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Le impronte di Laetoli

C’È UN TEMPO PER… INCONTRARE LE IMPRONTE DI LAETOLI

Due anni dopo la scoperta di Lucy, alcuni paleontologi, ricercatori che studiano l’evoluzione degli animali, esplorarono la zona di Laetoli, in Tanzania. Qui, come spesso accade in questa regione, i vulcani hanno aiutato i ricercatori. Durante un’eruzione le ceneri si sono depositate formando un sottile strato sul suolo. Alcuni animali che passavano di lì hanno sprofondato le zampe sulla cenere appena depositatasi, lasciando le loro orme. La pioggia ha bagnato queste impronte, che poi si sono seccate al sole. Più tardi il vulcano ha eruttato di nuovo, coprendo le impronte con uno strato protettore di cenere. Sono proprio queste tracce fossilizzate che i paleontologi hanno ritrovato per caso. Tutta la squadra si mise al lavoro con entusiasmo: i paleontologi identificarono ben presto tracce di elefante, di antilope, di giraffa, di rinoceronte e persino di millepiedi. Tra le varie impronte scoprirono anche tre individui di taglia diversa, forse della stessa specie di Lucy.

Pascal Picq, Lucy e i primi ominidi, Per conoscere, Piccoli

IL TESTO SOTTO LA LENTE COMPRENSIONE

Dopo aver letto il testo, completa.

In questo testo si spiega come si sono formate ..................................................................................... a ..................................................................................... in ..................................................................................... Riordina le sequenze che spiegano come si sono formate le impronte di Laetoli. Numera da 1 a 5.

Il vulcano ha eruttato di nuovo e ha coperto le impronte con uno strato protettore di cenere.

Durante un’eruzione le ceneri si sono depositate formando un sottile strato sul suolo. Alcuni animali hanno sprofondato le zampe nella cenere. Le impronte si sono seccate al sole. La pioggia ha bagnato le impronte.

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