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CITTADINANZA DIGITALE Ci sarà Internet nella Costituzione?

Il diverso grado di importanza è definito come principio della gerarchia delle fonti, che opera secondo questo meccanismo: una fonte di grado superiore può modificare o eliminare una fonte di grado inferiore, mentre una fonte di grado inferiore non può stabilire disposizioni contrarie a una fonte di grado superiore, altrimenti viene eliminata dall’ordinamento giuridico. Così, per esempio, le fonti indicate nella pagina “Nella tua esperienza” sono gerarchicamente organizzate in modo tale che la Costituzione, superiore alle leggi, può intervenire a modificarle o eliminarle, mentre le leggi non possono mai entrare in contrasto con la Costituzione.

LE FONTI AL LIVELLO PIÙ ALTO: LE FONTI COSTITUZIONALI

Al massimo livello gerarchico si trovano le fonti costituzionali, che sono la Costituzione , le leggi costituzionali e le leggi di revisione costituzionale. La Costituzione della Repubblica italiana è entrata in vigore il 1°gennaio 1948 ed è la legge fondamentale dello Stato, perché stabilisce i princìpi che devono essere rispettati da tutte le altre fonti del diritto. Se la Costituzione ha bisogno di essere integrata, allora operano sul suo stesso livello le leggi costituzionali; se la Costituzione necessita di modifiche, operano invece le leggi di revisione costituzionale, anch’esse di pari grado alla Costituzione.

La ricerca delle norme giuridiche

CITTADINI consapevoli

Principio: riferito alla Costituzione, il termine indica un valore considerato supremo dal nostro ordinamento giuridico perché è posto a fondamento della nostra convivenza sociale. Tassa scolastica: è la somma di denaro che il cittadino deve pagare allo Stato per ricevere il servizio dell’istruzione.

Costituzione: Constitution

CiTtaDINaNZA DiGITALE

Ci sarà Internet nella Costituzione?

Internet ha acquistato un’importanza sociale che va ben oltre la sua straordinaria efficacia come mezzo di comunicazione, perché ha la capacità di entrare in relazione con tantissime dimensioni dell’esistenza individuale e collettiva, basti pensare alla condivisione delle informazioni personali, alla diffusione delle conoscenze, all’influenza sull’economia ecc. È quindi una realtà di cui il diritto deve tener conto, soprattutto se si vuole evitare che diventi una specie di giungla, nella quale vinca il più forte e i più deboli siano esposti al rischio di lesioni, anche molto gravi, dei propri diritti. Oggi, però, non esiste ancora un ordinamento giuridico di Internet, ma ci sono soltanto interventi che disciplinano diversi aspetti del fenomeno, come per esempio le vendite on line, la protezione della privacy ecc. Ovviamente non c’è alcun riferimento a Internet nella Costituzione, che è stata emanata in un periodo storico in cui non si aveva neppure l’idea di che cosa fossero un computer e la Rete. Con una legge costituzionale si potrebbe integrare la Costituzione introducendo riferimenti a Internet, ed è ciò cui sta pensando il nostro legislatore, che è preoccupato soprattutto di garantire a tutti il diritto di accedere alla Rete, viste le straordinarie opportunità che offre. A tale scopo sono state presentate al Parlamento due proposte, e il tempo dirà se si tradurranno in leggi costituzionali. La prima proposta suggerisce di inserire una norma per stabilire il diritto di accedere liberamente alla rete Internet; questa norma dovrebbe essere aggiunta a quella che già esiste (articolo 21), la quale garantisce a tutti il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, con lo scritto e con ogni altro mezzo di diffusione, quindi anche con Internet. La seconda proposta suggerisce qualcosa in più rispetto alla prima, perché prevede che sia garantita la neutralità della Rete, cioè che nel diritto di accesso a Internet non ci siano discriminazioni, da parte di chi fornisce l’accesso medesimo, in ordine alla velocità di transito di alcuni dati rispetto ad altri. Questo riferimento potrebbe essere introdotto con una nuova norma (articolo 34 bis) che è stata predisposta così: «Tutti hanno eguale diritto di accedere alla rete Internet, in modo neutrale, in condizioni di parità e con modalità tecnologicamente adeguate».

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