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Via al TEST! Un console saggio

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Un console saggio

Nell’antica Roma, i plebei erano oppressi dalle tasse e lavoravano duramente. Inoltre erano costretti a interrompere le loro attività per le guerre che lo Stato sosteneva contro i nemici esterni. Molti plebei contraevano prestiti con i patrizi. Se non riuscivano a restituirli, diventavano schiavi dei loro creditori.

Un giorno dell’anno 459 a.C., mentre il popolo si trovava radunato nel foro, comparve un vecchio centurione. Aveva il volto pieno di cicatrici che attestavano il suo valore come guerriero, ma sulla schiena portava i segni di orribili frustate. Si sedette nel foro e raccontò la sua storia: – In molte battaglie ho versato il mio sangue per la salvezza di Roma, come testimoniano le mie cicatrici, ma sono stato fatto schiavo da un patrizio per non aver saldato il mio debito. Come potete vedere, questo mio nuovo padrone mi ha orribilmente maltrattato. Alla conclusione del racconto del vecchio guerriero la plebe si infiammò per lo sdegno e la rabbia e chiese a gran voce ai consoli: – Convocate subito il Senato! Vogliamo nuove leggi! Vogliamo condizioni migliori per i plebei! Siamo stanchi di finire in prigione o addirittura schiavi per i debiti! Mentre il Senato era radunato, giunse improvvisamente l’annuncio che un forte esercito marciava contro Roma. – È la vendetta degli dèi! – urlava adirata la plebe per le strade di Roma. – Non alzeremo le armi in difesa della città fino a quando le leggi non diventeranno più giuste per noi. La situazione stava diventando pericolosa e allora uno dei due consoli uscì dal Senato per parlare con la plebe. – I senatori hanno deciso di migliorare le condizioni del popolo, ma per prima cosa dobbiamo pensare a difendere la patria dal nemico. Ecco, guardate! – E mostrò al popolo l’editto di una nuova legge. – Con questo editto – proseguì – si ordina che ai plebei che si iscrivono nell’esercito siano cancellati tutti i debiti! Immediatamente un gran numero di plebei corse ad arruolarsi e in breve si formò un fortissimo esercito che, sotto il comando del console, uscì dalla città e sbaragliò i nemici.

Nadia Vittori, L’antica Roma, Raffaello

1 Nell’antica Roma i patrizi erano: il popolo che lavorava la terra. i discendenti delle antiche famiglie di Roma. i commercianti che si erano arricchiti. i governatori delle province.

2 I plebei diventavano schiavi: quando non pagavano i debiti. quando commettevano un reato. quando cercavano di fuggire da Roma. quando si ribellavano ai patrizi.

3 Il protagonista del racconto è: un console. un centurione. un plebeo. il Senato.

4 Il vecchio: aveva sulla schiena segni di frustate. aveva sulla schiena segni di battaglie. aveva sul volto segni di frustate. zoppicava.

5 Chi gli ha lasciato quei segni? Un nemico in battaglia. Un nemico di cui è diventato schiavo. Il patrizio di cui è diventato schiavo. Un animale selvaggio durante una caccia.

6 Alla conclusione del racconto del centurione la plebe: organizzò una rivolta. chiese condizioni migliori per i plebei. andò a distruggere il Senato. chiese condizioni migliori per i patrizi.

RIFLETTO SUL MIO LAVORO

7 Il console mostra alla plebe un editto.

Che cosa c’è scritto? Ai plebei che si iscrivono nell’esercito saranno cancellati i debiti. Ai plebei che si iscrivono nell’esercito saranno aumentati i debiti. I plebei sono obbligati a iscriversi nell’esercito. I plebei che non si iscrivono nell’esercito saranno condannati a morte.

8 Come finisce il racconto? Si forma un forte esercito e sconfigge il nemico. Si forma un forte esercito, ma il nemico vince. L’esercito di Roma è debole e il nemico vince. Roma chiede una tregua ai nemici.

9 Alla riga 9 trovi il termine

“orribilmente”. A quale categoria grammaticale appartiene? Nome derivato. Aggettivo superlativo assoluto. Articolo determinativo. Avverbio.

10 Alle righe 28-29 i verbi sono espressi al modo indicativo, tempo: futuro semplice. passato prossimo. imperfetto. passato remoto.

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