INDICE INTRODUZIONE
Per una psicopedagogia dello sport VI
I PARTE IL MOVIMENTO, IL CORPO, LA MENTE Capitolo 1 – L’attività motoria e lo sport
3
Capitolo 2 – Le basi della motivazione umana
43
Capitolo 3 – Il percorso di autorealizzazione
69
Capitolo 4 – L’autostima e la fiducia in sé
95
Capitolo 5 – La gestione delle risorse personali
123
II PARTE LA PREPARAZIONE MENTALE NELL’ATTIVITÀ MOTORIA E SPORTIVA Capitolo 6 – In forma con la mente
151
Capitolo 7 – Aspetti psicologici nell’attività sportiva
173
Capitolo 8 – Il ruolo delle emozioni nell’attività sportiva
199
Capitolo 9 – Alimentazione e simbologia
249
Capitolo 10 – La programmazione dell’attività sportiva
277
Indice
III PARTE L’ALLENAMENTO MENTALE E LA PERFORMANCE ATLETICA Capitolo 11 – L’importanza della respirazione
311
Capitolo 12 – Scienze e tecniche di rilassamento
333
Capitolo 13 – Competizione e performance atletica
371
Capitolo 14 – I fattori psicologici della performance
401
Capitolo 15 – Il linguaggio e le strategie della comunicazione
447
Appendice – Pedagogia e psicologia dello sport
477
Bibliografia 496 Indice analitico 502 Elenco delle Attività 507 Elenco delle Testimonianze-Attribuzioni 511 Elenco degli Zoom 514
V
Vincere con la mente
1.9 GLI OBIETTIVI PSICOMOTORI L’apprendimento dei principi delle discipline sportive va ricondotto a specifiche procedure e relativi allenamenti e rientra nel campo dell’educazione. Educare vuol dire condurre verso scopi positivi e perseguire obiettivi di valori positivi. Ogni azione tendente a un apprendimento presenta tre livelli: 1. Definire fini e scopi.
2. Definire il metodo più efficace per ottenerli. 3. Stabilire obiettivi operativi.
I comportamenti psicomotori sono essenziali innanzitutto per la sopravvivenza, l’indipendenza, la salute e il benessere. Oltre a questo, conosciamo lo stretto rapporto che esiste fra lo sviluppo dell’intelligenza e le attività senso-motorie; sappiamo che le capacità percettive derivano dalla maturazione neurologica e parimenti dalle esperienze di apprendimento in tutti i campi.
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Capitolo 2 • Le basi della motivazione umana
una netta dominanza laterale e che questa può variare dalle braccia, ai piedi, agli occhi. Pensiamo solamente a quando giochiamo a carte: se dobbiamo tenere in mano un mazzo e nel contempo afferrare le carte sul tavolo, anche i destrimani tengono le carte con la sinistra e alzano le carte con la destra.
Controlla la tua lateralizzazione Esegui questa serie di movimenti e segna quale dominanza attivi: destra o sinistra. Incrocia le braccia. Quale metti sopra per prima? .......................................................................................... .................................................................................................................................................................................. Incrocia le mani e afferrane una con l’altra. Quale mano sta sopra? ........................................................ .................................................................................................................................................................................. Gira la testa prima da una parte e poi dall’altra. Da che parte giri per prima? ......................................... .................................................................................................................................................................................. Appoggia un gomito su una mano. Su quale mano lo metti? ..................................................................... .................................................................................................................................................................................. Ruota la mano destra chiusa a pugno, poi ruota la mano sinistra chiusa a pugno. Come si girano, in senso orario o in senso antiorario? .............................................................................................................. .................................................................................................................................................................................. Metti delle carte da gioco sul tavolo, mescolale e distribuiscile. Con quale mano lo fai? ...................... .................................................................................................................................................................................. Procurati un cartoncino con un foro al centro. Avvicinati con un occhio e guarda un punto. Quale occhio usi per primo? ........................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................. Chiudi gli occhi uno dopo l’altro alcune volte fissando un punto preciso. Fai finta di puntare con l’arco verso un bersaglio e controlla quale occhio chiudi: il destro o il sinistro? .................................. ..................................................................................................................................................................................
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Capitolo 4 • L’autostima e la fiducia in sé
4.2 EFFICACIA E AUTOSTIMA Il senso della propria efficacia si ripercuote sull’autostima, che va consolidata con gli esercizi appropriati. Consideriamo due casi, successo e insuccesso, e incrociamoli con due livelli di motivazione, alta e bassa. Le persone con bassa autostima attribuiscono il successo a fattori esterni (fortuna), mentre quelle con autostima alta danno il merito a fattori interni, in primis al proprio talento. Viceversa, in caso di insuccesso, le persone con autostima bassa si colpevolizzano per la propria presunta incapacità, mentre quelle con autostima alta invocano sfortuna, condizioni atmosferiche e altro. Sono comportamenti che adottiamo e riscontriamo spesso nella vita quotidiana. A maggior ragione, chi svolge un’attività sportiva agonistica o amatoriale deve curare il proprio atteggiamento di fronte agli insuccessi; anziché demoralizzarsi, può rompere il cerchio della disistima anche con un aiuto esterno di incoraggiamento e guida. Autostima
Cause successo
Cause insuccesso
Bassa
Fattori esterni Fortuna
Incapacità propria Auto-colpevolizzazione
Alta
Meriti propri Talento
Condizioni avverse Sfortuna
Le cause mentali Nel dibattito psicologico e filosofico sul collegamento mente-corpo, ci si interroga su in quale modo alcuni stati mentali riescono a condizionare un comportamento, un’azione fisica, una prestazione motoria. Per alcuni, il processo mentale per attribuire successo o insuccesso a un’azione intrapresa si basa sulla causalità. In altre parole, si tende ad attribuire la causa del risultato ottenuto ad alcune categorie, come il grado di difficoltà del compito, l’abilità personale, lo sforzo, ma anche l’umore e le aspettative. Bernard Weiner distingue fra cause stabili, come l’abilità personale, e cause instabili, come la fortuna o la sfortuna. Mentre le prime si collegano a risultati sicuri, le altre producono incertezze sulle future prestazioni. 97
Capitolo 6 • In forma con la mente
•
Elenco dei test per la Preparazione Mentale dell’atleta
1. Scheda di autopresentazione. 2. Motivazione. 3. Obiettivi. 4. Autostima. 5. Autovalutazione della prestazione. 6. Capacità di concentrazione. 7. Prova coping. 8. Visualizzazione. 9. Memorizzazione. 10. Risolvere i problemi. 11. Capacità decisionale. 12. Riflessività. 13. Felicità e ottimismo. 14. Alimentazione. 15. Flow. 16. Programma di Preparazione Mentale. 17. Tabella personalizzata. 18. Test dei colori. 19. Test di personalità con disegni e interviste. 20. Socializzazione.
Profilo di prestazione dell’atleta Giudica il livello della tua prestazione sportiva, nella scala da 1 a 10, relativamente alle voci selezionate. Padronanza della disciplina
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