Le verifiche non servono per giudicarti! Servono per aiutarti a capire quali sono i tuoi punti di debolezza, sui quali avrai bisogno di esercitarti di più, e quali i tuoi punti di forza. Le verifiche sono un’occasione per migliorare
La valutazione partecipata
LEGGERE BENE
Leggi a voce alta la parte evidenziata, mettendo in rilievo lo stato d’animo di Francesca. Cambia il tono della voce quando interviene la mamma.
leggere e comprendere
Un sopruso
Cuffie nelle orecchie, asciugamano ben steso, giornaletti sul tavolo accanto alla sdraio, Francesca si piazza all’ombra, con un broncio che spera proprio si veda benissimo.
Che lo veda soprattutto mamma, che l’ha costretta a venire in spiaggia con lei e zia, ospite da loro per due settimane con annesso cuginetto, come se non le bastasse Michelino, suo fratello. Tanto Francesca ha capito la trappola: mamma e zia a chiacchierare fitto fitto sdraiate al sole, e lei dovrebbe sorbirsi le due piccole pesti almeno per un po’, che cosa le costa?
Invece le costa tantissimo.
Primo: se non fosse chiaro per gli altri, per lei è appurato che è in vacanza. La scuola è finita da una settimana, e potrebbe dormire un po’ di più la mattina. Invece, bisogna sottostare ai soliti orari da caserma di mamma, perché “in spiaggia si sta bene solo la mattina presto e poi arriva troppa gente e fa caldo” e blablabla. Tanto è inutile persino provare a dire la propria.
Ecco, così sta rimuginando e protestando tra sé Francesca, mentre si sdraia rigorosamente all’ombra, non un dito del piede si deve esporre al sole. Se per caso ci fossero osservazioni, ha dalla sua l’argomento forte: il sole fa malissimo, lo dicono gli scienziati. – Franci, amore, non startene così all’ombra, prendi freddo!
La voce di mamma arriva attutita, ma arriva lo stesso.
– Mi hai sentita Fran? – insiste. Ma Francesca-Franci-Fran è scomparsa dietro le palpebre serrate, protette dagli occhiali da sole. Vediamo se mamma afferra il concetto: costringerla a venire in spiaggia alle nove e mezza, quando ci sono i bebè e gli anziani, è un vero... sopruso! Ecco la parola che stamani non le veniva sulle labbra. Mamma è rimasta per qualche istante sorpresa, poi è scoppiata a ridere: – Sopruso? Portarti al mare, in uno stabilimento dove c’è tutto? Bar, piscina, giochi, musica? Ma questa è proprio buffa! Ecco cos’è diventata la sua giusta protesta: buffa.
Così adesso la ragazza esagerata, buffa e costretta a obbedire, è stufa.
– Vuole starsene per conto suo. Lo sai com’è a quell’età.
– Mica tanto lo so. Vai a capire certi atteggiamenti. Guardala: all’ombra, con le cuffie, e che muso lungo!
– Le passerà – spera zia.
Francesca ha alzato un poco il volume della musica. No che non le passa, sicuro.
Paola Zannoner, in Parole fuori, Il Castoro Edizioni
ANALIZZO
An aliz zo
1 Questo è un racconto: fantastico. realistico.
2 Qual è il luogo?
3 Qual è il tempo?
4 La narratrice narra in
5 Chi è la protagonista?
6 Chi sono gli altri personaggi?
COMPRENDO comprendo
1 Da quante persone è composto il gruppo di Francesca in spiaggia?
3 4 5 6
2 Che cosa vuol dire “orari da caserma”?
Orari stabiliti per le attività del mattino. Orari rispettati solo dai militari.
Orari obbligatori per tutti. Orari per tutti i frequentatori della spiaggia.
3 Quale motivazione porta la mamma per convincere Francesca a stare al sole?
4 Qual è la motivazione che porterebbe Francesca per non stare al sole?
5 Qual è la motivazione reale per cui Francesca rimane all’ombra? Ascoltare la musica. Dormire ancora un po’. Far vedere che è arrabbiata. Non abbronzarsi perché il sole fa male.
6 Chi sono le “due piccole pesti”?
7 Quali motivazioni porta la mamma per andare al mare presto?
8 Che cosa pensa Francesca dell’andare al mare il mattino presto?
COMPRENDO comprendo
9 Con quale parola potresti sostituire “sopruso”?
Inganno. Imbroglio. Prepotenza. Sorpresa.
10 Perché la mamma dice a Francesca che portarla al mare non è un sopruso?
11 Perché a Francesca la voce della mamma arriva attutita?
Perché la mamma parla piano.
Perché la mamma parla con la zia.
Perché Francesca sta ascoltando la musica.
1 Francesca si sente “costretta a obbedire”.
Racconta brevemente: come hai reagito quella volta in cui non avevi proprio voglia di ubbidire?
Segui questa traccia: Dov’eri • Con chi eri • Che cosa ti hanno chiesto di fare.
OBIETTIVO Lettura e comprensione: leggere e comprendere testi di tipo diverso, individuandone il senso globale, la struttura e le informazioni. Scrittura: rielaborare un testo in modo corretto dal punto di vista ortografico, morfosintattico, lessicale, seguendo una traccia data. VALUTAZIONE
riflettere sulla lingua
Ortografia, nomi
1 Per ogni coppia di parole, indica con una X quella scritta in modo corretto. rincuorato rinquorato quesito cuesito tanburo tamburo ragione raggione educazione educazzione controbattere controbbatere cieleste celeste scorazzare scorazare
2 Scrivi le parole dividendo la radice dalla desinenza. cantiamo piovere scuola temporali
3 Inserisci h solo dove occorre.
Giulia a giocato a scacchi. a noi piace andare a letto presto.
Lina a voluto andare a casa. Tu ai incontrato Mirko ai giardini.
4 Sottolinea in rosso i nomi concreti e in blu i nomi astratti. Poi completa.
La festa iniziò. Tutti volevano festeggiare il bisnonno che aveva raggiunto una veneranda età. Compiva novantacinque anni.
Quando la torta fece il suo ingresso, l’allegria invase la sala. Tutti intonarono la canzoncina di auguri.
Nel brano ci sono: nomi concreti e nomi astratti, nomi maschili e nomi femminili, nomi alterati.
Qual è il nome in cui è presente un prefisso?
VALUTAZIONE PARTECIPATA
AUTOVALUTAZIONE
• Come ti sono sembrate queste prove?
• Sei soddisfatto/a di come hai lavorato?
OBIETTIVO: conoscere le convenzioni ortografiche; riconoscere i nomi.
• Quale prova ti è sembrata più difficile?
• Quale hai affrontato con più serenità?
VALUTAZIONE DELL’INSEGNANTE: riflettere sulla lingua
LEGGERE BENE
Leggi a voce alta questo testo prima di svolgere le attività e dopo. Confronta i tempi impiegati: in quale caso hai impiegato meno tempo?
leggere e comprendere
Il viaggio di Gaal
Si chiamava Gaal Dornick ed era un semplice ragazzo di campagna che non aveva mai visto prima d’allora Trantor. Cioè, non lo aveva visto di persona. Ne conosceva però il panorama per averlo visto sullo schermo dell’ipervideo. I pianeti abitati della Galassia erano venticinque milioni e tutti facevano parte dell’Impero, la capitale del quale era Trantor. Per Gaal, quel viaggio rappresentava la più importante esperienza della sua vita di studente. In verità, prima d’allora non era mai andato oltre l’unico satellite ruotante attorno a Sinnax, il suo mondo. Ma i viaggi spaziali si somigliavano tutti, sia che ci s’allontanasse di poche centinaia di migliaia di chilometri sia che il percorso fosse di molti anni luce. Lo emozionava un poco l’idea del Balzo attraverso l’iperspazio, un’esperienza che non poteva essere provata nei normali viaggi interplanetari.
Il Balzo era l’unico sistema pratico, e probabilmente lo rimarrà per sempre, per superare le distanze tra le stelle. Gaal aveva atteso la prima esperienza del Balzo, ma tutto si era risolto in un lieve tremore interno che cessò un attimo prima che lui potesse rendersi conto di averlo avvertito. Tutto qui... Ora Gaal stava aspettando, dopo la delusione procuratagli dal Balzo, la prima apparizione di Trantor. Andò nella sala panoramica a osservare la luce abbagliante delle stelle e l’opaca luminosità delle costellazioni lontane, simili a un gigantesco sciame di lucciole fermate in pieno volo e immobilizzate per sempre. Dopo ogni Balzo, il sole di Trantor appariva sempre più luminoso. Arrivò un ufficiale che comunicò: – La sala panoramica rimarrà chiusa per il resto del viaggio. Preparatevi all’atterraggio. Gaal, che aveva seguito l’ufficiale, gli toccò la manica dell’uniforme bianca decorata con il simbolo imperiale Sole e Astronave.
Chiese: – Potrei rimanere qui? Vorrei vedere Trantor. L’ufficiale gli sorrise e Gaal arrossì leggermente. Si era accorto d’aver parlato con accento provinciale. – Mi dispiace, ragazzo. Ma stiamo entrando in orbita dalla parte del Sole. Non vorrai rimanere accecato, bruciato e contaminato dalle radiazioni tutto in una volta, vero? Perché non prendi un biglietto per un giro spaziale intorno a Trantor, quando atterriamo? Non costa molto. Era infantile prendersela per così poco, ma l’infantilismo a volte è naturale sia negli adulti sia nei ragazzi, e si sentiva un nodo in gola.
Non aveva mai visto Trantor distendersi in tutta la sua incredibile vastità, grande come la vita, e non si era aspettato di dover aspettare ancora.
Isaac Asimov, Fondazione, Arnoldo Mondadori Editore
ANALIZZO
An aliz zo
1 A quale genere letterario appartiene questo racconto?
2 Quali elementi tipici del genere contiene?
Strumenti tecnologici avanzati.
Viaggi spaziali.
Presenza di civiltà aliene.
Guerre tra civiltà diverse.
COMPRENDO comprendo
1 Il Balzo è:
3 Qual è il luogo?
4 Qual è il tempo?
5 Chi è il protagonista?
un rito religioso di quella civiltà. un passaggio veloce tra diverse stelle. un lungo viaggio. un passaggio da mondo reale a fantastico.
2 Che cosa prova Gaal durante il Balzo nell’iperspazio?
Un grande spavento. Una delusione. Un leggero tremito. Una grande gioia.
3 Gaal: non aveva mai fatto il Balzo. aveva già fatto altre volte il Balzo.
4 L’ufficiale è: il re di Trantor. il capo di Sinnax. un membro dell’equipaggio. un compagno di viaggio di Gaal.
5 Perché Gaal vuole rimanere nella sala panoramica?
6 Perché Gaal è deluso quando deve uscire dalla sala panoramica?
7 Perché dopo ogni Balzo il sole di Trantor appariva più luminoso?
COMPRENDO comprendo
8 L’ufficiale che cosa propone di fare a Gaal, dopo l’atterraggio?
9 Perché Gaal era emozionato nel suo viaggio verso Trantor?
Perché non aveva mai raggiunto un pianeta così lontano.
Perché si stava recando nella capitale di tutti i pianeti della Galassia.
Perché era la prima volta che faceva un viaggio.
Perché era la prima volta che viaggiava su un’astronave interplanetaria.
10 Perché la sala panoramica viene chiusa?
Perché la luce del Sole era troppo abbagliante.
Per aumentare la suspense dell’atterraggio.
Perché la vicinanza al Sole di Trantor rendeva pericoloso rimanere nella sala.
Perché quella sala serviva per le manovre di atterraggio.
scrivo
1 Inventa un finale descrivendo l’arrivo di Gaal su Trantor, seguendo questa traccia:
• Com’è stato l’atterraggio • Com’è sceso dall’astronave su Trantor
• Com’è il luogo in cui sono atterrati • Qual è la prima cosa che fa Gaal
VALUTAZIONE DELL’INSEGNANTE:
OBIETTIVO Lettura e comprensione: leggere e comprendere testi di tipo diverso, individuandone il senso globale, la struttura e le informazioni. Scrittura: rielaborare un breve testo in modo corretto dal punto di vista ortografico, morfosintattico, lessicale, seguendo una traccia e rispettando le caratteristiche della tipologia testuale.
riflettere sulla lingua
Articoli, nomi, aggettivi e verbi
1 Sottolinea gli articoli: in blu i determinativi, in rosso gli indeterminativi e in verde i partitivi. Un amico degli zii ha trascorso le vacanze in montagna. Ha visto degli stambecchi, delle marmotte e i nidi delle aquile. Le foto delle sue vacanze sono esposte in una mostra nel nostro quartiere.
2 Fai l’analisi grammaticale di ogni nome. Scrivi tutte le caratteristiche. Usa le abbreviazioni. sciame coniglietto portapenne leone
3 Per ogni parola, scrivi N (nome), A (aggettivo), V (verbo). Poi scrivi il nome astratto corrispondente. gentile pensare geografo amica pauroso cadere
4 Cancella l’intruso. Poi completa.
vos tra • mio • tuoi • questi • nostre
Sono tutti aggettivi/pronomi , tranne la parola che è un aggettivo/pronome ogn uno • poco • nessuna • suo • qualche
Sono tutti aggettivi/pronomi , tranne la parola che è un aggettivo/pronome . que sto • quarto • codesto • costui • medesimo
Sono tutti aggettivi/pronomi , tranne la parola che è un aggettivo/pronome .
1 Aggiungi una sillaba all’inizio, alla fine o all’interno delle parole, per ottenere altri vocaboli. busto terre manzo mici panna compito non noto
OBIETTIVO: riconoscere le principali parti variabili del discorso. VALUTAZIONE DELL’INSEGNANTE: riflettere sulla lingua
riassumere
1 Leggi il racconto due volte.
Io Pik
Luca si sta godendo il fresco della sera.
Improvvisamente un’ombra passa veloce con un sibilo su di lui . Sembra una nuvola o un’aquila gigantesca!
Improvvisamente di fronte a lui appare un mostro: è un essere verde e alto il doppio di lui. Ha sei gambe e una decina di braccia. Ha lunghe antenne sulla testa, tre nasi e una dozzina di occhi sporgenti.
– Ahhh!!! – grida Luca spaventato.
Vorrebbe scappare ma non ci riesce: resta fermo, come se fosse inchiodato al suolo.
Luca sgrana gli occhi e guarda inorridito il mostro che gli si avvicina.
– No paura bambino! – dice improvvisamente il mostro. –Io Pik , viene da spazio. Io buono. Io bambino come te…
Luca è inchiodato al suolo, però, per la meraviglia, la sua lingua a un tratto si sblocca: – Ba-bambino?...
Il mostro verde si liscia le antenne con una delle sue molte braccia: – Certo, io Pik bambino buonissimo di Venere.
Luca sente che ora i suoi piedi si muovono, però non prova neppure a scappare: – Ma se vieni da Venere, come faccio a capirti? – chiede al mostro bambino.
Il Venusiano indica un bottoncino argenteo sulla sua tunica: – Traduttore universale. Oggetto comodissimo, ma io sa parlare la tua lingua anche senza traduttore.
– E come l’hai imparata? – chiede Luca sempre più incuriosito. Lo strano essere sbucato dal nulla lo spaventa già di meno. Ora gli sembra anche meno alto.
– Io su Venere guarda vostra televisione. Io piace cartoni animati di pomeriggio, quelli con struzzo e coyote…
Il Venusiano allunga una delle sue tante braccia verso il pallone e dice: – Ti va di calciare palla con me?
Luca strabuzza gli occhi sorpreso: – Che cosa?! Sai giocare a calcio?
Lascia cadere il pallone a terra e gli dà un calcio. La palla fila verso il Venusiano, che la stoppa con una delle sue tante gambe e la rilancia.
I due ragazzini , quello della Terra e quello di Venere, cominciano così a scambiarsi passaggi e tiri. Cominciano a giocare.
Stefano Bordiglioni, in Diversi e uguali, Città Nuova
2 Osserva le parti evidenziate. Non sono le frasi-chiave, ma ti guidano a trovarle.
3 Colora la barra laterale, che indica le sequenze del testo. Usa un colore diverso per ogni sequenza.
4 Colora il quadratino nel rispettivo colore della sequenza e per ognuna scrivi la frase-chiave.
5 Collega le frasi-chiave con i connettivi logici e temporali (parole-legame) per fare il riassunto.
OBIETTIVO: scrivere la frase-chiave di ogni sequenza della trama di un racconto; scrivere il riassunto collegando le frasi-chiave.
ASCOLTARE IL BRANO SI TROVA IN GUIDA
Ascolta con attenzione il racconto letto dall’insegnante. Sembra quasi uno spettacolo teatrale o uno spezzone di un film di fantascienza. Puoi immaginare i due personaggi che parlano.
Andrò
sulla Terra
1 Dove si trovano la mamma e il bambino?
2 Come si racconta fossero gli esseri di cui parla la mamma?
3 Questi extraterrestri hanno più o meno dita degli umani?
4 Questi extraterrestri hanno più o meno piedi degli umani?
5 Qual è il desiderio del piccolo extraterrestre?
6 Chi gli ha parlato del pianeta Terra?
7 Perché il piccolo extraterrestre vuole fare l’astronauta?
VALUTAZIONE DELL’INSEGNANTE:
OBIETTIVO: ascoltare un testo letto cogliendone le informazioni esplicite e implicite.
COMPITO NON NOTO INTELLIGENZA INTRAPERSONALE
Metti in gioco le tue diverse intelligenze!
1 Queste immagini rappresentano l’incontro tra Sprit, un extraterrestre arrivato sulla Terra da un pianeta sconosciuto, e Lino ed Elsa.
Nel primo disegno è rappresentato il momento dell’incontro, nel secondo quello della conoscenza.
Decidi se i dialoghi descrivono un incontro amichevole o un incontro ostile e completa i fumetti.
VALUTAZIONE PARTECIPATA
AUTOVALUTAZIONE
• Come ti sono sembrate queste prove?
• Sei soddisfatto/a di come hai lavorato?
• Quale prova ti è sembrata più difficile?
• Quale hai affrontato con più serenità?
leggere e comprendere
LEGGERE BENE
Leggi le parole di Filippo, dando la giusta intonazione per creare suspense.
La vendetta di Morgan
Quando il commissario Bonaventura arrivò davanti alla villa, l’agente Russo l’aveva già informato del caso. Questa volta non si sarebbero occupati di una lite tra vicini o di un furto di galline. Era omicidio.
Si trattava del professor Ludovico De Vecchi, ricercatore di tesori di fama mondiale.
Cinque anni prima era diventato molto famoso per la straordinaria scoperta del tesoro di Morgan, il pirata.
Poco tempo dopo, De Vecchi e tutti i suoi collaboratori erano stati coinvolti in un incidente stradale: unico superstite il professore, che era però in condizioni disperate. Da allora doveva camminare sempre con le stampelle, perché era claudicante. Il professore aveva scelto così di ritirarsi nella sua villa sul lago per dedicarsi agli studi di carte nautiche e di antiche mappe del tesoro. Il commissario e l’agente suonarono il campanello. Ad aprire venne un uomo visibilmente sconvolto: era il domestico Filippo, che li fece accomodare in salotto.
Senza neanche aspettare le domande di rito, iniziò a spiegare, con le lacrime agli occhi, quanto era accaduto: – Ogni mattina il professore andava a lavorare in riva al lago. Qui aveva fatto portare un tavolo e una comoda panca di legno. E così trascorreva anche molte ore in compagnia di libri antichi e preziose mappe da decifrare. Quando non l’ho visto rientrare per il pranzo, mi sono preoccupato e sono andato a cercarlo. Ecco allora la terribile scoperta: il suo corpo giaceva a terra, trafitto da un pugnale e con a fianco le stampelle cadute. Sconvolto, sono venuto a telefonarvi, ecco tutto! È un suicidio inspiegabile! È la vendetta di Morgan! Il commissario non fece altre domande e decise di effettuare subito un attento sopralluogo, seguito dall’agente Russo. Mentre la Scientifica effettuava i rilievi, Bonaventura osservò attentamente la scena del delitto: il corpo a terra vicino alla panca con il pugnale all’altezza del cuore; la maglia insanguinata e, sul tavolo, un libro, un paio di occhiali e due antiche mappe ingiallite. Non vi era altro.
L’agente Russo, che nel frattempo aveva inutilmente perlustrato il luogo circostante, si avvicinò al commissario: – È un caso strano questo: chissà perché il professore si è suicidato! Il commissario lo interruppe.
– Senta, agente Russo, un particolare mancante sulla scena del delitto ci dice che i fatti non si sono svolti come afferma il domestico. Anzi, sono sicuro che il caro Filippo sia coinvolto nell’omicidio!
Maria Giacosa - M. Caterina Zirulia, Ore 10: si gioca!, Principato
ANALIZZO
An aliz zo
1 Questo testo appartiene al genere
2 Il protagonista è
3 L’aiutante è
4 Il protagonista è un detective privato?
5 La vittima è
COMPRENDO comprendo
6 Il luogo del delitto è
7 Il caso su cui si indaga è un
8 Il caso probabilmente viene risolto attraverso: la confessione del colpevole. l’osservazione degli indizi. la raccolta di prove.
1 Claudicante è una persona che: non può più camminare. zoppica. ha una sola gamba. ha avuto un grave incidente.
2 “La Scientifica effettuava i rilievi”. Effettuare i rilievi significa: osservare il luogo del delitto e fare delle ipotesi. raccogliere indizi che possono essere analizzati in laboratorio. misurare tutti gli oggetti presenti sulla scena del delitto. interrogare i testimoni.
3 Quale scoperta straordinaria aveva fatto la vittima? ...................................................................................................................
4 Chi è un “domestico”?
5 Il commissario trova che sulla scena del delitto manca un particolare tra quelli che aveva notato il domestico. Quale?
OBIETTIVO Lettura e comprensione: leggere e comprendere testi di tipo diverso, individuandone il senso globale, la struttura e le informazioni.
VALUTAZIONE DELL’INSEGNANTE: lettura comprensione
scrivere
Bing, il proprietario di un bar, è stato trovato assassinato nel suo ufficio.
Commissario Mont!
Ho trovato io Bing!
Il whisky è dell’assassino, a Bing non servo mai alcolici. Hanno trovato sul bicchiere di Bing impronte di una sola persona!
Questa sera ho servito solo tre whisky a queste persone.
Non l’ho ucciso, Sam è mio amico.
Certo, ho preso un whisky come tutti i venerdì sera.
Ma io non conoscevo questo Bing!
Le impronte sono importanti, ma io so già chi è il colpevole tra quei tre!
Tu hai scoperto chi è il colpevole? Se hai dei dubbi, troverai la soluzione a piè di pagina.
1 Le immagini sono la traccia, la scaletta, per scrivere il tuo racconto giallo. Fallo su un foglio. Ricordati di scrivere nome e cognome. scrivo
VALUTAZIONE DELL’INSEGNANTE:
Scrittura
Perciò il delitto è stato commesso dalla signora con i guanti.
Soluzione: Sul bicchiere ci sono le impronte di una sola persona: sono quelle del barman.
OBIETTIVO Scrittura: trasformare un testo misto in un testo narrativo corretto dal punto di vista ortografico, morfosintattico, lessicale.
riflettere sulla lingua
Congiunzioni, pronomi e verbi
1 Sottolinea la parola “che” in rosso se è congiunzione e in blu se è pronome.
• Il quaderno che hai preso è mio.
• L’insegnante mi ha detto che domani mi interrogherà.
• Il treno che dobbiamo prendere è in ritardo.
• Ho saputo che domani andrai al cinema.
2 Sottolinea i pronomi relativi.
• Qual è il quaderno su cui hai scritto?
• Scrivi qui l’elenco del materiale di cui hai bisogno.
• La stessa hostess che ci aveva accolto annunciò: – Coloro che hanno i numeri dispari possono salire a bordo.
3 Indica il modo del verbo con una X. Poi completa.
5 Completa il significato del verbo scrivendo gli argomenti. trasporta
6 “Trasportare” è un verbo: monovalente. bivalente. trivalente. quadrivalente.
VALUTAZIONE PARTECIPATA
AUTOVALUTAZIONE
• Come ti sono sembrate queste prove?
• Sei soddisfatto/a di come hai lavorato?
OBIETTIVO: riconoscere i pronomi relativi, conoscere le caratteristiche grammaticali del verbo e la funzione logica degli argomenti in una frase.
• Quale prova ti è sembrata più difficile?
• Quale hai affrontato con più serenità?
VALUTAZIONE DELL’INSEGNANTE:
riflettere sulla lingua
leggere e comprendere
LEGGERE BENE
La classe quinta è quasi finita. Sei in grado di dare espressività a ciò che stai leggendo.
Enea, Khaled, Issa
Enea (ieri)
– Padre – chiese Ascanio, – che terra è quella?
Enea scrutò la linea di costa in lontananza e vide una vegetazione fitta e lussureggiante. Quella terra era l’Italia.
Era la terra a cui il Destino l’aveva assegnato? Era il luogo in cui finalmente avrebbe trovato pace e riposo, una nuova patria per sé, per suo figlio e per i suoi sventurati compagni di viaggio, i profughi scappati da Troia?
Enea esitò prima di rispondere alla domanda di suo figlio: non voleva illuderlo ancora una volta. Sette lunghi anni era durato il loro viaggio da quando era stato costretto a fuggire dalla città di Troia in fiamme, in balia dei Greci che l’avevano conquistata con l’Inganno del cavallo. Attorno a lui morte e desolazione, le grida, il sangue, la paura, come in ogni paese vittima di una guerra.
Si era caricato sulle spalle il padre Anchise, aveva preso per mano suo figlio Ascanio, ancora un bambino, ed era riuscito ad arrivare fino alla spiaggia in mezzo al fumo degli incendi.
Non c’era stato neanche il tempo di portare con sé qualcosa di caro, un oggetto, un ricordo. Avevano dovuto lasciare tutto.
Davanti a loro il mare immenso e sconosciuto, che sembrava freddo e ostile. Dove sarebbero andati? Che cosa ne sarebbe stato di loro?
Chi li avrebbe accolti?
L’ultima cosa che avevano visto di quella che era stata la loro patria era stata un’alta colonna di fumo nero e pesante. Poi era scomparsa anche quella e non era rimasto più niente. Solo l’ignoto.
Khaled (oggi)
Anche per me l’ultimo ricordo che ho della mia città sono le colonne di fumo che salgono verso il cielo dai quartieri appena bombardati. Vivevamo in pace, poi un giorno è arrivata la guerra e niente è stato più come prima. Io non capivo bene perché c’era la guerra e non era neanche chiaro chi fosse il nemico. Io non volevo combattere, non volevo morire. Ho abbracciato mamma e papà, sono scappato per i tetti.
Issa (oggi)
Enea attraversò il mar Egeo, mentre l’Egeo che noi abbiamo attraversato era uno sterminato mare di sabbia che si chiama deserto del Sahara. Eravamo un gruppo di quasi trenta giovani, venivamo tutti dai Paesi dell’Africa centrale e come tutti i giovani del mondo sognavamo una vita migliore. Così eravamo partiti.
I trafficanti che avevano promesso di farci arrivare fino al mare, quello vero, al di là del deserto, chissà dove, dicevano che ci avrebbero fatto imbarcare. Ci trasportavano con le jeep lungo le piste dei cammellieri, poi ci abbandonavano sotto il sole, ci facevano aspettare per ore, niente acqua, niente cibo.
Soldi! Soldi! Dovete pagare se volete proseguire, altrimenti vi abbandoniamo. Non avevamo più soldi, non avevamo niente. Chi non ce l’ha fatta è rimasto là.
Igiaba Scego e UNHCR (a cura di), Anche Superman era un rifugiato. Storie vere di coraggio per un mondo migliore, Piemme
ANALIZZO
An aliz zo
1 I fatti narrati avvengono contemporaneamente?
2 Qual è il periodo storico che fa da sfondo alla prima parte del racconto?
3 I fatti narrati da Khaled e Issa si riferiscono alle migrazioni: del Paleolitico. del 1800. dei giorni nostri.
COMPRENDO comprendo
1 Da chi era stata incendiata Troia?
2 Come si chiama il mare che si trova davanti a Troia? ...........................................................................................................................................
3 Perché la parola Destino è scritta con la lettera maiuscola? Perché per i Troiani il Destino era: la divinità che proteggeva Troia. una divinità che regolava la vita delle persone. il sacerdote che prediceva il futuro. il re di Troia.
4 “Enea… non voleva illuderlo ancora una volta”. Chi non voleva illudere Enea?
5 Che cosa significa la frase dell’esercizio 4?
Enea aveva affermato che Troia non sarebbe mai stata distrutta.
Durante i sette anni di viaggio più volte Enea aveva detto che era in prossimità della meta.
Enea aveva detto ad Ascanio che non si sarebbero mai allontanati da Troia.
Enea aveva detto che il cavallo di legno era un inganno.
6 Da che cosa fugge Khaled?
Dalla guerra. Dalla fame. Dalle inondazioni.
7 Che cosa attraversa Issa?
Il deserto del Sahara. Il mar Egeo. La giungla.
8 Leggi questa parola con i differenti accenti e indica con una X il significato. La bàlia è: “In b alìa” significa: una cuoca. in braccio a… un’insegnante della Scuola dell’Infanzia. nel territorio di… chi si occupa di un neonato. dipendente da, nelle mani di… chi cura i bambini di notte. insieme a…
9 Copia la frase che Khaled dice per esprimere la sua incredulità davanti alla guerra.
10 Da che cosa è stata distrutta la città di Khaled? ............................................................................................................................................................
11 Perché Issa è partito dal suo Paese?
12 Issa, durante il suo viaggio, è stato trattato con umanità e comprensione? ..........................................................................
13 Khaled è scappato: con i suoi genitori. con altri trenta giovani. da solo. con i suoi amici.
14 Le piste dei cammellieri sono: vie nel deserto tracciate dal passaggio delle carovane. strade asfaltate nel deserto. strade nel deserto percorse solo dalle carovane. le strade principali delle città che sorgono nel deserto.
COMPRENDO comprendo scrivo comprendere e scrivere
1 Sicuramente avrai sentito parlare di guerre che ancora oggi insanguinano il nostro pianeta. Scrivi su un foglio un breve messaggio per invitare a costruire la pace. Pensa a uno o più motivi per cui la guerra non dovrebbe esistere e argomenta le tue opinioni.
VALUTAZIONE DELL’INSEGNANTE:
OBIETTIVO Lettura e comprensione: leggere e comprendere testi di tipo diverso, individuandone il senso globale, la struttura e le informazioni. Scrittura: scrivere un testo argomentativo corretto dal punto di vista ortografico, morfosintattico, lessicale, rispettando le caratteristiche della tipologia testuale.
riflettere sulla lingua
Ortografia, morfologia e sintassi
1 Completa scrivendo le parole mancanti.
• Nell’ della mia città nuotano i pesci.
• Le automobili di formula 1 correvano nel di Monza.
• Daniele è il mio di banco.
• Nel laboratorio la ha fatto una importante scoperta.
2 Sottolinea in blu i pronomi e in rosso gli aggettivi. Poi scrivi a quale gruppo appartengono.
• Carlo pesa sessanta chili, il doppio di Michele.
• Ciascun bambino si metta in fila. In aula non deve rimanere nessuno.
• Che sorpresa! Guarda chi è arrivato!
• Vuoi lo stesso libro di Greta? Ho questo da prestarti.
3 Sottolinea in blu il soggetto e in verde il predicato. Poi scrivi se il predicato è nominale o verbale.
• Ute e Saverio sono molto intonati. Predicato
• Nel coro della scuola canta solo Ute. Predicato
• I due amici parteciperanno a un concorso canoro. Predicato
• In questi giorni Ute e Saverio sono andati alle prove. Predicato
• L’insegnante è contenta dei loro progressi. Predicato
4 Sottolinea in rosso il complemento oggetto e in arancione il complemento indiretto. Poi scrivi a quale domanda risponde il complemento indiretto.
• Mangerò la pizza con te. ?
• Domani incontrerò Hazal. ?
• Greta ha messo i libri nello zaino. ?
• Sergio ha fotografato il cane di Isabella. ?
gen ì tore cal è ndario f ì nestra d ì vano compito non noto
1 In queste parole l’accento tonico, cioè l’accento che segna la sillaba su cui la voce si appoggia con più intensità, è stato segnato in modo sbagliato. Riscrivile mettendo l’accento sulla sillaba giusta. telefò no ........................................................... b à mbino ...........................................................
OBIETTIVO: conoscere le convenzioni ortografiche; riconoscere le principali parti del discorso e la funzione logica dei sintagmi in una frase.
VALUTAZIONE DELL’INSEGNANTE: riflettere sulla lingua
riassumere
1 Leggi il racconto due volte.
Non è un fantasma
Quel calzino-bianco a pallini rossi era una creatura terribilmente vivace e indisciplinata. Un giorno saltò fuori dal cesto della biancheria sporca:
– Non resisto più! Magari mi tuffo in questo buco del pavimento! Arrivò in una stanza d’ospedale. Vide un’infermiera china su Kajtek, un bambino malato. Quando tutti i medici e le infermiere se ne furono andati, saltò sulla coperta e poi si sedette sulla sbarra del letto.
– Ciao. Che cos’hai? – salutò, sorridendo con il suo buffo musetto.
– Ciao – disse Kajtek, – sono malato, ma i medici dicono che guarirò. Però qui mi annoio tanto che mi viene il mal di pancia e mi ammalo ancora di più. Il calzino afferrò l’orlo del lenzuolo e se lo mise addosso. Sembrava proprio un fantasma!
Poi Kajtek e il calzino-fantasma andarono nella stanza dei medici.
– I bambini si annooooooooiano! – gridò il calzino, ma il dottore, sebbene un po’ stupito, non sembrava affatto spaventato.
– Davvero? È una pessima cosa – ammise, – dobbiamo assumere qualcuno che li faccia divertire.
Poi all’improvviso tirò l’orlo del lenzuolo. E vide il calzino con un largo sorriso, e un’aria così buffa che scoppiò a ridere anche lui.
– Ma sei grandioso! – disse. – Lavorerai nel nostro reparto come specialista nel divertimento.
E così fu. Da allora il calzino – che cominciò a essere chiamato Dottor Calzino (ricevette perfino una speciale targhetta sulla quale era scritto così) – fece divertire i bambini malati all’ospedale.
Justyna Bednarek, L’incredibile avventura dei 10 calzini fuggiti (4 destri e 6 sinistri), Salani
2 Dividi il brano in sequenze, disegnando barre colorate a lato del testo.
3 Per ogni sequenza, scrivi la frase-chiave.
4 Collega le frasi-chiave con i connettivi logici e temporali per fare il riassunto.
OBIETTIVO: dividere il racconto in sequenze; scrivere la frase-chiave di ogni sequenza della trama; scrivere il riassunto collegando le frasi-chiave.
VALUTAZIONE DELL’INSEGNANTE: riassumere
ASCOLTARE
IL BRANO SI TROVA IN GUIDA
Ascolta con attenzione il racconto letto dall’insegnante. Entrerai nel mondo dell’antico popolo etrusco.
Il destino del popolo etrusco
1 Chi è il protagonista?
2 Trova i personaggi e scrivi il nome dato loro dal gatto.
3 Chi era “Testa a Veliero”?
4 Che cosa leggeva “Testa a Veliero” per conoscere il futuro?
5 Che cosa volevano sapere la bambina e il vecchio da “Testa a Veliero”?
6 Perché il protagonista scappa via?
VALUTAZIONE PARTECIPATA
AUTOVALUTAZIONE
• Come ti sono sembrate queste prove?
• Sei soddisfatto/a di come hai lavorato?
VALUTAZIONE DELL’INSEGNANTE: ascolto
• Quale prova ti è sembrata più difficile?
• Quale hai affrontato con più serenità?
OBIETTIVO: ascoltare un testo letto cogliendo le informazioni esplicite e implicite.