La mia scuola vol 4 - accoglienza

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L ’autrice... CLAUDIA GATTELLA: MAMMA DI ILARIA. SI OCCUPA DI educazione E formazione DA OLTRE VENT’ANNI, COORDINANDO UNA SCUOLA DELL’INFANZIA E FORMANDO DOCENTI. SCRIVE PER VARIE CASE EDITRICI E RIVISTE DI DIDATTICA PER LA SCUOLA DELL’INFANZIA. AMA PORTARE AVANTI L’IDEA CHE IL MONDO SI SCOPRA ESPLORANDO LA REALTÀ CON OGNI SENSO E IN OGNI SENSO: SOSTIENE CHE I BAMBINI SIANO MAESTRI IN QUESTO. HA PUBBLICATO: “PICCOLA PESTE” GUIDA DIDATTICA PER LA SCUOLA DELL’INFANZIA CON MIRÒ EDITORI, “INPUT INFANZIA” CON ELI EDIZIONI, “DISTRABELLA E IL DRAGHETTO ROSSELLO” CON CARAVAGGIO. PARTECIPA INOLTRE ATTIVAMENTE ALLA STESURA DI PROGETTI PER LA RIVISTA “PROGETTO TRE-SEI GULLIVER” DI EDIZIONI DIDATTICHE GULLIVER. HA OTTENUTO IL COPYRIGHT DEL FORMAT ABITARE LA SCUOLA © CHE PROMUOVE UN cambiamento della scuola VOLTO A eliminare trincee e competizioni nei diversi ruoli educativi (GENITORI-DOCENTI, BAMBINI-DOCENTI, ETC…) DI CUI TROPPO SPESSO LEGGIAMO.

#lamiascuola a cura di Claudia Gattella

Dossier Accoglienza OPEN DAY PRIMI GIORNI GENITORI A SCUOLA

Il Dossier Accoglienza... IL PRESENTE FASCICOLO OFFRE MATERIALI DEDICATI ALLA PRESENTAZIONE DELLA PROPRIA SCUOLA E ALL’ACCOGLIENZA DEI BAMBINI PER IL PRIMO PERIODO DELL’ANNO SCOLASTICO. COINVOLGENDO I GENITORI SI ANDRÀ ALLA scoperta dei differenti spazi didattici, VIVENDOLI NELL’AMBITO DI UNA PROCEDURA GUIDATA DI INSERIMENTO E SUCCESSIVO DISTACCO. I BAMBINI PASSERANNO QUINDI GRADATAMENTE AL PIENO DELLE ATTIVITÀ DIDATTICHE E, NELLA PARTE FINALE DEL “PROGETTO ACCOGLIENZA”, SARANNO IN GRADO DI COSTRUIRE UN PICCOLO “LIBRO” CON LE ACQUISIZIONI DI QUESTO PRIMO PERIODO DELL’ANNO INTITOLATO “A SCUOLA SI PUÒ…”. Vai al sito!

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GUIDA DIDATTICA PER GLI INSEGNANTI DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA

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DOSSIER ACCOGLIENZA #lamiascuola Dal primo giorno dell’avventura

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ACCOGLIERE SEMPRE “Accoglienza” è la parola chiave della pedagogia contemporanea, perché solo dall’apertura verso l’altro nasce il dialogo, l’incontro per costruire relazioni positive attraverso le quali si può favorire la crescita personale e culturale, particolarmente a scuola che sempre più si caratterizza come luogo di inclusione e partecipazione. arliamo uindi di ccogliere come filosofia di vita e del fare scuola. a finalit dell accoglienza scolastica uella di aprire la porta e far entrare nel nostro mondo scolastico ogni bambino, facendolo sentire al “sicuro”, non certo solo una sicurezza strutturale, ma la sicurezza pedagogica e psicologica che fa nascere il “senso di appartenenza” in un luogo che dia e che garantisca ad ognuno la possi ilit di esprimere al massimo le proprie potenzialit nel rispetto della sua li ert dei suoi tempi dei suoi ritmi e dei suoi modi di apprendimento. a scuola non dun ue un am iente sterile ma un luogo di relazioni nel uale lo stare insieme non si insegna con regole di comportamento lontane, ma vivendo la realt del uotidiano che diventer un insieme comportamenti condivisi e che facciano dire a chi la vive #lamiascuola. Abbiamo scelto la parola ACCOGLIENZA come una delle sei parole del nostro progetto educativo dandole un valore che sia una garanzia, una base salda della costruzione del percorso. Accoglienza: accogliere un ver o molto utilizzato in am ito scolastico in altre sue declinazioni (integrare, includere, unire, ecc.). Crediamo fermamente che sia un talento umano che va coltivato partendo dalla spontaneit di ogni am ino manifesta nell’aprire il suo mondo al nuovo. La scuola accoglie le sue famiglie senza distinzione di alcun tipo, favorendone la piena integrazione ed inclusione. In questa prospettiva trova la giusta collocazione l’organizzazione dell’accoIl progetto accoglienza

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glienza, a partire dalle giornate di open day, agli incontri con i nuovi iscritti, alle feste insieme alle famiglie durante l anno scolastico fino all a raccio che ogni mattina dall inizio alla fine della scuola porgiamo ai nostri am ini. “L’uomo che respira amore e bellezza è il bimbo che viveva nella gioia anche ieri” sostiene Russell e per vivere nella gioia egli deve sapere che è stato accolto già come un dono nella sua famiglia e che la sua scuola il luogo dove pur incontrando l altro si trover in un am iente tran uillo con persone disposte ad accoglierlo, conoscerlo e farlo crescere secondo le sue inclinazioni. Non dimentichiamo che molte emozioni e crescite personali come quella dell’autostima nascono dal sentirci amati e rispettati con l unicit che ci contraddistingue. L’accoglienza non solo una tecnica didattica un modalit del nostro lavoro relegato ad un determinato periodo dell’anno, ma è un modo di fare, un modo di essere e di intendere i rapporti con il bambino e la sua famiglia. Questi modi costruisco la pedagogia dell’accoglienza che dovrebbe diventare un’azione circolare che coinvolga tutte le persone che ruotano intorno a noi nella relazione educativa.

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#lamiascuola Open Day

LE DOMANDE DEI GENITORI Tutti i genitori quando è il momento di iscrivere i propri bambini alla scuola dell’infanzia si chiedono: “Come si fa? Quali sono i criteri che dobbiamo adottare?”. Comincia da quel momento una ricerca spasmodica per non commettere errori. Le domande che i genitori si pongono vertono solitamente tra gli item elencati: • Proposta educativa della scuola? • Passaparola e opinioni di altre mamme. • Hanno spazi all’aperto? Portano fuori i bambini? • Si mangerà bene? • C’è smog nella zona in cui è collocata la scuola? • Dimensioni della scuola? Numero dei bambini? • Che impressione mi fa il personale della scuola con cui ho contatti? Il progetto accoglienza

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Ambiente scolastico: è sicuro? Ambiente scuola: è educativamente valido? Le insegnanti sono competenti? Orari e organizzazione.

Per chi fa scuola è il momento di mettere “le carte in tavola”, cioè mostrare il proprio lavoro, i progetti, gli spazi, l’organizzazione tutta. In un’epoca storica che vede ogni istituto autonomo dare visibilità al proprio fare in modo indipendente, è il tempo di saper disseminare in modo professionale tutto il lavoro che si fa, per non avere la sensazione di trasformare le scuole in tanti supermercati che promuovono prodotti e senza dimenticare che i genitori ci affidano la cosa più preziosa della sua vita: il loro figlio/a.

LA PRESENTAZIONE DELLA SCUOLA L’open day è una giornata di scuola aperta (”Giornata, con ingresso libero, durante la quale enti o istituzioni aprono le porte ai visitatori o a coloro che vogliono ottenere informazioni.” - cit Enc. Treccani) durante la quale la scuola presenta la propria organizzazione educativo/didattica e il coordinamento di tutte le attività: si potranno visitare gli spazi a disposizione della scuola, incontrare le insegnanti, il team di lavoro, conoscere il piano dell’offerta formativa triennale, ecc. È una giornata molto importante poiché le famiglie, insieme ai bambini, possono visitare la scuola e trovare voi ad accoglierli. Gli

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spazi non dovranno rivestirsi di panni che non sono i suoi ma ene presentare la scuola cos com solitamente cos come sar uando comincia la scuola a settembre. uesto il momento in cui famiglia e scuola si incontrano per la prima volta e che sar un ottimo lasciapassare perch le famiglie tornino per iscrivere i propri bambini. Gli slogan possibili sono tanti per pubblicizzare l’evento e ogni scuola ha il suo. Proponiamolo come un invito in cui esplicitiamo il nostro fare:

Una giornata per conoscere la nostra scuola insieme a mamma e papà: laboratori aperti NON UNA SCUOLA QUALUNQUE Natura, arte, cucina, movimento, inglese, psicomotricità, creta, teatro, libri, stoffa, colla, forbici, colori, mamme, papà, nonni, esplorare, conoscere, capire, giocare, fare, dire, collaborare, parole, musica, toccare, annusare, guardare, viaggiare, costruire, colorare, pastelli, tempere, LIM, poesie favole, filosofia, danza, piscina, informatica, canzoni, amici, maestre, accoglienza, conoscenza, scoperta, apprendimento, sapori, profumi, merende

CHI RACCONTA LA SCUOLA? La scuola può raccontarla chi la conosce: docenti, bambini, personale ATA, genitori, tutti insieme. L’open day vuole essere occasione di rassicurazione e di piacevole scoperta di un mondo nel quale il bambino sarà protagonista e attivo costruttore della sua crescita affiancato dalla sensi ile e competente presenza delle docenti e Il progetto accoglienza

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del personale non docente. nche i am ini che gi la fre uentano dovre ero essere presenti e una uona idea uella permettere ai im i di anni di preparare una presentazione. hi meglio di loro potr parla loro della scuola Sarebbe opportuno anche predisporre, nei giorni precedenti, una parete della scuola nella quale esporre i pensieri dei genitori dei bambini iscritti: una sorta di forum con le recensioni.

Mettiamo a disposizione: • fogli colorati • forbici • colla • colori Creiamo la base della parete con dei fogli di carta da pacco bianca e scriviamo un cartellino con delle indicazioni.

La mia scuola mi piace perché……………

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Nelle scuole che hanno la cucina, facciamo preparare dalla nostra cuoca una merenda, in modo che i bambini durante la visita possano assaggiare le ricette per le occasioni speciali: ciambelle, focacce, biscotti, ecc.

I bambini coinvolti e presenti all’open day potrebbero essere “responsabili�, insieme alle docenti dei la oratori con le attivit che si svolgono durante l anno per esempio il la oratorio di creta di cucina di attivit grafico plastiche ma anche mettere a disposizione colori e materiali da poter utilizzare liberamente, giochi, puzzle e costruzioni. Non dimentichiamo di esporre i nomi dei bambini con le loro fotografie. i sentiranno partecipi e coinvolti in un compito davvero significativo come uello di poter parlare della loro scuola e di mostrare e coinvolgere i nuovi bambini. Il progetto accoglienza

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VI ACCOMPAGNERANNO NEI LABORATORI

roponiamo alcune possi ilit di allestire le sezioni attivandole con diverse tematiche e attivit la oratoriali

LABORATORIO ORTONATURA Se abbiamo un giardino e siamo soliti attivare l’outdoor education durante tutto l anno l allestimento sar semplice perch calato nella realt vissuta. È anche possibile destinare uno spazio all’interno della scuola per far scoprire ai bambini come si pianta o si travasa un fiore o un seme. un ottima occasione per far portare a casa il prodotto invasato e chiedere ai bambini di farci sapere come va la crescita con il passare delle settimane.

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Procuriamoci dei vasetti o delle tazze di terra cotta, della terra da vaso, semi, fiori, piccole piante di spezie, palette. Facciamo giocare i bambini con la terra, raccontiamo che tipi di piantagioni abbiamo a disposizione e chiediamo quale preferiscono nel loro vaso. Quando lo vorranno potranno invasare e decidere se lasciare a scuola il loro vaso, di cui ci prenderemo cura e che possono tenere sotto controllo passando di tanto in tanto a trovarci, oppure portarlo direttamente a casa.

STORYTELLING Allestiamo l’angolo biblioteca in modo che durante la visita, ad orari stabiliti venga letta una fia a un racconto e attiviamo dei laboratori per rielaborare le storie. a lettura animata potr essere ambientata in un’atmosfera che favorisca il coinvolgimento emotivo e che terr alta la loro attenzione possiamo usare oggetti o personaggi che richiamano le caratteristiche di luoghi e personaggi della storia (es. il topo con gli occhiali‌). Possiamo successivamente espandere il lavoro inventando una nuova storia e farla anche rappresentare. Il progetto accoglienza

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MANI IN PASTA

iamo la possi ilit ai piccoli ospiti di sperimentare varie tipologie di paste malleabili - plastilina, pasta di sale, argilla - e per favorire la sperimentazione poniamoci come esempio e mettiamoci a disposizione lavorando le varie paste costruendo forme, oggetti o paesaggi. I bambini sono curiosi, ma anche ottimi “manufattori”, si avvicineranno e sperimenteranno con voi le loro a ilit .

GIOCHI PER ESPLORARE GLI SPAZI n altra opportunit per far conoscere la scuola uella di organizzare giochi per esplorare gli spazi della scuola. Raduniamo un gruppo di bambini e insieme a loro realizziamo i cartelloni con i nomi di ogni bambino oppure facciamo fare un disegno, su carta formato A3 e facciamoli colorare. In accordo con qualche collega attacchiamo i lavori in giro per la scuola e lasciamo che i am ini esplorino gli spazi fino al ritrovamento del loro “lavoro”.

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LASCIARE TRACCIA Predisponiamo uno spazio verticale in cui i bambini che vengono a fare visita alla scuola possono lasciare una “traccia”. Su un grande foglio di carta da pacco disegniamo un castello e mettiamo a disposizione delle tessere di carta collage: i bambini possono incollare le tessere e disegnare loro stessi nel grande castello, che poi possiamo far ritrovare a settembre, per creare un collegamento con il loro primo passaggio a scuola ricordando la bella giornata trascorsa.

PER MAMMA E PAPÀ Per i genitori invece, oltre alla presenza costante degli insegnati e di tutto il personale pronto a dare informazioni e distribuire sintesi del Piano dell’Offerta Formativa Triennale (PTOF), ci dovrebbe essere un momento istituzionale dove dirigente e insegnanti presentino la scuola anche con il supporto di sussidi multimediali. In cui, oltre a esplicitare i nostri modus operandi, prestiamo la giusta attenzione a delucidare quanta importanza rivestiamo al momento dell’adattamento. Il progetto accoglienza

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L’inserimento delle bambine e dei bambini prevede la realizzazione di: • Indicazioni e informazioni dettagliate sugli scopi del progetto educativo e sul funzionamento della scuola, che i genitori potranno conoscere prima dell’ingresso dei bambini, attraverso incontri di gruppo, che coinvolgano anche il gruppo educativo. • Incontri individuali e di gruppo con i genitori dopo l’iscrizione durante la fase di accoglienza. • Tempi di adattamento individualizzati con tempi di permanenza graduali e personalizzati con presenza di un genitore, per permettere un inserimento graduale e funzionale a ciascun bambino. Non lasciamo nulla al caso spiegando la funzione degli spazi: l’importanza nella scuola dell’infanzia che esso ha negli apprendimenti e nella crescita emotiva. I raggruppamenti, il numero dei bambini, la costituzione in gruppi omogenei o eterogenei, presentiamoci ai genitori. Raccontare di sé del proprio vissuto come insegnante, ma anche con ualche particolare della vita privata aumenter la fiducia verso di voi e la scuola. I genitori sono curiosi di tutto, perché dovranno accompagnare i bambini in un ambiente rassicurante per tutti a partire da loro. Distribuiamo dei materiali cartacei attraverso i quali a casa essi possano ri ettere e fare valutazioni. er esempio una sintesi ragionata del PTOF nel quale si esplicitano sia le caratteristiche organizzative che quelle progettuali un ottimo strumento. lla fine della visita se possi ile cerchiamo di distri uire e far compilare un uestionario da compilare con tutti i dati, in modo che potete inviare successivamente un feedback di ringraziamento per la visita, che può essere imbucato in una cassetta che avremo preventivamente predisposto.

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QUESTIONARIO per mamma e papà er migliorare sempre la ualit del nostro servizio vi chiediamo di dedicarci qualche minuto per rispondere ad alcune domande, stabilendo per ognuna di esse un punteggio da a : 1 - Quanto, in generale, avete gradito partecipare all’Open Day della scuola_____________?

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uanto pensate che il vostro im o/a si sia divertito/a

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3 - Come valutate, nel complesso, la struttura che avete visitato?

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ome giudicate la ualit dell accoglienza riservatavi da tutto il personale della scuola?

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ate un giudizio dun ue nel complesso a uesta esperienza utile per operare la vostra scelta.

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Ringraziandovi per essere intervenuti, rimaniamo a vostra disposizione per qualsiasi dubbio o chiarimento e vi preghiamo, pertanto, di riempire lo spazio con i vostri dati: Nome:_______________________________________________ Cognome:___________________________________________ ome im o/a

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Tel:__________________________________________________ E-mail:______________________________________________ Il progetto accoglienza

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INCLUSIONE, SENZA INVESTIGAZIONE Se ci sono bambini che non sono italiani Come fare della scuola dell’infanzia il luogo educativo dal quale prende avvio il processo d’inclusione, nel quale si promuove l’acquisizione dell’italiano, si riconoscono e valorizzano le situazioni bilingui, si facilita lo scambio e la reciproca conoscenza fra adulti e bambini? e prassi sono tante e tutte efficaci se partono dal presupposto che non esistono diversit tra un am ino ed un altro tra una famiglia ed un altra. uello che istituzionalmente non va dimenticato l adozione del che diventa uno strumento indispensabile per documentare i passi che si fanno. Adottando il Protocollo di Accoglienza che un documento deli erato dal Collegio dei Docenti all’inizio di ogni anno scolastico e annesso al PTOF: deve contenere i principi, i criteri e le indicazioni riguardanti le procedure e le pratiche per l’inserimento ottimale dei bambini con Bisogni Educativi Speciali (BES). Nel Protocollo non solo devono essere definiti i compiti e le figure interne ed esterne alla scuola coinvolte nel processo, ma devono anche essere indicate le attività di facilitazione e le misure dispensative e compensative da adottare. onostante ci i du i e le criticit sulle procedure da attuare riguardanti l accoglienza di alunni e studenti con BES restano ancora tante: • Che cosa deve fare la scuola? Quale prassi deve seguire? Che cosa deve fare ogni singolo insegnante? • Quali attività predisporre per l’accoglienza e l’accompagnamento degli alunni e degli studenti? • Come creare scopi condivisi e procedere verso un’armonia educativa con la

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famiglia e gli altri soggetti esterni? Quali sono le azioni pratiche perché il Piano si realizzi? ome fare un osservazione efficace e facilmente frui ile a tutti i partecipanti dell’azione educativa, che strumenti? Come favorire il passaggio tra Scuola dell’infanzia e Primaria ? Come effettuare la personalizzazione e l’individualizzazione del nostro fare?

Affinché i presupposti indicati nel Protocollo si formalizzino in un effettivo percorso ed una strategia funzionale d’integrazione ed inclusione è indispensabile mettere in atto azioni realistiche, concrete ed efficaci.

SETTEMBRE: SI COMINCIA I genitori hanno scelto la nostra scuola e uesto gi un grande atto di fiducia e riconoscimento. È nostro dovere spiegare quanto importante la prima fase di adattamento e di inserimento nella nova scuola uanto fondamentale che queste fasi siano rispettate e di quanta attenzione necessitano per permettere l instaurarsi di uella fiducia reciproca tra adulti-adulti e adulti bambini. Il progetto accoglienza

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ADATTAMENTO

l piano di accoglienza e di inserimento dei am ini dovr essere concordato tra il coordinatore/responsa ile di plesso il gruppo dei docenti e i genitori uando sappiamo che sar parte del nostro gruppo un am ino portatore di handicap e/o in situazione di disagio. vviamente i percorsi e le modalit sono progettati e pianificati con il servizio delle . . . e in colla orazione con l e uipe psicopedagogica del nostro ambito, sulla base di un piano educativo individualizzato, che prevede anche l inserimento nella nuova realt della scuola dell infanzia. Accogliere ha sempre una matrice emotiAccoglienza va ha in s la capacit di rassicurare di far Accogliere un bambino alla scuola dell’infanzia si- sentire l’altro libero di esprimersi ed accolto: gnifica individuare particolari strategie di rappor- • Accogliere gli stati emozionali del to tra scuola e famiglia, modulare la separazione bambino: paura, angoscia, abbandono, ecc. Accogliere gli stati apprensivi/emotivi del bambino dal proprio ambiente e mantenere • una continuità con l’esperienza maturata nel suo della mamma e del papà: sofferenza psichica, preoccupazione, incertezza, ansia, senso ambiente di vita abituale. di perdita, sensi di colpa, ecc. • Accogliere i propri stati emozionali: sofferenza psichica, preoccupazione, solitudine, mancanza di valorizzazione, riconoscimenti negati, ecc. Ai docenti si richiede capacità empatia con la capacità di una distanza discreta capacit di mettere in campo le proprie risorse e capacit relazionali senza mai interferire o sostituirsi ai genitori.

L’INSERIMENTO Aspetti psicologici: • L’adattamento del bambino nell’ambiente: un evento psicologico e pedagogico che diventa la start up del percorso scolastico dei bambini, particolarmente dal punto di vista della fiducia verso la scuola stessa.

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Accoglienza

Comportamento del docente con le famiglie: Rendere visibile e trasparente il lavoro: assemblee, incontri, colloqui, individuazione della figura di riferimento. Colloquio “non direttivo”, non terapeutico, ascolto empatico, attivo, disponibile. Metacomunicazione di sostegno, autoconsapevolezza delle emozioni.

Accoglienza Una buona indicazione pratica è far passare la differenza tra il verbo “lasciare” e “accompagnare”. Nella fase di inserimento è fondamentale, confortante e collante di una relazione di fiducia che sta nascendo. La mamma non lascia il bambino a scuola, ma lo accompagna..

• I genitori, soprattutto la mamma, nella fase del “distacco” sono pervaso da sensazioni ed emozioni complesse, anche dolorose a volte. • L’adattamento/inserimento presuppone una particolare attenzione e consapevolezza dell’importanza e del ruolo della “relazione primaria” per la ualit dell esperienza emotiva del am ino e per la strutturazione della sua identit del suo pensiero della sua mente o l .

IL DISTACCO È un passaggio. Da una relazione duale madre-bambino ad un nuovo schema di relazioni ed interazioni con le nuove figure educative. anche una occasione, nei casi di legami molto simbiotici, per scoprire sia per la mamma che per il am ino nuove modalit di relazionarsi anche nella loro relazione che fino a uel momento si concretizzava esclusivamente dalla reciproca emotivit ancora ad uno stadio viscerale. Il progetto accoglienza

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Il ruolo di madre viene messo in discussione?

È una domanda che le mamme si pongono, a volte sono pervase da insicurezza quando il bambino ha un ambientamento sereno. un paradosso che ci deve solo far ri ettere e far mettere in atto le nostre capacit di accoglienza totale anche del genitore chiaro che la causa legata ad un attaccamento poco sicuro che con il nostro prezioso intervento pu arricchirsi di nuove capacit da parte del bambino e della mamma stessa. e lo riteniamo opportuno ene progettare interventi di sostegno alla relazione madre-bambino facendo della scuola un contesto rassicurante e accettante anche in quei casi in cui il problema dell’adattamento sono gli adulti a danno dei bambini. È indispensabile, però essere in grado e saper riconoscere e contenere l’ambivalenza delle emozioni personali e della madre.

IL RICONGIUNGIMENTO l momento del ritorno della figura genitoriale nelle fasi di adattamento/inserimento, fa parte delle caratteristiche di una buona accoglienza, perché esso non si riduca ad una semplice riconsegna dei am ini indispensa ile fornire alcuni dettagli della giornata trascorsa insieme: se ha partecipato alle attivit cosa lo ha entusiasmato, cosa può fare il genitore per sostenere il lavoro fatto a scuola. anche un momento che da la traccia per una verifica del nostro fare nel delicato sistema di relazioni fra docenti-genitori-bambino. È dunque indispensabile da parte dei docenti: • facilitare la ri unione restituire alla mamma ci che gli mancato: favorire l’esplicitazione del piacere di ritrovarsi;

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• osservare la relazione, restituire lo spazio della relazione intima alla mamma o al genitore. Se questo momento è connotato dalla nostra impossibilità di fare da mediatori, possiamo rendere fruibile uno strumento più generalizzato ed utile a tutti. Un diario di bordo che si costruisce giorno per giorno, che possiamo esporre sulla bacheca della sezione DIARIO DI BORDO DI COSA ABBIAMO COSE IMPORTANTI PARLATO?

COMUNICAZIONI A NOTE MAMMA E PAPÀ

Abbiamo raccontato A icola un bimbo obbiamo porta- i ricorda ai genitori la storia di Carlotta grande caduto un re un foglio azzurro di arrivare puntuali distratta: una bimba dentino grande che si perdeva nella sua scuola

Possiamo dire che il momento del ricongiungimento ha bisogno della stessa cura che utilizziamo per l’accoglienza. È ricco di emozioni anche discordanti, perciò utile che il gruppo dei docenti predisponga dei modi possiamo definirli riti condivisi, per gestire questa fase. Sintetizzando possiamo dire che - come sostenevano Winnicott, Bowlby e Ainsworth - accoglienza, attaccamento e affettività si sviluppano insieme ad una relazione sicura non solo nei confronti della mamma, ma anche degli altri educatori, compresi i docenti. Questa affermazione teorica ci porta a dover lavorare sulla nascita di un’affettività adeguata, su un’empatia che dia anche sicurezza e affidabilità che ci riporti alle caratteristiche di un attaccamento sufficientemente sicuro anche verso le figure di riferimento scolastico con ueste caratteristiche: • Un legame tale da permettere al bambino di vivere con serenità l’ambiente che lo circonda tran uillo di ritrovare al suo ritorno una situazione accogliente e avvolgente. • È necessario alternare momenti di esplorazione con momenti in cui i bambini trovano il contatto fisico la gratificazione e il contenimento che li porter gradualmente ad un’affettività adeguata. Il progetto accoglienza

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Spazi e arredamento per l’accogliere i genitori

Gli spazi devono avere una particolare attenzione anche per i genitori mediante segni che diano valore all’ascolto e alla loro collaborazione. Allestire un angolo tranuillo dedicato a loro un ottima idea anche per dare valore alla effettiva partecipazione alla vita della scuola. Si può arricchire anche con una bacheca in cui possono fare i loro avvisi o annunci (inviti a compleanni, organizzazione di gite, ecc.); dimostreremo così di essere consapevoli che il lavoro di cura comprende anche la strutturazione degli spazi per gli adulti.

Spazi della comunicazione

ltre ai mezzi multimediali uali sito e e mailing list sono presenti all interno della scuola Spazi Comunicazione Famiglie (bacheche di sezione, bacheca ingresso su cui vengono affisse diverse comunicazioni ed informazioni: Comunicazioni educative e didattiche: al momento dell’uscita del bambino la famiglia viene informata dell attivit educativa prevalente che il am ino ha svolto nella giornata strutturato come un diario di ordo cos come stato spiegato. Comunicazioni amministrative: eventuali variazioni dell’orario di apertura (dovute a scioperi, assemblee, ecc.), del menù giornaliero, degli importi delle rette, della variazione di personale, ecc. Comunicazioni organizzative: la bacheca del salone contiene tutti i documenti scolastici che i genitori possono sfogliare: PTOF, organigramma, orari del servizio, composizione degli organi collegiali, verbali delle riunioni degli organi collegiali, ecc. Bacheca per genitori stranieri: qualora vi fossero tra gli iscritti famiglie stranie-

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re verr attivato un servizio di traduzione degli avvisi per essere in linea con i re uisiti riguardanti l intercultura come dal . . n. e della nota prot. / con cui si chiede alle scuole di facilitare le esperienze di scam i concordare un piano di apprendimento centrato sul bambino.

Gli organi collegiali

on i . . n. del e successivo esto nico n. / sono stati istituiti gli rgani ollegiali al fine di coinvolgere le famiglie e il territorio in una scuola veramente partecipata. Essi hanno lo scopo di realizzare le finalit della scuola. Consiglio di intersezione: si istituisce ogni anno in Ottobre attraverso un assemblea dei genitori. Si riunisce ogni due mesi. Ăˆ composto da un genitore di ogni sezione, da un insegnante di ogni sezione e dalla coordinatrice. a potere deli erante nelle modalit di cooperazione scuola famiglia nella possi ilit di fare proposte per il e dell’ampliamento di quest’ultimo, nella scelta dei libri di testo e di altri sussidi. Consiglio d’istituto: composto da tutti - i genitori, dagli insegnanti, dal personale non docente il coordinatore esso gestisce tutta l organizzazione di attivit e tracurricolari attivit di espansione e tutti gli aspetti gi approvati dal consiglio di intersezione.

Lo spazio per il bambino

Sicuramente lo spazio deve avere le caratteristiche di essere uno spazio adeguato all et cronologica dei am ini uno spazio che lo accoglie che pu essere agito uno spazio che lo accoglie uno spazio che lo stimola nella curiosit ma che lo contiene e soprattutto sintonizzato sullo sviluppo del bambino e dei suoi bisogni. Il progetto accoglienza

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o spazio deve essere differenziato con aree specifiche angolo cucina costruzioni lettura grafico pittorico ecc. ma anche personalizzato che si contraddistingua da luoghi rassicuranti e accoglienti dove ci possa essere anche un momento di privac angolo mor ido tane un cassetto con i suoi oggetti personale ecc. per non dover sempre forzati ad una socialit continua ed allargata e sentire un senso di appartenenza vissuto. l contesto scolastico per assume uesta importante dimensione emotivo afSpazi e arredamento per l’accoglienza fettiva e viene effettivamente vissuto solo am iente fisico della scuola dell infanzia esercita se i am ini sono direttamente coinvolti una grande in uenza sui am ini e sui docenti e ed impegnati nell allestimento di esso uindi sulla ualit delle esperienze che vi si vivoci consente di investirlo di progetti e di no. trasformarlo in luogo disponi ile ed ac• am iente necessita uindi di una cura parcogliente che evochi il isogno di fare e ticolare nella preparazione anche nell arredasostenga la costruttivit concreta e simmento. olica. • o spazio in uenza l organizzazione del pensieL’allestimento dello spazio non può esro e del comportamento sociale e uindi non sere considerato come il prodotto finamai neutro. • o spazio esprime valori ad es. i valori dell acle definitivo ed immutabile ma, al concoglienza e della cura mediante un suo lintrario, deve essere interpretato come guaggio silenzioso ma persuasivo nella sezioun elemento metodologico dinamico ne. pur garantendo alcuni elementi di stabilità e di continuità. icuramente indispensa ile ricreare un am iente con caratteristiche di contenimento in cui non ci si perda ma anche spazio come luogo dell esplorazione. uindi uno spazio poliedrico e multifunzionale essi ile e allo stesso tempo con spazi definiti. idea della sezione uella di uno spazio unitario ma allo stesso tempo formato da più am ienti. in uest area che si sviluppa il senso di appartenenza dei singoli am ini a uel gruppo per uesta ragione importante che le sezioni siano ricche di elementi che le rendano specifiche diverse particolari le une rispetto alle altre.

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Lo spazio dovrebbe essere riconoscibile dai bambini. Le aree andrebbero ben delimitate e rese immediatamente riconoscibili attraverso la disposizione degli arredi utilizzati per definire lo spazio di pertinenza oppure attraverso l utilizzo di pedane, tappeti, pareti mobili. è importante, insomma, che i bambini riconoscano il contenuto di uno spazio e l attivit che vi si pu svolgere. a uno spazio è anche un insieme di regole da rispettare: ad esempio o i pennelli vanno lavati dopo l uso e riposti nei loro contenitori. Nel caso di spazi “a numero chiuso” (come quello dei travestimenti, del negozio o dell edicola possono essere adottati degli accorgimenti per favorire una certa rotazione dei am ini attraverso l utilizzo di gettoni a scadenza creati dai bambini stessi. I gettoni sono dei cartoncini rotondi con disegni che rappresentano gli angoli gioco es. am ole casa costruzioni ecc. . am ini scelgono un gettone e giocano nell angolo indicato. un segnale dell insegnante es. attito delle mani suono del campanello fischietto i am ini si scam iano i gettoni e si spostano nel nuovo angolo assegnato. Occorre quindi pensare alla sezione come luogo in cui i bambini e gli adulti condividono esperienze comuni e personali lo spazio andr differenziato e organizzato per rispettare le diverse esigenze dei bambini come quelle di: • uoversi. • Star bene. • ta ilire relazioni soddisfacenti. • ivere sentimenti di a andono di tristezza di felicit di noia di protezione, ecc. • anipolare esplorare sperimentare scoprire capire ecc. aula sezione progettata come un insieme di angoli la oratori ricchi di materiali e di oggetti che i am ini identificano immediatamente per le caratteristiche peculiari che assume ogni angolo. Riportiamo alcuni esempi di predisposizione degli spazi strutturati che sono maggiormente presenti, o dovrebbero esserci, nelle nostre scuole. Il progetto accoglienza

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SPAZIO

CARATTERIZZAZIONE

AMBIENTAZIONE

RUOLO DELL’ADULTO

Spazio strutturato cui sono presenti libri di favole, libri riguardanti vari argomenti, giornali, immagini e fotografi e di vario tipo...

Angolo appartato dove è possibile ·“Ieggere” in relax: - cuscini - sedie a cerchio (per i momenti più strutturati)

Organizzatore del contesto egli si pone anche come fruitore ed operatore (nel senso cheascolta e racconta)

Angolo della casa

Spazio strutturato cui sono presenti bambole, piatti, bicchieri, scope, secchi e altri “utensili per la casa.

Angolo abbastanza ampio che permette la presenza di 5 bambini insieme. Con presenza di “monili” da cucina, culle per le bambole, assi da stiro...

L’adulto è organizzatore del contesto, nella scelta dei materiali e disposizione degli arredi che connotano l’angolo.

Angolo delle costruzioni e dei giochi di concettualizzazione

Spazio strutturato in cui sono presenti costruzioni di varia grandezza e materiali, puzzle e altri giochi da incastro o piccoli giochi da tavolo.

Angolo dove sono presentavoli e sedie, ma anche tappeti o stuoie e i giochi ben divisi su uno scaffale oppure nei cesti contenitori.

L’adulto è organizzatore sia del contesto che dell’organizzazione dei gruppi, per permettere un uso contemporaneo e collettivo dei giochi.

Vi sono presenti colori di ogni tipo, pennelli, sugne, carta e cartonicini, gessi farine e polveri, stoffe, lana, bottoni...

Vi sono tavoli, sedie, ma anche, lavagne, cavalletti da pittore, macchina fotografica, pareti verticali per pitturare, grosse bacinelle per impastare.

L’insegnante tramite l’osservazione, sostiene, espande, stimola e amplifica le esperienze dei bambini e ne sistematizza le conoscenze.

Angolo lettura

Laboratorio grafico pittorico plastico

Atelier o angolo del travestimento

Angolo del pollice verde

È uno spazio strutturato in cui L’allestimento è connotato da La figura dell’adulto si carattesono presenti abiti di ogni gene- specchi, armadi, tappeti... rizza per una competenza forre, ma anche maschere, accessotemente disciplinare rispetto ri come borse e scarpe, stoffe e alle attività proposte, integrata stole... da una formazione specifica sul piano metodologico. È uno spazio strutturato prefe- L’allestimento prevede un quaribilmente all’aperto, in cui sono drato di terra di ca 2 mq in una presenti tutti gli atrezzi da giar- zona semisoleggiata. dino

La figura dell’adulto funge da mediatore e da adulto competente nell’organizzazione dell’allestimento e nell’organizzazione dello svolgimento delle attività.

olti altri sono gli angoli e i la oratori da poter attivare come per esempio: il la oratorio musicale espressivo il la oratorio scientifico lo spazio per la motricit ecc. omun ue ciascuno dovre e caratterizzarsi per la sua specificit riguardo l allestimento e le modalit d uso da parte di adulti e am ini per far sì che questi ultimi ne possano usufruire con il maggior coinvolgimento e partecipazione possibile.

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SETTEMBRE 123 SCUOLA!

Nucleo tematico: Accoglienza Il progetto accoglienza

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SETTEMBRE 1, 2, 3 SCUOLA! Nucleo tematico: accoglienza CAMPO D’ESPERIENZA

OBIETTIVI FORMATIVI ABILITÀ

IL SÈ E L’ALTRO

Affrontare con serenità le esperienze del distacco dalla famiglia

IL CORPO E IL MOVIMENTO

Mettersi in relazione con sé, gli altri e l’ambiente usando il corpo

IMMAGINI, SUONI E COLORI

Scoprire diversi materiali espressivi

I DISCORSI E LE PAROLE

Raggiungere una prima interazione verbale all’interno di situazioni nuove

LA CONOSCENZA DEL MONDO

Orientarsi negli spazi scolastici

Il bambino è in grado di: -Superare il distacco dalla famiglia e dalle figure genitoriali -Sentirsi accolto nel nuovo ambiente sociale -imparare a conoscere i compagni -Esplorare le sezioni e gli spazi circostanti -Rappresentare esperienze con varie tecniche graficopittoriche -Riconoscere la propria identità -Conoscere il comportamento rispetto alle regole scolastiche

CONOSCENZE

COMPETENZE

CONTENUTI

I nomi dei nuovi amici

Accetta,il nuovo ambiente scolastico

Attività di tutoring Attività libere negli angoli predisposti

Coordinazione del corpo nel movimento globale

Si muove con sicurezza all’interno dei nuovi ambienti

Giochi mimico- gestuali Giochi psico-motori Giochi simbolici

Utilizzare i colori e le tecniche grafico-pittoriche proposte

Dimostra interesse per i diversi materiali scoperti

Giochi di manipolazione e costruzione Attività grafico pittoriche

Le modalità di comunicazione del circle time

Sa esprimere agli altri i propri bisogni attraverso il linguaggio verbale

Conversazioni libere e guidate, giochi simbolici ascolto di storie, filastrocche, poesie e canti

Le regole della scuola

Si pone in atteggiamenti “esplorativi” nei confronti della nuova realtà e sa utilizzare gli spazi in modo adeguato

Attività di routine,esplorazione degli ambienti scolastici

CONOSCIAMOCI Qualche giorno prima dell’inizio dell’anno scolastico, invitiamo le famiglie con i bambini a scuola per un pomeriggio informale ed una merenda preparata dalle famiglie: chiediamo di portare qualcosa di semplice, magari della frutta o qualche biscotto preparato con i piccoli.

SCHOOL PARTY Accogliamo le famiglie nel giardino, ma permettiamo loro anche di visitare la scuola lasciando le porte aperte per permettere di conoscere la nuova realt

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restiamo disponibili ad eventuali domande che non sono state poste nell’open da e nella fase di iscrizione. uando la curiosit si esaurisce cominciamo le attivit più strutturate per rendere il pomeriggio efficace ad una conoscenza più partecipata. Possiamo proporre a bambini e genitori di partecipare ad alcuni semplicissimi giochi che facciano da ponte tra le vacanze e il momento dell’inserimento legati al superamento della fase del distacco.

Un telo magico

Procuriamoci un telo abbastanza grande e facciamo disporre grandi e piccini abbastanza vicini e a piccoli gruppi. Con il supporto di una musica allegra lasciamo che ballino insieme e noi su di loro alziamo ed abbassiamo il telo; durante tale momento un genitore esce per un po’ dal telo (scompare) e poi torna (riappare) vicino al bambino. Facciamo lo stesso lavoro su tutti i gruppi. Attraverso queste esperienze si cerca di aiutare il bambino a prendere consapevolezza della permanenza della mamma o l’adulto che lo accompagna. uesta capacit consiste nel riuscire a percepire uel meccanismo di fiducia che servir nei giorni successivi e consiste nella sicurezza che il genitore torner sempre a prendere il am ino

Due alla volta

Dividiamo i bambini in coppie insieme ad uno dei loro genitori, formiamo “squadre” da due coppie e facciamoli porre uno di fronte all’altro (adulto di fronte all’adulto, bambino di fronte all’altro bambino). Diamo a ciascuna “squadra” un cerchio che porremo al centro al nostro via i due bambini dovranno Il progetto accoglienza

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entrare nel cerchio e fare “batti il cinque” con il nuovo amico e tornare al posto. Dove i bambini non rescono ancora da soli possono essere accompagnati dagli adulti fino al cerchio.

La merenda

Al momento del rinfresco riuniamo grandi e piccini intorno ad un tavolo sul quale porremo i vassoi con le leccornie. Procuriamoci delle candeline, una per ogni am ino ognuno dovr avere la possi ilit di spegnere la sua candelina accompagnato dalla canzoncina con la melodia di tanti auguri cantata da tutti i genitori: “Sono a scuola anch’io Sono a scuola anch’io Per giocare con tanti amici E a tutti tanti baci” Nota metodologica: La festa ha la funzione di fare da ponte tra la famiglia e la scuola in una prospettiva meno formale rispetto agli incontri di presentazione delle attività didattiche che solitamente si svolgono al momento dell’iscrizione.

I contrassegni

Far decidere ai bambini i contrassegni che utilizzeranno per tutto l’anno sulle loro cartelline, sul posto dell’attaccapanni, ecc. Il giorno della festa dell accoglienza un ottima idea che far da ponte quando i genitori non ci saranno. l contrassegno un segno che ha la funzione di far riconoscere al bambino un proprio spazio all’interno della scuola, e contemporaneamente di riconoscere e rispettare gli spazi altrui. noltre uno strumento utile agli insegnanti per organizzare luoghi e posti per ogni cosa attraverso una at-

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tivit ludica. n genere ogni am ino ha un contrassegno che pu scegliere tra i vari proposti dall insegnante uel contrassegno si ripeter sul suo appendia iti sullo spazio dei suoi libri di schede e sui libri stessi,ecc. L’insegnante può scegliere, a sua discrezione e secondo una sua programmazione, i contrassegni che proporr ai am ini trattando anche un unico tema. l osco il mare i mestieri i personaggi di una favola, gli animali della foresta, i giocattoli e gli utensili da cucina sono proposte possibili e di facile realizzazione.

DAL PRIMO GIORNO L’angolo dell’assemblea

Nei primi giorni di scuola realizziamo dei cartelloni per registrare i compleanni, le presenze e la registrazione del tempo meteorologico, cerchiamo di utilizzare tecniche semplici di decorazione che possano coinvolgere direttamente i bambini: spugne, colori a dita, collage, palline di carta, ecc. Inserire disegni di cartelloni presenze, calendario, che tempo fa: alle maestre piacciono di più rappresentate graficamente ueste cose Il progetto accoglienza

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Coniglio Carletto

Procuriamoci il peluche di un coniglio e presentiamolo ai bambini descrivendolo con delle caratteristiche caratteriali un po’ particolari: una sorta di leader, un capitano, un esperto della scuola, come se ci vivesse da tanto tempo. Imitando la voce di arletto chiediamo ai am ini di seguirlo in fila. l coniglietto ci accompagner in giro per la scuola a patto di seguirlo al suo passo e in fila. uindi esploriamo la scuola saltellando insieme a arletto che ci accompagner in tutte le sezioni indicandoci il loro nome. ntriamo nelle sezioni, salutiamo i nostri “vicini” e magari invitiamoli in salone per una canzone o un gioco motorio.

Memory di sezione

Costruiamo insieme ai bambini un memory con le foto di tutti i bambini della sezione. Ritagliamo il cartoncino di forma quadrata con il lato di cm. ealizziamo delle carte identiche per misura. Per giocare ne servono il doppio del numero dei am ini della sezione se il gruppo sezione di bambini ne dobbiamo ritagliare 40) e incolliamo le foto tessere, due per ogni bambino da un lato e scriviamo in stampato maiuscolo il suo nome sotto all immagine. l retro delle carte dovr essere uguale per tutte. Si può scegliere una tinta unita da far colorare ai bambini con le tempere o incollarvi sopra il simbolo della propria sezione fotocopiato. Facciamo pescare le carte trovando le coppie di foto dello stesso bambino. Prima giocando a carte “scoperte” e successivamente a carte “coperte”, ogni volta che trovano una coppia facciamo alzare il bambino “pescato” e diciamo il suo nome tutti insieme con una reve filastrocca.

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“Ho pescato un bambino che si chiama_______________. Facciamo un applauso molto rumoroso!” Il gioco può terminare quando rimischiamo le carte e rimischiamo anche i bambini contemporaneamente (la maestra mischia le carte i bambini corrono in ordine sparso . uando rimetter le carte del memor a posto i am ini si dovranno abbracciare tutti insieme.

Questo l’ho fatto io

I bambini di tre anni cominciano a lasciare traccia di se in modo intenzionale seppure abbia ancora la parvenza (per alcuni adulti) di uno scarabocchio. Proponiamo un attivit grafico pittorica che sia un modo per lasciare ualcosa di se a scuola. Disponiamo sul tavolo spugnette, tappi di sughero, rulli, pennelli e tempere di vari colori e distribuiamo ad ogni bambino un foglio A4 e chiediamo loro, mostrando come si utilizzano le varie tecniche, di riempire lo spazio foglio facendo scegliere tecnica e colore. Ripetiamo questa operazione per più giorni magari anche su cartelloni da pacco bianco disteso sul pavimento in modo che oltre a lasciare il segno grafico i am ini imparino a condividere uno spazio.

Da scuola porto con me

rocuriamoci per ogni am ino un cartoncino cm incolliamo la foto delle maestre di sezione davanti e facciamo decorare ai bambini con colori a dita il retro. I bambini potranno portare a casa il ritratto, in modo che possano anche a casa avere un “contatto” visivo con le persone che li accolgono a scuola.

Grida il tuo nome

insegnante fa disporre i am ini in circolo a turno chieder ad ognuno di gridare il proprio nome rispettando la successione. Quando tutti avranno detto come si chiamano proporr un secondo giro dicendo che uesta volta dovranno abbinare al nome un suono prodotto con il corpo così, ad esempio, un bimbo atter le mani un altro le guance la testa e cos via. l secondo giro ognuno si Il progetto accoglienza

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presenter solo con il rumore che aveva prima associato al proprio nome senza ripetere quest’ultimo. Il gioco può continuare ripetendo il giro e cambiando i suoni.

Il cerchio magico

Ancora un gioco per fare conoscenza e rafforzare l’appartenenza al gruppo. Tutti seduti in cerchio; ogni bambino dice il proprio nome e tutti lo ascoltano. Finito il giro si ricomincia da capo: ognuno dice il proprio nome al compagno che gli sta accanto, poi si fa la stessa cosa ma girando in senso opposto. Questa volta, mentre ciascuno dice il proprio nome al compagno che gli sta vicino, lo guarda e gli d la mano. un nostro preciso segnale li eriamo le mani. utti i am ini si alzano e camminano; quando battiamo le mani tutti tornano a sedersi in cerchio, ma accanto a compagni diversi da prima. Tenendoci per mano proviamo ad alzarci tutti insieme senza lasciare le mani dei compagni. Poi, sempre tenendoci per mano, proviamo ad alzarci uno per volta.

Rappresentiamoci

Distribuiamo ad ogni bambino dei cerchi di cartoncino rosa, giallo o marrone e decoriamo con materiale di riciclo della natura (foglie, legnetti, sassi, ecc.), rappresentando ciascun bambino il suo viso, oppure facciamoli disegnare loro stessi su un foglio A4 e facciamo ritagliare i contorni. Attacchiamo le sagome su un cartellone e facciamo firmare i ritratti con il tim ro di una mano.

Adesso so il tuo nome

I bambini sono seduti in cerchio in modo tale che ogni bamino potr vedere tutti i suoi compagni. roponiamo uindi ai am ini di imparare i nomi di tutti i compagni. ir che c un modo

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molto divertente per farlo isogner gridare a turno e tutti insieme il nome di tutti i compagni. Inizialmente possi ile che solo alcuni lo faranno o che pronunceranno il nome a bassa voce. facciamo ripetere più forte fino a uando il nome non sar gridato; in breve tempo tutti saranno coinvolti. Per rassicurare i bambini sulla conoscenza dei nomi dei nuovi amici possiamo continuare dicendo: “Come si chiama quella bambina con le treccine e con la gonna blu? E quel bimbo con i capelli rossi e con le scarpe gialle?”. In questo modo ogni bamino avr un suo momento di attenzione da parte degli altri eseguendo contemporanea mente un gioco di discriminazione e di potenziamento delle capacit di attenzione.

Le nostre maestre

Quando i bambini si saranno ambientati e si sentiranno più tranquilli facciamo un piccolo gioco che abbia noi come protagonisti. Si tratta di far costruire delle sagome che ci rappresentano. ettiamo a disposizione lana del colore dei nostri capelli, bottoni per gli occhi, stoffe o cartoncini per i vestiti e chiediamo ai bambini di fare un lavoro di gruppo. Aiutiamoli con qualche domanda: Di che colore ha i capelli la maestra__________? E la maestra__________? Cosa indossa la maestra_________? Vogliamo fare costruire l’immagine delle maestre vicino alle vostre immagini ?

Costruzione del libro - A scuola si può…

uando i am ini arrivano per la prima volta nella comunit scolastica percepiscono immediatamente che ci sono alcuni comportamenti “attesi”. Alcuni di questi sono conosciuti altri invece si apprendono a scuola perché riguardano la Il progetto accoglienza

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collaborazione e la partecipazione in un gruppo. Senza diventare impositivi nell’insegnare le buone prassi, ma lavorando sulla con uista delle regole e dei comportamenti svolgiamo alcune attivit pratiche che possono servire a tale o iettivo. i che ci interessa non tanto il prodotto ma il processo (quindi avere un’aula ben ordinata dopo aver dovuto imporre il riordino non avr assolutamente insegnato l utilit di tale operazione ma ci porter ogni giorno a situazioni esasperanti di controllo e malumore . i tratta di insegnare il senso di giustizia e il rispetto di una norma comune. Il bambino sentir con il passare dei giorni il isogno di uei comportamenti fonte di enessere per tutti. l lavoro di s uadra far accrescere il senso di appartenenza. 1. Riordinare la sezione: Con la tecnica del role-playing dividiamo i bambini in gruppi da tre e assegniamo ad ogni gruppo delle responsa ilit possiamo anche dare dei adge da attaccare sul petto ad ognuno, oppure costruire dei veri e propri costumi che rappresentano gli angoli): - Riordinare le costruzioni. - Riordinare i giochi da tavolo. - Sistemare l’angolo casetta. - Ecc. vviamente riordinare significa selezionare gli oggetti e catalogarli per le loro funzioni non certo solo toglierli di mezzo. un ue eseguire il compito significher anche essere precisi e rispettosi della funzione degli spazi in modo da ritrovare le cose al loro posto. Per rafforzare il senso dello spirito di gruppo facciamo colorare la scheda operativa che potr diventare la seconda pagina di un li ro che riguarder tutti i comportamenti positivi che si adottano in gruppo. cegliamo un titolo che dia il senso della positivit e della costruzione del nostro fare:

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A SCUOLA SI PUÒ

Nella pagina n. 1 invece mettiamo una copertina con il ritratto di ogni bambino Noi della sezione___________sappiamo fare molte cose

Nella pagina n. 2 RIORDINIAMO INSIEME 2. Riordinare le cose: am ini amano giocare ma noto non viene certo loro spontaneo riordinare le cose dopo averle utilizzate (e di oggetti in una scuola dell’infanzia ce ne sono veramente tanti, grandi o piccoli che siano). Chiedere loro di riordinare tutto dopo averlo utilizzato un’occasione educativa dalla portata insospettabile perché non solo si acquisisce il senso della cura e del valore delle cose ma, addirittura, si scopre che riordinare gli oggetti può essere esso stesso un “gioco”. Invitiamoli a riordinare dando quindi proprio l’input del gioco. Continuiamo l’impaginazione del libro con la pagina n. 3 a cui daremo il titolo: EVITIAMO DI LITIGARE 3. Risolvere litigi: am ini incontrano gli altri e a volte si scontrano . on una cosa tanto grave come a volte noi adulti crediamo, tanto che il nostro intervento continuo a volte può ritardare la conquista di alcune abilità importanti come quella di superare la frustrazione. nsegnare ad andare d accordo significa insegnare a rispettare il punto di vista altrui. os uando succeder che i am ini saranno in disaccordo fermiamo il Il progetto accoglienza

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momento e approfittiamo per farne un analisi funzionale ripetendo passo per passo uello che accaduto. ervir a far prendere consapevolezza dei loro atteggiamenti e anche a fare una uona autovalutazione sull effettiva necessit di arra iarsi o di colpire fisicamente un amico. Nella pagina n. 4 SAPPIAMO AIUTARE I NOSTRI AMICI 4. Aiutiamo chi ne ha bisogno am ini hanno un grande cuore e non difficile insegnare l altruismo. comunque necessario insegnare l’osservazione degli altri. Facciamo notare quando un bambino non riesce a fare qualcosa senza usare toni accusatori (es. “Nicola piange e nessuno che si interessa!”), cerchiamo piuttosto di usare frasi che possano suscitare la propensione verso gli altri es. ndiamo a vedere cosa successo a Nicola, sta piangendo, vediamo come possiamo aiutarlo?”). Pagina n. 5 SAPPIAMO DARE CONFORTO 5. Confortiamo chi ha avuto una brutta esperienza Capita spesso in sezione che si rompa un gioco, si strappi un disegno per sbaglio o una costruzione in cui il am ino si tanto impegnato vada in pezzi. stendiamo il nostro modo di confortare e dare sostegno anche ai bambini in modo che possano farlo anche tra pari. Pagina n. 6 SAPPIAMO USARE LA VOCE 6. Sappiamo usare la voce no dei disagi più grandi nei gruppi particolarmente uelli più numerosi il tono e il volume che spesso troppo alto. nutili risultano gli stratagemmi più raffinati tutto ricomincia dopo pochi minuti. osa possiamo fare l consiglio certamente uello di essere dei uoni esempi in modo da poter far scattare l’apprendimento per imitazione. Quindi dovremmo essere noi i primi a

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non alzare la voce. a se anche uesto nostra cura e non succede nulla di nuovo potremmo lavorare sulle capacit . a partire da filastrocche e canzoncine che si possono recitare o cantare giocando con la voce fino ad arrivare a far prendere coscienza del benessere che può dare vivere in un ambiente calmo. Cerchiamo di avere dei sottofondi di musica classica o blues quando giocano o disegnano, favoriamo istallazioni con materiali naturali che avvicinano ai ritmi della natura. Quando pensiamo che l’obbiettivo, sia pure parzialmente sia stato raggiunto, compiliamo la pagina del libro. Pagina n. 7 FILASTROCCA

Filastrocca della scuola “Tanti bimbi, tanti giochi Un giorno siamo tanti E uno siamo pochi a che allegria E qualche volta un po’ di malinconia. Tante cose sappiamo fare Soprattutto i nostri amici aiutare di grande una ella cosa che siamo la sezione più gioiosa!!” C. Gattella

Il progetto accoglienza

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IL RACCONTO:

L’ESTATE CHE NON FINIVA MAI! Al rientro a scuola grandi e piccoli amano raccontare delle vacanze appena trascorse, prepariamo il setting per raccontare una storia e vivere ancora un pezzetto di estate insieme anche per rielaborare le esperienze vissute. Carla e Giacomo erano stati al mare in Egitto e si erano davvero divertiti tantissimo: castelli di sabbia, tuffi, nuotate con il papà e la mamma, gelato tutti giorni e Giacomo aveva perfino imparato a pescare con il retino (si esercitava soltanto, perché poi i pesciolini li liberava). Avrebbero voluto restare in vacanza per sempre, ma purtroppo era arrivato il giorno del rientro a casa perché la scuola stava per cominciare. Mentre erano sull’aereo nel viaggio di ritorno, Carla si ricordò di un episodio della vacanza che l’aveva particolarmente colpita: una bambina di nome Jasmine, che viveva vicino alla casa della loro vacanza, le aveva raccontato che la l’estate non finiva mai e che non avevano mai visto l’inverno. Carla si mise a ridere in quel momento e non ci pensò più, ma ora che se n’era ricordata voleva sapere dalla mamma se era vero e glielo chiese. La mamma la guardò con affetto e le disse: ”Carla, in effetti Jasmine non ti ha detto una bugia. È tutto vero! Pensa che la loro scuola non ha neanche i termosifoni e molte volte fanno attività sulla spiaggia!” Carla rimase incantata e si addormentò sognando per tutto il viaggio come sarebbe stato bello vivere sempre in estate e sognò le tante cose che si possono fare e imparare sulla spiaggia. Quando si svegliò erano ormai giunti in Italia, ma Carla si ripromise di raccontare questo sogno alla sua maestra. (C. Gattella)

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Conversazione guidata

Dove sono stati in vacanza Carla e Giacomo al mare o in montagna? • Cosa facevano durante la giornata? • Voi dove siete stati in vacanza? • Vi siete divertiti? • Cosa si può imparare sulla spiaggia?

La scuola del mare

Prendendo spunto dal racconto proviamo, pur non abitando al mare, a ricreare una scuola simile a quella dei protagonisti. Chiediamoci insieme ai bambini cosa ci può insegnare il mare, cerchiamo di valorizzare nel porre domande o nelle ri essioni l approccio dell apprendimento con esperienza che ovviamente intende tutto ciò che il bambino può fare, vedere, ascoltare, odorare. Il colore del mare Attiviamo un laboratorio. Facciamo trovare, prima dell’arrivo dei bambini, un cesto con dentro tante stoffe, carta, lana di diverse tonalità del blu e raccontiamo loro che abbiamo scelto questi colori perché somigliano al mare. Dopo aver chiesto conferma se anche per loro cos facciamo giocare i am ini li eramente anche con un sottofondo musicale lasciamo che tocchino che soffino che provino ad assem lare i materiali tra di loro. Successivamente facciamo scegliere ai bambini uno degli elementi presenti nel cesto uello della tonalit che preferiscono e chiediamo: • Perché hai scelto questo colore? • Hai visto qualche volta il mare di questo colore? • Quando? • Era calmo o era mosso? Quando tutti avranno dato la loro risposta, facciamo incollare il loro “pezzetto di mare” al centro del cartoncino e con le tempere o con gli acquerelli, invitiamo a riprodurre una tonalit simile a uella scelta. asciamo che facciano prove e mescolanze finch non sono contenti del risultato ottenuto. Il progetto accoglienza

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Pesca fortunata!

Materiale occorrente

• Stoffe, carta di diverso tipo, lana, tutte di tonalità dal blu nelle sue diverse gradazioni fino al verde acqua • Tempere blu, bianche nere • Acquerelli • Pennelli di diversa grandezza • Cartoncini formato A4 del peso di 200g • Colla vinilica

Realizziamo le sagome di alcuni pesci e facciamoli decorare con carta velina colorata (a strisce strappate, a palline accartocciate, a pezzetti squadrati, ecc.), quando saranno pronti poniamoli tutti dentro una vasca e ricopriamoli con S di polistirolo da imballaggio. Dividiamo i bambini in due squadre e poniamoli ai lati opposti. Al nostro via due bambini alla volta (di squadre opposte) dovranno iniziare la pesca con le mani, il primo che trova un pesce da il punto alla sua s uadra l altro dovr lasciare il pesce in vasca. Vince, chi raggiunge un punteggio più alto.

Indagine

Costruiamo una tabella in cui possiamo far registrare ai bambini dove hanno trascorso le loro vacanze e lasciamo che ognuno colori la casella corrispondente al paesaggio che ha visto.

Le nostre vacanze MARE

MONTAGNA

LAGO

FIUME

CASA DEI NONNI

uando ogni am ino avr colorato la sua casella possiamo contare ual stato il paesaggio più visitato e attivare una conversazione. Facciamo rappresentare

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graficamente ed esponiamo i lavori chiedendo ai am ini di non perdere l occasione di raccontarci ancora dei ricordi via via che affiorano ricordi che possiamo trascrivere su dei cartoncini a forma di archette e portarci fotografie che possiamo incollare intorno alla nostra tabella.

La cartolina dalla scuola

Tutti i bambini quando viaggiano conoscono altri bambini che poi magari perderanno di vista per sempre per rendere uella conoscenza carica di significato facciamo realizzare una cartolina immaginaria della nostra scuola. Dotiamo i am ini di macchina fotografica e lasciamo che siano loro stessi a fare gli scatti stampiamo anche in ianco e nero incolliamo su un cartoncino di misura cm e trascriviamo sul retro un pensiero che loro stessi esprimeranno. Mi muovo nella mia scuola Cerchiamo di far sì che il bambino conosca e si trovi a suo agio negli spazi della scuola. È altrettanto importante che sappia stabilire un rapporto sereno con gli oggetti che usa uotidianamente. e attivit proposte possono effettuarsi in vari ambienti: nell’aula, nell’atrio, nel corridoio, in giardino. Quello che risulta realmente importante individuare uno spazio preciso e delimitato. All’inizio invitiamo i bambini a giocare, a liberare la loro fantasia, a immaginarsi mondi e a inventare storie e avventure. Creiamo un racconto motorio di rievocazione dei paesaggi che abbiamo esplorato: • Pesci di mare o di lago: muovetevi nel mare e cercate il posto che più vi piace. Aggiungiamo che i pesciolini possono sperimentare tanti modi diversi per spostarsi nel mare: possono correre, saltare, rotolare, strisciare. - Attenzione, però, al suono della sirena del faro arriva la piovra marina e i pesciolini si nascondono sotto gli scogli. Tutti i bambini si trovano un nascondiglio, sotto le sedie, sotto i tavolini, sotto i cuscinoni. Passato il pericolo, i pesciolini riprendono a nuotare finch non suona nuovamente il campanello. iochiamo un po insieme poi uando i am ini hanno esaurito la loro curiosit proponiamo ai pesciolini di riposarsi sul fondo del mare (il pavimento). Il progetto accoglienza

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• Subacquei: spostiamo la nostra attenzione sul paesaggio sottomarino e diamo una nuova consegna: “Attenzione ora siamo tutti subacquei, andiamo ad esplorare il mare!”. Ogni bambino si chiude il naso, trattiene il respiro e... si tuffa fra le onde alla ricerca di pesci, coralli, alghe, stelle marine. Precedentemente avremo nascosto sotto vari oggetti presenti nello spazio scelto (come tavolini, sedie cappotti e cuscini) sagome disegnate, reperti portati da casa, come stelle marine, conchiglie ecc. Diamo ad ogni subacqueo un sacchetto di carta, dove raccogliere tutti gli animaletti del mare che trovati. lla fine del gioco fermiamoci a ricostruire l esperienza insieme: hi ha trovato i pesciolini? Dove si erano nascosti? Che pesci c’erano vediamo se ne conoscete i nomi!”. Incolliamo le foto o i disegni dei pesci su dei cartoncini, andiamo alla e cerchiamo notizie che riguardano i pesci trovati che possiamo appuntare su retro e costruire un raccoglitore per le schede che possiamo arricchire durante l’anno scolastico quando incontreremo altri animali nei nostri progetti.

L’omino Ciao

Disegniamo sul cartoncino la sagoma di una mano, ritagliamola e disegniamole occhi e bocca. Fissiamo la manina-viso su una bottiglia, a coprirne il collo. Disegniamo sul cartoncino colorato (o sulla carta crespa) un semplice vestito da far Materiale occorrente indossare all’omino e ritagliamolo. Con • bottiglia di plastica degli avanzi di carta realizziamo le mani • carta crespa e pinziamole sulle maniche del vestito. Il • nastro adesivo vestito dovr essere fissato con il nastro • cartoncino colorato adesivo alla bottiglia, sotto il viso-mani• perforatrice na. Facciamo conoscere il nuovo perso• nastrini colorati naggio ai bambini: teniamo in mano la • forbici bottiglia e animiamola, facendola ferma• pinzatriceColla vinilica re sulla testa o su una spalla dei bambini.

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Interpretiamo la voce dell’omino con un ritmo rap: ” Io mi chiamo omino Ciao perché saluto sempre tutti anche quando sono brutti e tu come ti chiami? Del tuo nome informami Mi dici il tuo nome? Dillo forte con tutto l’addome!” iochiamo un po con la filastrocca anche animandola insieme ai am ini successivamente facciamo disegnare, a ogni bambino, sui cartoncini colorati, la sagoma della propria mano con gli occhietti, poi facciamola ritagliare. Scriviamo il nome del bambino sulla manina, pratichiamo un foro in corrispondenza del polso e infiliamoci un nastrino colorato. l termine dell attivit appendiamo le manine con i nomi dei bambini all’omino del ciao.

Scuolamaps

Proponiamo ai bambini una conversazione guidata sul percorso casa-scuola • Abitate lontano dalla scuola? • Che mezzo utilizzate per arrivare? • Quanto tempo impiegate? • Cosa vedete nel tragitto? • Incontrate altri bambini che vanno a scuola? repariamo un cartellone grande cm con una mappa stradale anche estratta da oogle con la nostra citt o il nostro uartiere e contrassegniamo su di essa tutti gli indirizzi degli alunni con delle bandierine colorate su cui scriveremo i nomi dei bambini all’indirizzo corrispondente e con una bandiera più grande o la foto della scuola. Invitiamo i bambini a percorrere con pennarelli di vari colori la strada che porta a scuola. Il progetto accoglienza

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La mia giornata a casa e a scuola roponiamo ai am ini una discussione sulla scansione delle proprie attivit a scuola e casa. ome sono diverse le attivit della mattina a casa e a scuola n cosa si diversificano

A casa Mattina

Pomeriggio

Sera

A Scuola Mattina

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Pomeriggio

Sera


CANTIAMO INSIEME Girotondo dell’amicizia “Se tutti i bambini i bambini del mondo mettessero giocando la mano nella mano allora si farebbe un bel girotondo grande grande come il mondo. Se tutti i bambini i bambini del mondo mettessero le ali le ali per volare allora si farebbe un bel girotondo grande grande come il mondo. Rit. Mano nella mano, ali con le ali, pinne tra le pinne, scarpette e stivali. Se tutti i bambini i bambini del mondo mettessero le pinne le pinne per nuotare allora si farebbe un bel girotondo grande grande come il mondo. Se tutti i bambini i bambini del mondo mettessero scarpette scarpette per saltare allora si farebbe un bel girotondo grande grande come il mondo. Rit. Mano nella mano, ali con le ali, pinne tra le pinne, pette e stivali.� Il progetto accoglienza

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INDICE ACCOGLIERE SEMPRE

3

LA PRESENTAZIONE DELLA SCUOLA

6

LABORATORIO ORTONATURA

SETTEMBRE 1 2 3 SCUOLA!

27

I CONTRASSEGNI

30

CONIGLIO CARLETTO

32

QUESTO L’HO FATTO IO

33

CONVERSAZIONE GUIDATA

41

INDAGINE

42

LA CARTOLINA DALLA SCUOLA

43

10

GIOCHI PER ESPLORARE GLI SPAZI

12

LASCIARE TRACCIA

13

INCLUSIONE, SENZA INVESTIGAZIONE

16

:

GLI ORGANI COLLEGIALI

48

23


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