SOLO 2 EURO
3,90 euro numero 5 Bimestrale - Anno II - LUGLIO ‘10 Poste Italiane S.p.a. - Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1, DCB Roma Gestione rete di vendita e logistica: Press-Di Diffusione: CDM Roma
GPL
PER LA NAUTICA
PROVE Clean Diesel: Volvo C30 Start&Stop Vetture a GPL: Chevrolet Spark e DR1 ANTEPRIME Opel Ampera elettrica e Toyota Prius PHV
FERRARI IBRIDA! NOVITÀ
FOCUS
BENESSERE
ENERGIERINNOVABILI
EDITORIALE Scrivete al direttore di EcoCar: direttore@ecocaronline.it Via della Bufalotta, 378 - 00139 Roma
Le Cassandre inizino a pensare ai fatti loro... L'auto elettrica è più vicina di quanto i Soloni dell'automotive hanno decretato bollando questa tecnologia buona per i nostri pronipoti. Qualcosa si sta muovendo nel settore, e lo fa con molta "Energia", appunto! I messaggi giungono chiari, e basterebbe solo un deciso intervento dei Governi per aprire la strada ai veicoli a propulsione elettrica. Le Case sono già pronte. Qualcuna come Mitsubishi, ma pure Peugeot e Citroën che hanno sviluppato un programma congiunto, sta addirittura organizzando la commercializzazione dei propri veicoli per fine anno. La Nissan che fa parte dell'Alleanza con Renault, della sua auto elettrica ha comunicato pure i prezzi e le modalità di vendita mentre il "socio" francese ha stabilito proprio un programma che prevede un'intera gamma elettrica che si compone di quattro veicoli, compresa la berlina Fluence Z.E in vendita nel corso del 2011. Altri costruttori non lo dicono, ma appena si alzerà il vento scopriranno le loro creature a "Zero Emission". Si è mossa perfino la Cina che concederà fino a 50mila yuan (circa 6.000 euro) per acquistare una ibrida o 60mila yuan per un'elettrica in cinque città pilota da Shangai, Hangzhou e Hefei, a nord del Paese, a Changchun nel nordest, e a Shenzen a sud, nell'ambito della propria strategia per promuovere le tecnologie verdi e ridurre le emissioni di gas nocivi e il consumo di energie fossili e con l'intenzione di vendere batterie e tecnologie applicate ad esse, dove finora sono ancora i maestri, dando un colpo d'acceleratore ai veicoli con motorizzazioni alternative che, secondo alcuni esperti, entro il 2020 dovrebbero coprire fino al 1015% del mercato globale dell'auto. Questo è il punto: le previsioni. Da qui si "impara" tutto e l'esatto contrario. Secondo altri analisti nel giro di 10 anni il mercato delle elettriche varrà il 25% del totale, secondo altri addirittura il 50%. Le "profezie", trattandosi di un settore nuovo, sono quanto mai incerte; tuttavia le principali Case automobilistiche si preparano a lanciare i loro modelli sul mercato, nonostante sia ancora assente una rete per l'alimentazione rapida delle auto, che per avere un'autonomia di 150 km necessitano di almeno 8 ore di carica attraverso la rete domestica. E gli italiani? Sono d'accordo. Se si tratta di
rispettare l'ambiente senza spendere di più (2 euro per percorrere 100 chilometri in solo elettrico), la coscienza italica è in prima linea. In un recente sondaggio ben il 70% ha dichiarato di essere disponibile ad acquistarla, ma il 54% si lamenta per le difficoltà di ricarica. A questo è già stato posto rimedio grazie a un provvedimento introdotto dall'Autorità dell'Energia (delibera ARG/elt 56/10, disponibile sul sito www.autorita.energia.it; la ricarica potrà ora essere effettuata presso la propria abitazione, in garage o nel parcheggio condominiale, e si potranno anche richiedere al proprio fornitore di energia elettrica più punti di fornitura, ognuno con un contatore, destinati espressamente all'alimentazione di veicoli elettrici. Sullo sviluppo del settore punta anche il Piano Cars21 della Commissione europea che ha recentemente presentato la sua strategia per incoraggiare la diffusione di veicoli puliti ed efficienti sul piano energetico. Per incentivare le auto elettriche, infatti, si sono mossi anche i Governi di vari Paesi: l'esecutivo tedesco di recente ha dato il via libera ad un progetto per portare sulle strade del Paese un milione di auto elettriche entro il 2020, ma anche il presidente Usa, Obama, ha previsto stanziamenti di 2,4 miliardi di dollari per la ricerca nel settore, spinto soprattutto dalla catastrofe provocata dal pozzo off-shore della BP. Mentre è di un anno fa il progetto del Governo spagnolo che prevede l'obiettivo di un milione di auto elettriche sulle strade entro il 2014. In Italia, intanto sono partiti progetti sperimentali appoggiati dalle municipalità e dalle utility dell'energia, come le cento Smart che viaggiano nelle principali città con il supporto di Enel, che ha fornito le colonnine di ricarica, e il progetto della A2A con Renault-Nissan a Milano e Brescia. Da ogni colonnina si potranno rifornire contemporaneamente due veicoli e per fare un "pieno" (che garantirà un'autonomia di circa 160 km) saranno necessarie dalle 6 alle 8 ore, ma già nel 2011 saranno attivate prese da 400 Volt che ricaricheranno le batterie in mezz'ora. Volendo...
SOMMARIO COVER STORY
12 96
Quando l’ibrido dà i brividi
6
POSTA
7
MERCATO
8
GOOD NEWS
Le vostre domande
La flessione è ancora in atto
Le novità dal mondo dell’auto e non solo...
12
COVER STORY
18
EVENTI
30
Ferrari Hy-Kers
18
Fuoriserie
20
3rd Bio-Ethanol Conference
24
Shell Eco-marathon
52
FLASH 30
BMW ActiveHybrid X6
34
Alfa Romeo Giulietta
36
Mitsubishi gamma 4x4
39
Il ritorno di Saab
40
Skoda Fabia e Roomster
41
42
86
34
Dacia Duster
42
68
ANTEPRIMA 42
Honda CR-Z
48
Toyota Prius PHV
76
Opel Ampera
4
52
Chevrolet Spark 1.2 LT Ecologic
60
Dr 1
68
Volvo C30 1.6 D Drive
80
ZERO EMISSION
82
FOCUS
86
PNEUMATICI
90
EVOLUZIONE DELLA SPECIE
94
AUTO IN BLUE
96
GREEN MOVING
122 ecoCAR
TEST
L’E-moving di Renault
Giugiaro Emas
Pirelli Scorpion Verde
BMW Serie 5 ActiveHybrid
Mercedes tecnologia BlueEfficiency
Le merci scelgono l’ibrido
LISTINO Tutte le auto ecologiche
GIUGNO - LUGLIO 2010 numero
100
ecopersonaggio Stefania Prestigiacomo
104
cinque
104
ecoenergia Nucleare in Italia
106
ecoliving Buste riciclabili
108
ecoobiettivi La CO2 nel piatto
110
ecolife
108
Cameron Diaz l’eroina dell’ambiente
112
ecocarburanti Futuro a GPL per la nautica
114
ecotendenze Eco-design
118
ecotech Lo scaldabagno ibrido
120
ecoletture La natura da sfogliare
121
ecopillole News e appuntamenti dal mondo
110
114
COPERTINA GIOVANNI MORELLI nasce a Roma nel 1975. Da più di dieci anni è impegnato nel settore della comunicazione e delle arti visive. Inizia la sua carriera come fotografo fino ad affermarsi nella progettazione visiva di numerosi magazine. Oggi continua a sperimentare in varie espressioni creative l’utilizzo di mezzi alternativi alla parola. Appassionato di musica elettronica, fa di “Paint like music” (Brian Eno) il primo dogma del suo manifesto. www.lostinlayout.com
Direttore Responsabile Marina Terpolilli Comitato editoriale Roberto Brodolini, Frédéric Lupo, Giovanni Mancini Creative Director Simone Zaccaria Art Director Giovanni Morelli Grafica e impaginazione Andrea Macchioni Photo Editor Igor Gentili, Jacopo Di Barbora Proofreading Roberta Mancini Segreteria Domenico Sofia Hanno collaborato Martina Apruzzese, Paolo Barilari, Fabio Belfiori, Morgan Beresford, Giampiero Bottino, Beatrice Campani, Sergio Casagrande, Manuela Ceccarelli, Federica Cingolani, Marco Valerio Condorelli, Benito De Filippis, Alessandro De Ferrari, Massimo Dragone, Claudio Galiena, Stefania Esuperanzi, Marco Macchioni, Francesco Marzeddu, Giovanni Massini, Francesca R. Quarta, Massimo Quarta, Eleonora Saracino, Ferdinando Sarno, Carlo Sidoli, Susanna Smith, Chiara Tavazza, Massimo Tiberi, Tommaso Tommasi, Piergiorgio Traverso, Manuela Valle Crediti Fotografici Archivio Case auto, Archivio Aziende, Archivio Terpolilli, Archivio Condorelli Illustrazione di copertina Giovanni Morelli Concessionaria per la Pubblicità Eurosport Editoriale srl Via della Bufalotta, 378 - 00139 Roma Tel. +39 06 45.23.15.00 r.a. Fax +39 06 45.23.15.99 adv@eurosposteditoriale.com Advertising manager Rossella Nicoletti Produzione Roberta Avino, Bruno Perino, Luigi Sodano Amministrazione Francesco Ambrosini, Paola Nicoletti amministrazione@eurosporteditoriale.com Tel. +39 06 45.23.15.01 Fax +39 06 45.23.15.99 Stampa Mondadori Printing S.p.A. Via Costarica, 11 - Pomezia (RM) Editore Eurosport Editoriale srl Via della Bufalotta, 378 - 00139 Roma Distribuzione C.D.M. Centro Diffusione Media Viale Don P. Borghi, 172 - 00144 Roma Tel. 06 5291419 - Fax 06 5291425 www.cdmitalia.it Gestione rete di vendita e logistica Press-Di Via Cassanese, 224 20090 Segrate (MI) Centro prove Claudio Galiena, Marcello Attolino Equipaggiamenti Datron Correvit, Bilance Tassinari, Banco prova potenza Vamag
ECOCAR UTILIZZA CARTA ECOLOGICA BURGO CERTIFICATA PEFC www.pefc.it PEFC/18-31-104
118 5
make it your lifestyle
Testata registrata al Tribunale Civile di Roma n. 138/2009 del 10/04/2009 Gli articoli e le fotografie ricevuti anche se non pubblicati non verranno restituiti L’Editore garantisce la riservatezza dei dati forniti, per i quali è possibile esercitare i diritti di cui al Dlgs n. 196/2003, chiedendo la rettifica e/o la cancellazione direttamente al responsabile Giovanni Mancini (mancini@elaborare.org)
POSTA
Scrivete alla redazione di EcoCar: Via della Bufalotta, 378 - 00139 Roma E-mail: redazione@ecocaronline.it
Il contatto diretto con i lettori, per noi di Ecocar, rappresenta un momento di arricchimento e confronto. Siamo lieti di pubblicare alcune delle lettere ed e-mail che abbiamo ricevuto, segno evidente che l’argomento interessa una vasto pubblico. Grazie a tutti coloro che hanno voluto esprimerci il loro consenso e inviarci preziosi suggerimenti.
caso. Per cortesia chiedete conferme.
SE LA MAZDA 2 BIFUEL FA I CAPRICCI
luna_amo1997@yahoo.it
Salve. Sono proprietaria di una Mazda 2 bifuel. Macchina piccola, maneggevole e con il giusto brio! Comunico però che alcune di queste M2 hanno dei grossi problemi con l’impianto GPL. Infatti pare che non sia stato collaudato correttamente e che iniettori e filtro non siano conformi ad esso. Non si sa quante ma posso dire che ho contatti con clienti M2 da ottobre 2009 a febbraio 2010. Mazda Italia non da comunicazioni ufficiali e non segue correttamente il cliente dopo l’acquisto, il numero verde non ha gran potere per questo
Salve ho acquistato una Mazda 2 bifuel il 15 febbraio e da subito ho riscontrato grossi problemi con l’impianto GPL (anche di sicurezza: si spegne ai bassi regimi, durante attraversamenti di incroci) e l’officina autorizzata non è in grado di dare la giusta assistenza: il problema è alla valutazione della Casa madre. Ritenuta insufficiente come risposta ho scritto due mail a Mazda Italia indicando in primo luogo che mi hanno venduto una macchina di cui conoscevano il problema per l’impianto GPL e in secondo luogo che l’impianto
@ Comunicate con noi sul nostro sito internet www.ecocaronline.it
IN EDICOLA ::: lorenzo dondoli Inviato il 23/04/2010 alle 11:04:15
Salve, ho letto recentemente in rete un articolo che parlava della "Mira EV", un'auto che ha stabilito un record di autonomia con un sola carica (oltre 550 km). Vorrei sapere se questa batteria sarà commercializzata o meno. A presto. Grazie. La Daihatsu Mira EV cui si riferisce è una vettura appositamente preparata per entrare nel Guinness dei primati. E peraltro è riuscita nell’intento, percorrendo con una sola ricarica ben 555,6 chilometri, ovvero il tragitto che separa Tokyo da
GPL ha grossi problemi di sicurezza poichè si spegne mentre si attraversano gli incroci. La risposta: si rivolga al numero verde, e il numero verde indica che sono a conoscenza da tempo del problema e di aspettare. Mi unisco a coloro che si trovano in difficoltà dopo l’acquisto e non hanno risposte dai costruttori. agostino.manzin@tele2.it
Abbiamo girato alla Mazda Motor Italia le vostre lettere. Qui di seguito la risposta che è stata inviata ad EcoCar. Gentilissima Dottoressa Terpolilli, in merito alle lettere dei proprietari di Mazda GPL da lei inoltrateci, desideriamo informarla di aver ricevuto
segnalazioni su irregolarità riconducibili alla qualità del GPL distribuito in alcune zone di Italia. In conseguenza di tale rilevazione, abbiamo richiesto al costruttore dell'impianto istruzioni in merito, al fine di eliminare i suddetti inconvenienti. Abbiamo altresì predisposto un programma di supporto al cliente che prevede la possibilità di richiedere il rimborso della differenza di costo tra benzina e GPL. La nostra rete di Concessionarie nei prossimi giorni informerà i clienti in merito a questa opportunità e alla risoluzione degli inconvenienti. Cordiali saluti Piero Giardini (Direttore Servizio Clienti Mazda Motor Italia Spa)
EcoCar non è unicamente una rivista, ma anche un sito internet che ci ha permesso di aprire una importante vetrina sul mondo e avere una più vasta platea. Nonostante il recente debutto, molti internauti -e non soltanto italiani- hanno voluto lasciare interessanti commenti agli articoli pubblicati su www.ecocaronline.it. Eccone alcuni...
batteria agli ioni di litio che pesa 360 chili e contiene 8.320 celle, realizzata dalla Sanyo Electric, e prima del viaggio è stata caricata per 9 ore e 20 minuti, al massimo della sua potenzialità. La batteria, per ora, non è in vendita, ma chissà.. (M.T.)
Osaka. Guidata da Tadashi Tateuchi, la piccola vettura giapponese che da noi è più nota come Daihatsu Cuore, ha percorso il tragitto in 13 ore e ventisei minuti di viaggio, stabilendo il record mondiale in fatto di autonomia (”Longest Distance Traveled by an Electric Vehicle on a Single Charge” la definizione esatta). Nessuna vettura al mondo prima d’ora era giunta a tanto, il record precedente apparteneva ad un veicolo americano che aveva percorso 501 chilometri. Si tratta di un prototipo dove il motore elettrico ha subito importanti modifiche da parte del Japan Electric Vehicle Club, associazione ambientalista giapponese. La Daihatsu Mira EV monta una
ecoCAR
IN EDICOLA ::: Gianmario Rescinito Inviato il 27/04/2010 alle 20:44:13
Buonasera, direttore. mi sia permesso esprimere qualche suggerimento. Ho notato che i vostri servizi sono “monografici” cioè si occupano di una sola auto. Potrebbe essere utile invece confrontare più vetture di uno stesso segmento
6
evidenziando pregi e difetti, ad esempio confronto tra utilitarie a gas (Punto, Fiesta, C3 , Corsa ecc.). Sarebbe interessante anche un servizio di confronto tra i vari tipi di carburante (gasolio, benzina GPL metano) per vedere quello più ecocompatibile. Infine riguardo ai vostri listini vedo che a volte a parità di emissioni di CO2 le auto sono classificate in categorie diverse, e vorrei una spiegazione. Grazie dei consigli che cercheremo di seguire nei prossimi numeri. Per quanto concerne la quantità di CO2 e la categoria ecologica la rimandiamo alla prima pagina del listino. La classe infatti deriva da una complessa formula che tiene conto anche del peso.
MERCATO IL MERCATO DI AUTOVETTURE E FUORISTRADA IN ITALIA
Top Ten Maggio 2010 TOTALE MERCATO N. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
MODELLO MAGGIO 2010 FIAT PANDA 11.877 FIAT PUNTO 11.630 FORD FIESTA 6.929 FIAT 500 5.779 CITROEN C3 5.416 VOLKSWAGEN GOLF 4.574 OPEL CORSA 4.328 VOLKSWAGEN POLO 4.070 LANCIA YPSILON 3.876 TOYOTA YARIS 3.518
N. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
DIESEL N. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
MODELLO GEN/MAG. 2010 FIAT PUNTO 83.835 FIAT PANDA 71.305 FORD FIESTA 59.353 FIAT 500 34.035 CITROEN C3 3 3.359 VOLKSWAGEN GOLF 27.015 OPEL CORSA 25.777 RENAULT CLIO 23.760 VOLKSWAGEN POLO 22.976 LANCIA YPSILON 21.686
MODELLO MAGGIO 2010 FIAT PUNTO 4.508 FORD FIESTA 2.696 VOLKSWAGEN GOLF 2.631 FORD FOCUS 2.106 CITROEN C3 1.986 NISSAN QASHQAI 1.973 FIAT BRAVO 1.888 RENAULT SCENIC 1.776 VOLKSWAGEN POLO 1.760 LANCIA MUSA 1.739
% diesel sul totale mercato
MODELLO MAGGIO 2010 FORD FIESTA 1.838 FIAT PUNTO 1.254 OPEL CORSA 1.119 CITROEN C3 836 CHEVROLET MATIZ 743 FIAT PANDA 727 OPEL MERIVA 679 DACIA SANDERO 596 CHEVROLET SPARK 584 FORD FOCUS 558
N. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
MODELLO GEN/MAG. 2010 FORD FIESTA 25.937 FIAT PUNTO 21.889 CITROEN C3 12.573 OPEL CORSA 10.651 FIAT PANDA 9.242 DACIA SANDERO 8.575 RENAULT CLIO 8.483 PEUGEOT 207 7.653 HYUNDAI I10 7.295 LANCIA YPSILON 6.883
MODELLO MAGGIO 2010 FIAT PANDA 685 FIAT PUNTO 480 FIAT MULTIPLA 272 CITROEN C4 183 CITROEN C3 135 VOLKSWAGEN TOURAN 124 FIAT QUBO 93 OPEL ZAFIRA 75 VOLKSWAGEN PASSAT 65 MERCEDES CLASSE B 62
N. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
MODELLO MAGGIO 2010 TOYOTA PRIUS 78 LEXUS RX 67 HONDA INSIGHT 41 HONDA CR-Z 34 HONDA CIVIC 12 MERCEDES CLASSE S 9 BMW X6 3 LEXUS GS 3 LEXUS LS 1
N. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
41,81
operanti in Italia. “Ci troviamo di fronte ad una situazione ampiamente anticipata dai nostri analisti – spiega Filipponi – i quali evidenziano come il 2010 in realtà sia cominciato solo in aprile, mentre il primo trimestre, grazie alla coda di immatricolazioni incentivate, è da considerarsi un prolungamento del 2009”. L’UNRAE evidenzia ancora una volta che per stabilizzare a livelli adeguati il mercato italiano dell’auto, che ha un peso così importante per l’economia globale del Paese, è necessario muoversi in due direzioni: un rinnovo strutturale del parco circolante a fini ambientali e di sicurezza e una sostanziale riforma della fiscalità e della burocrazia che in Italia governa l’automobile, a cominciare da quella – molto importante – che penalizza le auto aziendali. In particolare in questa situazione di mercato le immatricolazioni di auto a gas (GPL e metano) sono scese dal 30,8% all’11,8%, in contrapposizione con le motorizzazioni diesel, salite dal 38,7 al 48,3%, e benzina, passate dal 30,3 al 39,7%. “Le variazioni, in alcuni casi particolarmente sensibili – afferma Filipponi – sono conseguenza diretta della fine degli incentivi, che con la loro spinta avevano fortemente inciso sulle scelte del consumatore e, di conseguenza, sulle caratteristiche del mercato italiano dell’automobile. Esaminando nell’insieme le immatricolazioni dei primi 5 mesi, non possiamo che confermare la tendenza verso una chiusura annua del mercato attorno a 1.850.000 immatricolazioni, frutto della somma fra le oltre 200.000 targhe in più registrate nei primi tre mesi e le 1.650.000 tendenziali dell’intero anno, come emerso dai risultati del bimestre aprile-maggio”.
MODELLO GEN/MAG. 2010 FIAT PANDA 15.879 FIAT PUNTO 13.502 FIAT QUBO 7.296 FIAT MULTIPLA 2.657 CITROEN C3 1.345 VOLKSWAGEN TOURAN 884 OPEL ZAFIRA 760 VOLKSWAGEN PASSAT 508 CITROEN C4 383 MERCEDES CLASSE B 382
IBRIDE N. 1 2 3 4 5 6 7 8 9
% diesel sul totale mercato
Ancora flessione per il settore automotive e ciò è motivo di preoccupazione per Gianni Filipponi, Direttore Generale dell’UNRAE, l’Associazione che rappresenta le Case estere
METANO N. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
MODELLO GEN/MAG. 2010 FIAT PUNTO 23.030 FORD FIESTA 19.043 VOLKSWAGEN GOLF 17.424 FORD FOCUS 11.574 NISSAN QASHQAI 11.057 RENAULT MEGANE 10.831 VOLKSWAGEN POLO 10.214 FIAT BRAVO 9.086 CITROEN C3 8.755 RENAULT SCENIC 8.684
Il mercato dell’auto scende ancora (-13,8%)
GPL N. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
48,40
N. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
MODELLO GEN/MAG. 2010 TOYOTA PRIUS 1.302 HONDA INSIGHT 642 LEXUS RX 392 HONDA CR-Z 162 HONDA CIVIC 34 MERCEDES CLASSE S 34 BMW X6 22 LEXUS GS 16 LEXUS LS 4 BMW SERIE 7 3
MAGGIO 2010 LA STRUTTURA DEL MERCATO ITALIANO DELL’AUTOMOBILE / IMMATRICOLAZIONI Alimentazione
DIESEL BENZINA GPL METANO IBRIDE ETANOLO ELETTRICA TOTALE
Mag 2010
Mag 2009
var.% 10/09
Gen/ Mag 2010
Gen/ Mag 2009
var.% 10/09
% Mag 2010
% Mag 2009
% Gen/ Mag 2010
% Gen/ Mag 2009
79.238 64.824 17.156 2.219 248 8 7
79.251 69.977 26.484 13.450 703 8 5
-0,02 -7,36 -35,22 -83,50 -64,72 0,00 40,00
414.798 331.026 199.520 44.062 2.609 47 25
403.418 368.805 88.286 57.002 2.188 53 11
2,82 -10,24 125,99 -22,70 19,24 -11,32 127,27
48,40 39,60 10,48 1,36 0,15 0,00 0,00
41,74 36,85 13,95 7,08 0,37 0,00 0,00
41,81 33,37 20,11 4,44 0,26 0,00 0,00
43,86 40,10 9,60 6,20 0,24 0,01 0,00
163.700
189.878
-13,79
992.087
919.763
7,86
100,00
100,00
100,00
100,00
7
make it your lifestyle
GOOD E NS W
L’OLIMPIADE RISCOPRE LA SOSTENIBILITÀ Dopo gli ultimi Giochi a misura d’uomo (Roma 1960) la corsa al business, al gigantismo, all’uso politico dei cinque cerchi ha subìto una costante accelerazione, trasformando l’evento sportivo in un appuntamento sempre più ambito, ma spesso scomodo e invadente per chi è costretto a conviverci prima, durante e dopo. Una tendenza che Londra 2012 vuole invertire, dimostrando che anche nel terzo Millennio si può organizzare un’Olimpiade verde e sostenibile, senza penalizzare le opportunità di business irrinunciabili per chi deve allestire un evento così costoso. La chiave del progetto è un organismo indipendente, la Commission for a sustainable London 2012, fondata nel gennaio 2007 con ampi poteri di controllo (perché non sempre ciò che sembra verde lo è davvero), in costante contatto con istituzioni e imprese coinvolte nell’organizzazione dei Giochi. “La Commissione - ha spiegato il presidente Shaun McCarthy in visita a Milano - non deve fissare obiettivi ma suggerire, riferendo direttamente al Lord Major di Londra e al Board olimpico, gli interventi utili a minimizzare l’impatto ambientale di tutte le attività connesse: dalla costruzione delle infrastrutture alla gestione dei rifiuti, dal trasporto pubblico alla definizione di una viabilità capace di sopportare l’urto di milioni di spettatori provenienti da tutto il mondo, al seguito delle 200 delegazioni e degli oltre 17mila tra atleti e dirigenti che per 16 giorni, dal 27 luglio 2012, metteranno alla prova la ‘tenuta’ della capitale britannica”. “Si tratta - ha fatto notare McCarthy - di un impegno enorme, come costruire due terminal di Heathrow in metà del tempo, per garantire che i Giochi sostenibili lascino anche un’eredità sostenibile”. Tra le eredità, per esempio, ci sono più di trecento ettari di spazi verdi che contribuiranno, assieme agli interventi infrastrutturali, a migliorare la qualità della vita nell’East London dove sono concentrate le competizioni. È una delle aree più povere d’Europa, con un alto tasso di criminalità e una disoccupazione che sfiora il 60%, in cerca di riscatto anche attraverso i Giochi. Tra le priorità della Commissione c’è l’eliminazione degli sprechi inutili, soprattutto in campo energetico, e la riduzione delle emissioni di CO2. Anche quelle imputabili alla costruzione degli impianti, che vale il 67% delle emissioni totali (3,4 milioni di ton) dovute alla preparazione dei Giochi. Rispetto alle ipotesi formulate nel 2006 (quando l’Olimpiade fu assegnata a Londra) si punta a migliorare del 15% l’efficienza energetica degli edifici e a ridurre del 50% la produzione di CO2 grazie anche a un contributo delle energie rinnovabili quantificato nel 20% del totale. “Il nostro obiettivo finale - conclude McCarthy - è di costruire un modello valido anche per le Olimpiadi future. Se non ci riesce Londra, non ci riuscirà nessun altro”. (G.B.)
ecoCAR
8
LA LEZIONE CINESE Shaun McCarthy dice di avere imparato molto dalle Olimpiadi di Pechino. “I cinesi hanno fatto molto bene a livello di energie rinnovabili, illuminazione sostenibile e spazi verdi. Meno in tema di smaltimento dei rifiuti”. Un’esperienza che ha già dato i primi frutti: “Il preventivo per il Velodromo olimpico di Londra era cresciuto di 4 milioni di sterline a causa dei costi della sostenibilità. Invece siamo riusciti a stare nel budget impiegando meno materiale”. Deriva da qui la ricetta per ridurre l’impronta di carbonio (1,9 milioni di ton) che sarà creata per vedere lo sprint di Usain Bolt. Scartate le ipotesi di bilanciare le emissioni di CO2 o di spalmarle negli anni (il 70% degli edifici resisterà dopo i Giochi), McCarthy non ha dubbi: “L’impronta si può ridurre solo avvicinandoci a un nuovo modo di costruire gli immobili. E un grande evento può avere un’importante funzione di traino e sperimentazione”. G ( .B .)
PININFARINA NIDO PER FESTEGGIARE 80 ANNI È stato davvero un anniversario ricco di novità, con uno sguardo al passato e un grande zoom sul futuro ecofriendly per la rinomata Casa auto Pininfarina. In occasione della cerimonia per gli 80 anni di attività, nel quartier generale di Cambiano (Torino), il Presidente Paolo Pininfarina e l’AD Silvio Pietro Angori, inaugurando la Collezione Pininfarina oltre all’esposizione dei modelli che hanno fatto la storia del Marchio, hanno svelato per la prima volta la Nido EV, prototipo di vettura elettrica interamente disegnata, progettata e costruita da Pininfarina. Il traguardo è davvero storico, infatti la prestigiosa “factory” torinese è nata il 22 maggio 1930, giorno in cui Battista “Pinin” Farina (il cognome Farina venne cambiato in Pininfarina nel 1961 per decreto presidenziale) firmava l’atto costitutivo con il quale fondava a Torino la Società Anonima Carrozzeria Pinin Farina. Da allora Pininfarina non riposa sugli allori e già dal presente lancia la sfida al futuro, di cui la Nido EV è una promettente anticipazione. Questo infatti è il primo prototipo marciante del “Programma di Sviluppo Nido”, e testimonia le competenze e l’esperienza maturata dall’azienda torinese nello sviluppo di veicoli a trazione elettrica, con un occhio particolare alle citycar di segmento A che popoleranno le strade del futuro per rendere le città più vivibili. La Nido EV rientra nella scelta pionieristica e lungimirante, operata da Pininfarina ormai tre anni fa, di puntare sulla mobilità sostenibile declinata in varie forme: non solo l’adozione di una catena di trazione ibrida o elettrica, ma anche la ricerca volta alla riduzione dei consumi e delle emissioni “from wheel to wheel”, all’utilizzo di materiali alternativi, più leggeri e riciclabili, alla sicurezza attiva e passiva, all’informatica, che dovrà permettere l’uso sostenibile dei mezzi di trasporto con una gestione intelligente del traffico. Nel design degli esterni la Nido EV riprende e aggiorna le linee e i volumi che sono valsi alla Nido del 2004 il Premio L’Automobile più Bella del Mondo per la categoria Prototipi e concept car, il Compasso d’Oro 2008 e l’esposizione nel tempio dell’arte moderna, il MoMA di New York. Di fatto, la Nido EV è un vero e proprio laboratorio intenzionato ad esplorare l’elettrificazione di una piccola vettura da città e, al tempo stesso, a sviluppare un pianale modulare che possa essere ripreso da modelli futuri. (F.R.Q.)
DUNLOP SP STREETRESPONSE PER LE CITYCAR Il Gruppo Goodyear/Dunlop è uno dei maggiori costruttori mondiali di pneumatici, che spazia dai pneumatici da competizione a quelli stradali di uso quotidiano. La sua forza è stata quella di incrementare gli investimenti nella ricerca e sviluppo, riuscendo a presentare nel 2009 ben 62 nuovi prodotti. Gran parte degli studi in questo ultimo periodo sono stati indirizzati alla realizzazione di pneumatici a bassa resistenza di rotolamento e nello specifico alla progettazione di pneumatici dedicati alle vetture elettriche come i Goodyear “Efficient Grip”, tanto da avere già avviato una partnership per il primo equipaggiamento della Fluence Z.E., la prima Renault elettrica. L’ultimo nato è lo StreetResponse, un pneumatico estivo per vetture piccole che vanta sofisticate tecnologie per una migliore tenuta e stabilità, tanto sull’asciutto quanto sul bagnato. Il nuovo StreetResponse ha un battistrada più rigido e un profilo più piatto, e adotta uno specifico sistema di ancoraggio del pneumatico al cerchio. Il disegno scelto è di tipo asimmetrico con un rapporto pieno-vuoti variabile. (C.G.)
INTERNI IN MICROFIBRA ECO PER LA SMART La Smart fortwo edition greystyle utilizza per l’abitacolo tessuti in microfibra ecologica prodotti dalla Miko, l'azienda di Gorizia che collabora sul fronte internazionale con la Aunde Italia Spa, specializzata in tessuti per automotive e nella tecnologia TEX TRIM. "Dinamica Auto" questo il nome del tessuto, è una microfibra, ecologica e riciclabile che rispetta, anzi supera, tutti gli standard qualitativi richiesti dal settore dell’auto. Caratterizzata dalla massima traspirabilità, resistenza ed elasticità, Dinamica Auto è stata inserita nella parte centrale della seduta e dello schienale, per garantire al guidatore totale comfort e anche massima sicurezza, grazie ad un innovativo trattamento ignifugo. La collaborazione con Smart prevede la fornitura della microfibra in un colore unico, esclusivo, appositamente creato per questa versione della piccola city car, che vuole essere ecocompatibile a tutti i livelli.
9
make it your lifestyle
GOOD E NS W
IL GIUSTO PNEUMATICO CAMBIA TUTTO Michelin si propone all’attenzione del pubblico mondiale con una campagna pubblicitaria originale, che pone l’accento sul risparmio di carburante ottenuto con pneumatici Michelin a bassa resistenza al rotolamento. Protagonista è l'Omino Michelin e, grazie al suo intervento che prevede la sostituzione delle gomme con pneumatici a bassa resistenza al rotolamento, gli automobilisti non saranno più taglieggiati dalla pompa di benzina "cattiva". Il risparmio di carburante, rispetto ai principali concorrenti, è stato certificato dal TÜV e SUD Automotive nel 2008 e nel 2009, e dal centro DEKRA nel 2009 sulle misure 195/65 R 15 H e 205/55 R 16 V . Inoltre sul bagnato questo tipo di pneumatici riduce lo spazio di frenata fino a 3 metri. Infine secondo lo Studio TNS Sofres 2008, realizzato nei 6 principali mercati europei, confermato dai test realizzati da TÜV e SUD Automotive e dal Centro test Dekra nel 2009, vanta pure una maggiore durata chilometrica.
RINNOVATO IL CONSIGLIO DIRETTIVO DELL'UIGA Pierluigi Bonora è stato riconfermato presidente dell'Uiga (Unione italiana giornalisti dell'automotive), il gruppo di specializzazione che opera nell'ambito della FNSI sin dagli anni '50 e che conta oltre 200 soci. È cambiata, invece, la composizione del direttivo che rimarrà in carica sino al 2014. Ne fanno parte i giornalisti: Nicola Danilo Bonetti (Vicepresidente), Paolo Pirovano (Vicepresidente), Silvano di Varmo (Segretario), Alessio Ribaudo (Vicesegretario), Alfonso Rizzo (Tesoriere), Dario Pennica (Consigliere), Corrado Canali (Consigliere), Marina Terpolilli (Consigliere). Quest'ultima, direttrice della rivista "EcoCar", è la prima donna, nella lunga storia dell'Uiga, ad essere eletta nel direttivo. “La conferma alla presidenza per il prossimo mandato mi onora e ringrazio chi ha deciso di accordarmi nuovamente la fiducia”, ha spiegato Bonora, vicecaporedattore de “Il Giornale”. “Ma sono particolarmente felice - ha aggiunto - che nel nuovo direttivo ci siano quattro new entry come Corrado Canali, Dario Pennica, Marina Terpolilli e Alessio Ribaudo. Un segno di rinnovamento e speranza per il futuro”. “Nostra intenzione - ha concluso Bonora - è poi quella di essere sempre più interlocutori autorevoli e qualificati delle Istituzioni e di tutto il mondo che ruota attorno al tema mobilità, anche grazie ai dibattiti legati all'iniziativa “Viva l'Auto”, che ha debuttato nel 2009, e al premio “Auto Europa”.
ecoCAR
10
ECOCAR PARTECIPA AL YOUNG CREATIVE CHEVROLET Si è conclusa la prima tappa del concorso europeo “Young Creative Chevrolet 2010” che ha decretato i vincitori della selezione italiana inviati a partecipare a settembre alla quarta edizione della finale europea, che vedrà protagonisti i vincitori di tutti i 19 Paesi partecipanti. Quest'anno gli studenti italiani, provenienti da oltre 21 istituti d’arte applicata di tutta la Penisola, si sono cimentati nella Moda, Video e Visual Arts. “Il lavoro della giuria è stato molto impegnativo - ha dichiarato Federico Sanguinetti, Presidente di Chevrolet Italia - da un lato perché i progetti presentati erano tutti di buona qualità, segno che il concorso Young Creative Chevrolet è ormai considerato un riferimento per gli studenti delle scuole d’arte applicata del nostro Paese, dall’altro perché avevano tutti ben presente la responsabilità di scegliere i rappresentanti italiani alla finale europea, nella quale ci auguriamo di ripetere il successo ottenuto lo scorso anno con Erica Fuschini”. Composta da giornalisti del settore automotive, tra i quali il direttore di Ecocar, e da personalità di spicco nell’ambito della moda, dell’architettura e del video design, la giuria ha deliberato i nomi dei vincitori dopo aver accuratamente visionato tutti i progetti presenti esprimendo i propri voti e preferenze seguendo i cinque parametri richiesti nella scheda di valutazione ricevuta. Importante novità di questa edizione è la possibilità offerta al pubblico di votare sui siti www.youngcreativechevrolet.eu e www.chevrolet.it il proprio progetto preferito, dando agli studenti finalisti del proprio Paese un’ulteriore possibilità di affermazione in Europa.
OGNI PNEUMATICO RICOSTRUITO RISPARMIA 67 KG DI CO2 Il vantaggio per l'ambiente è notevole, la ricostruzione di un pneumatico di qualità oltre ad assicurarne una doppia vita, a tutto vantaggio dell’ambiente
LUCI DIURNE A LED La Lampa di Mantova propone per auto e camion due nuovi fari a LED per luci diurne, S-5 e S-5L, omologati secondo le recenti normative Europee (ECE R87 ), caratterizzati da un ottimo rapporto
dell’economia, consente di risparmiare fino a 67 kg di CO2. Il dato emerge da uno studio di Best Foot Forward, ente indipendente britannico di ricerca ambientale realizzato per conto del Centre of Remanufacturing and Reuse. Citando lo studio, l'AIRP (Associazione Italiana Ricostruttori Pneumatici) sottolinea come l’attività di ricostruzione possa supportare il pneumatico nuovo anche nell’ottimizzazione del processo produttivo in termini di tutela ambientale. È assurdo smaltire un pneumatico progettato per percorrere fino ad un milione di chilometri solo perché ha esaurito il battistrada. Le valenze ecologiche del ricostruito si traducono in minor consumo di materie prime, minor immissione nell’ambiente di pneumatici usati e minor emissione di CO2.
qualità/prezzo. Questi fari diurni utilizzano LED ultrabianchi ad alta luminescenza, in grado di raggiungere una temperatura di colore di 6000°K, cioè un’elevatissima brillantezza, garantendo così una visibilità nettamente superiore in qualsiasi condizione atmosferica, risultando visibili dai pedoni e dalle altre vetture, riducendo considerevolmente gli incidenti stradali (come riportano alcuni studi europei). Consumano, inoltre, decisamente meno in termini energetici, con una riduzione considerevole di carburante. Le due nuove luci diurne hanno integrata una centralina che, dopo l’avviamento del veicolo, le accende automaticamente, spegnendole quando vengono accese le luci anabbaglianti, in pieno rispetto così della Direttiva Europea.
11
make it your lifestyle
COVER STORY
Quando l’ibrido dà i brividi L’ultimo baluardo è caduto, pure la Ferrari sta guardando con interesse alla tecnologia ibrida da applicare alle sue Supercar, senza cedere di un millimetro sul piacere di guida, anzi... di Giovanni Massini
ecoCAR
12
Ferrari Hy-Kers
ibrido, che si tratti di “Full” o “Mild” (capace di assicurare o meno percorrenze in sola modalità elettrica), rappresenta ormai una realtà destinata a
L’
crescere e ad invadere inesorabilmente i vari segmenti di mercato. Come tutte le innovazioni tecnologiche che si rispettino, si tratta di soluzioni molto costose e, per questo motivo, la colonizzazione sta privilegiando prodotti premium, alto di gamma per intenderci. Fino ad oggi abbiamo parlato di cittadine, berline, Suv, anche ammiraglie, ma è arrivato il momento dello sdoganamento totale, ad opera della nostrana “Ferrari”. Anche se, per ora, si tratta soltanto di un prototipo, la “Hy-Kers” è molto più di uno studio e sarebbe bella e pronta per scendere in strada.
13
make it your lifestyle
COVER STORY
Lo spunto, i tecnici del cavallino l’hanno preso, come sempre, dall’esperienza fatta in pista, per la creazione di un bel prodotto capace di contenere consumi ed emissioni inquinanti, senza nessuna penalizzazione in tema di prestazioni. La “materia grezza” viene dalla 599 GTB Fiorano, da cui questa ibrida eredita il muscoloso 12 cilindri di 6.0 litri, che da solo già eroga la bella potenza di 620 Cv e 608 Nm di coppia, addizionato con un elettrico da 109 Cv, per 150 Nm di coppia, collegato sul
posteriore ad uno dei due alberi del cambio automatico a 7 rapporti e doppia frizione, che già equipaggia l’auto. Trattandosi di una Ferrari, nulla è stato lasciato al caso: due batterie agli ioni di litio estremamente piatte sono state piazzate sotto il pavimento vettura, all’interno del fondo aerodinamico, senza nessuna penalizzazione per abitabilità e bagagliaio e con qualche vantaggio in termini di centro di gravità (più basso della configurazione standard); l’ingegnerizzazione
LA HY-KERS UTILIZZA IL MUSCOLOSO 12 CILINDRI DI 6.0 LITRI CHE EQUIPAGGIA LA 599 GTB FIORANO, CAPACE DI EROGARE LA BELLEZZA DI 620 CV, ABBINATO AL MOTORE ELETTRICO DA 109 CV
ecoCAR
14
Una bella vista della Ferrari Hy-Kers, dove gli specchi sul pavimento mettono in luce la meccanica, a lato. In basso lo schema della vettura che presenta il sistema propulsivo sull’anteriore e la trazione posteriore, come è tradizione a Maranello.
KERS: Kinetic Energy Recovery System L’idea che sta alla base è quella di un sistema di recupero dell’energia cinetica prodotta in frenata, da riutilizzare per alimentare apparati elettrici o dare una maggiore spinta al motore. La prima auto da competizione a montare un dispositivo Kers è stata la Peugeot 908 HY, presentata a Silverstone nel 2008, ma solo a livello di studio (non ha potuto gareggiare
per carenza di regolamento). L’anno seguente il principio è stato codificato nel regolamento della Formula Uno, anche se l’esperienza, diciamocelo francamente, non ha prodotto risultati proprio ottimali. I vari studi, comunque, hanno dato nuovo vigore all’applicazione “ibrida”, che abbina motori endotermici ad unità elettriche. Scendendo nel dettaglio, possiamo ipotizzare tre tipi di Kers, di cui i primi due ampiamente sperimentati: elettrico, meccanico e batteria a volano. Il sistema più utilizzato è composto da un’unità elettrica (generalmente a corrente continua), che funge da alternatore
15
durante le fasi di decelerazione e frenata e da motore di spinta durante le fasi di accelerazione. Un sistema totalmente meccanico è stato sperimentato dalla Honda, si tratta del “Torotrack”, una sorta di grosso volano da circa 5 kg, che tramite un sistema di pulegge acquista inerzia in frenata, per poi ritrasmetterla sotto forma di
make it your lifestyle
coppia, tramite un sistema Cvt (a variazione continua). La terza possibilità, al momento relegata nell’universo delle ipotesi, è rappresentata dalla batteria inerziale “FES” (flywheel energy storage), in grado di caricare energia elettrica tramite un volano, che ruota all’interno di un cilindro, in sospensione magnetica.
COVER STORY DI SERIE, PER ORA, È LO START&STOP Prima di arrivare alla messa su strada di veri e propri “Hybrid”,
nel suo insieme ha consentito di mantenere l’obiettivo dei tecnici, di compensare ogni chilogrammo di peso in più, con l’aumento di almeno 1 cavallo vapore (il motore pesa 40 kg, le batterie circa 60 kg). In fase di rilascio e
non vedrà la luce prima di 5 anni) è una vera Full-Hybrid, in grado di assicurare percorrenze di qualche chilometro (circa 5) con il solo motore elettrico, che garantisce sempre e comunque, anche le ripartenze.
la Ferrari ha innescato un procedimento di ecologizzazione della gamma, con l’introduzione di un sistema “Start & Stop” sulla California. Trattandosi di una creazione della Casa del Cavallino, la risposta del motore al riavviamento è praticamente istantanea: si passa dalla condizione di stop a quella di marcia in soli 230 millisecondi. Nel ciclo misto, l’introduzione di questa miglioria comporta un abbattimento del CO2 del 6%, pari a circa 280 g/km. L’8 cilindri della California è alfiere di un’altra novità, atta a ridurre gli attriti interni e, quindi, ad ottimizzare consumi, prestazioni ed emissioni. Si tratta di una lamella elastica posta sotto i pistoni, che facilitando l’uscita di gas residui ed olio, riduce il cosiddetto “effetto punping”, che aumenta la resistenza al manovellismo del motore.
decelerazione, il motore elettrico ricarica le batterie, per poi agire da booseter quando il motore lo richiede. Di derivazione F1 anche la centralina addetta alla gestione del sistema. Ne risulta una 599 che è in grado di abbattere del 35% le emissioni di CO2, rispetto alla versione in commercio, capace di scendere addirittura sotto i 10.5 secondi nell’accelerazione 0-200 km/h (11 secondi nella versione normale). La Hy-Kers (stando a chiacchiere di corridoio Viaggio tra i particolari della Hy-Kers: qui sopra il differenziale, a lato il sistema di propulsione, a sinistra le prese d’aria. In basso da sinistra, l’immancabile Cavallino, Sergio Marchionne Presidente e Ceo di Fiat Group Automobiles con John Elkann Presidente di Fiat, e Luca Cordero di Montezemolo Presidente Ferrari.
ecoCAR
16
A MARANELLO PER FERRARI SOLO ENERGIA VERDE AUTOPRODOTTA Una scelta di campo che rende onore al costruttore italiano di Supercar, che rispetta l'ambiente pur dedicandosi alla costruzione delle automobili più potenti e veloci che abbiano mai sfrecciato sull'asfalto rovente, dentro e fuori le piste di tutto il mondo.
LA STRATEGIA “FORMULA UOMO”. Definita dal Presidente Luca di Montezemolo alla fine degli anni Novanta,
che ha trasformato il complesso produttivo di Maranello in uno dei più avanzati al mondo, ora compie un ulteriore passo nella creazione di un ambiente di lavoro unico che, insieme alle altre iniziative rivolte al benessere dei dipendenti, ha permesso alla Ferrari di essere considerata un modello di gestione come dimostra il premio Best Place to Work in Europe assegnatole qualche tempo fa.
Da tempo la Ferrari, è fedele al suo impegno verso i temi dell'impatto ambientale, non solo attraverso l'applicazione di nuove tecnologie adottate sulle vetture, ma anche impiegando notevoli investimenti sulle proprie infrastrutture industriali, che hanno prodotto notevoli risultati. Già nel 2009 è stato installato un impianto fotovoltaico sul tetto dell’area Nuova Meccanica, che ha ridotto il fabbisogno energetico
dell’azienda di oltre 210.000 kWh l’anno; a seguire è entrato in funzione il più grande impianto di trigenerazione d’Italia (che produce elettricità, acqua calda e fredda), il primo adottato da un’azienda costruttrice di auto sportive. I due impianti permettono di ridurre di 30 mila tonnellate (pari al 40%) le emissioni di CO2. Grazie a questo sistema ecologico Ferrari è del tutto autonoma dal punto di vista energetico. Con
questo la casa di Maranello ha raggiunto gli obiettivi di Kyoto 10 anni prima della scadenza e con il doppio del valore richiesto all’Europa. 20 MILIONI DI EURO PER L'IMPIANTO DI TRIGENERAZIONE Recentemente nella "factory" di Maranello è entrato in funzione l'impianto di trigenerazione che produce in maniera congiunta energia elettrica, termica e 17
make it your lifestyle
frigorifera. L'investimento è del valore di 20 milioni di euro che, assieme all’impianto fotovoltaico, permette alla Ferrari di essere già quasi del tutto autonoma dal punto di vista energetico; peraltro la piccola parte di energia ancora temporaneamente acquistata da fornitori esterni proviene da fonti rinnovabili: questo ha portato gli impianti di Maranello ad abbattere la CO2 del 15%, con l’obiettivo di raggiungere il 2530% nel 2010.
EVENTI 17-18 aprile 2010
Fuoriserie di Francesca Romana Quarta
Un salto nel passato per affrontare il futuro Fuoriserie è un Salone dedicato alle auto e alle moto che hanno fatto la storia, organizzato a puntino come tradizione dalla Intermeeting di Padova. Quest’anno nello stand della Eurosport Editoriale era presente pure EcoCar, il magazine dedicato alle auto a basso impatto ambientale e al lifestyle ecologico. Tra i padiglioni della Fiera di Roma in questo week end dedicato soprattutto alla passione, si sono avvicendate dalle Jaguar alle Ferrari, passando per Jeep, BMW, Lancia. È stata un’occasione per scoprire e rivedere i grandi classici, modelli introvabili, auto dei più grandi marchi nazionali ed esteri e vetture per tutte le tasche, ma anche l’appuntamento per trovare accessori in grado di rendere unico qualsiasi veicolo. Un viaggio nelle icone a quattro ruote del ‘900. Dai gioielli che hanno fatto la fortuna dell’industria motoristica, alle vetture che hanno segnato l’immaginario collettivo come interpreti dei desideri di intere generazioni. Le protagoniste indiscusse dei grandi successi cinematografici, ma anche le compagne della nostra storia personale, quelle che hanno accompagnato la nostra giovinezza. In aggiunta nel “corner” dedicato ad
Ecologic bifuel a GPL, pronta a disegnare un ponte ideale tra il passato e il futuro dell’automobile, destinato ad essere sempre più verde. L’evoluzione del mondo automotive, infatti, passa attraverso nuovi tipi di motori, alimentati con carburanti alternativi come appunto il gas GPL, ma anche il metano, puntando un giorno neppure troppo lontano alle auto elettriche.
EcoCar spiccava la Chevrolet Spark
ecoCAR
18
16-18 aprile 2010
Ecomobility 2010 di Francesca Romana Quarta
L’innovazione nella mobilità al servizio dell’ambiente
Per tre giorni Montecatini Terme ha ospitato la terza edizione di “Ecomobility 2010”, una manifestazione a favore dell’ ambiente, organizzata dall’Automobile Club di Pistoia. Protagonista assoluta è stata la mobilità sostenibile, attraverso ogni tipologia di veicoli a basso impatto ambientale, via terra, mare e cielo. Parallelamente alla sezione dedicata ai Workshop di approfondimento, dove si sono avvicendati 31 oratori tra ricercatori, scienziati e tecnici di fama, provenienti dai più prestigiosi istituti nazionali del settore (dall'ENEA ai Politecnici di Milano e Torino, dall'Università di Firenze agli Istituti IPSIA Ferrari di Maranello e Leonardo da Vinci di Carpi, dall'Istituto Pacinotti di Pistoia e da aziende del settore) che hanno presentato scenari e progetti nel campo delle energie rinnovabili e della mobilità sostenibile, si è svolta la parte espositiva. Tra i veicoli esposti
la grande novità del Made in Italy ad impatto zero: si chiama PHYLLA, foglia, ed è caratterizzata da “nervature” costituite da celle fotovoltaiche. È un veicolo urbano elettrico che sfrutta tutte le fonti di energia alla ricerca della combinazione migliore (in primo luogo solare e idrogeno), e viaggia con emissioni di CO2 nulle. Quattro posti, tre metri
Una vista della parte espositiva di Ecomobility 2010, nella Piazza principale di Montecatini Terme. Qui sotto la Phylla elettrica e in basso un esempio di bike sharing.
di lunghezza, quattro ruote motrici per non pesare sui freni, PHYLLA è una concept car voluta dalla Regione Piemonte, ente promotore e finanziatore, al cui progetto hanno partecipato l'Environment Park, il Centro Ricerche Fiat, il Politecnico di Torino, l’Istituto Europeo di Design IED e l’Istituto di Arte Applicata e Design IAAD, la Novamont e il Consorzio Proplast. È in grado di
raggiungere i 130 chilometri orari, ha un'autonomia di 220 km, di cui circa 18 provenienti dall'energia solare e accelera da 0 a 50 km/h in 6 secondi. “Il successo di questa edizione ci spinge ad organizzare un evento ancora più coinvolgente e importante per il prossimo anno. La cultura del rispetto dell'ambiente necessita di uno sforzo continuo nel tempo e l’ACI deve porre la dovuta attenzione alle forme possibili di mobilità del futuro”. Con queste parole Marco Bresci ideatore e anima dell’evento ha commentato Ecomobility2010. 19
make it your lifestyle
EVENTI 2 marzo 2010
3rd Bio-Ethanol Conference di Francesca Romana Quarta
Dagli scarti, il bio carburante che sostituirà il petrolio fossile Il bioetanolo è un idrocarburo prodotto dalla fermentazione di zuccheri semplici ricavati per mezzo di enzimi da biomassa, che quindi permette di abbandonare la dipendenza dei carburanti da fonti fossili come il petrolio. Quest'idrocarburo può essere ottenuto attraverso due strade: la prima prevede
l'utilizzo di biomassa organica come mais e grano (si parla di bioetanolo di I generazione), coltivazioni destinate anche a fini alimentari, e in questo modo la produzione di bioetanolo diventa competitiva con la filiera alimentare; la seconda
utilizza biomassa lignocellulosica (nonfood) come residui agricoli e prodotti di colture che sono produttive in aree agricole marginali, non idonee a coltivazioni di tipo alimentare (bioetanolo di II generazione). La seconda strada, pur presentando maggiori difficoltà nel processo di produzione del biocarburante, è la più interessante poiché permette di produrre bioetanolo utilizzando terreni altrimenti non produttivi, con ricadute positive nel settore agricolo. Nel campo dell'autotrazione il bioetanolo ha alcuni vantaggi: l'utilizzo di bioetanolo puro permette di ridurre le emissioni di CO2
del 4%, inoltre consente una più completa combustione grazie alla presenza dell'ossigeno nella molecola, ovvero allo scarico non si avrebbero più CO (monossido di carbonio e HC (idrocarburi incombusti); infine l’alto numero di ottano - 111 contro il 95 della benzina - permette di utilizzare propulsori con maggiori rapporti di
Il Bioetanolo di prima generzione viene prodotto dal grano e dal mais (nella foto). ecoCAR
20
Bioetanolo MOSSI & GHISOLFI In Italia la Mossi & Ghisolfi, leader mondiale di produzione di PET, insieme a CHEMTEX (società di ingegneria del Gruppo M&G) ha ultimamente realizzato un impianto per la produzione di bioetanolo di II generazione nella regione Piemonte. Il Gruppo utilizza la coltivazione di canna da zucchero comune (Arundo Donax) che richiede pochissimi input agronomici (nessun fertilizzante o macchinario specifico) ed è facilmente coltivabile anche in Piemonte. L'alta velocità di crescita di questa pianta, inoltre, permette di tagliarla anche durante il periodo di crescita, in modo da poter produrre bioetanolo in maniera costante durante tutto l'anno senza dover conservare (e quindi rischiare di rovinare) le parti tagliate. L'impianto, che entrerà in funzione nei primi mesi del 2011, ha come obiettivo una produzione di bioetanolo di 45.000 tonnellate/anno. La resa totale in bioetanolo del processo è di oltre il 95%, inoltre la produzione risulta competitiva con il prezzo attuale del petrolio, compreso tra 50 70$/barile. Si pensa di poter vendere bioetanolo ad un prezzo di circa il 70% di quello della benzina.
compressione. I motori attuali (degli ultimi 10 anni) consentono l'utilizzo di un carburante contenente fino al 10% di bioetanolo senza necessità di modifiche. La direttiva europea Fuels Quality Directive, sulla promozione delle energie rinnovabili, pone l’obiettivo di raggiungere il 10% di energia rinnovabile entro il 2020, che
prevede quindi una produzione di circa 1,5 milioni di tonnellate di bioetanolo. Poiché la produzione di bioetanolo di prima generazione richiede 3 tonnellate di mais per ogni tonnellata di bioetanolo prodotto, questo prevedrebbe un utilizzo di circa 2 milioni di ettari per arrivare allo scopo. Nel caso di biomassa lignocellulosica il rapporto è
4:1, ma poiché questo tipo di coltura ha un'alta resa per ettaro, basterebbero circa 120.000 ettari per raggiungere lo stesso obiettivo. In Paesi come il Brasile (tra i maggiori produttori) e la Svezia, l'utilizzo di questo carburante è già una realtà, infatti qui ci sono le maggiori vendite di veicoli a bioetanolo e flexfuel.
Bioetanolo di II generazione I residui agricoli sono un'ottima fonte di biomassa per la produzione del bioetanolo di II generazione. Si prevede che il 45-60% della domanda di biofuels nel 2030 possa essere coperta unicamente con il 10% dei residui agricoli mondiali, e già con il 25% la domanda potrebbe essere ampiamente superata. La densità per unità di superficie dei residui però è bassa e devono quindi essere trasportati, facendone salire il prezzo. Vanno perciò identificate biomasse che crescano localmente con un’alta densità sul territorio, con un basso utilizzo di acqua e senza fertilizzanti. La produzione di bioetanolo da biomassa lignocellulosica prevede la rottura del guscio di lignina, tramite un pretrattamento termico, per recuperare la cellulosa che verrà poi scissa in zuccheri semplici per mezzo di enzimi. Gli zuccheri ottenuti saranno quindi pronti per la fermentazione con lieviti. Dalla fermentazione si ottiene una miscela di etanolo e acqua che verrà poi separata per ottenere l'etanolo puro. Il primo passaggio, ovvero l'estrazione della cellulosa dalla lignina, è il più complesso a causa della difficoltà di rottura del guscio di lignina e dell'impossibilità di utilizzare solventi affini alla cellulosa, che dovrebbero poi essere separati a fine processo con un ulteriore aumento di costi. La lignina residua dal pretrattamento inoltre è pura, non solfonata come invece quella ricavata nell'industria della carta; quindi può essere utilizzata, vista la presenza nella catena di composti aromatici, per la produzione di composti chimici.
21
make it your lifestyle
EVENTI Shell Eco-marathon di Gordon Casteller
Chi risparmia vince, sfida all’ultimo chilometro Alla Shell Eco-marathon quello che conta è consumare il meno possibile e il mezzo per centrare il risultato, meglio ancora qualche record, è la genialità degli studenti impegnati in questa “chermesse” che li porta a realizzare veicoli dalle prestazioni incredibili. Gli unici limiti sono l’esperienza, le conoscenze tecniche e il budget, il vero tallone d’Achille di molti team.
La competizione per scuole superiori e università organizzata dalla Shell è arrivata alla sua ventiseiesima edizione, e nel corso degli anni le sue regole principali sono cambiate ben poco : progettare, costruire e guidare un veicolo capace di percorrere più strada possibile con il minor consumo di carburante ed emissioni inquinanti ridotte. Per far questo gli studenti possono
ecoCAR
24
Shell Eco-marathon
25
make it your lifestyle
EVENTI
La UrbanConcept svedese circola già su strada A conferma della bontà dei progetti presenti alla Eco-marathon, A lato, una fase della partenza, il momento più delicato che richiede la massima concentrazione da parte del pilota.
orientarsi verso la realizzazione di veicoli raggruppati nelle categorie Prototipi e UrbanConcept. La prima prevede mezzi a tre o quattro ruote che fanno della penetrazione aerodinamica il punto di forza, mentre la seconda richiede che le vetture abbiano un design più convenzionale che si avvicini a quello delle auto di uso comune. La tipologia di alimentazione spazia dal gasolio alla benzina, dal GPL all’idrogeno, dai biocarburanti all’energia solare, ma la maggior parte dei team si orienta su benzina, idrogeno
o solare. Indipendentemente dalle realizzazioni, che richiedono mesi di progettazione e spesso l’impiego di materiali pregiati, il vero punto di forza della manifestazione, svoltasi quest’anno all’Eurospeedway di Lausitz in Germania, è il lavoro di squadra che coinvolge in ogni fase gli studenti in maniera estremamente attiva, fino alla prova finale in pista. Passeggiando tra i box dei 221 team presenti che raggruppano circa 3.000 partecipanti provenienti da tutta Europa, si respira l’aria di competizione
la motorizzazione svedese ha accertato che l’auto del Team Baldos dell’Università della Tecnologia di Lulea (numero 343) ha tutti i requisiti necessari per poter circolare su strada. Fa un certo effetto pensare che degli studenti siano stati capaci di realizzare una vettura in regola con il Codice della Strada, non tanto per le indiscusse qualità manifestate, ma per il fatto che i responsabili svedesi della motorizzazione, con una visione più ampia inimmaginabile in Italia, abbiamo dato il nulla osta alla circolazione.
continua a pag. 28
INDIPENDENTEMENTE DALLE REALIZZAZIONI, CHE RICHIEDONO MESI DI PROGETTAZIONE E SPESSO L’IMPIEGO DI MATERIALI PREGIATI, IL VERO PUNTO DI FORZA DELLA MANIFESTAZIONE È IL LAVORO DI SQUADRA DEGLI STUDENTI
L’obiettivo resta quello di consumare meno, eppure in pista non mancano “trenini”, vedi foto a lato, e momenti di “bagarre”. ecoCAR
26
Shell Eco-marathon
I team italiani tutti nei primi cento Nonostante le 221 squadre presenti, provenienti da tutto il mondo, le compagini italiane non hanno sfigurato. Tra queste hanno brillato i team del Politecnico di Milano e di Torino, con prototipi alimentati ad idrogeno, la S.P.Q.Road dell’Università degli Studi Roma Tre, con un prototipo a benzina e la squadra Faenza ITIracing dell’ITIP Bucci di Faenza che ha partecipato con una UrbanConcept a benzina.
205
326
227
76
228
77 27
make it your lifestyle
Ecco nello specifico i piazzamenti nelle gare: 205 mecc-H2 del Politecnico di Milano 5° in classifica assoluta con un prototipo a idrogeno che è riuscito a raggiungere i 2.386 chilometri con un litrodi H2 227 Zero C dell’ITIS Leonardo da Vinci di Carpi 18° in classifica assoluta con un prototipo a idrogeno che ha raggiunto i 1.517 km/l 228 H2politO - Molecole da Corsa del Politecnico di Torino 25° in classifica assoluta con un prototipo a idrogeno che ha raggiunto i 1.148 km/l 76 S.P.Q.Road dell’Università degli Studi Roma Tre 66° in classifica assoluta con un prototipo a benzina che ha raggiunto i 279 km/l 326 Faenza ITIracing dell’ITIP Bucci di Faenza 68° in classifica assoluta con un urbanconcept a GTL che ha raggiunto i 242 km/l 78 Bielle Picene dell’Università di Camerino 76° in classifica assoluta con un prototipo a benzina che ha raggiunto i 129 km/l 77 Salento Eco Team dell’Università del Salento 80° in classifica assoluta con un prototipo a benzina che ha raggiunto i 115 km/l 75 Energy and Motion dell’ITIS A. Rossi di Vicenza 81° in classifica assoluta con un prototipo a benzina che ha raggiunto i 104 km/l
78
EVENTI
continua da pag. 26
associata però alla consapevolezza di essere parte di un evento unico che accomuna e solidifica i rapporti e porta, in caso di difficoltà, ad aiutarsi anche se si è rivali. L’entusiasmo con cui si partecipa ha diverse sfaccettature: c’è chi gareggia per vincere, chi è agli esordi e chi invece vuole semplicemente sfidare se stesso nel migliorare la prestazione dell’anno precedente. Come accennato in apertura, il problema principale riguarda il budget a disposizione. Le università che credono fortemente nella manifestazione investono di tasca propria e tramite gli sponsor, decine di migliaia di euro su progetti tecnologicamente avanzatissimi capaci di
prestazioni incredibili, realizzando veicoli capaci di realizzare record incredibili come quello del team francese del Polytech di Nantes (numero 202). Dall’altra parte troviamo invece squadre che con pochissimi fondi riescono comunque a realizzare la loro vettura e partecipare. Nel caso delle scuole italiane abbiamo riscontrato situazioni di vario genere. In rari casi, l’interesse è elevato e visto come valore formativo e messa in pratica degli studi e dunque adeguatamente finanziato, nella maggior parte invece c’è un forte disinteresse da parte dei docenti e delle facoltà, che obbliga gli studenti ad arrangiarsi anche per coprire le spese della trasferta.
MOLTE TRA LE SQUADRE ITALIANE PER PARTECIPARE DEVONO RICORRERE AD AUTOFINANZIAMENTI PER LO SCARSO INTERESSE DELLE UNIVERSITÀ E DEGLI ISTITUTI
In alto un momento della corsa; nel resto della pagina alcuni prototipi, anche tra i più fantasiosi.
ecoCAR
28
Shell Eco-marathon
Il nuovo record dei francesi Resisteva dal 2005 ed era stato realizzato dalla squadra svizzera ETH Zurich. Con 3.836 km/l il team elvetico aveva realizzato un record che sembrava imbattibile. È toccato ai francesi del Polytech Nantes (numero 202) battere il primato, stracciandolo letteralmente con oltre 1.000 km di differenza. Il primo giorno di gara il prototipo a idrogeno del team francese ha fatto registrare 4.414 km/l, ma non contento di
questo entusiasmante risultato il team, nella gara dell’ultimo giorno, è sceso in pista ed è riuscito a raggiungere i 4.896 km/l, ben 482 km/l in più rispetto al giorno precedente. Per capire meglio, questa è più o meno la distanza da percorrere in auto partendo dalla Norvegia, da Capo Nord, per raggiungere il Sud dell’Italia.
29
make it your lifestyle
FLASH
BMW ActiveHybrid X6
L’ibrido in abito da sera Il prezzo elevato non ne fa davvero un’auto per tutti, ma i pochi potranno beneficiare di ben 485 Cv di potenza e di una coppia da 780 Nm, senza far patire troppo la propria coscienza ecologica Giovanni Massini
ecoCAR
30
“BEST OF HYBRID” SECONDO BMW. La data è 2015, anno in cui la casa tedesca dovrebbe sferrare un attacco frontale al mercato delle auto ecologiche, con l’introduzione del marchio “Megacity Vehicle”. Il programma prevede anche auto a “Zero” emissioni, ma la parte del leone, almeno all’inizio, la giocheranno le ibride. “Best of Hybrid” è, per l’appunto, la filosofia progettuale seguita dalla Bmw, che mira alla realizzazione di risposte adeguate a ogni tipo di esigenza, tramite l’integrazione dei componenti più adeguati. Se fino a questo momento, tranne qualche rarissima eccezione, l’ibrido è stato interpretato come un supporto per cittadine di medie dimensioni, in casa Bmw si spazia a 360 gradi, andando a cercare l’ottimizzazione delle dinamica di guida in tutte le sua manifestazioni: prestazioni, comfort, supporto a basse e ad alte velocità. I componenti ibridi utilizzati per questo programma, fino a ora, sono il risultato del lavoro della “Global Hybrid Cooperation”, promossa congiuntamente da BMW Group, General Motors e DaimlerChrysler. C’è, comunque, una certa tendenza a “mettersi in proprio”, visto che la prossima tappa, rappresentata dalla “5 Series ActiveHybrid” (al momento solo una concept), in grado di anticipare l’integrazione dei due motori (elettrico e benzina) che interagiscono anche con il navigatore, sembrerebbe tutta farina del sacco Bmw.
L
a Bmw ancora una volta si esibisce sul palcoscenico delle “alternative papabili”, interpretate in ogni possibile declinazione: idrogeno,
elettrico e ibrido. Con la ActiveHybrid X6, la Casa di Monaco propone al pubblico una soluzione lanciata verso il futuro, ma già disponibile nelle concessionarie. La Casa della doppia elica, infatti, sta a guardare ed è pronta a percorrere ogni possibile alternativa richiesta dal mercato futuro.
Sua maestà la “X6 ActiveHybrid” è una bella signora in abito da sera. Non è un’auto per tutti, chiariamolo subito, tanto che anche in casa Bmw pensano di vendere in Italia non più di 80 unità in 12 mesi. Con la ActiveHybrid X6 siamo al cospetto di uno dei
modelli “ibridi” più eleganti e prestazionali attualmente in vendita. Ha un listino che parte da 107.400 euro. Una bella sommetta, non c’è che dire, ma quei pochi fortunati che potranno 31
make it your lifestyle
FLASH
BMW ActiveHybrid X6
permetterselo, avranno per le mani un oggettino da 485 Cv, con una coppia massima di 780 Nm (non è un refuso) e in totale accordo con la propria coscienza ecologista. Questa X6, infatti, è una full-hybrid, in grado di procedere almeno per 2,5 km ad emissioni "zero" e anche se la percorrenza sembra minimale, garantiamo che non è cosa di poco conto. Lo sa bene chi si trova spesso incastrato in lunghe code da traffico, caso in cui buona parte del fermo-riparti (per dirla all’italiana) è affidato esclusivamente all’elettrico. A differenza di altri modelli ibridi (endotermico+elettrico) nati per agevolare le sole percorrenze cittadine e dare una spintarella al motore quando ne ha più bisogno, questo mostriciattolo tecnologico è programmato per intervenire nelle partenze, a basse e ad alte velocità. La trazione resta integrale, ma i due motori, anzi i tre motori (un benzina e due elettrici), sommano le loro prestazioni, che vengono ripartite poi dal sistema X-drive. Lo schema abbina un V8 di 4.4 litri Twin Power
Turbo, ad iniezione diretta di benzina (High Precision Injection), già capace di suo di 407 Cv, a due elettrici da 86 e 91 Cv, collegati ad un cambio automatico a 7 rapporti, tramite due frizioni. Queste due unità possono funzionare insieme, singolarmente e una delle due può ricaricare le batterie mentre l’altra spinge. Il sistema di trazione integrale resta tarato su una distribuzione base del 60% sul posteriore e 40% sull’anteriore, ma varia in caso di necessità. Al volante la
potenza, e soprattutto la coppia, si fanno sentire vistosamente. Basta schiacciare con decisione l’acceleratore e si va subito in zona rischio punti per la patente: l’auto si proietta in avanti con un guizzo felino, nonostante la sua mole. Le prestazioni, d’altronde, parlano chiaro: accelerazione da 0 a 100 km/h in 5.6 secondi, velocità autolimitata a 230 (250 con il pacchetto Sport), il tutto per un consumo medio di 9,9 litri per 100 km, con emissioni di CO2 di 231 grammi per chilometro.
Il dilemma delle batterie All’inizio c’era solo il piombo, poi è arrivato il nichel-cadmio, che si è evoluto in “nichel-metallo idruro” (NiMH) ed infine sono arrivati gli “ioni di litio”. L’utilizzo del cadmio è stato vietato dal 2006 per la sua pericolosità, antiecologicità e difficoltà di smaltimento. In campo automobilistico, le unità agli “ioni di litio” dovrebbero rappresentare l’ultima evoluzione della specie: garantiscono cicli di ricarica e scarica senza paragoni, mantengono la carica più a lungo di qualsiasi altro modello e, soprattutto, non hanno effetto memoria. Nel caso della X6, però, la Bmw, al contrario della Serie 7 ActiveHybrid, che monta modernissime unità agli ioni di litio (pesano solo 29 kg e non scaldano), ha optato per un più desueto pacchetto “nichel-metallo idruro”. La motivazione della scelta sta tutta nelle necessità del caso: la Serie 7 è una mild-hybrid ed il motore elettrico gli serve solo da supporto al benzina, come una sorta di “eboost”; con la X6, invece, siamo al cospetto di una vera full-hybrid, in grado di procedere a emissioni Zero, il motore elettrico, quindi, ha bisogno di unità di ricarica di un certo livello prestazionale e pare che, su questo frangente, le NiMH siano ancora imbattibili. Il pacco batterie della X6 ha una capacità di 2,4 kW e, solo per tre secondi, di ben 57 kW. Il problema del riscaldamento è stato risolto con un apposito scambiatore di calore.
ecoCAR
32
BMW ActiveHybrid X6
LA BMW ACTIVEHYBRID X6 È UNA FULL-HYBRID, IN GRADO DI PROCEDERE PER ALMENO 2,5 KM AD EMISSIONI "ZERO" SPINTA DAL MOTORE ELETTRICO ALIMENTATO DAL PACCO BATTERIE AL “NICHEL-METALLO IDRURO”
33
make it your lifestyle
FLASH
Alfa Romeo Giulietta
Il ritorno del mito Nata sul pianale C-Evo, la nuova Giulietta porta al debutto l’architettura “compact” progettata per soddisfare i clienti più esigenti in termini di guidabilità e piacere di guida, senza dimenticare i consumi di Marina Terpolilli
on la Giulietta, l'Alfa Romeo ha voluto rievocare il ritorno della vettura che è stata un mito indimenticabile degli anni '50 e sarà l'auto per
C
celebrare i cento anni che il marchio del Biscione festeggerà a giugno. Le misure della nuova Giulietta delineano una forma compatta e dinamica capace di garantire allo stesso tempo un'ottima abitabilità e un bagagliaio capiente fino a 350 litri. La vettura è lunga 4,35 metri, alta 1,46 e larga 1,80, con un passo di 2,63 metri. Nata sul nuovo pianale C-Evo, la Giulietta porta al debutto l'architettura "compact" progettata dal Gruppo torinese per soddisfare le aspettative dei clienti più esigenti in termini di tenuta di strada, agilità e sicurezza e che potrà essere utilizzata anche su altri modelli futuri di diverse dimensioni. Sono elementi primari dell'architettura "compact" le soluzioni tecniche scelte per le sospensioni (posteriori multilink, completamente nuove), il sistema sterzante attivo Dual Pinion e il complesso della
ecoCAR
34
Harald J. Wester AD di Alfa Romeo Per la nuova Giulietta dell'Alfa Romeo, prodotta nello stabilimento di Cassino e di recente commercializzazione, Harald J. Wester ha annunciato ambiziosi programmi: "L'obiettivo ha detto Wester - è di venderne 100 mila unità a regime e 40 mila in Europa entro quest'anno" e non ha escluso la possibilità di realizzare una versione ibrida della Giulietta, ma non nell'immediato. La Giulietta che avrà al momento del lancio cinque motorizzazioni, tre benzina e due diesel, sarà proposta in Italia con un listino che parte da 20.300 euro mentre negli altri Paesi europei, ha aggiunto ancora l'AD di Alfa, “i prezzi saranno coerenti fatte salve le differenze fiscali”. "La versione 1.4 turbo benzina da 120 Cv della Giulietta, proposta in Italia a 20.300 euro, ha un prezzo molto competitivo, considerando i tanti contenuti offerti di serie" ha chiosato l’AD Harald J. Wester.
scocca, rigida e leggera grazie all'impiego di alluminio e acciai ad alta resistenza. Per adattarsi ai raffinati gusti della sua clientela, le caratteristiche di guida e comfort della Giulietta potranno essere modificate grazie al selettore Alfa DNA che dispone di tre posizioni di set-up (Dynamic, Normal e All Weather). Questa raffinata soluzione, di serie su tutte le versioni della Giulietta, permette di modificare i parametri di funzionamento del motore, del cambio, del sistema sterzante, del differenziale elettronico Q2 e del sistema di controllo della stabilità VDC, creando il comportamento dinamico su misura. Al lancio la nuova Alfa Romeo Giulietta sarà
proposta con due motori benzina e due diesel, tutti sovralimentati e omologati Euro5. La gamma benzina comprende il 1.4TB da 120 Cv e 1.4TB MultiAir da 170 Cv mentre quella dei motori a gasolio prevede i Multijet di seconda generazione 1.6 JTDM da 105 Cv e 2.0 JTDM da 170 Cv. Riservato al solo allestimento Quadrifoglio Verde, per la Giulietta è anche previsto il motore 1750 TBi da 235 Cv che vanta soluzioni all'avanguardia quali l'iniezione diretta di benzina, il doppio variatore di fase continuo, il
turbocompressore e un rivoluzionario sistema di controllo definito "scavenging" che elimina il tipico ritardo di risposta dei turbo più spinti. La potenza specifica di 134 Cv/litro di questo motore rappresenta il record assoluto per un 4 cilindri montato su vetture di grande serie, così come è al top il valore di coppia specifica, pari a 194 Nm/litro, la più alta tra i motori benzina della categoria. Tutti i propulsori della nuova Giulietta sono stati ottimizzati per assicurare, grazie anche alla presenza di serie del sistema Start&Stop, consumi di carburante ed emissioni da primato. In particolare il motore 1.6 JTDM da 105 Cv, pur offrendo una coppia molto elevata e quindi una prontezza di risposta da vera Alfa Romeo, garantisce nel ciclo extraurbano un consumo di soli 3,7 litri per 100km. 35
make it your lifestyle
FLASH
Mitsubishi gamma 4x4
Rivoluzione Outlander Nuova filosofia per il crossover giapponese che, a quasi tre anni dal lancio, è stato profondamente rivisitato, per assecondare le richieste del mercato e fortificare l’immagine e l’identità della Mitsubishi di Alessandro De Ferrari
a Suv a… Sav, direte voi? Oppure da monovolume, a station wagon, o berlina all-road?
D
Niente di tutto questo, il passaggio è stato più lungo perché obliquo: da Suv a Crossover. È quindi una
trasmigrazione trasversale fra le varie tipologie di mercato quella compiuta dalla Mitsubishi con l’ultima
generazione dell’Outlander, operazione che ha comportato una profonda trasformazione della filosofia e dei contenuti di questo prodotto a quasi tre anni dal lancio della precedente generazione e dopo più di 130.000 unità vendute in Europa su un totale di oltre 330.000 nel mondo. L’Outlander di ultima generazione “è stato scrupolosamente rivisitato - ha detto l’ad della MM Automobili Italia spa, Guglielmo Consonni alla presentazione avvenuta a Camogli - per assecondare l’evoluzione del mercato e rispondere alle (poche) critiche che gli sono state mosse, oltreché per adottare e valorizzare la nuova identità visiva di Mitsubishi Motors”. Come dire, un grossa parte degli ecoCAR
36
Mitsubishi gamma 4x4 rispetto alla versione precedente. Solo la lunghezza ne ha risentito, aumentata però di soli 2,5 cm. All’interno sono stati adottati materiali migliori e una plancia con una nuova strumentazione, mentre il pacchetto delle dotazioni si è arricchito dei fari bixeno, dell’assistenza per le partenze in salita, del lampeggio d’emergenza in caso di frenate violente, di un impianto radio potenziato fino a 710 W. Dal punto di vista meccanico, il nuovo Outlander è offerto con due motorizzazioni accoppiate alla trazione integrale: un 2.400 cc a benzina da 170 Cv con trasmissione automatica a 6 rapporti e un nuovo 2.200 cc diesel da 156 Cv abbinato a un cambio manuale a 6 marce, oppure a un automaticosequenziale con doppia frizione. È questa la vera chicca degna di poche altre vetture di chiara vocazione sportiva, dato che le marce possono essere inserite anche con le levette dietro il volante. Ma non basta. Un interruttore permette di passare dalla modalità normale a quella sportiva, ove tutto (assetto, servosterzo, acceleratore, giri massimi per i vari rapporti) viene ottimizzato per garantire risposte più immediate e quindi una vettura più sensibile e reattiva. Tutto questo lavoro non poteva tralasciare le emissioni allo scarico che hanno mostrato un sensibile abbattimento: 185 g/km per il 2.200 diesel (rispetto ai 194 del precedente modello) e 208 per il 2.400 benzina (era 222). Durante la guida, l’Outlander manifesta un’inaspettata maneggevolezza, uno spunto importante per togliersi d’impaccio con rapidità , uno sterzo non pesante e un cambio talmente efficiente sia come
appassionati del mezzo fuoristrada si sono stancati della filosofia del “duro e puro” e sentono il bisogno di maggiori contenuti automobilistici in un veicolo che deve comunque garantire con la trazione integrale la mobilità senza problemi su quei tipi di terreni accidentati che possono mettere in seria difficoltà le normali berline. Insomma, quasi più una station wagon di segmento D
anziché un Suv. Per arrivare a questo risultato la Casa giapponese ha lavorato su molti dettagli della carrozzeria, rinnovandola e dotandola della nuova griglia anteriore tipo “jet-fighter” (ricorda il muso dell’aereo da caccia della stessa Mitsubishi) già adottato dagli altri modelli e quindi adatto a favorire quella identità di marca tanto cara agli strateghi del marketing. A prima vista questa operazione sembrerebbe aver danneggiato l’aerodinamica della vettura a causa dalla spigolosità del muso, ma sapienti ritocchi a tutte le altre componenti esterni hanno fatto sì che il coefficente di penetrazione sia rimasto inalterato 37
make it your lifestyle
FLASH
Mitsubishi gamma 4x4
settore dei Suv/Crossover, ma soprattutto di preparare il terreno per l’Asx, il crossover di dimensioni medio/piccole che scenderà in campo a giugno e che dovrà vedersela con concorrenti quanto mai agguerriti. Tuttavia l’Outlander può contare su un listino piuttosto interessante con prezzi da 32.500 a 37.500 euro.
automatico sia come sequenziale tanto che si è sempre in dubbio sulla modalità da preferire. In entrambe le situazioni il guidatore non ha mai la sensazione di perdere il dialogo stretto con la vettura e con il terreno che scorre sotto le ruote. Ma la missione finale di questa nuova creazione è quella di consolidare la posizione nell’affollato
Pajero L’offensiva Mitsubishi nel settore dei Suv e degli off-road non si esaurisce con il nuovo Outlander: anche il leggendario Pajero (in Italia ne sono stati venduti finora 100.000 esemplari) è stato rivisitato a fondo per renderlo ancor più funzionale per entrambe le funzioni: su strada e in fuoristrada. Così il motore diesel da 3.200 cc, modificato in parti importanti quali pistoni, bielle, cilindri, pompa dell’olio, turbina, iniettori, manovellismi in generale, esprime ora 200 Cv in luogo dei precedenti 170 Cv e una coppia di 441 Nm (era 373). Il cambio è stato ovviamente adeguato all’incremento della potenza e soprattutto della coppia, mentre il rapporto tra Rumore-Vibrazioni-Rigidezza del telaio è stato migliorato grazie al parabrezza acustico, ai vetri laterali più spessi e ad una maggiore quantità di materiale fonoassorbente. L’impianto elettrico conta ora 2 batterie mentre altri due dispositivi facilitano l’avviamento a basse temperature e l’entrata in temperatura del motore. Il tutto si è tradotto in una sensibile riduzione dei consumi e delle emissioni di CO2. Infatti i valori del consumo combinato sono scesi da 9,2 a 8 litri per 100 km per la versione a tre porte con cambio manuale, mentre per quella a 5 porte con il cambio automatico sono scesi a 8,5 litri rispetto ai precedenti 10,6. Quanto al CO2, i valori per le medesime versioni ora sono rispettivamente di 211 g/km (erano 244) e di 224 (erano 280). Prezzi da 35.500 a 48.000 euro.
ecoCAR
L 200 Mitsubishi è, e vuole restare, leader nel mercato dei pick-up. Lo hanno ribadito nel corso dell’incontro di Camogli i vertici dell’importatore italiano, la MM Automobili S.p.A., presentando la più recente versione dell’L200 anch’essa - come del resto il Pajero e l’Outlander - resa più fruibile in chiave di comfort e duttilità quando viaggia su strade asfaltate. Sì, perché l’ingresso di cinesi e indiani a prezzi stracciati nel settore ha spronato i tecnici giapponesi ad affinare questo poderoso mezzo di lavoro già prodotto in quasi mezzo milioni di unità, 185.553 delle quali esportate in Europa. Quindi ecco che nel nuovo L200 troviamo affinamenti estetici che hanno interessato il frontale, il cassone, il telaio allungato di 18 cm per la versione a cabina doppia, e gli interni, resi più raffinati e vicini a quelli di un’auto. Il motore è un diesel da 3.200 cc capace di 178 Cv e 350 Nm, abbinato ad un cambio automatico con modalità sequenziale. Per i mercati europei è anche disponibile un motore diesel da 2.500 cc e 136 Cv e 314 Nm di coppia. Diminuiti infine i consumi: 8,1 litri /100 km per il 136 Cv e 8,3 per il 178 Cv, mentre i valori di CO2 sono, rispettivamente, di 215 e di 218g/km. I prezzi partono da 21.900 euro per la versione base da 136 Cv a cabina singola senza il cassone, e arrivano fino a 31.750 euro per quella con motore da 178 Cv, cabina doppia e cassone.
38
Saab
La rinascita Saab si “chiama” Spyker L’acquisizione della Saab da parte della olandese Spyker, dà nuovo impulso al brand svedese, sempre più “verde” di Alessandro De Ferrari
l prezzo di una galleria del vento ultramoderna, tanto è costata alla olandese Spyker l’acquisizione della svedese Saab dalla General Motors: questo per quello che
riprendersi quelli persi. Il volume produttivo raggiungerà le 120.000 unità annue poste sul mercato grazie ad una rete che arriverà a 400 venditori. Chi aveva dubbi sull’ingresso di un costruttore come
I
l’olandese Spyker, che vanta una produzione di circa 50 unità/anno di supercar sportivissime e costosissime, ad
riguarda la parte in moneta sonante, 74 mln di dollari, ai quali però sono da aggiungere altri 326 mln di dollari in azioni privilegiate: 400 mln in tutto. Lo hanno sottolineato con soddisfazione i vertici della Spyker Cars, Victor Muller, e quelli della Saab Automobile, Jan Ake Jonsson, Kunt Simonsson e Adrian Hallmark nel corso della tappa romana del loro tour europeo per annunciare che “il futuro della Saab è al sicuro, camminerà con le proprie gambe e riprenderà a fare profitti”. Così tutta l’attività decisionale verrà concentrata in Svezia mentre i due marchi Saab e Spyker “opereranno separatamente ciascuno focalizzato sui propri segmenti di riferimento e con distinti prodotti”. Riprenderà perciò la
acquisire un marchio con una capacità produttiva superiore alle 100.000, Muller ha risposto che Spyker darà comunque a tutta la produzione svedese un sapore più sportivo. “Ora dobbiamo spiegare ai clienti che dopo mesi di vita/morte/vita, la storia è definita, non ci sono più pericoli, l’anno horribilis è passato”. Le forze di vendita, ora pari a 3.500 persone, aumenteranno di 700 unità nel corso del prossimo anno. Non sono stati comunque esclusi accordi per i componenti: già oggi Saab acquista dalla Fiat
motori diesel mentre le piattaforma della 9.5 è in comune con quella della Opel Insigna.
produzione con la 9.3, la 9.5, la 9.4 Aero X mentre progredirà lo studio di una piccola 9.2. I modelli verranno aggiornati ed
Entro il 2012, infine, la gamma verrà completata con una linea di veicoli “verdi”, cioè ibridi ed eco-derivati.
affinati con lo scopo non tanto di cercare nuovi clienti quanto di
39
make it your lifestyle
FLASH
Skoda Fabia e Roomster
Nuovi propulsori per Fabia e Roomster Cambia l'estetica e soprattutto la sostanza dei due modelli Skoda. Meccanica e motori ecologici Euro5 sono i protagonisti indiscussi di Francesca Romana Quarta
N
ovità in Casa Skoda per Fabia, Fabia Wagon e Roomster, che hanno riguardato gli interni e
propulsori a gasolio, per entrambe le vetture, vanno da 75 Cv a 105 Cv. Tutte le motorizzazioni rispettano gli standard della normativa antinquinamento Euro5 e si dimostrano particolarmente efficienti. Le versioni dotate di cambio manuale saranno equipaggiate con un dispositivo volto al risparmio energetico: una freccia situata sul display del computer di bordo indicherà al guidatore il momento corretto per il cambio di marcia, aiutandolo quindi a mantenere sempre il motore in un regime di giri ottimale, abbattendo così i consumi e le emissioni di CO2. Per Fabia e Roomster inoltre è ora disponibile il sistema di navigazione di ultima generazione Amundsen, con touch screen da 5 pollici, lettore di carte SD e connessione per dispositivi esterni. A richiesta è disponibile, in abbinamento all'autoradio Swing e al sistema di navigazione Amundsen, un'ulteriore connessione denominata Mobile Device Interface (MDI), situata sotto al cassetto portaoggetti lato passeggero, per l'uso di dispositivi quali lettori MP3 e iPod, attraverso le connessioni Aux-In, USB e mini USB.
soprattutto la gamma dei propulsori. La Roomster, grazie all'innovativo sistema VarioFlex che consente di modulare la posizione dei sedili posteriori, ha visto aumentare l'ampiezza del proprio bagagliaio con un volume di carico ora compreso tra 477 e 1.780 litri, mentre la Fabia Wagon arriva tra 480 e i 1.460 litri, un valore superiore alla media della categoria. Gli interni, per entrambi i modelli vedono l'utilizzo di
nuovi materiali e si distinguono per alcuni particolari estetici, come la cromatura che caratterizza le cornici delle bocchette dell'aria, del pomello e della base della leva del cambio, oltre che il pulsante del freno a mano. Tuttavia è la gamma delle motorizzazioni il cuore pulsante di questo restyling e comprende un totale di cinque propulsori benzina e quattro diesel. Per quanto riguarda i motori benzina, le potenze vanno da 60 Cv a 105 Cv per la Fabia e da 70 Cv a 105 Cv per la Roomster, mentre le potenze dei
ecoCAR
40
Dacia Duster
SUV “urbano” dalla Dacia Un modello dall’aspetto da 4x4 e con un “cuore da automobile” per contenere consumi senza togliere il piacere di andare in fuoristrada di Francesca Romana Quarta
D
opo il successo ottenuto con le auto low cost, adesso per la Dacia (by Renault) è la volta del Suv Duster, "risparmioso", come tutti i prodotti del
rapporto particolarmente corto (5,79 km/h a 1.000 giri) che consente di avanzare a velocità molto ridotta su terreni accidentati e di migliorare le partenze sotto carico o con forte pendenza. La versione 4x4 presenta tre modalità d guida: Auto (compromesso ideale tra motricità e tenuta di strada), Lock (con il blocco della trasmissione sulle 4 ruote motrici) e 2WD (che utilizza le sole due ruote motrici). In Italia il Duster è disponibile, in versione 4x2 e 4x4, con una motorizzazione diesel dCi da 110 Cv con filtro antiparticolato e una a benzina 1.6 16V da 110 Cv, che ha dato prova di efficacia su numerosi modelli del Gruppo Renault. Il Dacia Duster dCi 110 Cv, in versione 4x2, emette soltanto 139 g/km di CO2,
brand rumeno, ed ecologico grazie al modello a due sole ruote motrici che, pur mantenendo l'aspetto di un Suv, ha consumi ridotti rispetto alla versione a quattro ruote motrici. Lungo 4,31 metri e largo 1,82, il Duster presenta dimensioni
compatte, confermando la sua doppia natura, urbana e offroad. Il frontale si distingue per il suo aspetto robusto: parafanghi allargati, fascia cromata sulla calandra, fari a doppia ottica, robuste barre da tetto e paraurti di protezione non lasciano dubbi sul DNA da 4x4 di Dacia Duster. Di profilo si notano l'altezza dal suolo, le ruote da 16" e i passaruota ben marcati. All'interno, la posizione rialzata offre una guida più sicura, grazie alla migliore visibilità offerta per evitare eventuali ostacoli. I fondamentali della marca Dacia sono rispettati: la plancia è moderna, semplice e funzionale. Per quanto riguarda la meccanica, Dacia Duster (in versione 4x4) è equipaggiato con una nuova trasmissione a 6 rapporti, con il primo
con un consumo di 5,3 l/100 km nel ciclo misto; nel caso della versione 4x4, le emissioni di CO2 salgono invece a 145 g/km. Il motore 1.6 16V benzina eroga una potenza massima di 110 Cv a 5.750 giri e sviluppa una coppia massima di 148 Nm a 3.750 giri. Questo modello consuma, nel ciclo misto, 7,5 litri/100 km in versione 4x2. Sul modello 4x4, il propulsore benzina 1.6 16V da 110 Cv (Euro5) limita i consumi a 8 litri/100 km in ciclo misto. 41
make it your lifestyle
ANTEPRIMA
Honda CR-Z
L'ultima frontiera dell'ibrido si veste da coupé È l'ultimo "The impossibile dream" realizzato dalla Honda in ordine di tempo, si chiama CR-Z ed è una coupé rivoluzionaria e tecnologicamente avanzata. Sotto le forme di una sportivissima 2+2, cela il sistema ibrido parallelo IMA (Integrated Motor Assist) che abbina al motore elettrico l'avanzato propulsore Honda 1.5 i-VTEC di Marina Terpolilli
ecoCAR
42
Honda CR-Z
L
a Honda CR-Z (la sigla sta per Compact Renaissance Zero) è prima di tutto l'auto dei primati: è stata la prima
vettura ibrida sportiva a debuttare sul mercato europeo; è una coupé 2+2 ed è la prima ibrida equipaggiata con un cambio manuale. “La Honda CR-Z fa parte della strategia ibrida di Honda” puntualizza Alessandro Skerl, consigliere delegato di Honda Automobili Italia “iniziata con l'elegante Civic Hybrid, seguita con la Insight che abbiamo definito l'ibrida per tutti, e ora in attesa della prossima Jazz Hybrid che arriverà l'anno prossimo, per destreggiarsi nell'ambiente cittadino”. Uno dei punti di forza della CR-Z è senz'altro il design: le linee fluide
lasciano trasparire la sportività che è racchiusa all'interno. Esprimono visivamente i 124 Cv a disposizione del pilota, la rigidità eccellente della scocca e l'assetto dal tono decisamente sportiveggiante.
43
make it your lifestyle
ANTEPRIMA
Honda CR-Z
È già in vendita La commercializzazione della CR-Z è già iniziata: sarà disponibile per i 2.000 fortunati che l'avranno prenotata in Italia in questo scorcio d'anno. Disponibile in cinque versioni diverse, ha un listino che parte da 21.800 euro per la CR-Z S, fino a raggiungere i 28.100 euro, per la CR-Z GT Plus i-pilot, al top della gamma, con l'omonimo avanzato navigatore, interni in pelle e tetto panoramico di serie, questi ultimi presenti pure sul modello GT Plus.
ecoCAR
44
TRE modi per guidarla La CR-Z dispone di un raffinato sistema di gestione della guida gestito interamente dal guidatore tramite un pulsante sulla plancia a tre modalità: Normale, Econ e Sport. Nel primo caso la CR-Z si comporta come una qualsiasi ibrida, con un equilibrio ottimale tra prestazioni, consumi ed emissioni. Nella modalità Econ, invece, la centralina privilegia il risparmio energetico, agendo su climatizzatore, sistema ibrido di trazione e risposta dell'acceleratore. Sul cruscotto compare il simbolo verde del fiore e la luce sotto il tachimetro si illumina di verde se si adotta uno stile di guida ecologico. Se si passa alla posizione Sport, infine, la CR-Z diventa più scattante e nervosa, si possono sfruttare tutti i 124 Cv a disposizione per un maggiore piacere di guida, la risposta diventa immediata e lo sterzo è più diretto mentre cambia persino la sonorità dello scarico.
Sport Il passo corto e il muso basso e spiovente, assieme alla coda tronca tipica delle coupé, la rendono aggressiva quel tanto che basta. Gli interni, poi, hanno mantenuto molto della concept presentata al Salone di Tokyo nel 1997 e del DNA dinamico di Honda: hanno
conservato lo stile avveniristico, la grafica tridimensionale chiara e interattiva. Al pari della Insight, venduta in un anno in quasi 150.000 esemplari, il
Normal tachimetro centrale "dialoga" con il pilota ricordandogli attraverso i colori in quale modalità di guida sta viaggiando e se il suo stile è "risparmioso" oppure no. L'abitacolo è progettato, come per tutte le sportive che si rispettino, attorno al pilota, e pure la plancia è rivolta in parte verso di esso. La posizione di guida è disegnata per ospitare anche persone alte, lo stesso non si può dire dei 2 posti posteriori, poco spaziosi invece
45
make it your lifestyle
Econ Le linee sono quelle di una coupé “dura e pura”. Filanti e dinamiche, rivelano quello che può esprimere il potente 1.5 i-VTEC, celato sotto al cofano e perfettamente coadiuvato dal motore elettrico, all’interno del sistema Honda IMA.
ANTEPRIMA
Honda CR-Z
Il sistema propulsivo Il motore termico è il leggero quattro cilindri 1.5 i-VTEC, derivato dalla Jazz, che dispone di un nuovo sistema per disattivare le valvole di aspirazione, al fine di aumentare la turbolenza nei cilindri riducendo consumi ed emissioni. La potenza erogata è di 114 Cv, con 145 Nm di coppia massima. A questa si aggiungono i nominali 14 Cv e i 78,4 Nm di coppia erogati dal motore elettrico IMA (Integrated Motor Assist) che sommati, tenendo conto delle perdite dovute alla trasmissione, danno un totale di 124 Cv e 174 Nm di coppia, disponibile già a soli 1.500 giri. I consumi sono contenuti in 5,0 litri per 100/km con emissioni di soli 117 g/km di CO2, 35 grammi in meno della Civic. Le prestazioni invece sono paragonabili a quelle di un 1.8 benzina, raggiungendo una velocità massima di 200 km/h e un'accelerazione da 0100 km/h in 9.9 secondi, con pneumatici 195/55 R 16 Michelin Energy Saver, a bassa resistenza al rotolamento. La CR-Z si differenzia dalle altre ibride in commercio principalmente per il cambio manuale (a 6 rapporti) in luogo del solito CVT.
ecoCAR
46
Honda CR-Z
come in tutte le coupé. Il comfort a bordo è ai massimi livelli. Interessante, poi, è l'impianto audio capace di sonorità eccellenti e dotato di un attacco per l'iPhone, perfettamente compatibile senza dover disattivare la funzione telefono. Quanto allo spazio, il bagagliaio si difende bene con i suoi 233 litri a disposizione con quattro persone a bordo, ampliabile fino a 401 litri ribaltando gli schienali dei sedili posteriori tramite la comoda maniglia centrale interna, oppure da dietro. Ma la novità per la CR-Z è nella
propulsione. Il sistema è definito da Honda ibrido parallelo, ovvero con il motore termico e quello elettrico che lavorano nello stesso tempo.
Questo comporta la possibilità di avere ottime accelerazioni e consumi ed emissioni molto contenuti, ma non permette alla CR-Z di muoversi in solo elettrico. Tutte le CR-Z hanno di serie sei airbag, poggiatesta attivi, sistema di controllo della stabilità (VSA) e sistema di assistenza alla partenza in salita (HSA). Inoltre hanno il climatizzatore automatico, il lettore CD a 6 altoparlanti e l'avviamento del motore con pulsante. Se si desiderano i fendinebbia, la pedaliera in alluminio, il volante e il pomello del cambio in pelle, come i comandi della radio al volante e la presa USB, bisogna scegliere la versione Sport. Per i fari allo Xeno, l'allarme antifurto, e quant'altro si deve salire almeno fino alla GT. 47
make it your lifestyle
Gli interni, “spaziali”, della CR-Z, rispecchiano quelli proposti sul prototipo svelato in anteprima mondiale al Salone di Tokyo del 1997.
ANTEPRIMA
Toyota Prius PHV
Prove tecniche di auto elettrica Con le versioni plug-in, l’auto elettrica è sempre più vicina. L’inedita Prius PHV in vendita a partire dal 2012, rappresenta l’impegno di Toyota su questo fronte di Francesca Romana Quarta
abbiamo provata per una ventina di chilometri sulle strade di Strasburgo, la
L’
cittadina francese capitale politica dell'Europa assieme a Bruxelles, perché ospita il Parlamento e il Consiglio d'Europa. Il percorso è stato scelto dalla Toyota per mettere in evidenza la reale
autonomia della inedita Prius PHV (Plugin Hybrid Vehicle), ovvero un'automobile ibrida e dunque dotata di un propulsore a benzina accoppiato ad un motore elettrico, capace però di ricaricare le batterie non solo durante il tragitto ma anche dalla rete casalinga o presso le colonnine pubbliche di ricarica dedicate.
ecoCAR
48
Toyota Prius PHV
Una vera rivoluzione perché sottintende delle vere "prove tecniche" per le future auto elettriche. Questa Prius esteticamente (tranne lo sportellino per la presa elettrica posto alla fine del montante anteriore sinistro e la scritta posteriore plugin) è perfettamente uguale alla Prius che incontriamo quotidianamente nelle strade: ha un bagagliaio leggermente meno capiente che tuttavia arriva a 400 litri per ospitare i bagagli delle cinque persone a bordo, pesa 105 kg in più, rispetto alla "normale" e soprattutto è dotata della nuova batteria agli ioni di litio che la Toyota si costruisce in "casa" tramite una propria JV con la Panasonic.
valutato in 30-40 centesimi di euro. E considerando che il tragitto medio giornaliero si aggira su queste lunghezze per il 70% degli utenti mentre per il 55% non supera i 10 km, e la ricarica per un "pieno" dura soltanto 100 minuti, la Prius Plug-in potrebbe tranquillamente viaggiare in città e zone limitrofe sempre e solo in elettrico. L'altro beneficio è dato dalla presenza del sistema ibrido, ormai considerato
Proprio grazie a questa batteria aggiuntiva, la Prius PHV è in grado di percorrere circa 20 km in modalità solo elettrica. Il principale vantaggio offerto dalla nuova Prius è dato dal costo della ricarica, che i partner fornitori di elettricità, come in questo caso la francese EDF ha
49
make it your lifestyle
ANTEPRIMA
Toyota Prius PHV
Accordo Toyota-EDF Toyota, insieme alla francese EDF ha lanciato un programma su larga scala di auto ibride Plug-in (PHV) che coinvolgerà circa 100 veicoli PHV, insieme alle relative infrastrutture di ricarica per il loro utilizzo da parte di partner pubblici e privati nella città di Strasburgo e nella regione. Questo progetto fa parte del programma globale di Toyota che coinvolgerà altre 600 Prius Plug-in in Giappone, Stati Uniti, Canada e Australia, con l’obiettivo di studiare più a fondo la tecnologia e le prestazioni dei PHV. Il fornitore di energia EDF, invece, intende valutare le differenti opzioni operative per le infrastrutture di ricarica. Questo programma permetterà di ricevere dei feedback da parte dei consumatori per questa nuova possibilità di mobilità. Il gruppo EDF assicurerà, insieme al sostegno operativo della consociata Electricitè de Strasbourg (ES) e nel contesto di una partnership tecnica e finanziaria, la costruzione di più di 150 punti di ricarica presso le abitazioni degli utenti, i parcheggi privati delle aziende partner, i parcheggi e le strade pubbliche. Alcuni veicoli saranno equipaggiati con un innovativo sistema di ricarica, sviluppato dalla EDF, in grado di assicurare la comunicazione tra presa di corrente e veicolo, permettendo contemporaneamente una ricarica in tutta sicurezza. L'obiettivo è di facilitare l'identificazione del veicolo e della quantità di energia consumata. Inoltre il fornitore di energia tedesco EnBW (del gruppo EDF) estenderà il programma alla regione di Baden-Wurttemberg, in Germania, attraverso la presentazione di 10 PHV e delle relative infrastrutture di ricarica. (F.R.Q.)
Uchiyamada La Toyota punta con decisione sullo sviluppo dell'auto verde, con l'obiettivo di avere dal 2020 una versione ibrida per ogni modello della sua gamma. Lo ha detto il vicepresidente della casa giapponese, Takeshi Uchiyamada, che ha partecipato a Strasburgo al lancio europeo della Prius plug-in Hybrid, auto con batteria elettrica di nuova generazione, ricaricabile collegandola a una semplice presa da 200 Volt. “Dal 1997 a oggi - ha detto Uchiyamada - abbiamo venduto più di due milioni di automobili ibride e il nostro obiettivo adesso è di venderne un milione l'anno dal 2010”. Per la Prius plug-in Hybrid, però,
non è ancora giunto il momento della commercializzazione, previsto indicativamente non prima del 2012. Bisognerà prima valutare la sperimentazione su larga scala effettuata proprio attraverso esperimenti come quello che nei prossimi tre anni riguarderà Strasburgo. A disposizione della città francese, ci saranno più di 100 auto ibride messe a disposizione dell'amministrazione comunale, dell'azienda energetica francese Edf, e di alcune società private, che testeranno l'affidabilità del nuovo motore elettrico a ioni di litio, che ha sostituito il motore al nichel dell'ultimo modello della Prius. “Investire nelle auto ecologiche - ha detto Uchiyamada - è una priorità della nostra strategia, perchè crediamo che il futuro delle nostre città sia proprio quello della mobilità sostenibile e delle auto a zero emissioni inquinanti”. ecoCAR
50
convenzionale, che le consente di viaggiare senza alcuna limitazione rifornendosi di benzina e utilizzando il propulsore 1.8 abbinato al motore elettrico, come fa l'attuale Prius, mantenendo sotto controllo i
consumi in ogni caso limitati a 3,9 litri per 100 km. Abbiamo definito queste delle "prove tecniche" perché per ora la produzione è limitata a 600 unità delle quali, oltre alle 230 destinate al Giappone e alle 150 agli Usa, altre 200 saranno riservate all'Europa, e in particolare 100 alla città di Strasburgo dove appunto è partita la sperimentazione che porterà tra tre anni ad una diffusione commerciale di questo modello. Tornando alla nuova Prius, bisogna
Il prezzo della Prius plug-in PHV? Basterà il 20% in più.
sottolineare la semplicità d'uso, favorita dalla presenza del cambio automatico di tipo Cvt (a variazione continua). Una volta accomodati a bordo si riscopre la plancia della Prius "standard" con una spia in più, quella verde con la scritta ED che indica che l'auto sta andando in modalità elettrica. Andrà così fino a quando non sarà necessario affondare decisamente per un rapido sorpasso oppure se si tenta di superare i 100 km/h. In questi due casi interverrà il sistema ibrido e dunque pure il motore a benzina. Rallentando e rilasciando il pedale dell'acceleratore, finché dura la batteria che si ricarica tramite una normale presa a 220 V da 16 Ampere (come quella di casa), la Prius andrà di nuovo in solo elettrico, in silenzio e senza inquinare.
Per quel che riguarda il prezzo della nuova Prius plug-in - quando sarà commercializzata - il vicepresidente Toyota ha spiegato che “non sarà molto differente dall'attuale Prius”. Costerà forse un 20% in più soprattutto per il volume maggiore e le caratteristiche della nuova batteria. Le caratteristiche principali della Prius plug-in in modalità totalmente elettrica sono un'autonomia di 20 chilometri (contro i 10 chilometri dell'attuale Prius) e una velocità massima portata a 100 chilometri orari. La ricarica, che si effettua allacciandosi ad una colonnina collegata alla rete elettrica cittadina o semplicemente attraverso un cavo attaccato ad una presa da 220 volt nel garage di casa, dura un'ora e mezza e il “pieno elettrico” costa dai 40 ai 50 centesimi di euro. In modalità ibrida (benzina più motore elettrico) i consumi sono di 2,6 litri ogni 100 chilometri (il 30% in meno dell'attuale Prius) con un'emissione di 59 grammi per chilometro di CO2.
GRAZIE ALLA BATTERIA AGGIUNTIVA AGLI IONI DI LITIO, LA PRIUS PHV È IN GRADO DI PERCORRERE CIRCA 20 KM IN MODALITÀ SOLO ELETTRICA Qui sotto, il pacco batterie della Prius Plug-in PHV. A lato lo schema elettrico che evidenzia la posizione della batteria, sotto il sedile posteriore,e del motore elettrico a lato del propulsore 1.8 a benzina, nella parte anteriore dell’auto. La presa di corrente per la ricarica è sul parafango sinistro.
51
make it your lifestyle
TEST
Chevrolet Spark 1.2 LT Ecologic
Scintilla cittadina
Erede della fortunatissima Daewoo Matiz, la Chevrolet Spark ne mantiene le caratteristiche più pregevoli mettendosi in gioco in un mercato difficile e complesso come quello delle auto da città. La sfida è lanciata, le concorrenti sono numerose, dalla inattacabile Fiat Panda alle compatriote Hyundai i10 e Kia Picanto, ma la piccola coreana è pronta a scendere in campo. Ha un look che strizza l’occhio alla clientela più giovane, una discreta gamma di versioni e quattro allestimenti di Massimo Tiberi ecoCAR
52
, c
Chevrolet Spark 1.2 LT Ecologic
era una volta la Matiz, la fortunata piccola utilitaria nata nel 1998 e prodotta dalla Daewoo, per poi essere venduta, a partire dal 2005, anche con il marchio Chevrolet, dopo l’ingresso della Casa coreana nel gruppo General Motors. Oltre dieci anni di grande successo commerciale, con 2.300.000 unità diffuse nel mondo, delle quali ben 300.000 in Italia, dove la vetturetta asiatica è stata apprezzata in modo particolare per i tratti della carrozzeria, dovuti alla matita di Giorgetto Giugiaro, e per il favorevole equilibrio tra qualità e prezzi.
53
make it your lifestyle
TEST
Chevrolet Spark 1.2 LT Ecologic
Nel contenitore brandizzato Chevrolet, l’adattatore per il rifornimento
Design Non era davvero un compito facile disegnare l’erede della Matiz, esteticamente riuscitissima e, per giunta, firmata da Giorgetto Giugiaro. Con la Spark si è voluto comunque voltare pagina, seguendo una procedura insolita per la definizione del progetto. A New York, nel 2007, infatti, sono stati presentati tre prototipi diversi - denominati Beat, Trax e Groove - fatti poi girare per i Saloni internazionali ma anche sottoposti, online, alla valutazione del pubblico. Dopo aver raccolto i pareri di quasi due milioni di votanti, la scelta è caduta sulla concept Beat, dalla quale è derivata direttamente la nuova compatta Chevrolet affidata ad un team di stilisti capeggiato dal coreano Taewan Kim.
Ora la Matiz ha lasciato il posto alla nuova Spark che, pur conservandone gli aspetti fondamentali quanto a filosofia di progetto, si propone in una chiave stilistica completamente diversa e con una meccanica più moderna e aggiornata, pronta alla sfida in una categoria estremamente competitiva contro rivali che si contendono il primato all’arma bianca. Per vedersela dunque con prime donne del settore, come la Fiat Panda, o con le connazionali avversarie Hyundai i10 e Kia Picanto, la neonata compatta Chevrolet vuole distinguersi per un look che strizza l’occhio alla clientela più giovane e per una discreta gamma di versioni, con quattro diversi allestimenti e due motori a benzina, di 1.000 o 1.200 cc, disponibili anche nelle varianti a doppia alimentazione EcologicGPL. Manca un diesel, proposto invece da molte concorrenti e al quale si sta comunque
ecoCAR
54
pensando, mentre i prezzi, se non si tiene conto delle promozioni, oscillano da un minimo di 8.950 euro ad un massimo di oltre 14.000 euro per la Spark 1.200 LT bi-fuel oggetto del test. Certo, la fase degli incentivi, che nel recente passato aveva fatto della Matiz una vera e propria leader del nostro mercato per convenienza nonostante l’età, è tramontata, ma la sua debuttante erede è senza dubbio al passo con i tempi. ESTERNO>>> NON ERA FACILE SOSTITUIRE UN’AUTO A LUNGO APPREZZATA COME LA MATIZ, IN PARTICOLARE PROPRIO PER L’ESTETICA. La scelta, dunque, è stata quella
di partire, anche per quanto riguarda la forma esteriore, praticamente da un foglio bianco. E addirittura coinvolgendo nella valutazione definitiva il pubblico più vasto, chiamato a dare un parere via internet su tre
Chevrolet Spark 1.2 LT Ecologic
concept car esposte nelle importanti rassegne internazionali. Mantenendo così più o meno le proporzioni del modello precedente (3,64 metri di lunghezza, una decina in più) e la funzionale formula delle cinque porte (non sempre offerta dalle concorrenti di categoria), la Spark non passa inosservata per il suo design originale e piuttosto aggressivo. Imponente il frontale, da vettura di classe superiore, spigolosa la fiancata con i tagli decisi delle superfici vetrate e le maniglie posteriori all’altezza dei montanti, dal tono sportivo le minigonne, i cerchi in lega e la coda con un
piccolo spoiler superiore, mentre il terminale di scarico è inserito nella fascia protettiva sotto il paraurti. Unica concessione alla praticità, in un insieme fortemente dinamico, le barre portatutto sul tetto. Buona l’accessibilità all’abitacolo e molto ampio il parabrezza, ma la ricerca stilistica non ha favorito nel complesso la visibilità dal posto di guida, con limitazioni soprattutto di trequarti posteriore (utili quindi i sensori di parcheggio optional). In sintonia con la personalità giovanile, inoltre, la gamma vivace delle tinte disponibili per la carrozzeria.
DECISAMENTE IN SINTONIA CON LA PERSONALITÀ GIOVANILE DELLA SPARK, È L’AMPIA GAMMA DELLE TINTE DISPONIBILI PER LA CARROZZERIA E PER GLI INTERNI
55
make it your lifestyle
TEST
Chevrolet Spark 1.2 LT Ecologic
INTERNI>>> LA RICERCA STILISTICA PER DARE ALLA SPARK UNA PERSONALITÀ ORIGINALE ha dato risultati interessanti
anche per quanto riguarda gli interni. Riuscito il design della plancia, caratterizzato da una strumentazione, sistemata sul piantone dello sterzo, che ricorda da vicino quella delle moto, con il tachimetro di forma circolare e a lettura analogica accoppiato ad uno strumento digitale rettangolare che contiene il contagiri, l’indicatore del livello carburante e le informazioni del computer di bordo. Pratico il tasto per variare il tipo di alimentazione, con segnalatori luminosi della quantità di GPL nel serbatoio. Una fascia colorata vivacizza, inoltre, l’insieme, mentre la disposizione dei comandi è razionale e comodo l’assetto di guida, grazie alle ampie possibilità di regolazione del sedile e del volante, a tre razze di tono sportivo. Lo studio della componentistica riesce, tra l’altro, a ridurre La Spark presenta un abitacolo decisamente avveniristico dove spicca la plancia di tipo motociclistico con il grande tachimetro affiancato al contagiri digitale quadrato con il corredo delle varie spie. Sopra a sinistra la consolle centrale, curata ergonomicamente nella disposizione rifinita nell’estetica.
ecoCAR
56
notevolmente l’effetto utilitaria e a valorizzare la qualità di materiali nel complesso non certo di particolare pregio, in sintonia con la categoria della vettura. Curato il montaggio e ricco l’equipaggiamento di accessori di serie sulla versione top LT: da quelli di sicurezza (sei airbag e cinque poggiatesta) al climatizzatore automatico, ai retrovisori elettrici e riscaldati, al buon impianto radio, ai quattro alzacristalli elettrici. Notevole il comfort offerto nella parte anteriore, e soddisfacente l’abitabilità posteriore per due persone (un quinto passeggero deve fare non pochi sacrifici). Modesta la capacità del bagagliaio, circa 170 litri, che può essere ampliato fino a circa 900 e modulato abbattendo il sedile posteriore frazionato. Numerosi i piccoli vani per lattine, bottiglie, carte e piccoli oggetti, mentre lo spazio della ruota di scorta, nella Ecologic, è occupato dal serbatoio di forma toroidale del GPL. MECCANICA>>> L’IMPOSTAZIONE TECNICA DI BASE DELLA NUOVA SPARK È QUELLA CLASSICA COMUNE ALLA MAGGIOR PARTE DELLE VETTURE DELLA SUA CLASSE, con
trazione anteriore, motore disposto trasversalmente, sospensioni anteriori tipo McPherson e posteriori a ruote interconnesse. Uno schema semplice, di provata affidabilità e che non fa salire i costi di produzione. La 1.200 LT dispone, inoltre, nell’equipaggiamento standard di cerchi in lega da 15 pollici e l’impianto frenante misto prevede i dischi anteriori autoventilanti. Lo sterzo a cremagliera ha un tradizionale servocomando
Chevrolet Spark 1.2 LT Ecologic
World car Di matrice coreana, ma inserita nel maxi mondo General Motors, la nuova Spark è stata progettata tenendo conto delle esigenze dei mercati più vari. LA SPARK HA UN COMPORTAMENTO MOLTO SICURO E LA RISPOSTA AI COMANDI È SEMPRE ADEGUATA. IN CITTÀ, BRILLA PER MANEGGEVOLEZZA E CAPACITÀ DI ASSORBIRE I DISLIVELLI DELL’ASFALTO idraulico invece degli attuali diffusi elettrici. Il controllo elettronico della stabilità fa parte degli accessori a richiesta, ma per ora non è offerto per la Ecologic. Il motore al vertice della gamma, accoppiato ad un cambio a cinque marce, ha una impronta progettuale sportiva: bialbero a quattro cilindri, con distribuzione a 16 valvole, per una potenza di 81 Cv a 6.400 g/m e coppia di 111 Nm a 4.800 g/m. Un netto passo avanti rispetto alle unità disponibili sulla precedente Matiz e, in alternativa, è disponibile anche un 1.000 cc da 68 Cv. Contenute le emissioni di CO2, nell’ordine dei 119 g/Km viaggiando a benzina e dei 113 se si utilizza il gas.
IN MOVIMENTO>>> È SU STRADA CHE LE DIFFERENZE RISPETTO ALLA MATIZ EMERGONO CON MAGGIORE EVIDENZA.
Il progresso è grande, soprattutto in materia di precisione di guida e di comfort complessivo. La Spark ha un comportamento molto sicuro e la risposta ai comandi è sempre adeguata. Nessun problema in città, dove maneggevolezza e capacità di assorbire i dislivelli dell’asfalto sono buone e più che soddisfacente è anche la mobilità sui percorsi extraurbani, con uno sterzo sufficientemente diretto e un rollio in curva mai esagerato. Il cambio, inoltre, non difetta in manovrabilità e l’impianto frenante è potente e ben modulabile (43 metri per fermarsi da 100 km/h). Semmai, ci si aspetterebbe qualcosa di più dal motore, discretamente potente sulla
57
make it your lifestyle
Rivolta naturalmente in primo luogo all’Asia, la piccola Chevrolet punta però a ripetere il successo della Matiz in Europa ed è destinata anche all’Australia e all’America, configurandosi quindi come vera e propria world car, capace d’interpretare gusti e tendenze spesso in contrasto. Il lavoro approfondito sul design è così una conseguenza diretta della strategia legata al prodotto, mentre la meccanica, impostata su schemi collaudati, non dovrebbe suscitare sorprese negative.
TEST
Chevrolet Spark 1.2 LT Ecologic
CONSUMI CONSUMI DICHIARATI A GPL
CONSUMI DICHIARATI A BENZINA
Consumo Urbano 8,6 l/100 km (11,6 km/l) Consumo Extraurbano 5,9 l/100 km (16,9 km/l) Consumo combinato 7,0 l/100 km (14,3 km/l) Emissione di CO2 113 g/km
Consumo Urbano 6,6 l/100 km (15,1 km/l) Consumo Extraurbano 4,2 l/100 km (23,8 km/l) Consumo combinato 5,1 l/100 km (19,6 km/l) Emissione di CO2 119 g/km
CONSUMI EFFETTIVI A GPL
CONSUMI EFFETTIVI A BENZINA
Consumo Urbano 10,3 l/100 km (9,7 km/l) Consumo Extraurbano 7,1 l/100 km (14,1 km/l) Consumo combinato 8,4 l/100 km (11,9 km/l)
Consumo Urbano 7,9 l/100 km (12,6 km/l) Consumo Extraurbano 5,0 l/100 km (20,0 km/l) Consumo combinato 6,1 l/100 km (16,3 km/l)
carta ma non troppo vivace nel temperamento effettivo. L’elasticità di funzionamento dai bassi regimi e la regolarità non mancano, ma la ripresa non è certo fulminea e il rendimento del 1.200 diventa brillante solo quando si tirano un po’ le marce. La tonalità del quattro cilindri, inoltre, è un po’ alta, con un accento addirittura sportivo che tutto sommato, però, non disturba. I dati rilevati confermano la personalità nel complesso tranquilla della ecoCAR
58
piccola Chevrolet, con una punta velocistica (si raggiunge in quarta) di circa 165 Km/h e accelerazione da 0 a 100 Km/h in 13,4 secondi. Passando all’alimentazione a GPL, i valori non mutano sostanzialmente. Nella media della categoria i consumi, con medie intorno ai 12-13 Km/l in città e in autostrada rispettando i limiti. Con il gas le percorrenze sono un po’ minori, ma il risparmio è evidente.
Chevrolet Spark 1.2 LT Ecologic RILEVAMENTI A BENZINA
RILEVAMENTI A GPL
ACCELERAZIONE
ACCELERAZIONE
Vel. Tempo uscita (sec.)
Vel. Tempo uscita (sec.)
Tempo (sec.)
(km/h)
RULLATA DI POTENZA
Tempo (sec.)
(km/h)
87
110
82
105
95
7.9
75,0
0-60 km/h
5.5
100 m
8.0
75,6
0-60 km/h
5.4
72
200 m
12.1
95,3
0-100 km/h
13.4
200 m
12.1
95,4
0-100 km/h
13.2
67
85
62
80
400 m
18.9 115,3
0-120 km/h
20.5
400 m
18.9 115,1
0-120 km/h
20.3
1000 m
35.5 142,1
0-140 km/h
31.5
1000 m
35.3 143,2
0-140 km/h
31.3
RIPRESA III
Tempo Distanza
Tempo
(sec.)
(m)
50-0 km/h
1.5
10,2
60-100 km/h
10.2
100-0 km/h
3.2
44,1
80-120 km/h
10.9
130-0 km/h
-
-
(sec.)
(m)
50-0 km/h
1.5
10,2
100-0 km/h
3.2
44,1
130-0 km/h
-
-
RIPRESA V
RIPRESA IV
65
47
60
42
55
37 32
60-100 km/h
9.2
27
35
80-120 km/h
12.1
22
30
45
POTENZA RELATIVA
25 20
RIPRESA V
Tempo
Tempo
Tempo
(sec.)
(sec.)
(sec.)
60-100 km/h
14.5
60-100 km/h
21.7
60-100 km/h
16.4
60-100 km/h
19.8
80-120 km/h
16.1
80-120 km/h
25.2
80-120 km/h
17.9
80-120 km/h
23.6
15
7
10
2
5
2400
2800
3200
3600
4000
4400
4800
5200
5600
6000
68,74 Cv/l
6400
68,41 Cv/l
g/m-1
In azzurro i valori a benzina, in verde quelli a GPL ●
TEMPERATURA 17°C ● PRESSIONE ATMOSFERICA 985 mbar
RAPPORTI DEL CAMBIO
SCHEDA TECNICA
CONTRO
104,7 Nm 4.347 g/m
40
17
(sec.)
PRO
104,3 Nm 4.326 g/m
50
(sec.)
Tempo
MOTORE ● Tipo 1.2 16V GPL ● 4 cilindri in linea ● 4 valvole per cilindro ● Cilindrata 1.206 cc ● Alesaggio x corsa 69,7 x 79,0 mm ● Rapporto di compressione 9,8:1 ● Potenza massima benzina 60/81 (kW/Cv) a 6.400 giri/min ● Coppia massima benzina 111 (Nm) a 4.800 giri/min ● Potenza massima GPL 58/79 (kW/Cv) a 6.400 giri/min ● Coppia massima GPL 111 (Nm) a 4.800 giri/min ● Alimentazione iniezione elettronica TRASMISSIONE ● Trazione anteriore ● Cambio manuale a 5 rapporti SOSPENSIONI ● Anteriori a ruote indipendenti tipo Mc Pherson, ammortizzatori telescopici ● Posteriori assale torcente, ammortizzatori telescopici, molle elicoidali STERZO ● Tipo a pignone e cremagliera con
COPPIA MAX.
70
12
RIPRESA IV
82,5 Cv 6.495 g/m
75
52
Tempo
Tempo Distanza
(sec.)
90
57
RIPRESA III
FRENATA
82,9 Cv 6.509 g/m
100
77
100 m
FRENATA
POTENZA MAX.
Nm
Cv
servosterzo idraulico RAGGIO DI STERZATA ● Tra marciapiedi 5,0 m FRENI ● Anteriori a disco ventilati (2.360 mm) ● Posteriori a tamburo DIMENSIONI, PESI, CAPACITÀ ● Lunghezza totale 3.640 mm ● Larghezza totale 1.597 mm ● Altezza totale 1.522 mm ● Passo 2.375 mm ● Capacità bagagliaio (VDA) 170-568 litri ● Peso in o.d.m. 1.015 kg ● Capacità serbatoio benzina 35 litri ● Capacità serbatoio GPL 31 litri CONSUMI GPL (BENZINA) ● Urbano 8,6 l/100 km (6,6 l/100 km) ● Extraurbano 5,9 l/100 km (4,2 l/100 km) ● Combinato 7,0 l/100 km (5,1 l/100 km) ● CO2 113 g/km (119 g/km) PRESTAZIONI GPL (BENZINA) ● Velocità massima 164 km/h (164 km/h) ● Acceleraz. 0-100 km/h 12,1 s (12.1 s) RUOTE E PNEUMATICI ● Cerchi 5J x 15 pollici ● Pneumatici 165/60 R15
km/h
limitatore
RAPPORTI
velocità
250
225,35
5 200 182,10
LIMITATORE 150
144,22
100
96,92
6.600 g/m REGIME A 130 KM/H IN V
50,93
50
3.800 g/m 0
000 6600 0
1000
2000
3000
4000
5000
6000
7000
g/m-1
PESI
EMISSIONI DI CO2 Peso a vuoto totale 1.028 kg
61% ant.
A
39 % post.
318,6 kg
196,8 kg
Anteriore DX
Posteriore DX
B
C
D
E
A F
G
Peso a vuoto dichiarato 945 kg Consumo combinato 7,0 l/100 km
Comportamento dinamico valido sia in città che fuori ● Design originale ● Buona qualità costruttiva per un’auto della categoria
●
113 grammi di CO2 per chilometro
Vano bagagli di capacità modesta ● Visibilità limitata di trequarti posteriore ● Prestazioni non troppo vivaci nell’uso extraurbano ●
CRASH TEST
308,8 kg
204,2 kg
Anteriore SX
Posteriore SX
50
100
200
RIVALI KIA PICANTO>>> Numerose sono le concorrenti della Spark, prime su tutte la Fiat Panda, leader di categoria in Italia, e le accoppiate Hyundai i10-Kia Picanto e Suzuki Alto-Nissan Pixo, oltre alla trimurti franco-nipponica Citroën C1, Peugeot 107, Toyota Aygo. Mancano, invece, delle versioni a cinque porte, la Ford Ka e la Renault Twingo.
81% Punti ADULTI
29,1
PREZZI
78%
La Spark nell’allestimento superiore LT Ecologic costa 14.050 euro, cifra allineata alle avversarie dirette che però comprende in aggiunta una ricca dotazione di serie.
Punti BAMBINI
34
43%
CONCLUSIONI
Punti PEDONI
Lo spazio a disposizione degli occupanti rimane stabile durante l’impatto frontale. I manichini rivelano una buona protezione per la testa e per il collo, più marginale per il torace di guidatore e passeggero anteriore.
Valida cittadina, maneggevole, dal comfort soddisfacente e assai ben equipaggiata di accessori standard, la Spark non manca di qualità neppure nell’uso extraurbano, sicura e facile da guidare. Non bisogna, d’altra parte, aspettarsi prestazioni particolarmente vivaci e il vano bagagli ha una capacità piuttosto ridotta.
15
43% Punti SICUREZZA
4
59
make it your lifestyle
300
TEST
Dr 1
Questione di stile La piccola citycar realizzata dalla italiana DR arriva
preassemblata direttamente dalla Cina fino allo stabilimento di Macchia d'Isernia, dove sarĂ completata, testata e messa su strada di Massimo Tiberi
ecoCAR
60
Dr 1
un marchio inedito, che trae origine dal cognome di Massimo Di Risio, coraggioso imprenditore molisano con venticinquennale esperienza come concessionario plurimarche, che dal 2007 realizza a Macchia d’Isernia vetture frutto di un accordo con la cinese Chery di Nanchino, azienda di buon peso che viaggia al ritmo di circa 400 mila auto prodotte all’anno. Dopo il
dr:
discreto successo (2.300 unità vendute nel 2009) della Suv compatta Dr5, equipaggiata anche con un diesel Fiat e proposta perfino in alcuni centri commerciali, è ora la volta della Dr 1, una piccola cittadina grazie alla quale la neonata Casa italo-asiatica spera nella svolta
61
make it your lifestyle
TEST
Dr 1
Il frontale, che incastona la grande mascherina con il logo Dr, e la parte posteriore, con l’ampia porta d’accesso al bagagliaio, appaiono abbastanza diversi rispetto alla versione cinese dalla quale deriva
e nel definitivo consolidamento sul nostro mercato. Contrariamente alla sorella maggiore, parto di un più complesso assemblaggio, la nuova utilitaria arriva dalla Cina già quasi completa, per essere sottoposta a interventi non sostanziali sulla carrozzeria e con un equipaggiamento di accessori particolarmente ricco. Nella meccanica, dall’impostazione complessivamente convenzionale per la categoria, in evidenza il motore quattro cilindri 1.300 a 16 valvole, disponibile anche con alimentazione bi-fuel, benzina-GPL, protagonista del test. Destinata ad un settore dove la concorrenza è accanita e dove si ha a che fare con rivali del calibro della Panda o della Twingo, oltre che con una miriade di altre avversarie molto aggressive, dalla Chevrolet Spark alla “trimurti” C1-107-Aygo, la Dr 1, venduta in un unico allestimento, punta soprattutto sul favorevole rapporto tra costo e dotazioni,
Rete di vendita Alla sua apparizione sul mercato, nel 2007, il debuttante marchio Dr suscitò sorpresa per la scelta di distribuire il suo primo modello, la Suv Dr5, attraverso una rete di centri commerciali piuttosto che avvalersi esclusivamente delle tradizionali concessionarie. Una soluzione assolutamente controcorrente che, almeno sotto il profilo delle vendite in senso stretto, ha dato risultati soddisfacenti. Meno, però, per quanto riguarda assistenza e disponibilità dei ricambi, tanto da richiedere una successiva “normalizzazione”. Oggi, le Dr vengono infatti diffuse attraverso una organizzazione più capillare formata da una sessantina di concessionarie, che dovrebbero diventare un centinaio entro il 2010. ecoCAR
62
nonché su un pizzico di esotica originalità che indubbiamente la distingue nell’affollatissimo panorama delle city-car. Il prezzo base, di 9.330 euro, non è comunque in assoluto fra i più convenienti e, se si sceglie la variante a doppia alimentazione per circolare in città senza limitazioni, sale a 11.330 euro, senza tenere conto di eventuali incentivi e sconti. ESTERNI>>> ESPERTI NEL “CLONARE” LE VETTURE OCCIDENTALI O NIPPONICHE, I COSTRUTTORI CINESI SI STANNO PERÒ PROGRESSIVAMENTE AFFRANCANDO, ANCHE SUL PIANO DELLO STILE, da una dipendenza
ormai inaccettabile per chi vuole competere sul piano internazionale. Pur ricordando, dunque, nelle forme alcune contendenti e riproponendone l’architettura fondamentale (circa 3,60 metri di lunghezza, altezza piuttosto sviluppata e cinque porte), la Dr 1 riesce a non essere semplicemente una imitazione e, modificata nel frontale e nella coda rispetto alla versione Chery, non manca di una gradevole personalità. L’aspetto esterno è così tutt’altro che “povero” e rivela anche una certa attenzione ai particolari, come il riuscito disegno tondeggiante dei gruppi ottici, i cerchi in lega (standard) dal look sportivo o le maniglie posteriori, incassate in verticale. Buona l’accessibilità all’abitacolo, dovuta al favorevole angolo di apertura delle porte, e notevole la visibilità dal posto di guida, favorita dalle ampie superfici vetrate. Le manovre, inoltre, sono facilitate dalla presenza dei sensori di parcheggio montati di serie, una “chicca” da vettura di segmento superiore che soltanto qualche rivale offre nell’elenco degli optional.
Dr 1
LA DR 1 ASSEMBLATA A MACCHIA D’ISERNIA RIESCE A NON ESSERE SEMPLICEMENTE UNA IMITAZIONE RISPETTO ALLA CINESE CHERY, E NON MANCA NEPPURE DI UNA GRADEVOLE PERSONALITÀ
INTERNI>>> LA SENSAZIONE DI CURA PIÙ CHE DISCRETA, SI AVVERTE GIÀ ALL’ESAME ESTERNO, METTENDO IN DISCUSSIONE L’ATTEGGIAMENTO SPESSO PREVENUTO NEI CONFRONTI DEI PRODOTTI CINESI, TROVA CONFERMA ALL’INTERNO, dove non si notano
evidenti cadute di qualità nei confronti delle concorrenti più accreditate. Naturalmente abbonda la plastica rigida, ma il montaggio delle componenti non manifesta difetti rilevanti e il disegno della plancia è semplice eppure moderno e accattivante. Ben disposti i comandi fondamentali ed è abbastanza
agevole trovare la migliore posizione al volante, regolabile però solo in altezza. La strumentazione è in posizione centrale, con tachimetro a lettura digitale, mentre contagiri (non sempre ben visibile), termometro del liquido di raffreddamento e indicatore del livello carburante, sono di tipo analogico. Ben dimensionati il cassetto sul lato passeggero e le tasche ripostiglio laterali sulle portiere, ma il vero punto di forza della Dr 1 è l’equipaggiamento di serie fra i più ricchi della categoria. Non si pagano extra, infatti, il climatizzatore, i quattro alzacristalli 63
make it your lifestyle
TEST
Dr 1
Value for money Per contrastare la concorrenza di vetture protagoniste da anni sul mercato e forti di una fama acquisita, la Dr ha scelto per la sua nuova city-car una strategia commerciale basata sul più favorevole equilibrio tra prezzi ed equipaggiamento. Nessuna rivale con un listino paragonabile, infatti, è in grado di offrire una dotazione di accessori standard altrettanto completa. La piccola italo-cinese può vantare, senza sovrapprezzo, accessori di pregio come i cerchi in lega, i sensori di parcheggio o gli alzacristalli elettrici su tutte e quattro le portiere. Di serie, inoltre, specchietti retrovisori esterni a comando elettrico, climatizzatore e un buon impianto radio. Peccato, che manchino all’appello il navigatore satellitare, il tetto apribile e il controllo elettronico della stabilità.
elettrici, gli specchietti esterni a regolazione elettrica e l’autoradio. Non disponibili, invece, il navigatore satellitare, il tettuccio apribile e gli airbag laterali. Omologata per quattro passeggeri, la vettura può effettivamente ospitarli con sufficiente comodità, a patto che quelli posteriori non siano di statura superiore alla media. Modesta, invece, la capacità del vano bagagli, che può ospitare fino a 180 litri e adatto a contenere qualche borsa. Anche abbattendo lo schienale del sedile posteriore (non frazionato) la cubatura non è eccezionale e conferma la vocazione soprattutto cittadina della Dr 1. Manca, inoltre, la ruota di scorta, il cui vano, sulla versione bi-fuel, è occupato dal serbatoio di forma toroidale dell’impianto GPL. MECCANICA>>> LA PROVENIENZA
Qui sopra l’interruttore che permette di scegliere tra i due carburanti benzina e GPL. Segnala inoltre il livello del GPL tramite i cinque led in alto e la riserva (led rosso). È sistemato sul tunnel centrale ma in una posizione poco visibile, nascosto dal bordo del sedile del guidatore.
CINESE NON DEVE TRARRE IN INGANNO: LA CITY-CAR DEL MARCHIO MOLISANO È UN’AUTO CHE NON SOFFRE DI COMPLESSI D’INFERIORITÀ, anche dal punto di vista
tecnico, rispetto a rivali di ben più lunga tradizione. L’impostazione fondamentale è ecoCAR
64
quella comune alla maggior parte del segmento A europee, giapponesi o coreane, con trazione anteriore, sospensioni anteriori tipo McPherson e posteriori a ruote interconnesse, freni a disco anteriori e sterzo a cremagliera servoassistito. Manca il sistema di controllo elettronico della stabilità, non disponibile neppure come optional, e ormai assenza criticabile anche quando si tratta di utilitarie cittadine. Di progettazione moderna l’unico motore disponibile: un quattro cilindri di 1.297 cc con distribuzione a quattro valvole per cilindro e con cinque supporti di banco. Prodotta in Cina dalla Chery, questa unità, che mette a disposizione la discreta potenza di 83 Cv e una coppia di 114 Nm a 3.800 giri, ha emissioni di CO2 pari a 139 g/km quando si viaggia a benzina e di 118 g/km se si sceglie il GPL. I due serbatoi contengono, rispettivamente, 43 o 38,4 litri (nominali). Il cambio è un cinque marce, con il rapporto superiore di “riposo”, adatto soprattutto alla velocità costante autostradale.
Dr 1
COME IN TUTTE LE AUTO A GPL CON L’IMPIANTO MONTATO DALLA CASA MADRE, IL TAPPO DEL SERBATOIO OSPITA PURE L’ATTACCO PER IL GPL, AL QUALE SI AVVITA L’ADATTATORE
IN MOVIMENTO>>> CITTADINA AGILE E PIUTTOSTO CONFORTEVOLE, LA DR 1 SI MUOVE IN SCIOLTEZZA NEL TRAFFICO, GRAZIE IN PARTICOLARE ALLE SODDISFACENTI DOTI DI RIPRESA DAI BASSI REGIMI, anche in quarta, alla buona
manovrabilità del cambio e alla leggerezza in manovra dello sterzo. Aiutano, naturalmente, anche l’ampiezza delle superfici vetrate e la presenza dei sensori di parcheggio. Nell’uso extraurbano si apprezzano sempre le qualità del motore, un po’ rumoroso soltanto se si tira e con spunto tutt’altro che fiacco: accelerazione rilevata da 0 a 100 km/h in 13 secondi e passaggio 60-100 km/h, con la quinta inserita, in 32 secondi. Sono valori che
65
alcune concorrenti ottengono con cilindrate inferiori, ma la italo-cinese risponde comunque bene alle esigenze d’impiego. Usando l’alimentazione a GPL, le variazioni sono minime: appena 2 decimi in più da 0 a 100 km/h e perfino un piccolo guadagno in ripresa. Impostato per una guida facile e poco impegnativa, il telaio della Dr 1 reagisce senza sorprese quanto a comportamento
make it your lifestyle
TEST
Dr 1
CONSUMI Avere una bi-fuel e poi andare a benzina, non ha alcun senso, visti i risparmi in termini di emissioni e di costi che consente l’alimentazione a GPL. Nella Dr 1 non si fa eccezione e vale davvero la pena. L’unico problema si avverte alle basse temperature, poiché il sistema ritarda il passaggio da benzina a GPL, dopo la partenza, se il motore non è abbastanza caldo. CONSUMI DICHIARATI A GPL
CONSUMI DICHIARATI A BENZINA
Consumo Urbano 8,7 l/100 km (11,5 km/l) Consumo Extraurbano 6,0 l/100 km (16,7 km/l) Consumo combinato 7,0 l/100 km (14,3 km/l) Emissione di CO2 118 g/km
Consumo Urbano 7,6 l/100 km (13,2 km/l) Consumo Extraurbano 4,8 l/100 km (20,8 km/l) Consumo combinato 5,8 l/100 km (17,3 km/l) Emissione di CO2 138 g/km
CONSUMI EFFETTIVI A GPL
CONSUMI EFFETTIVI A BENZINA
Consumo Urbano 10,9 l/100 km (9,1 km/l) Consumo Urbano 10,2 l/100 km (9,8 km/l) Consumo Extraurbano 7,5 l/100 km (13,3 km/l) Consumo Extraurbano 6,1 l/100 km (16,2 km/l) Consumo combinato 8,7 l/100 km (11,4 km/l) Consumo combinato 7,6 l/100 km (13,8 km/l)
complessivo: la tenuta di strada e la stabilità della vettura sono di buon livello e la mancanza dell’Esp non è poi preoccupante, considerando il temperamento che non invita propriamente a slanci sportivi. Meno convincente, invece, l’impianto frenante, che richiede spazi un po’ più lunghi della media: ecoCAR
66
oltre 43 metri per fermarsi a 100 km/h. Non particolarmente contenuti i consumi di benzina, intorno ai 14-15 km/l alle andature normali su strada e ai 10 km/l in città. Meglio sfruttare dunque il risparmio consentito dall’alimentazione GPL e diminuire così anche le emissioni inquinanti.
Dr 1 RILEVAMENTI A BENZINA
RILEVAMENTI A GPL
ACCELERAZIONE
ACCELERAZIONE
Vel. Tempo uscita (sec.)
(sec.)
129
85,5
Tempo
(km/h)
(sec.)
81 76,5
100 m
7.7
76,7
0-60 km/h
5.2
100 m
7.8
76,8
0-60 km/h
5.3
200 m
11.9
94,5
0-100 km/h
13.0
200 m
12.0
94,8
0-100 km/h
13.2
400 m
18.6 119,9
0-120 km/h
18.6
400 m
18.7 118,5
0-120 km/h
19.0
63
1000 m
34.7 144,2
0-140 km/h
30.4
1000 m
35.2 141,2
0-140 km/h
31.1
58,5
122,55 116,1
72
103,2
67,5
96,75
Tempo Distanza 50-0 km/h 100-0 km/h
(sec.)
(m)
1.5
10,3
3.6
43,1
Tempo
Tempo Distanza
(sec.)
60-100 km/h 80-120 km/h
8.2 9.5
RIPRESA III
FRENATA
50-0 km/h 100-0 km/h
(sec.)
(m)
77,4
1.5
10,3
3.6
43,1
60-100 km/h 80-120 km/h
70,95 64,5
40,5
(sec.)
36
8.5
31,5
51,6 45,15
22,5
32,25
RIPRESA IV
Tempo
Tempo
Tempo
Tempo
(sec.)
(sec.)
(sec.)
(sec.)
60-100 km/h
15.5
60-100 km/h
32.0
60-100 km/h
15.2
60-100 km/h
31.8
80-120 km/h
16.3
80-120 km/h
37.9
80-120 km/h
15.0
80-120 km/h
43.0
9
12,9 6,45
CONTRO
61,68 Cv/l
g/m-1
In azzurro i valori a benzina, in verde quelli a GPL TEMPERATURA 8°C ● PRESSIONE ATMOSFERICA 967 mbar
RAPPORTI DEL CAMBIO
SCHEDA TECNICA
PRO
65,92 Cv/l
2400 2650 2900 3150 3400 3650 3900 4150 4400 4650 4900 5150 5400 5650 5900 6150 6400
●
MOTORE ● Tipo 1.3 16V BI-FUEL ● 4 cilindri in linea ● 4 valvole per cilindro ● Cilindrata 1.297 cc ● Alesaggio x corsa 73,0 x 78,9 mm ● Rapporto di compressione 10,8:1 ● Potenza massima benzina 61/83 (kW/Cv) a 6.000 giri/min ● Coppia massima benzina 114 (Nm) a 3.800-4.500 giri/min ● Potenza massima GPL 60/82 (kW/Cv) a 5.500 giri/min ● Coppia massima GPL 114 (Nm) a 4.000-4.500 giri/min ● Alimentazione iniezione Multipoint TRASMISSIONE ● Trazione anteriore ● Cambio manuale a 5 rapporti SOSPENSIONI ● Anteriori a ruote indipendenti tipo McPherson, barra stabilizzatrice ● Posteriori a ruote interconnesse, molle elicoidali, barra stabilizzatrice STERZO ● Tipo a pignone e cremagliera con
19,35
4,5
RIPRESA V
POTENZA RELATIVA
25,8
13,5
RIPRESA V
113,5 Nm 4.725 g/m
38,7
18
RIPRESA IV
122,7 Nm 4.749 g/m
58,05
27
10.1
COPPIA MAX.
83,85
45
Tempo
80,0 Cv 5.828 g/m
90,3
49,5
RIPRESA III
85,5 Cv 6.476 g/m
109,65
54
FRENATA
POTENZA MAX.
Nm
90
Vel. Tempo uscita (sec.)
Tempo
(km/h)
RULLATA DI POTENZA Cv
servosterzo idraulico RAGGIO DI STERZATA ● Tra marciapiedi 4,8 m FRENI ● Anteriori a disco ventilati ● Posteriori a tamburo DIMENSIONI, PESI, CAPACITÀ ● Lunghezza totale 3.620 mm ● Larghezza totale 1.630 mm ● Altezza totale 1.530 mm ● Passo 2.340 mm ● Capacità bagagliaio (VDA) 180-430 litri ● Peso in o.d.m. con conducente 1.110 kg ● Capacità serbatoio benzina 43 litri ● Capacità serbatoio GPL 33 litri CONSUMI GPL (BENZINA) ● Urbano 8,7 l/100 km (7,6 l/100 km) ● Extraurbano 6,0 l/100 km (4,8 l/100 km) ● Combinato 7,0 l/100 km (5,8 l/100 km) ● CO2 118 g/km (138 g/km) PRESTAZIONI GPL (BENZINA) ● Velocità massima 157 km/h (156 km/h) ● Acceleraz. 0-100 km/h 13.0 s (12.3 s) RUOTE E PNEUMATICI ● Cerchi 6,0J x 15 pollici ● Pneumatici 185/55 R 15
km/h
limitatore
RAPPORTI
250
velocità 200
207,15
5
168,25
LIMITATORE
125,92
6.600 g/m
150
100
REGIME A 130 KM/H IN V
87,41
50
50,55
4.100 g/m 0 6600 0
1000
2000
3000
4000
5000
6000
7000
g/m-1
PESI
EMISSIONI DI CO2 Peso a vuoto totale 1.037 kg
64% ant.
A
37 % post.
330 kg
187 kg
Anteriore DX
Posteriore DX
B
C
D
E
A F
G
Peso a vuoto dichiarato 1.040 kg Consumo combinato 7,0 l/100 km
● Dotazioni di serie ricche ● Buon comportamento complessivo soprattutto nell’uso cittadino ● Motore discretamente brillante
118 grammi di CO2 per chilometro
Frenata migliorabile ● Bagagliaio di capacità modesta ● Esp non disponibile neppure come optional ●
329 kg
190 kg
Anteriore SX
Posteriore SX
50
100
200
300
RIVALI FIAT PANDA>>> La Dr1 deve competere in una delle categorie più affollate del mercato italiano, dove l’avversaria principale è la Fiat Panda, forte tra l’altro di una gamma molto vasta. Per le sue caratteristiche, la vettura italo-cinese è anche in aperta rivalità con le coreane Hyundai i10 e Kia Picanto e con le nipponiche Nissan Pixo e Suzuki Alto, oltre alla Chevrolet Spark (nella foto).
PREZZI Offerta in un unico allestimento, la Dr 1 viene venduta a 9.330 euro. La variante a doppia alimentazione costa 2 mila euro in più.
CONCLUSIONI Esteticamente gradevole, tecnicamente senza complessi d’inferiorità e assai ben equipaggiata di serie, la Dr 1 testimonia dei progressi compiuti dall’industria automobilistica cinese negli ultimi tempi, aggiungendo in più un tocco di stile italiano che certo non guasta. Il prezzo è molto conveniente, ma non è così competitivo come potrebbe sembrare di primo acchito, anche se la sostanza a ben guardare non manca.
67
make it your lifestyle
TEST
Volvo C30 1.6 D Drive
Elegante svedese Di fatto è una coupÊ per quattro dal design aggressivo e nello stesso tempo elegante, senza tradire mail il DNA del marchio svedese in fatto di sicurezza e contenuti di qualità . Con questo modello dotato di Start&Stop, inoltre, raggiunge limiti di emissioni e consumi difficilmente eguagliabili di Massimo Tiberi ecoCAR
68
Volvo C30 1.6 D Drive
U
scita di scena nel 1995 la 480 -una originale coupé-wagon ispirata alla altrettanto anticonformista 1.800 ES del 1972- la Volvo ha atteso dodici anni per
un’auto in sintonia con i parametri convenzionali del segmento C del mercato, quello per intenderci delle berline Golf o Astra, quanto piuttosto di riannodare il filo con le sue precedenti sportive fuori dagli schemi. Così, dopo aver saggiato il pubblico con una concept presentata al Salone di Detroit del 2006, nel 2007 la Volvo ha lanciato la nuova
riproporre un modello dalle dimensioni compatte, da affiancare alle sorelle di gamma medio-alta tradizionale ossatura della marca svedese. Ancora una volta però a Goteborg hanno deciso di non mettere in campo 69
make it your lifestyle
TEST
Volvo C30 1.6 D Drive
C30, di fatto una coupé a quattro posti dall’abitacolo modulabile, con portellone posteriore di accesso al bagagliaio, e dal design aggressivo quanto elegante, capace di distinguersi nettamente nel panorama del settore. E, inoltre, vettura in grado di celare molto bene la parentela tecnica con la Ford
Focus, nell’ambito delle sinergie interne al gruppo statunitense prima del passaggio, maturato di recente, della Casa scandinava alla cinese Geely. Accolta senza picchi di vendita particolarmente elevati sul mercato italiano, dove l’immagine della Volvo è legata a
Volvo C30 1.6 D Drive
R-Design Ad un prezzo di 27.550 euro, la C30 1.6 Drive è proposta anche con lo speciale allestimento sportivo RDesign,
tutt’altra tipologia di modelli, la C30 non viene comunque meno alle caratteristiche proprie del DNA del marchio, come la grande attenzione alla sicurezza e ai contenuti qualitativi, alla quale si è aggiunta quella rivolta al rispetto dell’ambiente. Nella gamma della compatta coupé svedese troviamo infatti anche versioni progettate per contenere al massimo i consumi e abbattere le emissioni inquinanti, come la diesel 1.600 del test, dotata anche di sistema “stop & start” e battezzata Drive, con la lettera “e” non a caso colorata in verde. In linea con le dirette rivali coupé i prezzi, che variano per questo modello a gasolio, nei tre allestimenti proposti (Kinetic, Momentum e Summum), da 22.050 a 26.250 euro.
considerate la Volkswagen Scirocco o la Renault Mégane. Un aggiornamento estetico, a partire dall’autunno dello scorso anno, non ha alterato i connotati fondamentali della C30, modernizzandone e rendendo più aggressivo il frontale (ora in perfetta sintonia “family feeling” con le altre auto recenti del marchio), adottando i fari a led in coda e migliorando leggermente la penetrazione aerodinamica. In offerta, il pacchetto d’intonazione sportiva R-Design e il tetto apribile. Nel complesso, dunque, una vettura dalla forte personalità ma priva di ostentazioni eccessive, capace di distinguersi senza il bisogno di troppe sottolineature.
ESTERNI>>> FUORI DAGLI SCHEMI PIÙ TRADIZIONALI DELLA VOLVO, EPPURE SUBITO RICONOSCIBILE COME MODELLO DELLA CASA SVEDESE, la C30 non si nega
qualche citazione stilistica delle sportive scandinave del passato (il portellone-lunotto posteriore, ad esempio) ma punta soprattutto a distinguersi dalla concorrenza che non vuole abbandonare i canoni classici delle coupé. Compatta nelle dimensioni (4,27 metri di lunghezza e 1,78 di larghezza), dall’indiscutibile eleganza, la vettura ha fatto semmai discutere per i compromessi funzionali che, sotto questo profilo, non la rendono competitiva con le normali berline tre porte del segmento C, per consegnarla invece al confronto con le 2+2 di ultima generazione, come possono essere 71
make it your lifestyle
che si distingue all’esterno per paraurti più aerodinamici, gusci dei retrovisori satinati, minigonne e cerchi in lega maggiorati, mentre l’assetto è ribassato di 20 millimetri e tarato per una guida più reattiva. All’interno, rivestimenti in pelle a doppia tonalità di colore e componenti riviste in chiave sportiva, come la pedaliera in alluminio o la strumentazione a fondo blu. Oltre all’allestimento RDesign, la C30 è comunque fortemente personalizzabile, con numerosi possibili accostamenti di colore tra esterno e interno, nonché per l’ampia scelta di cerchi ruota ed equipaggiamenti optional.
TEST
Volvo C30 1.6 D Drive
La plancia segue la tradizione con i due grandi “orologi” tondi del tachimetro e del contagiri analogico, chiari e ben leggbili. Molto particolare il design della consolle centrale (foto sopra a destra). In basso a sinistra il pulsante Drive che comanda l’inserimento o l’eventuale esclusione della funzione “stop & start”.
anche per il piede sinistro accanto alla pedaliera. Classica e ben visibile la strumentazione, che comprende tutti gli indicatori fondamentali e aggiunge quello di cambiata, utile per chi vuole ottenere il massimo rendimento in fatto di consumi. Sul tunnel, il tasto per disinserire il sistema “stop & start” e, dietro la leva del cambio, un cassettobracciolo e un portalattine. Di livello la qualità costruttiva e l’attenzione al montaggio delle componenti, anche se i materiali plastici utilizzati non possono sempre essere considerati di pregio. Belli i tessuti “tecnici” dei rivestimenti che contribuiscono ad una atmosfera generale di accoglienza e accuratezza, mentre numerose sono le possibilità di personalizzazione a richiesta. L’equipaggiamento di accessori di serie prevede, già per la versione d’attacco Kinetic, tutto l’essenziale: a partire da sei airbag, fino al climatizzatore automatico bi-zona e ad un valido impianto radio. Fra gli optional, i sensori di parcheggio, il navigatore satellitare e perfino un sensore per la qualità dell’aria. Coupé con quattro poltrone singole (le posteriori divise da un bracciolo), la C30 offre un’abitabilità soddisfacente, ma l’accessibilità dietro è un po’ problematica, il vano bagagli ha cubatura ridotta (da 250 a circa 900 litri) e per la tendina di copertura bisogna sborsare 175euro.
INTERNI>>> ORIGINALITÀ, MA SOBRIA ELEGANZA E RIGORE STILISTICO SI RIPROPONGONO NELL’ABITACOLO DELLA C30, caratterizzato da un design estremamente
“pulito” e che rispetta la funzionalità dei comandi. Si distingue, in particolare, la consolle centrale “sospesa” e sottile, quasi una lastra, comune ad altri modelli Volvo e dall’impatto hi-tech. Facile trovare la migliore posizione di guida, grazie alle regolazioni di sedile e volante, con una impostazione comunque di tono sportivo e comodo appoggio
MECCANICA>>> PROGETTATA NEL QUADRO DELLE SINERGIE PRODUTTIVE INTERNE AL GRUPPO FORD, la C30 nasce
dalla piattaforma di base della Focus e di molti altri modelli fra i quali anche le sorelle
ecoCAR
72
Volvo C30 1.6 D Drive maggiori S40 e V50. L’impostazione fondamentale segue uno schema che non manca di accenti sofisticati per la categoria, come ad esempio le sospensioni posteriori a bracci multipli che fanno da contraltare ad un più convenzionale sistema McPherson anteriore. Per lo sterzo si è preferito un comando a cremagliera con tradizionale servoassistenza idraulica invece che elettrica, mentre l’impianto frenante è a quattro dischi (gli anteriori ventilati) e nell’equipaggiamento di serie è previsto il controllo elettronico della stabilità. Anche il motore della versione Drive presa in esame appartiene alla famiglia dei quattro cilindri a gasolio realizzati in comune da Ford e PSA. Questa variante 1.600 del test, però, è stata affinata per contenere al minimo i consumi e le emissioni inquinanti che, grazie anche all’adozione dello “stop & start”, sono di appena 99 g/km di CO2, valore di assoluta rilevanza per la classe della C30. Tra l’altro, la vettura dispone di un cambio a sole cinque marce, a sottolineare l’efficienza, dal punto di vista economico-ecologico, del propulsore. Buoni, inoltre, i valori di potenza massima (109 Cv) e di coppia (240 Nm a 1.750 giri).
Le Coupé Volvo Marchio tradizionalmente legato all’immagine di solidità delle sue berline e stationwagon, la Volvo non
IN MOVIMENTO>>> COUPÉ DALLA LINEA SLANCIATA E AGGRESSIVA, LA C30 NON PUÒ PERÒ ESSERE CONSIDERATA PROPRIAMENTE UNA SPORTIVA se equipaggiata con il
turbodiesel 1.600 a vocazione ecologica del test. Silenzioso e fluido nel funzionamento, questo motore offre infatti prestazioni soddisfacenti ma non certo grintose. Per chi vuole emozioni, nella gamma non mancano del resto autentiche “muscle car”, come la cinque cilindri 2.500 a benzina da 230 Cv, con spinte da GT.
73
make it your lifestyle
ha però trascurato del tutto, nel corso della sua storia, le vetture sportive. Oggi troviamo in gamma modelli come appunto la C30 o la coupé-cabriolet C70, ma anche in passato si sono fatte notare auto interessanti sotto il profilo del design dinamico e delle prestazioni. Risale al 1961 la coupé P 1800, carrozzata dalla Frua di Torino e resa celebre dalla serie televisiva con Roger Moore nella parte di Simon Templar, aggiornata in chiave più familiare e siglata ES nel 1972. Avrà un’erede nel 1986 con la 480 (alla quale si ispira l’attuale C30), a trazione anteriore, sospensioni progettate dalla Lotus, motori Renault e costruita in Olanda.
TEST
Volvo C30 1.6 D Drive
Sollecitandolo, con una guida che ne tradisce però la vocazione (marce tirate e affondi sull’acceleratore), il quattro cilindri a gasolio Volvo-Ford sfodera comunque una discreta verve (da 0 a 100 km/h in 10.5 secondi, meglio del dichiarato, e velocità massima di 190 km/h), ma nella condotta normale le riprese dai bassi regimi sono un po’ lente e, in generale, si apprezzano di più le qualità che fanno della C30 una valida stradista. Tanto più che anche la taratura dell’assetto, sulla Drive, privilegia il comfort, senza d’altra parte compromettere una precisione di guida notevole e la grande sicurezza di comportamento in tutte le situazioni. Ben calibrata, inoltre, l’azione dello sterzo, maneggevole il cambio e potente l’impianto frenante, ma migliorabile nella modulabilità del pedale (più attivo a fondo corsa). Sempre buona la visibilità in marcia e in manovra. La presenza nella sigla della lettera “e” colorata in verde viene poi pienamente
giustificata quando si tratta di consumi. Questa variante della C30 “beve” come una city-car, con valori medi perfino in città dell’ordine dei 5,5 litri per 100 km e punte intorno ai 20 chilometri/litro ad andature extraurbane moderate. Con un serbatoio da 52 litri di capacità, sono dunque garantite ottime percorrenze senza soste alle stazioni di servizio.
CONSUMI CONSUMI DICHIARATI
Consumo Urbano 4,6 l/100 km (21,7 km/l) Consumo Extraurbano 3,3 l/100 km (30,3 km/l) Consumo combinato 3,8 l/100 km (26,3 km/l) Emissione di CO2 99 g/km CONSUMI EFFETTIVI
Consumo Urbano 5,5 l/100 km (18,2 km/l) Consumo Extraurbano 4,9 l/100 km (20,4 km/l) Consumo combinato 5,1 l/100 km (19,6 km/l)
ecoCAR
74
Volvo C30 1.6 D Drive RILEVAMENTI A DIESEL
RULLATA DI POTENZA Cv
Nm
ACCELERAZIONE
111
249
106
239
101
229
Vel. Tempo uscita (sec.)
Tempo (sec.)
(km/h)
7.3
100 m
80,6
4.3
200 m
11.2 101,2
0-100 km/h
10.5
400 m
17.5 127,4
0-120 km/h
15.3
1000 m
31.9 165,2
0-140 km/h
21.5 29.3
0-160 km/h
209
91
199
86
189
81
179
76
169
71
159
66
149
61
139
RIPRESA III
50-0 km/h 100-0 km/h
(sec.)
(m)
1.3
10,1
3.0
39,3
Tempo
80-120 km/h
99 89
36
79
6.5
31
69
7.9
26
59 39
Tempo
Tempo
(sec.)
(sec.)
60-100 km/h
8.5
60-100 km/h
13.0
80-120 km/h
9.1
80-120 km/h
13.4
CONTRO
9
1800 2000 2200 2400 2600 2800 3000 3200 3400 3600 3800 4000 4200 4400 4600 4800 5000 -1
g/m
TEMPERATURA 15°C ● PRESSIONE ATMOSFERICA 978 mbar
RAPPORTI DEL CAMBIO
SCHEDA TECNICA
PRO
19
6
●
MOTORE ● Tipo 1.6 16V Turbo Diesel ● 4 cilindri in linea ● 4 valvole per cilindro ● Cilindrata 1.560 cc ● Alesaggio x corsa 75,0 x 88,3 mm ● Rapporto di compressione 18,3:1 ● Potenza massima 80/109 (kW/Cv) a 4.000 giri/min ● Coppia massima 240 (Nm) a 1.750 giri/min ● Alimentazione Bosch EDC16 (1600 bar) TRASMISSIONE ● Trazione anteriore ● Cambio manuale a 5 rapporti SOSPENSIONI ● Anteriori a ruote indipendenti tipo Mc Pherson, barra antirollio ● Posteriori Multilink a ruote indipendenti, barre antirollio STERZO ● Tipo a cremagliera servoassistito RAGGIO DI STERZATA ● Tra marciapiedi 5,3 m FRENI ● Anteriori a disco ventilati (278 mm)
29
11
RIPRESA V
68,01 Cv/l
49
21 16
RIPRESA IV
POTENZA RELATIVA
109
41
(sec.)
60-100 km/h
237,5 Nm 2.348 g/m
119
51 46
Tempo Distanza
COPPIA MAX.
129
56
FRENATA
106,1 Cv 4.270 g/m
219
96
0-60 km/h
POTENZA MAX.
Posteriori a disco (280 mm) DIMENSIONI, PESI, CAPACITÀ ● Lunghezza totale 4.252 mm ● Larghezza totale 1.782 mm ● Altezza totale 1.447 mm ● Passo 2.640 mm ● Capacità bagagliaio (VDA) 251-894 litri ● Peso in o.d.m. 1.364 kg ● Capacità serbatoio carburante 52 litri CONSUMI ● Urbano 4,6 l/100 km ● Extraurbano 3,3 l/100 km ● Combinato 3,8 l/100 km ● CO2 99 g/km PRESTAZIONI ● Velocità massima 190 km/h ● Accelerazione 0-100 km/h 11.3 s RUOTE E PNEUMATICI ● Cerchi in lega leggera 6,5J x 16 pollici ● Pneumatici 205/55 R 16 ●
km/h
limitatore
RAPPORTI
velocità 250
200
248,01
5
193,24
LIMITATORE
5.000 g/m
150 132,87
REGIME A 130 KM/H IN V
81,62
100
50
43,99
2.600 g/m 0 0
1000
2000
3000
5000 5000
4000
g/m-1
PESI
EMISSIONI DI CO2 Peso a vuoto totale 1.356,8 kg
62% ant.
A
38 % post.
419,8 kg
253,6 kg
Anteriore DX
Posteriore DX
B
C
D
E
A F
G
Peso a vuoto dichiarato 1.294 kg Consumo combinato 3,8 l/100 km
Consumi limitati e basse emissioni ● Linea sportiva elegante ● Comportamento confortevole e sicuro ● Buona qualità costruttiva ●
99 grammi di CO2 per chilometro
Vano bagagli piccolo ● Accessibilità posteriore difficoltosa ● Ripresa un po’ lenta dai bassi regimi ● Pedale del freno poco modulabile ●
CRASH TEST
424,8 kg
258,6 kg
Anteriore SX
Posteriore SX
50
100
200
300
RIVALI Renault Mégane>>> Modello dalla forte personalità e dalla formula costruttiva originale, la C30 è una rivale soprattutto delle coupé 2+2, come la Volkswagen Scirocco o la Renault Mégane. La tedesca, però, non ha in gamma una versione paragonabile alla Drive, mentre la francese offre una 1.5 dCi da 110 Cv economica nei consumi e nel prezzo: 21.400 euro.
91% Punti ADULTI
32,8
PREZZI
78%
La C30 1.6 D Drive “stop & start”, in tre diversi allestimenti (Kinetic, Momentum e Summum), a partire da 22.320 euro, ha un prezzo competitivo per il ricco equipaggiamento di serie.
Punti BAMBINI
36
26%
CONCLUSIONI
Punti PEDONI
Il piantone dello sterzo che si allontana dal corpo del guidatore ne migliora la protezione. Il manichino ottiene così il massimo punteggio nell’impatto frontale. Efficaci gli airbag che intervengono nella protezione.
Modello originale, dalla forte personalità stilistica e per nulla invecchiato a tre anni dal lancio, la C30 si distingue per la buona qualità costruttiva nella tradizione Volvo e per il piacevole equilibrio che offre su strada tra comfort e precisione di guida, mentre potrebbe offrire qualcosa di più quanto a capacità del bagagliaio. Il diesel 1.600 in variante ecologica rende quello che promette in materia di consumi ed emissioni, ma certo non brilla per le prestazioni.
9,2
71% Punti SICUREZZA
2
75
make it your lifestyle
ANTEPRIMA
Opel Ampera
L'età del Litio abbia inizio! La raccomandazione da parte dei responsabili di GM è quella di non chiamarla ibrida; infatti la Opel Ampera affida la sua propulsione esclusivamente al motore elettrico, mentre quello termico ha il solo compito di mantenere alla carica minima il pacco batterie di Marina Terpolilli
ecoCAR
76
Opel Ampera
21/05/2010 Auguri Max
reccia accesa per la Opel Ampera che si porta sulla corsia di partenza. La decisione
F
di commercializzarla ormai è stata presa dal colosso americano GM e in attesa della produzione di serie abbiamo avuto l'opportunità di testarla per la prima volta su strada nei pressi dell’Opel Test Center di Dudenhofen, in Germania. L’Ampera non è un’ibrida; è meglio definita, infatti, come una E-REV (Extended-Range Electric Vehicle). A differenza dei veicoli ibridi e degli ibridi ricaricabili plug-in (che
77
make it your lifestyle
ANTEPRIMA
Opel Ampera
ELETTRICA Secondo uno studio tedesco sulla mobilità, l'80% degli automobilisti in Europa percorre meno di 50 chilometri al giorno.
Pertanto l'Ampera si offre come pratico supporto per una mobilità sempre a impatto zero. E tuttavia in caso di necessità nell'affrontare percorsi più lunghi, o se non si ha avuto il tempo di tre ore per ricaricare totalmente la batteria, si può contante sul propulsore aggiuntivo.
Viaggiare elettrico costa sei volte meno La Opel Ampera, hanno calcolato in GM, farebbe risparmiare 1.700 litri di benzina a un automobilista che percorre 60 chilometri al giorno, ovvero 22.000 chilometri all’anno. E fino a 2.200 litri nel caso dei pendolari che percorrono 100 chilometri al giorno ovvero 36.500 chilometri all’anno. Il costo per viaggiare in elettrico è pari ad 1/6 rispetto al benzina considerando il prezzo della benzina sopra 1,4 euro, e dunque il costo chilometrico potrebbe aggirarsi attorno a due centesimi di euro in solo elettrico e a 9 centesimi in modalità estesa. Risparmio, emissioni zero e nessuna ansia da "ricarica" sono gli elementi che fanno dell'Ampera la vettura ponte che spianerà all'auto elettrica la strada verso il successo.
ecoCAR
78
hanno una maggiore autonomia in solo elettrico), il motore 1.4 a benzina presente sulla Ampera non interverrà mai fin quando la batteria è carica. Il suo compito è di estendere l'autonomia di altri 500 chilometri oltre ai primi 60 che può percorrere ad emissioni zero. Solo dopo aver "bruciato" la metà dei 16 kWh della batteria agli ioni di litio, che si compone di 220 celle e ha una potenza di 360 V, il propulsore a benzina assume il ruolo di generatore e inizia a caricare in parte la batteria che alimenta il motore elettrico, il solo che aziona le ruote. La potenza totale e la coppia (a differenza degli ibridi) è quella data dal motore
Opel Ampera Qui a lato il pianale di base con evidenza il propulsore a benzina, nella parte anteriore a destra, e il motore elettrico. La batteria a forma di “T” è disposta lungo il tunnel centrale e longitudinalmente dietro i sedili anteriori. A “nudo” anche la meccanica e le sospensioni. Tutti elementi che condivide con il medesimo modello americano Chevrolet Volt, che sarà commercializzato negli USA, già alla fine di quest’anno. Nella pagina a lato una fase della ricarica; qui di fianco, un particolare della presa, in alto, e sotto la strumentazione e una vista degli interni, ancora provvisori. In basso, a lato della vista posteriore, il cockpit e l’abitacolo in prospettiva dal bagagliaio.
elettrico e le prestazioni dipendono esclusivamente da questo. Il prototipo di GM inoltre si avvale di sistemi avanzati quali il
recupero dell’energia in frenata e il risparmio energetico legato all’aerodinamica e al rotolamento delle ruote. Con questi particolari accorgimenti, l'Ampera raggiunge performance di sicuro interesse paragonabili a quelle di una berlina premium, pur consumando come una citycar: neppure una goccia di benzina nei primi 60 chilometri, e se non si ha la possibilità di ricaricare la batteria dalla rete, nel ciclo misto arriva a soli 1,6 litri per 100 chilometri (che tiene conto anche dei 60 km ad emissioni zero). Quando l'Ampera va in
elettrico il silenzio naturalmente regna sovrano nello spazioso abitacolo dalle linee avveniristiche. Ma pure quando marcia nella modalità estesa il motore/generatore, che ha una potenza di 75 Cv (55 kW) e lavora sempre ad un regime di giri ottimizzato per la massima efficienza, non si sente molto. È più evidente infatti il suono del rotolamento delle ruote sull'asfalto. Durante questo primo approccio, con a fianco l'ingegnere del progetto e la vettura di supporto a fare da battistrada, non abbiamo potuto apprezzare le doti dinamiche dell'auto che ancora non sono state ottimizzate. Sospensioni e scatola guida, come peraltro gli interni, saranno curati più avanti, con la produzione di serie, prevista per la fine del 2011. Adesso abbiamo apprezzato la fluidità di marcia del sistema e l'accelerazione e ripresa, ottime come in tutte le auto elettriche, e il piacere di vita a bordo per quattro persone.
Le batterie sono “made in GM” La sfida è tutta nello sviluppo della batteria e la GM si è ben organizzata costruendo in proprio le batterie al litio che le necessitano e procedendo allo sviluppo nel proprio centro ricerche di Mainz-Kastel in Germania e nel “Battery labs” in Warren, Michigan. Le 220 celle agli ioni di litio rappresentano il cuore pulsante della Ampera che utilizza il medesimo sistema Voltec apparso
79
per la prima volta sulla americana Volt. Le batterie sono raffreddate a liquido e soprattutto si differenziano da quelle diventate comuni e ampiamente presenti sui telefonini. Hanno una capacità di 16 kWh, ma di questa ne viene utilizzata solo una metà, e si ricaricano collegate alla
make it your lifestyle
rete casalinga da 220 Volt e 16A, in sole 3 ore per percorrere fino a 60 km. La vita media adesso ha raggiunto i 10 anni di vita e i 240.000 km, e tranquillizza anche il più smaliziato degli utilizzatori. Il peso del pacco batterie è di 180 kg e hanno un voltaggio di 360 Volt.
ZERO EMISSION
Parte in Italia E-moving di Renault Continua senza posa l’impresa della Casa francese focalizzata alla diffusione delle auto elettriche. Ultimo in ordine di tempo, l’accordo con la A2A di Milano, per la sperimentazione della Fluence Z.E. di Giampiero Bottino
ontinua a pieno ritmo l’espansione della rete... elettrica targata Renault. Tra
C
l’impiego di vetture elettriche Renault le quali possono anche “fare il pieno”, evitando le lungaggini della ricarica grazie alla
i grandi gruppi automobilistici, la casa fancese (unitamente all’alleata giapponese Nissan) ha in corso il
sostituzione rapida delle batterie nelle stazioni di servizio appositamente attrezzate. Soluzione più plausibile in realtà
più articolato e più avanzato piano di sperimentazione sul campo e di progressiva diffusione commerciale dell’auto elettrica: non passa giorno che
a bassa densità di circolazione, meno credibile laddove l’elevata densità motoristica suggerisce riposte più convenzionali, come il rifornimento effettuato collegando la vettura a distributori di energia dislocati in punti strategici. In questa seconda ipotesi, tocca all’Italia fare da apripista per quanto riguarda l’Europa motoristicamente più evoluta: è questo il senso dell’accordo siglato tra la Renault e il Comune di Milano, “città che come ha detto il sindaco Letizia Moratti - vuole diventare un punto di riferimento in materia per tutto il Paese”. Il progetto, definito E-Moving, ha la durata di un anno (fino a giugno 2011)
non venga annunciato un accordo di collaborazione con enti e istituzioni dei più svariati Paesi, nonché con imprese (dalle “utilities” elettriche alle società di noleggio a lungo termine) potenzialmente interessate allo sviluppo di questa forma di mobilità pulita. Ed è ormai iniziato il conto alla rovescia per l’avvio in Israele (e successivamente in Danimarca e Portogallo) dell’accordo con la “Better place” di Shai Agassi che prevede
ecoCAR
80
La berlina Renault Fluence Z.E. (Zero Emission), qui sopra e nella pagina a lato anche nei dettagli, assieme al veicolo commerciale Kangoo, sarà la protagonista del progetto E-moving.
IL PARERE DI JACQUES BOUSQUET Direttore generale di Renault Italia Cosa si aspetta dalla sperimentazione in partenza a Milano? “Il test del 2010 ci serve per capire le reali esigenze dei clienti, per definire un’adeguata struttura dei costi dell’auto e delle ricariche. Perché siamo consapevoli che nessuno è disposto a spendere migliaia di euro in più per acquistare un’auto verde”. A proposito delle auto del test, avete già qualche modello economico in testa? Stimiamo che un canone di 500 euro mensili per il noleggio della vetture, comprensivo di assistenza stradale e di manutenzione presso le concessionarie pilota, potrebbe essere congruo. Come strategia commerciale di periodo più lungo, credo che non venderemo le batterie, ma le affitteremo per l’intera vita della manica. La vostra strategia elettrica prevede un’intera famiglia di
coinvolge anche il Comune di Brescia e la A2A, la società nata dalla fusione tra le municipalizzate “energetiche” delle due città e incaricata di realizzare entro l’anno nel capoluogo lombardo 200 colonnine di ricarica (64 su suolo pubblico e 136 in aree private come box e parcheggi aziendali e condominiali), mentre 70 strutture analoghe nasceranno a Brescia. A beneficiare di questa rete una mini flotta composta da 60 Renault elettriche (50 a Milano), tra cui 20 berline a quattro porte Fluence (il modello impiegato anche nella sperimentazione israeliana) e 40 veicoli commerciali Kangoo Z.E. Quasi a sottolineare come l’ultimo miglio del trasporto merci, cioè le consegne porta a porta in ambito urbano, possa rappresentare un settore d’impiego privilegiato per i futuri veicoli elettrici di serie. I mezzi - tutti con il motore elettrico da
90 Cv e le batterie agli ioni di litio realizzati dalla Aesc (Automotive energy supply corporation), joint venture tra Nec e Nissan - saranno noleggiate sia a società pubbliche e private, sia a un selezionato gruppo di utenti privati disposti ad accettare i lunghi tempi di ricarica della prima fase, compresi tra le 6 e le 8 ore. La disponibilità delle prese trifase da 400 V, indispensabili per la ricarica rapida (20-30 minuti, giusto il tempo per fare la spesa al supermercato), è infatti subordinata alla definizione dello standard comune europeo, prevista nel corso del 2011. A2A si impegna a fornire solo
elettricità prodotta da fonti rinnovabili (per non limitarsi a spostare a monte la questione delle emissioni nocive), secondo un piano tariffario flat - anch’esso sperimentale che consentirà il rifornimento senza limiti in tutte le colonnine, pubbliche e private. Una volta esaurita questa fase, nei primi mesi del 2011, Renault Italia punta a dare il via alle vendite regolari delle sue vetture elettriche, a
prezzi ancora da definire sia nell’ammontare sia nella struttura. Per l’assessore all’ambiente del Comune di Milano, Paolo Massari, è la prima tappa di un sogno: dotare entro
dieci anni ogni famiglia milanese di una seconda auto elettrica per gli spostamenti di breve-medio raggio. E non sarà necessariamente una Renault: “Siamo aperti alla collaborazione con tutti gli operatori elettrici, pronti ad accogliere (e rifornire) le auto di tutte le Case che progressivamente arriveranno sul mercato” chiosa Massari. 81
make it your lifestyle
prodotti. Quali? Due vetture “zero emissioni” derivati da modelli a motore termico come la berlina per famiglia Fluence e il commerciale Kangoo. Altre due di progettazione originale: la due posti da città Twizy e la berlina compatta di segmento B Zoe. Le prime tre saranno in commercio dal 2011, la Zoe arriverà un anno dopo. La vostra campagna sperimentale nell’Europa “motorizzata” sarà limitata a Milano? No, la città italiana è stata solo la più sollecita a sposare il nostro programma. Dopo di lei, i test sono ospitati anche da Parigi e da tre centri tedeschi: Dusseldorf, Colonia e Dortmund.
FOCUS
Ecologia al cubo Italdesign Giugiaro, Proton e Lotus Engineering firmano le ”Eco Mobility Advanced Solutions” con tre automobili adatte a ogni necessità per uno stile di guida votato al design e al rispetto dell’ambiente di Manuela Valle
L
a forma sposa la sostanza senza ricorrere a compromessi per automobili sempre più attuali e sempre più vicine all’obiettivo “zero”.
Parola di Giugiaro che con Emas, la nuova famiglia di vetture a basso o nullo impatto ambientale presentata in anteprima al Salone di Ginevra, punta a rivoluzionare il
segmento delle city car con prodotti sempre più versatili e moderni. Frutto della collaborazione e dell’esperienza dell’Italdesign, del costruttore malese Proton e della Lotus Engineering, divisione di ricerca e sviluppo della Casa britannica, il “trio” delle
nuove proposte di Emas, punta a soddisfare e anticipare le necessità degli automobilisti in cerca di vetture belle da vedere, compatte, versatili e funzionali, ma, allo stesso tempo, estremamente parche per consumi ed emissioni. Un’alchimia difficile da realizzare, ma pienamente riuscita grazie al mix di ingredienti offerti da Emas, acronimo di Eco Mobility Advanced Solutions, che, ironia della sorte, in lingua malese significa “oro”. Tre le configurazioni nel progetto iniziale: la berlina compatta in allestimento “Comfort”, il crossover con spiccate doti offroad “Country” e la piccola citycar “3”.
ecoCAR
82
EMAS 3
ECOFRIENDLY E “STILOSE” PER TUTTI I GUSTI Nuove e possibili declinazioni di Emas sono già al vaglio degli esperti dell’Italdesign Giugiaro e di Proton
che hanno immaginato nuove configurazioni di Emas per rispondere ad ogni vezzo e necessità degli automobilisti. Dalle interpretazioni Coupé, Comfort e Sport, con parabrezza inclinato e tetto riabbassato, alla versione cabrio di Country, passando per la Compact Wagon, con versioni a 5 o a 3 porte anche per uso commerciale, fino alla H-van, con ampio volume di carico, ce ne sarà per tutti i gusti.
Giugiaro Emas
EMAS COUNTRY
EMAS COMFORT
83
make it your lifestyle
FOCUS 1. Motore termico 2. Generatore 3. Batterie 4. Serbatoio 5. Motore elettrico
1
2 4
5
3
TRE MODELLI PER SODDISFARE TUTTI I GUSTI, DALLA 3 PORTE (IN ALTO) ALLA COUNTRY, ALLA COMFORT (QUI SOPRA), MA SEMPRE NEL RISPETTO DELL’AMBIENTE A spiegare i punti di forza dei modelli Emas il Presidente di Italdesign, Giorgetto Giugiaro: “Con questo progetto abbiamo dimostrato che, indipendentemente dal tipo di alimentazione utilizzata - ibrida con motore endotermico o completamente elettrica - il layout della vettura rimane identico”. Compatte come una city
dunque, come nel proverbio si è fatta virtù: proprio l’altezza delle vetture, essenziale per “nascondere” le batterie, dona ai modelli Emas un comfort in discesa e in salita assolutamente inedito: “non si ‘scende’ in auto come in un coupé, non si ‘sale’ come in un SUV, ma si entra a bordo in modo naturale” spiega Giugiaro.
car ma spaziose come una berlina, le piccole Emas racchiudono le batterie del sistema ibrido ed elettrico nella zona centrale dell’abitacolo: grazie al
Comodità, funzionalità e stile fanno da cornice ad un cuore tutto ecologico. Il
pavimento rialzato e alla regolazione elettronica dei 4 sedili, i passeggeri sono liberi di sfruttare pienamente lo spazio interno godendo appieno dei vantaggi di un’abitabilità che supera il top del segmento. Di necessità, Qui a lato la maniglia intelligente della Emas 5 porte Comfort (anche nella foto sopra e nello spaccato) che presenta in modo raccolto tutti i comandi dei finestrini elettrici, del blocco porta e per la regolazione degli specchi retrovisori.
ecoCAR
84
sistema di trazione ibrido in serie plug-in è costituito da un motore endotermico a 3 cilindri di 1.2 litri di cilindrata che eroga 51 cavalli (38kw) a 3.500 giri. Il propulsore, funzionante a benzina, etanolo, metano o gas naturale, è accoppiato a un generatore per la sola ricarica delle batterie agli ioni di litio. La trazione è affidata al motore elettrico che vanta una potenza di picco di 75 kW e una coppia massima di 240 Nm. Le caratteristiche della trazione “eco” regalano alle piccole Emas un’accelerazione 0-100 km/h in 14 secondi e una velocità massima di 170 km/h.
L’autonomia, nella configurazione ibrida plug-in, è di 50 km, mentre per la ricarica completa sono sufficienti 3 ore e una presa di corrente da 220-240 Volt. Design e
rispetto per l’ambiente si fondono con la tecnologia e il comfort di queste vetture, a partire dalle maniglie di chiusura dei singoli passeggeri in grado di regolare a proprio piacimento non solo gli alzacristalli, ma anche la posizione del proprio sedile. Il guidatore, oltre a controllare alzacristalli, serrature, luci di cortesia e specchietti, ha piena gestione dei poggiatesta posteriori per una migliore visibilità in retromarcia, mentre il passeggero anteriore può usufruire a piacimento dei comandi hi-fi. Al centro della consolle, comodamente consultabili dai passeggeri, due monitor che mostrano rispettivamente i principali indicatori di funzionamento della vettura e del sistema ibrido e indicazioni secondarie relative all’impianto hi-fi, telefono e browser per l’accesso ad internet. Non poteva mancare un guscio per iPhone, intercambiabile all’occorrenza per ospitare altri modelli, per la ricarica e la connessione diretta alla vettura. Il prolungamento della plancia ospita, inoltre, due prese USB e uno slot per la SD card. La parte inferiore della consolle, con pulsante di avviamento e selettore del cambio, è completamente abbattibile.
TRE PROPOSTE PER UNA SOSTENIBILITÀ AL “CUBO” Protagoniste del palcoscenico firmato Giugiaro, Emas si lascia ammirare in 3 diverse configurazioni. “Ammiraglia” della gamma la berlina due volumi cinque porte “Comfort” che, in appena 3.550 mm, offre ai 4 passeggeri tutta la comodità di un viaggio in prima classe. Stessa lunghezza, ma tre porte per la versione “Country” che offre 5 posti grazie alla sostituzione dei due sedili posteriori indipendenti con un unico divano scorrevole a tre sedute. Interpretazione dell’
“Urban SUV”, Emas Country è stata sottoposta a interventi mirati che donano all’auto l’aspetto di un versatile off-road: il look aggressivo caratterizza il frontale per fondersi sui dettagli dei passaruota, dei paraurti irrobustiti e del pratico portapacchi. Appena 3 metri di lunghezza fanno di Emas 3 la perfetta interpretazione dell’auto metropolitana: dotata di 3 posti+1, conserva una capacità di carico accettabile. Sarà la scelta della trazione a determinare l’abitabilità interna: immaginata puramente elettrica plug-in, la versatile City potrebbe scendere a tre posti o, addirittura, a due, offrendo una capacità di carico notevolmente maggiore.
SCHEDA TECNICA
Giugiaro Emas
MOTORE ● Tipo ibrido in serie plug-ig MOTORE ANTERIORE A BENZINA 1.2 ● 3 cilindri in linea trasversale ● 2 valvole per cilindro ● Potenza massima benzina 38/51 (kW/Cv) a 3.500 giri/min ● Coppia massima benzina 107 (Nm) a 2.500 giri/min MOTORE POSTERIORE ELETTRICO ● Potenza (picco) 75/102 (kW/Cv) ● Potenza (continua) 45/61 (kW/Cv) ● Coppia massima 240 (Nm) BATTERIE ● 100x31 Ahr Cells – 370 Volt – 11,47 kWh ● Tempo di ricarica completa (con normale presa a 240 Volt, 13A) 3 ore TRASMISSIONE ● Trazione posteriore ● Cambio monomarcia ● Rapporto al ponte 4,214:1 SOSPENSIONI ● Anteriori Mc Pherson ● Posteriori ponte torcente DIMENSIONI, CAPACITÀ ● Lunghezza totale 3.550 mm (3.000 mm Emas 3) ● Larghezza totale 1.699 mm ● Altezza totale 1.576 mm ● Passo 2.590 mm (2.040 mm Emas 3) ● Capacità bagagliaio (VDA) 320-390 litri PRESTAZIONI ● Velocità massima (picco) 170 km/h ● Velocità massima (continua) 136 km/h ● Acceleraz. 0-100 km/h 14.0 s ● Autonomia in modalità elettrica 50 km RUOTE E PNEUMATICI ● Cerchi 18 pollici ● Pneumatici Vredestein 215/45 R18
Una vista dall’alto dei tre modelli, in sequenza da sinistra: la corta Emas 3, la Country e la Comfort 5 porte, presentata anche nella foto in alto.
85
make it your lifestyle
PNEUMATICI
Gomme “sempre verdi� per SUV e Crossover Nuovi materiali, differente struttura e disegno del battistrada, sono alcune delle carte vincenti dei nuovi Scorpion Verde che contribuiscono a ridurre consumi ed emissioni nei 4x4 di Marina Terpolilli
ecoCAR
86
embrano tutte tonde e nere, eppure le gomme sono molto differenti tra loro. Dalla
S
mescola alla carcassa, al disegno del battistrada, questi sono solo alcuni degli elementi caratterizzanti. E adesso i pneumatici diventano pure sempre più "green". Come il nuovo Scorpion Verde della Pirelli approdato sui mercati
europei per rendere più ecologici Crossover e Suv, i veicoli con il più alto impatto ambientale, debuttando sul Volkswagen Touareg che lo ha scelto come primo equipaggiamento, a tredici anni dal lancio del primo Scorpion. Secondo un sondaggio commissionato dal costruttore italiano, il 70% dei possessori di Suv in Europa è disposto a pagare di più per avere un veicolo che inquini meno. Tra questi la Pirelli troverà nuovi clienti per i suoi pneumatici verdi. Gli Scorpion Verde
contribuiscono infatti per il 20% alla diminuzione della CO2 prodotta dal veicolo che li monta e, in modo sensibile, anche alla riduzione dei consumi di quasi il 4% sui tratti autostradali e del 2,5% in quelli urbani. Grazie ai nuovi materiali, alla struttura e al disegno del battistrada, che peraltro portano ad una riduzione del 10%
PNEUMATICI
Francesco Gori punta sul “green” L’amministratore delegato di Pirelli Tyre vede "verde" e gioca la carta delle linee "green" per veder crescere i ricavi della holding, quinto operatore mondiale in termini di fatturato nel mercato dei pneumatici. “Pirelli è stato l'unico costruttore di pneumatici a chiudere il 2009 con un calo modesto del 2,6% delle vendite, mentre tutti i nostri concorrenti hanno avuto flessioni intorno al 10%
o superiori” ha puntualizzato Francesco Gori, “come peraltro avevamo previsto comunicandolo alla comunità finanziaria già nel febbraio 2009. E il trend positivo continuerà pure nel 2010”. “La tecnologia verde” ha puntualizzato Gori “ha giocato un ruolo primario nelle buone performance di Pirelli e continuerà a giocarlo sempre più. Il nuovo pneumatico Scorpion Verde per Suv presentato a Barcellona, per esempio, sarà molto importante nel raggiungimento del nostro obiettivo di raddoppiare la percentuale di vendite mondiali di pneumatici verdi dal 20% al 40%. Insieme alla famiglia Cinturato, quest'anno Scorpion Verde contribuirà a farci superare la soglia del 30% e in termini di valore assoluto il 30% delle nostre vendite sfiora il miliardo di euro a livello annuo”. Il nuovo pneumatico “green” Pirelli Scorpion Verde dedicato ai Suv e ai Crossover, veicoli con il più alto impatto ambientale, si rivolge ad un mercato in crescita.
Le immatricolazioni di Suv in Europa, infatti, quest'anno rimarranno invariate attorno a 1,1 milioni di unità, ma in crescita come penetrazione rispetto al mercato complessivo, passando dall'8,2 all'8,8%, per poi salire nel 2013 a 1,4 milioni di unità pari ad una quota di mercato del 9,8%, secondo una stima dell'azienda italiana. Per questo la Pirelli, che dell'attenzione per l'ambiente ha fatto uno dei punti cardine della propria strategia industriale del triennio 2009-2011, si attende un incremento della componente “Eco” sui ricavi fino al 40% del totale rispetto al 20% circa ottenuta nel 2008. È in questo contesto che si inserisce la strategia “Green Performance” di Pirelli Tyre, con l'impegno a realizzare pneumatici che riducono i consumi delle auto, le emissioni nocive e, nel contempo, migliorano le rese chilometriche, l'utilizzo di materiali eco-compatibili e le condizioni di sicurezza.
ecoCAR
88
del peso complessivo e a una riduzione del 10% delle materie prime impiegate, il nuovo Scorpion Verde ha una resistenza al rotolamento inferiore del 20%, rispetto al migliore pneumatico di riferimento della categoria. Tuttavia non è solo ecologico lo Scorpion Verde, ma è un pneumatico ad alte prestazioni; infatti, associa alle
caratteristiche "green" una maggiore maneggevolezza durante la guida, un vantaggio nella frenata e una migliore aderenza sul bagnato, garantendo sicurezza e comfort. Pure le emissioni acustiche sono diminuite di un decibel, pari ora al 30% in meno del rumore percepito. Lo Scorpion
Pirelli Scorpion Verde
SCORPION VERDE COMPLETA LA FAMIGLIA DEL QUALE FANNO PARTE L’ATR, DESTINATO AI 4X4, E LO SCORPION ZERO, SVILUPPATO PER I SUV DI ELEVATE PRESTAZIONI Verde amplia la gamma di pneumatici ecologici avviata nel 2008 con i P4 e i P6 destinati a vetture di piccola e media cilindrata con il ritorno allora della celebre famiglia Cinturato. Nel 2009 è arrivato il Cinturato P7 per le vetture più grandi, ed ora è la volta di Scorpion Verde per i Suv e i Crossover. Lo Scorpion Verde completa, inoltre, la famiglia Scorpion Pirelli della quale fanno parte l'ATR, destinato ai 4x4, e lo Scorpion Zero, sviluppato per i Suv più prestazionali. Il prezzo per un "treno" di ricambio (ovvero le quattro gomme) è di circa 700 euro.
89
make it your lifestyle
EVOLUZIONE DELLA SPECIE
Performance ecologica Parte dalla nuova Serie 5 e dal modello 530d presentato di recente, la Concept Serie 5 ActiveHybrid che prefigura la prossima generazione di tecnologia ibrida full hybrid interamente sviluppata in casa da BMW di Giampiero Bottino
ecoCAR
90
OBIETTIVO EFFICIENZA Oggetto di costante evoluzione, la filosofia EfficientDynamics trova nella nuova Serie 5
la sua espressione (finora) più evoluta. Oltre ai motori, alla sua implementazione contribuiscono molte altre soluzioni che vanno dal progressivo alleggerimento della vettura ai pneumatici a bassa resistenza al rotolamento, dall’auto Start/Stop con suggerimento del punto di cambiata all’aerodinamica attiva, dal cambio automatico a 8 rapporti che riduce consumi ed emissioni al recupero di energia in frenata e in rilascio. Finora nella sola Europa sono state vendute 16 milioni di BMW EfficientDynamics, tra cui spicca il benchmark della 320d che, grazie all’ottimizzazione di tutte le soluzioni, schiera 163 cavalli ed emette solo 109 g/km di CO2.
GIOCARE D’ANTICIPO Anche la BMW è iscritta alla “gara” Euro6, le norme Ue sulle emissioni in vigore dal 2015.
L’omologazione secondo tali parametri è già stata ottenuta dalla 730d passo corto e lungo, dalla 320d berlina e Touring, dalla 535i da 306 Cv con motore a benzina Twin power turbo. Alla lista si aggiunge la 530d, a patto che sia equipaggiata con il BMW BluePerformance offerto in opzione a 1.200 euro. Si tratta di un filtro aggiuntivo che intrappola e brucia gli NOx (ossidi di azoto), riducendone quindi drasticamente le emissioni allo scarico. È esente da manutenzione e non richiede l’impiego di additivi.
luePerformance. Una parola
storia non solo del marchio, tra le tante tecnologie allo stato dell’arte, quelle ambientali non sono seconde a quelle poste al servizio della sicurezza, del comfort e del piacere della guida. Anche le motorizzazioni meno parche tra le sei disponibili fin dal lancio (quattro a benzina da 204 a 407 Cv, due turbodiesel da 204 e 245), pur non facendo la gioia degli ambientalisti doc, vantano livelli di consumi ed emissioni largamente inferiori agli equivalenti modelli della generazione precedente, garantendo però evidenti progressi per quanto riguarda le performance. Un’inclinazione verde destinata ad accentuarsi ulteriormente con l’arrivo, nel cuore dell’estate, dell’unico
B
che racchiude l’intera filosofia BMW, sposando due concetti apparentemente inconciliabili: il rispetto ambientale e le prestazioni che rappresentano l’anima stessa delle vetture di Monaco. Grazie alla
soluzione così definita, la nuova 530d può già ottenere l’omologazione Euro6 che entrerà in vigore soltanto nel 2015. Il tutto senza rinunciare alle emozioni garantite dai 540 Nm di coppia massima e dai 245 cavalli che la spingono fino a 250 km orari. Schierate dalla nuova Serie 5, la sesta generazione di un’automobile che in 38 anni ha fatto la 91
make it your lifestyle
EVOLUZIONE DELLA SPECIE
L’età dell’idrogeno BMW è stata la prima a percorrere con decisione la via dell’idrogeno, ed è finora l’unica Casa a offrire un’auto con questa tecnologia prodotta in (piccola) serie. L’annuncio della decisione di non dare un’erede all’attuale Hydrogen 7 ha indotto molti a parlare di retromarcia. In realtà, anche se non assisteremo alla presentazione di un nuovo modello, la ricerca nei laboratori di Monaco continua, concentrandosi però sullo sviluppo dei componenti. Perché in BMW (e non solo) si è convinti che l’auto a idrogeno arriverà comunque, anche se con scadenze più lunghe di quelle a suo tempo prospettate, probabilmente con troppo ottimismo.
perché no?, al prestigio di un marchio
premium.
LA GENERAZIONE DI TECNOLOGIA IBRIDA ACTIVEHYBRID, INTERAMENTE SVILUPPATA DALLA CASA DI MONACO, SI PRESENTA CON LE VESTI DELLA NUOVA SERIE 5 quattro cilindri della gamma: la 520d che, a dispetto della rispettosa potenza di 184 Cv, consuma nella versione con cambio manuale combinata con il sistema Start & Stop 5 litri di gasolio ogni 100 km (ciclo combinato Ue), mantenendo le emissioni di CO2 al livello di 132 g/km, decisamente basso per una vettura con queste caratteristiche. Grandi risultati frutto non soltanto del know how motoristico di Monaco, che ha pochi rivali nel mondo, ma anche della costante
evoluzione della filosofia EfficientDynamics, quell’insieme di
Nelle foto in alto, alcune viste della nuova Concept Serie 5 ActiveHybrid. Qui a lato il propulsore ad idrogeno della BMW al banco prova.
tecnologie e di interventi finalizzati a migliorare l’efficienza energetica della vettura, facendo sì che ciascun componente dia il proprio contributo più o meno grande al traguardo finale, che è quello di proporre vetture “environmentally correct” anche a chi non vuole rinunciare al piacere della guida e, ecoCAR
92
Anche sotto questo aspetto, quindi, la nuova Serie 5 - in vendita con un range di prezzi compreso tra 43.740 e 75.540 euro conferma di essere una sorta di bandiera per il marchio di Monaco, che non vuole essere secondo a nessuno nella gara sempre più accesa verso la mobilità sostenibile. Non è infatti un caso che sotto le vesti della nuova berlina sia stata svelata all’ultimo Salone di Ginevra una concept car che
prefigura una nuova generazione di tecnologia ibrida Bmw interamente sviluppata in casa e non frutto, come le attuali versioni ibride della Serie 7 e della X6, di due accordi di collaborazione, il primo con il gruppo Daimler, l’altro esteso anche a GM. La vettura è equipaggiata con un 6 cilindri in linea e un cambio automatico a otto rapporti. Tra questi due componenti è inserito il motore elettrico in grado di provvedere da solo, sia pure per brevi tratti, alla propulsione della vettura, che è quindi di tipo full hybrid. Sempre a Ginevra si era vista in anteprima la concept ActiveE, elettrica pura su base Serie 1 Coupé che si affianca alla Mini E, già in fase di sperimentazione sulle strade di Stati Uniti, Germania e Regno Unito in circa 600 esemplari. Si tratta del primo “assaggio” tecnologico del progetto di mobilità denominato MHV (Megacity Hybrid-electric vehicle), destinato a dar vita in un futuro molto prossimo a un vero e proprio sub-brand della Casa di Monaco.
AUTO IN BLU
Diesel sempre più Blue Un progetto partito nel 2006 negli Stati Uniti, quando fu introdotto il gasolio a basso tenore di zolfo, si è evoluto fino a fregiare con il logo BlueTEC 58 modelli in tutto il mondo che diventeranno settanta entro la fine dell’anno
A
vanti a tutto diesel verso l’auto pulita. Questa la parola
d’ordine Mercedes: il colosso di Stoccarda vede infatti nell’alimentazione a gasolio e nei suoi ancora ampi margini di miglioramento la risposta più credibile all’esigenza di una mobilità individuale più rispettosa dell’ambiente. Una risposta immediata, ritenuta più globale rispetto alle alternative a gas (da cui peraltro la Casa non è assente, come confermano le versioni NGT a metano delle Classi B ed E) il cui impiego è limitato a un ridotto numero di Paesi. In coerenza con
di Giampiero Bottino
ecoCAR
94
UN SUCCESSO AMERICANO l’occasione presentando Nell’ottobre del la E320 BlueTEC, subito 2006, anche allo incoronata “World green scopo di favorire la car of the Year 2007”. Nel diffusione Paese dei rettilinei automobilistica del interminabili, dei grandi diesel, in America ritenuto adatto solo ai giganti della strada o ai light truck di maggior cilindrata, fu introdotto negli Usa il gasolio a basso tenore di zolfo. Mercedes colse
pick up, dei lunghi viaggi a velocità costante un motore diesel moderno poteva sfoderare tutti i suoi punti di forza, superando la congenita diffidenza degli automobilisti a stelle
e strisce. Proprio per questo, l’ampliamento dell’offerta si concentrò nel 2009 sulla gamma dei Suv, che negli Usa rientrano nella categoria dei light truck. Nonostante le storiche difficoltà, le Classi M, R e GL hanno ottenuto un successo incoraggiante: i modelli BlueTEC hanno rappresentato il 14% dei
6.100 Suv Mercedes venduti nel 2009 alla clientela americana, sensibile al fatto che si tratta dei primi diesel al mondo in grado di rispettare le norme ecologiche Usa Bin 5 (paragonabili all’Euro 6 nel nostro Continente), nonché gli unici ad avere ottenuto l’omologazione in tutti i 50 Stati dell’Unione.
questa filosofia, Mercedes ha deciso di
compatto Glk. Dall’ibrido all’elettrico puro
proporre anche in Europa la tecnologia BlueTEC, dopo il lusinghiero successo già
il passo è logico, ma non necessariamente breve. Nella visione Mercedes, il primo potrà trovare spazio significativo nelle medie percorrenze (sulle lunghe distanze la combustione interna benzina o diesel continuerà a dominare per molto tempo), mentre l’elettrico puro a batteria viene ritenuto ideale in ambito urbano. Per ritrovare una forma di alimentazione buona per tutti gli impieghi bisognerà aspettare l’avvento dei veicoli elettrici alimentati a fuel cells. Sarà l’età dell’idrogeno, troppe volte data per imminente ma ancora di là da venire. Comunque, la Mercedes non vuol farsi trovare impreparata: mentre la E-Smart elettrica è già in fase sperimentale, al Salone di Parigi (secondo voci non confermate, che ne vorrebbero 50 esemplari destinati all’Italia
ottenuto negli Stati Uniti, che si identifica con l’efficiente turbodiesel CDI 3.0 litri a 6 cilindri da 211 Cv. Una tecnologia non fine a sé stessa, ma che occupa un ruolo importante
nell’ambito della strategia BlueEfficiency, un insieme di interventi a tutto campo finalizzati a migliorare l’efficienza energetica di ogni singolo componente, ciascuno dei quali concorre così alla riduzione dei consumi e delle emissioni. Del corrispondente logo, che oggi compare su 58 modelli Mercedes, se ne fregeranno entro l’anno altri 12, frutto del continuo affinamento tecnologico comune a tutte le soluzioni analoghe, come l’EfficientDynamics BMW e il Toyota Optimal Drive. Un “work in
COME FUNZIONA IL DIESEL PULITO Il segreto del BlueTEC è racchiuso in un additivo denominato AdBlue.
Si tratta di una soluzione acquosa a base di urea contenuta in un serbatoio presente nell’auto, la cui capacità è sufficiente a garantirne la disponibilità per tutto l’intervallo tra gli interventi di manutenzione programmata. Il rabbocco deve essere effettuato da un centro di assistenza autorizzato. La centralina provvede comunque ad avvisare il conducente qualora la riserva dovesse esaurirsi prima del previsto. L’AdBlue, iniettata nel flusso dei gas di scarico, libera ammoniaca che nel catalizzatore a valle (due nel caso della Classe E) trasforma in azoto e acqua, elementi del tutto innocui, sino all’80% degli ossidi di azoto (una delle “lacune ecologiche” - l’altra è rappresentata dalle polveri sottili prodotte dalla combustione del gasolio, ridotte con gli appositi filtri).
LISTINI “VERDI” Protagonista dello sbarco in Europa della tecnologia BlueTEC
progress” che non dimentica i traguardi più lontani, quelli destinati a sfociare in una mobilità non solo più pulita, ma anche meno dipendente dal petrolio. A Stoccarda, come nei centri di
debuttare una Classe A elettrica ispirata alla filosofia tecnologica del concept BluZero; invece la E-Cell Plus, in
ricerca di tutte la Case automobilistiche mondiali, si lavora in ogni direzione, a cominciare dall’ibrido già disponibile sull’ammiraglia Classe S (prima ibrida europea con batteria gli ioni di litio), sulla Classe M proposta solo negli Usa e presto anche sulla nuova Classe E berlina e station wagon (nonostante i 244 Cv, promette 109 g/km di emissioni di CO2) e sul Suv
cui un ibrido plug-in somma la propria autonomia a quella di un motore a combustione interna, ha debuttato in aprile al Salone di New York. A Stoccarda, quindi, non si cerca una improbabile soluzione ideale, ma quella più adatta ai tempi. I quali, per definizione, cambiano continuamente e a volte con imprevedibile rapidità.
per affiancare le smart elettrica nell’ambito del progetto E-Mobility) potrebbe
95
make it your lifestyle
è il motore V6 turbodiesel 3.0 litri da 211 Cv, comune a tutte le versioni previste a listino. I modelli interessati sono la Classe M, storico Suv con la Stella (da 60.060 a 74.580 euro), la crossover Classe R (solo nella versione a passo lungo, con prezzo compreso tra 64.950 e 76.380 euro), il fuoristrada Classe G che sarà disponibile in Italia a settembre, la monumentale e fin troppo “americana” Classe GL (75.300 e 83.100 euro, a seconda dell’allestimento) che in occasione del debutto europeo sfoggia anche un moderato, ma evidente restyling. Un poker che consente alla Casa tedesca di vantare “la gamma di Suv più pulita al mondo”, ma che non esaurisce l’offerta di modelli equipaggiati con il diesel pulito. Anzi, la presenza in versione BlueTEC anche della nuova Classe E (da 55.700 a 65.300 euro) dimostra come a Stoccarda questa tecnologia sia considerata una pietra angolare per la costruzione di una gamma sempre più verde.
GREEN MOVING
Anche le merci scelgono l’ibrido Partita la seconda parte della sperimentazione che vede protagonisti i Mitsubishi Canter ibridi, si concluderà nel 2011 di Paolo Barilari
iciotto mesi di test sulle strade di Londra, spesi a consegnare pacchi, posta, merci, percorrendo le strade di una delle più congestionate capitali europee. Diciotto
D
mesi che sono la prima parte di un test sul campo effettuato con dieci Mitsubishi Fuso Canter ibridi e che prevede altri diciotto mesi di sperimentazione, fino a settembre del 2011.
Nell’universo della trazione ibrida non esistono soltanto le automobili. Anche nei furgoni, nei camion e negli autobus si sta facendo strada, anche se con maggiore lentezza, il principio secondo il quale due motori, uno diesel e uno elettrico, sono meglio
di uno solo se si vuole risparmiare carburante. Seriali o paralleli, i sistemi ibridi non sono una novità dell’ultima ora nel settore dei veicoli da lavoro. I primi veicoli sperimentali hanno visto la luce alla fine degli anni ‘60 ma solo oggi, spinti dalla necessità di risparmiare carburante e ambiente, stanno lentamente prendendo piede. Non esistono ancora produzioni
di serie, così come invece accade per le automobili, ma sono molte le sperimentazioni che alcune Case in Europa, in Giappone e negli Stati Uniti, stanno portando avanti con impegno. I dieci Mitsubishi Canter Eco Hybrid che a Londra sono stati affidati a otto grandi aziende di trasporto e di consegna, tra le quali la TNT, la DHL e la Tesco, in totale ecoCAR
96
IL TRAFFICO INTENSO METTE IN LUCE I VANTAGGI DELL’IBRIDO Il consumo di gasolio registrato dai Canter Eco Hybrid a Londra conferma che l’ambiente urbano è quello più adatto all’impiego di veicoli ibridi. Un esempio per tutti, il risultato ottenuto dal veicolo in prova presso la Royal Mail, le poste britanniche: nei tragitti extraurbani, a una velocità media compresa fra 40 e più di 60 km/h, l'utilizzo del motore elettrico corrisponde al 5-10%. In queste condizioni, l'entrata in funzione della trazione elettrica è relativamente ridotta. Nel traffico stop&go della City di Londra la velocità media scende a circa 20 km/h, mentre il “support rate“ - il tasso di utilizzo del motore elettrico - sale a circa il 15%. Il consumo, nonostante l’impiego particolarmente impegnativo, grazie alla trazione ibrida, aumenta in misura estremamente moderata, da circa 15 l/100 km a 17 l/100 km.
IN ITALIA DAILY ED EUROCARGO, GLI IBRIDI DI IVECO SU STRADA La sperimentazione di veicoli commerciali e autobus elettrici ha una lunga storia anche in Italia. L’Iveco produsse il primo Daily Turbocity ibrido nel 1994. Oggi i veicoli ibridi Iveco circolanti in Europa sono circa 140. Soprattutto autobus, con sistemi ibridi seriali e paralleli, in servizio in molte città europee, ma anche veicoli commerciali, come i Daily in servizio sperimentale alla FedEx, e gli Eurocargo, camion leggeri da distribuzione, consegnati alla TNT e alla Coca-Cola. Le ultime sperimentazioni effettuate con i Daily e con gli Eurocargo hanno ottenuto risparmi di consumo e di emissioni di CO2 del 25%. La soluzione ibrida è adatta anche ad impieghi diversi da quelli di trasporto su strada. Un
Ibrido e autobus urbani: una coppia perfetta Se è vero che il sistema ibrido dà il meglio di sé in situazioni di traffico e con frequenti fermate e ripartenze, esempio è quello della Case Construction Equipment, azienda del gruppo Fiat che produce macchine da cantiere, ed ha avviato la sperimentazione su un escavatore ibrido ottenendo una riduzione dei consumi fino al 40%.
hanno finora percorso 260.000 km. Il risparmio di gasolio, rispetto a quanto avrebbero consumato dei Canter tradizionali con il solo motore diesel, è stato del 10% circa.
5.000 litri di gasolio che non sono stati sacrificati sull’altare della combustione, grazie alla spinta elettrica del secondo motore montato sui veicoli ibridi. I dieci Canter provengono dal Giappone dove la Daimler, gruppo del quale il marchio Mitsubishi fa parte, ha fondato a Kawasaki, ad agosto del 2008, un avanzato centro di ricerca per le
trazioni alternative, il Global Hybrid Center. In Giappone perché, come insegna il mondo dell’automobile, il grande Paese asiatico è all’avanguardia per quanto riguarda la sperimentazione e la realizzazione di veicoli a trazione ibrida, ma il compito del centro è quello di raccogliere e far entrare in sinergia tutte le esperienze ibride del gruppo Daimler, in Giappone, in Asia e in Europa. Nelle città
giapponesi sono già centinaia i Canter ibridi che circolano regolarmente su strada da alcuni anni. Il passo dal Giappone
Qui sopra i veicoli sperimentali della Mitsubishi Canter Eco Hybrid, impegnati con diverse livree in alcuni Paesi europei. Il collaudo si concluderà a settembre 2011.
97
make it your lifestyle
a basse velocità medie, allora i veicoli più adatti all’introduzione di questo sistema alternativo di trazione sono gli autobus urbani, quelli che ci trasportano nel cuore delle città e che hanno l’obbligo assoluto di consumare e di inquinare il meno possibile. Lungo le linee urbane le prestazioni degli ibridi sono eccellenti; infatti, che autobus e sistema ibrido fossero la coppia perfetta non è di certo sfuggito ai costruttori di bus, che da tempo ormai hanno nel loro listino versioni ibride di autobus urbani di tutte le dimensioni, dai classici 12 metri ai 18 metri snodati. Marchi storici come IrisbusIveco, Mercedes, Volvo, Man, ma anche new entry agguerrite, come la polacca Solaris e la turca Temsa, propongono veicoli ibridi già utilizzati nei servizi urbani di linea in molte città europee. E c’è chi, come Scania (nella foto in alto), propone di raddoppiare il valore ecologico dei propri autobus urbani, presentando in via sperimentale un innovativo veicolo dotato di un sistema ibrido che combina il motore elettrico con un propulsore alimentato ad etanolo, in luogo del tradizionale propulsore a gasolio.
GREEN MOVING LONDRA DOUBLE DECKER IBRIDO, QUANDO LA TRADIZIONE SPOSA L’INNOVAZIONE Sono un’icona inconfondibile di Londra, il simbolo del legame che una delle più dinamiche metropoli del mondo vuole mantenere con le sue tradizioni. Basta l’immagine di un Double decker, uno dei tipici autobus rossi a due piani, per far scattare immediata l’associazione inequivocabile con la Capitale britannica. Da più di tre anni questa tradizione ha sposato felicemente l’innovazione, con la scelta di introdurre progressivamente le motorizzazioni ibride sui classici due piani rossi. Il primo Double decker ibrido ha iniziato a circolare per le strade di Londra all’inizio del 2007. Oggi gli esemplari ibridi sono una sessantina, prodotti da diverse Case, tra le quali la Volvo e le britanniche Optare, Wright e Alexander Tennis. Questi bus montano tre tipi diversi di trazione ibrida: quella seriale, quella parallela e quella “blended” che utilizza contemporaneamente
sia la soluzione parallela sia quella ibrida (sul tipo della Toyota Prius). I Double decker londinesi ibridi sono più puliti, più silenziosi e più efficienti di quelli diesel. I risultati hanno finora confermato una
In basso, uno dei Mitsubishi Canter Eco Hybrid sperimentali affidato alla ditta Tesco, per i trasporti urbani e interurbani.
definisce una scelta chiara: la TFL, Transport for London, l’azienda che gestisce il trasporto pubblico, ha deciso che dal 2012 ogni nuovo autobus che entrerà in servizio a Londra dovrà essere a trazione ibrida.
riduzione del 30% dei consumi e della CO2 e una diminuzione di 3 decibel di rumorosità. 300 nuovi bus ibridi a un piano e a due piani saranno messi in servizio già nel 2011. Un segnale preciso che
alla Gran Bretagna è stato relativamente facile; non c’è stato bisogno neanche di cambiare la posizione del volante, dato che in entrambi i Paesi la guida è a destra. I risultati dei dieci Canter londinesi sono stati meno buoni di quelli ottenuti quotidianamente dagli stessi modelli ibridi in Giappone, ma questo era un po’ nelle previsioni. I Canter Eco Hybrid di Londra hanno, infatti, un peso totale a terra maggiore di una o due tonnellate rispetto a quelli circolanti in Giappone (7,7 tonnellate contro 5,5 o 6,5), e poi la differenza di consumi, a favore di quelli giapponesi,
ecoCAR
98
ribadisce uno dei principi fondamentali della trazione ibrida: il rendimento migliora in condizioni di intenso traffico urbano. E su questo terreno di confronto la congestione di Tokyo è molto più intensa di quella a Londra, con tantissimi stop&go e più frequenti interventi del motore elettrico. Il test sta comunque offrendo molti dati utili al Global Hybrid Center. Uno dei primi risultati della sperimentazione è che i prossimi Canter ibridi per il mercato europeo avranno motori elettrici più potenti proprio in considerazione del maggior peso e della maggiore velocità commerciale possibile sulle strade europee. Ma quando saranno davvero disponibili in vendita nelle concessionarie i furgoni ibridi? La risposta è del direttore del Global Hybrid Center, Fumio Akikawa. “I veicoli ibridi nel trasporto merci saranno una scelta nella realtà quotidiana quando si raggiungerà il ‘magic moment’, in cui la necessità di risparmiare carburante spingerà verso una maggiore richiesta di veicoli ibridi, l’aumento della produzione abbatterà i costi rendendo più breve il tempo necessario per recuperare il maggiore costo iniziale rispetto a un veicolo diesel”.
ECO-PERSONAGGIO: STEFANIA PRESTIGIACOMO NUCLEARE IN ITALIA DA DECENNI
SPESA ECOLOGICA LA CO2 NEL PIATTO CAMERON DIAZ NAUTICA A GPL ECO-DESIGN SCALDABAGNO IBRIDO
ecolifestyle
ecopersonaggio
‘
“ABITEREI ACCANTO A UNA CENTRALE” Il Ministro Prestigiacomo tra obiettivi e speranze per un avvenire più pulito: “per città più vivibili è necessario l’impegno di tutti”
Figlia di un imprenditore, è nata a Siracusa il
di Manuela Valle
P
arola chiave “condivisione”, di impegni, di informazioni ma anche di decisioni. Questo il leitmotiv della politica di Stefania Prestigiacomo, Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Per garantire agli italiani un futuro più pulito e invertire la rotta, il Ministro sembra avere le idee chiare e puntare decisamente a far leva sulla voglia di città più vivibili e a misura d’uomo, che sembra contagiare il Belpaese. Strategie vincenti per la salvaguardia ambientale, mobilità sostenibile, green economy, risparmio energetico, auto elettrica e nucleare: ecco il punto di vista della “Signora in verde”
STEFANIA PRESTIGIACOMO
sui temi più caldi e discussi degli ultimi anni. Come immagina e spera che si strutturi la città “ecosostenibile” del futuro? “Io credo che oggi si possano e si debbano conciliare vivibilità e sostenibilità. Grazie alle tecnologie dell’eco-edilizia e dell’ecoubanistica, si possono progettare case e città pienamente autosufficienti dal punto di vista energetico, quindi a impatto zero sull’ambiente. Si può intervenire sui centri storici, modello insuperato di città a misura d’uomo, rendendo energeticamente quasi autosufficienti gli edifici. Si può ancora progettare e realizzare nelle città una mobilità capace di ecoCAR 100
privilegiare il risparmio energetico e le basse emissioni e quindi di ridurre al minimo i fattori di inquinamento. ‘Better city, better life’, tema dell’Expo di Shangai cui ho partecipato recentemente, deve essere un obiettivo globale condiviso: una vita migliore nelle città del mondo che devono svilupparsi all’insegna della sostenibilità”. In che modo contribuisce nella vita quotidiana per raggiungere questo obiettivo? “Io sono sempre stata attenta alla tutela della natura e incuriosita dai suoi spettacoli straordinari. Una sensibilità ecologica che ho coltivato nel tempo, mettendo in pratica giorno per giorno comportamenti
16 dicembre 1966. È sposata con Angelo Bellucci, coordinatore provinciale di Forza Italia e madre di un figlio di 6 anni. A 23 anni, è stata eletta presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Siracusa. La sua esperienza politica si apre con l'esordio del nuovo movimento politico di Silvio Berlusconi, Forza Italia, nel 1994. Alle elezioni politiche di quell'anno, la Prestigiacomo è eletta alla Camera dei deputati. Due anni dopo, nel 1996 è stata rieletta alla Camera. È stata tra i più giovani Ministri della storia della Repubblica, a soli 35 anni. Dal 2001 al 2006 è stata Ministro per le Pari Opportunità nel secondo e terzo Governo Berlusconi. Dall’8 maggio 2008 è Ministro dell'Ambiente, e della Tutela del Territorio e del Mare.
“Abiterei accanto a una centrale”
A sinistra il Ministro Stefania Prestigiacomo accanto al Presidente degli Stati Uniti e paladino dell’ambiente Barack Obama.
rispettosi dell’ambiente che cerco di trasmettere a mio figlio con gesti pratici, come la corretta separazione dei rifiuti. Ritengo che ogni genitore debba inculcare ai propri figli il rispetto per l’ambiente con semplici azioni quotidiane. Il Ministero dell’Ambiente è impegnato con iniziative di sensibilizzazione e comunicazione sui temi della protezione e valorizzazione dell’ambiente (raccolta differenziata, risparmio energetico, biodiversità, mobilità sostenibile, ecc.) per educare a una cultura ambientale consapevole. Tutto parte, infatti, da ognuno di noi, dalla revisione di stili di vita sbagliati per rispettare l’ecosistema e rendere le nostre città più pulite e più belle”. Il 9 maggio è stata celebrata la prima giornata nazionale della bicicletta. E’ chiara la volontà di promuovere la mobilità ciclabile nelle metropoli. Un bilancio di questa iniziativa? “Il primo ‘Bici-day’ è stato un successo, una ‘festa nazionale’ poco rituale e molto familiare, fatta di passeggiate in bici, aria pulita, centri storici chiusi al traffico, giochi per bambini e tante altre iniziative (mostre, spettacoli, degustazioni, ecc.). Il fatto che in oltre 1300 Comuni, dai grandi -
Roma, Milano, Torino, Genova, Bologna, Palermo - ai più piccoli, tanti cittadini abbiano partecipato alla Giornata è stato un segnale importante: in Italia c’è una grande voglia, una chiara esigenza di città più vivibili, meno congestionate, meno inquinate. Città più belle e sane in cui vivere meglio”.
Qual è, invece, il futuro della mobilità privata su gomma? Crede che ci sia una tecnologia più vincente rispetto alle altre per garantire la libertà di movimento e, allo stesso tempo, rispettare l’ambiente? “L’auto elettrica è la scommessa del futuro, specialmente per la mobilità 101
make it your lifestyle
nelle città, dove l’assenza di emissioni dannose e di inquinamento acustico e una circolazione più ordinata sono obiettivi da raggiungere presto. Ma l’uso effettivo di un’auto elettrica a prezzi competitivi non sarà immediato e quindi bisogna investire su più fronti nella mobilità
ecopersonaggio
LA STORIA DI CHERNOBYL ANDREBBE RACCONTATA MEGLIO. SONO CONVINTA CHE CON L’INFORMAZIONE E LA TRASPARENZA RIUSCIREMO A CONVINCERE GLI ITALIANI CHE IL NUCLEARE CONVIENE AL PAESE
sostenibile, a partire dalla bicicletta, che fa bene al fisico e all’ambiente. Inoltre con il ‘Piano anti-smog’ che vareremo a breve si punta a sostituire progressivamente o almeno a dotare dei filtri antiparticolato i mezzi pesanti, pubblici e privati, inquinanti che sono i maggiori responsabili della quota di PM10 derivante dal settore trasporti. Con questo provvedimento per la prima volta il governo ha deciso di affrontare il problema smog con un piano organico a livello nazionale che prevede una serie di misure strutturali che puntano a ridurre in maniera significativa nel medio termine i fattori di inquinamento urbano”. In un delicato periodo finanziario internazionale come quello attuale quanto può essere utile investire nell’economia verde? “La sostenibilità ambientale non è
una moda o un vezzo ideologico dei vetero-ambientalisti, ma una scelta strategica dell’Europa. Una scelta che ci vede in concorrenza con colossi come Cina e Usa che stanno attuando politiche di sostenibilità ambientale accompagnate da ingenti stanziamenti economici. Oggi l’Italia conduce una coerente politica di incentivazione della trasformazione del sistema-Paese in chiave ambientale. Siamo il Paese che garantisce i maggiori incentivi per le rinnovabili e anche i nuovi incentivi per il sostegno del mondo produttivo sono tutti in chiave del risparmio e dell’efficienza energetica. Intendiamo non solo consumare meno, sia nel settore civile sia in quello industriale grazie alle nuove tecnologie, ma stiamo investendo fortemente in questo campo perché è la direttrice per lo sviluppo di domani”. Ha recentemente dichiarato: “Abiterei accanto a una
centrale”. Può spiegare perché? Il disastro di Chernobyl ha traumatizzato una generazione. “La storia di Chernobyl andrebbe raccontata meglio. Sono convinta che con l’informazione e la trasparenza riusciremo a convincere gli italiani che il nucleare conviene. Io farò di tutto perché le centrali vengano costruite con il consenso del territorio. Ho appena sottoscritto con il collega sloveno Roko Zarnic un accordo sulla sicurezza nucleare e sull’informazione reciproca analogo a quello già sottoscritto con la Francia. E ne seguiranno altri con Austria e Stati Uniti per avere informazioni certe e precise in caso
ecoCAR 102
di emergenza. Non dobbiamo dimenticare che importiamo più dell’80% dell’energia primaria di cui abbiamo necessità principalmente da Paesi geopoliticamente problematici, produciamo energia elettrica per il 70% con combustibili fossili e circa il 15% la importiamo dall’estero e prevalentemente di origine nucleare. Il risultato sono emissioni di Co2 e di inquinanti atmosferici molto alte, costo elevato delle importazioni e sicurezza energetica in bilico. La scelta del nucleare è per l’Italia, dunque, anche una scelta per l’ambiente, per la competitività della nostra economia e per la sicurezza energetica nazionale”.
ecopersonaggio
‘
“ABITEREI ACCANTO A UNA CENTRALE” Il Ministro Prestigiacomo tra obiettivi e speranze per un avvenire più pulito: “per città più vivibili è necessario l’impegno di tutti”
Figlia di un imprenditore, è nata a Siracusa il
di Manuela Valle
P
arola chiave “condivisione”, di impegni, di informazioni ma anche di decisioni. Questo
il leitmotiv della politica di Stefania Prestigiacomo, Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Per garantire agli italiani un futuro più pulito e invertire la rotta, il Ministro sembra avere le idee chiare e puntare decisamente a far leva sulla voglia di città più vivibili e a misura d’uomo, che sembra contagiare il Belpaese. Strategie vincenti per la salvaguardia ambientale, mobilità sostenibile, green economy, risparmio energetico, auto elettrica e nucleare: ecco il punto di vista della “Signora in verde”
STEFANIA PRESTIGIACOMO
16 dicembre 1966.
È sposata con Angelo
sui temi più caldi e discussi degli ultimi anni. Come immagina e spera che si strutturi la città “ecosostenibile” del futuro? “Io credo che oggi si possano e si debbano conciliare vivibilità e sostenibilità. Grazie alle tecnologie dell’eco-edilizia e dell’ecoubanistica, si possono progettare case e città pienamente autosufficienti dal punto di vista energetico, quindi a impatto zero sull’ambiente. Si può intervenire sui centri storici, modello insuperato di città a misura d’uomo, rendendo energeticamente quasi autosufficienti gli edifici. Si può ancora progettare e realizzare nelle città una mobilità capace di ecoCAR 100
privilegiare il risparmio energetico e le basse emissioni e quindi di ridurre al minimo i fattori di inquinamento. ‘Better city, better life’, tema dell’Expo di Shangai cui ho partecipato recentemente, deve essere un obiettivo globale condiviso: una vita migliore nelle città del mondo che devono svilupparsi all’insegna della sostenibilità”. In che modo contribuisce nella vita quotidiana per raggiungere questo obiettivo? “Io sono sempre stata attenta alla tutela della natura e incuriosita dai suoi spettacoli straordinari. Una sensibilità ecologica che ho coltivato nel tempo, mettendo in pratica giorno per giorno comportamenti
Bellucci, coordinatore provinciale di Forza Italia e madre di un figlio di 6 anni. A 23 anni, è stata eletta presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Siracusa. La sua esperienza politica si apre con l'esordio del nuovo movimento politico di Silvio Berlusconi, Forza Italia, nel 1994. Alle elezioni politiche di quell'anno, la Prestigiacomo è eletta alla Camera dei deputati. Due anni dopo, nel 1996 è stata rieletta alla Camera. È stata tra i più giovani Ministri della storia della Repubblica, a soli 35 anni. Dal 2001 al 2006 è stata Ministro per le Pari Opportunità nel secondo e terzo Governo Berlusconi. Dall’8 maggio 2008 è Ministro dell'Ambiente, e della Tutela del Territorio e del Mare.
“Abiterei accanto a una centrale”
A sinistra il Ministro Stefania Prestigiacomo accanto al Presidente degli Stati Uniti e paladino dell’ambiente Barack Obama.
rispettosi dell’ambiente che cerco di trasmettere a mio figlio con gesti pratici, come la corretta separazione dei rifiuti. Ritengo che ogni genitore debba inculcare ai propri figli il rispetto per l’ambiente con semplici azioni quotidiane. Il Ministero dell’Ambiente è impegnato con iniziative di sensibilizzazione e comunicazione sui temi della protezione e valorizzazione dell’ambiente (raccolta differenziata, risparmio energetico, biodiversità, mobilità sostenibile, ecc.) per educare a una cultura ambientale consapevole. Tutto parte, infatti, da ognuno di noi, dalla revisione di stili di vita sbagliati per rispettare l’ecosistema e rendere le nostre città più pulite e più belle”. Il 9 maggio è stata celebrata la prima giornata nazionale della bicicletta. E’ chiara la volontà di promuovere la mobilità ciclabile nelle metropoli. Un bilancio di questa iniziativa? “Il primo ‘Bici-day’ è stato un successo, una ‘festa nazionale’ poco rituale e molto familiare, fatta di passeggiate in bici, aria pulita, centri storici chiusi al traffico, giochi per bambini e tante altre iniziative (mostre, spettacoli, degustazioni, ecc.). Il fatto che in oltre 1300 Comuni, dai grandi -
Roma, Milano, Torino, Genova, Bologna, Palermo - ai più piccoli, tanti cittadini abbiano partecipato alla Giornata è stato un segnale importante: in Italia c’è una grande voglia, una chiara esigenza di città più vivibili, meno congestionate, meno inquinate. Città più belle e sane in cui vivere meglio”.
Qual è, invece, il futuro della mobilità privata su gomma? Crede che ci sia una tecnologia più vincente rispetto alle altre per garantire la libertà di movimento e, allo stesso tempo, rispettare l’ambiente? “L’auto elettrica è la scommessa del futuro, specialmente per la mobilità 101
make it your lifestyle
nelle città, dove l’assenza di emissioni dannose e di inquinamento acustico e una circolazione più ordinata sono obiettivi da raggiungere presto. Ma l’uso effettivo di un’auto elettrica a prezzi competitivi non sarà immediato e quindi bisogna investire su più fronti nella mobilità
ecopersonaggio
LA STORIA DI CHERNOBYL ANDREBBE RACCONTATA MEGLIO. SONO CONVINTA CHE CON L’INFORMAZIONE E LA TRASPARENZA RIUSCIREMO A CONVINCERE GLI ITALIANI CHE IL NUCLEARE CONVIENE AL PAESE
sostenibile, a partire dalla bicicletta, che fa bene al fisico e all’ambiente. Inoltre con il ‘Piano anti-smog’ che vareremo a breve si punta a sostituire progressivamente o almeno a dotare dei filtri antiparticolato i mezzi pesanti, pubblici e privati, inquinanti che sono i maggiori responsabili della quota di PM10 derivante dal settore trasporti. Con questo provvedimento per la prima volta il governo ha deciso di affrontare il problema smog con un piano organico a livello nazionale che prevede una serie di misure strutturali che puntano a ridurre in maniera significativa nel medio termine i fattori di inquinamento urbano”. In un delicato periodo finanziario internazionale come quello attuale quanto può essere utile investire nell’economia verde? “La sostenibilità ambientale non è
una moda o un vezzo ideologico dei vetero-ambientalisti, ma una scelta strategica dell’Europa. Una scelta che ci vede in concorrenza con colossi come Cina e Usa che stanno attuando politiche di sostenibilità ambientale accompagnate da ingenti stanziamenti economici. Oggi l’Italia conduce una coerente politica di incentivazione della trasformazione del sistema-Paese in chiave ambientale. Siamo il Paese che garantisce i maggiori incentivi per le rinnovabili e anche i nuovi incentivi per il sostegno del mondo produttivo sono tutti in chiave del risparmio e dell’efficienza energetica. Intendiamo non solo consumare meno, sia nel settore civile sia in quello industriale grazie alle nuove tecnologie, ma stiamo investendo fortemente in questo campo perché è la direttrice per lo sviluppo di domani”. Ha recentemente dichiarato: “Abiterei accanto a una
centrale”. Può spiegare perché? Il disastro di Chernobyl ha traumatizzato una generazione. “La storia di Chernobyl andrebbe raccontata meglio. Sono convinta che con l’informazione e la trasparenza riusciremo a convincere gli italiani che il nucleare conviene. Io farò di tutto perché le centrali vengano costruite con il consenso del territorio. Ho appena sottoscritto con il collega sloveno Roko Zarnic un accordo sulla sicurezza nucleare e sull’informazione reciproca analogo a quello già sottoscritto con la Francia. E ne seguiranno altri con Austria e Stati Uniti per avere informazioni certe e precise in caso
ecoCAR 102
di emergenza. Non dobbiamo dimenticare che importiamo più dell’80% dell’energia primaria di cui abbiamo necessità principalmente da Paesi geopoliticamente problematici, produciamo energia elettrica per il 70% con combustibili fossili e circa il 15% la importiamo dall’estero e prevalentemente di origine nucleare. Il risultato sono emissioni di Co2 e di inquinanti atmosferici molto alte, costo elevato delle importazioni e sicurezza energetica in bilico. La scelta del nucleare è per l’Italia, dunque, anche una scelta per l’ambiente, per la competitività della nostra economia e per la sicurezza energetica nazionale”.
ecoenergia Assoelettrica: È UNA SCELTA OBBLIGATA “Il rilancio dell'energia nucleare - ha puntualizzato Giuliano Zuccoli presidente di Assoelettrica, durante l'Assemblea annuale dell'associazione presso la Confindustria -
NUCLEARE IN ITALIA? PRESENTE DA DECENNI Circondati da centrali vicine ai nostri confini, mentre altre ne stanno sorgendo in Paesi che ci venderanno elettricità... a caro prezzo di Carlo Sidoli
D
opo oltre 20 anni che il nostro Paese “si nutre” di energia nucleare acquistata "vicino casa" a caro prezzo, a qualcuno si è accesa la lampadina del ragionamento logico. Costoro si aggrappano al concetto di “centrali nucleari di terza generazione”, finalmente sicure e quindi installabili persino, sempre secondo loro, in Italia. Non sono pochi - ben 72 “scienziati” - e neanche di secondo piano, visto che taluni sono senatori a vita per meriti scientifici, a chiedere un ripensamento all’interno di una struttura politica (partito) dal quale evidentemente pensano debba uscire una posizione unitaria sull’argomento. Chissà poi perché. A parte la disgrazia
“provocata” di Chernobyl, quali guai siano capitati alle centrali di prima e seconda generazione sono tutti da indovinare e comunque insignificanti rispetto alle migliaia di morti provocati con certezza dalle continue emergenze ecologiche in corso sul pianeta, collegabili alla fame di petrolio, e ai milioni di morti riconducibili alle guerre per il controllo delle aree petrolifere. Restano gli irriducibili “sempreverdi”, quelli che parlano ancora di “scorie pericolosissime” e di “centrali costosissime” di cui non avremmo bisogno (ma non
parlano di rendimenti, concetto a loro sconosciuto). Fa niente se le scorie le produciamo lo stesso, sempre “sotto casa”, se ne paghiamo lo ecoCAR 104
smaltimento nel prezzo dell’energia acquistata, fa niente se - guarda caso - chi ce la vende, trova conveniente costruire centrali proprio per fornircela. Fa niente che chi ha solo energia nucleare (Francia) ha delle tariffe che sono pari al 50% delle nostre. Noi invece dovremmo cavarcela con le energie alternative con le quali faremmo funzionare
rappresenta una scelta ineludibile ove si voglia concretamente promuovere un contenimento dei costi di generazione e della volatilità dei prezzi del chilowattora, consentendo anche un drastico contenimento delle emissioni di anidride carbonica. Allo stesso tempo la costruzione di nuovi impianti nucleari costituirà una formidabile occasione di crescita e sviluppo per l'industria e per l'economia del Paese, un'occasione da non perdere”. La situazione del settore elettrico secondo Zuccoli non può definirsi ottimale: “Accanto ai negativi effetti della congiuntura economica, che nel 2009 ha determinato una riduzione dei consumi senza precedenti, il settore continua, infatti, a pagare le conseguenze delle scelte sbagliate del passato. La modernizzazione del parco termoelettrico è pressoché interamente avvenuta attraverso la realizzazione di impianti a ciclo combinato a gas - ha sottolineato Zuccoli - contribuendo ad aumentare la dipendenza del sistema elettrico dagli idrocarburi importati”. Quindi è vero che i prezzi dell'elettricità in Italia sono più alti che negli altri Paesi e il riallineamento agli altri Paesi sarà legato “senza scorciatoie né alternative, ad un più ampio ricorso al carbone, ma soprattutto al rilancio dell'energia nucleare che insieme alle rinnovabili sono scelte ineludibili” conclude Zuccoli.
Nucleare in Italia? Presente da decenni l’industria pesante, le ferrovie, gli ospedali, i cantieri navali, tutto insomma. Fa niente, infine, se queste benedette energie alternative possono facilmente finire nelle mani di banditi che intascano i soldi della comunità per installare generatori eolici dove il vento non c’è e pannelli fotovoltaici in fondo a valli buie.
I “sempreverdi” non abbiano paura di cambiare idea davanti all’evidenza, nessuno chiede loro di ripagare il danno economico immediato provocato alla nazione con l’annullamento
Nella pagina accanto, in alto a destra, in senso orario: la Centrale di Montalto di Castro (riconvertita) in Italia, una centrale svizzera della Ersatz Kernkraftwerk Mühleberg AG e quella dismessa di Chernobyl. In basso la centrale francese di Bugey. Qui sotto la centrale francese di Civaux. Sopra una vista interna della centrale italiana (riconvertita) di Caorso.
del “nostro” programma nucleare: 60 miliardi di euro
oltre alle sanzioni per il mancato rispetto degli impegni di Kyoto. Ai veri ecologisti, quelli che, ad esempio, vedono con interesse e seguono il progresso delle vetture elettriche, basterebbe che costoro, senza andare in giro battendosi il petto e chiedendo scusa alla gente impoverita dalle loro decisioni, semplicemente sparissero, dedicandosi ad altri argomenti di cui abbiano almeno un minimo di conoscenza.
Margherita Hack dice sì al nucleare
La nota astrofisica italiana, ora professore emerito presso l’Università di Trieste, ha lavorato a lungo con la NASA e l’ESA. “Credo che intanto si dovrebbero sfruttare al massimo le energie rinnovabili, il solare, che è utilizzato più dalla Svezia che dall'Italia, che è il Paese del sole. Le rinnovabili però non saranno sufficienti per i bisogni sempre crescenti dell'industria, quindi bisognerà per forza ricorrere al nucleare”. Questo è quanto affermato da Margherita Hack in un'intervista ad un noto quotidiano nazionale, spiegando il suo appoggio alla decisione di tornare al nucleare. “Ci sono molte paure anche irrazionali”, spiega ricordando che “siamo circondati dalle centrali nucleari”. “Noi siamo costretti a comprare energia, anche nucleare pagandola ad altri perché siamo completamente dipendenti dall'estero e, se ci fosse un disastro
L’Enel è già pronta Fulvio Conti, Amministratore Delegato di Enel, è già pronto ad affrontare la questione nucleare, lo ha dichiarato in un'intervista con Giovanni Minoli in onda su Rai Educational. “Il nucleare non mi preoccupa; mi baso sull'esperienza di molti Paesi industrializzati che usano da sempre questa fonte, e sui fatti scientifici che ne comprovano l'assoluta sicurezza”, così ha affermatio Conti. “Per dare una stima prudenziale - ha chiarito Conti -
la prima centrale sarà in grado di produrre energia diciamo a partire dall' inizio del 2020”. Anche la pubblicazione della mappa dei siti ha un percorso già definito. “Ci aspettiamo che l'Agenzia per la Sicurezza, elemento fondamentale per portare avanti il programma nucleare italiano, venga costituita entro breve si augura - all'inizio del 2011 arriverà l'approvazione del progetto; nel 2013 l'apertura del cantiere; tra il 2019 e il 2020, l'entrata in esercizio della prima centrale. Da quel momento ogni 18 mesi saremo in condizione di aprire una nuova centrale”.
105
make it your lifestyle
Quanto al problema dello smaltimento delle scorie per Conti non esiste: “basti pensare che una centrale di nuova generazione come quella che vogliamo fabbricare e costruire qui in Italia, ci mette sette anni di funzionamento per riempire un container di scorie, di rifiuti potenzialmente radioattivi. È un problema che riteniamo assolutamente gestibile”.
in uno di questi Paesi noi avremmo tutti i danni senza averne i vantaggi”. “C'è molta paura, irragionevole verso l'energia nucleare, come per gli Ogm. Invece bisogna essere prudenti nello stabilire bene modalità e luoghi dove mettere le scorie”. “Io sono un'ambientalista - conclude l'astrofisica - so che l'energia nucleare inquinerebbe molto meno dell'energia prodotta da petrolio, metano e carbone, a cui dovremmo comunque ricorrere, e alla quale ricorriamo effettivamente, visto che non disponiamo del nucleare. Essere a favore del nucleare da un punto di vista scientifico, però, non vuol dire certo essere a favore di Berlusconi”.
ecoliving
CON LE BUSTE RICICLABILI LA SPESA DIVENTA ECOLOGICA Scenari di un futuro post plastica. In linea con gran parte dell'Europa, l'Italia si prepara a dire addio alle buste di plastica. O almeno dovrebbe... di Chiara Tavazza
L
a Direttiva Comunitaria En 13432 prevede lo stop alla produzione e alla commercializzazione delle buste in plastica non biodegradabili dal 1° gennaio 2011. In realtà il comma 1130 della Finanziaria 2007 aveva già preannunciato questo divieto, la cui applicazione però ha subito uno slittamento di 12 mesi a causa del DL Anticrisi del luglio 2009. All'origine dei provvedimenti la natura estremamente inquinante e pericolosa della plastica, i cui tempi di smaltimento sono
amplissimi. In tutto il mondo vengono usati ogni anno 500 miliardi di sacchetti; le 300 mila tonnellate prodotte nel nostro Paese equivalgono a 200 mila tonnellate di CO2 immesse nell'atmosfera e a 450 mila tonnellate di petrolio utilizzate per realizzarle. Per produrre
100 eco-shoppers bastano invece mezzo chilo di mais e un chilo di olio di girasole! Dal punto di vista pratico, l'abbandono delle shoppers non comporta grandi cambiamenti; sarà semplicemente una questione di abitudine: in moltissimi Paesi ecoCAR 106
“NO PLASTIC BAG”: INIZIA CAIAZZO (CE) Tutti ricordiamo il problema rifiuti che ha caratterizzato a lungo la provincia di Caserta. Proprio per questo l'esempio di Caiazzo assume una grande importanza: ha bandito le buste in plastica sostituendole con 100mila sacchetti in Mater-Bi distribuiti gratuitamente nei negozi del Paese. Il sindaco ha annunciato che le sanzioni per i trasgressori saranno dure: per fare la spesa non si potranno usare altro che sacchetti biodegradabili certificati dal Consorzio italiano compostatori, pena multe fino ai 500 euro. “No Plastic Bag” è l'iniziativa presentata a Roma a fine aprile da Cittàslow, Legambiente e da Novamont (produttrice delle buste ecologiche) che ha visto in Caiazzo solo la prima delle tappe del progetto che coinvolgerà inizialmente le città aderenti al Movimento internazionale delle Cittàslow e poi tutti gli 8mila Comuni italiani.
Con le buste riciclabili la spesa diventa ecologica
Alcuni momenti delle numerose campagne di sensibilizzazione per la sostituzione delle buste di plastica con shoppers biodegradabili, borse riutilizzabili oppure di carta, come quelle dell’AMA.
dell'Europa il polietilene ha già lasciato il posto a materiali compostabili dal sapore più “green”. Anche in Italia l'ambiente vincerà sulla plastica 1 a 0? Nella grande distribuzione già da tempo si tenta di abituare i clienti ad un nuovo stile di vita ecologico. La Coop è stata la prima catena in Italia a sostituire le buste in plastica con ecoshopper biodegradabili al 100% utilizzabili per la raccolta dell'umido. Il numero di shoppers utilizzate annualmente dai clienti della catena di distribuzione si aggira sui cinquecento milioni: la loro sostituzione farà risparmiare ogni anno circa 2,5 kg di rifiuti pro capite. Solo a Roma
vengono utilizzati 1 miliardo e 600 milioni di sacchetti ogni anno: partendo da questo dato, l'Ama (Azienda Municipale Ambiente della Capitale) ha proposto un'ulteriore alternativa: la carta riciclata. “Chi previene ama”: questo lo slogan presente sulle 500mila buste di carta distribuite durante la campagna di informazione proposta dall’AMA.
L'azienda cosmetica Yves Rocher dal 2008 ha sostituito definitivamente le buste con shoppers riutilizzabili (presenti come alternativa nei punti vendita dal 2006), distribuendone già il primo anno due milioni di esemplari. Insomma, diversi sono gli esempi di aziende che, con interessi, motivazioni e scelte diverse, si sono mosse (ancor prima dell'entrata in vigore della Direttiva comunitaria) per sostituire le buste in polietilene con altre di materiale diverso e/o biodegradabili. Molte sono anche le manifestazioni in favore dell'abbandono dell'utilizzo dei sacchetti in plastica: lo scorso aprile Wwf, Adiconsum, Italia nostra e Fai hanno, ad esempio, promosso in tutta Italia la manifestazione “Porta la sporta” il cui sottotitolo “perché usare per pochi minuti un oggetto che può durare 100 anni?” spiega da sé l'intento ecologico che vi era alla base. Poche nozioni teoriche, semplicemente un po' di pratica: non deve essere così difficile aiutare l'ambiente. Avete presente i sette capodogli morti in Puglia lo scorso dicembre? Sono soffocati per aver ingerito buste di plastica e scatolette gettate in acqua: il
90% dei rifiuti presenti nel mare è costituito da plastica. Ricordiamocelo la prossima volta che andremo al supermercato.
107
make it your lifestyle
Cosa pensano i produttori di buste della Direttiva Europea? E cosa comporterà nel mondo delle aziende produttrici di plastica? L’abbiamo chiesto ad Alberto Bonfanti, titolare della Klaist. “Dovrebbe (uso il condizionale) essere esecutiva il 31-122010 : non è ancora ben chiara, si parla troppo a sproposito di ecologia o di prodotti biodegradabili! La mia Azienda lavora prevalentemente la carta da cinque anni non per finta demagogia ecologica ma per opportunità commerciale. Ad oggi consegniamo 600.000 shoppers di plastica ai nostri clienti che valutano in questo materiale quasi esclusivamente il prezzo o accettano di pagare il doppio sul prodotto solamente come operazione pubblicitaria. C'è un grande business dietro l'ideale ecologico: una delle fonti di inquinamento più importanti del Friuli sono proprio le
cartiere; la carta non è biodegradabile al 100%. La plastica biodegradabile o con altre denominazioni è, a mio avviso, strumentalizzazione di una prossima legge, per capire meglio bisognerebbe indagare chi c'è dietro a questi materiali e che interessi ci sono. Già negli anni '90 era stata introdotta una legge ecologica sulle shoppers di plastica di 100 lire + IVA oltre al costo della busta: a mio avviso sono tutte operazioni manovrate da grossi gruppi per introdurre materiali di loro esclusiva a costi gonfiati. La frattura che si potrebbe creare è solo l'estinzione di una miriade di piccoli produttori, per poi correggere la legge per mancanza del prodotto stesso.” Non fini ecologici dunque? “Il demonizzare un prodotto che in percentuale non è di rilievo per l'ecologia è sbagliato e per evitare tale problematica tante Aziende saranno costrette ad un lavoro clandestino o ad aggirare la normativa. La scelta della Klaist è stata di produrre shoppers di alta qualità in carta ma non per questo mi sento ecologico!”
ecoobiettivi
LA CO2 NEL PIATTO Il biossido di carbonio, responsabile dell’effetto serra, è stato preso sotto mira durante la Conferenza pan europea su ambiente e salute, dove è emerso che una bistecca inquina più di un’auto di Federica Cingolani
E
sce più CO2 dallo “scappamento” dell’industria alimentare che non da quello delle automobili. La produzione di un chilo di carne è responsabile infatti dell’equivalente quantità di
biossido di carbonio emessa da una vettura europea di media cilindrata che percorra un tragitto tra Roma e Firenze (circa 250 chilometri), e addirittura una famiglia media potrebbe ridurre di più le proprie emissioni di CO2 se dimezzasse il
proprio consumo di carne, invece di contenere della metà l’impiego della propria auto. L’impronta ecologica lasciata sul pianeta da ciascuna persona dalla produzione di cibo e dalla filiera agroalimentare è stata esaminata nel corso della quinta Conferenza pan europea su Ambiente e Salute che si è svolta a Parma, secondo la quale proprio la dieta è responsabile del 25% di questa impronta. “Per costruire una società sostenibile e a basso contenuto di carbonio - ha detto ecoCAR 108
Corrado Clini, direttore del Ministero dell’ Ambiente - è necessario un cambiamento nei modelli di consumo”. E i numeri sono tutti contro i consumi di carne. Una porzione di cavoli (120 grammi) o un piatto abbondante di riso (240 grammi), ad esempio, per essere messi
a tavola richiedono circa 0,0360 litri di benzina con una produzione di CO2 equivalente pari a 182 grammi, mentre una bistecca di 180 grammi ha bisogno di più di
La CO2 nel piatto
Una strategia nazionale contro la CO2. “Le politiche globali per la protezione dell’ambiente e del clima devono coinvolgere tutti i settori economici, anche quello agroalimentare”. A lanciare la sfida, nel corso della conferenza internazionale su Ambiente e Salute, è stato il Direttore generale del Ministero dell’Ambiente, Corrado Clini, che ha dimostrato come anche le produzioni e i consumi alimentari incidono sulla nostra impronta ecologica. Il nostro carrello della spesa alimentare per il cibo influisce quindi sulle emissioni di biossido di carbonio. Cosa si sta facendo per ridurre l’impronta di CO2 in questo settore? “Come per l’energia, è necessario definire una strategia globale per l’agricoltura e in questa prospettiva i ministri europei dell’agricoltura hanno concordato che le politiche agricole devono svolgere una funzione di punta nelle strategie sul cambiamento climatico”. E in Italia come ci si sta muovendo? “Il Comitato nazionale del Cipe, che gestisce le quote di emissioni di CO2 e sta aggiornando la strategia italiana per rispettare gli impegni assunti nell’ ambito del pacchetto clima energia “20-20-20” per la riduzione delle emissioni dei gas ad effetto serra, adotterà un programma nazionale per la riduzione dell’impronta di carbonio nel sistema agroalimentare italiano”. Quali saranno i punti chiave di questa strategia nazionale? “È necessario cominciare ad intervenire sul ciclo del consumo degli alimenti e l’industria alimentare attraverso una catena di produzione mirata alla riduzione dell’impronta di carbonio nelle diete può svolgere un ruolo decisivo per orientare stili di consumo utili sia alla salvaguardia del clima sia della salute”. Le abitudini alimentari degli italiani non sono abbastanza in linea con i precetti della dieta “salva-clima”? “Senz’altro. L’Italia è infatti il Paese della dieta mediterranea ed è quindi nella posizione di svolgere un ruolo di leadership mondiale”.
mezzo litro di benzina (0,587 litri) e produce quattro chili e mezzo di emissioni di CO2 equivalenti, 25 volte di più di quelle di verdure o riso. La carne è infatti il prodotto alimentare che richiede il maggior impiego di energia e la maggiore quantità di acqua: sono necessari infatti
2.400 litri di acqua per 150 grammi di hamburger, mentre per 70 grammi di pomodoro ne bastano 13. Anche il consumo di terreno è tutto a favore di ortaggi o frutta: per produrre un chilo di carne bovina sono infatti necessari più di 90 metri quadrati di terreno, mentre per frutta e ortaggi non si superano i 5 metri quadrati. Di per sé l’agricoltura è responsabile nel complesso di almeno il 22% di tutte le emissioni di gas serra prodotti dalle attività umane. E la fetta maggiore spetta al ciclo di produzione delle carni per alimentazione umana, circa l’80% così suddiviso: 9% di CO2, 37% di metano che ha 23 volte il potere di riscaldamento
dell’atmosfera della CO2, 65% di protossido di azoto che ha 296 volte il potere di riscaldamento della CO2. Ma si emettono gas serra non solo durante la fase di produzione, ma anche durante altre attività legate al ciclo della carne come il trasporto e l’immagazzinamento refrigerato, la cottura ad alte temperature e lo smaltimento degli scarti. Il Paese
che oggi consuma più carne sono gli Stati Uniti con 124 chili l’anno a persona; in Europa, dove la media è 89 chili, lo Stato più carnivoro è la Spagna con un consumo di 119 chili (40 anni fa ogni spagnolo ne consumava solo 22 chili). Secondo gli esperti riuniti a Parma, quindi, una riduzione di produzione dell’industria della carne attraverso una riduzione dei consumi è il metodo migliore per tagliare le emissioni di gas serra dalla produzione animale. È stato calcolato che una persona che segua per 70 anni una dieta vegetariana eviterà di produrre oltre 100 tonnellate di CO2
equivalenti. Ed è stato calcolato anche che se tutta la popolazione del Regno Unito si astenesse dal mangiar carne per un giorno, il risparmio di emissioni di carbonio sarebbe maggiore di quello che risulterebbe dall’eliminazione di 5 milioni di auto dalle strade inglesi. Sull’impatto degli alimenti nel riscaldamento globale è stato anche elaborato uno studio di due docenti dell’Università della Tuscia, Riccardo Valentini e Mauro Moresi, che hanno calcolato non le calorie prodotte da ogni cibo, ma le emissioni di biossido di carbonio. Secondo i loro calcoli, se si soddisfacesse l’apporto proteico giornaliero con una porzione di filetto di manzo si produrrebbero ogni anno 3 tonnellate di CO2 equivalenti a persona, contro i 647 chilogrammi di un piatto di uova e verdure e gli 832 chili di CO2 109
make it your lifestyle
equivalente di una porzione di tonno. “Per garantire a tutti gli esseri umani gli stessi diritti ad emettere gas serra - dice Valentini si dovrebbero ridurre le emissioni del settore agro alimentare. In Italia questo settore non dovrebbe produrre più di 1.100 chilogrammi di CO2 equivalente a persona l’anno, oggi ne produce 1.780 chilogrammi”. Ma sotto accusa non è solo la carne. Sulla
produzione di CO2 incide anche il metodo di coltivazione di prodotti ortofrutticoli. Per produrre, ad esempio, ortaggi in serra si consuma una grande quantità di energia, utilizzata per mantenere a temperature elevate superfici enormi. “L’agricoltura italiana osserva Valentini - deve rivalutare la propria funzione ambientale in materia di riduzione delle emissioni”.
ecolife
CAMERON MICHELLE DIAZ Nata a San Diego, il 30 agosto del 1972,
L’EROINA DELL’AMBIENTE Cameron Diaz è l’unica attrice nella lista, stilata da Time, dei Vip che si impegnano per l’ecologia. Una battaglia che conduce da anni e che sostiene ad iniziare dalle proprie abitudini ecocompatibili di Eleonora Saracino
L
a prestigiosa rivista Time l’ha inserita, come unica attrice,
nella lista degli eco-vip
impegnati sul fronte ambientalista. E lei, Cameron
Diaz, è più che orgogliosa di far parte di questa rosa di nomi che, da anni, si battono per
l’ecologia e la diffusione di abitudini ecocompatibili. ecoCAR 110
La causa “green” vede molte star di Hollywood tra i suoi sostenitori ed è molto più di una “moda” o un sistema efficace per farsi pubblicità, come i maligni hanno più volte sostenuto. Nel caso della bella Cameron, poi, l’attività ecologista nasce da lontano visto che da piccola soffriva d’asma e accusava fastidi
cresce nei dintorni di Long Beach dove suo padre Emilio, di origine cubana, lavorava per una compagnia petrolifera. A soli 16 anni intraprende la carriera di modella per la prestigiosa Agenzia Elle e inizia a girare per il mondo. A 21 anni, nel 1994, affianca Jim Carrey in “The Mask”, pellicola che si rivela campione d’incassi e che convince Cameron a dedicarsi alla recitazione. Dal 1995 al 1998 gira otto film tra i quali la commedia di successo “Il matrimonio del mio migliore amico” accanto a Julia Roberts ma è nel ‘98 che si impone al grande pubblico con lo scanzonato “Tutti pazzi per Mary” che si rivelò un enorme successo. Da quel momento il suo nome è in costante ascesa: “Essere John Malkovich” di Spike Jonze, “Ogni maledetta domenica” di Oliver Stone e “Gangs of New York” di Martin Scorsese, “La custode di mia sorella” di Nick Cassavetes, ecc...
L’eroina dell’ambiente
Filmografia •The Mask - Da zero a mito, regia di Chuck Russell (1994) •Una cena quasi perfetta, regia di Stacy Title (1995) •Il senso dell'amore, regia di Edward Burns (1996) •Due mariti per un matrimonio, regia di S. Baigelman (1996) •Acque profonde, regia di Jim Wilson (1996) •Keys to Tulsa, regia di Leslie Greif (1997) •Il matrimonio del mio migliore amico, regia di P. J. Hogan (1997) •Una vita esagerata, regia di Danny Boyle (1997) •Paura e delirio a Las Vegas, regia di Terry Gilliam (1998) •Tutti pazzi per Mary, regia di Bobby e Peter Farrelly (1998) •Cose molto cattive, regia di Peter Berg (1998) •Man Woman Film, regia di Cameron Pearson (1999) •Essere John Malkovich, regia di Spike Jonze (1999) •Ogni maledetta domenica, regia di Oliver Stone (1999) •Le cose che so di lei, regia di Rodrigo García (2000) •Charlie's Angels, regia di McG (2000) •Verità apparente, regia di Adam Brooks (2001) •Vanilla Sky, regia di Cameron Crowe (2001) •Slackers (2002) - Cameo •Minority Report, regia di Steven Spielberg (2002) (Cameo) •La cosa più dolce, regia di Roger Kumble (2002) •Gangs of New York, regia di Martin Scorsese (2002) •Charlie's Angels: più che mai, regia di McG (2003) •In Her Shoes - Se fossi lei, regia di Curtis Hanson (2005) •L'amore non va in vacanza, regia di Nancy Meyers (2006) •Notte brava a Las Vegas, regia di Tom Vaughan (2008) •La custode di mia sorella, regia di Nick Cassavetes (2009) •The Box, regia di Richard Kelly (2009) •Innocenti bugie, regia di James Mangold (2010)
Alcune immagini, sul set e fuori, dell’eroina di Hollywood che ha sposato interamente la causa ambientalista.
agli occhi e alla gola a causa dei fumi prodotti dalle ciminiere della raffineria vicino casa, nei dintorni di Long Beach, la stessa dove lavorava proprio suo padre. “Ho sperimentato sulla mia pelle cosa vuol dire soffrire per l’aria malsana - ha dichiarato l’attrice e per questo ritengo che bisogna fare qualcosa, ad iniziare dal nostro comportamento quotidiano”. Per “60 Seconds to Save the Earth”, promosso da Current TV e da Alliance for Climate Protection, la bella Diaz ha prestato la sua immagine, insieme ad altri illustri colleghi come George Clooney e Orlando Bloom che, come lei, si spendono per l’ecologia. Nel video che l’attrice ha girato con il magazine Marie Claire,
dal titolo “Cameron Diaz Saves the World”, la diva si pone delle domande su tutti, come possiamo far qualcosa per il pianeta cominciando da quei comportamenti “green” che sono possibili per chiunque. Non si tratta solo di usare quegli accorgimenti costosi che sono appannaggio di pochi (come le auto-ibride, i pannelli solari ecc…) ma di abitudini della vita
quotidiana che aiutino il nostro ambiente, come evitare gli sprechi (ad iniziare dall’acqua) e adottare il sistema del riciclaggio. Cameron lavora da tempo con il gruppo del National Resources Council e ha affermato più volte di essere una ecologista convinta perché consapevole che “si debba costruire una cordata umana per salvare la terra e dobbiamo farlo tutti insieme, senza badare agli sforzi e impegnandoci sempre di più”. Tra le prime star a guidare un’auto ibrida, la Diaz anche per i suoi spostamenti sceglie un veicolo ecologico. “Chi fa un lavoro come il nostro - ha detto ha anche la responsabilità di far vedere al suo pubblico come la celebrità non sia solo fine a sé stessa ma possa essere un modo per promuovere giuste cause”. Per questo, in ogni intervista, non manca di rilasciare una dichiarazione in favore dell’ambiente, sperando che il suo fascino e il suo appeal, possano convincere i suoi ammiratori ad adottare un atteggiamento più sano nei confronti dell’ambiente che ci circonda. Talmente impegnata sul fronte verde da incappare anche in velenose insinuazioni dopo aver dichiarato che, al fine di ottimizzare il consumo dell’acqua, evitava di scaricare il water quando si trattava di 111
“emissioni liquide”. Senza voler arrivare al parossismo e tralasciando le affermazioni “ad effetto”, l’impegno dell’attrice resta molto serio, tanto che Time l’ha premiata come “Eroina dell’ambiente” nel 2009. Quando la Bmw ha messo sul mercato degli Stati Uniti solo 20 auto ecologiche ad idrogeno in via sperimentale, lei non ha esitato a provarne una. “Sono cosciente ha affermato - che certe innovazioni tecnologiche sono, per il momento, alla portata di pochi privilegiati ma sono proprio questi ultimi, come noi attori, a dover dare il buon esempio affinché un’auto che, attualmente, non può essere guidata dalla maggioranza dei cittadini, diventi al più presto un veicolo disponibile per la maggioranza degli automobilisti”. Una vera “eroina verde” la nostra Cameron e non solo sullo schermo…
make it your lifestyle
ecocarburanti
FUTURO A GPL PER LA NAUTICA Con l’inaugurazione a Venezia del primo distributore di GPL per la nautica, si sono aperte nuove prospettive per questo carburante economico ed ecologico, sempre più diffuso in Italia Testi e foto Maurizio Caldera
S
i avverte in misura sempre maggiore la necessità di convivere più pacificamente con l’ambiente, anche in mare, dove il traffico di imbarcazioni a motore è in continua crescita. Tra le ipotesi più accreditate c’è quella dell’alimentazione a GPL per le barche da lavoro e diporto. E proprio in questa direzione c’è stato un primo passo avanti, con la messa in servizio di una colonnina di erogazione del “Gas di Petrolio Liquefatto” a Venezia. Con il taglio del nastro all’inaugurazione del primo distributore di GPL italiano, il sindaco di Venezia, Cacciari, ha
aperto la strada che dovrebbe portare questo carburante alternativo ed ecologico ad ampliare il proprio raggio di azione dalle auto alla nautica. I due mondi viaggiano molto vicini, non va dimenticato che i motori terrestri e marini hanno una base comune. Le similitudini con il mondo dell’auto in realtà non si fermano al distributore, sono anzi i motori il vero denominatore comune tra vetture e nautica. Le imbarcazioni, infatti, sono
spinte da 4, 6 e 8 cilindri di derivazione automobilistica o di veicoli industriali, perché le economie di gestione delle ecoCAR 112
fabbriche di motori impongono di usare lo stesso propulsore per il maggior numero di utenze possibili. Di qui la base che
accomuna il mondo terrestre con quello marino. La tendenza iniziale sarà quindi quella di poter realizzare altri punti di rifornimento di GPL lungo le coste italiane, con l’iter burocratico avviato dal distributore veneziano di Santa Marta. “Abbiamo eseguito studi di fattibilità in molti porti e marinas italiani - ha detto Alessandro Tramontano, presidente del Consorzio Ecogas - trovando conferma dal corpo dei Vigili del Fuoco sulla concreta, possibile
IL PARERE DI RITA CAROSELLI Rita Caroselli, direttore di Assogasliquidi Federchimica, ha posto l’accento sulle tematiche ambientali “Gli obiettivi di Kyoto sono sempre più stringenti, e riguardano ormai tutti i settori industriali. Anche il settore della nautica e soprattutto quella del diporto sono chiamati in causa dalla normativa europea. Come per l'autotrazione serve una soluzione immediata. Il GPL è una soluzione, in quanto risorsa immediatamente disponibile. È un carburante economico ed ecocompatibile che può essere utilizzato anche in questo ambito. Esso gode di un riferimento esplicito nella direttiva europea riguardante le barche e i motori per uso diportistico proprio perché offre un vantaggio ambientale considerevole rispetto ai tradizionali motori a benzina: un motore a GPL presenta una riduzione del 10-15% delle emissioni di CO2 rispetto ad un motore a benzina. Auspichiamo che la soluzione GPL possa essere realmente adottata e implementata a livello di mercato.”
Futuro a gpl per la nautica
realizzazione di colonnine di distribuzione di GPL in affiancamento agli impianti di erogazione benzina e gasolio già esistenti”. Subito dopo, le prime ad essere coinvolte (inutile dire che sperano fortemente nell’arrivo di
incentivi e sovvenzioni dallo Stato) saranno le cooperative di IL PARERE DI ALESSANDRO TRAMONTANO Per il direttore del Consorzio Ecogas, si potrebbe anche pensare a un 10% di natanti a GPL nell’ambito dell’utilizzo diportistico e da lavoro nel giro di qualche anno. "Le tecnologie applicate al GPL sono pronte per consentirne l’utilizzo nella nautica, da diporto e da lavoro. Un’opportunità ambientale in grado di abbattere notevolmente le emissioni allo scarico dei motori marini per far fronte ai limiti imposti dalle normative. Come associazione rappresentativa delle aziende industriali che producono i kit per la conversione a gas, delle officine specializzate che li installano, e dei distributori di carburante, quello che auspichiamo è uno sviluppo concreto paragonabile a quanto già avviene nel nostro Paese per le quattro ruote, che vanta un parco circolante a GPL di oltre un milione di autoveicoli. Ciò avrebbe importanti ripercussioni economiche ed occupazionali, salvaguardando nel contempo l’ambiente marino e le acque interne”.
pescatori, quindi tutti i settori lavoro del comparto nautico, anche sull’esempio della trasformazione a GPL delle
barche che, in Francia, operano negli allevamenti di
molluschi, dove l’acqua deve restare obbligatoriamente più pulita. Sono molti, insomma, gli ostacoli da superare, ma la strada è aperta e anche i cantieri sono disposti a lavorare in questa direzione. Il rispetto ambientale è al primo posto, anche nell’uso quotidiano del diportista, che ad esempio potrà navigare entro le aree marine protette (assimilabili ai centri storici cittadini) se alimentato a GPL, restando fuori se invece marcia a benzina o gasolio. Forse un futuro si può proprio ipotizzare in questa direzione… Al di là del fatto rimarchevole che il costo unitario del GPL è sempre inferiore agli altri carburanti. Del metano però ne parliamo un’altra volta.
In questa pagina: in alto una vista della nuova stazione di servizio a GPL sulla banchina a Venezia, a lato il distributore, e qui in basso, una fase del rifornimento.
113
make it your lifestyle
Ma per la nautica da diporto c’è ancora molto da fare Diverso il discorso per il diporto, sostanzialmente diviso in due grandi categorie, quella delle barche piccole, con fuoribordo entro i 200 cavalli, e dei cabinati con doppia motorizzazione. La divisione in due tipologie dipende dal consumo specifico, e quindi dalla grandezza del serbatoio necessario ad alimentare i motori, garantendo quel minimo di autonomia di 4-5 ore, giudicata indispensabile in mare. Qui le soluzioni andranno elaborate in “corso d’opera”, soprattutto per quanto riguarda la trasformazione a GPL di motori vecchi su barche usate. Non ci sono ancora cifre precise, ma l’ordine di spesa per un fuoribordo dovrebbe aggirarsi sui 700 euro, e poco di più per passare da benzina a GPL un entrobordo di potenza superiore ai 200 cavalli. La stessa forma del serbatoio andrà riconsiderata, perché in barca i carburanti tradizionali (benzina e gasolio) si versano in contenitori realizzati con la forma della carena per ottimizzarne i volumi con il minore ingombro esterno possibile, mentre il GPL deve essere contenuto in serbatoi cilindrici per motivi di uniformità della pressione interna.
ecotendenze ECO-DESIGN ALLA 49° EDIZIONE DEL SALONE DEL MOBILE DI MILANO
ECO-DESIGN: UNA CASA “VERDE” È POSSIBILE Viaggio al Salone del Mobile di Milano tra progetti intelligenti e bizzarre eco-idee per vivere il proprio appartamento rispettando l’ambiente di Beatrice Campani
S
i chiude la 49° edizione del Salone del Mobile di Milano, la grande vetrina espositiva dedicata al design, lasciando in città un’aria positiva, di ottimismo: oltre 10 mila i nuovi prodotti di design presentati da 2.500 aziende dell'arredamento (209 mila metri quadrati espositivi e 300 mila i visitatori). Un appuntamento importante per
un settore che cerca il rilancio dopo “l'annus horribilis” dell’economia mondiale (nel 2009 il fatturato è calato da quasi 40 milioni a 32,4 milioni). Dalle sezione del Salone arrivano tanta energia, tante idee, tanta creatività e voglia di ripartire. Si è parlato di design ma soprattutto di eco-design, attraverso
moltissime proposte per
vivere la casa in maniera ecologica. Si va dai rubinetti alle poltrone, sdraio, lampade, e perfino agli elettrodomestici, tutti realizzati con materiali eco-
sostenibili e modalità etico-comportamentali con l’obiettivo prioritario della salvaguardia e del rispetto per l’ambiente. Si parte con l’energia elettrica. Quale migliore idea per
Dalla collaborazione tra il noto brand di design Emeco e la Coca-Cola è nata la seduta 111 Navy Chair. Ciascuna sedia è infatti realizzata attraverso l’utilizzo di ben 111 bottiglie riciclate di plastica PET della celebre bevanda. A sinistra la versione ottenuta con il riciclo delle lattine.
ecoCAR 114
Eco-design: una casa “verde” è possibile
Baby Blo. La poltroncina è più eco se è fatta di “aria”. Perché utilizzare materiali che inquinano quando si può utilizzare l’aria? È questa la furba idea dell’azienda olandese Blofield che punta tutto sull’Air Design. Così dopo la poltrona e il divano gonfiabili arriva anche la Baby Blo, la poltroncina da bambino che si gonfia a seconda delle esigenze. Si può usare sia in casa che in giardino e si trasporta dentro ad un trolley (che contiene anche il kit per gonfiarla). L’esterno è in gomma, resistente ai raggi UV con protezione supplementare in vinile. www.blofield.com
risparmiare nel consumo di corrente se non quella di utilizzare specchi in diverse dimensioni, vetri di varie forme e candele per dare più luce e calore agli ambienti. È questo il progetto di illuminazione multidimensionale
“Extra Sensory Perseption” di Nick Moore (un suo progetto, un gigantesco caleidoscopio, è esposto alla Ecology Gallery del Museo di Storia Naturale di Londra). Attraverso giochi di specchi, candele e vetri si crea una luce speciale all’interno della stanza, accendendo meno lampade e risparmiando energia elettrica. Un’altra bizzarra ecoidea per illuminare le stanze è quella proposta dal designer Cygalle Shapiro, che ha pensato a una lampada a led alimentata a pomodori (attraverso una reazione elettrochimica tra lo
zinco e il rame presenti nell’ortaggio). Si chiama Still Light ed è progettata assieme allo studio D-Vision. O ancora, dallo stesso studio vengono proposte le lampade Poly, realizzate dagli scarti di politilene prodotti ogni giorno dalle aziende. Passando poi a sgabelli, poltrone e sedute, le eco-idee sono davvero tante. Dallo studio bolognese VicoloPagliaCorta arrivano gli
sgabelli fatti con i tasti dei computer portatili Apple. Una serie limitata e numerata di 25 sgabelli realizzati artigianalmente in rovere, con un piano di seduta composto da 380 tasti recuperati da Macbook dimessi. Invece con il cartone riciclato viene fatta la
seduta Flexible Love, concepita dal designer taiwanese Chishen Shiuuna. Si tratta di una seduta realizzata interamente con cartone riciclato e prodotti di sfrido provenienti dalla lavorazione del legno. È in grado di allungarsi per ospitare fino a 16 persone e poi di rimpicciolirsi fino quasi a scomparire quando non serve. E ancora ha debuttato a Milano la sedia “111 Navy Chair”, realizzata da Emeco, azienda d'arredo americana, insieme a Coca Cola. Il progetto “verde” prevede il riutilizzo di 111 bottigliette di plastica Pet della celebre bevanda per realizzare ogni sedia. La sedia dovrebbe essere distribuita a breve sul
SOTTOMONDO UN MONDO “GREEN” È ANCHE DARE UNA SECONDA VITA AGLI OGGETTI DEL PASSATO Perché buttare via gli oggetti del passato? Un modo per rendere più eco-sostenibile la Terra è anche quello di regalare una seconda vita a comuni oggetti di casa degli ultimi sessant’anni. È questo il progetto Sottomondo, forme industriali di oggetti di recupero create da Luca Scarpellini fatte rivivere dalle colorate decorazioni di Ilaria Innocenti. Così ventole, ferri da stiro, tavolini, lampadari, secchi di latta e teiere sono reinterpretati secondo la fiaba di Alice nel paese delle meraviglie. Un esempio? Un vecchio casco da parrucchiere si può trasformare in un impianto audio da collegare all’iPod. www.usedesign.it
Nella foto piccola, la “The Infinity Candle” di Brilliant Adventures che consiste in una candela al centro di due specchi circolari. A lato il progetto di illuminazione “Extra Sensory Perseption” di Nick Moore (Brilliant Adventures). 115
make it your lifestyle
ecotendenze
JAM: il divano destrutturato ecososteniblile. Tra le tante bizzarre e intelligenti idee del Fuori Salone c’è anche JAM (Joyful Amazing Moody), una soluzione per risolvere i problemi di spazio nei diversi ambienti della casa. Si tratta infatti di un divano destrutturato modificabile a seconda delle proprie esigenze. Brioso, comodo e funzionale ma anche eco-sostenibile; infatti per realizzare questo divano non vengono prodotti scarti, viene tagliato solo il necessario evitando inutili sprechi. In più il rivestimento per il modelli da esterno è in ecopelle, morbido al tatto ma rispettoso dell’ambiente (per la soluzione da interno c’è il patchwork di velluto multicolore). Due i modelli, uno più piccolo (5 metri di lunghezza e 40 cm di diametro) e uno più grande (7 metri per 70 cm di diametro). Il progetto nasce da un’idea di Lorenzo Ferrara sviluppata dall’art-designer Paolo Gonzato. I prezzi partono da 1.000 euro. www.aboutjam.com
control per programmare le funzioni e avere sempre disponibile l’alimento desiderato (si può collegare anche con iPhone e Internet). Il risparmio
energetico è garantito non solo dalla possibilità di programmare ogni tipo di funzione, incluso il sistema defrost, ma anche dalla presenza di un setto isolante in aerogel che permette di far funzionare anche una sola porzione della cella frigo. E tra le inziative eco-etiche è
stata presentata anche quella promossa da Eubra (il Qui sopra, la seduta Flexible Love, concepita dal designer taiwanese Chishen Shiuuna; in basso la sedia “111 Navy Chair”, realizzata dalla Emeco insieme alla Coca Cola. In basso a destra, il nuovo prototipo di frigorifero “Custom Ice” della Indesit.
mercato, e grazie a questa ecoidea si potrebbero riutilizzare ogni anno tre milioni di bottigliette Coca Cola. Sono sei i colori disponibili, per una palette che va dal rosso, al bianco, al verde “ecologia”. Tuttavia la
tendenza “green” coinvolge anche il settore degli elettrodomestici. Così quelli del futuro sono studiati per combinare ecosostenibilità, efficienza e praticità di utilizzo. È il caso del nuovo progetto “Custom Ice” firmato Indesit Company, ovvero un frigorifero dotato di una interfaccia interattiva che offre la possibilità di programmare tutte le sue funzioni anche in remoto, facendo così risparmiare energia. Per adesso si tratta di un prototipo ma il nuovo frigorifero potrebbe vedere la luce da qui a due anni. “Custom Ice” ha i comandi touch
Consiglio Eurobrasiliano di sviluppo sostenibile) che, nell'ambito del progetto italobrasiliano “Foresta mobile”, ha pensato di unire il legname di qualità brasiliano con il design italiano per un progetto destinato ad aiutare le vittime del sisma che ha colpito Haiti. La proposta è
utilizzare il legno amazzonico avanzato dalla produzione di mobili di design per produrre mobili più semplici ma sempre “firmati” da inviare ad Haiti come forma di aiuto (si tratta di sedie, tavoli, armadi e beni di prima necessità). Insomma, sono davvero tante le proposte e le idee intelligenti pensate per vivere la casa rispettando l’ambiente. Bizzarre, originali e fuori del comune sono progetti concreti che a volte lasciano a bocca aperta. Sono
prodotti che arrivano da ogni
ecoCAR 116
parte del mondo, perché l’eco-design è un settore in grande espansione, a livello globale. E se fino a qualche tempo fa si parlava solo di prototipi, la realtà attuale per molti di questi oggetti è la realizzazione industriale con la conseguente distribuzione sul mercato. A questo punto è
solo una eco-scelta, perché possedere una casa “verde” oggi è possibile.
ecotech di Manuela Valle
IL LAPTOP “USA E GETTA”
Nel 1987 Kodak lancia la sua prima macchina fotografica monouso. Circa 20 anni dopo, in America, anche i telefoni portatili si fanno “usa e getta”. Sarà arrivato il tempo anche per i laptop? Il designer della società Yanko, Je Sung Park ne è convinto e ha progettato un nuovo tipo di PC portatile realizzato in carta riciclata in diversi strati e sostituibile all’occorrenza. Senza alcun tipo di metallo o plastica, il sostenibile laptop è composto per lo più da cellulosa e chip biodegradabili. Leggero, sostenibile e, presumibilmente, a basso costo, il nuovo personal computer potrebbe segnare una svolta nel mercato dei portatili. Peccato non ci sia ancora nessuno sponsor disposto a programmarne una produzione in serie per i consumatori. Al momento il concept rimane un sogno nel cassetto di Park. Staremo a vedere.
QUOTIDIANO DA SALOTTO? SÌ, MA SENZA CARTA
SE ANCHE LO SCALDABAGNO DIVENTA IBRIDO General Electric presenta il primo boiler multifunzione capace di “catturare” aria calda e ricorrere il meno possibile all’elettricità La ricerca di soluzioni sostenibili e attente al portafogli continua a godere di ottima salute e, accanto ad
Il piacere di leggere un quotidiano sfogliabile comodamente in poltrona, probabilmente non potrà mai competere con la lettura mordi e fuggi sul web. LG lo sa bene e, in anticipo rispetto alle altre aziende di prodotti elettronici, ha deciso di debuttare con Epaper, il primo giornale digitale della storia. Grande poco meno di un foglio A3, spesso appena 0,3 mm e leggero come una piuma (il peso non supera i 130 grammi), il nuovo display presentato dal colosso coreano, grazie all’utilizzo della tecnologia GIP (gate-inpanel) che integra nello stesso supporto l'hardware necessario al suo funzionamento, è completamente flessibile. La LG ne ha programmato il prossimo lancio sul mercato. Rimane un dubbio: l'innovazione tecnologica potrà mai avere la meglio sul fascino intramontabile della carta?
applicazioni curiose, “fiuta” spunti interessanti per risolvere in un batter d’occhio le fonti più esose di energia per l’uso domestico. In attesa dell’ennesimo frullatore fotovoltaico, gli ambientalisti più convinti non potranno che desiderare il nuovissimo scaldabagno ibrido progettato dalla General Electric. Lo hanno soprannominato Geospring e, lontano dal presentarsi come un triste e anonimo boiler, oltre a un design invidiabile, nasconde soluzioni all’avanguardia a beneficio dei consumi e della bolletta. Dotato di un tradizionale sistema elettrico, lo scaldabagno next generation, primo nel suo genere, può essere utilizzato in modalità ibrida grazie ad una pompa di calore formata da un compressore e un evaporatore. Attraverso due ventilatori a velocità variabile, le due parti lavorano insieme per “catturare” l’aria calda presente negli ambienti e a trasferirla al serbatoio, avvolto da bobine che mantengono costante la temperatura del vapore accumulato.
ecoCAR 118
Come ogni oggetto del desiderio che si rispetti è, inoltre, dotato di diverse funzionalità e di tutti gli optional, incluso un efficiente controllo elettronico che permette di regolare la temperatura dell’acqua, le modalità di funzionamento e naturalmente accensione e spegnimento. Queste caratteristiche permetteranno ai fortunati possessori di Geospring di godersi docce e bagni caldi tagliando drasticamente il fabbisogno energetico dell’apparecchio che consuma ogni anno 1.856 kW/ora. La riduzione, pari al 62%, dell’energia necessaria al funzionamento si tradurrebbe, in base al costo medio dell’energia in America, in oltre 320 dollari (250 euro) in meno sulla bolletta di fine anno. Un buon compromesso, considerando il prezzo di acquisto di Geospring, pari a circa 300 euro. Le doti del boiler ecofriendly, che segnano un altro passo verso una riduzione dei consumi energetici domestici, hanno permesso a GE di aggiudicarsi il premio “Best of What’s New” della rivista scientifica Popular Science nella categoria Home Tech, le tecnologie domestiche.
L'USB CHE METTE RADICI
CHI TROVA UN TELEFONO, TROVA UN TESORO Conclusa la 2˚ settimana americana National Cell Phone Recycling: dai portatili dismessi si recuperano materiali preziosi e si aiuta l’ambiente Chi l’avrebbe detto che nel vecchio telefonino si potrebbe nascondere un patrimonio? Eppure, l’ha affermato l’EPA, l’agenzia governativa di protezione ambientale USA: dai cellulari dismessi è possibile recuperare materiali preziosi. Per l’esattezza, da un milione di apparecchi inutilizzati si ricavano ben 37,5 kg di oro, 386 kg d’argento,16,5 kg di palladio e 17,637 kg di rame. È con queste premesse che negli States si è passati dalle parole ai fatti e si è ripetuta la seconda edizione della settimana “National Cell Phone Recycling”. L'iniziativa è stata ideata dall’Agenzia americana per riciclare i telefoni portatili dei cittadini USA, recuperare materiali indispensabili per nuovi apparecchi ed evitare, così, l’accumulo di spazzatura elettronica e l’emissione in atmosfera di gas serra prodotti durante i processi di fabbricazione per nuovi componenti. Lo scorso anno, grazie all’iniziativa, sono stati sottratti alle discariche oltre 11 milioni di cellulari. L’idea è piaciuta, tanto che diverse aziende hanno voluto contribuire all’obiettivo dell’EPA offrendo ai propri clienti, in cambio della riconsegna di vecchie batterie e accessori inutilizzabili, punti verdi per l’acquisto di nuove componenti presso rivenditori aderenti all’ini-
ziativa. Nonostante il successo della campagna, l’EPA stima che siano oltre 58 milioni i telefoni inutilizzati, ma conservati nelle case dei cittadini statunitensi. Un peccato, considerando che per ogni telefono recuperato è possibile risparmiare un quantitativo di energia tale da far funzionare un laptop per 44 ore. L’EPA stima che, se i 130 milioni di telefoni che annualmente vengono gettati fossero riciclati, si avrebbe un risparmio di energia sufficiente per soddisfare il fabbisogno di oltre 24.000 famiglie per un anno.
Intanto negli USA si cerca di correre ai ripari e, nonostante sia fissata a meno del 20% la quota di vecchi cellulari riciclati, dal 2003 si prosegue con le campagne per sensibilizzare i cittadini ad un utilizzo, ma soprattutto ad una dismissione, più consapevole di tutti gli apparecchi elettronici. I risultati sono confortanti: in 7 anni l’EPA e i partner aderenti alle iniziative promosse dall’Agenzia, sono riusciti a riciclare ben 360 milioni di chilogrammi di componenti, di cellulari, televisioni e laptop.
SKULLCANDY HOLUA Dalle mangrovie del Madascar alla foresta del Costa Rica, il legno è ovunque e suona bene! Fin dai tempi più antichi il legno viene usato dall'uomo in quasi tutti gli strumenti musicali e quando è nata la musica, qualche migliaio di anni fa, se l'uomo avesse conosciuto le cuffie... di certo le avrebbe fatte in legno! www.woodmorning.eu
119
make it your lifestyle
Si chiama Earthdrive la prima chiavetta USB, prodotta da ATP, costruita in materiali bioriciclati, recuperati e interamente riciclabili. Optional green dei PC più sostenibili, questo dispositivo removibile, disponibile da 1 a 8 Gb, resiste alla polvere, agli urti e all'acqua. La chiavetta supera, quindi, le prestazioni di una normale periferica, ma nasconde una marcia in più per aiutare l'ambiente: una parte del ricavato delle vendite di Earthdrive viene infatti donata alla Fondazione delle Foreste Americane e destinata alla ripiantumazione degli alberi. Frutto dell'esperienza decennale di ATP, il dispositivo è in vendita negli States ad un costo compreso tra 20 e 100 dollari, in base alla capacità di memoria. Non proprio a buon mercato, ma sicuramente molto green.
ANCHE LA TENDA È FOTOVOLTAICA
Case autosufficienti grazie ad una tenda. Elemento di arredo protagonista della casa o mero strumento per coprirsi da occhi indiscreti: finora erano queste le opzioni a cui si pensava acquistando tessuti da applicare alle finestre. Sheila Kennedy, con la nuova tenda fotovoltaica, ha cambiato le carte in tavola. Le casalinghe di domani potranno infatti scegliere le proprie tende in base all'efficienza di conversione dell'energia solare. Il merito va a progetto Soft house e ai progressi della nanotecnologia OPV (Organic Photovoltaics) che ha permesso di fare del tessuto un materiale capace di assorbire l'energia solare. Installata in una casa prefabbricata la tenda è stata capace di produrre 16.000 W/h di energia elettrica, circa la metà del fabbisogno energetico giornaliero di una famiglia media.
ecoletture Andrea Poggio e Maria Berrini GREEN LIFE Guida alla vita nelle città di domani Prefazione di Filippo Solibello 160 pagine Prezzo: € 12,00
ecoweb Green Life è una novità proposta dalle Edizioni Ambiente scritta a quattro mani da due professionisti del settore: Andrea Poggio e Maria Berrini. Due nomi illustri e una garanzia d’informazione a tutto tondo, trattandosi del vicedirettore generale di Legambiente, già autore di molti libri sull’argomento e dell’architetto Berrini, Presidente dell’Istituto di ricerche Ambiente Italia con alle spalle decine di progetti europei e centinaia di attività professionali in materia di sostenibilità locale e pianificazione ambientale. Il volume, presentato di re-
cente in anteprima alla mostra “Green life” alla Triennale di Milano parte dal presupposto che la sfida della sostenibilità ambientale può essere vinta solo iniziando dai contesti urbani, da sempre luoghi dell’innovazione e della creatività, ma oggi anche giganteschi consumatori di energia e produttori di rifiuti e inquinanti. Eppure, come ci dimostrano gli autori della guida, le alternative ci sono. Abitazioni che producono più energia di quanta ne consumano, facendo risparmiare un sacco di soldi ai proprietari; sistemi di trasporto integrati con cui evadere dalle prigioni a quattro ruote che guidiamo tutti i giorni... Molte città in Europa e nel resto del mondo lo hanno già fatto, e chi le abita è più felice e meno spaventato dal futuro. E da qui la domanda sorge spontanea: cosa aspetta l’Italia ad adeguarsi? Sebbene il testo sia rivolto principalmente alle categorie più appropriate ovvero: ai decisori politici e agli amministratori locali; ai professionisti d’informazione; agli architetti e studenti universitari, la stramaggioranza dei lettori interessati alle questioni ecologiche troverà in questa lettura un ottimo strumento di aggiornamento, riflessione e stimolo sull’argomento che gli sta a cuore e che continua ad essere di estrema attualità.
Lester R. Brown PIANO B4.0 Mobilitarsi per salvare la civiltà Introduzione di Loretta Napoleoni Edizioni Ambiente 320 pagine Prezzo: € 20,00
Chi è Lester R. Brown, oltre ad essere il presidente dell’Earth Policy Institute, centro di ricerche che ha sede a Washington DC; ex fondatore e presidente del Worldwatch Institute, il più autorevole osservatorio sui trend ambientali del nostro pianeta; autore di oltre 50 libri, tradotti in 40 lingue, nonché possessore di 24 lauree honoris causa? La parola a Edward O. Wilson che in due righe lo definisce così: “Le-
ster Brown è uno degli eroi dell’ambientalismo nel mondo. Se il Premio Nobel per la Pace fosse stato assegnato a un terzo destinatario, Lester Brown sarebbe stato il candidato ideale”. Da questa premessa passiamo al PIANO B 4.0, il libro uscito di recente nel quale l’autore dice la sua in fatto di alimenti e non solo. Quasi ogni giorno sentiamo parlare di cambiamenti climatici, di esaurimento del petrolio, disovrasfruttamento delle risorse... E quasi ogni giorno ci dimentichiamo di queste notizie, convinti che non ci riguardino, e che tanto tutto si aggiusterà. Lester Brown, invece, arriva a darci due notizie, una cattiva e l’altra, per fortuna, buona. Quella cattiva è che noi mangiamo quello che la Terra produce: riscaldamento globale, picco del petrolio e impoverimento dei suoli e delle riserve ittiche vanno a colpire proprio la capacità del nostro pianeta di produrre cibo. La buona notizia invece è che c’è il modo per evitare di finire in una gigantesca trappola alimentare. Si chiama Piano B, e ci dice cosa fare e perché. Brown, definito dal Washington Post come “uno dei pensatori più influenti del mondo” ci offre con questo testo un nuovo prezioso contributo dopo il successo editoriale del precedente libro Piano 3.0 (2008), giunto alla quarta ristampa, sempre edito da Edizioni Ambiente.
Michael T. Klare POTENZE EMERGENTI Edizioni Ambiente Anno: 2010 Edizioni Ambiente 320 pagine
di Susanna Smith
Prezzo: € 24,00
Il bel saggio di Michael T.Klare, la penna di uno dei massimi esperti del pianeta di geopolitica dell’energia, affronta un argomento di interesse internazionale, ovvero come l’energia ridisegna gli equilibri politici mondiali. Il testo parte da una constatazione: si cerca di più ma si trova di meno, e a costi sempre più alti. Questa constatazione, che vale per tutte le fonti energetiche non rinnovabili – petrolio, gas naturale, carbone e materie prime come il rame – descrive lo scenario globale delle risorse su cui è tuttora saldamente fondata l’economia globale. Stati Uniti, Cina, Russia e India hanno intensificato i loro sforzi per accaparrarsi i giacimenti rimasti sul pianeta. La partita si gioca in Africa, nel Golfo Persico e nel Mar Caspio, in regioni remote e inospitali come l’Artico e gli oceani aperti. Gli Stati che possiedono le risorse vengono blanditi dalle potenze “energivore” con massicci trasferimenti di armi e tecnologie militari, aumentando il rischio di conflitti armati. Del nuovo “nazionalismo energetico”, espressione che sintetizza il ruolo crescente esercitato dagli Stati nelle questioni energetiche, la Russia è l’esempio più lampante: svuota le istituzioni democratiche in nome della sicurezza energetica. ecoCAR 120
TOP 8 GREEN WEBSITES Abbiamo scovato i top 8 green websites americani più famosi e di grande credibilità. Se masticate un po’ di in-
glese avrete modo di scoprire, navigandoci dentro, ogni genere di notizia, novità e informazione sul mondo in tempo reale e soprattutto potrete “Improve Your World”. Al primo posto c’è www.mnn.com (Mother Nature Network ) il cui contenuto è diviso in 8 canali diversi aggiornati quotidianamente: Earth, Lifestyle, Green Tech, Eco-Biz, Transportation, Your Home, Food, and Family offrono un’accurata informazione a 360° sul nostro mondo e sul “tuo pianeta” approfondendo molti aspetti come la tua famiglia, la tua salute, il tuo stile di vita, il tuo lavoro. A seguire c’è www.treehugger.com, il media dedicato alla guida della sostenibilità ambientale che si impegna ad essere una fermata obbligatoria per chi vuole avere notizie green, soluzioni e informazioni di prodotto. Il sito è notoriamente chiamato dalla stampa locale la “green CNN”. Da visitare, www.grist.org, il sito su cui contare per un aiuto in un momento dove il ‘verde” si trova in ogni titolo e mensola di negozio senza controllo, e che mette on line testimonianze di gente comune che abbia una storia green da raccontare. Poi c’è www.worldchanging.com, il media noprofit, un network globale di giornalisti indipendenti, designers e thinkers impegnati a trovare soluzioni al problema del pianeta. www.inhabitat.com è un weblog dedicato al futuro del design in termini di sostenibilità, efficienza e interattività in casa, focalizzando l’attenzione a oggetti e spazi che sono eco-friendly. www.ecorazzi.com è il sito più aggiornato del green gossip popolato da star del cinema e dello spettacolo impegnate nella salvaguardia dell’ambiente come il Governatore della California Arnold Schwarzenegger (foto in alto) a bordo di una motocicletta ad emissioni zero o Liev Schreiber in giro per NY in bici. Imperdibile www.ecogeek.org, fondato da Hank Green, uno dei massimi esperti impegnati nell’ambiente e, per concludere, www.desmogblog.com, numero uno al mondo per le informazioni che riguardano le campagne di disinformazione sul riscaldamento globale. Sebbene i contenuti di tutti questi siti web siano in lingua inglese vale la pena visitarli, perché sono di facile consultazione anche per chi non ha dimestichezza con l’inglese. La stra-
maggioranza dei termini citati infatti fa parte dell’eco-glossary ormai divenuto vocabolario internazionale.
ecopillole di Susanna Smith
ecoappuntamenti Zero emission vehicles, eco-mobility, sostenibilità ambientale e risparmio energetico: l’agenda per chi vuole conciliare la passione per le quattro ruote con quella per l’ambiente. di Fabio Belfiori
GIUGNO ::: Il 5 giugno si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale dell’Ambiente, l’iniziativa promossa dall’ONU per sensibilizzare sui grandi temi ambientali (riscaldamento globale, salvaguardia della biodiversità, energie alternative, gestione sostenibile delle città) e incoraggiare azioni concrete da parte dei governi. Capitale europea di questa edizione sarà Genova che ospiterà una serie di iniziative di spicco, tra cui la presentazione del Museo della Rumenta, progettato da Renzo Piano per dare spazio alle buone pratiche legate alla gestione efficiente dei rifiuti e alla riduzione degli sprechi. A chiusura dell’evento, un grande concerto in piazza. (www.unep.org/wed/2010/english) ::: Appuntamento più settoriale, invece, ma di ampio respiro, quello che si terrà a Parigi l’8, il 9 e 10 giugno. L’edizione 2010 del Transports Publics, la biennale della mobilità europea, vedrà infatti tutti i maggiori player del settore dei trasporti pubblici su rotaia e gomma radunati insieme per discutere di soluzioni tecnologiche e impatti su società e ambiente di un settore fondamentale come quello della mobilità collettiva. Attesi oltre 10.000 partecipanti e 250 espositori provenienti da 50 Paesi. (www.transportspublics-expo.com)
RICICLO Matrimonio… “al verde” USA Novità dagli Stati Uniti: va di moda il matrimonio “green”, all’insegna dell’ecologia. La sposa vestirà un abito riciclato, rivolgendosi, magari, ad un’organizzazione di matrimoni “eco-friendly”. Tutto all’insegna del motto: evitare sprechi e sviluppare una cultura verde. Gli inviti saranno di carta riciclata, i fiori per la cerimonia saranno sostituiti da piantine che non andranno poi distrutte e il catering sarà composto da elementi biologici e fatti in casa. Le macchine degli ospiti potrebbero essere sostituite da pulmini elettrici e gli sposi dovrebbero arrivare in chiesa…in bicicletta! È un’idea salutare e molto in voga che prelude ad una vita in comune rispettosa dell’ambiente naturale e della salute.
POLIMERI Studente scopre microbo che si nutre di plastica USA All’ultima edizione del Canadian Science Fair a Waterloo, uno studente di 16 anni del Waterloo Collegiate Institute, ha vinto per la migliore soluzione alla crisi globale dei rifiuti presentando la sua ricerca su dei microrganismi in grado di biodegradare la plastica. Daniel Burd, questo è il suo nome, ha messo a punto un sistema in grado di “digerire” una busta di plastica in soli tre mesi, contro il millennio che invece ci impiegherebbe normalmente. Alla base di tutto il processo ci sono dei batteri – anche in natura la decomposizione della plastica avviene così – ma questo ragazzo è riuscito ad accelerare il processo di quasi 4.000 volte. Ha iniziato riducendo in polvere i sacchetti e creando una soluzione a base di lievito, prodotti chimici trovati in casa e acqua di rubinetto, e con un po’ di prove empiriche e metodo scientifico Burd è arrivato a degradare il 43% di un sacchetto in sole sei settimane, selezionando i batteri da far riprodurre. Al contrario del riciclo, in cui la plastica viene trasformata in altra plastica o in prodotti derivati, il metodo Burd decompone la plastica e la restituisce al ciclo naturale dei materiali; in sostanza usa un metodo naturale per risolvere un problema creato dall’uomo.
::: Da segnalare, sempre a giugno, la partenza del progetto pilota E-Moving di Renault e A2A, con la sperimentazione della mobilità a zero emissioni nei comuni di Milano e Brescia: 60 auto elettriche e un’infrastruttura di 270 colonnine di ricarica per testare la bontà della rivoluzione elettrica nella mobilità urbana. (www.renault-ze.com)
LUGLIO ::: Nel poteva mancare in questo calendario pre-vacanziero una tappa esotica: dal 27 giugno al 3 luglio per chi può, è d’obbligo un “salto” in Giappone, a Yokohama, per il Renewable Energy 2010, il Salone internazionale delle energie rinnovabili. Ad attirare i circa 50.000 visitatori attesi, una settimana di stand ed exhibitions con focus sugli ultimi prodotti, servizi e tecnologie legati all’energia e all’ambiente. Per la lista degli esibitori, una prima sbirciata alle novità proposte e, perché no, programmare un soggiorno all’insegna delle eco-tecnologie nel Sol Levante, fate un giro sul sito www.re2010.org.
SIGARETTE Vietato fumare nei parchi in California USA Con 42 voti a 27, uno in più del minimo richiesto, la Camera del Parlamento californiano ha vietato il fumo in tutte le spiagge e i parchi naturali pubblici dello Stato. Il Senato aveva già passato una legge analoga, e adesso si tratterà di uniformare le due versioni. Per il governatore Arnold Schwarzenegger firmare potrebbe essere un dilemma: l'ex “Terminator”, sebbene salutista, è un fumatore di sigaro e il suo partito, i repubblicani, è contrario al divieto. Ma forse firmerà, perché verrà ancora permesso fumare in molti parcheggi e campeggi delle spiagge e dei parchi naturali della California. Unico accorgimento: restare a oltre 8 metri di distanza da dove giocano bambini, o si consumano pasti.
::: In chiusura, segnaliamo il Forum internazionale sulle nuove energie per lo sviluppo competitivo e sostenibile delle città, il Green City Energy che si terrà a Pisa dal 1 al 3 del mese: tre giorni di workshop, proposte e idee per il futuro sostenibile dei centri urbani, con il patrocinio, tra gli altri, del Ministero dello Sviluppo Economico, dell’Enea e dell’Anev. Per partecipare o iscriversi ai Social events: www.greencityenergy.it.
121
make it your lifestyle
IL LISTINO DI ECOCAR COMPLETO DI TUTTE LE AUTO ECOLOGICHE Fin dal primo numero di EcoCar ci siamo voluti ispirare all'etichettaEnergia, già ampiamente utilizzata in Svizzera per catalogare le automobili secondo criteri assolutamente oggettivi, e in modo da poterle confrontare tra loro secondo i valori di efficienza energetica, prescindendo quindi dalla tipologia e dal segmento di appartenenza. L'etichettaEnergia informa sul consumo di carburante in l/100 km e sulle emissioni di CO2 in g/km. La categoria di efficienza energetica (A – G), inoltre, fornisce informazioni sul consumo (relativo) del veicolo. Il Touring Club Svizzero (TCS) e SvizzeraEnergia hanno realizzato, per la Confederazione Elvetica, il “Catalogo dei consumi 2009 - Elenco dei veicoli con dati relativi al consumo” nel quale è riportata la categoria energetica per ogni vettura. Analogamente, nel listino di EcoCar abbiamo calcolato la Classe Energetica per tutte le vetture, utilizzando per il conteggio gli stessi parametri usati dal TCS e da SvizzeraEnergia, in modo da poter apprezzare immediatamente la “vocazione” ecologica dell’auto presa in considerazione, potendola confrontare con tutte le altre, per quanto concerne l’efficienza energetica. Naturalmente una Classe energetica A o B indica pure che l’auto in questione presenta consumi molto contenuti, mentre se la Classe è F o G, la vettura considerata tende ad avere consumi, e quindi emissioni, piuttosto elevati.
ABBREVIAZIONI
NOTE
B/E85 B/GPL B/M Ibrida B/E/GPL D B
Nei consumi relativi al carburante alternativo i valori sono espressi in l/100 km, per il GPL e l’E85, mentre per il metano il valore è da intendersi in kg/100 km e la capacità del serbatoio in kg. Per il GPL la capacità del serbatoio è quella effettiva, pari a circa l’80% di quella nominale. Le vetture evidenziate in verde hanno emissioni inferiori a 100 g/km di CO2.
Bifuel Benzina e Etanolo all’85% Bifuel Benzina e GPL Bifuel Benzina e Metano Bimodale Benzina / Elettrico Trifuel Benzina, Etanolo all’85% e GPL Diesel Benzina
L’ETICHETTA ENERGETICA PROPOSTA DAL TOURING CLUB SVIZZERO (TCS) E DI SVIZZERA ENERGIA
AGGIORNATO AL 20 MAGGIO 2010
BMW Serie 7 Active Hybrid
112.540
Serie 7 Active Hybrid 7LWB
119.240
X6 Active Hybrid
107.040
CADILLAC BLS 2.0 T Flexpower Business
30.790
BLS 2.0 T Flexpower Elegance
33.460
BLS 2.0 T Flexpower Sport Luxury
38.720
BLS 2.0 T Flexpower Wagon Business
32.180
BLS 2.0 T Flexpower Wagon Elegance
34.850
BLS 2.0 T Flexpower Wagon Sport Luxury
40.110
CHEVROLET Spark 1.0 Eco Logic GPL
10.950
Spark+ 1.0 Eco Logic GPL
11.700
Spark 1.0 LS Eco Logic GPL
13.050
Spark 1.2 LS Eco Logic GPL
13.450
Spark 1.2 LT Eco Logic GPL
14.050
Matiz 800 S Smile GPL Eco Logic
10.300
D D C E E E D D D A A A A A B
PASSO mm
PORTE
POSTI
PESO Kg
8,1
5,0
6,1
45
4L
1368
120/5000 206/1750
A
M5
198
8,8
4063x1720x1446
2511
3
4/5
1197
145
8,1
5,0
6,1
45
4L
1368
120/5000 206/1750
A
M5
198
8,8
4063x1720x1446
2511
3
4/5
1197
4
B/GPL 131
10,6 6,6
8,1
39
145
8,1
5,0
6,1
45
4L
1368
120/5000 206/1750
A
M5
198
8,8
4063x1720x1446
2511
3
4/5
1197
4
B/GPL 131
10,6 6,6
8,1
39
145
8,1
5,0
6,1
45
4L
1368
120/5000 206/1750
A
M5
198
8,8
4063x1720x1446
2511
3
4/5
1197
4,7
COPPIA MAX. Nm/giri-1
145
39
Urbano Ex.Ur. Comb
POTENZA MAX. Cv/giri-1
39
8,1
Urbano Ex.Ur. Comb
CONSUMI l/100 km
8,1
10,6 6,6
CONSUMI l/100 km 10,6 6,6
B/GPL 131
EMISSIONI CO2 g/km
B/GPL 131
4
ALIMENTAZIONE
4
EURO
DIMENSIONI LxLxA mm
A
A3 1.6 TDIe CR F.A.P. Attraction
ACCELERAZIONE s
26.530
AUDI
VELOCITÀ km/h
20.900
CAMBIO
MiTo 1.4 Turbo 120CV GPL Dist. Prem. P.
TRAZIONE
20.900
CILINDRATA CC
MiTo 1.4 Turbo 120CV GPL Dist. Sport P.
B B B B
CILINDRI Numero e disposizione
20.000
CAP. SERBATOIO litri
18.400
MiTo 1.4 Turbo 120CV GPL Distinctive
EMISSIONI CO2 g/km
MiTo 1.4 Turbo 120CV GPL Progression
BENZINA
CAP. SERBATOIO litri
ALFA ROMEO
CLASSE ENERGETICA
PREZZO Euro
CARBUR. ALTERNATIVO
5
D
99
-
-
-
-
99
3,3
3,8
55
4L
1598
105/4400 250/1500
A
M5
194 11,4
4238x1765x1421
2578
3
5
1280
5
ibrida
219
-
-
-
-
219 12,6 7,6
9,4
80
8V
4395
465/5500 700/2000
P
S8
250
4,9
5072x1902x1485
3070
4
5
2045
5
ibrida
219
-
-
-
-
219 12,6 7,6
9,4
80
8V
4395
465/5500 700/2000
P
S8
250
4,9
5212x1902x1484
3210
4
5
2070
5
ibrida
231
-
-
-
-
231 10,8 9,4
9,9
85
8V
4395
485/5500 780/1750
I
S7
236
5,6
4877x1983x1697
2933
5
4
2450
4
B/E85
189
-
-
-
-
197 11,5 6,4
8,3
58
4L
1998
200/5500 300/2500
A
M6
220
8,5
4680x1800x1470
2680
4
5
1460
4
B/E85
189
-
-
-
-
197 11,5 6,4
8,3
58
4L
1998
200/5500 300/2500
A
M6
220
8,5
4680x1800x1470
2680
4
5
1460
4
B/E85
189
-
-
-
-
197 11,5 6,4
8,3
58
4L
1998
200/5500 300/2500
A
M6
220
8,5
4680x1800x1470
2680
4
5
1460
4
B/E85
197
-
-
-
-
197 11,5 6,4
8,3
58
4L
1998
200/5500 300/2500
A
M6
215
8,8
4720x1800x1540
2680
5
5
1510
4
B/E85
197
-
-
-
-
197 11,5 6,4
8,3
58
4L
1998
200/5500 300/2500
A
M6
215
8,8
4720x1800x1540
2680
5
5
1510
4
B/E85
197
-
-
-
-
197 11,5 6,4
8,3
58
4L
1998
200/5500 300/2500
A
M6
215
8,8
4720x1800x1540
2680
5
5
1510
5
B/GPL 110
8,7
5.6
6,8
31
119
6.6
4,2
5,1
35
4L
995
68/6400
93/4800
A
M5
154 15,5
3640x1597x1551
2375
5
5
940
5
B/GPL 110
8,7
5.6
6,8
31
119
6.6
4,2
5,1
35
4L
995
68/6400
93/4800
A
M5
154 15,5
3640x1597x1551
2375
5
5
940
5
B/GPL 110
8,7
5.6
6,8
31
119
6.6
4,2
5,1
35
4L
995
68/6400
93/4800
A
M5
154 15,5
3640x1597x1551
2375
5
5
940
5
B/GPL 113
8,6
5,9
7,0
31
119
6.6
4,2
5,1
35
4L
1206
81/6400
111/4800
A
M5
164 12,1
3640x1597x1551
2375
5
5
945
5
B/GPL 113
8,6
5,9
7,0
31
119
6.6
4,2
5,1
35
4L
1206
81/6400
111/4800
A
M5
164 12,1
3640x1597x1551
2375
5
5
945
4
B/GPL 119
9,5
6,1
7,4
27,2 123
6,9
4,2
5,2
35
3L
796
54/6000
73/4500
A
M5
145 18,2
3500x1500x1500
2350
5
5
835
ecoCAR 122
LISTINO
14.050
Aveo 1.2 5p. LT GPL Eco Logic
14.650
Lacetti 1.4 16V 5p. SX GPL Eco Logic
16.380
Nubira 1.6 16V S.W. SE GPL Eco Logic
17.190
Nubira 1.6 16V S.W. SX GPL Eco Logic
18.880
Epica 2.0 24V LT GPL Eco Logic
26.650
Captiva 2.4 16V 2WD GPL Eco Logic
27.350
Captiva 2.4 16V LT 4WD GPL Eco Logic
29.350
CITROËN C3 1.1 Ideal Eco Energy G
12.800
C3 1.1 Perfect Eco Energy G
13.800
C3 1.4 Ideal Eco Energy M
15.050
C3 1.4 Perfect Eco Energy M
16.050
Nuova C3 1.4 Ideal Eco Energy G
14.120
Nuova C3 1.4 Perfect Eco Energy G
15.470
Nuova C3 1.4 Exclusive Style Eco Energy G
16.920
Nuova C3 1.6 Hdi 90CV FAP 99
16.620
DS3 1.6 Hdi 92CV FAP So Chic "99"
17.870
Grand C4 Picasso 1.8 Ideal Eco Energy M
25.690
Grand C4 Picasso 1.8 Perfect Eco Energy M
27.390
DACIA Sandero 1.4 GPL
8.850
Sandero 1.4 GPL Ambiance
9.870
Sandero 1.4 GPL Lauréate
10.570
Logan 1.4 GPL
9.000
Logan 1.4 GPL Lauréate
10.520
Logan MCV 1.6 GPL 5 posti Ambiance
12.470
Logan MCV 1.6 GPL 7 posti Ambiance
13.020
Logan MCV 1.6 GPL 5 posti Lauréate
13.170
Logan MCV 1.6 GPL 7 posti Lauréate
13.720
DAIHATSU Cuore1.0 16V Greenpowered SHO
12.720
Cuore1.0 16V Greenpowered HIRO
13.385
Cuore1.0 16V Greenpowered TAKA
14.915
Sirion 1.0 Sho GreenPowered
13.030
Sirion 1.0 Hiro GreenPowered
14.820
Materia 1.5 Hiro GreenPowered
18.430
Materia 1.5 Taka Green Powered
19.930
Terios 1.5 B EASY GreenPowered
21.860
Terios 1.5 B YOU Green Powered
23.970
Terios 1.5 B YOU O/F Green Powered
24.970
DR dr1 Bi-Fuel GPL
10.830
dr1 Bi-Fuel Metano
11.830
dr2 Bi-Fuel GPL
11.830
dr2 Bi-Fuel Metano
12.830
dr5 1.6 16V Bi-Fuel GPL
18.330
dr5 2.0 Bi-Fuel GPL
20.330
dr5 1.6 16V Bi-Fuel Metano
19.330
dr5 2.0 Bi-Fuel Metano
21.330
FIAT Panda 1.2 Dynamic GPL
12.400
Panda 1.2 Dynamic Natural Power
14.050
Panda 1.2 Dynamic Natural Power Mamy
14.650
Panda 1.2 Climbing Natural Power
15.850
Panda 1.2 Cross Natural Power
18.050
Punto Classic 1.2 3p. Active GPL
12.150
A A A A A A A A A A A B B B A A D D D D A A A A A C C E E E A A A A D C B A B A A A A B
4,2
5,2
35
3L
796
54/6000
73/4500
A
M5
145 18,2
3500x1500x1500
2350
5
5
835
6,9
4,2
5,2
35
3L
796
54/6000
73/4500
A
M5
145 18,2
3500x1500x1500
2350
5
5
835
4
B/GPL 129
10,7 6,4
8,0
27,2 133
7,2
4,7
5,6
35
4L
995
67/5400
91/4200
A
M5
156 14,1
3500x1500x1520
2350
5
5
855
4
B/GPL 116
9,4
5,9
7,2
33,6 132
7,2
4,6
5,5
45
4L
1206
84/6000
114/3800
A
M5
170 12,8
3920x1680x1510
2480
3
5
1105
4
B/GPL 116
9,4
5,9
7,2
33,6 132
7,2
4,6
5,5
45
4L
1206
84/6000
114/3800
A
M5
170 12,8
3920x1680x1510
2480
3
5
1105
4
B/GPL 116
9,4
5,9
7,2
33,6 132
7,2
4,6
5,5
45
4L
1206
84/6000
114/3800
A
M5
170 12,8
3920x1680x1510
2480
3
5
1105
4
B/GPL 116
9,4
5,9
7,2
33,6 132
7,2
4,6
5,5
45
4L
1206
84/6000
114/3800
A
M5
170 12,8
3920x1680x1510
2480
5
5
1105
4
B/GPL 116
9,4
5,9
7,2
33,6 132
7,2
4,6
5,5
45
4L
1206
84/6000
114/3800
A
M5
170 12,8
3920x1680x1510
2480
3
5
1105
4
B/GPL 116
9,4
5,9
7,2
33,6 132
7,2
4,6
5,5
45
4L
1206
84/6000
114/3800
A
M5
170 12,8
3920x1680x1510
2480
5
5
1105
4
B/GPL 154
12,9 7,6
9,6
9,8
5,7
7,2
60
4L
1399
95/6200
131/4400
A
M5
175 11,6
4300x1730x1450
2600
5
5
1200
4
B/GPL 165
13,7 8,2 10,2 43,2 181 10,1 5,4
7,8
60
4L
1598
109/5800 150/3600
A
M5
187 11,4
4300x1730x1500
2600
5
5
1280
4
B/GPL 165
13,7 8,2 10,2 43,2 181 10,1 5,4
7,8
60
4L
1598
109/5800 150/3600
A
M5
187 11,4
4300x1730x1500
2600
5
5
1280
4
B/GPL 186
15,9 9,7 11,9
n.d. 195 11,4 6,3
8,2
65
6L
1993
143/6400 195/4600
A
M5
207
9,9
4810x1810x1450
2700
4
5
1490
4
B/GPL 204
17,4 9,9 12,6 36,8 222 12,6 7,3
9,3
65
4L
2405
136/5000 220/2200
A
M5
183 11,5
4640x1850x1760
2710
5
7
1730
4
B/GPL 204
17,4 9,9 12,6 36,8 222 12,6 7,3
9,3
65
4L
2405
136/5000 220/2200
I
M5
183 11,5
4640x1850x1760
2710
5
7
1780
4
B/GPL 114
9,6
6,1
7,4
n.d. 140
7,5
5,0
6,0
47
4L
1124
60/5000
95/3000
A
M5
153 15,9
3860x1667x1612
2460
5
5
1060
4
B/GPL 114
9,6
6,1
7,4
n.d. 140
7,5
5,0
6,0
47
4L
1124
60/5000
95/3000
A
M5
153 15,9
3860x1667x1612
2460
5
5
1060
5,7
3,5
4,3
8,9
5,3
6,6
47
4L
1360
73/5400
108/3300
A
M5
158 14,5
3860x1667x1612
2460
5
5
1083
5,7
4 4
B/M
119
B/M
119
32
171
9
154
9
Urbano Ex.Ur. Comb
ACCELERAZIONE s
6,9
27,2 123
CONSUMI l/100 km
27,2 123
7,4
EMISSIONI CO2 g/km
7,4
6,1
Urbano Ex.Ur. Comb
CAP. SERBATOIO litri
6,1
9,5
CONSUMI l/100 km 9,5
B/GPL 119
EMISSIONI CO2 g/km
B/GPL 119
4
ALIMENTAZIONE
4
EURO
PESO Kg
Aveo 1.2 3p. LT GPL Eco Logic
POSTI
13.900
PORTE
Aveo 1.2 5p. LS GPL Eco Logic
PASSO mm
13.300
DIMENSIONI LxLxA mm
13.350
Aveo 1.2 3p. LS GPL Eco Logic
VELOCITÀ km/h
Aveo 1.2 5p. L GPL Eco Logic
CAMBIO
11.900
TRAZIONE
Aveo 1.2 3p. L GPL Eco Logic
COPPIA MAX. Nm/giri-1
12.950
POTENZA MAX. Cv/giri-1
Matiz 1000 SX Energy GPL Eco Logic
B B C A A A A A A C D D E D D
CILINDRATA CC
12.550
CILINDRI Numero e disposizione
11.270
Matiz 800 SE Chic GPL Eco Logic
BENZINA CAP. SERBATOIO litri
Matiz 800 SE Planet GPL Eco Logic
CLASSE ENERGETICA
PREZZO Euro
CARBUR. ALTERNATIVO
3,5
4,3
154
8,9
5,3
6,6
47
4L
1360
73/5400
108/3300
A
M5
158 14,5
3860x1667x1612
2460
5
5
1083
5
B/GPL 119
10,5 6,6
8,0
n.d. 140
8,0
5,0
6,1
50
4L
1360
73/5200
118/3300
A
M5
n.d. n.d.
3941x1728x1524
2460
5
5
1180
5
B/GPL 119
10,5 6,6
8,0
n.d. 140
8,0
5,0
6,1
50
4L
1360
73/5200
118/3300
A
M5
n.d. n.d.
3941x1728x1524
2460
5
5
1180
5
B/GPL 119
10,5 6,6
8,0
n.d. 140
8,0
5,0
6,1
50
4L
1360
73/5200
118/3300
A
M5
n.d. n.d.
3941x1728x1524
2460
5
5
1180
99
4,9
3,2
3,8
45
4L
1560
92/3750
230/2000
A
M5
185 11,7
3941x1728x1524
2460
5
5
1080
99
4,8
5
D
99
-
-
-
-
5
D
99
-
-
-
-
3,3
3,8
48
4L
1560
92/3750
230/2000
A
M5
182 11,5
3948x1715x1458
2460
3
5
1075
4
B/M
163
9,2
4,2
6,1
21
190 11,3 6,1
8,0
60
4L
1749
125/6000 170/3750
A
M5
185 11,9
4585x1829x1700
2728
5
5
1510
4
B/M
163
9,2
4,2
6,1
21
190 11,3 6,1
8,0
60
4L
1749
125/6000 170/3750
A
M5
185 11,9
4585x1829x1700
2728
5
5
1510
4
B/GPL 135
11,0 6,7
8,3
33,6 135
9,5
5,6
7,0
50
4L
1390
75/5500
112/3000
A
M5
161 13,0
4020x1750x1530
2590
5
5
1065
4
B/GPL 135
11,0 6,7
8,3
33,6 135
9,5
5,6
7,0
50
4L
1390
75/5500
112/3000
A
M5
161 13,0
4020x1750x1530
2590
5
5
1065
4
B/GPL 135
11,0 6,7
8,3
33,6 135
9,5
5,6
7,0
50
4L
1390
75/5500
112/3000
A
M5
161 13,0
4020x1750x1530
2590
5
5
1065
4
B/GPL 161
9,6
5,4
7,0
33,6 165
9,3
5,3
6,8
50
4L
1390
75/5500
112/3000
A
M5
162 13,0
4290x1740x1530
2630
4
5
1000
4
B/GPL 161
9,6
5,4
7,0
33,6 165
9,3
5,3
6,8
50
4L
1390
75/5500
112/3000
A
M5
162 13,0
4290x1740x1530
2630
4
5
1000
4
B/GPL 164
13,2 8,2 10,1 33,6 180 10,2 6,1
7,6
50
4L
1598
87/5500
128/3000
A
M5
167 13,4
4470x1740x1640
2910
5
5
1205
4
B/GPL 164
13,2 8,2 10,1 33,6 185 10,3 6,3
7,8
50
4L
1598
87/5500
128/3000
A
M5
167 13,7
4470x1740x1640
2910
5
7
1205
4
B/GPL 164
13,2 8,2 10,1 33,6 180 10,2 6,1
7,6
50
4L
1598
87/5500
128/3000
A
M5
167 13,4
4470x1740x1640
2910
5
5
1205
4
B/GPL 164
13,2 8,2 10,1 33,6 185 10,3 6,3
7,8
50
4L
1598
87/5500
128/3000
A
M5
167 13,7
4470x1740x1640
2910
5
7
1205
4
B/GPL 100
7,7
5,4
6,2
20
104
5,5
3,8
4,4
36
3L
998
69/6000
94/3600
A
M5
160 11,1
3470x1475x1530
2490
5
4
765
4
B/GPL 100
7,7
5,4
6,2
20
104
5,5
3,8
4,4
36
3L
998
69/6000
94/3600
A
M5
160 11,1
3470x1475x1530
2490
5
4
765
4
B/GPL 100
7,7
5,4
6,2
20
104
5,5
3,8
4,4
36
3L
998
69/6000
94/3600
A
M5
160 11,1
3470x1475x1530
2490
5
4
765
4
B/GPL 113
8,6
6,1
7,0
27,2 118
6,1
4,4
5,0
40
3L
997
69/6000
94/3600
A
M5
160 13,9
3605x1665x1550
2430
5
5
890
4
B/GPL 113
8,6
6,1
7,0
27,2 118
6,1
4,4
5,0
40
3L
997
69/6000
94/3600
A
M5
160 13,9
3605x1665x1550
2430
5
5
890
4
B/GPL 146
11,6 7,6
9,0
27,2 169
8,9
6,1
7,2
40
4L
1495
103/6000 132/4400
A
M5
170 10,8
3800x1690x1635
2540
5
5
1035
4
B/GPL 146
11,6 7,6
9,0
27,2 169
8,9
6,1
7,2
40
4L
1495
103/6000 132/4400
A
M5
170 10,8
3800x1690x1635
2540
5
5
1035
4
B/GPL 173
12,8 9,4 10,7
28
179
9,0
6,4
7,4
50
4L
1495
105/6000 140/4400
I
M5
160 12,5
4065x1695x1705
2580
5
5
1095
4
B/GPL 173
12,8 9,4 10,7
28
179
9,5
6,6
7,7
50
4L
1495
105/6000 140/4400
I
M5
160 12,5
4065x1695x1705
2580
5
5
1095
4
B/GPL 173
12,8 9,4 10,7
28
179
9,5
6,6
7,7
50
4L
1495
105/6000 140/4400
I
M5
160 12,5
4085x1745x1705
2580
5
5
1115
4
B/GPL 118
1040
4 4 4
8,7
6,0
7,0
33
138
7,6
4,8
5,8
43
4L
1297
83/6000
114/3800
A
M5
157 12,3
3620x1630x1530
2330
5
4
112
5,1
3,3
4,0
8,6
138
7,6
4,8
5,8
43
4L
1297
83/6000
114/3800
A
M5
157 12,3
3620x1630x1530
2330
5
4
1085
B/GPL 119
8,8
5,9
7,0
36
138
7,5
4,8
5,8
43
4L
1297
83/6000
114/3800
A
M5
157 12,5
3700x1578x1527
2390
5
5
1055
5,2
3,0
3,8
8,6
138
7,5
B/M
4,8
5,8
43
4L
1297
83/6000
114/3800
A
M5
157 12,5
3700x1578x1527
2390
5
5
1100
4
B/GPL 177
B/M
118
14,6 8,7 10,9 42,4 195 10,7 6,7
8,2
55
4L
1579
109/6100 137/4200
A
M5
160 13,5
4290x1770x1700
2510
5
5
1320
4
B/GPL 197
13,7 8,5 10,5 38,4 210
n.d. n.d. n.d.
55
4L
1971
128/5500 180/4000
I
M5
180 12,5
4290x1770x1700
2510
5
5
1405
8,2
55
4L
1579
109/6100 137/4200
A
M5
160 13,5
4290x1770x1700
2510
5
5
1425
210
n.d. n.d. n.d.
55
4L
1971
128/5500 180/4000
I
M5
180 12,5
4290x1770x1700
2510
5
5
1553
4
B/M
163
9,5
5,9
7,3
14
195 10,7 6,7
4
B/M
179
7,4
4,6
5,6
14
B/GPL 116
4
9,2
6
7,2
31
133
7,9
5,2
6,2
30
4L
1242
60/5000
102/2500
A
M5
155 14,0
3538x1578x1576
2305
5
4
860
4
B/M
113
5,3
3,5
4,2
12
146
7,9
5,2
6,2
30
4L
1242
60/5000
102/2500
A
M5
148 17,0
3538x1578x1576
2305
5
4
1050
4
B/M
113
5,3
3,5
4,2
12
146
7,9
5,2
6,2
30
4L
1242
60/5000
102/2500
A
M5
148 17,0
3538x1578x1576
2305
5
4
1050
4
B/M
113
5,3
3,5
4,2
12
146
7,9
5,2
6,2
30
4L
1242
60/5000
102/2500
A
M5
148 17,0
3538x1578x1576
2305
5
4
1050
4
B/M
116
5,5
3,5
4,3
12
149
8,1
5,3
6,3
30
4L
1242
60/5000
102/2500
A
M5
148 17,0
3538x1578x1576
2305
5
4
1050
B/GPL 116
9,2
6,0
7,2
31
133
7,1
4,8
5,6
47
4L
1242
60/5500
102/3000
A
M5
155 14,3
3840x1660x1480
2460
3
5
860
4
123
make it your lifestyle
LISTINO
15.800
Punto Evo1.4 5p Dynamic GPL
16.600
Punto Evo1.4 5p Emotion GPL
18.100
Punto Evo1.4 3p Active Natural Power
15.550
Punto Evo1.4 5p Active Natural Power
16.350
Punto Evo1.4 3p Dynamic Natural Power
17.050
Punto Evo1.4 5p Dynamic Natural Power
17.850
Punto Evo1.4 5p Emotion Natural Power
19.350
Bravo 1.4 16V Active GPL
18.650
Bravo 1.4 16V Dynamic GPL
19.950
Bravo 1.4 16V Emotion GPL
20.950
Idea 1.4 BlackLabel GPL
17.000
Idea 1.4 BlackEnergy GPL
18.200
Qubo 1.4 8V 77 CV Active Natural Power
16.400
Qubo 1.4 8V 77 CV Dynamic Natural Power
17.900
Multipla 1.6 16V Natural Power Active
23.000
Multipla 1.6 16V Natural Power Dynamic
24.000
Multipla 1.6 16V Natural Power Emotion
25.000
FORD Fiesta+ 1.4 16V 92CV 3p. GPL
13.500
Fiesta+ 1.4 16V 92CV 5p. GPL
14.250
Fiesta+ 1.4 16V 92CV 3p. GPL Titanium
15.000
Fiesta+ 1.4 16V 92CV 5p. GPL Titanium
15.750
Fusion 1.4 16V 80CV GPL
15.500
Focus 1.6 115CV 3p. Ikon GPL
17.750
Focus 1.6 115CV 5p. Ikon GPL
18.500
Focus 1.6 115CV 5p. Titanium GPL
20.000
Focus+ 1.8 125CV 3p. Ikon Benz.-Bioetanolo
17.750
Focus+ 1.8 125CV 5p. Ikon Benz.-Bioetanolo
18.500
Focus 1.8 125CV 5p. Titanium Benz.-Bioetan.
20.000
Focus 1.6 115CV SW Ikon GPL
19.250
Focus 1.6 115CV SW Titanium GPL
20.750
Focus+ 1.8 125CV SW Benzina-Bioetanolo
19.250
Focus 1.8 125CV SW Titanium Benz.-Bioetan.
20.750
Focus+ 2.0 145CV 3p. Ikon Benzina-Metano 19.250 Focus+ 2.0 145CV 5p. Ikon Benzina-Metano 20.000 Focus 2.0 145CV 5p. Titanium Benz.-Metano
21.500
Mondeo+ 2.0 4p. GPL
25.250
Mondeo+ 2.0 4p. Titanium GPL
26.750
Mondeo+ 2.0 5p. GPL
25.250
Mondeo+ 2.0 5p. Titanium GPL
26.750
Mondeo+ 2.0 SW GPL
26.000
Mondeo+ 2.0 SW Titanium GPL
27.500
C-Max+ 1.8 125CV Ikon Benzina-Bioetanolo
20.750
C-Max 1.8 125CV Titanium Benzina-Bioetan. 22.250 C-Max+ 2.0 145CV Ikon Benzina-GPL
20.750
C-Max 2.0 145CV Titanium Benzina-GPL
22.250
C-Max+ 2.0 145 CV Ikon Benzina-Metano
22.250
C-Max 2.0 145 CV Titanium Benzina-Metano 23.750
GRAT WALL
B A B A A B B B D C C B B C C A A A C C C C C C C C B B A A
4,8
5,6
47
4L
1242
60/5500
102/3000
A
M5
155 14,3
3870x1660x1480
2460
5
5
875
8,0
5,3
6,3
47
4L
1242
60/5000
102/3000
A
M5
151 17,0
3870x1660x1480
2460
5
5
1025
4
B/GPL 119
9,4
6,2
7,4
38
139
7,5
5,0
5,9
45
4L
1368
77/6000
115/3000
A
M5
165 13,2
4030x1690x1490
2510
3
4
1025
4
B/GPL 119
9,4
6,2
7,4
38
139
7,5
5,0
5,9
45
4L
1368
77/6000
115/3000
A
M5
165 13,2
4030x1690x1490
2510
5
5
1040 1170
PESO Kg
7,1
148
Urbano Ex.Ur. Comb
ACCELERAZIONE s
133
11
B/M
Urbano Ex.Ur. Comb
CONSUMI l/100 km
31
4,3
B/GPL 116
CONSUMI l/100 km 7,2
3,7
4
EMISSIONI CO2 g/km
6,0
5,5
4
ALIMENTAZIONE
9,2
115
EURO
POSTI
15.100
Punto Evo1.4 3p Dynamic GPL
PORTE
Punto Evo1.4 5p Active GPL
PASSO mm
14.300
DIMENSIONI LxLxA mm
Punto Evo1.4 3p Active GPL
VELOCITĂ€ km/h
16.050
CAMBIO
Grande Punto 1.4 5p. Actual Natural Power
TRAZIONE
15.250
COPPIA MAX. Nm/giri-1
Grande Punto 1.4 3p. Actual Natural Power
POTENZA MAX. Cv/giri-1
14.800
CILINDRATA CC
14.000
Grande Punto 1.4 5p. Actual GPL
CILINDRI Numero e disposizione
Grande Punto 1.4 3p. Actual GPL
B A A A A A A A A A A A A A A A B B B A A A A A A A
CAP. SERBATOIO litri
14.450
EMISSIONI CO2 g/km
12.850
Punto Classic 1.2 5p. Nat. Power Active
BENZINA
CAP. SERBATOIO litri
Punto Classic 1.2 5p. Active GPL
CLASSE ENERGETICA
PREZZO Euro
CARBUR. ALTERNATIVO
5
B/M
115
5,4
3,5
4,2
13
149
7,9
5,4
6,3
45
4L
1368
77/6000
115/3000
A
M5
162 14,9
4030x1690x1490
2510
3
4
5
B/M
115
5,4
3,5
4,2
13
149
7,9
5,4
6,3
45
4L
1368
77/6000
115/3000
A
M5
162 14,9
4030x1690x1490
2510
5
4
1185
4
B/GPL 119
9,4
6,2
7,4
38
139
7,5
5,0
5,9
45
4L
1368
77/6000
115/3000
A
M5
165 13,2
4065x1687x1514
2510
3
5
1025
4
B/GPL 119
9,4
6,2
7,4
38
139
7,5
5,0
5,9
45
4L
1368
77/6000
115/3000
A
M5
165 13,2
4065x1687x1514
2510
5
5
1040
4
B/GPL 119
9,4
6,2
7,4
38
139
7,5
5,0
5,9
45
4L
1368
77/6000
115/3000
A
M5
165 13,2
4065x1687x1514
2510
3
5
1025
4
B/GPL 119
9,4
6,2
7,4
38
139
7,5
5,0
5,9
45
4L
1368
77/6000
115/3000
A
M5
165 13,2
4065x1687x1514
2510
5
5
1040
4
B/GPL 119
9,4
6,2
7,4
38
139
7,5
5,0
5,9
45
4L
1368
77/6000
115/3000
A
M5
165 13,2
4065x1687x1514
2510
5
5
1040
5
B/M
115
5,4
3,5
4,2
13
149
7,9
5,4
6,3
45
4L
1368
77/6000
115/3000
A
M5
162 14,9
4065x1687x1514
2510
3
5
1170
5
B/M
115
5,4
3,5
4,2
13
149
7,9
5,4
6,3
45
4L
1368
77/6000
115/3000
A
M5
162 14,9
4065x1687x1514
2510
5
5
1185
5
B/M
115
5,4
3,5
4,2
13
149
7,9
5,4
6,3
45
4L
1368
77/6000
115/3000
A
M5
162 14,9
4065x1687x1514
2510
3
5
1170
5
B/M
115
5,4
3,5
4,2
13
149
7,9
5,4
6,3
45
4L
1368
77/6000
115/3000
A
M5
162 14,9
4065x1687x1514
2510
5
5
1185
5
B/M
115
5,4
3,5
4,2
13
149
7,9
5,4
6,3
45
4L
1368
77/6000
115/3000
A
M5
162 14,9
4065x1687x1514
2510
5
5
1185
4
B/GPL 134
10,6 7,0
8,3
41
156
8,6
5,5
6,7
58
4L
1368
90/5500
128/4500
A
M6
179 12,5
4340x1790x1500
2600
5
5
1205
4
B/GPL 134
10,6 7,0
8,3
41
156
8,6
5,5
6,7
58
4L
1368
90/5500
128/4500
A
M6
179 12,5
4340x1790x1500
2600
5
5
1205
4
B/GPL 134
10,6 7,0
8,3
41
156
8,6
5,5
6,7
58
4L
1368
90/5500
128/4500
A
M6
179 12,5
4340x1790x1500
2600
5
5
1205
4
B/GPL 119
9,5
6,3
7,4
34
146
7,9
5,2
6,2
47
4L
1368
77/6000
115/3000
A
M5
165 13,5
3930x1700x1660
2510
5
5
1155
4
B/GPL 119
34
9,5
6,3
7,4
146
7,9
5,2
6,2
47
4L
1368
77/6000
115/3000
A
M5
165 13,5
3930x1700x1660
2510
5
5
1155
5
B/M
119
5,6
3,6
4,3
13,2 158
8,9
5,6
6,8
45
4L
1368
77/6000
115/3250
A
M5
150 15,8
3959x1716x1735
2513
5
5
1365
5
B/M
119
5,6
3,6
4,3
13,2 158
8,9
5,6
6,8
45
4L
1368
77/6000
115/3250
A
M5
150 15,8
3959x1716x1735
2513
5
5
1365
4
B/M
161
7,9
5,1
6,1
26,5 216 11,9 7,5
9,1
25
4L
1596
103/5750 145/4000
A
M5
168 13,5
4090x1870x1700
2670
5
6
1470
4
B/M
161
7,9
5,1
6,1
26,5 216 11,9 7,5
9,1
25
4L
1596
103/5750 145/4000
A
M5
168 13,5
4090x1870x1700
2670
5
6
1470
4
B/M
161
7,9
5,1
6,1
26,5 216 11,9 7,5
9,1
25
4L
1596
103/5750 145/4000
A
M5
168 13,5
4090x1870x1700
2670
5
6
1470
5
B/GPL 119
9,5
5,7
7,5
33,6 133
7,5
4,6
5,7
45
4L
1388
97/5750
125/4220
A
M5
175 12,2
3950x1722x1480
2490
3
5
990
5
B/GPL 119
9,5
5,7
7,5
33,6 133
7,5
4,6
5,7
45
4L
1388
97/5750
125/4220
A
M5
175 12,2
3950x1722x1480
2490
5
5
1050
5
B/GPL 119
9,5
5,7
7,5
33,6 133
7,5
4,6
5,7
45
4L
1388
97/5750
125/4220
A
M5
175 12,2
3950x1722x1480
2490
3
5
990
5
B/GPL 119
9,5
5,7
7,5
33,6 133
7,5
4,6
5,7
45
4L
1388
97/5750
125/4220
A
M5
175 12,2
3950x1722x1480
2490
5
5
1050
4
B/GPL 129
10,2 6,4
8,0
33,6 154
8,5
5,3
6,5
45
4L
1388
80/5700
124/3500
A
M5
163 13,7
4013x1724x1543
2486
5
5
1167
4
B/GPL 137
12,2 6,4
8,5
42,4 157
8,7
5,4
6,6
55
4L
1596
115/6000 155/4150
A
M5
190 10,8
4337x1839x1500
2640
3
5
1200
4
B/GPL 137
12,2 6,4
8,5
42,4 157
8,7
5,4
6,6
55
4L
1596
115/6000 155/4150
A
M5
190 10,8
4337x1839x1500
2640
5
5
1200
4
B/GPL 137
12,2 6,4
8,5
42,4 157
8,7
5,4
6,6
55
4L
1596
115/6000 155/4150
A
M5
190 10,8
4337x1839x1500
2640
5
5
1200
4
B/E85
n.d.
-
-
-
-
169
9,5
5,6
7,0
53
4L
1798
125/6000 165/4000
A
M5
198 10,3
4337x1839x1500
2640
3
5
1114
4
B/E85
n.d.
-
-
-
-
169
9,5
5,6
7,0
53
4L
1798
125/6000 165/4000
A
M5
198 10,3
4337x1839x1500
2640
5
5
1232
4
B/E85
n.d.
-
-
-
-
169
9,5
5,6
7,0
53
4L
1798
125/6000 165/4000
A
M5
198 10,3
4337x1839x1500
2640
5
5
1232
4
B/GPL 137
12,2 6,4
8,5
42,4 157
8,7
5,4
6,6
53
4L
1596
115/6000 155/4150
A
M5
190 11,0
4468x1839x1501
2640
5
5
1260
4
B/GPL 137
12,2 6,4
8,5
42,4 157
8,7
5,4
6,6
53
4L
1596
115/6000 155/4150
A
M5
190 11,0
4468x1839x1501
2640
5
5
1260
4
B/E85
n.d.
-
-
-
-
169
9,5
5,6
7,0
53
4L
1798
125/6000 165/4000
A
M5
198 10,5
4468x1839x1501
2640
5
5
1265
4
B/E85
n.d.
-
-
-
-
169
9,5
5,6
7,0
53
4L
1798
125/6000 165/4000
A
M5
198 10,5
4468x1839x1501
2640
5
5
1265
4
B/M
163
7,8
4,4
6,2
15
189
9,8
5,4
7,2
53
4L
1999
145/6000 185/4500
A
M5
200
9,5
4337x1839x1500
2640
3
5
1200
4
B/M
163
7,8
4,4
6,2
15
189
9,8
5,4
7,2
53
4L
1999
145/6000 185/4500
A
M5
200
9,5
4337x1839x1500
2640
5
5
1200
4
B/M
163
7,8
4,4
6,2
15
189
9,8
5,4
7,2
53
4L
1999
145/6000 185/4500
A
M5
200
9,5
4337x1839x1500
2640
5
5
1200
4
B/GPL 167
14,1 7,8 10,2
50
189 11,2 6,0
7,9
70
4L
1999
145/6000 190/4500
A
M5
210
9,9
4844x1886x1500
2850
4
5
1454
4
B/GPL 167
14,1 7,8 10,2
50
189 11,2 6,0
7,9
70
4L
1999
145/6000 190/4500
A
M5
210
9,9
4844x1886x1500
2850
4
5
1466
4
B/GPL 167
14,1 7,8 10,2
50
189 11,2 6,0
7,9
70
4L
1999
145/6000 190/4500
A
M5
210
9,9
4844x1886x1500
2850
5
5
1454
4
B/GPL 167
14,1 7,8 10,2
50
189 11,2 6,0
7,9
70
4L
1999
145/6000 190/4500
A
M5
210
9,9
4844x1886x1500
2850
5
5
1466
4
B/GPL 167
14,1 7,8 10,2
40
189 11,2 6,0
7,9
70
4L
1999
145/6000 190/4500
A
M5
205 10,3
4830x1886x1512
2850
5
5
1473
4
B/GPL 167
14,1 7,8 10,2
40
189 11,2 6,0
7,9
70
4L
1999
145/6000 190/4500
A
M5
205 10,3
4830x1886x1512
2850
5
5
1485
4
B/E85
n.d.
-
169
7,1
55
4L
1798
125/6000 165/4000
A
M5
195 10,8
4372x1825x1596
2640
5
5
1334
4
B/E85
n.d.
-
169
9,6
5,6
7,1
55
4L
1798
125/6000 165/4000
A
M5
195 10,8
4372x1825x1596
2640
5
5
1375
4
B/GPL 153
13,2 7,4
9,5
42,4 171
9,9
5,5
7,2
55
4L
1999
145/6000 185/4500
A
M5
203
9,8
4372x1825x1596
2640
5
5
1400
4
B/GPL 153
-
-
-
-
-
9,6
5,6
13,2 7,4
9,5
42,4 171
9,9
5,5
7,2
55
4L
1999
145/6000 185/4500
A
M5
203
9,8
4372x1825x1596
2640
5
5
1400
4
B/M
163
8,6
4,8
6,2
14,4 171
9,8
5,4
7,2
55
4L
1999
145/6000 185/4500
A
M5
203
9,8
4372x1825x1596
2640
5
5
1400
4
B/M
163
8,6
4,8
6,2
14,4 171
9,8
5,4
7,2
55
4L
1999
145/6000 185/4500
A
M5
203
9,8
4372x1825x1596
2640
5
5
1400
Hover Ecodual Luxury 2WD GPL
21.500
Hover Ecodual Luxury 4WD GPL
23.850
E E
Hover Ecodual Luxury 2WD Metano
22.700
-
4
B/M
Hover Ecodual Luxury 4WD Metano
25.050
-
4
B/M
Steed Ecodual Luxury 2WD GPL
18.004
-
Steed Ecodual Super Luxury 4WD GPL
20.463
Steed Ecodual Luxury 2WD Metano
19.204
Steed Ecodual Super Luxury 4WD Metano
21.663
4
B/GPL 224
16,9 11,2 13,2
64
314 16,7 10,3 12,7
74
4L
2351
133/5250 195/2500
P
M5
160 n.d.
4620x1800x1780
2700
5
4
1630
4
B/GPL 224
16,9 11,2 13,2
64
314 16,7 10,3 12,7
74
4L
2351
133/5250 195/2500
I
M5
160 n.d.
4620x1800x1780
2700
5
4
1670
n.d.
n.d. n.d. n.d.
n.d. n.d.
n.d. n.d. n.d.
n.d.
4L
2351
133/5250 195/2500
P
M5
n.d. n.d.
4620x1800x1780
2700
5
4
n.d.
n.d.
n.d. n.d. n.d.
n.d. n.d.
n.d. n.d. n.d.
n.d.
4L
2351
133/5250 195/2500
I
M5
n.d. n.d.
4620x1800x1780
2700
5
4
n.d.
4
B/GPL 190
n.d. 11,9 n.d.
72
n.d.
n.d. n.d. 10,3
70
4L
2378
126/5250 200/2500
P
M5
n.d. n.d.
5040x1800x1730
3050
4
5
1735
-
4
B/GPL 190
n.d. 11,9 n.d.
72
n.d.
n.d. n.d. 10,3
70
4L
2378
126/5250 200/2500
I
M5
n.d. n.d.
5040x1800x1730
3050
4
5
1855
-
4
B/M
n.d.
n.d. n.d. n.d.
n.d. n.d.
n.d. n.d. n.d.
n.d.
4L
2378
126/5250 200/2500
P
M5
n.d. n.d.
5040x1800x1730
3050
4
5
n.d.
-
4
B/M
n.d.
n.d. n.d. n.d.
n.d. n.d.
n.d. n.d. n.d.
n.d.
4L
2378
126/5250 200/2500
I
M5
n.d. n.d.
5040x1800x1730
3050
4
5
n.d.
ecoCAR 124
LISTINO
26.100
CR-Z GT Plus i-Pilot
28.100
HYUNDAI i10 1.1 12V BlueDrive GPL
10.790
i10 1.1 12V BlueDrive GPL Style
11.790
i10 1.1 12V BlueDrive GPL Active
12.690
i10 1.2 16V BlueDrive GPL Active
13.100
i10 1.2 16V BlueDrive GPL Dynamic
13.990
i20 1.2 3p. BlueDrive GPL Classic
12.700
i20 1.2 5p. BlueDrive GPL Classic
13.200
i20 1.2 3p. BlueDrive GPL Comfort
14.200
i20 1.2 5p. BlueDrive GPL Comfort
14.700
i30 1.4 16V 109CV BlueDrive GPL
15.490
i30 1.4 16V 109CV BlueDrive GPL Active
16.790
i30 CW 1.4 16V 109CV BlueDrive GPL
15.990
i30 CW 1.4 16V 109CV BlueDrive GPL Special
16.490
i30 CW 1.4 16V 109CV BlueDrive GPL Active 17.290 i30 CW 1.4 16V 109CV BlueD. GPL Active Sp.
17.790
Tucson 2.0 16V 2WD BlueDrive GPL Active
23.490
Tucson 2.0 16V 4WD BlueDrive GPL Active
25.590
Tucson 2.0 16V 4WD BlueDrive GPL Dynamic
27.390
KIA Picanto 1.0 12V Easy Bi-Fuel
10.500
Picanto 1.0 12V Town Bi-Fuel
11.450
Picanto 1.0 12V Life Bi-Fuel
12.350
Picanto 1.1 12V Trendy Bi-Fuel
13.650
ceed 1.4 90CV 5p. Face Lift LX Bi-Fuel
17.350
ceed 1.4 90CV 5p. Face Lift EX Bi-Fuel
19.050
ceed Sp. Wag. 1.4 90CV LX Bi-Fuel
17.950
ceed Sp. Wag. 1.4 90CV EX Bi-Fuel
19.650
ceed Sp. Wag. 1.6 120CV EX Bi-Fuel
20.350
Sportage 2.0 141CV 2WD Active EcoSuv
23.900
Sportage 2.0 141CV 4WD Active EcoSuv
25.900
Sportage 2.0 141CV 4WD Active Class EcoSuv
27.900
Soul 1.6 CVVT Cool Bi-Fuel
17.850
Soul 1.6 CVVT Active Bi-Fuel
20.050
Sorento EcoSuv 2WD GPL
29.900
Sorento EcoSuv 4WD GPL
31.900
BEST BUY
A A A A A A A A A B B B B B B C C C A A A A B B B B B B B B B B D D
-
-
-
109
5,2
4,3
4,6
50
4L
1339
116/6000 167/2500
A
Cvt
185 12,1
4550x1750x1430
2700
4
5
1324
-
-
-
-
109
5,2
4,3
4,6
50
4L
1339
116/6000 167/2500
A
Cvt
185 12,1
4550x1750x1430
2700
4
5
1324
5
ibrida
101
-
-
-
-
101
4,6
4,2
4,4
40
4L
1339
98/5800
167/1000
A
Cvt
186 12,6
4400x1700x1430
2250
5
5
1204
5
ibrida
101
-
-
-
-
101
4,6
4,2
4,4
40
4L
1339
98/5800
167/1000
A
Cvt
186 12,6
4400x1700x1430
2250
5
5
1204
5
ibrida
101
-
-
-
-
101
4,6
4,2
4,4
40
4L
1339
98/5800
167/1000
A
Cvt
186 12,6
4400x1700x1430
2250
5
5
1204
5
ibrida
117
-
-
-
-
117
6,1
4,4
5,0
n.d.
4L
1497
124/6100 174/1500
A
M6
200
9,9
4080x1740x1395
2435
3
4
1147
5
ibrida
117
-
-
-
-
117
6,1
4,4
5,0
n.d.
4L
1497
124/6100 174/1500
A
M6
200
9,9
4080x1740x1395
2435
3
4
1147
5
ibrida
117
-
-
-
-
117
6,1
4,4
5,0
n.d.
4L
1497
124/6100 174/1500
A
M6
200
9,9
4080x1740x1395
2435
3
4
1147
5
ibrida
117
-
-
-
-
117
6,1
4,4
5,0
n.d.
4L
1497
124/6100 174/1500
A
M6
200
9,9
4080x1740x1395
2435
3
4
1147
5
ibrida
117
-
-
-
-
117
6,1
4,4
5,0
n.d.
4L
1497
124/6100 174/1500
A
M6
200
9,9
4080x1740x1395
2435
3
4
1147
4
B/GPL 115
9,0
6,0
7,2
27,2 119
6,1
4,4
5,0
35
4L
1086
66/5500
99/2800
A
M5
151 15,6
3565x1595x1540
2380
5
5
975
4
B/GPL 115
9,0
6,0
7,2
27,2 119
6,1
4,4
5,0
35
4L
1086
66/5500
99/2800
A
M5
151 15,6
3565x1595x1540
2380
5
5
975
4
B/GPL 115
9,0
6,0
7,2
27,2 119
6,1
4,4
5,0
35
4L
1086
66/5500
99/2800
A
M5
151 15,6
3565x1595x1540
2380
5
5
975
4
B/GPL 113
9,2
6,3
7,3
27,2 119
6,3
4,3
5,0
35
4L
1248
78/6000
118/4000
A
M5
164 12,8
3565x1595x1540
2380
5
5
980
4
B/GPL 113
9,2
6,3
7,3
27,2 124
6,4
4,6
5,2
35
4L
1248
78/6000
118/4000
A
M5
164 12,8
3565x1595x1540
2380
5
5
980
4
B/GPL 118
8,8
6,0
7,0
37,6 124
6,4
4,5
5,2
45
4L
1248
78/6000
118/4000
A
M5
165 12,9
3940x1710x1490
2525
3
5
1010
4
B/GPL 118
8,8
6,0
7,0
37,6 124
6,4
4,5
5,2
45
4L
1248
78/6000
118/4000
A
M5
165 12,9
3940x1710x1490
2525
5
5
1020
4
B/GPL 118
8,8
6,0
7,0
37,6 124
6,4
4,5
5,2
45
4L
1248
78/6000
118/4000
A
M5
165 12,9
3940x1710x1490
2525
3
5
1010
4
B/GPL 118
8,8
6,0
7,0
37,6 124
6,4
4,5
5,2
45
4L
1248
78/6000
118/4000
A
M5
165 12,9
3940x1710x1490
2525
5
5
1020
4
B/GPL 136
12,0 6,9
8,7
n.d. 145
7,6
5,2
6,1
53
4L
1396
109/6200 137/5000
A
M5
187 12,6
4245x1775x1480
2650
5
5
1268
4
B/GPL 136
12,0 6,9
8,7
n.d. 145
7,6
5,2
6,1
53
4L
1396
109/6200 137/5000
A
M5
187 12,6
4245x1775x1480
2650
5
5
1268
4
B/GPL 136
12,0 6,9
8,7
n.d. 138
7,1
5,0
5,8
53
4L
1396
109/6200 137/5000
A
M5
187 12,7
4475x1775x1565
2700
5
5
1263
4
B/GPL 136
12,0 6,9
8,7
n.d. 138
7,1
5,0
5,8
53
4L
1396
109/6200 137/5000
A
M5
187 12,7
4475x1775x1565
2700
5
5
1263
4
B/GPL 136
12,0 6,9
8,7
n.d. 138
7,1
5,0
5,8
53
4L
1396
109/6200 137/5000
A
M5
187 12,7
4475x1775x1565
2700
5
5
1263
4
B/GPL 136
12,0 6,9
8,7
n.d. 138
7,1
5,0
5,8
53
4L
1396
109/6200 137/5000
A
M5
187 12,7
4475x1775x1565
2700
5
5
1263
4
B/GPL 176
15,0 8,5 10,9 49,6 190 10,4 6,6
8,0
58
4L
1975
142/6000 184/4500
A
M5
177 10,4
4325x1795x1680
2630
5
5
1512
4
B/GPL 181
14,3 9,2 11,2 49,6 194 10,6 6,8
8,2
58
4L
1975
142/6000 184/4500
I
M5
173 11,3
4325x1795x1680
2630
5
5
1592
4
B/GPL 181
14,3 9,2 11,2 49,6 194 10,6 6,8
8,2
58
4L
1975
142/6000 184/4500
I
M5
173 11,3
4325x1795x1680
2630
5
5
1592
4
B/GPL 112
8,4
6,2
6,9
27,2 117
6,1
4,5
5,1
35
4L
999
61/5600
87/3000
A
M5
150 15,8
3535x1595x1480
2370
5
5
1000
4
B/GPL 112
8,4
6,2
6,9
27,2 117
6,1
4,5
5,1
35
4L
999
61/5600
87/3000
A
M5
150 15,8
3535x1595x1480
2370
5
5
1000
4
B/GPL 112
8,4
6,2
6,9
27,2 117
6,1
4,5
5,1
35
4L
999
61/5600
87/3000
A
M5
150 15,8
3535x1595x1480
2370
5
5
1000
4
B/GPL 111
8,6
6,2
6,9
27,2 123
6,3
4,5
5,2
35
4L
1086
64/5500
97/2800
A
M5
154 15,1
3535x1595x1480
2370
5
5
1000
5
B/GPL 132
10,9 7,2
8,5
40
139
7,2
5,1
5,8
53
4L
1396
90/6000
136/5000
A
M5
180 13,0
4260x1790x1480
2650
5
5
1263
5
B/GPL 132
10,9 7,2
8,5
40
139
7,2
5,1
5,8
53
4L
1396
90/6000
136/5000
A
M5
180 13,0
4260x1790x1480
2650
5
5
1263
5
B/GPL 132
10,9 7,2
8,5
40
143
7,4
5,4
6,1
53
4L
1396
90/6000
136/5000
A
M5
180 13,4
4490x1790x1525
2650
5
5
1317
5
B/GPL 132
10,9 7,2
8,5
40
143
7,4
5,4
6,1
53
4L
1396
90/6000
136/5000
A
M5
180 13,4
4490x1790x1525
2650
5
5
1317
5
B/GPL 140
11,3 7,7
9,0
40
148
7,9
5,3
6,2
53
4L
1591
125/6300 154/5200
A
M5
192 10,8
4490x1790x1525
2650
5
5
1337
4
B/GPL 168
12,3 7,8
9,5
48,8 190 10,4 6,6
8,0
58
4L
1975
141/6000 184/4500
A
M5
180 10,4
4350x1800x1730
2630
5
5
1542
4
B/GPL 173
12,6 8,0
9,7
48,8 194 10,6 6,8
8,2
58
4L
1975
141/6000 184/4500
I
M5
174 11,3
4350x1800x1730
2630
5
5
1623
4
B/GPL 173
12,6 8,0
9,7
48,8 194 10,6 6,8
8,2
58
4L
1975
141/6000 184/4500
I
M5
174 11,3
4350x1800x1730
2630
5
5
1623
4
B/GPL 135
10,5 7,1
8,3
56
153
7,9
5,7
6,5
48
4L
1591
126/6300 156/4200
A
M5
177 11,0
4105x1785x1610
2550
5
5
1220
4
B/GPL 135
10,5 7,1
8,3
56
153
7,9
5,7
6,5
48
4L
1591
126/6300 156/4200
A
M5
177 11,0
4105x1785x1610
2550
5
5
1220
5
B/GPL 190
16,4 9,8 12,2
n.d. 203 11,2 6,9
8,5
70
4L
2359
174/6000 225/3750
A
M6
190 10,5
4685x1885x1745
2700
5
5
1710
5
B/GPL 190
16,4 9,8 12,2
n.d. 208 11,4 7,1
8,7
70
4L
2359
174/6000 225/3750
I
M6
190 11,1
4685x1885x1745
2700
5
5
1770
Honda CR-Z LA CR-Z È IL PRIMO COUPÉ AD ABBINARE UN CAMBIO MANUALE A 6 RAPPORTI AD UN PROPULSORE IBRIDO. IL MOTORE È DI 1.5 LITRI E SVILUPPA UNA POTENZA DI 124 CV. IL MOTORE ELETTRICO CONFERISCE ALLA CR-Z UNA CURVA DI COPPIA ECCEZIONALMENTE UNIFORME CHE LE PERMETTE DI RAGGIUNGERE LA COPPIA MASSIMA DI 174 NM A SOLI 1500 GIRI/MIN; UN REGIME INSOLITAMENTE BASSO PER UN MOTORE ASPIRATO. LE EMISSIONI SONO DI 117 G/KM DI CO2. CINQUE LE VERSIONI DISPONIBILI CON PREZZI DA 21.100 A 28.100 EURO.
21.100 EURO
ACCELERAZIONE s
-
109
COPPIA MAX. Nm/giri-1
109
ibrida
Urbano Ex.Ur. Comb
POTENZA MAX. Cv/giri-1
ibrida
4
Urbano Ex.Ur. Comb
CONSUMI l/100 km
4
CONSUMI l/100 km
PESO Kg
CR-Z GT Plus
POSTI
24.300
PORTE
22.800
CR-Z GT
PASSO mm
CR-Z Sport
DIMENSIONI LxLxA mm
21.800
VELOCITÀ km/h
CR-Z S
CAMBIO
24.000
TRAZIONE
21.600
Insight Exécutive i-Pilot
CILINDRATA CC
Insight Exécutive
CILINDRI Numero e disposizione
20.600
CAP. SERBATOIO litri
Insight Elegance
A A A A A A A A A A
EMISSIONI CO2 g/km
27.970
CAP. SERBATOIO litri
25.270
Civic Hybrid 1.3 i-DSi i-VTEC 4p. i-P LH
EMISSIONI CO2 g/km
Civic Hybrid 1.3 4p.
ALIMENTAZIONE
HONDA
BENZINA
EURO
PREZZO Euro
CLASSE ENERGETICA
CARBUR. ALTERNATIVO
LISTINO
CILINDRATA CC
POTENZA MAX. Cv/giri-1
COPPIA MAX. Nm/giri-1
TRAZIONE
CAMBIO
VELOCITÀ km/h
DIMENSIONI LxLxA mm
PASSO mm
PORTE
POSTI
PESO Kg
3720x1680x1640
2200
3
4
1210
15.350
Ypsilon 1.4 E-Collection Ecochic GPL
16.000
Ypsilon 1.4 Platino Ecochic GPL
16.650
Musa 1.4 Argento Ecochic GPL
17.600
Musa 1.4 Oro Ecochic GPL
18.850
Musa 1.4 E-Collection Ecochic GPL
19.500
Musa 1.4 Oro Plus Ecochic GPL
20.100
Musa 1.4 Platino Ecochic GPL
21.350
Delta Argento 1.4 T-Jet 120CV Ecochic GPL
23.700
Delta Oro 1.4 T-Jet 120CV Ecochic GPL
25.300
Delta Platino 1.4 T-Jet 120CV Ecochic GPL
26.900
LEXUS
A A A A A A A A A A A A
5,5
47
4L
1368
77/6000
115/3000
A
M5
167 13,5
3810x1704x1530
2388
3
4
975
5,5
47
4L
1368
77/6000
115/3000
A
M5
167 13,5
3810x1704x1530
2388
3
4
975
4,6
5,5
47
4L
1368
77/6000
115/3000
A
M5
167 13,5
3810x1704x1530
2388
3
4
975
7,2
4,6
5,5
47
4L
1368
77/6000
115/3000
A
M5
167 13,5
3810x1704x1530
2388
3
4
975
31,2 146
7,9
5,2
6,2
47
4L
1368
77/6000
115/3000
A
M5
163 13,5
4035x1698x1660
2508
5
5
1155
7,4
31,2 146
7,9
5,2
6,2
47
4L
1368
77/6000
115/3000
A
M5
163 13,5
4035x1698x1660
2508
5
5
1155
7,4
31,2 146
7,9
5,2
6,2
47
4L
1368
77/6000
115/3000
A
M5
163 13,5
4035x1698x1660
2508
5
5
1155
6,2
7,4
31,2 146
7,9
5,2
6,2
47
4L
1368
77/6000
115/3000
A
M5
163 13,5
4035x1698x1660
2508
5
5
1155
6,2
7,4
31,2 146
7,9
5,2
6,2
47
4L
1368
77/6000
115/3000
A
M5
163 13,5
4035x1698x1660
2508
5
5
1155
B/GPL 134
10,8 6,8
8,3
41,6 149
8,3
5,2
6,3
57
4L
1368
120/5000 206/1750
A
M6
195
9,8
4520x1797x1499
2700
5
5
1320
4
B/GPL 134
10,8 6,8
8,3
41,6 149
8,3
5,2
6,3
57
4L
1368
120/5000 206/1750
A
M6
195
9,8
4520x1797x1499
2700
5
5
1320
4
B/GPL 134
10,8 6,8
8,3
41,6 149
8,3
5,2
6,3
57
4L
1368
120/5000 206/1750
A
M6
195
9,8
4520x1797x1499
2700
5
5
1320
RX 450h
59.500
RX 450h Ambassador
65.300
RX 450h Luxury
71.500
RX 450h Hi-Tech
71.500
B B C B A A A A
15.300
A
GS 450h Plus
67.200
GS 450h Ambassador
74.400
4
ibrida
180
-
-
-
-
180
9,1
7,1
7,9
65
6V
3456
345/6400 368/4800
P
Cvt
250
5,9
4850x1820x1430
2850
4
5
1900
4
ibrida
180
-
-
-
-
180
9,1
7,1
7,9
65
6V
3456
345/6400 368/4800
P
Cvt
250
5,9
4850x1820x1430
2850
4
5
LS 600h
127.100
1900
4
ibrida
219
-
-
-
-
219 11,3 8,0
9,3
84
8V
4969
445/6400 520/4000
I
Cvt
250
6,3
5030x1880x1480
2970
4
5
LS 600h L
137.100
2390
4
ibrida
219
-
-
-
-
219 11,3 8,0
9,3
84
8V
4969
445/6400 520/4000
I
Cvt
250
6,3
5150x1880x1480
3090
4
4
2495
4
ibrida
148
-
-
-
-
148
6,6
6,0
6,3
65
6V
3456
299/6000 317/4800
I
Cvt
200
7,8
4770x1885x1680
2740
5
5
2110
4
ibrida
148
-
-
-
-
148
6,6
6,0
6,3
65
6V
3456
299/6000 317/4800
I
Cvt
200
7,8
4770x1890x1680
2740
5
5
2110
4
ibrida
148
-
-
-
-
148
6,6
6,0
6,3
65
6V
3456
299/6000 317/4800
I
Cvt
200
7,8
4770x1890x1680
2740
5
5
2205
4
ibrida
148
-
-
-
-
148
6,6
6,0
6,3
65
6V
3456
299/6000 317/4800
I
Cvt
200
7,8
4770x1890x1680
2740
5
5
2110
MAZDA
4
B/GPL 119
9,3
6,3
7,4
27,2 138
6,9
4,6
5,4
43
4L
1349
75/6000
121/3500
A
M5
168 14,0
3885x1695x1475
2490
5
5
994
MERCEDES B 180 NGT BlueEFFICIENCY Executive
28.210
B 180 NGT BlueEFFICIENCY Chrome
31.410
B 180 NGT BlueEFFICIENCY Premium
31.430
S 400 HYBRID
94.440 100.560
MITSUBISHI Colt 1.1 12V 3p. GPL Inform
13.500
Colt 1.1 12V 5p. GPL Inform
14.200
Colt 1.1 12V 3p. GPL Invite
14.400
Colt 1.1 12V 5p. GPL Invite
15.100
Colt 1.3 3p. GPL Inform
14.000
Colt 1.3 5p. GPL Inform
14.700
Colt 1.3 5p. GPL Invite
15.600
NISSAN Pixo 1.0 GPL 5p. Eco Easy
10.090
Pixo 1.0 GPL 5p. Eco Active
11.190
Pixo 1.0 GPL 5p. Eco Fun
12.890
Pixo 1.0 GPL 5p. Eco Matic
12.190
Micra 1.2 16V GPL 3p. Eco Easy
12.800
Micra 1.2 16V GPL 5p. Eco Easy
13.400
Micra 1.2 16V GPL 3p. Eco Active
14.850
Micra 1.2 16V GPL 5p. Eco Active
15.450
Micra 1.2 16V GPL 3p. Eco n-tec
15.350
Micra 1.2 16V GPL 5p. Eco n-tec
15.950
Note 1.4 16V GPL Eco Visia
15.100
Note 1.4 16V GPL Eco Acenta
17.510
Note 1.4 16V GPL Eco n-tec
18.410
Qashqai 1.6 16V Eco Visia
20.850
Qashqai 1.6 16V Eco Acenta
23.650
OPEL Corsa 1.2 GPL -TECH 3p. Club
13.800
Corsa 1.2 GPL -TECH 5p. Club
14.450
Corsa 1.2 GPL -TECH 3p. Edition
15.100
Corsa 1.2 GPL -TECH 5p. Edition
15.750
Corsa 1.3 CDTI 95CV 3p. Edition
15.100
A A A C C A A A A B B B A A A A B B B B B B A A A C C A A A A A
CAP. SERBATOIO litri
EMISSIONI CO2 g/km
282 15,1 9,2 11,4
B/GPL n.d.
n.d. n.d. 11,4
4
B/GPL 115
9,1
5,9
7,1
31,2 130
7,2
4,6
4
B/GPL 115
9,1
5,9
7,1
31,2 130
7,2
4,6
4
B/GPL 115
9,1
5,9
7,1
31,2 130
7,2
4
B/GPL 115
9,1
5,9
7,1
31,2 130
4
B/GPL 119
9,4
6,2
7,4
4
B/GPL 119
9,4
6,2
4
B/GPL 119
9,4
6,2
4
B/GPL 119
9,4
4
B/GPL 119
9,4
4
ALIMENTAZIONE
EMISSIONI CO2 g/km
14.050
Ypsilon 1.4 Oro Ecochic GPL
48
Urbano Ex.Ur. Comb
Urbano Ex.Ur. Comb
ACCELERAZIONE s
CILINDRI Numero e disposizione
137 17,0
CONSUMI l/100 km
M5
CONSUMI l/100 km
I
EURO
131/3200
CLASSE ENERGETICA
80/5000
4
Ypsilon 1.4 Argento Ecochic GPL
S 400 HYBRID lunga
1690
E
LANCIA
Mazda 2 1.3 16V 75CV 5p. GPL play
4L
PREZZO Euro Niva 1.7 MPi Dual fuel GPL
70
12.980
LADA
BENZINA CAP. SERBATOIO litri
CARBUR. ALTERNATIVO
4
B/M
135
6,4
4,1
4,9
16
175
9,7
6,0
7,3
54
4L
2034
116/5750 165/3500
A
M5
184 12,4
4273x1777x1624
2778
5
5
1395
4
B/M
135
6,4
4,1
4,9
16
175
9,7
6,0
7,3
54
4L
2034
116/5750 165/3500
A
M5
184 12,4
4273x1777x1624
2778
5
5
1395
4
B/M
135
6,4
4,1
4,9
16
175
9,7
6,0
7,3
54
4L
2034
116/5750 165/3500
A
M5
184 12,4
4273x1777x1624
2778
5
5
1395
5
ibrida
189
-
-
-
- 186-18910,9 6,5
8,1
90
6V
3498
299/6000 385/2400
P
S7
250
7,2
5096x1871x1479
3035
4
5
1880
5
ibrida
191
-
-
-
- 188-19111,0 6,6
8,2
90
6V
3498
299/6000 385/2400
P
S7
250
7,2
5226x1871x1479
3165
4
5
1945
4
B/GPL 118
9,0
6,0
7,1
27,2 130
7,0
4,6
5,5
47
3L
1124
75/6000
100/4000
A
M5
165 12,9
3810x1695x1520
2500
3
5
980
4
B/GPL 118
9,0
6,0
7,1
27,2 130
7,0
4,6
5,5
47
3L
1124
75/6000
100/4000
A
M5
165 13,3
3870x1695x1550
2500
5
5
1015
4
B/GPL 118
9,0
6,0
7,1
27,2 130
7,0
4,6
5,5
47
3L
1124
75/6000
100/4000
A
M5
165 12,9
3810x1695x1520
2500
3
5
980
4
B/GPL 118
9,0
6,0
7,1
27,2 130
7,0
4,6
5,5
47
3L
1124
75/6000
100/4000
A
M5
165 13,3
3870x1695x1550
2500
5
5
980
4
B/GPL 125
9,8
6,6
7,8
27,2 138
7,4
4,8
5,8
47
4L
1332
95/6000
125/4000
A
M5
180 11,0
3810x1695x1520
2500
3
5
1000
4
B/GPL 125
9,8
6,6
7,8
27,2 138
7,4
4,8
5,8
47
4L
1332
95/6000
125/4000
A
M5
180 11,0
3870x1695x1550
2500
5
5
1025
4
B/GPL 125
9,8
6,6
7,8
27,2 138
7,4
4,8
5,8
47
4L
1332
95/6000
125/4000
A
M5
180 11,0
3870x1695x1550
2500
5
5
1000
5
B/GPL
95
7,4
5,1
5,9
24
103
5,5
3,8
4,4
35
3L
996
68/6000
90/3400
A
M5
155 14,0
3655x1630x1470
2360
5
4
875
5
B/GPL
95
7,4
5,1
5,9
24
103
5,5
3,8
4,4
35
3L
996
68/6000
90/3400
A
M5
155 14,0
3655x1630x1470
2360
5
4
875
5
B/GPL
95
7,4
5,1
5,9
24
103
5,5
3,8
4,4
35
3L
996
68/6000
90/3400
A
M5
155 14,0
3655x1630x1470
2360
5
4
875
5
B/GPL 113
8,9
6
6,9
24
103
6,7
4,5
5,2
35
3L
996
68/6000
90/3400
A
Aut
150 17,0
3655x1630x1470
2360
5
4
900
4
B/GPL 126
9,3
6,9
7,8
32
139
7,4
5,1
5,9
46
4L
1240
79/5300
110/3600
A
M5
167 13,5
3720x1660x1540
2430
3
5
1015
4
B/GPL 126
9,3
6,9
7,8
32
139
7,4
5,1
5,9
46
4L
1240
79/5300
110/3600
A
M5
167 13,5
3720x1660x1540
2430
5
5
1015
4
B/GPL 126
9,3
6,9
7,8
32
139
7,4
5,1
5,9
46
4L
1240
79/5300
110/3600
A
M5
167 13,5
3720x1660x1540
2430
3
5
1015
4
B/GPL 126
9,3
6,9
7,8
32
139
7,4
5,1
5,9
46
4L
1240
79/5300
110/3600
A
M5
167 13,5
3720x1660x1540
2430
5
5
1015
4
B/GPL 126
9,3
6,9
7,8
32
139
7,4
5,1
5,9
46
4L
1240
79/5300
110/3600
A
M5
167 13,5
3720x1660x1540
2430
3
5
1015
4
B/GPL 126
9,3
6,9
7,8
32
139
7,4
5,1
5,9
46
4L
1240
79/5300
110/3600
A
M5
167 13,5
3720x1660x1540
2430
5
5
1015
4
B/GPL 135
6,9
5,2
5,6
38,4 139
7,3
5,1
5,9
46
4L
1386
88/5200
128/3200
A
M5
165 13,1
4083x1691x1550
2600
5
5
1125
4
B/GPL 135
6,9
5,2
5,6
38,4 139
7,3
5,1
5,9
46
4L
1386
88/5200
128/3200
A
M5
165 13,1
4083x1691x1550
2600
5
5
1125
4
B/GPL 135
6,9
5,2
5,6
38,4 139
7,3
5,1
5,9
46
4L
1386
88/5200
128/3200
A
M5
165 13,1
4083x1691x1550
2600
5
5
1125
4
B/GPL 159
13,1 8,3 10,0
n.d. 162
8,4
5,7
6,7
65
4L
1598
115/6000 156/4400
A
M5
175 12,0
4315x1783x1606
2631
5
5
1375
4
B/GPL 159
13,1 8,3 10,0
n.d. 162
8,4
5,7
6,7
65
4L
1598
115/6000 156/4400
A
M5
175 12,0
4315x1783x1606
2631
5
5
1375
4
B/GPL 119
9,9
6,0
7,4
33,6 139
7,7
4,7
5,8
45
4L
1229
80/5600
110/4000
A
M5
168 13,9
4000x1710x1490
2510
3
5
1134
4
B/GPL 119
9,9
6,0
7,4
33,6 139
7,7
4,7
5,8
45
4L
1229
80/5600
110/4000
A
M5
168 13,9
4000x1710x1490
2510
5
5
1165
4
B/GPL 119
9,9
6,0
7,4
33,6 139
7,7
4,7
5,8
45
4L
1229
80/5600
110/4000
A
M5
168 13,9
4000x1710x1490
2510
3
5
1134
4
B/GPL 119
9,9
6,0
7,4
33,6 139
7,7
4,7
5,8
45
4L
1229
80/5600
110/4000
A
M5
168 13,9
4000x1710x1490
2510
5
5
1165
-
-
-
4,6
3,2
3,7
45
4L
1248
95/4000
190/1750
A
M5
177 12,3
3999x1737x1488
2511
3
5
1130
4
D
98
-
98
ecoCAR 126
LISTINO
26.700
Zafira 1.6 16V ecoM 150CV Turbo Cosmo
28.700
Zafira 1.8 GPL-TECH 140CV Edition
25.200
Zafira 1.8 GPL-TECH 140CV Cosmo
27.200
PEUGEOT 206 Plus 1,1 8V 3p ECO GPL
12.200
206 Urban 1,1 8V 3p ECO GPL
12.950
206 Urban 1,1 8V 5p ECO GPL
13.650
206 Plus Trendy 1,1 8V 3p ECO GPL
14.000
206 Plus Trendy 1,1 8V 5p ECO GPL
14.700
207 1.4 8V 75CV 3p. X Line ECO GPL
15.475
207 1.4 8V 75CV 5p. X Line ECO GPL
16.075
207 1.4 8V 75CV 3p. En. Sport ECO GPL
16.125
207 1.4 8V 75CV 5p. En. Sport ECO GPL
16.725
207 1.4 8V 75CV SW X Line ECO GPL
16.675
207 1.4 8V 75CV SW En. Sport ECO GPL
17.325
207 1.6 Hdi 90 CV FAP 3p.
17.375
207 1.6 Hdi 90 CV FAP 5p.
17.975
207 1.6 Hdi 90 CV FAP 5p. Business
18.575
RENAULT
A A A A A A A A A B B A A A
Twingo 1.2 16V LEV GPL Sport & Sound
12.650
Twingo 1.2 16V LEV GPL Dynamique
14.150
Clio Storia 1.2 5p. GPL Confort
12.700
Clio 1.2 16V 3p. GPL Confort
13.600
Clio 1.2 16V 5p. GPL Confort
14.250
Clio 1.2 16V 3p. GPL 20th Anniversario
14600
Clio 1.2 16V 5p. GPL 20th Anniversario
15.250
Clio 1.2 16V 3p. GPL Dinamique
14.600
Clio 1.2 16V 5p. GPL Dinamique
15.250
Modus 1.2 16V GPL Expression
15.500
Modus 1.2 16V GPL Dynamique
16.500
Grand Modus 1.2 16V GPL Grand Expression
16.200
Grand Modus 1.2 16V GPL Grand Dynamique
17.200
Kangoo SL Easy 1.6 105CV GPL
18.250
Kangoo SL Dynamique 1.6 105CV GPL
19.350
Kangoo SL Tom Tom 1.6 105CV GPL
19.850
A A B B B B B B B A A A A D D D
Koleos 2.5 16V 4X2 GPL
24.980
Koleos 2.5 16V 4X4 GPL Dynamique
28.730
BEST BUY
3,7
45
4L
1248
95/4000
190/1750
A
M5
177 12,3
3999x1737x1488
2511
5
5
1160
4,4
5,0
45
3L
996
65/6000
90/4800
A
M5
160 14,7
3740x1680x1590
2360
5
5
1000
4
B/GPL 119
8,8
6,5
7,4
n.d. 131
6,9
4,7
5,5
45
4L
1242
86/5500
114/4400
A
M5
175 12,3
3740x1680x1590
2360
5
5
1015
4
B/GPL 129
10,7 6,6
8,1
38,4 148
8.1
5,1
6,2
53
4L
1364
90/5600
125/4000
A
M5
168 13,8
4052x1694x1620
2630
5
5
1294
4
B/GPL 129
38,4 148
10,7 6,6
8,1
8.1
5,1
6,2
53
4L
1364
90/5600
125/4000
A
M5
168 13,8
4052x1694x1620
2630
5
5
1294
4
B/M
138
6,6
4,2
5,0
21
138
9,2
5,9
7,1
14
4L
1598
94/6200
133/4200
A
M5
165 17,0
4503x1801x1635
2703
5
7
1590
4
B/M
138
6,6
4,2
5,0
21
138
9,2
5,9
7,1
14
4L
1598
94/6200
133/4200
A
M5
165 17,0
4503x1801x1635
2703
5
7
1590
4
B/M
139
7,1
3,9
5,1
21
144 11,2 6,3
8,1
14
4L
1598
150/5000 210/2300
A
M5
200 11,5
4503x1801x1635
2703
5
7
1660
4
B/M
139
7,1
3,9
5,1
21
144 11,2 6,3
8,1
14
4L
1598
150/5000 210/2300
A
M5
200 11,5
4503x1801x1635
2703
5
7
1660
4
B/GPL 160
13,7 7,7
9,9
41,6 182 10,1 6,2
7,6
58
4L
1796
140/6300 175/3800
A
M5
197 11,5
4467x1801x1635
2703
5
7
1453
4
B/GPL 160
13,7 7,7
9,9
41,6 182 10,1 6,2
7,6
58
4L
1796
140/6300 175/3800
A
M5
197 11,5
4467x1801x1635
2703
5
7
1453
4
B/GPL 114
11,0 5,1
7,3
28,8 135
8,0
4,5
5,7
50
4L
1124
60/5500
94/3300
A
M5
159 16,1
3872x1669x1453
2443
3
5
978
4
B/GPL 114
11,0 5,1
7,3
28,8 135
8,0
4,5
5,7
50
4L
1124
60/5500
94/3300
A
M5
159 16,1
3872x1669x1453
2443
3
5
978
4
B/GPL 114
11,0 5,1
7,3
28,8 135
8,0
4,5
5,7
50
4L
1124
60/5500
94/3300
A
M5
159 16,1
3872x1669x1453
2443
5
5
985
4
B/GPL 114
11,0 5,1
7,3
28,8 135
8,0
4,5
5,7
50
4L
1124
60/5500
94/3300
A
M5
159 16,1
3872x1669x1453
2443
3
5
978
4
B/GPL 114
11,0 5,1
7,3
28,8 135
8,0
4,5
5,7
50
4L
1124
60/5500
94/3300
A
M5
159 16,1
3872x1669x1453
2443
5
5
985
5
B/GPL 127
10,5 6,3
7,8
37,6 147
8,4
5,0
6,3
50
4L
1360
73/5400
118/3300
A
M5
170 13,9
4045x1750x1472
2540
3
5
1178
5
B/GPL 127
10,5 6,3
7,8
37,6 147
8,4
5,0
6,3
50
4L
1360
73/5400
118/3300
A
M5
170 13,9
4045x1750x1472
2540
5
5
1188
5
B/GPL 127
10,5 6,3
7,8
37,6 147
8,4
5,0
6,3
50
4L
1360
73/5400
118/3300
A
M5
170 13,9
4045x1750x1472
2540
3
5
1178
5
B/GPL 127
10,5 6,3
7,8
37,6 147
8,4
5,0
6,3
50
4L
1360
73/5400
118/3300
A
M5
170 13,9
4045x1750x1472
2540
5
5
1188
5
B/GPL 129
11,3 6,6
8,3
37,6 152
8,8
5,3
6,5
50
4L
1360
73/5400
118/3300
A
M5
170 14,2
4164x1748x1527
2540
5
5
1236
5
B/GPL 129
11,3 6,6
8,3
37,6 152
8,8
5,3
6,5
50
4L
1360
73/5400
118/3300
A
M5
170 14,2
4164x1748x1527
2540
5
5
1236
4
D
99
-
-
-
-
99
4,9
3,2
3,8
50
4L
1560
90/4000
215/1750
A
M5
185 11,7
4030x1720x1472
2540
3
5
1129
4
D
99
-
-
-
-
99
4,9
3,2
3,8
50
4L
1560
90/4000
215/1750
A
M5
185 11,7
4045x1750x1472
2540
5
5
1129
4
D
99
-
-
-
-
99
4,9
3,2
3,8
50
4L
1560
90/4000
215/1750
A
M5
185 11,7
4045x1750x1472
2540
5
5
1129
4
B/GPL n.d.
n.d. n.d. 5,6
n.d. 135
7,5
4,7
5,7
40
4L
1149
75/5500
105/3500
A
M5
170 13,0
3600x1654x1470
2367
3
4
1000
4
B/GPL n.d.
n.d. n.d. 5,6
n.d. 135
7,5
4,7
5,7
40
4L
1149
75/5500
105/3500
A
M5
170 13,0
3600x1654x1470
2367
3
4
1000
4
B/GPL 126
10,1 6,3
7,7
35
143
7,7
5,0
6,0
50
4L
1149
60/5250
91/2500
A
M5
158 16,2
3818x1639x1417
2472
5
5
995
4
B/GPL 132
10,7 6,4
8,0
33,6 139
7,9
4,7
5,9
55
4L
1149
75/5500
105/3500
A
M5
167 13,4
4027x1710x1480
2580
3
5
1080
4
B/GPL 132
10,7 6,4
8,0
33,6 139
7,9
4,7
5,9
55
4L
1149
75/5500
105/3500
A
M5
167 13,4
4027x1710x1480
2580
5
5
1090
4
B/GPL 132
10,7 6,4
8,0
33,6 139
7,9
4,7
5,9
55
4L
1149
75/5500
105/3500
A
M5
167 13,4
4027x1710x1480
2580
3
5
1080
4
B/GPL 132
10,7 6,4
8,0
33,6 139
7,9
4,7
5,9
55
4L
1149
75/5500
105/3500
A
M5
167 13,4
4027x1710x1480
2580
5
5
1090
4
B/GPL 132
10,7 6,4
8,0
33,6 139
7,9
4,7
5,9
55
4L
1149
75/5500
105/3500
A
M5
167 13,4
4027x1710x1480
2580
3
5
1080
4
B/GPL 132
10,7 6,4
8,0
33,6 139
7,9
4,7
5,9
55
4L
1149
75/5500
105/3500
A
M5
167 13,4
4027x1710x1480
2580
5
5
1090
4
B/GPL n.d.
n.d. n.d. 5,9
33,6 140
7,6
4,9
5,9
49
4L
1149
75/5500
105/3500
A
M5
163 13,5
3874x11695x1586 2482
5
5
1130
4
B/GPL n.d.
n.d. n.d. 5,9
33,6 140
7,6
4,9
5,9
49
4L
1149
75/5500
105/3500
A
M5
163 13,5
3874x11695x1586 2482
5
5
1130
4
B/GPL n.d.
n.d. n.d. 5,9
33,6 140
7,6
4,9
5,9
51
4L
1149
75/5500
105/3500
A
M5
163 13,7
4034x1695x1586
2575
5
5
1200
4
B/GPL n.d.
n.d. n.d. 5,9
33,6 140
7,6
4,9
5,9
51
4L
1149
75/5500
105/3500
A
M5
163 13,7
4034x1695x1586
2575
5
5
1200
4
B/GPL 170
13,8 8,8 10,6
n.d. 192 10,5 6,7
8,1
60
4L
1598
105/5000 148/3750
A
M5
170 13,0
4213x1829x1799
2697
5
5
1420
4
B/GPL 170
13,8 8,8 10,6
n.d. 192 10,5 6,7
8,1
60
4L
1598
105/5000 148/3750
A
M5
170 13,0
4213x1829x1799
2697
5
5
1420
4
B/GPL 170
13,8 8,8 10,6
n.d. 192 10,5 6,7
8,1
60
4L
1598
105/5000 148/3750
A
M5
170 13,0
4213x1829x1799
2697
5
5
1420
-
4
B/GPL n.d.
n.d. n.d. n.d.
49,6 227 12,9 7.9
9,6
65
4L
2488
171/6000 226/4400
A
M6
186
9,1
4520x1865x1695
2690
5
5
1590
-
4
B/GPL n.d.
n.d. n.d. n.d.
49,6 227 13,0 7,7
9,6
65
4L
2488
171/6000 226/4400
I
M6
185
9,3
4520x1865x1695
2690
5
5
1649
Lancia Delta 1.4 Turbo GPL A COMPLETARE LA GAMMA ECOCHIC DELLA LANCIA SI È AGGIUNTA LA DELTA VERSIONE GPL. LA BLASONATA BERLINA ITALIANA È LA PRIMA VETTURA IN ASSOLUTO SULLA QUALE HA DEBUTTATO IL MOTORE BI-FUEL TURBO A GPL, PERALTRO PROGETTATO, COSTRUITO E GARANTITO DIRETTAMENTE DAL COSTRUTTORE ITALIANO. IL PROPULSORE BI-FUEL SI BASA SUL 1.4 TURBO BENZINA DA 120 CV ED È STATO IMPIEGATO ANCHE SULLA NUOVA ALFA MITO. LA DELTA È DISPONIBILE NEI CLASSICI TRE ALLESTIMENTI ARGENTO, ORO E PLATINO, TUTTI PIUTTOSTO RICCHI. LA PRESENZA DELL'IMPIANTO A GPL, GRAZIE AL SERBATOIO TOROIDALE AGGIUNTIVO PER IL GAS DA 41 LITRI EFFETTIVI, FA SALIRE L'AUTONOMIA DELLA DELTA FINO A 1.413 KM.
23.700 EURO
ACCELERAZIONE s
3,2
5,9
VELOCITÀ km/h
4,6
n.d. 120
CAMBIO
99
6,6
TRAZIONE
-
6,0
99
Urbano Ex.Ur. Comb
CAP. SERBATOIO litri
-
8,0
D
Urbano Ex.Ur. Comb
CONSUMI l/100 km
-
B/GPL 108
4
CONSUMI l/100 km -
4
EURO
PESO Kg
Zafira 1.6 16V ecoM 150CV Turbo Edition
POSTI
27.200
PORTE
Zafira 1.6 16V ecoM 94CV Cosmo
PASSO mm
25.200
DIMENSIONI LxLxA mm
19.950
Zafira 1.6 16V ecoM 94CV Edition
COPPIA MAX. Nm/giri-1
Meriva 1.4 16V GPL-TECH 90CV Enjoy
POTENZA MAX. Cv/giri-1
18.650
CILINDRATA CC
Meriva 1.4 16V GPL-TECH 90CV Club
CILINDRI Numero e disposizione
15.050
EMISSIONI CO2 g/km
Agila 1.2 GPL-TECH 86CV 5p. Enjoy
A A A A A A A A A C C
BENZINA
CAP. SERBATOIO litri
14.550
EMISSIONI CO2 g/km
15.750
Agila 1.0 GPL-TECH 65CV 5p. Enjoy
ALIMENTAZIONE
Corsa 1.3 CDTI 95CV 5p. Edition
CLASSE ENERGETICA
PREZZO Euro
CARBUR. ALTERNATIVO
LISTINO
37.050
9-3 Cabriolet 1.8 t BioPower Vector
40.450
9-3 Cabriolet 2.0 t BioPower Linear
39.150
9-3 Cabriolet 2.0 t BioPower Vector
42.550
9-3 X 2.0 TS XWD Bio Power
39.950
9-5 2.0 t BioPower S.W. Griffin
38.250
9-5 2.3 t BioPower S.W. Griffin
40.250
9-7X 4.2 L6 Bi-Fuel
54.970
9-7X 5.3 V8 Bi-Fuel
60.160
SEAT Ibiza 1.2 3p. Free Dual
12.270
Ibiza 1.2 3p. Reference Dual
13.560
Ibiza 1.2 3p. Style Dual
15.165
Ibiza 1.4 3p. Reference Dual
14.160
Ibiza 1.4 3p. Style Dual
15.765
Ibiza 1.6 3p. Sport Dual
17.390
Ibiza 1.2 5p. Free Dual
12.770
Ibiza 1.2 5p. Reference Dual
14.060
Ibiza 1.2 5p. Style Dual
15.745
Ibiza 1.4 5p. Reference Dual
14.660
Ibiza 1.4 5p. Style Dual
16.345
Ibiza 1.6 5p. Sport Dual
17.945
Ibiza 1.4 TDI DPF 3p. Ecomotive
14.645
Ibiza 1.4 TDI DPF 5p. Ecomotive
15.145
Leon 1.6 Reference BI FUEL
19.560
Leon 1.6 Style BI FUEL
20.660
Leon 1.6 TDI CR DPF Ecomotive
20.885
Altea 1.6 Reference BI FUEL
19.845
Altea 1.6 Style BI FUEL
21.190
Altea XL 1.6 Reference BI FUEL
20.710
Altea XL 1.6 Style BI FUEL
21.950
A A A A A B A A A A A B A A C C A C C C C
Ceo 2.4 16V Basic Bi-Fuel
29.200
Ceo 2.4 16V De Lux Bi-Fuel
31.024
Ceo 2.4 16V aut. Bi-Fuel Ceo 2.4 16V aut. Lux Bi-Fuel
-
-
-
-
181 11,0 5,6
7,6
62
4L
1998
175/5500 265/2500
A
M6
210
8,4
4640x1760x1470
2680
4
5
1365
-
-
-
-
-
181 11,0 5,6
7,6
62
4L
1998
175/5500 265/2500
A
M6
210
8,4
4640x1760x1470
2680
4
5
1365
4
B/E85
-
-
-
-
-
189 11,1 6,0
7,9
62
4L
1998
200/5500 300/2500
A
M6
230
7,9
4640x1760x1470
2680
4
5
1365
4
B/E85
-
-
-
-
-
189 11,1 6,0
7,9
62
4L
1998
200/5500 300/2500
A
M6
230
7,9
4640x1760x1470
2680
4
5
1365
4
B/E85
-
-
-
-
-
185 10,9 5,9
7,8
62
4L
1998
175/5500 265/2500
A
M6
210
8,7
4650x1760x1510
2680
5
5
1425
4
B/E85
-
-
-
-
-
185 10,9 5,9
7,8
62
4L
1998
175/5500 265/2500
A
M6
210
8,7
4650x1760x1510
2680
5
5
1425
4
B/E85
-
-
-
-
-
197 11,5 6,4
8,3
62
4L
1998
200/5500 300/2500
A
M6
225
8,1
4650x1760x1510
2680
5
5
1425
4
B/E85
-
-
-
-
-
197 11,5 6,4
8,3
62
4L
1998
200/5500 300/2500
A
M6
225
8,1
4650x1760x1510
2680
5
5
1425
4
B/E85
-
-
-
-
-
192 11,3 6,0
8,1
62
4L
1998
175/5500 265/2500
A
M6
210
8,9
4640x1760x1430
2680
2
4
1500
4
B/E85
-
-
-
-
-
192 11,3 6,0
8,1
62
4L
1998
175/5500 265/2500
A
M6
210
8,9
4640x1760x1430
2680
2
4
1500
4
B/E85
-
-
-
-
-
203 11,8 6,6
8,5
62
4L
1998
200/5500 300/2500
A
M6
225
8,2
4640x1760x1430
2680
2
4
1500
4
B/E85
-
-
-
-
-
203 11,8 6,6
8,5
62
4L
1998
200/5500 300/2500
A
M6
225
8,2
4640x1760x1430
2680
2
4
1500
4
B/E85
-
-
-
-
-
199 11,5 6,5
8,3
61
4L
1998
210/5300 300/2500
I
M6
230
8,5
4690x1760x1540
2680
5
5
1580
4
B/E85
-
-
-
-
-
214 12,6 6,9
9,0
75
4L
1985
179/5500 280/1800
A
M5
220
9,0
4840x1790x1460
2700
5
5
1603
4
B/E85
-
-
-
-
-
217 13,0 6,8
9,1
75
4L
2290
209/5500 310/1800
A
M5
230
8,5
4840x1790x1460
2700
5
5
1603
4
B/GPL n.d.
n.d. n.d. 13,0
n.d. 310 15,8 11,0 13,0
83
6L
4195
295/6000 375/3600
I
Aut
195
9,0
4810x1920x1740
2870
5
5
2066
4
B/GPL n.d.
n.d. n.d. 12,3
n.d. 300 15,4 10,2 12,3
83
8V
5328
305/5200 447/4000
I
Aut
198
8,5
4810x1920x1740
2870
5
5
2094
4
B/GPL 125
n.d. n.d. 7,0
38,4 139
7,6
4,9
5,9
45
3L
1198
69/5400
112/3000
A
M5
163 15,0
4034x1693x1428
2469
3
5
1050
4
B/GPL 125
n.d. n.d. 7,0
38,4 139
7,6
4,9
5,9
45
3L
1198
69/5400
112/3000
A
M5
163 15,0
4034x1693x1428
2469
3
5
1050
4
B/GPL 125
n.d. n.d. 7,0
38,4 139
7,6
4,9
5,9
45
3L
1198
69/5400
112/3000
A
M5
163 15,0
4034x1693x1428
2469
3
5
1050
4
B/GPL 134
n.d. n.d. 7,4
38,4 149
8,1
5,1
6,2
45
4L
1390
86/5000
132/3800
A
M5
175 12,2
4034x1693x1428
2469
3
5
1025
4
B/GPL 134
n.d. n.d. 7,4
38,4 149
8,1
5,1
6,2
45
4L
1390
86/5000
132/3800
A
M5
175 12,2
4034x1693x1428
2469
3
5
1075
4
B/GPL 141
n.d. n.d. 7,9
38,4 157
8,9
5,3
6,6
45
4L
1598
105/5600 153/3800
A
M5
189 10,5
4034x1693x1428
2469
3
5
1100
4
B/GPL 125
n.d. n.d. 7,0
38,4 139
7,6
4,9
5,9
45
3L
1198
69/5400
112/3000
A
M5
163 15,0
4052x1693x1445
2469
5
5
1127
4
B/GPL 125
n.d. n.d. 7,0
38,4 139
7,6
4,9
5,9
45
3L
1198
69/5400
112/3000
A
M5
163 15,0
4052x1693x1445
2469
5
5
1127
4
B/GPL 125
n.d. n.d. 7,0
38,4 139
7,6
4,9
5,9
45
3L
1198
69/5400
112/3000
A
M5
163 15,0
4052x1693x1445
2469
5
5
1127
4
B/GPL 134
n.d. n.d. 7,4
38,4 149
8,2
5,1
6,9
45
4L
1390
86/5000
132/3800
A
M5
175 12,2
4052x1693x1445
2469
5
5
1100
4
B/GPL 134
n.d. n.d. 7,4
38,4 149
8,2
5,1
6,9
45
4L
1390
86/5000
132/3800
A
M5
175 12,2
4052x1693x1445
2469
5
5
1100
4
B/GPL 141
n.d. n.d. 7,9
38,4 157
8,9
5,3
6,6
45
4L
1598
105/5600 153/3800
A
M5
187 10,5
4052x1693x1445
2469
5
5
1100
4,9
3,0
3,7
45
3L
1422
80/4000
195/1800
A
M5
177 12,9
4034x1693x1428
2469
3
5
1075
4 4
D
98
D
98
-
-
-
-
-
98
-
98
4,9
3,0
3,7
45
3L
1422
80/4000
195/1800
A
M5
177 12,9
4052x1693x1445
2469
5
5
1150
4
B/GPL 153
12,9 7,4
9,5
46,4 173
9,9
5,8
7,3
55
4L
1595
102/5600 148/3800
A
M5
184 12,2
4315x1768x1455
2578
5
5
1205
4
B/GPL 153
12,9 7,4
9,5
46,4 173
9,9
5,8
7,3
55
4L
1595
102/5600 148/3800
A
M5
184 12,2
4315x1768x1455
2578
5
5
1205
4,7
3,4
3,8
55
4L
1598
105/4400 250/1500
A
M5
190 11,5
4315x1768x1455
2578
5
5
1250
5
D
99
-
-
-
-
COPPIA MAX. Nm/giri-1
-
B/E85
Urbano Ex.Ur. Comb
POTENZA MAX. Cv/giri-1
B/E85
4
Urbano Ex.Ur. Comb
CONSUMI l/100 km
4
CONSUMI l/100 km
PESO Kg
9-3 Cabriolet 1.8 t BioPower Linear
POSTI
35.200
PORTE
9-3 SportHatch 2.0 t BioPower Vector
PASSO mm
34.050
DIMENSIONI LxLxA mm
9-3 SportHatch 2.0 t BioPower Linear
ACCELERAZIONE s
32.900
VELOCITÀ km/h
9-3 SportHatch 1.8 t BioPower Vector
CAMBIO
31.750
TRAZIONE
9-3 SportHatch 1.8 t BioPower Linear
CILINDRATA CC
33.600
CILINDRI Numero e disposizione
9-3 Sport Sedan 2.0 t BioPower Vector
CAP. SERBATOIO litri
32.450
EMISSIONI CO2 g/km
9-3 Sport Sedan 2.0 t BioPower Linear
D D D D D D E E D D E E D E E D C
CAP. SERBATOIO litri
31.300
EMISSIONI CO2 g/km
30.150
9-3 Sport Sedan 1.8 t BioPower Vector
ALIMENTAZIONE
9-3 Sport Sedan 1.8 t BioPower Linear
BENZINA
EURO
SAAB
CLASSE ENERGETICA
PREZZO Euro
CARBUR. ALTERNATIVO
-
-
99
4
B/GPL 159
13,1 7,8
9,8
46,4 179 10,2 6,0
7,5
55
4L
1595
102/5600 148/3800
A
M5
181 13,2
4282x1768x1576
2578
5
5
1320
4
B/GPL 159
13,1 7,8
9,8
46,4 179 10,2 6,0
7,5
55
4L
1595
102/5600 148/3800
A
M5
181 13,2
4282x1768x1576
2578
5
5
1320
4
B/GPL 159
13,1 7,8
9,8
n.d. 179 10,2 6,0
7,5
55
4L
1595
102/5600 148/3800
A
M5
181 13,4
4469x1768x1581
2578
5
5
1359
4
B/GPL 159
13,1 7,8
9,8
n.d. 179 10,2 6,0
7,5
55
4L
1595
102/5600 148/3800
A
M5
181 13,4
4469x1768x1581
2578
5
5
1359
-
4
B/GPL n.d.
n.d. n.d. n.d.
n.d. 270 14,4 9,7 11,5
60
4L
2351
125/2500 190/2500
I
M5
150 10,5
4710x1870x1820
2850
5
5
1825
-
4
B/GPL n.d.
n.d. n.d. n.d.
n.d. 270 14,4 9,7 11,5
60
4L
2351
125/2500 190/2500
I
M5
150 10,5
4710x1870x1820
2850
5
5
1825
31.180
-
4
B/GPL n.d.
n.d. n.d. n.d.
n.d. 270 14,4 9,7 11,5
60
4L
2351
125/2500 190/2500
I
A4
165 11,5
4710x1870x1820
2850
5
5
1835
33.027
-
4
B/GPL n.d.
n.d. n.d. n.d.
n.d. 270 14,4 9,7 11,5
60
4L
2351
125/2500 190/2500
I
A4
165 11,5
4710x1870x1820
2850
5
5
1835
4
B/GPL n.d.
n.d. n.d. 7,1
39
140
7,8
4,8
5,9
45
3L
1198
60/5200
108/3000
A
M5
155 16,5
3992x1642x1498
2462
5
5
1100
4
B/GPL n.d.
n.d. n.d. 7,1
39
140
7,7
4,9
5,9
45
3L
1198
70/5400
112/3000
A
M5
163 14,9
3992x1642x1498
2462
5
5
1100
4
B/GPL n.d.
n.d. n.d. 7,8
39
154
8,6
5,3
6,5
45
4L
1390
86/5000
132/3800
A
M5
174 12,3
3992x1642x1498
2462
5
5
1100
4
B/GPL n.d.
n.d. n.d. 7,1
39
140
7,8
4,8
5,9
45
3L
1198
60/5200
108/3000
A
M5
156 16,8
4239x1642x1498
2462
5
5
1040
4
B/GPL n.d.
n.d. n.d. 7,1
39
140
7,7
4,9
5,9
45
3L
1198
70/5400
112/3000
A
M5
164 15,1
4239x1642x1498
2462
5
5
1070
4
B/GPL n.d.
n.d. n.d. 7,8
39
155
8,6
5,3
6,5
45
4L
1390
86/5000
132/3800
A
M5
175 12,7
4239x1642x1498
2462
5
5
1075
4
B/GPL 149
12,7 7,3
9,2
44
176 10,0 5,8
7,4
55
4L
1595
102/5600 148/3800
A
M5
190 12,3
4569x1769x1462
2578
5
5
1250
4
B/GPL 149
12,7 7,3
9,2
44
176 10,0 5,8
7,4
55
4L
1595
102/5600 148/3800
A
M5
190 12,3
4569x1769x1462
2578
5
5
1250
4
B/GPL 149
12,7 7,3
9,2
44
176 10,0 5,8
7,4
55
4L
1595
102/5600 148/3800
A
M5
190 12,3
4569x1769x1462
2578
5
5
1250
4
B/GPL 149
12,7 7,3
9,2
44
176 10,0 5,8
7,4
55
4L
1595
102/5600 148/3800
A
M5
188 12,4
4569x1769x1468
2578
5
5
1235
4
B/GPL 149
12,7 7,3
9,2
44
176 10,0 5,8
7,4
55
4L
1595
102/5600 148/3800
A
M5
188 12,4
4569x1769x1468
2578
5
5
1235
4
B/GPL 149
12,7 7,3
9,2
44
176 10,0 5,8
7,4
55
4L
1595
102/5600 148/3800
A
M5
188 12,4
4569x1769x1468
2578
5
5
1235
4
B/GPL n.d.
n.d. n.d. 8,0
39
155
8,7
5,3
6,7
55
3L
1198
70/5400
112/3000
A
M5
158 15,9
4205x1684x1607
2617
5
5
1150
SHUANGHUAN
SKODA Fabia 1.2 60CV 5p. GPLine
11.400
Fabia 1.2 12V 70CV 5p. Style GPLine
14.340
Fabia 1.4 16V 5p. Style GPLine
15.450
Fabia 1.2 60CV Wagon Fabia GPLine
12.030
Fabia 1.2 12V 70CV Wagon Style GPLine
14.970
Fabia 1.4 16V Wagon Style GPLine
16.080
Octavia 1.6 Comfort GPLine
20.000
Octavia 1.6 Ambition GPLine
21.400
Octavia 1.6 Elegance GPLine
22.710
Octavia 1.6 Wagon Comfort GPLine
20.900
Octavia 1.6 Wagon Ambition GPLine
22.300
Octavia 1.6 Wagon Elegance GPLine
23.610
Roomster 1.2 12V 70CV GPLine
14.540
SMART fortwo 800 40 kW coupé pure cdi
12.249
fortwo 800 40 kW coupé pulse cdi
13.449
fortwo 800 40 kW coupé passion cdi
13.719
fortwo 800 40 kW cabrio pure cdi
13.889
fortwo 800 40 kW cabrio pulse cdi
15.689
fortwo 800 40 kW cabrio passion cdi
15.939
A A A A A B C C C C C C B A A A A A A
5
D
89
-
-
-
-
89
3,5
3,3
3,4
33
3L
799
54/3800
130/2100
P
S5
135 16,8
2695x1559x1542
1867
3
2
770
5
D
89
-
-
-
-
89
3,5
3,3
3,4
33
3L
799
54/3800
130/2100
P
S5
135 16,8
2695x1559x1542
1867
3
2
770
5
D
89
-
-
-
-
89
3,5
3,3
3,4
33
3L
799
54/3800
130/2100
P
S5
135 16,8
2695x1559x1542
1867
3
2
770
5
D
89
-
-
-
-
89
3,5
3,3
3,4
33
3L
799
54/3800
130/2100
P
S5
135 16,8
2695x1559x1542
1867
3
2
800
5
D
89
-
-
-
-
89
3,5
3,3
3,4
33
3L
799
54/3800
130/2100
P
S5
135 16,8
2695x1559x1542
1867
3
2
800
5
D
89
-
-
-
-
89
3,5
3,3
3,4
33
3L
799
54/3800
130/2100
P
S5
135 16,8
2695x1559x1542
1867
3
2
800
ecoCAR 128
28.780
Forester 2.0X Bi-Fuel MT BRGP
31.480
Forester 2.0XS Bi-Fuel MT VHGP
33.750
Forester 2.0XS Bi-Fuel AT VHGP
35.750
Legacy 2.0i Berlina Bi-Fuel 6MT Comfort
28.700
Legacy 2.0i Berlina Bi-Fuel 6MT Trend
32.780
Legacy 2.0i SW Bi-Fuel 6MT Comfort
30.200
Legacy 2.0i SW Bi-Fuel 6MT Trend
34.280
Outback 2.5i Bi-Fuel 6MT Trend
41.780
SUZUKI Alto 1.0 GPL L 5p
9.900
Alto 1.0 GPL GL 5p
11.690
Alto 1.0 GPL GLX 5p
12.890
Splash 1.0 GPL L 5p
11.990
Splash 1.0 GPL GLS 5p
13.140
Splash 1.0 GPL GLS Safety Pack 5p
13840
Splash 1.2 GPL GLS 5p
13.990
Splash 1.2 GPL GLS Safety Pack 5p
14.690
Swift 1.3 16V GPL GL 3p
14.280
Swift 1.3 16V GPL GL Safety Pack 3p
14.980
Swift 1.3 16V GPL GL Safety Pack 5p
15.390
TATA
A A A A A A B B B B B
Indica 1.4 5p. GLX Bi Fuel GPL Euro 4
10.998
Indica 1.4 5p. GLX Bi Fuel Metano Euro 4
11.838
Indigo 1.4 S.W. GLX Bi Fuel GPL
13.854
B A C
Indigo 1.4 S.W. GLX Bi Fuel Metano
15.012
-
TOYOTA iQ 1.0
11.650
iQ 1.0 Sol
12.950
Aygo 1.0 GPL 3p Now
9.950
Aygo 1.0 GPL 5p Now
10.300
Aygo 1.0 GPL 3p Sol
11.050
Aygo 1.0 GPL 5p Sol
11.400
Yaris 1.0 GPL 3p Now
11.400
Yaris 1.0 GPL 5p Now
12.050
Yaris 1.0 GPL 3p Sol
12.900
Yaris 1.0 GPL 5p Sol
13.350
Prius 1.8
26.450
Prius 1.8 Active
27.650
Prius 1.8 Executive
33.350
BEST BUY
A A A A A A A A A A A A A
94/3600
A
M5
160 13,9
3610x1665x1550
2430
5
5
865
4B
1498
107/6000 142/3200
I
M5
175 14,0
4415x1740x1475
2620
5
5
1235
4
B/GPL 176
12,8 8,6 10,1
44
176
9,6
6,3
7,5
60
4B
1498
107/6000 142/3200
I
M5
175 14,0
4415x1740x1475
2620
5
5
1235
4
B/GPL 178
14,3 9,1 11,0
44
199 11,1 6,9
8,4
60
4B
1994
150/6400 196/3200
I
M5
193
9,6
4415x1740x1475
2620
5
5
1270
4
B/GPL 178
14,3 9,1 11,0
44
199 11,1 6,9
8,4
60
4B
1994
150/6400 196/3200
I
M5
193
9,6
4415x1740x1475
2620
5
5
1270
4
B/GPL 178
14,3 9,1 11,0
44
194 11,1 6,5
8,2
60
4B
1994
150/6400 196/3200
I
Aut
182 11,6
4415x1740x1475
2620
5
5
1270
4
B/GPL 181
15,0 9,0 11,2
51
198 10,9 7,0
8,4
60
4B
1994
150/6000 196/3200
I
M5
184 11,0
4560x1780x1700
2615
5
5
1470
4
B/GPL 181
15,0 9,0 11,2
51
198 10,9 7,0
8,4
60
4B
1994
150/6000 196/3200
I
M5
184 11,0
4560x1780x1700
2615
5
5
1470
4
B/GPL 182
15,4 8,9 11,3
51
199 11,2 6,9
8,4
60
4B
1994
150/6000 196/3200
I
Aut
185 12,7
4560x1780x1700
2615
5
5
1470
5
B/GPL 173
15,1 8,2 10,7 58,4 198 11,8 6,7
8,5
65
4B
1994
150/6000 196/3000
I
M6
210
9,5
4730x1780x1505
2750
4
5
1420
5
B/GPL 173
15,1 8,2 10,7 58,4 198 11,8 6,7
8,5
65
4B
1994
150/6000 196/3000
I
M6
210
9,5
4730x1780x1505
2750
4
5
1420
5
B/GPL 173
15,1 8,2 10,7 58,4 199 11,7 6,8
8,6
65
4B
1994
150/6000 196/3000
I
M6
206
9,8
4775x1780x1535
2750
5
5
1542
5
B/GPL 173
15,1 8,2 10,7 58,4 199 11,7 6,8
8,6
65
4B
1994
150/6000 196/3000
I
M6
206
9,8
4775x1780x1535
2750
5
5
1542
5
B/GPL 172
14,2 8,6 10,6 58,4 199 11,7 6,8
8,6
65
4B
2457
167/5600 229/4000
I
M6
201
9,6
4775x1820x1605
2745
5
5
1585
5
B/GPL
93
7,0
4,9
5,6
24,8 103
5,5
3,8
4,4
35
3L
996
68/6000
90/4800
A
M5
155 14,0
3500x1600x1470
2360
5
4
880
5
B/GPL
93
7,0
4,9
5,6
24,8 103
5,5
3,8
4,4
35
3L
996
68/6000
90/4800
A
M5
155 14,0
3500x1600x1470
2360
5
4
880
5
B/GPL
93
7,0
4,9
5,6
24,8 103
5,5
3,8
4,4
35
3L
996
68/6000
90/4800
A
M5
155 14,0
3500x1600x1470
2360
5
4
880
4
B/GPL 108
8,0
6,0
6,6
38,4 119
5,9
4,4
5,0
45
3L
996
65/6000
90/4800
A
M5
160 14,7
3715x1680x1590
2360
5
5
1036
4
B/GPL 108
8,0
6,0
6,6
38,4 119
5,9
4,4
5,0
45
3L
996
65/6000
90/4800
A
M5
160 14,7
3715x1680x1590
2360
5
5
1036
4
B/GPL 108
8,0
6,0
6,6
38,4 119
5,9
4,4
5,0
45
3L
996
65/6000
90/4800
A
M5
160 14,7
3715x1680x1590
2360
5
5
1036
4
B/GPL 119
9,8
7,2
8,1
38,4 129
6,9
4,7
5,5
45
4L
1242
86/5500
114/4400
A
M5
175 12,3
3715x1680x1590
2360
5
5
1045
4
B/GPL 119
9,8
7,2
8,1
38,4 129
6,9
4,7
5,5
45
4L
1242
86/5500
114/4400
A
M5
175 12,3
3715x1680x1590
2360
5
5
1045
4
B/GPL 125
10,2 6,4
7,8
32
140
7,4
4,9
5,8
45
4L
1328
92/5800
116/4200
A
M5
175 11,0
3760x1690x1500
2380
3
4
1061
4
B/GPL 125
10,2 6,4
7,8
32
140
7,4
4,9
5,8
45
4L
1328
92/5800
116/4200
A
M5
175 11,0
3760x1690x1500
2380
3
4
1061
4
B/GPL 125
10,2 6,4
7,8
32
140
7,4
4,9
5,8
45
4L
1328
92/5800
116/4200
A
M5
175 11,0
3760x1690x1500
2380
5
5
1089
4
B/GPL 135
11,7 6,5
8,4
37,6 153
8,7
5,1
6,4
42
4L
1405
85/5500
120/3500
A
M5
160 12,0
3675x1665x1500
2400
5
5
1130
7,0
3,7
4,9
11,5 153
8,7
5,1
6,4
42
4L
1405
85/5500
120/3500
A
M5
160 12,0
3675x1665x1500
2400
5
5
1130
13,1 7,3
9,5
37,6 165 10,0 5,5
7,0
42
4L
1405
85/5500
120/3500
A
M5
160 12,0
4130x1665x1575
2450
5
5
1200
165 10,0 5,5
7,0
42
4L
1405
85/5500
120/3500
A
M5
160 12,0
4130x1665x1575
2450
5
5
1200
4 4
B/M
116
B/GPL 152
n.d. n.d. n.d.
12
4
B/M
n.d.
4
B
99
-
-
-
-
99
4,9
3,9
4,3
32
3L
998
68/6000
91/4800
A
M5
150 14,7
2985x1680x1500
2000
3
4
860
4
B
99
-
-
-
-
99
4,9
3,9
4,3
32
3L
998
68/6000
91/4800
A
M5
150 14,7
2985x1680x1500
2000
3
4
860
4
B/GPL 101
7,5
5,5
6,3
30
106
5,5
3,9
4,5
35
3L
998
68/6000
93/3600
A
M5
157 13,7
3415x1615x1465
2340
3
4
835
4
B/GPL 101
7,5
5,5
6,3
30
106
5,5
3,9
4,5
35
3L
998
68/6000
93/3600
A
M5
157 13,7
3415x1615x1465
2340
5
4
835
4
B/GPL 101
7,5
5,5
6,3
30
106
5,5
3,9
4,5
35
3L
998
68/6000
93/3600
A
M5
157 13,7
3415x1615x1465
2340
3
4
835
4
B/GPL 101
7,5
5,5
6,3
30
106
5,5
3,9
4,5
35
3L
998
68/6000
93/3600
A
M5
157 13,7
3415x1615x1465
2340
5
4
835
4
B/GPL 113
8,1
6,4
7,0
30
118
6,0
4,4
5,0
42
3L
998
69/6000
93/3600
A
M5
155 15,7
3785x1695x1530
2460
3
5
1020
4
B/GPL 113
8,1
6,4
7,0
30
118
6,0
4,4
5,0
42
3L
998
69/6000
93/3600
A
M5
155 15,7
3785x1695x1530
2460
5
5
1035
4
B/GPL 113
8,1
6,4
7,0
30
118
6,0
4,4
5,0
42
3L
998
69/6000
93/3600
A
M5
155 15,7
3785x1695x1530
2460
3
5
1020
4
B/GPL 113
8,1
6,4
7,0
30
118
6,0
4,4
5,0
42
3L
998
69/6000
93/3600
A
M5
155 15,7
3785x1695x1530
2460
5
5
1035
5
ibrida
89
-
-
-
-
89
3,9
3,7
3,9
45
4L
1798
136
142/4000
A
Cvt
180 10,4
4460x1745x1490
2700
5
5
1395
5
ibrida
92
-
-
-
-
92
4,0
3,8
3,9
45
4L
1798
136
142/4000
A
Cvt
180 10,4
4460x1745x1490
2700
5
5
1395
5
ibrida
92
-
-
-
-
92
4,0
3,8
3,9
45
4L
1798
136
142/4000
A
Cvt
180 10,4
4460x1745x1490
2700
5
5
1395
Toyota Prius GIUNTA ALLA TERZA GENERAZIONE, LA PRIUS SI PRESENTA TOTALMENTE RINNOVATA E CON UN NUOVO SISTEMA PROPULSIVO, BASATO SUL QUATTRO CILINDRI 1.8 BENZINA DA 100 CV ACCOPPIATO AL MOTORE ELETTRICO. CONVINCE PER LE PRESTAZIONI BRILLANTI E PER I CONSUMI RIDOTTI, CHE SI ATTESTANO A 3,9 LITRI PER 100 CHILOMETRI, NEANCHE FOSSE UNA CITY-CAR, INVECE CHE UNA COMODA BERLINA, CAPACE DI OSPITARE FINO A CINQUE PERSONE CON I RELATIVI BAGAGLI.
26.450 EURO
PESO Kg
69/6000
60
ACCELERAZIONE s
998
7,5
CILINDRATA CC
3L
6,3
27,2 118
Urbano Ex.Ur. Comb
CAP. SERBATOIO litri 40
9,6
6,9
CONSUMI l/100 km 5,0
176
5,9
EMISSIONI CO2 g/km
4,4
44
Urbano Ex.Ur. Comb
CAP. SERBATOIO litri
6,1
12,8 8,6 10,1
CONSUMI l/100 km 8,4
B/GPL 176
EMISSIONI CO2 g/km
B/GPL 110
4
ALIMENTAZIONE
4
EURO
POSTI
Impreza 2.0 OR AT 4QGP
PORTE
26.780
PASSO mm
Impreza 2.0R MT 4QGP
DIMENSIONI LxLxA mm
24.780
VELOCITÀ km/h
23.280
Impreza 2.0 R MT RJGP Bi-Fuel
CAMBIO
Impreza 1.5R MT SJGP Bi-Fuel
A D D D D D D D D D D C C C
TRAZIONE
20.780
COPPIA MAX. Nm/giri-1
14.680
Impreza 1.5R MT PWGP Bi-Fuel
POTENZA MAX. Cv/giri-1
New Justy 1.0 MT Bi-Fuel
CLASSE ENERGETICA
PREZZO Euro
SUBARU
BENZINA
CILINDRI Numero e disposizione
LISTINO CARBUR. ALTERNATIVO
LISTINO CILINDRI Numero e disposizione
CILINDRATA CC
POTENZA MAX. Cv/giri-1
COPPIA MAX. Nm/giri-1
TRAZIONE
CAMBIO
VELOCITÀ km/h
DIMENSIONI LxLxA mm
PASSO mm
PORTE
POSTI
PESO Kg
37,6 159
8,7
5,6
6,7
50
4L
1390
75/5000
124/2750
A
M5
167 13,0
3828x1660x1544
2465
3
4
1027
n.d. n.d. n.d.
37,6 159
8,7
5,6
6,7
50
4L
1390
75/5000
124/2750
A
M5
167 13,0
3828x1660x1544
2465
3
4
1027
Fox 1.4 Sport BiFuel G
13.275
-
4
B/GPL n.d.
n.d. n.d. n.d.
37,6 159
8,7
5,6
6,7
50
4L
1390
75/5000
124/2750
A
M5
167 13,0
3828x1660x1544
2465
3
4
1027
Polo 1.4 3p.Comfortline BiFuel
15.975
5
B/GPL 132
10,9 6,5
8,1
n.d. 139
8,0
4,7
5,9
45
4L
1390
85/5000
132/3800
A
M5
177 12,1
3970x1682x1438
2470
3
5
1138
Polo 1.4 5p.Comfortline BiFuel
16.505
5
B/GPL 132
10,9 6,5
8,1
n.d. 139
8,0
4,7
5,9
45
4L
1390
85/5000
132/3800
A
M5
177 12,1
3970x1682x1438
2470
5
5
1138
Polo 1.4 3p.Highline BiFuel
17.325
5
B/GPL 132
10,9 6,5
8,1
n.d. 139
8,0
4,7
5,9
45
4L
1390
85/5000
132/3800
A
M5
177 12,1
3970x1682x1438
2470
3
5
1138
Polo 1.4 5p.Highline BiFuel
17.855
5
B/GPL 132
10,9 6,5
8,1
n.d. 139
8,0
4,7
5,9
45
4L
1390
85/5000
132/3800
A
M5
177 12,1
3970x1682x1438
2470
5
5
1138
Polo 1.2 TDI DPF BlueMotion 87g
16.475
Polo 1.2 TDI DPF BlueMotion 89g
16.475
Urbano Ex.Ur. Comb
ACCELERAZIONE s
CAP. SERBATOIO litri
n.d. n.d. n.d.
B/GPL n.d.
CONSUMI l/100 km
B/GPL n.d.
4
EMISSIONI CO2 g/km
4
-
Urbano Ex.Ur. Comb
CAP. SERBATOIO litri
-
12.700
CONSUMI l/100 km
12.250
Fox 1.4 Easy BiFuel G
EMISSIONI CO2 g/km
EURO
Fox 1.4 BiFuel G
ALIMENTAZIONE
CLASSE ENERGETICA
BENZINA
PREZZO Euro
CARBUR. ALTERNATIVO
VOLKSWAGEN
Polo 1.6 TDI DPF 3p. Comf. BlueMotion Tech. 17.050 Polo 1.6 TDI DPF 5p. Comf. BlueMotion Tech. 17.580 Polo 1.6 TDI DPF 3p. Higt. BlueMotion Tech.
18.400
Polo 1.6 TDI DPF 5p. Higt. BlueMotion Tech.
18.930
Golf 1.6 5p. Trendline BiFuel
19.750
Golf 1.6 5p. Comfortline BiFuel
21.325
Golf 1.6 5p. Highline BiFuel
22.650
Golf 1.6 TDI DPF 3p. BlueMotion
21.100
Golf 1.6 TDI DPF 5p. BlueMotion
21.835
Golf Plus 1.6 Trendline BiFuel
21.525
Golf Plus 1.6 Comfortline BiFuel
23.250
Golf Plus 1.6 Highline BiFuel
24.650
Passat 1.4 TSI Comfortline EcoFuel
29.625
Passat 1.4 TSI Comfortline EcoFuel DSG
32.025
Passat 1.4 TSI Variant Comfortline EcoFuel
30.600
Passat 1.4 TSI Variant Comfortline E.Fuel DSG 33.000
C C C C A A A A A A C C C A A C C C A A A A
5
D
87
-
-
-
-
87
4,0
2,9
3,3
45
3L
1199
75/4200
180/2000
A
M5
173 13,9
3970x1682x1456
2470
3
5
1080
5
D
89
-
-
-
-
89
4,1
3,0
3,4
45
3L
1199
75/4200
180/2000
A
M5
173 13,9
3970x1682x1456
2470
3
5
1080
5
D
96
-
-
-
-
96
4,6
3,2
3,7
45
4L
1598
90/4200
230/1500
A
M5
180 11,5
3970x1682x1462
2470
3
5
1090
5
D
96
-
-
-
-
96
4,6
3,2
3,7
45
4L
1598
90/4200
230/1500
A
M5
180 11,5
3970x1682x1462
2470
5
5
1090
5
D
96
-
-
-
-
96
4,6
3,2
3,7
45
4L
1598
90/4200
230/1500
A
M5
180 11,5
3970x1682x1462
2470
3
5
1090
5
D
96
-
-
-
-
96
4,6
3,2
3,7
45
4L
1598
90/4200
230/1500
A
M5
180 11,5
3970x1682x1462
2470
5
5
1090
4
B/GPL 149
12,7 7,2
9,2
38
169
9,7
5,6
7,1
55
4L
1595
102/5600 148/3800
A
M5
188 11,9
4199x1786x1512
2578
5
5
1232
4
B/GPL 149
12,7 7,2
9,2
38
169
9,7
5,6
7,1
55
4L
1595
102/5600 148/3800
A
M5
188 11,9
4199x1786x1512
2578
5
5
1232
4
B/GPL 149
12,7 7,2
9,2
38
169
9,7
5,6
7,1
55
4L
1595
102/5600 148/3800
A
M5
188 11,9
4199x1786x1512
2578
5
5
1232
-
-
99
4,7
3,4
3,8
55
4L
1598
105/4400 250/1500
A
M5
190 11,3
4213x1786x1501
2578
3
5
1239
-
99
4,7
5 5
D
99
D
99
-
-
-
-
3,4
3,8
55
4L
1598
105/4400 250/1500
A
M5
190 11,3
4213x1786x1501
2578
5
5
1239
5
B/GPL 159
13,1 7,8
9,8
-
35,2 179 10,2 6,0
7,5
55
4L
1595
102/5600 148/3800
A
M5
184 12,3
4204x1759x1592
2578
5
5
1273
5
B/GPL 159
13,1 7,8
9,8
35,2 179 10,2 6,0
7,5
55
4L
1595
102/5600 148/3800
A
M5
184 12,3
4204x1759x1592
2578
5
5
1273
5
B/GPL 159
13,1 7,8
9,8
35,2 179 10,2 6,0
7,5
55
4L
1595
102/5600 148/3800
A
M5
184 12,3
4204x1759x1592
2578
5
5
1273
5
B/M
123
6,0
3,5
4,5
22
166
9,6
5,7
7,2
31
4L
1390
150/5500 220/1500
A
M6
210
9,8
4765x1820x1470
2710
4
5
1527
5
B/M
119
5,7
3,6
4,4
22
157
8,8
5,6
6,8
31
4L
1390
150/5500 220/1500
A
Aut
210
9,8
4765x1820x1470
2710
4
5
1527
5
B/M
124
6,1
3,6
4,6
22
167
9,6
5,7
7,2
31
4L
1390
150/5500 220/1500
A
M6
210
9,9
4775x1820x1515
2710
5
5
1558
5
B/M
121
5,7
3,6
4,4
22
158
8,8
5,6
6,8
31
4L
1390
150/5500 220/1500
A
Aut
208
9,9
4775x1820x1515
2710
5
5
1558
Touran 1.6 Conceptline BiFuel G
22.725
-
4
B/GPL n.d.
n.d. n.d. n.d.
32
193 11,0 6,5
8,1
60
4L
1595
102/5600 148/3800
A
M5
179 12,9
4407x1794x1635
2680
5
5
1427
Touran 1.6 Trendline BiFuel G
25.150
-
4
B/GPL n.d.
n.d. n.d. n.d.
32
193 11,0 6,5
8,1
60
4L
1595
102/5600 148/3800
A
M5
179 12,9
4407x1794x1635
2680
5
5
1427
Touran 1.4 TSI Conceptline EcoFuel
25.700
Touran 2.0 Conceptline EcoFuel
24.280
Touran 1.4 TSI Trendline EcoFuel
28.125
Touran 1.4 TSI Trendline EcoFuel DSG
29.800
Touran 2.0 Trendline EcoFuel
26.680
Touran 1.4 TSI Highline EcoFuel
29.975
Touran 2.0 Highline EcoFuel
28.480
Nuova Touareg 3.0 V6 TSI Tiptronic Hybrid
73.400
VOLVO C30 1.6 D DRIVe Start/Stop Kinetic
22.320
C30 1.6 D DRIVe Start/Stop Momentum
24.020
C30 1.6 D DRIVe Start/Stop Summum
26.520
V50 2.0 F Tri-Fuel GPL Polar
25.400
V50 2.0 F Tri-Fuel GPL R-design
28.400
V70 2.0 F Polar
31.400
V70 2.5 FT Kinetic
42.700
V70 2.5 FT Momentum
46.000
V70 2.5 FT R-design
45.850
V70 2.5 FT Summum
48.900
S80 2.5 FT Kinetic
41.300
S80 2.5 FT Momentum
44.300
S80 2.5 FT R-design
44.050
S80 2.5 FT Summum
47.300
A A A A A A A B A A A B B E E E E E E E E E
5
B/M
129
6,1
3,9
4,7
18
154
9,0
6,1
7,2
11
4L
1390
150/5500 220/1500
A
M6
203 10,1
4407x1794x1635
2680
5
5
1607
4
B/M
n.d.
8,1
4,5
5,8
18
154
n.d. n.d. n.d.
13
4L
1984
109/5400 160/3500
A
M6
180 13,5
4407x1794x1635
2680
5
5
1563
5
B/M
129
6,1
3,9
4,7
18
154
9,0
7,2
11
4L
1390
150/5500 220/1500
A
M6
203 10,1
4407x1794x1635
2680
5
5
1607
5
B/M
126
6,0
3,8
4,6
18
154
n.d. n.d. n.d.
11
4L
1390
150/5500 220/1500
A
Aut
203 10,1
4407x1794x1635
2680
5
5
1607
4
B/M
154
8,1
4,5
5,8
18
n.d.
n.d. n.d. n.d.
13
4L
1984
109/5400 160/3500
A
M6
180 13,5
4407x1794x1635
2680
5
5
1563
5
B/M
129
6,1
3,9
4,7
18
154
9,0
7,2
11
4L
1390
150/5500 220/1500
A
M6
203 10,1
4407x1794x1635
2680
5
5
1607
4
B/M
154
8,1
4,5
5,8
18
n.d.
n.d. n.d. n.d.
13
4L
1984
109/5400 160/3500
A
M6
180 13,5
4407x1794x1635
2680
5
5
1563
5
ibrida
193
-
-
-
-
193
8,7
7,9
8,2
85
6V
2995
380/5500 580/3000
I
S8
240
6,5
4795x1940x1709
2893
4
5
2240
4
D
99
-
-
-
-
99
4,6
3,3
3,8
52
4L
1560
109/4000 240/1750
A
M5
190 11,3
4252x1782x1447
2640
3
4
1294
4
D
99
-
-
-
-
99
4,6
3,3
3,8
52
4L
1560
109/4000 240/1750
A
M5
190 11,3
4252x1782x1447
2640
3
4
1294
4
D
99
-
-
-
-
99
4,6
3,3
3,8
52
4L
1560
109/4000 240/1750
A
M5
190 11,3
4252x1782x1447
2640
3
4
1294
4 B/E/GPL176-164n.d. n.d.10,8-9,0 40
183 10,9 5,8
7,7
55
4L
1999
145/6000 185/4500
A
M5
210
9,6
4522x1770x1457
2640
5
5
1350
4 B/E/GPL176-164n.d. n.d.10,8-9,0 40
183 10,9 5,8
7,7
55
4L
1999
145/6000 185/4500
A
M5
210
9,6
4522x1770x1457
2640
5
5
1350
4
B/E85
197
n.d. n.d.
-
-
206 11,7 6,9
8,6
70
4L
1999
145/6000 190/4500
A
M5
200 11,3
4823x1861x1547
2816
5
5
1499
4
B/E85
201
n.d. n.d.
-
-
209 12,5 6,6
8,8
70
5L
2521
231/4800 340/1700
A
M6
210
7,7
4823x1861x1547
2816
5
5
1584
4
B/E85
201
n.d. n.d.
-
-
209 12,5 6,6
8,8
70
5L
2521
231/4800 340/1700
A
M6
210
7,7
4823x1861x1547
2816
5
5
1584
4
B/E85
201
n.d. n.d.
-
-
209 12,5 6,6
8,8
70
5L
2521
231/4800 340/1700
A
M6
210
7,7
4823x1861x1547
2816
5
5
1584
4
B/E85
201
n.d. n.d.
-
-
209 12,5 6,6
8,8
70
5L
2521
231/4800 340/1700
A
M6
210
7,7
4823x1861x1547
2816
5
5
1584
4
B/E85
198
n.d. n.d.
-
-
206 12,5 6,3
8,6
70
5L
2521
231/4800 340/1700
A
M6
210
7,3
4851x1861x1493
2835
4
5
1550
4
B/E85
198
n.d. n.d.
-
-
206 12,5 6,3
8,6
70
5L
2521
231/4800 340/1700
A
M6
210
7,3
4851x1861x1493
2835
4
5
1550
4
B/E85
198
n.d. n.d.
-
-
206 12,5 6,3
8,6
70
5L
2521
231/4800 340/1700
A
M6
210
7,3
4851x1861x1493
2835
4
5
1550
4
B/E85
198
n.d. n.d.
-
-
206 12,5 6,3
8,6
70
5L
2521
231/4800 340/1700
A
M6
210
7,3
4851x1861x1493
2835
4
5
1550
6,1
6,1
Polo 1.2 TDI Blue Motion L’AUTO DELL’ANNO 2010 VANTA IL RECORD PER L’ABBATTIMENTO DEI CONSUMI ED EMISSIONI. CON SOLI 87 G/KM DI CO2 E 75 CV DI POTENZA, LA CINQUE POSTI TEDESCA, DOTATA DI SISTEMA START E STOP E DI RECUPERO DI ENERGIA IN FASE DI FRENATA OLTRE AD ALTRI AVANZATI ACCORGIMENTI VOLTI ALL’OTTIMIZZAZIONE DELL’AERODINAMICA, È LA VETTURA PIÙ ECOLOGICA AL MONDO. È IN GRADO DI PERCORRERE 100 KM CON SOLI 3,3 LITRI DI GASOLIO. IL SERBATOIO DI 45 LITRI LE CONSENTE UN’AUTONOMIA TEORICA DI 1.363 KM.
16.475 EURO
BEST BUY