REGOLE SEMPLIFICATE
PROVE DI INGRESSO
MAPPE INTERATTIVE con ESERCIZI DIGITALI
L’ALFABETO
L’alfabeto in stampato minuscolo
L’alfabeto in corsivo
I SUONI DOLCI E I SUONI DURI DI C E G
CE • CI • CIA • CIO
GE • GI • GIA • GIO
CIU
GIU
SONO SUONI DOLCI.
CA • CO • CU • CHE • CHI
GA • GO • GU • GHE • GHI
SONO SUONI DURI.
IL SUONO GN
IL GRUPPO GN NON È MAI SEGUITO DALLA VOCALE I.
FANNO ECCEZIONE LA PAROLA COMPAGNIA E ALCUNE
FORME VERBALI COME SOGNIAMO, DISEGNIAMO, INSEGNIAMO…
IL SUONO SC
IL GRUPPO SC HA:
• SUONO DOLCE SE SEGUITO DA E, I:
SCENA, SCIVOLO, SCIACALLO…
• SUONO DURO SE SEGUITO DA A, O,
U: SCATOLA, SCOIATTOLO, SCUDO…
E NEI GRUPPI SCHE, SCHI: SCHEDA,
CASCHI…
IL GRUPPO SCE SI SCRIVE SENZA I
TRANNE NELLE PAROLE SCIENZA
E COSCIENZA; NEI LORO DERIVATI, COME SCIENTIFICO E COSCIENZIOSO; NELLA PAROLA USCIERE.
IL SUONO GLI
IL GRUPPO GLI
SI PRONUNCIA
IN UN UNICO SUONO.
HA GENERALMENTE
SUONO DOLCE:
CIGLIA, BIGLIETTO, GIGLI…
SOLO IN ALCUNI CASI HA
SUONO DURO:
GLICINE, NEGLIGENTE, GEROGLIFICO…
I SUONI QU, CU, CCU, CQU
LA LETTERA Q VUOLE SEMPRE LA U + A, E, I, O.
IL SUONO CU È SEGUITO DA UNA CONSONANTE TRANNE
IN ALCUNE ECCEZIONI, TRA CUI LE PAROLE (DEFINITE
“CAPRICCIOSE”): CUORE, CUOCO, CUOCERE, CUOIO, SCUOLA,
CIRCUITO, RISCUOTERE, SCUOTERE.
IL SUONO CCU SI TROVA SOLO NELLA PAROLA TACCUINO.
IL SUONO CQU SI TROVA NELLA PAROLA ACQUA E NEI SUOI
DERIVATI; NEL VERBO ACQUISTARE.
I GRUPPI MB E MP
DAVANTI A B E P CI VUOLE SEMPRE LA M
E MAI LA N: SONO I SUONI MB E MP
LE PAROLE CHE CONTENGONO MB E MP
SI DIVIDONO IN SILLABE COSÌ:
GAM / BA
LAM / PO
LE CONSONANTI DOPPIE
IL RADDOPPIAMENTO DELLA
CONSONANTE CAMBIA IL SIGNIFICATO
DELLA PAROLA:
NOTE NOTTE
NELLA DIVISIONE IN SILLABE
LE DOPPIE SI DIVIDONO SEMPRE:
PAL / LA
SET / TI / MA / NA
I SUONI COMPLESSI
ALTRI SUONI COMPLESSI SONO:
STA • STE • STI • STO • STU
STRA • STRE • STRI • STRO • STRU
BRA • BRE • BRI • BRO • BRU
CRA • CRE • CRI • CRO • CRU
DRA • DRE • DRI • DRO • DRU
NELLA DIVISIONE IN SILLABE QUESTI
SUONI NON SI DIVIDONO MAI:
A / PO / STRO / FO
LOM / BRI / CO
L’ACCENTO E L’APOSTROFO
L’ACCENTO È UN PICCOLO SEGNO ( ` ) CHE SI SCRIVE
SULLA VOCALE ALLA FINE DELLA PAROLA PER MARCARE
IL SUONO: È, GIÙ, PERCHÉ…
L’APOSTROFO È UN PICCOLO SEGNO ( ’ ) CHE SI USA
QUANDO SI ELIMINA LA VOCALE FINALE DI UNA PAROLA:
LO ORSO L ’ORSO
UNA APE UN ’APE
SULLA ALTALENA SULL ’ALTALENA
L’USO DELL’ H
L’H SI USA NELLE VOCI DEL VERBO AVERE:
HO • HAI • HA • HANNO.
IO HO UN GIOCO. TU HAI GIOCATO.
EGLI HA SONNO. ESSI HANNO MANGIATO.
L’USO DI O • AI • A • ANNO
• O VUOL DIRE “OPPURE”.
VUOI LA PESCA O L’UVA?
• AI RISPONDE ALLE DOMANDE:
A CHI? IO DO LE FIGURINE (A CHI?) AI MIEI AMICI.
DOVE? HO INCONTRATO EDO (DOVE?) AI GIARDINI.
• A RISPONDE ALLE DOMANDE:
A CHI? HO PRESTATO LA MATITA (A CHI?) A ISA.
QUANDO? A CARNEVALE MI VESTO DA PAGLIACCIO.
DOVE? IO VADO (DOVE?) A CASA.
COME? HO CAMMINATO (COME?) A PIEDI.
• ANNO INDICA UN PERIODO DI TEMPO.
IL MIO FRATELLINO HA UN ANNO.
L’ARTICOLO
L’ARTICOLO SI USA DAVANTI AI NOMI E PUÒ ESSERE:
DETERMINATIVO (IL • LO • LA • I • GLI • LE)
O INDETERMINATIVO (UN • UNO • UNA).
SE IL NOME COMINCIA CON UNA VOCALE, GLI ARTICOLI LO, LA E UNA SI APOSTROFANO:
LO ALBERO L’ALBERO
LA APE L’APE
UNA OCA UN’OCA
L’ARTICOLO UNO NON SI APOSTROFA MAI.
IL NOME
IL NOME È LA PAROLA CHE SERVE PER INDICARE PERSONE, ANIMALI, COSE.
• IL NOME COMUNE INDICA UNA PERSONA, UN ANIMALE, UNA COSA IN GENERALE. SI SCRIVE CON LA LETTERA MINUSCOLA.
IL NOME PROPRIO INDICA COME SI CHIAMA UNA PERSONA, UN ANIMALE, UNA COSA. SI SCRIVE CON LA LETTERA MAIUSCOLA.
• UN NOME DI PERSONA O DI ANIMALE È MASCHILE
SE INDICA UN MASCHIO: NONNO.
UN NOME DI PERSONA O DI ANIMALE È FEMMINILE
SE INDICA UNA FEMMINA: NONNA.
• IL NOME È SINGOLARE QUANDO INDICA UNA SOLA PERSONA, UN SOLO ANIMALE, UNA SOLA COSA.
IL NOME È PLURALE QUANDO INDICA PIÙ PERSONE, PIÙ ANIMALI, PIÙ COSE.
L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO
L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO SI USA PER INDICARE LA QUALITÀ DI UNA PERSONA, DI UN ANIMALE, DI UNA COSA.
PUÒ PRECEDERE O SEGUIRE IL NOME.
UN BAMBINO SIMPATICO.
UN SIMPATICO BAMBINO.
LA FRASE E L’ESPANSIONI
LA FRASE È UN INSIEME DI PAROLE CHE HA
UN SIGNIFICATO.
NELLA FRASE C’È SEMPRE IL PREDICATO, CIOÈ L’AZIONE.
IL SOGGETTO È LA PERSONA, L’ANIMALE O LA COSA
CHE COMPIE L’AZIONE.
LA FRASE MINIMA, COMPOSTA DA SOGGETTO
E PREDICATO, SI PUÒ ARRICCHIRE
CON LE ESPANSIONI, CHE RISPONDONO
ALLE DOMANDE: CHE COSA? DOVE?
QUANDO? DI CHI? CON CHE COSA?…
IL VERBO
I VERBI INDICANO LE AZIONI CHE LE PERSONE, GLI ANIMALI, LE COSE COMPIONO.
UN BAMBINO CORRE.
IL CAVALLO NITRISCE.
L’ALTALENA DONDOLA.
IL TEMPO PRESENTE INDICA UN’AZIONE
CHE SI SVOLGE IN QUESTO MOMENTO.
IO LEGGO UN LIBRO.
IL TEMPO PASSATO INDICA UN’AZIONE
CHE SI È GIÀ SVOLTA.
IO HO LETTO UN GIORNALINO.
IL TEMPO FUTURO INDICA UN’AZIONE
CHE DEVE ANCORA ACCADERE.
IO LEGGERÒ UNA FIABA.
I VERBI ESSERE E AVERE
IL VERBO ESSERE NON INDICA UN’AZIONE, MA UN MODO DI ESSERE.
IO SONO STANCO.
TEMPO
PRESENTE
IO SONO
TU SEI
EGLI È
NOI SIAMO
VOI SIETE
ESSI SONO
TEMPO PASSATO
IO SONO STATO
TU SEI STATO
EGLI È STATO
NOI SIAMO STATI
VOI SIETE STATI
ESSI SONO STATI
IO ERO
TU ERI
EGLI ERA
NOI ERAVAMO
VOI ERAVATE
ESSI ERANO
TEMPO FUTURO
IO SARÒ
TU SARAI
EGLI SARÀ
NOI SAREMO
VOI SARETE
ESSI SARANNO
IL VERBO AVERE PUÒ INDICARE:
• POSSESSO.
IO HO UN MAGLIONE NUOVO.
• UNA SENSAZIONE.
IO HO SONNO.
TEMPO
PRESENTE
IO HO
TU HAI
EGLI HA
NOI ABBIAMO
VOI AVETE
ESSI HANNO
TEMPO PASSATO
IO HO AVUTO
TU HAI AVUTO
EGLI HA AVUTO
NOI ABBIAMO AVUTO
VOI AVETE AVUTO
ESSI HANNO AVUTO
IO AVEVO
TU AVEVI
EGLI AVEVA
NOI AVEVAMO
VOI AVEVATE
ESSI AVEVANO
TEMPO FUTURO
IO AVRÒ
TU AVRAI
EGLI AVRÀ
NOI AVREMO
VOI AVRETE
ESSI AVRANNO