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I colori degli uomini

C’È UN TEMPO PER… ASCOLTARE I COLORI DEGLI UOMINI

Molto, molto lontano nel tempo, c’era solo il dio Tzakol, solo e potente nel nulla. Non aveva corpo, non era né uomo né donna. Per i Maya, Tzakol era l’origine del mondo. Viveva immerso in un liquido e si annoiava molto. Allora pensò: “Che cosa vale essere un dio se nessuno ti adora?”. Si consultò con se stesso, perché, va detto, era uno ma allo stesso tempo era tanti. E decise che doveva inventare qualcosa che lo riconoscesse come divinità. Cominciò a creare i monti e le valli, i mari, i fiumi, gli alberi, i fiori e a ognuno dette le istruzioni: come scendere al mare o come fare i frutti. Dopo aver regolato tutto per benino, si accorse che ancora nessuno lo invocava.

Creò gli animali, ma quando chiese loro di invocarlo, si sentì solo un grande frastuono. Allora creò l’uomo: fece arrivare il mais dai quattro punti cardinali che erano il rosso, il nero, il giallo e il bianco. Impastò il mais e diede la vita all’uomo e alle sue razze.

Benedetta Vitali, Un libro buono come il mondo, Giunti Progetti Educativi

IL TESTO SOTTO LA LENTE COMPRENSIONE

Questo mito e il mito alle pagine 38-39 vogliono spiegare: ...................................................................

Confronta i due testi. Completa la tabella.

Nell’universo c’erano… Il dio costruisce l’uomo con… Prendono vita quando… I colori della pelle nascono… Alla fine…

Il mito di MAGBABAYA Il mito di TZAKOL

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