Stano F. Zampighi
L.
LETTURE percorsi mindfulness letture “fresche di stampa” classe capovolta tipologie testuali percorsi tematici Il piacere di apprendere
Direzione scientifica Lorenzo Castelli
4
Gruppo Editoriale ELi
L. Stano F. Zampighi
Direzione scientifica Lorenzo Castelli
Il piacere di apprendere Gruppo
ELi
LETTURE
Editoriale
4
Percorso tematico
RIPARTIAMO INSIEME
volo di Icaro
Come ottenere la pioggia
Tina
La signora Gorf
Per una scuola che assomigli al mondo
Il cubo della gentilezza
MINDFULNESS Ieri ero una goccia di pioggia, oggi sono un arcobaleno 26 MINDFULNESS Pazienza • L’acqua del lago
TANTI TIPI DI TESTI!
IL TESTO NARRATIVO
Mappa
Una nuova mister
Vacanze in campagna
Mettiamoci il cuore • Dall’oggi al domani
La gallina fifona • Una presenza insolita
Il primo volo
Un animale a righe
incontro
IL
RACCONTO REALISTICO
Mappa 55 Una grande generosità! 56 Che nervosismo! 57 S.O.S. anatra 58 Barry il terribile 60 In vacanza da sola 62 Una sorella scomoda 63 STUDIO MAPPA con la 64 SEMPLICEMENTE Prezzemolo 66 Via al TEST! Un piccolo labrador 68 C IVICA E DUCAZIONE nel racconto realistico 70 Arte Dipingere la realtà 71 Musica Una realtà fatta di voce, parole e note 72 Una FINESTRA sul LIBRO ASCOLTA L’AUDIO Mia sorella Vanessa
IL
RACCONTO AUTOBIOGRAFICO
Io e il sogno
Mappa
Tieni duro! • Realizza il tuo sogno
Impossibile? Si può fare!
Nata calciatrice
Sbagliare è importante
Stephen Hawking. Non arrendersi mai
I miei amici numeri
Percorso tematico
INDICE
78
82
83
84
85 STUDIO
86 SEMPLICEMENTE Non
88 Via al TEST!
90 C IVICA E DUCAZIONE nel
92 MINDFULNESS
94 Arte
95
96 lab
98 lab
6 Finestre
8 Stare
9 Segreti
10 Cruciverba
11
12 LEGGO
16
17 Il
18
74
75
76
79
80
Il lavoro che farò
Macchioline rosa
MAPPA con la
parlo più
Scoperte in soffitta
racconto autobiografico
Fiducia • Un anello prezioso
L’autobiografia si trasforma in ritratto
Musica “Musicare” la vita: Emanuele Aloia
S m e t Diventare una fisica: Fabiola Gianotti
S m e t Diventare un architetto: Renzo Piano
sul mondo
bene insieme
dello stare bene insieme
dello stare bene insieme
Apriamo una finestra sulla lettura
come a TEATRO
Cappuccetto Rosso
litigio
Il
19
20
21
22
23
24
28
30
31
32
33
34
35
36
38 Il topo di campagna 40 Un felice
41 Le parole giuste 42 Un fratello speciale 43 STUDIO MAPPA con la 44 SEMPLICEMENTE Gita scolastica 46 Via al TEST! A scuola
54
48 L’autunno gioca 49 Biglietto pop-up di Halloween 50 Nicola e il gigante 52 Finestre sull’autunno LE STAGIONI AUT U N N O
RACCONTO STORICO
146 SEMPLICEMENTE Il serpente 148 Via al TEST! Insieme per affrontare un imprevisto! 150 Una FINESTRA sul LIBRO ASCOLTA L’AUDIO Tigre! Tigre!
IL
RACCONTO DEL BRIVIDO
152 Mappa 153 Una partenza precipitosa 154 Un brutto incontro 156 Un serata da… brivido! 158 Un oggetto misterioso 160 Uno spiacevole incontro 161 STUDIO MAPPA con la 162 SEMPLICEMENTE Un pacco misterioso 164 Via al TEST! La signorina Mary Pask 166 C IVICA E DUCAZIONE nel racconto del brivido 168 Una FINESTRA sul LIBRO ASCOLTA L’AUDIO Vampiri: uno falso, uno vero
IL
DIARIO E LA LETTERA E L'E-MAIL
170 Mappa 171 Siamo quelli che cadono dal cielo 172 Un regalo speciale 173 Una nuova canzone 174 Non voglio fare la guerra 175 Ce l’abbiamo fatta! 176 Un laboratorio interessante 177 STUDIO MAPPA con la 178 SEMPLICEMENTE La festa di compleanno 180 Via al TEST! La prima lezione di nuoto 182
e-mail
RACCONTO D'AVVENTURA
LE STAGIONI
PR IM AV E RA
186
187
100
101
102
104
188
189
190
192
106
107
108
115
118
C
E
C IVICA E DUCAZIONE nell’
184 C IVICA E DUCAZIONE Cittadinanza digitale
Arte Diari d’artista!
Musica Raccontare la tua storia con la musica
Natale
Un albero di Natale… di cartone
Tilda e la Luna
Finestre sul Natale
Canzone di primavera
Coniglietti di Pasqua
Un nido per due rondinelle
Finestre sulla primavera IL RACCONTO FANTASTICO
Mappa
La penna della maestra
La Folletta Sincera 110 Le voci dei libri 111 Mattina a Globulopoli 112 Una strana casa 114 Nel buio della notte
STUDIO MAPPA con la 116 SEMPLICEMENTE Gatto o canarino?
Via al TEST! Il blocco della scrittrice 120
IVICA
DUCAZIONE nel racconto fantastico 122 MINDFULNESS Accettazione • La storia del vecchio contadino 124 Una FINESTRA sul LIBRO ASCOLTA L’AUDIO La storia di due topolini cattivi
C
IL
126 Mappa 127 La fine del grande re assiro 128 Una giusta punizione 130 Il giovane faraone 131 Qin Shi Huangdi 132 Via al TEST! Tuthmose e il leone 134
IVICA E DUCAZIONE nel racconto storico • Il Giorno della Memoria
IL
Io e l’amicizia 136 Mappa 137 Uno per tutti, tutti per uno! 138 L’avventura della libertà 140 La grotta del tesoro 142 Eroine del nostro tempo 144 Un eroico salvataggio 145 STUDIO MAPPA con la LE STAGIONI
IN V E R N O
Percorso tematico
IL TESTO DESCRITTIVO
194 Mappa 195 Castel del Monte
196 Descrizione soggettiva e oggettiva • Il cavallo 197 Un buon amico 198 Descrivere un animale • Il cane sognatore 199 Il Kraken 200 Il gabbiano • La libellula 201 Descrivere un luogo • Il mio giardino 202 L’hotel 203 Un giardino bellissimo 204 Descrivere una persona • Oggi mi presento 205 La nonna 206 La signorina Euforbia • Quattro amici 207 Strane creature. Albus Silente 208 STUDIO MAPPA con la 210 SEMPLICEMENTE Blu di Russia 212 Via al TEST! Pietro di Castellaneta 214 C IVICA E DUCAZIONE nel testo descrittivo 216 Arte Descrivere con il colore 217 Musica Descrivere con la musica
IL TESTO POETICO
218 Mappa 219 Dicono 220 Le matite • Il poeta 221 I colori 222 Tante rime • Il diritto di giocare 223 La mia sera • Tempesta • Luna nuova 224 E l’acqua 225 L’ombrello 226 Tramonta • La nuvola 227 La scia nel cielo • La mimosa 228 Mi piace il vento 229 Filastrocca impertinente • Due fratelli 230 Versi per giocare: i nonsense • Un pesce incravattato • Grandine • Il coniglio 231 ... e i limerick 232 L’amore a centoventisei cm da terra 233 STUDIO MAPPA con la 234 SEMPLICEMENTE L’omino della gru 236 Via al TEST! Rima delle rime 238 C IVICA E DUCAZIONE nel testo poetico 240 MINDFULNESS Meraviglia • Il saggio e il bambino
IL TESTO NON CONTINUO E IL TESTO MISTO 242 Il testo continuo e non continuo 244 Il testo misto
IL TESTO ESPOSITIVO 246 Mappa 247 Ragni? Niente paura! 248 La moda negli Egizi 249 Meteo e clima 250 Te lo leggo in faccia 252 Una corretta alimentazione 253 La musica ci unisce! 254 Vincere la timidezza in tre mosse 255 STUDIO MAPPA con la 256 SEMPLICEMENTE I cani ci parlano? 258 Via al TEST! Le foreste 260 C IVICA E DUCAZIONE nel testo espositivo
IL TESTO REGOLATIVO 262 Mappa 263 Come resistere ai bulli e alle bulle 264 Mangiare a scuola 265 Cake pops: una gustosa merenda 266 Sempre educati 267 Arte sul vetro 268 Il bravo pedone 269 Regole in monopattino 270 Liquidi multicolor 271 STUDIO MAPPA con la 272 SEMPLICEMENTE Super ciclisti 274 Via al TEST! Ricicliamo con fantasia 276 C IVICA E DUCAZIONE nel testo regolativo 278 Arte Crea il tuo segnalibro 279 Musica Le regole a teatro 280 Lucciola 281 Facciamo una girandola! 282 La lucciola verde 284 C IVICA E DUCAZIONE La Festa della Repubblica italiana
LE STAGIONI 286 COMPITO DI REALTÀ Festeggiamo la fine dell’anno scolastico
EST AT E
PERCORSO DIDATTICO
Comprendo
18, 19, 20, 21, 37, 50, 60, 62, 76, 81, 83, 102, 109, 110, 113, 130, 135, 138, 155, 157, 159, 172, 174, 201, 206, 207, 208, 215, 220, 225, 242, 243, 245, 249, 251, 252, 261, 264, 269, 282
Analizzo
16, 17, 19, 22, 33, 34, 35, 38, 40, 41, 42, 56, 57, 58, 60, 76, 78, 82, 84, 108, 110, 111, 112, 114, 129, 130, 131, 139, 140, 142, 144, 154, 156, 158, 160, 172, 173, 174, 175, 176, 197, 198, 199, 200, 201, 202, 203, 204, 205, 206, 207, 220, 221, 222, 223, 224, 225, 226, 227, 228, 229, 232, 245, 248, 249, 251, 252, 253, 254, 264, 265, 266, 268
Conosco le parole
16, 18, 31, 34, 39, 48, 58, 60, 62, 76, 96, 98, 100, 108, 120, 125, 127, 128, 137, 142, 150, 154, 171, 191, 195, 196, 199, 202, 205, 219, 220, 223, 229, 248, 269, 280
Rifletto sulla lingua
32, 57, 62, 79, 84, 113, 141, 159, 173, 188, 198, 266
Scrivo
16, 35, 37, 39, 41, 59, 61, 110, 114, 159, 191, 197, 202, 204, 205, 206, 226, 227, 228, 229, 230, 231, 244, 251, 266
Approfondisco FRESCO DI STAMPA
18, 35, 131, 135, 143, 171, 173, 238, 267, 268
In inglese
36, 61, 112, 128, 140, 154, 172, 196, 231, 250, 270
LEGGO come a TEATRO 26, 42, 56, 84, 102, 109, 129, 138, 158, 197, 251
Il grande
16, 33, 55, 78, 81, 111, 139, 156, 264 42, 80, 82, 130, 144, 159
CINEMA
CLASSE CAPOVOLTA
31, 55, 75, 107, 127, 137, 153, 171, 195, 219, 247, 263
Arte e Musica
Mi emoziono 96, 98 m
C ITTADINANZA
in classe 184
70, 94, 186, 216, 278
Una FINESTRA sul LIBRO 72, 124, 150, 168 22, 36, 51, 61, 79, 103, 109, 111, 129, 135, 155, 157, 160, 191, 221, 253, 283
Rifletto 69, 91, 121, 167, 183
Insieme è più facile
8, 59, 77, 143, 206, 232, 239, 251, 261, 265
Rimandi al Laboratorio di Scrittura
D IGITALE
SEMPLICEMENTE
(percorsi semplificati con font ad alta leggibilità) 44, 64, 86, 116, 146, 162, 178, 210, 234, 256, 272
Percorso di Ascolto ASCOLTA L’AUDIO 72, 124, 150, 168
Rimandi al volume di Educazione Civica
l libro che è fra le tue mani si chiama
Finestre sul mondo
Le finestre delle nostre case ci permettono di allargare il nostro sguardo sul mondo e su chi lo abita. Case grandi, case piccine, case larghe, case strette, case alte e case basse… in ogni casa ci abitano delle persone: ognuna di loro ha la sua storia. Allo stesso modo, in questo libro troverai diverse case che corrispondono ad altrettante sezioni.
In ogni sezione incontrerai tanti personaggi con le loro storie: reali, fantastiche, avventurose, umoristiche, spaventose, poetiche…
6
Sarà un percorso bello e divertente che farai con gli amici e con le amiche della tua classe, guidati dall’insegnante.
Per visitare le case dei racconti e spalancare le “finestre sul mondo” occorre innanzi tutto STARE BENE INSIEME
Sei pronto? Sei pronta?
7
tematico
Stare bene insieme
Stare insieme comporta il rispetto di diritti e di doveri. Se viene meno questo rispetto nascono litigi, caos, ingiustizie, rabbia e tristezza. Creare un “clima” positivo e sereno a scuola è molto importante perché ci permette di stare bene insieme. E, quando si è sereni, si impara con più facilità. Osserva e rifletti.
A scuola ho il DIRITTO di: A scuola ho il DOVERE di:
Insieme è più facile
RIPARTIAMO INSIEME
Percorso
Confontatevi e insieme trovate i diritti e i doveri da seguire a scuola. Scriveteli su due cartelloni. 8
Segreti dello stare bene insieme
Per stare bene con gli altri è fondamentale conoscere il significato di queste tre parole: Queste parole sono la base per creare un “clima” sereno e positivo, non solo in classe ma ovunque!
GENTILEZZA ONESTÀ RISPETTO
Leggi con attenzione tutti i cartellini. Colora in verde i riquadri con azioni/comportamenti “gentili”, in giallo le azioni/comportamenti “onesti” e in rosso le azioni/comportamenti del “rispetto”.
Essere prepotenti per dominare sugli altri.
Essere sempre sincere e sinceri.
Restituire una matita trovata in terra.
Non fare i dispetti.
Essere disponibili ad aiutare.
Saper ascoltare e parlare con gli altri. Perdonarsi sempre dopo un litigio.
Imbrogliare nei giochi. Dire sempre la verità senza avere timore.
Chiedere permesso senza spintonare. Salutare quando si entra e si esce.
Essere consapevoli che ognuno può sbagliare. Accettare le regole condivise.
Essere scortesi con gli altri. Deridere gli altri per divertirsi.
Rompere gli oggetti presi in prestito.
C he cosa noti? Hai colorato tutti i cartellini? Perché? Confrontati con la classe. Poi trasforma le azioni e i comportamenti negativi in positivi.
RIPARTIAMO INSIEME
9
Cruciverba dello stare bene insieme
Orizzontali
3. Lo si concede a chi sbaglia.
6. L’opposto di impazienza.
7. Lo dici all’amico quando ti presta il temperino.
8. Lo dai all’amica che ha bisogno.
9. Lo chiedi quando sbagli.
11. Lo ottieni quando riesci a gestire le emozioni.
12. La alzi prima di parlare.
Verticali
1. Legame tra amici.
2. Lo sei quando fai una gentilezza.
4. Lo dici quando chiedi un favore.
5. Ciò che si deve fare prima di compiere qualsiasi azione. 10. Da mantenere quando si è arrabbiati.
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 Un calendario per l’Educazione Civica, p. 12 RIPARTIAMO INSIEME P P R A O C C T L Z A 10
Apriamo una finestra sulla lettura
Hai mai pensato a quanto si legge in un giorno e a quanto serve leggere? Si legge a colazione: mentre si mangiano i cereali, l’occhio scappa sul retro della scatola!
Si leggono i cartelli stradali andando a scuola. Si legge il cognome dell’amico sul campanello quando si va a giocare a casa sua.
Si leggono le istruzioni di un gioco o di un videogioco. Leggere, quindi, è un’attività fondamentale per la nostra vita. Leggere è prima di tutto un piacere. Trovare una bella storia da leggere è forse meglio che guardare un film. Però bisogna impegnarsi, perché è un po’ più faticoso che guardare un film o un cartone animato.
Di storie belle ce ne sono tantissime, molto diverse, per soddisfare i gusti di tutti. Ci sono storie da ridere, avventurose, emozionanti e anche un po’ tristi, storie di amicizia, di animali, del passato, del futuro, storie di misteri, intrighi e investigazioni, storie fantastiche di fantasmi, maghi e streghe, principi e principesse. Gli scrittori e le scrittrici chiamano le poche righe iniziali “incipit”. L’incipit di una storia è molto importante perché offre il sapore di quello che si sta per leggere.
Lodovica Cima, Il club antilettura, Mondadori
Leggere... come?
Per leggere scegli un luogo comodo, silenzioso, ben illuminato.
Mettiti nella posizione che preferisci: sdraiato/a, seduto/a, appoggiato/a su un fianco...
Leggi sempre i periodi fino al punto ed entra con le tue emozioni dentro la storia.
Non distrarti.
Partecipa ai fatti e immagina le situazioni raccontate.
Fatti trascinare dalla storia, tieni presente i fatti che accadono uno dopo l’altro e ripercorri la “strada” del racconto.
RIPARTIAMO INSIEME 11
Leggere per emozionare LEGGO come a TE A T R O
Quando leggo ad alta voce voglio trasmettere e comunicare a qualcuno delle emozioni e dei sentimenti; per far questo non basta pronunciare le parole, ma è necessario fare attenzione a come esse vengono dette. Per questo è impor tante usare correttamente la voce: una stessa parola può cambiare il senso di una frase a seconda di come io la dico (lentamente, con tono basso, sorridendo...).
Per dare un senso all’insieme di ciò che dico è utile la PUNTEGGIATURA: fa fare PAUSE e PRENDERE FIATO mentre si legge.
Ecco i più importanti segni di PUNTEGGIATURA.
Il PUNTO è uno STOP: mi fermo (nella mente conto “uno-due”) e prendo fiato.
La VIRGOLA è uno stop veloce (nella mente conto “uno”): mi fermo poco e magari prendo un po’ di fiato se ne ho bisogno.
Al PUNTO ESCLAMATIVO
mi fermo affinché sia ben chiaro e forte ciò che ho detto e prendo fiato (nella mente conto “uno-due”).
Ai DUE PUNTI mi fermo per richiamare l’attenzione su ciò che sto per dire e prendo fiato (nella mente conto “uno”).
Al PUNTO INTERROGATIVO mi fermo, come se aspettassi la risposta (anche se poi riprendo subito a parlare) e prendo fiato (nella mente conto “uno-due”).
Ai PUNTINI DI SOSPENSIONE mi fermo, ma inizio a fermarmi già dall’inizio dell’ultima parola (come se socchiudessi una porta per non lasciar vedere che cosa c’è dietro). Prendo fiato, ma non subito (nella mente conto “uno-due”, a volte anche “uno-due-tre” o più ancora per creare mistero e incuriosire chi mi ascolta). L’importante è non pensare mai di aver finito la frase, infatti sto solo facendo una pausa e poi riprenderò a parlare.
! ? ...
: 12
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Leggi il racconto rispettando le pause. Per aiutarti abbiamo messo dei simboli accanto alla punteggiatura: - = pausa brevissima / = pausa breve / / = pausa lunga
Esempio
Giunto nella città vicina, - si fece indicare la casa del governatore, / quella del presidente e quella del giudice e andò a far visita a quegli illustri personaggi e anche a loro toccò il naso con un dito o due. // I personaggi ci rimanevano un po’ male, / perché Giovannino pareva una persona bene educata e sapeva parlare di quasi tutti gli argomenti. // Il presidente ci si arrabbiò un tantino, ed esclamò: / “Ma che, mi sta prendendo per il naso?”. // “Per carità”, / disse Giovannino, / “c’era una mosca”. // Il presidente si guardò intorno, / non vide né mosche né zanzare, / ma intanto Giovannino si inchinò in fretta e se ne andò senza dimenticarsi di chiudere la porta. // Giovannino aveva un libretto e ci teneva il conto dei nasi che riusciva a toccare. // Tutti nasi importanti. // A Roma però il conto dei nasi salì tanto rapidamente che Giovannino dovette comprare un quaderno più grosso. // Bastava camminare per la strada e da qui a lì si era sicuri di incontrare un paio di eccellenze, / qualche sotto-ministro e una decina di grandi segretari. // Non parliamo poi dei presidenti: / c’erano più presidenti che mendicanti. // Tutti quei nasi di lusso erano abbastanza a portata di mano.
Gianni Rodari, Favole al telefono, Einaudi
L E GGO come
TEATRO 13
a
Il VOLUME al quale pronuncio ogni singola parola dipende dalla situazione e dalla sensazione che voglio trasmettere. Si può aumentare il volume emetten do più fiato ed energia, oppure lo posso diminuire usando meno fiato.
Posso indicare il volume con dei numeri da 1 a 10:
• volume ALTISSIMO (da 9 a 10): in genere questo volume non si usa nella lettura perché si perde la concentrazione e poi si rischia di far male alla voce di chi parla e alle orecchie di chi ascolta;
• volume ALTO (da 7 a 8): questo normalmente è il volume della voce per esprimere un sentimento di rabbia, di esultazione, un comando, un grido o un richiamo;
• volume MEDIO (da 5 a 7): è il volume con cui parlo per farmi sentire bene da chi è lontano da me da sei a quindici passi;
• volume BASSO (da 3 a 5): è il volume che esprime intimità, segreto, sussurro ma anche dolcezza e riflessione;
• volume BASSISSIMO (da 1 a 2): in genere questo volume non lo si usa per la lettura: lo si usa solo se chi ascolta è molto vicino a chi parla.
Per aiutarmi a ricordare: sopra a certe parole o frasi posso segnare un numero che indica il volume a cui pronunciarle.
Leggi alzando e abbassando il volume della voce, aiutati con i numeri.
Esercizio
[…] Dopo mezzanotte, i briganti, che se ne stavano alla larga dalla casa, videro che in questa non ardeva più nessun lume e tutto pareva tranquillo; allora il capo della banda disse: – Non avremmo dovuto lasciarci intimidire – e inviò uno dei suoi in avanscoperta. L’esploratore trovò tutto tranquillo; andò in cucina per accendere un lume e, scambiati gli occhi ardenti del gatto per braci, accostò un fi ammifero per accenderlo. Ma il gatto se l’ebbe a male e gli balzò in faccia soffiando e graffiando. Fuori di sé dalla paura, il brigante corse alla porta sul retro per fuggire ma il cane, che s’era messo proprio lì, balzò su e gli addentò una gamba. […]
7 7 8 8
LEGGO come a TE A T R O 14
Jacob e Wilhelm Grimm, I musicanti di Brema
6 6 6
4 4 4
Il RITMO è la velocità con cui leggo e serve per dare la sensazione del tempo in cui si svolge un’azione.
Per aiutarmi nella lettura ad alta voce posso sottolineare con una freccia verso destra ( ) le parole da dire più velocemente, oppure con una freccia verso sinistra ( ) quelle da pronunciare più lentamente delle altre.
Per accentuare il significato del ritmo bisogna sempre rispettare la punteggiatura. Avremo quindi un ritmo: VELOCE (incalzante) per indicare fretta, velocità, moltitudine, agitazione, un evento drammatico, aggressività, un pericolo imminente; LENTO (piano): per trasmettere calma, rilassatezza, segretezza, romanticismo, ma anche noia.
Leggi e rispetta il significato delle frecce.
Esercizio 1
[…] Piccola com’era, / l’unico potere che Matilde fosse in grado di esercitare sui membri della sua famiglia / era quello dell’intelligenza, / grazie a essa poteva batterli tutti. // Ma resta il fatto che qualsiasi bambina di cinque anni, / in qualsiasi famiglia, / deve pur sempre obbedire agli ordini che le danno, / anche ai più assurdi. […]
Esercizio 2
Come avevi fatto per il volume, prova a pronunciare una frase (es. Ora andate da quella parte) con un ritmo diverso e ascolta la sensazione che trasmette. Non pronunciare le frasi una di seguito all’altra, ma fai trascorrere del tempo per evitare che una sensazione influenzi l’altra.
Giochiamo con il testo
Adesso prova a utilizzare ciò che hai imparato tutto insieme. La prima volta leggi un testo normalmente; poi prova a vedere come puoi modificarne il senso cambiandone le pause, i volumi, i ritmi, le espressioni del tuo viso mentre leggi; prova a leggerlo nei seguenti modi:
ALLEGRAMENTE TRISTEMENTE
CON RABBIA CON PAURA CON DUBBIO
Ora prendi un ELENCO DELLA SPESA e leggilo in modo diverso: ad esempio leggi cipolle con paura, carote con dubbio, patate con rabbia, cetrioli allegramente, ecc. Puoi fare lo stesso con il bollettino meteorologico, il bugiardino delle medicine o altro.
Roald Dahl, Matilde, Salani Editore
L E GGO come
TEATRO 15
a
RICORDI?
La FIABA è un racconto fantastico di origine popolare. Nelle fiabe spesso sono presenti un aiutante del protagonista e un mezzo magico
Cappuccetto Rosso
M arciava nel bosco Cappuccetto Rosso, quando trovò un lupo che rosicchiava un osso.
– Dove vai bambina? Cos’è questa fretta?
– Porto una torta alla nonna che aspetta. – Prendi la strada a destra, è la più corta. Non era vero! Era più lunga e storta. Così lui arrivò per primo dalla nonna e la mangiò in un morso, povera donna. Poi si mise i suoi vestiti e si ficcò nel letto. Arrivò Cappuccetto e notò un difetto: – Che orecchie grandi hai, cara nonnina. – È per sentirti meglio, dolce bambina!
– E che occhi grandi, sembri un’indovina! – È per vederti meglio, tenera ragazzina.
– E che denti grandi hai, sembri un coyote! – È per mangiarti meglio, appetitosa nipote!
Conosco le parole
Impostore significa: credulone. imbroglione.
Analizzo
Chi è il protagonista della fiaba?
Cappuccetto Rosso. Il lupo. Chi è il suo aiutante? L a nonna. Il cacciatore.
E si pappò Cappuccetto in un solo boccone senza sputare un singolo bottone. Per fortuna lì vicino passava un cacciatore: sentito tutto, sparò all’impostore. Lo uccise PUM! e dalla grossa pancia uscirono nonna, bambina, un coniglio e un’arancia. Cappuccetto Rosso tornò a casa contenta, e domani, forse, starà un po’ più attenta.
Fabian Negrin, Alfabetiere delle fiabe, Giunti
FRESCO DI STAMPA
Amate le fiabe? L’Alfabetiere delle fiabe di Fabian Negrin vi guida in un viaggio attraverso le storie più amate: fiabe e favole di tutte le tradizioni raccontate in rima e illustrate con immagini poetiche e sorprendenti.
RIPARTIAMO INSIEME
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Il litigio
RICORDI?
erano una volta due tane. In una viveva il signor Bruno, un coniglio marrone. In quella vicina abitava il signor Bigio, un coniglio grigio.
C’
All’inizio i due vicini andavano molto d’accordo. Un bel giorno, però, o piuttosto un brutto giorno, il loro rapporto di buon vici nato andò a rotoli. Il signor Bruno si arrabbiò: – Che sporcaccio ne, quel Bigio! Tocca sempre a me raccogliere la sua immondi zia! È una vergogna.
Poi prese a lamentarsi il signor Bigio.
– Ehi, ma dove hai la testa? Abbassa quella radio, non riesco nemmeno a sentirmi sgranocchiare le carote.
Alla fine, il signor Bruno prese una decisione.
– Questo muro mi separerà per sempre da quel brutto muso –esultò.
Ma il signor Bigio non la prese bene. Montò su tutte le furie e ridusse il muro in polvere così sottile, che il vento se la portò via. Naturalmente, seguì un furioso litigio e scoppiò una zuffa. In quel mentre, ecco sopraggiungere una volpe affamata.
“Guarda un po’ quei due bocconcini che fanno a botte” si disse. “La caccia sarà facile!” Spiccò un balzo. Per fortuna i due conigli se ne accorsero in tempo. Subito si tuffarono in una delle due tane per sfuggire ai denti della volpe.
– Calma, non è ancora finita – brontolò la volpe infilando la zampa nella tana.
Mentre la volpe frugava alla cieca nella tana, i due conigli uniro no le forze e scavarono una galleria che portava alla tana vicina. Così, mentre la volpe si arrabbiava perché non riusciva a cattu rare un bel niente, Bigio e Bruno saltarono fuori dalla tana che avevano raggiunto con tanta fatica. Quando la volpe terminò la sua caccia con un misero pugno di terra fra le zampe, i due co nigli erano già molto lontani!
Da quel giorno il signor Bruno e il signor Bigio sono di nuovo grandi amici. Hanno mantenuto la galleria tra le due tane, così possono farsi visita anche quando piove e, se serve, litigare senza bagnarsi.
Claude Boujon, Il litigio, Babalibri
La FAVOLA è un breve racconto che vuol dare un insegnamento: la morale. I protagonisti sono animali che hanno comportamenti simili a quelli degli uomini.
forze Unire le
Bigio e Bruno litigano ma nel momento del bisogno uniscono le loro forze. Anche in classe talvolta si può litigare, ma l’importante è poi fare pace e unire le forze nei momenti difficili.
Analizzo
Chi sono i protagonisti di questa favola?
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RICORDI?
Il MITO è un racconto antico che spiega in modo fantastico l’origine del mondo e dei comportamenti dell’uomo
Comprendo
Il Minotauro è un mostro: con il corpo di uomo e la testa di toro. con il corpo di toro e la testa di uomo.
I caro finisce in mare perché: non ascolta gli avvertimenti del padre. vuole provare a nuotare.
Il volo di Icaro
Nell’isola di Creta il re Minosse aveva chiesto a Dedalo, famo so architetto greco, di costruire un labirinto per rinchiudervi dentro suo figlio, il Minotauro, un mostro orribile con il corpo di uomo e la testa di toro.
Poiché ne conoscevano la struttura, Dedalo e suo figlio Icaro vennero rinchiusi anch’essi da Minosse nel labirinto affinché non ne fossero svelati i segreti.
Per fuggire, Dedalo costruì delle ali con penne di gabbiano e le attaccò con la cera a una struttura di legno; quindi raccomandò al figlio di non volare troppo vicino al sole. Un bel mattino, padre e figlio spiccarono il volo con le loro me ravigliose ali. Malgrado gli avvertimenti, Icaro non ascoltò suo padre perché aveva molta fretta di provare le ali. Si fece prendere dall’ebbrezza del volo e si avvicinò troppo al sole: il calore fuse la cera, le ali si staccarono e Icaro cadde in mare, dove morì. Dedalo arrivò sano e salvo in Sicilia, dove costruì un tempio dedi cato ad Apollo, il dio del Sole, in memoria del figlio Icaro.
Laura Stano
Conosco
le parole
L’ebbrezza del volo è: la paura di volare. la gioia di volare.
Approfondisco
Il labirinto è un luogo costruito in modo tale che risulti difficile trovare l’uscita.
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Come ottenere la pioggia
Al principio, quando ogni cosa era nuova e tutto era stato fatto da poco, non pioveva mai. Era un bel guaio, un guaio tanto grosso che tutti gli animali si riunirono e decisero di invocare ad alta voce il Cielo perché mandasse la pioggia. Si divisero così in vari gruppi, secondo le diverse specie. Gli ele fanti, i più grossi, per primi si misero a barrire a tutto spiano. Ma la pioggia non venne. Provarono allora i rinoceronti, tutti insieme. Ma la pioggia non venne. Provarono le giraffe, poi le antilopi, poi i leoni (e i loro ruggiti parevano toccare il cielo). Ma la pioggia non venne. Provarono tutti gli animali, anche i più piccoli. Ma la pioggia non venne. Erano rimaste solo le rane. Toccava a loro provare, e gli animali le pregarono di invocare la pioggia dal cielo. Le rane si misero a gracidare tutte insieme. Era così assordante il loro grido, così monotono, che il cielo si coprì di nubi. Ma la pioggia non venne. Il gracidare delle rane, però, riuscì a penetrare attraverso le nuvo le e il Cielo, stanco di udirle, tentò di affogarle con l’acqua. E piovve, piovve a lungo. Allora le rane tacquero. Dopo la pioggia l’erba crebbe e gli animali si sparpagliarono per ogni dove a mangiare. Solo le rane rimasero nelle buche dove l’acqua si era fermata, perché, avendo fatto piovere, si conside ravano padrone dell’acqua. Capita ancora oggi che, quando le rane gracidano, non lo fanno senza un motivo: questo è il modo che hanno per invocare la pioggia.
Guglielmo Valle - Alberto Manzi, I popoli raccontano. Africa, La Scuola
RICORDI?
La LEGGENDA è un racconto fantastico che spiega l’origine di fenomeni naturali o di caratteristiche di animali e di esseri umani
Analizzo
Questa leggenda è stata inventata per
Comprendo
Per quale motivo gli animali si riunirono?
Che cosa successe quando le rane cominciarono a gracidare?
Perché, secondo la leggenda, le rane ancora oggi gracidano?
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Questo è un RACCONTO REALISTICO
.
Per conoscere le sue caratteristiche, vai a pagina 54.
Tina
Tina aveva tutti i quaderni senza orecchie, sapeva a memoria anche la tabellina del nove, a mensa non si sporcava mai di sugo e se le scappava uno starnuto riusciva sempre a mettersi una mano davanti alla bocca. Tina faceva tutto bene, e quello che non sapeva fare bene preferiva non farlo.
fiducia Dare
Durante i giochi Tina viene sempre scelta per ultima dai compagni perché ritenuta piccola e poco capace. La prima volta che le offrono un’opportunità e lei sente la fiducia degli altri ... riesce benissimo!!! Discutete in classe.
Comprendo
Indica con una X se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F). Tina:
• starnutiva sempre con la mano davanti alla bocca. V F
• era considerata perfettina dai compagni. V F
• non giocava mai a pallavolo. V F
• era la più grande della terza B. V F
• aveva paura di deludere tutti. V F
I compagni non la trovavano granché divertente, Tina. Dicevano che era una perfettina e la perfezione non fa mica ridere nessuno. Certi giorni a lei bastava, certi altri no. Fu un giorno no quello in cui accettò l’invito a giocare a pallavolo nel campetto della scuola. Quando si formavano le squadre, Tina veniva scelta sempre per ultima, perché era la più piccola della terza B e, ogni volta che toccava a lei battere, la palla picchiava contro la rete, rimbalzando. Così aveva sparso la voce che la pal lavolo non le piaceva, preferiva non sudare. Aveva convinto tutti e se ne era convinta anche lei. Ma quel giorno forse non c’erano ab bastanza bambini per fare le squadre, quel gior no a lei chissà cosa è preso. Appena l’hanno chiamata ha detto: “Eccomi”. Quando arrivò il suo turno di battere si avviò nell’angolo a testa bassa, pronta a deludere tutti. Si mise in posizione, si disse: “concentra ti. Non pensare a nessuno, fissa la palla. Un respiro di pura speranza. Con la mano sinistra lanciò la palla, la destra pronta a colpire. Alzò la testa, la luce negli occhi, tutta la forza nel brac cio, batté. E la palla volò come doveva, alta come non l’aveva mai vista, rapida, perfetta. In un attimo superò la rete, superò le bambine che avevano fatto un balzo per fermarla, i bambini che si erano tuffati a riceverla, e poi il rettangolo bianco disegnato sull’asfalto del campetto, su però pure il campetto.
Rosella Postorino, Tutti giù per aria, Salani
Scrivo
Inventa il finale della storia e scrivilo sul tuo quaderno.
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La signora Gorf
La signora Gorf aveva la lingua lunga e le orecchie a punta. Era l’insegnante più cattiva della scuola Wayside. I suoi alunni era no quelli del trentesimo piano.
– Se voi bambini non farete i bravi, – li avvertì – io muoverò le orecchie, tirerò fuori la lingua e vi trasformerò in tante mele!
La signora Gorf non amava i bambini. In compenso adorava le mele.
Un giorno la signora Gorf beccò Joe che copiava dal compito di John. Mosse le orecchie (prima la destra, poi la sinistra), tirò fuori la lingua e trasformò Joe in una mela. Dopodiché trasformò anche John perché aveva permesso al compagno di copiare.
– Ehi, non è giusto! – protestò Todd. – John stava solo cercando di aiutare un amico.
La signora Gorf mosse le orecchie (prima la destra, poi la sinistra), tirò fuori la lingua e trasformò Todd in una mela. – Qualcun altro vuole esprimere la sua opinione? – chiese poi. Nessuno fiatò. La signora Gorf rise e posò le tre mele sulla catte dra. Stephen iniziò a piangere. Non poteva proprio trattenersi: era spaventato.
– Non permetto che si pianga in classe – disse la signora Gorf. Mosse le orecchie (prima la destra, poi la sinistra), tirò fuori la lin gua e trasformò Stephen in una mela.
Per il resto della giornata, gli studenti furono bravissimi. Il giorno dopo Kathy arrivò a scuola in ritardo. Appena mise piede in classe, la signora Gorf la trasformò in una mela. Nancy disse: – Salute! – quando Paul starnutì. La signora Gorf mosse le orecchie (prima la destra, poi la sinistra), tirò fuori la lingua e trasfor mò Nancy in una mela. Terrence cascò giù dalla sedia. Fu trasformato in una mela. Entro la fine della settimana tutti gli studenti erano diventati delle mele.
La signora Gorf era contentissima.
– Adesso posso tornarmene a casa – disse.
– Non dovrò insegnare più niente a nessuno e non sarò più costretta a fare trenta piani di scale a piedi.
Louis Sachar, La scuola all’ultimo piano, Il Battello a Vapore
Questo è un RACCONTO FANTASTICO
Per conoscere le sue caratteristiche, vai a pagina 106.
classe Star bene in
Per stare bene insieme bisogna stare bene non solo con i compagni e le compagne, ma anche con i propri insegnanti . Siete d’accordo?
Comprendo
L a signora Gorf è un personaggio: che puoi incontrare nella realtà. che non puoi incontrare nella realtà.
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Questo è un TESTO
POETICO. Per conoscere le sue caratteristiche, vai a pagina 218.
Per una scuola che assomigli al mondo
tutti Rispetto per
Per avere una scuola come il mondo occorre stare bene insieme. Come nel mondo, anche a scuola ci vuole rispetto per tutti Che cosa ne pensi?
Analizzo
Da quanti versi è composta la poesia? 12 14 16 Quante strofe? 1 2 3
N ella poesia ci sono rime? Sì No
Se la risposta è sì, sottolineale.
Mi emoziono
Rispondi alla domanda degli ultimi versi della poesia. Con quale parola puoi descrivere la scuola che vorresti?
Nel mondo ci sono le terre ed i cieli Non sono divisi in scaffali Nel mondo ci sono le fiabe e le arti Non sono divise in reparti Nel mondo c’è un nido, che è la tua classe Uscendo non trovi le casse Nel mondo ci sono maestri un po’ maghi Ci sono, non solo se paghi Nel mondo il sapere che vuoi si conquista Nel supermercato si acquista E allora rispondi con una parola Com’è che la vuoi la tua scuola?
www.brunotognolini.com
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Il cubo della gentilezza
Quali sono le azioni della gentilezza, quelle che fanno stare bene insieme, a casa come a scuola? Discutetene in classe, tutti insieme, e annotatele su dei bigliettini. Poi ognuno di voi ne sceglie sei e le scrive sulle facce di un cubo di cartone da tenere sempre sul banco, in modo da poterle ricor dare ogni momento. Ecco come costruire il cubo.
Materiale
cartoncino bianco • matita gomma • colori • forbici • colla
Istruzioni
I. Ricopia lo schema del cubo ingrandendolo del doppio.
2. Su ogni faccia scrivi un’azione di gentilezza (ispirati alle frasi che ti proponiamo nei riquadri) e illustrala con un disegno.
Non fare i dispetti. Perdonare dopo un litigio. Salutare quando entri ed esci. Ascoltare gli altri anche quando non sei d’accordo. Essere disponibile ad aiutare gli altri.
3. Incolla il cubo sul cartoncino e ritaglialo con cura.
Questo è un TESTO REGOLATIVO.
Per conoscere le sue caratteristiche, vai a pagina 262.
4. Piega le linguette e
incollale.
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Ieri ero una goccia di pioggia, oggi sono un arcobaleno
Hai mai provato a fermarti per qualche istante, chiudere gli occhi, fare dei bei respiri lunghi e profondi e non pensare a niente, se non a concentrarti sull’aria che entra e che esce dal tuo corpo?
Se la risposta è sì… complimenti! Hai fatto un’esperienza di mindfulness!
Se invece non lo hai mai provato, non preoccuparti, vediamo insieme di che cosa si tratta… Magari hai già sentito parlare di yoga, oppure di meditazione, oppure ancora di tecniche di rilassamento: la mindfulness è tutto questo messo insieme, e ancora di più!
È provare a raggiungere la piena consapevolezza di quello che stai vivendo in ogni momento della tua giornata: non sempre è facile riuscire a sentire i propri pensieri, le emozioni, i segnali che il corpo ci trasmette, anzi generalmente gli adulti fanno proprio fatica a fare tutto questo, perché sono sempre di corsa! Essere consapevoli, cioè essere concentrati e avere ben presente quello che stiamo vivendo, è invece molto importante, perché ci aiuta in tanti modi: ci ri lassa, ci aiuta a gestire i momenti di rabbia, ci fa stare bene quando siamo in mezzo agli altri
Non è così semplice fermarsi e provare a “svuotare” la mente, per dare attenzione solo al nostro corpo: nella nostra testa i pensieri si rincorrono
MINDFULNESS
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come tante farfalle colorate, che volano senza mai fermarsi.
La mindfulness, con i suoi esercizi, ci aiuta a “guardare” queste farfalle, cioè i nostri pensieri, con tranquillità e gentilezza, senza giudicare se sono belli o brutti: ci accorgiamo che ci sono, e poi li lasciamo di nuovo liberi di volare e di rin corrersi, mentre noi ci concentriamo solo sul nostro respiro.
La mindfulness, soprattutto per un bambino o una bambina come te, anche a scuola, dà tanti vantaggi: rinforza l’attenzione e la concentrazione e quindi ti permette di avere risultati scola stici migliori; ti aiuta a provare calma, ti permette di aumentare la fiducia che provi verso te stes so/a e nei confronti dei tuoi compagni e delle tue compagne, così da poter lavorare, imparare e crescere insieme in modo divertente e rispet toso. Certamente occorre tanto allenamento e un po’ di pazienza: i risultati non arriveranno su bito, ma se continuerai a esercitarti ti accorgerai ben presto dei miglioramenti e dei vantaggi che può offrirti e inizierai a sentirti meglio.
Quali, tra i vantaggi portati dalla minfulness, ti piacerebbe provare a raggiungere? Perché?
Ora puoi provare un esercizio di mindfulness, per iniziare a scoprire meglio di che cosa si tratta. Sarà l’insegnante a guidarti passo dopo passo, tu devi soltanto trovare una posizione comoda e chiudere gli occhi, oppure tenere lo sguardo rivolto verso il basso, in modo da non farti distrarre da chi hai attorno.
Ascolta l’insegnante: Una volta che hai trovato la posizione per te più comoda inizia a rilassarti, concentrando l’attenzione solo sul tuo respiro… senti il peso del corpo che riposa sulla sedia. Ascolta e presta attenzione a quello che ti accade.
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PAZIENZA
L’acqua del lago
IL VOLO DI ICARO
Il brano di pagina 18 ci insegna l’importanza e il valore della pazienza, una qualità che spesso manca nella vita di tutti i giorni: generalmente siamo sempre di corsa, con mille cose da fare e mille pensieri in testa; vogliamo “tutto subito”, non abbiamo mai né tempo né voglia di aspettare e ci arrabbiamo se le cose non vanno come desideriamo. Essere pazienti,
Il vecchio saggio e i suoi discepoli decisero di intraprendere un viaggio du rante il quale avrebbero attraversato vari territori e città. Un giorno, quando il sole brillava in tutto il suo splendore, videro un lago molto lontano e deci sero di fermarsi per dissetarsi. Il vecchio saggio si rivolse al suo discepolo più giovane: – Ho sete. Puoi portarmi dell’acqua da quel lago?
Il discepolo camminò fino al lago, ma quando vi arrivò notò che un carro trainato da buoi era appena passato e l’acqua, piano piano, era diventata torbida. Alla luce di questa nuova situazione, il discepolo pensò: “Non posso dare da bere al maestro quest’acqua fangosa”. Così tornò e disse al vecchio saggio: – L’acqua è molto fangosa. Non penso che sia giusto berla. Dopo circa mezz’ora, il vecchio saggio chiese di nuovo al discepolo di an dare al lago e portargli dell’acqua da bere. Il discepolo, diligentemente, ac consentì. Ma l’acqua era ancora sporca. Tornò e con un tono deciso disse: – L’acqua del lago è francamente imbevibile, faremmo meglio a rag giungere la città più vicina e chiedere agli abitanti che ci diano da bere.
Il vecchio saggio non gli rispose e il discepolo ri mase sul posto, immobile, senza dire nulla. Come c’era da aspettarsi, poco dopo il maestro chiese nuovamente al discepolo di recarsi, per la terza volta, al lago. Non volendolo contraddire, il giovane si in camminò nuovamente. In cuor suo, però, era furioso perché non riusciva a comprendere l’insistenza di un uomo così saggio.
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invece, ci aiuta a gustarci ogni singolo momento e ad accettare le cose come sono, al di là dei piani che avevamo in mente. Anche Icaro, se avesse avuto la pazienza per ascoltare i suggerimenti del padre e non avesse voluto subito provare a volare più in alto possibile, fino a raggiungere il sole, non avrebbe avuto quella sorte.
Incredibilmente, giunto sulla riva, il discepolo vide che l’acqua era perfettamente trasparente, cristallina. Quindi, riempì le borracce di pelle e portò da bere al suo maestro e a tutti gli altri compagni della carovana. Una volta al cospetto del vecchio saggio, que sti gli domandò: – Che cosa hai fatto per pulire l’acqua?
Il discepolo non capì però la domanda, dato che ovviamente non aveva fatto nulla e non aveva alcun merito in quel cambiamento. Allora il maestro lo guardò e spiegò: – Hai aspettato. In questo modo, il fango si è deposi tato da solo e ora possiamo bere dell’acqua pu lita. Ebbene, anche la tua mente funziona allo stesso modo. Quando è disturbata, devi solo lasciarla stare. Dalle soltanto un po’ di tempo e non essere impaziente. Al contrario, sii pazien te. Troverai l’equilibrio da solo. Non dovrai fare nessuno sforzo per calmarla.
Il significato della storia
Prova tu, con parole tue, a dire che cosa ti ha insegnato questa storia.
Rifletto
Prima di rispondere alle domande, prenditi un momento per riposare la mente e ritrovare la giusta concentrazione… Prova a chiudere gli occhi e fai attenzione solamente al tuo respiro: senti l’aria che entra e che esce, e lascia scorrere tutti i pensieri che ti passano per la testa… Sarà l’insegnante, trascorsi un paio di minuti, a chiederti di riaprire gli occhi e proseguire il lavoro.
Qual è il tema principale della storia? L’amicizia. La pazienza. Il coraggio. La rabbia.
Come si è sentito secondo te il giovane discepolo la terza volta che il vecchio saggio gli ha chiesto di andare a prendergli dell’acqua?
E tu come ti saresti sentito o sentita? Che cosa avresti fatto al posto del discepolo?
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Tanti tipi di testi!
testi sono scritti con diversi scopi: divertire, emozionare, informare, descrivere…
Per questo ci sono tanti tipi di testi, che hanno caratteristiche di verse a seconda dello scopo per il quale sono stati scritti. Sono le tipologie testuali
Per facilità dividiamo le tipologie testuali in due grandi gruppi: i testi narrativi e i testi non narrativi
• I testi narrativi narrano delle storie per appassionare, divertire, commuovere, coinvolgere, far riflettere...
Comprendono testi diversi: la favola, il racconto d’avventura, il dia rio… Questi sono i generi del testo narrativo.
• I testi non narrativi sono scritti per spiegare, informare, descrivere, dettare regole...
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TIPOLOGIE TESTUALI
TESTI NARRATIVI
GENERI
• La favola
• La fiaba
• La leggenda
• Il mito
• Il racconto fantastico
• Il racconto realistico
• L’autobiografia / La biografia
• Il racconto d’avventura
• Il racconto del brivido
• Il racconto horror
• Il diario
• Il racconto fantasy
• Il racconto fantascientifico
• Il racconto storico
• Il racconto umoristico
TESTI NON NARRATIVI
• Il testo descrittivo
• Il testo poetico
• Il testo espositivo
• Il testo regolativo
• Il testo argomentativo
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CHE COS’È?
I LUOGHI (dove?)
Sono gli spazi dove avvengono i fatti. Possono essere definiti o indefiniti, reali, verosimili o fantastici
I PERSONAGGI Sono le persone, gli animali o gli oggetti presenti nella storia. Possono essere:
IL TEMPO (quando?) È il periodo in cui si svolge la vicenda. Può essere definito o indefinito, presente o futuro
IL NARRATORE/LA NARRATRICE
chi racconta la storia. Può essere:
interno/a, cioè uno dei personaggi che agiscono nella storia, e allora parla in prima persona;
esterno/a, qualcuno che non prende parte alla storia e allora parla in terza persona
È un testo che narra, cioè racconta, una storia.
•
•
È
•
•
Il
è il/la
Gli
reali o verosimili;
fantastici
personaggio principale
protagonista
altri sono personaggi secondari
LA TIPOLOGIA T EST UA L E IL T EST O NARRAT IVO LA STRUTTURA Inizio Svolgimento Conclusione 30
Una nuova mister
l maestro Juan Carlos prende la parola: – Eva ha ragione (un punto per me). Non sta scritto da nessuna parte che una donna non possa fare l’allenatore. Luca potrebbe dire che in genere le donne allenano le squadre femminili. E ha ragione (un punto per Luca). Ma questo succede perché, anche nel gioco del calcio, come in altre discipline o in tanti ambiti della società, il pregiudizio di genere non è ancora stato superato. – Che cos’è questo pregiudizio di genere? – ha chiesto Matteo. – Una bella domanda (un punto per Matteo) – ha replicato il ma estro. – Una domanda a cui non è semplice rispondere in modo sintetico. Diciamo che per moltissimi anni, e vi parlo di millenni, eh!, le donne, nella stragrande maggioranza delle civiltà, sono state considerate inferiori agli uomini e sono state relegate ai margini della società, della politica, dell’economia. Sono state emarginate. Pensate che fino a settanta anni fa, in Italia, le don ne non potevano nemmeno votare: erano escluse da un diritto fondamentale.
– E come hanno fatto a conquistare questo diritto? – ha chiesto Luna.
– Con le lotte, la determinazione… la ragione. È stato un primo passo importante verso l’uguaglianza, il rispetto, la dignità. Un passo che col tempo ha portato ad altre conquiste…
– Secondo me è giusto che non ci sia parità – è intervenuto Luca. – Noi maschi siamo più forti, più coraggiosi, più responsabili.
– Credo – ho detto – che Luca sia prigioniero di quel pregiudizio di genere di cui ci parlava il maestro. Come facciamo a liberarlo?
– Dimostrandogli che si sbaglia – ha risposto il maestro. – Tanto per cominciare tu, Eva, farai l’allenatore.
– Preferirei il “Mister” – ho detto. – Suona più professionale! Anzi: voglio essere chiamata “la Mister”. Per questioni di parità… diffe renziata.
A.A.V.V., NOI siamo il futuro, Raffaello Ragazzi
Conosco le parole
Avere un pregiudizio di genere significa pensare che le persone abbiano comportamenti e capacità diverse a seconda del genere a cui appartengono.
CLASSE CAPOVOLTA
A casa • Guarda il video della tipologia testuale.
In classe • Proiettate il PPT alla LIM.
IL T EST O NARRAT IVO
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