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STUDIAFACILE

Il piacere di apprendere

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ALBUM OPERATIVO
Gruppo Editoriale ELiIn viaggio nel mondo dell’arte
Storia dell’arte, beni culturali, musei e in genere tutto il mondo che racchiude la produzione artistica dell’essere umano nel corso del tempo, ha fama di essere adatto solo a persone adulte o a studiosi appassionati. Scopriremo insieme che l’arte è qualcosa di vivo e coinvolgente per tutti oltre a essere un modo “bello” per conoscere la nostra storia: una storia collettiva, dell’umanità intera, una storia che potrai leggere anche in relazione al tuo vissuto personale.
L’arte come fonte di conoscenza
Le opere d’arte, anche quelle realizzate in epoche lontane nel tempo, ci mostrano cose che possono sorprenderci e accendere la nostra curiosità. Nella chiesa medievale di Sainte-Foy a Conques, in Francia, si osservano, quasi nascosti, dei “buffi” personaggi che letteralmente sbucano tra le cornici del portale d’accesso: sono angeli che srotolano la volta celeste, mentre da secoli sembrano osservare curiosi le vicende umane sulla Terra fig. 1


La storia dell’arte è, per certi versi, un lungo racconto per immagini e forme, dalle nostre origini a oggi. Chiunque può “ascoltare” questa narrazione, “leggere” le opere d’arte che ne sono voce, e comprenderla. Inoltre, essendo l’arte espressione dei pensieri e sentimenti dell’individuo, possiamo dire che finché esisterà l’umanità, esisterà l’arte.
Tu e l’arte
• C’è un’opera d’arte che hai avuto occasione di conoscere e che ti ha colpito? Racconta.
1.
L’arte
come fonte di creatività
Nella cattedrale della cittadina tedesca di Naumburg, risalente anch’essa al Medioevo, troviamo il ritratto scultoreo di un’affascinante nobildonna: Uta di Ballenstedt fig. 3. Osservatela bene, somiglia proprio a lei! Sì, la cattivissima Grimilde di Biancaneve fig. 2. Walt Disney, nel 1937, ha quindi esplorato il mondo dell’arte per trovare ispirazione, creando così un personaggio famosissimo e indimenticabile. Come vedete, il dialogo tra arte antica e vita contemporanea non è mai terminato e non smetterà mai di trovare nuovi argomenti, continuando a stupirci.
Tu e l’arte
• Molti libri e film fantasy traggono ispirazione da opere d’arte e luoghi storici. Anche per l’ambientazione della saga di Harry Potter, J.K. Rowling si è ispirata a monumenti di Londra o luoghi artistici di altre città in cui è vissuta o che ha visitato. Dividetevi in gruppi di tre e fate una ricerca in rete per trovare alcuni luoghi reali che hanno ispirato il fantastico mondo di Harry Potter. Potete basarvi sia sui libri che sui film.
2. La strega di Biancaneve da un fotogramma del film di Walt Disney, 1937.

L’arte come fonte di continua scoperta
Scopriremo insieme che l’Italia, il nostro Paese, ha un ruolo da protagonista nel racconto che l’arte fa della nostra storia. Come è accaduto anche di recente, nel novembre del 2022 a San Casciano dei Bagni , in provincia di Siena, dove una squadra di archeologi ha annunciato il ritrovamento eccezionale di 24 statuette di bronzo dell’epoca etrusco-romana fig. 4 Un grande complesso religioso, un santuario pagano, dotato di bagni e fanghi termali, è lo scenario archeologico in cui sono riemerse le sculture, in perfetto stato di conservazione. Questo incredibile ritrovamento ci per-
mette di conoscere le divinità che quegli antichi popoli veneravano, e il santuario dove è avvenuto il ritrovamento ci narra di come le due culture, quella etrusca e quella romana, convivessero ormai pacificamente. Queste piccole statue di bronzo dunque, aggiungono nuove storie e nuovi argomenti al dialogo continuo tra passato e presente.


Tu e l’arte
• Immagina di poter intervistare gli archeologi che hanno fatto questa straordinaria scoperta. Che cosa domanderesti loro? Scrivi sul quaderno le domande.
• Se vuoi, puoi immaginare anche le risposte, lavorando in coppia con una compagna o un compagno.
4. Figura femminile in bronzo di epoca etrusco-romana, ritrovata a San Casciano dei Bagni (Siena) nel 2022.
3. Uta di Ballenstedt, 1250-1260, Cattedrale di Naumburg (Germania).ALBUM
• Sperimenta con il punto
• Crea un’opera con punti… come gli aborigeni australiani
Grammatica del linguaggio visivo
Il punto
Il punto si può considerare come il segno più elementare del linguaggio visivo; è la forma che si ottiene semplicemente appoggiando la punta di una matita, di una penna, di un pennarello, o di un altro strumento su una superficie.
Il punto così come viene inteso nell’arte non è la stessa cosa del punto geometrico, cioè un’entità astratta e senza dimensioni, bensì un vero e proprio elemento espressivo, con un aspetto, delle dimensioni e un significato
Osserva
Prime forme d’arte
Fin dalla Preistoria gli uomini hanno utilizzato il punto come segno espressivo per decorare alcuni oggetti di uso quotidiano o gioielli. Osserva la fig. 1: raffigura una placca di osso di mammut di età paleolitica la cui superficie è incisa con tanti punti che formano sette spirali, una più grande al centro e sei più piccole ai lati.

Solo punti per un paesaggio
Verso la fine dell’Ottocento, a partire dagli studi sulla teoria del colore e sulla percezione visiva, nacque il movimento artistico del Puntinismo, al quale aderì anche il francese Camille Pissarro

Per realizzare il paesaggio che vedi in fig. 2, egli usò la tecnica puntinista: i colori sono stesi in tanti minuscoli punti accostati gli uni agli altri che, visti da una certa distanza, si fondono tra loro e vengono percepiti come un insieme unico.
2. Camille Pissarro, La casa della sorda e il campanile di Éragny, 1886, olio su tela, Indianapolis, Museum of Art.

Punti per raffigurare un simbolo
La raffigurazione attraverso i punti è una caratteristica anche della pittura degli aborigeni australiani. Osserva l’opera dell’artista aborigeno John Weeronga Bartoo fig. 3: con punti colorati egli ha dipinto uno stagno, uno dei luoghi più sacri del deserto australiano, al quale giungono otto sentieri. Intorno allo stagno un’esplosione di colori indica l’abbondanza di vita.
3. John Weeronga Bartoo, Lo stagno, 2006, acrilico su tela, Collezione privata.

ALL’OPERA
Sperimenta

1. Strumenti diversi, punti diversi

L’aspetto che un punto visivo può assumere dipende da tanti fattori: dallo strumento con cui viene tracciato (matita, inchiostro, pennarello, ecc.), dalla pressione esercitata dalla mano sulla superficie su cui si lavora, che a sua volta può essere liscia, ruvida, porosa, bagnata e quindi determinare la forma del punto. Esercitati a produrre punti di varie dimensioni e forme, usando strumenti e superfici diverse. Sperimenta liberamente tutti i materiali che ti vengono in mente: i risultati saranno sorprendenti!
2. Composizioni di punti
Difficilmente avrai visto nelle opere d’arte e, più in generale, nella comunicazione visiva, un punto isolato; quasi sempre è accostato ad altri punti così da formare una composizione.





Esercitati tenendo presente che:
• punti disposti con regolarità in orizzontale creano l’effetto di un percorso visivo fig. a;
• punti che si addensano progressivamente creano un effetto di tensione verso il centro fig. b, di espansione fig. c, di lontananza fig. d.
Personalizza e crea
3. Il punto… intorno a te!
Ma il punto esiste? Per cercare di rispondere a questa domanda comincia a osservare l’ambiente intorno a te. Scoprirai che la risposta è affermativa!
In natura ci sono tantissimi punti: grandi, piccoli, in rilievo, incavati, colorati o no. Lasciandoti ispirare dalle immagini che vedi qui riprodotte, fai una fotografia ai punti che osservi nell’ambiente che ti circonda, poi crea un collage con tutte le immagini che hai scattato e dai un titolo alla tua opera.

fig. b

L’arte greca
ANTEPRIMA
L’arte greca
QUANDO DOVE CHI
La storia dell’arte greca copre un periodo che va dall’VIII secolo a.C. al I secolo a.C e che si è soliti suddividere in tre fasi:
• Età arcaica: VIII-VI secolo a.C.
• Età classica: V-IV secolo a.C.
• Età ellenistica: fine IV-I secolo a.C.
Conoscere l’arte e la sua storia
• Età arcaica: nelle maggiori póleis (città-stato) greche.
• Età classica: ad Atene, il principale centro di produzione artistica.

• Età ellenistica: in tutti i territori dell’impero macedone di Alessandro Magno.
Grandi artisti:
Mirone
Fidia
Policleto
Prassitele

Lisippo
Personalità pubbliche:
Pericle al governo di Atene.
CHE COSA COME
• Templi dedicati alle divinità.
• Teatri per trasmettere valori civici ai cittadini.
• Sculture e rilievi con soggetti della mitologia.
• Ceramica dipinta per uso quotidiano o come corredo funerario.
IN DIGITALE
ESPLORA
Video: L’arte greca
Zoom arte: Il tempio di Nettuno a Paestum; Prassitele: Hermes e Dioniso; I vasi greci; La Valle dei Templi di Agrigento

RIELABORA E CREA
I tre ordini architettonici; Confronta tre statue greche
CLIL
Video: The Parthenon
IL NOSTRO PATRIMONIO
L’arte greca in Italia
FAI Video: Il Giardino della Kolymbethra
ARTE MONDO
L’arte imperiale cinese
RIPASSA E VERIFICA
Ripassa con la mappa L’Unità in slide
Esercizi interattivi
• Architettura: tre diversi ordini (dorico, ionico, corinzio) nella costruzione dei templi.
• Scultura: ricerca di proporzione, armonia e bellezza ideale
• Pittura: ceramica dipinta con temi mitologici
Resti del tempio sull’acropoli di Selinunte (Sicilia), V-III secolo a.C.
PERCHÉ
• Esprimere ideali di armonia e bellezza attraverso le perfette proporzioni di sculture ed edifici.
• Trasmettere valori civici
• Decorare vasi e anfore per sottolineare il grado sociale di chi li possiede.
glossario
Vicino Oriente: alcune aree geografiche comprese tra Africa settentrionale e Asia occidentale. Mezzaluna fertile: area geografica, così chiamata per la sua configurazione simile a una mezzaluna, resa molto fertile dalla presenza di grandi fiumi: Tigri, Eufrate, Nilo.
La storia e l’arte
Lungo i grandi fiumi nascono le civiltà A partire dal IV millennio a.C., nell’area del Vicino Oriente denominata Mezzaluna fertile, nascono le prime civiltà della storia, le civiltà mesopotamiche e la civiltà egizia, definite civiltà fluviali perché sorte lungo il corso di grandi fiumi.
La Mesopotamia, fra i fiumi Tigri ed Eufrate La Mesopotamia è una regione, corrispondente oggi all’Iraq, a parte dell’Iran, della Siria e del Libano. Fin dall’antichità, la ricchezza e la fertilità dei territori hanno attirato popoli di origine diversa che si sono avvicendati in questa regione, dando vita alle prime grandi civiltà della storia.



Verso il 3000 a.C. nella zona si sono affermati i Sumeri, seguiti nel secondo millennio dai Babilonesi, poi, nel primo millennio dagli Assiri e infine dai Persiani.
L’arte della Mesopotamia, quindi, non è l’espressione di un’unica civiltà, ma di vari popoli che hanno ereditato conoscenze e forme d’arte gli uni dagli altri, sviluppando forme peculiari di espressione. Ciascuna popolazione, infatti, ha attribuito all’arte una diversa funzione: a servizio della religione presso i Sumeri, al servizio dei sovrani presso gli altri popoli.


Il regno d’Egitto fra il mar Rosso e il Mediterraneo Nella sottile striscia di terra che si trova lungo le rive del Nilo e che si affaccia sul Mediterraneo e sul mar Rosso, è fiorita la grande civiltà dell’antico Egitto, un regno che ha avuto inizio nel 3000 a.C. circa ed è durato fino al 31 a.C., quando viene conquistato da Roma.
La fertilità del territorio e la solida organizzazione della società egizia, al vertice della quale sta il faraone, un re-dio, hanno favorito la lunghissima durata di questa civiltà, la cui storia è suddivisa in tre periodi: Antico, Medio e Nuovo Regno Il potere e la ricchezza di questa civiltà si riflettono in ogni sua espressione artistica, dall’architettura alle raffigurazioni pittoriche e scultoree, che con la loro grandiosità miravano a ottenere la benevolenza delle divinità e a esaltare i faraoni. E come questi ultimi hanno mantenuto il loro potere assoluto per millenni, così l’arte egizia, che ne celebra la grandezza e l’immortalità, ha conservato caratteri sempre simili nel corso dei secoli.
1550 a.C.
Inizia in Egitto il Nuovo Regno
1200 a.C. circa La Mesopotamia viene occupata dagli Assiri
612 a.C. Crollo dell’impero assiro, inizia il secondo impero babilonese
538 a.C. I Persiani conquistano tutta la Mesopotamia

Le piramidi della necropoli egizia di Giza (presso Il Cairo), dominate dalla imponente mole della Sfinge (2550 a.C. circa).

La Sfinge (figura mitologica con corpo di leone e testa umana) sorveglia le dimore eterne dei faraoni.
31 a.C.
L’Egitto diventa Provincia romana
1350 a.C. circa Tomba di Nebamun (scena di caccia)
1400-1250 a.C. Tempio di Amon-Ra a Luxor
1325 a.C. circa Maschera di Tutankhamon

575 a.C. circa Porta babilonese di Ishtar
VII secolo a.C. Rilievi dal palazzo di Assurbanipal
ANTEPRIMA
Le costruzioni più importanti della pólis sono gli edifici pubblici destinati alla comunità.
La pólis e il suo edificio più importante: il tempio
Come è organizzata una pólis
Le pÓleis greche hanno un aspetto molto diverso dalle città delle precedenti civiltà. Gli edifici più importanti, infatti, non sono i palazzi privati del sovrano e della sua corte, ma quelli pubblici che rappresentano tutta la comunità.
La pÓlis è organizzata in tre aree principali fig. 1:
• l’acropoli, la città alta, è la più importante, quella destinata agli edifici sacri, ai templi;

• un po’ più in basso si trova la città vera e propria con le attività pubbliche, gli edifici e l’agorà (una grande piazza destinata agli scambi commericiali, alle assemblee ecc.);
• ai piedi della città ci sono i terreni agricoli con villaggi e fattorie.
1. Ricostruzione della pólis.
acropoli
terreni agricoli città con spazi pubblici
Il tempio: la casa della divinità

Il tempio per i Greci è la casa della divinità: custodisce la statua del dio a cui è dedicato e solo i sacerdoti possono entrare al suo interno. Il popolo si raduna all’esterno, dove è collocato l’altare per i sacrifici in onore degli dèi. All’esterno il tempio si presenta grandioso e imponente, ma mai massiccio: le sue proporzioni equilibrate e la disposizione regolare delle colonne, che lasciano filtrare la luce e l’aria, rendono il tempio armoniosamente inserito nel paesaggio.
La struttura costruttiva dei templi
Solitamente il tempio fig. 2 ha pianta rettangolare e si innalza su un basamento a gradoni: lo stilobate. È realizzato in pietra e ha al centro la cella, detta naÒs, dove si trova la statua della divinità. La cella è quasi sempre preceduta da un portico d’ingresso, chiamato pronao. Le colonne poste tutto intorno all’edificio sostengono la trabeazione, una fascia orizzontale formata da tre parti: architrave, fregio e cornice. Il tetto a due spioventi, che poggia sulla trabeazione, forma sulle facciate dei lati corti due frontoni; all’interno dei frontoni si trova uno spazio triangolare detto timpano generalmente ornato con sculture. Anche il fregio è decorato con rilievi.
2. Ricostruzione e pianta del tempio. acroterio
stilòbate
vestibolo posteriore pronao
naòs (o cella)
IERI e OGGI
Dall’agorà alla piazza virtuale
Agorà significa raccogliere, riunire; è da tempi antichissimi, infatti, che la piazza è, nelle città, lo spazio comune e libero in cui ci riuniamo per incontrare altre persone, ascoltare concerti, manifestare ecc. Sempre più spesso, tuttavia, il luogo dei nostri incontri si sposta dallo spazio reale della città a quello virtuale della rete.
Riflettete in classe su questo aspetto: utilizzate la rete per studiare, parlare o giocare con i vostri amici o amiche? Per quali attività vi recate nella piazza della vostra città o del vostro paese? Secondo voi esistono differenze tra la piazza reale e quella virtuale? Sapreste indicare per ciascuno dei due ambienti un elemento positivo e uno negativo?
Osserva e descrivi
Completa la descrizione inserendo i termini mancanti. Il tempio ha una pianta ; sorge su un basamento detto Al centro, in una cella detta è custodita la statua della . Solitamente la cella è preceduta da un portico d’ingresso detto
peristilio
architrave pronao
timpano trabeazione fregio cornice
Leggi l’opera
Data
440 a.C. circa
Dimensioni h 198 cm (bronzo A), h 197 cm (bronzo B)
I Bronzi di Riace
OPERA
I Bronzi di Riace sono due statue che risalgono alla fase iniziale del periodo classico dell'arte greca, lo "stile severo", per l'espressione dei volti. Prendono il nome dal materiale con cui sono fatte, il bronzo, e dal luogo del loro ritrovamento: nel 1972 un subacqueo le avvistò casualmente nel corso di una immersione nel mar Ionio, di fronte alla cittadina calabra di Riace Marina. Le statue facevano parte del carico di una nave naufragata davanti alle coste calabre. Raffigurano due guerrieri o due eroi della mitologia: il bronzo A è detto «il giovane», Il bronzo B è detto «il vecchio».

DESCRIZIONE
I corpi nudi hanno proporzioni perfette, con le spalle ampie e la muscolatura atletica. In entrambe le statue il braccio sinistro è piegato per reggere lo scudo, oggi perduto, mentre il braccio destro è abbassato lungo il fianco, come se tenesse una lancia in mano. I guerrieri poggiano su entrambe le gambe: la destra è tesa, mentre la sinistra è piegata; in questo modo la posizione risulta naturale, stabile, ma non immobile. Le statue rispettano il principio del chiasmo.
La perfetta resa della muscolatura e dei particolari del volto, della capigliatura, delle mani e dei piedi dimostra una estrema abilità nella lavorazione del bronzo. Per dare alle figure un maggiore naturalismo, al bronzo sono stati aggiunti altri materiali: il rame per le labbra e i capezzoli, l’avorio per gli occhi, l’argento per i denti.
SIGNIFICATO
Nei Bronzi di Riace possiamo ammirare i principi di equilibrio e armonia propri dell’arte classica del V secolo a.C., ottenuti grazie alle perfette proporzioni delle figure, al loro atteggiamento spontaneo, all’abilità nella lavorazione del bronzo, che permette agli artisti di raggiungere effetti di particolare naturalezza: i riflessi della luce sul metallo, insieme alla posizione delle gambe e della testa, che è leggermente girata rispetto al busto, conferiscono alle statue un senso di forza e di vitalità.
Materiale
Bronzo A
bronzo con inserti in rame, avorio, lamina d’argento CollocazioneLo scudo che i due guerrieri reggevano in mano è scomparso, ne rimane solo l’attacco sul braccio. Probabilmente la mano destra impugnava una lancia, anch’essa perduta.
Nella statua B i capelli sono stretti da un copricapo sul quale veniva calzato l’elmo. L’abile lavorazione del bronzo permette di rendere alla perfezione la barba e i capelli ricci.





architettura
ANTEPRIMA
Il teatro greco è scavato nel pendio di una collina; è destinato a spettacoli diurni a cui partecipa tutta la popolazione.
Il teatro
Spettacoli per i cittadini
Un edificio originale dell’architettura greca è il teatro, destinato agli spettacoli che si svolgevano durante il giorno e a cui partecipava tutta la cittadinanza. Gli spettacoli che venivano rappresentati erano commedie o tragedie, con dialoghi recitati dagli attori e intermezzi di musica, danza e canto. Le rappresentazioni teatrali sono state fondamentali per la diffusione della cultura e della lingua greche.
La struttura del teatro
Il teatro è collocato all’aperto, con le gradinate per gli spettatori scavate nel pendio di una collina e poi rivestite da gradini in pietra calcarea, che contribuisce ad amplificare il suono. È formato da tre parti fig. 1:
flipped classroom
A casa, fai una ricerca sul teatro di Epidauro, sulla sua storia e sulle sue caratteristiche.
A scuola, divisi in gruppi, mettete insieme le informazioni raccolte e preparate una breve presentazione da mostrare al resto della classe.
1. Teatro di Epidauro, 340 a.C. circa.


• la cavea: lo spazio semicircolare destinato agli spettatori, studiato per ottenere la massima visibilità e la migliore acustica;
• l’orchestra: lo spazio circolare destinato al coro, ai danzatori e ai musicisti, che può ospitare un altare per i riti religiosi;
• il proscenio: lo spazio rettangolare dove recitano gli attori, chiuso da un fondale architettonico chiamato scena.
2. Ricostruzione del teatro di Epidauro.
cavea scena
proscenio orchestra
La pittura vascolare
Una testimonianza preziosa
Gli antichi scrittori greci e latini hanno celebrato la bellezza della pittura greca, che rivestiva le pareti dei più importanti edifici pubblici, ma tutto è andato perduto. Possiamo solo immaginarla attraverso la pittura vascolare, usata per decorare i vasi di terracotta, di varie forme e dimensioni, creati per contenere e trasportare bevande e altri alimenti. La ceramica greca presenta diversi stili a seconda delle decorazioni, che possono essere motivi ornamentali o scene narrative.
Stile geometrico
I vasi di stile geometrico (X-VIII secolo a.C.) appartengono alla fase più antica e sono decorati a fasce orizzontali con motivi ornamentali e piccole figure stilizzate, come mostrano gli esempi. Il grande cratere fig. 1 mostra, nella fascia superiore, un rito funebre con il morto adagiato su un catafalco e la famiglia ai lati; nella fascia inferiore, un corteo di soldati e carri ricorda le imprese militari del defunto. La pisside attica fig. 2 è invece decorata con soli motivi geometrici.
Stile orientalizzante
Nella produzione che segue lo stile geometrico, a partire dalla seconda metà dell’VIII secolo a.C., come conseguenza di una certa influenza dell’arte del Vicino Oriente, si sviluppa uno stile in cui predominano decorazioni con animali (come stambecchi, tori, leoni) anche fantastici (come grifoni e sfingi) accostati a decorazioni geometriche, come si può vedere nell’oinochoe fig. 3.
1. Cratere in stile tardo geometrico, 760-735 a.C. circa, ceramica dipinta, h 103 cm, Atene, Museo Archeologico Nazionale.
2. Pisside attica, VIII secolo a.C., ceramica dipinta, Barcellona, Museo Archeologico della Catalogna.
ANTEPRIMA
La ceramica ha un’importanza fondamentale sia per la bellezza dei manufatti, sia per l’alto livello tecnico raggiunto nella lavorazione.
glossario
cratere: ampio recipiente a bocca larga che conteneva acqua e vino. pisside: piccolo contenitore per oli e profumi. oinochoe: brocca per versare vino o acqua.
3. Oinochoe, 650-640 a.C., ceramica dipinta (proveniente da Rodi), Roma, Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia.



Osserva e riconosci
Una decorazione tipica della ceramica geometrica è il motivo del meandro, un disegno schematico tortuoso che ricorda un labirinto e che ancora oggi è impiegato in vari ambiti.
Sai individuare il “meandro” nei vasi raffigurati?
Il Giardino della Kolymbethra


La Kolymbethra è un antico giardino siciliano incastonato in un contesto di grande valore storico e paesaggistico, quello della Valle dei Templi di Agrigento, dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1997. Il Giardino della Kolymbethra ha sofferto a causa dell’incuria per lungo tempo, ma oggi, grazie al FAI, è ritornato all’antico splendore.

Osserva le pareti rocciose che delimitano la valle: puoi notare numerosi ipogei, cavità scavate nella roccia. Facevano parte di un colossale sistema idraulico con vasche e gallerie per raccogliere l’acqua di alcune sorgenti e convogliarle nella Kolymbethra.
La Kolymbethra era all’origine una piscina, popolata da pesci e cigni, inserita in un magnifico giardino, luogo di delizie dove i tiranni di Agrigento si rifugiavano in cerca di riposo. L’acqua per alimentare la piscina e per irrigare il giardino proveniva dagli ipogei.



Nel I secolo d.C. la piscina venne interrata e tutta l’area della Kolymbethra fu adibita a terreno agricolo. Possiamo ipotizzare che si trattasse di un giardino mediterraneo, con alberi da frutto quali l’ulivo, il carrubo, il mandorlo, il fico e il melograno. Accanto a questi alberi, oggi possiamo ammirare piante introdotte in epoche successive: in particolare gli agrumi, portati dagli Arabi.
Confronta queste due immagini: la stampa risale al 1870 e riproduce il Tempio di Castore e Polluce da un particolare punto del giardino. Come vedi nella foto attuale, l’ulivo in primo piano sulla sinistra è ancora lì, con le sue straordinarie forme, a testimoniare il lento trascorrere dei secoli.

ATTIVITÀ
LANUOVAEDUCAZIONE CIVICA e ducazio ne civica
Percorrete il luogo in cui vivete, fingendo di essere viaggiatori giunti lì per la prima volta.
• Indossate gli “occhiali della curiosità” e lasciatevi stupire: non sono meravigliosi quell’albero secolare… quel tratto di fiume… quella piccola piazza… quella casetta… l’insegna di quel negozio… quella chiesina…?
• Prendete appunti, fate schizzi, annotate pensieri.
• Riunite la classe, mettete in comune il vostro “bottino” e riflettete insieme: avete trovato degli elementi del vostro territorio che non avevate mai notato? Che cosa vi ha colpito in modo particolare?
4. L’arte greca
VERIFICA

CONOSCENZE
1. Collega le fasi dell’arte greca ai periodi corrispondenti.
1. Fase classica.
2. Fase arcaica.
3. Fase ellenistica.
a. VIII-VI secolo a.C.
b. IV-I secolo a.C. c. V-IV secolo a.C.
2. Indica per ciascuna affermazione l’ordine architettonico a cui si riferisce: dorico (D), ionico (I), corinzio (C).
1. È l’ordine più antico. D I C
2. Le colonne sono prive di base. D I C
3. Il fregio è composto da metope alternate a triglifi. D I C
4. Il capitello ha due volute. D I C
5. La trabeazione è decorata con un fregio continuo. D I C

6. Il capitello è circondato da foglie di acanto. D I C
7. Le colonne hanno una base. D I C
8. Le colonne hanno scanalature con spigoli smussati. D I C

3. Collega le seguenti affermazioni alle opere riprodotte.
a. Nelle sculture arcaiche la figura umana è ritratta in modo semplificato.
b. La decorazione vascolare ci consente di avere un’idea della pittura greca di cui non rimangono esempi.
c. In epoca classica gli scultori raggiungono quella bellezza e quelle proporzioni perfette che costituiscono gli ideali dell’arte greca.




d. Per la sua costruzione si sfruttava la naturale conformazione del terreno.
e. In epoca ellenistica gli scultori rappresentano le emozioni dei personaggi. 1. 3.
COMPETENZE
Il Diadumeno, che in greco significa «colui che si sta cingendo la testa», rappresenta un atleta che si cinge il capo con una fascia (oggi perduta) in segno di vittoria. La statua è opera di Policleto e, anche se giunta a noi incompleta, possiamo leggervi tutte le caratteristiche della scultura classica.
4. Osserva la figura e completa la lettura d’opera inserendo i termini mancanti. Canone • diagonale • proporzione • spalla sinistra • chiasmo • armonia • figura umana
• La statua illustra in modo efficace l’ideale di bellezza e a cui si ispira l’opera degli scultori in età classica. Il tema prediletto è la ed è soprattutto nel corpo dell’atleta che questi ideali prendono forma.

• La testa della figura sta otto volte nel corpo secondo le regole di definite dallo stesso Policleto nel
• Alla gamba destra in tensione corrisponde, seguendo la diagonale, la sollevata; alla gamba sinistra piegata corrisponde, sempre seguendo la , la spalla destra abbassata, come indicato dallo schema del .
PREPARO L’INTERROGAZIONE
Scegli un’opera trattata nelle lezioni dell’Unità, o un’altra a tua scelta, e preparati a esporne i contenuti. Elabora sul quaderno una scaletta, seguendo lo schema dell’Anteprima a p.94. Puoi approfondire le tue conoscenze sull’opera facendo ricerche in rete o in biblioteca.
CHe cosa: l’opera che hai scelto
CHI: l’artista che l’ha realizzata
DOVE: il luogo di produzione e quello in cui si trova oggi
QUANDO: l’epoca di realizzazione
COME: la tecnica
PERCHé: lo stile e il significato
direaltà
COMPITO
A partire dalle testimonianze archeologiche del nostro territorio che hai esplorato nella carta interattiva del libro digitale (p. 118), scegli un’area archeologica e realizza una presentazione digitale da mostrare alla classe. Prepara una serie di slide in cui:
• presenti l’area archeologica dandone la collocazione geografica e la periodizzazione storica;
• mostri le opere principali con una sintetica descrizione (funzione, materiali, stili, curiosità);
• individui i musei connessi al sito archeologico;
• mostri eventuali manufatti (sculture, ceramiche ecc.) che vi sono conservati.
4. L’arte greca
GRAMMATICA del linguaggio visivo
Crea con linee e forme… alla maniera di Kandinskij
Utilizza
La linea è molto utilizzata nella pittura astratta. Nelle opere di Vasilij Kandinskij, considerato il padre dell’Astrattismo, osserviamo linee di tutti i tipi: dritte o curve, sottili o spesse, isolate o raggruppate.
– Le matite colorate direttamente sullo schema a fianco
– Gli acquerelli, dopo aver ricalcato il disegno su un foglio ruvido e spesso
Che tipo di linee riconosci nel quadro?
Quali forme disegnano le linee?
Osserva Crea
Realizza la tua opera “alla maniera di Kandinskij” nella pagina a fianco.
Completa la composizione aggiungendo, se vuoi, nuove linee e forme e cambiando i colori.
Confronta poi il tuo lavoro con quello delle tue compagne e dei tuoi compagni.

La civiltà dei Babilonesi
Chi sono i Babilonesi?
La successiva civiltà mesopotamica è quella dei Babilonesi. Babilonia è la capitale dell’impero ed è famosa per i suoi edifici grandiosi e colorati, rivestiti con mattonelle in terracotta smaltata.
Com’è fatta la Porta di Ishtar?
La città di Babilonia è circondata da possenti mura nelle quali si aprono otto grandi porte fra cui la Porta di Ishtar, dedicata alla dea dell’amore e della guerra Ishtar. La porta è formata da un grande arco affiancato da due torri merlate, rivestite con mattonelle in terracotta smaltata dai colori brillanti, sulle quali sono raffigurati dei leoni, animali sacri agli dèi.
A pag. 58 dell’Album operativo trovi una proposta di lavoro che ti aiuterà a capire l’attività artistica dei Babilonesi.

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PER LA CLASSE
Volume unico + Libro digitale* + Album operativo + Studiafacile ISBN 978-88-234-3389-2

Volume unico + Libro digitale* + Album operativo ISBN 978-88-234-3392-2
* Il Libro digitale per lo studente è scaricabile tramite codice dal sito www.gruppoeli.it/libridigitali