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I diritti digitali
DIRITTO – La fonte principale dell’ordinamento giuridico
Qual è la posizione assunta dall’Italia?
Il nostro Paese non mette in dubbio la necessità di riconoscere giuridicamente i diritti digitali, ma si discute se inserirli nella Costituzione insieme agli altri diritti fondamentali, scelta che nell’Unione europea è stata adottata dalla Grecia. Il Parlamento ha per il momento approvato alcune leggi ordinarie che facilitano l’esercizio di diritti digitali, come per esempio l’aggiornamento del Codice dell’amministrazione digitale (D.lgs.n.127, 13 dicembre 2017), che sancisce il diritto dei cittadini e delle imprese “anche attraverso l’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione…di accedere a tutti i dati, i documenti e i servizi di loro interesse in modalità digitale…al fine di garantire la semplificazione nell’accesso ai servizi alla persona e riducendo la necessità dell’accesso fisico agli uffici pubblici”. Per quanto riguarda il riconoscimento costituzionale dei diritti digitali, il dibattito è aperto. Sono state presentate alle Camere proposte differenti, ma su un punto c’è accordo: la Rete è una dimensione in cui devono essere incanalati tutti i diritti e i doveri previsti dall’ordinamento giuridico, perché Internet è uno strumento che favorisce lo sviluppo della personalità dell’individuo. Questo presupposto comporta la conseguenza di dover eliminare tutti gli ostacoli che di fatto impediscono a ogni individuo la possibilità di accedere alle tecnologie digitali. L’obiettivo finale, al di là delle scelte che farà il legislatore, è creare quella che viene definita cittadinanza digitale, che sarebbe un’estensione della cittadinanza tradizionale, dovuta all’ampliamento dei mezzi a disposizione della persona per esercitare i suoi diritti. La cittadinanza digitale comprende diritti che, attraverso l’accesso alla Rete, consentono ai cittadini di relazionarsi con i poteri dello Stato. Facciamo un esempio. Ogni persona ha il diritto all’identità personale, che è l’insieme dei dati, come nome e cognome, data di nascita, sesso, nazionalità, che le permettono di farsi riconoscere in modo unico all’interno della società. Con la diffusione delle tecnologie digitali, l’ordinamento giuridico ha introdotto il diritto all’identità digitale, che consente alla persona di intrattenere relazioni rapide e sicure con la Pubblica amministrazione. È quindi evidente la necessità che ogni cittadino possa utilizzare questo strumento che, insieme ad altri, rappresenta un mezzo di partecipazione attiva alla società. In considerazione di ciò, con la legge 20 agosto 2019, n. 92, il legislatore ha istituito l’educazione alla cittadinanza digitale, allo scopo di favorire la conoscenza e l’accesso alle tecnologie digitali soprattutto all’interno dei percorsi di istruzione.
CITTADINI consapevoli Cittadinanza digitale: è la capacità di un individuo di partecipare alla società online. È costituita dall’insieme dei diritti e dei doveri che possono essere esercitati attraverso il supporto delle tecnologie digitali. Identità digitale: è l’insieme dei dati e delle informazioni immessi sul web, che rappresentano virtualmente l’identità reale. Può stabilire che la persona in un preciso momento ha avuto accesso a un sistema informatico e sta compiendo determinate azioni.