Enea

Page 1

I GRANDI CLASSICI

LeggerMENTE è la nuova collana di narrativa per la scuola secondaria. Il suo obiettivo principale è offrire ai ragazzi libri classici o inediti, storie di attualità o di fantasia, per riscoprire pagina dopo pagina il piacere della lettura.

Maristella Maggi

Il lungo viaggio di Enea, un personaggio grande che vive con sincera passione gli incontri di amicizia e di amore, che gioisce, si commuove, ma anche odia, guerreggia e combatte con ardore. Enea, l’eroe venuto da lontano che si muove nel grande scenario della Storia e giunto nella terra del Destino fonda una straordinaria civiltà: quella di Roma. Virgilio: un sapiente cantore che ci consegna un grande affresco in cui si muovono personaggi ricchi di fascino, difficili da dimenticare: Didone, Camilla, Pallante, Lauso, Turno, Eurialo e Niso…

I GRANDI CLASSICI

Invito alla lettura

Maristella Maggi

Enea, un eroe venuto da lontano

to nu a -5 ig ve Sp oe no 071 La er ta 8-3 n on 46 , u l 8ea da 78-8 9 BN IS

en

www.laspigaedizioni.it Questo volume sprovvisto del talloncino a fianco è da considerarsi campione gratuito fuori commercio.

€ 6,60

enea

• La versione adattata del poema rispetta la suddivisione in dodici libri, è fedele all’originale e contiene, come nel testo classico, Invocazioni e Proemio. • Brani narrativi inediti di presentazione di alcuni personaggi significativi. • La vita e il pensiero di Virgilio. • Esercizi di verifica per ogni capitolo, in linea con le prove ministeriali Invalsi. • Dizionario letterario. • Dizionario mitologico ricco e dettagliato. • Espansioni online.

enea

un eroe venuto da lontano Riduzione e adattamento dell’Eneide di Virgilio


I GRANDI CLASSICI

Maristella Maggi

Enea

un eroe venuto da lontano


Indice Introduzione...................................................................................... 4 Libro I.................................................................................................. 6 Libro II................................................................................................. 17 Libro III............................................................................................... 29 Libro IV............................................................................................... 38 Libro V................................................................................................ 47 Libro VI............................................................................................... 57 Libro VII............................................................................................. 66 I giovani dell’Eneide: Turno............................................................ 77 I giovani dell’Eneide: Camilla......................................................... 78 Libro VIII............................................................................................ 79 I giovani dell’Eneide: Pallante......................................................... 84 Libro IX............................................................................................... 85 I giovani dell’Eneide: Eurialo e Niso.............................................. 94 Libro X................................................................................................ 95 I giovani dell’Eneide: Lauso............................................................. 104 Libro XI............................................................................................... 105 Libro XII............................................................................................. 113 Dizionario letterario......................................................................... 124 Dizionario mitologico...................................................................... 125 Dossier Intervista all’illustratore.............................................................. 129 Percorsi di lettura.............................................................................. 130

3


Libro Primo   Incipit: Proemio e Invocazione Canto le armi e l’eroe che dai lontani lidi di Troia un dì profugo venne, per volontà del Fato, alle lavinie prode d’Italia. Molto egli soffrì e per terre e per mari a lungo spinto da forze ostili di celesti Numi e dall’ira implacabile di Giuno; e molte pene in guerra anche sofferse finché pose le mura e in Lazio, infine portò gli dèi: donde il latino nome i padri d’Alba e Roma e l’alta gloria. Ora le cause tu, Musa, ricordami: per quale offesa al Nume o di qual colpa dolente la regina degli dèi sospinse un uomo di pietà sì grande ad affrontar vicende, affanni e pene? Anche nel ciel, tanto può dunque l’ira? Il poeta Virgilio, nella parte introduttiva che precede la narrazione vera e propria, il proemio* (detto anche protasi) espone l’argomento della sua opera: Canto le armi e l’eroe che dai lontani lidi di Troia un dì profugo venne, alle spiagge del Lazio, per volontà del Fato.

* Cfr Dizionario letterario. Per i personaggi cfr. Dizionario mitologico.

6



I GIOVANI DELLÕENEIDE Pallante È l’ora del tramonto sulla campagna ancora tiepi­ da di sole, Enea cammina a passi lenti con Evan­ dro, tutto intorno c’è una grande pace. Evandro è l’anziano re di Laurento venuto dall’Ar­ cadia, è vedovo e vive in terra latina con l’unico fiore splendente della sua triste vita: il giovane figlio Pallante. Altri non ha al mondo, ma l’affetto forte e delicato che lo lega a lui gli riempie la vita e gliela consola; Pallante è la sua vita. Così, quando Enea gli chiede aiuti per combattere i Latini ostili, il re ben comprende la solennità del momento, sa che tutto è già preordinato dal Fato, ma ha un certo timore per il figlio giovinetto. Sui dubbi, però, prevale la volontà di accettare il De­ stino: «Ti ammiro, Enea, perché sei stato la conso­ lazione di tuo padre Anchise, lui stesso me lo ha confidato più volte con orgoglio. Solo chi ama i genitori e li rispetta ha la benevolenza degli dèi e la considerazione degli uomini. Anch’io, come tuo padre, sono stato fortunato. Pallante è stato sem­ pre amorevole e rispettoso verso di me, lui, lui solo è la forza del mio cuore e l’unico motivo che ho per rimanere in vita. Oh, io l’ho amato con tutto me stesso e anche gli dèi ... Sì, per la tua giusta causa, io te lo affido, o figlio di Anchise, insegnagli il tuo valore e proteggilo come fosse figlio tuo, lui è poco più di un bambino». Poi, con gli occhi lucidi per la commozione e i pu­ gni serrati, il vecchio re implora gli dèi di difendere il figlio, suo unico conforto ricevuto in tarda età. E le lacrime cominciano a scendere sul volto sca­ vato, ed Evandro, con l’animo scosso, scongiura le divinità, nel caso dovesse succedere l’irreparabile, di voler troncare, per pietà, il suo dolore e la sua vita. La commozione, a quel punto, si fa più inten­ sa, diviene sofferenza e il re si sente mancare. Con sollecitudine, accorrono i servi e lo portano nella reggia. Fuori rimane il silenzio dei sudditi, grave

84

e rispettoso insieme. Intanto i cavalieri, divisi in squadre, corrono oltre le porte spalancate (cfr li­ bro VIII, pag. 82). Pallante è con i suoi guerrieri, splendente, nella sua veste di porpora, cinto dalle armi riccamente dipinte. A chi lo ammira, appare luminoso e sereno come la prima stella del matti­ no che, nella dolcezza dell’alba, annuncia l’appa­ rire del giorno. Ma il Fato ha in serbo, ahimè, un triste destino per lui. A nulla varranno le preghiere che egli rivolge ad Ercole, a nulla; per mano di Turno (cfr libro X, pag. 97-98) lo sfortunato ragazzo cadrà nella polvere. Piange per lui il grande Enea che vede spezza­ ta la vita del giovane amico e piange per il di lui padre pensando ai giorni di nera desolazione che lo attendono. Veglia il ragazzo e lo accarezza come fosse suo figlio e non si stanca di guardarlo e di parlargli (cfr libro XI, pag. 105). Poi, quando il corteo funebre di Teucri, Tirreni ed Arcadi si muove per accompagnare la salma alla dimora paterna, Enea si allontana, dopo averlo salutato con poche ultime parole: «A te, per sempre, grande Pallante, addio, per sempre, addio!». Ma là dove l’ala del dolore stende con maggior tristezza la sua ombra è nel cuore di Evandro che vivrà giorni di cupa desolazione! Povero padre straziato, lo attendono giorni di nera tristezza! Incredulo e trepidante si fa sulla soglia il vecchio re, ancora non può credere a quanto ha sentito annunciare! È lui il giovane che portano, cadavere, alla reggia? È proprio lui, il suo Pallante? Eppure lo aveva affidato in mani sicure, eppure aveva implorato in ginocchio gli dèi che lo vegliassero, eppure lo aveva accompagnato con la sua benedi­ zione eppure ... E il figlio suo ora torna trasformato in dolore. Perché? Se lo chiede il buon Evandro, ma già in cuor suo ha la risposta. È volere del Fato.


Dizionario letterario

Poema epico Un poema epico è un componimento letterario poetico di carattere narrativo e di notevole estensione, che narra le gesta di un eroe o di un popolo, mediante le quali si conserva e si tramanda la memoria e l’identità di una civiltà, di un popolo, di una classe politica. Il più antico poema epico, il Gilgamesh, di epoca sumerico-babilonese, risale al 2000 a.C. circa e contiene la descrizione del diluvio universale. Le più antiche testimonianze della poe­ sia e del pensiero epico greco sono costitui­ te da: –  l’Iliade – 24 libri –, composta tra il X e il IX sec. a.C. –  l’Odissea – 24 libri – probabilmente di poco posteriore. Questi due poemi epici hanno un’importanza fondamentale per la cultura europea, perché sono il punto di partenza della civiltà letteraria occidentale. L’Eneide, di Virgilio, composta tra il 29 e il 19 a.C. – 12 libri in esametri –, risente parecchio della tradizione omerica e rappresenta il modello più alto dell’epica in lingua latina. Possiamo trovare comunque esempi di letteratura epica in molte altre civiltà antiche. Il termine «epica» deriva dal greco antico (epos) che significa «parola», ed in senso più ampio «racconto», «narrazione». L’epica narra in versi il mythos (mito), cioè il racconto di un passato glorioso di guerre, e di avventure. L’epica costituisce la prima forma di narrativa, e si può considerare una specie di enciclopedia universale. Essa, inizialmente, veniva trasmessa oralmente, con accompagnamento musicale (cetra e lyra a corde, a ­ ulos e cornamuse a fiato, cembali a percussione) dai cantori epici, tra i quali, secondo numerose leggende, troviamo Omero, cantore cieco, considerato fondatore della scuola dei cantori epici di Chio. In seguito, le narrazioni passarono alla forma scritta e vennero riunite in raccolte manoscritte.

124

Proemio Il proemio è la parte iniziale di un’opera epica che fa da introduzione e mette in risalto il tema fondamentale dell’opera; è detto anche protasi. Incipit L’incipit è voce verbale latina (dal verbo incipĕre, «incominciare») che indica le prime parole con cui inizia un testo; è quindi l’inizio, la parte iniziale dell’opera stessa. In medias res L’espressione latina in medias res significa «nel mezzo delle cose» e si riferisce allo stile epico di poeti e narratori che avviano il racconto ad avvenimenti già in corso, cominciando direttamente nel mezzo della vicenda, senza alcuna anticipazione dei fatti precedenti. Altri, invece, preferiscono iniziare ab ovo, dall’uovo, cioè dal principio, da molto lontano, dall’origine, fornendo molte spiegazioni su fatti e avvenimenti precedenti. Pietà virgiliana Enea è detto pius perché le sue azioni sono improntate dalla pietas, sentimento che porta l’uomo a rispettare il prossimo e i valori tradizionali quali la famiglia, la patria e la religione. La pietas degli antichi, non corrisponde al significato attuale di pietà, di misericordia, ma è da intendersi come devozione religiosa e sentimento d’amore verso la patria e di rispetto verso la famiglia. Enea veniva chiamato il pio non perché fosse misericordioso, ma perché era devoto verso gli dèi, ciecamente fiducioso nelle profezie, nel Destino e perfettamente allineato ai valori di rispetto dell’unità familiare (devozione al vecchio padre che porta sulle spalle mentre sono in fuga, forte attaccamento alla moglie e al figlio che ha sempre accanto a sé). Enea, inoltre obbedisce sempre agli dèi e al Fato, anche quando ciò gli procura dolore e sofferenza (l’amore per Didone è accantonato, di fronte alla necessità di raggiungere la terra che il Destino ha preparato per lui e la sua gente, per la gloria di un grande Impero futuro). Il motivo della pietas è sempre evidente in tutto il suo agire.


Dizionario mitologico

Dizionario mitologico

Acate: compagno di fiducia di Enea. Achemenide: Itacese, partito per la guerra di Troia. Achille: figlio di Peleo e della ninfa Teti. Venne reso invulnerabile dalla madre che, neonato, lo immerse nelle acque del fiume Stige. Il calcagno, unico punto non toccato dalle acque, rimase mortale e vulnerabile. Achille verrà ucciso dal troiano Paride che, guidato dal dio Apollo, lo colpirà proprio al calcagno. Aletto: secondo la mitologia greca, è una delle tre terribili Erinni, le sorelle diaboliche che abitano negli Inferi. Vengono rappresentate con la bocca spalancata, nell’atto di cacciare urla terribili, mentre in mano hanno torce o fruste o tizzoni ardenti. Le Erinni sono la personificazione femminile della vendetta; esse sono Aletto, Megera e Tisifone. La mitologia romana le chiama Furie, Virgilio le chiama anche Dire. Nel tentativo di placare la loro cattiveria, vennero chiamate anche Eumenidi, le benevole. Aletto rappresenta la collera invidiosa. Almone: figlio maggiore di Turro capo dei pastori del re Latino. Amata: regina moglie del re Latino e madre di Lavinia. Anchise: padre di Enea e sposo della dea Afrodite. Andromaca: figlia di Eezione re di Tebe, moglie di Ettore e madre di Astianatte o Scamandrio (dal fiume Scamandro che attraversa la città di Troia). Dopo la morte di Ettore e la caduta di Troia sposò il feroce Pirro Neottolemo, figlio di Achille, che le strappò Astianatte, gettandolo dalle mura della città (consigliato in questo da Ulisse, il quale non voleva che la stirpe di Priamo avesse alcuna discendenza), e, nuovamente vedova, sposò Eleno, fratello del defunto Ettore. Anna: sorella della regina Didone. Apollo: figlio di Giove e di Latona, fratello di Diana.

Arpie: mostri con il viso di donna e il corpo d’uccello. Erano orribili a vedersi ed emanavano odori nauseabondi, impossibili da sopportare. Arrunte: giovane guerriero etrusco, sarà l’uccisore di Camilla, la regina-guerriera dei Volsci. In seguito, viene ucciso dalla ninfa Opi, su ordine della dea Diana, per vendicare la morte della guerriera. Ascanio: figlio di Enea e di Creusa. Fuggito da Troia con il padre, la madre e il nonno Anchise, fonderà nel Lazio la città di Albalonga. Da lui discenderà Romolo, fondatore della gloriosa Roma. Attore: era un capo degli Aurunci vinto da Turno. Calibe: custode del tempio di Giunone. Camerte: giovane biondo, figlio del condottiero rutulo Volcente; la ninfa Giuturna, sorella di Turno, assume le sembianze di Camerte per spronare i Rutuli a rompere la tregua che essi avevano stipulato con Enea. Camilla: regina dei Volsci, amazzone assai valorosa e di straor­dinaria bellezza; si destreggia abilmente, al pari e meglio di un uomo con giavellotto e fionda. Ha un fisico perfetto, molto femminile ed è così veloce da superare il vento nella corsa. Capello d’oro: era credenza che ogni uomo avesse, ben nascosto tra gli altri, un capello d’oro. In punto di morte, Proserpina, figlia di Giove e di Cerere, si presentava per reciderlo dal capo. Senza questa cerimonia, la vita non poteva avere termine né l’agonia terminare, né essere consacrato il suo capo al Regno dei Morti. Caronte: traghettatore infernale. Cerbero: cane a tre teste che aveva criniera di serpenti. Posto a guardia dell’Oltretomba, vigilava attentamente perché nessuno vi entrasse o uscisse. Cibele: dea della Natura, venerata come Grande Madre. Creusa: figlia di Priamo e di Ecuba, moglie di Enea e madre di Ascanio. Morì tra le

125


IIntervista GIOVANI DELLÕENEIDE all’illustratore Abbiamo chiesto a Marco Lorenzetti di raccontarci come sono nate le sue tavole e che cosa lo ha ispirato nel suo lavoro. Tavola 1 Giunone, dopo aver chiesto aiuto ad Eolo, guarda dall’alto ciò che sta accadendo alle navi della flotta di Enea. Eolo non c’è, ma il ventotornado che appare in primo piano ne fa le veci. Tavola 2 Per rappresentare il cavallo di Troia mi sono ispirato ad una statuetta dell’arte greca del 750-700 a.C. che raffigura proprio un cavallo ma con uno stile «primitivo», noi contemporanei oggi lo definiremmo molto moderno. Ho pensato che se gli Achei (non i Greci del periodo classico ma quelli del periodo arcaico) avessero dovuto costruire con una certa rapidità un gigante di legno, gli avrebbero dato la forma del cavallo e non avrebbero costruito invece un cavallo realistico e perfetto, «leonardesco» ... tanto per capirci. Ho aggiunto lateralmente Laocoonte nel momento in cui qualcosa lo sta afferrando, probabilmente un tentacolo del mostro, non si sa con certezza, volutamente non è definito. Ho riunito due immagini classiche, ma le ho presentate in modo diverso dal solito. Tavola 3 Le arpie arrivano rapaci su Enea mentre beve e stanno per rubargli il bicchiere (e sicuramente non si saranno limitate soltanto al bicchiere... nel testo viene descritto il fatto che le arpie sono anche delle ladre). Le ho rappresentate da vicino, con le loro teste decorate e i corpi pieni di piume, certo erano dei mostri che sicuramente non avevano tempo e modo di farsi le treccine con gli artigli ... realisticamente sarebbero state più trasandate, ma ho voluto scegliere uno stile più sofisticato in riferimento alle immagini sui «vasi» (uso il termine generico perché ve ne sono vari tipi e con nomi assolutamente specifici alla loro funzione) e suppellettili greci che le rappresentano con i capelli composti e le treccine. Tavola 4 Ho realizzato quanto richiedeva il testo

guardando le immagini di un libro sui costumi greci e romani (Costumes of the Greek and Romans di T. Hope, Dover Publications, New York), le ho riadattate, ma la base è quella. A voi ragazzi sicuramente toccherà rispondere a qualche domanda in merito. Forza e coraggio, spero di avervi facilitato il compito! Tavola 5 Ho raffigurato le anime un po’ alla Egon Schiele, in modo che, rispetto agli umani, appaiano sospese, evanescenti ed incorporee. Tavola 6 Enea fa molta attenzione a non farsi attrarre dal promontorio di Circe e afferra lo scudo per difendersi in qualche modo, anche se non sa bene da cosa. Tra le onde, in trasparenza, si intravede Nettuno, che, per aiutare Enea ad allontanarsi più rapidamente possibile dal promontorio, soffia e agita le acque. Nettuno qui è rappresentato più piccolo per la differenza piani, ma in realtà è gigantesco se messo allo stesso livello di Enea. Tavola 7 Turno aspetta fuori dalla palizzata che i Troiani si decidano ad uscire. Di lui ben si nota la possenza fisica e i particolari di scudo e armatura. Anche questa immagine è stata da me elaborata su ispirazione di vaso greco. Tavola 8 Enea e Mezenzio combattono. Il Troiano sovrasta Mezenzio il quale, come indica la rassegnazione dei suoi occhi, va spontaneamente incontro alla morte. Tavola 9 Camilla muore sorretta da Acca. Sullo sfondo c’è il volto di Diana che si commuove per quello che vede, i piani sono diversi: Diana è sull’Olimpo ed è come se apparisse in una visione, spunta l’arco per farla riconoscere, essendo lei la dea della caccia. Camilla e Acca invece sono sul «piano reale» dell’immagine. Tavola 10 Lavinia della casa di Latino piange abbracciata dalla madre Amata; la principessa sa che è lei la causa del duello mortale che porterà Enea ad uccidere Turno.

129


Percorsi di lettura I GIOVANI DELLÕENEIDE CAMMIN FACENDO

Obiettivi:  Individuare informazioni date esplicitamente nel testo. Ricostruire il significato di una parte più o meno estesa del testo. Riconoscere e comprendere il significato letterale e figurato di parole ed espressioni. Riconoscere le relazioni tra parole, i campi semantici. Cogliere le relazioni di coesione logica. A1.  Indica, nella colonna laterale di ogni tabella, se le affermazioni contenute sono vere (V) o false (F). Di ogni affermazione che ritieni falsa, spiegane il motivo sul tuo quaderno.

130

Libro I 1.  Protasi e proemio sono la stessa cosa 2.  Nell’invocazione alla Musa, Virgilio chiede che la sua opera abbia successo 3.  La tempesta sul mare è idea e opera di Eolo

V

F

Libro II 4.  Il cavallo di Troia è un’offerta dedicata a Pallade, la dea che avrebbe protetto il ritorno dei Greci in patria 5.  Al suo interno nasconde un inganno 6.  Da parte dei Greci, è un modo di farsi perdonare dieci anni d’assedio 7.  I Greci sperano vivamente che i Troiani lo portino in città 8.  L’idea del cavallo è della dea Giunone 9.  Quando Laocoonte scaglia una lancia contro il ventre dell’animale, dall’interno non provengono suoni 10.  Sinone è un bugiardo inviato dai Greci 11.  La profezia di Cassandra sull’inganno del cavallo non fu creduta 12.  Dal ventre del cavallo uscirono Ulisse, Agamennone e Achille

V

F


Percorsi di lettura I GIOVANI DELLÕENEIDE DIVENTA SCRITTORE

Obiettivi: Sviluppare la competenza di scrittura attraverso attività di rielaborazione e di scrittura creativa. In questa sezione troverai proposte di scrittura creativa o di rielaborazione del testo. C1.  Durante il suo lungo viaggio, Enea ha avuto la fortuna e, a volte, la sfortuna, di fare molti incontri: personaggi reali buoni o cattivi, ombre del Regno dei Morti, divinità, creature mostruose e ripugnanti, forze della natura. Immagina e racconta, con il tuo stile, uno dei momenti che seguono: –  Nel regno dei Morti, Enea ha un colloquio con Didone –  Enea prega Giove di concedergli di trascorrere un’intera giornata con la madre Venere; Giove esaudisce il suo desiderio –  L’intervento di Enea riesce a salvare il nocchiero Palinuro –  Pallante non muore perché l’intervento di Venere, chiamata dal figlio, cambia le sorti del duello –  Ad Ascanio, in sogno, appare la madre Creusa –  L’inganno di Sinone è smascherato da Enea –  Turno implora la sorella Giuturna di lasciarlo libero di affrontare la battaglia, ma la donna, con uno stratagemma ...

caffè letterario Obiettivi: Valutare il contenuto e/o la forma del testo alla luce di conoscenze ed esperienze personali. In questa sezione puoi operare: –  spunti di riflessione e confronto sui temi affrontati nel romanzo –  valutazione e confronto sul romanzo D1.  I valori che nel poema vengono esaltati, quali la lealtà, il coraggio, l’ amore per la patria, il rispetto per i genitori, la pietà verso chi soffre, e altri, sono attuali anche oggi?

142


Percorsi di lettura I GIOVANI DELLÕENEIDE Avvia un confronto con i compagni, considerando eventualmente, gli spunti che seguono: A. A un tuo compagno di classe, durante l’intervallo, qualcuno sottrae sempre la merenda? Cosa fai? ∙  Niente perché non vuoi fare la spia ∙  Cerchi di parlarne con un adulto di riferimento B. Hai saputo che la tua amica ha appena perso la nonna. Cosa le dici? ∙  Fai finta di niente perché, prima o poi, capita a tutti ∙  Le dici che ti dispiace e se vuol far due chiacchiere con te C. Tuo padre si è molto arrabbiato per quel butto voto. Cosa pensi? ∙  Che lo fa solo perché ha idee antiquate ∙  Che gli sta a cuore la tua formazione di persona responsabile D. Quella nuova famiglia, da poco nel tuo condominio, ha molti figli piccoli che la notte piangono. ∙  Pensi che l’Italia ha già tanti problemi anche senza gli stranieri ∙  Ti dici che sei stato piccolo anche tu e spesso i bambini piccoli, italiani o no, piangono E. Hai una verifica importante: ∙  studi molto e non solo il giorno prima; ci tieni alla tua maturazione personale ∙  studi il minimo, sperando che ti arrivi qualche suggerimento

D2.  Giuria letteraria: Che cosa pensi di questo libro? Non immaginavo che potesse piacermi tanto!

L’ho trovato avventuroso, ma non sempre avvincente.

Un mondo lontano, troppo.

Non lo consiglierei come lettura.

Altro

Dopo che ognuno ha espresso il suo giudizio, avviate in classe un confronto motivando la vostra posizione anche con riferimento ai seguenti aspetti: il genere letterario, la struttura del romanzo, il contenuto, lo stile dell’autore.

143


LeggerMENTE è la nuova collana di narrativa per la scuola secondaria. È articolata in 4 serie: • I grandi classici: capolavori della letteratura di tutti i tempi riproposti con adattamenti mirati e graduali. • Racconti d’autore: racconti brevi di autori classici per letture “agili”, da portare sempre con sé. • Ora e poi: romanzi inediti incentrati su temi d’attualità e argomenti-chiave di Cittadinanza e Costituzione. • Non solo Lettere: romanzi inediti d’avventura a sfondo scientifico o storico. Le attività didattiche a corredo del testo, in parte ispirate alla metodologia Invalsi, guidano a una lettura analitica del romanzo proponendo anche momenti di riflessione e produzione creativa. Mai vincolanti, possono essere proposte sia durante sia dopo la lettura. Per ogni titolo della collana gli studenti troveranno sul sito i file audio corrispondenti in formato mp3. Alcune novità originali, come l’incontro immaginario con l’autore, l’intervista all’illustratore, le rubriche speciali su argomenti di particolare interesse e le immagini create dai più noti illustratori per ragazzi, renderanno la lettura piacevole e appassionante.


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.