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B2/C1
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Anno XXXV - N. 1 - Settembre - Ottobre 2014 - Imprimé à Taxe Réduite
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Bellitalia
Venezia ad arte
LA RIVISTA CONTINUA IN RETE (vedi pag. 2)
www.elimagazines.com
Quadro Comune Europeo Livello Intermedio (B2 – C1)
Sommario
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Benvenuti Ciao cari ragazzi! Siete pronti a cominciare insieme a me questo nuovo anno? Ci divertiremo, scopriremo notizie interessanti, personaggi importanti e due nuove rubriche, una sulle tendenze in Italia e una sulle nuovi arti nel mondo. Con questo primo numero andiamo a passeggio in una Venezia fuori dal comune e in* orbita con gli astronauti italiani, sveliamo le maggiori curiosità sulla moda dei selfie e dei tweet e, se* avete ancora fiato, scendiamo in pista per un po’ di break dance e di rap! Buon divertimento e bentornati!
Chiara
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Personaggi Léa Seydoux Bell’Italia Venezia ad arte Inchiesta Selfie, tweet e dintorni Tricolore Italiani in orbita Nuove arti Rap e break dance Società e tendenze Il design italiano va contro la crisi Giochi e attività
In questo numero: • le forme del passato indicativo • le frasi temporali • usi dell’infinito • le causali • le finali • il si impersonale • i verbi riflessivi • i modi di dire • il passivo
Audio Per tutti gli abbonati, l’abbonamento alle riviste include la possibilità di scaricare gratuitamente, in formato MP3, l’audio di tutte le riviste dall’area risorse del sito www. elimagazines.com, inserendo il codice di accesso presente in ogni numero della rivista.
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Happify: come diventare più felici L’idea è nata a New York da una startup, che promette di far diventare gli utenti della app più felici. Happify è il nome di questa app innovativa che scientificamente (ci sono in mezzo varie università di psicologia americane!) insegna la felicità grazie a una serie di giochi ed esercizi che aumentano il proprio livello di serenità e autostima*. Basta seguire un percorso, articolato in tappe*: alla fine di ogni tappa si ottengono delle medaglie d’oro e si passa a un livello successivo.
Anagramma Restando in tema di app curiose metti in ordine queste lettere e scopri come si chiama la nuova opera pop dei Radiohead in formato app, un progetto sperimentale che mescola musica e arti visive e rappresenta un viaggio senza limiti in un’altra dimensione.
FAPYUOLNA
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Le cinque azioni essenziali per migliorare sono: assaporare*, ringraziare, aspirare*, dare ed enfatizzare*. In due anni l’86% dei partecipanti è diventato più felice, anche grazie a una delle attività principali per raggiungere la gioia: la musica! Prova a diventare più felice andando su www.happify.com
Glossario aspirare: desiderare qualcosa, darsi uno scopo assaporare: gustarsi qualcosa con calma autostima: fiducia in se stessi enfatizzare: aumentare e ingrandire
in orbita: (modo di dire) nel cielo, come i satelliti se avete ancora fiato: se avete ancora respiro, se non siete stanchi tappe: fermate di un percorso
La soluzione è a pagina 15. È VIETATA LA RIPRODUZIONE NON AUTORIZZATA, CON QUALSIASI MEZZO, ANCHE FOTOCOPIA, ANCHE AD USO DIDATTICO O INTERNO. FOTOGRAFIE: PER QUANTO RIGUARDA I DIRITTI DI RIPRODUZIONE, L’EDITORE SI DICHIARA PIENAMENTE DISPONIBILE A REGOLARE EVENTUALI SPETTANZE PER QUELLE IMMAGINI DI CUI NON SIA STATO POSSIBILE REPERIRE LE FONTI.
ELI srl, C.P. 6, 62019 Recanati, Tel. (071) 750701, Fax (071) 977851 Direttore responsabile: Lamberto Pigini. Realizzazione testi: Chiara Michelon. Autorizzazione Trib. di Macerata N. 252 del 3 luglio 1985. Realizzazione: Tecnostampa, Loreto © ELI Italy 2014
In giro per il mondo
Personaggi
usi dell’infinito
Léa
Carta d’identità
seydoux
Nome: Léa Cognome: Seydoux Luogo e data di nascita: Parigi, 1° luglio 1985 Professione: attrice e modella Segni particolari: è l’attrice francese più richiesta del momento insieme a Marion Cotillard
da un analista* perché avevo tante paure, soffrivo di attacchi di panico, ero terrorizzata dall’aereo e dal treno. Fare l’attrice trasforma le mie paure in qualcosa di diverso e mi fa sentire forte.
Allora sei una ragazza fragile?
È l’attrice francese più richiesta del momento: Léa Seydoux è fragile, semplice e ha un’idea tutta personale della bellezza. Leggiamo insieme la sua intervista! Hai interpretato Bella nel film La bella e la bestia. Cosa pensi della bellezza? Nel mondo attuale la bellezza detta* legge, ma io credo sia ancora possibile innamorarsi di un ragazzo brutto, di una “bestia” che nasconde però un’anima dolce. La bellezza è qualcosa di nascosto, che non si vede solo con gli occhi, la bellezza è vita. La bellezza è la poesia, è un gesto, un sorriso, una luce. Io non vorrei mai essere come le modelle che sfilano sulle passerelle, sono troppo magre, troppo serie e fredde. La bellezza deve essere solare* e deve comunicare qualcosa di positivo!
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Nel film di Gans sembri davvero una principessa, con abiti sontuosi* e gioielli tra i capelli. E nella vita come sei? Da piccola non ho mai avuto vestiti rosa, anzi, portavo i capelli corti e sembravo un maschiaccio*. Era il mio modo di far contenta mia sorella Camille, che avrebbe preferito avere un fratello maschio! Non passo ore e ore a guardarmi allo specchio, mi va bene come sono. Quando esco mi trucco poco e mi metto i jeans, penso che sia importante andare oltre le apparenze e cercare di guardare dentro al cuore delle persone.
Com’è stata la tua infanzia? Sono cresciuta in un ambiente molto romantico, i miei genitori erano anticonformisti* e aperti. Mia mamma ci ha portato spesso in Africa per girare i suoi documentari e sostenere il commercio equo e solidale, mentre papà era un giornalista militante*. Mi hanno lasciata libera di fare l’attrice e per fortuna perché il cinema mi ha salvata! A 14 anni stavo malissimo, andavo
Molto fragile. Ma la mia fragilità si può trasformare in forza, soprattutto quando sono innamorata, proprio come Bella! Io ho bisogno di un fidanzato che mi protegga ma che sappia anche far* fronte al mio spirito ribelle e ostinato*. Vincent Cassel ha detto che assomiglio a Simone Signoret, perché sembriamo tutte e due fragili ma riusciamo ad emozionare: per me è un grandissimo complimento! Fin da piccola invece il personaggio delle favole al quale mi sento di assomigliare è Cenerentola.
A 27 anni hai già conquistato Hollywood e sei stata diretta da Quentin Tarantino, Woody Allen e Wes Anderson. Come ti prepari a un nuovo film? Preferisco i film d’autore e di registi indipendenti, che possono diventare dei capolavori. Il mio carattere mi porta a fare scelte professionali coraggiose, non ho paura di mettermi in gioco e di fare sacrifici. Ogni volta che inizio le riprese di un nuovo film provo un misto di entusiasmo e di ansia. Ma è meglio che sia così perché con un po’ di paura si diventa più bravi!
Glossario analista: medico che studia la mente umana, psicanalista anticonformisti: originali, molto liberi dalle idee della gente detta legge: decide le regole far fronte: resistere a qualcosa, non farsi vincere maschiaccio: (modo di dire) ragazzina che sembra un maschio militante: impegnato e attivo politicamente ostinato: testardo, tenace solare: luminosa, felice sontuosi: ricchi, magnifici
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Bellitalia
Venezia ad arte Elegante, preziosa e inimitabile Venezia è* una perla del patrimonio artistico italiano. Ricca di capolavori, è lei stessa un’opera d’arte e un luogo amatissimo dai turisti di tutto il mondo. Andiamo a scoprire insieme gli aspetti più originali e meno noti dell’arte veneziana.
Il primo museo italiano del profumo È nato a Venezia, a Palazzo Mocenigo, il primo museo del profumo d’Italia. Fin dal Medioevo Venezia, grazie ai suoi rapporti commerciali con l’Oriente, importava* spezie preziose e materie prime per trasformarle in fragranze* raffinate. Infatti nel 1075 una principessa bizantina, che sposò un doge*, introdusse l’uso di profumi e unguenti* rari (oltre che l’uso della forchetta!): le dame veneziane, per imitare la principessa, si presero cura del loro corpo e i profumi diventarono una vera moda. Il museo è interattivo e multimediale e permette di annusare, scoprire e mescolare tanti aromi sconosciuti. Tra i vari manufatti antichi si può trovare un prezioso manuale di cosmetica e arte profumatoria, importantissimo perché
fu il primo ricettario* dell’Occidente del 1555! Venezia vanta due invenzioni preziose: il profumo, perché qui per la prima volta le essenze oleose furono diluite* nell’alcool, e il sapone, perché la formula venne rubata dai veneziani ai marsigliesi, e poi raffinata e resa commerciale. Vai su http://mocenigo.visitmuve.it
installazioni con fili di lana. La città di Venezia è stata scelta come sede di questa mostra proprio per la sua capacità di cambiare di continuo con il mutare della luminosità e per la sua grandezza in epoca Rinascimentale, quando la luce era alla base dell’arte. Vai su www.palazzograssi.it/it/mostre/ lillusione-della-luce
Le mille luci di Venezia
Venezia è la patria di alcuni tra i più originali mestieri antichi. Proprio qui, per esempio, lavorano i migliori maestri vetrai, che costruiscono opere d’arte ricercate in tutto il mondo grazie al loro splendore. Alla fine del 1200 i forni della città vennero tutti trasferiti nell’isola di Murano, per evitare il pericolo di incendi a Venezia. Murano oggi vive dell’arte del vetro e produce prodotti raffinati e unici come le
A Palazzo Grassi è in corso fino a fine anno una mostra davvero originale, perché usa in tutte le sue infinite possibilità la materia più eterea* e spettacolare che c’è: la luce! “L’illusione della luce” infatti è una mostra che scopre e fa vedere tutto ciò che la luce può creare attraverso le opere di vari artisti contemporanei, dai giochi di luce in continua trasformazione alle
Arti e mestieri
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le causali; le finali
Uno dei più famosi maestri profumieri italiani, Bottega Veneta, ha provato a catturare l’essenza della resina* dei boschi e la purezza del vento delle montagne per creare un profumo per uomo unico: il profumo delle Dolomiti!
murrine*, perle di vetro e mosaici. Se alziamo gli occhi nei teatri e nelle chiese veneziane restiamo abbagliati dalla quantità di oro sui soffitti: è merito dell’arte dei doradori, degli artigiani che lavoravano la foglia dell’oro* zecchino. Oggi sono quasi scomparsi perché il loro lavoro è molto difficile, lento e paziente. Venezia è diventata potente grazie alla sua vocazione marittima, e ancor oggi molti suoi mestieri sono legati alle barche e alla laguna. I maestri d’ascia, per esempio, costruiscono le gondole e, per non perdere i segreti imparati negli anni, si tramandano il lavoro di padre in figlio. Il remo usato per le barche veneziane è bizzarro e viene chiamato “forcola”: se ne usa uno solo, perché il barcaiolo sta in piedi, ed è costruito con legni rinomati per la loro elasticità. Una forcola è esposta anche al Metropolitan Museum di New York!
Venezia solitaria
Abbina
Venezia è una delle città più frequentate dai turisti durante tutto l’anno, per la sua bellezza e la sua unicità. Il fotografo tedesco Ando Fuchs ha fatto una scelta originale e coraggiosa, perché ha voluto immortalare* una Venezia molto originale e diversa dal solito. Nelle sue foto in bianco e nero la città appare solitaria e silenziosa, libera dalla folla di turisti che affollano le sue strade. La sua visione è bellissima e ritrae volutamente una o al massimo due persone, ad esempio un prete che attraversa un colonnato, due gondolieri che aspettano il cliente o un uomo che passeggia lungo il canale.
Nei maggiori musei del mondo sono stati installati dei sensori* digitali ecologici, che calcolano il numero di visitatori e regolano la temperatura e il livello di CO2 delle sale a seconda della necessità. Il progetto serve ad assicurare alle opere la miglior conservazione possibile. Prova ad abbinare ogni museo dotato di sensori alla sua città!
Glossario doge: antico capo di Venezia diluite: allungate con qualcosa di liquido è una perla: (modo di dire) è un gioiello, una cosa bellissima eterea: che non ha sostanza, che non si tocca fragranze: profumi, aromi immortalare: fotografare importava: comprava all’estero per portarle nel
proprio paese murrine: piccolissime miniature di vetro con disegni e decorazioni oro zecchino: oro puro, con 24 carati resina: sostanza appiccicosa e profumata che viene fuori dal legno ricettario: raccolta di ricette sensori digitali: apparecchi intelligenti unguenti: creme, cosmetici
a. b. c. d. e.
Louvre Magritte Pinakothek der Moderne Museo di storia naturale Victoria & Albert Museum
1. Monaco 2. Firenze 3. Londra 4. Parigi 5. Bruxelles
Codice segreto Usa il codice e scopri come veniva chiamata anticamente la Repubblica di Venezia!
A = Q E = J
I = H M = _
N = F R = D
S = P
P J D J F H P P H _ Q Le soluzioni sono a pagina 15.
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Inchiesta
Selfie, tweet e dintorni Alle origini del selfie Le prime tracce del selfie risalgono addirittura al 2002, quando la parola comparve in un forum di discussione australiano. Prima che Facebook diventasse il social network dominante gli autoscatti erano particolarmente comuni su MySpace. Grazie ai social network la diffusione fu molto rapida, ma il vero boom si è verificato nell’ultimo anno, quando la parola è stata adottata* dai maggiori media. Molto prima dei selfie dei VIP però dobbiamo ricordare gli autoscatti che vengono dal passato. In un museo di New York, per esempio, ci sono fotografie
Eletta parola dell’anno, il “selfie” oggi spopola sul web e può persino trasformarsi in arte. Il tweet intanto cambia forma e si scrive in latino. Ma selfie e tweet sono davvero delle innovazioni del nostro tempo? Viviamo nell’era del self-branding e l’autoritratto, realizzato con smartphone e webcam per essere pubblicato sul web, è ormai una pratica popolare in tutto il mondo e in ogni momento. Quella del “selfie” è una moda così diffusa tra adolescenti e star internazionali da indurre* l’Oxford Dictionaries a eleggerla come parola dell’anno 2013! I responsabili dell’Oxford Dictionaries spiegano
che la decisione sul vincitore è stata unanime*: la parola è stata usata nel mondo così tante volte (il 17.000% in più dell’anno precedente!) che non c’erano dubbi. Tra le parole che concorrevano al primo posto c’erano binge-watch (cioè fare indigestione* di video e filmati) e showrooming (verificare i prezzi dei prodotti online o nei negozi prima di acquistare).
scattate intorno agli anni 20 che sembrano proprio selfie di altri tempi! A utilizzare la macchina fotografica come prolungamento del corpo furono alcuni fotografi dello studio Byron Company, che eliminarono il treppiede* tipico dell’autoscatto e usarono la mano. Certo che, date le dimensioni e il peso delle vecchie macchine fotografiche… il selfie era davvero molto faticoso!
Selfie celebri… La lista dei selfie delle star è lunghissima, dal nuovo taglio di capelli di Beyoncé a quello delle modelle sulla passerella di Victoria’s Secret, dai presidenti Obama e Cameron abbracciati durante il memorial di Mandela al selfie spaziale degli astronauti della Nasa pronti per il lancio. Sicuramente indimenticabile e innovativo
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le forme del passato indicativo; le frasi temporal
a misura di animale, cioè il selfie che ha come protagonisti cani, gatti, rane, cavalli e scimmie. Da non crederci!
Selfie d’arte Da fenomeno sociologico il selfie può diventare anche una forma di espressione artistica. L’estetica* del selfie è studiata da molti critici, poiché un artista ama prima di tutto se stesso, come faceva Narciso. Se Narciso, un tempo, avesse avuto una macchina fotografica
una frase del papa al giorno, altri ancora rispondono in latino. Un vero successo, bello e inaspettato! “Il latino supera la storia,” dice il Papa, “e già Marziale, con i suoi epigrammi* brevi e incisivi, componeva tweet due millenni fa!”. Papa Francesco da sempre è un entusiasta sostenitore dei social media e, come dice il Times, “è un passo avanti rispetto al Dalai Lama, che ha molti followers ma non segue nessuno e twitta solo in inglese!”
è stato quello di papa Francesco, in posa con alcuni ragazzi durante un’udienza*: la foto, postata su Twitter, ha fatto subito il giro del mondo!
… e selfie pazzi! Dagli scatti di vita quotidiana siamo passati all’invasione di scatti, più o meno riusciti, di acrobazie e selfie olimpici. L’obiettivo è sempre lo stesso, mostrarsi e soprattutto stupire, infatti i soggetti si immortalano da soli mentre sono impegnati in evoluzioni a volte davvero assurde. L’importante è l’autoironia* e… sfidare la forza di gravità! Ultima frontiera del selfie però è quella
Lo sai che fu Robert Cornelius, pioniere* americano della fotografia, a produrre un dagherrotipo* di se stesso nel 1839? Fu una delle prime fotografie di persona e sul retro incise la scritta “The first light picture ever taken”. Con l’arrivo della macchina fotografica a cassetta c’è stata una maggiore diffusione dell’autoritratto, che si scattava per lo più dallo specchio grazie a un treppiede. Così fece la giovanissima duchessa russa Anastasia Nikolaevna, che a 13 anni prese la sua foto fatta davanti allo specchio e la inviò ad un amico nel 1914!
sicuramente si sarebbe fatto un selfie e l’avrebbe spedito nel web! Per qualche artista la tecnica dell’autoscatto è una vera e propria forma di poetica, infatti sono nati dei premi internazionali a tema. Un acuto studioso di fotografia e cultura delle immagini, Gunthert, affermò: “Più che un oggetto fotografico, il selfie d’arte è una manifestazione delle nuove conversazioni connesse”.
Il tweet? In latino! Dopo i selfie con i ragazzi il Papa ha stupito ancora il mondo intero grazie ai suoi tweet in latino. Seguitissimo in tutto il mondo papa Francesco ha dato nuova vita a una lingua considerata “morta”, quella dell’antico impero romano. Sono migliaia i followers che leggono le sue sagge parole in latino, per lo più studenti delle scuole superiori. Alcuni usano i tweet come compito a casa, mettendosi a tradurli. Altri si divertono a tradurre
Glossario adottata: (qui) usata spesso autoironia: capacità di scherzare su se stessi dagherrotipo: antica stampa fotografica epigrammi: piccole scritte poetiche in versi estetica: studio del bello indigestione: mangiare troppo, fino a stare male
Codice segreto Selfie sarà un progetto della Warner Bros Television, che segue la vita di una ventenne che spende più tempo sui social media che per sé. Alla fine capirà che diventare famosi sui social non è così bello se diventi famosa per ragioni sbagliate! Usa il codice e scopri chi sarà l’attrice protagonista della fiction!
A = Q E = J G = H
I = _ K = 4 L = D
N = 8 R = 5
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Q
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J
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H
_
D
J
Q
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La soluzione è a pag. 15.
indurre: convincere, spingere pioniere: precursore, anticipatore treppiede: cavalletto dove appoggiare la macchina fotografica udienza: incontro durante cui si ascolta qualcuno unanime: concorde, che mette tutti d’accordo
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Tricolore Questa nuova rubrica vi accompagnerà nel mondo dei personaggi, delle idee e delle novità italiane, indagando argomenti diversi e scoperte interessanti con la firma made in Italy.
Italiani in orbita
La missione del primo italiano a passeggio nello spazio, Luca Parmitano, ha aperto la strada all’Italia e ora si prepara a partire anche una donna. La vita degli astronauti, grazie anche al successo di Gravity, sta svelando i suoi misteri: scopriamoli insieme!
Il primo italiano a passeggio nello spazio Un anno fa Luca Parmitano, 36 anni, è stato il primo italiano a fare una passeggiata nello spazio. È partito infatti da una navicella spaziale russa di* ultima generazione con a bordo altri due astronauti dell’equipaggio Expedition 36, un russo e un americano. Non è il primo italiano che viene spedito nello spazio ma è stato il primo ad aver effettuato delle EVA, cioè delle attività extra-veicolari, dei movimenti fuori dai veicoli* spaziali. Dopo 166 giorni in orbita nello spazio il 10 settembre 2013 Parmitano è stato fatto rientrare in Italia e ha raccontato: “Nel corso di questa lunga missione ho avuto
modo di apprezzare molte cose. Intanto vivere nello spazio ti permette davvero di cambiare le tue prospettive e di vedere la Terra con occhi diversi: i suoi colori e i suoi scenari hanno un fascino irresistibile* per chi lo guarda da lontano. Per questo il mio principale invito a tutti è quello di rispettare il nostro unico mondo!” Nel dicembre 2014 sarà spedita nello spazio la prima donna italiana dell’Agenzia spaziale europea, Samantha Cristoforetti, che ora viene addestrata* a Mosca per la missione “Futura”.
Le immagini dalla Cupola La metà della superficie abitabile della Stazione spaziale internazionale (ISS) è stata
disegnata e costruita a Torino. La cosiddetta “Cupola”, cioè un sistema con sette finestre con vetri speciali che permette agli astronauti di vedere lo spazio e la Terra, è il primo luogo spaziale di contemplazione*. Nella Cupola infatti tutti gli astronauti confessano di ritirarsi in silenzio appena possibile, per ammirare l’universo e i pianeti, proprio come fece Luca Parmitano, che da lì inviò delle immagini meravigliose dell’Italia vista dal cielo. Parmitano ha fatto innamorare gli italiani attraverso le immagini scattate durante la missione e condivise sul suo profilo Facebook, come in un diario quotidiano. Sul Twitter Parmitano si è ribattezzato @astro_ luca e il suo primo tweet dopo la partenza è stato “calmo, fiducioso*, pronto”!
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il passivo
finalmente, con i propri occhi, cosa fanno gli astronauti durante tutto il tempo della missione, come lavorano, come dormono, come si lavano, come mangiano in assenza di gravità. Lo spettacolo è nato da una collaborazione della Nasa con il National Geographic e i due astronauti protagonisti hanno fatto da presentatori, viaggiando sopra le nostre teste a 400 chilometri di altezza e alla velocità di 28.000 chilometri all’ora. Grazie al reality, che ha mostrato anche alcuni esperimenti scientifici per far capire le possibilità di ricerca e produzione di tecnologia nello spazio, abbiamo potuto fare un intero giro attorno alla Terra
Cartoline dallo spazio A San Valentino di quest’anno l’Agenzia spaziale europea ha pubblicato una serie di cartoline spaziali per stupire il proprio innamorato. Invece che un banale cuore rosso le cartoline rappresentano immagini di galassie* che si baciano, scorci* di cielo stellato con nebulose* a forma di cuore, e poi laghi e isole ripresi dal satellite a forma di cuore. Sicuramente originale!
Mike Massimino, il famoso astronauta di origine italiana, è un veterano* dello spazio ed è considerato negli Stati Uniti un eroe per la missione spaziale che effettuò per riparare lo Space Telescope nel 2009. Quella volta, se qualcosa fosse andato* storto, non c’era possibilità di salvarsi!
Indovina La navicella di Parmitano è partita dal cosmodromo* di Baikonur, nelle steppe* del Kazakistan, dalla stessa rampa* da cui nel 1961 fu lanciato il primo uomo ad andare nello spazio, aprendo una nuova epoca di esplorazione oltre la Terra. Indovina come si chiama l’astronauta! a. Yuri Gagarin b. Neil Armstrong c. John Glenn
Puzzle Ricomponi i pezzi del puzzle e leggi cosa ha detto Parmitano prima di partire! SOLO URA? NE A P A N L ZINO IPAZ ! O HANN A R U LAPA èUNA ALE ORM A, N E TO,M ZION REA L’IGNO O A S VER IUTILIZZ TE N S ME E SE N ITIVA POS CAMPA E M èUN ’ALLAR TEDI N D E O S N LL TICO CHE
RE TI ONTA AFFR MPORTAN I E ORE A SFID AGGI Z CONM PEVOLEZ A S . N CO ONE ENZI EATT
Glossario
Il reality dello spazio Sulla* scia del grande successo di Gravity, il film di Cuarón vincitore di moltissimi premi, è stato mandato in onda in tv e online qualche mese fa un reality unico e irripetibile, quello dello spazio, intitolato Dall’alba al tramonto. Per due ore infatti gli astronauti della ISS hanno intrattenuto gli spettatori di oltre 150 paesi del mondo sulla vita a bordo di un’astronave. Grazie a una scenografia originalissima, si è capito
assieme agli astronauti (la Stazione impiega 90 minuti per un’orbita) e vedere la Terra come la vedono loro. Una delle riprese più emozionanti è stata quella dell’alba vista dal cielo e non dalla Terra!
Il famoso Cosmos di Carl Sagan, l’astronomo che iniziò la ricerca di vita nell’universo e spinse molti studenti a fare ricerca, sta per avere una riedizione. La serie del 1980 infatti viene rivista negli Usa con effetti e mezzi molto più sofisticati e spettacolari.
addestrata: istruita, allenata andato storto: andato male contemplazione: riflessione cosmodromo: pista per navicelle spaziali di ultima generazione: molto moderna fiducioso: che spera e ha fiducia galassie: sistemi di stelle irresistibile: insuperabile, molto forte
La soluzione è a pag. 15.
nebulose: agglomerati interstellari di polvere e altri elementi rampa: piattaforma da cui si lancia scorci: visioni di panorami sulla scia: (modo di dire) seguendo il successo e il modello di veicoli: mezzi di trasporto veterano: grande esperto
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Nuove arti
Una nuova rubrica che osserva e approfondisce le nuove tendenze artistiche che esistono nel mondo e che si affiancano all’arte più classica (pittura, scultura...) regalandoci grandi emozioni. Vi presentiamo quindi la break dance, il rap, la giocoleria, il fotoillusionismo, la street art e tante altre nuove arti!
Rap e break dance Il rap si studia all’università, la break dance recupera i ragazzi dalla strada, entrambi lanciano mode: scopriamo insieme come si diffondono due tipi di arte che i giovani amano e frequentano molto da vicino. Rap Il rap è la componente vocale della cultura hip hop e consiste nel parlare seguendo un certo ritmo: a parlare è un freestyler, mentre un dj lo accompagna. A quarant’anni dalla nascita l’hip hop oggi si studia all’università, in un’antologia* adottata a Yale, e promette di diventare un genere rispettabile* come il blues e il jazz. Il rap nasce dall’idea di alcuni neri di sfidare l’abuso* di potere dei bianchi, come in un ring: questo genere infatti prende origine nei ghetti neri degli Stati Uniti e solo alla fine degli anni 80 si diffonde alle periferie parigine, inglesi ed europee. La violenza metropolitana e la malavita, che il rap si porta dietro
dalla nascita, oggi sono finalmente scomparse e lo scontro tra gang si è trasformato: le uniche armi accettate sono le parole, basta pistole! Ice-T, uno dei padri del rap (è anche attore e produttore), spiega che l’hip hop non ha inventato nulla, perché ha mescolato soul e funk, aggiungendo però molta rabbia. Agli ultimi Grammy stato proprio un duo hip hop, Macklemore e Ryan Lewis, che ha vinto come miglior nuovo artista: i ragazzi, con Madonna come madrina*, hanno sconfitto la concorrenza di colleghi superstar come Jay Z, Eminem e Kanye West!
Break dance Nata sui marciapiedi di New York negli anni 70 al ritmo di hip hop, la break dance all’inizio si praticava soprattutto tra sudamericani e afroamericani delle case popolari. Era, infatti, la sottocultura con cui i giovani più emarginati riuscivano a guadagnarsi il rispetto di un ambiente difficile. Poi si è diffusa in tutto il mondo e dalla strada si è spostata nei teatri e nelle piste, in spettacoli e tornei organizzati. Dietro al divertimento c’è tanto impegno e spesso anche la volontà di recuperare dalla strada ragazzi sbandati*, che imparano a ballare ancora meglio grazie alle scuole di ballo
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il si impersonale; i verbi riflessivi
Agli inizi i breaker usavano movimenti presi dalla capoeira* brasiliana, poi si inventarono passi sempre più acrobatici, spettacolari e a contatto con il suolo. La più prestigiosa gara di break dance “uno contro uno” si svolge a Seul, si chiama Red Bull Bc One e ogni anno richiama i precedenti campioni mondiali (il francese Lilou ha vinto due volte). Grazie al web ogni ballerino, con la sua originalità, si è mostrato al pubblico della comunità globale: secondo alcuni infatti con i social network il modo di ballare è diventato più omogeneo* e viene chiamato “YouTube style”.
Influenze sulla moda Uno dei segni più visibili della forza del rap e della break dance nei giovani è la
All’inizio i ragazzi che si esibivano mentre suonava la musica venivano chiamati MC, dall’inglese “maestri di cerimonie”, e più tardi rapper. Questi artisti devono saper comporre testi con un senso, che duri dall’inizio alla fine del brano, devono riuscire a improvvisare rime e avere il cosiddetto flow, cioè un ritmo interiore che trascini la folla che ascolta. Per niente facile!
grande influenza nel mondo della moda e del design. Per molti appassionati lo stile hip hop si differenzia dagli altri perché è proprio uno stile di vita. Tra i tanti simboli di quel mondo ci sono le applicazioni di scritte e loghi sugli abiti, gli abbinamenti* di colori forti e l’utilizzo di accessori come i lacci delle scarpe colorati, le t-shirt enormi, sportive e lucide, i cappelli a visiera o a cuffia. Questo modo di vestire ha una valore estetico ma anche pratico, perché è molto comodo per i movimenti! All’inizio della loro comparsa i rapper si notavano per il loro vistoso modo di vestire, ormai fuori moda: negli anni 80 infatti avevano quasi un divisa, cioè tute e scarpe Adidas, cappelli Kangol, grosse collane d’oro ed enormi anelli, chiamati bling bling.
Yo! Lo slang Capire in modo integrale i testi delle performance rap è spesso difficile perché si usa uno slang che fa parte di una cultura ristretta. La più nota parola dello slang americano, usata come forma di saluto ma non solo, è “yo!” L’espressione è nata molto prima, a Filadelfia alla fine degli
Nel film 8 Miles Eminem, che è forse il più noto rapper bianco, parla delle famose battle, cioè dei duelli tra rapper, a colpi di rime e tanta fantasia, dove il vincitore è il migliore a cantare e inventare.
anni 50, ed è apparsa per la prima volta in un romanzo grazie a Jack Kerouac. Lo sai che il gesto di alzare e abbassare la mano durante un’esibizione rap, mentre si dice “yo!”, deriva dal movimento dell’antico giocattolo, lo yo-yo?
Glossario abbinamenti: accostamenti, unione di due cose abuso: uso eccessivo e non giusto antologia: raccolta di brani capoeira: danza marziale brasiliana madrina: persona che accompagna come fosse una mamma omogeneo: simile, uguale rispettabile: degno di stima sbandati: emarginati, lasciati a se stessi
Trova l’intruso Indovina quale tra questi personaggi famosi non è tra gli ispiratori della break dance.
a. b. c. d.
James Brown Michael Jackson Muhammad Ali Jerry Lee Lewis La soluzione è a pagina 15.
Cosa pensi della musica rap e della cultura hip hop? Prova a descriverne i pregi e i difetti, scrivendoli su due colonne, e dando una motivazione alle tue risposte.
Società e tendenze
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Il design italiano va contro la crisi Alla Triennale di Milano va di scena il design italiano, con i suoi oggetti meravigliosi e innovativi ma anche quelli storici e indimenticabili come la mitica Vespa. Apriamo gli occhi e liberiamo la fantasia!
di Antonella Galli da «Non è un luogo comune che gli italiani esprimano il meglio quando sono con le spalle al muro. Ne è convinta anche Silvana Annicchiarico, direttore del Triennale Design Museum di Milano (…) “In questa edizione ho cercato di tracciare* una storia inedita e laterale del design italiano - spiega - creando connessioni tra passato e presente, con il tema unificante della crisi. Questa edizione legge la crisi come opportunità”. L’allestimento, che durerà fino al 22 febbraio 2015, propone una visione del design italiano a partire da tre momenti storici caratterizzati, in maniera differente, da una crisi socioeconomica; e mostra come le risorse intellettuali e creative italiane vengano fortemente attivate da una situazione di privazione*. Il curatore Beppe Finessi ha individuato come prima fase gli anni dell’autarchia* dal 1936, che ha imposto vincoli da cui sono nati, ad esempio, nuovi materiali italiani prodotti con l›uso di materie prime locali; tra questi, le leghe* di alluminio come l›Anticorodal o
il Duralluminio, o tessuti come il Raion e il Lanital. In quegli anni si registrarono esperienze progettuali esemplari. Senza dimenticare che in quegli anni Gio Ponti realizzò il gioiello architettonico del
Palazzo Montecatini a Milano. Si passa poi agli anni Settanta, quando la crisi petrolifera del 1973 arresta la spinta del boom economico; allora emersero personalità come Alessandro Mendini, Gaetano Pesce, Ettore Sottsass,
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i modi di dire
Enzo Mari e la fantasia dei bambini
Tra le migliori aziende italiane in crescita ci sono Poltrona Frau, Molteni, Chatueau d’Ax e Scavolini, mentre tra gli oggetti di design considerati belli, funzionali e indimenticabili in tutto il mondo troviamo la lampada Flos Arco (1962), la macchina da scrivere Olivetti lettera 22 (1950) e la poltrona Frau 904 (1930). Enzo Mari, Ugo La Pietra, e presero forma i distretti* produttivi, che in quegli anni attingevano* a patrimoni di eccellenza e a disponibilità diretta di materie prime. Infine il percorso espositivo approda agli anni zero del nuovo Millennio, in cui la crisi economica globale ha favorito la nascita dei makers, i nuovi designerartigiani che autoproducono le proprie creazioni grazie anche alle tecnologie digitali, servendosi della rete per comunicarle e distribuirle. (…) “Il museo vuole essere portatore di un messaggio di speranza e leggere
che costituiscono dei riferimenti duraturi e imprescindibili*. Una scelta che sottolinea come il Triennale Design Museum, benché ruoti annualmente gli allestimenti (le edizioni), non sia semplicemente una vetrina, ma assolva alla sua funzione primaria di museo che seleziona, raccoglie e cataloga la storia del design italiano.”»
La Vespa
il momento di crisi come un humus fertile per la creatività. Il percorso si conclude con la sala del Creative Set, che ho scelto di orientarsi sulle Icone del design italiano, un nucleo di pezzi appartenenti alla collezione permanente
La mitica Vespa è tra le dodici meraviglie che hanno fatto la storia del 900 secondo i giudici esperti di design dell’emittente televisiva americana CNN. In occasione della Giornata mondiale dell’industrial design infatti sono stati messi sul piedistallo* i prodotti che hanno segnato la creatività industriale e le idee più significative degli ultimi cento anni. La Vespa, madre di tutti gli scooter, fu progettata nel 1946 da un ingegnere aeronautico ed è stata esposta nei musei di tutto il mondo (fa parte della collezione permanente del MoMA di New York). Prodotta in decine di modelli si è adeguata ai tempi e ancora oggi va per la maggiore e circola sulle strade del mondo, nella versione del mito e in quella contemporanea.
Tra i maggiori protagonisti del design italiano ricordiamo Enzo Mari, che è un designer fuori dal coro, che ha prodotto oltre 1500 oggetti realizzati dalle maggiori aziende italiane. Nel 1965 ha progettato un libro gioco, Il gioco delle favole, considerato tuttora uno dei più interessanti giochi per stimolare la creatività* infantile. È composto da sei tavole su cui sono raffigurati animali ed elementi delle favole classiche: il bambino ha la totale libertà di smontare e rimontare gli scenari, come fossero le quinte* di un teatro, secondo la storia che decide lui.
Specchio Prendi uno specchio e leggi il motivo del riconoscimento* dato alla Vespa come oggetto culto del design del 900, per la sua originalità e il suo forte spirito italiano, che sposa estetica e praticità! CULTURA E SULLA SOCIETÀ UN IMPATTO PROFONDO SULLA BEATLES, LA VESPA HA AVUTO LA DOLCE VITA, AMATA DAI IMMORTALATA DA FELLINI IN CHE INDOSSI UNA GOMMA. VESTITO SIA DA UNA DONNA UN UOMO RAFFINATAMENTE E CON ELEGANZA SIA DA GUIDATA INDIFFERENTEMENTE VESPA È GENIALE, PUÒ ESSERE IL DESIGN UNISEX DELLA La soluzione è a pag. 15.
Glossario attingevano: prendevano da autarchia: indipendenza, autonomia creatività: fantasia, inventiva distretti: zone, aree imprescindibili: indispensabili, necessari leghe: unioni di più metalli piedistallo: base dove sta una cosa preziosa privazione: rinuncia, crisi quinte: scene, parte che sta dietro al sipario riconoscimento: premio tracciare: segnare, indicare
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Giochi e attività
Schema Hai letto l’articolo sui selfie e i tweet? Allora scrivi le definizioni giuste nello schema!
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1. Sinonimo di precursore, anticipatore. 2. La traduzione italiana della parola “selfie”. 3. Il nome dell’attuale Papa. 4. Studio del bello. 5. Il famoso Dictionaries. 6. La nazionalità della duchessa della foto del 1914. 7. I brevi componimenti di Marziale. 8. Usato spesso.
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Schema Scrivi le definizioni giuste nello schema e scopri chi è il famoso regista che nel 1989 girò il film Fa’ la cosa giusta, che diffuse nel mondo le canzoni del Public Enemy, uno dei maggiori gruppi rap di sempre. 1 1. Uso eccessivo e ingiusto. 2. Il nome dato successivamente agli MC. 3. La cultura che comprende rap e break dance. 4. I ballerini di break dance. 5. L’hip hop influenza la moda e il… 6. L’università dove si studia il rap. 7. La città sui cui marciapiedi è nata la break dance. 8. Il maggior rapper bianco.
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Trova le parole dell’arte Trova nello schema le parole dell’arte e leggi quale manifestazione si svolge alla metà di maggio (il 17 maggio nel 2014) in più di trenta paesi europei, molto amata dagli amanti della cultura e dei capolavori artistici. • • • • • • • •
artista critica gotico icona luce maniera mosaico mostra
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P O E S I A N O Q I M O S T R A T T U C A P E U E T A U A O N I R C O E R L D N I T S C U L T U R A E T M O S A I C O P R O P E R A S E E A A R D E G O T I C O R E N O I R A I M U S E I C R I T I C A
Abbina Ecco l’elenco di alcuni tra i più famosi film sullo spazio: prova ad abbinare il titolo del film al regista che l’ha girato!
a.
Il pianeta delle scimmie
b.
Armageddon
c.
Apollo 13
d.
2001: Odissea nello spazio
e.
Mission to Mars
f.
Solaris
1. Andrej Tarkovskij 2. Brian de Palma 3. Stanley Kubrick 4. Ron Howard 5. Franklin Schaffner 6. Michael Bay
Soluzioni P. 2 Anagramma: Polyfauna. P. 4-5 Abbina: a.4; b.5; c.1; d.2; e.3; Codice segreto: Serenissima. P. 6-7 Codice segreto: Karen Gillan. P. 8-9 Indovina: a); Puzzle: La paura? Solo i pazzi non ne hanno! La paura è una reazione normale verso l’ignoto, ma, se si utilizza positivamente, è un campanello d’allarme che ti consente di affrontare sfide
Le soluzioni sono a fondo pagina.
importanti con maggiore consapevolezza e attenzione. P. 10-11 Specchio: Il design unisex della Vespa è geniale, può essere guidata indifferentemente e con eleganza sia da un uomo raffinatamente vestito sia da una donna che indossi una gomma. Immortalata da Fellini in La dolce vita, amata dai Beatles, la Vespa ha avuto un impatto profondo
sulla cultura e sulla società. P. 14 Schema: 1.pioniere; 2.autoscatto; 3.Francesco; 4.estetica; 5.Oxford; 6.russa; 7.epigrammi; 8.adottato; Schema: 1.abuso; 2.rapper; 3.hip hop; 4.breaker; 5.design; 6.Yale; 7.New York; 8:Eminem: Spike Lee; Trova le parole dell’arte: Notte europea dei musei; Abbina: a.5; b.6; c.4; d.3; e.2; f.1.
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