire le traiettorie decise dal guidatore. Nel circondario della "Ville Lumière", la DS3 ha potuto dimostrare la sua attitudine ad affrontare strade guidate e piene di curve, dando estrema soddisfazione a chi siede al volante. In particolare il propulsore a benzina THP 150 Cv ha generosamente dato il meglio di sé: sempre pronto a scattare alla prima sollecitazione, brillante nelle accelerazioni da fermo, e molto equilibrato in autostrada, dove "regge" i 130 km/h in sesta con un regime di 2.750 giri. La rumorosità nell'abitacolo è stata ridotta dai 3 ai 5 dB, assicurano in Citroën, grazie agli strati triplicati delle pellicole antirumore sistemate nel vano motore, ma pure sul tetto. Lo spessore dei vetri è stato aumentato per lo stesso motivo, mentre lo scarico regala una sonorità dal sapore sportivo a qualsiasi regime di giri. Il comfort a bordo non è da meno: omologata per cinque ha un'ottima abitabilità per quattro con un bagagliaio notevole per la categoria (in particolare confronto alla Mini) di 285 litri ampliabile a 980 litri, se si viaggia in due. Una volta al volante si sente solo il desiderio di mettere in moto, circondati da una plancia hi-tech in ottima plastica che sembra lamiera. Tachimetro e contagiri sono sempre ben leggibili, il terzo "oblo" contiene l’indicatore, che suggerisce il momento ideale per la cambiata, assicurando una guida economica ed ecologica.
Citroën tra le prime tre nel 2015 Se nei progetti del gruppo francese Psa, l'obiettivo del marchio Peugeot è quello di scalare la classifica mondiale, altrettanto ambiziosa è la “mission” assegnata al marchio Citroën: piazzarsi tra i primi tre brand in Europa entro il 2015. Lo ha rivelato, durante il lancio internazionale della DS3, il direttore generale di Peugeot e Citroën Jean-Marc Gales che sempre parlando di Citroën, non ha escluso il possibile ritorno della mitica “2 Cavalli”. Questa nuova vettura, tuttavia, non rientrerebbe nella gamma DS, inaugurata con la nuova DS3, e dunque la DS2 in arrivo tra qualche anno non rappresenterà la nuova “2 Cavalli”.
Nella nuova DS3 è possibile scegliere finanche il disegno dei tappetino, per una personalizzazione totale.
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Opel Corsa
Tutta nuova sotto la veste La nuova Opel Corsa si presenta quasi immutata nello stile ma profondamente rivista nella meccanica e con nuovi motori, più brillanti e nello stesso tempo meno assetati e più “puliti”, per ripetere il successo ottenuto con la generazione precedente di Marina Terpolilli
on è sufficiente un colpo d'occhio per scorgere i profondi cambiamenti che hanno interessato la nuova Opel Corsa giunta alla quarta generazione, venduta già in 1,4 milioni di esemplari dei quali 190mila in Italia. Il design, molto apprezzato dai clienti,
(raggiunge i 170 Nm di coppia massima tra i 1.750 e i 3.250 giri). Interessante il valore dei consumi nel ciclo combinato, ridotti a soli 3,7 litri per 100 chilometri, tra i valori più bassi del segmento, senza avere il dispositivo di Start & Stop che arriverà più avanti, verso fine anno, migliorando ancora questo traguardo. Il filtro antiparticolato e la spia del “cambio marcia” sono di serie sulla 1.3 CDTi 95 Cv. Nuovo pure il 1.7 CDTi da130 Cv Euro5 dove è stata ottimizzata la combustione e il controllo motore è stato interamente progettato dalla Casa attraverso il centro ricerche GM Powertrain di Torino. Questo nuovo sistema denominato D1 dispone di una nuova centralina elettronica che ha 30 nuove funzionalità brevettate. Il rendimento è eccellente:
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non è stato sfiorato da questo restyling che ha comportato una completa rivisitazione della gamma motori, benzina e diesel, e della meccanica. La nuova Corsa si avvale ora dei nuovi propulsori che vantano potenze aumentate fino all'11% con consumi ed emissioni ridotti fino al 13%. Fiore all'occhiello della gamma è la Corsa EcoFlex, la vettura Opel con le emissioni più basse, pur avendo incrementato la potenza del 27 per cento e contenuto i consumi del 10 per cento. È equipaggiata con il 1.3 CDTi 95 Cv EcoFlex che raggiunge il limite di soli 98g/km di CO2. Questo propulsore è stato decisamente migliorato impiegando tarature più fini, tali da ottenere inoltre una curva di coppia più incisiva e soprattutto a un regime di giri inferiore ecoCAR
consuma solo 4,5 litri/100 km (nella 3 porte) spingendo la Corsa fino alla velocità massima di 200 km/h con un'accelerazione da 0 a 100 km/h da 9.5 secondi. Il motore è molto elastico, grazie alla generosa coppia di 300 Nm erogata già a 2.000 giri. In sostanza con un miglioramento di 5 Cv ha ridotto 30
FIORE ALL'OCCHIELLO DELLA GAMMA È LA CORSA ECOFLEX, CON LE EMISSIONI PIÙ BASSE
111 anni di Opel Il lancio della nuova Corsa coincide con i 111 anni di Opel, che il marchio tedesco celebra introducendo le versioni Edition 111, ricche di rinnovati contenuti premium: dal volante in pelle ai vetri posteriori oscurati, dalla consolle in nero lucido piano black allo sfondo dei fari anteriori scuro. "I prezzi" puntualizza Roberto Matteucci AD Opel Italia “sono contenuti in un aumento medio di circa 200 euro rispetto alle versioni precedenti”.
consumi ed emissioni del 9%. La gamma dei propulsori della nuova Corsa comprende un’ampia scelta di motori benzina, dal 1.0 tre cilindri da 65 Cv al 1.6 sovralimentato della Corsa OPC da 192 Cv. E tutti rispettano la normativa Euro5 sulle emissioni. La tecnologia presente nei motori Twinport è stata ulteriormente migliorata grazie al doppio albero a camme a fasatura variabile, che consente la variazione continua delle valvole di aspirazione e scarico, e garantisce una combustione più efficace. Inoltre hanno ricevuto altri
La forbice del nuovo listino parte da 11.300 euro per la Corsa 1.0 Club 65 Cv per arrivare al top di gamma, rappresentato dalla 1.6 Turbo OPC da 192 Cv. Il 1.7 CDTi da 130 Cv, presente sulla Corsa Sport 3 porte e Cosmo 5 porte, parte invece da 18.150 euro. “Inoltre abbiamo voluto intraprendere una particolare strategia offrendo un modello da 98 grammi/chilometro di CO2 ad un prezzo accessibile, per farne un modello concreto acquistabile con un modesto differenziale di prezzo rispetto all'equivalente modello base. Infatti il 1.3 CDTi da 95 Cv 98g costa 15.100 euro, seicento euro in più del 1.3 CDTi da 75 Cv, ripagate per altro dalla presenza del filtro antiparticolato di serie” spiega Matteucci. E per festeggiare i 111 anni di Opel è stato introdotto il modello Edition “che sostituisce il precedente Enjoy, il più venduto in Italia finora. L'Edition presenta una dotazione più ricca a partire dai cerchi in lega ma non è più caro” conclude il numero uno di Opel Italia.
interventi mirati a contenere i consumi e in aggiunta a questi anche un indicatore di “cambiata” che segnala al guidatore quando cambiare marcia, ottimizzando in questo modo i consumi. Nel tre cilindri 1.0, e nei due Twinport quattro cilindri 1.2 e 1.4 (con cambio manuale o automatico) sono compresi, infatti, tra 5,0 e 5,5 l/100 km nel ciclo misto, mentre le emissioni di CO2 vanno da 117 a 129 g/km (con il cambio manuale). Le modifiche sulla nuova Corsa oltre ai motori hanno riguardato sospensioni e sterzo, per ottenere un maggiore comfort di guida. Lo sterzo, con servosterzo elettrico, è ora più preciso per una godibile stabilità di marcia, senza compromettere la nota agilità e manovrabilità della Corsa. L’abitacolo continua ad essere tra i più spaziosi e gradevoli del segmento. Fedele alla filosofia di Opel, la Corsa è dotata di tecnologie innovative e uniche nella propria categoria, come i fari alogeni AFL (Adaptive Forward Lighting), il volante riscaldabile, i poggiatesta attivi anteriori, il sistema di assistenza alla partenza in salita Hill Start Assist, il tetto apribile o l’esclusivo portabici integrato FlexFix. Inoltre, in Italia la Corsa offre l’ESP Plus di serie su tutte le versioni, una precisa strategia a favore della sicurezza attiva, applicata da Opel su tutti i modelli. 31
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Toyota Auris
Non chiamatela grande sorella La versione ibrida dovrebbe arrivare dopo l’estate, benzina e diesel già disponibili sono stati ottimizzati in chiave “optimal drive” di Giovanni Massini
elettrico, per una potenza complessiva di 136 Cv. Il pacco batterie non passa al litio e resta di tipo “Nichel-metalloidruro”, ma vanta dimensioni particolarmente contenute, in modo da non penalizzare la capacità di carico.
La Casa anticipa consumi nell’ordine di 4,1 litri/100 km, con livelli di emissioni inferiori ai 99 g/km di CO2. Oltre al modello ibrido le novità sono per i modelli tradizionali. Tutti gli endotermici sono stati rielaborati in chiave “Toyota optimal drive”. I benzina adottano il nuovo sistema VVT-i di fasatura delle valvole, che ora interessa sia aspirazione che scarico. L’unità d’ingresso, un 1.3 benzina da 99 Cv, è supportata dal sistema “Stop & Start” e garantisce consumi nell’ordine dei 5,8 litri per 100 Km, con emissioni di 135 g/km di CO2. L’altro benzina è un 1.6 litri da 132 Cv. I diesel, entrambi dotati di DPF, montano iniettori di tipo “piezoelettrico”: il 1.4 eroga 90 Cv, con coppia massima di 205 Nm a 1800 giri, per consumi di 4,8 litri/100 km ed emissioni pari a 127 g/km di CO2; il 2.0 litri eroga 126 Cv, con una coppia massima di 310 Nm a 1.800 giri, per consumi di 5,2 litri 100/km ed emissioni pari a 138 g/km di CO2. Il piccolo diesel e il 1.6 benzina possono ricevere un automatico con modalità sequenziale, sempre a 6 marce. Lo sterzo “Eps” è servoassistito elettricamente. Il listino parte da 15.000 euro.
n casa Toyota ci tengono a sottolineare che: “La Auris non deve essere considerata come una sorella maggiore della Yaris”. Questa considerazione ha guidato
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l’aggiornamento della vettura, un upgrade più tecnologico che estetico, a dire il vero, ma il cofano bombato e i nuovi paraurti, conferiscono all’auto una personalità più marcata. Internamente è stato fatto un gran lavoro grazie all’utilizzo di plastiche imbottite, pannelli ben assemblati e materiali che danno un’ottima percezione qualitativa. Invariata la piattaforma, anche se ha guadagnato 25 mm in lunghezza. L’assetto è stato ottimizzato per il mercato europeo.
Veniamo, ora, all’anticipazione più ghiotta, soprattutto per il nostro target: l’arrivo della versione “full-hybrid”, prevista per la prossima estate. L’architettura tecnica è la stessa della Prius: motore benzina di 1.8 litri VVT-i, abbinato ad un
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NISSAN CUBE
L’auto al “cubo” per l’Europa Per la Cube è arrivata l’ora del vecchio continente (in Giappone è sul mercato dal 1998). Questa nuova versione cresce un po’ in lunghezza (di circa 250 mm, fino a 3,9 metri), ma l’essenza resta immutata. La parte posteriore, ora, è asimmetrica: per le auto con guida a destra, il portellone si apre lateralmente verso sinistra e una innovativa superficie vetrata fascia completamente tutto il lato destro, montante posteriore compreso. Gli interni sono stati progettati per avvolgere i 5 occupanti in un ambiente rilassante, come fossero immersi in una calda vasca “Jacuzzi”. In prima battuta, sarà commercializzata solo la versione benzina (a circa 19.000 euro), motorizzata con un benzina 1.6 da 110 Cv e disponibile anche con un automatico CVT, ma da aprile arriverà sicuramente il diesel 1.5 dCi, sempre da 110 Cv, dotato di DPF. La versione bifuel GPL sarebbe già bella e pronta, ma in casa Nissan si temporeggia in attesa di chiarimenti netti sull’affare “ecoincentivi”. L’auto tocca i 175 km/h con entrambe le
motorizzazioni (170 in automatico), per consumi nell’ordine di 6,6 litri per 100 km a benzina (7 in automatico) e 5,2 a gasolio, sul ciclo misto. Due gli allestimenti: Look (già full optional) e Luxury, che in più monta il navigatore e la telecamera posteriore, per l’ausilio al parcheggio. (G.M.)
NISSAN JUKE
Nasce l’era della robiotica Un ingegnere tecnico, riferendosi al Juke, ha parlato di “Robiotica” (un’unione tra robotica e biotica), evidenziando una nuova filosofia progettuale della Nissan, diretta ad un approccio più “biologico” nei sui prodotti. Il Juke nasce a Londra, per poi essere messo a
punto in Giappone. Il look riproduce, in piccolo, quel concetto di grintosa sportività già presente in famiglia sulla Infiniti G37: muso lungo e muscoloso, altezza da Suv, posteriore spiovente da coupé. In 4.135 mm di lunghezza e 1.570 mm di altezza, trovano posto 5 occupanti, con un bagagliaio da 251 litri. Tre i motori, per due sistemi di trazione: anteriore sul benzina aspirato di 1.6 litri da 117 Cv e sul diesel da 105 Cv ed integrale sul turbo benzina da 190 Cv. Si tratta, comunque, di un 4x4 che privilegia la guida sportiva, dove la trazione non è ripartita soltanto tra l’asse anteriore e posteriore ma anche tra le due ruote dietro, operando come una sorta di autobloccante. Un nuovo cambio automatico “Xtronic CVT”, con funzione sequenziale a sei rapporti, è abbinato alla versione integrale e disponibile, con diversa mappatura, anche sul benzina aspirato, in alternativa al cambio manuale a cinque marce, mentre il diesel 1.5 dCi avrà un cambio manuale a sei rapporti. Quest’ultimo, inoltre, è stato aggiornato con una nuova centralina, con un quinto iniettore addetto alla rigenerazione del filtro antiparticolato e con un turbo riconfigurato e montato più vicino al DPF. La commercializzazione è prevista entro l’autunno, a prezzi inferiori a quelli del Qashqai. (G.M.) 33
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HYUNDAI iX35
Nuovo SUV compatto per la casa coreana La Hyundai scende in campo nel segmento dei suv compatti con la ix35, un veicolo completamente nuovo, progettato solo per l'Europa. Impiega un pianale dedicato e condivide con il precedente Tucson "solo il fatto di avere viti e bulloni" come tiene a precisare Romano Valente AD di Hyundai Italia. È disponibile a due e quattro ruote motrici con tre diverse motorizzazioni tutte Euro5, quali il 2.0 Theta II a benzina da 163 Cv e il nuovo 2.0 CRDi diesel da 136 Cv. Mentre il 2.0 CRDi da 184 Cv (2.0 CRDi High) sarà riservato esclusivamente in abbinamento alla trazione integrale. Il modello più attrattivo per il nostro mercato sarà il diesel da 136 Cv, molto equilibrato e nello stesso tempo molto potente, negli allestimenti Classic e Comfort. Dispone di una poderosa coppia massima di 320 Nm erogata dai 1.800 ai 2.500 giri, che lo rende estremamente elastico e sempre pronto alle richieste del guidatore, senza tuttavia esagerare nei consumi, neppure con le quattro ruote motrici: il valore del consumo combinato è infatti di 6,7 litri per 100 km con emissioni di CO2 pari a 149 g/km. Con quattro gomme M+S (Mud and Snow) l'ix35 diventa un'inarrestabile Suv, grazie alla trazione integrale T.O.D. ad inserimento automatico, con il blocco manuale del differenziale. Il listino parte dai 20.990 euro per il 2.0 2WD a benzina e arriva fino ai 30.990 euro necessari per il diesel 2.0 CRDi Style da 184 Cv, al top della gamma, che può avere il cambio automatico sequenziale a sei rapporti con l’aggiunta di 1.500 euro.
DR 1
Stile italiano per la piccola “abruzzese” Ha impiegato un po' più del previsto; le lungaggini burocratiche in Italia hanno i loro tempi, ma alla fine Massimo Di Riso, Presidente di DR Automobiles Group, ce l'ha fatta. Lo stabilimento di Macchia d'Isernia adesso produce un terzo modello, la piccola DR 1 che deriva dalla cinese Chery A1, ottimamente ristilizzata dall’azienda italiana.
Lo stile decisamente europeo, le prestazioni adeguate e l'equipaggiamento al top (ha pure i sensori per la retromarcia e i cerchi in lega da 15") la rendono particolarmente competitiva al prezzo di 9.330 euro. "Gran parte del progetto estetico e della meccanica è stato sviluppato qui nel Molise, nel nostro centro di ricerca che è stato costantemente in contatto con i designer cinesi" puntualizza di Risio "perché non vogliamo mai sacrificare il piacere di guida sulle nostre vetture". Da qui la scelta del quattro cilindri 1.297 cc da 83 Cv studiato per garantire ottime prestazioni anche nella versione bifuel (GPL/benzina e metano/benzina, in arrivo a breve). Progettato dall'austriaca AVL e sviluppato dalla divisione motoristica di Chery Acteco, il propulsore è omologato Euro4. Raggiunge una velocità massima di 156 km/h e accelera da 0 a 100 km/h in 12 secondi, di tutto rispetto per una piccola city car lunga appena 3,56 metri e larga 1,59 che tuttavia, grazie al passo di 2,33 metri, consente di ospitare quattro persone, lasciando ancora un po' di spazio per il bagagliaio da 180 litri, ampliabile fino a 430. I consumi nel combinato si attestano a 5,8 litri per 100 km con emissioni di 138 g/km, che scendono a 118 g/km andando a GPL e a 112 g/km a metano. ecoCAR
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UNA FOCUS PER TUTTI I GUSTI La scelta per i clienti dell'Ovale Blu è a tutto tondo. Dalle versioni a
GPL ai clean diesel, dalla tecnologia Econetic all'Ecoboost per i benzina, e nei prossimi anni arriveranno pure cinque modelli tra ibridi ed elettrici di Massimo Dragone
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ino a ieri, diciamolo, non c’era gara. Soprattutto in città, i pendolari che ogni giorno percorrono anche 50 km fra casa e lavoro, se non volevano andare in rovina non avevano scelta: fra motori a benzina e turbodiesel common rail, era gioco forza optare per questi ultimi, con medie reali di percorrenza di 15-16 km con un litro di gasolio. Ma gli ecoincentivi del 2009 hanno spinto molte Case ad ampliare la propria offerta di versioni GPL. Come dimostra la gamma ‘gassosa’ di Casa Ford, oggi un’alternativa c’è: dalle city-car alle Station
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Wagon da quasi cinque metri. E, per la prima volta, gli utenti professionali possono pensare all’opzione GPL anche sul Transit. La gamma, infatti, parte dalla Fusion (modello precedente), dove il 1.400 16 valvole da 80 Cv in versione GPL perde un’inezia (4 Cv e 0,7 secondi nello scatto da 0 a 100 km/h) ma scende sotto quota 130 grammi di CO2 e raddoppia l’autonomia. Ancora più performante la versione GPL della Fiesta: qui il 1.400 di cavalli ne ha ben 96 e la velocità massima, anche in versione a gas si mantiene sopra i 170 km/h. Impercettibile la perdita di prestazioni (la coppia massima scende di appena il 3 per cento) mentre bastano 7,5 litri di GPL per fare 100 km. Il 1.600 16 valvole della Focus GPL gradisce particolarmente la cura, mentre per C-Max e Mondeo, anche per
via del maggior peso, Ford ha optato per il 2.0 litri che, in versione a gas, mantiene pressoché intatti i valori di partenza (145 Cv di potenza e 182 Nm di coppia massima). Nessun problema per le prestazioni – i 200 km/h sono alla portata di entrambe – e i consumi restano sempre ragionevoli. Sul fronte dei veicoli commerciali, come detto, il Transit viene proposto in versione GPL con il 2.3 da 145 Cv che, grazie alla sua erogazione omogenea di coppia, mantiene bassi i consumi, fornendo un’alternativa credibile alle versioni a gasolio. A listino il sovrapprezzo per le versioni Gpl della gamma va dai 1.500 ai 200 euro. Ma, dall’inizio dell’anno, Ford ha confermato la propria politica di eco-incentivi e le promozioni non mancano.
ECOBOOST Più piccoli, ma per tagliare emissioni e consumi, non la potenza. La nuova famiglia di motori EcoBoost - che entro un paio di anni Ford conta di montare su oltre 1,3 milioni di vetture - punta a sfruttare al massimo la tecnologia (iniezione diretta, sovralimentazione e fasatura variabile) per combinare “downsizing' e massima efficienza. Si parte con due motori 4 cilindri da 2.0 e 1.6 litri - riconoscibili dalla sigla SCTi (turbo a iniezione sequenziale) - che verranno montati sulla prossima generazione di C-MAX, S-MAX, Galaxy e Mondeo. Seguirà un propulsore di piccola cilindrata destinato a Fiesta e Focus. Il taglio di consumi ed emissioni - rispetto a motori tradizionali di pari cilindrata - è valutato nell'ordine del 20 per cento, mentre le potenze sono più che rispettabili: 200 Cv per il 2.0 litri, 150-180 Cv per il 1.600, 130 Cv per il più piccolo. Alla base del sistema è l’iniezione diretta ad alta pressione che “spara” il carburante in ogni cilindro alla pressione di 200 bar. Proprio come in un moderno motore diesel, per ogni ciclo di combustione possono essere effettuate più iniezioni, con conseguente miglioramento dell’efficienza e riduzione delle emissioni. Ad assicurare un’erogazione fluida e rapida della potenza, provvedono la distribuzione a fasatura variabile delle valvole di aspirazione e di scarico e una sovralimentazione caratterizzata da piccoli rotori a bassa inerzia, che iniziano a ruotare a velocità superiori a 200.000 giri. Così la coppia massima può essere raggiunta già da 1.500 giri, valore fino ad oggi riservato ai turbodiesel, più efficienti dal punto di vista di consumi e sfruttamento della coppia, ma anche più pesanti e costosi da produrre, e meno diffusi sul mercato nordamericano (dove saranno presto disponibili anche V6 EcoBoost da 360 Cv).
Qui a lato, il momento dell’iniezione eseguita da un iniettore multipoint. ecoCAR
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FOCUS GPL Affidabilità e risparmio Economica ed efficiente, la Focus in versione GPL non fa rimpiangere soprattutto dal punto di vista delle emissioni - le versioni turbodiesel che, prevalentemente sul mercato italiano, hanno fatto la fortuna della world car dell’Ovale Blu. Il merito è del sistema di alimentazione GPL, uno dei più avanzati nel campo dell'iniezione ad alimentazione gassosa. Il controllo è affidato a una centralina capace di ottimizzare istantaneamente la quantità di combustibile necessaria, assicurando la massima compatibilità con il sistema di alimentazione originario, mentre gli elettroiniettori in fase gassosa permettono di dosare il gas e di introdurlo direttamente in ogni singolo condotto del collettore d'aspirazione. Le valvole sono ovviamente rinforzate per conservare la tradizionale affidabilità meccanica del quattro cilindri Ford. L'impianto dispone di una logica di commutazione automatica che consente di ottimizzare il consumo di gas fino al completo esaurimento del serbatoio; in tal caso viene attuato il passaggio automatico da gas a benzina. Grazie all'ottimizzazione del sistema, sulla Focus GPL diventa pressoché impercettibile il passaggio all'alimentazione a gas. Il tutto senza sacrificare il piacere di guida, come dimostrano i dati relativi a potenza e prestazioni: alimentato a GPL, il 1.600 16 valvole della Focus perde solo 3 kW (da 85 a 82) mentre la velocità massima è di 181 km/h. Minima perdita anche sul fronte dello scatto da 0 a 100 km/h: dagli originari 10,8 secondi si passa con il GPL a 11,5, con un gap difficilmente percepibile nella guida di tutti i giorni. Sul fronte consumi ed emissioni, invece, solo buone notizie: in versione “a gas” la Focus emette solo 137 grammi di CO2 per km, mentre in media bastano 8,5 litri di GPL per percorrere 100 km. L'obiettivo dei 5 euro per 100 chilometri è dunque alla portata di tutti. Inarrestabile, poi, dal punto di vista dell'autonomia (con un pieno di benzina e GPL si possono superare secondo i dati dichiarati i 1300 km), anche la Focus, come il resto della gamma Ford GPL, gode dell'omologazione a doppio carburante direttamente dalla Casa (fase II).
BASTANO 8,5 LITRI DI GPL PER PERCORRERE 100 KM. L'OBIETTIVO DEI 5 EURO PER 100 KM È DUNQUE ALLA PORTATA DI TUTTI. SUL FRONTE DELL’AUTONOMIA È INARRESTABILE, INFATTI RAGGIUNGE I 1.300 KM
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FOCUS MY 2011 Sarà prodotta in Europa La produzione in Europa e Nord America della nuova Ford Focus MY 2011 inizierà contemporaneamente a fine 2010 mentre la commercializzazione partirà nei primi mesi del 2011. Successivamente, partirà la produzione in Asia, Africa e Sud America. Con la versione 5 porte è previsto anche l'arrivo del modello SW. "La versione station wagon ha sempre rappresentato uno dei principali punti di forza della gamma Ford Focus in Europa, tanto che la sua popolarità è seconda solo al modello cinque porte", ha commentato John Fleming, Presidente e CEO di Ford Europa. "I clienti che scelgono questa vettura vogliono la spaziosità e la flessibilità tipici di una station wagon, ma si aspettano anche ottime dotazioni tecnologiche, un'eccezionale dinamica di guida e uno stile superbo. Siamo certi che la nuova Focus station wagon soddisferà i loro desideri sotto ogni punto di vista".
GRADEVOLE NELL’ASPETTO E GRINTOSA QUANTO BASTA, LA NUOVA FOCUS FATTA PER GLI EUROPEI SARÀ COMMERCIALIZZATA A PARTIRE DAL 2011 IN EUROPA E IN NORD AMERICA
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LA FOCUS ELETTRICA Zero emissioni e vocazione urbana Ci vorrà ancora un anno per vederla in piccola produzione, ma la prima Focus Electric si preannuncia come uno degli sviluppi più interessanti della prossima generazione della World Car di Ford. Un prototipo ha fatto il suo debutto nel 2009 al Salone di Francoforte, ma già dal 2010 una mini-flotta elettrica sarà a disposizione del consorzio composto da Ford, Scottish and Southern Energy e Strathclyde University. All’interno del programma “Ultra-Low Carbon Vehicles” (veicoli a bassissima emissione di biossido di carbonio) promosso dalle autorità britanniche, i primi quindici esemplari - utilizzando una rete di stazioni di ricarica nella cittadina londinese di Hillingdon - sperimenteranno sul campo le possibilità di questa soluzione. Per ora il prototipo elettrico si basa sull'attuale Ford Focus europea e utilizza il nuovo sistema propulsore, completamente elettrico, realizzato da Magna. Ma l’attesa è particolarmente forte sul mercato americano, dove la Focus Electric dovrebbe essere la prima vettura “no gas” in vendita in grandi numeri (o perlomeno con un prezzo inferiore ai 40 mila dollari). A spingere le Focus elettriche è un motore a trazione elettrica con magnete permanente da 100 kW montato su telaio. L’alimentazione sarà assicurata da un gruppo batterie agli ioni di litio con una capacità di 23 kWh: per una ricarica basteranno dalle 6 alle 8 ore, utilizzando una normale presa da 230 Volt. L'auto elettrica di casa Ford avrà un'autonomia massima di 120 km e una velocità massima fino a 136 km/h: dati che lasciano presupporre una vocazione “urbana” della Focus. La versione “all electric” della Focus riprende l’esperienza dell’ibrida Fusion lanciata sul mercato nordamericano, come nell’interfaccia user-friendly “SmartGauge”, un indicatore in grado di fornire a colpo d’occhio al guidatore informazioni sullo stato di carica della batteria e dell’autonomia disponibile. Sempre dalla Fusion è stato “importato” il compressore di aria condizionata ad alto voltaggio, un elemento chiave per ridurre il fabbisogno energetico della Focus elettrica.
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Silenzio, si parte... Abbiamo testato in anteprima la
Smart ED (electric drive). Una breve prova dalla quale è emersa tutta la potenzialità della “piccola” di Casa Mercedes.
Agile e sicura, aveva già nel proprio DNA la connotazione propria di un’auto elettrica. Sotto i sedili posteriori, infatti, ospita il pacco batteria, come nel primo progetto iniziale di Marina Terpolilli
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l tempo è tiranno e il test sulla nuova Smart ED (Electric Drive) è molto più breve di quanto avremmo desiderato. Tuttavia la curiosità di testare la versione che ha superato la fase di prototipo ed è già prodotta in piccola serie nello stabilimento Smart di Hambach, in Francia, ci spinge d'impeto nell'abitacolo, che di primo acchito è sempre lo stesso, quello conosciuto e
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LA PRODUZIONE DI 1.000 SMART È GIÀ PARTITA E FINIRANNO IN BEN 8 PAESI, COMPRESI USA E CANADA. PER ORA È POSSIBILE GUIDARNE UNA, SOLO SE SI È ADERITO A "E-MOBILITY ITALY". I FORTUNATI CENTO PRESCELTI TRA PISA, ROMA E MILANO, L'AVRANNO IN NOLEGGIO PER 400 EURO AL MESE PIÙ IVA PER 4 ANNI E CON LA RICARICA DA PARTE DELL'ENEL PRATICAMENTE AL PREZZO POLITICO DI CIRCA 25 EURO PIÙ IVA AL MESE. rassicurante utilizzato su tutte le Smart di ultima generazione. Il pedale della frizione non c'è, come non c'è mai stato, visto che la piccola due posti utilizza un cambio automatico. E allora? Ebbene la differenza si nota guardando i classici orologi sistemati sulla plancia: adesso indicano, l'uno lo stato di carica della batteria, l'altro l'amperaggio,
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ovvero la quantità di corrente consumata istantaneamente o recuperata nella fase di frenata. Il tachimetro, la plancia e la consolle centrale restano uguali, e non fanno trasparire che la Smart che stiamo per guidare è elettrica, ad emissioni zero. Pure la leva del cambio è la stessa, tranne le diciture che indicano in pratica la direzione avanti o
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Connettore unico per le elettriche In collaborazione con altre Case automobilistiche e diversi fornitori di energia, Daimler ha sviluppato l'idea di un connettore di ricarica unificato a livello europeo per reti elettriche trifase e un amperaggio massimo di 63 A. L'obiettivo di questa cooperazione è approdare ad uno standard europeo e internazionale vincolante per le stazioni di ricarica dei veicoli a batteria. La standardizzazione su scala internazionale è un presupposto fondamentale per la realizzazione di una rete efficiente di infrastrutture per la ricarica delle batterie, la quale è a sua volta indispensabile affinché i Clienti accolgano favorevolmente l'idea di una vettura elettrica e possano anche utilizzarla ovunque.
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indietro, non occorrono infatti le marce per fare andare un motore elettrico.
La prassi tuttavia è quella tipica che vale per tutte le auto elettriche: si gira la chiave, si illumina il quadro e non succede nulla. Bisogna, infatti, premere sull'acceleratore per accorgersi che la Smart è pronta per fare il suo servizio. La risposta è in
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proporzione a quanto si spinge sul pedale, che in questo caso non regola la mandata del carburante, ma la quantità di energia elettrica da impiegare. La prima volta la prudenza consiglia di accarezzarlo soltanto, e la Smart si sposta lentamente senza un rumore né una vibrazione. L'unico avvertimento sul fatto che sia accesa è dato da un fruscio dovuto alle ventole per il raffreddamento della batteria agli ioni di litio. Spingendo un po' di più sull'acceleratore l'auto parte, e lo fa pure con una certa verve, spinta dal motore elettrico montato direttamente sull'asse posteriore al posto del solito tre cilindri benzina o diesel. La "piccola" non scatta velocissima, ma in città non si viaggia come in circuito. Nello stesso tempo il motore dà una sensazione di
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L'esempio di Londra A Londra il progetto è stato avviato nel 2007, noleggiando 100 Smart elettriche della serie 450 per raccogliere esperienze sull’impiego di queste vetture in condizioni reali ed accertare la sostenibilità a lungo termine di questa tecnologia. Il feedback dei clienti è stato molto positivo ed incoraggiante. Le autorità della capitale inglese hanno premiato questo impegno nei confronti dell’alimentazione elettrica, esonerando i guidatori di Smart ED dal costoso pedaggio d’ingresso in città (Congestion Charge). La partecipazione al progetto è stata proposta inizialmente alle società che gestiscono proprie flotte di veicoli ed a coloro che circolano in auto nelle zone del centro urbano. Un elevato numero di clienti ha chiesto di partecipare al progetto londinese. I partecipanti hanno ricevuto in leasing la Smart ED per quattro anni o 40.000 miglia. Il progetto continuerà fino al 2012.
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1. Motore elettrico 2. Sistema di trazione 3. Pacco batteria agli ioni di litio 4. Pedale dell’acceleratore 5. Carica batterie 6. Cambio 7. Scambiatore di calore 8. Servofreno
brillantezza e di tanta coppia sotto al pedale (d'altro canto è un propulsore elettrico e per definizione la coppia massima è disponibile dallo spunto fino al limitatore di giri. Resta
in silenzio ai semafori, ma è sempre pronta a scattare con il vantaggio di non dover riaccendere il motore (visto che è elettrico) nelle situazioni di stop
& go. È agile e si disimpegna bene anche in salita, mentre in discesa inizia a ricaricare le batterie tramite il sistema di recupero dell'energia. Come del resto per le altre elettriche l'unico limite, per ora, è nei percorsi autostradali visto che la velocità massima è limitata a 100 km/h, altrimenti le batterie andrebbero in riserva molto rapidamente. L'autonomia stimata dalla Casa è di 135 km, più che sufficiente per un utilizzo cittadino dove di media una vettura percorre dai 30 ai 40 km al giorno. Tutto qui. Per il resto è la Smart che già conosciamo, con i suoi molti pregi e qualche difettuccio, come il passo corto e il bagagliaio limitato, ad esempio. L'unica vera pecca è il troppo silenzio: i pedoni non si accorgono della presenza dell'auto e magari si piazzano davanti a temporeggiare, ed è scortese suonare il clacson...
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La Smart ED vista da dentro Il motore a magneti permanenti della Smart è capace di erogare fino a 30 kW e 120 Nm di coppia. È montato in presa diretta sulle ruote e dunque non necessita di un cambio come viene inteso normalmente, ma decide solo la rotazione del motore in avanti o indietro. Le batterie sono distese sul pavimento in posizione arretrata, hanno una capacità di 16,5 kWh e sono fornite dalla Tesla, società americana della quale il Gruppo Daimler lo scorso anno ha acquistato il 10 % del pacchetto azionario. I dati di omologazione dicono che la Smart fortwo ED (electric drive) accelera da 0 a 60 km/h in soli 6,5 secondi, lo stesso risultato del modello con motore a benzina. Considerata la destinazione principalmente urbana, la velocità massima è stata limitata a 100 km/h, mentre l'autonomia è di 135 km. Il tempo di ricarica dalla rete domestica del pacco batterie è di circa 3 ore per garantirsi 30/40 km di autonomia, e circa 8 per una ricarica completa. La Smart ED è dotata di un sistema che programma il climatizzatore in modo da regolare la temperatura dell'abitacolo mentre è ancora in carica, in modo da non consumare energia durante la marcia.
COMMERCIALIZZAZIONE
L’auto elettrica tra problemi e realtà Chi comprerà le auto ad emissioni zero? I concessionari sono pronti a gestire la loro vendita? Un costo iniziale maggiore potrebbe portare a minori costi di gestione: sono pronti i privati, oppure è un business solo per le aziende con flotte? di Tommaso Tommasi (*)
L
a “discesa in campo” delle auto elettriche è un tema caldo, di quelli che affascinano non solo per via della nuova tecnologia che potrebbe spostare parzialmente il baricentro del mercato dell’auto (specie nell’ambito urbano) dalle soluzioni più convenzionali e meno “pulite”, ma anche per i risvolti che potrebbe portare con sé a livello commerciale.
una vettura a batterie richiede procedure analoghe a quelle finora usate dai concessionari o per via del prezzo elevato occorrerà far leva su motivazioni più sociali? Quali problemi potranno sorgere per i concessionari di quelle Case che, almeno nei piani a medio termine, intendono vendere l’auto elettrica ma solo noleggiare le batterie? E che tipo di assistenza post vendita bisognerà garantire al cliente? Infine, quali saranno gli acquirenti delle
Gli interrogativi sono molteplici. Vendere
Mitsubishi i-Miev
Micro-Vett e500
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Commercializzazione
Il parere di Angelo Colaneri “L’auto elettrica? A mio avviso potrà dare nuovo impulso alla nostra attività commerciale.
L’imminente scesa in campo delle vetture elettriche cambierà il modo di vendere e comprare automobili. Già alla fine di quest’anno vedremo le prime apparire nelle Concessionarie Mitsubishi (la i-MiEV), Peugeot (la iOn) e Citroën (la C-Zero). E poi seguiranno tutte le altre come la Nissan Leaf e la Renault Fluence, qui a lato in un montaggio.
prime forniture di vetture a batterie? Sono interrogativi non da poco, ai quali - fra l’altro - sino ad oggi gli interessati hanno fornito poche e non esaustive risposte. Noi riteniamo, ad esempio, che le attuali strutture della distribuzione non siano tarate per la vendita e l’assistenza delle auto elettriche, non tanto per via di una tecnologia sostanzialmente nuova, ma perché appare assai difficile tracciare l’identikit del cliente di questo tipo di auto. Di certo, coinvolgendo sia le Case sia i Concessionari, occorrerà un uso innovativo degli strumenti di marketing basato su un diverso utilizzo dei canali di comunicazione (più internet, meno radio e TV, tanto per fare un esempio), con l’impiego di
messaggi calibrati su valori ecologici e di responsabilizzazione oggi poco diffusi. E poi, sarà indispensabile una grande coerenza fra il messaggio pubblicitario e il comportamento delle Case costruttrici e dei concessionari, con massima
Stiamo faticosamente uscendo da un periodo in cui il prezzo dell’automobile è stato svilito a causa di incentivi e bonus e non sarà facile convincere il cliente che quel periodo è definitivamente tramontato e che si dovrà tornare a prezzi molto più elevati.
In questa ottica, un mezzo totalmente nuovo, come l’auto elettrica, che non è stato toccato dalla folle corsa al prezzo basso, potrà consentirci di aprire con il cliente un dialogo nuovo e più remunerativo”. Così la pensa Angelo
Colaneri, Presidente del Gruppo Colaneri, presente a Roma con numerosi marchi, che già aveva espresso questa sua convinzione in occasione di una tavola rotonda con un gruppo di Concessionari, durante l’ultima edizione di H2Roma.
Chevrolet Volt
attenzione al rispetto della natura in ogni tratto della filiera. Quanto al cliente-tipo della fase iniziale della commercializzazione delle auto elettriche, c’è da prevedere una biforcazione: da una parte coloro che
hanno forte il senso del rispetto dell’ambiente, dall’altra coloro che vorranno dare visibilità alla loro “diversità”, con una sorta di abiura
dell’auto convenzionale espressa, appunto, con l’acquisto dell’auto a batterie. Non sono pochi, infine, coloro che prevedono una fase commerciale iniziale più proiettata verso le aziende che non verso i singoli. Ma in questo caso, non sarà l’aspetto ecologico a prevalere, ma un mero e sia pure importante ricorso all’economia di gestione di un parco auto che, a fronte forse di un maggior costo iniziale (e il leasing potrebbe rivelarsi determinante), garantisca poi una gestione quotidiana assai meno onerosa. (*) Direttore di InterAutoNews
VENDERE VETTURE A BATTERIE RICHIEDE PROCEDURE ANALOGHE A QUELLE FINORA USATE DAI CONCESSIONARI, O PER VIA DEL PREZZO ELEVATO OCCORRERÀ FAR LEVA SU MOTIVAZIONI PIÙ SOCIALI? RESTA LA QUESTIONE DELL’ASSISTENZA POSTVENDITA
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POSTVENDITA
Con le ibride salgono i costi di manutenzione Muta l’auto e le officine dovranno misurarsi con nuovi sistemi, spesso totalmente diversi, come nel caso delle auto ibride ed elettriche, per non far salire troppo i costi per i clienti di Benito De Filippis
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he lo si voglia oppure no, dopodomani piuttosto che domani, le auto che vedremo circolare sulle strade in un futuro non troppo lontano saranno certamente diverse da quelle di oggi. E non solo per le forme, il design, il concetto di
spazio, ma anche e soprattutto per le fonti di energia che le faranno muovere. Dapprima i combustibili alternativi si affacceranno in maniera sempre più prepotente: GPL, metano, biodiesel, idrometano ecc.. Seguiranno poi i cambiamenti più radicali che ci porteranno verso forme di trazione elettrica sia essa ibrida oppure pura, come le prime vetture che inizieranno realmente a circolare sulle strade d’Europa già da quest’anno. Come le Smart, le Mitsubishi, le Citroën, le Peugeot , per non parlare dei veicoli commerciali come quelli della Piaggio o trasformati da Micro-Vett in Italia. Dunque per il Post-Vendita occorre cominciare a fare i conti con le nuove realtà e, se è pur vero che abbiamo un parco circolante di quasi 34 milioni di auto che viaggiano con una alimentazione tradizionale, il cambiamento prima o poi arriverà e per non farsi trovare impreparati occorre capire cosa cambierà, come cambierà e cosa bisognerà fare per essere pronti. In conclusione qualunque sia la forma con cui si produrrà e/o si accumulerà l’energia elettrica come accumulatori ad alta capacità (a ioni di litio ecc..), condensatori, celle a combustibile, alla fine il sistema di trazione sarà elettrico con i vantaggi e le tematiche di cui abbiamo accennato. ecoCAR
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GPL, METANO, BIODIESEL Non stiamo parlando di cambiamenti stravolgenti dal punto di vista delle motorizzazioni, avremo sempre a che fare con un motore a combustione interna e la catena cinematica per la trasmissione di potenza resta fondamentalmente identica. Tuttavia per GPL e metano, le officine dovranno seguire programmi di controllo, manuten-
ELETTRICO PURO Qui la situazione cambierà completamente, tranne per scocca e sospensioni che, almeno agli inizi, resteranno invariate. Tutto il resto cambia. Motore, cambio, differenziale, freni, impianto elettrico. Non c’è più un motore a combustione interna ma uno o più motori elettrici,
IDROMETANO Le questioni restano le stesse per il metano, con la sola eccezione che nelle bombole c’è una miscela premiscelata dal distributore formata al 30% di idrogeno e al 70% di metano.
zione e riparazione un po’ diversi. Ci sarà bisogno di qualche attenzione in più, e soprattutto occorrerà sottoporre a controlli periodici alcuni componenti delicati come, ad esempio, le bombole. Per il resto le Case hanno messo a punto protocolli di intervento e di formazione per le reti di riparazione che non dovrebbero generare problemi di sorta per il consumatore. In genere, essendo maggiori i controlli rispetto alle auto a benzina piuttosto che a gasolio, i costi di un tagliando di manutenzione potrebbero essere un po’ più alti.
Questo migliora le emissioni di CO2 e dal punto di vista della manutenzione non dovrebbero esserci modifiche al programma di manutenzione rispetto all’alimentazione a metano.
non c’è più un serbatoio di carburante, ma degli accumulatori di energia elettrica, non c’è un cambio ma invertitori di potenza. Avremo davanti macchine più affidabili, più efficienti e non inquinanti. La catena cinematica sarà più semplice dal punto di vista meccanico, ma più complessa dal lato elettronico. E qui l’autoriparatore dovrà modificare molto il suo approccio al veicolo. Si lavorerà con sistemi ad alta tensione da 380-400 Volt con tutte le attenzioni del caso, non c’è
più il problema del carburante, ma ci sono gli accumulatori agli ioni di litio molto avanzati e costosi, che vanno correttamente ricaricati. I motori elettrici che hanno un’efficienza prossima al 90% sono certamente meno complessi e sporcano di meno dei motori tradizionali. Quindi in generale l’approccio sarà completamente diverso, vedremo sempre meno tute e più camici e l’officina del futuro assomiglierà sempre di più a una clinica, con più fili e circuiti stampati in circola-
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FULL, MILD E MICRO HYBRIDE, PLUG-IN ECC... Quanto vale per le vetture elettriche in linea di principio conta anche per le vetture ibride. Per queste si aggiunge la complicazione connessa all’utilizzo anche di un motore, piccolo o grande che sia, a combustione interna e la necessità di smistare correttamente i flussi di potenza tra trazione elettrica e trazione tradizionale attraverso un’elettronica complessa. Più semplici i sistemi che usano un piccolo motore a benzina o diesel destinato solo a ricaricare le batterie. Per l’officina rimangono invariate, quindi, tutte le attività legate alle vetture tradizionali; tuttavia dovrà comunque attrezzarsi adeguatamente con equipaggiamenti e uomini preparati ad affrontare i maggiori contenuti elettronici. In questo caso sostanzialmente la manutenzione e la riparazione dell’auto si differenzierà rispetto alla realtà attuale per il fatto che la manodopera dovrà essere più specializzata e quindi, in linea di principio, più costosa per il cliente.
zione. In genere i costi di manutenzione e gestione dovrebbero contenersi; basti pensare al numero alle parti in movimento di un motore Diesel e/o benzina rispetto uno elettrico. Ci saranno altre forme di Servizi che le infrastrutture dovranno garantire, come il problema della ricarica delle batterie. Non tutti, specialmente in città hanno un box, e dopo un lungo viaggio servono punti di ricarica; quindi le officine potrebbero giocare un ruolo importante al riguardo.
OPENING Inaugurazione dell’impianto di idrometano di Assago di Giampiero Bottino
Metano ed idrogeno insieme per “risparmiare” l’ambiente
u
n ponte verso l’età dell’idrogeno. Una tecnologia di transizione, in grado di dare risultati significativi in tempi brevi. Una tecnologia che parla soprattutto italiano, visto che l’Eni è all’avanguardia a livello globale per quanto riguarda lo sviluppo e l’impiego dell’idrometano, miscela di gas naturale e idrogeno perfettamente compatibile con qualsiasi motore a benzina ottimizzato per il funzionamento a metano “puro”. Una
compatibilità ormai ampiamente dimostrata dalla Ilt Automotive di Calcinaia (PI), che alla Fiat Multipla del 2001 alimentata a idrometano ha progressivamente affiancato una piccola flotta di vetture di varie marche, perfettamente funzionanti senza bisogno di modifiche, se non quella dei parametri di combustione nella centralina elettronica per sfruttare al meglio le potenzialità di
questo carburante. Un intervento semplice e praticamente a costo zero, se attuato durante la produzione di serie, per altro di là da venire. Finora, infatti, l’impiego dell’idrometano è ancora in fase del tutto sperimentale, anche se il recente accordo stipulato in materia tra Regione Lombardia ed Eni potrebbe segnare un’accelerazione del progetto. La flotta schierata, venti Panda appositamente preparate dalla Fiat e date in uso a diverse istituzioni regionali, è la più consistente finora scesa in campo e potrà “abbeverarsi” al nuovo distributore di Assago (il primo ostacoli veri sono le lungaggini burocratiche effettivamente più che le sfide tecnologiche. operativo nel Paese) e a Le colonnine di idrometano sono infatti già quello di cui è già presenti nelle aree di servizio Agip di prevista l’attivazione a Magliana Nord (Roma) e di GreccianoMonza. Proprio questa Collesalvetti (Livorno), ma la lentezza “primogenitura” autorizzativa e la mancanza di una flotta in lombarda offre grado di attingervi ne hanno finora impedito l’ennesimo esempio di l’operatività. E sono passati due anni da come vadano troppo quando la Regione Puglia presentò (aprile spesso le cose in questo del 2008) un piano che prevedeva entro un strano Paese, dove gli mese l’avvio della costruzione di cinque ecoCAR
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La Lombardia punta sul metano Nella lista delle priorità della Regione Lombardia la lotta alle emissioni da traffico è in pole position. Tanto basta - magari con un occhio all’imminente scadenza elettorale - a giustificare l’enfasi che ha circondato la doppia inaugurazione avvenuta all’interno della grande stazione di servizio Agip di Assago, sulla Tangenziale Ovest di Milano: qui è divenuto operativo un nuovo distributore di metano che comprende anche una colonnina destinata all’erogazione di idrometano, miscela in cui il gas naturale è “arricchito” da un 30% di idrogeno. Un evento tanto più significativo in quanto non fine a sé stesso: il nuovo impianto rientra nel protocollo d’intesa che la Regione ha siglato con l’Eni e che prevede la realizzazione di un secondo erogatore di idrometano a Monza e di trenta distributori di metano in Lombardia entro il 2012. “Un impegno” come ha sottolineato il governatore Formigoni “che comporta un investimento di 1,5 milioni, da aggiungere ai 6 già stanziati dalla Regione per portare gli impianti di metano lombardi dai 26 del 2001 agli attuali 86 e ai 30 con cui il Pirellone ha da poco rifinanziato il fondo destinato a incentivare i residenti nella regione ad acquistare automobili più rispettose dell’ambiente”. Obiettivo dell’accordo è costruire entro il 2012 in Lombardia una rete che conti un impianto di metano ogni 45.000 abitanti sulla viabilità ordinaria e ogni 30 km sulle autostrade e le strade di grande scorrimento. (Giampiero Bottino)
Angelo Caridi, Direttore Generale Refining & Marketing di Eni (a destra nelle foto) e Roberto Formigoni, Presidente della Regione Lombardia, ad Assago inaugurano il primo distributore di idrometano.
IL VANTAGGIO AMBIENTALE CON L’IDROMETANO RISPETTO AL METANO PURO, È NEL CALO DELLE EMISSIONI DI CO2: DEL 7% CON UNA MISCELA AL 20% DI IDROGENO, DELL’11% SE È AL 30%, E DEL 17% CON IL 60% DI METANO E 40% DI IDROGENO
impianti di erogazione (uno per provincia), scomodando per la presentazione addirittura il guru dell’economia verde Jeremy Rifkin. Ma del piano che avrebbe fatto nascere la “California italiana” (definizione dell’allora ministro Pecoraro Scanio) sembra si siano perse le tracce. In una situazione così fluida, è ovviamente presto per anticipare quello che potrà essere il costo alla pompa del nuovo carburante, anche se l’Eni ha fissato un prezzo uguale a quello del metano. All’atto pratico,
bisognerà però valutare il carico fiscale, e questa è una decisione che esula dall’area tecnico-economica per entrare nella sfera politica. Di certo c’è il vantaggio
ambientale: rispetto al metano puro, il calo delle emissioni di CO2 è del 7% nel caso di idrometano con il 20% di idrogeno, dell’11% con il al 30% e del 17% nel caso - per ora tecnicamente ipotetico - di una miscela al 60% di metano e al 40% di idrogeno. Nonostante i ritardi e i rallentamenti, i 53
make it your lifestyle
progetti idrometano dell’Eni vanno avanti sia all’estero sia in Italia. A livello internazionale, sono attive varie partnership in Canada, Cina, Usa, India, Francia, Svezia e Norvegia. Dentro i nostri confini, a dettare l’agenda è il “Progetto interregionale di sviluppo dell’idrometano per la mobilità sostenibile urbana”: agli impianti già citati dovrebbero unirsi nei prossimi mesi un altro nel Lazio, uno in Toscana, due in Piemonte e altrettanti in Abruzzo. Attendiamo con fiducia.
TEST
Ford Focus ECOnetic 1.6 TDCi
Intelligenza ecologica È la carta vincente che la Ford gioca nella categoria delle berline compatte. Pur mantenendo lo stile e la motorizzazione impiegata nella versione standard, la
Focus ECOnetic si propone con tante soluzioni innovative, tutte volte al
risparmio e al rispetto dell’ambiente. È dotata di tecnologie intelligenti che spingono l’utente verso uno stile di guida più eco-responsabile. L’abbiamo provata in anteprima sulle strade che portano al castello di Ceri di Claudio Galiena Foto di Igor Gentili
ecoCAR
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Ford Focus ECOnetic 1.6 TDCi
D
a sempre attenta ai temi dell’ecologia, Ford propone ora una vettura pronta a sbaragliare la concorrenza. La Focus ECOnetic, infatti, porta con sé un bagaglio di tecnologie all’esordio in Europa come lo start-stop di Bosch, la ricarica rigenerativa intelligente, il Ford Eco Mode e il FEAD a bassa tensione. Tutte hanno un obiettivo preciso: abbattere consumi ed emissioni. Insieme a queste soluzioni troviamo anche un design rivisto e corretto in funzione di una migliore penetrazione aerodinamica. La ECOnetic è perciò la Focus più efficiente e parca di sempre, e abbina la maturità di un progetto ben riuscito a molte innovazioni al debutto assoluto su strada. Per adesso non sarà disponibile sul mercato italiano, arriverà invece assieme alla nuova Focus MY 2011, attesa per il prossimo anno.
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TEST
Ford Focus ECOnetic 1.6 TDCi
ESTERNI>>> LA FOCUS ECONETIC SI PRESENTA CON ALCUNE NOVITÀ NELL’ESTETICA VOLTE A MIGLIORARE L’EFFICIENZA AERODINAMICA, NELL’OTTICA DELLA RIDUZIONE DEI CONSUMI,
pur conservando i caratteri di una berlina media lunga 4,3 metri. Inediti sono i paraurti anteriori e posteriori, le minigonne laterali e lo spoiler posteriore. Il corpo vettura è stato ribassato di 10 mm nella parte anteriore e di 8 mm in quella posteriore, mentre la superficie delle griglie sul frontale è stata parzialmente ridotta con l’inserimento di alcune piastre di chiusura interne che, assieme ad altre accortezze, permettono di ottenere un’ottima penetrazione aerodinamica, confermata da un Cx di 0,31. Esteticamente, grazie alla minore altezza da terra, alla presenza dei vetri oscurati e allo spoiler posteriore, la ECOnetic ha un aspetto più dinamico e propone un’inedita concezione sportiveggiante che tuttavia ben si sposa con il progetto di vettura ecologica. La veste estetica è completata dai cerchi in ferro con borchie in plastica da 15 pollici abbinati a pneumatici Michelin Energy Saver, della misura di 195/65 R 15, che offrono una resistenza al rotolamento ridotta. INTERNI>>> L’ABITACOLO DELLA ECONETIC RIPRENDE IN TUTTO E PER TUTTO QUELLO DELLE VERSIONI STANDARD,
tuttavia presenta alcune informazioni sul computer di bordo dedicate direttamente all’utente che vuole “imparare” una guida più rispettosa dell’ambiente. L’accesso alle varie funzioni avviene tramite una leva posta dietro al volante in pelle, che ha una linea semplice e pulita non avendo nessun comando al suo interno. La plancia ha un design “morbido”, lo stile è lineare e gradevole alla vista e al tatto con accostamenti di materiali ben realizzati. Al centro della consolle, in una posizione ben raggiungibile, spicca il pulsante che disattiva il sistema startstop. La posizione di guida, poi, è comoda e ampiamente regolabile, adatta a ogni tipo di corporatura. L’abitacolo è spazioso e confortevole anche per i passeggeri posteriori.
ecoCAR
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Ford Focus ECOnetic 1.6 TDCi
Lo start-stop secondo Ford La nuova Focus ECOnetic è la prima Ford di produzione europea ad offrire, come optional, il nuovo sistema start-stop. La strumentazione, a sinistra, è ben leggibile. Al centro della consolle, sotto a lato, spicca il display a colori del navigatore satellitare, che diventa un monitor per la telecamera posteriore nelle fasi di parcheggio. Il cambio, qui in basso, è a 5 rapporti.
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Questa tecnologia è affiancata e supportata dalla ricarica rigenerativa intelligente e al controllo costante della carica della batteria. Il sistema, con pulsante di attivazione/disattivazione posto nella consolle centrale, spegne il motore quando il veicolo si arresta e lo riavvia nell’arco di tre decimi di secondo, quando il guidatore mostra la sua intenzione di voler ripartire attraverso la pressione dell’acceleratore o della frizione. Per adeguare l’impianto di avvio al maggiore numero di accensioni, è stato scelto un motorino di avviamento modificato, più potente e silenzioso. L’adozione dello start-stop sulla Focus ha permesso una riduzione dei consumi del 5% nel ciclo misto e del 10% nei percorsi urbani. Inoltre la ECOnetic riesce a limitare le emissioni di CO2, al valore di 99 g/km, un risultato per ora alla portata di poche vetture della sua categoria.
TEST
Ford Focus ECOnetic 1.6 TDCi
LA FOCUS ECONETIC, EQUIPAGGIATA CON IL PROPULSORE 1.6 TDCI DURATORQ, È DOTATA DI SERIE DI UN CATALIZZATORE OSSIDANTE E DEL FILTRO ANTIPARTICOLATO E RISPETTA I PARAMETRI IMPOSTI DALLE NORME EURO5 PER LE EMISSIONI MECCANICA>>> LA FOCUS ECONETIC È STATA SVILUPPATA CON L’INTENTO SPECIFICO DI RIDURRE EMISSIONI E CONSUMI. Ogni particolare perciò è rivolto ad
ottimizzare il rendimento. Il motore è il 1.6 TDCi della serie Duratorq, in grado di erogare 109 Cv e una coppia massima di 240 Nm. La ECOnetic rispetta i parametri Euro5 ed è dotata di serie di un catalizzatore ossidante e del filtro antiparticolato. Il propulsore è abbinato al classico cambio Ford Durashift a cinque marce che presenta una serie di rapporti specifici: la terza, la quarta e la quinta marcia sono state allungate per ridurre il numero di giri a vantaggio dei consumi, delle emissioni nonché della rumorosità nell’abitacolo. Inoltre, per aumentare la scorrevolezza e ridurre gli attriti, la ECOnetic
utilizza per la trasmissione un olio a bassa viscosità sviluppato dalla BP, partner di Ford. Le sospensioni della Focus prevedono lo schema McPherson all’anteriore, mentre il posteriore è caratterizzato da sospensioni indipendenti con Control Blade. Il servosterzo è di tipo elettroidraulico per ridurre il dispendio energetico nella marcia in rettilineo. Un’ultima accortezza, e non di poco conto ai fini della riduzione dei consumi, è l’impiego dei pneumatici a bassa resistenza Michelin Energy Saver e del FEAD (Front End Accessory Drive), ovvero trasmissione frontale ausiliaria a bassa tensione, che riduce la tensione della cinghia dell’alternatore, limitando così gli attriti, l’usura e la forza necessaria ottenendo un ulteriore risparmio di carburante.
CONSUMI Il nostro migliore collaudatore ha ottenuto risultati a dir poco interessanti. Pertanto il computo complessivo dei consumi effettivi premia la macchina tedesca che si è dimostrata decisamente parca. Aver raggiunto valori attorno ai 20 chilometri/litro in città è un traguardo difficilmente raggiungibile da altre vetture tanto più se prive dell’efficiente sistema start-stop che equipaggiava la nostra Focus Econetic. Bisogna segnalare inoltre l’aiuto dovuto alla ricarica rigenerativa intelligente, in frenata e in rilascio, che contribuisce al contenimento generale dei consumi. Il Ford Eco Mode, poi, educa il guidatore ad uno stile di guida più “economico ed ecologico”. ecoCAR
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CONSUMI DICHIARATI
Consumo Urbano 4,5 l/100 km (22,22 km/l) Consumo Extraurb. 3,4 l/100 km (29,41 km/l) Consumo comb. 3,8 l/100 km (26,32 km/l) Emissione di CO2 99 g/km CONSUMI EFFETTIVI
Consumo Urbano 5,2 l/100 km (19,23 km/l) Consumo Extraurb. 3,8 l/100 km (26,31 km/l) Consumo comb. 4,3 l/100 km (23,25 km/l)
Ford Focus ECOnetic 1.6 TDCi
Ricarica rigenerativa intelligente La nuova Focus ECOnetic beneficia di tecnologie che consentono il mantenimento in carica della batteria. È dotata, infatti, di un sistema di ricarica rigenerativa che in decelerazione e frenata aumenta la carica prodotta dall’alternatore. Questo consente una conversione dell’energia cinetica in elettricità, che viene direttamente inviata alla batteria e permette di godere di un’extra carica a cui si può attingere quando si utilizza il sistema start-stop. Il tutto è gestito da una centralina che monitora lo stato di carica e stabilisce, eventualmente, se è il caso di lasciare il motore in funzione, o se si può beneficiare dello start-stop sfruttando per la ripartenza la carica disponibile.
IN MOVIMENTO>>> A BORDO DELLA FOCUS ECONETIC SI RITROVANO LE OTTIME QUALITÀ DINAMICHE CHE DA SEMPRE CONTRADDISTINGUONO LA MEDIA DI CASA FORD. La visibilità è buona nella parte anteriore, mentre quella posteriore è piuttosto scarsa, ma ben supportata dalla telecamera e dai sensori di parcheggio. Le superfici oscurate dei cristalli posteriori, lunotto e finestrini, aumentano il comfort termico e riducono il riverbero, ma nelle giornate più uggiose limitano la luminosità e, in parte, anche la visibilità. STABILITÀ>>> LA VOCAZIONE ECOLOGICA DELLA ECONETIC ha inficiato poco o nulla sul piacere di guida. A fronte di una guida leggermente meno incisiva, soprattutto a causa dei pneumatici dalla spalla alta, troviamo altre caratteristiche che la rendono più gradevole rispetto alle versioni standard. In questa configurazione, infatti, si gode di una scorrevolezza da primato, che spinge ad adottare una guida morbida e senza stress. Anche il sistema ECOmode può essere d’aiuto, visto che si è costantemente sotto il suo occhio critico, che in base ai petali proposti nel display giudica quanto il nostro stile di guida sia effettivamente attento all’ecologia e ai consumi. La dinamica della Focus non disdegna però le andature brillanti, e mostra un carattere ben calibrato in ogni situazione. Le sospensioni offrono un ottimo compromesso tra comfort e tenuta, mostrano un rollio contenuto e una guida piacevole e precisa. Parte del merito va allo sterzo che dispone di tre modalità selezionabili tramite il computer di bordo: comfort, normal e sport. Ce n’è dunque per tutti i gusti! Non ne abbiamo mai sentito la necessità, tuttavia 59
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TEST
Ford Focus ECOnetic 1.6 TDCi
Ford Eco Mode: maestro di eco-guida Con il sistema ECOmode, Ford si è posta un compito etico e funzionale nello stesso tempo. Il software, che offre varie schermate sul display LCD del cruscotto, dispensa al guidatore consigli di guida ecologica e al contempo visualizza in base ai dati rilevati il comportamento tenuto. Più si guida in modalità “eco”, e più petali compariranno nei tre fiori della schermata principale che tiene in considerazione vari parametri come l’uso del cambio, l’eventuale anticipazione del cambio marcia e la guida in autostrada. Il tutto è finalizzato ad ottimizzare consumi ed emissioni, “guidando” l’automobilista verso una condotta più ecologica ed economica, per creare dei veri e propri “Eco-conducenti”.
attraverso il computer di bordo è possibile disattivare completamente, quando si desidera, il controllo della stabilità. FRENATA>>> OTTIMO IL RISCONTRO AVUTO NELLE FRENATE. La Focus è stabile e non si scompone in nessuna condizione. L’impianto frenante è potente e non soffre neanche nei selettivi test ripetuti, effettuati per EcoCar. Il pedale è progressivo e permette di instaurare subito un ottimo feeling. PRESTAZIONI>>> COSÌ COME NON HA RINUNCIATO AL PIACERE DI GUIDA, la Focus ECOnetic, non ha perso neppure nelle prestazioni. Segno evidente dell’ottimo lavoro svolto dai tecnici Ford. Non stiamo parlando di una vettura sportiva, ma quando si va di fretta, la Focus sa accontentare tutti. Il motore Duratorq risponde con decisione ai comandi e rende la Focus agile e briosa. La generosa coppia di 240 Nm a soli 1.750 giri aiuta a sfruttare al meglio le marce più lunghe e rende la ECOnetic brillante nelle riprese ai bassi regimi. Guidata con accortezza, seguendo i consigli dell’ECOmode, la Focus si dimostra un’ottima compagna, capace di offrire lunghe percorrenze, un ottimo comfort e consumi davvero ridotti. DOTAZIONI>>> LA ECONETIC PROTAGONISTA DEL NOSTRO TEST È DOTATA DI OGNI COMFORT. Clima bi-zona, cruise control, radio con navigatore satellitare e telecamera posteriore. Pure le dotazioni di sicurezza sono di tutto rispetto, con ESP, ABS con ripartitore della frenata e airbag a profusione. La versione testata era dotata pure del sistema start-stop offerto in opzione, che consente alle emissioni di CO2 di rimanere sotto i 100 g/km. ecoCAR
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Ford Focus ECOnetic 1.6 TDCi RILEVAMENTI
RULLATA DI POTENZA Cv
Nm
ACCELERAZIONE
109
242
103,5
230
(sec.)
98
218
5.2
92,5
206
87
194
Vel. Tempo uscita (sec.)
Tempo
(km/h)
7.3
100 m
79,6
0-60 km/h
200 m
10.9 102,0
0-100 km/h
10.4
81,5
182
400 m
17.5 126,0
0-120 km/h
14.6
76
170
1000 m
32.7 165,0
0-140 km/h
22.0 28.0
70,5
158
0-160 km/h
FRENATA
RIPRESA III
Tempo Distanza (sec.)
Tempo
(m)
146 134
54
122
48,5
110
(sec.)
43
98
37,5
86
50-0 km/h
1.5
9,5
60-100 km/h
6.0
100-0 km/h
2.6
37,0
80-120 km/h
7.5
RIPRESA IV
65 59,5
RIPRESA V
32
74
26,5
62
21
50
15,5
38
10
26
4,5
Tempo
Tempo
(sec.)
(sec.)
60-100 km/h
9.3
60-100 km/h
17.4
80-120 km/h
9.4
80-120 km/h
12.0
103,5 Cv 4.283 g/m COPPIA MAX.
230,3 Nm 2.366 g/m POTENZA RELATIVA
66,35 Cv/l
14
1800 2000 2200 2400 2600 2800 3000 3200 3400 3600 3800 4000 4200 4400 4600 4800 5000 5200 -1
g/m
●
TEMPERATURA 12 °C ● PRESSIONE ATMOSFERICA 969 mbar
RAPPORTI DEL CAMBIO
SCHEDA TECNICA MOTORE ● Tipo 1.6 16V Duratorq ● 4 cilindri in linea ● 4 valvole per cilindro ● Cilindrata 1.560 cc ● Alesaggio x corsa 75,0 x 88,3 mm ● Rapporto di compressione 18,3:1 ● Potenza massima 80/109 (kW/Cv) a 4.000 giri/min ● Coppia massima 240 (Nm) a 1.750 giri/min ● Alimentazione iniezione diretta common rail TRASMISSIONE ● Trazione anteriore ● Cambio manuale a cinque rapporti SOSPENSIONI ● Anteriori McPherson con barre anti-rollio a ruote indipendenti ● Posteriori a ruote indipendenti con Control Blade STERZO ● Tipo Servosterzo elettroidraulico ad assistenza variabile RAGGIO DI STERZATA ● Tra marciapiedi 5,1 m
POTENZA MAX.
km/h
FRENI ● Anteriori a disco ventilati (278 mm) ● Posteriori a disco ventilati (265 mm) DIMENSIONI, PESI, CAPACITÀ ● Lunghezza totale 4.340 mm ● Larghezza totale 1.840 mm ● Altezza totale 1.500 mm ● Passo 2.640 mm ● Capacità bagagliaio (VDA) 396 litri ● Peso in o.d.m. 1.352 kg (con conducente) ● Capacità serbatoio carburante 53 litri CONSUMI ● Urbano 4,5 l/100 km ● Extraurbano 3,4 l/100 km ● Combinato 3,8 l/100 km ● CO2 99 g/km PRESTAZIONI ● Velocità massima 191 km/h ● Accelerazione 0-100 km/h 10.9 s RUOTE E PNEUMATICI ● Cerchi in ferro 6Jx15 pollici ● Pneumatici Michelin Energy Saver 195/65 R 15
limitatore
250
velocità
RAPPORTI
(240,58)
5
200
190,46
LIMITATORE
150 137,13
4.500 g/m
100 80,67
50
VELOCITÀ MAX.
40,33
194.8 km/h 0 4500 0
1000
2000
3000
4000
5000
g/m-1
PESI
EMISSIONI DI CO2 Peso a vuoto totale 1.341,4 kg
62,9% ant.
A
37,1 % post.
412,6 kg
266,0 kg
Anteriore DX
Posteriore DX
B
C
D
E
A F
G
Peso a vuoto dichiarato 1.282 kg Consumo combinato 3,8 l/100 km PRO
CONTRO
●
Motore potente ● Emissioni da citycar Consumi ● Prezzo concorrenziale
●
Visibilità posteriore ● Start-stop optional
●
99 grammi di CO2 per chilometro
CRASH TEST
433,6 kg
229,2 kg
Anteriore SX
Posteriore SX
50
100
200
300
RIVALI Golf VI Bluemotion>>> La rivale diretta della Focus ECOnetic è la Golf VI Bluemotion, sigla che identifica i modelli ecologici della Volkswagen. Condividono molti particolari: dal motore turbodiesel 1.6 Euro5 ai consumi dichiarati di 3,8 l/100 km, ai 99 g/km di CO2. Si differenziano invece per il prezzo; la Golf, infatti, è più cara con i suoi 21.840 euro di listino.
Punti
35 ADULTI
PREZZI Punti
La ECOnetic è una versione speciale all’interno della gamma Focus. Non è ancora in vendita in Italia ma si parla di un listino inferiore ai 21.000 euro, compreso lo start-stop in opzione.
40 BAMBINI
Punti
CONCLUSIONI
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La Focus ECOnetic rappresenta la massima espressione tecnologica di Ford volta al risparmio dei consumi e al rispetto dell’ambiente. Ogni dettaglio, dall’estetica alla meccanica, ma anche la gestione software proposta, ha questa finalità. I risultati sono di tutto rispetto: consumi contenuti e piacere di guida vanno a braccetto. La Focus Econetic inoltre è ben realizzata sotto ogni profilo e ha un valore aggiunto: è ecocompatibile ed “ecosostenibile”.
PEDONI
La struttura della carrozzeria ha subito una deformazione minima; la porta del guidatore può essere aperta quasi normalmente dopo l'impatto. Gli airbag a singolo stadio e le cinture con pretensionatori e limitatori di carico hanno lavorato bene con la struttura rimasta stabile.
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TEST
Citroën Grand C4 Picasso Bi Energy M
Viaggio nello spazio Con la versione Bi
Energy M, la Citroën propone una monovolume perfetta per chi ama il comfort e i lunghi viaggi nel completo rispetto dell’ambiente. Il suo abitacolo, ben equipaggiato, è al vertice per luminosità e spazio a disposizione per i suoi cinque occupanti. Con i 21 kg di metano è in grado di percorrere fino a 350 km, con costi d’esercizio ridotti di Claudio Galiena Foto di Igor Gentili e Jacopo Di Barbora
ecoCAR
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Citroën Grand C4 Picasso Bi Energy M
C
ontinua la nostra panoramica sulle vetture monovolume alimentate a gas naturale; dopo la prova approfondita
pubblicata sul numero precedente, della Opel Zafira Turbo metano, eccoci ad analizzare la Citroën C4 Grand Picasso. La versione Bi Energy M rappresenta dal settembre 2008 una valida alternativa per chi desidera una monovolume polivalente e che, come sempre, consumi poco e inquini ancora meno. Citroën non è certo nuova in questo settore e il suo impegno è testimoniato dai tanti modelli a basse emissioni di CO2. Parte del suo successo deriva anche dalla stretta collaborazione con un’azienda leader del settore per la conversione di auto a GPL e a metano, come la B.R.C. di Cherasco (CN). Come di consueto siamo andati alla ricerca di pregi e difetti in un lungo test, per scoprire come si comporta la versione bi-fuel della transalpina C4 Grand Picasso.
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TEST
Citroën Grand C4 Picasso Bi Energy M
ESTERNI>>> CARATTERIZZATA DA LINEE MORBIDE E PROFILI SMUSSATI, LA C4 GRAND PICASSO HA UN DESIGN NON PIÙ GIOVANISSIMO, MA ANCORA GRADEVOLE E BEN RIUSCITO. Il frontale si distingue
soprattutto per i montanti sottili e abbastanza inclinati che abbracciano un parabrezza dalle dimensioni davvero generose; il più grande della categoria con una visibilità e una luminosità sconosciuta alle altre monovolume. Espressione di una certa ricercatezza stilistica, i gruppi ottici della Grand Picasso rivestono un ruolo fondamentale per le loro dimensioni e design. Gli anteriori sono come due grandi occhi connessi alla calandra con il “Double Chevron”, mentre gli stop posteriori hanno un layout creativo ed esclusivo, decisamente dinamico anche per l’abbinamento con lo spoiler che integra la terza luce di stop. Nonostante le sue misure, 4,58 metri di lunghezza e 1,83 di larghezza, la C4 Grand Picasso è una vettura imponente, ma slanciata e ben proporzionata. Le linee fluide e sinuose hanno permesso di ottenere ottimi riscontri aerodinamici, con un coefficiente di penetrazione Cx di 0,31 che comporta consumi contenuti anche nella marcia extraurbana. INTERNI>>> A BORDO LA GRAND PICASSO STUPISCE PER LO SPAZIO, IL COMFORT E LE TANTE SOLUZIONI INTELLIGENTI CHE PROPONE PER INTRATTENERE AL MEGLIO I CINQUE PASSEGGERI PREVISTI. La sensazione di
maggiore spazio all’anteriore è rimarcata anche dal tunnel centrale, privo del classico comando del freno di stazionamento, che è di tipo elettrico, e della leva del cambio inserita nel cruscotto. La strumentazione con display a LCD al centro della plancia vanta moltissime configurazioni, e ha permesso di
ricavare due pratici vani laterali. Per riporre documenti e oggetti vari ci sono, poi, due cassetti all’altezza delle ginocchia, oltre alla consolle centrale sul tunnel e alle consuete tasche dei pannelli laterali. La vista complessiva risulta pulita e razionale. Molti comandi sono stati spostati direttamente sul volante multifunzione che consente il controllo della radio, del computer di bordo compreso il cruise control e del ricircolo dell’aria. Il climatizzatore bi-zona invece si trova a ridosso dei montanti in posizione decentrata, non troppo agevole da ecoCAR
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I sedili anteriori incorporano due comodi tavolinetti stile “aereo”, ideali se si trasportano bambini sui posti posteriori.
Citroën Grand C4 Picasso Bi Energy M
LA C4 GRAND PICASSO È UNA VETTURA IMPONENTE, MA SLANCIATA E BEN PROPORZIONATA. LE LINEE FLUIDE E SINUOSE HANNO PERMESSO DI OTTENERE OTTIMI RISCONTRI AERODINAMICI E UN CX DI 0,31 CHE COMPORTA CONSUMI CONTENUTI ANCHE NELLA MARCIA EXTRAURBANA.
Visiospace “Una nuova visione sul mondo” Presentata al Salone dell’automobile di Parigi 2006, la C4 Grand Picasso è stata la prima Citroën a beneficiare del nuovo parabrezza angolare, e per questo è stata anche ribattezzata “Visiospace”. Non poteva esserci definizione migliore per la monovolume che segna nuovi record di visibilità e luminosità nella vista frontale, laterale e posteriore. Il campo visuale, come sappiamo, contribuisce al comfort di guida e rappresenta una caratteristica preziosa in termini di sicurezza. Il Wide Angle Screen raddoppia la visibilità verso la strada; l’angolo di visuale verticale (dal punto più basso a quello più alto del parabrezza) passa a 70°, contro i 35° di una monovolume tradizionale. L’innovazione sta nell’arretramento della traversa del tetto di oltre 30 cm rispetto alla media, senza per nulla compromettere la rigidità della struttura della scocca. La C4 Grand Picasso vanta anche la migliore visuale nella tre/quarti anteriore, grazie ai finestrini di grandi dimensioni e ai montanti particolarmente sottili. La versione in prova ha una superficie vetrata di ben 5,2 mq, che può arrivare sino a 6,4 mq con il tetto panoramico optional. Ad oggi il parabrezza grandangolare è stato adottato su molti altri modelli Citroën, anche sull’ultima nata, la compatta DS3.
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make it your lifestyle
Il Sistema a metano La C4 Grand Picasso Bi Energy M è frutto di una joint-venture con la italiana B.R.C. che ha installato e collaudato l’intero kit per renderla appunto bi-fuel. Il pulsante che commuta l’alimentazione si trova a sinistra del guidatore e contiene i classici led verdi che indicano il livello del metano. Il “kit” della B.R.C. è composto da un riduttore di pressione Zenith, gli iniettori dedicati, i sensori di pressione e temperatura integrati nel rail e la centralina elettronica. L'innovazione principale risiede nel “software” di controllo motore che, grazie a nuovi algoritmi di gestione, consente di ottimizzare la dosatura del metano in modo semplice e sicuro. Il gas, compresso nelle bombole a 220 bar,
viene prima portato ad una pressione di 2 bar e successivamente inviato agli iniettori elettromeccanici dedicati, con la stessa logica di funzionamento del sistema sequenziale fasato utilizzato nell’alimentazione a benzina. Il metano è stivato nel bagagliaio in cinque bombole distese sul pianale posteriore. La capacità massima è di 130 litri pari a 21 kg di metano, per un’autonomia di circa 350 km. La Bi Energy M ha un volume del bagagliaio ridotto a 500 litri (circa 76 in meno) ed è omologata solo per cinque passeggeri invece che per sette.
Qui sopra, il commutatore dell’alimentazione. La Grand Picasso parte a benzina e poi passa automaticamente a metano. Se si desidera andare solo a benzina basta premere il pulsante. Sopra, una vista delle bombole, celate nel bagagliaio. Qui a lato, con il tappo verde, l’attacco per fare rifornimento, posto nel cofano anteriore.
LA SENSAZIONE DI MAGGIORE SPAZIO È RIMARCATA DAL TUNNEL CENTRALE PRIVO DEL CLASSICO FRENO A MANO, SOSTITUITO DA QUELLO ELETTRICO, E DELLA LEVA DEL CAMBIO, INSERITA NEL CRUSCOTTO raggiungere e con funzioni differenziate per i due passeggeri anteriori. Anche gli ospiti godono del massimo comfort, potendo disporre di poltroncine ampie e regolabili singolarmente. La climatizzazione posteriore è affidata ad un altro comando bi-zona con diffusori dell’aria posizionati sul montante laterale. Assolutamente interessante e pratica la funzione “Rest” che consente di mantenere attiva la ventilazione per le brevi soste fino ad un massimo di 8 min, anche quando il motore è spento. MECCANICA>>> IL MOTORE DELLA C4 GRAND PICASSO BI ENERGY M È UN 1.8 16V, CHE ALIMENTATO A BENZINA È IN GRADO DI EROGARE 125 CV E UNA COPPIA DI 170 NM, MENTRE CON IL METANO SVILUPPA 117 CV E 159 NM. Questo risultato è stato
possibile grazie ad una doppia centralina di controllo del motore e al sistema denominato “Sequent Plug & Drive”, che utilizza l’iniezione sequenziale fasata con i due tipi di carburante. Le perfomance sono adeguate in entrambe le configurazioni, anche se a metano la C4 è un po’ più pigra. Lo sterzo adottato è ad ecoCAR
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assistenza variabile in funzione della velocità e dell’angolo di sterzo; in pratica è più leggero in manovra e più consistente e preciso alle alte andature. Lo schema delle sospensioni sulla C4 Grand Picasso è di tipo pseudo McPherson all’avantreno, mentre il posteriore deriva da quello della C4 e ha una struttura che si basa sulla traversa deformabile abbinata ad una barra stabilizzatrice. Si distingue per la posizione inclinata degli ammortizzatori, che in questo modo non inficiano sul volume del bagagliaio. Questa versione Bi Energy M, per mantenere basse le resistenze al rotolamento, è dotata di cerchi in ferro da 16 pollici e pneumatici 215/55 R 16, ma può ricevere ruote in lega da 17 e 18 pollici e pneumatici maggiorati. L’impianto frenante della C4 Grand Picasso sull’asse anteriore ha dischi ventilati di diametro notevole e dischi pieni sul posteriore. L’impianto ESP/ASR è disinseribile sino alla soglia dei 30 km/h per agevolare le partenze su fondi sdrucciolevoli e si reinserisce superata questa velocità o comunque dopo ogni spegnimento/riavvio della vettura.
CONSUMI La monovolume francese è grande nelle dimensioni e piuttosto pesante. I consumi sono adeguati alla “stazza”. A metano il rendimento è ottimale, e pure i consumi sono più contenuti, rispetto all’alimentazione a benzina, senza valutare il costo. CONSUMI DICHIARATI A METANO
Consumo Urbano 9,2 kg/100 km (10,8 km/kg) Consumo Extr. 4,2 kg/100 km (23,8 km/kg) Consumo comb. 6,1 kg/100 km (16,4 km/kg) Emissione di CO2 163 g/km CONSUMI EFFETTIVI A METANO
Consumo Urbano 10,6 kg/100 km (9,4 km/kg) Consumo Extr. 4,8 kg/100 km (20,8 km/kg) Consumo comb. 7,0 kg/100 km (14,3 km/kg) CONSUMI DICHIARATI A BENZINA
Consumo Urbano 11,3 l/100 km (8,8 km/l) Consumo Extraurbano 6,1 l/100 km (16,4 km/l) Consumo combinato 8,0 l/100 km (12,5 km/l) Emissione di CO2 190 g/km CONSUMI EFFETTIVI A BENZINA
Consumo Urbano 13,3 l/100 km (7,5 km/l) Consumo Extraurbano 7,2 l/100 km (13,9 km/l) Consumo combinato 9,4 l/100 km (10,6 km/l) La dinamica della C4 Grand Picasso ha una vocazione netta verso il massimo comfort. Il rollio si avverte soprattutto nei tratti extraurbani molto guidati, anche se bisogna sottolineare che non inficia l’ottima tenuta di strada, alla quale Citroën ci ha abituato da sempre.
IN MOVIMENTO>>> AL VOLANTE DELLA GRAND PICASSO SI DOMINA LETTERALMENTE LA STRADA, GRAZIE ALLA SEDUTA RIALZATA E AL PARABREZZA PANORAMICO. Anche nel traffico ci si muove
immediatamente con agilità, nonostante gli ingombri non siano proprio quelli di una citycar. Al primo contatto, lo sterzo con piantone fisso e corona mobile crea una strana sensazione, ma basta poco per abituarsi e apprezzarlo invece per i numerosi comandi che consente di manovrare senza mai staccare le mani. La dinamica della Grand Picasso è di quelle che impongono uno stile di guida “ecologico” e tranquillo. Il suo punto di forza è 67
il comfort e la capacità di assorbimento delle buche e delle imperfezioni del manto stradale. Se non andate troppo di fretta, sarà una compagna adorabile. Le sue sospensioni morbide e sempre inclini al rollio, vi culleranno lungo tutte le strade statali d’Europa in un ambiente ovattato e gradevole. Se viceversa andate di fretta, dovrete convivere con i suoi ondeggiamenti. Sia ben chiaro, la stabilità della vettura non è in discussione; è eccellente in ogni condizione, e anche in situazioni al limite manifesta reazioni sempre sincere e prevedibili, che eventualmente vengono stemperate dal controllo elettronico della stabilità. La C4 Grand Picasso è dotata di
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Citroën Grand C4 Picasso Bi Energy M
tutti i sistemi di sicurezza quali ABS, ESP, nonché del ripartitore di frenata. L’impianto frenante è potente ed ha una risposta pronta. Le sospensioni morbide in frenata provocano un affondamento dell’anteriore (beccheggio) abbastanza vistoso nelle decelerazioni più marcate. Il freno di stazionamento si disinserisce automaticamente in movimento. PRESTAZIONI>>> Alla voce performance, la C4 Grand Picasso è una gran bella scoperta. Il suo 1.8 16V ha un funzionamento regolare fin dai regimi più bassi e la rende piacevole da guidare sia in città che fuori. Non ha un’accelerazione fulminea, ma rispetta i valori dichiarati dalla Casa. Anche messa a confronto con la Opel Turbo Metano non sfigura affatto, a dimostrazione dell’ottimo
ecoCAR
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compromesso tra prestazioni/consumi di cui è capace il suo 1.8 16V. Con l’alimentazione a benzina è più brillante, ma anche a metano si muove con disinvoltura. L’erogazione della potenza e della coppia non presenta né strappi né picchi, ed è sempre lineare e precisa. L’unica vera pecca riscontrata è nel passaggio a metano. Quando il motore è freddo e la temperatura esterna è molto bassa, impiega troppo tempo: sono necessari anche 5/6 chilometri, oppure una decina di minuti. Un vero peccato, per una vettura così ben riuscita. Dopo una ripartenza con il motore ancora caldo, invece, il passaggio a metano è molto rapido. DOTAZIONI>>> La nostra C4 Grand Picasso è la versione più accessoriata, denominata Perfect. La dotazione di base è molto ricca e prevede a livello di sicurezza dispositivi quali ABS, ESP+ASR, AFU assistenza alla frenata di emergenza, freno di stazionamento elettrico e partenza assistita su pendenza, cruise control e limitatore di velocità. La nostra Bi Energy Perfect è dotata di accensione automatica dei fari, sensore pioggia per i tergicristalli, climatizzatore automatico quadri-zona (bizona sia anteriore che posteriore) e volante in pelle multifunzione. Gli interni si differenziano dalla più scarna Ideal per i diversi abbinamenti di colore possibili tra la plancia e la carrozzeria e per una selleria specifica. L’impianto stereo a sei altoparlanti con lettore CD/Mp3 è adeguato, piuttosto si sente la mancanza del navigatore satellitare optional anche sulla versione Perfect.
Citroën Grand C4 Picasso Bi Energy M RILEVAMENTI A BENZINA
RILEVAMENTI A METANO
RULLATA DI POTENZA
ACCELERAZIONE
Cv
Nm
ACCELERAZIONE
144
181
Vel. Tempo uscita (sec.)
7.7
(sec.)
136,5
Tempo
(km/h)
(sec.)
129 121,5
0-60 km/h
5.1
100 m
8.6
73,9
0-60 km/h
5.6
11.6 104,1
0-100 km/h
11.1
200 m
12.9
94,5
0-100 km/h
14.1
400 m
17.8 127,0
0-120 km/h
15.4
400 m
19.5 118,0
0-120 km/h
20.7
99
1000 m
32.5 161,0
0-140 km/h
21.9 31.7
1000 m
35.7 148,0
0-140 km/h
31.2
91,5
100 m 200 m
85,6
Vel. Tempo uscita (sec.)
Tempo
(km/h)
0-160 km/h
RIPRESA III
FRENATA Tempo Distanza
Tempo
(sec.)
(m)
50-0 km/h
1.4
9,9
60-100 km/h
7.3
100-0 km/h
3.0
40,3
80-120 km/h
8.2
Tempo Distanza
(sec.)
(m)
50-0 km/h
1.4
9,9
60-100 km/h
10.3
100-0 km/h
3.0
40,3
80-120 km/h
10.5
143 133,5
105
76,5
95,5 86
61,5
67
46,5
57,5
39
RIPRESA V
Tempo
Tempo
Tempo
Tempo
(sec.)
(sec.)
(sec.)
(sec.)
60-100 km/h
10.5
60-100 km/h
17.0
60-100 km/h
12.6
60-100 km/h
19.7
80-120 km/h
10.5
80-120 km/h
18.2
80-120 km/h
14.3
80-120 km/h
21.2
29
CONTRO
● ●
19,5 10
78,27 Cv/l
2600 2850 3100 3350 3600 3850 4100 4350 4600 4850 5100 5350 5600 5850 6100 6350 6600
65,06 Cv/l
g/m-1
In azzurro i valori a benzina, in verde quelli a metano TEMPERATURA 9°C ● PRESSIONE ATMOSFERICA 979 mbar
RAPPORTI DEL CAMBIO
SCHEDA TECNICA
PRO
POTENZA RELATIVA
38,5
9
●
MOTORE ● Tipo 1.8 16V ● 4 cilindri in linea ● 4 valvole per cilindro ● Cilindrata 1.749 cc ● Alesaggio x corsa 82,0 x 81,0 mm ● Rapporto di compressione n.d. ● Potenza massima benzina 92/125 (kW/Cv) a 6.000 giri/min ● Coppia massima benzina 170 (Nm) a 3.750 giri/min ● Potenza massima Metano 86/117 (kW/Cv) a 5.800 giri/min ● Coppia massima Metano 159 (Nm) a 3.800 giri/min ● Alimentazione iniezione elettronica TRASMISSIONE ● Trazione anteriore ● Cambio manuale a cinque rapporti SOSPENSIONI ● Anteriori Pseudo McPherson con barre anti-rollio a ruote indipendenti ● Posteriori Assale a traversa deformabile e barre antirollio STERZO ● Tipo Servosterzo ad assistenza variabile
148,4 Nm 3.408 g/m
48
16,5
RIPRESA IV
172,2 Nm 4.301 g/m
76,5
54
24
RIPRESA V
COPPIA MAX.
114,5
84
31,5
RIPRESA IV
113,8 Cv 5.770 g/m
124
69
(sec.)
136,9 Cv 6.624 g/m
152,5
114
Tempo
(sec.)
162
106,5
RIPRESA III
FRENATA
171,5
POTENZA MAX.
km/h
RAGGIO DI STERZATA ● Tra marciapiedi 5,6 m FRENI ● Anteriori a disco ventilati (302 mm) ● Posteriori a disco (268 mm) DIMENSIONI, PESI, CAPACITÀ ● Lunghezza totale 4.585 mm ● Larghezza totale 1.829 mm ● Altezza totale 1.624 a 1.700 mm ● Passo 2.728 mm ● Capacità bagagliaio (VDA) 500 litri ● Peso in o.d.m. 1.676 kg ● Capacità serbatoio benzina 60 litri ● Capacità serbatoio Metano 130 l / 21 kg CONSUMI METANO (BENZINA) ● Urbano 9,2 kg/100 km (11,3 l/100 km) ● Extraurb. 4,2 kg/100 km (6,1 l/100 km) ● Combinato 6,1 kg/100 km (8,0 l/100 km) ● CO2 163 g/km (190 g/km) PRESTAZIONI METANO (BENZINA) ● Velocità massima 170 km/h (185 km/h) ● Acceleraz. 0-100 km/h 17.0 s (11.9 km/h) RUOTE E PNEUMATICI ● Cerchi in ferro da 16 pollici ● Pneumatici 215/55 R16
limitatore
250
RAPPORTI
velocità (220,80)
5
200 (172,96)
LIMITATORE
150 129,72
100
6.810 g/m
90,24
VELOCITÀ MAX.
48,27
50
168,5 km/h 0
000 0
1000
2000
3000
4000
5000
6000
6.800 7000
g/m-1
PESI
EMISSIONI DI CO2 Peso a vuoto totale 1.677 kg
52,1 % ant.
A
47,9 % post.
429,6 kg
397,2 kg
Anteriore DX
Posteriore DX
B
C
D
E
A F
G
Peso a vuoto dichiarato 1.606 kg Consumo combinato 6,1 kg/100 km
Comfort da prima della classe ● Luminosità e visibilità interna eccellente Autonomia totale stimata di 1.000 km ● Prestazioni adeguate
163 grammi di CO2 per chilometro
Sospensioni fin troppo morbide ● Passaggio rapido a metano solo a motore caldo ● Rifornimento del metano solo dal cofano motore
●
CRASH TEST
444,0 kg
406,2 kg
Anteriore SX
Posteriore SX
50
100
200
300
RIVALI OPEL ZAFIRA TURBO METANO>>> Le contendenti della C4 Grand Picasso a metano, per prezzi e dimensioni, sono le più potenti Opel Zafira Turbo metano provata su Ecocar n. 3 in vendita da 26.700 euro, e la VW Touran TSI Ecofuel che ha un listino che parte da 25.700 euro. Entrambe dispongono di sette posti e motori da 150 Cv turbocompressi.
87% Punti ADULTI
31
PREZZI
78%
La Grand Picasso C4 Bi Energy M Ideal costa 25.690 euro, mentre per la più accessoriata Perfect occorrono 27.390 euro, e per il navigatore satellitare bisogna aggiungere 950 euro.
Punti BAMBINI
38
46%
CONCLUSIONI
Punti PEDONI
Nell'impatto frontale l'abitacolo è rimasto stabile, il montante del parabrezza è arretrato solo di 4 millimetri. I manichini indicano una buona protezione per le ginocchia e le gambe di tutti gli occupanti.
La C4 Grand Picasso Bi Energy M è una monovolume votata al comfort. Dagli spazi interni al carattere docile e regolare del suo motore, passando per le sospensioni sempre soffici. Per fare posto al metano ha perso due posti e un po’ di bagagliaio, ma a tutto vantaggio di emissioni e consumi. È sicuramente una valida compagna di viaggio per chi ama vivere l’auto a 360 gradi, senza troppe pretese velocistiche, ma ad un prezzo concorrenziale.
16
89% Punti SICUREZZA
6
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Lancia Delta 1.4 T-JET EcoChic
Delta in blu... Raffinata ed elegante nelle linee come nei contenuti, la berlina italiana si è convertita al GPL, ma solo con il potente 1.4 turbo da 120 Cv. Le soddisfazioni al volante
sono di primo livello, grazie all’assetto sport, come è molto elevato il comfort a bordo dell’ampio abitacolo, illuminato attraverso il doppio tettino in vetro Testo Massimo Tiberi Foto Igor Gentili
ecoCAR
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Lancia Delta 1.4 T-JET EcoChic
U
n segno dei tempi. Ormai anche un marchio di nobile stirpe come la Lancia, che si dedica soltanto a vetture di tono superiore, può tranquillamente offrire, senza imbarazzo, modelli che viaggiano con il proletario GPL, un tempo scelto esclusivamente da chi macinava chilometri per lavoro o voleva abbattere i costi d’uso di un macchinone quasi sempre comprato usato. Comunque, tanto per marcare ancora un po’ le distanze, la Casa torinese ha battezzato EcoChic la sua gamma di auto bifuel, a benzina e gas, che oltre alle compatte trendy, quali Ypsilon e Musa, comprende ora una versione della berlina media Delta. Proposta nei tre classici allestimenti (Argento, Oro e Platino), la Delta è equipaggiata con l’efficiente propulsore 1.400 T-Jet da 120 Cv, opportunamente
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Lancia Delta 1.4 T-JET EcoChic
adeguato e per adesso unico motore turbo ad essere abbinato all’alimentazione GPL, e che la Lancia condivide con la piccola sportiva Alfa Romeo Mito. Certo, la scelta è maturata nel pieno della fase espansiva degli incentivi statali, e ora bisognerà fare i conti con i nuovi orientamenti negativi del Governo, ma la Delta a doppia alimentazione non perde troppo interesse sul piano tecnico e resta una alternativa credibile a fronte di possibili percorrenze nell’ordine dei 1.400 km senza soste sfruttando entrambi i serbatoi. ESTERNI>>> EREDE DI UN AUTENTICO MITO SPORTIVO DEGLI ANNI OTTANTA E DI UNA SECONDA SERIE DALL’IMMAGINE MOLTO PIÙ OPACA, USCITA DI SCENA NEL 1999, LA TERZA GENERAZIONE DELLA DELTA PROPONE UNA FORMULA COSTRUTTIVA E ACCENTI STILISTICI DECISAMENTE FUORI DEL COMUNE per la
categoria, frutto di una complessa gestazione del progetto durata ben cinque anni. Presentata al Salone di Ginevra del 2008, la Delta, con prezzi abbastanza alti ma allineati alla sua classe di appartenenza, è riuscita a ritagliarsi una discreta nicchia di mercato, pari a circa 20 mila unità vendute
in Italia lo scorso anno. Più lunga di una concorrente come la Volkswagen Golf e calibrata per competere anche con i modelli premium di Audi e BMW, la cinque porte EcoChic Lancia si presenta con una architettura quasi da crossover, studiata per garantire il massimo sfruttamento dello spazio interno, e con un design ripreso dalle concept Stilnovo e HPE, che concilia elementi futuristici e richiami alla tradizione del marchio, come il taglio della parte posteriore che ricorda le leggendarie Aprilia del passato. Di effetto la verniciatura bicolore della carrozzeria, anche questo un omaggio rétro alla storica Flaminia. INTERNI>>> CON UNA LUNGHEZZA DEL CORPO VETTURA DI 4,52 METRI E UN PASSO ABBONDANTE DI 2,70, CRESCIUTO RISPETTO A QUELLO DELLA FIAT BRAVO DALLA QUALE RIPRENDE LA PIATTAFORMA DI BASE, LA ATIPICA
IL DESIGN RIPRESO DALLE CONCEPT STILNOVO E HPE CONCILIA ELEMENTI FUTURISTICI E RICHIAMI ALLA TRADIZIONE, COME IL TAGLIO DELLA PARTE POSTERIORE CHE RICORDA LE LEGGENDARIE APRILIA
ecoCAR
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La strumentazione della Delta è chiara e leggibile grazie alla rotazione del tachimetro e del contagiri di circa 40º in senso antiorario. Nel display centrale si possono leggere numerose informazioni, dalla stazione radio all’indicazione del navigatore e al tripmaster. Nella consolle centrale c’è la presa USB (foto a sinistra) per la chiavetta dell’EcoDrive.
Lancia Delta 1.4 T-JET EcoChic
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Lancia Delta 1.4 T-JET EcoChic
BERLINA DELLA CASA TORINESE offre una abitabilità nettamente al di sopra della media della categoria, con quattro posti comodissimi e possibilità di trasportare un quinto passeggero senza sacrificarlo troppo. Dietro non ci sono problemi per le gambe e anche il vano di carico è piuttosto ampio (capacità da 380 a circa 800 litri) e ben modulabile, sfruttando il divano posteriore scorrevole. Agevole trovare una buona posizione di guida, utilizzando le regolazioni in altezza e profondità del volante, mentre qualità e leggibilità della strumentazione
potrebbero essere migliori. Notevole, d’altra parte, lo sforzo fatto dalla Lancia per distinguere la Delta quanto a materiali di pregio per i rivestimenti e cura nel montaggio delle componenti, avvicinandola molto alle rivali tedesche. Anzi, se si fa riferimento all’allestimento superiore Platino, con il grande tetto in cristallo in due parti che occupa l’intero padiglione, e il climatizzatore bi-zona di serie, oltre ai rivestimenti in pelle anche per la plancia optional, l’italiana riesce a distinguersi per un “appeal” da vera ammiraglia.
L’ALLESTIMENTO SUPERIORE PLATINO SI AVVALE DI ALLESTIMENTI IN PELLE POLTRONA FRAU PER LA PLANCIA IN OPZIONE, UNA SCELTA CHE DISTINGUE LA DELTA CON UN “APPEAL” DA VERA AMMIRAGLIA
La cura costruttiva e l’eleganza dell’abitacolo La spazio a disposizione degli occupanti nel modello in prova diventa una sorta di “salotto buono”. La pelle, riportata persino sulla plancia dove è ricamato con cura il nome Delta, esalta l’accoglienza e il piacere di restare a bordo per un lungo viaggio. Il comfort a bordo è assicurato dai comodi sedili anteriori e dal divano posteriore, sdoppiabile e scorrevole longitudinalmente per modulare a piacimento abitacolo e bagagliaio. Il pulsante per cambiare alimentazione tra benzina e GPL riporta, come d’uso, il livello del serbatoio del gas. È sistemato in una posizione non troppo visibile vicino al freno di stazionamento ma, poiché lo scopo di una bi-fuel è quello di vaggiare prevalentemente a gas, starebbe meglio sulla plancia.
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Lancia Delta 1.4 T-IET EcoChic
MECCANICA>>> SE IL PUNTO DI PARTENZA È LA BRAVO, IN REALTÀ LA DELTA, PUR MANTENENDO LA CONFIGURAZIONE DELLA SORELLA FIAT
(analogo anche lo schema delle sospensioni con asse posteriore a ruote interconnesse), si avvale di tarature specifiche e di apparati elettronici fra i più sofisticati per il controllo del comportamento su strada, come l’ESP in grado di indurre il guidatore al controsterzo in caso di perdite di aderenza o il sistema antipattinamento che simula l’azione di un differenziale autobloccante. Lo sterzo è dotato di servocomando elettrico, con due possibili varianti di rigidità agendo su un pulsante in plancia. Per quanto riguarda il motore, il quattro
cilindri T-Jet 1.400 16 valvole sovralimentato appartiene alla nuova generazione “downsizing” Fiat che consente, con cubature ridotte, prestazioni comunque di livello e, al tempo stesso, riduzione dei consumi e maggiore rispetto per l’ambiente. La variante destinata alla Lancia bi-fuel mette in campo 120 Cv, per emissioni di CO2 pari a 149 g/km quando si viaggia a benzina e a 134 utilizzando il GPL, mentre la coppia si attesta sul buon valore di 206 Nm a 1.750 giri. L’impianto a gas è montato direttamente in fabbrica e il motore è stato oggetto di interventi alla testa e alle valvole per garantire la massima affidabilità nella nuova configurazione. IN MOVIMENTO>>> È L’ELEVATO COMFORT DI MARCIA LA
CONSUMI DICHIARATI A BENZINA
CONSUMI DICHIARATI A GPL
Consumo Urbano 8,3 l/100 km (12,0 km/l) Consumo Extraurbano 5,2 l/100 km (19,2 km/l) Consumo combinato 6,3 l/100 km (15,8 km/l) Emissione di CO2 149 g/km
Consumo Urbano 10,8 l/100 km (9,2 km/l) Consumo Extraurbano 6,8 l/100 km (14,7 km/l) Consumo combinato 8,3 l/100 km (12,0 km/l) Emissione di CO2 134 g/km
CONSUMI EFFETTIVI A BENZINA
CONSUMI EFFETTIVI A GPL
Consumo Urbano 9,7 l/100 km (10,3 km/l) Consumo Extraurbano 6,1 l/100 km (16,4 km/l) Consumo combinato 7,4 l/100 km (13,5 km/l)
Consumo Urbano 11,9 l/100 km (8,4 km/l) Consumo Extraurbano 7,5 l/100 km (13,3 km/l) Consumo combinato 9,1 l/100 km (10,9 km/l)
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TEST
Lancia Delta 1.4 T-JET EcoChic
ecoCAR
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Lancia Delta 1.4 T-JET EcoChic
QUALITÀ CHE EMERGE CON EVIDENZA QUANDO SI VIAGGIA SU STRADA CON LA DELTA: NON SOLO L’ABBONDANZA DELLO SPAZIO DISPONIBILE PER I PASSEGGERI E LA COMODITÀ DEI SEDILI, MA ANCHE LA TARATURA DELLE SOSPENSIONI
contribuisce in modo determinante all’indifferenza con la quale si affrontano agevolmente perfino i fondi dissestati, mentre la leggerezza dello sterzo, scegliendo la variabile soft del comando, e la buona
manovrabilità del cambio a sei rapporti, rendono la guida particolarmente rilassante anche in città. Semmai, non è sempre facile valutare gli ingombri esterni, prezzo da pagare all’originalità del disegno della carrozzeria. D’altra parte, le tarature morbide s’intonano meno ad andature più
LA TARATURA DELLE SOSPENSIONI CONTRIBUISCE IN MODO DETERMINANTE AL COMFORT RECEPITO A BORDO
Potenza e agilità si fondono nella Delta La Delta ha proprio l’animo della Granturismo, nel senso più proprio del termine. Il piacere è nel viaggio, coccolati in un abitacolo raffinato e confortevole, spinti da un propulsore potente e sempre pronto a dare al guidatore quanto richiede anche, o forse sarebbe meglio dire soprattutto, quando si va a GPL. È un’eleganza raffinata quella della Delta e ciò emerge in ogni momento, sia percorrendo in velocità un’autostrada, sia travolti dal traffico cittadino, oppure se si decide di godersi una “sgambata” fuori città lungo strade piene di curve, un habitat dove si trova pienamente a suo agio. Il comfort, poi, si abbina alla sicurezza. Seduti al volante o in qualsiasi altro sedile, si avverte la sensazione di essere in un’auto in grado di offrire la massima protezione.
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Lancia Delta 1.4 T-JET EcoChic
190 km/h di velocità massima, si accelera da 0 a 100 in meno di 10 secondi e si viaggia in “souplesse”, e in silenzio, a 130 km/h in autostrada. Passando al GPL, inoltre, non si notano differenze apprezzabili nelle prestazioni, sia nell’accelerazione sia nella ripresa. Ed è proprio questo tipo di alimentazione il punto di forza della berlina torinese, poiché permette consistenti risparmi, dovuti al minor prezzo del GPL.
vivaci, quando il rollio del corpo vettura può infastidire e si preferirebbe maggiore prontezza nella risposta dei comandi. Ciò non penalizza però la sicurezza attiva della Delta. L’elettronica vigila e infonde tranquillità a chi siede al volante, efficacemente accompagnata da un motore “giusto” per potenza e capacità di ripresa dai bassi regimi, in grado di sfoderare un po’ di grinta quando serve: si possono superare i
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Lancia Delta 1.4 T-JET EcoChic RILEVAMENTI A BENZINA
RILEVAMENTI A GPL
ACCELERAZIONE
ACCELERAZIONE
Vel. Tempo uscita (sec.)
7.4
(sec.)
213,7
118,6
201,6
0-60 km/h
4.9
100 m
0-60 km/h
5.1
111,5
189,5
0-100 km/h
10.2
200 m
11.8 108,0
0-100 km/h
10.5
104,4
177,4
400 m
17.5 133,0
0-120 km/h
14.4
400 m
18.1 129,0
0-120 km/h
15.6
97,3
165,3
1000 m
31.8 170,0
0-140 km/h
22.8 27.5
1000 m
32.7 164,0
0-140 km/h
24.0 28.5
90,2
153,2
83,1
141,1
RIPRESA IV
FRENATA Tempo Distanza (sec.)
0-160 km/h
Tempo Distanza (sec.)
(sec.)
61,8
104,8
54,7
92,7
(sec.)
47,6
80,6
40,5
68,5
33,4
56,4
26,3
44,3
19,2
32,2
12,1
20,1
Tempo
(m)
1.2
10,2
60-100 km/h
7.6
50-0 km/h
1.2
10,2
60-100 km/h
7.9
100-0 km/h
3.0
39,7
80-120 km/h
8.4
100-0 km/h
3.0
39,7
80-120 km/h
8.6
RIPRESA VI
RIPRESA V
RIPRESA VI
5
Tempo
Tempo
Tempo
Tempo
(sec.)
(sec.)
(sec.)
(sec.)
60-100 km/h
9.4
60-100 km/h
12.9
60-100 km/h
10.1
60-100 km/h
12.9
80-120 km/h
9.7
80-120 km/h
13.9
80-120 km/h
11.4
80-120 km/h
14.1
CONTRO
● ●
133,0 Cv 5.157 g/m COPPIA MAX.
210,2 Nm 3.614 g/m 226,5 Nm 3.703 g/m POTENZA RELATIVA
92,54 Cv/l
2800
3200
3600
4000
4400
4800
5200
5600
6000
97,22 Cv/l
g/m-1
In azzurro i valori a benzina, in verde quelli a GPL TEMPERATURA 12°C ● PRESSIONE ATMOSFERICA 978 mbar RAPPORTI
RAPPORTI DEL CAMBIO
SCHEDA TECNICA
PRO
126,6 Cv 5.224 g/m
8 2400
●
MOTORE ● Tipo 1.4 T-Jet ● 4 cilindri in linea ● 4 valvole per cilindro ● Cilindrata 1.368 cc ● Alesaggio x corsa 72,0 x 84,0 mm ● Rapporto di compressione 9,8:1 ● Potenza massima benzina 88/120 (kW/Cv) a 5.000 giri/min ● Coppia massima benzina 206 (Nm) a 1.750 giri/min ● Potenza massima GPL 88/120 (kW/Cv) a 5.000 giri/min ● Coppia massima GPL 206 (Nm) a 1.750 giri/min ● Alimentazione iniezione Multipoint sequenziale fasata Turbocompressore con intercooler TRASMISSIONE ● Trazione anteriore ● Cambio manuale a 6 rapporti SOSPENSIONI ● Anteriori tipo McPherson ● Posteriori a ruote interconnesse STERZO ● Tipo a pignone e cremagliera con
POTENZA MAX.
129 116,9
50-0 km/h
RIPRESA V
76 68,9
RIPRESA IV
FRENATA
Tempo
(m)
76,0
225,8
125,7
11.4 110,0
0-160 km/h
7.7
132,8
(sec.)
Tempo
(km/h)
Nm 237,9
200 m
100 m
78,0
Vel. Tempo uscita (sec.)
Tempo
(km/h)
RULLATA DI POTENZA Cv 139,9
servosterzo elettrico RAGGIO DI STERZATA ● Tra marciapiedi 5,3 m FRENI ● Anteriori a disco ventilati (284 mm) ● Posteriori a disco (251 mm) DIMENSIONI, PESI, CAPACITÀ ● Lunghezza totale 4.520 mm ● Larghezza totale 1.797 mm ● Altezza totale 1.499 mm ● Passo 2.700 mm ● Capacità bagagliaio (VDA) 380-1.150 litri ● Peso in o.d.m. 1.395 kg (con conducente) ● Capacità serbatoio benzina 57 litri ● Capacità serbatoio GPL 41 litri CONSUMI GPL (BENZINA) ● Urbano 10,8 l/100 km (8,3 l/100 km) ● Extraurbano 6,8 l/100 km (5,2 l/100 km) ● Combinato 8,3 l/100 km (6,3 l/100 km) ● CO2 134 g/km (149 g/km) PRESTAZIONI GPL (BENZINA) ● Velocità massima n.d. (195 km/h) ● Acceleraz. 0-100 km/h n.d. (9.8 s) RUOTE E PNEUMATICI ● Cerchi 7J x 17 pollici ● Pneumatici 225/45 R 17
km/h
limitatore
250
velocità
6
(246,04)
(206,90)
LIMITATORE
170,16
6.112 g/m
200
150 123,02
VELOCITÀ MAX.
84,29
181,7 km/h
100
47,66
50
0
VELOCITÀ MAX.
000 0
1000
2000
3000
4000
6.100 6000
5000
181,5 km/h
7000
-1
g/m
PESI
EMISSIONI DI CO2 Peso a vuoto totale 1.474 kg
60% ant.
A
40 % post.
434,6 kg
296,8 kg
Anteriore DX
Posteriore DX
B
C
D
E
A F
G
Peso a vuoto dichiarato 1.325 kg Consumo combinato 8,3 l/100 km
Estetica appariscente ma elegante ● Grande abitacolo modulabile Materiali pregiati per i rivestimenti ● Comfort di marcia notevole
134 grammi di CO2 per chilometro
Troppo “morbida” in alcune situazioni ● Visibilità non sempre ottimale ● Sterzo talvolta impreciso ●
CRASH TEST
449,6 kg
293 kg
Anteriore SX
Posteriore SX
50
100
200
RIVALI VOLKSWAGEN GOLF>>> La Delta EcoChic è l’unica turbo bi-fuel benzina-GPL della categoria presente sul mercato e, mentre Audi A3 e BMW Serie 1 non offrono nessuna opportunità in questo settore, la Volkswagen mette in campo la Golf 1.600 a doppia alimentazione, meno potente della Lancia ma comunque sempre di tono. La versione top Highline ha un listino che parte da 22.550 euro.
Punti
34 ADULTI
Punti
PREZZI
33
Nell’allestimento Argento, già piuttosto ricco di dotazioni, la Delta EcoChic costa 23.700 euro, che salgono a 26.900 per la più esclusiva Platino.
BAMBINI
Punti
15 CONCLUSIONI
PEDONI
Originale nel design e dall’impostazione non convenzionale per quanto riguarda la tipologia costruttiva, la Delta punta le sue carte migliori sul comfort e sulla qualità degli equipaggiamenti. La soluzione bi-fuel si dimostra interessante anche per un’auto di tono superiore, con vantaggio per i costi di esercizio e senza penalizzare le prestazioni.
L'abitacolo e il vano per le gambe sono rimasti stabili durante l'impatto. I “dummy” hanno mostrato che le ginocchia e le gambe degli occupanti dei sedili anteriori sono stati ben protetti e questo vale anche per persone di corporatura diversa, pure seduti in posti diversi.
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make it your lifestyle
300
TEST
Micro-Vett e500
ecoCAR
80
Micro-Vett e500
“Zero Emission” all’italiana La Cinquecento elettrica e500 realizzata dalla Micro-Vett,
è ormai matura per viaggiare su strada. Non è più un prototipo visto che è venduta sia in Germania sia in Norvegia. In Italia già circola nelle mani di pochi fortunati dirigenti, ma ancora non è ufficialmente in vendita.
EcoCar ha avuto l’opportunità di provarla in anteprima con un breve test per le strade della Capitale Testo Claudio Galiena Foto Igor Gentili
C
he l’Emilia Romagna sia una terra di passione per i motori si è sempre saputo. È lì che sono nati i migliori ingegneri, piloti e costruttori con il pallino per i motori e le corse. Sono stati loro a dare vita ad auto speciali che tutto il mondo ci invidia, e che hanno reso grande la nostra Nazione. E oggi c’è un motivo in più per celebrare questo nostro primato: la e500 dell’azienda imolese MicroVett. È una 500 a tutti gli effetti, ma invece di avere il motore endotermico è dotata di un propulsore elettrico. L’azienda emiliana non è nuova in questo tipo di “trasformazioni” visto che dal 1986 “sforna” vetture a trazione elettrica, ibrida e bimodale. Il know how dell’azienda romagnola è noto a
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Sotto il fregio centrale, tra i classici “baffetti” del frontale, nella e500 della Micro-Vett si cela la presa per la ricarica dalla rete domestica.
TEST
Micro-Vett e500
Un pieno di energia al prezzo di due caffè Facendo una stima piuttosto reale sui costi di ricarica e utilizzo, possiamo ipotizzare una spesa di un euro ogni 100 km, quindi sfruttando tutti i 145 km di autonomia spenderemmo poco meno di un euro e cinquanta, praticamente il prezzo di due caffè al bar con un amico!
tutti, anche grazie ai progetti sviluppati in stretta collaborazione con Fiat, come il Fiorino, il Doblò ed il Ducato, tutti dotati di motori elettrici. Tra le referenze troviamo anche aziende come la Piaggio, per la quale ha realizzato il Porter elettrico, il veicolo commerciale più diffuso in Europa. Ma vediamo ora come “l’auto più amata dagli italiani” si è comportata nella prova. ESTERNI>>> CON IL SUO AZZURRO “CUOR LEGGERO” LA E500 DELLA MICROVETT È UNA FIAT 500 A TUTTI GLI EFFETTI. Il
processo di conversione all’elettrico, infatti, prevede l’acquisto della 500 e la lavorazione meccanica con la sostituzione del motore endotermico con l’elettrico. Ritroviamo quindi le piacevoli linee della 500, che ne hanno decretato il suo successo commerciale. Le uniche differenze sono ecoCAR
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nascoste sotto la scocca. I più attenti potranno notare l’assenza del terminale di scarico e la presenza del pacco batterie che ha preso il posto della ruota di scorta e sporge leggermente dal paraurti posteriore. Il serbatoio del carburante ha mantenuto la sua funzione visto che dal tappo si rifornisce di benzina il bruciatore per riscaldare l’abitacolo. Anche la presa di corrente per la ricarica è stata sapientemente nascosta dietro lo stemma Fiat nel paraurti anteriore. Per cui l’unico modo per riconoscerla è sentire se “sibila” o romba! INTERNI>>> ALL’INTERNO DELLA E500 RITROVIAMO LO STESSO ABITACOLO COSÌ COME È STATO CONCEPITO E REALIZZATO DALLA FIAT.
Gli interni sbarazzini ed eleganti con le plastiche color avorio si apprezzano per il look di tendenza e la funzionalità.
Micro-Vett e500
Guardandoci bene attorno le uniche differenze sono riconducibili al piccolo tasto di accensione del bruciatore per riscaldare l’ambiente, e al pomello del cambio di tipo differente. La e500 è come una vettura automatica ed infatti ha solo la marcia avanti, la retro e il folle, e di conseguenza anche la pedaliera è dotata con il solo acceleratore e freno. Girando la chiave, poi, si scopre che la strumentazione di serie è stata adeguata: ora il computer di bordo segna lo stato di carica della batteria al posto del carburante, mentre il consumo istantaneo in litri per 100 km è sostituito da un visualizzatore del voltaggio della batteria e da un amperometro che misura l’assorbimento istantaneo. Anche l’indicatore della temperatura dell’acqua è sempre lo stesso, ma ora mostra la 83
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TEST
Micro-Vett e500
Autonomia, carica e tempi di ricarica L’autonomia della e500 è di 145 km nel ciclo ECE101. Le batterie agli ioni di litio, come su tutte le vetture elettriche, sono supportate per l’avviamento e gli accessori dalla batteria servizi originale. Il carica batterie da 3 kW è installato direttamente a bordo e consente ricariche in 7 ore dalla presa di casa da 220 V utilizzando tutti i 3 kW disponibili. Il tempo di ricarica infatti si ottiene dividendo i 22 kW della batteria con i 3 kW dell’impianto di casa, ovvero poco più di sette ore. I tempi possono ulteriormente scendere a 30 minuti nel caso in cui si disponga di 80 kW, ma oltre la soglia dei 9 kW si deve utilizzare un carica batterie esterno alla vettura, acquistabile dalla Micro-Vett a parte.
temperatura d’esercizio della batteria raffreddata a liquido. Lo spazio a bordo per i quattro passeggeri, invece, è rimasto invariato, visto che le batterie sono alloggiate in parte sotto al baule posteriore e per il resto nel vano motore. Una scelta intelligente che mantiene inalterato il comfort a bordo della e500. MECCANICA>>> LA E500 DELLA MICROVETT UTILIZZA LA SCOCCA E TUTTI I COMPONENTI DELLA FIAT 500. Al suo
interno, però, il propulsore endotermico ha lasciato il posto a quello elettrico. La MicroVett ha installato in posizione anteriore trasversale un motore asincrono trifase in grado di erogare 30 kW (41 Cv) da 2.850 a 6.000 giri e una coppia massima di 100 Nm da 0 a 2.850 giri. Il tutto è alimentato da un pacco batterie di 170 kg agli ioni di litio con
Qui sopra il motore elettrico della Micro-Vett e500, che appare completamente schermato, è posto sotto al cofano anteriore, al posto dell’originale endotermico. A lato, sopra il pulsante per l’accensione del riscaldatore autonomo a gasolio a fianco all’interruttore dell’alzacristalli originale. Sotto, la presa della corrente per la ricarica dalla rete domestica tramite un cavo dedicato, è celata sotto il fregio anteriore che si sfila svitandolo dalla sede.
ecoCAR
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tensione di 220 Volt e 22 kWh d’energia. Le prestazioni garantite dal costruttore sono: una velocità massima di 115 km/h e una autonomia di 145 km nel ciclo ECE101. Il cambio è a presa diretta con la marcia avanti, la retromarcia e il folle. Sterzo e sospensioni sono gli stessi della Fiat 500, mentre l’impianto frenante di serie ora è dotato di un sistema di recupero dell’energia. Il peso della e500 è cresciuto di circa 150 kg rispetto alle 500 “made in Fiat”, proprio a causa delle batterie, e ora si attesta a 1.150 kg. IN MOVIMENTO>>> L’ESTETICA E GLI INTERNI INVARIATI DELLA E500 BY MICROVETT NON FANNO ALTRO CHE AUMENTARE LA NOSTRA CURIOSITÀ! La Fiat 500 infatti è
ormai una vecchia conoscenza e, dunque, non vediamo l’ora di provare su strada
Parliamo di costi Al giorno d’oggi il costo di una batteria agli ioni di litio come quella della e500 è di circa 500 euro/kW. Facendo un rapido conto, quindi, il prezzo d’acquisto per la “nostra” batteria da 22 kW dovrebbe aggirarsi intorno agli 11.000 euro.
questa versione ad emissioni zero. STABILITÀ>>> AL VOLANTE DELLA E500 RITROVIAMO LE STESSE PIACEVOLI SENSAZIONI DELLA 500 ORIGINALE, CHE SI DISTINGUE PER UNA DINAMICA BRILLANTE E VAGAMENTE SPORTIVA. La diversa
distribuzione dei pesi sembra non stravolgere il carattere della e500, che si dimostra comunque agile e ben bilanciata. Lo sterzo ha una risposta diretta e progressiva e la tenuta in curva è elevata. La versione provata non era dotata del
controllo di stabilità, l’ESP, ma non ne abbiamo sentito la mancanza. Eventualmente comunque, trattandosi di una Fiat 500 riconvertita all’elettrico, è solo un’opzione da ordinare al momento dell’acquisto. FRENATA>>> ANCHE I FRENI SI SONO DIMOSTRATI ALL’ALTEZZA DELLA SITUAZIONE. Lo schema è lo stesso della Fiat
500, dischi davanti e tamburi dietro. La risposta al pedale è lineare e progressiva e se non ci avessero informato del nuovo 85
make it your lifestyle
Per comprare la e500 bisogna poi aggiungere il costo della Fiat 500 sulla quale effettuare la conversione, più il motore elettrico e tutti gli accessori necessari per la gestione elettronica. È facile quindi ipotizzare un prezzo d’acquisto (non dichiarato ufficialmente) per la e500 compreso tra i 35 e i 40.000 euro. Essendo una tecnologia sempre in continua crescita, queste cifre sono provvisorie, visto che ogni sei mesi vengono presentate nuove proposte e progetti. Basterebbe comunque portare la produzione di motori e batterie a livelli industriali per abbattere in maniera consistente i costi. La strada è aperta, aspettiamo fiduciosi nel progresso. Intanto non possiamo esimerci dal fare un grande applauso alla Micro-Vett, che da oltre 25 anni si batte per un futuro migliore e sicuramente possibile.
TEST
Micro-Vett e500
dispositivo elettrico per il recupero dell’energia in frenata, non ce ne saremmo neanche accorti! PRESTAZIONI>>> SI GUIDA COME UNA VETTURA AUTOMATICA, MA È ELETTRICA.
Sulla e500 il comfort è il protagonista indiscusso. Girando la chiave di accensione, bisogna premere sul freno e poi inserire la marcia che viene visualizzata sul display della strumentazione. Come sempre con le vetture elettriche non succede nulla, ma
SULLA MICRO-VETT E500 IL COMFORT È IL PROTAGONISTA INDISCUSSO. SI GUIDA COME UNA VETTURA AUTOMATICA, MA È ELETTRICA. GIRANDO LA CHIAVE DI ACCENSIONE, BISOGNA PREMERE SUL FRENO E POI INSERIRE LA MARCIA AVANTI CHE VIENE VISUALIZZATA SUL DISPLAY DELLA STRUMENTAZIONE
ecoCAR
86
ormai sappiamo che basta accelerare per mettersi in movimento. Nei primi metri il silenzio domina nell’abitacolo e la e500 si trasforma in una vettura quasi magica. Il motore è silenzioso e, a parte un leggero sibilo, non si avverte nulla. La risposta all’azione sul pedale è reattiva e consistente, tanto da sembrare di disporre più dei 43 Cv dichiarati. Con una leggera pressione la e500 si muove agevolmente e in modo abbastanza rapido. Al contrario, quando si richiede maggiore potenza, si rimane inizialmente un po’ delusi, ma solo perché inizialmente la riposta è davvero appagante. Nell’accelerazione fino ai 50 km/h la 500 elettrica è piuttosto scattante, anche più della 1.2 a benzina, rispetto alla quale dispone di minore potenza ma di uguale coppia motrice. Superata questa soglia, le performance si attestano su un valore soddisfacente, ma non proprio brioso. Inoltre al crescere della velocità si riscontra,
Micro-Vett e500 EMISSIONI DI CO2
SCHEDA TECNICA MOTORE ● Tipo Elettrico Asincrono trifase ● Potenza massima 30/43 (kW/Cv) da 2.850 a 6.000 giri/min ● Coppia massima 100 (Nm) da 0 a 2.850 giri/min ● Controllo inverter IGBT BATTERIE ● Tipo ai polimeri di litio ● Capacità 22 kWh ● Tensione 220 Volts TRASMISSIONE ● Trazione anteriore ● Cambio a presa diretta SOSPENSIONI ● Anteriori McPherson ● Posteriori a ruote interconnesse STERZO ● Tipo con servosterzo elettrico
PRO
CONTRO
RAGGIO DI STERZATA ● Tra marciapiedi 4,6 m FRENI ● Anteriori a disco (257 mm) ● Posteriori a tamburo (180 mm) DIMENSIONI, PESI, CAPACITÀ ● Lunghezza totale 3.546 mm ● Larghezza totale 1.627 mm ● Altezza totale 1.490 mm ● Passo 2.300 mm ● Capacità bagagliaio (VDA) 185 litri ● Peso in o.d.m. 1.150 kg PRESTAZIONI ● Velocità massima 115 km/h ● Accelerazione 0-100 km/h n.d. AUTONOMIA ● Ciclo ECE101 145 km PNEUMATICI ● Pneumatici 185/55 R15
A
B
C
D
E
A F
G
Peso a vuoto dichiarato 1.080 kg
0 grammi di CO
2
50
100
per chilometro
200
300
Esclusiva e unica ● Funzionamento regolare ● Prototipo avanzato, praticamente una vettura di serie ● Autonomia adeguata all’uso
●
● È allineata alla concorrenza nel prezzo, ma ancora cara, come tutte le elettriche ● Prestazioni adeguate in città, un po’ meno fuori porta
RIVALI
CRASH TEST
Mitsubishi iMiEV>>> In realtà la e500 non ha delle rivali dirette perché non è prodotta in serie. L’unica, la prima ad essere venduta nel nostro Paese a fine anno sarà la Mitsubishi iMiEV, ma per la piccola giapponese che aprirà la strada alle “sorelle” Citroën C-Zero e Peugeot iOn con le quali condivide la meccanica, non è stata ancora definita la modalità di vendita.
Punti
35 ADULTI
PREZZI Punti
Trattandosi di una vettura prototipo il prezzo non è stato comunicato, anche se è ipotizzabile un listino tra i 35-40.000 euro. Sicuramente cara, ma allineata alle altre elettriche in arrivo.
28 BAMBINI
Punti
CONCLUSIONI
14
Il solo fatto che sia italiana al 100% è un motivo di vanto e una spinta all’acquisto. Ma non c’è solo questo: la e500 è una vettura matura, affidabile ed efficiente. La dinamica è quella della Fiat 500, il motore elettrico by Micro-Vett fa il resto. Ottima nell’utilizzo urbano, un po’ carente in prestazioni nell’extraurbano. La e500 è comunque una realtà valida, interessante e immediatamente disponibile nell’ambito delle vetture a zero emissioni.
PEDONI
La piccola Fiat 500 si è meritata ben cinque stelle dall’EuroNCap. E si può supporre che lo stesso valga per la Micro-Vett e500 che deriva appunto da questo modello. Nella 500 originale l’abitacolo è rimasto stabile durante il crash, proteggendo bene gli occupanti.
nell’assoluto silenzio, un leggero sibilo del motore accompagnato da un rumore di trasmissione facilmente eliminabile anche solo accendendo lo stereo. DOTAZIONI>>> USCENDO DIRETTAMENTE DALLA CATENA DI MONTAGGIO DELLA FIAT, LA E500 PUÒ ESSERE EQUIPAGGIATA CON TUTTI GLI OPTIONAL E ACCESSORI ORIGINALI. Per motivi legati alla
predisposizione della meccanica, il modello base su cui interviene la Micro-Vett è la 1.3 Multijet. L’allestimento preferito si può scegliere direttamente dal listino Fiat. La e500 che abbiamo provato era dotata di cerchi in lega, colore azzurro “cuor leggero”, e interni con la plancia color avorio. Il volante era in pelle, mentre il pomello del cambio è stato modificato direttamente dall’azienda romagnola. Le dotazioni di serie prevedono naturalmente anche il climatizzatore, il servosterzo, l’ABS e il sistema di riscaldamento autonomo. 87
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EVOLUZIONE DELLA SPECIE
Mini forza 5 Dalla primavera 2010 tutti i modelli della gamma Mini saranno equipaggiati con motori omologati Euro5: maxi divertimento, mini consumi di Marco Valerio Condorelli
rande innovazione in casa Mini con l’evoluzione dei motori su ogni modello: tutti i propulsori della Casa bavarese soddisfano, infatti, gli standard sulle emissioni Euro5 in Europa e ULEV negli Stati Uniti. Mini
G
con questa mossa riesce a coniugare perfettamente l’apprezzata qualità dei suoi modelli con una rinnovata attenzione nei confronti dell’ambiente. Per ottenere questi nuovi significativi miglioramenti, Mini propone delle modifiche mirate di tutti i motori che ora adottano la distribuzione completamente variabile, a tutto vantaggio dei consumi e delle emissioni. La gamma Mini, come detto, si rinnova in toto; tuttavia la punta di diamante per quanto riguarda la sportività resta la Cooper S. La distribuzione
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variabile si basa sul sistema Valvetronic di Casa BMW che controlla il carico senza l’impiego della farfalla e ottimizza sia la risposta del motore sia i consumi in generale. Tutto questo è possibile grazie alla regolazione praticamente istantanea del tempo di alzata e di apertura delle valvole di aspirazione, in base alle richieste del guidatore. La potenza è di 184 Cv erogati a 5.500 giri e la coppia massima è pari a 240 Nm, disponibili già a soli 1.600 giri; il valore
di coppia massima può anche raggiungere quota 260 Nm grazie alla funzione Overboost, attivabile per pochi secondi nel caso occorra un’ulteriore spinta. Le prestazioni sono davvero esaltanti, con un’accelerazione da 0 a 100 km/h coperta in 7.0 secondi, e una
Mini
Mini Coutryclub. In atto l’ampliamento della gamma per Mini: sta arrivando la Countryman. Primo Sport Activity Vehicle della Casa di Monaco, costituisce di fatto il quarto modello dopo le Cooper S, Cooper e One. Per la prima volta troviamo le quattro porte a tutto vantaggio dell’accessibilità e dell’abitabilità interna. Grazie alla posizione di guida rialzata, il comfort generale è superiore, senza però pregiudicare il comportamento dinamico e divertente proprio di tutte le Mini. La linea pur senza discostarsi dagli stilemi cari del marchio, appare rinnovata e più moderna, con sbalzi corti e una linea del padiglione alta. I punti di forza della nuova Countryman sono indubbiamente lo stile del design e la grande possibilità di personalizzazione; assoluta novità è la possibilità di equipaggiare la vettura con il sistema ALL4 per la trazione integrale, che assicura una motricità superiore in ogni possibile condizione climatica e del terreno. Al momento del lancio la Mini Countryman verrà proposta con cinque differenti motorizzazioni, tre a benzina e due diesel, naturalmente tutte omologate Euro5. Le potenze saranno comprese tra i 90 Cv della One D e i 184 Cv della Cooper S. Rimane in ogni caso l’attenzione all’ambiente, con l’impiego delle più diverse tecnologie: come per tutte le più recenti Mini, anche la Countryclub è dotata del sistema di gestione variabile delle valvole che assicura prestazioni superiori e consumi contenuti. A questo si affiancano il sistema per il recupero dell’energia frenante, l’indicatore di cambiata e il sistema Auto Start e Stop.
LA DISTRIBUZIONE VARIABILE DELLE VALVOLE SI BASA SUL SISTEMA VALVETRONIC, GIÀ IMPIEGATO SU ALTRI MODELLI DEL GRUPPO BMW, E OTTIMIZZA RISPOSTA E CONSUMI velocità massima pari a 228 km/h; a tutto questo si affiancano i dati di consumo ed
emissioni, con un ottimo 5.8 l/100 km e appena 136 g/km di CO2. Per quanto riguarda la Mini Cooper si registra un aumento di potenza del suo 1.6 aspirato, che ora raggiunge quota 122 Cv a 6.000 giri e offre una coppia massima di 160 Nm a 4.250 giri: l’accelerazione da 0 a 100 km/h avviene in 9.1 secondi e la velocità di punta è di 203 km/h. Queste prestazioni non penalizzano i consumi che, al contrario, migliorano rispetto al modello precedente: nel ciclo combinato bastano 5.1 litri ogni 100 km e le
Nella foto sopra a sinistra, una vista del nuovo propulsore Euro5 che va a equipaggiare la gamma 2010 della Mini, che si arricchisce anche dell’inedito modello CountryClub quattro porte (foto in alto).
emissioni sono pari a 127 g/km di CO2.
Anche la piccola One ora beneficia del generale rinnovamento e viene proposta in due versioni: una da 98 Cv e un’altra da 75 Cv; in entrambi i casi i consumi e le emissioni sono decisamente minime. Novità assoluta nell’offerta legata alla nuova gamma, è la versione Minimalism della One: ancora più parsimoniosa nei
consumi grazie al cambio manuale a sei marce e ai miglioramenti aerodinamici, offre valori da primato per la categoria con i suoi 5,1 litri per 100 km nel ciclo combinato e un valore di 119 g/km per quanto concerne le emissioni di CO2. Per i modelli della nuova gamma resta grande la possibilità di personalizzazione, grazie
alla vasta gamma di equipaggiamenti e alla ricca lista di accessori opzionali. 89
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L’altra faccia dello Stivale BMW in cerca delle eccellenze sostenibili della Penisola in un eco tour itinerante che mostra il volto green del “made in Italy” di Manuela Valle
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tappe da nord a sud della Penisola, 4.600 km e due settimane per mostrare lo Stivale da un insolito punto di vista, cancellare la facciata di una Nazione perennemente in guerra con i continui “sforamenti” delle centraline antipolveri ed evidenziare un aspetto quasi sconosciuto del “made in Italy”: l’impegno nella salvaguardia dell’ambiente.
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La gamma elettrica di Renault
La questione della ricarica. Disponibilità, costo e tempi di ricarica sono fattori fondamentali per il successo dei veicoli elettrici. La Renault sta lavorando in contemporanea su tre diverse modalità ISTANTANEA
CLASSICA
RAPIDA
Tramite una presa di corrente standard da 220 V, che consente di ricaricare la batteria in 68 ore, a casa o in ufficio. Questo tipo di ricarica può essere facilmente utilizzato dai clienti quando l'automobile è ferma nelle ore notturne.
Con una presa da 400 V, collegandosi ad una stazione di maggiore potenza, in fase di sviluppo, che consente di ricaricare la batteria nell'arco di 20 minuti. Tali colonnine saranno istallate in quartieri residenziali, uffici o centri commerciali.
TWIZY Z.E. CONCEPT Una city-car a 2 posti compatta, agile e pratica, che risponde perfettamente alle esigenze del traffico cittadino. La capacità di accelerazione nel traffico urbano è compatibile con quella di un veicolo a due ruote. Inoltre, grazie alla carrozzeria avvolgente, garantisce un'elevata sicurezza ai passeggeri. Le sue batterie, disposte sotto i 2 sedili, sono del tipo agli ioni di litio, e garantiscono un'autonomia di 100 km. La ricarica si esegue tramite cavo avvolgibile situato sotto il logo Renault del frontale, che, collegato a una presa domestica da 220 V, consente di caricare completamente le batterie in 3 ore e mezza.
Grazie all'esclusivo sistema "QuickDrop" di sostituzione rapida delle batterie. Il principio è semplice: si estrae la batteria scarica sostituendola con un’altra completamente ricaricata. Tale operazione richiede circa 3 minuti, come il tempo per un pieno di carburante, ed è anche più pulita e comoda per il guidatore che non deve uscire dall'auto. Il punto di sostituzione, a cui Renault-Nissan in collaborazione con la società Better Place stanno lavorando da 2 anni, sarà infatti simile a un autolavaggio. Il conducente entra con l'auto in un tunnel, si ferma in un punto preciso e i 2 robot di sostituzione disposti su un nastro trasportatore automatico procederanno alla sostituzione. La batteria smontata verrà poi trasportata dal nastro in una zona di stoccaggio, dove sarà ricaricata in attesa del prossimo utilizzo.
LA PRODUZIONE DI MASSA SARÀ RESA POSSIBILE GRAZIE ALLA COLLABORAZIONE CON I VARI GOVERNI, PER LO SVILUPPO DELLE INFRASTRUTTURE DI RICARICA
ZOE Z.E. CONCEPT Modello familiare e compatto che arriverà a metà 2012. Garantirà la massima versatilità di utilizzo per i percorsi quotidiani, nelle grandi città e su percorsi extra-urbani. Il propulsore elettrico da 70 kW fa sì che la vettura si muova agilmente e con la massima silenziosità nel traffico delle città. Il design è accattivante, in particolare viene esaltato il benessere all'interno dell'auto, considerato uno spazio privilegiato e personalizzabile. La produzione di massa sarà resa possibile dall'Alleanza Renault-Nissan che, grazie alla collaborazione con i vari Governi, lavora parallelamente allo sviluppo delle infrastrutture di ricarica che saranno rese disponibili all'arrivo sul mercato di questi modelli. 91
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L’altra faccia dello Stivale BMW in cerca delle eccellenze sostenibili della Penisola in un eco tour itinerante che mostra il volto green del “made in Italy” di Emanuela Valle
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tappe da nord a sud della Penisola, 4.600 km e due settimane per mostrare lo Stivale da un insolito punto di vista, cancellare la facciata di una Nazione perennemente in guerra con i continui “sforamenti” delle centraline antipolveri ed evidenziare un aspetto quasi sconosciuto del “made in Italy”: l’impegno nella salvaguardia dell’ambiente.
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Con questo obiettivo e il patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole, del Ministero dell’Ambiente e della Regione Lazio, una flotta di BMW con tecnologia EffycientDynamics ha acceso i motori a Milano per affrontare un viaggio itinerante fino a Catania. La Casa automobilistica,
“madrina” del tour ecologico, così raddoppia e, dopo l’esperienza del 2008 in nord Europa tra Venezia e Capo Nord, decide di ripetere l’iniziativa anche nel Belpaese a suggello del quinto
riconoscimento consecutivo come leader nel Dow Jones Sustainability Index, indice che misura la sostenibilità del business delle aziende di tutto il mondo. Dalla raccolta differenziata alle numerose esperienze di mobilità alternativa, dalle ampie distese dei parchi eolici e fotovoltaici fino ai centri di eccellenza per la produzione di carburanti bio, il tour ha raggiunto oltre 20 tra siti sostenibili e centri di interesse scientifico e tecnologico “toccando” ben 11 regioni (Lombardia, Trentino Alto Adige,
Nelle foto alcuni momenti del viaggio attraverso le realtà “green” del nostro “made in Italy”. In particolare, in apertura l’impianto fotovoltaico di Montalto di Castro, attualmente uno dei più grandi al mondo. Qui a lato un impianto fotovoltaico lungo l’autostrada tra Bolzano e Venezia. In basso a sinistra l’impianto solare dello stadio di Verona. Nelle pagine successive, assieme ad alcuni momenti del tour, l’eolico in Sardegna.
GREEN ECONOMY
Veneto, Piemonte, Liguria, Toscana, Umbria, Sardegna, Lazio, Campania e Sicilia) e mostrando come, anche nel Belpaese, non manchino le risorse e la volontà di fare qualcosa per l’ambiente.
In viaggio con Ecocar Sesta tappa del tour per EcoCar alla quale abbiamo partecipato “macinando” 720 km in due giorni tra Umbria, Lazio e Campania. Primo step dell’equipaggio nel cuore di Perugia. All’ombra del Grifone abbiamo saggiato le caratteristiche del fiammante
EfficientDynamics, quando i risultati parlano chiaro. Un “pacchetto” tecnologico all’avanguardia che riduce fino al 20% consumi e sostanze inquinanti senza intaccare comfort, prestazioni e sicurezza delle automobili. A garantire il successo del viaggio in termini di sostenibilità ecco i numeri: la flotta di auto BMW EfficientDynamics ha permesso di percorrere i 4.600 km complessivi tra Milano e Catania con il 17% di carburante e di CO2 in meno rispetto a una flotta analoga di soli quattro anni fa non dotata di tali tecnologie. Ma in cosa consiste EfficientDynamics? Lanciata nel 2000, questa strategia di sviluppo, per cui BMW ha investito circa 1,2 miliardi di euro, prevede una serie di innovazioni sull’intera gamma BMW, che hanno l’obiettivo di ridurre del 15-20% consumi e sostanze inquinanti dei veicoli e, senza inficiare comfort, prestazioni e sicurezza, aumentarne addirittura la potenza. I risultati sono raggiunti attraverso interventi mirati a migliorare l’efficienza dei motori a benzina e diesel, ad alleggerire le vetture e ad affinare l’aerodinamicità delle automobili. Buona parte dei meriti di questo “pacchetto” tecnologico all’avanguardia va, inoltre, al sofisticato sistema di gestione di energia con caratteristiche come la funzione Start/Stop e il recupero dell’energia frenante. I dati parlano chiaro: grazie alla progressiva introduzione delle migliorie studiate dal Gruppo, con un consumo medio di 5,9 litri di gasolio o di 6,6 litri di benzina per 100 chilometri e una media di emissioni di CO2 di 158 g/km delle Mini e BMW, la Casa ha ridotto le emissioni di CO2 della sua flotta di veicoli nuovi nei 15 Paesi dell’UE di quasi il 27%, superando l’impegno volontario dell’ACEA (Associazione europea costruttori automobilistici). Risultati incoraggianti che nel 2008 hanno fatto registrare una riduzione delle emissioni di CO2 rispetto al 2006 di circa 373.000 tonnellate e un risparmio di 150 milioni di litri di carburante che, se fossero trasformati in elettricità, sarebbero sufficienti ad assicurare l’approvvigionamento elettrico per un anno a circa 780.000 persone.
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Minimetrò, destinato a diventare, dopo le celebri scale mobili, il futuro tratto distintivo dei progetti di mobilità sostenibile della città. L’innovativo sistema di trasporto automatico su rotaia, con trazione a fune e senza bisogno di conducente, si estende tra centro e periferia ovest della città su un tratto di circa 4 km per un totale di sette fermate.
Progettato dall’architetto Jean Nouvel, oltre ad essere funzionale e sostenibile, si inserisce ad arte nel paesaggio, trasformandosi in un’ennesima attrattiva turistica per la città. Dopo aver toccato con mano i progetti della mobilità sostenibile del capoluogo umbro, il passo successivo del viaggio ci ha portati nel più grande impianto fotovoltaico d’Italia. Con una potenza di 24 MW e un investimento in project financing di 120 milioni di euro, l’impianto di Montalto di Castro (VT), opera di SunRay Renewable Energy, può già sopperire alle necessità
Summa
Soprattutto sicura ed ecologica La scocca portante della Summa è un telaio in acciaio inossidabile. La scelta è dovuta all’elevata resistenza alla corrosione che offre questo materiale senza alcuna protezione superficiale. Un doppio vantaggio, sia dal punto di vista del costo industriale certamente più contenuto, sia da quello ambientale perché non necessita di alcuna verniciatura
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AUTODOMANI
Summa: l’auto di domani…. oggi ! Quattroruote propone un’auto davvero innovativa e ricca di soluzioni interessanti. Per ora è solo un progetto, ma la Summa potrebbe essere un ottimo punto di partenza per un futuro sempre più tecnologico e indirizzato verso il risparmio di Marco Valerio Condorelli
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ll’inizio il progetto Summa era nato quasi come una sfida alle Case automobilistiche affinché si esponessero maggiormente all’innovazione delle autovetture di serie, ma poi si è rivelata una fucina di idee. La vettura è in pratica un concentrato di idee e di soluzioni
inedite ma comunque praticabili e facilmente riproponibili sulle normali automobili grazie anche alla collaborazione di aziende specializzate. Lunga meno di quattro metri, la Summa può contare su una carrozzeria realizzata in materiale plastico che allo stesso tempo offre un notevole risparmio di peso e un’ottima resistenza strutturale in caso di urto; al di sotto del rivestimento troviamo un telaio idroformato spaceframe in acciaio inossidabile. I fari sono realizzati in policarbonato, così come i finestrini e il lunotto posteriore, a tutto vantaggio del peso e dei costi di gestione: infatti, oltre ad essere più leggero del 30% circa, il policarbonato è resistente ai graffi e in caso di sostituzione ha costi nettamente inferiori rispetto alle vetrature attualmente adottate sulle normali vetture. Il comparto freni è invece di concezione nuova e per certi versi rivoluzionario. Sviluppato in collaborazione con l’azienda italiana Tarox, è costituito da una parte fissa e una rotante; la prima è formata da un carter esterno e da più dischi a questo vincolati ma comunque liberi di ruotare intorno al proprio asse, mentre la parte rotante è costituita da una serie di dischi in ghisa con delle scanalature a spirale. Azionando i
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Soprattutto sicura ed ecologica La scocca portante della Summa è un telaio in acciaio inossidabile. La scelta è dovuta all’elevata resistenza alla corrosione che offre questo materiale senza alcuna protezione superficiale. Un doppio vantaggio, sia dal punto di vista del costo industriale certamente più contenuto, sia da quello ambientale perché non necessita di alcuna verniciatura
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freni, i pistoncini vanno a premere contro il primo disco fisso, causando l’avvicinamento di tutti quanti i dischi e generando quindi una potente azione frenante. Anche gli interni della Summa hanno beneficiato degli interventi di grandi aziende come Sparco, Nardi e Gruppo Maip; i rivestimenti sono in uno speciale materiale che, sottoposto ai raggi del sole, riesce a ridurre di oltre 10 °C il calore emesso all’interno della vettura. Questo valore risulta
molto importante per tanti motivi: diminuendo la temperatura interna migliora il comfort, c’è una minore necessità di utilizzo dell’impianto di climatizzazione ed è possibile avere un elevato risparmio energetico. I sedili, firmati Sparco, sono realizzati partendo da un’innovativa struttura in materiali plastici che coniuga una maggiore resistenza agli urti con una grande leggerezza. Il volante, realizzato dalla Nardi, e il quadro strumenti si muovono solidamente in modo da assicurare al guidatore un’ottima visibilità di tutta la strumentazione. Ultima chicca è la chiave che permette all’auto una connettività dati ad alta velocità per usufruire di servizi come applicazioni Internet, servizi di bordo e manutenzione remota dell’auto.
ULTIMA CHICCA È LA CHIAVE CHE PERMETTE ALL’AUTO UNA CONNETTIVITÀ DATI AD ALTA VELOCITÀ PER APPLICAZIONI INTERNET, SERVIZI DI BORDO E MANUTENZIONE REMOTA DELL’AUTO
20mila euro possono bastare per la tecnologica Summa La Summa, come suggerisce il nome, è un vero e proprio concentrato di tecnologie e di soluzioni innovative: tutto questo condensato di leggerezza, idee più o meno rivoluzionarie e ricche dotazioni è pensato però per venire incontro agli automobilisti e, proprio per questo, l’ipotetico prezzo finale della vettura si aggira sui 20mila euro. L’idea è stata lanciata, e con essa la possibilità di impiegare le varie soluzioni in molteplici applicazioni nelle vetture di tutti i giorni. La speranza è quella che la Summa non rimanga un semplice esercizio di stile, ma possa fungere da fonte di ispirazione per un generale miglioramento dell’automobile di domani.
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NUCLEARE? NI... GRAZIE! GREEN HIGHWAY OBIETTIVO KYOTO PIÙ VICINO CASE PASSIVE
CARMINA CAMPUS JAMES FRANCIS CAMERON NAVIGARE CON L’ELETTRICO TESSUTI BIO EOLICO “FAI DA TE”
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NUCLEARE? NI... GRAZIE! La scelta emotiva conseguente all’incidente della vetusta centrale atomica dell’ex Unione Sovietica di Chernobyl, è in fase di revisione, alla luce delle nuove e più pressanti richieste di energia e per ottenere un vantaggio nel contenimento del biossido di carbonio (CO2)
L’
di Carlo Sidoli
auto elettrica al 100%, oggi come oggi, ha solo due fonti per approvvigionarsi: la rete elettrica per caricare le batterie, oppure l’idrogeno per produrre energia elettrica a bordo tramite le “fuel cell”. Il primo caso (detto “plug in”, vale a dire “alla spina”) è quello più prossimo all’attualità perché la disponibilità di distributori di idrogeno è, per ora, minimale e costosa. I problemi connessi alla disponibilità di attingere dalla rete elettrica riportano, ovviamente, alle considerazioni sul sistema produttivo della stessa. Vale la pena riflettere sul fatto che l’Italia difatti è un Paese che attualmente “funziona” ad energia nucleare perché il 20% circa della corrente che utilizziamo è prodotta da centrali atomiche, molto vicine ai nostri confini. Quindi il referendum dell’87 non ci ha liberato, né può liberarci dai “pericoli” del nucleare (che sono due: ipotetiche emanazioni conseguenti a guasti “tipo Chernobyl”, ed effettiva produzione di scorie radioattive). Esso li ha solo allontanati in modo insignificante dal suolo patrio, danneggiandoci però in modo determinante sul piano decisionale perché non siamo più nella “stanza dei bottoni” e quindi dobbiamo sottostare all’arma del ricatto energetico, che già subiamo (tutti abbiamo avuto modo di accorgercene) dai Paesi produttori di petrolio e metano. Produrre, come fa l’Italia, il 50% circa dell’energia tramite centrali termiche ci costa e ci costerà moltissimo sul piano della
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riduzione delle emissioni atmosferiche inquinanti: oltre 200 euro all’anno per abitante, contro i 3 euro/anno della Germania (che va di nucleare al 33 %, come la media europea) e contro i 2 euro/anno circa della Francia, che con la sua sessantina di reattori va di nucleare all’80% circa. Questo, se vogliamo rispettare il protocollo di Kyoto in tema di contenimento del biossido di carbonio, prodotto in enormi quantità dalle centrali termoelettriche. In definitiva, proprio per non addentrarci troppo nello specifico tecnico, basti dire che, oggi come oggi, 8 centrali nucleari “tipo Caorso” lavorano esclusivamente per l’Italia qui vicino, a due passi da casa nostra; nel frattempo paghiamo l’energia elettrica il 60% in più del costo medio europeo e il doppio della Francia, dove i Comuni che hanno sul proprio territorio una centrale nucleare godono di alcuni importanti vantaggi di tipo economico e paesaggistico. Credo che sia facilmente negoziabile ed ottenibile, ad esempio, la fornitura elettrica gratuita, il teleriscaldamento e l’acqua calda sanitaria gratuita. Attorno alla
centrale sorgerebbe un autentico parco naturale di rispetto ambientale. Le attività di manutenzione e controllo del territorio darebbero lavoro a molte persone. Nella ex Germania Orientale i siti vicino alle centrali hanno dei parchi-gioco ben frequentati anche nella stagione più fredda e rappresentano la parte più moderna del territorio. Paradossalmente la centrale nucleare è il luogo più controllato riguardo allo stato di salute dell’aria e più tecnologicamente avanzato del Paese. Quando avvenne in Unione Sovietica il “fattaccio di Chernobyl” se ne accorsero in Svezia, proprio vicino alle loro centrali nucleari, perché lì i controlli erano sempre all’erta. Fare i “denuclearizzati” è una scelta rispettabile a patto di illustrare le cose obiettivamente,
Quota nucleare indispensabile Per il ministro Scajola l’atomo è necessario “per garantire la sicurezza energetica, ridurre i costi per i cittadini, e per combattere il cambiamento climatico”. “Il nucleare - ha aggiunto - è tra le fonti più sicure per i cittadini e per l'ambiente. Perfino Obama ha detto che è il pilastro dell'economia verde”.
Alcune delle centrali atomiche in piena attività sul nostro pianeta. Nella foto grande, nella pagina a lato un vista dal satellite di un sito cinese. Qui sopra, e a destra, centrali presenti sul territorio europeo.
e lo stesso fanno gli USA I PANNELLI FOTOVOLTAICI POSSONO ESSERE UTILI COME INTEGRATIVO NELLA PRODUZIONE DI ENERGIA dell’amato Presidente ambientalista Obama. Perché non MA NON SONO UNA FONTE ENERGETICA PRIMARIA
sapendo le spese collegate e cosa si addossa sulle spalle dei cittadini, magari i più poveri e i senza lavoro. Non desta meraviglia che per l’allocazione in Normandia (Francia) di una nuova centrale nucleare, tre Comuni abbiano concorso per aggiudicarsela. Ma c’è di più. Buona parte del territorio italiano, ammesso e non concesso che qualche centinaio di km dalle centrali voglia dire qualcosa, è ora nell’area critica del nucleare croato ed albanese sorto o sorgente per alimentare l’Italia. Proprio un bel risultato, per chi nel NordEst o sulle coste adriatiche ha votato contro le nostre quattro centrali, funzionanti (come Caorso) o in costruzione. Per tornare all’auto elettrica alcuni sognano ad occhi aperti e, purtroppo anche a bocca aperta, pensando che
basterebbero dei pannelli fotovoltaici per farla funzionare. Ciò non è vero: i pannelli
possono essere utili come integrativo, non come fonte energetica primaria. Sarebbero comunque vetture piene di batterie e qui c’è veramente da sorridere, soggette alle bizze del clima. Vi immaginate un traffico che, in caso di cattivo tempo dopo poco si paralizza? Viaggerebbero solo le cisterne piene di idrocarburi (come oggi) col loro carico veramente inquinante puzzolente e pericoloso, dirette ai tradizionali serbatoi. Una delle più recenti affermazioni degli antinuclearisti è che il nucleare sarebbe stato abbandonato, e a dimostrazione di ciò dichiarano che recentemente non sono sorte centrali nuove. Peccato che la Francia, al contrario, ne abbia messe in cantiere almeno un paio 101
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dire la verità e cioè che chi le ha produce tanta elettricità da averne in esubero e ne crea di nuove solo quando gli servono, per sostituire quelle più vecchie e meno moderne? Perché parlare di esaurimento dell’uranio ignorando che esistono reattori autofertilizzanti? Perché preconizzare un futuro devastato dalle centrali quando ci sono 5.000 bombe atomiche stivate dappertutto? Perché lamentarsi delle imprese che emigrano dove l’energia costa meno? Molto meno! Meditiamo gente, e per farlo meglio proviamo a passeggiare sotto una diga piena d’acqua per sentirsi ben sicuri, memoria del Vajont permettendo; per coerenza avremmo dovuto svuotare tutti i bacini. Beninteso, dopo regolare referendum perché in questo caso, come in quello dell’87, è la maggioranza che deve decidere, mica gli esperti del settore...
ecomobilità
GREEN HIGHWAY Una strada verde collega la Svezia alla Norvegia, da Sundsvall a Trondheim. Oltre 400 km di asfalto pronti ad accogliere le auto elettriche di Paolo Barilari
P
resto sarà possibile andare da una costa all’altra della Scandinavia, dal Golfo di Botnia, in Svezia, ai fiordi di Trondheim, in Norvegia, guidando automobili elettriche. È stata completata, infatti, la prima rete di stazioni di ricarica per auto elettriche lungo gli oltre 400 km di una delle direttrici europee più settentrionali, la E14, che collega i due Paesi da Est a Ovest.
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Un progetto fortemente voluto dai Comuni delle tre principali città toccate dal tracciato: due svedesi, Sundsvall e Östersund e una norvegese, Trondheim. Il tracciato autostradale non è però un elemento isolato ma entra a far parte di un più vasto sistema a basso impatto ambientale. La E14 passa attraverso zone che
In questa cartina le stazioni di ricarica per le auto elettriche lungo il tracciato della Green Highway. Tre le stazioni in Norvegia, a Trondheim, Sjördal, Meråker; sei in Svezia, a Åre, Krokom, Östersund, Bräcke, Borgsjö e Sundsvall.
ecomobilità
“LA REALIZZAZIONE DELLA GREEN HIGHWAY È UN PASSO IMPORTANTE VERSO LA DIFFUSIONE DELLA CULTURA DELL’AUTO A ZERO EMISSIONI” già producono una buona parte di energia da fonti alternative. Le auto elettriche che percorreranno la tratta attraverseranno uno scenario in perfetta sintonia, un territorio con un’alta vocazione all’ecologia. Oltre 400 km di autostrada, pronti ad accogliere delle auto elettriche, lungo i quali sono già in funzione una decina di stazioni di servizio attrezzate con postazioni per la ricarica. Almeno nei primi tempi nessuno potrà percorrere l’intero tracciato in modalità ZEV, perché l’autonomia delle auto elettriche oggi a disposizione sul mercato non supera i 150-200 km e la ricarica completa delle batterie richiede ancora troppe
sono già in funzione bus e taxi elettrici, il Comune per
ore, almeno otto. Perciò, almeno all’inizio saranno solo gli spostamenti di corta e media distanza ad essere percorsi in tutto elettrico. Nella maggior parte dei casi si tratterà di utenti che pendoleranno tra i vari centri urbani sparsi lungo il tracciato, soprattutto nei viaggi da casa al lavoro e viceversa.
ad uffici e fabbriche. In città sono ancora soprattutto gli enti ad impiegare macchine elettriche, e mi fa piacere raccontare ad una rivista italiana che nella flotta del Comune ci sono anche sette Fiat Fiorino trasformati dall’italiana Micro-vett”. A parte gli enti pubblici e qualche azienda illuminata, tra i privati sono ancora pochi i pionieri che hanno scelto di spostarsi con
A Trondheim, una tra le città più “verdi” d’Europa, dove
Un progetto pubblico-privato Per la realizzazione della Green Highway si sono uniti enti pubblici ed aziende private. Da una parte il sostegno è venuto dai Comuni di Trondheim, Östersund e Sundsvall. Dall’altra da aziende fornitrici di energia elettrica come le svedesi Jämtkraft e Sundsvall Energi e le norvegesi Trondheim Energi e Trønder Energi. Le autorità pubbliche sono le proprietarie del progetto, investono tempo e in parte anche risorse e mettono a disposizione dei privati la loro abilità a gestire la parte burocratica del progetto. I privati spendono nel progetto idee, tempo e denaro. “Un progetto di questo tipo, così ambientalista, è ritenuto molto ‘sexy’ dai privati”, commenta Bjørn Ove Berthelsen dell’assessorato all’ambiente del Comune di Trondheim “e in più possiamo attingere ai fondi dell’Unione Europea e a quelli di alcuni Ministeri norvegesi interessati al progetto”. Tutte le paline di ricarica di Trondheim, ad esempio, sono state a costo zero per la città, grazie al finanziamento integrale da parte dello Stato norvegese. E le auto elettriche danno ai loro proprietari alcuni sostanziosi vantaggi: l’esenzione dall’IVA all’acquisto, l’esenzione dalle tasse di proprietà, l’esenzione dai pedaggi e la possibilità di marciare sulle corsie preferenziali.
facilitare questo tipo di utenti ha piazzato paline di ricarica di fronte ai principali edifici pubblici. Chi arriverà al lavoro con un’auto elettrica la potrà ricaricare durante le ore di lavoro, per ritrovarla con il “pieno” al momento di tornare a casa.
“Nella nostra città si conteranno entro giugno 2010 un centinaio di punti di ricarica” spiega Bjørn Ove Berthelsen, dell’assessorato all’ambiente della città di Trondheim. “Saranno di fronte ad uffici pubblici, a cliniche ed ospedali, al campus universitario, nei parcheggi pubblici, di fronte
auto ad emissioni zero, ma è certo che la realizzazione della rete di distribuzione di energia lungo la E14 tra Norvegia e Svezia e l’aumento della paline di ricarica in città, non solo a Trondheim, ma anche nelle principali località lungo tutto il percorso, farà crescere il numero dei temerari al volante delle macchine elettriche. “Dobbiamo impegnarci ad abbattere le 103
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barriere che ancora frenano lo sviluppo dell’auto elettrica”, dichiara Bjørn Ove Berthelsen, “barriere reali, quali la poca diffusione dei punti di ricarica e la lentezza delle ricariche stesse, che creano a loro volta delle barriere psicologiche. La realizzazione della Green Highway è un passo importante verso la diffusione della cultura dell’auto a zero emissioni”.
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RIDURRE LA CO2 NON È "MISSION IMPOSSIBLE" L'Italia è pronta per centrare nel 2012 l'obiettivo di riduzione della CO2 del 6,5% previsto dal Protocollo di Kyoto Testo Federica Cingolani Foto Archivio fotografico dell’Ispra
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na buona notizia ambientale per l’Italia. Nel 2012 riuscirà a centrare l’obiettivo, previsto dal Protocollo di Kyoto, di riduzione del biossido di carbonio (CO2), il
gas sotto accusa per l’effetto serra e i cambiamenti climatici. Il trattato internazionale sul clima firmato nel 1997, ed entrato in vigore proprio cinque anni fa, pone obblighi differenziati per i
Paesi industrializzati e prevede per l’Italia, entro il 2012, una riduzione delle emissioni del 6,5%, rispetto a quelle del 1990. A fare questa previsione decisamente ottimista è Edo Ronchi, ex ministro per l'Ambiente nell'anno della firma del trattato di Kyoto, e oggi Presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile che ha elaborato uno studio sulle ecoCAR 104
emissioni di gas serra in Italia e nel mondo. Eppure fino al 2005 le emissioni di CO2 in Italia erano in forte crescita, tanto da essere del 12% superiori a quelle del 1990. Ma secondo Ronchi in quest’ultimo quinquennio si è registrata un’inversione di tendenza dovuta principalmente a tre fattori: la crisi economica, lo sviluppo delle energie rinnovabili. E l’aumento dell’efficienza energetica che ha
portato l’Italia a registrare nel 2009 un calo delle emissioni di CO2 del 3% rispetto ai valori del 1990.
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Tra i maggiori produttori di biossido di carbonio ci sono gli allevamenti di animali e anche l’agricoltura contribuisce in parte ad immettere nell’atmosfera, al pari di centrali a carbone e poli industriali, masse di CO2.
“Sull’obiettivo del -6,5% di CO2 ricorda Ronchi- in Italia si è scatenata, per anni, una forte polemica che spesso mi ha chiamato in causa direttamente, in quanto ministro dell’Ambiente che negoziò e sottoscrisse quel Trattato: si scrisse che quell’obiettivo era impossibile, che l’Italia non l’avrebbe mai raggiunto perché era troppo avanzato. Ora i dati ci confermano che non si trattava di una missione impossibile”. Secondo lo studio elaborato da Ronchi, le emissioni di gas serra sono cominciate a calare in Italia già dal 2005, ben prima della crisi, dopo che è entrato in vigore il Protocollo di Kyoto e che sono state prese alcune misure. Dal 2005 al 2008, le emissioni sono scese di ben 35 milioni di tonnellate di CO2 equivalenti. Nel 2009, per effetto congiunto della crisi (la produzione industriale è diminuita del 17,5% e la produzione di elettricità del 12,5%), dell’aumento della quota di energie rinnovabili (+9,3% nel 2009) e di un miglioramento dell’efficienza energetica (si riduce il kiloWattora per unità di
Pil anche nel 2009) c’è stato un forte calo delle emissioni di CO2: pari a 36,3 milioni di tonnellate in un solo anno e, a fine anno, le emissioni erano scese del 3% rispetto al 1990. Inoltre in questo periodo di crisi economica non si è ridotto, come in passato, l’impegno di consumatori e aziende nei confronti dell’ambiente, anzi è accaduto esattamente l’opposto. Ci sono stati, infatti, misure e
comportamenti eco-virtuosi come gli incentivi per l’acquisto di elettrodomestici ad alta efficienza e di auto
meno inquinanti, i bonus per le ristrutturazioni edilizie e gli incentivi per le rinnovabili e per gli investimenti in innovazione tecnologica, che hanno amplificato gli sforzi anti-CO2. Così oggi l’Italia si trova praticamente a metà strada per centrare il suo obiettivo del -6,5% di riduzione della CO2 entro il 2012 e Ronchi è fiducioso che la tendenza in atto non si interromperà. “Nei prossimi tre anni - osserva - anche solo con una riduzione media come quella rilevata prima della crisi, si arriverà tranquillamente a 105
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centrare l’obiettivo. Anzi, molto probabilmente, la riduzione delle emissioni sarà ancor maggiore del 6,5% richiesto". Anche l’Agenzia Europea dell’Ambiente, che ha monitorato l’ Europa, sottolinea che tutti gli Stati, tranne l’Austria, riusciranno a onorare Kyoto per il 2012. La stessa Unione Europea “a 15” nel suo complesso, centrerà il suo obiettivo di riduzione dell’8% e riuscirà addirittura a superarlo. Questa fotografia a colori dell’Italia e dell'Europa si trasforma, però, in bianco e nero per il resto del mondo. Le emissioni di gas di serra, infatti, dal 1990 al 2008 sono cresciute a livello globale del 41 % e anche se nel 2009, a causa della crisi, si è registrata una flessione del 3%, l’aumento delle emissioni di CO2 resta sempre ragguardevole: +38% rispetto ai valori del 1990. In questo scenario internazionale, la Cina è diventata ormai il principale emittente di gas serra (22,2% delle emissioni mondiali); gli Stati Uniti restano al secondo posto con il 17,8% delle emissioni mondiali e con un aumento significativo dal 1990 (+16,6%) e si sono affacciati anche nuovi attori come l’India, il Brasile, la Corea del Sud, l’Iran, il Messico e il Sud Africa, che cominciano a registrare emissioni significative di CO2.
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LA CASA PASSIVA: UNA REALTÀ POCO CONOSCIUTA Eliminare gli sprechi e ottimizzare le risorse disponibili, applicando studi approfonditi sulla localizzazione degli edifici. Questi i segreti della casa che si scalda e si raffredda da sola di Chiara Tavazza
el lifestyle del perfetto ecologista sono presenti diversi comportamenti per vivere al meglio nell'ambito domestico: dai mille segreti del risparmio
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energetico alla raccolta differenziata, dalla classe di potenza degli elettrodomestici alla sostituzione dei pannolini usa e getta con quelli riutilizzabili. Pochi però prestano attenzione alla struttura stessa della propria abitazione. Molto diffuse nel Nord Europa (in Svezia sono presenti fin dalla seconda metà dell'Ottocento), le case passive -dove l'aggettivo passivo ha una connotazione positiva- sono edifici che riducono al minimo l'utilizzo degli impianti di riscaldamento e quindi l'emissione di CO2. Tramite un particolare sistema di ventilazione, di pannelli solari e di isolamento termico, infatti, viene recuperato il calore “ricevuto” dal sole che, sommato a quello prodotto naturalmente dagli ambienti bagno e cucina e dagli occupanti della casa, viene depurato dalla sua parte cattiva, assicurando temperatura interna costante e ricambio d'aria continuo. Non esistono vincoli di materiale per la costruzione di tali abitazioni e il loro aspetto è pressoché identico alle comuni dimore. Eppure nel Bel Paese la loro presenza è ridotta a pochi esemplari al Nord, rarissimi al Centro e inesistenti al Sud. Per capire maggiormente il funzionamento di quello che in Italia rappresenta ancora un territorio poco esplorato, abbiamo chiesto chiarimenti all'architetto Francesco Masciarelli che sta ultimando un progetto di casa passiva in Umbria. ecoCAR 106
Francesco Masciarelli Laureato in Architettura, è libero professionista dal 1990. Ha ricoperto incarichi di assistente presso la Facoltà di Ingegneria del’Università degli Studi di Perugia. È consulente del Comune di Perugia per il Preliminare al P.R.G. sul livello della qualità urbana e consulente al Tribunale Civile di Perugia ed Arezzo. Ha progettato alcuni dei primi edifici passivi sostenibili sperimentali in zona climatica temperata e sismica di cui è in corso il completamento.
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Quanto “consuma” una casa passiva •indice energetico per riscaldamento (ovvero l’energia necessaria per il riscaldamento) 15 kWh mq/anno (media italiana 180/200 kWh mq/anno) •indice energetico per raffrescamento (ovvero l’energia necessaria per il raffrescamento) 5 kWh mq/anno •indice per consumo di energia primaria - riscaldamento, raffrescamento, elettricità, acqua calda sanitaria (tutta l’energia, per qualunque uso, necessaria per far funzionare la casa) 120 kWh mq/anno (media italiana > 300 kWh mq/anno – fonte Consorzio Poroton) •dispersione di aria dall’involucro, verificata con blower dooor test (i cosiddetti “spifferi”) 0,60 volumi/ora (valori medi minimi riscontrati nell’edilizia italiana > 4 volumi/ora) •numero giorni con temperatura estiva superiore ai 26° inferiore al 10%
Quali sono gli standard che il PHI (Passiv Haus Institut) richiede per le case passive? Non esistono standard costruttivi, nel senso che si può costruire una casa passiva con le tecniche che si preferiscono. Debbono invece essere tassativamente rispettati cinque punti di tipo “prestazionale”. Per riscaldare gli edifici italiani sono necessari in media oltre 18 litri di gasolio, mentre per una casa passiva ne occorrono al massimo 1,5 (per riscaldare o raffrescare in estate). L'energia complessiva necessaria (riscaldamento, raffrescamento, elettrodomestici, illuminazione, acqua calda, etc) per far funzionare la media degli edifici italiani è superiore ai 30 litri, mentre ad una casa passiva ne occorrono meno di 12. In un edificio italiano ogni ora gli “spifferi” comportano la fuoriuscita di almeno 4 volte il volume d'aria interno e con esso gran parte dell'energia necessaria per riscaldarlo, mentre in una casa passiva si disperde al massimo il 60% del volume d’aria. Infine in una casa passiva le giornate con una temperatura interna maggiore ai 26 gradi non possono superare il 10% delle giornate estive totali. Esiste una posizione ideale o particolari requisiti per la costruzione? L'aspetto esterno si differenzia dalle costruzioni vicine? Non esiste una “posizione” ideale, quanto piuttosto una serie di requisiti che deve possedere il luogo
in sé, e la posizione della casa (o dell’edificio in generale, poiché passivo può anche essere un ufficio, una scuola o altro) in particolare. Per quanto attiene al luogo, questo non dovrebbe presentare ostacoli (naturali e/o artificiali) verso Sud, per consentire il massimo sfruttamento degli apporti solari passivi. L’aspetto esterno di un edificio passivo non è diverso dagli altri. Lo standard casa passiva è di tipo prestazionale. Esistono case passive del tutto simili agli edifici circostanti. Come mai l'inserimento di case passive sul territorio italiano è così rallentato? A mio giudizio le ragioni prevalenti sono di due tipi. La prima è che in Italia non esiste una politica seria e strutturata di incentivazione dell’edilizia energeticamente efficiente, cosa che avviene in altri Paesi europei. La seconda è che l’Italia non ha una tradizione tecnico-costruttiva e culturale relativa all’efficienza energetica né, tanto meno, una cultura ecologica dell’abitare (molto diffusa invece nel Nord Europa). Pensa che vedremo prima o poi intere città di case passive? Non saprei dire se sarà possibile avere città di tipo passivo, anche perché lo standard è piuttosto complesso da applicare in interventi di recupero, ed immaginare la realizzazione di nuove città solo a questo scopo è qualcosa che non mi sento di definire come auspicabile,
da un punto di vista ambientale ed ecologico si intende! Quali caratteristiche presenta il progetto di cui si sta attualmente occupando? I nostri edifici, la cui certificazione è in corso, presentano delle importanti caratteristiche aggiuntive rispetto al “semplice” rispetto dello standard, che li rende qualcosa di “a sé” (non uso volutamente la parola unico) nel panorama dell’edilizia ad alta efficienza. Gli argomenti qualificanti del nostro progetto sono, in estrema sintesi, i seguenti: edifici passivi sperimentali per zone
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a clima temperato, senza impianto di riscaldamento e condizionamento, e con solo impianto di ventilazione meccanica controllata per riscaldamento e raffrescamento; edifici con struttura idonea per zone a sismicità elevata, struttura in acciaio (rarissima per edifici passivi per le note difficoltà di isolare termicamente il materiale); progetto secondo criteri esoterici occidentali ed orientali; valutazione di eco-sostenibilità elevata, livello di riciclabilità elevato, zero emissioni, design contemporaneo e poco condizionato dalle esigenze dell’ottimizzazione dei consumi.
ecotrend
CARMINA CAMPUS Nato dal desiderio di riutilizzare risorse destinate altrimenti alla distruzione, il progetto di Ilaria Venturini Fendi è legato pure al sostegno sociale di gruppi di donne in Africa di Susanna Smith
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laria Venturini Fendi, figlia di Anna, l’ultima delle tre sorelle che portano il cognome della nota griffe, è l’artefice della linea di borse eco chic denominata “Carmina Campus”. L’idea in sé ricorda
l’aforismo di Antoine De Lavoisier per cui “nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”, mentre il nome dall’assonanza latina, è stato scelto dalla designer per sottolineare le radici del suo ecoCAR 108
progetto nato dal desiderio di essere in sintonia con la natura e l’ambiente. Idealmente le borse, gli accessori, gli oggetti di arredo che escono dal gruppo di lavoro che li progetta e li realizza, sono infatti legati alla terra. Frutto di un rinnovamento radicale che non ne tradisce la memoria, e la nuova vita che acquistano è di poca spesa per la Natura. Si tratta di un progetto di riciclo creativo applicato alla moda e al design che accanto ai fini commerciali ha l’obiettivo di diffondere conoscenza e coscienza ecologica, passione per il riciclo e il riutilizzo, desiderio di benessere nel senso di stare veramente bene nel nostro contesto ambientale.
Un progetto che è anche un’occasione di sostegno per alcune campagne di sviluppo sociale in favore delle donne dei Paesi più poveri e di iniziative legate alla salvaguardia dell’ambiente, quali l’AIDOS (Associazione Italiana Donne per lo Sviluppo): una ong che si occupa dei diritti umani delle donne nei Paesi in via di sviluppo con cui Carmina Campus collabora per dare supporto alle campagne STOPFGM! contro le mutilazioni dei genitali femminili e “Adotta una madre” per cui realizza borse e t-shirt devolvendo all’AIDOS una percentuale
sulle vendite, di circa 20 euro a borsa. Inoltre Carmina Campus partecipa ad un progetto in Camerun, che vede coinvolte
ecotrend ombreggianti da giardino, teli da costruzione, pvc per i rivestimenti, corde da montagna e cime da barca, cinghie per serrande, tappi di bottiglia, tessuti di arredamento, pezzi di moquette e tappeti, articoli di merceria, maniglie per cassetti, tubi elettrici, del gas, per doccia fino ai tessuti vintage, tovaglie, cuscini… E il
Alcuni esempi di Car Bags realizzate con pezzi di recupero provenienti da auto ormai destinate alla rottamazione. L’aletta parasole viene utilizzata a mo’ di pattina per coprire la chiusura lampo. Il materiale di base è il tessuto derivato dai sedili.
packaging? Naturalmente il più ecologico possibile.
un gruppo di donne, afflitte da condizioni di vita difficili e malate di AIDS, che realizzano manufatti della tradizione locale, rivisitati per farne borse (le Cameroon Bags nelle varie versioni). A questo si aggiunge un progetto portato avanti con il supporto di ITC, International Trade Center, agenzia dell’ONU e del WTO, in Kenya e Uganda. In questo caso, ci tiene a specificare l’azienda, “non si tratta di raccolte fondi o finanziamenti, ma di acquisto di materiali semilavorati utilizzati nelle borse, incluso il training. Sono progetti di lavoro che mirano a creare comunità in grado di autostenersi attraverso il lavoro artigianale, e non sono delocalizzazione di produzione. Diverso è il discorso legato all’azienda biologica di Ilaria Fendi, che è stata convertita nel corso di anni all’organico dalle colture tradizionali. In agricoltura per avere la qualità verde i costi sono ancora notevoli, pur a fronte di prodotti qualitativamente superiori”. I mille volti di Carmina Campus si possono scorgere dalle sue borse, che anche dello stesso modello, sono tutte diverse l’una dall’altra e numerate. Alcuni modelli sono esauriti perché non sono più reperibili i materiali di base che li avevano ispirati. Non ci sono riferimenti a collezioni o stagioni, perché il concetto su cui lavora Carmina Campus è il materiale e il
suo possibile riutilizzo. Un tratto comune a tutti i modelli sono gli interni, importanti e caratterizzati quanto il lato visibile della borsa. Le fodere sono in tessuti vintage stampati o ricamati dalle provenienze più diverse.
Alle volte sono il risultato di ritrovamenti casuali, in altri casi frutto di una continua ricerca tra gli scarti: difettati, usati, dalle dimensioni inadatte all’impiego originario, fondi di magazzino. Non sempre un materiale suggerisce subito quale potrà essere il suo futuro riutilizzo, e questo comporta la necessità di immagazzinarlo e conservarlo per utilizzarlo in un secondo momento. Una lista, gioco forza incompleta e sempre in evoluzione che include tele plasticate per usi industriali,
Si limita al massimo il consumo di carta. Il cartellino è una sorta di “carta d’identità”, rigorosamente riciclata, stampato a un colore, in cui viene riportato il numero di archivio, le ore di lavorazione e progettazione del pezzo nonché l’elenco dei materiali che sono stati utilizzati per realizzarlo. Va da sé che ogni donna vorrebbe avere la “sua” borsa Carmina Campus con la consapevolezza di essere davvero l’unica a possederla. Diamo perciò
un’occhiata ai costi. Si parte dalla piccola Cinderella bag con un prezzo che va dai 200 euro ai 1.400 euro della Work bag la cui realizzazione richiede tre giorni di lavorazione. Poi c’è la
Cameroon bag che costa 290 euro e la Tetris a 700 euro. Tuttavia la maggior parte dei modelli viene venduta tra i 250 e 600 euro. Alcune Message Bags di Carmina Campus, in particolare, sono state donate recentemente dalla moglie del Sindaco di Roma alle First Ladies, e tra queste Michelle Obama, in occasione dell’incontro in Italia durante il G8 dello scorso luglio.
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Dedicate alle auto Il progetto di riciclo creativo ha coinvolto il mondo delle automobili con la comparsa delle splendide “Car Bags”. Da automobili rottamate, prendono vita, infatti, borse molto particolari. Le fodere dei sedili piegate e cucite diventano il corpo della borsa. La cintura di sicurezza fa da tracolla. Le parti in similpelle dell’abitacolo sono montate sui fianchi e sul fondo. Le Car Bags nella versione a tracolla e sottobraccio hanno come tocco finale lo specchietto celato nella parte interna della pattina, che altro non è che l’aletta parasole. Anche lo zaino riutilizza le fodere dei sedili e ha una bandoliera realizzata con le cinture di sicurezza da portare in diagonale sul corpo. Le cinture sono usate anche per allacciarlo in vita o sui fianchi con i fermascatto originali. Il comune denominatore della vasta gamma dei prodotti Carmina Campus è nella qualità e nella cura delle lavorazioni sui materiali di scarto tra i più eterogenei, trattati con la stessa cura e attenzione dedicata notoriamente a quelli più preziosi.
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DALLA TERRA A PANDORA James Francis Cameron ha fuso, in Avatar, tecnologia ed ecologia. Tra le immagini stupefacenti del film traspare, in filigrana, un chiaro messaggio ambientalista che invita a proteggere la Natura e i suoi fondamentali equilibri di Eleonora Saracino
Non ho visto questo film: l’ho vissuto!” Così James Cameron voleva che gli spettatori esclamassero dopo aver visto Avatar e, considerando il trionfo
al botteghino, si può ben dire che il desiderio si sia realizzato. L’ultima fantasmagorica fatica del regista di Titanic, infatti, ha polverizzato ogni record d’incassi e la febbre “avatariana” ha contagiato gran parte del pianeta. Uno spettacolo per gli occhi, sicuramente, ma anche un messaggio ambientalista perché la pellicola, oltre a mettere in scena un grande spettacolo, sottolinea l’importanza del rispetto del proprio ambiente, la tutela della Natura e il rispetto delle sue leggi. Pur non volendo realizzare almeno non dichiaratamente - un manifesto ecologista, Cameron ha affermato che nel suo film non voleva “che il pubblico
ricevesse un messaggio ecoCAR 110
razionale, poiché si tratta di un film d’avventura”; tuttavia ha aggiunto che “il cinema di fantascienza è storicamente un genere che avverte l’uomo” e, in questo caso, sembra metterlo in guardia dai pericoli che corre, se continua a manipolare ciò che lo circonda per piegarlo ai suoi più prosaici fini di lucro. Del resto il “green style” non è certo una novità per le star di Hollywood. Sono moltissimi gli attori, i registi e gli addetti ai lavori che perseguono una filosofia “eco”, ad iniziare dal cibo fino alle automobili. Da Leonardo di Caprio a Cameron Diaz, passando per Brad Pitt, Angelina Jolie, Natalie Portman (considerata la numero uno tra le attrici più attive sul fronte
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ambientalista secondo la classifica di Grist.org), Edward Norton, America Ferrera (la protagonista di Ugly Betty), Laura Dern, la stella del basket Magic Johnson e lo sceneggiatore/regista Paul Haggis (che possiede ben 4 Toyota Prius), i vip del mondo della celluloide diventano, anno dopo anno, sempre più ambasciatori di uno stile di vita che rispetti la natura. La delicatezza e la salvaguardia dell’ecosistema è centrale in Avatar che, oltre a stupirci con le meraviglie tecnologiche con le quali è stato realizzato, ci trasporta nel favoloso mondo di Pandora che rappresenta il cuore pulsante della vita. Questo Universo, infatti, è governato da una rete neurale che connette l’esistenza (e la sopravvivenza) di tutta la flora e la fauna; una sorta di sistema nervoso umano che permette ad ogni forma di vita esistente su quel pianeta di funzionare in modo armonioso. Il
popolo che vi abita, i Na’vi, rispetta con sacra devozione questa struttura neurale e si adopera per proteggerla, cosciente dell’importanza di questo sistema, generatore di linfa vitale e di conoscenza. Se l’abitante terrestre - nel mondo reale - avesse solo la metà di questa consapevolezza, il nostro ambiente correrebbe di gran lunga meno rischi e il film, pur con il suo apparato spettacolare, veicola un messaggio importante che va ben oltre gli effetti speciali. Del resto pure la creazione di Pandora, anche se scaturita dalla fantasia di Cameron, non è così distante dalla realtà. Pare, infatti, che il regista, per lo stupefacente pilastro roccioso di quel mondo si sia ispirato ad un suggestivo scenario montuoso - chiamato Il Pilastro Meridionale del Cielo del parco nazionale di Zhangjiajie, in Cina, che si trova nell’area di Wulingyuan dichiarata “Patrimonio dell’umanità” dall’Unesco. “Non volevamo - ha spiegato a tal proposito Cameron - che la
volere che il “messaggio ambientalista venisse percepito in sordina e che l’approccio alle tematiche ecologiste non fosse intellettuale, ma emotivo”, dove tra l’incanto e la meraviglia trovi spazio un monito fondamentale: il rispetto di quella Natura che siamo tenuti a preservare, se non vogliamo essere costretti un giorno a “rifugiarci” in un film per ritrovarne lo stupore.
fauna e la flora fossero identiche a quelle terrestri ma, al tempo stesso, volevamo che il pubblico le trovasse plausibili”. Arrivare su Pandora significa, così, approdare su un altro mondo ma, nel contempo, ritrovare la familiarità di alcune forme anche se dotate di una potenza suggestiva mai vista prima. Gli stessi Na’vi sono un popolo elegante, dignitoso e orgoglioso e, da questo punto di vista si avvicinano alle culture aborigine. “Non capiscono come gli
umani possano maltrattare l’ambiente che loro, invece, considerano sacro”, ha sottolineato il regista che nei Na’vi ha individuato “la parte
migliore di noi stessi per il modo in cui sono in simbiosi e in armonia. Qualcosa a cui tutti dovremmo aspirare”. La settima arte, in questo modo, si fa portatrice di un concetto importante che traspare in filigrana tra le stupefacenti immagini di Avatar. Lo stesso Cameron infatti ha dichiarato di 111
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James Francis Cameron Padre del colossal Titanic, è nato a Kapuskasing, in Canada, il 16 agosto 1954. I suoi film includono: Terminator (1984), Aliens (1986), The Abyss (1989), Terminator 2: Il giorno del giudizio (1991), True Lies (1994), Titanic (1997) e Avatar (2010). In totale i suoi lavori da regista hanno incassato complessivamente 1,5 miliardi di dollari negli USA e altri 3,68 miliardi di dollari nel resto del mondo. Parallelamente all'attività di cineasta, Cameron si è cimentato nella produzione di documentari e ha ideato inedite tecnologie di ripresa per il cinema.
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NAVIGARE NEL VERDE Una cultura attenta ai problemi ambientali è da sempre molto radicata tra chi va in barca, per il suo rapporto preferenziale con la natura Testo Francesco Marzeddu Foto Credits Gilles Martin-Raget
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continui progressi ottenuti in campo automobilistico sul terreno del risparmio energetico e delle riduzioni di inquinanti si stanno allineando da un po’ di tempo anche nel settore della nautica. Partendo da questa esigenza originaria, invocata da parte degli armatori prima ancora che da normative e divieti, il mercato sta preparando
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per il futuro proposte davvero interessanti. Vicino a Trento, nel basso Sarca, l’azienda ZF Marine Arco, filiale italiana dell’omonima multinazionale tedesca, leader nel settore automotive, sta sviluppando, insieme alla Fondazione Bénéteau, un progetto per la produzione in serie di una barca a vela con propulsione
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Alcune viste della barca Oceanis 46 sulla quale è testato il sistema di propulsione ibrida dalla ZF. Qui a lato uno schema del motore elettrico collegato al “pod” e all’elica. Nella pagina seguente l’Oceanis 46 vista pure negli interni.
totalmente ibrida di tipo parallelo. Lo schema si basa su una catena di trasmissione composta da un motore diesel Volkswagen da 75 Cv (la versione marina di quello della Golf) e da uno elettrico (sincrono a magneti permanenti) da 35 kW. Quest’ultimo è l’unico a mettere in movimento la barca (anche in retromarcia), ed è in grado di
Quella ora descritta, però, non è l’unica maniera di produrre energia; infatti, la vera innovazione di questo sistema è dovuta alla possibilità del motore elettrico di funzionare da generatore durante i trasferimenti a vela. È noto
lavorare in modo autonomo fino alla velocità di 5 nodi e per circa 3 ore. Per velocità superiori, o quando il sistema elettronico di controllo lo ritiene opportuno, un allarme suggerisce allo skipper di avviare anche il motore termico, il quale permette così la ricarica delle batterie.
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infatti che, quando si naviga sotto l’azione del vento, l’elica continua a girare per effetto del movimento impresso alle pale dal flusso dell’acqua. In questo modo si genera una preziosa energia che, se sfruttata in maniera opportuna, può ricaricare le batterie di bordo. La trasmissione studiata dalla ZF per sfruttare questa opportunità è composta da un particolare sail-drive, in pratica un piede che fuoriesce dalla chiglia in cui è “incorporato” l’asse dell’elica. Nelle barche “normali” questo piede è un tutt’uno col motore entrobordo, mentre in questo caso può ruotare di 180 gradi
quando, navigando a vela, si desidera ricaricare le batterie. Questa rotazione permette di orientare l’elica, anch’essa appositamente studiata, di fronte al flusso dell’acqua, ottimizzando così il profilo delle sue pale nella maniera più congeniale per la ricarica. L’ingegnere Giulia Polli, product manager delle trasmissioni ibride di ZF per il settore del diporto, ci ha spiegato
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che in realtà questo sail-drive
assomiglia molto a un “pod” di propulsione. Questi dispositivi, oggi molto diffusi nelle navi e nelle grandi imbarcazioni, sono delle vere e proprie macchine a forma di gondola che, appese sotto la poppa, combinano sia la funzione propulsiva che quella di governo. In questo caso quest’ultimo ruolo viene ancora svolto dal timone, mentre la rotazione del “pod” serve unicamente a generare energia quando si naviga a vela. Le eccellenti autonomie sono dovute a un banco batterie
agli ioni di litio (lithium iron magnesium phosphate) prodotte dall’americana Valence Technology, che garantiscono la piena efficienza fino a 2.700 cicli completi di carica/scarica. Per ridurre le perdite elettriche, la tensione (continua) in uscita è intorno ai 500 Volt, mentre il motore è alimentato a una tensione alternata di circa 300. L’elettronica sviluppata da ZF per la gestione della potenza non solo alimenta il motore elettrico, ma è anche in grado di fornire, a partire dalle batterie ad alta
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tensione, la corrente alternata a 220 V e continua a 12 o 24 V per le utenze di bordo. Tutte le caratteristiche di fruibilità del progetto derivano dal settore dell’auto: con un pratico display l’armatore è in grado di scegliere se navigare in solo elettrico,
se impiegare il motore diesel o, ancora, se attivare il dispositivo di rigenerazione a vela. Naturalmente, lo stesso display mostra lo stato di carica delle batterie, ma nel caso in cui sia raggiunta una soglia minima, il sistema, se tale soluzione viene scelta dal cantiere, avvia automaticamente il motore termico. Questo rivoluzionario dispositivo, che può essere impiegato con motori da 60 a 160 cavalli, è stato esposto in anteprima lo scorso dicembre al Salone nautico di Parigi. Anche
se al momento è ancora in fase di ultimazione, sarà presto disponibile su alcuni modelli del cantiere francese Bénéteau. In ogni caso, la ZF Marine Arco lo ha già ampiamente testato a bordo di due Oceanis 46 (14,40 metri di lunghezza).
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Il bilancio energetico del sistema ibrido ZF Da lungo tempo le auto, e soprattutto i treni, a trazione elettrica, recuperano in fase di frenata l’energia cinetica accumulata durante la marcia normale. Si tratta di un elementare principio fisico delle macchine elettriche rotanti, alla base del funzionamento di tutte le centrali del mondo: quando un albero motore viene posto in rotazione, per effetto ad esempio della coppia motrice di una turbina, allora si può accoppiare meccanicamente ad un generatore, nel quale la corrente elettrica “originata” sviluppa una coppia frenante che si oppone a quella principale. Se il fine ultimo di questo sistema è solo quello di produrre energia, allora l’albero ruota, rigorosamente a velocità costante, sotto l’effetto uguale ed opposto delle due coppie indicate. Nella frenatura con recupero invece l’obiettivo da raggiungere è duplice, poiché all’esigenza della produzione di energia si accompagna quella di rallentare, o addirittura arrestare, la rotazione dell’albero. Questo, dunque, prosegue il suo moto ad una velocità sempre diversa e le variazioni di regime vengono istantaneamente compensate, per così dire, per mezzo di una sofisticata elettronica di controllo, che permette di ottimizzare in ogni fase della frenatura la generazione di corrente. È sfruttando questo semplice ma importante principio di conversione che la ZF ha sviluppato il suo innovativo sistema ibrido, che secondo gli ingegneri può far risparmiare fino al 50% di carburante. Le barche, specie quando vanno a vela, non hanno evidentemente l’esigenza di essere arrestate durante il loro moto. Ma l’energia del vento, quando le fa navigare, mette in movimento anche le pale dell’elica. Si tratta di una rotazione per certi aspetti benefica, che riduce la forza frenante opposta dalle pale stesse, quando queste incontrano il flusso dell’acqua; una rotazione che in molti casi viene addirittura bloccata, innestando la marcia indietro, poiché può logorare l’asse e tutti gli organi meccanici in movimento. Dunque, nel sistema ibrido di ZF, il motore elettrico, che quando il pod è ruotato funge da generatore, esercita sull’elica in movimento una coppia frenante; ma questa coppia, assicurano i tecnici, non rallenta che di mezzo nodo la velocità della barca, producendo in cambio una potenza elettrica (navigando a 7 nodi) di quasi un kW e mezzo. Una potenza decisamente importante, che nelle traversate può ricaricare le batterie in poche ore, consentendo così alla barca di navigare in silenzio anche quando il vento cala.
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ecotech di Manuela Valle
GO MECHANICAL CHARGER
Garantisce il perfetto funzionamento del telefonino, in qualsiasi luogo e senza alcun bisogno di corrente, l’innovativo caricatore per cellulari che sfrutta il calore umano. L’idea, non a caso, viene da Elephant designer, società con sede in India, dove il mercato dei telefoni portatili è in continua espansione nonostante la scarsa efficienza della rete elettrica di tutto il Paese. Il funzionamento è semplice: è sufficiente tenere in mano l’apparecchio durante le conversazioni telefoniche e far scorrere rapidamente una rotella sul tavolo o sui jeans per fornire l’energia necessaria al telefonino. Go Mechanical Charger, completamente realizzato in materiale riciclabile, ha uno scopo principalmente sociale e a lungo termine, ovvero garantire l’accesso alle tecnologie digitali nei Paesi sottosviluppati.
L’EOLICO DI DESIGN “FAI DA TE” PHILIPPE STARK E GRUPPO PRAMACK INSIEME PER MICROTURBINE ADATTE ALL’UTILIZZO DOMESTICO E ALLA PRODUZIONE AUTONOMA DI ENERGIA DAL VENTO
INCHARGE BATTERY STATION
Silenziosa, utile, ma soprattutto bella: la nuova pala eolica dedicata alle famiglie porta una firma di prestigio, quella di Philippe Starck. Il famoso architetto e
La stazione di ricarica per le batterie, bella e accattivante, nasce per incoraggiare un utilizzo più diffuso delle pile ricaricabili. Elegante e facile da utilizzare, è dotata di 4 differenti facce su un’asse rotante che assicurano “ospitalità” e smistamento automatico a batterie di differenti misure. L’apparecchio è dotato per ogni vano batteria di display led che si illuminano per indicare l’avvenuta ricarica delle pile. L’energia viene attentamente dosata e, anche quando la stazione è accesa, è concentrata unicamente sulle batterie ancora scariche. A ricarica effettuata, è sufficiente premere una leva per ottenere pile come nuove e riutilizzabili senza danno per l’ambiente.
designer francese sembra aver cambiato rotta e, dopo aver dedicato il suo talento alla creazione di “stilosi” orologi, sedie futuristiche, moderne lampade fino alla celebre Motò di Aprilia, si è applicato per rendere accattivante un’invenzione che, forse, cambierà il mondo. Non a caso si chiama Revolutionair la nuova turbina che sfrutta l’energia del vento, presentata a gennaio alla Triennale di Milano: “La mia attenzione oggi è rivolta alle rinnovabili – ha commentato Philippe Starck - le due mini pale eoliche sono accessibili a tutti, facili da trovare e installare, oltre che molto silenziose. Ho sempre desiderato realizzare una pala che fosse ‘invisibile’, con l’obiettivo di farla diventare un oggetto del desiderio per tutti”. E probabilmente la speranza dell’artista non sarà disillusa: la nuova micro pala non vanta solo una forma innovativa ma, date le
sue caratteristiche, offre la possibilità di essere utilizzata in tutte le case. Oggi la nuova
ma potrà essere esteso addirittura ad imbarcazioni e giardini.
linea di Microturbine eoliche “Revolutionair” è costituita da due modelli con potenza e design differenti: la WT 400 W, una microturbina eolica a forma quadrangolare con una potenza pari a 400 W, e la WT 1 kW, a forma elicoidale con una potenza pari a 1 kW.
A rendere possibile quella che si annuncia come una vera e propria “svolta” per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili, è l’accordo partito nel 2007 tra Starck e Pramack, società attiva nella progettazione e vendita di gruppi elettrogeni per la generazione di energia elettrica, moduli fotovoltaici e macchinari per la movimentazione logistica interna. Revolutionair è un prodotto vero e proprio che il Gruppo Pramac ha iniziato a commercializzare e che sarà possibile acquistare anche direttamente on line attraverso il nuovo sito www.revolutionairpramac.com. Nell’attesa di godersi la propria mini pala eolica, si potranno ammirare nel frattempo le prime installazioni a Milano, Bruxelles, Berlino, Parigi e Londra.
I prezzi di riferimento a cui saranno commercializzate le microturbine per il mercato italiano partono da circa 2.500 euro per la WT 400 W e da circa 3.500 euro per la WT 1 KW. Indipendenti dalla direzione del vento, le microturbine riescono a sfruttare anche i fenomeni di turbolenza oltre ad essere estremamente silenziose grazie alla tecnologia applicata.
L’ambito di applicazione di “Revolutionair” non sarà limitato alle sole costruzioni,
PHILIPPE STARCK: “HO SEMPRE DESIDERATO REALIZZARE UNA PALA EOLICA CHE FOSSE ‘INVISIBILE’, CON L’OBIETTIVO DI FARLA DIVENTARE UN OGGETTO DEL DESIDERIO PER TUTTI”.
ecoCAR 118
ecotendenze
materiali sostenibili. Ed è un tripudio di lana organica, jersey, viscosa, seta, fibra di latte e la nuovissima fibra tecnologica Ingeo. Con una costante: i
Il momento della premiazione del concorso. La Principessa Mary di Danimarca consegna alla creativa finlandese Saara Lepokorpi il premio di 50.000 corone danesi, offerto dall’azienda H&M. Sotto un abito della collezione della vincitrice.
materiali e i tessuti forniti agli stilisti in erba erano tutti Made in Italy. Merito di C.L.A.S.S. (Creativity, Lifestyle and Sustainable Synergy), un network di tre showroom con sedi a Milano, Londra e New York specializzato nell'ecosostenibile nei campi del tessile, della moda, della casa e del design. I giovani designer
TIE-UPS Cintura fai-da-te al 100% riciclabile Da Tie-ups la novità è la cintura fai-date: ognuno può dar
hanno potuto scegliere fra tre categorie di tessuti: organici e naturali, riciclati oppure innovativi rinnovabili. Il primo premio è andato alla creativa finlandese Saara Lepokorpi, premiata da Sua Altezza Reale la Principessa Mary di Danimarca, che le ha consegnato un premio di 50.000 corone danesi offerto dall’azienda H&M. I modelli di Saara Lepokorpi sono stati realizzati con lana organica 100% prodotta dalla Zignone Spa, jersey, di Fa-ma Spa, e mischie di fibra del latte con lana,viscosa e seta, della Olimpias. Tante nuove eco-idee che potrebbero trovare un futuro concreto grazie anche alla presenza al Summit di personaggi appartenenti a grandi aziende della moda, come Levi Strauss, Edun, Barney’s New York, IMG NY, PPR Gucci Group e London Financial Times. Una curiosità: al Summit era proprio tutto ecologico, dalle posate ai piatti, alla moquette. Un eco-catering reso possibile grazie ad un materiale, l'Ingeo. Si tratta di un biopolimero
sfogo alla propria creatività con i 46.500 abbinamenti possibili (36 colori per le cinture, 36 per le fibbie e 36 per gli ardiglioni). In più ogni cintura è riciclabile al 100% poiché realizzata in termoplastica elastomerica, policarbonato e ABS trasparente. Materiali che non danneggiano l'ecosistema. Le cinture sono anche antibatteriche, anallergiche, impermeabili, resistenti alla trazione e alla torsione.
derivato dalle piante invece che dal petrolio, prodotto dalla NatureWorks LLC, con il quale sono stati realizzati bicchieri, posate, tazzine, piatti e anche la moquette, chiamata Ecopunch e prodotta dalla Sommer Needlepunch. L’Ingeo è lo stesso materiale che è tanto piaciuto a Guillermo Mariotto, da anni direttore artistico di Gattinoni, che lo ha utilizzato per un abito nero presentato pure il 31 gennaio scorso sulle passerelle di “Alta Roma Alta Moda”. C’era da
aspettarselo, il prêt-àporter eco-sostenibile è già diventato una tendenza.
Occhio mamme… arriva l’Eco-pannolino L’eco-pannolino, rigorosamente monouso, è rispettoso dell’ambiente poiché ha un indice di biodegradabilità dell’80% (con l’obiettivo di arrivare al 90% entro il 2010). È prodotto da W.I.P. con il marchio “Naturaè”. Il materiale utilizzato è il Mater-Bi, un biopolimero sviluppato dall’azienda italiana Novamont. Quanto si inquina con i pannolini? Basta pensare che ogni anno l’UE produce circa 25 miliardi di pannolini monouso.
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make it your lifestyle
ecotech di Emanuela Valle
GO MECHANICAL CHARGER
Garantisce il perfetto funzionamento del telefonino, in qualsiasi luogo e senza alcun bisogno di corrente, l’innovativo caricatore per cellulari che sfrutta il calore umano. L’idea, non a caso, viene da Elephant designer, società con sede in India, dove il mercato dei telefoni portatili è in continua espansione nonostante la scarsa efficienza della rete elettrica di tutto il Paese. Il funzionamento è semplice: è sufficiente tenere in mano l’apparecchio durante le conversazioni telefoniche e far scorrere rapidamente una rotella sul tavolo o sui jeans per fornire l’energia necessaria al telefonino. Go Mechanical Charger, completamente realizzato in materiale riciclabile, ha uno scopo principalmente sociale e a lungo termine, ovvero garantire l’accesso alle tecnologie digitali nei Paesi sottosviluppati.
L’EOLICO DI DESIGN “FAI DA TE” PHILIPPE STARK E GRUPPO PRAMACK INSIEME PER MICROTURBINE ADATTE ALL’UTILIZZO DOMESTICO E ALLA PRODUZIONE AUTONOMA DI ENERGIA DAL VENTO
INCHARGE BATTERY STATION
Silenziosa, utile, ma soprattutto bella: la nuova pala eolica dedicata alle famiglie porta una firma di prestigio, quella di Philippe Starck. Il famoso architetto e
La stazione di ricarica per le batterie, bella e accattivante, nasce per incoraggiare un utilizzo più diffuso delle pile ricaricabili. Elegante e facile da utilizzare, è dotata di 4 differenti facce su un’asse rotante che assicurano “ospitalità” e smistamento automatico a batterie di differenti misure. L’apparecchio è dotato per ogni vano batteria di display led che si illuminano per indicare l’avvenuta ricarica delle pile. L’energia viene attentamente dosata e, anche quando la stazione è accesa, è concentrata unicamente sulle batterie ancora scariche. A ricarica effettuata, è sufficiente premere una leva per ottenere pile come nuove e riutilizzabili senza danno per l’ambiente.
designer francese sembra aver cambiato rotta e, dopo aver dedicato il suo talento alla creazione di “stilosi” orologi, sedie futuristiche, moderne lampade fino alla celebre Motò di Aprilia, si è applicato per rendere accattivante un’invenzione che, forse, cambierà il mondo. Non a caso si chiama Revolutionair la nuova turbina che sfrutta l’energia del vento, presentata a gennaio alla Triennale di Milano: “La mia attenzione oggi è rivolta alle rinnovabili – ha commentato Philippe Starck - le due mini pale eoliche sono accessibili a tutti, facili da trovare e installare, oltre che molto silenziose. Ho sempre desiderato realizzare una pala che fosse ‘invisibile’, con l’obiettivo di farla diventare un oggetto del desiderio per tutti”. E probabilmente la speranza dell’artista non sarà disillusa: la nuova micro pala non vanta solo una forma innovativa ma, date le
sue caratteristiche, offre la possibilità di essere utilizzata in tutte le case. Oggi la nuova
ma potrà essere esteso addirittura ad imbarcazioni e giardini.
linea di Microturbine eoliche “Revolutionair” è costituita da due modelli con potenza e design differenti: la WT 400 W, una microturbina eolica a forma quadrangolare con una potenza pari a 400 W, e la WT 1 kW, a forma elicoidale con una potenza pari a 1 kW.
A rendere possibile quella che si annuncia come una vera e propria “svolta” per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili, è l’accordo partito nel 2007 tra Starck e Pramack, società attiva nella progettazione e vendita di gruppi elettrogeni per la generazione di energia elettrica, moduli fotovoltaici e macchinari per la movimentazione logistica interna. Revolutionair è un prodotto vero e proprio che il Gruppo Pramac ha iniziato a commercializzare e che sarà possibile acquistare anche direttamente on line attraverso il nuovo sito www.revolutionairpramac.com. Nell’attesa di godersi la propria mini pala eolica, si potranno ammirare nel frattempo le prime installazioni a Milano, Bruxelles, Berlino, Parigi e Londra.
I prezzi di riferimento a cui saranno commercializzate le microturbine per il mercato italiano partono da circa 2.500 euro per la WT 400 W e da circa 3.500 euro per la WT 1 KW. Indipendenti dalla direzione del vento, le microturbine riescono a sfruttare anche i fenomeni di turbolenza oltre ad essere estremamente silenziose grazie alla tecnologia applicata.
L’ambito di applicazione di “Revolutionair” non sarà limitato alle sole costruzioni,
PHILIPPE STARCK: “HO SEMPRE DESIDERATO REALIZZARE UNA PALA EOLICA CHE FOSSE ‘INVISIBILE’, CON L’OBIETTIVO DI FARLA DIVENTARE UN OGGETTO DEL DESIDERIO PER TUTTI”.
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ecotech
CORKY
TED, UN DETECTIVE CASALINGO CHE MISURA L'ENERGIA UN SOFTWARE TARGATO GOOGLE E UN APPARECCHIO PER CONTROLLARE IN TEMPO REALE GLI SPRECHI DOMESTICI: COSÌ IL CONSUMATORE DIVENTA CONSAPEVOLE
Indispensabile per i surfisti della rete, Google tenta di introdursi nelle case e di conquistare gli utenti con un nuovo software destinato al risparmio energetico. “If you cannot
misure it, you cannot improve it”: se non puoi misurarlo non puoi migliorarlo; questo è lo spot, “rubato” al fisico Lord Kelvin, a supporto dell’applicazione green. L’ambizione del gigante di Mountain View, che non è l’ultimo arrivato quando si parla di iniziative per la salvaguardia dell’ambiente, si concretizza meno di un anno fa nei laboratori di ricerca con Power Meter, un’applicazione web in grado di registrare i consumi elettrici delle singole abitazioni e di concentrare i dati ottenuti su una schermata grafica. Unico neo di questo eco software gratuito è la necessità di avere a disposizione un contatore
funzionale schermo LCD.
specifico per le case dei consumatori decisi a dare un taglio ai consumi. La ricerca di un’azienda interessata all’affare non è durata a lungo: a risolvere ogni difficoltà è giunto l’accordo tra Google e la statunitense Energy Inc. che ha permesso di installare Power Meter sul nuovissimo contatore TED 5000. Disponibile ad un costo compreso tra 200 e 300 dollari,
Facile da utilizzare e semplice da capire: sono questi i punti forti di un apparecchio che promette di farsi conoscere dai consumatori e di insegnare in modo diretto e accattivante ad evitare sprechi energetici.
“Mai più batterie”: così recita lo slogan dedicato a questo mouse ricoperto di sughero che si ricarica con il movimento della mano. Ecologico e futuristico, Corky promette di rappresentare davvero un’alternativa concreta ai mouse di vecchia generazione: a garantire il funzionamento e l’accumulo di energia c’è un sistema di iniettori piezoelettrici che trasformano in elettricità l’energia cinetica degli spostamenti sul tappetino, dei click sul pulsante destro e sinistro e perfino del movimento della rotellina. Un bel passo avanti rispetto ai comuni mouse senza fili che necessitano di almeno una dozzina di pile all’anno. Corky, oltre ad essere energeticamente autosufficiente, è costruito con interni in plastica completamente riciclabile che lo rendono green al 100%.
AUTOMAN 500
Acquistabile online e installabile in appena 10 minuti, TED promette di
TED (The Energy Detective) permette di misurare in tempo reale, ovvero secondo per secondo, i consumi di energia elettrica e di correre ai ripari prima di ricevere sgradevoli sorprese al temuto appuntamento con la bolletta elettrica. Talmente sensibile
da misurare anche la più piccola variazione di consumo, è in grado di registrare anche differenze minime di 1 Watt e comunicare ogni aggiornamento su un
CON UN COSTO COMPRESO TRA 200 E 300 DOLLARI, TED (THE ENERGY DETECTIVE) PERMETTE DI MISURARE IN TEMPO REALE, SECONDO PER SECONDO, I CONSUMI DI ENERGIA ELETTRICA
sensibilizzare e “impressionare” i consumatori tanto da garantire un taglio dei consumi tra il 10 e il 20%. Grazie all’applicazione di Google, inoltre, quando non si è in casa è possibile sapere il quantitativo dei consumi connettendosi alla rete, anche dal proprio telefono portatile, e misurare l’impronta dell’energia domestica consumata collegandosi al proprio pc per visionare grafici e dati relativi ad ogni specifico elettrodomestico. Ted 5000 e Power Meter, per il momento, sono disponibili solo in America. L’annuncio di una nuova partnership tra Google e l’azienda tedesca Yello Strom lascia sperare che anche in Europa non si dovrà attendere ancora molto.
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make it your lifestyle
SUBWOOFER Dedicata alla casa e all’intrattenimento, dal Canada arriva un’idea di design per un’ottimale acustica e un ragionato utilizzo delle gomme esauste degli autoveicoli: si tratta della cassa audio circolare “incastonata” in un vecchio pneumatico. Carolyn Butts, designer dell’azienda Bon Eco e autrice di Automan 500, ha voluto ricordare l’enorme incendio in Ontario dove, nel 1989, andarono bruciati 14 milioni di pneumatici per 14 giorni. L’accaduto, a cui l’artista si è ispirata, ha posto i presupposti per la creazione di questo simpatico subwoofer a forma di puff, che, oltre a sfruttare le gomme esauste, è stato interamente costruito con materiali riciclabili assemblati ad arte da artigiani locali.
ecoletture Stefano Carnazzi 100 DOMANDE SUL CIBO Manuale di sopravvivenza tra il supermercato e la tavola 2009 Edizioni Ambiente Tascabili 348 pagg., brossura Prezzo: 12,00 €
ecoweb Tra i piaceri della vita, mangiare è fra quelli che per cultura, tradizione, arte, convivialità, occupa un posto determinante in quanto fonte di energia della nostra esistenza e della salute. Va da sé che il cibo è sostentamento, crescita, sviluppo ma anche gioia e gola e non solo materia che transita nel corpo. Da questa premessa nascono le 100 domande più comuni sul cibo in cui si ritrovano i timori e le incertezze che maggiormente caratterizzano il nostro rapporto con l’alimentazione e l’acquisto dei cibi. Le risposte dell’autore Stefano Carnazzi aiutano a comprendere la labirintica realtà del nostro sistema alimentare e suggeriscono buone pratiche su come comprare meglio e sano. Lo stress e
l’inquinamento, il marketing e la pubblicità, i pregiudizi e le abitudini, interferiscono con ognuna delle funzioni basilari del cibo: darci energia, materia per il corpo, salute. La mancanza di tempo ci costringe a scelte frettolose e a consumi compulsivi. L’inquinamento può appestare i campi e la chimica può insinuarsi subdolamente in ogni piatto. Strategie di marketing aggressive modificano in profondità la nostra cultura alimentare, lasciandoci in balìa di preconcetti errati e abitudini distorte. Oggi, la possibilità di alimentarsi correttamente passa anche, necessariamente, attraverso una costante verifica della correttezza delle informazioni che ci guidano negli acquisti e nella preparazione dei cibi, in una valutazione olistica delle esigenze dell’organismo. Inoltre, due ondate di “mucca pazza”, una di prosciutti e uova alla diossina, un’ecatombe di afta epizootica in Inghilterra e una in Cina, ritiri di monumentali quantità di hamburger in America, un paio di influenze aviarie e una suina dovrebbero averci fatto alzare le antenne. E questa è solo la punta dell’iceberg in una quotidianità scandita da notizie di truffe, sofisticazioni e sequestri di cibo avariato. Prima di perdere del tutto “il piacere della tavola”, meglio iniziare a informarsi.
Luca Carra e Margherita Fronte POLVERI&VELENI Viaggio tra salute e ambiente in Italia Prefazioni di Pietro Greco e Paolo Vineis 2009 Edizioni Ambiente Tascabili 208 pagg., brossura Prezzo: 12,00 €
Il titolo del libro racchiude in sé due fattori inquietanti: polveri e veleni che hanno un comune denominatore: la salute dell’individuo e la difesa dalle conseguenze di un ambiente che evidentemente non sta troppo bene. Se è vero che i fattori ambientali non determinano in maniera certa il nostro stato di salute, è altrettanto vero che quasi sempre lo condizionano. Da questa analisi parte il resoconto di un viaggio in Italia compiuto da Luca Carra e Margherita Fronte tra i veleni: dal catino della Pianura Padana ai petrolchimici di Gela e Marghera, tra città a misura di automobile e fiumi che riversano in mare sostanze tossiche, fino agli effetti del cambiamento climatico e alle minacce che ci vengono dai cibi spazzatura.
Ma l’ambiente può anche essere una risorsa per il nostro benessere: lo testimoniano gli sforzi di urbanisti e agricoltori biologici, dei genitori antismog e dei gruppi di ciclisti. Anche di fronte alle condizioni ambientali si può morire o rinascere. Una città può avere un’urbanistica che produce salute o bronchiti e obesità, così come la campagna può risanare o inoculare veleni. Che cosa ci aspetta dunque nei prossimi anni? Il viaggio degli autori, entrambi giornalisti, è un mix fra reportage e divulgazione che affronta delle tematiche di grande attualità, invitando il lettore ad una seria riflessione.
A.A.V.V. “L’AUTOMOBILE" Un secolo di evoluzione legislativa, sociale, culturale
di Susanna Smith
Prefazione di Altero Matteoli Contributi di: Michele Giardiello (coordinatore), i ricercatori della Fondazione Filippo Caracciolo, Marcella Guccione, Massimiliano Fresta, Andrea Spreafico 2009 Fondazione Filippo Caracciolo Centro Studi ACI 294 pagg.brossura
“L’automobile rappresenta un tassello imprescindibile per capire le moderne società post-industriali e comprendere i mutamenti sociali ed economici nel corso degli anni. Questo volume è interessante anche per l’approccio positivo nel riconoscere le grandi possibilità che la scienza offre all’uomo nel suo rapporto con la natura”, lo ha sottolineato il Ministro Matteoli durante la presentazione del libro. L’opera è suddivisa in due parti: “Un secolo di evoluzione legislativa” (l'era dell'automobile; i primi regolamenti della strada; il Codice del 1959 e del 1992) e “Un secolo di evoluzione sociale” (la mobilità dall'Unità d'Italia al 1919; dal fascismo al 1945; dalla crisi petrolifera ai giorni nostri). Il lavoro è completato dall’analisi sulle linee di sviluppo delle politiche di trasporto. “La prima automobile nel nostro Paese appare nel 1893 – si è espresso il presidente dell’ACI, Enrico Gelpi appena cinque anni prima dell’Automobile Club d’Italia, del quale il volume evidenzia l’impegno istituzionale a sostegno dello sviluppo dell’automobilismo e a tutela degli interessi degli automobilisti. Un impegno che oggi emerge ancora con più forza con la promozione della cultura della mobilità sicura, efficiente e rispettosa dell’ambiente”. (M.T.) ecoCAR 120
ECOLAMP.it Il sito web del Consorzio Ecolamp per il recupero e lo smaltimento di apparecchiature di Illuminazione è un’isola verde tutta da scoprire dove si possono trovare le preziose informazioni a portata di mano relative alla riduzione dell'uso di sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche, nonché allo smaltimento dei rifiuti. Nel
nostro Paese vengono venduti ogni anno milioni di sorgenti luminose fluorescenti a risparmio energetico. Questa tipologia di lampadine ci consente di illuminare risparmiando energia ma, trascorso del tempo, si trasforma inevitabilmente in rifiuto. Ed ecco sopraggiungere il dilemma: “ora dove butto questi oggetti inutili?” Le lampadine fluorescenti esauste finiscono così molto spesso in discarica aggredendo l’ambiente e le persone oltre a sprecare risorse. Da qui la “mission” di Ecolamp che organizza e gestisce un capillare sistema di raccolta, riuscendo a convogliare tonnellate di lampade esaurite in impianti dedicati, dove rinascono sotto nuova forma. Il Consorzio Ecolamp, che non ha scopo di lucro, offre dunque alle aziende aderenti e agli altri soggetti interessati, un servizio per la gestione completa di tutte le fasi connesse al ritiro, trasporto, riciclo e smaltimento delle apparecchiature di illuminazione a fine vita su basi eque, trasparenti e non discriminatorie, in una logica di ottimizzazione dei costi e di rispetto per l'ambiente. Tra i
propri fondatori Ecolamp annovera le maggiori aziende, nazionali e internazionali, del settore illuminotecnico, che operano nel mercato italiano: General Electric, Filometallica, Leuci, Osram, Philips e Havells Sylvania, alle quali se ne sono aggiunte altre, tra le più rappresentative del settore. Al consorzio aderiscono oltre 130 produttori di apparecchi di illuminazione e a oggi Ecolamp rappresenta una quota del mercato delle sorgenti luminose pari a oltre l'85%. Tutte le aziende consorziate a Ecolamp sono accomunate dalla ferma volontà di salvaguardare l'ambiente e di ricercare soluzioni tecnologicamente innovative, economicamente sostenibili ed operativamente efficaci per l'impostazione e la gestione di un corretto sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti provenienti da apparecchiature di illuminazione, nel pieno rispetto del Decreto Legislativo 151/05.
ecoappuntamenti
ecopillole di Martina Apruzzese
Zero emission vehicles, ecomobility, sostenibilità ambientale e risparmio energetico: l’agenda per chi vuole conciliare la passione per le quattro ruote con quella per l’ambiente. di Fabio Belfiori
MARZO ::: Ultimi giorni per visitare l’80esima edizione del Salone di Ginevra, tra le più importanti kermesse del mondo del motore, e non solo a livello europeo. Domenica 14 marzo, infatti, si chiude, ma c’è ancora tempo per dare un’occhiata alle ghiottissime novità sul fronte eco-mobility che il Motor Show ginevrino ha in serbo quest’anno. Punto forte, sul fronte “verde”, la presentazione della Ferrari 599 ibrida (sì, avete capito bene) che verrà commercializzata tra qualche anno. Ma se il Cavallino Rampante ha puntato alla doppia alimentazione, altre supercar puntano tutto sull’elettrico: è il caso della “Lampo”, la nuovissima sportiva della elvetiva Protoscar, che promette prestazioni da competizione, con una velocità di punta di 200 km/h! Insomma, un salto vale la pena di farlo. (www.salon-auto.ch) ::: Se le auto sono al centro del Salone di Ginevra, i carburanti ecologici la fanno da padrone al World Biofuels Markets 2010. L’evento che si tiene ad Amsterdam dal 13 al 15 marzo rappresenta l’appuntamento centrale per il settore dei biocarburanti (bioetanolo e biodiesel) e un’occasione per condividere gli ultimi sviluppi e novità in un settore, quello dei combustibili biologici, che riveste un ruolo importante nel dibattito sulle misure per il contenimento delle emissioni climalteranti. (www.worldbiofuelsmarkets.com)
CIANOBATTERI
FIBRE NATURALI
Alghe azzure in grado di produrre carburante da CO2
Banane per la produzione della plastica
BOSTON I cianobatteri, o alghe azzurre degli oceani,
Europea stanno sviluppando una nuova tecnica che renderà possibile utilizzare le circa 25.000 tonnellate di piante di banano che, ogni anno, verrebbero altrimenti distrutte nei burroni delle Isole Canarie dopo la raccolta dei frutti. La ricerca fa parte del progetto BADANA, che, avviato nel luglio 2009 e di durata biennale, ha ricevuto finanziamenti per 1 milione di euro e vede la collaborazione di Regno Unito, Bulgaria, Spagna e Ungheria. Le fibre naturali potranno essere sfruttate mediante il processo dello stampaggio rotazionale per produrre materiali plastici utilizzabili nella produzione di oggetti cavi, come taniche di benzina, coni stradali, bambole in plastica e oggetti d'uso quotidiano.
sono fra i più abbondanti organismi della terra, e sono in gradi di riciclare il 40% del carbonio. I ricercatori dell'Harvard Medical School di Boston hanno scoperto che questi organismi assorbono anidride carbonica e la trasformano in zuccheri, costruendo nel loro organismo minuscole «fabbrichette» a forma di sfera chiamate carbosissomi e ricche di enzimi: riescono così a trasformare l'anidride carbonica in energia. Il gruppo di ricerca americano è convinto che questo meccanismo, non comune per un organismo cellulare, potrebbe migliorare l'efficienza nella progettazione di batteri ingegnerizzati per produrre biocarburanti come idrogeno e biodiesel.
CANARIE Alcuni ricercatori finanziati dall'Unione
GHIACCIAI Terzo polo per l'ambiente
APRILE ::: La mobilità sostenibile è anche il tema di punta dell’edizione 2010 della Fiera di Hannover, in programma nella città tedesca dal 19 al 23 aprile. Il motto di questa edizione è infatti “Efficienza, innovazione, sostenibilità” e sembra che le sorprese, soprattutto per quanto riguarda il settore dei trasporti, non mancheranno. Se volete dare un’occhiata ai nuovi ritrovati tecnologici che consentiranno ad aerei, treni, navi e veicoli di domani di essere più efficienti, risparmiare energia e inquinare di meno, fate un salto in Bassa Sassonia: Hannover vi aspetta! (www.hannovermesse.de)
CINA Un gruppo di scienziati internazionali, sullo sfondo delle preoccupazioni sul cambiamento climatico globale, stanno preparando uno studio congiunto sul cosiddetto "terzo polo", la regione cinese centrata sull'area del Qinghai-Tibet, che copre più di 5 milioni di km quadrati e ospita oltre 1.000 ghiacciai. I ricercatori lanciano l'allarme sull'esistenza di questi ghiacciai, che stanno vivendo cambiamenti drastici a causa del surriscaldamento globale. Le previsioni degli studiosi sono allarmanti: continuando così, entro il 2.100 i ghiacciai si ridurranno del 45% solamente entro i prossimi cinquant'anni. I cambiamenti ambientali in questa zona potranno influire pesantemente non solo sullo sviluppo economico e sociale del Paese, ma sulla stessa sopravvivenza delle persone che vi risiedono (1,5 miliardi) e sull'ecosistema in una prospettiva globale. Il progetto "terzo polo per l'ambiente" ha l'obiettivo di focalizzare l'attenzione sul benessere dell'ecosistema della regione, concentrandosi principalmente sulle influenze degli elementi fondamentali nella zona: acqua, ghiaccio e aria. Obiettivo ultimo, il raggiungimento di uno sviluppo armonioso tra uomo e natura.
MAGGIO
GIRASOLI
::: Infine, dal 6 al 7 maggio, tappa finale della 26esima edizione della Shell Eco-marathon, il progetto di formazione sulla mobilità sostenibile promosso da Shell e patrocinato dal Commissario dell’Unione Europea per la Scienza e la Ricerca, per dare spazio e visibilità alle idee e ai progetti dei team di giovani partecipanti, con esperienze che spaziano dalla matematica alla fisica, all’informatica, al disegno tecnico, al marketing e al giornalismo. I prototipi presentati – che i vari team hanno gestito dalla fase di ideazione, design, costruzione fino al collaudo - si affronteranno in una gara sul circuito tedesco Eurospeedway di Lausitz. Caschi ben stretti, cinture allacciate e in bocca al lupo alle squadre italiane che sfideranno i colleghi degli altri Paesi per il trofeo di prototipo più “verde” d’Europa. (www.shell.it/home/content/ita/responsi ble_energy/shell_in_the_society/social_in vestment/ecomarathon)
Masdar l’oasi del futuro EMIRATI ARABI Gli architetti austro-tedeschi del Laboratory for visionary architecture (Lava) hanno presentato il progetto completamente sostenibile e tecnologicamente all’avanguardia del centro città ecologico di Masdar, che verrà completato entro il 2016 negli Emirati Arabi. Punto cardine del progetto sono i giganteschi girasoli dislocati su tutta la piazza: dotati di tecnologie fotovoltaiche, durante il giorno restano aperti inglobando calore e luce solare; mentre alla sera gli enormi petali si chiudono per dar vita a grandi boccioli luminosi a graduale rilascio di calore. Lampade a sensori termici regoleranno l’intensità della diffusione della luce in base all’avvicinamento dei pedoni, oppure saranno attivabili on-demand con l’uso del cellulare. Il progetto, indubbiamente molto ambizioso, mira a minimizzare il consumo di energia attraverso l’uso di superfici radianti, giardini pensili, sistemi di ventilazione che incrementano le naturali correnti d’aria e sistemi di raffreddamento a vapore. 121
make it your lifestyle
IL LISTINO DI ECOCAR COMPLETO DI TUTTE LE AUTO ECOLOGICHE Fin dal primo numero di EcoCar ci siamo voluti ispirare all'etichettaEnergia, già ampiamente utilizzata in Svizzera per catalogare le automobili secondo criteri assolutamente oggettivi, e in modo da poterle confrontare tra loro secondo i valori di efficienza energetica, prescindendo quindi dalla tipologia e dal segmento di appartenenza. L'etichettaEnergia informa sul consumo di carburante in l/100 km e sulle emissioni di CO2 in g/km. La categoria di efficienza energetica (A – G), inoltre, fornisce informazioni sul consumo (relativo) del veicolo. Il Touring Club Svizzero (TCS) e SvizzeraEnergia hanno realizzato, per la Confederazione Elvetica, il “Catalogo dei consumi 2009 - Elenco dei veicoli con dati relativi al consumo” nel quale è riportata la categoria energetica per ogni vettura. Analogamente, nel listino di EcoCar abbiamo calcolato la Classe Energetica per tutte le vetture, utilizzando per il conteggio gli stessi parametri utilizzati dal TCS e da SvizzeraEnergia, in modo da poter apprezzare immediatamente la “vocazione” ecologica dell’auto presa in considerazione, potendola confrontare con tutte le altre, per quanto concerne l’efficienza energetica. Naturalmente una Classe energetica A o B indica pure che l’auto in questione presenta consumi molto contenuti, mentre se la Classe è F o G, la vettura considerata tende ad avere consumi, e quindi emissioni, piuttosto elevati.
ABBREVIAZIONI
NOTE
B/E85 B/GPL B/M Ibrida B/E/GPL
Nei consumi relativi al carburante alternativo i valori sono espressi in l/100 km, per il GPL e l’E85, mentre per il metano il valore è da intendersi in kg/100 km e la capacità del serbatoio in kg. Per il GPL la capacità del serbatoio è quella effettiva, pari a circa l’80% di quella nominale
Bifuel Benzina e Etanolo all’85% Bifuel Benzina e GPL Bifuel Benzina e Metano Bimodale Benzina / Elettrico Trifuel Benzina, Etanolo all’85% e GPL
L’ETICHETTA ENERGETICA PROPOSTA DAL TOURING CLUB SVIZZERO (TCS) E DI SVIZZERA ENERGIA
AGGIORNATO AL 2 MARZO 2010
BLS 2.0 T Flexpower Wagon Business
32.180
BLS 2.0 T Flexpower Wagon Elegance
34.850
BLS 2.0 T Flexpower Wagon Sport Luxury
40.110
CHEVROLET Spark 1.0 Eco Logic GPL
10.950
Spark+ 1.0 Eco Logic GPL
11.700
Spark 1.0 LS Eco Logic GPL
13.050
Spark 1.2 LS Eco Logic GPL
13.450
Spark 1.2 LT Eco Logic GPL
14.050
Matiz 800 S Smile GPL Eco Logic
10.300
Matiz 800 SE Planet GPL Eco Logic
11270
Matiz 800 SE Chic GPL Eco Logic
12.550
Matiz 1000 SX Energy GPL Eco Logic
12.950
Aveo 1.2 3p. L GPL Eco Logic
12.640
Aveo 1.2 5p. L GPL Eco Logic
14.090
Aveo 1.2 3p. LS GPL Eco Logic
14.040
Aveo 1.2 5p. LS GPL Eco Logic
14.640
Aveo 1.2 3p. LT GPL Eco Logic
14.790
A A A A A B B B C A A A A A
8,1
5,0
6,1
45
4L
1368
120/5000 206/1750
A
M5
198
8,8
4063x1720x1446
2511
3
4/5
1197
145
8,1
5,0
6,1
45
4L
1368
120/5000 206/1750
A
M5
198
8,8
4063x1720x1446
2511
3
4/5
1197
4
B/GPL 131
10,6 6,6
8,1
39
145
8,1
5,0
6,1
45
4L
1368
120/5000 206/1750
A
M5
198
8,8
4063x1720x1446
2511
3
4/5
1197
4
B/GPL 131
10,6 6,6
8,1
39
145
8,1
5,0
6,1
45
4L
1368
120/5000 206/1750
A
M5
198
8,8
4063x1720x1446
2511
3
4/5
1197
4
B/E85
189
-
-
-
-
197 11,5 6,4
8,3
58
4L
1998
200/5500 300/2500
A
M6
220
8,5
4680x1800x1470
2680
4
5
1460
4
B/E85
189
-
-
-
-
197 11,5 6,4
8,3
58
4L
1998
200/5500 300/2500
A
M6
220
8,5
4680x1800x1470
2680
4
5
1460
4
B/E85
189
-
-
-
-
197 11,5 6,4
8,3
58
4L
1998
200/5500 300/2500
A
M6
220
8,5
4680x1800x1470
2680
4
5
1460
4
B/E85
197
-
-
-
-
197 11,5 6,4
8,3
58
4L
1998
200/5500 300/2500
A
M6
215
8,8
4720x1800x1540
2680
5
5
1510
4
B/E85
197
-
-
-
-
197 11,5 6,4
8,3
58
4L
1998
200/5500 300/2500
A
M6
215
8,8
4720x1800x1540
2680
5
5
1510
4
B/E85
197
-
-
-
-
197 11,5 6,4
8,3
58
4L
1998
200/5500 300/2500
A
M6
215
8,8
4720x1800x1540
2680
5
5
1510
5
B/GPL 110
8,7
5.6
6,8
31
119
6.6
4,2
5,1
35
4L
995
68/6400
93/4800
A
M5
154 15,5
3640x1597x1551
2375
5
5
940
5
B/GPL 110
8,7
5.6
6,8
31
119
6.6
4,2
5,1
35
4L
995
68/6400
93/4800
A
M5
154 15,5
3640x1597x1551
2375
5
5
940
5
B/GPL 110
8,7
5.6
6,8
31
119
6.6
4,2
5,1
35
4L
995
68/6400
93/4800
A
M5
154 15,5
3640x1597x1551
2375
5
5
940
5
B/GPL 113
8,6
5,9
7,0
31
119
6.6
4,2
5,1
35
4L
1206
81/6400
111/4800
A
M5
164 12,1
3640x1597x1551
2375
5
5
945
5
B/GPL 113
8,6
5,9
7,0
31
119
6.6
4,2
5,1
35
4L
1206
81/6400
111/4800
A
M5
164 12,1
3640x1597x1551
2375
5
5
945
4
B/GPL 119
9,5
6,1
7,4
27,2 123
6,9
4,2
5,2
35
3L
796
54/6000
73/4500
A
M5
145 18,2
3500x1500x1500
2350
5
5
835
4
B/GPL 119
9,5
6,1
7,4
27,2 123
6,9
4,2
5,2
35
3L
796
54/6000
73/4500
A
M5
145 18,2
3500x1500x1500
2350
5
5
835
4
B/GPL 119
9,5
6,1
7,4
27,2 123
6,9
4,2
5,2
35
3L
796
54/6000
73/4500
A
M5
145 18,2
3500x1500x1500
2350
5
5
835
4
B/GPL 129
10,7 6,4
8,0
27,2 133
7,2
4,7
5,6
35
4L
995
67/5400
91/4200
A
M5
156 14,1
3500x1500x1520
2350
5
5
855
4
B/GPL 116
9,4
5,9
7,2
33,6 132
7,2
4,6
5,5
45
4L
1206
84/6000
114/3800
A
M5
170 12,8
3920x1680x1510
2480
3
5
1105
4
B/GPL 116
9,4
5,9
7,2
33,6 132
7,2
4,6
5,5
45
4L
1206
84/6000
114/3800
A
M5
170 12,8
3920x1680x1510
2480
3
5
1105
4
B/GPL 116
9,4
5,9
7,2
33,6 132
7,2
4,6
5,5
45
4L
1206
84/6000
114/3800
A
M5
170 12,8
3920x1680x1510
2480
3
5
1105
4
B/GPL 116
9,4
5,9
7,2
33,6 132
7,2
4,6
5,5
45
4L
1206
84/6000
114/3800
A
M5
170 12,8
3920x1680x1510
2480
5
5
1105
4
B/GPL 116
9,4
5,9
7,2
33,6 132
7,2
4,6
5,5
45
4L
1206
84/6000
114/3800
A
M5
170 12,8
3920x1680x1510
2480
3
5
1105
123
make it your lifestyle
COPPIA MAX. Nm/giri-1
145
39
Urbano Ex.Ur. Comb
POTENZA MAX. Cv/giri-1
39
8,1
Urbano Ex.Ur. Comb
CONSUMI l/100 km
8,1
10,6 6,6
CONSUMI l/100 km 10,6 6,6
B/GPL 131
EMISSIONI CO2 g/km
B/GPL 131
4
ALIMENTAZIONE
4
EURO
PESO Kg
38.720
POSTI
BLS 2.0 T Flexpower Sport Luxury
E E E D D D
PORTE
33.460
PASSO mm
30.790
BLS 2.0 T Flexpower Elegance
DIMENSIONI LxLxA mm
BLS 2.0 T Flexpower Business
ACCELERAZIONE s
CADILLAC
VELOCITÀ km/h
20.900
CAMBIO
MiTo 1.4 Turbo 120CV GPL Dist. Prem. P.
TRAZIONE
20.900
CILINDRATA CC
MiTo 1.4 Turbo 120CV GPL Dist. Sport P.
B B B B
CILINDRI Numero e disposizione
20.000
CAP. SERBATOIO litri
18.400
MiTo 1.4 Turbo 120CV GPL Distinctive
EMISSIONI CO2 g/km
MiTo 1.4 Turbo 120CV GPL Progression
BENZINA
CAP. SERBATOIO litri
ALFA ROMEO
CLASSE ENERGETICA
PREZZO Euro
CARBUR. ALTERNATIVO
LISTINO
CITROËN C3 1.1 Ideal Eco Energy G
12.710
C3 1.1 Perfect Eco Energy G
13.710
C3 1.4 Ideal Eco Energy M
14.960
C3 1.4 Perfect Eco Energy M
15.960
Nuova C3 1.4 Ideal Eco Energy G
14.120
Nuova C3 1.4 Perfect Eco Energy G
15.470
Nuova C3 1.4 Exclusive Style Eco Energy G
16.920
Grand C4 Picasso 1.8 Ideal Eco Energy M
25.690
Grand C4 Picasso 1.8 Perfect Eco Energy M
27.390
DACIA Sandero 1.4 GPL
8.850
Sandero 1.4 GPL Ambiance
9.870
Sandero 1.4 GPL Lauréate
10.570
Logan 1.4 GPL
9.000
Logan 1.4 GPL Lauréate
10.520
Logan MCV 1.6 GPL 5 posti Ambiance
12.470
Logan MCV 1.6 GPL 7 posti Ambiance
13.020
Logan MCV 1.6 GPL 5 posti Lauréate
13.170
Logan MCV 1.6 GPL 7 posti Lauréate
13.720
DAIHATSU Cuore 1.0 16V Greenpowered SHO
12.720
Cuore 1.0 16V Greenpowered HIRO
13.385
Cuore 1.0 16V Greenpowered TAKA
14.915
Sirion 1.0 Sho GreenPowered
13.030
Sirion 1.0 Hiro GreenPowered
14.820
Materia 1.5 Hiro GreenPowered
17.630
Materia 1.5 Taka Green Powered
19.130
Terios 1.5 B EASY GreenPowered
21.860
Terios 1.5 B YOU Green Powered
23.970
Terios 1.5 B YOU O/F Green Powered
24.970
DR dr1 bi-fuel GPL
11.330
dr5 1.6 16V Bi-Fuel GPL
18.330
dr5 2.0 Bi-Fuel GPL
20.330
dr5 1.6 16V Bi-Fuel Metano
19.330
dr5 2.0 Bi-Fuel Metano
21.330
FIAT Panda 1.2 Dynamic GPL
12.400
Panda 1.2 Dynamic Natural Power
14.050
Panda 1.2 Dynamic Natural Power Mamy
14.650
Panda 1.2 Climbing Natural Power
15.850
Panda 1.2 Cross Natural Power
18.050
Punto Classic 1.2 3p. Active GPL
12.150
Punto Classic 1.2 5p. Active GPL
12.850
Punto Classic 1.2 5p. Nat. Power Active
14.450
Grande Punto 1.4 3p. Actual GPL
14.000
Grande Punto 1.4 5p. Actual GPL
14.800
Grande Punto 1.4 3p. Actual Natural Power
15.250
Grande Punto 1.4 5p. Actual Natural Power
16.050
Punto Evo1.4 3p Active GPL
14.300
Punto Evo1.4 5p Active GPL
15.100
Punto Evo1.4 3p Dynamic GPL
15.800
Punto Evo1.4 5p Dynamic GPL
16.600
Punto Evo1.4 5p Emotion GPL
18.100
Punto Evo1.4 3p Active Natural Power
15.550
Punto Evo1.4 5p Active Natural Power
16.350
A A A A A A A A A B B B A A D D D D A A A A A C C E E E A D C B A B A A A A B B A A A A A A A A A A A A
114/3800
A
M5
170 12,8
3920x1680x1510
2480
5
5
1105
95/6200
131/4400
A
M5
175 11,6
4300x1730x1450
2600
5
5
1200
B/GPL 165
13,7 8,2 10,2 43,2 181 10,1 5,4
7,8
60
4L
1598
109/5800 150/3600
A
M5
187 11,4
4300x1730x1500
2600
5
5
1280
4
B/GPL 165
13,7 8,2 10,2 43,2 181 10,1 5,4
7,8
60
4L
1598
109/5800 150/3600
A
M5
187 11,4
4300x1730x1500
2600
5
5
1280
4
B/GPL 186
15,9 9,7 11,9
n.d. 195 11,4 6,3
8,2
65
6L
1993
143/6400 195/4600
A
M5
207
9,9
4810x1810x1450
2700
4
5
1490
4
B/GPL 204
17,4 9,9 12,6 36,8 222 12,6 7,3
9,3
65
4L
2405
136/5000 220/2200
A
M5
183 11,5
4640x1850x1760
2710
5
7
1730
4
B/GPL 204
17,4 9,9 12,6 36,8 222 12,6 7,3
9,3
65
4L
2405
136/5000 220/2200
I
M5
183 11,5
4640x1850x1760
2710
5
7
1780
4
B/GPL 119
9,6
6,1
7,4
n.d. 140
7,5
5,0
6,0
47
4L
1124
60/5000
95/3000
A
M5
153 15,9
3860x1667x1612
2460
5
5
1060
4
B/GPL 119
9,6
6,1
7,4
n.d. 140
7,5
5,0
6,0
47
4L
1124
60/5000
95/3000
A
M5
153 15,9
3860x1667x1612
2460
5
5
1060
5,7
3,5
4,3
8,9
5,3
6,6
47
4L
1360
73/5400
108/3300
A
M5
158 14,5
3860x1667x1612
2460
5
5
1083
5,7
9,4
5,9
7,2
B/GPL 154
12,9 7,6
9,6
4
4 4
B/M
119
B/M
119
33,6 132 32
171
9
154
9
Urbano Ex.Ur. Comb
ACCELERAZIONE s
84/6000
1399
B/GPL 116
4
CONSUMI l/100 km
1206
4L
4
EMISSIONI CO2 g/km
4L
60
Urbano Ex.Ur. Comb
CAP. SERBATOIO litri
45
7,2
CONSUMI l/100 km
5,5
5,7
EMISSIONI CO2 g/km
4,6
9,8
ALIMENTAZIONE
7,2
EURO
PESO Kg
29.350
POSTI
Captiva 2.4 16V LT 4WD GPL Eco Logic
PORTE
27.350
PASSO mm
Captiva 2.4 16V 2WD GPL Eco Logic
DIMENSIONI LxLxA mm
26.650
VELOCITÀ km/h
Epica 2.0 24V LT GPL Eco Logic
CAMBIO
18.880
TRAZIONE
Nubira 1.6 16V S.W. SX GPL Eco Logic
COPPIA MAX. Nm/giri-1
17.190
POTENZA MAX. Cv/giri-1
Nubira 1.6 16V S.W. SE GPL Eco Logic
A C D D E D D
CILINDRATA CC
16.380
CILINDRI Numero e disposizione
15.390
Lacetti 1.4 16V 5p. SX GPL Eco Logic
BENZINA CAP. SERBATOIO litri
Aveo 1.2 5p. LT GPL Eco Logic
CLASSE ENERGETICA
PREZZO Euro
CARBUR. ALTERNATIVO
3,5
4,3
154
8,9
5,3
6,6
47
4L
1360
73/5400
108/3300
A
M5
158 14,5
3860x1667x1612
2460
5
5
1083
5
B/GPL 119
10,5 6,6
8,0
n.d. 140
8,0
5,0
6,1
50
4L
1360
73/5200
118/3300
A
M5
n.d. n.d.
3941x1728x1524
2460
5
5
1180
5
B/GPL 119
10,5 6,6
8,0
n.d. 140
8,0
5,0
6,1
50
4L
1360
73/5200
118/3300
A
M5
n.d. n.d.
3941x1728x1524
2460
5
5
1180
5
B/GPL 119
10,5 6,6
8,0
n.d. 140
8,0
5,0
6,1
50
4L
1360
73/5200
118/3300
A
M5
n.d. n.d.
3941x1728x1524
2460
5
5
1180
4
B/M
163
9,2
4,2
6,1
21
190 11,3 6,1
8,0
60
4L
1749
125/6000 170/3750
A
M5
185 11,9
4585x1829x1700
2728
5
5
1510
4
B/M
163
9,2
4,2
6,1
21
190 11,3 6,1
8,0
60
4L
1749
125/6000 170/3750
A
M5
185 11,9
4585x1829x1700
2728
5
5
1510
4
B/GPL 135
11,0 6,7
8,3
33,6 135
9,5
5,6
7,0
50
4L
1390
75/5500
112/3000
A
M5
161 13,0
4020x1750x1530
2590
5
5
1065
4
B/GPL 135
11,0 6,7
8,3
33,6 135
9,5
5,6
7,0
50
4L
1390
75/5500
112/3000
A
M5
161 13,0
4020x1750x1530
2590
5
5
1065
4
B/GPL 135
11,0 6,7
8,3
33,6 135
9,5
5,6
7,0
50
4L
1390
75/5500
112/3000
A
M5
161 13,0
4020x1750x1530
2590
5
5
1065
4
B/GPL 161
9,6
5,4
7,0
33,6 165
9,3
5,3
6,8
50
4L
1390
75/5500
112/3000
A
M5
162 13,0
4290x1740x1530
2630
4
5
1000
4
B/GPL 161
9,6
5,4
7,0
33,6 165
9,3
5,3
6,8
50
4L
1390
75/5500
112/3000
A
M5
162 13,0
4290x1740x1530
2630
4
5
1000
4
B/GPL 164
13,2 8,2 10,1 33,6 180 10,2 6,1
7,6
50
4L
1598
87/5500
128/3000
A
M5
167 13,4
4470x1740x1640
2910
5
5
1205
4
B/GPL 164
13,2 8,2 10,1 33,6 185 10,3 6,3
7,8
50
4L
1598
87/5500
128/3000
A
M5
167 13,7
4470x1740x1640
2910
5
7
1205
4
B/GPL 164
13,2 8,2 10,1 33,6 180 10,2 6,1
7,6
50
4L
1598
87/5500
128/3000
A
M5
167 13,4
4470x1740x1640
2910
5
5
1205
4
B/GPL 164
13,2 8,2 10,1 33,6 185 10,3 6,3
7,8
50
4L
1598
87/5500
128/3000
A
M5
167 13,7
4470x1740x1640
2910
5
7
1205
4
B/GPL 100
7,7
5,4
6,2
20
104
5,5
3,8
4,4
36
3L
998
69/6000
94/3600
A
M5
160 11,1
3470x1475x1530
2490
5
4
765
4
B/GPL 100
7,7
5,4
6,2
20
104
5,5
3,8
4,4
36
3L
998
69/6000
94/3600
A
M5
160 11,1
3470x1475x1530
2490
5
4
765
4
B/GPL 100
7,7
5,4
6,2
20
104
5,5
3,8
4,4
36
3L
998
69/6000
94/3600
A
M5
160 11,1
3470x1475x1530
2490
5
4
765
4
B/GPL 113
8,6
6,1
7,0
27,2 118
6,1
4,4
5,0
40
3L
997
69/6000
94/3600
A
M5
160 13,9
3605x1665x1550
2430
5
5
890
4
B/GPL 113
8,6
6,1
7,0
27,2 118
6,1
4,4
5,0
40
3L
997
69/6000
94/3600
A
M5
160 13,9
3605x1665x1550
2430
5
5
890
4
B/GPL 146
11,6 7,6
9,0
27,2 169
8,9
6,1
7,2
40
4L
1495
103/6000 132/4400
A
M5
170 10,8
3800x1690x1635
2540
5
5
1035
4
B/GPL 146
11,6 7,6
9,0
27,2 169
8,9
6,1
7,2
40
4L
1495
103/6000 132/4400
A
M5
170 10,8
3800x1690x1635
2540
5
5
1035
4
B/GPL 173
12,8 9,4 10,7
28
179
9,0
6,4
7,4
50
4L
1495
105/6000 140/4400
I
M5
160 12,5
4065x1695x1705
2580
5
5
1095
4
B/GPL 173
12,8 9,4 10,7
28
179
9,5
6,6
7,7
50
4L
1495
105/6000 140/4400
I
M5
160 12,5
4065x1695x1705
2580
5
5
1095
4
B/GPL 173
12,8 9,4 10,7
28
179
9,5
6,6
7,7
50
4L
1495
105/6000 140/4400
I
M5
160 12,5
4085x1745x1705
2580
5
5
1115
4
B/GPL 119
8,7
33
139
7,6
4,8
5,8
43
4L
1297
83/6000
114/3800
A
M5
156 12,0
3620x1630x1560
2330
5
4
1040
4
B/GPL 177
14,6 8,7 10,9 42,4 195 10,7 6,7
8,2
55
4L
1579
109/6100 137/4200
A
M5
160 13,5
4290x1770x1700
2510
5
5
1320
4
B/GPL 197
13,7 8,5 10,5 38,4 210
n.d. n.d. n.d.
55
4L
1971
128/5500 180/4000
I
M5
180 12,5
4290x1770x1700
2510
5
5
1405
8,2
55
4L
1579
109/6100 137/4200
A
M5
160 13,5
4290x1770x1700
2510
5
5
1425 1553
6,0
7,0
4
B/M
163
9,5
5,9
7,3
14
195 10,7 6,7
4
B/M
179
7,4
4,6
5,6
14
210
n.d. n.d. n.d.
55
4L
1971
128/5500 180/4000
I
M5
180 12,5
4290x1770x1700
2510
5
5
B/GPL 116
4
9,2
6
7,2
31
133
7,9
5,2
6,2
30
4L
1242
60/5000
102/2500
A
M5
155 14,0
3538x1578x1576
2305
5
4
860
4
B/M
113
5,3
3,5
4,2
12
146
7,9
5,2
6,2
30
4L
1242
60/5000
102/2500
A
M5
148 17,0
3538x1578x1576
2305
5
4
1050
4
B/M
113
5,3
3,5
4,2
12
146
7,9
5,2
6,2
30
4L
1242
60/5000
102/2500
A
M5
148 17,0
3538x1578x1576
2305
5
4
1050
4
B/M
113
5,3
3,5
4,2
12
146
7,9
5,2
6,2
30
4L
1242
60/5000
102/2500
A
M5
148 17,0
3538x1578x1576
2305
5
4
1050
4
B/M
116
5,5
3,5
4,3
12
149
8,1
5,3
6,3
30
4L
1242
60/5000
102/2500
A
M5
148 17,0
3538x1578x1576
2305
5
4
1050
4
B/GPL 116
9,2
6,0
7,2
31
133
7,1
4,8
5,6
47
4L
1242
60/5500
102/3000
A
M5
155 14,3
3840x1660x1480
2460
3
5
860
4
B/GPL 116
9,2
6,0
7,2
31
133
7,1
4,8
5,6
47
4L
1242
60/5500
102/3000
A
M5
155 14,3
3870x1660x1480
2460
5
5
875
115
5,5
3,7
4,3
11
148
8,0
5,3
6,3
47
4L
1242
60/5000
102/3000
A
M5
151 17,0
3870x1660x1480
2460
5
5
1025
4
B/GPL 119
9,4
6,2
7,4
38
139
7,5
5,0
5,9
45
4L
1368
77/6000
115/3000
A
M5
165 13,2
4030x1690x1490
2510
3
4
1025
4
B/GPL 119
9,4
6,2
7,4
38
139
7,5
5,0
5,9
45
4L
1368
77/6000
115/3000
A
M5
165 13,2
4030x1690x1490
2510
5
5
1040 1170
4
B/M
5
B/M
115
5,4
3,5
4,2
13
149
7,9
5,4
6,3
45
4L
1368
77/6000
115/3000
A
M5
162 14,9
4030x1690x1490
2510
3
4
5
B/M
115
5,4
3,5
4,2
13
149
7,9
5,4
6,3
45
4L
1368
77/6000
115/3000
A
M5
162 14,9
4030x1690x1490
2510
5
4
1185
4
B/GPL 119
9,4
6,2
7,4
38
139
7,5
5,0
5,9
45
4L
1368
77/6000
115/3000
A
M5
165 13,2
4065x1687x1514
2510
3
5
1025
4
B/GPL 119
9,4
6,2
7,4
38
139
7,5
5,0
5,9
45
4L
1368
77/6000
115/3000
A
M5
165 13,2
4065x1687x1514
2510
5
5
1040
4
B/GPL 119
9,4
6,2
7,4
38
139
7,5
5,0
5,9
45
4L
1368
77/6000
115/3000
A
M5
165 13,2
4065x1687x1514
2510
3
5
1025
4
B/GPL 119
9,4
6,2
7,4
38
139
7,5
5,0
5,9
45
4L
1368
77/6000
115/3000
A
M5
165 13,2
4065x1687x1514
2510
5
5
1040
4
B/GPL 119
9,4
6,2
7,4
38
139
7,5
5,0
5,9
45
4L
1368
77/6000
115/3000
A
M5
165 13,2
4065x1687x1514
2510
5
5
1040
5
B/M
115
5,4
3,5
4,2
13
149
7,9
5,4
6,3
45
4L
1368
77/6000
115/3000
A
M5
162 14,9
4065x1687x1514
2510
3
5
1170
5
B/M
115
5,4
3,5
4,2
13
149
7,9
5,4
6,3
45
4L
1368
77/6000
115/3000
A
M5
162 14,9
4065x1687x1514
2510
5
5
1185
ecoCAR 124
LISTINO
23.000
Multipla 1.6 16V Natural Power Dynamic
24.000
Multipla 1.6 16V Natural Power Emotion
25.000
FORD Fiesta+ 1.4 16V 92CV 3p. GPL
14.000
Fiesta+ 1.4 16V 92CV 5p. GPL
14.750
Fiesta+ 1.4 16V 92CV 3p. GPL Tit.
15.500
Fusion 1.4 16V 80CV GPL
15.500
Focus 1.6 115CV 3p. Ikon GPL
17.500
Focus 1.6 115CV 5p. Ikon GPL
18.250
Focus 1.6 115CV 5p. Titanium GPL
19.750
Focus+ 1.8 125CV 3p. Ikon Benz.-Bioetan.
17.500
Focus+ 1.8 125CV 5p. Ikon Benz.-Bioetan.
18.250
Focus 1.8 125CV 5p. Titanium Benz.-Bioetan.
19.750
Focus 1.6 115CV SW Ikon GPL
19.000
Focus 1.6 115CV SW Titanium GPL
20.500
Focus+ 1.8 125CV SW Benzina-Bioetanolo
19.000
Focus 1.8 125CV SW Titanium Benz.-Bioetan.
20.500
Focus+ 2.0 145CV 3p. Ikon Benzina-Metano 19.000 Focus+ 2.0 145CV 5p. Ikon Benzina-Metano 19.750 Focus 2.0 145CV 5p. Titanium Benz.-Metano
21.250
Mondeo+ 2.0 4p. GPL
25.500
Mondeo+ 2.0 4p. Titanium GPL
26.750
Mondeo+ 2.0 5p. GPL
25.500
Mondeo+ 2.0 5p. Titanium GPL
26.750
Mondeo+ 2.0 SW GPL
26.250
Mondeo+ 2.0 SW Titanium GPL
27.500
C-Max+ 1.8 125CV Ikon Benzina-Bioetanolo
21.250
C-Max 1.8 125CV Titanium Benz.-Bioetan.
22.750
C-Max+ 2.0 145CV Ikon Benzina-GPL
21.250
C-Max 2.0 145CV Titanium Benzina-GPL
22.750
C-Max+ 2.0 145 CV Ikon Benzina-Metano
22.750
C-Max 2.0 145 CV Titanium Benzina-Metano 24.250
GREAT WALL
A A A A B B B D C C B B C C A A A C C C C C C C C B B A A
115
5,4
3,5
4,2
13
149
7,9
5,4
6,3
45
4L
1368
77/6000
115/3000
A
M5
162 14,9
4065x1687x1514
2510
3
5
1170
B/M
115
5,4
3,5
4,2
13
149
7,9
5,4
6,3
45
4L
1368
77/6000
115/3000
A
M5
162 14,9
4065x1687x1514
2510
5
5
1185
5
B/M
115
5,4
3,5
4,2
13
149
7,9
5,4
6,3
45
4L
1368
77/6000
115/3000
A
M5
162 14,9
4065x1687x1514
2510
5
5
1185
8,3
41
156
8,6
5,5
6,7
58
4L
1368
90/5500
128/4500
A
M6
179 12,5
4340x1790x1500
2600
5
5
1205
4
B/GPL 134
10,6 7,0
4
B/GPL 134
10,6 7,0
8,3
41
156
8,6
5,5
6,7
58
4L
1368
90/5500
128/4500
A
M6
179 12,5
4340x1790x1500
2600
5
5
1205
4
B/GPL 119
9,5
6,3
7,4
34
146
7,9
5,2
6,2
47
4L
1368
77/6000
115/3000
A
M5
165 13,5
3930x1700x1660
2510
5
5
1155
4
B/GPL 119
34
9,5
6,3
7,4
146
7,9
5,2
6,2
47
4L
1368
77/6000
115/3000
A
M5
165 13,5
3930x1700x1660
2510
5
5
1155
5
B/M
119
5,6
3,6
4,3
13,2 158
8,9
5,6
6,8
45
4L
1368
77/6000
115/3250
A
M5
150 15,8
3959x1716x1735
2513
5
5
1365
5
B/M
119
5,6
3,6
4,3
13,2 158
8,9
5,6
6,8
45
4L
1368
77/6000
115/3250
A
M5
150 15,8
3959x1716x1735
2513
5
5
1365
4
B/M
159
7,9
5,1
6,1
210 11,9 7,6
9,2
30
4L
1596
103/5750 145/4000
A
M5
163 12,6
4250x1720x1820
2570
5
5
1445
4
B/M
161
7,9
5,1
6,1
26,5 216 11,9 7,5
9,1
25
4L
1596
103/5750 145/4000
A
M5
168 13,5
4090x1870x1700
2670
5
6
1470
4
B/M
161
7,9
5,1
6,1
26,5 216 11,9 7,5
9,1
25
4L
1596
103/5750 145/4000
A
M5
168 13,5
4090x1870x1700
2670
5
6
1470
4
B/M
161
7,9
5,1
6,1
26,5 216 11,9 7,5
9,1
25
4L
1596
103/5750 145/4000
A
M5
168 13,5
4090x1870x1700
2670
5
6
1470
5
B/GPL 119
9,5
5,7
7,1
33,6 133
7,5
4,6
5,7
45
4L
1388
97/5750
125/4220
A
M5
175 12,2
3950x1722x1480
2490
3
5
990
5
B/GPL 119
9,5
5,7
7,1
33,6 133
7,5
4,6
5,7
45
4L
1388
97/5750
125/4220
A
M5
175 12,2
3950x1722x1480
2490
5
5
1050
5
B/GPL 119
9,5
5,7
7,1
33,6 133
7,5
4,6
5,7
45
4L
1388
97/5750
125/4220
A
M5
175 12,2
3950x1722x1480
2490
3
5
990
4
B/GPL 129
10,2 6,4
8,0
33,6 154
8,5
5,3
6,5
45
4L
1388
80/5700
124/3500
A
M5
163 13,7
4013x1724x1543
2486
5
5
1167
4
B/GPL 137
12,2 6,4
8,5
42,4 157
8,7
5,4
6,6
55
4L
1596
115/6000 155/4150
A
M5
190 10,8
4337x1839x1500
2640
3
5
1200
4
B/GPL 137
12,2 6,4
8,5
42,4 157
8,7
5,4
6,6
55
4L
1596
115/6000 155/4150
A
M5
190 10,8
4337x1839x1500
2640
5
5
1200
4
B/GPL 137
12,2 6,4
8,5
42,4 157
8,7
5,4
6,6
55
4L
1596
115/6000 155/4150
A
M5
190 10,8
4337x1839x1500
2640
5
5
1200
4
B/E85
68
-
-
-
-
167
9,5
5,6
7,0
53
4L
1798
125/6000 165/4000
A
M5
198 10,3
4337x1839x1500
2640
3
5
1114
4
B/E85
68
-
-
-
-
167
9,5
5,6
7,0
53
4L
1798
125/6000 165/4000
A
M5
198 10,3
4337x1839x1500
2640
5
5
1232
4
B/E85
68
-
-
-
-
167
9,5
5,6
7,0
53
4L
1798
125/6000 165/4000
A
M5
198 10,3
4337x1839x1500
2640
5
5
1232
4
B/GPL 137
12,2 6,4
8,5
42,4 157
8,7
5,4
6,6
53
4L
1596
115/6000 155/4150
A
M5
190 11,0
4468x1839x1501
2640
5
5
1260
4
B/GPL 137
12,2 6,4
8,5
42,4 157
8,7
5,4
6,6
53
4L
1596
115/6000 155/4150
A
M5
190 11,0
4468x1839x1501
2640
5
5
1260
4
B/E85
68
-
-
-
-
167
9,5
5,6
7,0
53
4L
1798
125/6000 165/4000
A
M5
198 10,5
4468x1839x1501
2640
5
5
1265
4
B/E85
68
-
-
-
-
167
9,5
5,6
7,0
53
4L
1798
125/6000 165/4000
A
M5
198 10,5
4468x1839x1501
2640
5
5
1265
4
B/M
163
7,8
4,4
6,2
15
189
9,8
5,4
7,2
53
4L
1999
145/6000 185/4500
A
M5
200
9,5
4337x1839x1500
2640
3
5
1200
4
B/M
163
7,8
4,4
6,2
15
189
9,8
5,4
7,2
53
4L
1999
145/6000 185/4500
A
M5
200
9,5
4337x1839x1500
2640
5
5
1200
4
B/M
163
7,8
4,4
6,2
15
189
9,8
5,4
7,2
53
4L
1999
145/6000 185/4500
A
M5
200
9,5
4337x1839x1500
2640
5
5
1200
21
4
B/GPL 167
14,1 7,8 10,2 49,6 189 11,2 6,0
7,9
70
4L
1999
145/6000 190/4500
A
M5
210
9,9
4844x1886x1500
2850
4
5
1454
4
B/GPL 167
14,1 7,8 10,2 49,6 189 11,2 6,0
7,9
70
4L
1999
145/6000 190/4500
A
M5
210
9,9
4844x1886x1500
2850
4
5
1466
4
B/GPL 167
14,1 7,8 10,2 49,6 189 11,2 6,0
7,9
70
4L
1999
145/6000 190/4500
A
M5
210
9,9
4844x1886x1500
2850
5
5
1454
4
B/GPL 167
14,1 7,8 10,2 49,6 189 11,2 6,0
7,9
70
4L
1999
145/6000 190/4500
A
M5
210
9,9
4844x1886x1500
2850
5
5
1466
4
B/GPL 167
14,1 7,8 10,2
40
189 11,2 6,0
7,9
70
4L
1999
145/6000 190/4500
A
M5
210
9,9
4830x1886x1512
2850
5
5
1473
4
B/GPL 167
14,1 7,8 10,2
40
189 11,2 6,0
7,9
70
4L
1999
145/6000 190/4500
A
M5
210
9,9
4830x1886x1512
2850
5
5
1485
4
B/E85
68
-
-
-
-
169
9,6
5,6
7,1
55
4L
1798
125/6000 165/4000
A
M5
195 10,8
4372x1825x1596
2640
5
5
1334
4
B/E85
68
-
-
-
-
169
9,6
5,6
7,1
55
4L
1798
125/6000 165/4000
A
M5
195 10,8
4372x1825x1596
2640
5
5
1375
4
B/GPL 153
13,2 7,4
9,5
42,4 189
9,9
5,5
7,2
55
4L
1999
145/6000 185/4500
A
M5
203
9,8
4372x1825x1596
2640
5
5
1400
4
B/GPL 153
13,2 7,4
9,5
42,4 189
9,9
5,5
7,2
55
4L
1999
145/6000 185/4500
A
M5
203
9,8
4372x1825x1596
2640
5
5
1400
4
B/M
163
8,6
4,8
6,2
14,4 189
9,8
5,4
7,2
55
4L
1999
145/6000 185/4500
A
M5
200
9,5
4372x1825x1596
2640
5
5
1400
4
B/M
163
8,6
4,8
6,2
14,4 189
9,8
5,4
7,2
55
4L
1999
145/6000 185/4500
A
M5
200
9,5
4372x1825x1596
2640
5
5
1400
Hover Ecodual Luxury 2WD GPL
21.500
Hover Ecodual Luxury 4WD GPL
23.850
E E
Hover Ecodual Luxury 2WD Metano
22.700
-
4
B/M
Hover Ecodual Luxury 4WD Metano
25.050
-
4
B/M
Steed Ecodual Luxury 2WD GPL
18.004
-
Steed Ecodual Super Luxury 4WD GPL
20.463
-
Steed Ecodual Luxury 2WD Metano
19.204
-
4
B/M
Steed Ecodual Super Luxury 4WD Metano
21.663
-
4
B/M
4
ibrida
109
-
-
-
-
4
ibrida
109
-
-
-
-
5
ibrida
101
-
-
-
5
ibrida
101
-
-
5
ibrida
101
-
-
4
B/GPL 115
9,0
6,0
4
B/GPL 115
9,0
6,0
4
B/GPL 115
9,0
4
B/GPL 113
4 4
HONDA Civic Hybrid 1.3 4p.
25.270
Civic Hybrid 1.3 i-DSi i-VTEC 4p. i-P LH
27.970
Insight Elegance
20.600
Insight Exécutive
21.600
Insight Exécutive i-Pilot
24.000
HYUNDAI i10 1.1 12V BlueDrive GPL
10.790
i10 1.1 12V BlueDrive GPL Style
11.790
i10 1.1 12V BlueDrive GPL Active
12.690
i10 1.2 16V BlueDrive GPL Active
13.100
i10 1.2 16V BlueDrive GPL Dynamic
13.990
i20 1.2 3p. BlueDrive GPL Classic
12.700
A A A A A A A A A A A
Urbano Ex.Ur. Comb
ACCELERAZIONE s
B/M
5
Urbano Ex.Ur. Comb
CONSUMI l/100 km
5
CONSUMI l/100 km
PESO Kg
Multipla 1.6 16V Natural Power Active
POSTI
18.500
PASSO mm
Doblò 1.6 16V Natural Power Active
PORTE
17.900
DIMENSIONI LxLxA mm
Qubo 1.4 8V 77 CV Dynamic Natural Power
VELOCITÀ km/h
16.400
CAMBIO
18.200
Qubo 1.4 8V 77 CV Active Natural Power
TRAZIONE
Idea 1.4 BlackEnergy GPL
COPPIA MAX. Nm/giri-1
17.000
POTENZA MAX. Cv/giri-1
19.950
Idea 1.4 BlackLabel GPL
CILINDRATA CC
Bravo 1.4 16V Dynamic GPL
CILINDRI Numero e disposizione
18.650
CAP. SERBATOIO litri
Bravo 1.4 16V Active GPL
EMISSIONI CO2 g/km
19.350
CAP. SERBATOIO litri
Punto Evo1.4 5p Emotion Natural Power
A A A B B A A A A A A A A
EMISSIONI CO2 g/km
17.850
ALIMENTAZIONE
17.050
Punto Evo1.4 5p Dynamic Natural Power
BENZINA
EURO
Punto Evo1.4 3p Dynamic Natural Power
CLASSE ENERGETICA
PREZZO Euro
CARBUR. ALTERNATIVO
4
B/GPL 224
16,9 11,2 13,2
64
314 16,7 10,3 12,7
74
4L
2351
133/5250 195/2500
P
M5
160 n.d.
4620x1800x1780
2700
5
4
1630
4
B/GPL 224
16,9 11,2 13,2
64
314 16,7 10,3 12,7
74
4L
2351
133/5250 195/2500
I
M5
160 n.d.
4620x1800x1780
2700
5
4
1670
n.d.
n.d. n.d. n.d.
n.d. n.d.
n.d. n.d. n.d.
n.d.
4L
2351
133/5250 195/2500
P
M5
n.d. n.d.
4620x1800x1780
2700
5
4
n.d.
n.d.
n.d. n.d. n.d.
n.d. n.d.
n.d. n.d. n.d.
n.d.
4L
2351
133/5250 195/2500
I
M5
n.d. n.d.
4620x1800x1780
2700
5
4
n.d.
4
B/GPL 190
n.d. 11,9 n.d.
72
n.d.
n.d. n.d. 10,3
70
4L
2378
126/5250 200/2500
P
M5
n.d. n.d.
5040x1800x1730
3050
4
5
1735
4
B/GPL 190
n.d. 11,9 n.d.
72
n.d.
n.d. n.d. 10,3
70
4L
2378
126/5250 200/2500
I
M5
n.d. n.d.
5040x1800x1730
3050
4
5
1855
n.d.
n.d. n.d. n.d.
n.d. n.d.
n.d. n.d. n.d.
n.d.
4L
2378
126/5250 200/2500
P
M5
n.d. n.d.
5040x1800x1730
3050
4
5
n.d.
n.d.
n.d. n.d. n.d.
n.d. n.d.
n.d. n.d. n.d.
n.d.
4L
2378
126/5250 200/2500
I
M5
n.d. n.d.
5040x1800x1730
3050
4
5
n.d.
109
5,2
4,3
4,6
50
4L
1339
116/6000 167/2500
A
Cvt
185 12,1
4550x1750x1430
2700
4
5
1324
109
5,2
4,3
4,6
50
4L
1339
116/6000 167/2500
A
Cvt
185 12,1
4550x1750x1430
2700
4
5
1324
-
101
4,6
4,2
4,4
40
4L
1339
98/5800
167/1000
A
Cvt
186 12,6
4400x1700x1430
2250
5
5
1204
-
-
101
4,6
4,2
4,4
40
4L
1339
98/5800
167/1000
A
Cvt
186 12,6
4400x1700x1430
2250
5
5
1204
-
-
101
4,6
4,2
4,4
40
4L
1339
98/5800
167/1000
A
Cvt
186 12,6
4400x1700x1430
2250
5
5
1204
7,2
27,2 119
6,1
4,4
5,0
35
4L
1086
66/5500
99/2800
A
M5
151 15,6
3565x1595x1540
2380
5
5
975
7,2
27,2 119
6,1
4,4
5,0
35
4L
1086
66/5500
99/2800
A
M5
151 15,6
3565x1595x1540
2380
5
5
975
6,0
7,2
27,2 119
6,1
4,4
5,0
35
4L
1086
66/5500
99/2800
A
M5
151 15,6
3565x1595x1540
2380
5
5
975
9,2
6,3
7,3
27,2 119
6,3
4,3
5,0
35
4L
1248
78/6000
118/4000
A
M5
164 12,8
3565x1595x1540
2380
5
5
980
B/GPL 113
9,2
6,3
7,3
27,2 124
6,4
4,6
5,2
35
4L
1248
78/6000
118/4000
A
M5
164 12,8
3565x1595x1540
2380
5
5
980
B/GPL 118
8,8
6,0
7,0
37,6 124
6,4
4,5
5,2
45
4L
1248
78/6000
118/4000
A
M5
165 12,9
3940x1710x1490
2525
3
5
1010
125
make it your lifestyle
LISTINO
CILINDRATA CC
POTENZA MAX. Cv/giri-1
COPPIA MAX. Nm/giri-1
TRAZIONE
CAMBIO
VELOCITÀ km/h
DIMENSIONI LxLxA mm
PASSO mm
PORTE
POSTI
PESO Kg
5,2
45
4L
1248
78/6000
118/4000
A
M5
165 12,9
3940x1710x1490
2525
5
5
1020
4,5
5,2
45
4L
1248
78/6000
118/4000
A
M5
165 12,9
3940x1710x1490
2525
3
5
1010
4
B/GPL 118
8,8
6,0
7,0
37,6 124
6,4
4,5
5,2
45
4L
1248
78/6000
118/4000
A
M5
165 12,9
3940x1710x1490
2525
5
5
1020
4
B/GPL 136
12,0 6,9
8,7
n.d. 145
7,6
5,2
6,1
53
4L
1396
109/6200 137/5000
A
M5
187 12,6
4245x1775x1480
2650
5
5
1268
4
B/GPL 136
12,0 6,9
8,7
n.d. 145
7,6
5,2
6,1
53
4L
1396
109/6200 137/5000
A
M5
187 12,6
4245x1775x1480
2650
5
5
1268
4
B/GPL 136
12,0 6,9
8,7
n.d. 138
7,1
5,0
5,8
53
4L
1396
109/6200 137/5000
A
M5
187 12,7
4475x1775x1565
2700
5
5
1263
4
B/GPL 136
12,0 6,9
8,7
n.d. 138
7,1
5,0
5,8
53
4L
1396
109/6200 137/5000
A
M5
187 12,7
4475x1775x1565
2700
5
5
1263
4
B/GPL 176
15,0 8,5 10,9 49,6 190 10,4 6,6
8,0
58
4L
1975
142/6000 184/4500
A
M5
177 10,4
4325x1795x1680
2630
5
5
1512
4
B/GPL 181
14,3 9,2 11,2 49,6 194 10,6 6,8
8,2
58
4L
1975
142/6000 184/4500
I
M5
173 11,3
4325x1795x1680
2630
5
5
1592
4
B/GPL 181
14,3 9,2 11,2 49,6 194 10,6 6,8
8,2
58
4L
1975
142/6000 184/4500
I
M5
173 11,3
4325x1795x1680
2630
5
5
1592
-
4
B/GPL n.d.
n.d. n.d. n.d.
48
265 15,10 8,8 11,0
60
4L
1997
125/6000 160/3000
I
M5
160 14,0
5100x1710x1750
3020
5
5
1740
-
4
B/GPL n.d.
n.d. n.d. n.d.
40
265 15,10 8,8 11,0
60
4L
1997
125/6000 160/3000
I
M5
160 14,0
4970x1780x1840
2740
5
5
1740
4
B/GPL 112
8,4
6,2
6,9
27,2 117
6,1
4,5
5,1
35
4L
999
61/5600
87/3000
A
M5
150 15,8
3535x1595x1480
2370
5
5
1000
4
B/GPL 112
8,4
6,2
6,9
27,2 117
6,1
4,5
5,1
35
4L
999
61/5600
87/3000
A
M5
150 15,8
3535x1595x1480
2370
5
5
1000
4
B/GPL 112
8,4
6,2
6,9
27,2 117
6,1
4,5
5,1
35
4L
999
61/5600
87/3000
A
M5
150 15,8
3535x1595x1480
2370
5
5
1000
4
B/GPL 111
8,6
6,2
6,9
27,2 123
6,3
4,5
5,2
35
4L
1086
64/5500
97/2800
A
M5
154 15,1
3535x1595x1480
2370
5
5
1000
5
B/GPL 132
10,9 7,2
8,5
40
139
7,2
5,1
5,8
53
4L
1396
90/6000
136/5000
A
M5
180 13,0
4260x1790x1480
2650
5
5
1263
5
B/GPL 132
10,9 7,2
8,5
40
139
7,2
5,1
5,8
53
4L
1396
90/6000
136/5000
A
M5
180 13,0
4260x1790x1480
2650
5
5
1263
5
B/GPL 132
10,9 7,2
8,5
40
143
7,4
5,4
6,1
53
4L
1396
90/6000
136/5000
A
M5
180 13,4
4490x1790x1525
2650
5
5
1317
5
B/GPL 132
10,9 7,2
8,5
40
143
7,4
5,4
6,1
53
4L
1396
90/6000
136/5000
A
M5
180 13,4
4490x1790x1525
2650
5
5
1317
5
B/GPL 140
11,3 7,7
9,0
40
148
7,9
5,3
6,2
53
4L
1591
125/6300 154/5200
A
M5
192 10,8
4490x1790x1525
2650
5
5
1337
4
B/GPL 168
12,3 7,8
9,5
48,8 190 10,4 6,6
8,0
58
4L
1975
141/6000 184/4500
A
M5
180 10,4
4350x1800x1730
2630
5
5
1542
4
B/GPL 173
12,6 8,0
9,7
48,8 194 10,6 6,8
8,2
58
4L
1975
141/6000 184/4500
I
M5
174 11,3
4350x1800x1730
2630
5
5
1623
4
B/GPL 173
12,6 8,0
9,7
48,8 194 10,6 6,8
8,2
58
4L
1975
141/6000 184/4500
I
M5
174 11,3
4350x1800x1730
2630
5
5
1623
4
B/GPL 135
10,5 7,1
8,3
56
153
7,9
5,7
6,5
48
4L
1591
126/6300 156/4200
A
M5
177 11,0
4105x1785x1610
2550
5
5
1220
4
B/GPL 135
10,5 7,1
8,3
56
153
7,9
5,7
6,5
48
4L
1591
126/6300 156/4200
A
M5
177 11,0
4105x1785x1610
2550
5
5
1220
5
B/GPL 188
14,7 9,0 11,1
n.d. 203 11,2 6,9
8,5
70
4L
2359
174/6000 225/3750
A
M6
190 10,5
4685x1885x1745
2700
5
5
1750
5
B/GPL 193
14,7 9,0 11,1
n.d. 208 11,4 7,1
8,7
70
4L
2359
174/6000 225/3750
I
M6
190 11,1
4685x1885x1745
2700
5
5
1810
4
B/GPL n.d.
n.d. n.d. 11,4
48
282 15,1 9,2 11,4
70
4L
1690
80/5000
131/3200
I
M5
137 17,0
3720x1680x1640
2200
3
4
1210
4
B/GPL 115
9,1
5,9
7,1
31,2 130
7,2
4,6
5,5
47
4L
1368
77/6000
115/3000
A
M5
167 13,5
3810x1704x1530
2388
3
4
975
4
B/GPL 115
9,1
5,9
7,1
31,2 130
7,2
4,6
5,5
47
4L
1368
77/6000
115/3000
A
M5
167 13,5
3810x1704x1530
2388
3
4
975
4
B/GPL 115
9,1
5,9
7,1
31,2 130
7,2
4,6
5,5
47
4L
1368
77/6000
115/3000
A
M5
167 13,5
3810x1704x1530
2388
3
4
975
4
B/GPL 115
9,1
5,9
7,1
31,2 130
7,2
4,6
5,5
47
4L
1368
77/6000
115/3000
A
M5
167 13,5
3810x1704x1530
2388
3
4
975
4
B/GPL 119
9,4
6,2
7,4
31,2 146
7,9
5,2
6,2
47
4L
1368
77/6000
115/3000
A
M5
163 13,5
4035x1698x1660
2508
5
5
1155
4
B/GPL 119
9,4
6,2
7,4
31,2 146
7,9
5,2
6,2
47
4L
1368
77/6000
115/3000
A
M5
163 13,5
4035x1698x1660
2508
5
5
1155
4
B/GPL 119
9,4
6,2
7,4
31,2 146
7,9
5,2
6,2
47
4L
1368
77/6000
115/3000
A
M5
163 13,5
4035x1698x1660
2508
5
5
1155
4
B/GPL 119
9,4
6,2
7,4
31,2 146
7,9
5,2
6,2
47
4L
1368
77/6000
115/3000
A
M5
163 13,5
4035x1698x1660
2508
5
5
1155
4
B/GPL 119
9,4
6,2
7,4
31,2 146
7,9
5,2
6,2
47
4L
1368
77/6000
115/3000
A
M5
163 13,5
4035x1698x1660
2508
5
5
1155
4
B/GPL 134
10,8 6,8
8,3
41,6 149
8,3
5,2
6,3
57
4L
1368
120/5000 206/1750
A
M6
195
9,8
4520x1797x1499
2700
5
5
1320
4
B/GPL 134
10,8 6,8
8,3
41,6 149
8,3
5,2
6,3
57
4L
1368
120/5000 206/1750
A
M6
195
9,8
4520x1797x1499
2700
5
5
1320
4
B/GPL 134
10,8 6,8
8,3
41,6 149
8,3
5,2
6,3
57
4L
1368
120/5000 206/1750
A
M6
195
9,8
4520x1797x1499
2700
5
5
1320
i20 1.2 5p. BlueDrive GPL Comfort
14.700
i30 1.4 16V 109CV BlueDrive GPL
15.490
i30 1.4 16V 109CV BlueDrive GPL Active
16.790
i30 CW 1.4 16V 109CV BlueDrive GPL
15.990
i30 CW 1.4 16V 109CV BlueDrive GPL Active
17.290
Tucson 2.0 16V 2WD BlueDrive GPL Active
23.490
Tucson 2.0 16V 4WD BlueDrive GPL Active
25.590
Tucson 2.0 16V 4WD BlueDrive GPL Dynamic
27.390
Troy Pick-Up GPL
17.490
Victory Off Road GPL
20.490
Urbano Ex.Ur. Comb
ACCELERAZIONE s
CILINDRI Numero e disposizione
4,5
6,4
CONSUMI l/100 km 6,4
37,6 124
EMISSIONI CO2 g/km
37,6 124
7,0
Urbano Ex.Ur. Comb
CAP. SERBATOIO litri
7,0
6,0
A A A B B B B C C C
CONSUMI l/100 km 6,0
8,8
14.200
EMISSIONI CO2 g/km
8,8
B/GPL 118
13.200
i20 1.2 3p. BlueDrive GPL Comfort
ALIMENTAZIONE
B/GPL 118
4
i20 1.2 5p. BlueDrive GPL Classic
EURO
CAP. SERBATOIO litri
BENZINA
4
CLASSE ENERGETICA
PREZZO Euro
CARBUR. ALTERNATIVO
KATAY
KIA
Soul 1.6 CVVT Cool Bi-Fuel
17.850
Soul 1.6 CVVT Active Bi-Fuel
20.050
Sorento EcoSuv 2WD GPL
29.900
Sorento EcoSuv 4WD GPL
31.900
A A A A B B B B B B B B B B C C
12.980
E
Picanto 1.0 12V Easy Bi-Fuel
10.500
Picanto 1.0 12V Town Bi-Fuel
11.450
Picanto 1.0 12V Life Bi-Fuel
12.350
Picanto 1.1 12V Trendy Bi-Fuel
13.650
ceed 1.4 90CV 5p. Face Lift LX Bi-Fuel
17.350
ceed 1.4 90CV 5p. Face Lift EX Bi-Fuel
19.050
ceed Sp. Wag. 1.4 90CV LX Bi-Fuel
17.950
ceed Sp. Wag. 1.4 90CV EX Bi-Fuel
19.650
ceed Sp. Wag. 1.6 120CV EX Bi-Fuel
20.350
Sportage 2.0 141CV 2WD Active EcoSuv
23.900
Sportage 2.0 141CV 4WD Active EcoSuv
25.900
Sportage 2.0 141CV 4WD Active Class EcoSuv 27.900
LADA Niva 1.7 MPi Dual fuel GPL
LANCIA Ypsilon 1.4 Argento Ecochic GPL
14.050
Ypsilon 1.4 Oro Ecochic GPL
15.350
Ypsilon 1.4 E-Collection Ecochic GPL
16.000
Ypsilon 1.4 Platino Ecochic GPL
16.650
Musa 1.4 Argento Ecochic GPL
17.600
Musa 1.4 Oro Ecochic GPL
18.850
Musa 1.4 E-Collection Ecochic GPL
19.500
Musa 1.4 Oro Plus Ecochic GPL
20.100
Musa 1.4 Platino Ecochic GPL
21.350
Delta Argento 1.4 T-Jet 120CV Ecochic GPL
23.700
Delta Oro 1.4 T-Jet 120CV Ecochic GPL
25.300
Delta Platino 1.4 T-Jet 120CV Ecochic GPL
26.900
A A A A A A A A A A A A
Lancia Delta 1.4 Turbo GPL A COMPLETARE LA GAMMA ECOCHIC DELLA LANCIA SI È AGGIUNTA LA DELTA VERSIONE GPL. LA BLASONATA BERLINA ITALIANA È LA PRIMA VETTURA IN ASSOLUTO SULLA QUALE HA DEBUTTATO IL MOTORE BI-FUEL TURBO A GPL, PER ALTRO PROGETTATO, COSTRUITO E GARANTITO DIRETTAMENTE DAL COSTRUTTORE ITALIANO. IL PROPULSORE BI-FUEL SI BASA SUL 1.4 TURBO BENZINA DA 120 CV ED È STATO IMPIEGATO ANCHE SULLA NUOVA ALFA MITO. LA DELTA È DISPONIBILE NEI CLASSICI TRE ALLESTIMENTI ARGENTO, ORO E PLATINO, TUTTI PIUTTOSTO RICCHI. LA PRESENZA DELL'IMPIANTO A GPL, GRAZIE AL SERBATOIO TOROIDALE AGGIUNTIVO PER IL GAS DA 41 LITRI EFFETTIVI, FA SALIRE L'AUTONOMIA DELLA DELTA FINO A 1.413 KM.
23.700 EURO
BEST BUY
LISTINO
S 400 HYBRID lunga
100.560
MITSUBISHI Colt 1.1 12V 3p. GPL Inform
13.500
Colt 1.1 12V 5p. GPL Inform
14.200
Colt 1.1 12V 3p. GPL Invite
14.300
Colt 1.1 12V 3p. GPL Invite
15.000
Colt 1.3 3p. GPL Inform
14.000
Colt 1.3 5p. GPL Inform
14.700
Colt 1.3 3p. GPL Invite
14.800
Colt 1.3 3p. GPL Invite
15.500
NISSAN
A A A A B B B B
PESO Kg
-
-
-
-
180
9,1
7,1
7,9
65
6V
3456
345/6400 368/4800
P
Cvt
250
5,9
4850x1820x1430
2850
4
5
1900
180
-
-
-
-
180
9,1
7,1
7,9
65
6V
3456
345/6400 368/4800
P
Cvt
250
5,9
4850x1820x1430
2850
4
5
1900
4
ibrida
219
-
-
-
-
219 11,3 8,0
9,3
84
8V
4969
445/6400 520/4000
I
Cvt
250
6,3
5030x1880x1480
2970
4
5
2390
4
ibrida
219
-
-
-
-
219 11,3 8,0
9,3
84
8V
4969
445/6400 520/4000
I
Cvt
250
6,3
5150x1880x1480
3090
4
4
2495
4
ibrida
148
-
-
-
-
148
6,6
6,0
6,3
65
6V
3456
299/6000 317/4800
I
Cvt
200
7,8
4770x1885x1680
2740
5
5
2110
4
ibrida
148
-
-
-
-
148
6,6
6,0
6,3
65
6V
3456
299/6000 317/4800
I
Cvt
200
7,8
4770x1890x1680
2740
5
5
2110
4
ibrida
148
-
-
-
-
148
6,6
6,0
6,3
65
6V
3456
299/6000 317/4800
I
Cvt
200
7,8
4770x1890x1680
2740
5
5
2205
4
ibrida
148
-
-
-
-
148
6,6
6,0
6,3
65
6V
3456
299/6000 317/4800
I
Cvt
200
7,8
4770x1890x1680
2740
5
5
2110
4
B/GPL 119
9,3
6,3
7,4
27,2 138
6,9
4,6
5,4
43
4L
1349
75/6000
121/3500
A
M5
168 14,0
3885x1695x1475
2490
5
5
994
1395
COPPIA MAX. Nm/giri-1
180
ibrida
Urbano Ex.Ur. Comb
POTENZA MAX. Cv/giri-1
ibrida
4
Urbano Ex.Ur. Comb
CONSUMI l/100 km
4
CONSUMI l/100 km
POSTI
94.440
PASSO mm
S 400 HYBRID
A A C C
PORTE
31.410
DIMENSIONI LxLxA mm
28.210
B 180 NGT BlueEFFICIENCY Chrome
ACCELERAZIONE s
B 180 NGT BlueEFFICIENCY Executive
VELOCITÀ km/h
MERCEDES
CAMBIO
A
Mazda 2 1.3 16V 75CV 5p. GPL play
TRAZIONE
15.300
MAZDA
CILINDRATA CC
71.500
137.100
CILINDRI Numero e disposizione
RX 450h Hi-Tech
LS 600h L
CAP. SERBATOIO litri
71.500
127.100
EMISSIONI CO2 g/km
65.300
RX 450h Luxury
LS 600h
CAP. SERBATOIO litri
RX 450h Ambassador
74.400
EMISSIONI CO2 g/km
59.500
67.200
GS 450h Ambassador
ALIMENTAZIONE
RX 450h
B B C B A A A A
GS 450h Plus
BENZINA
EURO
LEXUS
CLASSE ENERGETICA
PREZZO Euro
CARBUR. ALTERNATIVO
4
B/M
135
6,4
4,1
4,9
16
175
9,7
6,0
7,3
54
4L
2034
116/5750 165/3500
A
M5
184 12,4
4273x1777x1624
2778
5
5
4
B/M
135
6,4
4,1
4,9
16
175
9,7
6,0
7,3
54
4L
2034
116/5750 165/3500
A
M5
184 12,4
4273x1777x1624
2778
5
5
1395
5
ibrida
189
-
-
-
- 186-18910,9 6,5
8,1
90
6V
3498
299/6000 385/2400
P
S7
250
7,2
5096x1871x1479
3035
4
5
1880
5
ibrida
191
-
-
-
- 188-19111,0 6,6
8,2
90
6V
3498
299/6000 385/2400
P
S7
250
7,2
5226x1871x1479
3165
4
5
1945
4
B/GPL 118
9,0
6,0
7,1
27,2 135
7,0
4,6
5,7
47
3L
1124
75/6000
100/4000
A
M5
165 12,9
3810x1695x1520
2500
3
5
980
4
B/GPL 118
9,0
6,0
7,1
27,2 135
7,0
4,6
5,7
47
3L
1124
75/6000
100/4000
A
M5
165 13,3
3870x1695x1550
2500
5
5
1015
4
B/GPL 118
9,0
6,0
7,1
27,2 135
7,0
4,6
5,7
47
3L
1124
75/6000
100/4000
A
M5
165 12,9
3810x1695x1520
2500
3
5
980
4
B/GPL 118
9,0
6,0
7,1
27,2 135
7,0
4,6
5,7
47
3L
1124
75/6000
100/4000
A
M5
165 13,3
3870x1695x1550
2500
5
5
980
4
B/GPL 125
9,8
6,6
7,8
27,2 138
7,4
4,8
5,8
47
4L
1332
95/6000
125/4000
A
M5
180 11,0
3810x1695x1520
2500
3
5
1000
4
B/GPL 125
9,8
6,6
7,8
27,2 138
7,4
4,8
5,8
47
4L
1332
95/6000
125/4000
A
M5
180 11,0
3870x1695x1550
2500
5
5
1025
4
B/GPL 125
9,8
6,6
7,8
27,2 138
7,4
4,8
5,8
47
4L
1332
95/6000
125/4000
A
M5
180 11,0
3810x1695x1520
2500
3
5
1000
4
B/GPL 125
9,8
6,6
7,8
27,2 138
7,4
4,8
5,8
47
4L
1332
95/6000
125/4000
A
M5
180 11,0
3870x1695x1550
2500
5
5
1000
5
B/GPL
95
7,4
5,1
5,9
24
103
5,5
3,8
4,4
35
3L
996
68/6000
90/3400
A
M5
155 14,0
3655x1630x1470
2360
5
4
875
5
B/GPL
95
7,4
5,1
5,9
24
103
5,5
3,8
4,4
35
3L
996
68/6000
90/3400
A
M5
155 14,0
3655x1630x1470
2360
5
4
875
5
B/GPL 113
8,9
6
6,9
24
103
6,7
4,5
5,2
35
3L
996
68/6000
90/3400
A
Aut
150 17,0
3655x1630x1470
2360
5
4
900
4
B/GPL 126
9,3
6,9
7,8
32
139
7,4
5,1
5,9
46
4L
1240
79/5300
110/3600
A
M5
167 13,5
3720x1660x1540
2430
3
5
1015
4
B/GPL 126
9,3
6,9
7,8
32
139
7,4
5,1
5,9
46
4L
1240
79/5300
110/3600
A
M5
167 13,5
3720x1660x1540
2430
5
5
1015
4
B/GPL 126
9,3
6,9
7,8
32
139
7,4
5,1
5,9
46
4L
1240
79/5300
110/3600
A
M5
167 13,5
3720x1660x1540
2430
3
5
1015
4
B/GPL 126
9,3
6,9
7,8
32
139
7,4
5,1
5,9
46
4L
1240
79/5300
110/3600
A
M5
167 13,5
3720x1660x1540
2430
5
5
1015
4
B/GPL 126
9,3
6,9
7,8
32
139
7,4
5,1
5,9
46
4L
1240
79/5300
110/3600
A
M5
167 13,5
3720x1660x1540
2430
3
5
1015
4
B/GPL 126
9,3
6,9
7,8
32
139
7,4
5,1
5,9
46
4L
1240
79/5300
110/3600
A
M5
167 13,5
3720x1660x1540
2430
5
5
1015
4
B/GPL 135
6,9
5,2
5,6
38,4 139
7,3
5,1
5,9
46
4L
1386
88/5200
128/3200
A
M5
165 13,1
4083x1691x1550
2600
5
5
1125
5,2
Pixo 1.0 GPL 5p. Eco Easy
9.890
Pixo 1.0 GPL 5p. Eco Active
10.890
Pixo 1.0 GPL 5p. Eco Matic
11.890
Micra 1.2 16V GPL 3p. Eco Easy
12.800
Micra 1.2 16V GPL 5p. Eco Easy
13.400
Micra 1.2 16V GPL 3p. Eco Active
14.850
Micra 1.2 16V GPL 5p. Eco Active
15.450
Micra 1.2 16V GPL 3p. Eco n-tec
15.350
Micra 1.2 16V GPL 5p. Eco n-tec
15.950
Note 1.4 16V GPL Eco Visia
15.100
Note 1.4 16V GPL Eco Acenta
17.510
A A A B B B B B B A A
4
B/GPL 135
6,9
5,6
38,4 139
7,3
5,1
5,9
46
4L
1386
88/5200
128/3200
A
M5
165 13,1
4083x1691x1550
2600
5
5
1125
Qashqai 1.6 16V Eco Visia
20.850
-
4
B/GPL n.d.
n.d. n.d. n.d.
n.d. 162
8,4
5,7
6,7
65
4L
1598
115/6000 156/4400
A
M5
175 12,0
4315x1783x1606
2631
5
5
1375
Qashqai 1.6 16V Eco Acenta
23.650
-
4
B/GPL n.d.
n.d. n.d. n.d.
n.d. 162
8,4
5,7
6,7
65
4L
1598
115/6000 156/4400
A
M5
175 12,0
4315x1783x1606
2631
5
5
1375
4
B/GPL 119
9,9
6,0
7,4
33,6 139
7,7
4,7
5,8
45
4L
1229
80/5600
110/4000
A
M5
168 13,9
4000x1710x1490
2510
3
5
1134
4
B/GPL 119
9,9
6,0
7,4
33,6 139
7,7
4,7
5,8
45
4L
1229
80/5600
110/4000
A
M5
168 13,9
4000x1710x1490
2510
5
5
1165
4
B/GPL 119
9,9
6,0
7,4
33,6 139
7,7
4,7
5,8
45
4L
1229
80/5600
110/4000
A
M5
168 13,9
4000x1710x1490
2510
3
5
1134
4
B/GPL 119
9,9
6,0
7,4
33,6 139
7,7
4,7
5,8
45
4L
1229
80/5600
110/4000
A
M5
168 13,9
4000x1710x1490
2510
5
5
1165
4
B/GPL 108
8,0
6,0
6,6
n.d. 120
5,9
4,4
5,0
45
3L
996
65/6000
90/4800
A
M5
160 14,7
3740x1680x1590
2360
5
5
1000
4
B/GPL 119
8,8
6,5
7,4
n.d. 131
6,9
4,7
5,5
45
4L
1242
86/5500
114/4400
A
M5
175 12,3
3740x1680x1590
2360
5
5
1015
4
B/GPL 129
10,7 6,6
8,1
38,4 148
8.1
5,1
6,2
53
4L
1364
90/5600
125/4000
A
M5
168 13,8
4050x1690x1620
2630
5
5
1294
4
B/GPL 129
38,4 148
OPEL Corsa 1.2 GPL -TECH 3p. Club
13.800
Corsa 1.2 GPL -TECH 5p. Club
14.450
Corsa 1.2 GPL -TECH 3p. Edition
15.100
Corsa 1.2 GPL -TECH 5p. Edition
15.750
Agila 1.0 GPL-TECH 65CV 5p. Enjoy
14.550
Agila 1.2 GPL-TECH 86CV 5p. Enjoy
15.050
Meriva 1.4 16V GPL-TECH 90CV Club
18.650
Meriva 1.4 16V GPL-TECH 90CV Enjoy
19.950
Zafira 1.6 16V ecoM 94CV Edition
25.200
Zafira 1.6 16V ecoM 94CV Cosmo
27.200
Zafira 1.6 16V ecoM 150CV Turbo Edition
26.700
Zafira 1.6 16V ecoM 150CV Turbo Cosmo
28.700
Zafira 1.8 GPL-TECH 140CV Edition
25.200
Zafira 1.8 GPL-TECH 140CV Cosmo
27.200
PEUGEOT 206 Plus 1,1 8V 3p ECO GPL
12.200
206 Urban 1,1 8V 3p ECO GPL
12.950
206 Urban 1,1 8V 5p ECO GPL
13.650
206 Plus Trendy 1,1 8V 3p ECO GPL
14.000
206 Plus Trendy 1,1 8V 5p ECO GPL
14.700
207 1.4 8V 75CV 3p. X Line ECO GPL
15.475
207 1.4 8V 75CV 5p. X Line ECO GPL
16.075
207 1.4 8V 75CV 3p. En. Sport ECO GPL
16.125
A A A A A A A A A A A A C C A A A A A A A A
10,7 6,6
8,1
8.1
5,1
6,2
53
4L
1364
90/5600
125/4000
A
M5
168 13,8
4050x1690x1620
2630
5
5
1294
4
B/M
138
6,6
4,2
5,0
21
138
9,2
5,9
7,1
14
4L
1598
94/6200
133/4200
A
M5
165 17,0
4503x1801x1635
2703
5
7
1590
4
B/M
138
6,6
4,2
5,0
21
138
9,2
5,9
7,1
14
4L
1598
94/6200
133/4200
A
M5
165 17,0
4503x1801x1635
2703
5
7
1590
4
B/M
139
7,1
3,9
5,1
21
144 11,2 6,3
8,1
14
4L
1598
150/5000 210/2300
A
M5
200 11,5
4503x1801x1635
2703
5
7
1660
4
B/M
139
7,1
3,9
5,1
21
144 11,2 6,3
8,1
14
4L
1598
150/5000 210/2300
A
M5
200 11,5
4503x1801x1635
2703
5
7
1660
4
B/GPL 160
13,7 7,7
9,9
41,6 182 10,1 6,2
7,6
58
4L
1796
140/6300 175/3800
A
M5
197 11,5
4467x1801x1635
2703
5
7
1453
4
B/GPL 160
13,7 7,7
9,9
41,6 182 10,1 6,2
7,6
58
4L
1796
140/6300 175/3800
A
M5
197 11,5
4467x1801x1635
2703
5
7
1453
4
B/GPL 114
11,0 5,1
7,3
28,8 135
8,0
4,5
5,7
50
4L
1124
60/5500
94/3300
A
M5
159 16,1
3872x1669x1453
2443
3
5
978
4
B/GPL 114
11,0 5,1
7,3
28,8 135
8,0
4,5
5,7
50
4L
1124
60/5500
94/3300
A
M5
159 16,1
3872x1669x1453
2443
3
5
978
4
B/GPL 114
11,0 5,1
7,3
28,8 135
8,0
4,5
5,7
50
4L
1124
60/5500
94/3300
A
M5
159 16,1
3872x1669x1453
2443
5
5
985
4
B/GPL 114
11,0 5,1
7,3
28,8 135
8,0
4,5
5,7
50
4L
1124
60/5500
94/3300
A
M5
159 16,1
3872x1669x1453
2443
3
5
978
4
B/GPL 114
11,0 5,1
7,3
28,8 135
8,0
4,5
5,7
50
4L
1124
60/5500
94/3300
A
M5
159 16,1
3872x1669x1453
2443
5
5
985
5
B/GPL 127
10,5 6,3
7,8
37,6 147
8,4
5,0
6,3
50
4L
1360
73/5400
118/3300
A
M5
170 13,9
4045x1750x1472
2540
3
5
1178
5
B/GPL 127
10,5 6,3
7,8
37,6 147
8,4
5,0
6,3
50
4L
1360
73/5400
118/3300
A
M5
170 13,9
4045x1750x1472
2540
5
5
1188
5
B/GPL 127
10,5 6,3
7,8
37,6 147
8,4
5,0
6,3
50
4L
1360
73/5400
118/3300
A
M5
170 13,9
4045x1750x1472
2540
3
5
1178
127
make it your lifestyle
LISTINO
VELOCITÀ km/h
DIMENSIONI LxLxA mm
PASSO mm
PORTE
POSTI
PESO Kg
6,3
50
4L
1360
73/5400
118/3300
A
M5
170 13,9
4045x1750x1472
2540
5
5
1188
5,3
6,5
50
4L
1360
73/5400
118/3300
A
M5
170 14,2
4164x1748x1527
2540
5
5
1236
5
B/GPL 129
11,3 6,6
8,3
37,6 152
8,8
5,3
6,5
50
4L
1360
73/5400
118/3300
A
M5
170 14,2
4164x1748x1527
2540
5
5
1236
4
B/GPL n.d.
n.d. n.d. 5,6
n.d. 135
7,5
4,7
5,7
40
4L
1149
75/5500
105/3500
A
M5
170 13,0
3600x1654x1470
2367
3
4
1000
4
B/GPL n.d.
n.d. n.d. 5,6
n.d. 135
7,5
4,7
5,7
40
4L
1149
75/5500
105/3500
A
M5
170 13,0
3600x1654x1470
2367
3
4
1000
4
B/GPL 126
10,1 6,3
7,7
35
143
7,7
5,0
6,0
50
4L
1149
60/5250
91/2500
A
M5
158 16,2
3818x1639x1417
2472
5
5
995
4
B/GPL 132
10,7 6,4
8,0
33,6 139
7,9
4,7
5,9
55
4L
1149
75/5500
105/3500
A
M5
167 13,4
4027x1710x1480
2580
3
5
1080
4
B/GPL 132
10,7 6,4
8,0
33,6 139
7,9
4,7
5,9
55
4L
1149
75/5500
105/3500
A
M5
167 13,4
4027x1710x1480
2580
5
5
1090
4
B/GPL 132
10,7 6,4
8,0
33,6 139
7,9
4,7
5,9
55
4L
1149
75/5500
105/3500
A
M5
167 13,4
4027x1710x1480
2580
3
5
1080
4
B/GPL 132
10,7 6,4
8,0
33,6 139
7,9
4,7
5,9
55
4L
1149
75/5500
105/3500
A
M5
167 13,4
4027x1710x1480
2580
5
5
1090
4
B/GPL n.d.
n.d. n.d. 5,9
33,6 140
7,6
4,9
5,9
49
4L
1149
75/5500
105/3500
A
M5
163 13,5
3874x11695x1586 2482
5
5
1130
4
B/GPL n.d.
n.d. n.d. 5,9
33,6 140
7,6
4,9
5,9
49
4L
1149
75/5500
105/3500
A
M5
163 13,5
3874x11695x1586 2482
5
5
1130
4
B/GPL n.d.
n.d. n.d. 5,9
33,6 140
7,6
4,9
5,9
51
4L
1149
75/5500
105/3500
A
M5
163 13,7
4034x1695x1586
2575
5
5
1200
4
B/GPL n.d.
n.d. n.d. 5,9
33,6 140
7,6
4,9
5,9
51
4L
1149
75/5500
105/3500
A
M5
163 13,7
4034x1695x1586
2575
5
5
1200
4
B/GPL 170
13,8 8,8 10,6
n.d. 192 10,5 6,7
8,1
60
4L
1598
105/5000 148/3750
A
M5
170 13,0
4213x1829x1799
2697
5
5
1420
4
B/GPL 170
13,8 8,8 10,6
n.d. 192 10,5 6,7
8,1
60
4L
1598
105/5000 148/3750
A
M5
170 13,0
4213x1829x1799
2697
5
5
1420
4
B/GPL 170
13,8 8,8 10,6
n.d. 192 10,5 6,7
8,1
60
4L
1598
105/5000 148/3750
A
M5
170 13,0
4213x1829x1799
2697
5
5
1420
Urbano Ex.Ur. Comb
ACCELERAZIONE s
CAMBIO
5,0
8,8
CONSUMI l/100 km 8,4
37,6 152
EMISSIONI CO2 g/km
37,6 147
8,3
Urbano Ex.Ur. Comb
CAP. SERBATOIO litri
7,8
11,3 6,6
CONSUMI l/100 km 10,5 6,3
B/GPL 129
EMISSIONI CO2 g/km
B/GPL 127
5
ALIMENTAZIONE
5
EURO
TRAZIONE
RENAULT
COPPIA MAX. Nm/giri-1
17.325
POTENZA MAX. Cv/giri-1
207 1.4 8V 75CV SW En. Sport ECO GPL
A B B
CILINDRATA CC
16.675
CILINDRI Numero e disposizione
16.725
207 1.4 8V 75CV SW X Line ECO GPL
BENZINA CAP. SERBATOIO litri
207 1.4 8V 75CV 5p. En. Sport ECO GPL
CLASSE ENERGETICA
PREZZO Euro
CARBUR. ALTERNATIVO
Twingo 1.2 16V LEV GPL Sport & Sound
12.650
Twingo 1.2 16V LEV GPL Dynamique
14.150
Clio Storia 1.2 5p. GPL Confort
12.700
Clio 1.2 16V 3p. GPL Confort
13.600
Clio 1.2 16V 5p. GPL Confort
14.250
Clio 1.2 16V 3p. GPL Dinamique
14.600
Clio 1.2 16V 5p. GPL Dinamique
15.250
Modus 1.2 16V GPL Expression
15.500
Modus 1.2 16V GPL Dynamique
16.500
Grand Modus 1.2 16V GPL Grand Expression
16.200
Grand Modus 1.2 16V GPL Grand Dynamique
17.200
Kangoo SL Easy 1.6 105CV GPL
18.250
Kangoo SL Dynamique 1.6 105CV GPL
19.350
Kangoo SL Tom Tom 1.6 105CV GPL
19.850
A A B B B B B A A A A D D D
Koleos 2.5 16V 4X2 GPL
24.980
-
4
B/GPL n.d.
n.d. n.d. n.d.
49,6 227 12,9 7.9
9,6
65
4L
2488
171/6000 226/4400
A
M6
186
9,1
4520x1865x1695
2690
5
5
1590
Koleos 2.5 16V 4X4 GPL Dynamique
28.730
-
4
B/GPL n.d.
n.d. n.d. n.d.
49,6 227 13,0 7,7
9,6
65
4L
2488
171/6000 226/4400
I
M6
185
9,3
4520x1865x1695
2690
5
5
1649
4
B/E85
-
-
-
-
-
181 11,0 5,6
7,6
62
4L
1998
175/5500 265/2500
A
M6
210
8,4
4640x1760x1470
2680
4
5
1365
4
B/E85
-
-
-
-
-
181 11,0 5,6
7,6
62
4L
1998
175/5500 265/2500
A
M6
210
8,4
4640x1760x1470
2680
4
5
1365
4
B/E85
-
-
-
-
-
189 11,1 6,0
7,9
62
4L
1998
200/5500 300/2500
A
M6
230
7,9
4640x1760x1470
2680
4
5
1365
4
B/E85
-
-
-
-
-
189 11,1 6,0
7,9
62
4L
1998
200/5500 300/2500
A
M6
230
7,9
4640x1760x1470
2680
4
5
1365
4
B/E85
-
-
-
-
-
185 10,9 5,9
7,8
62
4L
1998
175/5500 265/2500
A
M6
210
8,7
4650x1760x1510
2680
5
5
1425
4
B/E85
-
-
-
-
-
185 10,9 5,9
7,8
62
4L
1998
175/5500 265/2500
A
M6
210
8,7
4650x1760x1510
2680
5
5
1425
4
B/E85
-
-
-
-
-
197 11,5 6,4
8,3
62
4L
1998
200/5500 300/2500
A
M6
225
8,1
4650x1760x1510
2680
5
5
1425
4
B/E85
-
-
-
-
-
197 11,5 6,4
8,3
62
4L
1998
200/5500 300/2500
A
M6
225
8,1
4650x1760x1510
2680
5
5
1425
4
B/E85
-
-
-
-
-
192 11,3 6,0
8,1
62
4L
1998
175/5500 265/2500
A
M6
210
8,9
4640x1760x1430
2680
2
4
1500
4
B/E85
-
-
-
-
-
192 11,3 6,0
8,1
62
4L
1998
175/5500 265/2500
A
M6
210
8,9
4640x1760x1430
2680
2
4
1500
4
B/E85
-
-
-
-
-
203 11,8 6,6
8,5
62
4L
1998
200/5500 300/2500
A
M6
225
8,2
4640x1760x1430
2680
2
4
1500
4
B/E85
-
-
-
-
-
203 11,8 6,6
8,5
62
4L
1998
200/5500 300/2500
A
M6
225
8,2
4640x1760x1430
2680
2
4
1500
4
B/E85
-
-
-
-
-
199 11,5 6,5
8,3
61
4L
1998
210/5300 300/2500
I
M6
230
8,5
4690x1760x1540
2680
5
5
1580
4
B/E85
-
-
-
-
-
214 12,6 6,9
9,0
75
4L
1985
179/5500 280/1800
A
M5
220
9,0
4840x1790x1460
2700
5
5
1603
4
B/E85
-
-
-
-
-
217 13,0 6,8
9,1
75
4L
2290
209/5500 310/1800
A
M5
230
8,5
4840x1790x1460
2700
5
5
1603
4
B/GPL n.d.
n.d. n.d. 13,0
n.d. 310 15,8 11,0 13,0
83
6L
4195
295/6000 375/3600
I
Aut
195
9,0
4810x1920x1740
2870
5
5
2066
4
B/GPL n.d.
n.d. n.d. 12,3
n.d. 300 15,4 10,2 12,3
83
8V
5328
305/5200 447/4000
I
Aut
198
8,5
4810x1920x1740
2870
5
5
2094
4
B/GPL 125
n.d. n.d. 7,0
38,4 139
7,6
4,9
5,9
45
3L
1198
69/5400
112/3000
A
M5
163 15,0
4034x1693x1428
2469
3
5
1050
4
B/GPL 125
n.d. n.d. 7,0
38,4 139
7,6
4,9
5,9
45
3L
1198
69/5400
112/3000
A
M5
163 15,0
4034x1693x1428
2469
3
5
1050
4
B/GPL 125
n.d. n.d. 7,0
38,4 139
7,6
4,9
5,9
45
3L
1198
69/5400
112/3000
A
M5
163 15,0
4034x1693x1428
2469
3
5
1050
4
B/GPL 134
n.d. n.d. 7,4
38,4 149
8,1
5,1
6,2
45
4L
1390
86/5000
132/3800
A
M5
175 12,2
4034x1693x1428
2469
3
5
1025
4
B/GPL 134
n.d. n.d. 7,4
38,4 149
8,1
5,1
6,2
45
4L
1390
86/5000
132/3800
A
M5
175 12,2
4034x1693x1428
2469
3
5
1075
4
B/GPL 141
n.d. n.d. 7,9
38,4 157
8,9
5,3
6,6
45
4L
1598
105/5600 153/3800
A
M5
189 10,5
4034x1693x1428
2469
3
5
1100
4
B/GPL 125
n.d. n.d. 7,0
38,4 139
7,6
4,9
5,9
45
3L
1198
69/5400
112/3000
A
M5
163 15,0
4052x1693x1445
2469
5
5
1127
4
B/GPL 125
n.d. n.d. 7,0
38,4 139
7,6
4,9
5,9
45
3L
1198
69/5400
112/3000
A
M5
163 15,0
4052x1693x1445
2469
5
5
1127
4
B/GPL 125
n.d. n.d. 7,0
38,4 139
7,6
4,9
5,9
45
3L
1198
69/5400
112/3000
A
M5
163 15,0
4052x1693x1445
2469
5
5
1127
4
B/GPL 134
n.d. n.d. 7,4
38,4 149
8,2
5,1
6,9
45
4L
1390
86/5000
132/3800
A
M5
175 12,2
4052x1693x1445
2469
5
5
1100
4
B/GPL 134
n.d. n.d. 7,4
38,4 149
8,2
5,1
6,9
45
4L
1390
86/5000
132/3800
A
M5
175 12,2
4052x1693x1445
2469
5
5
1100
4
B/GPL 141
n.d. n.d. 7,9
38,4 157
8,9
5,3
6,6
45
4L
1598
105/5600 153/3800
A
M5
187 10,5
4052x1693x1445
2469
5
5
1100
4
B/GPL 139
10,3 6,2
7,8
46,4 154
8,6
5,2
6,5
55
4L
1390
85/5000
132/3800
A
M5
172 13,7
4315x1768x1455
2578
5
5
1200
4
B/GPL 153
12,9 7,4
9,5
46,4 173
9,9
5,8
7,3
55
4L
1595
102/5600 148/3800
A
M5
184 12,2
4315x1768x1455
2578
5
5
1205
4
B/GPL 153
12,9 7,4
9,5
46,4 173
9,9
5,8
7,3
55
4L
1595
102/5600 148/3800
A
M5
184 12,2
4315x1768x1455
2578
5
5
1205
4
B/GPL 143
n.d. n.d. 8,0
n.d. 159
8,8
5,4
6,7
55
4L
1390
85/5000
132/3800
A
M5
169 14,8
4282x1768x1576
2578
5
5
1291
4
B/GPL 159
13,1 7,8
9,8
46,4 179 10,2 6,0
7,5
55
4L
1595
102/5600 148/3800
A
M5
181 13,2
4282x1768x1576
2578
5
5
1320
4
B/GPL 159
13,1 7,8
9,8
46,4 179 10,2 6,0
7,5
55
4L
1595
102/5600 148/3800
A
M5
181 13,2
4282x1768x1576
2578
5
5
1320
4
B/GPL 159
13,1 7,8
9,8
n.d. 179 10,2 6,0
7,5
55
4L
1595
102/5600 148/3800
A
M5
181 13,4
4469x1768x1581
2578
5
5
1359
4
B/GPL 159
13,1 7,8
9,8
n.d. 179 10,2 6,0
7,5
55
4L
1595
102/5600 148/3800
A
M5
181 13,4
4469x1768x1581
2578
5
5
1359
SAAB 9-3 Sport Sedan 1.8 t BioPower Linear
30.150
9-3 Sport Sedan 1.8 t BioPower Vector
31.300
9-3 Sport Sedan 2.0 t BioPower Linear
32.450
9-3 Sport Sedan 2.0 t BioPower Vector
33.600
9-3 SportHatch 1.8 t BioPower Linear
31.750
9-3 SportHatch 1.8 t BioPower Vector
32.900
9-3 SportHatch 2.0 t BioPower Linear
34.050
9-3 SportHatch 2.0 t BioPower Vector
35.200
9-3 Cabriolet 1.8 t BioPower Linear
37.050
9-3 Cabriolet 1.8 t BioPower Vector
40.450
9-3 Cabriolet 2.0 t BioPower Linear
39.150
9-3 Cabriolet 2.0 t BioPower Vector
42.550
9-3 X 2.0 TS XWD Bio Power
39.950
9-5 2.0 t BioPower S.W. Griffin
38.250
9-5 2.3 t BioPower S.W. Griffin
40.250
9-7X 4.2 L6 Bi-Fuel
54.970
9-7X 5.3 V8 Bi-Fuel
60.160
SEAT
D D D D D D E E D D E E D E E D C
Ibiza 1.2 3p. Free Dual
12.270
Ibiza 1.2 3p. Reference Dual
13.560
Ibiza 1.2 3p. Style Dual
15.165
Ibiza 1.4 3p. Reference Dual
14.160
Ibiza 1.4 3p. Style Dual
15.765
Ibiza 1.6 3p. Sport Dual
17.390
Ibiza 1.2 5p. Free Dual
12.770
Ibiza 1.2 5p. Reference Dual
14.060
Ibiza 1.2 5p. Style Dual
15.745
Ibiza 1.4 5p. Reference Dual
14.660
Ibiza 1.4 5p. Style Dual
16.345
Ibiza 1.6 5p. Sport Dual
17.945
Leon 1.4 Reference DUAL
18.405
Leon 1.6 Reference BI FUEL
19.505
Leon 1.6 Style BI FUEL
20.605
Altea 1.4 Reference DUAL
18.690
Altea 1.6 Reference BI FUEL
19.790
Altea 1.6 Style BI FUEL
21.165
Altea XL 1.6 Reference BI FUEL
20.655
Altea XL 1.6 Style BI FUEL
21.925
A A A A A B A A A A A B A C C A C C C C
Ceo 2.4 16V Basic Bi-Fuel
29.200
-
4
B/GPL n.d.
n.d. n.d. n.d.
n.d. 270 14,4 9,7 11,5
60
4L
2351
125/2500 190/2500
I
M5
150 10,5
4710x1870x1820
2850
5
5
1825
Ceo 2.4 16V De Lux Bi-Fuel
31.024
-
4
B/GPL n.d.
n.d. n.d. n.d.
n.d. 270 14,4 9,7 11,5
60
4L
2351
125/2500 190/2500
I
M5
150 10,5
4710x1870x1820
2850
5
5
1825
Ceo 2.4 16V aut. Bi-Fuel
31.180
-
4
B/GPL n.d.
n.d. n.d. n.d.
n.d. 270 14,4 9,7 11,5
60
4L
2351
125/2500 190/2500
I
A4
165 11,5
4710x1870x1820
2850
5
5
1835
Ceo 2.4 16V aut. Lux Bi-Fuel
33.027
-
4
B/GPL n.d.
n.d. n.d. n.d.
n.d. 270 14,4 9,7 11,5
60
4L
2351
125/2500 190/2500
I
A4
165 11,5
4710x1870x1820
2850
5
5
1835
SHUANGHUAN
ecoCAR 128
LISTINO CILINDRI Numero e disposizione
CILINDRATA CC
POTENZA MAX. Cv/giri-1
COPPIA MAX. Nm/giri-1
TRAZIONE
CAMBIO
VELOCITÀ km/h
DIMENSIONI LxLxA mm
PASSO mm
PORTE
POSTI
PESO Kg
4,8
5,9
45
3L
1198
60/5200
108/3000
A
M5
155 16,5
3992x1642x1498
2462
5
5
1100
7,7
4,9
5,9
45
3L
1198
70/5400
112/3000
A
M5
163 14,9
3992x1642x1498
2462
5
5
1100
4
B/GPL n.d.
n.d. n.d. 7,8
39
154
8,6
5,3
6,5
45
4L
1390
86/5000
132/3800
A
M5
174 12,3
3992x1642x1498
2462
5
5
1100
4
B/GPL n.d.
n.d. n.d. 7,8
39
154
8,6
5,3
6,5
45
4L
1390
86/5000
132/3800
A
M5
174 12,3
3992x1642x1498
2462
5
5
1100
4
B/GPL n.d.
n.d. n.d. 7,8
39
154
8,6
5,3
6,5
45
4L
1390
86/5000
132/3800
A
M5
174 12,3
3992x1642x1498
2462
5
5
1100
-
4
B/GPL n.d.
n.d. n.d. n.d.
39
165
9,1
5,6
6,9
45
4L
1598
105/5600 153/3800
A
M5
190 10,1
3992x1642x1498
2462
5
5
1070
-
4
B/GPL n.d.
n.d. n.d. n.d.
39
165
9,1
5,6
6,9
45
4L
1598
105/5600 153/3800
A
M5
190 10,1
3992x1642x1498
2462
5
5
1070
4
B/GPL n.d.
n.d. n.d. 7,1
39
140
7,8
4,8
5,9
45
3L
1198
60/5200
108/3000
A
M5
156 16,8
4239x1642x1498
2462
5
5
1040
4
B/GPL n.d.
n.d. n.d. 7,1
39
140
7,7
4,9
5,9
45
3L
1198
70/5400
112/3000
A
M5
164 15,1
4239x1642x1498
2462
5
5
1070
4
B/GPL n.d.
n.d. n.d. 7,8
39
155
8,6
5,3
6,5
45
4L
1390
86/5000
132/3800
A
M5
175 12,7
4239x1642x1498
2462
5
5
1075
4
B/GPL n.d.
n.d. n.d. 7,8
39
155
8,6
5,3
6,5
45
4L
1390
86/5000
132/3800
A
M5
175 12,7
4239x1642x1498
2462
5
5
1075
4
B/GPL n.d.
n.d. n.d. 7,8
39
155
9,1
5,6
6,5
45
4L
1390
86/5000
132/3800
A
M5
175 12,7
4239x1642x1498
2462
5
5
1075
-
4
B/GPL n.d.
n.d. n.d. n.d.
39
165
9,1
5,6
6,9
45
4L
1598
105/5600 153/3800
A
M5
190 10,1
4239x1642x1498
2462
5
5
1075
-
4
B/GPL n.d.
n.d. n.d. n.d.
39
165
9,3
5,5
6,9
45
4L
1598
105/5600 153/3800
A
M5
190 10,1
4239x1642x1498
2462
5
5
1075
4
B/GPL 149
12,7 7,3
9,2
44
176 10,0 5,8
7,4
55
4L
1595
102/5600 148/3800
A
M5
190 12,3
4569x1769x1462
2578
5
5
1250
4
B/GPL 149
12,7 7,3
9,2
44
176 10,0 5,8
7,4
55
4L
1595
102/5600 148/3800
A
M5
190 12,3
4569x1769x1462
2578
5
5
1250
4
B/GPL 149
12,7 7,3
9,2
44
176 10,0 5,8
7,4
55
4L
1595
102/5600 148/3800
A
M5
190 12,3
4569x1769x1462
2578
5
5
1250
4
B/GPL 149
12,7 7,3
9,2
44
176 10,0 5,8
7,4
55
4L
1595
102/5600 148/3800
A
M5
188 12,4
4569x1769x1468
2578
5
5
1235
4
B/GPL 149
12,7 7,3
9,2
44
176 10,0 5,8
7,4
55
4L
1595
102/5600 148/3800
A
M5
188 12,4
4569x1769x1468
2578
5
5
1235
4
B/GPL 149
12,7 7,3
9,2
44
176 10,0 5,8
7,4
55
4L
1595
102/5600 148/3800
A
M5
188 12,4
4569x1769x1468
2578
5
5
1235
4
B/GPL n.d.
n.d. n.d. 8,0
39
155
8,7
5,3
6,7
55
3L
1198
70/5400
112/3000
A
M5
158 15,9
4205x1684x1607
2617
5
5
1150
4
B/GPL n.d.
n.d. n.d. 8,0
39
155
8,7
5,3
6,7
55
3L
1198
70/5400
112/3000
A
M5
158 15,9
4205x1684x1607
2617
5
5
1150
4
B/GPL n.d.
n.d. n.d. 8,1
39
162
8,9
5,6
6,8
55
4L
1390
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132/3800
A
M5
171 13,0
4205x1684x1607
2617
5
5
1160
4
B/GPL n.d.
n.d. n.d. 8,1
39
162
8,9
5,6
6,8
55
4L
1390
86/5000
132/3800
A
M5
171 13,0
4205x1684x1607
2617
5
5
1155
4
B/GPL n.d.
n.d. n.d. 8,1
39
162
8,9
5,6
6,8
55
4L
1390
86/5000
132/3800
A
M5
171 13,0
4205x1684x1607
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5
5
1155
4
B/GPL n.d.
n.d. n.d. 8,1
39
162
8,9
5,6
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55
4L
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132/3800
A
M5
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5
5
1155
4
B/GPL n.d.
n.d. n.d. 8,4
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5,7
6,9
55
4L
1598
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A
M5
184 10,9
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2617
5
5
1175
4
B/GPL n.d.
n.d. n.d. 8,4
39
165
9,2
5,7
6,9
55
4L
1598
105/5600 153/3800
A
M5
184 10,9
4205x1684x1607
2617
5
5
1175
4
B/GPL n.d.
n.d. n.d. n.d.
39
180 10,2 6,0
7,5
55
4L
1598
105/5600 153/3800
A
Aut
179 12,5
4205x1684x1607
2617
5
5
1200
4
B/GPL n.d.
n.d. n.d. 8,4
39
165
9,2
5,7
6,9
55
4L
1598
105/5600 153/3800
A
M5
184 10,9
4205x1684x1607
2617
5
5
1175
4
B/GPL 110
8,4
5,9
6,9
27,2 118
6,1
4,4
5,0
40
3L
998
69/6000
94/3600
A
M5
160 13,9
3610x1665x1550
2430
5
5
865
4
B/GPL 110
8,4
5,9
6,9
27,2 118
6,1
4,4
5,0
40
3L
998
69/6000
94/3600
A
M5
160 13,9
3610x1665x1550
2430
5
5
865
4
B/GPL 176
12,8 8,6 10,1
44
176
9,6
6,3
7,5
60
4B
1498
107/6000 142/3200
I
M5
175 14,0
4415x1740x1475
2620
5
5
1235
4
B/GPL 176
12,8 8,6 10,1
44
176
9,6
6,3
7,5
60
4B
1498
107/6000 142/3200
I
M5
175 14,0
4415x1740x1475
2620
5
5
1235
4
B/GPL 178
14,3 9,1 11,0
44
199 11,1 6,9
8,4
60
4B
1994
150/6400 196/3200
I
M5
193
9,6
4415x1740x1475
2620
5
5
1270
4
B/GPL 178
14,3 9,1 11,0
44
199 11,1 6,9
8,4
60
4B
1994
150/6400 196/3200
I
M5
193
9,6
4415x1740x1475
2620
5
5
1270
4
B/GPL 178
14,3 9,1 11,0
44
194 11,1 6,5
8,2
60
4B
1994
150/6400 196/3200
I
Aut
182 11,6
4415x1740x1475
2620
5
5
1270
4
B/GPL 181
15,0 9,0 11,2
51
198 10,9 7,0
8,4
60
4B
1994
150/6000 196/3200
I
M5
184 11,0
4560x1780x1700
2615
5
5
1470
4
B/GPL 181
15,0 9,0 11,2
51
198 10,9 7,0
8,4
60
4B
1994
150/6000 196/3200
I
M5
184 11,0
4560x1780x1700
2615
5
5
1470
4
B/GPL 182
15,4 8,9 11,3
51
199 11,2 6,9
8,4
60
4B
1994
150/6000 196/3200
I
Aut
185 12,7
4560x1780x1700
2615
5
5
1470
5
B/GPL 173
15,1 8,2 10,7 58,4 199 11,7 6,8
8,6
65
4B
1994
150/6000 196/3000
I
M6
206
9,8
4775x1780x1535
2750
5
5
1542
5
B/GPL 173
15,1 8,2 10,7 58,4 199 11,7 6,8
8,6
65
4B
1994
150/6000 196/3000
I
M6
206
9,8
4775x1780x1535
2750
5
5
1542
5
B/GPL 166
14,0 8,1 10,2 58,4 187 10,8 6,5
8,1
65
4B
1994
150/6000 196/3000
I
Aut
200 11,3
4775x1780x1535
2750
5
5
1542
5
B/GPL 166
14,0 8,1 10,2 58,4 187 10,8 6,5
8,1
65
4B
1994
150/6000 196/3000
I
Aut
200 11,3
4775x1780x1535
2750
5
5
1542
5
B/GPL 172
14,2 8,6 10,6 58,4 199 11,7 6,8
8,6
65
4B
2457
167/5600 229/4000
I
M6
201
9,6
4775x1820x1605
2745
5
5
1585
5
B/GPL 172
14,2 8,6 10,6 58,4 199 11,7 6,8
8,6
65
4B
2457
167/5600 229/4000
I
M6
201
9,6
4775x1820x1605
2745
5
5
1585
5
B/GPL 172
14,0 8,7 10,6 58,4 194 11,3 6,7
8,4
65
4B
2457
167/5600 229/4000
I
Aut
198 10,4
4775x1820x1605
2745
5
5
1585
5
B/GPL 172
14,0 8,7 10,6 58,4 194 11,3 6,7
8,4
65
4B
2457
167/5600 229/4000
I
Aut
198 10,4
4775x1820x1605
2745
5
5
1585
5
B/GPL
93
7,0
4,9
5,6
24,8 103
5,5
3,8
4,4
35
3L
996
68/6000
90/4800
A
M5
155 14,0
3500x1600x1470
2360
5
4
880
5
B/GPL
93
7,0
4,9
5,6
24,8 103
5,5
3,8
4,4
35
3L
996
68/6000
90/4800
A
M5
155 14,0
3500x1600x1470
2360
5
4
880
5
B/GPL
93
7,0
4,9
5,6
24,8 103
5,5
3,8
4,4
35
3L
996
68/6000
90/4800
A
M5
155 14,0
3500x1600x1470
2360
5
4
880
4
B/GPL 108
8,0
6,0
6,6
38,4 119
5,9
4,4
5,0
45
3L
996
65/6000
90/4800
A
M5
160 14,7
3715x1680x1590
2360
5
5
1036
4
B/GPL 108
8,0
6,0
6,6
38,4 119
5,9
4,4
5,0
45
3L
996
65/6000
90/4800
A
M5
160 14,7
3715x1680x1590
2360
5
5
1036
4
B/GPL 108
8,0
6,0
6,6
38,4 119
5,9
4,4
5,0
45
3L
996
65/6000
90/4800
A
M5
160 14,7
3715x1680x1590
2360
5
5
1036
4
B/GPL 119
9,8
7,2
8,1
38,4 129
6,9
4,7
5,5
45
4L
1242
86/5500
114/4400
A
M5
175 12,3
3715x1680x1590
2360
5
5
1045
4
B/GPL 119
9,8
7,2
8,1
38,4 129
6,9
4,7
5,5
45
4L
1242
86/5500
114/4400
A
M5
175 12,3
3715x1680x1590
2360
5
5
1045
4
B/GPL 125
10,2 6,4
7,8
32
140
7,4
4,9
5,8
45
4L
1328
92/5800
116/4200
A
M5
175 11,0
3760x1690x1500
2380
3
4
1061
4
B/GPL 125
10,2 6,4
7,8
32
140
7,4
4,9
5,8
45
4L
1328
92/5800
116/4200
A
M5
175 11,0
3760x1690x1500
2380
3
4
1061
4
B/GPL 125
10,2 6,4
7,8
32
140
7,4
4,9
5,8
45
4L
1328
92/5800
116/4200
A
M5
175 11,0
3760x1690x1500
2380
5
5
1089
4
B/GPL 135
11,7 6,5
8,4
37,6 153
8,7
5,1
6,4
42
4L
1405
85/5500
120/3500
A
M5
160 12,0
3675x1665x1500
2400
5
5
1130
7,0
3,7
4,9
11,5 153
8,7
5,1
6,4
42
4L
1405
85/5500
120/3500
A
M5
160 12,0
3675x1665x1500
2400
5
5
1130
13,1 7,3
9,5
37,6 165 10,0 5,5
7,0
42
4L
1405
85/5500
120/3500
A
M5
160 12,0
4130x1665x1575
2450
5
5
1200
Fabia 1.4 16V 5p. Style GPLine
15.160
Fabia 1.4 16V 5p. Sport GPLine
15.860
Fabia 1.4 16V 5p. Comfort GPLine
16.460
Fabia 1.6 5p. Style GPLine
15.760
Fabia 1.6 5p. Sport GPLine
16.460
Fabia 1.2 60CV Wagon Fabia GPLine
11.950
Fabia 1.2 12V 70CV Wagon Style GPLine
14.890
Fabia 1.4 16V Wagon Style GPLine
15.790
Fabia 1.4 16V Wagon Sport GPLine
16.490
Fabia 1.4 16V Wagon Comfort GPLine
17.090
A A B B B
Fabia 1.6 16V Wagon Style GPLine
16.390
Fabia 1.6 16V Wagon Sport GPLine
17.090
Octavia 1.6 Comfort GPLine
20.000
Octavia 1.6 Ambition GPLine
21.400
Octavia 1.6 Elegance GPLine
22.710
Octavia 1.6 Wagon Comfprt GPLine
20.900
Octavia 1.6 Wagon Ambition GPLine
22.300
Octavia 1.6 Wagon Elegance GPLine
23.610
Roomster 1.2 12V 70CV GPLine
14.540
Roomster 1.2 12V 70CV Style GPLine
16.410
Roomster 1.4 16V Style GPLine
17.310
Roomster 1.4 16V Comfort GPLine
18.190
Roomster 1.4 16V Sport GPLine
18.520
Roomster 1.4 16V Scout GPLine
18.930
Roomster 1.6 16V Style GPLine
17.910
Roomster 1.6 16V Comfort GPLine
18.790
C C C C C C B B B B B B B B
Roomster 1.6 16V Tiptronic Comfort GPLine
19.790
-
Roomster 1.6 16V Sport GPLine
19.120
New Justy 1.0 Bi-Fuel
12.680
New Justy 1.0 MT Bi-Fuel
14.680
Impreza 1.5R MT PWGP Bi-Fuel
20.780
Impreza 1.5R MT SJGP Bi-Fuel
23.280
Impreza 2.0 R MT RJGP Bi-Fuel
24.780
Impreza 2.0R MT 4QGP
26.780
Impreza 2.0 OR AT 4QGP
28.780
Forester 2.0X Bi-Fuel MT BRGP
31.480
Forester 2.0XS Bi-Fuel MT VHGP
33.750
Forester 2.0XS Bi-Fuel AT VHGP
35.750
Legacy 2.0i SW Bi-Fuel 6MT ABGP
30.200
Legacy 2.0i SW Bi-Fuel 6MT VAGP
34.280
Legacy 2.0i SW Bi-Fuel Lineartronic ABGP
32.500
Legacy 2.0i SW Bi-Fuel Lineartronic VAGP
36.580
Outback 2.5i Bi-Fuel 6MT VCGP
41.780
Outback 2.5i "Navy" Bi-Fuel 6MT VEGP
44.280
Outback 2.5i Bi-Fuel Lineartronic VCGP
44.080
Outback 2.5i "Navy" Bi-Fuel Lineartr. VEGP
46.580
SUZUKI Alto 1.0 GPL L 5p
9.900
Alto 1.0 GPL GL 5p
11.690
Alto 1.0 GPL GLX 5p
12.890
Splash 1.0 GPL L 5p
11.990
Splash 1.0 GPL GLS 5p
13.140
Splash 1.0 GPL GLS Safety Pack 5p
13.840
Splash 1.2 GPL GLS 5p
13.990
Splash 1.2 GPL GLS Safety Pack 5p
14.690
Swift 1.3 16V GPL GL 3p
14.280
Swift 1.3 16V GPL GL Safety Pack 3p
14.980
Swift 1.3 16V GPL GL Safety Pack 5p
15.390
TATA Indica 1.4 5p. GLX Bi Fuel GPL Euro 4
10.998
Indica 1.4 5p. GLX Bi Fuel Metano Euro 4
11.838
Indigo 1.4 S.W. GLX Bi Fuel GPL
13.854
B A A D D D D D D D D C C C C C C C C A A A A A A B B B B B B A C
4 4
B/M
116
B/GPL 152
Urbano Ex.Ur. Comb
129
make it your lifestyle
ACCELERAZIONE s
CAP. SERBATOIO litri
7,8
140
Urbano Ex.Ur. Comb
CONSUMI l/100 km
EMISSIONI CO2 g/km 140
39
CONSUMI l/100 km
39
n.d. n.d. 7,1
A A A A A
EMISSIONI CO2 g/km
n.d. n.d. 7,1
B/GPL n.d.
14.260
ALIMENTAZIONE
B/GPL n.d.
4
11.320
Fabia 1.2 12V 70CV 5p. Style GPLine
EURO 4
Fabia 1.2 60CV 5p. GPLine
SUBARU
BENZINA
CAP. SERBATOIO litri
SKODA
CLASSE ENERGETICA
PREZZO Euro
CARBUR. ALTERNATIVO
LISTINO
TOYOTA Aygo 1.0 GPL 3p Now
9.950
Aygo 1.0 GPL 5p Now
10.300
Aygo 1.0 GPL 3p Sol
11.050
Aygo 1.0 GPL 5p Sol
11.400
Yaris 1.0 GPL 3p Now
11.400
Yaris 1.0 GPL 5p Now
12.050
Yaris 1.0 GPL 3p Sol
12.900
Yaris 1.0 GPL 5p Sol
13.350
Prius 1.8
26.450
Prius 1.8 Active
27.650
Prius 1.8 Executive
33.350
A A A A A A A A A A A
Fox 1.4 BiFuel G
12.250
Fox 1.4 Easy BiFuel G
12.700
Fox 1.4 Sport BiFuel G
13.275
Golf 1.6 5p. Trendline BiFuel
19.750
Golf 1.6 5p. Comfortline BiFuel
21.325
Golf 1.6 5p. Highline BiFuel
22.650
Golf Plus 1.6 Trendline BiFuel
21.525
Golf Plus 1.6 Comfortline BiFuel
23.250
Golf Plus 1.6 Highline BiFuel
24.650
Passat 1.4 TSI Comfortline EcoFuel
29.625
Passat 1.4 TSI Comfortline EcoFuel DSG
32.025
Passat 1.4 TSI Variant Comfortline EcoFuel
30.600
Passat 1.4 TSI Variant Comfortl. EcoFuel DSG
33.000
C C C C C C A A A A
Touran 1.6 Conceptline BiFuel G
22.725
-
4
Touran 1.6 Trendline BiFuel G
25.150
-
4
Touran 1.4 TSI Conceptline EcoFuel
25.700
Touran 2.0 Conceptline EcoFuel
24.280
Touran 1.4 TSI Trendline EcoFuel
28.125
Touran 1.4 TSI Trendline EcoFuel DSG
29.800
Touran 2.0 Trendline EcoFuel
26.680
Touran 1.4 TSI Highline EcoFuel
29.975
Touran 2.0 Highline EcoFuel
28.480
COPPIA MAX. Nm/giri-1
TRAZIONE
CAMBIO
VELOCITÀ km/h
DIMENSIONI LxLxA mm
PASSO mm
PORTE
POSTI
PESO Kg
12
165 10,0 5,5
7,0
42
4L
1405
85/5500
120/3500
A
M5
160 12,0
4130x1665x1575
2450
5
5
1200
Urbano Ex.Ur. Comb
ACCELERAZIONE s
POTENZA MAX. Cv/giri-1
n.d. n.d. n.d.
CILINDRATA CC
n.d.
CILINDRI Numero e disposizione
B/M
CAP. SERBATOIO litri
4
CONSUMI l/100 km
EMISSIONI CO2 g/km
-
EMISSIONI CO2 g/km
ALIMENTAZIONE
15.012
BENZINA
CAP. SERBATOIO litri
EURO
Urbano Ex.Ur. Comb
CONSUMI l/100 km
CLASSE ENERGETICA
Indigo 1.4 S.W. GLX Bi Fuel Metano
PREZZO Euro
CARBUR. ALTERNATIVO
4
B/GPL 101
6,3
5,5
5,8
30
106
5,5
3,9
4,5
35
3L
998
68/6000
93/3600
A
M5
157 13,7
3415x1615x1465
2340
3
4
835
4
B/GPL 101
6,3
5,5
5,8
30
106
5,5
3,9
4,5
35
3L
998
68/6000
93/3600
A
M5
157 13,7
3415x1615x1465
2340
5
4
835
4
B/GPL 101
6,3
5,5
5,8
30
106
5,5
3,9
4,5
35
3L
998
68/6000
93/3600
A
M5
157 13,7
3415x1615x1465
2340
3
4
835
4
B/GPL 101
6,3
5,5
5,8
30
106
5,5
3,9
4,5
35
3L
998
68/6000
93/3600
A
M5
157 13,7
3415x1615x1465
2340
5
4
835
4
B/GPL 113
8,1
6,4
7,0
30
118
6,0
4,4
5,0
42
3L
998
69/6000
93/3600
A
M5
155 15,7
3785x1695x1530
2460
3
5
1020
4
B/GPL 113
8,1
6,4
7,0
30
118
6,0
4,4
5,0
42
3L
998
69/6000
93/3600
A
M5
155 15,7
3785x1695x1530
2460
5
5
1035
4
B/GPL 113
8,1
6,4
7,0
30
118
6,0
4,4
5,0
42
3L
998
69/6000
93/3600
A
M5
155 15,7
3785x1695x1530
2460
3
5
1020
4
B/GPL 113
8,1
6,4
7,0
30
118
6,0
4,4
5,0
42
3L
998
69/6000
93/3600
A
M5
155 15,7
3785x1695x1530
2460
5
5
1035
5
ibrida
89
-
-
-
-
89
3,9
3,7
3,9
45
4L
1798
136
142/4000
A
Cvt
180 10,4
4460x1745x1490
2700
5
5
1395
5
ibrida
92
-
-
-
-
92
4,0
3,8
3,9
45
4L
1798
136
142/4000
A
Cvt
180 10,4
4460x1745x1490
2700
5
5
1395
5
ibrida
92
-
-
-
-
92
4,0
3,8
3,9
45
4L
1798
136
142/4000
A
Cvt
180 10,4
4460x1745x1490
2700
5
5
1395
-
4
B/GPL n.d.
n.d. n.d. n.d.
37,6 159
8,7
5,6
6,7
50
4L
1390
75/5000
124/2750
A
M5
167 13,0
3828x1660x1544
2465
3
4
1027
-
4
B/GPL n.d.
n.d. n.d. n.d.
37,6 159
8,7
5,6
6,7
50
4L
1390
75/5000
124/2750
A
M5
167 13,0
3828x1660x1544
2465
3
4
1027
-
4
B/GPL n.d.
n.d. n.d. n.d.
37,6 159
8,7
5,6
6,7
50
4L
1390
75/5000
124/2750
A
M5
167 13,0
3828x1660x1544
2465
3
4
1027
4
B/GPL 149
12,7 7,2
9,2
38
169
9,7
5,6
7,1
55
4L
1595
102/5600 148/3800
A
M5
188 11,9
4199x1786x1512
2578
5
5
1232
4
B/GPL 149
12,7 7,2
9,2
38
169
9,7
5,6
7,1
55
4L
1595
102/5600 148/3800
A
M5
188 11,9
4199x1786x1512
2578
5
5
1232
4
B/GPL 149
12,7 7,2
9,2
38
169
9,7
5,6
7,1
55
4L
1595
102/5600 148/3800
A
M5
188 11,9
4199x1786x1512
2578
5
5
1232
5
B/GPL 159
13,1 7,8
9,8
35,2 179 10,2 6,0
7,5
55
4L
1595
102/5600 148/3800
A
M5
184 12,3
4204x1759x1592
2578
5
5
1273
5
B/GPL 159
13,1 7,8
9,8
35,2 179 10,2 6,0
7,5
55
4L
1595
102/5600 148/3800
A
M5
184 12,3
4204x1759x1592
2578
5
5
1273
5
B/GPL 159
13,1 7,8
9,8
35,2 179 10,2 6,0
7,5
55
4L
1595
102/5600 148/3800
A
M5
184 12,3
4204x1759x1592
2578
5
5
1273
VOLKSWAGEN
VOLVO V50 2.0 F Tri-Fuel GPL Polar
25.050
V70 2.0 F Polar
31.400
V70 2.5 FT Momentum
44.000
V70 2.5 FT R-design
46.750
V70 2.5 FT Summum
46.900
S80 2.0 F Kinetic
35.000
S80 2.5 FT Momentum
43.200
S80 2.5 FT R-design
44.800
S80 2.5 FT Summum
45.900
A A A A A A A B E E E E E E E E
5
B/M
123
6,0
3,5
4,5
22
166
9,6
5,7
7,2
31
4L
1390
150/5500 220/1500
A
M6
210
9,8
4765x1820x1470
2710
4
5
1527
5
B/M
119
5,7
3,6
4,4
22
157
8,8
5,6
6,8
31
4L
1390
150/5500 220/1500
A
Aut
210
9,8
4765x1820x1470
2710
4
5
1527
5
B/M
124
6,1
3,6
4,6
22
167
9,6
5,7
7,2
31
4L
1390
150/5500 220/1500
A
M6
210
9,9
4775x1820x1515
2710
5
5
1558
5
B/M
121
5,7
3,6
4,4
22
158
8,8
5,6
6,8
31
4L
1390
150/5500 220/1500
A
Aut
208
9,9
4775x1820x1515
2710
5
5
1558
B/GPL n.d.
n.d. n.d. n.d.
32
193 11,0 6,5
8,1
60
4L
1595
102/5600 148/3800
A
M5
179 12,9
4407x1794x1635
2680
5
5
1427
B/GPL n.d.
n.d. n.d. n.d.
32
193 11,0 6,5
8,1
60
4L
1595
102/5600 148/3800
A
M5
179 12,9
4407x1794x1635
2680
5
5
1427
5
B/M
129
6,1
3,9
4,7
18
154
9,0
6,1
7,2
11
4L
1390
150/5500 220/1500
A
M6
203 10,1
4407x1794x1635
2680
5
5
1607
4
B/M
n.d.
8,1
4,5
5,8
18
154
n.d. n.d. n.d.
13
4L
1984
109/5400 160/3500
A
M6
180 13,5
4407x1794x1635
2680
5
5
1563
5
B/M
129
6,1
3,9
4,7
18
154
9,0
7,2
11
4L
1390
150/5500 220/1500
A
M6
203 10,1
4407x1794x1635
2680
5
5
1607
5
B/M
126
6,0
3,8
4,6
18
154
n.d. n.d. n.d.
11
4L
1390
150/5500 220/1500
A
Aut
203 10,1
4407x1794x1635
2680
5
5
1607
4
B/M
n.d.
8,1
4,5
5,8
18
154
n.d. n.d. n.d.
13
4L
1984
109/5400 160/3500
A
M6
180 13,5
4407x1794x1635
2680
5
5
1563
5
B/M
129
6,1
3,9
4,7
18
154
9,0
7,2
11
4L
1390
150/5500 220/1500
A
M6
203 10,1
4407x1794x1635
2680
5
5
1607
4
B/M
n.d.
8,1
4,5
5,8
18
154
154 154 154
13
4L
1984
109/5400 160/3500
A
M6
180 13,5
4407x1794x1635
2680
5
5
1563
6,1
6,1
4 B/E/GPL176-164n.d. n.d.10,8-9,0 40
183 10,9 5,8
7,7
55
4L
1999
145/6000 185/4500
A
M5
210
9,6
4522x1770x1457
2640
5
5
1350
4
B/E85
197
n.d. n.d.
-
-
206 11,7 6,9
8,6
70
4L
1999
145/6000 190/4500
A
M5
200 11,3
4823x1861x1547
2816
5
5
1499
4
B/E85
201
n.d. n.d.
-
-
209 12,5 6,6
8,8
70
5L
2521
231/4800 340/1700
A
M6
210
7,7
4823x1861x1547
2816
5
5
1584
4
B/E85
201
n.d. n.d.
-
-
209 12,5 6,6
8,8
70
5L
2521
231/4800 340/1700
A
M6
210
7,7
4823x1861x1547
2816
5
5
1584
4
B/E85
201
n.d. n.d.
-
-
209 12,5 6,6
8,8
70
5L
2521
231/4800 340/1700
A
M6
210
7,7
4823x1861x1547
2816
5
5
1584
4
B/E85
191
n.d. n.d.
-
-
199 11,4 6,5
8,3
70
4L
1999
145/6000 190/4500
A
M5
205 10,9
4851x1861x1493
2835
4
5
1452
4
B/E85
198
n.d. n.d.
-
-
206 12,5 6,3
8,6
70
5L
2521
231/4800 340/1700
A
M6
210
7,3
4851x1861x1493
2835
4
5
1550
4
B/E85
198
n.d. n.d.
-
-
206 12,5 6,3
8,6
70
5L
2521
231/4800 340/1700
A
M6
210
7,3
4851x1861x1493
2835
4
5
1550
4
B/E85
198
n.d. n.d.
-
-
206 12,5 6,3
8,6
70
5L
2521
231/4800 340/1700
A
M6
210
7,3
4851x1861x1493
2835
4
5
1550
Toyota Prius GIUNTA ALLA TERZA GENERAZIONE, LA PRIUS SI PRESENTA TOTALMENTE RINNOVATA E CON UN NUOVO SISTEMA PROPULSIVO, BASATO SUL QUATTRO CILINDRI 1.8 BENZINA DA 100 CV ACCOPPIATO AL MOTORE ELETTRICO. CONVINCE PER LE PRESTAZIONI BRILLANTI E PER I CONSUMI RIDOTTI, CHE SI ATTESTANO A 3,9 LITRI PER 100 CHILOMETRI, NEANCHE FOSSE UNA CITY-CAR, INVECE CHE UNA COMODA BERLINA, CAPACE DI OSPITARE FINO A CINQUE PERSONE CON I RELATIVI BAGAGLI.
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