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Il nome

Il nome, o sostantivo, è la parte variabile del discorso che indica persone, animali, cose, idee. Il nome si analizza in base:

• al significato: • comune o proprio (bambino, Andrea) • concreto o astratto (vento, leggerezza) • individuale o collettivo (nave, flotta) • alla forma: • genere: • maschile o femminile (bambino, bambina) • indipendente, quando la forma del maschile e del femminile sono completamente diverse (uomo, donna) • comune, quando hanno un’unica forma per il maschile e il femminile (il nipote, la nipote) • promiscuo, per i nomi di animali che hanno un’unica forma (il ghepardo maschio, il ghepardo femmina)

• numero: • singolare o plurale (sedia, sedie) • invariabile quando ha un’unica forma per il singolare e il plurale (il re, i re) • difettivo quando è privo del singolare o del plurale (il latte, le nozze) • sovrabbondante quando ha doppia forma di plurale, una di genere maschile, una di genere femminile (i corni, le corna) • alla struttura: • primitivo, quando non deriva da alcuna parola (libro) • derivato, quando ha origine da un altro nome (libreria) • alterato, quando con l’aggiunta di un suffisso cambia un po’ il significato del nome da cui deriva. Gli alterati possono essere diminutivi, vezzeggiativi, accrescitivi, dispregiativi (libricino, libretto, librone, libraccio) • composto, quando è formato dall’unione di due o più parole (segnalibro)

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