R. Fazi • M. P. Rigamonti
PERCORSO INVALSI ITALIANO Per il primo biennio della scuola secondaria di secondo grado
• Prova strutturata sulla base dei 5 livelli di competenza. • Prove ufficiali guidate e commentate. • Prove di allenamento con la stessa struttura delle prove ufficiali.
PERCORSO INVALSI ITALIANO
Il testo è strutturato come un percorso atto a favorire nell’alunno un approccio graduale alle Prove Invalsi, in modo da fargli acquisire una crescente familiarità con la tipologia dei quesiti proposti, in vista delle prove ufficiali.
Rosalba Fazi • Maria Paola Rigamonti
PERCORSO INVALSI ITALIANO Per il primo biennio
della scuola secondaria di secondo grado
Esercizi guidati di preparazione alla prova nazionale
EDIZIONE 2020 | COMPUTER BASED In linea con le nuove indicazioni INVALSI
si ar er e. id nt ns ige co a v da tiv è a o rm nc no fia a a d o me cin co SI on , L all io l t erc VA -6 de m IN 51 o o m ist co O NO 40 Grad vv ri ro uo RS IA 68-rimo sp f O AL -4 di P e ito m tu RC IT 8-88ndaria lu a r E o vo g P o ne 97 Sec st io a BN ol ue p Q cam IS Scu
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Rosalba Fazi • Maria Paola Rigamonti
PERCORSO INVALSI ITALIANO Per il primo biennio
della scuola secondaria di secondo grado
Esercizi guidati di preparazione alla prova nazionale
EDIZIONE 2020 | COMPUTER BASED In linea con le nuove indicazioni INVALSI invalsi
R. Fazi, M.P. Rigamonti
PERCORSI INVALSI ITALIANO Esercizi guidati di preparazione alle prove Invalsi Per il primo biennio della scuola secondaria di II grado © 2019 Edizioni Tagete srl V. S.G. Marescotti 37 01100 Viterbo Tel/Fax 0761/270207 edizionitagete@viorgilio.it © 2019 Eli – La Spiga Edizioni Via Brecce, 100 – Loreto tel. 071 750 701 info@elilaspigaedizioni.it www elilaspigaedizioni it
Coordinamento editoriale: Beatrice Loreti Redazione e grafica: Michele Lombari Copertina: Curvilinee Si ringrazia Cristina Guzzini per il contributo al volume. Stampato in Italia presso Tecnostampa Pigini Group Printing Division, Loreto -Trevi 19.83.539.0 ISBN 978-88-468-4051-6 Le fotocopie non autorizzate sono illegali. Tutti i diritti riservati. È vietata lariproduzione totale o parziale così come la sua trasmissione sotto qualsiasi forma o con qualunque mezzo senza previa autorizzazione scritta da parte dell’editore.
La nostra proposta Il volume è composto da: PROVE UFFICIALI Sezione verde: LE COMPETENZE E I LIVELLI Attività di conoscenza dei testi e delle domande dell’INVALSI sulla base dei 5 livelli di competenza. Sezione viola: PROVE GUIDATE Due prove con soluzione guidata ti avvieranno alla conoscenza della struttura delle prove nazionali. Le prove di questa sezione sono quelle ufficiali tratte dal sito Invalsi. PROVE PROPEDEUTICHE Sezione blu: PALESTRA INVALSI Quattro prove, elaborate con una particolare attenzione alla gradualità ed alla varietà delle tipologie testuali indicate dal Ministero, per allenarti e farti prendere confidenza con i linguaggi e le caratteristiche delle domande presenti nelle prove ufficiali. Nell’elaborazione dei test si è tenuto conto della scelta, da parte del Ministero, di somministrare la stessa Prova a tutti gli studenti al termine del biennio, senza differenziazione in base agli specifici indirizzi di studio. I quesiti, pertanto, sono stati formulati in modo da accertare le competenze che costituiscono “la base comune” che tutti gli studenti devono acquisire a conclusione del primo biennio della Scuola Superiore, per proseguire con successo gli studi. Tutte le prove sono state strutturate con duplice scopo: da una parte fornire al docente un vasto e diversificato materiale di lavoro con cui preparare gli alunni ad affrontare le Prove Nazionali, dall’altra quello di offrire a questi ultimi l’opportunità du familiarizzare con questo tipo di test. LE COMPETENZE RICHIESTE DALLA PROVA INVALSI Le prove INVALSI verificano competenze che dovresti aver acquisito nel corso del triennio.
Competenze testuali • • •
Comprensione locale e globale: individuare e comprendere informazioni esplicite o implicite e cogliere il significato locale o globale di un testo. Interpretazione e valutazione: interpretare e valutare l’intenzione comunicativa del suo autore sulla base dell’analisi approfondita di un testo (forma e/o contenuto) e delle conoscenze personali. Organizzazione logica entro e oltre la frase: cogliere gli elementi che caratterizzano l’organizzazione logica del testo.
Riflessione sulla lingua
• • • • •
Ortografia Punteggiatura Morfologia e formazione delle parole (analisi grammaticale) Sintassi della frase semplice (analisi logica) Sintassi della frase complessa (analisi del periodo) 3
Indice PROVE UFFICIALI • Le Competenze e i Livelli.................................................................. pag. 5 • Tabella di autovalutazione............................................................... « 16 PROVE UFFICIALI GUIDATE Prova 1 • Parte prima Testo A - L’uso delle parole.................. « 17 • Parte prima Testo B - Sua maestà il gufo accecato dalle luci................................................................................ « 20 • Parte prima Testo C - Parabola............................................ « 24 • Parte prima Testo D - Intervista a Roberto Denti « 28 • Parte seconda Riflessione sulla lingua......................... « 32 •P arte terza - Tra navi e locomotive ricordando Leonardo.......................................................................................................... « 36 Prova 2 • Parte prima Testo A - L’amaca.............................................. « 37 • Parte prima Testo B - Il Giai...................................................... « 40 • Parte prima Testo C - I nomi e le cose........................ « 44 • Parte prima Testo D - La democrazia........................... « 45 •P arte prima Testo E - Scheda Web di presentazione di un libro...................................................... « 49 • Parte seconda Riflessione sulla lingua......................... « 52 • Parte terza – La piazza................................................................... « 56 PROVE PROPEDEUTICHE - Palestra Invalsi Prova 3 • Parte prima Testo A - Tatuaggi & piercing: che cosa ne sai davvero?............................................................. « 57 • Parte prima Testo B - Una storia vera.......................... « 60 •P arte prima Testo C - Le camere dei figli nel caos.............................................................................................................. « 65 •P arte prima Testo D - Uno tsunami sommerse la Manica.......................................................................................................... « 71 • Parte seconda Riflessione sulla lingua......................... « 76
4
• Parte terza – Sbarco sulla Luna, 50 anni fa il passo più lungo dell’umanità..................................................................... « 80
Prova 4 • Parte prima Testo A - I ghiacciai Italiani rischiano l’estinzione..................................................................................................... « 81 • Parte prima Testo B - Uno strano nemico............... « 84 • Parte prima Testo C - Il bullismo in classe.............. « 89 • Parte prima Testo D - Somalia, in fuga dalla fame. La carestia che uccide l’Africa.............................. « 93 • Parte seconda Riflessione sulla lingua......................... « 98 • Parte terza - Venezia potrebbe essere 180 anni più antica del previsto....................................................... « 102 Prova 5 • Parte prima Testo A – Memorie dal sottosuolo ..................................................................................................... « 103 • Parte prima Testo B - Il compagno ................................ « 105 • Parte prima Testo C - Una viaggiatrice dei primi Novecento sull’Acropoli ............................................... « 110 • Parte prima Testo D - Il latino: non solo grammatica ................................................................................................. « 114 • Parte seconda Riflessione sulla lingua ....................... « 118 • Parte terza – Darwin Day, il mondo celebra lo scienziato della teoria dell’evoluzione ................ « 122 Prova 6 • Parte prima Testo A – Compiti sì o no?...................... « 123 • Parte prima Testo B – Una scuola del Sud............. « 126 • Parte prima Testo C – Regole e legalità.................... « 130 • Parte prima Testo D – Perché l’unica vera fabbrica di migranti è la guerra........................................... « 135 • Parte seconda Riflessione sulla lingua ....................... « 141 • Parte terza – Plastica, tra Elba e Corsica un’isola di rifiuti lunga decine di km.............................. « 144
PROVE UFFICIALI Le Competenze e i Livelli Per prendere confidenza con le nuove prove, ti proponiamo di leggere e lavorare su questi testi e sulle domande di comprensione e riflessione sulla lingua tratti dal sito ufficiale dell’INVALSI. I risultati delle nuove prove permetteranno di certificare le competenze degli alunni in 5 livelli: Livello 1 • L’allievo/a individua informazioni date in parti circoscritte di brevi testi nei quali gli argomenti trattati seguono una successione ordinata. • Riconosce e localizza tali informazioni se queste sono riprese letteralmente nella domanda. • Svolge tali compiti in testi vicini alla sua esperienza personale e di studio. • Ricostruisce il significato di parole o di espressioni di uso abituale e sa riconoscere semplici relazioni logiche e linguistiche tra informazioni che sono collocate nella stessa parte di testo. • Coglie le scelte stilistiche di un autore più frequentemente incontrate nel corso degli studi. • Svolge compiti linguistici che richiedono soprattutto il ricorso alla propria conoscenza naturale e spontanea della lingua. Livello 2 • L’allievo/a individua informazioni date esplicitamente in testi brevi che trattano argomenti vicinialla sua esperienza personale o al suo percorso di studio. • Localizza le informazioni che si riferiscono al tema principale o sono riprese in più punti del testo. • Ricostruisce il significato di parole anche meno conosciute e coglie il significato di espressioni figurate tra quelle di uso più comune. • È in grado di ricostruire il significato di brevi parti di testo che contengono alcune informazioni implicite attraverso le informazioni presenti nel testo che sono a lui/lei più familiari. • Coglie il punto di vista dell’autore in testi che affrontano un unico argomento e sa riconoscere alcuni tipi e alcuni generi di testo. • Svolge compiti grammaticali che richiedono il ricorso alla propria conoscenza spontanea della lingua supportata dalla conoscenza di elementi di base della grammatica: o per analizzare un singolo elemento linguistico o per confrontare più elementi sulla base della loro forma o del loro significato. Livello 3 L’allievo/a individua informazioni date esplicitamente in punti diversi del testo, anche distanti tra • loro e in presenza di più informazioni che potrebbero essere confuse con quelle richieste, in testi di lunghezza media e di diverso tipo. • Ricostruisce il significato di parole di uso comune, di termini tecnico-specialistici, di parole di registro formale e di uso letterario, e di espressioni figurate attraverso le informazioni presenti nel testo. 5
Le Competenze e i Livelli • Ricostruisce inoltre il significato di porzioni di testo collegando tra loro informazioni vicine, attraverso inferenze semplici che derivano dalla propria esperienza personale o scolastica. • Ricostruisce il significato globale e coglie il tema centrale del testo, in testi in cui le informazioni e i concetti fondamentali sono ripresi più volte. • Riconosce tecniche narrative e stilistiche presenti nei testi e sa cogliere l’intenzione comunicativa principale dell’autore e lo scopo prevalente del testo. Svolge compiti grammaticali che richiedono una conoscenza delle forme e delle strutture centrali della lingua e di alcuni fenomeni particolariTale conoscenza si unisce a una sensibilità linguistica spontanea più ampia, relativa sia agli aspetti lessicali sia agli aspetti grammaticali. Livello 4 • L’allievo/a individua informazioni anche non vicine tra loro in testi di forma e contenuto diversi, che trattano anche temi non strettamente scolastici, lontani dalle esperienze quotidiane. • Ricostruisce il significato di parole comuni utilizzate nel testo con significati particolari meno usuali, oltre che di espressioni proprie e particolari della lingua soprattutto in testi di tipo letterario. • Ricostruisce il significato di ampie parti di testo mettendo in relazione informazioni implicite ed esplicite, e riconoscendo temi, sottotemi, struttura e organizzazione del testo stesso. • Riconosce la funzione di originali scelte stilistiche di un autore nonché specifiche tecniche narrative dei testi letterari e distingue tesi e opinioni presenti nei testi argomentativi. • Svolge compiti grammaticali relativamente complessi, grazie a una maggiore sensibilità linguistica spontanea, a un adeguato bagaglio lessicale,a una più ampia conoscenza di contenuti grammaticali. Tutto ciò lo/la mette in condizione di svolgere anche compiti relativamente nuovi rispetto alle consuete pratiche scolastiche. Livello 5 • L’allievo/a individua diverse informazioni, lontane tra loro, in testi complessi che contengono riflessioni, temi e opinioni anche su esperienze e fenomeni attuali. Individua le parole-chiave del testo, mettendo in relazione più informazioni, anche implicite. • Ricostruisce il significato delle parti che compongono il testo, riconoscendo la funzione dei legami • logico-sintattici e integrando informazioni non date facendo ricorso alla propria esperienza di studio e a letture e approfondimentipersonali. Ricostruisce il significato di ciascun capoverso, e lo integra con il significato globale del testo, anche • a partire da una rielaborazione del testo stesso. Riflette sulla forma del testo e ne riconosce stile e struttura, anche in testi in cui sono presenti • contemporaneamente più tipi e generi testuali. Coglie le scelte stilistiche dell’autore, il registro, il tono e le principali figure retoriche di un testo, • riconoscendo la loro efficacia comunicativa in relazione all’intero testo. • Svolge compiti grammaticali complessi che richiedono una buona conoscenza di forme e strutture linguistiche, e della relativa terminologia, unitamente al possesso di un ampio bagaglio lessicale.
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Le Competenze e i Livelli Leggi ora i seguenti testi e prova a rispondere alle domande, suddivise per livelli. Potrai così farti un’idea di quale sia il tuo livello di preparazione. PARTE PRIMA – TESTO A Ettore, Andromaca e il figlioletto alle Porte Scee L’autore procede a una riscrittura dell’Iliade per adattare il poema omerico a una lettura pubblica in teatro. Nel testo proposto, a differenza di Omero, affida alla nutrice il racconto dell’episodio dell’incontro di Ettore con la moglie e il figlio sulle mura di Troia prima del duello con Achille. […] Così disse Ettore glorioso, e poi venne verso di me. Io tenevo suo figlio in braccio, capite? E lui si avvicinò e fece per prenderlo tra le sue mani. Ma il bambino si strinse al mio petto, scoppiando a piangere, lo aveva impaurito veder il padre, lo spaventavano quelle armi di bronzo, e il pennacchio sull’elmo, lo vedeva ondeggiare, spaventoso, e così scoppiò a piangere. E mi ricordo che allora Ettore e Andromaca si guardarono e sorrisero. Poi lui si tolse l’elmo e lo posò a terra. Allora il bambino si fece prendere, e lui lo strinse tra le sue braccia. E lo baciò. E sollevandolo in alto disse: “Zeus, e voi, divinità del cielo, fate che questo mio figlio sia come me, più forte tra tutti i Troiani, e signore di Ilio. Fate che la gente, vedendolo tornare dalla battaglia, dica: “È perfino più forte di suo padre”. Fate che torni un giorno portando le spoglie insanguinate dei nemici, e fate che sua madre sia là, quel giorno, a gioire nel suo cuore”. E mentre diceva queste parole mise il figlio tra le bracciadi Andromaca. E mi ricordo che lei sorrideva e piangeva, stringendosi al petto il suo bambino, piangeva e sorrideva: e guardandola Ettore ebbe pietà di lei, e la accarezzò, e le disse. “Non affliggerti troppo nel tuo cuore. Nessuno riuscirà ad uccidermi se non lo vorrà il destino; e se il destino lo vorrà, allora pensa che al destino nessun uomo, una volta che è nato, può sfuggire. Vile o coraggioso che sia. Nessuno. Ora torna a casa e rimettiti al lavoro, al fuso e al telaio, con le ancelle. Lascia che alla guerra pensino gli uomini, tutti gli uomini di Ilio, e io più di ogni altro uomo di Ilio”. Poi si chinò e riprese l’elmo da terra, l’elmo dalla chioma ondeggiante. Noi tornammo a casa. Camminando, piangeva, Andromaca, e continuava a voltarsi indietro. Quando le ancelle la videro arrivare, in tutte loro suscitò una grande tristezza. Tutte scoppiarono in pianto. Piangevano Ettore, lo piangevano nella sua casa e lo piangevano mentre ancora era vivo. Perché nessuna pensava in cuor suo che vivo sarebbe tornato dalla battaglia. Tratto da: A. Baricco, Omero, Iliade, Milano, Feltrinelli, 2004, pp.52-53
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Le Competenze e i Livelli Livello 1 1.
Quale preghiera Ettore rivolge agli dei per il figlio quando sarà adulto? A. Che ricordi con rimpianto suo padre B. Che diventi un eroe più forte e glorioso di suo padre C. Che non debba mai diventare prigioniero del nemico D. Che possa vivere in un tempo di pace Livello 2
2.
2. A chi appartiene la voce narrante? A. A Ettore B. A Omero C. Alla nutrice D. All’autore Livello 3
3.
Individua le caratteristiche della narrazione presenti in questo testo.
a) b) c) d) e)
8
Il racconto è svolto attraverso il discorso indiretto Nel testo sono frequenti i dialoghi La narrazione è destinata alla lettura teatrale Il racconto è condotto con un tono distaccato e impersonale Ettore manifesta il suo stato d’animo attraverso un monologo
Sì
No
Le Competenze e i Livelli PARTE PRIMA – TESTO B “Ispirati dagli archivi 2016”. Alla scoperta dei documenti che non ti aspetti “Archiviare è uguale a dimenticare. Ecco cosa significa questo verbo nel linguaggio comune, oggi. Eppure, gli archivi sono esattamente l’opposto”. Le parole di Andrea Camilleri, testimonial dell’evento “Ispirati dagli archivi 2016” dal 14 al 19 marzo in tutta Italia, aprono uno spiraglio di luce su quelle pagine preziose che custodiscono la storia del Paese e del suo patrimonio artistico e culturale. Spesso relegate al buio degli scaffali, a quello della segretezza di Stato o, più spesso, solo a quello dell’ignoranza. L’associazione nazionale archivisti italiani (ANAI) promuove una settimana di eventi in tutta Italia per non dimenticare la ricchezza del patrimonio archivistico del nostro Paese e sensibilizzare cittadinie istituzioni sull’importanza della sua tutela. Per alcuni di loro gli archivi pubblici dello Stato, circa ventimila, sono già un bene prezioso, il principale strumento di lavoro e un luogo di inesauribile fascino: storici, giornalisti, ricercatori. L’invito ora è rivolto a tutti, perché gli archivi parlano di ciascuno, essendo la memoria di tutti. Secoli di sapere, vite, storie. “Un’archivista una volta mi ha riferito lo stupore dei bambini di una scolaresca in visita nell’archivio del loro comune, che avevano timore reverenziale nei confronti di tutte quelle pergamene medievali. Le maestre dicevano ‘Non toccate, mi raccomando.’ Lei invece: ‘Toccatele bambini, perché queste carte vi appartengono, fanno parte di voi e della vostra storia’”. A parlare è Augusto Cherchi, vicepresidente dell’ANAI, che ha lanciato il grido d’allarme per la mancanza di risorse, investimenti, politiche di formazione. L’80% degli archivisti italiani ha tra i 55 e i 60 anni. “E non ne rimase nessuno”, con le parole di Agatha Christie, usate dalla stessa associazione per uno slogan di qualche tempo fa. È una sfida per loro, che devono scucirsi di dosso lo stereotipo del “topo d’archivio in un seminterrato tra pagine impolverate e noiose”. “Abbiamo un account Twitter” continua Cherchi “vogliamo impegnarci nella comunicazione, anche se non siamo nativi digitali”. E comunicare che, ad esempio, ci sono gli archivisti liberi professionisti, che fanno i consulenti per le aziende. Quelli che si dedicano al progetto più ambizioso del mondo in termini di digitalizzazione di materiale audiovisivo e multimediale: le Teche Rai. Altri che diventano “mediatori del diritto” nei casi di richieste di oblio.”Quando sono stati pubblicati online i documenti degli iscritti al partito nazionale fascista, scaduti i 70 anni del segreto di Stato, ne abbiamo ricevute tante. Un documento pubblico, se pubblicato in rete, può creare controversie”. Google fa paura. A chi sta dentro alle pagine e a chi le maneggia tuttii giorni, per lavoro, con amore. “Ci vuole fatica per sfogliare i documenti cartacei. Ma in fondo, quella parola che mettiamo nella stringa di Google ci restituisce solo il mondo di Google. Che non è il mondo”, ci tiene a precisare Cherchi. Quante risposte che Google non può darci sono racchiuse tra due fogli, a qualche centinaio di metri da casa, magari nell’archivio del nostro piccolo comune? È la settimana giusta per scoprirlo: saranno giorni di “archivi parlanti”, in una polifonia di mostre, proiezioni e incontri con i protagonisti di questo mondo ancora avvolto dal mistero […]. Si andrà alla scoperta della storia delle comunità religiose con i documenti dell’ordine dei francescani messi a disposizione in Umbria o quelli sulle leggi razziali consultabili nell’archivio di Stato di Milano; si ric orderanno i successi imprenditoriali del nostro Paese, con la Olivetti che apre il suo archivio storico a Ivrea. Adesioni e supporto sono arrivati anche dall’estero per questa iniziativa culturale cheoffre centinaia di eventi che uniscono nord, sud e isole e si concludono con una tavola rotonda il 19 marzo a Roma. Gli archivi 9
Le Competenze e i Livelli sono l’opposto del dimenticare. “Sono eternamente vivi. Memoria palpabile del nostro passato”, ribadisce Camilleri. In un paese dove le stragi degli anni di piombo non hanno colpevoli e la trasparenza dell’Amministrazione pubblica è ancora una chimera, l’archivio resta l’ultima speranza di scrittori, storici, giornalisti, ricercatori. E si fa studiare, proprio da un gruppo di ricercatori italiani a Londra, che hanno ricevuto un finanziamento ERC1 per approfondire la storia degli archivi italiani. Almeno quelli, per ora, non si muovono. Tratto da: A. Borella, “Ispirati dagli archivi 2016”. Alla scoperta dei documenti che non ti aspetti, La Repubblica, Cultura, 4 aprile 2016 1 ERC: European Research Council
Livello 1 4.
Le pagine custodite negli archivi sono definite “preziose” (parola evidenziata nel testo) perché A. Sono ricercate dagli antiquari B. Sono considerate delle rarità C. Conservano la memoria del paese D. Permettono di risalire all’origine dei fatti Livello 2
5.
Nel testo gli archivi sono detti “Memoria palpabile del nostro passato” perché A. Custodiscono documenti scritti che testimoniano quel che è stato B. Permettono di ricordare eventi tangibili C. Custodiscono vecchi testi che suscitano emozioni che vengono dal passato D. Sono edifici la cui vista richiama la nostra storia Livello 4
6.
Quali sono, secondo l’articolo, i fattori che mettono a rischio l’esistenza degli archivi in Italia?
a) b) c) d) e) 10
Il disinteresse generale per qualcosa che non è ritenuto utile La diffusione dei computer e di altri strumenti informatici L’età avanzata della maggior parte degli archivisti L’attività di esperti che lavorano all’estero Pensare che “archiviare è uguale a dimenticare”
Fattore che mette a rischio l’esistenza degli archivi
Fattore che NON mette a rischio l’esistenza degli archivi
Le Competenze e i Livelli PARTE PRIMA – TESTO C La poetessa della libertà ora ha meno segreti
Il castello di Valsinni, in Basilicata, dove visse e venne uccisa la poetessa Isabella Morra (1520-1546): le sue poesie vennero pubblicate per la prima volta nel 1552. Cupo e sinistro come 500 anni fa, il castello dove visse e fu trucidata la poetessa Isabella Morra domina tuttora la valle dall’alto del borgo antico di Valsinni, non lontano da Matera. Non ci si può non domandare come la donna – aveva poco più di vent’anni quando i fratelli la ammazzarono nel 1546 a causa di un sospetto legame sentimentale con il poeta spagnolo e barone Diego Sandoval de Castro - non sia impazzita nel rimanere prigioniera di questo claustrofobico maniero e sia riuscita invece a tradurre in versi struggenti il proprio disperato anelito di libertà. Il Iuogo si chiamava Favale e il feudo apparteneva ai baroni Morra. Nel 1528 il padre di Isabella, dopo la vittoria dello spagnolo Carlo V per il possesso della penisola e la sconfitta di Francesco I di Francia cui era alleato, emigra a Parigi. Isabella non lo rivedrà più e per lei, costretta a vivere in quel borgo isolato insieme con altri sei fratelli incolti e brutali, diverrà il simbolo dell’agognata libertà. Potrà tuttavia studiare, poi comincerà a comporre versi petrarcheschi. Consapevole del proprio talento, sente l’esigenza di incontrare artisti e poeti, invece «son costretta amenar il viver mio/ qui posta da ciascuno in cieco oblio» scrive, «fra questi aspri costumi/ di gente irrazional, priva d’ingegno». Architetta la fuga. I fratelli mal tollerano la superiorità morale e culturale della sorella, e in assenza del padre si sono arrogati il diritto di spiarne ogni mossa e controllarne la corrispondenza. Quando riescono a intercettare lettere e poesie che lei scambiava con Sandoval tramite il suo pedagogo, decidono di «salvare l’onore della famiglia» uccidendo quest’ultimo, poi Isabella, infine Sandoval. La natura della relazione fra Diego e Isabella non sarà mai accertata, ma il canzoniere della Morra non lascia dubbi: le sue liriche non anelano all’amore ma alla libertà. La prima pubblicazione delle poesie è di Ludovico Dolce in Rime di diversi illustri signori napoletani nel 1552. Da allora, i suoi scritti sono stati ristampati e analizzati più volte, anche da Benedetto Croce. La sua tragica vicenda è divenuta leggenda: ha ispirato biografie, racconti, film e testi teatrali. La più recente ricerca d’archivio ha portato alla luce nuovi inediti particolari, cui ha attinto la studiosa lucana Gaetana Rossi, che proprio nel tempo che ha visto Matera eletta capitale europea in Stella Avversa non solo analizza il canzoniere della Morra, ma arricchisce con precisione minuziosa dettagli sconosciuti della sua vita. Tratto da: G. Russo, La poetessa della libertà ora ha meno segreti, Corriere della Sera, 1 giugno 2015 11
Le Competenze e i Livelli Livello 3 7.
Chi è per Isabella il simbolo dell’agognata libertà? A. Carlo V B. Francesco I C. Il padre D. Il poeta spagnolo Livello 4
8.
Il testo è un articolo che si intitola “La poetessa della libertà ora ha meno segreti”. Quale libertà sperimenta Isabella Morra? A. La libertà di incontrare artisti o poeti B. La libertà di avere un legame con il poeta Diego Sandoval C. La libertà di mettere in atto la fuga per raggiungere il padre D. La libertà di studiare e scrivere versi Livello 5
9.
12
L’autore con l’espressione “non ci si può non domandare” (evidenziata nel testo) usa una doppia negazione per A. Sottolineare la necessità della domanda B. Evidenziare l’impossibilità di una risposta C. Richiamare l’opportunità di una domanda D. Avanzare un dubbio sulla risposta
Le Competenze e i Livelli PARTE PRIMA – TESTO D Ambra e magnetite La Terra era un disco piatto che galleggiava su una distesa d’acqua senza fine. E l’acqua era il principio unico di tutto l’universo, l’elemento da cui traevano origine la materia e la vita. Nel cielo, più vicini alle cose divine che a quelle umane, giravano il Sole, la Luna, i pianeti, le stelle. Ma le loro rivoluzioni obbedivano a ritmi ormai conosciuti, tanto che i sapienti erano in grado di calcolarne le posizioni e di prevedere le eclissi. Queste erano le conoscenze dell’Universo nel VI secolo a.C., quando il filosofo greco Talete di Mileto, uno dei sapienti che avevano contribuito a elaborarle, cominciò a ragionare sulle misteriose forze attrattive tipiche di alcune sostanze naturali. Da tempo immemorabile erano note le proprietà dell’ambra, una resina fossile che affiora in molte località della terra assieme ai resti carbonizzati di antiche foreste. In molti avevano notato che, se si prende un pezzetto di questa sostanza e lo si strofina su un panno di lana, essa acquista la capacità di attrarre granelli di polvere, pagliuzze e altro materiale leggero. Un’altra sostanza naturale, la magnetite, un minerale scuro e pesante che si trova in prossimità dei giacimenti di ferro, sbalordiva per la sua capacità di attirare frammenti di ferro e altri metalli. Si raccontava che le punte ferrate dei bastoni dei pastori della Magnesia, località ricca di affioramenti del prodigioso minerale, restassero addirittura attaccate al terreno. Di che natura erano, si chiese Talete, le forze responsabili di questi due fenomeni? Talete, ai suoi tempi, era considerato il più autorevole dei Sette Sapienti della Grecia. Gli storici moderni lo reputano il fondatore della filosofia e della scienza occidentali, il primo che abbia tentato di formulare una teoria unitaria dell’Universo e della materia. La sua concezione del mondo, tuttavia, abbondava di elementi soprannaturali. La spiegazione che il filosofo diede delle proprietà dell’ambra e della magnetite fu di carattere magico. Talete pensò che ambra e magnetite avessero una specie di anima e che questa esercitasse un potere attrattivo. La strada delle speculazioni scientifiche era, comunque, aperta. Altri filosofi greci successivi a Talete, per esempio quelli appartenenti alla scuola degli atomisti, attribuirono le attrazioni all’effetto di un fluido capace di trasferirsi da un oggetto all’altro: una spiegazione ancora approssimativa, ma molto vicino alla realtà. Tratto da: F. Foresta Martin, Dall’ambra alla radio, Trieste, Editoriale Scienza, 1995, pp. 9-11
Livello 5 10. Gli ultimi due capoversi richiamano le spiegazioni delle proprietà dell’ambra e della magnetite date da Talete e dagli atomisti. A che cosa veniva attribuito il loro potere? Scrivi, ricopiandole dal testo, le due parole chiave della spiegazione dell’uno e degli altri. 1. Parola chiave della spiegazione di Talete
...................................................................
2. Parola chiave della spiegazione degli atomisti
...................................................................
13
Le Competenze e i Livelli PARTE SECONDA – Riflessione sulla lingua
Livello 1 11.
Completa le frasi che seguono con il quantificatore adatto. Scegli l’aggettivo attingendo all’elenco che segue (rispettando le regole di concordanza). Attenzione: due aggettivi sono in più. Qualunque / ogni / molto / alcuna / poco / qualche Non ho ......................................... voglia di sacrificare il mio tempo libero. Mi piace uscire con gli amici e avere ......................................... soldo in tasca. Saprò rispondere a ......................................... domanda perché ho studiato. ........................................ giorno Niccolò mi offre un cioccolatino. Livello 2
12. Nella frase “Livia stava correndo nel parco, quando scoppiò un forte temporale” come sono gli eventi indicati dai due verbi? A. Sono contemporanei e hanno la stessa durata B. Sono contemporanei e indicano azioni abituali C. Il primo evento interviene nel corso del secondo evento D. Il secondo evento interviene nel corso del primo evento Livello 3 13. In quale delle seguenti frasi il “sì” ha valore impersonale? A. Carlo e Lucia si vedono spesso B. In questo supermercato si spende poco C. In questa scuola si organizzano troppe feste D. Valeria si annoia sempre di tutto Livello 4 14. Indica l’unica frase che contiene tutte le forme verbali corrette A. Se lo avessi riconosciuto lo salutavo volentieri B. È meglio che mi telefonavi invece di scrivermi C. Se le nespole fossero mature le avrei raccolte D. È comprensibile che Luisa si sentisse offesa 14
Le Competenze e i Livelli Livello 5 15. Leggi le seguenti coppie di verbi: mangiare mangiucchiare mordere mordicchiare
ridere leggere
ridacchiare leggiucchiare
In ogni coppia c’è un verbo ed un suo derivato attraverso il suffisso a/u/icchiare, il quale conferisce al verbo di base un particolare significato. Quale dei seguenti tratti NON può essere attribuito al suffisso a/u/icchiare? A. Ripetitività dell’azione B. Saltuarietà dell’azione C. Imprecisione dell’azione D. Accuratezza dell’azione
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Le Competenze e i Livelli Tabella di autovalutazione Livello 1 Punteggio _________/3
Autovalutazione Molto soddisfatto/a
Soddisfatto/a
Abbastanza soddisfatto/a
Devo migliorare
Livello 2 Punteggio _________/3
Autovalutazione Molto soddisfatto/a
Soddisfatto/a
Abbastanza soddisfatto/a
Devo migliorare
Livello 3 Punteggio _________/3
Autovalutazione Molto soddisfatto/a
Soddisfatto/a
Abbastanza soddisfatto/a
Devo migliorare
Livello 4 Punteggio _________/3
Autovalutazione Molto soddisfatto/a
Soddisfatto/a
Abbastanza soddisfatto/a
Devo migliorare
Livello 5 Punteggio _________/3
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Autovalutazione Molto soddisfatto/a
Soddisfatto/a
Abbastanza soddisfatto/a
Devo migliorare
PROVE UFFICIALI GUIDATE Prova 1 PARTE PRIMA – TESTO A L’uso delle parole
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Noi usiamo le parole in tanti modi diversi; le parole hanno tanti usi diversi secondo le circostanze in cui parliamo e le conversazioni che facciamo. Ma questo noi lo diamo per scontato, perché fa parte delle nostre capacità di fondo, ossia fa parte del senso comune. E noi tutti sappiamo usare le parole in tanti modi diversi, con toni e sottintesi diversi, per ottenere risposte diversissime. Detto in altre parole: il senso comune è tutto quel tessuto di piccole competenze che ci serve a dialogare con gli altri, per cui noi e gli altri ci intendiamo nel dare senso al mondo. In questo modo, e solo partendo da qui, riesco a pensare a cosa si potrebbe intendere con la parola narrazione. Ascoltate uno che parla al telefono e sentirete come cambia tono, accento, linguaggio, secondo con chi parla e secondo l’argomento di cui parla. Con questo voglio dire che raramente ci rendiamo conto di come il nostro uso delle parole sia legato alla temporalità del momento: cioè è legato al momento in cui siamo, al tipo di gioco che stiamo facendo con qualcun altro, e che cambia sempre sul filo del tempo. tratto da: Gianni Celati, Conversazioni del vento volatore, Macerata, Quodlibet, 2011
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Prova 1 A1. L’autore del testo si propone di A. Descrivere i comportamenti delle persone negli scambi quotidiani, nelle comuni conversazioni e nell’uso delle parole B. Narrare i momenti di una quotidiana conversazione tra persone che hanno comuni interessi e usano le stesse parole C. Esprimere le sue idee sull’uso del telefono in una normale situazione di dialogo e sull’uso delle parole D. Sostenere con argomentazioni le proprie idee sull’uso delle parole negli scambi comunicativi
A1. AIUTO L’informazione è presente in tutto il brano; tuttavia, diventa più esplicita nel punto in cui l’autore invita i suoi lettori ad ascoltare qualcuno che parla al telefono: lì si capisce che l’attenzione non è posta soltanto sull’uso delle parole…
A2. Completa il testo che segue tenendo in A2. AIUTO considerazione quanto detto dall’autore. Scegli Fai attenzione agli articoli/preposizioni la parola corretta da inserire, una sola per articolate che precedono gli spazi, così ogni spazio, tra quelle suggerite in elenco. Fai come al genere (maschile/femminile) attenzione: ogni parola può essere utilizzata delle parole da inserire, oltre che al senso! una sola volta e cinque parole sono in più. L’autore vuole definire “l’uso delle parole” come capacità di adeguare il proprio.............................................. (1) sulla base del ......................................................................... (2) in cui ciascuno si trova, dell’interlocutore con in quale ................................................................ (3) per diversi scopi e, soprattutto, delle trasformazioni che si verificano nel ................................................................................. (4) di una relazione ................................................................................. (5). Linguaggio / condivisa / interagisce/ corso / pensiero / polemizza / senso / contesto / comunicativa / ruolo A3. Quali tra le seguenti affermazioni sono coerenti con quanto si sostiene nel testo? Metti una crocetta per ogni riga
A2. AIUTO L’affermazione è “coerente” quando – pur non ripetendo precisamente le parole del testo – esprime gli stessi concetti, “dice la stessa cosa”.
Affermazioni Il “senso comune” è ciò che ci fa sembrare banali e ingenui nella comunicazione Il contesto della comunicazione tra le persone è decisivo nel b) favorire usi diversi delle parole Ciascuno deve mantenere il proprio modo e stile di parlare c) senza tener conto dell’interlocutore Gli scambi comunicativi dipendono anche dal ruolo e dalle d) intenzioni comunicative di ognuno a)
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Non Coerente coerente
Prova 1 A4. Nel brano che segue sostituisci le parole o le espressioni in grassetto scegliendo, nei riquadri corrispondenti, quelle vicine nel significato e coerenti col contesto. Metti una crocetta accanto alla parola o espressione che ritieni più opportuna.
A4. AIUTO La domanda indaga la tua competenza lessicale: l’opzione corretta è quella che, sostituita alla parola/espressione del testo in neretto, non cambia il senso della frase, ma – al contrario – la rende più chiara.
A4_1
A. B. C. D.
Avvertirete Proverete Dimostrerete Gusterete
A. B. C. D.
A4_3 A prescindere da In opposizione a A imitazione di Tenendo conto di
A. B. C. D.
Ascoltate uno che parla al telefono e sentirete come cambia tono, accento, linguaggio, secondo con chi parla e secondo l’argomento di cui parla. Con questo voglio dire che raramente ci rendiamo conto di come il nostro uso della parole sia legato alla temporalità del momento: cioè è legato al momento in cui siamo, al tipo di gioco che stiamo facendo con qualcun altro, e che cambia sempre sul filo del tempo.
A4_5 Scherzo che stiamo orchestrando Interazione che stiamo avendo Problema di cui stiamo discutendo Azione fisica che stiamo compiendo
A5. L’autore usa prevalentemente la prima persona plurale per Sottolineare che il significato delle parole A. diventa vero nella situazione reale Dare solennità alle proprie affermazioni B. Rivendicare un senso di appartenenza C. Dire che il modo in cui usiamo le parole è D. qualcosa che riguarda tutti
A. B. C. D.
A. B. C. D.
A. B. C. D.
A4_2 Tenore di vita Tipo di carattere Modo di parlare Punto di vista
A4_4
Circostanza puntuale Situazione linguistica Fugacità degli eventi Condizionabilità emotiva
A4_6 Sulla indicazione Sulla linea Sull’intreccio Sulla brevità
A5. AIUTO Soffermati sul pronome personale con cui comincia il brano.
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Prova 1 PARTE PRIMA – TESTO B Sua maestà il gufo accecato dalle luci
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Come sono misteriosi gli uccelli notturni, i gufi, le civette, i barbagianni! Il gufo reale è uno dei più grandi e merita veramente il suo nome. È sempre difficile avvistarlo. Una sera d’estate, nella casa di campagna, ne ho visto uno volare dal tetto verso gli alberi vicini. Mi sembrò un fantasma familiare, una creatura arrivata dal mondo oscuro della Natura, ma benevola, che portava con sé qualcosa di ignoto. Il suo arrivo suscitò in me sorpresa e meraviglia. Sentii il fruscio delle sue grandi ali, poi vidi nel buio il folto piumaggio, e non diversa da quella di un nume fu la sua apparizione. Pochi momenti ed era già sparito. Raramente la sua maestà si lascia ammirare in tutta la sua piumata bellezza. In un’altra sera, una sera in città, ho visto un gufo reale esposto su un trespolo in una trasmissione televisiva. Era una di quelle trasmissioni culturali che vanno in onda dopo la mezzanotte, e la presenza del gufo, simbolo di saggezza, era come una sigla che voleva dire: trasmissione notturna, o forse culturale. Stava lì nello studio mentre i due presentatori parlavano di Bisanzio, una civiltà dove raffinatezza e crudeltà andavano di pari passo, e accecare un nemico era cosa normalmente praticata, per asservirlo o per renderlo innocuo. I due presentatori parlavano, e dietro di loro sul trespolo, come un idolo, assolutamente immobile, con la testa eretta stava il gufo reale, accecato dalle luci dello studio. Sentivo che la sua immobilità nasceva proprio dalla sua intolleranza per la luce, ed era l’immobilità che assumono certi animali di fronte a un nemico inevitabile e invincibile. Non riuscivo a seguire le parole dei presentatori che parlavano di migliaia di prigionieri accecati dopo una battaglia vinta dai bizantini, perché ero distratto e come ipnotizzato dagli occhi splendenti del gufo. Due occhi grandissimi, due biglie di vetro luminose e trasparenti, di un colore topazio con in mezzo un puntolino nero. E com’era veramente regale quell’uccello, con che dignità stava su quel trespolo, come su un trono. E com’era misteriosa la fissità del suo sguardo! Stava lì, in quel luogo così diverso dai suoi ascosi1 rifugi notturni e totalmente a lui estraneo, e io in quel momento guardandolo mi sorpresi a pensare a tutte le creature, uomini e animali e uccelli, gettate senza un perché su questa terra, come lui era stato gettato in quello studio televisivo. Mentre il gufo reale immobile sul trespolo teneva per tutto il tempo della trasmissione i suoi grandi occhi luminosi sbarrati sul nulla come quelli dei ciechi, i due presentatori parlavano di Bisanzio, e la crudeltà di cui parlavano, forse a causa di quel gufo accecato dalle luci, mi sembrò più mostruosa e terribile, e perfino la parola, la parola «crudeltà», mi sembrò talmente intollerabile da non poterla sentire nemmeno pronunciare. Mi trasmetteva, sapendo a cosa si riferiva, un malessere fisico. Volevo che tutto finisse al più presto, e avevo già preso il telecomando per spegnere, quando la trasmissione finì. Il padrone del gufo reale che presumibilmente era stato dato in affitto per quella serata - mentre sgombravano lo studio dall’arredo di scena, si avvicinò al trespolo, e senza tanti riguardi, come chi ha fretta e deve
1 Ascosi: nascosti 20
Prova 1 35
spicciarsi, prese quel nobile e fiero figlio della Natura per i piedi, che aveva grandi e unghiuti e possenti, da predatore notturno, e come fosse un pollo qualsiasi da portare al mercato se lo portò via. Mentre veniva così trascinato penzoloni, a testa in giù, sentii in me tutta l’umiliazione cui era stato sottoposto e pensai ai suoi grandi occhi spendenti, aperti sul mondo assurdo dove chissà perché era precipitato. Tratto e adattato da: Raffaele La Capria, Corriere della Sera, 30 novembre 2011
B1. L’autore fa riferimento a due episodi durante i quali ha visto un gufo, sempre di sera. Nel primo episodio (righe 2-8) la vista del gufo suscita nell’autore
B1. AIUTO Concentra la tua attenzione in particolare sulle righe 4-6: sono presenti alcuni dei termini o sinonimi delle parole che ritroverai nello schema da compilare.
Vero Falso a) b) c) d) e)
Sensazione di spavento Senso del mistero Ammirazione Meraviglia Presentimento di sventura
B2. Nel testo c’è una forte opposizione tra la condizione del gufo descritta nel primo episodio e quella descritta nel secondo. Esprimi brevemente con due distinte parole o frasi le opposte condizioni del gufo nei due episodi.
B2. AIUTO La prima sezione va dalla riga 2 alla riga 8; la seconda dalla riga 9 alla fine: fai attenzione a riportare parole o frasi – anche estrapolate dal testo – che alludano alle condizioni del gufo, non alle sensazioni da esso suscitate nell’autore!
Primo episodio: .................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................................................................................
Secondo episodio: .................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................................................................................
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Prova 1 B3. L’autore afferma che il gufo “merita veramente il suo nome”: a quale nome si riferisce? .....................................................................................................................................................
B3. AIUTO Prendi in considerazione le prime righe: lì c’è la nomenclatura completa di questo maestoso volatile.
B4. Nelle due esclamazioni di riga 1 e di riga 23 l’autore usa l’aggettivo “misterioso” per definire il mondo degli uccelli notturni e lo sguardo del gufo. Che cosa vuole sottolineare l’autore con questo aggettivo? A. Il fascino dell’inconoscibile La segretezza della vita degli animali B. notturni L’incanto che suscita l’oscurità della notte C. L’estraneità della natura selvaggia D.
B4. AIUTO
B5. A quale termine si riferiscono i due –lo di “asservirlo” e “renderlo innocuo” (riga 14)?
B5. AIUTO
.............................................................................................................................................
Considera il significato dell’aggettivo “misterioso”, usato per indicare ciò che non è comprensibile all’intelletto umano, o ciò che rimane avvolto nel mistero, perché se ne ignora la natura…
Poni attenzione al periodo che comincia con “e accecare un nemico…”: il pronome enclitico -lo fa riferimento a un sostantivo presente in questa espressione e ha la funzione di evitare la ripetizione dello stesso.
B6. Alla riga 15 il gufo è visto dall’autore come un “idolo”. Qual è il significato letterale della parola “idolo”? A. Animale mitologico Oggetto o immagine considerati divini B. C. Venerabile saggio D. Creatura capace di gesti eccezionali
B7. Il tono del testo diventa via via sempre più A. Aggressivo Ironico B. C. Amaro D. Rassegnato 22
B6. AIUTO Per
rispondere,
puoi
considerare
il
primo episodio descritto dall’autore, in particolare la riga 7, in cui è presente un sinonimo del termine idolo, sempre riferito al gufo; oppure, puoi pensare all’espressione “essere un idolo” per un fan…
B7. AIUTO Per rispondere correttamente, considera le righe 37-39, che contengono la dolorosa riflessione conclusiva dell’autore.
Prova 1 B8. “Lui [il gufo] era stato gettato in quello studio televisivo” (riga 26). Con quale intendimento l’autore ha usato qui il verbo “gettare”? A. Sottolineare la violenza che il gufo ha dovuto subire in un luogo e in una situazione a lui estranei B. Mettere in evidenza l’indifferenza dei presentatori per la presenza fuori luogo di un gufo in uno studio televisivo C. Far capire che prima di entrare nello studio televisivo il gufo aveva provato a ribellarsi e quindi vi era stato portato a forza D. Mostrare insofferenza per l’eccessiva presenza di animali nelle trasmissioni televisive
B9. L’immagine del gufo gettato nello studio televisivo spinge l’autore a riflettere e, per analogia, a pensare alla sorte di ....................................................................................................................................................
B8. AIUTO Per capire il senso di questa voce verbale, prova a riflettere sul significato del medesimo verbo alla riga 25, riferito a tutte le creature umane, buttate laddove, probabilmente, non vorrebbero stare, se potessero scegliere…
B9. AIUTO L’analogia è un rapporto di somiglianza: ragionare
“per
analogia”,
dunque,
significa istituire un confronto tra due realtà che hanno qualcosa in comune (nel comportamento, nel modo di fare, di agire…). Il gufo costretto a stare dove non vuole è vittima di una violenza esattamente come…
B10. Con le due espressioni “senza un perché” (riga 25) e “chissà perché” (righe 38-39) l’autore sottolinea e richiama A. L’irrazionalità e la gratuità del destino di tutti gli esseri viventi B. L’incomprensibilità del mondo vuoto anche se luccicante della televisione C. Lo sviluppo senza senso della storia degli uomini contrapposto alle leggi della Natura D. La strana e irreale avventura capitata a un bellissimo animale
B10. AIUTO Fai attenzione: entrambe le espressioni accompagnano
verbi
che
indicano
“il cadere sulla terra” (“gettate”/ “era precipitato”) sia di tutte le creature, sia del gufo reale, definito “assurdo”, cioè insensato.
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Prova 1 PARTE PRIMA – TESTO C Parabola
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Anni di giovinezza grandi e pieni! Mattini lenti, faticoso ascendere di gioventù che avanza come il carro del sole sulla via del meriggio. A colpi di frusta, con grida eccitanti, noi la sproniamo a passare. Ed illusioni, errori, non sono allora che stimoli al tempo e una maniera d’ingannar l’attesa. Giunti che siamo al sommo, vòlti all’ombra, gli anni van giù rovinosi in pendio. Né il numerarli ha ormai nessun valore in sì veloce moto. Di Vincenzo Cardarelli Tratto da: Giovanni Raboni, Poesia italiana contemporanea, Firenze, Sansoni Editore, 1981
C1. Il poeta riflette sulla contraddizione che ognuno, nel corso della vita, vive e sperimenta. I due termini della contraddizione sono ben evidenti nella poesia, chiaramente divisa in due parti. Dove cominciano e dove finiscono le due parti? A. La prima va dal verso 1 al verso 11; la seconda dal verso 12 al verso 15 B. La prima va dal verso 1 al verso 8; la seconda dal verso 9 al verso 15 C. La prima va dal verso 1 al verso 5; la seconda dal verso 6 al verso 15 D. La prima va dal verso 1 al verso 13; la seconda dal verso 14 al verso 15 24
C1. AIUTO In questa metafora, il corso della vita è descritto come una salita verso la luce e una discesa inevitabile verso l’ombra, dove alla lentezza dei primi anni, si sostituisce una caduta, tanto rovinosa quanto veloce. Le parti in cui la poesia è divisa e che devi rintracciare mimano questa disparità anche nelle diverse dimensioni…
Prova 1 C2. Secondo un mito classico il sole (il dio Febo) saliva col suo carro fino al punto più alto del cielo, cioè fino all’ora del mezzogiorno (meriggio). L’immagine metaforica “sulla via del meriggio” (verso 5) sta a indicare il percorso dei giovani verso A. Gli anni più belli della giovinezza B. La ricerca della felicità C. Il tempo della vecchiaia D. La pienezza della vita C3. Il “la” del verso 8 a che cosa rimanda? A. Alla gioventù B. Alla via del meriggio C. Alla frusta D. Alla parabola
C4. “Parabola”, che fa da titolo alla poesia, è una parola polisemica, ha cioè diversi significati. Qui il termine è usato per indicare A. Un racconto breve – qui tradotto in poesia – che trae dalla vita o dalla natura un insegnamento morale e anche religioso B. La traiettoria descritta da un corpo in movimento, con andamento iniziale in ascesa; tale linea, raggiunto il culmine, si volge decisamente in discesa C. Un’antenna. Per dire con una metafora che ciascuno di noi riceve dalla vita segnali che annunciano prima la maturità e poi la vecchiaia D. La linea ideale che sale e che, raggiunto il punto più alto, scende rapidamente; rappresenta il nostro sentire e vivere la vita
C2. AIUTO Come il “meriggio” corrisponde alle ore in cui il sole è più alto all’orizzonte e la temperatura più calda, quindi si è nel culmine della vita, allo stesso modo il percorso dei ragazzi, nel pieno della giovinezza, “sulla via del meriggio”, indica il loro incedere verso…
C3. AIUTO Per risalire al sostantivo femminile a cui rimanda questo pronome personale complemento,
considera
il
periodo
precedente (versi 2-5).
C4. AIUTO Fai attenzione! Tutte le definizioni proposte sono corrette, in quanto corrispondono a possibili significati del termine “parabola”, presenti in ogni dizionario. Per rispondere, devi considerare il senso complessivo della poesia.
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Prova 1 C5. Qual è il senso dei versi 6-8? A. Quando si è giovani ognuno freme e vuole realizzare i propri sogni e i propri progetti B. Da giovani si vuole che il tempo passi in fretta, e così lo si incalza con impazienza C. La giovinezza passa veloce come il carro lucente del sole nel cielo D. I giovani sono sempre impazienti e vorrebbero fare tutto subito perché temono il tempo che passa C6. L’enjambement (o inarcatura) è un accorgimento retorico - proprio della poesia che consiste nel completamento del senso di una frase o di una espressione nel verso successivo. Nella poesia ad esempio è presente A. Tra i versi 2 e 3 B. Tra i versi 5 e 6 C. Tra i versi 8 e 9 D. Tra i versi 13 e 14 C7. Qual è tra le seguenti la riscrittura dei versi 9-11 che meglio ne mantiene il senso? A. Quando si è giovani si sogna con troppa facilità. Così, quando arriva la vecchiaia, ci si accorge di avere tanto atteso e di aver atteso invano B. In gioventù si sbaglia spinti anche dalle illusioni che tali non sembrano. Il tempo non passa mai e le attese si fanno interminabili, ma i sogni sono a portata di mano C. Quando si è giovani si commettono errori e facilmente si cede alle illusioni. Eppure gli errori e le facili illusioni abbreviano il tempo e alleviamo l’attesa D. In gioventù tutti sbagliano eppure il tempo ci aiuta illudendoci. Intanto gli anni passano lenti e i sogni non si realizzano nonostante i nostri sforzi 26
C5. AIUTO Per rispondere, prova a uscir fuor di metafora: che effetto vuole ottenere il fantino che colpisce il cavallo con la frusta? Ragiona, inoltre, sulle parolechiave “sproniamo”, cioè incitiamo, e “passare”.
C6. AIUTO Ricorda che l’enjambement separa di solito nome e aggettivo, soggetto e predicato, complemento di specificazione dal termine a cui si riferisce. Inoltre, non può esserci enjambement laddove vi è cesura.
C7. AIUTO Soffermati sul verso 10, in particolare sull’espressione “stimoli al tempo”, che allude al concetto di velocità, di brevità, di rapidità e, dunque, a una percezione dello scorrere del tempo resa meno pesante proprio dalle illusioni a cui i
giovani si
aggrappano e dalle cadute che, talvolta, sperimentano.
Prova 1 C8. Al verso 12 “vòlti” significa A. Con il volto che guarda in avanti B. Col pensiero volto all’indietro C. Con gli occhi fissi su D. Con lo sguardo rivolto verso
C9. L’ “ombra” al verso 12 è una metafora che sta per .....................................................................................................................................................
C8. AIUTO Il termine ha la stessa funzione logica di “giunti”.
C9. AIUTO Il termine “ombra” richiama per antitesi il “meriggio”, ma indica anche ciò che è dall’altra parte del pendio, che è stato appena risalito. Ombra è assenza di luce, intesa come vita.
C10. Quale delle seguenti frasi è una parafrasi degli ultimi versi: “Né il numerarli ha ormai nessun valore / in sì veloce moto.”? A. Gli anni della vecchiaia che non contano più precipitano velocemente verso le tenebre B. Contare gli anni in vecchiaia, quando precipitano veloci, e provare a ricordarli uno per uno è un’impresa senza senso C. Gli anni veloci della vecchiaia ci impediscono di essere lucidi e presenti a noi stessi e non ci permettono di contarli D. Contare uno per uno gli ultimi anni della nostra vita che corrono precipitosi è l’ultima illusione che ci resta
C10. AIUTO Per rispondere alla domanda, non puoi prescindere dall’espressione “né […] ha ormai nessun valore”, che è come dire “ed è insensato”…
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Prova 1 PARTE PRIMA – TESTO D Questa intervista, fatta da Alessandra Bruscagli a Roberto Denti è stata pubblicata nel 2005 nella rivista di letteratura per ragazzi LiBeR 66, all’interno del dossier “Raccontare la Resistenza”. Denti, giovanissimo partigiano nel 1944, è stato un grande autore di libri per ragazzi, spesso dedicati ai diritti demografici, e ha fondato e diretto la “Libreria dei ragazzi” di Milano, che ha svolto e svolge un’intensa opera di promozione della lettura e delle competenze civiche. Intervista a Roberto Denti Domanda. Durante gli anni della seconda guerra mondiale hai partecipato attivamente alla Resistenza come partigiano, in carcere nel 1944. La tua è stata una scelta, che sappiamo ha segnato profondamente la tua vita ma che è maturata in momenti caratterizzati da vicende e da un’atmosfera complessiva della quale oggi è difficile rendersi conto. Ce ne puoi parlare? 5
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Risposta. Quando, l’8 settembre 1943, il governo Italiano (presidente del Consiglio il generale Badoglio, che aveva preso il posto di Mussolini dopo il 25 luglio dello stesso anno) fuggì da Roma per rifugiarsi a Brindisi dove già era arrivato l’esercito angloamericano e si costituì a Salò la Repubblica Sociale Fascista sostenuta dai tedeschi1, la decisione politica divenne indispensabile. La scelta era di tipo assoluto, senza possibilità di ripensamenti: o con i fascisti o contro di loro. Sono molti gli elementi che hanno trasformato l’Italia dall’adesione incondizionata al fascismo a una situazione di avversione e di lotta. Io credo che, oltre la convinzione della sconfitta, sia stata determinante la fame. Mamme e nonni (gli uomini validi erano al fronte o – dopo l’8 settembre del 1943 – a lavorare in Germania pur di sopravvivere) che non erano in grado di soddisfare l’appetito dei bambini e dei ragazzi divennero nemici di un Governo incapace di far fronte alle esigenze primarie della popolazione. Io ero di famiglia e ambiente borghese: per merito dei miei compagni di cella (nel 1944) e di alcuni compagni partigiani imparai – senza ancora averlo letto sui libri – che la fame è base concreta della lotta politica. D. Ti risulta che, come scrivi in Ancora un giorno (Mondadori, 2001), ci siano state situazioni in cui ragazze e ragazzi in bande, quasi come in un gioco, hanno realmente aiutato i partigiani o gli oppositori del regime fascista? R. La guerra non è un gioco. I ragazzi e le ragazze che nelle città hanno partecipato alla Resistenza
1 La data dell’8 settembre 1943 è una delle più tragiche della seconda guerra mondiale: la fuga del re, del governo, degli alti gradi militari, insomma dei rappresentanti delle istituzioni, in un’Italia tagliata in due tra la “liberazione”degli alleati anglo-americani al Sud e la pesantissima occupazione tedesca del Centro e del Nord, lasciò completamente sbandati sia i soldati dell’esercito italiano, che non avevano più a chi fare riferimento, sia i civili. Molti di questi sbandati, militari e civili, raggiunsero le brigate partigiane della Resistenza armata contro i nazifascisti. 28
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lo hanno fatto con spirito diverso da quello degli adulti, cercando però di imitarli. I giochi di tutti i bambini del mondo sono imitazione della vita dei “grandi”. Durante il periodo della Resistenza i ragazzi venivano utilizzati per trasmettere messaggi all’interno delle città (le staffette partigiane, in cui predominavano le donne, utilizzavano adolescenti di almeno 15-16 anni), per bucare le gomme dei camion e delle auto utilizzate da fascisti e tedeschi, per controllare il colore delle mostrine dei soldati che serviva a capire se si stavano verificando movimenti di truppe e verso quali obiettivi. D. La letteratura per ragazzi ancora oggi – pur in mezzo a tante proposte “d’evasione” – presenta storie di “resistenza civile” che coinvolgono bambini e ragazzi alle prese con guerre, regimi autoritari, soprusi. Possiamo parlare di un filo rosso che attraversa questa produzione letteraria e le conferisce una funzione sociale orientata alla difesa e all’affermazione dei diritti? R. La seconda guerra mondiale ha coinvolto drammaticamente la popolazione civile. Nelle guerre precedenti i civili erano sempre stati vittime del passaggio degli eserciti, vincitori o sconfitti. Dal 1939 al 1945 nei paesi e nelle città le famiglie, anche lontane dal fronte, sono state vittime di bombardamenti e della ferocia dei tedeschi che occupavano i territori europei. Da allora ogni guerra è stata la guerra di tutti, nelle linee di combattimento o all’interno dei paesi in cui si sono verificati conflitti. È quindi ovvio che nei libri di narrativa per ragazzi si trovi un filo che congiunge il passato e il presente, dalle stragi naziste (nei campi di sterminio o in tutta Europa) e dalla guerra partigiana a ciò che avviene in Palestina, in Iraq o in Pakistan. Il lavoro minorile, la fame del terzo mondo, i bambini delle favelas venduti nel Sud America non sono definite “guerre” ma ugualmente provocano morte come o peggio dei conflitti armati. Il filo rosso c’è perché, purtroppo, continuano vicende drammatiche e tragiche di cui ci si occupa troppo poco. Perché turbare la beata indifferenza dei bambini europei, abituati al dolciastro mondo disneyano e alle indispensabili merendine, con notizie che riguardano bambini che muoiono per mancanza di cibo e di medicinali? Tratto e adattato da: Alessandra Bruscagli, LiBeR 66, 2005
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Prova 1 D1. Alle righe 8 - 9 si dice: “la decisione politica
divenne indispensabile”. Di quale decisione si tratta?
D1. AIUTO Per rispondere correttamente, puoi sia rileggere la domanda, sia la riga 10 del testo.
....................................................................................................................................................
D2. Roberto Denti afferma che la fame ebbe
un ruolo determinante nella sconfitta del fascismo; infatti A.
B. C. D.
D2. AIUTO La risposta corretta contiene le medesime parole del testo.
I cittadini che non partecipavano
direttamente alla guerra dovevano
comunque arrangiarsi per sopravvivere
La popolazione civile aveva smesso di appoggiare il governo fascista incapace di far fronte ai bisogni primari della gente
Nella lotta politica il governo fascista si serviva della fame per indebolire gli oppositori e i resistenti
Per sfamare i bambini e i ragazzi, la popolazione era disposta ad andare a lavorare in Germania
D3. L’intervistatrice definisce la partecipazione
dei ragazzi alla lotta partigiana in un modo
che l’intervistato non condivide. Trascrivi la
frase in cui Roberto Denti esprime il proprio dissenso.
....................................................................................................................................................
D3. AIUTO Il termine usato dalla giornalista e non condiviso dall’intervistato è all’inizio della risposta di quest’ultimo, e non a caso: evidentemente, gli preme fare subito tale precisazione, prima di rispondere al quesito che gli è stato posto.
.................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................
D4. Per quale ragione la Resistenza chiedeva ai
ragazzi-staffetta di controllare il colore delle mostrine dei soldati?
.................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................
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D4. AIUTO Le “mostrine” sono i distintivi applicati ai colletti o alle maniche delle divise dei soldati, per contraddistinguere il loro grado, ma anche l’appartenenza ai diversi eserciti.
Prova 1 D5. Individua nel testo dell’ultima domanda (righe 30-33) tre parole-chiave, centrali in tutta l’intervista a Roberto Denti. 1. ............................................................................................................................................. 2. ............................................................................................................................................. 3. .............................................................................................................................................
D6. Nelle risposte di Roberto Denti alle domande, ciò che si dice nelle parentesi A. Spiega un concetto non chiaro Integra un’informazione B. C. Ha funzione esortativa D. Corregge un’imprecisione
D5. AIUTO Le parole-chiave sono quelle su cui si
insiste
maggiormente
dell’intervista,
su
cui
la
nel
corso
giornalista
ritorna ancora una volta, perché fanno riferimento a ciò che più conta per Denti. Considera, inoltre, che le parole-chiave sono, di solito, sostantivi…
D6. AIUTO Considera che le parole tra parentesi sono dello stesso Denti.
D7. La domanda finale dell’intervista e la relativa D7. AIUTO risposta mirano soprattutto a La risposta è contenuta nelle righe 40-44. A. Raccontare le tragedie che coinvolgono i ragazzi nei conflitti del passato e del presente Sottolineare la funzione della letteratura per ragazzi nell’educazione alla difesa dei diritti B. Sostenere che il ruolo dei ragazzi nella Resistenza è stato fondamentale C. Esprimere rammarico e pessimismo davanti al ripetersi delle guerre D. D8. L’espressione “filo rosso” nel contesto in cui è usata nel testo (riga 32 e 43) significa: A. Tema ricorrente Legame necessario B. Vincolo stringente C. Confine insuperabile D.
D8. AIUTO Per rispondere, soffermati, in particolare, sull’espressione passato
e
“filo
presente”
che
congiunge
(righe
39-40)
riferito alle trame e agli argomenti che accomunano i libri per ragazzi.
D9. AIUTO D9. Secondo Roberto Denti, come è possibile Considera il “mestiere” di Roberto Denti e la smuovere “la beata indifferenza dei bambini finalità che egli persegue con il suo lavoro. europei” nei confronti della sofferenza dei loro coetanei nel mondo? A. Insegnando ai ragazzi la storia della Resistenza Intervistando i testimoni delle violazioni di diritti civili B. C. Con la diffusione di libri di contenuto civile per ragazzi D. Con documentari televisivi di argomento storico
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Prova 1 PARTE SECONDA – Riflessione sulla lingua E1. Completa correttamente le parole nelle seguenti frasi.
E1. AIUTO L’esercizio è incentrato su diverse regole:
a) Non ho mai dato ai camerieri delle man................
quella dei suoni -ce/-ge (se la consonante “c” o “g” è preceduta da una vocale, il
superiori ai cinque euro.
plurale sarà in -cie/gie; se, al contrario,
b) L’inge................ere si recò al cantiere per il
la “c” o la “g” sono precedute da una consonante, il plurale sarà “-ce” o “ge”);
collaudo.
quella dei suoni -gn/-ni (ricorda! Le uniche
c) Farsi giustizia da soli è ille................ittimo.
parole che ammettono il suono -gni sono
d) Aver rischiato tanto è stata una vera
“compagnia”, la prima persona plurale del presente indicativo e la prima e seconda
incosc................nza.
persona plurale del congiuntivo presente dei verbi in -gnare, -gnere, -gnire; invece il suono -ni si usa quando ci sono due vocali vicine – es. unione, geniale – e, in genere, nelle parole di origine latina); infine la regola di scienza/coscienza e derivati.
E2. Nella frase “ Ė un secolo che non ti vedo!” è presente un figura retorica. Indica quale. A. Una metafora B. Una similitudine C. Una iperbole D. Una metonimia E3. Per ciascuna delle seguenti definizioni vengono date 4 parole. Scegli la parola corrispondente alla definizione.
E2. AIUTO Per rispondere a questa domanda, è utile ripassare le definizioni delle figure retoriche tra le quali dovrai scegliere!
E3. AIUTO Il quesito intende testare la tua conoscenza lessicale: considera, dapprima, i verbi di cui conosci il significato e prova a sostituirli a quelli contenuti nelle frasi proposte, per verificare se il senso delle stesse cambia oppure o no.
1. Deporre qualcuno da una carica
A.
sostituire
B.
destituire
2. Accennare velatamente a cose o persone
A.
alludere
B.
deludere
3. Nascondere qualcosa per fini illeciti
A.
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disperdere
B.
simulare
C. C. C.
deliberare
D.
destabilizzare
illudere
D.
colludere
sciogliere
D.
occultare
Prova 1 E4. Nei periodi che seguono il “se” introduce o una frase ipotetica o una frase interrogativa indiretta. Indica la funzione sintattica del “se” in ciascun periodo. Metti una crocetta per ogni riga.
E4. AIUTO In entrambi i casi, si tratta di subordinate. Ricorda che le interrogative indirette sono sempre introdotte da un verbo dichiarativo, di domanda o di dubbio, all’interno della proposizione principale. Viceversa, le proposizioni ipotetiche esprimono la condizione da cui dipende il verificarsi o meno di ciò che viene affermato dalla reggente.
a) Non mi hanno ancora detto se vengono a cena Se mi chiedessero la strada per il Duomo non saprei b) rispondere c) Voglio partire oggi, ma se non si sbrigano.... Volevo sapere se avesse fame o sete, ma non capivo la d) sua lingua e) Possiamo parlare con calma se vieni a casa mia verso le otto f) Gli chiese se per caso avesse sentito suonare il campanello
introduce Se introduce Seuna frase una frase interrogativa ipotetica indiretta
E3. AIUTO E5. Leggi la frase che segue: Soffermati sulla natura dell’articolo “L’antennista ha controllato i collegamenti determinativo che accompagna il dell’antenna con il suo decoder portatile”. sostantivo “antennista”. In questa frase antennista è un nome di genere maschile o femminile? A. È sicuramente maschile, perché controllato è di genere maschile B. È sicuramente femminile, perché la parola antennista termina in -a C. È sicuramente femminile perché la parola di base antenna è di genere femminile D. Non si può sapere, perché L’ può riferirsi sia a un nome maschile sia a un nome femminile
E6. In quale di queste frasi sono presenti tutti gli argomenti del verbo (cioè gli elementi obbligatoriamente richiesti dal verbo)? A. A tutti noi dissero con molta chiarezza B. La signora prese dalla sua borsetta C. Questo problema vi riguarda tutti D. Molti dei partecipanti sono diventati
E6. AIUTO La domanda ti chiede di individuare la cosiddetta “frase minima”, quella, cioè, di senso compiuto, in cui vengono fornite tutte le informazioni ed il senso non rimane in sospeso.
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Prova 1 E7. Il suffisso -ino nelle parole sotto elencate ha tre funzioni diverse: 1) forma un diminutivo; 2) forma un nome di mestiere (agente); 3) forma un aggettivo. Indica per ciascuna parola quale funzione ha -ino. Metti una crocetta per ogni riga.
E7. AIUTO Fai
attenzione:
puoi
riconoscere
l’aggettivo, provando ad accostare a esso un nome, così come è facile individuare il diminutivo, in quanto – per definizione – è quel termine che esprime, tramite l’aggiunta di un suffisso, una riduzione di dimensioni o una attenuazione di qualità: pertanto, togliendo il suffisso, si ottiene il nome, l’aggettivo, o l’avverbio non alterati.
Parole a) arrotino b) bastoncino c) spazzino d) topolino e) mascolino f) marino g) bagnino h) settembrino
Forma un diminutivo
Forma un nome di mestiere
E8. Identifica la frase nella quale il soggetto (sottolineato) è anche agente, e dunque “compie l’azione” espressa dal verbo. A. Al termine del colloquio Maria ha ricevuto i complimenti di tutta la commissione d’esame. B. Finalmente mio fratello e io siamo entrati in possesso della nostra eredità. C. Sulla linea del traguardo il ciclista è stato superato in volata dal più agguerrito dei concorrenti. D. Dopo gli applausi entusiasti del pubblico il pianista concesse un ultimo bis.
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Forma un aggettivo
E8. AIUTO Il quesito ti chiede di soffermarti sui verbi e di riconoscerne la forma (diatesi) attiva – il soggetto compie l’azione espressa dal verbo – o passiva – il soggetto subisce l’azione. Devi apporre la crocetta sui verbi ATTIVI.
Prova 1 E9. Quale delle seguenti frasi, tutte con il verbo al congiuntivo, esprime un dubbio? A. E se lo volesse anche lui? B. Buongiorno, si accomodi qui! C. Magari trovassi un lavoro! D. Faccia pure con comodo.
E10. Indica la funzione delle parole o espressioni sottolineate, mettendo una crocetta nella casella corrispondente. Metti una crocetta per ogni riga.
E9. AIUTO Il dubbio è uno stato di incertezza, da non confondere con il desiderio, il timore, la speranza…
E10. AIUTO Si tratta di fare l’analisi grammaticale delle parole o espressioni sottolineate. In particolare, ricorda che l’aggettivo aggiunge una qualità al nome, l’avverbio non regge un sostantivo – a differenza della preposizione –; infine, la congiunzione – in questo esercizio, di tipo subordinante – introduce una proposizione (temporale, causale, finale…)
Aggettivo Avverbio a) b) c) d) e) f)
Preposizione Congiunzione
Cerca di arrivare prima del suono della campanella. Cerca di arrivare prima che suoni la campanella. Sei sempre in ritardo: cerca di arrivare prima! Brava! Sei arrivata prima nella gara di verbi! Si scoraggia alla prima difficoltà. Sono arrivata prima di lui
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Prova 1 PARTE TERZA Completa il testo che segue, inserendo negli spazi vuoti le parole adatte (una sola per ogni spazio). Le parole devono essere appropriate dal punto di vista lessicale e sintattico ed essere coerenti con il significato complessivo del testo. Come esempio, è già stato riempito il primo spazio. Prima di incominciare, leggi tutto il testo AIUTO Rileggi attentamente la consegna, in quanto contiene tutte le informazioni che possono aiutarti a completare il testo. Le parole devono essere appropriate dal punto di vista lessicale (cioè, devono avere senso in quel contesto) e sintattico (devono concordare con i termini con cui si accompagnano in genere e numero: dunque, fa’ attenzione agli articoli o alle preposizioni articolate, così come alla persona e al numero – singolare/plurale - dei verbi) ed essere coerenti con il significato complessivo del testo (cioè, non devono allontanarsi dal tema di fondo e non essere in contraddizione con le informazioni presenti nel testo stesso). Un’ultima raccomandazione: soffermati sul titolo, cercando di “immaginare” l’argomento dell’articolo che stai per leggere. Quindi, affronta una prima lettura complessiva: solo dopo queste due operazioni preliminari, potrai provare a riempire gli spazi.
Tra navi e locomotive ricordando Leonardo Museo della Scienza e della Tecnica - Milano
DEI MUSEI MILANESI è per numero di visitatori quello con maggior successo di pubblico. È vero
visitatori che non poco contribuiscono le scolaresche agli oltre 4000.000 suoi .............................................................................. (es).
Ed è un labirinto per ogni tipo di curiosità scientifica, a iniziare dalla ricostruzione delle macchine di Leonardo Da Vinci, .............................................................................. (1) attraverso la bottega dell’orologiaio e giungendo alla ..............................................................................................................................
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moderna, con alcune autentiche meraviglie che meritano
l’ .................................................................................................. (3) anche dell’inesperto. Le locomotive a vapore sono commoventi, ..............................................................................
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ancor di più i pezzi interi di navi smontate, .............................................................................. (5)
consentono ai milanesi di sentirsi più vicini al .............................................................................. (6). Di recente è approdato lì anche il sommergibile Toti, tecnicamente un vero e
di mare e forze d’................................................................
(8),
..............................................................................
dove la collezione di aeromobili
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sottomarino. Forze .
.................................................................
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e bellici è altrettanto stimolante. È un percorso .............................................................................. (10) il sapere, la tecnica e la tecnologia fino ai .............................................................................. (11) nostri. Fu fortemente voluto da Guido Ucelli, ingegnere
industriale con passione per le .............................................................................. (12) archeologiche, che lo portarono a ritrovare
le navi romane ............................................................................... (13) nel lago di Nemi. Gli edifici, che erano stati bombardati
durante la guerra, ebbero così la fortuna di una ricostruzione e di un restauro che recuperò gran parte del chiostro degli Olivetani, nonché la bella facciata della chiesa di San Vittore, progettata dallo stesso Alessi al quale si deve palazzo Marino. Tratto e adattato da: Philippe Daverio, La buona strada, 127 passeggiate d’autore a Milano, in Lombardia e dintorni, Milano, RCS libri S.p.a, 2015
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