ELEONORA DE VECCHIS
IL DIGITAL PRESS OFFICE DALLA STAMPA AL WEB
UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE DI MILANO ANNO ACCADEMICO 2014/2015
Master in Comunicazione Musicale
Il Digital Press Office, dalla stampa al web
ELEONORA DE VECCHIS
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Indice
Introduzione: la comunicazione 2.0
Capitolo 1: obiettivi 1.1 Immagine istituzionale e immagine di prodotto 1.2 Gl’interlocutori
Capitolo 2: progettazione 2.1 Materiali 2.2 Strumenti
Capitolo 3: applicazione 3.1 Azioni e tempi
Conclusioni
Appendice: vi presento Alex. Strategia di comunicazione di un artista emergente
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Introduzione “I media siamo noi. Si celebra qui l’inizio dell’era biomediatica”. È con quest’affermazione che si apre il decimo rapporto Censis/Ucsi sulla comunicazione (2012).
Spike Jonze, Her, 2014
“L’individuo si specchia nei media (ne è il contenuto) creati dall’individuo stesso (che ne è anche il produttore). Il notevole sviluppo di Internet – sia del numero degli utenti, sia delle sue applicazioni, che ormai permeano ogni aspetto della nostra vita quotidiana –, l’evoluzione della rete dell’ultimo decennio nella declinazione del web 2.0, la crescita esponenziale dei social network, insieme alla miniaturizzazione dei dispositivi hardware e alla proliferazione delle connessioni mobili, sono i fattori che tutti insieme hanno esaltato la primazia del soggetto”. 1
La persona è al centro, insomma, sia dal punto di vista della fruizione dei contenuti, poiché ciascuno è libero di costruirsi il proprio palinsesto informativo, sia da quello della creazione degli stessi, poiché il digitale permette a tutti di essere editori di se stessi. A livello di fruizione, godiamo sia della possibilità di comporre in modo assortito i contenuti d’intrattenimento di nostro gradimento, mixando l’offerta delle emittenti tradizionali con i contenuti reperiti grazie a Internet e alla moltitudine di device a nostra disposizione, sia di quella di costruirci percorsi autonomi di 1
10° rapporto Censis/Ucsi sulla comunicazione. I media siamo noi. L’inizio dell’era biomediatica, Roma 2012
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accesso alle informazioni, svincolati dalla logica top-down del passato che implicava una comunicazione verticale unidirezionale dei messaggi da parte delle fonti ufficiali. A livello di produzione, si pensi al successo di siti come YouReporter o alle molte occasioni in cui, per testimoniare eventi di cronaca rilevanti, i Tg delle grandi tv nazionali hanno dovuto usare immagini amatoriali girate con telefonini o videocamere non professionali. I contenuti generati dagli utenti (software liberi, enciclopedie gratuite, forum, blog, siti di citizen journalism contenenti ogni genere di testi, immagini e video) fanno ormai concorrenza alle stesse produzioni commerciali. La persona può, addirittura, trasformarsi nel contenuto stesso. L’autoproduzione di contenuti nell’ambiente web privilegia in massima parte l’esibizione del sé: “Facebook non è altro che un gigantesco mercato delle biografie, in cui ogni singolo utente si mette in gioco come creatore e fruitore, ma anche come contenuto stesso, attraverso le sue foto, i suoi stati, la dichiarazione delle sue preferenze in tutti i campi”. 2 Gli utenti della rete creano di continuo contenuti aggiornando il proprio status, postando commenti, pubblicando fotografie e video, immettendo in rete un’enorme quantità di dati personali, che rivelano in modo estemporaneo pensieri, emozioni, abitudini, opinioni politiche, orientamenti religiosi, gusti sessuali, condizioni di salute, situazioni sentimentali, amicizie, località visitate, preferenze di consumo, percorsi formativi, vicende lavorative e professionali, vizi e virtù personali, nonché informazioni che riguardano anche gli altri, familiari e conoscenti. Dal 2013 si parla proprio di “evoluzione digitale della specie” 3, di cui sarebbero stati complici il cloud computing e la proliferazione delle app, quindi la diffusione di device sempre più piccoli, oltre che il successo dei social network. Grazie a questi nuovi protagonisti si sarebbe compiuta quella progressiva integrazione dei diversi strumenti di comunicazione peculiare dell’evoluzione dell’habitat mediatico nell’era digitale.
“La tecnologia cloud, con la delocalizzazione in una sede remota della memoria presso cui risiedono i contenuti digitali, determina la ‘smaterializzazione’ delle macchine, che diventano sempre più piccole e portatili, fino a costituire solo un’appendice della propria persona: un prolungamento che ne amplia le funzioni, ne potenzia le facoltà, ne facilita l’espressione e le relazioni, inaugurando così una fase nuova: l’era biomediatica, in cui diventano centrali la trascrizione virtuale e la condivisione telematica delle biografie personali”. 4
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Giuliana Laurita, Roberto Venturini, Strategia digitale. Il manuale per comunicare in maniera efficace su Internet e i social media, Hoepli, Milano 2014, p.4 3 11° rapporto Censis/Ucsi sulla comunicazione. L’evoluzione digitale della specie. Roma 2013 4 10° rapporto Censis/Ucsi sulla comunicazione. I media siamo noi. L’inizio dell’era biomediatica, Roma 2012
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Anche il modo d’informarsi è, quindi, cambiato e i mezzi di comunicazione (e relativi device) che hanno significativamente incrementato la propria base utenti sono proprio quelli che consentono l’integrazione delle funzioni dei vecchi media nell’ambiente di Internet, come gli smartphone (telefoni con cui poter anche navigare sul web) e i tablet (ovvero comodi pc che permettono pure di guardare la tv e leggere libri e giornali) Se è vero che la televisione continua ad avere un pubblico di telespettatori che coincide sostanzialmente con la totalità della popolazione, è anche giusto tenere in considerazione la progressiva sostituzione del segnale analogico con quello digitale, quindi la diffusione delle tv satellitari, che concedono all’utente una maggiore autonomia operativa rispetto alla tv tradizionale, della web tv e della mobile tv. Oggi un quarto degli italiani collegati a Internet ha l’abitudine di guardare i programmi dai siti web delle emittenti televisive e molti li cercano su YouTube per costruirsi i propri palinsesti su misura. Queste osservazioni diventano ancora più valide se rapportate alla popolazione più giovane (14-29enni). Come la televisione, anche la radio resta un mezzo a larghissima diffusione di massa, ma anche questa viene ascoltata via web. In netta crisi è la carta stampata: secondo i dati Censis registrati nel 2012, i lettori di quotidiani (-2,3% tra il 2011 e il 2012), che erano il 67% degli italiani nel 2007, sono diventati solo il 45,5% nel 2012, mentre i quotidiani on line contano il 2,1% di lettori in più rispetto all’anno prima, arrivando a un’utenza del 20,3%. Hanno perso lettori anche la free press, che si attesta al 25,7% di utenza (-11,8%), i settimanali (-1%) e l’editoria libraria (-6,5%). E proprio tra i giovani la disaffezione per la carta stampata è più grave: tra il 2011 e il 2012 i lettori di quotidiani di 14-29 anni sono diminuiti dal 35% al 33,6%, quelli di libri dal 68% al 57,9%. Il calo dei giornali gratuiti è stato verticale (in un anno si è passati dal 37,5% al 25,7% di utenza, registrando una differenza di 11,8 punti percentuali), determinato dalla chiusura di alcune testate, dall’eliminazione delle edizioni in alcune città e dal crollo degli investimenti pubblicitari nel settore, che hanno prodotto una riduzione delle copie complessive distribuite. Nel 2012 i settimanali si sono attestati al 27,5% e i mensili al 19,4%. Aumenta invece l’uso degli ebook, consultati tramite pc, tablet e smartphone. Quest’ultimo, (o, in misura minore, il tablet) su cui scaricare le app, produce un ambiente comunicativo che permette di avere il mondo in tasca. Di app ve ne sono le più disparate. Il primo posto nella classifica di gradimento spetta ai giochi, seguiti da informazioni meteo, mappe, social network, news, e sistemi di comunicazione (messaggistica istantanea e telefonate tramite Internet). Tornando all’informazione, la fonte principale resta il Tg, ma è in aumento il numero di coloro che preferiscono le televisioni all news. Per quanto concerne Internet, perdono smalto i portali dei quotidiani e dei Tg, mentre diventano sempre più influenti i motori di ricerca ed i social network, utilizzati come aggregatori di news.
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Un altro dato importante, relativo alla fruizione dei media, riguarda lo stacco netto tra giovani e anziani. Ciò comporta una situazione di marginalità che viene definita cultural divide - differenza di reazione, risposta e percezione tra persone esposte a situazioni multiculturali (in questo caso ci si riferisce a persone appartenenti alla stessa cultura ma che fruiscono di mezzi di comunicazione diversi, erigendo così tra loro una sorta di barriera virtuale) - e che coinvolge soprattutto le persone sopra i 65 anni e quelle con un titolo di studio fino alla terza media. Quello che viene, invece, definito digital divide, o @nalfabetismo, oltre a riguardare (secondo i dati Censis del 2013) il 62% di persone meno istruite e l’83,5% di anziani, coinvolge anche un 13,4% di giovani e un 23,9% di persone più istruite che, però, non hanno familiarità con i mezzi digitali.
Figura I - I mezzi d'informazione utilizzati per età. Fonte: indagine Censis 2013.
Le persone con diete mediatiche 5 basate solo su media audiovisivi (tv e radio) erano nel 2002 il 46,6% del totale, mentre gli italiani con diete aperte a Internet erano solo il 17,1%. In dieci anni la situazione si è capovolta, perché se questi ultimi sono arrivati al 55,5%, i primi sono scesi al 25,2%. Il cultural divide (la condizione di marginalità vissuta da chi “si nutre” con una dieta mediatica assortita solo con tv e radio), quindi, coinvolge ancora un quarto della popolazione, ma non rappresenta più il tratto distintivo degli italiani, che si collocano ormai in maggioranza anche oltre il digital divide. Tra i giovani (14-29 anni) solo il 7% si orienta su una dieta mediatica basata
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Il concetto di “dieta mediatica” indica il fitto sistema di relazioni e interazioni che si determinano in ciascun soggetto in base alla sua capacità di orientarsi nel mondo, non solo grazie all’impiego di un numero più o meno ampio di media, ma anche in base alla qualità intrinseca dei mezzi di comunicazione usati in prevalenza.
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essenzialmente sugli audiovisivi, così come il 9,7% dei soggetti più istruiti (diplomati e laureati), mentre il cultural divide risulta ancora non indifferente tra i più anziani, con 65 anni e oltre (43,2%), e le persone meno istruite, con un titolo di studio che non va oltre la licenzia media (38,3%). Come detto sopra, la differenza si fa più netta con riferimento al digital divide, visto che di fronte solo al 13,4% di giovani e al 23,9% di soggetti più istruiti che non hanno confidenza con le nuove tecnologie, ci sono un 62% di persone meno istruite e un 83,5% di anziani estranei alle opportunità offerte da Internet.
Figura II - Fonte: indagini Censis, 2006, 2009, 2011, 2012
Si è, inoltre, analizzato il press divide. Nel 2006 le persone estranee ai mezzi a stampa rappresentavano il 33,9% della popolazione, nel 2012 sono diventate il 45,5%. Tra i 14 e i 29 anni a una percentuale irrisoria di persone con diete solo audiovisive (il 7%) fa da contraltare il 36% di giovani che navigano in Internet senza sentire il bisogno di leggere libri e giornali. Il dato sui soggetti più istruiti estranei ai mezzi a stampa (31,9%) risulta ancora più preoccupante. Che persone con al massimo il titolo di studio della scuola dell’obbligo abbiano poca confidenza con i testi a stampa (57%) è abbastanza prevedibile. Che quasi un terzo dei diplomati e dei laureati non legga libri e giornali stupisce di più. Anche perché il dato del 31,9% a essi riferito risulta dalla somma del 9,7% di persone che hanno una dieta audiovisiva e del 22,2% di chi ha comunque una dieta aperta a Internet.
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Figura III - Fonte: indagini Censis, 2006, 2009, 2011 e 2012
Era inevitabile che la facilità con cui è diventato possibile crearsi, attraverso motori di ricerca e social, il proprio canale informativo multimediale avesse dei risvolti culturali: la funzione tradizionale del giornalismo, cioè di filtro e garanzia dell’informazione, si è indebolita, insieme alla possibilità di formare un’ opinione pubblica che sviluppi pareri e conclusioni differenti partendo dal medesimo materiale su cui riflettere. Oggi ogni utente crea sul proprio desktop o tablet un giornale composto solo dalle notizie che ritiene, sulla base dei propri gusti, di dover approfondire. Il rischio di Internet è, allora, quello del solipsismo: milioni di persone sull’intero pianeta continuamente connesse tra loro e rivolte contemporaneamente verso se stesse, secondo un meccanismo di introflessione; la rete come strumento nel quale si cercano le conferme delle opinioni, dei gusti, delle preferenze che già si possiedono; il conformismo come risultato della autoreferenzialità dell’accesso alle fonti di informazione.
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Capitolo 1: obiettivi
Stephen Frears, High Fidelity, 2000
1.1 Immagine istituzionale e immagine di prodotto
Nel contesto presentato si muove l’ufficio stampa, il cui ruolo fondante è la gestione dei rapporti con i media. Tale attività è inquadrabile nell’ambito delle relazioni esterne che, a loro volta, fanno parte della categoria più ampia delle relazioni pubbliche, nella quale rientrano anche le relazioni interne e gli studi socio-economici. In altri termini, l’ufficio stampa si occupa di curare l’immagine di un’impresa e dei suoi prodotti/servizi (immagine istituzionale e immagine di prodotto) con lo scopo di mantenerne alto il livello di accettazione da parte dell’opinione pubblica, orientata dai mass-media (stampa, radio, tv) e dalle fonti di informazione (agenzie di stampa, siti e portali Internet). Alla base di una comunicazione efficace stanno uno studio attento del cliente e del progetto, quindi delle sue esigenze, caratteristiche e potenzialità, l’analisi del target che si intende raggiungere e la definizione di una specifica e versatile strategia promozionale.
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Fulcro della promozione è la notizia, ovvero l’argomento di maggiore interesse sotto il profilo giornalistico sia per le redazioni dei vari media sia per il pubblico scelto. È fondamentale sia “stare sul pezzo” sia aumentarne la portata attraverso piccoli e grandi eventi/contesti di supporto, affinché il processo di informazione continui nel tempo e non si arresti allo stadio iniziale o finale, ovvero al momento in cui i media sono costretti a diffondere la notizia. Altrettanto fondamentale oggi è puntare sul buzz marketing, ovvero sul passaparola, che, se generato da una strategia ben pensata, basata sulla combinazione di azioni di marketing virale con un servizio di “reputazione online” attivato su diversi canali, si autoalimenta da sé, sia online sia offline. Per architettare un buona strategia, finalizzata a far parlare dell’ evento/personaggio/servizio su cui il lavoro è in corso, è necessario porsi le seguenti domande: CHI deve parlarne? Qual è il target da raggiungere e di cui conoscere, quindi, abitudini e preferenze? DOVE si trovano queste persone? Hanno dei luoghi d'incontro virtuali o reali nei quali sono sicuro di trovarli? COSA può attirare la loro attenzione? Cosa cercano su Google? A cosa sono maggiormente interessati? COME posso distinguere il mio messaggio dagli altri? Qual è il modo migliore per non farsi confondere tra la massa e risultare originali, se non addirittura dissacranti? QUANDO è il momento migliore per attirare la loro attenzione? È possibile sfruttare un chiacchiericcio già esistente? QUALI sono i più rispondenti alle mie esigenze tra i principali luoghi di aggregazione sul Web (Facebook, Youtube, Twitter, community, forum, opinion leader, SMS, email marketing, blog…)? Il messaggio trasmesso è abbastanza forte e, soprattutto, abbastanza onesto? Nel passaparola l'inganno non funziona, se un prodotto non è di qualità, l'interazione tra utenti ne abbatte la reputazione in men che non si dica. Quali sono quindi i fattori che fanno sì che un avvenimento possa essere considerato una “notizia”, ovvero gl’indicatori del newsworthiness (valore di notizia)? •
L'importanza del protagonista: più i soggetti coinvolti sono “importanti” o celebri, più il loro nome è blasonato, più risulterà interessante agli occhi dei media. Per questo motivo invitare qualche vip ad un evento anonimo potrebbe aiutare a spingere il comunicato stampa.
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Capacità di condizionare altri soggetti: l’avvenimento è in grado di provocare delle ripercussioni su soggetti importanti (la Borsa, il turismo locale, le decisioni politiche di un partito…)?
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Numero di persone coinvolte nella notizia: per esempio, quante visite fa il sito aziendale? quanti biglietti ha venduto il concerto? Quanto è cercato su Google il nome del brand in questione?
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Criterio statistico: fanno notizia i fatti che statisticamente non avvengono spesso oppure che suonano bizzarri, perché in qualche misura “fuori dalla normalità”. Le cosiddette “situazioni
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straordinarie” (come l'uomo che attraversa la Manica a nuoto) fanno sicuramente presa sui media. Tra queste, annoveriamo le classiche storie che fanno audience: il ricongiungimento familiare, l'eroe che salva il bambino eccetera.
Quali sono, dunque, gli OBIETTIVI DI COMUNICAZIONE? Nel settore musicale e nel caso specifico in cui l’ufficio stampa si sia occupando del lancio di un’artista emergente, lo scopo principale è quello di guidare il giornalista all’ascolto del disco d’esordio di tale artista e di creare interesse attorno al personaggio e al suo progetto.
I.
Immagine istituzionale: il personaggio
Visibilità sui media (quotidiani e periodici, siti e portali Internet, agenzie di stampa, emittenti radiofoniche, emittenti televisive e altri mezzi di comunicazione) dell’artista come personaggio e delle attività (concerti/eventi) e iniziative a lui collegate. Azioni di relazioni pubbliche ed elaborazione di particolari interessi di notizia sull’artista per i media. Gestione e controllo del flusso di informazioni che arrivano ai vari target, dai media agli opinion leader fino agli utilizzatori finali, che interessano l’artista. N.B. È importante la correzione di eventuali distorsioni e informazioni errate. Gestione delle relazioni esterne e manutenzione periodica del processo di informazione in merito all’immagine dell’artista. Ideazione e promozione di possibili azioni o eventi speciali, anche in collaborazione con altre strutture e organizzazioni, ai fini della comunicazione dell’artista.
II.
Immagine di prodotto: album/tour
Promozione dei progetti dell’artista (album/tour) mediante la pubblicazione di articoli/notizie sulla stampa quotidiana e periodica, e diffusione delle notizie mediante emittenti radio, tv, agenzie di stampa e altri mezzi di comunicazione come siti e portali Internet, con interviste al personaggio/presentazioni e/o recensioni del disco.
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1.2 Gl’interlucutori
Cameron Crowe, Almost Famous, 2000
I principali interlocutori dell’ufficio stampa possono essere divisi in due categorie: media classici, ovvero agenzie di stampa, quotidiani, settimanali, mensili, radio e tv, e new media, ovvero siti e portali sul web.
ELENCO DEI PRINCIPALI MEDIA Agenzie di stampa • • • • • • • • •
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Agenzie di stampa locali di provenienza/residenza dell’artista (Milano/Marche) MILANO • ANSA • APCOM • ADN KRONOS • AGI
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Notiziari radiofonici • •
GRRAI GR1
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Capitolo 2: progettazione
Cameron Crowe, Almost Famous, 2000
2.1 Materiali •
Biografia
•
Scheda disco
•
Tracklist
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Testi
•
Crediti album
•
Materiale fotografico (in genere bianco e nero 18x24 o diapositive/stampe a colori)
•
Cover album
•
Cartolina digitale
N.B. Il materiale (biografico, fotografico, fonografico, audiovisivo) di cui sopra deve essere sempre aggiornato.
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Tutto il materiale appena elencato andrà a costituire quello che viene definito press kit (cartella stampa), che va costruito secondo una logica ben precisa. Come primo foglio della cartella va messo il comunicato stampa, affinché il destinatario ne capisca subito il contenuto e colga l’interesse di notizia. In occasione di una conferenza capita che la prima postazione venga, invece, occupata dal foglio che riassume gl’interventi dei relatori. I fogli seguenti presentano altre informazioni relative all’oggetto comunicato, ovvero le biografie dei suoi autori o descrizioni, più o meno dettagliate, del progetto e dei contesti in cui si è sviluppato. Spesso la cartella contiene anche un foglio con una versione condensata del comunicato e degli altri testi. Questo sunto, nel caso in cui si decida d’inserirlo, dev’essere realizzato con cura, poiché, molto spesso, si tratta dello scritto che le testate andranno a pubblicare (dal momento in cui possono pubblicarlo immediatamente senza doverlo ritoccare). I fogli supplementari, se presenti, hanno il compito di riportare altri dati, cifre, anticipazioni, avvisi, o documentazioni varie. Quest’ulteriore materiale servirà nel caso in cui la redazione desiderasse integrare o elaborare il testo del materiale centrale. Gli ultimi fogli sono quelli che riportano le fotografie (con il nome dell’autore e/o fonte di informazione) accompagnate sempre da una doppia didascalia, una breve ed esplicativa ed una lunga che sostituisce l’articolo nel caso in cui la redazione non avesse intenzione di pubblicare quest’ultimo. N.B. È d’obbligo utilizzare sempre fogli intestati e predisposti al tipo di uso che se ne farà. Questo discorso vale anche per buste, bustoni, cartellette e per la cartella-raccoglitore, il cui utilizzo è sempre consigliato. Anche nel caso in cui si opti per il press kit in formato digitale l’organizzazione del materiale non va trascurata ed è necessario suddividere il tutto in cartelle. La classica cartella rigida contenente i documenti essenziali (profilo azienda, comunicato stampa...) è ancora lo strumento preferito da molti professionisti della comunicazione. Perché? In conferenza stampa si ha qualcosa da leggere. Distribuendo esclusivamente supporti digitali si resta “a bocca asciutta” e si è costretti ad ascoltare le parole dei relatori senza poterle integrare con il comunicato stampa. Inoltre la spesa è minore, poiché le cartelline sono spesso disponibili in azienda. Assemblarle, però, costa una fatica e un dispendio di tempo e risorse non indifferente (occorre stampare i fogli, pinzarli, assicurare lo stesso ordine dei documenti all'interno di ogni cartella, inserirli in cartella, contare le cartelle e trasportarle fino al luogo dove si svolgerà la conferenza stampa) e non si prestano a modifiche dell’ultimo minuto. Il press kit in formato digitale è, invece, l'ultima frontiera delle media relations: è un gadget, un cadeaux che il giornalista si porta a casa e può riutilizzare, è uno stratagemma per piazzare il logo dell’ufficio stampa o del suo cliente in luoghi strategici come la redazione di un giornale, da’ un'immagine aziendale più fresca e al passo coi tempi e le foto possono essere direttamente caricate anche nel formato ad alta risoluzione.
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Nel caso in cui si voglia optare esclusivamente per il Press Kit Digitale (anche denominato EPK, Electronic Press Kit), è importante che questo presenti sei elementi fondamentali: •
La lettera di presentazione, inserita nel corpo della mail, che spieghi, in un massimo di tre paragrafi, il valore aggiunto della musica dell’artista proposto per il media o il locale che si sta contattando. Ciò che deve emergere è l’intenzione di creare un contatto tra due professionisti del settore, senza perdere di vista il focus della conversazione, ovvero ottenere un reciproco vantaggio artistico e commerciale. È consigliabile, inoltre, personalizzare la mail affinché le possibilità d’intercettare l’obiettivo aumentino
•
La (già citata) selezione fotografica, contenente foto di qualità, nominate con attenzione, possibilmente con un watermark del logo dell’artista e compresse con programmi di editing grafico
•
Una doppia biografia, ovvero 2 file (in formato pdf) distinti: una biografia più narrativa, completa e con qualche foto ben impaginata per un uso più promozionale ed un file più succinto, diretto e schematico che sia una sorta di elevator pitch per il destinatario dell’email, massimo due pagine che riassumano esperienze, premi e riconoscimenti ottenuti fino ad ora. Nella biografia completa non vanno dimenticati i link a qualche pezzo di presentazione, possibilmente ben ordinati in una lista puntata con ogni brano connesso alla versione streaming online (l’invio di file in formato mp3 va evitato). Stesso discorso per videoclip o backstage di esibizioni, attraverso link a Youtube, Vimeo, Dailymotion e simili. In calce ad entrambi i documenti vanno inseriti i contatti dell’ufficio stampa e dell’artista (telefono, email, Skype, sito, social). N.B. La biografia andrebbe costruita attorno al fattore X dell’artista, fondamentale anche perché questo funzioni sui social, essendo immediatamente rintracciabile al target più affine al suo lavoro. Avere chiaro il fattore X aiuta anche nella realizzazione di un sito web e, più in generale, nella progettazione di qualsiasi materiale orientato a strategie di marketing. Una volta individuati i tratti essenziali di un artista è infatti possibile trasmetterne un’immagine chiara ed immediatamente riconoscibile dai fan del genere
•
La cartolina digitale, per l’ascolto dell’intero album in streaming o l’E-Cover, ovvero la copertina dell’album in formato digitale, che ha l’aspetto di un cd fisico con classico case trasparente e che conferisce maggiore vivacità alla comunicazione
•
La rassegna stampa, ovvero una raccolta selezionata di articoli di ogni sorta riguardanti l’attività dell’artista: siti web, materiale cartaceo scansionato, premi o iniziative benefiche. Ogni singola notizia dev’essere accompagnata da data e fonte
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Il rider tecnico, specie nel caso in cui si stia proponendo l’artista ad un locale. Trattasi di un documento che riassume una serie di informazioni dettagliate sull’esibizione live proposta: brevi info artistiche, line-up, info booking, note generali e soprattutto linee tecniche legate al posizionamento di palco/pedane, specifiche audio e luci, channel list. Il tutto viene solitamente corredato da un essenziale grafico esplicativo (stage plot)
Di seguito un breve elenco di tool per facilitare la realizzazione del PKD: •
Tool grafici: Artwork Creator, per creare velocemente online cover dell’album; Online 3D Package, ottimo per creare un E-Cover personalizzata; Image Optimizer, per comprimere online foto di grosse dimensioni
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Servizi di streaming audio: Soundcloud (il servizio più celebre ed utilizzato); Grooveshark; Jamendo (eccellente per chi vuole adottare licenze creative commons); Reverbnation; Bandcamp
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Modelli di rider tecnico (tech rider template) in formato pdf scaricabili e stampabili dal sito www.gianlucacavallini.com
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Servizi online dedicati: Mymusic, per creare gratuitamente (nella versione base) il Press Kit Digitale
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Figura IV – Modello di Rider Tecnico
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2.2 Strumenti
Elenco degli strumenti di cui si serve l’addetto stampa: comunicato stampa; conferenza stampa; intervista. Oltre agli strumenti appena elencati, l’addetto stampa fa occasionalmente uso della dichiarazione ufficiale, della smentita (accompagnata dalla lettera al direttore) e del silenzio stampa.
Il COMUNICATO STAMPA è lo strumento formale con cui l’ufficio stampa comunica/informa, precisa, rettifica o smentisce. Consistendo in un documento ufficiale, bisogna farne un uso moderato e, soprattutto, mirato. Un comunicato, per avere l’esito sperato, deve sottostare ai seguenti imperativi:
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Motivazione: deve contenere uno o più interessi di notizia
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Regola delle 5 w (who, what, when, where, why)
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Regola dell’abc (accuratezza, brevità, chiarezza)
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Regola delle 4 c (chiaro – scrittura asciutta e comprensibile – , corretto – nella sintassi e nella grammatica – , conciso – 30 righe x 60 battute – , completo – di tutte le informazioni – )
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Editing (il testo deve essere controllato da altri e approvato dal cliente)
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Embargo eventuale (pubblicazione dal…)
La struttura di un comunicato è così articolata: titolo, che presenta la notizia e che è consigliabile che sia SEO friendly, cioè che contenga le parole chiave ideali per un buon posizionamento sul motore di ricerca del sito/blog che copierà e incollerà il comunicato; attacco (che segue il titolo), detto anche occhiello o lead in gergo tecnico, che sintetizza in cinque o sei righe il messaggio principale (il principio delle keywords vale anche in questo caso); corpo del comunicato, diviso in capoversi che analizzano tutti gli altri elementi di possibile interesse per il lettore (dettagli del progetto, biografia dell’artista…). Verso la fine del comunicato stampa è importante nominare uno per uno gli eventuali partner e sponsor coinvolti, onde evitare d’incorrere in fastidiosi incidenti diplomatici. Nel caso in cui il contenuto lo richieda, è bene concludere il comunicato con le informazioni pratiche – il comunicato tratta di un concorso letterario? Allora va indicato il modo per iscriversi e la scadenza. Il cliente è un'azienda di cui pubblicizzare la nuova linea di scarpe? Va scritto in che stabilimento sono prodotte e in quale sito web possono essere ordinate – . Il tutto deve essere rigorosamente scritto con una sintassi e grammatica impeccabile, essere contenuto in una o, massimo, due cartelle (foglio dattiloscritto con 30 righe per 60 battute ognuna) ed avere una spaziatura che non faccia un effetto claustrofobico, disincentivando il giornalista alla
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lettura. Può essere utile ricorrere agli stili di testo, utilizzare ad esempio il grassetto per evidenziare parole-chiave, nomi e qualifiche, o il corsivo per mettere in risalto alcuni concetti o per i discorsi diretti. Va fatta poi attenzione alla scelta del font (il carattere del testo): i più leggibili sono Times New Roman, Verdana, Arial, Helvetica, Courier, Sans Serif. È consigliabile, inoltre, comprimere i link (attraverso un tool come bit.ly) presenti nella pagina per non appesantirla ulteriormente. Altri catalizzatori d’attenzione all’interno di un comunicato sono il virgolettato, ovvero la citazione di un’affermazione significativa dell’artista, inserita appunto tra virgolette ed in corsivo, e l’embedding degli eventuali video citati.
Altro mezzo formale dell’ufficio stampa è la CONFERENZA STAMPA, ovvero un incontro con i giornalisti in cui si presenta loro l’oggetto della comunicazione, che si tratti di un evento o di altro. A volte si ricorre a quella che viene detta press briefing, ovvero mini conferenza stampa. L’organizzazione di una conferenza procede attraverso i seguenti step:
1. Decisione del messaggio chiave da comunicare, che darà il nome alla conferenza stessa 2. Selezione del proprio pubblico, cui gl’inviti dovranno arrivare una settimana/dieci giorni prima dell’evento, affinché ci sia anche il tempo di un recall (di cui approfittare per alimentare aspettativa e suspance) per la conferma. L’invito vero e proprio sarà preceduto da quello che viene definito save the date. Molte redazioni, in particolare quelle televisive, chiedono di essere ricontattate la sera prima dell’evento, dopo l’ultima riunione. È preferibile inviare mail nominative, se si vuole che la possibilità di rigetto diminuisca statisticamente 3. Scelta degli oratori (mai più di tre). In genere si opta per i numeri uno dell’impresa, ovvero presidente e amministratore delegato ed, eventualmente, direttore commerciale 4. Studio della tempistica. Le relazioni, in gergo tecnico lo speech, spesso redatto dall’addetto stampa e diviso in punti salienti che consentano al relatore di andare “a braccio”, devono concentrarsi tra la mezz’ora e l’ora scarsa, cui seguiranno le domande dei giornalisti (a cui i relatori vanno preparati) e del pubblico. A presentare i relatori è spesso il mediatore, che a sua volta deve attenersi ad uno speech, contenente un'introduzione, l'ordine secondo cui i relatori prenderanno la parola, i loro nomi e le loro cariche 5. Preparazione e consegna della cartella stampa, contenente una sintesi degli interventi dei relatori, documentazione varia sull’azienda e, per concludere, foto delle persone al vertice dell’impresa ed eventualmente dei suoi prodotti e della sede produttiva. È importante
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consegnare a tutti la cartella stampa o la chiavetta usb che la contiene (nel caso in cui si opti per il formato digitale) prima dell’inizio della conferenza 6. Stesura della lista accrediti. I nominativi degli invitati devono essere ordinatamente registrati – presso un banchetto allestito all’ingresso o in un anticamera, dotato di hostess che provvederanno al ritiro di eventuali biglietti da visita (fondamentali per l’aggiornamento della Medialist una volta tornati in ufficio) e alla consegna di press kit e gadget – affinché, una volta terminata l’accoglienza, sia possibile conteggiare ed individuare con precisione presenti e assenti, ed inviare a quest’ultimi la cartella stampa via mail
Figura V – Esempio format accrediti
7. Ricerca di una location adatta e supporto di una strumentazione tecnologica sicura. È importante avere ben presente l'entità del bacino di invitati, calcolando che statisticamente il 20% dice di sì, e la restante parte, qualunque cosa dica, non verrà comunque. La sala prescelta dovrà essere facilmente raggiungibile, dotata di sedie, un banco per i relatori attrezzato (microfoni se necessari, acqua), il supporto tecnologico adatto all'occasione (proiettore per slide e video, riscaldamento e luci funzionanti eccetera), e dovrà essere commisurata al numero degli invitati. Dovrà dare l'idea di essere piena, specialmente nelle foto che verranno fatte girare post-evento 8. Selezione dell’orario e del giorno opportuni. Considerando la giornata tipo del giornalista, l'orario ideale per un incontro con la stampa è in tarda mattinata: le 12.00, per esempio. Tutti avranno il tempo di scrivere l'articolo per il giorno dopo, oppure di prendere i take dalle agenzie, le prime che faranno uscire la notizia. Meglio fargli trovare un ricco buffet, una volta conclusa la conferenza. Riguardo al giorno, la regola generale vieta le conferenze nel weekend, con le dovute eccezioni legate al tipo di evento. Prima di fissare la data di una ~ 26 ~
conferenza è bene accertarsi che non vi sia nessun altro appuntamento importante alla stessa ora
A supporto della diffusione del comunicato stampa, ai margini di una conferenza o in esclusiva, si propone spesso l’INTERVISTA. Quest’ultima deve essere studiata nei dettagli. Intervistato ed intervistatore devono conoscere quanto più possibile l’uno dell’altro. È bene preparare l’artista attraverso un’intervista simulata, affinché eviti di cadere in domande trabocchetto e si alleni ad assumere un tono affabile nei confronti dell’interlocutore. Nel caso di video interviste è fondamentale curare l’aspetto estetico e la mimica. DICHIARAZIONE UFFICIALE, SMENTITA e SILENZIO STAMPA sono, invece, strumenti di cui si fa uso solo in occasioni particolari. La prima consiste in un breve comunicato che, più che dare una notizia, si presenta in forma di commento/osservazione e può essere messa per iscritto o fatta a voce, la seconda è una lettera di rettifica di quanto scritto su un giornale indirizzata al direttore responsabile (ai sensi dell’articolo 8 della legge 8 febbraio 1948 numero 47), mentre l’ultimo è la scelta di reagire con un “no comment” ad accadimenti o annunci scomodi ed è consigliabile ricorrervi con parsimonia.
Nell’ordine, si procede, dunque, nella seguente maniera:
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Fase preparatoria: allestimento del materiale editoriale, ovvero raccolta di dati, foto e scritti a proposito di un determinato progetto e dei suoi autori e co-autori; stesura del comunicato stampa, delle didascalie delle foto e raccolta/scrittura di notizie e informazioni utili; organizzazione del tutto in un insieme omogeneo, quindi definizione del piano di comunicazione (obiettivi, materiali, strumenti e tempi d’azione)
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Fase esecutiva: •
Invio comunicati stampa a quanti più indirizzi possibile (ovvero quelli associati alle testate rivolte al target individuato) della MAILING LIST. Nella mailing list deve essere presente il maggior numero d’interlocutori rintracciabili, tra agenzie di stampa, siti web, quotidiani, settimanali, mensili, radio, tv, altre fonti di informazioni e addetti ai lavori. La mailing, o media, list contiene nome e cognome del giornalista, testata per cui lavora, recapiti (indirizzo e-mail, numero di telefono fisso e cellulare, indirizzo fisico del giornale), tasso medio di amabilità, eventuali allergie ad allegati e/o recall. Generalmente
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è buona norma classificare in due pagine diverse di Excel i media nazionali e quelli locali. E, se l'evento o il brand lo richiedono, i media di un settore da quelli di un altro (es. moda, ecologia, gossip). La Medialist si rivela fondamentale in sede di recall: una volta avuto il responso, è possibile appuntarlo affianco al nome del giornalista appena chiamato (verrà alla conferenza stampa? "Sì", "No", "Non risponde da una settimana" e così via).
Figura VI – Esempio di una Medialist. Figura 1 – Esempio di una Medialist
N.B. Il materiale editoriale preparato deve essere diffuso con la massima rapidità possibile, prima che perda il suo valore immediato di notizia. Oppure, se il materiale costituisce la cartella stampa di una conferenza, consegnato personalmente al giornalista. Conviene sempre apporre una data di pubblicazione (“per pubblicazione il…”; “per pubblicazione non prima del…”; “per pubblicazione in qualsiasi momento”; “per pubblicazione immediata”). Infine accertarsi che il materiale sia stato ricevuto e vagliato, mettersi a disposizione del giornalista e della pubblicazione (in calce al comunicato o in un foglio a parte scrivere sempre il proprio nome, i propri recapiti e la qualifica; per contatti). Non sono, inoltre, da trascurare le TECNICHE D’INVIO di un comunicato stampa. Tutto parte dall'indirizzo e-mail. La classica e-mail ufficiostampa[at]nomeazienda.com è considerata più professionale dell'estensione [at]gmail.com, [at]libero.it, eccetera. Un po’ d'intuito e buonsenso possono sempre tornare utili: se l’evento è più popolare del nome dell’ azienda, può essere conveniente rinominare l’account di posta elettronica col nome dell'evento. L'oggetto dell'e-mail è importante quanto il titolo del comunicato stampa: mai scrivere un oggetto generico, come “Comunicato stampa” o “Informazione”
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che, presumibilmente, considerato il migliaio di mail che un giornalista riceve tutti i giorni, andrebbe a finire nel cestino o direttamente nello spam. Per scrivere l’oggetto occorre un po' di furbizia (se l’oggetto da comunicare è la sagra del prosciutto di San Crispino, non molto popolare tra i media nazionali, a cui, però, è stata invitata un vip per stuzzicare la stampa, è il caso di mettere nell'oggetto il nome di quest’ultimo, affinché la possibilità che la mail venga letta cresca a dismisura. Altro accorgimento, non esagerare con le maiuscole: un oggetto scritto interamente in maiuscolo potrebbe finire nella posta indesiderata. Lo stesso discorso vale per il punto esclamativo o altri simboli che tante caselle di posta sono settate per riconoscere, scartando l'intero messaggio. Nel corpo della mail è importante incollare il comunicato, o i punti salienti del messaggio (abstract), affinché il giornalista non si veda costretto ad aprire gli allegati, ed essere rigorosamente chiari e sintetici, evitando di dilungarsi nei saluti, per quanto qualcuno non li disdegni. È, inoltre, fondamentale che gli allegati, il comunicato in particolare, siano documenti editabili, ovvero file txt, rtf o doc, affinché i destinatari possano copiarli e modificarli, senza doverli prima trascrivere e rielaborare (passaggio inevitabile per pdf e jpg). Il formato jpg è invece adatto per le immagini, la cui risoluzione deve essere di 72 dpi (dot per inch) per la pubblicazione sul web e tra i 150 ed i 300 dpi per la carta stampata. Per effettuare un editing di base sulle immagini sono disponibili, come già accennato, anche tool gratuiti online, quali Pixenate o Pixoh. Prima di inviare un'e-mail (specie se ha foto in allegato) è bene accertarsi che il suo peso complessivo non superi i 3 megabyte: tantissimi server dei giornali, soprattutto agenzie e quotidiani, hanno quel limite settato, oltre il quale l'invio si autoinvalida. Se il messaggio richiede una spedizione costante e massiccia di foto è consigliabile agire così: caricare le immagini in un ftp e inviare il link dell'ftp ai destinatari, oppure, inviare le foto in bassa risoluzione (riducendole con Photoshop o un software alternativo tra quelli già nominati) e solo su richiesta quelle in alta risoluzione, specificando la disponibilità di materiale hire in un post scriptum. Anche Flickr può risultare utile, poiché, per ogni immagine caricata, crea una serie di formati intermedi (grande, medio, piccolo, miniatura) con tanto di codice apposito che, inserito in siti e blog, permette di richiamare la foto nella dimensione selezionata. Alle foto è possibile associare parola chiave, didascalia e licenza di utilizzo. Oltre alle foto, è spesso necessario inviare anche altri tipi di allegati, come slide o file excel. In ogni caso, se si tratta di allegati pesanti, si dovrà procedere con cautela, in modo da non intasare la casella di posta dei destinatari. Se la somma del peso degli allegati non
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supera i 5/6 megabyte si potranno inviare via e-mail, soprattutto se i destinatari lavorano nel fotografico o hanno una casella gmail. Tante testate, però, hanno e-mail settate in modo da rigettare allegati oltre i 3 megabyte, quindi attenzione alle notifiche di ricezione. Se il peso supera, invece, la soglia dei 10 megabyte supportati da gmail, è possibile ricorrere a diversi siti, tra cui WeTransfer, semplice e gratuito, con cui inviare via mail fino a 2 gigabyte di allegati. È inoltre importante nominare ogni file in maniera funzionale, affinché non si confonda nella selva di altri documenti jpg, word, pdf ed excel scaricati dal giornalista. Professionale ed estremamente utile è anche la firma digitale, affinché la mail contenga in calce i recapiti necessari (vedi esempio).
Laura Passador Addetta Stampa Butterflies & Hurricanes Communication E-mail: laura.passador@bhcom.it Mobile: +393391211818 www.bhcom.it Il presente messaggio (inclusi gli allegati) contiene informazioni riservate esclusivamente al destinatario/ai destinatari indicati nel messaggio, ed è protetto dalla legge. La diffusione, distribuzione e/o la copia del contenuto del presente messaggio da parte di qualsiasi soggetto diverso dal destinatario è severamente vietata, sia ai sensi dell'art. 616 c.p., sia ai sensi del D.Lgs. n. 196/2003. Se non siete il destinatario del presente messaggio, vi preghiamo di distruggerlo e di darcene immediata comunicazione inviando un messaggio di ritorno all'indirizzo e-mail del mittente.
This message (including any attachments) contains confidential information intended only for the recipient(s) named above, and is protected by law. Any disclosure, distribution and/or copying of this message by any subject different from the named recipient(s) is strictly prohibited by law. If you are not the intended recipient, delete this message and inform us immediately about the deletion by sending a message to the e-mail address of the sender.
Nel caso in cui l’oggetto del comunicato stampa sia l’invito ad un evento, è necessario prendere ulteriori accortezze. Innanzitutto va tenuto in considerazione l’aspetto logistico: i giornalisti devono avere il tempo di organizzazione necessario, quindi ricevere l’invito col giusto anticipo. L'invito può essere inviato in formato immagine e allegato all'e-mail, il cui testo va attentamente curato a livello di formattazione: mettere i grassetti sulle parole più importanti, come la data dell'evento, il luogo e gli eventuali personaggi presenti, aiuterà il giornalista ad individuare immediatamente le informazioni che potrebbero essere di suo interesse. Un’ ottima directory dove consultare un elenco ragionato dei siti di giornali, riviste, portali e altri media su Internet in Italia e nel resto del mondo è Ipse.com, dove per ogni
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pubblicazione viene indicato l’url accompagnato da una breve descrizione. La directory è divisa in siti italiani ed esteri. Un altro strumento utile a rintracciare indirizzi è l’Agenda del Giornalista, ovvero una pubblicazione cartacea semestrale in tre volumi, di cui il primo, “La Stampa”, orienta lo sguardo alla carta stampata, il secondo, “Mediainonda”, al mondo dell’emittenza radio e tv, ed l’ultimo, “Internet Mediasurfer”, all’informazione online. Oltre alle piattaforme gratuite, ci sono servizi a pagamento che permettono di reperire mail di varie testate. Tra questi, Immediapress, società del gruppo Adnkronos e partner del leader mondiale PRNewswire, che offre servizi ad ampio spettro, dalla rassegna stampa, alla produzione di notiziari e al web monitoring, dall’infografica alle fotografie. Press2Press, servizio di Fullpress.it, è invece dedicato alle notizie d’ambito tecnologico, mentre Target Press, servizio promosso da Infocity e diviso in settori specifici, consente di pubblicare comunicati stampa attraverso un sistema automatico. La pubblicazione gratuita di comunicati stampa online, che può essere utile ad aumentarne la visibilità e a favorirne il posizionamento sui motori di ricerca, è consentita da vari siti, tra cui Bwpress.it, Comunicati-stampa.com, Comunicati stampa gratis e Corriere del Web. •
Lavoro di ufficio stampa finalizzato alla realizzazione di servizi con o senza intervista con testate quotidiane e periodiche, quindi contatto personale o tramite telefono/fax/email con i responsabili (direttore, vice direttore, caporedattore, caposervizio), i redattori ed i collaboratori delle pubblicazioni. In sede di recall sono, ovviamente, necessarie velocità e chiarezza nell'esposizione, cortesia e pazienza, ed è bene attenersi ad alcune semplici regole: i recall non vanno fatti un secondo dopo aver inviato l'e-mail, l'ideale è dare il tempo al destinatario di leggere la comunicazione e rispondere, se lo ritiene opportuno; è poco utile fare i recall durante le riunioni di redazione mattutine e pomeridiane; i recall non vanno fatti troppo tempo prima dell'eventuale evento, ma in prossimità della data in questione; i recall, infine, non si fanno in caso di comunicazioni di poco interesse, spesso è preferibile disturbare un giornalista al telefono solo se fiutiamo la concreta possibilità di ricevere una risposta positiva (in caso contrario subentra il rischio di finire nella sua blacklist)
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Organizzazione incontri stampa: conferenze ed interviste one to one e roundtable oppure interviste telefoniche con le testate quotidiane (agenzie di stampa, siti web e quotidiani), le testate periodiche (settimanali e mensili) e quelle on-line
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Feedback: ricontattare i giornalisti anche dopo la pubblicazione dell’articolo o dell’intervista è un buon punto di partenza per la costruzione di un rapporto tra addetto stampa e giornalisti (quindi rispettive testate)
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L’ultimo degli strumenti/compiti dell’ufficio stampa è quello della RASSEGNA STAMPA, ovvero la redazione del documento che raccoglie gli articoli e i servizi usciti sui media a proposito del cliente, che sia esso un brand, un evento o un personaggio, e che attesta la validità dell'operato di un addetto stampa. Per poter valutare al meglio l'impatto del nostro evento sui media è bene che i pezzi raccolti siano classificati, per periodicità delle testate ad esempio – si avranno quindi bimestrali, mensili, settimanali, quotidiani, agenzie tra i cartacei, seguiti da web, tv e radio – oppure in ordine cronologico. Generalmente, se il cliente è un personaggio e non un evento sponsorizzato, la rassegna stampa si redige secondo un arco temporale predefinito in sede di contratto, la cui durata dipende dalle esigenze. Con il termine rassegna stampa si indica anche il semplice aggiornamento quotidiano sugli articoli più interessanti che riguardano o potrebbero riguardare il cliente. Esempio in formato word: nome della testata in alto a sinistra, data in alto a destra e sotto il jpg del pezzo. In caso di servizio televisivo o radiofonico la casella di testo in basso conterrà le informazioni riguardanti il servizio: a che ora è andato in onda, titolo del servizio, il nome del giornalista, eventuali sponsor citati, durata del servizio, ora di messa in onda. Oramai le rassegne stampa cartacee sono diventate obsolete, archiviarle è un problema, senza considerare il danno ambientale. Una rassegna stampa in formato digitale è comoda e versatile: può essere inviata via ftp, inserita in una usb, archiviata in un server o un disco esterno. La rassegna stampa ultimata andrà prevalentemente a quattro categorie di destinatari: al cliente, poiché la rassegna stampa è ciò che giustifica il rapporto commerciale e di fiducia tra cliente e agenzia, agli sponsor (chi ha pagato per la visibilità ha il diritto di verificarla, soppesarla e monetizzarla), all’agenzia, che ha una storia da conservare, tutelare e mostrare, all’addetto stampa, a cui spetta una copia del frutto del suo lavoro.
Figura VII – Esempio di rassegna stampa
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Capitolo 3: applicazione
Todd Haynes, Velvet Goldmine, 1998
3.1 Azioni e tempi
Gli step alle fondamenta di un efficace piano di comunicazione teso a promuovere il lancio di un nuovo album sono:
I.
Invio 1° comunicato stampa che annuncia la prossima uscita dell’album con notizie quali: pre-order, release date, tracklist e prime date del tour. Il comunicato verrà indirizzato a tutta la mailing list che, in allegato, riceverà anche la cover dell’album
II.
Alla diffusione del comunicato devono seguire i lanci d’agenzia, che saranno subito ripresi dai siti Internet, e le uscite sui quotidiani (si tratta in genere di brevi)
III.
Uscita servizio su un periodico (può trattarsi di una recensione o di un’intervista) in esclusiva, prima del lancio dell’album
IV.
Invio 2° comunicato stampa in cui, oltre ad essere ribattute le notizie precedenti, verranno resi noti: radio date, date instore ed altre, eventuali, informazioni
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V. VI.
Anche l’invio del secondo comunicato sarà seguito da lanci d’agenzia e uscite sui quotidiani Giornata di lancio in cui viene presentato l’album: Ore 12.00 - 13.00: incontro ristretto con le principali testate quotidiane (agenzie di stampa, siti web, quotidiani). L’incontro deve contare un massimo di 30 giornalisti, ai quali, approfittando dell’occasione, verrà consegnato il disco fisico (prima del 10 riceveranno soltanto la cartolina digitale). Altre spedizioni verranno programmate successivamente. Gli obiettivi principali a cui puntare in tale circostanza sono: i principali quotidiani (CORRIERE DELLA SERA, LA REPUBBLICA, LA STAMPA, GAZZETTA DELLO SPORT, QN, quindi IL GIORNO, IL RESTO DEL CARLINO
e LA NAZIONE, IL MESSAGGERO, IL GIORNALE, LIBERO, AVVENIRE,
IL MANIFESTO, IL FATTO QUOTIDIANO, METRO, LEGGO, IL MATTINO, IL SECOLO XIX, IL TEMPO, L’ECO DI BERGAMO, IL TIRRENO, LA SICILIA), ADNKRONOS, AGI, ASKANEWS, ITALPRESS), ROCKOL.IT,
ROLLINGSTONE.IT,
i più influenti siti Internet (TGCOM24.IT,
ONSTAGE.IT,
VANITYFAIR.IT, SORRISI.COM, TISCALI.IT)
le maggiori agenzie di stampa (ANSA,
HUFFINGTONPOST.IT,
ROCKIT.IT,
e le altre fonti d’informazione immediata (GR RAI,
AGR, RADIO 24 - GR)
La presentazione sarà seguita, oltre che da una pausa pranzo, dalle interviste con i telegiornali e dall’ospitata in una delle radio al top degli ascolti VII. VIII.
Instore in una grande città, moderato da un personaggio noto al grande pubblico Invio 3° comunicato stampa che presenterà il progetto in maniera più dettagliata e annuncerà altri eventi in programma. In questo caso la mailing list riceverà in allegato la cartella stampa completa
IX.
Con la diffusione del 3° comunicato si punta ad uscite su quotidiani nazionali e locali che siano accompagnate da interviste all’artista. Nel periodo che segue il lancio dell’album verranno richieste recensioni e organizzate interviste con le testate periodiche (settimanali e mensili) più in linea con il target a cui si rivolge l’artista e con newsmagazine e testate quotidiane che avranno la possibilità di conoscere e raccontare il personaggio a 360°
Ogni testata pubblica i propri contenuti secondo delle tempistiche precise che l’addetto stampa deve avere ben presente se non vuole che il comunicato perda interesse di notizia. Oltre ai tempi, l’addetto stampa deve prestare attenzione a quali sono i suoi riferimenti nei giornali, poiché all’interno di questi il lavoro è spartito secondo una rigorosa struttura verticale.
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Quotidiani:
Alla testa c’è il direttore e sotto a questo si trovano i vicedirettori (due o quattro), l’ufficio centrale (costituito da tre o quattro capiredattori) e le varie redazioni, ognuna dedita ad un determinato settore (politica, interni, esteri, cronaca, economia, cultura, spettacoli, sport). È in due occasioni che la base della piramide ed i suoi vertici si confrontano: la riunione del mattino e quella del pomeriggio. Nella prima vengono decisi i temi (presentati dai caporedattori) che saranno affrontati nel giornale del giorno seguente e la suddivisione della foliazione (quante pagine saranno riservate ad ogni sezione a seconda del carico pubblicitario e dei fatti del giorno). Alla sezione spettacoli spettano tre o quattro pagine (comprensive delle pagine dei palinsesti tv, realizzate da un apposito ufficio di segreteria) dell’edizione nazionale e da tre a cinque (comprensive delle pagine dei tamburini di teatro e cinema) di quella locale. Nella seconda riunione i caporedattori danno l’assenso all’impaginazione dei menabò (ovvero le pagine già impostate dai grafici) e s’inseriscono eventuali nuove notizie sopraggiunte nella tarda mattinata. La sezione spettacoli si deve chiudere entro le 23.00, quindi tutto ciò che la costituisce (articoli, titoli, fotografie) dev’essere stato inviato in tipografia entro quell’ora. Il primo sfoglio (cioè le prime pagine del quotidiano) può, invece, restare aperto fino alle 24.00. In caso di notizie ineludibili (la morte di un personaggio di spicco, la cronaca di un evento particolare) si ricorre alla ribattuta, cioè alla sostituzione, dopo l’orario di chiusura della pagina, di un articolo già in tipografia con un nuovo pezzo che, però, apparirà solo nelle seconde edizioni, quelle stampate a notte fonda e diffuse solo nelle grandi città. A seconda della posizione che occupa all’interno del menabò (disegno della pagina) un pezzo viene detto: •
d’apertura, se è l’articolo di maggiore importanza ed è posizionato in alto, con il titolo a quattro o sei colonne e a grossi caratteri di stampa
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spalla, se è un articolo a due colonne e si trova a lato del pezzo centrale
•
breve (con o senza foto) se non conta più di 15 righe
A decidere il posizionamento dei vari pezzi sono i caporedattori, ovvero coloro che decidono le notizie del giorno e assegnano i servizi a redattori (ognuno con la sua specializzazione), inviati (i redattori che viaggiano e che spesso costituiscono le firme che danno prestigio ad un articolo) e collaboratori (giornalisti free lance). Nella maggior parte dei casi l’addetto stampa deve rivolgersi ai redattori, che sono coloro che trovano le notizie da sottoporre all’attenzione dei capi e dei vicecapi o capiservizio, partecipano alle conferenze e organizzano le interviste. Per eventi quali il debutto di
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uno spettacolo, l’apertura di un nuovo locale o l’inizio di rassegne e festival in una determinata cittadina, si deve contattare la redazione locale, distaccata da quella centrale, di cui i maggiori quotidiani nazionali sono provvisti. La redazione spettacoli considera notizia un qualcosa che deve ancora avvenire, per questo in caso di debutto di uno spettacolo, d’inizio di un tour di concerti o di uscita di un disco è bene avvisarla per tempo. Ogni notizia, a prescindere dalla sua rilevanza (direttamente proporzionale all’importanza del giornale), deve avere un carattere originale per accattivarsi la curiosità e l’attenzione di chi è invitato a pubblicarla. Insieme al fatto o al personaggio che si promuove sarebbe utile fornire al giornalista un’idea originale ad esso attinente che lo invogli all’approfondimento o un modo per trattare la notizia non secondo la routine. Ci sono notizie che, comunque, restano ineludibili, come la morte di un artista, un grande evento, una tournée dopo anni di assenza o fatti ripetitivi e collettivi come la Notte degli Oscar in marzo, la Mostra di Venezia in settembre, il Festival di Cannes in maggio, il Festival di Sanremo in febbraio. È infine noto come facciano notizia anche gli scandali o fatti che creano polemica. A differenza del passato, in cui molto spazio della sezione spettacoli veniva occupato dalle recensioni, oggi questa si è spettacolarizzata, lasciando campo libero a interviste, presentazioni, reportage, curiosità e polemiche. Come suddetto, i comunicati stampa vanno inviati, per tempo, a redattori e capiredattori e devono essere leggibili in pochi secondi, quindi ne troppo verbosi ne troppo schematici. Oltre che dagli uffici stampa, il giornalista recepisce le notizie dalle agenzie di stampa (che a volte le captano ancor prima degli uffici stampa) e dalla rete di fonti autonome che si è creato. All’invio del comunicato seguirà la chiamata in redazione che deve attenersi alle seguenti regole: insistere con garbo, essere concisi, mantenere un tono professionale. Per il giornalista l’addetto stampa è importante per recuperare fotografie (inviate dall’ufficio stampa al caporedattore o all’archivio fotografico del giornale), una biografia o una cronistoria del personaggio o dell’evento di cui deve scrivere ed, eventualmente, per organizzare un’intervista con una figura di spicco che possa avere una qualche relazione con l’argomento trattato e renderlo più appetibile. In caso di conferenza stampa l’avviso deve arrivare al redattore specializzato via fax o mail almeno una settimana/dieci giorni prima dell’appuntamento. È bene che ricevano l’invito anche caporedattore e caposervizio. Per quanto vincolati in redazione sono loro a decidere se farla seguire o meno. Convocare una conferenza stampa aumenta le possibilità di pubblicazione di una notizia, poiché resta un punto fermo nella corrente d’informazioni che fluisce in una redazione ed è un’occasione per reperire informazioni e documenti vari come la cartella stampa e le fotografie. Le foto sono un elemento importante per un quotidiano, soprattutto in relazione a set, interviste e brevi. Queste vengono reperite dagl’uffici stampa nel caso in cui il giornale non abbia propri
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fotografi o proprie agenzie. Oltre che pertinenti e descrittive (funzione informativa), è sempre più importante che le foto siano anche belle e suggestive (funzione di decoro della pagina). Sulla base della notizia selezionata il giornalista scrive l’articolo rifacendosi ad uno dei seguenti formati: •
l’inchiesta, ovvero l’approfondimento di una notizia ritenuta importante attraverso l’intervento di più persone coinvolte in quel settore/argomento
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l’intervista, ritratto (consacra un personaggio) o presentazione (annuncia qualche novità)
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l’anticipazione, ovvero il pezzo su un evento particolarmente atteso su cui si cerca di captare quante più indiscrezioni possibile
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l’esclusiva, cioè l’anticipazione concordata con l’ufficio stampa, che permette al giornalista di accedere a determinate informazioni prima di tutti gli altri in cambio di una buon posizionamento della notizia sul giornale
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la recensione, ovvero il commento su uno spettacolo teatrale/cinematografico/musicale affidato ad un critico (che spesso è un collaboratore esterno), in uscita qualche giorno dopo l’evento (salvo casi eccezionali), o su un’uscita musicale o letteraria
Periodici:
Nella categoria della stampa periodica rientrano: i newsmagazine, i femminili, i maschili, i rotocalchi e le riviste di settore. -
I newsmagazine raccolgono al loro interno tutte le sezioni ed hanno una linea politicoeditoriale ben definita, oltre che una precisa identità grafica. Danno molto spazio al giornalismo investigativo, sono quindi ricchi d’inchieste e di opinioni di alto profilo. I maggiori sono PANORAMA e L’ESPRESSO oltre che i supplementi settimanali dei quotidiani, cioè IL VENERDÌ di Repubblica, SPECCHIO di La Stampa, IL MAGAZINE del Corriere della Sera
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Maschili e femminili affrontano invece temi più specifici per il proprio target, quindi economia, sport e politica nel primo caso e moda, famiglia e bellezza nel secondo. Tra i settimanali femminili vanno citati: GRAZIA, ANNA, GIOA, DONNA MODERNA, TU, VANITY FAIR,
e i supplementi ai quotidiani IO DONNA (Corriere) e D di Repubblica.
Tra i mensili: FLAIR, MARIE CLAIRE, ELLE, COSMOPOLITAN, AMICA, VERA, DONNA, GLAMOUR, VOGUE, LUNA.
Tra i maschili: GQ, MAX, MAXIM, MEN’S HEALTH, FOR MEN MAGAZINE e JACK
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Dei rotocalchi settimanali, concentrati sulla gente di spettacolo e sui pettegolezzi intorno a questa, i più diffusi sono: OGGI, GENTE, NOVELLA, EVA 3000, CHI, DI PIÙ.
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Dei periodici dediti a specifiche forme di spettacolo vanno, invece, menzionati: CIAK (mensile cinematografico), ROLLING STONE, l’allegato settimanale MUSICA! di Repubblica, Amadeus (musica classica) e settimanali televisivi come TV SORRISI E CANZONI e FILM TV.
Quali sono le tempistiche che un periodico deve rispettare? Prendiamo in esame un settimanale in uscita ogni mercoledì. In generale, i pezzi di stretta attualità hanno tempi più corti mentre tutti gli altri si attengono alla tempistica consueta, ovvero: entro il giovedì della settimana prima le pagine devono essere chiuse (cioè l’ultima segnatura, o gruppo di pagine, dev’essere arrivato in tipografia), entro il martedì l’art director deve aver scelto le foto e averle mandate ai grafici per l’impaginazione, entro il lunedì i test commissionati ai collaboratori devono essere in redazione, entro il venerdì della settimana ancora prima deve partire la richiesta delle foto agli uffici stampa, entro il mercoledì il caposervizio deve aver stabilito la scaletta degli argomenti. Questo vuol dire che almeno due settimane prima dell’uscita di un periodico gli uffici stampa devono aver inviato i loro comunicati e preso contatto con le redazioni. Per l’esattezza: •
I settimanali patinati chiudono con 3 settimane di anticipo sul giorno dell’uscita, quindi per un evento in programma sabato 8 aprile, il comunicato dovrà essere pervenuto alla redazione almeno il 15 o il 16 di marzo, mentre i settimanali locali, stampati su carta opaca, hanno tempi molto più ridotti, dunque per un giornale che esce il venerdì, è sufficiente che il comunicato arrivi alla redazione il lunedì della stessa settimana
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I mensili patinati chiudono con grande anticipo, almeno 2 mesi prima. Per riuscire ad uscire è quindi necessario avere predisposto il materiale e avere raccolto le fotografie (che in questo caso devono essere di alta qualità) entro quei tempi. I mensili locali, come i settimanali, hanno invece tempi più ridotti: 3 o 4 settimane. Per uscire, ad esempio, sul numero di aprile è necessario che il comunicato arrivi alla redazione entro il 5 o il 6 del mese di marzo.
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Testate radiotelevisive:
Il potere del mezzo radiotelevisivo, per il quale è auspicabile che l’addetto stampa gli rivolga attenzione, è quello d’imporsi a tutti e fare in modo che un certo messaggio arrivi a lettori altrimenti irraggiungibili. All’interno delle testate radiotelevisive c’è una divisione per redazioni tematiche (politica, economia, esteri, cronaca, società, cultura, spettacolo, sport) e redazioni di line (che si occupano della confezione del giornale e della sua messa in onda, ovvero della cucina, dove confluiscono tutti i contenuti elaborati dalla redazioni tematiche). Un servizio radiotelevisivo può essere confezionato nel formato tale e quale (raro per i giornalisti dello spettacolo), che comporta la sola lettura in studio del testo scritto, o in formati composti da effetti, musiche, inserti d’intervista, dichiarazioni, recensioni. È fondamentale avvisare per tempo il giornalista radiotelevisivo di un evento a causa delle necessità tecniche e della complessità burocratica che presiede alla confezione del servizio. Per un servizio in esterna, il giornalista deve preparare una richiesta tecnico-amministrativa per uscire con la troupe, piazzare luci, telecamera e microfono e riprendere. Una volta tornato in sede con il girato, deve preparare e registrare il proprio commento scritto. In conclusione, deve recarsi al montaggio dove il prodotto viene confezionato con il parlato, le immagini e l’eventuale colonna sonora. Il tutto verrà poi inviato dalla sede locale (la Rai ne ha una in ogni capoluogo di regione), alla sede nazionale di Roma e diffuso il giorno dopo da GR1, GR2 o GR3.
Web:
Le redazioni web solitamente pubblicano la notizia il giorno stesso in cui viene ricevuta dai loro collaboratori. Per cui è possibile inviare il comunicato la mattina stessa o al massimo il giorno prima.
In conclusione, quale organizzazione prevede la GIORNATA TIPO DELL’ADDETTO STAMPA? 9.30/10.00 - Leggere i giornali. Concentrarsi su notizie che possono influenzare le decisioni dell'Agenzia o del Cliente, le opportunità, le mosse della concorrenza, le decisioni politiche che condizionano le strategie aziendali 9.30/11.00 - Fare la rassegna stampa, con gli articoli o i servizi riguardanti l'azienda/il cliente
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11.00 - La mattina si possono contattare sia le agenzie di stampa (che lavorano tutto il giorno) che i periodici. Inviare e-mail e fare recall 12.00/Pomeriggio - Si può iniziare a contattare i quotidiani, considerando che la riunione di redazione del mattino si svolge nella fascia oraria 11.30-13.00 e la riunione di redazione del pomeriggio più o meno dalle 16.00/16.30 in poi Pomeriggio - Il pomeriggio possono essere contattati quotidiani, settimanali e mensili. Nelle redazioni dei mensili in genere dalle 17.00 non risponde nessuno Mattina-pomeriggio-sera -
Front Office: rispondere alle richieste dei giornalisti, alle e-mail di diversa natura che arrivano quotidianamente in ufficio stampa
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Aggiornare: aggiornare i testi del sito, se di competenza dell'ufficio stampa e aggiornare la Medialist per il settore di interesse (sport, moda, teatro, ecc.)
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Scrivere: interviste, comunicati stampa, buzz marketing
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Assemblare: Press Kit, cadeaux per giornalisti
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3.2 Il VPO (Virtual Press Office)
L’ufficio stampa online è l’area dove vengono raccolti in formato digitale contenuti e materiali pensati ed elaborati per i media. Si tratta solitamente di una delle aree del sito web dell’azienda, cui viene attribuito, a seconda dei casi, l’appellativo di “sala stampa”, “ufficio stampa”, “press area” o “press room”. Il VPO potrebbe però trovarsi anche su un sito dedicato, separato dal sito di riferimento. In fase di allestimento del VPO è fondamentale il CMS (Content Management System), che gestisce i contenuti e ne consente l’aggiornamento continuo da parte dell’addetto stampa dotato di utente e password per accedere all’area di amministrazione. Il gruppo Business Press ha ideato PR:24x7 che permette di realizzare una press room personalizzata, integrata al sito aziendale, attraverso il pagamento di un contratto annuale a canone mensile. Il requisito base di un VPO è un’area contenente lo storico della comunicazione, le conferenze in programma, gli eventi in agenda e le varie novità di possibile interesse mediatico. Può essere utile mettere a disposizione un press kit contenente profilo aziendale, dossier, interviste, brochure, locandine ed altri documenti senza scadenza, che possano avere una validità redazionale permanente. Il VPO deve poi offrire ai giornalisti un’area stampa da cui scaricare immagini, loghi in ai o pdf e foto in jpg o tiff sia in bassa sia in alta risoluzione. Potrebbe essere presente anche un’area dedicata a materiale audio e video, utile alla stampa online ed ai social network, nonché a radio e televisioni. Importanti sono anche l’area della rassegna stampa, che raccoglie le riproduzioni degli articoli in formato pdf, e la sezione dei contatti, dove specificare tutti i riferimenti di chi segue l’ufficio stampa, ed in cui inserire, nel caso di eventi molto quotati, un modulo online per la richiesta di accrediti. Molti VPO contengono anche la voce “news alert”, che consente d’inviare via mail, a tutti gli utenti che ne fanno richiesta, un avviso contenente eventuali aggiornamenti e segnalazioni. La newsletter può essere gestita anche attraverso servizi terzi come Phplist, software open source scaricabile, o Newsletter.it (gestito da HTML) accessibile direttamente dal web. Il servizio Domeus mette invece a disposizione diversi box d’iscrizione in html da inserire nel sito aziendale. Altro sito molto pratico è MailChimp.com, che ha a disposizione template per la creazione di newsletter e permette d’importare la propria lista excel di contatti, aggiungendoli ai destinatari. Ma c’è un sistema che consente di essere ancor più tempestivi nel comunicare gli aggiornamenti ai propri interlocutori. Si tratta del protocollo RSS (Really Simple Syndication): i lettori dei siti che ne sono dotati possono prelevare un feed contenente le informazioni sugli ultimi contenuti inseriti, codificabile attraverso un software detto “aggregatore” o feed reader (web-based o desktop, come Google Reader o FeedReader), a meno che il client di posta elettronica non abbia già un lettore di feed integrato. Questo evita all’addetto stampa di dover inviare gli aggiornamenti, poiché gli utenti
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li recuperano direttamente dal sistema. Feedburner è uno dei servizi per la gestione e personalizzazione dei feed RSS. Come già accennato, i giornalisti preferiscono relazionarsi con file nel formato word, soprattutto in caso di comunicati, interviste e dossier. Un file doc può essere, infatti, aperto da vari software gratuiti (oltre al classico Word) come Writer, o da editor web-based come Google Documenti e Fogli di Lavoro. Per aprire un pdf si ricorre invece ad Adobe Reader o ad altri viewer specifici, ma il pdf non è immediatamente editabile (va prima convertito con altri software come Pdf to Word) e per questo è da preferire solo in caso di rassegne, locandine, brochure e grafici, quando è importante, cioè, che nel documento venga preservato il layout originale. Per facilitare le operazioni di download di documenti pesanti la prassi è ricorrere al salvataggio in formato zip o rar, formati di compressione file apribili con software gratuiti come Extract Now o Quick Zip. Tra i software a pagamento per comprimere file multimediali nominiamo WinZip e WinRar. Altri strumenti funzionali all’ufficio stampa 2.0 sono: il già menzionato Flickr (o, in alternativa, Picasa) per il caricamento di foto, Youtube (ma anche Google Video, Dailymotion o SoapBox) che consente di caricare video acquisiti con la maggior parte delle videocamere digitali e dei telefoni cellulari, Ustream che permette di produrre video interattivi live con una semplice webcam ed una connessione a Internet (la visione può essere anche riproposta dopo la diretta), Twitter, aggiornabile non solo via web ma anche attraverso Google Talk (instant messenger) e via sms, quindi utilissimo per pubblicare notizie flash nel corso di eventi, Google Calendar e Upcoming di Yahoo che permettono la creazione di un’agenda online, Del.icio.us, sito per il social bookmarking che permette di condividere un elenco di siti preferiti con altri utenti, quindi utilizzabile per tenere traccia di articoli interessanti. Parliamo ora di social media press release, con cui si definisce il comunicato stampa 2.0 ideato dalla Shift Communication, importante agenzia di PR con sede a Boston e San Francisco, il cui template è ancora scaricabile dal sito dell’agenzia. Secondo il padre di quest’idea rivoluzionaria, Todd Defren, responsabile di Shift, una delle caratteristiche più rilevanti del SMPR sarebbe la capacità di riunire in un unico posto diversi elementi multimediali. Il SMPR è suddiviso nelle seguenti sezioni: -
Contact information: in primis vanno indicati i contatti dei referenti per l’ufficio stampa
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News release headline: il secondo passo è creare un titolo e subito dopo un abstract dell’oggetto della comunicazione
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Core news fact: si tratta dei dati principali della notizia presentati nel modo più chiaro possibile (ad esempio attraverso un elenco puntato)
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Link, photo…: è l’area in cui s’inseriscono i collegamenti ipertestuali a contenuti multimediali come foto (flickr), mp3, infografica (schemi, grafici, mappe, loghi), video (youtube)
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Pre-approved quotes: sono i commenti e le dichiarazioni ufficiali rilasciate da dirigenti, esperti, clienti e partner in merito all’oggetto comunicato
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Links to revelant coverage to-date: sono i link aggiornati verso altre fonti dove recuperare ulteriori informazioni
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Boilerplate: “minestra riscaldata” da servire all’occorrenza (dichiarazioni ufficiali, profilo aziendale)
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Feed RRS
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Aggiungi a Del.icio.us: pagina dove l’ufficio stampa potrà indicare via via tutti i link ad articoli contenenti riferimenti all’oggetto della comunicazione o più in generale al cliente
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Tags: keywords specifiche e pertinenti associate al contenuto del comunicato che aiutano la pagina ad essere meglio indicizzata sui motori dai ricerca
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Figura VIII - Il template creato da Todd Defren
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Conclusioni Che si voglia optare o meno per il social media press release, i cambiamenti in atto non possono essere ignorati e l’idea che il comunicato stampa non si limiti più ad essere soltanto un mero veicolo per trasmettere messaggi va compresa ed incentivata. Oggi l’ufficio stampa ha il dovere di cogliere la sfida che il nuovo contesto mediatico, popolato da tutti gli organi d’informazione digitale che contribuiscono a costruire l’immagine pubblica del cliente, gli sta lanciando. L’azione filtrante dell’informazione on-line fa sì che la realtà riconosciuta come tale sia quella che si percepisce dai media e che l’oggetto venduto consista in ciò che viene raccontato. Con l’avvento del web, dei portali d’informazione e dei social network, gli uffici stampa devono essere in grado di fornire ai propri clienti, aziende o artisti che siano, degli strumenti partecipativi digitali che permettano loro d’entrare in dialogo con il proprio pubblico di riferimento, favorendone la fidelizzazione. La multimedialità ha costretto gli addetti stampa ad apprendere un nuovo, e più complesso, modo di comunicare, dal momento che il flusso di informazioni non viaggia più a senso unico e permette al lettore d’interagire con esso. I webmagazine danno la possibilità ai propri utenti di commentare le notizie, di condividerle sul proprio blog o sulla propria pagina Facebook o, più semplicemente, di esprimere l’apprezzamento per un articolo attraverso il “like”. Gli addetti stampa non possono evitare d’intuire quanto questa interazione possa essere vantaggiosa ai fini del loro lavoro, poiché gli permette di analizzare gusti e preferenze dei lettori, abituati ormai a rapportarsi con le piattaforme on-line non solo come fruitori d’informazione, ma anche come autori di contenuti. Lo sviluppo crescente degli strumenti portatili, come smartphone e tablet, e la diffusione capillare delle tecnologie relative, fanno sì che oggi sia vertiginosamente in crescita la tendenza a connettersi, ai social network in particolare, da dispositivi mobili. È in questo momento storico, ovvero nell’era del mobile e del responsive, che gli utenti stanno acquistando la piena consapevolezza della loro evoluzione da Consumer (consumatori tradizionali passivi) a Prosumer (consumatori autori attivi), che da luogo ad un volano di informazioni destinate a diffondersi, con conseguenze più o meno positive, in modo rapidissimo e virale. I vari luoghi di ritrovo virtuale, Facebook e Twitter in maniera particolare, mettono a disposizione degli addetti alla comunicazione strumenti e servizi innovativi che, se maneggiati con abilità e competenza, permettono di divulgare iniziative e prodotti in tempi brevi e ad un pubblico molto ampio, consentono di creare un'immagine aziendale moderna e dinamica e di gestire in modo
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efficace i rapporti con i media. Oltre ai canali tradizionali (quotidiani, radio, TV), la rete fornisce oggi i mezzi per dialogare in tempo reale superando ogni distanza. Posta elettronica, sistemi di messaggistica istantanea, telefonia su internet, videoconferenze sono i nuovi sistemi su cui si modella la comunicazione. Il nuovo addetto stampa deve perciò acquisire nuove competenze e sapersi destreggiare con le enormi potenzialità offerte da queste tecnologie. Saper redigere un comunicato stampa che raggiunga tutti i canali dell'informazione, da quelli piÚ tradizionali a quelli online, essere in grado di creare banche dati con contatti specializzati e di gestire in modo efficace la comunicazione attraverso il proprio sito, sono ad esempio alcune delle competenze richieste a chi fa della comunicazione il proprio lavoro.
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Bibliografia Stefano Calicchio, L’Ufficio Stampa 2.0. Come Diffondere Notizie e Generare Interesse con gli Strumenti del Web 2.0., Bruno Editore, Roma 2014
Gino Falleri, L' addetto stampa. Professionista della comunicazione, Centro Doc. Giornalistica, Roma 2011
Ale Agostini, Antonio De Nardis, La tua reputazione su Google e i Social Media. Prevenire, monitorare, curare, Hoepli Editore, Milano 2013
Fabio Lo Savio, Luca Lorenzetti, Comunicare ai media. L'ufficio stampa nell'era del Web 2.0, Eurilink, Milano 2008
Giuliana Laurita, Roberto Venturini, Strategia digitale, Hoepli, Milano 2014
Mauro De Vincentiis, Teoria e pratica degli uffici stampa. Pianificare, valutare, decidere e gestire: obiettivi, strumenti e modelli della comunicazione con i mass media, FrancoAngeli, Milano 2005
Roberto Canziani, Comunicare spettacolo. Teatro, musica, danza, cinema. Tecniche e strategie per l'ufficio stampa, FrancoAngeli, Milano 2005
Daniele Chieffi, Online media relations. L'ufficio stampa su internet ovvero il web raccontato ai comunicatori, Gruppo24Ore, Milano 2011
Sergio Veneziani, Organizzare l’ufficio stampa, Gruppo24Ore, Milano 2007
Mauro De Vincentis, L’ufficio stampa, Gruppo24Ore, Milano 1999
Francesco Pira, Come creare un ufficio stampa, Sperling & Kupfer, Milano 1997
Mauro Pecchienino, Bartolomeo Corsini, Gestire le relazioni pubbliche per l’impresa. Strategie e strumenti efficaci per comunicare l'immagine e la competitività dell'azienda, Gruppo24Ore, Milano 1999
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Filmografia Spike Jonze, Her, 2014
Stephen Frears, High Fidelity, 2000
Cameron Crowe, Almost Famous, 2000
Todd Haynes, Velvet Goldmine, 1998
Sitografia http://www.jacopococcia.com/il-press-kit-digitale-perche-un-musicista-emergente-non-puo-farne-ameno/
http://www.promuoveremusica.it/
http://www.quadriproject.com/wp/?p=20440
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