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GEOGRAFIA

STORIA

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STORIA

I GRANDI FIUMI DELLA STORIA

Come sono oggi i grandi fiumi intorno ai quali sono nate le antiche civiltà fluviali del passato?

Dalle sorgenti a monte del lago Vittoria, il suo corso si snoda lungo 6 695 chilometri in terra d’Africa: Uganda, Sudan, Egitto, dove, in un intricato delta, sfocia nel Mediterraneo. All’inizio del suo percorso il giovane Nilo scorre attraverso una vegetazione lussureggiante. Attraversa poi una zona vicina all’Equatore, diventando ampio e navigabile. Il limo arricchisce le terre prossime al suo corso, rendendole fertili e coltivabili.

Il Fiume Giallo, nel suo primo tratto, è limpido e privo di sedimenti.

Il Fiume Giallo

Il Fiume Giallo, o Huanghe per i Cinesi, scorre con grandi curve per 5 465 chilometri. Il suo nome deriva dalle acque fangose piene di sedimenti color ocra trasportati dalla corrente. Come i draghi delle leggende cinesi, il Fiume Giallo è terribile: le devastazioni legate alle sue inondazioni sono rovinose per la popolazione e i territori. Si calcola che negli ultimi venti secoli il fiume abbia travolto gli argini almeno 1 500 volte.

Qui è con il caratteristico color ocra.

Il Nilo

Il grande delta dello Shatt al Arab nel golfo Persico, la grande via d’acqua navigabile formata dalla confluenza del Tigri e dell’Eufrate.

Il Tigri e l’Eufrate

Il Tigri e l’Eufrate sono come una “vecchia coppia” famosa. Hanno entrambi un corso lungo e ricco di acqua, che scorre in un territorio semidesertico.

L’Indo

L’Eufrate nasce da una regione della Turchia vicina al monte Ararat. Dopo essersi diviso in più rami, si congiunge con il Tigri. Il nome Tigri significa “freccia” e si riferisce alla velocità con cui scorre in alcuni tratti. Nasce in Armenia, poi, dopo un lungo viaggio, si unisce all’Eufrate. Quando si incontrano, prendono il nome di Shatt al Arab e proseguono insieme fino a sfociare nel golfo Persico.

L’Indo nasce sull’Altopiano del Tibet, in Cina, attraversa il Pakistan e sfocia nel Mar Arabico con un enorme delta. Scorre attraverso valli ampie e pianeggianti, in cui la presenza umana ha potuto svilupparsi con facilità.

L’Indo scorre vicino alla città di Dasu, in Pakistan.
Il fiume Tigri scorre tra la Turchia e la Siria.
La rocca di Doura Europos, che sovrasta il corso dell’Eufrate.

IL MONDO NEL III MILLENNIO

Nel III millennio il fenomeno delle civiltà urbane interessa aree limitatissime del mondo: l’Egitto, la Mesopotamia, i territori lungo il corso dell’Indo e del Fiume Giallo.

I popoli che abitano nei deserti praticano il nomadismo da un’oasi all’altra.

Intorno a queste aree si estende il mondo dei nomadi, dediti alla pastorizia e a un’agricoltura itinerante.

Mentre in una parte del pianeta iniziano a svilupparsi i nuclei delle prime grandi civiltà, in altre aree le popolazioni vivono di caccia e raccolta: si tratta delle foreste tropicali e delle foreste fredde.

Un mondo diviso, quindi, con Imperi che tendono ad assumere il controllo di immensi territori grazie alla loro superiorità tecnologica, e popolazioni nomadi che, attratte dai beni prodotti da civiltà più progredite, penetreranno nel cuore degli Imperi per predarli, distruggerli e, a volte, impadronirsene.

LA RIVOLUZIONE URBANA

Nel corso del V secolo i villaggi neolitici iniziarono a trasformarsi. In alcuni centri della Mesopotamia meridionale furono costruiti i primi edifici pubblici: i templi.

La trasformazione dei villaggi diede l’avvio alla cosiddetta rivoluzione urbana, con la quale si intende la nascita delle città e lo sviluppo di tutti i fenomeni a esse collegati: sviluppo dell’agricoltura e aumento della popolazione, innovazioni tecniche, specializzazione del lavoro, crescita dei commerci e origine della scrittura.

ocus F

LA PRIMA GRANDE CITTÀ

DELLA STORIA: URUK

omande studio D

• Quando iniziarono a trasformarsi i villaggi neolitici?

• Quali furono i primi edifici pubblici costruiti? Dove?

• Che cosa si intende con l’espressione “rivoluzione urbana”?

La più antica città della Storia è Uruk, costruita nella piana di Sumer, sulla destra del vecchio corso del fiume Eufrate, verso il 3 500 a.C. L’area era fertile, soggetta alle periodiche piene del fiume, controllate dai Sumeri attraverso una fitta rete di canali, che consentiva di ottenere raccolti più abbondanti rispetto alle zone in cui l’agricoltura dipendeva solo dalla pioggia.

Il tempio divenne il centro delle attività organizzative e politiche che permisero alla città di Uruk di controllare i territori circostanti, i villaggi e i centri urbani minori. Uruk fondò poi delle colonie a centinaia di chilometri di distanza con la funzione di controllare i commerci.

BABILONIA

Babilonia era una delle città più ricche e potenti del mondo antico, al punto da essere addirittura considerata “sacra”. Grazie ai numerosi ritrovamenti archeologici gli studiosi e le studiose sono stati in grado di ricostruire con precisione l’antico aspetto della città.

L’Esagila 1

La ziqqurat con il tempio del dio Marduk, protettore della città.

La via Processionale 2

Era un lungo viale costeggiato da figure di leoni.

I Giardini pensili 3

Molti studiosi ritengono che a Babilonia ci fossero dei magnifici giardini “pensili”, cioè sospesi.

Era la più importante delle otto porte che consentivano di entrare in città. La Porta di Ishtar 5

Archeologi famosi

I primi scavi archeologici compiuti nella zona risalgono agli inizi del 1 900, ad opera dell’archeologo tedesco Robert Koldewey, che riportò alla luce le mura della via Processionale, alcuni templi e la splendida Porta di Ishtar.

Possenti e inaccessibili, con il muro principale lungo ben otto chilometri. Le mura 4

BAGHDAD

I resti dell’antica Babilonia si trovano a circa 80 chilometri a sud dell’attuale Baghdad, la capitale dell’Iraq. La presenza di petrolio nel sottosuolo ha consentito al Paese un notevole sviluppo economico, ma negli ultimi decenni un grave conflitto ne ha danneggiato notevolmente l’economia.

Nel 2003 il Museo Nazionale dell’Iraq fu assaltato e derubato di migliaia di reperti, solo in parte ritrovati. Il museo è stato riaperto nel 2015, grazie anche al lavoro di studiosi e archeologi italiani.

A TAVOLA A BABILONIA

Se possiamo affermare di conoscere gli alimenti usati dalle antiche civiltà mediorientali, non possiamo dire di avere grandi certezze su come questi alimenti fossero cucinati. I più antichi documenti scritti che riportano notizie in merito alla preparazione dei cibi provengono dalla Mesopotamia: tra questi sono particolarmente significative tre tavolette risalenti al 1 700 a.C. sulle quali sono indicate le tecniche di preparazione di bolliti di carne, brodi di verdure e piatti a base di pollame e altri volatili. Non pensiamo a vere e proprie ricette perché le tavolette non erano destinate ai cuochi (che non conoscevano l’uso della scrittura e non sapevano leggere), ma erano scritte a scopi amministrativi, per registrare le attività che si svolgevano nelle cucine. Si riferiscono quindi ai banchetti di corte o a eventi religiosi, e raccontano di ingredienti abbondanti ed elaborati. Inoltre, poiché si riferiscono solo a carni e verdure, si pensa che esistessero altri elenchi relativi a preparazioni diverse a base di frutta, verdura, pesce e dolci. Dalle tavolette scopriamo che per la cottura era usato un recipiente in ceramica, altre volte si preferiva un paiolo di bronzo, in base al risultato che si voleva ottenere: un brodo o un sugo più denso. Sappiamo inoltre che i cuochi dovevano presentare i piatti in modo elegante, con decorazioni piacevoli anche alla vista.

Il re Assurbanipal, con la moglie, partecipa a un banchetto in giardino. Anche in merito alle abitudini alimentari degli Assiri ci sono giunti diversi documenti, che descrivono l’abbondanza delle portate nei pranzi reali (Ninive, rilievo, sec. VII a.C.).

J. Feniot - J. Le Goff, La cucina e la tavola, Edizioni Dedalo

J.

Ferniot, J. Le Goff, La cucina e la tavola, Edizioni Dedalo

Verso il 1 250 a.C. Mosè liberò gli Ebrei dalla schiavitù egizia e li ricondusse in Palestina: da popolo nomade divennero sedentari.

GLI EBREI

Verso il 1 900 a.C. gli Ebrei giunsero nei territori della Palestina partendo dalla Mesopotamia. Erano tribù nomadi, dedite alla pastorizia, guidate da Abramo, capo di una delle tribù.

Intorno al 1 700 a.C., arrivarono in Egitto, costretti a trasferirsi per una grave carestia.

omande studio D

• In quali altre culture troviamo tracce del racconto del mito del diluvio?

• Quale potrebbe essere l’origine di queste storie?

• A che cosa potrebbe riferirsi storicamente il racconto mesopotamico?

ocus F

IL MITO DEL DILUVIO

Uno dei miti più conosciuti legato al popolo ebreo è quello del Diluvio universale. Lo stesso mito lo troviamo in molte aree, anche lontane dal Medio Oriente, come la Cina, il Sud-est asiatico, in alcuni racconti indiani. Al di là delle credenze religiose, queste storie potrebbero essere delle spiegazioni per grandi eventi o calamità naturali a cui non si riusciva a dare una interpretazione. Il racconto mesopotamico del diluvio quasi certamente nasce dal ricordo di devastanti inondazioni.

Mesopotamia
Palestina

GLI EGIZI E L’ARTE DI FARE MUMMIE

VASO SCIACALLO

Il dio sciacallo Duamtef proteggeva lo stomaco del defunto.

VASO BABBUINO

Il dio babbuino

Hapi proteggeva i polmoni.

VASO UMANO

Amset proteggeva il fegato, in un vaso con testa d’uomo.

VASO FALCO

Il dio Kebehsenuf, dalla testa di falco, proteggeva l’intestino.

Secondo la religione egizia, la vita ultraterrena era garantita solo preservando integro il corpo. Ciò avveniva mediante un complesso sistema di mummificazione.

[…] Attraverso le fosse nasali, si estraeva il cervello mediante un gancio metallico. Poi, [...] si apriva la cavità addominale e si asportavano i visceri.

Il cuore era sostituito da uno scarabeo di pietra. Seguiva un completo lavaggio esterno, [...] un mese a “salatura” (per perdere i liquidi). Finalmenteavevaluogol’essiccazione,cheduravafino a settanta giorni. [...] Il procedimento terminava avvolgendo il corpo in bende e panni di lino.

C.W. Ceram, Civiltà sepolte, Einaudi

I vasi canopi

Gli organi interni del defunto erano conservati nei vasi canopi, dei vasi funerari considerati protetti dagli dèi.

D• Che cosa era necessario per garantire la vita ultraterrena al defunto?

• Da che cosa era sostituito il cuore?

• A che cosa serviva la “salatura” del corpo?

• Quanto tempo durava la fase di essiccazione?

• Come si concludeva il procedimento di mummificazione? omande studio

SCRIVI IL TUO NOME CON I GEROGLIFICI

Gli Egizi avevano un sistema di scrittura composto da oltre 700 pittogrammi che potevano indicare un’intera parola oppure delle singole lettere. Fu solo nel 1 799 che si riuscì a comprendere questa particolare scrittura, grazie alla scoperta della stele di Rosetta, la lastra di pietra che riportava lo stesso testo scritto in geroglifico, demotico e greco.

I geroglifici (il cui termine significa “lettere sacre incise”) erano usati per scrivere testi sacri, preghiere e raccontare le imprese dei faraoni; per tutti gli altri argomenti gli Egizi usavano un sistema di scrittura più semplice, il demotico.

E ora divertiti!

Usa i geroglifici per scrivere il tuo nome in verticale nel cartiglio.

Storia

LA MATEMATICA NEL MONDO ANTICO

La Matematica in Mesopotamia

La Matematica degli Egizi

Anche gli Egizi usavano un sistema addizionale. Questi erano i loro simboli.

La nostra conoscenza della Matematica in Mesopotamia deriva dal ritrovamento di più di 400 tavolette in scrittura cuneiforme. I popoli della Mesopotamia usavano un sistema basato sul 6 e sul 10. Scrivevano i numeri sommando questi segni: usavano quindi un sistema addizionale. Per scrivere un numero grande usavano molti segni. Per scrivere i numeri fino a 59 usavano incidere 5 cunei larghi (ciascuno rappresentava 10 unità) disposti di lato e 9 cunei verticali che rappresentavano l’unità.

I simboli potevano essere ripetuti quanto era necessario, fino a 9 volte. Ad esempio, il numero 4 622 era scritto così:

PHARAON-MATH

Chi vincerà una sfida all’ultima operazione?

Prontezza e velocità con i numeri... ATTRAVERSANDO IL PORTALE DEL TEMPO!

Procuratevi 12 dadi oppure costruiteli in carta, aiutandovi con la sagoma proposta.

Attenzione, in questo caso, a prevedere delle piccole “alette” per stendere la colla.

Giocherete con il sistema di numerazione egizio, graficamente più semplice.

DECORATE LE FACCE DEI DADI IN QUESTO MODO:

• 4 dadi con solo i numeri dispari

• 3 dadi con solo i numeri pari (lo zero non è presente)

• 4 dadi con i segni delle quattro operazioni (+ - x :)

• 1 dado con il simbolo dell’uguaglianza (=)

Si gioca!

Dividetevi in due squadre e stabilite quale inizierà per prima. Il capitano della prima squadra lancia tutti i 12 dadi e crea un’uguaglianza aritmetica con i numeri e gli operatori comparsi sui dadi, usandone il più possibile.

Non si possono creare uguaglianze tipo 639 = 639

Sarà assegnato 1 punto per ogni dado usato, con un’aggiunta di 2 punti per ogni moltiplicazione e 3 punti per ogni divisione (non rientrano in questo bonus punteggio moltiplicazioni o divisioni per 1). Se il numero è usato come decina vale 2 punti, il centinaio vale 3 punti e così via.

FINE DEL GIOCO

Vince chi per primo fa 50 punti. In caso di pareggio, le squadre effettuano un nuovo turno, finché non si avrà un’unica squadra vincitrice.

Esempio di punteggio: 10 punti

IL GRANDE MARE

Se intorno all’anno 3 000 a.C. i rapporti commerciali sfruttavano le principali vie fluviali (Nilo, Tigri, Eufrate), nel II millennio i traffici commerciali si spostarono sul mare. Sorsero le prime civiltà che fecero del commercio marittimo la fonte di sostentamento più importante: la civiltà cretese, quella micenea, quella fenicia.

I Micenei, o Achei, conquistarono Creta verso il 1 400 a.C. e si insediarono sulle coste dell’Asia Minore. Da lì navigarono per il Mediterraneo arrivando anche in Italia.

I Cretesi solcavano il Mar Mediterraneo commerciando i loro prodotti e procurandosi quelli di cui avevano necessità.

I Fenici furono uno dei più grandi popoli di navigatori e mercanti del mondo antico. Fondarono colonie e furono grandi esploratori, intrapresero per primi la navigazione di “lungo corso”. Navi fenicie avrebbero circumnavigato l’Africa intorno al VII secolo a.C.; nel V secolo a.C. raggiunsero le isole britanniche e l’Irlanda, spingendosi oltre le Colonne d’Ercole per giungere in Africa Occidentale.

Legenda

Circumnavigazione dell’Africa, fine VII secolo a.C.

Viaggio verso la costa atlantica, inizio V secolo a.C.

Viaggio verso le isole britanniche e l’Irlanda, metà V secolo a.C.

CHE I VENTI E GLI DÈI SIANO FAVOREVOLI!

I commerci marittimi erano la principale fonte economica delle prime civiltà del Mediterraneo. Le vite dei Cretesi, dei Fenici, dei Micenei erano legate alla vita e alle attività del mare. Tuttavia la navigazione presentava non pochi problemi.

Per viaggiare era meglio attendere la stagione favorevole, da marzo a ottobre, ma anche in questo periodo i venti non sempre aiutavano la navigazione. Così, prima di partire, i marinai pregavano le divinità, offrendo sacrifici e portando con sé amuleti per interrogare gli dèi sulla rotta.

La vita a bordo era molto dura. Il carico e gli attrezzi lasciavano poco spazio per l’equipaggio. Poiché non esistevano cabine, i marinai erano esposti alle onde e dovevano raccogliere l’acqua che si depositava nell’imbarcazione. Se viaggiavano a vela, sonnecchiavano sul ponte, altrimenti remavano di notte, quando la temperatura era più fresca.

L’alimentazione, soprattutto nei viaggi lunghi, era limitata a frutta secca, olive, formaggi duri e pappe a base di farina e olio.

omande studio D

• Perché il mare era così importante per le prime civiltà del Mediterraneo?

• Che cosa facevano i marinai prima di partire?

• In quale parte della nave si trovava l’equipaggio?

• Di che cosa si componeva l’alimentazione durante i lunghi viaggi?

IL MITO E L’ORIGINE DEL MONDO

I miti (dal greco mythos, “racconto”, “parola”) sono racconti fantastici, nati per spiegare l’origine del mondo e i fenomeni naturali. I primi miti erano trasmessi oralmente, con un linguaggio semplice, frasi brevi e ripetizioni, per aiutare a memorizzare il racconto.

A volte i poeti modificavano alcuni elementi della storia; per tale ragione, di uno stesso racconto, si hanno spesso più versioni.

Da sempre l’essere umano si è interrogato sull’origine del mondo e per tale ragione numerosi miti hanno provato a darne una spiegazione.

Il mito che segue risale al VI secolo e lega l’origine dell’universo alla nascita di Eros, il dio dell’amore. Si tratta di una delle versioni più antiche: successivamente, l’origine del mondo non sarà più legata a un principio femminile, la Notte, ma uno maschile, Urano.

La Notte, l’uovo ed Eros

In principio esisteva la Notte; nella nostra lingua essa si chiamava Nyx, una dea davanti alla quale perfino Zeus provava un sacro timore.

La Notte aveva l’aspetto di un maestoso uccello dalle ali nere che, fecondato dal Vento, depose il suo uovo d’argento nell’immenso grembo dell’oscurità.

Dall’uovo balzò fuori il figlio del Vento, un dio con le ali d’oro, chiamato Eros, dio dell’amore, che portò con sé il cosmo e tutte le creature viventi.

UN PERSONAGGIO “MITICO”

Tantissimi sono i racconti sulla vita di Alessandro Magno che spesso confondono realtà e fantasia. Condottiero dalla grande personalità, Alessandro era coraggioso, deciso, energico, impulsivo, generoso. Tutte caratteristiche che ben si prestano alla figura dell’eroe e alla costruzione del suo mito. Dando vita a uno dei più vasti imperi del mondo antico, Alessandro contribuì a creare intorno alla sua persona una vera impronta mitica. Ancora in vita si paragonò al dio Helios, il Sole, rappresentato dalla mitologia greca come un bellissimo giovane che corre nel cielo su un carro di fuoco.

La costruzione del mito continuò anche dopo la sua morte e molti imperatori romani lo presero a modello attribuendogli onori divini.

EUROPA

Atene

omande studio

• Che tipo di persona era Alessandro?

• In base alle informazioni sul suo carattere, se Alessandro fosse il personaggio di una storia di fantasia, quale sarebbe il suo ruolo?

• A quale divinità volle paragonarsi Alessandro? Per quale motivo?

IMPERO DI ALESSANDRO MAGNO
Persepoli
ASIA
AFRICA
EGITTO
MACEDONIA
Lago Aral
Mar Caspio
Mar Nero
Golfo
Persico
Mar Rosso
Mar Mediterraneo

ESSERE DONNA NELL’ANTICA GRECIA

La donna ateniese solitamente non aveva un’istruzione e raramente partecipava ad attività culturali o politiche.

Trascorreva le sue giornate in casa, nel gineceo, occupandosi dei figli maschi fino a che non fossero in grado di partecipare alla vita pubblica e insegnando alle figlie femmine a gestire la casa.

Una schiava porge alla signora una scatola con i cosmetici. Le donne greche davano molta importanza all’igiene e alla bellezza.

La “moda”al tempo dei Greci

Gli uomini indossavano il chitone in lana o in lino, una tunica stretta in vita da una cintura. Quando uscivano, si drappeggiavano su una spalla una stoffa che faceva da mantello e ai piedi calzavano sandali di cuoio.

La donna spartana era educata a una vita più libera: praticava sport, gareggiando accanto agli uomini, e si dedicava ad attività culturali e ricreative. Tuttavia, quello che realmente le distingueva era la possibilità di avere dei beni personali, compresi dei terreni.

Un altro tipo di tunica lasciava la spalla scoperta. Era indossata anche dagli schiavi e da chi faceva lavori pesanti.

I lavoratori, i viaggiatori, i giovani e i soldati indossavano la clamide, una corta mantella di lana poggiata sulla spalla.

Le stoffe erano di colori accesi, dal violetto al giallo, dal verde al blu. Il bianco era destinato ai riti religiosi e alle feste, il nero al lutto. Le persone agiate sfoggiavano le stoffe più preziose: il lino, la mussola. Le donne greche indossavano sottovesti leggere, sopra la tunica, ai piedi i sandali. Quando uscivano si coprivano con il peplo, un mantello che copriva anche il capo.

CURIOSANDO NELLE ABITAZIONI ETRUSCHE

Sappiamo com’era l’interno delle case etrusche attraverso l’interno delle… tombe. Proprio così! Infatti gli Etruschi costruirono e arredarono le tombe come le loro case, pensando che una persona continuasse a vivere dopo la morte.

La casa aristocratica era arredata con grandi scudi in bronzo appesi alle pareti, grandi poltrone con poggiapiedi, sgabelli pieghevoli e tavoli di legno.

Sopra i mobili facevano bella mostra vasellame prezioso e astucci per i gioielli.

In una casa etrusca si potevano vedere bruciaprofumi, bracieri per il riscaldamento e per cucinare.

Le tombe hanno restituito interi servizi di vasi in bronzo e ceramica, ciascuno dei quali con una funzione specifica.

Ricostruzione di una tomba etrusca nel museo all’aperto “Alberto Manzi” a Pitigliano.
Vasellame vario.
Illustrazione del 1800 che riproduce una tomba etrusca dopo il suo ritrovamento.

Nelle sale per i banchetti erano sistemati i letti, utilizzati non solo per dormire, ma anche per mangiare. In occasioni di festa o per eventi particolari, i letti venivano disposti lungo le pareti e gli invitati vi prendevano posto per mangiare e bere vino semidistesi. Le stanze erano abbellite con tappeti di vari colori.

In epoca più antica, ai banchetti le donne si occupavano esclusivamente di gestire i cibi e le bevande, mentre in un’epoca successiva partecipavano distese accanto agli uomini. In alcune occasioni, come quella in onore di un defunto, venivano consumate delle melagrane, un frutto sacro alle divinità dell’Oltretomba.

Ricostruzione di una sala per il banchetto.
Museo Civico Archeologico di Chianciano Terme.
Storia

SULLE TRACCE DI ROMOLO

Quando l’archeologia conferma la leggenda

Nel 1988, scavando lungo il pendio del colle Palatino, sono emersi i resti di un muro della metà dell’VIII secolo a.C. Si tratta forse del muro che, secondo la leggenda, Romolo ha eretto alla fondazione di Roma il 21 aprile del 753 a.C.?

La casa delle Vestali

Dallo scavo sono emersi anche i resti di quello che potrebbe essere l’antico santuario dedicato a Vesta, la dea romana del focolare, il cui fuoco sacro (sempre acceso nel tempio) era considerato il simbolo della città.

La reggia dei re

Sempre nell’area del santuario, sono stati rinvenuti i resti di quella che potrebbe essere stata la domus regia, il luogo dove risiedevano i primi re di Roma. La leggenda di Romolo, per quanto ricca di elementi fantastici, potrebbe essere fondata su un nucleo di verità.

omande studio

• Secondo gli studiosi e le studiose, che cosa sono i resti delle mura ritrovati lungo il pendio del colle Palatino?

• Secondo la leggenda, quando fu fondata Roma?

• Che cosa rappresentava per i Romani il fuoco sacro?

• Quali altri resti sono stati trovati nell’area di scavo?

QUANDO I ROMANI IMPARARONO A SCRIVERE

Inizialmente la scrittura, già presente nelle città greche ed etrusche, si diffuse a Roma per necessità pubbliche o economiche. Secondo alcuni l’alfabeto arcaico romano deriva da quello etrusco, per altri da quello greco.

La prima traccia di scrittura latina risale al VII secolo a.C. con un’incisione fatta su una fibula, una spilla di sicurezza usata per fermare sulla spalla la veste. Al contrario di quello che facciamo oggi, la scrittura andava da destra a sinistra, senza spazi tra le parole.

Più recente della fibula, ma più misterioso, è il Lapis niger (“pietra nera”), un blocco di tufo della metà del VI secolo a.C. che, in parte mutilato, riporta un’iscrizione alquanto minacciosa: “Chi violerà questo luogo sia maledetto […] al re l’araldo […] prenda il bestiame […] giusto”.

Si tratta forse di un divieto di passaggio in una zona sacra, custodita per secoli dai Romani, che la coprirono con lastre di marmo nero in segno di rispetto e venerazione. Secondo alcuni potrebbe addirittura trattarsi del sepolcro di Romolo.

D• Per quale ragione la scrittura, dalle città greche ed etrusche, iniziò a diffondersi a Roma?

• A quando risale la prima traccia di scrittura latina giunta fino a noi? Su che oggetto si trova?

• Quali sono le caratteristiche della prima forma di scrittura romana?

• A che cosa potrebbe riferirsi l’incisione sul Lapis niger? omande studio

LE VIE DELL’IMPERO

Legenda

principali direttrici commerciali

Per collegare le province, i Romani costruirono un’efficiente rete stradale che facilitava i commerci e gli spostamenti degli eserciti.

del Nor d

Lungo le strade erano collocati dei blocchi di marmo, chiamati pietre miliari, che riportavano il nome della strada e la distanza da Roma.

Oceano

Atlantico

Mar

Per rendere più agile il percorso, i Romani costruirono gallerie e ponti con avanzate tecniche di ingegneria.

Le prime strade romane erano in terra battuta, successivamente vennero lastricate e dotate di marciapiedi

Mare Mediterraneo
Mare
Roma
Danubio
Danubio

A scuola...

LA VITA QUOTIDIANA A ROMA

Le lezioni (impartite dai sette ai tredici anni) iniziavano di prima mattina e duravano fino a mezzogiorno, riprendendo a volte nel pomeriggio. Erano tenute da insegnanti pagati dalle famiglie degli allievi e spesso si svolgevano all’aperto, nelle vie cittadine.

Presso le famiglie più ricche, era abitudine affidare l’educazione scolastica dei figli a un pedagogo, di solito di origine greca e comprato come schiavo.

... e nel tempo libero

Gli stabilimenti termali erano accessibili a tutti e aperti tutti i giorni, gratuitamente o con tariffe modeste. Si iniziava con della ginnastica o una pausa in una stanza riscaldata per sudare; si proseguiva con un lavaggio con acqua calda e si passava poi in un locale tiepido, per terminare con un bagno freddo in vasche collettive.

Altri luoghi di ritrovo erano il circo e l’anfiteatro e, in misura minore, il teatro. Gli spettacoli erano grandiosi: avevano lo scopo di offrire al popolo delle distrazioni per evitare che eventuali malcontenti si trasformassero in ribellioni.

Mar Caspio

omande studio

• Dove e quando si svolgevano le lezioni nell’antica Roma?

• Le famiglie ricche a chi affidavano l’educazione dei figli?

• In che cosa consisteva un trattamento alle terme?

• Quali erano altri luoghi di ritrovo per i Romani?

• Qual era lo scopo degli spettacoli?

GEOGRAFIA CHE COS’È UN ATLANTE?

Vista dallo Spazio, la Terra ricorda un grande pallone. Essendo sferica non è possibile vedere in un unico colpo d’occhio tutti i continenti; infatti, se si osservano l’Europa o l’Africa, non si è in grado di vedere l’America del Nord, l’America del Sud e l’Antartide, che si trovano sul lato opposto.

Un atlante è una raccolta di mappe che rappresentano una regione, un Paese o un continente. La mappatura può essere fatta su grandi regioni geografiche o su piccoli luoghi.

Gli atlanti possono anche contenere informazioni aggiuntive come quelle storiche, economiche e culturali di un territorio.

Gli atlanti possono essere utilizzati in diversi modi: per esplorare luoghi lontani, per pianificare un viaggio, per studiare una regione o un Paese o per imparare di più sulla storia e sulla cultura di un posto. Gli atlanti possono anche aiutare a risolvere i problemi, come individuare le rotte di navigazione o stabilire i confini tra le regioni.

Gli atlanti possono essere di diversi tipi.

• Atlanti geografici: contengono mappe che mostrano le caratteristiche geografiche di una regione o un Paese, come le linee costiere, i fiumi, le montagne e le città.

• Atlanti storici: mostrano come un luogo o una regione sono cambiati nel corso della Storia o a seguito di particolari eventi.

• Atlanti politici: mostrano i confini politici di una regione o di un Paese, ma possono contenere anche informazioni sulla demografia o sull’economia.

I CONTINENTI

America

È formata da due vasti complessi di terre emerse chiamati America del Nord e America del Sud, per la loro posizione geografica. L’America centrale si considera parte dell’America del Nord.

Europa

L’Europa costituisce l’estremità occidentale del grande blocco continentale euroasiatico; si estende per oltre 4 milioni di km2 La Francia è il Paese più grande, mentre Città del Vaticano quello più piccolo.

Africa

La parte centrale dell’Africa orientale, la Rift Valley, è considerata il luogo di origine degli esseri umani. In Etiopia nel 1974 sono stati ritrovati i resti dell’Australopiteco più famoso al mondo, Lucy.

L’Antartide ospita nella calotta glaciale circa il 90% delle riserve d’acqua dolce della Terra, su una superficie di 14 milioni di km2. Per tale ragione lo scioglimento dei ghiacci dovuto al riscaldamento globale è un dato allarmante.

Asia

L’Asia è il continente più grande del pianeta: la sua estensione è oltre 5 volte quella dell’Oceania e 4 volte quella dell’Europa. È anche il continente più popoloso del mondo, in cui convivono etnie molto diverse, con culture di origini differenti.

Oceania

L’Oceania è il più piccolo dei continenti: si tratta di un continente insulare, ovvero costituito da un gran numero di isole. Le isole principali dell’Oceania sono Australia e Nuova Zelanda.

Antartide

CURIOSITÀ...

Come si forma un’onda

Quando il mare è calmo si dice che è “liscio come l’olio”, ma basta una leggera brezza che aumenta nel corso della giornata per increspare l’acqua. Ma come si forma un’onda? In mare aperto le diverse parti che costituiscono l’onda avanzano a uguale velocità. Vicino alla costa la parte inferiore dell’onda è frenata dal fondale, che si alza sempre di più in prossimità della spiaggia, mentre la parte superiore continua a correre alla stessa velocità. Ecco perché l’onda si incurva e cade in avanti.

Perché il mare è salato

Il sale presente nei mari proviene dal disfacimento delle rocce del fondo marino.

La quantità di sale è costante, ma alcuni mari chiusi ne contengono una percentuale maggiore. Il Mar Mediterraneo è un po’ più salato degli oceani perché l’evaporazione è superiore rispetto all’acqua portata dai fiumi.

Il Mar Morto, in Medio Oriente, è salatissimo perché è esposto al sole fortissimo che fa evaporare l’acqua, lasciando una concentrazione maggiore di sale.

I grandi fondali oceanici

A più di 1000 metri di profondità la temperatura dell’acqua è molto fredda, inoltre non c’è luce perché i raggi del sole non arrivano a queste profondità.

In queste zone l’unico tipo di luminosità è data da alcuni batteri che emettono luce. Gli animali che vivono negli abissi si nutrono del cibo che proviene dalla superficie. I ricercatori chiamano “neve marina” quella lenta caduta di materiale organico (scaglie, pezzi di pelle) che proviene dagli animali che vivono in superficie. Nei grandi fondali la maggior parte della vita si ritrova vicino ai fumaioli neri, chiamati così per le acque nere che ne fuoriescono.

I fumaioli rilasciano nel mare il calore necessario alla vita.

... MARINE

La zona illuminata – da 0 a 200 metri –ospita i vegetali e tutti quegli animali che si nutrono di essi.

La zona crepuscolarecorrisponde alla profondità massima che può raggiungere la luce, cioè 1 000 metri. Qui vivono solo alcune specie come i calamari e i capodogli.

Nella zona oscura – fra i 1 000 e i 4 000 metri di profondità –si ha il buio perenne. Questa zona è frequentata da alcuni tipi particolari di pesci, dai crostacei e dai vermi di mare. Qui si trovano i fumaioli neri.

La zona abissale inizia oltre i 4 000 metri e coincide con le grandi fosse oceaniche, le zone marine più profonde.

omande studio D

• Da dove proviene il sale presente nelle acque del mare?

• Qual è il mare più salato del pianeta?

• Da dove proviene l’unica fonte di luce nei fondali marini oltre i 1 000 metri?

• Che cosa sono i fumaioli neri?

IMPARIAMO A ORIENTARCI

Orientarsi significa capire in quale posizione ci si trova in rapporto ad alcuni punti fissi detti punti cardinali, determinati rispetto alla posizione del Sole nel cielo.

Fai una fotocopia di questa pagina e ritaglia i vari elementi. Incolla i cartellini “destra” e “sinistra” sulle mani del personaggio che preferisci e posizionalo al centro del cerchio. Ruotandolo, potrai facilmente capire come orientarti nello spazio.

NORD

Settentrione o Mezzanotte. Il Sole non si vede.

Occidente o Ponente. Il Sole tramonta.

Oriente o Levante. Il Sole sorge.

Meridione o Mezzogiorno. Il Sole è alto nel cielo.

Qui ha inizio un meraviglioso viaggio tra le bellezze del patrimonio artistico italiano, ma anche un’avvincente sfida...

Preparati a partecipare con i tuoi compagni e le tue compagne a… un TORNEO DI GEOGRAFIA!

1

Le pagine dedicate alle regioni italiane contengono 20 carte gioco da ritagliare (fotocopiate a colori le pagine, così da non rovinare il vostro libro!).

2

Dividetevi in due squadre e, a turno, fate una domanda alla squadra avversaria. Un punto per ogni risposta esatta.

3

Costruite un cartellone segnapunti per segnare i punteggi delle varie squadre nel corso dell’anno e alla fine assegnate la Coppa di miglior geografo e miglior geografa alla squadra con più punti!

4

Potete anche ritagliare la singola regione e incollarla su un grande cartellone che a fine anno diventerà una vera e propria Mappa del patrimonio artistico italiano

Potrai usare le singole carte gioco anche come domande studio per ripassare!

VALLE D’AOSTA

VALLE D’AOSTA

• Quali sono le due catene alpine della regione?

• Quali sono le quattro cime più importanti?

• Come si chiama il fiume più importante della Valle d’Aosta?

• Qual è il nome del capoluogo della regione?

• Qual è il clima della regione?

Attraversare la Valle d’Aosta è un’esperienza particolare: per tutta la sua lunghezza, sui punti più elevati delle montagne, sorgono tantissimi castelli, costruiti in epoche antiche per controllare i valichi di montagna. La maggior parte sono circondati da mura e fossati. Alcuni sono solo rovine, altri sono imponenti e importanti: se ne contano fino a 72 tra piccoli e grandi.

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PIEMONTE

• Qui ha inizio una grande pianura, quale?

• Come si chiamano i due laghi principali?

• Quali sono le principali catene montuose?

• Da dove ha origine il fiume più importante della regione?

• Come si chiama?

• Qual è il nome del capoluogo della regione?

PIEMONTE

ocus F

Il Piemonte è stato per secoli il centro politico della famiglia reale dei Savoia. Nella regione, e diversi a Torino, sorgono palazzi bellissimi, alcuni denominati “regge” per la loro grandiosità. Furono residenze ufficiali cittadine o di villeggiatura, circondate da grandi parchi. Le residenze sabaude sono tante, ma tutte sorprendono per la grandiosità dell’edificio e per gli stili architettonici diversi.

Oggi sono visitabili e offrono al pubblico la possibilità di immaginare la lussuosa vita di corte di un tempo.

LOMBARDIA

LOMBARDIA

• Come si chiama la più grande pianura che attraversa la regione?

• Sapete dire il nome di almeno due principali fiumi lombardi?

• Quali sono le principali catene alpine della regione?

• Quali sono i quattro principali laghi della regione?

• Qual è l’origine delle colline della Lombardia?

ocus

In Lombardia soggiornò per diverso tempo Leonardo da Vinci, che dipinse nel refettorio della chiesa di Santa Maria delle Grazie a Milano un affresco bellissimo, ma delicatissimo. L’affresco richiede una tecnica particolare: si deve stendere la calce bagnata sulla parete e poi dipingere subito prima che asciughi. Leonardo era un personaggio un po’ particolare, per lui “subito” non esisteva, per cui si inventò una tecnica che gli permise tempi più lenti, ma che causò nel tempo molti problemi di tenuta del colore. Oggi, per ammirare l’Ultima Cena, possono entrare solo piccoli gruppi di persone per non alterare troppo l’atmosfera dell’ambiente.

VENETO

A Padova c’è una piccola chiesa dall’aspetto tranquillo, quasi dimesso: è una cappella fatta costruire nel Trecento dalla famiglia degli Scrovegni. La sorpresa è appena si varca la porta d’ingresso: si entra in un ambiente completamente decorato, pareti e soffitto, dagli splendidi affreschi di Giotto. Il colore è l’elemento dominante: il blu, il rosso, il verde, le scene ricche di dettagli raccontano la storia di Gesù Cristo. Giotto diede una svolta alla pittura: le figure, da statiche (come erano nella pittura precedente), presero vita, acquistarono volume e un’espressione nel volto che comunicava sentimenti di dolore, pietà e meraviglia.

VENETO

• Quale mare bagna la regione del Veneto?

• Quali sono le principali catene montuose?

• Quali sono le due pianure che attraversano la regione?

• Qual è il lago più grande del Veneto?

• Quali sono i cinque fiumi principali della regione?

ocus F

TRENTINO-ALTO ADIGE

ocus F

Il castello del Buonconsiglio a Trento è stato per lungo tempo, tra il Medioevo e il 1700, residenza dei vescovi, governatori della città. Intorno al 1400 il vescovo del tempo commissionò a un artista straniero un ciclo di affreschi: il Ciclo dei Mesi

Il ciclo comprende 11 riquadri sui dodici mesi dell’anno (il mese di marzo è andato perduto); ciascun riquadro illustra le attività agricole o pastorali tipiche del mese, ma mostra anche scene di vita della nobiltà. Nel mese di gennaio (a sinistra) sono raffigurati dei cacciatori, su un lato della scena, e le dame e i cavalieri del castello mentre giocano a palle di neve. Nel mese di settembre (sopra), i contadini pigiano l’uva, mentre le dame della nobiltà passeggiano tra i filari raccogliendo i tralci più maturi.

TRENTINOALTO ADIGE

• Qual è il fiume che attraversa la regione da nord a sud?

• Quali sono le due principali catene montuose della regione?

• Qual è il lago più importante del Trentino-AltoAdige?

• Qual è il nome del capoluogo della regione?

• Con quali nazioni confina?

• Con quali regioni confina?

FRIULI-VENEZIA GIULIA

ocus F

Piazza Unità d’Italia a Trieste è la più grande piazza d’Europa aperta sul mare. È il cuore della vita cittadina, dove i triestini e le triestine si incontrano, passeggiano e partecipano a eventi di vario genere. Sulla piazza si affacciano palazzi antichi dall’architettura austera ed elegante.

VENEZIAFRIULIGIULIA

• Quale mare bagna la regione?

• Quali sono i due fiumi principali?

• In quale città si trova il porto più importante?

• Quali sono le due catene alpine che attraversano il territorio del Friuli-Venezia Giulia?

• Come si chiama la pianura principale della regione?

LIGURIA

Le Cinque Terre rappresentano un territorio di una bellezza naturale e paesaggistica unica nel suo genere. Sono cinque comuni arrampicati sulle scogliere: Monterosso, Vernazza, Manarola, Riomaggiore e Corniglia. Lo scenario paesaggistico, grazie anche ai colori sgargianti delle abitazioni, è paragonabile a quello di una fiaba, tant’è che, nel 1997, l’UNESCO ha dichiarato l’intero territorio patrimonio dell’umanità.

LIGURIA

• Quali sono le due principali catene montuose della regione?

• Da quale mare è bagnata la Liguria?

• Sapete dire il nome di almeno due città con un grande porto?

• Qual è la caratteristica principale dei fiumi liguri?

• Qual è il nome del capoluogo della regione?

ocus F

EMILIA-ROMAGNA

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Una caratteristica della città di Bologna sono i portici che uniscono strade e palazzi. Sono così numerosi che solo nel centro storico sono lunghi più di 35 chilometri. Questa particolarità fa sì che Bologna sia considerata la città con più portici al mondo.

Da non dimenticare le torri. Nel Medioevo se ne contavano circa cento, ora ce ne sono ventidue, ma le due più famose sono le torri degli Asinelli e la Garisenda.

EMILIA-ROMAGNA

• Come si chiama la pianura che attraversa la regione?

• Quale parte degli Appennini troviamo in Emilia-Romagna?

• Che tipo di coste ci sono?

• Quale mare bagna la regione?

• Come si chiama la zona lagunare?

TOSCANA

Siena è una cittadina dove sembra che il tempo si sia fermato nel 1200. Tante sono le cose da vedere: entra nel Palazzo Pubblico, fermati nella Sala dei Nove e ammira un’opera dal nome lunghissimo: l’Allegoria del Buono e del Cattivo Governo e dei loro effetti in città e campagna. L’affresco è importante non solo dal punto di vista artistico, ma anche perché permette di conoscere come erano le case, gli abiti, la vita cittadina nel Medioevo.

TOSCANA

• Quale parte della catena appenninica attraversa la regione?

• Quali sono le due principali pianure?

• Quale mare bagna la Toscana?

• Qual è il fiume principale che scorre in Toscana?

• Qual è il nome del capoluogo della regione?

ocus F

UMBRIA

UMBRIA

• Come si chiama il lago più grande della regione?

• Qual è il nome delle due principali catene montuose?

• Quale città fa parte dei siti UNESCO?

• Qual è il nome del capoluogo della regione?

• Con quali regioni confina?

ocus F

Un viaggio in Umbria obbliga a fermarsi ad Assisi e ad entrare nella Basilica. Per decorare le pareti furono chiamati i più grandi artisti del Duecento e del Trecento: Cimabue, i fratelli Lorenzetti, Simone Martini, Giotto. Colpiscono i colori: tanto oro, perché era il colore riservato ai dipinti religiosi, ma anche tanto azzurro, a scandire i 28 riquadri di Giotto sulla vita di San Francesco.

MARCHE

A Urbino c’è un grande e poderoso castello, fatto costruire nel XV secolo dal duca Federico di Montefeltro, governatore della città. Il castello ospita la Galleria Nazionale delle Marche, piena di dipinti bellissimi e importanti. È possibile inoltre visitare molte stanze tra cui lo studiolo privato del duca Federico. Questa stanza è sorprendente! È ricoperta da lastre di legno (le tarsie), decorate con varie figure: le armi del duca, gli animali, i libri, gli strumenti musicali… Ammirando questo studiolo, si rimane stupiti della bravura degli artisti che, attraverso la prospettiva, hanno saputo unire realtà e illusione.

MARCHE

• Quale mare bagna le Marche?

• Come si chiama la principale catena montuosa che attraversa la regione?

• Che tipo di corso hanno i fiumi delle Marche?

• Con quali regioni confinano le Marche?

• Qual è il nome del capoluogo della regione?

ABRUZZO

ocus F

La Basilica di Santa Maria di Collemaggio

è molto antica: risale al 1288. La Basilica ha una storia lunghissima di costruzione, che si ritrova nei diversi stili che la compongono: romanico, gotico, barocco nell’interno. È il simbolo della città de L’Aquila ed è considerata monumento nazionale. La facciata rettangolare, con una decorazione bicromatica, è quella che la rende particolare. La chiesa, purtroppo, è stata parecchio ricostruita negli anni a causa dei frequenti terremoti, l’ultimo dei quali, nel 2009, l’ha pesantemente danneggiata.

• Qual è il nome delle due principali catene montuose della regione?

• Che tipo di coste sono quelle abruzzesi?

• Come si chiama il mare che bagna l’Abruzzo?

• Con quali regioni confina l’Abruzzo?

• Qual è il nome del capoluogo della regione? ABRUZZO

LAZIO

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Impossibile suggerire che cosa vedere a Roma, la “città eterna”, dove, dal punto di vista artistico, sono rappresentati tutti i secoli: dalle origini, con il Colosseo e i Fori Imperiali (una serie di piazze monumentali fatte edificare in epoca imperiale), fino alle straordinarie opere dei più grandi artisti del 1500 e del 1600 tra cui Michelangelo, ad esempio, che ha dipinto la Cappella Sistina in Vaticano.

LAZIO

• Qual è il nome delle tre principali pianure che attraversano la regione?

• Come si chiama il fiume più importante che scorre nel Lazio?

• Che tipo di coste ci sono?

• Con quali regioni confina?

• Quale mare bagna le coste laziali?

MOLISE

• Quale parte dell’Appennino attraversa la regione?

• Che tipo di coste ci sono?

• Con quali regioni confina il Molise?

• Qual è il nome del capoluogo della regione?

Il Castello di Monforte è il simbolo di Campobasso. La costruzione viene attribuita al conte Nicola dei Monforte nel 1459. Probabilmente il conte fece abbattere le case rimaste sul colle dopo il terremoto del 1456 e spostò il paese più in basso costituendo con il castello una zona fortificata. Il castello presenta una imponente pianta quadrangolare, con un ponte levatoio e alcune torri laterali. ocus

CAMPANIA

Della Reggia di Caserta la prima cosa che colpisce è la sua vastità; essa infatti aveva il compito di rappresentare la grandezza e l’importanza politica dei Borboni, l’antica famiglia di re che la fece edificare. Ha un parco immenso, con due lunghi viali paralleli che portano ai giardini e alle fontane: la fontana dei Delfini, quella di Diana, quella di Venere..., tanto che l’intero complesso, palazzo più parco, costituisce la residenza reale più grande al mondo. Ha 1 200 stanze e 1 742 finestre, 34 scale e all’interno dell’edificio si aprono quattro vasti cortili interni su cui si affacciano dei fabbricati.

CAMPANIA

• Come si chiamano i due più famosi siti archeologici della Campania?

• Quale parte dell’Appennino attraversa la regione?

• Come si chiamano le zone vulcaniche della regione?

• Quale mare bagna le coste campane?

• Con quali regioni confina la Campania?

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PUGLIA

ocus F

La Puglia non è regione di castelli, ma ne ha uno veramente particolare, considerato fra i maggiori esempi di architettura medievale. Si tratta di Castel del Monte, fatto erigere dal re tedesco Federico II di Svevia nel XIII secolo. Il castello ha forma ottagonale e presenta stili diversi: dal romanico dei leoni dell’ingresso alla cornice gotica delle torri. Sul perché della sua costruzione vi sono tutt’ora numerosi misteri.

PUGLIA

• Qual è il nome del promontorio principale della regione?

• Come si chiamano i due laghi pugliesi più grandi?

• Come si chiamano i mari che bagnano le coste pugliesi?

• Qual è il nome del golfo più grande della regione?

• Come si chiamano le colline che si estendono al centro della Puglia?

BASILICATA

BASILICATA

• Come si chiama la principale catena montuosa della regione?

• Che tipo di corso hanno i fiumi della Basilicata?

• Con quali regioni confina?

• Quali sono i due mari che bagnano le coste della Basilicata?

• Che tipo di coste ci sono?

Matera è una cittadina molto particolare: ha interi quartieri costruiti nella roccia. Fino agli anni ’50 del Novecento la gente ha vissuto nelle grotte, poi è stata trasferita in quartieri più moderni ed è cominciata un’opera di ristrutturazione per rendere vivibili e visitabili i rioni più antichi. Il più antico di questi è Civita, formato da una fitta rete di grotte.

A Matera sono tante le chiese rupestri, scavate nella roccia, come quella di Santa Maria di Idris. ocus F

CALABRIA

La Calabria fu terra ricca di colonie greche. Vicino a Crotone sorge un grande Parco archeologico, quello di Capo Colonna. Quest’area era una delle più note aree sacre della Magna Grecia e si estendeva intorno al tempio di Hera Lacinia, un imponente complesso con 48 colonne in stile dorico.

CALABRIA

• Quale parte della catena appenninica è presente nella regione?

• Che caratteristica ha il corso dei fiumi in Calabria?

• Quali sono i mari che bagnano le coste della regione?

• Con quali regioni confina la Calabria?

• Come si chiama lo stretto che la separa dalla Sicilia?

ocus

SICILIA

ocus F

Vicino a Enna, nella cittadina di Piazza Armerina, si trova la Villa Romana del Casale, della fine del IV secolo d.C., appartenuta a un alto esponente dell’aristocrazia romana.

La Villa è una tipica abitazione rurale di epoca imperiale. È importante dal punto di vista artistico per i mosaici che abbelliscono i pavimenti e le pareti, nei quali si distinguono diversi temi: la mitologia e i poemi omerici, la natura e scene di vita quotidiana dell’aristocrazia romana. La residenza è stata inserita nella lista dei siti dell’UNESCO.

SICILIA

• Come si chiama la principale pianura presente in Sicilia?

• Come si chiamano i cinque monti più alti della regione?

• Quali mari bagnano le coste della Sicilia?

• Qual è il nome di almeno uno dei suoi arcipelaghi?

• Come si chiama il principale vulcano presente nella regione?

SARDEGNA

SARDEGNA

• Come si chiama la principale cima montuosa della regione?

• Quali mari bagnano le coste della Sardegna?

• Come si chiama il tratto di mare che la separa dalla Corsica?

• Che tipo di coste ci sono?

• Qual è il nome del capoluogo della regione?

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La Sardegna mostra al viaggiatore un’arte davvero particolare e moderna: quella dei murales, creazioni pittoriche eseguite soprattutto sui muri delle case. Ce ne sono davvero di bellissimi e suggestivi in molti paesi della regione. A Tinnura, ad esempio, i murales che decorano le case ne raccontano tradizioni, vita quotidiana, abbigliamento caratteristico.

Altri, bellissimi, sono i murales di Orgosolo (150 a partire dal 1975) e quelli di Sperate (con 300 opere).

I PATRIMONI MONDIALI: RICCHEZZE DELL’UMANITÀ

L’UNESCO, una delle agenzie specializzate dell’ONU con il compito di garantire il rispetto universale di giustizia, legge, diritti umani e libertà fondamentali, dal 1946 si occupa di preservare i luoghi di grande interesse storico, artistico, naturale e culturale. Attualmente sono più di 1 200 i siti riconosciuti come ricchezza che appartiene all’intera umanità. Si tratta di luoghi unici che devono appartenere a tutto il mondo, al di là dei territori nei quali sono localizzati. Tra questi, l’Italia ne detiene il numero maggiore.

Domande studio

• Che cos’è l’UNESCO?

• I luoghi che rientrano nell’elenco del patrimonio UNESCO sono importanti per quale motivo?

• Attualmente quanti sono i siti che rientrano in tale elenco?

• Quale nazione ne detiene il maggior numero?

La Valle dei Templi di Agrigento.
Il Taj Mahal in India.
La città inca di Machu Picchu. Angkor Wat in Cambogia.
La Grande Muraglia a Mutianyu in Cina.

IL CAMBIAMENTO CLIMATICO E IL FUTURO DEL PIANETA

Per la prima volta nella storia del pianeta Terra, i grandi cambiamenti climatici avvengono in contemporanea con la presenza dell’essere umano.

L’aumento delle temperature provoca lo scioglimento dei ghiacciai, che alza in modo pericoloso il livello delle acque oceaniche.

La deforestazione sottrae ingenti risorse di ossigeno al pianeta.

Il futuro del pianeta è messo in pericolo dal cambiamento climatico provocato da scelte ambientali disastrose.

UN MONDO DI PLASTICA

I numeri sono impressionanti: 5 miliardi di buste di plastica, 25 milioni di tonnellate di rifiuti prodotti ogni mese, 1 milione di bottiglie al giorno… La plastica ha raggiunto ogni angolo del pianeta! Un problema che ci è decisamente sfuggito di mano: l’abbiamo creata, ne siamo dipendenti e ora... ci sta soffocando! Più della metà della plastica prodotta, infatti, diventa rifiuto in meno di un anno, senza essere riciclata o riutilizzata.

Spesso si nasconde ai nostri occhi: i cosmetici, ad esempio, possono contenere micro granelli di plastica che, lavandosi, finiscono nelle acque. Anche i vestiti sono spesso prodotti con materiali a base plastica che, durante i lavaggi, rilasciano piccole particelle invisibili.

ocus F

Che cosa succede a un rifiuto plastico che non finisce nel bidone del riciclo? Una cosa è certa: non sparisce! Si deteriora nell’ambiente rompendosi in parti sempre più piccole. Una bottiglia di plastica impiega circa 500 anni per degradarsi, e alla fine non siamo comunque certi che tale degradazione sia completa o solo una scomposizione in frammenti più piccoli (macro, micro e nano plastiche).

omande studio D

• Quante sono le tonnellate di rifiuti prodotti mensilmente sul pianeta?

• Per che cosa è anche utilizzata la plastica?

• Quanti anni ci impiega una bottiglia

IL PIANETA E I SUI ABITANTI: UNA QUESTIONE DI NUMERI

omande studio D

• Come è distribuita sul pianeta la popolazione?

• Qual è il paese attualmente più popolato?

• Quale sarà in futuro?

• Che cos’è una megalopoli?

Il problema demografico nel mondo

La popolazione mondiale non è distribuita in modo uniforme sul pianeta, con zone molto più popolate di altre. Attualmente il Paese più popoloso del mondo è la Cina, seguito dall’India. Secondo alcuni calcoli nel 2050 l’India salirà al primo posto con circa 1,6 miliardi di abitanti.

Ogni giorno la popolazione urbana aumenta e si ipotizza che nel 2030 oltre il 60% delle persone del pianeta vivranno in città, dando origine a immense megalopoli, città in cui la popolazione supera i 10 milioni di abitanti. Oggi tra le principali megalopoli mondiali troviamo Tokyo, New York, Città del Messico.

SCIENZE IL SISTEMA SOLARE

Eclissi di Sole

Il Sole non è un pianeta ma una stella.

Venere ruota in senso orario, con il periodo di rotazione maggiore: un giorno equivale a circa 116 giorni terrestri.

L’eclissi di Sole si verifica quando la Luna si colloca tra il Sole e la Terra e i tre corpi sono perfettamente allineati.

La Luna proietta la sua ombra su una piccola regione della Terra e per un breve periodo (da 2 a 7 minuti) il Sole sembra oscurarsi.

Mercurio è il pianeta più veloce, percorre la sua orbita intorno al Sole in 88 giorni.

La Terra è detta il “pianeta azzurro”.

QUELLO CH

Gli anelli di Saturno sono formati da ghiaccio.

Su Nettuno i venti superano i 1500 km orari.

Giove è una palla di gas priva di superficie solida.

Il Monte Olimpo è un gigantesco vulcano su Marte.

Eclissi di Luna

L’eclissi di Luna si verifica invece quando è la Terra a collocarsi tra il Sole e la Luna. Si tratta di un fenomeno più frequente e più lungo rispetto all’eclissi di Sole, poiché l’ombra della Terra è più grande rispetto a quella della Luna.

Su Urano un giorno dura circa 17 ore.

Nel 2006 Plutone è stato declassato a “pianeta nano”.

ATOMI E MOLECOLE PER LA VITA

Gli atomi degli elementi si sono formati nel corso del processo chiamato nucleosintesi, che ebbe inizio circa 15 miliardi di anni fa, ai primordi dell’Universo, subito dopo il Big Bang.

Gli atomi non sono indivisibili, ma costituiti da particelle più piccole (elementari). La descrizione moderna dell’atomo, e quindi di tutta la materia, si basa su tre particelle fondamentali: elettroni, protoni e neutroni.

ocus F

Gli atomi presenti nel corpo umano sono molti di più del migliaio di miliardi di cellule che lo compongono. In media si può presumere che una persona di circa 70 chilogrammi sia composta da 15 miliardi di miliardi di miliardi di atomi.

Quando due o più atomi vengono posti a breve distanza, si manifesta una forza attrattiva tra gli elettroni dei singoli atomi e i nuclei vicini, formando così dei legami che danno origine alle molecole.

ocus F

Gli atomi non sono stabili e possono mutare nel tempo. Quelli con un nucleo composto da molti protoni (si dice “con un peso atomico più grande”) sono radioattivi e possono disgregarsi emettendo radiazioni elettromagnetiche. Oggi la radioattività ha molti campi di utilizzo, tra cui la medicina, tuttavia occorre prestare attenzione e cautela: le radiazioni, infatti, possono produrre gravi danni agli esseri viventi.

Il primo a intravedere le cellule fu il fisico inglese Robert Hooke nel 1665.

LA CELLULA

In un organismo umano adulto, ogni giorno muoiono tra i 50 e i 70 miliardi di cellule; ogni giorno, ad esempio, perdiamo fino a 15 grammi di cellule cutanee (la polvere domestica è composta per la metà da queste cellule morte). In un anno la massa delle cellule ricambiate è pari alla massa del corpo stesso.

La cellula è l’unità fondamentale della vita, la più piccola struttura capace di svolgere tutte le funzioni vitali.

Il nucleo è il centro controllodi della cellula e contiene il DNA, di cui scoprirai di più paginaalla 64.

La cellula è la base strutturale e funzionale di tutti gli organismi viventi, dai più semplici (unicellulari) come i batteri, ai più complessi (pluricellulari) come le piante e gli animali.

Le cellule crescono, si differenziano e si moltiplicano.

Il corpo contiene miliardi di cellule; sommando il numero di cellule di tutti gli organi del nell’organismocorpo, ci sono circa 30-37 000 miliardi di cellule.

I MATTONCINI DELLA VITA

Le cellule sono le più piccole strutture della vita. Si dividono in due grandi famiglie distinte: le cellule eucariotiche e le cellule procariotiche. Queste ultime sono tipiche esclusivamente di alcuni organismi unicellulari, mentre le cellule eucariotiche sono caratteristiche di tutti gli organismi pluricellulari e di alcuni unicellulari.

Le cellule eucariotiche sono a loro volta divise in cellule animali e cellule vegetali.

Cellula procariotica

La cellula procariotica non possiede un nucleo ben definito, ma una serie di organuli delimitati dalla membrana cellulare. La membrana cellulare, la parete cellulare e la capsula formano una barriera resistente che protegge la zona nucleare della cellula.

parete cellulare

membrana cellulare

pili

nucleoide capsula

flagello

citoplasma

Cellula animale

I lisosomi, gli addetti alla “digestione”, sono in grado di scomporre e distruggere le molecole esterne alla cellula.

I flagelli, presenti in alcuni tipi di cellula animale e procariotica, permettono alla cellula di muoversi.

Il centriolo ha un ruolo importante nel processo di riproduzione cellulare.

reticolo endoplasmatico

parete cellulare

apparato del Golgi membrana plasmatica

membrana nucleare

nucleo

citoplasma cloroplasto nucleolo

vacuolo mitocondrio

Cellula vegetale

La parete cellulare protegge e assicura una forma specifica alla cellula vegetale. I cloroplasti permettono il processo di fotosintesi clorofilliana.

I vacuoli contengono materiali di riserva e di scarto necessari durante la fase di accrescimento della cellula.

centriolo

mitocondrio

vescicola lisosoma

membrana nucleare

nucleo citoplasma

membrana cellulare nucleolo

reticolo endoplasmatico

apparato del Golgi

IL DNA: LA MOLECOLA DELLA VITA

Il DNA è stato individuato per la prima volta il 28 febbraio 1953.

Con tutto il DNA presente nel nostro organismo si potrebbe coprire 1200 volte la distanza fra la Terra e il Sole.

Il DNA è il materiale genetico della cellula ed è contenuto nei cromosomi del nucleo cellulare.

Ogni molecola di DNA è composta da una lunga doppia elica che ricorda la forma di una scala a chiocciola.

SCIENZIATI E SCIENZIATE IN LABORATORIO: LA CAPILLARITÀ

CHE COSA MI SERVE?

• Sei bicchieri in vetro

• Coloranti alimentari o tempere di colore: giallo, rosso, blu

• Carta assorbente da cucina

• Acqua di rubinetto

COME SI FA?

1. Riempi tre bicchieri con acqua e colorante rosso, acqua e colorante blu, acqua e colorante giallo.

2. Prendi i tre bicchieri che rimangono e aggiungi solo acqua.

3. Metti i sei bicchieri in cerchio alternando quelli con l’acqua e colorante a quelli con solo acqua.

4. Arrotola la carta assorbente e forma dei “ponti” per collegare un bicchiere all’altro.

La carta che parte dal bicchiere giallo si colora di giallo, quella che parte dal bicchiere blu si colora di blu e quella che parte dal bicchiere rosso si colora di rosso. Nei bicchieri che contengono solo acqua si formano invece nuovi colori: il verde tra il blu e il giallo, il viola tra il rosso e il blu e l’arancione tra il giallo e il rosso.

CHE COSA È SUCCESSO?

La carta assorbe l’acqua e si colora in modo diverso. Quando l’acqua attraversa il ponte, il colore finisce dentro il bicchiere con acqua senza colorante. Quindi nel bicchiere tra il blu e il giallo arrivano sia il blu sia il giallo che, mescolandosi, danno il verde. Allo stesso modo nel bicchiere tra il rosso e il blu si forma il viola, e tra il rosso e il giallo si forma l’arancione. Questo succede perché l’acqua è in grado di risalire tra le fibre della carta. Il fenomeno è lo stesso che permette all’acqua di risalire dal terreno lungo le radici delle piante.

I CINQUE SENSI

Udito

L’orecchio è l’organo che si occupa della percezione dei suoni. La sua parte più esterna è il padiglione auricolare 1 , che raccoglie i suoni e, attraverso il condotto uditivo 2 , li invia al timpano 3 , una specie di tamburo che, vibrando, stimola tre ossicini interni, detti martello 4 , incudine 5 e staffa 6

Quest’ultima è in contatto con la parte più interna dell’orecchio, formata dalla coclea 7 , che trasforma i suoni in impulsi nervosi, e dal labirinto 8 , responsabile del nostro equilibrio. L’udito è il primo dei cinque sensi che si sviluppa nel feto.

Tatto

La pelle è l’organo di senso del tatto. È formata da una parte superficiale, detta epidermide 1 , che protegge il corpo dagli agenti esterni, e da una parte interna, il derma 2 , dove sono situati i recettori. Essi si concentrano soprattutto in determinate parti del corpo, che ci appaiono quindi più sensibili (come le labbra, dove avvertiamo in modo più distinto la sensazione di caldo, di freddo, di dolore...).

Il naso è l’organo dell’olfatto, che ci permette di percepire gli odori grazie ai recettori presenti nella mucosa, situata all’interno delle due fosse nasali 1 L’olfatto è legato al gusto: entrambi sono in grado di rilevare la presenza di sostanze nell’aria (olfatto) e nel cibo o nelle bevande (gusto), contribuendo insieme alla percezione dei sapori.

La lingua è l’organo principale del gusto. Grazie alle papille gustative 1 , protuberanze disseminate su tutta la sua superficie, siamo in grado di distinguere i sapori fondamentali: dolce, amaro, acido e salato. Gli ultimi studi hanno individuato un quinto sapore, l’umami, termine giapponese che corrisponde a “saporito”.

Vista

L’occhio è l’organo della vista, che ci permette di percepire i colori e le forme. È formato da una parte bianca, la sclerotica 1 , all’interno della quale si trova l’iride 2 , che regola l’apertura della pupilla 3 . È proprio la pupilla che cattura la luce e la fa passare attraverso il cristallino 4 , una lente che proietta l’immagine sulla retina 5 . Qui le immagini arrivano piccole e capovolte: è il cervello a rielaborarle. La parte anteriore dell’occhio si chiama cornea 6 , e ricopre la pupilla e l’iride.

Olfatto
Gusto

IL SOSTEGNO DEL CORPO

Il sistema scheletrico è l’insieme di tutte le ossa del corpo umano e ha la funzione di sostenerlo e di proteggerne gli organi interni.

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LA TESTA DI UN NEONATO

Nel neonato le ossa della testa non sono perfettamente saldate, perciò toccandogliela delicatamente si può sentire la “fontanella”, ovvero il punto in cui esse non sono ancora completamente unite.

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PIÙ LUNGO, PIÙ CORTO

L’osso più lungo dello scheletro è il femore che unisce anca e ginocchio. Ma non è solo il più lungo, è anche il più pesante e robusto. Le tre ossa più piccole, invece, si trovano nell’orecchio. La staffa detiene il record: misura solo 5 millimetri.

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LA SALUTE DELLE OSSA

Il calcio e la vitamina D sono importantissime per la salute delle ossa. Se non si assumono a sufficienza si rischia che le ossa si deformino.

omero radio ulna carpo

metacarpo

tarso

metatarso

falangi

colonna vertebrale

calcagno dischi vertebrali

cranio
mascella
clavicola
sterno
costole
bacino
femore
rotula
tibia
perone
scapola
falangi
mandibola

IL CORPO IN MOVIMENTO

Il sistema muscolare è costituito dall’insieme dei muscoli che, collegati alle ossa, permettono all’essere umano di muoversi.

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frontale

orbicolare dell’occhio

orbicolare della bocca

sternocleidomastoideo

tricipite bicipite deltoide

grande pettorale

brachioradiale

retto dell’addome

tendine flessore della mano

tendini estensori della mano

adduttore lungo

retto femorale

vasto laterale

vasto mediano

tendini estensori delle dita sartorio

PIÙ GRANDE, PIÙ PICCOLO

Il muscolo più grande è il grande gluteo, quello più piccolo è lo stapedio, all’interno dell’orecchio, che è lungo solo qualche millimetro. Il muscolo più mobile è la lingua.

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IL PIÙ FORTE

Il muscolo più forte si chiama massetere ed è situato nella mandibola. Prova a stringere i denti: puoi individuarlo con facilità. Il suo compito è quello di aprire e chiudere la bocca per permetterci di masticare gli alimenti.

Il massetere può esercitare una pressione fino a 90 chilogrammi.

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ATTIVITÀ PER TUTTI

I MUSCOLI

tendine del quadricipite

tendine lungo estensore dell’alluce

tibiale anteriore

peroneo lungo

Le attività sportive sviluppano muscoli diversi. Il tennis irrobustisce i muscoli delle braccia. La danza rafforza soprattutto i muscoli delle gambe e dei piedi. Volteggiando su anelli e sbarre, si irrobustiscono i muscoli delle spalle, oltre a quelli dei pettorali e delle braccia. Chi nuota trae forza da braccia e gambe utilizzando l’ossigeno fornito da cuore e polmoni. E il canto sviluppa il diaframma.

vena cava inferiore

DIGERIRE, ESPELLERE

rene aorta

uretere

vescica

uretra

L’apparato digerente trasforma il cibo che ingeriamo in sostanze nutritive utili al nostro corpo per svolgere le sue funzioni.

L’apparato escretore elimina dal corpo parte delle sostanze di rifiuto tramite l’urina. Oltre agli organi che lo costituiscono, puoi osservare la sua posizione rispetto alle ossa che lo contengono.

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QUANDO SI INGHIOTTE

In media una persona deglutisce 3000 volte al giorno. Per permetterci di inghiottire, la lingua sospinge gli alimenti o le bevande verso il fondo della bocca. Mentre si inghiotte, il naso e la trachea si chiudono automaticamente per impedire agli alimenti di entrare nel naso e nei polmoni.

PERCHÉ BRONTOLA LA PANCIA

Il liquido presente nello stomaco produce delle bolle. Quando il corpo non assume cibo le bolle diventano più grandi e rumorose.

bocca

IL RIVESTIMENTO DELLO STOMACO

Il rivestimento dello stomaco è disposto in pieghe che si espandono e si contraggono quando l’organo si riempie e si vuota. Queste pieghe contengono le ghiandole che producono i succhi gastrici necessari per decomporre gli alimenti. Lo stomaco è ricoperto da un muco spesso e vischioso per impedire che i succhi gastrici lo digeriscano insieme al bolo alimentare. i polmoni.

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I RENI

I reni sono affollati di vasi sanguigni con cui filtrano tutto il sangue dell’organismo 360 volte al giorno. Ogni minuto nei reni passa più di un litro di sangue.

esofago

faringe fegato

intestino crasso

appendice

retto

ano

ghiandole salivari

stomaco

cistifellea

pancreas

intestino tenue

MASCHI E FEMMINE

L’apparato riproduttore svolge l’importante funzione di dare vita a un nuovo essere umano: quando uno spermatozoo, il seme maschile, si unisce con un ovulo femminile (fecondazione) si forma una cellula, lo zigote, che si divide poi in tante cellule, formando l’embrione.

IL NUTRIMENTO

Il feto si nutre attraverso la placenta e, sempre attraverso di essa, sono espulse le sostanze di scarto. Nell’utero il feto galleggia nel liquido amniotico, che lo protegge dai colpi, e riceve l’ossigeno attraverso il cordone ombelicale, che lo collega alla placenta. Solo dopo la nascita il bambino utilizza i polmoni.

L’apparato genitale maschile è esterno

L’apparato genitale femminile è interno. pene

vagina utero ovaia tuba

NOVE MESI PER CRESCERE

La gravidanza dura nove mesi e viene suddivisa in tre trimestri.

Nel primo trimestre l’uovo fecondato si impianta nell’utero. Poi le cellule si trasormano in embrione. Al termine del primo trimestre l’embrione è diventato un feto: cominciano a delinearsi i contorni del viso e braccia e gambe sono riconoscibili. Nel secondo trimestre iniziano a crescere capelli, ciglia e sopracciglia ed è possibile sentire il battito cardiaco. Cominciano i primi movimenti.

Nel terzo trimestre il futuro neonato comincia a crescere velocemente. A momenti di sonno, il feto alterna momenti di veglia.

testicolo

SCIENZIATI E SCIENZIATE IN LABORATORIO: LE ONDE SONORE

CHE COSA MI SERVE?

• Una scodella abbastanza larga (meglio se in vetro)

• Pellicola per alimenti

• Pezzettini di carta velina

• Della musica

COME SI FA?

1. Copri la scodella con la pellicola, tendendola molto bene (se la scodella è in vetro, la pellicola aderirà meglio).

2. Spargi i pezzettini di carta velina sulla pellicola.

3. Sistema la bacinella vicino a una fonte musicale.

4. Aumenta gradualmente il volume.

Dopo un po’ di tempo, i pezzettini di carta iniziano a muoversi: più è alto il volume, più è ampio il movimento.

CHE COSA È SUCCESSO?

I suoni sono costituiti da onde sonore. Queste onde si trasmettono alle particelle che lo circondano (per esempio, le particelle d’aria), facendole oscillare. L’aria “mossa” da un suono inizia a vibrare e questa vibrazione, oltre a colpire il nostro orecchio, si trasmette alla pellicola ben tesa sulla bacinella: la pellicola, a sua volta, vibra e trasmette il movimento ai pezzettini di carta velina, che iniziano a saltellare.

Responsabile editoriale: Mafalda Brancaccio

Responsabile di progetto: Valentina Dell’Aprovitola

Progettazione, coordinamento e redazione: Be Orange

Responsabile di produzione: Francesco Capitano

Progetto grafico e impaginazione: Be Orange

Supervisione grafica: Carmen Fragnelli

Illustrazioni e cartografia: Be Orange, Archivio Spiga

Copertina: Carmen Fragnelli

Ricerca iconografica: Be Orange

Referenze iconografiche: Shutterstock, Archivio Spiga

Stampa: Tecnostampa – Pigini Group Printing Division Loreto – Trevi 25.83.105.0

È assolutamente vietata la riproduzione totale o parziale di questa pubblicazione, così come la trasmissione sotto qualsiasi forma o con qualunque mezzo, senza l’autorizzazione della Casa Editrice.

Produrre un testo scolastico comporta diversi e ripetuti controlli a ogni livello, soprattutto relativamente alla correttezza dei contenuti. Ciononostante, a pubblicazione avvenuta, è possibile che errori, refusi, imprecisioni permangano. Ce ne scusiamo fin da ora e vi saremo grati se vorrete segnalarceli al seguente indirizzo: redazione@elionline.com

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EquiLibri • Progetto Parità è un percorso intrapreso dal Gruppo Editoriale ELi, in collaborazione con l’Università di Macerata, per promuovere una cultura delle pari opportunità rispettosa delle differenze di genere, della multiculturalità e dell’inclusione.

Si tratta di un progetto complesso e in continuo divenire, per questo ringraziamo anticipatamente il corpo docente e coloro che vorranno contribuire con i loro suggerimenti al fine di rendere i nostri testi liberi da pregiudizi e sempre più adeguati alla realtà.

CLASSE

AMBITO ANTROPOLOGICO

Sussidiario Storia con Quaderno operativo 4

Sussidiario Geografia con Quaderno operativo 4

Verifiche Storia-Geografia 4

Atlante multidisciplinare 4-5

ISBN per l’adozione: 978-88-468-4519-1

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Sussidiario Matematica con Quaderno operativo 4

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ISBN per l’adozione: 978-88-468-4538-2

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