SEZIONE DI ALLENAMENTO AL TEST INVALSI PROVE DI INGRESSO REGOLE SEMPLIFICATE
MAPPE INTERATTIVE con ESERCIZI DIGITALI
Il piacere di apprendere Gruppo Editoriale ELi
TUTTO
PLUS M. CENERELLI • C. CESARINI
Oltre l’insegnamento Educ Ability
Le difficoltà ortografiche
• Le parole che terminano in CIA oppure GIA al plurale fanno:
• CIE • GIE se prima di CIA • GIA c’è una vocale: camicie, valigie;
• CE • GE se prima di CIA • GIA c’è una consonante: arance, piogge.
• Il gruppo QU è seguito sempre da una vocale.
• Il gruppo CU è seguito da una consonante tranne in alcune parole che fanno eccezione: cuore, cuoco, cuocere, cuoio, scuola, circuito, riscuotere, scuotere.
• Il suono CCU si trova solo nella parola taccuino.
• Il suono QQU si trova solo nella parola soqquadro.
• Il suono CQU si trova nella parola acqua e nei suoi derivati; nei verbi acquistare, acquisire; nelle forme piacque, nacque, giacque.
• Il gruppo SC ha:
• suono dolce se seguito da E, I: scena, scivolo…
• suono duro se seguito da A, O, U: scatola, scoiattolo, scudo…
• suono duro nei gruppi SCHE, SCHI: scheda, caschi
• Il gruppo SCE si scrive senza I tranne nelle parole scienza e coscienza; nei loro derivati, come scientifico e coscienzioso; nella parola usciere. I verbi che terminano in -SCIARE perdono la I al futuro e al condizionale presente. Nella divisione in sillabe le consonanti del gruppo SC non si dividono: pe / sce cu / sci / no ca / sco
• Il digramma GN non è mai seguito dalla vocale I, tranne che nella parola compagnia e nelle voci verbali che terminano in -iamo (disegniamo, sogniamo…).
• Il suono NI si usa in alcune parole, tra le quali: niente, geranio, macedonia, Antonio, Stefania, riunione, genio, geniale, coniugazione…
• LI si usa: all’inizio di parola (liana, lieto…); quando la L raddoppia (sollievo, allievo…); in alcuni nomi propri (Giulia, Emilio…).
Il raddoppiamento
CONTRA, SOPRA, COSÌ raddoppiano l’iniziale della parola cui sono unite (soprattutto).
Z raddoppia nelle parole con IZZA, OZZO, UZZO, IZZARE. Non raddoppiano mai:
• B davanti a ILE (variabile);
• G davanti a IONE (ragione);
• Z nei suoni ZIO, ZIA, ZIE (grazie, addizione).
La divisione in sillabe
La divisione in sillabe segue queste regole:
• le consonanti doppie si dividono sempre;
• le parole che contengono MB e MP si dividono così: lam / pio / ne;
• nel gruppo CQU la C si divide dalla Q: ac / que / dot / to;
• BL, CL, FL, PL, BR, CR, DR, FR, GR, PR, TR non si dividono mai;
• i gruppi GNA, GNE, GNI, GNO, GNU, GLI, CHE, CHI, GHE, GHI, SCA, SCO, SCU, SCHE, SCHI, SCE, SCI non si dividono mai;
• la S seguita da consonante non si divide mai da quest’ultima.
2
regole
L’accento e i monosillabi accentati
L’accento è obbligatorio:
• quando cade sull’ultima (parole tronche): caffè;
• sui composti di TRE, RE, BLU, SU: ventitré, viceré, rossoblù, lassù;
• nei giorni della settimana che finiscono in DÌ;
• in alcuni monosillabi.
Monosillabo accentato
È (verbo essere)
DÀ (verbo dare)
DÌ (nome, parte del giorno)
LÀ (avverbio)
LÌ (avverbio)
NÉ (congiunzione)
SÉ (pronome)
SÌ (affermazione)
TÈ (nome, bevanda)
Monosillabo non accentato
E (congiunzione)
DA (preposizione)
DI (preposizione)
LA (articolo, pronome, nota musicale)
LI (pronome)
NE (avverbio e particella pronominale)
SE (congiunzione e particella pronominale)
SI (pronome e nota musicale)
TE (pronome)
L’apostrofo
L’apostrofo è obbligatorio davanti alle parole che cominciano con vocale:
• con gli articoli LO e LA e con le preposizioni articolate;
• con gli aggettivi QUELLO, BELLO, SANTO;
• con gli aggettivi ALCUNA, NESSUNA davanti ad ALTRA;
• con CI davanti al verbo essere;
• con PO’ quando significa “poco”;
• con DA’ quando significa “dai”;
• con DI’ quando significa “dici”;
• con FA’ quando significa “fai”;
• con STA’ quando significa “stai”;
• con VA’ quando significa “vai”.
3 regole
L’uso dell’H
Con H Senza H
HO, HAI, HA, HANNO voci del verbo avere:
• indicano il possesso di qualcosa;
• indicano una sensazione;
• sono ausiliari di altri verbi, cioè servono per formare il tempo passato prossimo.
Le esclamazioni: OH!, AHI!, AH!, AHIMÈ!, UH!, EHI!, OHIMÈ!, AHIA!
Per formare i suoni duri di C e G:
CHE, CHI, GHE, GHI
O (congiunzione): significa “oppure”.
AI (preposizione): risponde
alle domande: a chi? A che cosa?
Dove? Quando?
A (preposizione): risponde
alle domande: a chi? A che cosa?
Dove? Quando? A fare che cosa? Come?
ANNO (nome): indica un periodo di tempo.
LA STRUTTURA DELLE PAROLE E LE PARTI DEL DISCORSO
In una parola si possono distinguere: radice, desinenza, prefisso, suffisso.
• La radice è la parte della parola che non cambia e ne esprime il significato.
ragazz-o
radice
• La desinenza è la parte della parola che cambia e fornisce informazioni grammaticali. ragazz-o/a/i/e
desinenza
• Il prefisso è la parte che precede la radice della parola e ne altera il significato. bis-nonno prefisso
• Il suffisso è la parte che segue la radice della parola e ne modifica il significato. gelat-aio
suffisso
• Le parti variabili del discorso sono quelle la cui desinenza può cambiare. Sono: nomi, verbi, articoli, aggettivi, pronomi.
• Le parti invariabili del discorso sono quelle che non cambiano mai forma.
Sono: preposizioni, avverbi, congiunzioni, esclamazioni.
4 regole
Il discorso diretto e il discorso indiretto
Il discorso diretto riporta, in un testo scritto o nel discorso orale, esattamente le parole pronunciate da qualcuno.
Il discorso diretto è evidenziato da questi segni di punteggiatura: : “................” : «................» : – ................
Il discorso indiretto non riporta le parole pronunciate da qualcuno, ma spiega ciò che è stato detto.
Il discorso indiretto è introdotto dai verbi dire, esclamare, chiedere, domandare, rispondere, ribattere…, con le parole di collegamento DI, SE, CHE.
Il nome
Il nome è una parte variabile del discorso che indica una persona, un animale, una cosa. Le cose comprendono anche le piante, i sentimenti, le sensazioni, gli ambienti, i fenomeni atmosferici, i concetti.
In base alla forma, il nome può essere:
• di genere maschile (nonno) o femminile (nonna);
• di numero singolare (nonno/a) o plurale (nonni/e).
In base al significato, il nome si classifica come:
• comune, se indica una persona, un animale, una cosa in generale: in questo caso si scrive con la lettera minuscola;
• proprio, se indica una persona, un animale, una cosa in particolare: in questo caso si scrive con la lettera maiuscola;
• generale (generico), se indica un gruppo di elementi diversi con qualche caratteristica comune (frutta);
• specifico, se indica un elemento particolare di un gruppo o di una categoria (mela);
• concreto, se indica qualcosa che è percepibile con i sensi;
• astratto, se indica qualcosa che non è percepibile con i sensi, come sentimenti, stati d’animo, concetti, virtù.
In base alla struttura, il nome si classifica come:
• primitivo, se non deriva da nessun altro nome ed è composto dalla radice e dalla desinenza (fiore);
• derivato, se ha origine da un nome primitivo, rispetto al quale ha un significato diverso (fioriera);
• alterato, se modifica il significato del nome primitivo esprimendo particolari sfumature di qualità (fiorellino);
• composto, se è formato dall’unione di due o più parole (portafiori);
• collettivo, se indica, anche al singolare, un insieme di elementi della stessa specie (orchestra, stormo); se il nome collettivo è al singolare, il verbo deve essere al singolare.
regole
5
L’articolo
L’articolo precede il nome e può essere:
• determinativo, se indica una determinata persona, un determinato animale, una determinata cosa (IL, LO, LA, I, GLI, LE);
• indeterminativo, se indica una persona, un animale, una cosa in modo generico (UN, UNO, UNA).
Se il nome comincia con una vocale, gli articoli lo, la e una si apostrofano. lo albero l’albero la ape l’ape una oca un’oca L’articolo uno NON si apostrofa mai.
• Gli articoli partitivi sono: DEL, DELLO, DELLA, DEI, DEGLI, DELLE. Gli articoli partitivi servono per fare il plurale degli articoli indeterminativi: un cane dei cani.
La preposizione
La preposizione collega le parole o le frasi di un testo. Può essere:
• semplice: DI, A, DA, IN, CON, SU, PER, TRA, FRA;
• articolata (formata dalla preposizione semplice + l’articolo): il lo la i gli le di a da in su del al dal nel sul dello allo dallo nello sullo della alla dalla nella sulla dei ai dai nei sui degli agli dagli negli sugli delle alle dalle nelle sulle
6 regole
GLI AGGETTIVI QUALIFICATIVI E I GRADI DELL’AGGETTIVO
Gli aggettivi qualificativi sono le parti variabili del discorso che si aggiungono al nome per specificarne le qualità e le caratteristiche.
• Gli aggettivi qualificativi concordano nel genere e nel numero con il nome cui si riferiscono.
• Gli aggettivi qualificativi derivati hanno origine da un nome: bellezza, bello.
Gli aggettivi qualificativi alterati esprimono la sfumatura di una qualità: bello bellino.
Gli aggettivi qualificativi possono essere di grado:
• positivo, quando esprimono semplicemente la qualità del nome (bello);
• comparativo, quando con l’aggettivo si vuole esprimere un paragone tra due elementi:
• di maggioranza (più bello di…);
• di minoranza (meno bello di…);
• di uguaglianza (bello come…, tanto bello quanto…);
• superlativo, quando esprimono la qualità del nome a livello massimo (bellissimo, super bello).
Gli aggettivi determinativi
Gli aggettivi determinativi accompagnano i nomi e ne precisano:
• la posizione: aggettivi dimostrativi (questo, codesto, quello…);
• una quantità imprecisa: aggettivi indefiniti (pochi, alcuni, qualche…);
• la quantità precisa o l’ordine: aggettivi numerali (due, triplo, due terzi…);
• il possesso: aggettivi possessivi (mio, tuo, suo…);
• l’intonazione: aggettivi esclamativi e interrogativi (Quale? Che?… ; Quale! Che!…).
7 regole
Il pronome personale
Il pronome personale sostituisce un nome e si usa per evitare ripetizioni. Può essere soggetto o complemento.
Persona Soggetto
Singolare
1a (la persona che parla)
2a (la persona che ascolta)
3a (la persona di cui si parla)
Plurale
1a (le persone che parlano)
2a (le persone che ascoltano)
3a (le persone di cui si parla)
IO TU
EGLI, ELLA, ESSA (LUI, LEI)
NOI
VOI
ESSI, ESSE (LORO)
Complemento oggetto
ME, MI
TE, TI
LUI, LEI, GLI
(A LUI), LE (A LEI),
SÉ, SI, NE
CE, CI
VE, VI
LI, SI, SÉ, NE, LORO, LE
Il verbo
Il verbo indica un’azione compiuta o subita dal soggetto, uno stato del soggetto, un modo di essere del soggetto. Quando i verbi sono espressi all’infinito hanno la desinenza in:
• -are (1a coniugazione);
• -ere (2a coniugazione);
• -ire (3a coniugazione).
I verbi essere e avere hanno coniugazione propria.
Il tempo indica quando si svolge l’azione:
• il tempo presente indica un’azione che si svolge in questo momento;
• il tempo passato indica un’azione che si è già svolta;
• il tempo futuro indica un’azione che deve ancora accadere.
Il modo indica come si svolge l’azione:
• il modo indicativo indica azioni certe, reali, già avvenute, che stanno accadendo o che accadranno;
• il modo congiuntivo esprime una possibilità, un’incertezza, un dubbio, un timore;
• il modo condizionale esprime azioni che si possono verificare solo a determinate condizioni.
8
regole
La frase e le espansioni
La frase è un insieme di parole che ha un significato Nella frase c’è sempre il predicato, cioè l’azione, e un soggetto, cioè la persona, l’animale o la cosa che compie l’azione.
La frase minima è composta da soggetto e predicato: Luca legge.
La frase minima si può arricchire con le espansioni.
L’espansione diretta (o complemento oggetto) risponde alle domande: chi? che cosa?
Non è introdotta da alcuna preposizione ed è direttamente unita al verbo: Luca legge un libro.
Le espansioni indirette sono introdotte quasi sempre dalle preposizioni.
Possono essere: di tempo (quando?); di luogo (dove?); di specificazione (di chi? di che cosa?); di modo (come?); di mezzo (con che cosa?).
L’avverbio e la congiunzione
L’avverbio è la parte invariabile del discorso che si aggiunge a un verbo, a un aggettivo, a un nome o a un altro avverbio per specificarne meglio il significato.
Modo
bene, male, così, piano, forte, volentieri, aggettivo + mente (velocemente…).
Tempo sempre, raramente, spesso, mai, adesso, ieri…
Luogo qui, là, su, davanti, vicino, sopra, fuori…
Quantità tanto, più, meno, abbastanza, altrettanto…
Affermazione sì, certo, davvero, proprio, naturalmente…
Negazione non, no, nemmeno, neanche, mai, né, affatto…
Dubbio forse, magari, probabilmente, eventualmente…
Interrogazione Come? Dove? Quando? Per quando? Perché?…
La congiunzione è la parte invariabile del discorso che serve per collegare più parole o più frasi. Sono congiunzioni:
E, NONOSTANTE, AFFINCHÉ, POICHÉ, PERCHÉ, INFATTI, MA, ANCHE SE, INVECE, PERÒ, DUNQUE, PERCIÒ, CIOÈ.
9 regole
Il gruppo verbale e il gruppo nominale
• Il gruppo verbale o gruppo del predicato è formato dal predicato e da tutte le espansioni che da esso dipendono.
• Il gruppo nominale o gruppo del soggetto è formato dal soggetto e da tutte le espansioni che da esso dipendono.
• L’espansione diretta (o complemento oggetto) fa parte del gruppo verbale.
Le espansioni di tempo, di luogo, di modo, di mezzo dipendono sempre dal predicato e fanno parte del gruppo verbale.
L’espansione di specificazione può dipendere o dal soggetto o dal predicato e perciò farà parte o del gruppo nominale o del gruppo verbale.
soggetto Il fratello
espansione del soggetto di Lucrezia
GRUPPO NOMINALE
predicato gioca
espansione del predicato a nascondino
espansione del predicato con Gaia e Teo
GRUPPO VERBALE
10 regole
ORTOGRAFIA
1 Dividi in sillabe le seguenti parole. balena pennello bottiglia pavimento cartellone inchiostro rastrello acquazzone
2 Volgi al plurale le seguenti parole che terminano in -CIA e -GIA bugia frangia spiaggia valigia rinuncia farmacia
3 Sottolinea le parole contenenti GLI o GN scritte in modo sbagliato e riscrivile in modo corretto. migliardo
• maglione • familia • fogliame • miglione • talialegna
• genio allumigno
• cologna
• iniezione • ingegnere • ingegnioso • gegnale
Completa.
• Può essere a righe o a quadretti: il .
• Abita in un appartamento e paga l’affitto: l’ .
• Qualcuno o qualcosa che non fa del male: .
• È un sinonimo di comprare: .
• Si usa per prendere appunti: il .
• Viene dopo il tredici: il .
5 Metti l’accento dove occorre.
• Oggi fa molto caldo, percio non usciro di casa.
• Luigi va sempre a un supermercato fuori citta a fare la spesa.
• Non si fa cosi: guarda com’e facile!
• Non sempre chi fa da se fa per tre!
• E cosi buona questa mela… Chissa se ce n’e un’altra.
6 Sottolinea gli errori nell’uso dell’accento e correggili.
• Vieni quà tù o passo io di lì, da casa tua?
• Al mio trè partiamo è iniziamo a correre.
• Stà un pò fermo! Continui a dondolare dà tutte le parti!
• Sono seduto comodamente quì sulla poltrona: mi sento un rè.
• Il nonno di Zoe vive la, dietro là curva.
• Lucia è salita agilmente sù un però.
11
ingresso
prove di
prove di ingresso
ORTOGRAFIA
1 Per ogni affermazione, segna V (vero) o F (falso).
2 Dividi in sillabe le seguenti parole.
ambasciatore
cascatella
cartellone
cristalleria
acquisti
tamponamento
trasporto
ripostiglio
finestrone
atmosfera
accelerazione
magnete
fosforescente
inquinante
3 Forma le parole ordinando le sillabe, come nell’esempio.
tel / la / car
zien / a / da
bot / glia / ti
az / ro / zur
ad / zio / di / ne
lo / cam / mel
zio / ne / e / mo
poz / ghe / ra / zan
mag / re / gio
ta / mo / po / ip / po
bat / lo / tel
cartella
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MORFOLOGIA
1 Per ogni nome comune, scrivi un nome proprio adatto. via città supermercato pianeta fiume re
2 Individua solo i nomi, sottolineali e inseriscili nella tabella al posto giusto. biro • lombrico • poeta • cattivo • cagnolino • castagna • streghe • nessuno • ingegnere • sciacallo • ragnatela • agnello • capostazione • burattino
Nome di persona
Nome di animale
Nome di cosa
3 Per ogni nome primitivo, scrivi un nome derivato. latte giardino libro sale campana fiore
Cancella il nome che NON è un alterato
Barca : barcaccia • barchetta • barcaiolo • barcona
Torre : torretta • torrione • torrone
Cane : cagnolino • cagnetto • cagnaccio • cagnone • canile
Libro : libretto • libraccio • librone • libricino • libreria
5 Per ogni parola, forma un nome composto. porta
cava capo sotto stoviglie baleno
6 Per ogni affermazione, segna V (vero) o F (falso).
• Il, lo, la, i, gli, le sono articoli indeterminativi.
• Un, uno, una sono articoli determinativi.
• Del, della, dello sono articoli partitivi e preposizioni articolate.
• Di, a, da, in, con, su, per, tra, fra sono preposizioni semplici.
V F
V F
F
V
V F
13
ingresso
prove di
prove di ingresso
MORFOLOGIA
1 Per ogni nome, scrivi tre aggettivi qualificativi adatti.
amica
alunni
cane casa
2 Completa inserendo il pronome personale.
• Ieri sono andato in palestra.
• Ludovica e Mauro sono miei amici; andiamo anche in vacanza insieme.
• non dovete portare nulla; pensiamo a tutto
3 Sottolinea tutti i verbi, poi completa segnando con una X
Una lepre e una tartaruga discutevano su chi fosse la più veloce.
Organizzarono una gara: la lepre era sicura di sé e si addormentò. La tartaruga piano piano giunse per prima al traguardo.
I verbi di questo brano sono tutti al: tempo presente. tempo futuro. tempo passato.
Individua le voci verbali e sottolineale in rosso se il tempo è semplice, in blu se il tempo è composto.
Finalmente sono al mare! Sono partito presto questa mattina. Quando avrò indossato il costume farò il bagno.
Se avessi la maschera e le pinne, te li presterei volentieri. È ora! Facciamo una bella nuotata!
5 Completa scegliendo la voce verbale adatta.
• Sarei venuto anch’io se ( avrei potuto/avessi potuto )
• Fa freddo! E se oggi non ( andassi/andrei ) in piscina?
• È bene che ( ripasserei/ripassi ) il modo congiuntivo: ci sarà la verifica.
• Mi piacerebbe che tu ( vieni/venissi ) in vacanza con me.
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MORFOLOGIA
1 Per ogni nome, scrivi se è concreto o astratto
bellezza
nuvola
cattiveria
casa acqua chiave paura giustizia
2 Completa la tabella inserendo i nomi al posto giusto. Possono avere un plurale o due plurali (sovrabbondanti), non avere il plurale (difettivi del plurale), non cambiare forma al plurale (invariabili).
casa
• miele
• bar • maglione • latte • osso • ragnatela • gru • equatore • città • filo • corno • pastiglia • grido • sete • film
Plurale Sovrabbondante Difettivo Invariabile
3 Per ogni nome alterato, scrivi se è accrescitivo, dispregiativo, vezzeggiativo, diminutivo
libraccio
ragazzina
ragazzetto
librone quadernone stanzetta stanzina fiumiciattolo
Sottolinea in rosso gli articoli partitivi
• Se vai a fare la spesa, compra dei pasticcini per la festa dei nonni.
• Le amiche della zia le hanno regalato delle rose bellissime.
• La mamma e il papà sono usciti con degli amici per festeggiare la vittoria della squadra degli Scoiattoli Volanti.
• Nel giardino dei miei vicini ho visto dei ragazzi che giocavano a palla.
5 Sottolinea in verde le preposizioni semplici e in rosso quelle articolate
• Un uccellino si è posato sul davanzale della finestra.
• Tra i rami di un albero ho visto uno scoiattolo.
• Nella vasca della fontana dei giardini ci sono i pesci rossi.
• Un cane correva da una parte all’altra del prato.
• In pochi minuti raggiungerò il parco a piedi.
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prove di ingresso
1 Dividi ogni frase in sintagmi
• Io ho un cagnolino.
• Il suo nome è Jack.
• Tutti i giorni porto Jack al parco.
SINTASSI
• Al parco Jack corre nell’area per i cani.
2 In ogni frase, cerchia in verde il predicato e sottolinea in rosso il soggetto.
• Il mio nuovo computer funziona alla perfezione.
• La mamma ha collegato al computer la stampante.
• Ormai io lavoro senza mouse.
• Invece la nonna usa ancora il mouse.
3 Individua e sottolinea le frasi minime.
• Oggi Sara indossa una bellissima maglia rossa.
• I nostri amici arriveranno prima di sera.
• Nel bosco Federico ha trovato un grosso fungo.
• Tutte le mattine il sole sorge a Est.
Arricchisci ogni frase minima con due espansioni
• Gli atleti si allenano.
• Le stelle brillano.
• Davide legge.
• I bambini raccolsero.
5 Per ogni predicato, scrivi una frase minima. Acquisterete • Sogniamo • Nacque •
6 Individua e sottolinea le espansioni.
• Mirko ha comprato un quaderno.
• La mamma ha messo la copertina al quaderno.
• Mirko scrive il nome sull’etichetta.
• A scuola Mirko consegna il quaderno all’insegnante.
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prove di ingresso
Grammatica INDICE MORFOLOGIA 18 Parti variabili e invariabili 19 I prefissi 20 I suffissi 21 I nomi 22 I nomi 23 Genere e numero dei nomi 24 Genere e numero dei nomi 25 Nomi primitivi, derivati, alterati 26 Nomi primitivi, derivati, alterati 27 Nomi composti e collettivi 28 Nomi concreti e astratti 29 Sinonimi e omonimi 30 Gli articoli 31 Le preposizioni 32 Gli aggettivi 33 L’aggettivo qualificativo 34 Superlativo assoluto e superlativo relativo 36 Il grado comparativo 37 Gradi… speciali 38 I possessivi: aggettivi e pronomi 39 I dimostrativi: aggettivi e pronomi 40 I numerali: aggettivi e pronomi 41 Gli indefiniti: aggettivi e pronomi 42 Gli esclamativi e gli interrogativi: aggettivi e pronomi 43 I pronomi personali 44 I pronomi relativi 46 La coniugazione e la persona 47 Verbi transitivi e intransitivi 48 Verbi transitivi e intransitivi 49 Forma attiva e forma passiva 50 Forma riflessiva 51 Tempi semplici e composti 52 Il modo indicativo 53 Il modo congiuntivo 54 Il modo condizionale 55 Il modo imperativo 56 I modi indefiniti 57 Gli avverbi 58 Le congiunzioni SINTASSI ORTOGRAFIA 59 Pause lunghe 60 Pause brevi 62 Altri segni di punteggiatura SINTASSI 64 Il periodo 65 Dal periodo… alla frase 66 Frasi… in ordine! 67 La frase 68 La frase 69 La struttura logica della frase 70 La funzione logica dei sintagmi 71 Soggetto espresso 72 Soggetto sottinteso 73 Il predicato verbale e il predicato nominale 74 Il predicato verbale e il predicato nominale 75 Enunciati minimi ed espansi 76 Enunciati minimi ed espansi 77 Le espansioni dirette 78 Le espansioni indirette 79 COMPITO di REALTÀ Viaggio in Italia
PARTI VARIABILI E INVARIABILI
1 Nella lingua italiana, ci sono delle parole invariabili, cioè parti del discorso che non cambiano mai. Circondale in ciascuna frase.
• Andremo insieme a visitare una mostra di libri: che cosa interessante!
• Per navigare più facilmente in Internet, Nico si è collegato a una linea veloce.
• Laggiù, oltre la siepe, scorre un fresco ruscello, che da qui non si vede.
• Finalmente è arrivata la primavera con i suoi profumi!
• Mi presti la tua bici? È così bella!
• Perché non parli più chiaramente con me?
• Urrà: anche questa volta ho fatto agilmente canestro!
2 Colora in verde le parti variabili e in rosso quelle invariabili
dividerete matite bambini foche due però pere evviva bene disegno e
così giù mi giardino certamente
eleganti per prugna ahimé secondo suoi quello hanno ahi che autista
3 In queste frasi ci sono alcuni errori. Sottolineali e correggili.
• Tra voi due, lei ha certamenta ragione.
• Lorenzo e Fabio ascoltavano attentamenti le mie parole.
• Mia cugina verrà al mare insiema a me.
• Siete giunte troppo tardi: peccati!
• Lo abbracciai affettuosamento.
• A causa della nebbia, il volo sfortunatamento è stato cancellato.
• Nel mio astuccio ho soltanti pastelli.
Per ciascuna frase, riscrivi solo le parole invariabili.
• I ragazzi scesero rapidamente in palestra.
• Sofia e Nico cantarono magnificamente allo spettacolo della scuola.
• Probabilmente domani non andrò al cinema.
FORMA CORRETTA
18 MORFOLOGIA Obiettivo di Apprendimento: scoprire le strutture morfologiche variabili e invariabili.
Il prefisso è la parte fissa che precede la radice di certi vocaboli attribuendo loro un significato di volta in volta diverso.
1 Individua il prefisso che hanno in comune i seguenti disegni e le seguenti parole e scrivilo nel rispettivo riquadro.
2 Componi più parole possibili con ciascun prefisso
• sub (sotto)
• semi (mezzo)
• bi (due)
• iper (grande)
3 Circonda il prefisso presente in ciascun vocabolo.
geobiologia
monolocale • superaffollato • sfiducia • geografico • neomamma ultrafine
• incosciente • triciclo • rivedere • contorto interculturale
• premessa
• extraterrestre
• ecologia anteprima
• insufficiente
• transatlantico
• impermeabile geologo geosfera geografia geopolitico geometria geofisica
Per ciascun vocabolo, aggiungi un possibile prefisso
fatto responsabile furto metro mare cotto gelare terra vedere piatto lusso riscaldato
I PREFISSI
19 MORFOLOGIA Obiettivo di Apprendimento: cogliere i mutamenti morfologici operati dai prefissi.
I SUFFISSI
Il suffisso è la parte di un vocabolo che segue la radice e precede la desinenza , cambiandone di volta in volta il significato.
1 Partendo da una radice comune si possono ottenere delle parole di significato diverso aggiungendo un suffisso e modificando la desinenza. Prova!
temp
oreggi est estiv
2 Visualizza la radice, il suffisso e la desinenza di ciascun vocabolo e riscrivili separatamente, come nell’esempio.
giardinieri giardin - ier - i orologiaio fruttiera
boscaioli pacchetti
gattine
libreria
verdure boccone
fiorista
zuccherificio moschettieri o are e i a e a e o a i e acci eratur oraI
calzine saliera
ragazzaccio bellezza
giornaliere acquazzoni
insegnamento granaio
20 MORFOLOGIA Obiettivo di Apprendimento: cogliere i mutamenti morfologici operati dai suffissi.
I NOMI
1 Completa le costruzioni scrivendo, nel rispettivo muretto del nome generico, alcuni nomi specifici di appartenenza.
FIORI (generico)
2 Indica il nome generico per classificare ciascun mazzo di figurine.
generico: generico: ELETTRODOMESTICI (generico)
3 Colora seguendo le indicazioni:
• in giallo i nomi di persona;
• in rosa i nomi di animali;
• in verde i nomi di cosa;
• in azzurro i nomi di sentimenti, emozioni, stati d’animo.
mosca paura cantante medico grande canguro
bello
pulito volpe re gatto
mare
libro
stupore
virtù
serenità ozio sentimento armonioso simpatia
elefante leone vigile aquila sereno gioia cielo nuvole
vaso
21 MORFOLOGIA Obiettivo di Apprendimento: classificare i nomi in base a un criterio dato.
1 Per ciascun nome proprio, scrivi il rispettivo nome comune e classificalo in persona P , animale A , cosa C
Po Saturno Maneskin Eolie Lionel Messi Vesuvio Veneto Dumbo Atlantico Ionio
2 Per ciascun nome comune, scrivi il rispettivo nome proprio e classificalo in persona P , animale A , cosa C
città sportivo cane canarino presentatore monte gatto lago automobile biscotti
3 Classifica i nomi comuni in persona P , animale A , cosa C , poi individua quelli a cui è possibile abbinare un nome proprio e colorali in giallo.
amore yogurt attrice libro
giornale pittore mucca pace
criceto gioia serenità pesce
pazienza via vaso computer
piazza fiume guerra aereo
stella pagina
I NOMI
22 MORFOLOGIA Obiettivo di Apprendimento: classificare i nomi in base a un criterio dato.
GENERE E NUMERO DEI NOMI
1 Classifica i nomi in base al loro genere: per ciascuna affermazione, indica se è vera V o falsa F .
Orsa è il femminile di orso.
Tassa è il femminile di tasso.
Palmo è il maschile di palma.
Pianto è il maschile di pianta.
Banca è il femminile di banco.
Maestra è il femminile di maestro.
Cuoco è il maschile di cuoca.
Posta è il femminile di posto.
2 I nomi indipendenti hanno una forma diversa per ciascun genere. Completa la tabella.
Balena è il femminile di baleno.
Gatto è il maschile di gatta.
Nonna è il femminile di nonno.
Panna è il femminile di panno.
Zio è il maschile di zia.
Menta è il femminile di mento.
Mulo è il maschile di mula.
Pizza è il femminile di pizzo.
3 Circonda i nomi di genere comune, cioè quelli che mantengono la stessa forma sia al maschile sia al femminile.
Quali sono i nomi di genere promiscuo, cioè quelli che indicano indifferentemente animali sia di sesso maschile sia di sesso femminile? Sottolineali. genere MASCHILE genere FEMMINILE scrofa marito fratello fuco femmina genero madre
insegnante
• direttrice
• commesso autista
infermiera
• dottore
• pediatra
• oculista
• farmacista
• attrice
• cantante presentatore
• ballerina
• giornalista
violinista
• nipote • consorte
• cognata turista
• collega
• gelataio • fiorista cavallo
• leone • giraffa • giaguaro
• mosca
• canguro
• elefante
• tigre
Obiettivo di Apprendimento: riconoscere, classificare e utilizzare correttamente i nomi in base alle caratteristiche morfologiche relative al genere e al numero.
23
MORFOLOGIA
GENERE E NUMERO DEI NOMI
1 Completa le tabelle cambiando la desinenza dei nomi in modo da cambiare il loro numero
numero
SINGOLARE numero PLURALE
manico fuoco spiga luogo lumaca amica amico
2 Attenzione! Alcuni nomi, cambiando numero, cambiano anche genere. Completa la tabella.
numero
SINGOLARE numero PLURALE
numero
SINGOLARE numero PLURALE
frangia camicia
dito (MASCH.) (FEMM.)
lenzuolo ( MASCH .) (FEMM.)
centinaio ( MASCH .) (FEMM.)
uovo (MASCH.) (FEMM.)
migliaio (MASCH.) (FEMM.)
paio (MASCH.) (FEMM.)
goccia pioggia
faggio
straccio
antologia
3 Sottolinea i nomi di genere, cioè quelli che mantengono la stessa forma sia al singolare sia al plurale.
caffè • gru • drago • re • regine cinema • teatro • radio • musica canzone • bottiglia • bicchiere brindisi • bar • tram • auto • moto treno • città • piazza • comò tribù • ragù • sport
Utilizza correttamente i seguenti nomi sovrabbondanti, cioè quelli che hanno due forme al plurale, per completare le frasi.
ossi • ossa
muri • mura
cigli • ciglia
• Nel nostro scheletro abbiamo corte e lunghe.
• L’imbianchino tinteggiò i interni della scuola.
• Marina si è messa il mascara sulle .
24 MORFOLOGIA Obiettivo di Apprendimento: riconoscere, classificare e utilizzare correttamente i nomi in base alle caratteristiche morfologiche relative al genere e al numero.
NOMI PRIMITIVI, DERIVATI, ALTERATI
1 Per ciascuna coppia di nomi, individua la radice, il suffisso e la desinenza e risali al nome primitivo
giardiniere
giardinaggio
candeliere candelabro
PRIMITIVO suff. suff. desin. desin. radice
PRIMITIVO suff. suff. desin. desin. radice
giornata giornale
PRIMITIVO suff. suff. desin. desin. radice
2 Completa la tabella cancellando i falsi derivati, dopo aver individuato la radice.
nome PRIMITIVO RADICE
nomi DERIVATI
mano man- manopola • manovale • manipolazione • mantello
pane panificio • paniere • pancetta • panettiere
mare martello • mareggiata • marosi • marinaio
carta cartiera • cartone • caramella • cartolina
latte lattaio • latteria • latticini • lattine
3 Colora nel medesimo modo i derivati appartenenti alla stessa famiglia.
campagna campanaccio gelso gelataio collana
campanile gelateria colletto scollatura collina
collaborazione campanaro campanello gelosia
Per ciascun nome, indica almeno tre derivati
pasta vetro
fiore libro scarpa dente
25 MORFOLOGIA Obiettivo di Apprendimento: riflettere sui mutamenti morfologici relativi al cambio di desinenza, nelle derivazioni e nelle alterazioni.
1
NOMI PRIMITIVI, DERIVATI, ALTERATI
Il suffisso presente in ciascun nome serve ad alterare, cioè a modificare l’aspetto di una persona, di un animale o di una cosa, senza cambiarne... la sostanza. Completa la tabella scrivendo la “sfumatura” che assumono i nomi alterati.
ALTERATO SUFFISSO DIMINUTIVO piccolo VEZZEGGIATIVO piccolo, carino ACCRESCITIVO grande, grosso DISPREGIATIVO brutto, conciato
cappellaccio -accio
librone -one
cucciolotto -otto
fratellino -ino
secchiello -ello
omaccione -one
poetucolo -ucolo
venticello -ello
mediconzolo -onzolo
2 In ciascuna coppia, cancella il falso aIterato del nome dato.
monte monticello • montone
botte bottone • botticella
viso visone
• visetto
matto mattacchione • mattone
posto postino
tacco tacchino
lima limetta
• posticino
• tacchetto
• limone
3 Classifica con quattro colori le diverse forme di alterazione, per indicare i diminutivi, i vezzeggiativi, gli accrescitivi, i dispregiativi
ventaccio favoletta porticina
fettona maestrucolo tavolino
divanetto palloncino radiolina
cosuccia amicone poetastro
cagnaccio festicciola gambine
zampette viuzza giornataccia
26 MORFOLOGIA Obiettivo di Apprendimento: riflettere sui mutamenti morfologici relativi al cambio di desinenza, nelle derivazioni e nelle alterazioni.
NOMI COMPOSTI E COLLETTIVI
Ricomponi esattamente le parole.
capostrada
autofamiglia
cassachiavi portaforte portascendi salifrutta cavolluna mezzafiore soprannome bassorilievo capostazione soprannomi soprinnome bassirilievi bassorilievi
2 Per ciascun nome composto, sottolinea la forma esatta per volgerlo al plurale.
capistazione capostazioni pescespada mezzaluna pianoforte pescespade pescispada mezzelune mezzalune pianiforti pianoforti
3 Scrivi il nome collettivo che si usa per indicare un insieme di elementi appartenenti alla stessa specie e volgilo anche al plurale.
• Un insieme di api:
• Un insieme di carte da gioco:
• Un gruppo di isole:
• Una raccolta di musicisti:
• Un insieme di navi:
• Un insieme di pecore:
• Un gruppo di tifosi:
(SING.) (SING.) (SING.) (SING.) (SING.) (SING.) (SING.) (PLUR.) (PLUR.) (PLUR.) (PLUR.) (PLUR.) (PLUR.) (PLUR.)
In ciascuna frase, sottolinea in rosso i nomi composti e in blu i nomi collettivi
• Nico nel bosco ha visto una nidiata di passerotti, un millepiedi e una siepe di biancospino tutta fiorita.
• Nico e Sofia fanno parte dell’orchestra della scuola: Nico suona la grancassa e Sofia il pianoforte.
• La squadra di Nico ha vinto la partita di pallavolo.
• Durante una passeggiata al lungomare Nico e Sofia hanno avuto un battibecco.
1
27 MORFOLOGIA Obiettivo di Apprendimento: riconoscere e utilizzare correttamente i nomi composti e quelli collettivi.
NOMI CONCRETI E ASTRATTI
1 Completa la tabella sensoriale dei nomi, per stabilire quali sono concreti e quali astratti, come negli esempi.
musica solitudine puzza fumo paura cielo carezza
2 In ciascun campo semantico di nomi riferiti ad alcune situazioni, sottolinea in verde i nomi concreti e in giallo quelli astratti.
CAMPO SEMANTICO
RIFERITO ALLA SCUOLA
puntualità • insegnanti • alunni libri • concentrazione
cartella • impegno • attenzione
CAMPO SEMANTICO
RIFERITO ALLO SPORT
arbitro
• soddisfazione
applausi • sforzo • tifosi • atleti
traguardo • sudore • fatica pareggio • medaglia
CAMPO SEMANTICO
RIFERITO AL PARCO GIOCHI
divertimento • scivolo
spensieratezza • relax • altalene voci • bambini • allegria pallone
CAMPO SEMANTICO
RIFERITO AL BOSCO
tranquillità • natura • fiori
scoiattolo • ruscello • profumi
ombra
benessere
• sentiero
• cespuglio
NOME lo/la posso TOCCARE lo/la posso ANNUSARE lo/la posso VEDERE lo/la posso ASCOLTARE lo/la posso GUSTARE CLASSIFICAZIONE
sì sì sì no sì concreto allegria no no no no no astratto
caramella
28 MORFOLOGIA Obiettivo di Apprendimento: riconoscere e classificare i nomi concreti e quelli astratti.
SINONIMI E OMONIMI
1 Completa il cruciverba scrivendo il sinonimo di ciascun nome. Nella colonna evidenziata potrai leggere un omonimo di cui dovrai spiegare i diversi significati, ricorrendo eventualmente all’uso del dizionario.
babbo
paura alunno rumore uscio
L’omonimo è:
felicità rogo volto abitazione albero insegnante testa ragù
1° significato:
2° significato:
3° significato:
2 Nel crucipuzzle, in orizzontale, trova e colora il sinonimo di ciascun nome.
M E V I S O R
M A E S T R O
L S U G O I V
P I A N T A E
R S C A P O O
P E S C A S A
F U O C O C A
3 Le lettere rimaste bianche nel crucipuzzle dell’esercizio precedente formano tre nomi omonimi Utilizzali per formulare delle frasi in cui ciascuno di essi sia usato con un significato di volta in volta diverso.
T C
A A
B
29 MORFOLOGIA Obiettivo di Apprendimento: cogliere il significato di sostantivi sinonimi e omonimi.
1. 2. 3.
PREPARIAMOCI PER LE PROVE INVALSI
Ciao!
IN QUESTE PAGINE TROVERAI UN PERCORSO
CHE TI AIUTERÀ A PREPARARTI ALLA PROVA INVALSI
CHE AFFRONTERAI ALLA FINE DELL’ANNO.
USA QUESTE PAGINE PER ALLENARTI
E PER SCOPRIRE COME SARÀ LA PROVA, IN MODO DA POTERLA SVOLGERE CON CALMA E SERENITÀ QUANDO SARÀ IL MOMENTO.
DIVERTITI A ESEGUIRE GLI ESERCIZI E A RIPASSARE TUTTO QUELLO CHE TI PUÒ SERVIRE.
Buon lavoro!
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INTRODUZIONE
Le prove nazionali INVALSI che affronterai alla fine della classe quinta hanno lo scopo di monitorare le competenze e le abilità acquisite dai bambini e dalle bambine delle Scuole Primarie di tutta Italia. Non ti devi preoccupare: queste prove non sono un esame e non hanno un voto finale, ma sono utili per ripassare e per allenarti con tutto quanto hai appreso in questi anni.
Il Percorso
Le prove che troverai nelle prossime pagine sono strutturate come quelle ufficiali. Questa simulazione serve come allenamento per arrivare ad affrontare le prove alla fine della quinta nel miglior modo possibile.
Il percorso prevede tre parti:
• nella prima dovrai leggere un testo narrativo e rispondere alle domande di comprensione,
• nella seconda dovrai leggere un testo informativo e rispondere alle domande di comprensione,
• nella terza e ultima parte troverai invece alcuni esercizi di riflessione sulla lingua.
I Tempi
Puoi svolgere la prova un pezzetto per volta, nel corso dell’anno, oppure tutta insieme e tenere conto del tempo che ci metti per ciascuna delle sue parti.
La prova che affronterai alla fine dell’ultimo anno della Scuola Primaria sarà simile a questa e ti verrà dato un tempo per svolgerla, ma, grazie all’allenamento che avrai fatto, vedrai che la affronterai in tutta serenità.
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INVALSI
TESTO NARRATIVO
1 Leggi il racconto e poi rispondi alle domande che troverai subito dopo. Per ogni domanda ci sono quattro risposte, ma una sola è quella giusta. Prima di ogni risposta c’è un quadratino con una lettera dell’alfabeto: A, B, C, D.
Per rispondere, devi mettere una crocetta nel quadratino accanto alla risposta (una sola) che ritieni giusta.
IL LUPO RACCONTA...
1 La foresta era la mia casa. Ci vivevo e ne avevo cura.
Cercavo di tenerla linda e pulita. Un giorno di sole, mentre stavo ripulendo la foresta dalla spazzatura che un camper aveva lasciato dietro di sé, udii dei passi.
5 Mi nascosi dietro un albero e vidi una ragazzina piuttosto insignificante, che scendeva lungo il sentiero portando un cestino.
Vestiva in modo buffo, tutta in rosso, con la testa nascosta come se non volesse farsi riconoscere.
10 Naturalmente mi fermai e le chiesi chi fosse e dove stesse andando.
Mi raccontò che stava andando a casa di sua nonna a portarle il pranzo.
Mi sembrò una persona fondamentalmente onesta, 15 così decisi di insegnarle semplicemente quanto fosse pericoloso attraversare la foresta senza farsi annunciare e vestita in modo così buffo. La lasciai andare per la sua strada, ma corsi avanti alla casa di sua nonna. Quando vidi quella simpatica vecchietta, le spiegai il mio problema e anche lei fu d’accordo:
20 sua nipote aveva bisogno di una lezione!
Così accettò di stare fuori casa fino a che non l’avessi richiamata.
Quando arrivò la ragazza, la invitai nella camera da letto mentre io mi ero coricato vestito da sua nonna.
La ragazza, tutta bianca e rossa, entrò e disse qualcosa di poco simpatico sulle mie 25 grosse orecchie. Ero già stato insultato prima di allora. Mi controllai e le dissi che le mie grosse orecchie mi avrebbero permesso di udire meglio.
83 INVALSI
Lei fece un altro commento sui miei occhi sporgenti.
Visto che per me è ormai un atteggiamento acquisito porgere l’altra guancia, le dissi che i miei grossi occhi
30 mi servivano per vederla meglio.
L’insulto successivo mi ferì veramente. Ho infatti questo problema dei denti grossi.
E quella ragazzina fece un commento insultante riferito a loro.
35 Lo so che avrei dovuto controllarmi, ma saltai giù dal letto e ringhiai che i miei denti mi sarebbero serviti per mangiarla meglio.
Quella pazza di una ragazza incominciò a correre per casa urlando, con me che la inseguivo
40 per cercare di calmarla.
Mi ero tolto i vestiti della nonna, ma è stato peggio. Improvvisamente la porta si aprì di schianto ed ecco un grosso guardiacaccia con un’ascia. Lo guardai e fu chiaro che ero nei pasticci. C’era una finestra
45 aperta dietro di me e scappai fuori. Mi piacerebbe dire che fu la fine di tutta la faccenda, ma quella nonna non raccontò mai la mia versione della storia.
Dopo poco cominciò a circolare la voce che io ero un tipo cattivo e antipatico e tutti
50 incominciarono a evitarmi.
Non so più niente della ragazzina con quel buffo cappuccio rosso, ma dopo quel fatto non ho più vissuto felicemente.
L. Fearn, Il lupo calunniato, Tamburi di pace
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INVALSI
A1. Che cosa lasciano intendere le due frasi
“La foresta era la mia casa. Ci vivevo e ne avevo cura”?
A. La foresta è la dimora comune di molti animali
B. Il lupo concede ospitalità nella foresta anche ad altre creature
C. La foresta deve restare un ambiente incontaminato
D. Il lupo considera la foresta sua dimora esclusiva
A2. Il racconto del lupo
A. è del tutto originale
B. ci ricorda una famosa fiaba
C. narra un fatto vero
D. è una pagina di diario
A3. “Mi sembrò una persona fondamentalmente onesta” (riga 14)
significa:
A. mi sembrò disorientata
B. mi sembrò molto astuta
C. non mi sembrò pericolosa
D. non mi sembrò affamata
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A4. Secondo te, quale fumetto è più adatto all’incontro tra il lupo e la nonna?
Credo che una bambina stia venendo qui per derubarti, nasconditi!
Tua nipote ha una mantella proprio buffa.
Tua nipote dovrebbe sapere che andare in giro nel bosco da sola è pericoloso.
A. C.
A5. Qual è l’intenzione “vera” del lupo?
A. Insegnare a Cappuccetto a non perdere la strada
B. D.
Hai voglia di fare a metà delle cose da mangiare che sta portando tua nipote?
B. Spiegare a Cappuccetto quali sono i pericoli della foresta
C. Suggerire a Cappuccetto in che modo vestirsi
D. Tendere un agguato a Cappuccetto
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A6. Dalla riga 12 in poi, qual è il tono generale del racconto?
A. Freddo e distaccato
B. Ironico
C. Drammatico
D. Comico
A7. “Un atteggiamento acquisito” (riga 28) è:
A. un comportamento naturale
B. la capacità di fingere
C. il risultato di un’educazione
D. il saper fare acquisti
A8. “Porgere l’altra guancia” (riga 29) significa
A. non reagire alle offese
B. girarsi dall’altra parte
C. rispondere per le rime
D. reagire alle offese
A9. Perché il lupo dice “L’insulto successivo mi ferì veramente”?
A. Perché superava il suo limite di sopportazione
B. Perché il tono era particolarmente offensivo
C. Perché questo insulto riguardava un suo complesso
D. Perché questo insulto era ingiustificato
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A10. “Lo guardai e fu chiaro che ero nei pasticci” (righe 43-44)
significa:
A. mi accorsi di non essere più solo
B. mi accorsi di essere in pericolo
C. si accese improvvisamente una forte luce
D. inciampai in modo disastroso
A11. Quale espressione può sostituire nel testo “le chiesi chi fosse e dove stesse andando”?
A. Le chiesi chi era e dove stava andando
B. Le chiesi: – Chi sei? Dove stai andando?
C. Le chiesi chi sei e dove stai andando
D. – Chi sei? Dove stai andando? – chiese il lupo
A12. Come si conclude il racconto del lupo?
A. Da quel giorno non volle più incontrare la nonna
B. Cappuccetto divenne padrona della foresta
C. Cappuccetto e il lupo diventarono amici
D. Da quel giorno il lupo non ha più vissuto felicemente
A13. Perché il lupo insegue la ragazza che scappa per casa urlando?
A. Perché ha fame e vuole mangiarla
B. Per calmarla
C. Perché lei ha insultato i suoi denti
D. Per gioco
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A14. Dopo l’incontro con Cappuccetto Rosso, quale voce cominciò a circolare sul lupo?
A. Che era un tipo simpatico e burlone
B. Che era un amico del guardiacaccia
C. Che era un tipo cattivo e antipatico
D. Che faceva scherzi molto divertenti
A15. Quale espressione può essere considerata vera?
A. Nella fiaba la vittima è Cappuccetto, nel racconto è il lupo
B. Sia nella fiaba sia in questo racconto la vittima finale è sempre il lupo
C. La vittima nella fiaba è la nonna, nel racconto è Cappuccetto
D. Nella fiaba la vittima è il lupo, nel racconto è la nonna
A16. Qual è l’intenzione dell’autore?
A. Informarci sulla vera vicenda di Cappuccetto Rosso e il lupo
B. Darci una versione divertente della fiaba conosciuta
C. Aggiungere drammaticità alla fiaba conosciuta
D. Farci capire quanto sia feroce il lupo
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