1 minute read

Il risveglio della natura

²la �primavera

IL RISVEGLIO DELLA NATURA

Ai bordi di un ruscello, fra l’erba di un fresco verde brillante, facevano capolino cespi di primule e di tenere violette. Poco più giù l’acqua limpida, trasparente, saltava di sasso in sasso, giocava a creare linee, a spezzarle, a forgiarne di nuove per mutarle in caduta spumeggiante nei salti improvvisi. Al di là del ruscello si alzava un fitto bosco che tesseva i raggi del sole in una ragnatela luminosa che si disegnava sul terreno marrone, umido e soffice. La primavera non aveva ancora svegliato tutti gli alberi e molte gemme erano ingrossate, ma non aperte. Il paesaggio nel suo insieme era ricco di colori dalle tonalità più suggestive di dolci pendii, le cui linee morbide offrivano sensazioni di tranquillità, e di dossi alberati che regalavano visioni di vita nuova.

Maria Rosa Montini

LE PAROLE SOTTO LA LENTE

LESSICO

Cespi di primule vuol dire: ciuffi di erba o di fiori. cesti di fiori. vasi di fiori. Forgiare vuol dire: infornare. modellare. seminare.

IL TESTO SOTTO LA LENTE COMPRENSIONE

Sottolinea le parti del testo che descrivono i cambiamenti della primavera.

Disegna un particolare del paesaggio che è stato raccontato dall’autrice (i fiori, il ruscello, il bosco…).

This article is from: