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Cielo di primavera

Quando l’inverno finiva e il cielo diventava azzurro, io guardavo le nuvole bianche che passavano sopra di me. Le guardavo dalla terrazza, dal giardino, dai prati. Ma le guardavo di più quando c’era vento, mentre si spostavano cambiando forma, diventavano più grandi o si spezzavano in tante piccole nuvole. Mi piaceva giocare con i miei compagni a trasformare con la fantasia le nuvole e ognuno ci vedeva forme strane e diverse. Il cielo di primavera, quando il vento modella e disfa le nuvole, è sempre uno spettacolo bellissimo e grandioso; io immaginavo cavalli bianchi che correvano, onde del mare spumeggianti, giardini fioriti. Ci sono giorni in cui, dopo una tempesta di pioggia e di vento, il cielo diventa azzurro brillante senza una nuvola. Un giorno era proprio così e io, disteso sul prato a pancia in su, lo guardavo: era tutto di un azzurro intenso, come il colore di certi fiorellini che spuntano in marzo e da noi si chiamano “occhi della Madonna”. Per tutto l’orizzonte era così, senza l’ombra di una nuvolina. Ma ecco all’improvviso, proprio sopra di me, in mezzo al cielo blu, apparire una macchiolina chiara, sfumata. Mi metto a sedere per vedere meglio. Non è un miraggio: la macchiolina chiara diventa bianca, quasi rotonda: è una nuvola! Una sola nuvola nel cielo blu, come una pecora sperduta in mezzo al grande prato. Chi l’ha fatta sbocciare nel cielo come un fiore?

Mario Lodi, Il cielo che si muove, Editoriale Scienza

IL TESTO SOTTO LA LENTE COMPRENSIONE

Leggi il testo e “cattura” le caratteristiche del cielo di primavera. Scrivile nei riquadri.

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