L'ELFO STAGIONE 13/14 Molto da scoprire

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MOLTO DA SCOPRIRE

L’ELFO_

1 / 2014

anno V stagione 13/14 - APR/MAG/GIU


: Abbonamenti, prezzi e promozioni BIGLIETTERIA ELFO PUCCINI

Abbonamenti COPPIA

c.so Buenos Aires 33 Milano tel. 02.0066.06.06 lun/sab 10.30-19.30 dom 14.30-17.30

7 spettacoli a scelta per due persone

(l’intestatario più un accompagnatore)

Ridotto (Giovani e Anziani) € 168 (€ 12 a tagliando)

Acquisti telefonici

PRIMA SETTIMANA

02.00.66.06.06

€ 70 (€ 10 a tagliando)

(con carta di credito senza costi aggiuntivi)

abbonamento personale per 7 spettacoli a scelta, valido esclusivamente per le prime 6 repliche, debutto incluso

Acquisti online

PRIMA SETTIMANA IN DUE

www.elfo.org www.vivaticket.it

(con carta di credito o bancomat)

Prezzi INTERO € 30.50 Convenzioni € 27

€ 140 (€ 10 a tagliando) 7 spettacoli a scelta per due persone (l'intestatario più un accompagnatore) valido esclusivamente per le prime 6 repliche, debutto incluso

PIÙ TRE (novità)

Giovani € 16

€ 45 (€ 15 a tagliando)

(fino a 25 anni compiuti)

Anziani € 16

Abbonamento personale per tre spettacoli in programma nel trimestre aprile-giugno

Il martedì posto unico € 20

CARNET

Nuove Storie posto unico € 15

€ 171 (€ 19 a tagliando)

Per le scuole

carnet non nominale da 9 ingressi da utilizzare senza vincoli per tutti gli spettacoli della stagione

(dai 65 anni compiuti)

Intero € 12 ABBONAMENTO SCUOLA 3 spettacoli € 30 (€ 10 a tagliando)

CARTA REGALO

Da concordare presso l’ufficio promozione e scuole: tel. 02.00.66.06.33 promozione@elfo.org

2 ingressi da utilizzare senza vincoli per tutti gli spettacoli della stagione

l’elfo

è un periodico edito da Teatridithalia Società Cooperativa Teatro dell’Elfo Impresa Sociale corso buenos aires 33 20124 milano

€ 61 tutti Gli abbonamenti sono validi per la stagione 2013/2014 dell’Elfo Puccini e per la rassegna Nuove Storie

direttore responsabile barbara caldarini

registrazione tribunale di milano, n. 5 del 4 gennaio 2010

redazione flora cucchi, nicola manfredi, veronica pitea

stampa arti grafiche bianca e volta via del santuario – 20060 trucazzano (milano)

progetto grafico plum (plumdesign.it)

marzo 2014 distribuzione gratuita

In copertina Cristina Crippa in Lola che dilati la camicia - ph. Raffella Persilia

Mm1 Lima Passante ferroviario Porta Venezia Tram 5, 33, autobus 60, 81

Intero € 196 (€ 14 a tagliando)



: senza tempo / classici da vedere, rivedere, stravedere

Goldoni nel tempo presente _

Antonio Latella riparte ‘da’ Goldoni. Come lui stesso spiega, questo Servitore di due padroni è una riscrittura che prende forza dalla nostra tradizione per lanciarsi in avanti, nel tempo che deve venire. Parlare della tradizione all’uomo contemporaneo: «Goldoni è il nostro teatro scritto, la nostra origine... Arlecchino è il nostro Amleto, non si può non incontrarlo nel proprio cammino teatrale, almeno per me. La menzogna è il tema che appartiene totalmente a questa commedia. Dietro la figura di Arlecchino (Truffaldino) la commedia si nasconde a se stessa, mente. Dietro agli inganni, ai salti, alle capriole del servitore più famoso del mondo la commedia

Elfo Puccini sala Shakepseare

18 / 30 mar ore 20.30 (domenica 16)

mente agli spettatori: il personaggio che tanto li fa ridere è insieme tutte le menzogne e i colori degli altri personaggi. È uno specchietto per le allodole e sposta il punto di ascolto dell’intera commedia. Non c’è una figura onesta, tutto è falso, è baratto, commercializzazione di anime e sentimenti». Nel cast Latella ha riunito alcuni degli attori di Un tram che si chiama desiderio (successo con cui ha conquistato tutti i premi del teatro italiano), insieme ad altri protagonisti della generazione dei quarantenni: Marco Cacciola, Giovanni Franzoni, Federica Fracassi, Roberto Latini, Annibale Pavone, Lucia Perasa Rios, Massimiliano Speziani, Rosario Tedesco, Elisabetta Valgoi.

IL SERVITORE DI DUE PADRONI

da Carlo Goldoni drammaturgia ken ponzio regia Antonio Latella

Emilia Romagna Teatro Fondazione, Teatro Stabile del Veneto, teatro metastasio stabile della toscana


: l’altra metà del cielo / storie di donne straordinarie

ONE WOMAN SHOW _ Linda Marlowe, attrice dalle potenzialità interpretative straordinarie, musa di Steven Berkoff e icona del teatro inglese porta all’Elfo Puccini un suo cult, forse il lavoro più poetico e scandaloso. Berkoff’s women è un’esplorazione

teatrale nell’universo dell’autore inglese per indagare e incarnarne con ironia i suoi più apprezzati personaggi femminili: dalla donna epica della tragedia greca fino alla moderna femminista vendicatrice, otto frammenti estratti dai suoi lavori più celebri. Con questo spettacolo l'Elfo apre le porte al teatro di prosa internazionale e riporta sul suo palco i testi di un autore di riferimento, di cui aveva allestito gli indimenticabili Decadenze e Alla Greca.

Elfo Puccini sala Fassbinder

24 / 29 mar ore 21

Berkoff’s women

La Marlowe prosegue la sua permanenza milanese spostandosi al Teatro della Contraddizione, nella Stagione Sperimentale Europea del piccolo ma tenace luogo in Porta Romana, dove da anni viene ospitata. Dall’1 al 6 aprile propone The World’s Wife, della poetessa e drammaturga scozzese Carol Ann Duffy, ironica carrellata delle donne, vere o immaginarie, di uomini famosi: dalla signora Faust a Frau Freud, da Queen Kong, moglie di King Kong, alla signora Mida. Si celebra così la sinergia tra Teatro dell’Elfo e Teatro della Contraddizione per ribadire la rottura dei confini tra teatro ufficiale e indipendente.

da Steven Berkoff regia Josie Lawrence

produzione Linda Marlowe Productions e Teatro della Contraddizione spettacolo in lingua inglese con sovra-titoli in italiano


: la storia siamo noi / letture del presente

Aldo l'orrore, la vita, la storia

Elfo Puccini Sala Fassbinder

1 / 13 apr ore 20.30 (domenica 16.00)


Quando nel novembre del 2012 Elio De Capitani e Renato Sarti hanno portato in scena Goli Otok, testo che racconta la vita di Aldo Juretich, pur con i mezzi della semplice lettura hanno colpito nel segno. La sintesi drammaturgica di Sarti, che ricostruisce con precisione episodi storici a noi vicini ma quasi sconosciuti, e l'interpretazione incisiva ed emozionante di De Capitani hanno commosso, indignato e stimolato molti a saperne di più. Per questo i due registi-attori hanno deciso di dare una forma compiuta alla messinscena. Aldo Juretich, nato a Fiume negli anni venti, abitava a Monza. Dopo la Seconda Guerra mondiale visse la terribile esperienza di Goli Otok, il peggiore dei campi di internamento di Tito, in cui furono rinchiusi - dopo la rottura fra la Jugoslavia e l'URSS - quei "traditori" che rimasero fedeli a Stalin. Nell’inferno di Goli Otok finì una parte importante dell'eroica Resistenza jugoslava: semplici resistenti ma anche eroi di Spagna, comandanti partigiani, membri di primo piano del Partito Comunista Jugoslavo, scrittori, poeti, artisti e persino ex agenti dell'Udba, la spietata polizia segreta. Fra mille altre sofferenze (fame, sete, malattie, atroci violenze) il principio

Goli Otok

Isola della libertà

un progetto di Elio De Capitani e Renato Sarti testo di Renato Sarti

fondamentale su cui si reggeva il sistema di Goli Otok era quello del "ravvedimento". Il prigioniero doveva rivedere la propria posizione e per dimostrarlo c’era un modo molto semplice: massacrare gli ex compagni, gli amici, a volte i fratelli, i figli, i padri. Una volta finito l'internamento a Goli Otok per gli ex-prigionieri cominciava un secondo inferno: quello del completo isolamento dalla società. «Il sospetto è più forte della certezza. Una volta che sei finito nelle grinfie della polizia segreta quella non ti molla». Aldo, nonostante l'esperienza vissuta, era rimasto ancora saldamente legato a quei principi (traditi e disattesi) che lo avevano spinto ad aderire alla lotta partigiana, al Partito Comunista: l'internazionalismo, la pace, la libertà. Nello spettacolo Aldo (Elio De Capitani) viene visitato da un medico (Renato Sarti), pure lui di origine croata, il quale, dopo aver letto il libro Goli Otok, di Giacomo Scotti, riesce a convincerlo a raccontare la sua terribile esperienza. Un ringraziamento speciale a Ada Juretich, moglie di Aldo, a Giacomo Scotti e al MittelFest dove il testo è stato letto per la prima volta nel 2011.

produzione Teatro dell’Elfo in collaborazione con Teatro della Cooperativa

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: IRRIVERENTI / e molto divertenti

antologia rezza mastrella Gli ultimi due appuntamenti della personale dedicata ad Antonio Rezza e Flavia Mastrella: 7, 14, 21, 28, spettacolo del 2009, e Fratto_X del 2012.

7, 14, 21, 28 con Antonio Rezza e con Ivan Bellavista, disegno luci Maria Pastore, consulente tecnico Mattia Vigo prodotto da MastrellaRezza - Fondazione TPE - Teatro 91 - TSI La Fabbrica dell’Attore Teatro Vascello Civiltà numeriche a confronto. La sconfitta definitiva del significato. Malesseri in doppia cifra che si moltiplicano fino a trasalire: siamo a pochi salti di distanza dalla sottrazione che ci fa sparire. Oscillazioni e tentennamenti in ideogramma mobile.

“Facciamo l'Antologia perché in un momento mai così disperato, ci sentiamo a nostro agio. Finalmente tutt'intorno c'è la stessa atmosfera priva di prospettive che ci ha permesso di creare tanta allegria senza che ce ne fosse reale necessità. Facciamo l'Antologia perché con piglio irriducibile abbiamo costruito un esempio di arte indipendente. I compromessi sono vicini Fratto_X con Antonio Rezza e con Ivan Bellavista, alla fine del loro percorso ed essere ammirati luci Mattia Vigo dai morti è motivo di vanto e di preoccupazio- disegno prodotto da MastrellaRezza - Fondazione TPE ne. Mai come ora il nostro linguaggio è attuale. - TSI La Fabbrica dell’Attore Teatro Vascello Si può parlare con qualcuno che ti dà la voce? Adesso sta a noi cambiare strada”. Si può rispondere con la stessa voce di chi fa Antonio Rezza e Flavia Mastrella

Elfo Puccini Sala Shakespeare ore 21 (domenica ore 17)

la domanda? L’habitat Fratto_X è un impeto da suggestioni fotografiche. Le immagini raccontano la strada che corre e l’impossibilità̀ di agire.

7 / 10 apr

11 / 16 apr

7, 14, 21, 28

Fratto_X

Spettacoli (mai) scritti da Antonio Rezza negli allestimenti di Flavia Mastrella assistente alla creazione Massimo Camilli


: IRRIVERENTI / e molto divertenti

Facciamo che era Maurizio Lastrico _

Torna il comico genovese targato Zelig che ha vinto la sfida del palcoscenico della sala Shakespeare, conquistando oltre 5000 spettatori in pochi giorni con lo spettacolo Facciamo che io ero io, un compendio del suo talento e della sua arte comica. Tra acute riflessioni sul nostro presente, dubbi esistenziali e filosofici, acrobazie verbali e una dose di buona cultura mai esibita in modo saccente, Lastrico ha rivelato tutte le sue qualità attoriali, sospinto dagli endecasillabi danteschi che lo hanno reso celebre.

Elfo Puccini sala Shakespeare

2 / 6 APRILE ore 21 (domenica 16.30)

«Solo per tutto il tempo sulla scena, Lastrico va a briglia sciolta sul filo d’una scapigliata autobiografia ‘on the stage’, un po’ finta e un po’ vera, che l’attenta regia di Gioele Dix sorveglia da dietro le quinte. Fra gag esilaranti, finte improvvisazioni che sembrano vere e vere improvvisazioni così ben calcolate da sembrare finte, lo spettacolo gira come una trottola per un’ora e mezzo di risate a ritmo vorticoso, con standing ovation finale». Roberto Barbolini, Il Giorno

FACCIAMO CHE IO ERO IO

produzione Bananas

di e con Maurizio Lastrico regia di Gioele Dix

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: la storia siamo noi / letture del presente

DUE RAGAZZI COME TANTI_

Azione, testo, immagini, materiale scenico povero, luce, musica, ritmo, tutto in perfetta osmosi. E i cinque attori coinvolti a rispondere con bravura ai dettami registici e a contribuire a fare di questo Viva l’Italia uno degli spettacoli fra i più vividi di questo scorcio di stagione. 
 Domenico Rigotti, Avvenire

Viva l’Italia ha debuttato all’Elfo Puccini il 18 marzo 2013, a trentacinque anni esatti dalla morte di Fausto Tinelli e Lorenzo Iannucci, uccisi al quartiere Casoretto. È stato in scena un mese, commuovendo e coinvolgendo spettatori di ogni Non pretendendo di essere cronaca, generazione: dai famigliari dei due giovani, lo spettacolo riesce perfettamente a a chi conserva vivo il ricordo di quei giorni diventare tragedia civile, mettendo in del 1978, fino agli studenti che oggi, come scena passioni personali e politiche, sul filo della vita e della morte. allora, frequentano le scuole, i concerti, César Brie riesce a dare un vigoroso i parchi e i teatri e vogliono essere liberi corpo teatrale al bel testo di Scarpetti, ripetendo il miracolo già realizzato con di immaginare il proprio futuro.

la sua straordinaria messa in scena dei Fratelli Karamazov di Dostoevskij.
 Gianni Barbacetto, Il fatto quotidiano

Elfo Puccini, sala Fassbinder

25 APRILE / 4 maggio 20 / 25 maggio ore 21 (domenica 16)

VIVA L’ITALIA

Le morti di Fausto e Iaio

di Roberto Scarpetti regia di César Brie

produzione Teatro dell’Elfo


Gli ultimi appuntamenti con i gruppi emergenti e i giovani talenti di Nuove Storie. Identità, amore, genere, arte e speranza sono i temi che hanno attraversato come un filo rosso la terza edizione della rassegna in sala Bausch e che tornano nell'intenso monologo di Stefano Scandaletti, diretto da Stefano Pagin. Orlando–Orlando è liberamente ispirato all'anomalO testo di Virginia Wolf, una biografia fantastica e immaginaria di un uomo-donna che si aggira per la scena e le epoche.

IN CERCA D'IDENTITÀ Le Nuove storie 2013/14 si chiudono a giugno con il focus sul teatro internazionale presentato dal Teatro Stabile di Genova. Tre testi inediti in Italia, a partire dalla commedia norvegese Fratelli di sangue (3-7 giugno), che affronta in maniera leggera il tema delle malattie mentali, senza toni patetici. Poi arrivano Sempre insieme (10–14 giugno), la storia di due sorelle nella Romania di Ceausescu, due vite parallele, ma diverse che alla fine si ritrovano e La lotta nella stalla (17–21 giugno) dell’uruguayano Mauricio Rosencof, commedia grottesca sulle dittature del mondo contemporaneo.

1/6

APR

ORLANDOORLANDO

Indigena Teatro

Teatro Stabile di Genova

3/7

GIU

Fratelli di sangue 10 / 14

GIU

17 / 21

GIU

Sempre insieme La lotta nella stalla


pagina elfo.pdf

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28/02/14

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elfo puccini_

: stagione

molto da scoprire

18 / 30 mar

IL SERVITORE DI DUE PADRONI

5 / 25 mag IDA MARINELLI, anne lisa nathan

Addèla Ole!

da Carlo Goldoni regia Antonio Latella

da La Storia di Elsa Morante regia Agnese Grieco

24 / 29 mar Linda Marlowe

6 / 18 mag Umberto Orsini, Giovanna Marini

BERKOFF’S WOMEN da Steven Berkoff

1 / 13 apr Elio De Capitani, Renato Sarti

GOLI OTOK

regia Elio De Capitani

2 / 6 apr Maurizio Lastrico

FACCIAMO CHE IO ERO IO regia Gioele Dix

7 / 16 apr ANTOLOGIA REZZA MASTRELLA

7-14-21-28, FRATTO_X

25 apr / 4 mag – 20 / 25 mag

VIVA L’ITALIA

di Roberto Scarpetti regia César Brie

29 apr / 18 mag Cristina Crippa edoardo ribatto

LA DISCESA DI ORFEO di Tennessee Williams regia Elio De Capitani

LA BALLATA DEL CARCERE DI READING da Oscar Wilde, regia Elio De Capitani

21 / 25 mag

NON SI UCCIDONO COSÌ ANCHE I CAVALLI?

di Horace McCoy uno spettacolo di Michela Lucenti e Gigi Dall’Aglio

3 / 21 giu Cristina Crippa Patricia Savastano

LOLA CHE DILATI LA CAMICIA di adalgisa conti regia Marco Baliani

3 / 13 giu Alessandro Bergonzoni

NESSI


: senza tempo / classici da vedere, rivedere, stravedere

DAL MISSISSIPPI AL MEDITERRANEO_

Elfo Puccini sala shakespeare

L’ELFO_ 14

29 apr / 18 mag ore 20.30 (domenica 16.30)

La discesa di Orfeo

di Tennessee Williams drammaturgia e regia Elio De Capitani


«Superbi il ritmo e la prova dei dodici interpreti tra cui bisogna ricordare Cristina Crippa, Edoardo Ribatto e Elena Russo Arman». Masolino D'Amico, La stampa

La discesa di Orfeo di Tennessee Williams che Elio De Capitani ha portato al successo nel 2012 è un dramma che condensa temi forti dell'autore americano (da quello del sognatore represso da una comunità che non tollera la sua irriducibilità, ai ritratti di donne indimenticabili, forti e indomite o fragili, nevrotiche e viziate), ma che ha sempre rappresentato una sfida per i registi che l'hanno affrontato. Contrariamente a chi l'ha preceduto, De Capitani ha prosciugato il testo di ogni eccesso di realismo e reso più nitidi gli elementi melò e barocchi, già a partire dalle didascalie che qui vengono recitate e diventano coinvolgenti elementi narrativi. Ha smontato e rimontato il testo con gli occhi di chi ha assorbito la lezione di Fassbinder, il suo melò sociale sospeso tra realismo e aperture oniriche, così da restituire a Williams e ai suoi personaggi la tragica tenerezza e il furore esistenziale che li consuma.

produzione TEATRO DELL’ELFO

«Con i capelli rosso fuoco, vestita di nero la Lady di Cristina Crippa rivela con sensibilità una carica molto umana di profonda disperazione. Edoardo Ribatto che è Val, gioca con bravura sulle corde di una tenerezza scontrosa, Elena Russo Arman che è una giovane donna ricca, viziata, drogata, alcolizzata è visceralmente in sintonia con uno di quei personaggi femminili chiave nel mondo di Williams come lo è la Vee di Corinna Agustoni, donna che improvvisamente scopre l'orrore della propria insulsa vita. Crudelmente demoniaci, da teatro espressionista, il marito di Lady, vecchio e moribondo (Luca Torraca) e l'inquietante infermiera di Debora Zuin. Da vedere». Maria Grazia Gregori, l'Unità


: MAESTRI, PRINCIPI, EROI / generazioni a confronto

Bellezza e dolore, inno d'amore e di rivolta. Elfo Puccini Sala Fassbinder

6 / 18 mag ore 21 (domenica 16)

L’ELFO_ 16


L'idea di portare in scena questa Ballata nasce dall'incontro di Umberto Orsini e Giovanna Marini in un altro spettacolo, Urlo di Pippo Delbono, dove Orsini aveva portato la sapienza dei suoi frammenti di Wilde e Shakespeare e Giovanna la sua antica esperienza del canto degli umili.
 Nel progetto è stato poi coinvolto Elio De Capitani che aspettava solo un'ultima spinta per affrontare qualcosa a cui pensava da tempo, "il dilemma, o meglio il paradosso di Wilde". Così nel 2005 lo spettacolo ha preso corpo, andando in scena nel mese di giugno al Festival AstiTeatro. "Dall'annullamento di ogni enfasi, dal lucido controllo ricercato dall'ottimo Orsini - ha scritto Magda Poli sul Corriere della Sera - si esalta l'orrore per la crudeltà della vita in prigione, la pietà e la simpatia, in senso etimologico di sofferenza partecipata e schierata, per il mondo dei reietti. La voce di Giovanna Marini cesella in cinque ballate Nel 1895 Oscar Wilde, in seguito a una causa le suggestioni del poema, con la sua musica colta e popolare che unisce evocazioni di per diffamazione da lui intentata al Duca di antichi temi irlandesi a Lieder schubertiani. Queesberry, fu accusato di comportamento contrario alla morale pubblica e condannato L'allestimento scarno e la bravura degli interpreti esaltano la voce di Oscar Wilde a due anni di carcere, che scontò nella che chiede rispetto per ogni essere umano, prigione di Reading. Questa terribile esperienza è all'origine della anche se assassino". Ballata del carcere di Reading, un lamento poetico in due momenti: l'impiccagione di un giovane detenuto, il rituale assurdo e feroce dell'esecuzione, e la meditazione, profondamente religiosa, sul male e la redenzione.

LA BALLATA DEL CARCERE DI READING da Oscar Wilde regia di Elio De Capitani con Umberto Orsini e Giovanna Marini

produzione Compagnia Umberto Orsini s.r.l.


: l’altra metà del cielo / storie di donne straordinarie

LA STORIA _ Il bambino Useppe, la madre Ida Ramundo, vedova Mancuso, il figlio Nino e la cagna Bella formano l’irregolare "sacra famiglia“ che è il cuore della storia narrata da Elsa Morante. Alla sua pubblicazione negli Anni Settanta, La Storia divise la critica e subito si rivelò un grande successo di pubblico. Siamo nella Roma della guerra e dell’immediato dopo guerra, tra l’avvento delle leggi razziali, la presenza dell’esercito del Terzo Reich, la fatica di sopravvivere e l’attesa del futuro. E siamo, soprattutto, nel mondo della poesia - che secondo la scrittrice è da sempre l’unico mondo non abitato dall’irrealtà dilagante. A questo nucleo poetico, radicale nella sua Elfo Puccini sala bausch

5 / 25 mag ore 19.30 (domenica 15)


fantasia anarchica e luminosa bellezza, attinge Addèla Ole! , performance tra parola e musica. Nella lingua di Useppe la “bandiera tricolore” si trasforma infatti nel più musicale “addèla ole“, segnale che altre trasformazioni e ribaltamenti sono possibili e benvenuti. Chi sono i vivi e chi sono i morti, i bambini e i “grandi”, i perdenti e i vincitori? Agnese Grieco, Ida Marinelli e Anne Lisa Nathan (mezzo soprano classico che ama sperimentare) esplorano il cosmo morantiano seguendo il filo rosso di concepimento, nascita, morte e trasfigurazione del bambino Useppe. Frutto della violenza carnale di un soldato

Addèla ole!

da La Storia di Elsa Morante progetto e regia Agnese Grieco con Ida Marinelli e Anne-Lisa Nathan

tedesco su una donna ebrea, Useppe diviene figura divina, piccolo Buddha dostoevskiano a passeggio per il quartiere Testaccio. Che cosa ci ha raccontato il nostro Novecento? E come aprire lo scrigno delle memorie per riattivarle? La Storia è anche una delle grandi narrazioni ebraiche del Novecento italiano e la cangiante lingua di Elsa Morante incontra in scena la tradizione musicale sefardita, spagnolo ladina, evoca citazioni verdiane e accoglie echi degli inni coloniali. Nel duetto di Addèla Ole! una cantante recita quello che non può essere detto e un’attrice rivive quello che la memoria ha registrato.

produzione Teatro dell’Elfo

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: la storia siamo noi / letture del presente

talent show di ieri e di oggi _

L’Ensemble Attori Teatro Due e Balletto Civile uniscono le forze per portare in scena Non si uccidono così anche i cavalli?, tratto dall’omonimo romanzo

di Horace McCoy del 1935, noto per la versione cinematografica di Sydney Pollack. 
 Il palcoscenico diventa una pista da ballo, circondata dagli spettatori (il pubblico reale) venuti per seguire la maratona di 22 performer e un quartetto di musicisti. Un talent/reality show in cui i partecipanti, ieri come oggi, inseguono l’effimero sogno della fama e del denaro facili, rinunciando alla dignità. Uno spettacolo che coinvolge tutte le energie artistiche possibili per metterle al servizio di un testo mai proposto in Italia. Elfo Puccini sala Shakespeare

21 / 25 mag ore 20.30 (domenica 16.30)

Superbamente diretto da Gigi Dall’Aglio. La compagnia è magnifica per dinamismo e aderenza fisica, le coreografie sono impeccabili quanto è commuovente il dilettantismo dei poveretti che ce la mettono tutta, le musiche d’epoca sono maneggiate con accattivante ironia, e insomma le due ore filate offrono quanto di meglio e di più generoso ha saputo fare finora il teatro. Masolino D’Amico, La Stampa

Non si uccidono così anche i cavalli?

di Horace McCoy regia Gigi Dall’Aglio scrittura fisica Michela Lucenti

produzione Fondazione Teatro Due in collaborazione con Balletto Civile


_ I S S NE

: IRRIVERENTI / e molto divertenti

Se indovinare prima del debutto gli argomenti e la struttura degli spettacoli di Alessandro Bergonzoni è sempre stata una vera e propria impresa, dopo Urge, il suo ultimo successo, e L'amorte, il suo primo libro di poesie edito nel settembre 2013 da Garzanti, è diventata una previsione impossibile vista la vastità che circonda questo artista. La visione stereoscopica di Bergonzoni è diventata in questi anni materia sempre più complessa, poetica, comicamente

Elfo Puccini, sala Shakespeare

3 / 13 giu lunedì/venerdì ore 21 (sabato e domenica riposo)

eccedente e intreccia in maniera sempre più stretta creazione-osservazionededuzione. Ma certamente la qualità delle visioni bergonzoniane, e la conseguente messa in scena, ci porteranno a quel personalissimo disvelamento, di fatto la vera cifra stilistica di questo artista, che conduce, molte volte anche grazie ad una risata, dallo stupore alla rivelazione.

NESSI

di e con Alessandro Bergonzoni regia di Alessandro Bergonzoni e Riccardo Rodolfi

produzione Allibito Srl


: l’altra metà del cielo / storie di donne straordinarie

"Gentilissimo sig. Dottore, questa è la mia vita". Con queste parole, che testimoniano da subito un'intenzione sincera e penetrante, Adalgisa Conti, internata in manicomio a ventisei anni nel 1914, indirizza una lettera al proprio medico nella speranza che riconsideri il provvedimento di ricovero. Non ricevendo risposte, dopo questa lettera Adalgisa tace; diventa, realmente, una paziente del reparto agitate, 'sudicia, erotica, impulsiva', e, per quasi settant'anni, 'invariata'.

Gentilissimo sig. questa è la mia

Abbandonata a se stessa, senza più una famiglia, è destinata a rimanere in manicomio fino alla fine dei suoi giorni, ormai novantenne. Questa storia - tornata alla luce grazie a Luciano Della Mea che aveva pubblicato la lettera e altre testimonianze - ha appassionato Cristina Crippa che con Marco Baliani ne ha tratto una versione teatrale che ha commosso gli spettatori sin dal suo debutto al Teatro di Porta Romana nel 1996.

Elfo Puccini sala Fassbinder

3 / 21 giu orE 21.00 (domenica e lunedì riposo) L’ELFO_ 22


g. Dottore, vita_

Lo spettacolo diretto da Marco Baliani, Lola che dilati la camicia, dà nuovamente voce ad Adalgisa coinvolgendo gli spettatori in una sorta di intenso rito della memoria: Cristina Crippa è una protagonista intensa e commovente che ripercorre tra afasie e illuminazioni improvvise, parole smarrite e ritrovate, il labirinto della memoria di Adalgisa, destinato a sfociare in una disperata follia. Patricia Savastano è la sua infermiera-guardiana, ma anche sua sorella e custode, quasi ossessivo doppio delle visioni dell'altra. Le due attrici esplorano insieme il filo tenue che le unisce, la continua interdipendenza e reciprocità che le rende in definitiva una coppia.

«Rumori che non si sa se siano mostruose invenzioni della mente, parole capaci di ferire lo spazio malato che rinchiude l’inquietante bellezza di Lola che dilati la camicia... Spettacolo intenso e crudele, per raccontare di una donna rinchiusa ancora giovane in manicomio, di una lunga vita minuziosamente appuntata, in deliranti desideri d’amore, appassionati ricordi, frammenti diseredati, sopraffazioni e cancellazioni. Dolore del corpo e dell’anima disegnati da Cristina Crippa in piccoli gesti, sguardi, pulsioni e tensioni. Emozionati e meritatissimi applausi.». Giulio Baffi, la Repubblica

Lola che dilati la camicia

dall'autobiografia di Adalgisa Conti a cura di Luciano Della Mea regia Marco Baliani con Cristina Crippa e Patricia Savastano

produzione Teatro dell’Elfo


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