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Un maestro riconosciuto: Callimaco di Cirene
[e]
Nubere Paula cupit nobis, ego ducere Paulam nolo: anus est. Vellem, si magis esset anus.
Paola vuole sposarmi, ma io non voglio sposarla, perché è vecchia. La sposerei volentieri, se fosse più vecchia.
[f]
Omnes eunuchos habet Almo nec arrigit ipse: et queritur pariat quod sua Polla nihil.
Almone ha tutti i servi eunuchi e lui stesso è impotente: e poi si lamenta perché la sua Polla non fa bambini.
(trad. di G. Norcio)
Leggere un TESTO CRITICO
Il realismo di Marziale
Mario Citroni ha scritto pagine significative sulla particolare qualità del realismo di Marziale, volto non tanto a indagare delle ragioni sociali o morali, quanto a rappresentare i comportamenti umani nella loro molteplice e contraddittoria varietà.
A differenza che nella tradizione satirica, nell’epigramma comicorealistico di Marziale l’interesse non è però rivolto all’analisi e alla valutazione morale del comportamento, bensì in primo luogo alla sua rappresentazione in quanto tale. La forza attiva che sentiamo operare in questa poesia è il gusto nel ritrarre la realtà quotidiana, il piacere di scoprire gli aspetti curiosi, contraddittori, ed anche spregevoli, del suo funzionamento. È un tipo di realismo che trova dei precedenti in certi quadri mimici di Catullo (che sono però sempre fortemente legati all’esperienza emotiva dell’io del poeta) e nei mimi satirici oraziani (in cui a volte il giudizio morale sul comportamento rappresentato, per quanto sia ben chiaro, resta implicito) e che certo doveva trovare notevoli precedenti nella tradizione dell’epigramma, ma che probabilmente non ha mai avuto una applicazione così sistematica prima di Marziale e che potrebbe essere accostato a quello petroniano. [...] Il gusto per la rappresentazione realistica della società è una motivazione artistica che va al di là della sola parte «satirica» della produzione di Marziale: esso è largamente presente anche negli epigrammi cerimoniali, nei carmi autobiografici, negli epigrammi di «consumo» quali i bigliettini per i doni ai Saturnali, componimenti che tutti si integrano con gli epigrammi comicorealistici nel dare al lettore un quadro complessivo più ricco dei molteplici aspetti della realtà. Un quadro che deve la sua grande efficacia non alla capacità di penetrazione nelle ragioni dei comportamenti, ma appunto alla ricchezza e vivacità dell’osservazione fenomenica del comportamento, del dettaglio, dell’oggetto. Una lingua duttile, di disinvolta eleganza ovidiana, si apre senza remore a questa funzione artistica, facendo entrare per la prima volta nella poesia con i loro nomi usuali tanti oggetti e figure del mondo quotidiano di cui la poesia non si era mai occupata e ammettendo una larga