La Bibbia narrata ai bambini

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B B I B I A A L narrata ai bambini

LA BIBBIA narrata ai bambini

Le più belle pagine dell’Antico e del Nuovo Testamento selezionate per bambini e ad essi adattate in conformità alla nuova traduzione CEI della Bibbia. Storie affascinanti e sempre vive illustrate con passione da una mano esperta.

narrata ai bambini

con Audio-CD

La Bibbia narrata ai bambini è corredata di un audio CD di innovativa concezione: una voce narrante legge i testi mentre, in sottofondo, effetti sonori aiutano a contestualizzare l’ascolto. Le illustrazioni più significative della Bibbia sono riproposte rilegate a calendario in formato Flip Poster (50x70) permettendo un’ampia visione delle situazioni, utile soprattutto nel contesto della scuola e della catechesi.

Volume + Audio CD E 11,50

Adattamento fedele alla nuova traduzione della Bibbia CEI


Presentazione Se la Bibbia è da sempre il libro più stampato e letto al mondo non occorre davvero spendere troppe parole per sottolineare lo spessore dei suoi contenuti che sono significativi sia dal punto di vista religioso che esistenziale. La proposta di questa selezione di brani biblici intende offrire ai più piccoli un approccio pedagogicamente attento alla loro tenera età e, al contempo, una versione del testo fedele a quella ufficiale della CEI, che è stata recentemente revisionata con l’apporto di più di 100.000 modifiche. Sfogliare questo Libro leggendo le grandi vicende dell’antico popolo ebreo e della vita di Gesù aiuta a vivere e fa bene a grandi e piccini. In queste storie vi è qualcosa di ancora vivo che sa trasmettere in chi legge e in chi ascolta qualcosa di eterno. Stupende illustrazioni accolgono il testo al loro interno come a farne da naturale coreografia, offrendo alla vista immagini vivide e corrette dal punto di vista storico-religioso. Un audio-cd ripropone la lettura degli episodi più significativi con l’aiuto di effetti sonori che facilitano nei bambini l’immedesimazione in quanto stanno ascoltando.


Indice Antico Testamento 6 8 10 12 14 16 18 20 22 24 26 28 30 32 34 36 38 40 42 44 46 48 50 52 54 56 58 60 62 64 66 68

Dio crea il mondo (tr. 2) Dio dona al mondo la vita (tr. 3) Adamo ed Eva (tr. 4) Nel giardino dell’Eden (tr. 5) Caino e Abele L’arca di Noè (tr. 6) La fine del diluvio (tr. 7) La torre di Babele (tr. 8) La chiamata di Abramo (tr. 9) La nascita di Isacco La prova di Abramo (tr. 10) Isacco e Rebecca Giacobbe ed Esaù Giuseppe e i suoi fratelli (tr. 11) Giuseppe in Egitto La nascita di Mosè (tr. 12) Dio libera il suo popolo (tr. 13) Il passaggio del Mar Rosso (tr. 14) La manna nel deserto Le Tavole della Legge (tr. 15) La terra promessa La conquista di Gerico (tr. 16) La forza di Sansone (tr. 17) Dio chiama Samuele Davide e Golia (tr. 18) I Salmi di Davide La sapienza di Salomone (tr. 19) Il Cantico dei Cantici Dio appare a Elia La pazienza di Giobbe Daniele nella fossa dei leoni (tr. 20) Giona nella balena

(tr. = traccia audio)

Nuovo Testamento 72 74 76 78 80 82 84 86 88 90 92 94 96 98 100 102 104 106 108 110 112 114 116 118 120 122 124 126 128 130 132 134 136 138 140 142

L’Annunciazione (tr. 21) Giovanni il Battista La nascita di Gesù (tr. 22) I re Magi (tr. 23) Gesù al Tempio Il battesimo di Gesù (tr. 24) Gesù nel deserto La pesca miracolosa (tr. 25) Le nozze di Cana (tr. 26) Il discorso della montagna La moltiplicazione dei pani e dei pesci (tr. 27) La tempesta calmata (tr. 28) Il ricco Zaccheo Il buon samaritano La pecorella smarrita (tr. 29) Il cieco Bartimeo Il padre misericordioso Il Padre nostro La risurrezione di Lazzaro Gesù entra a Gerusalemme (tr. 30) L’ultima Cena (tr. 31) Nell’orto degli ulivi (tr. 32) Il processo a Gesù Sulla via della croce (tr. 33) La crocifissione (tr. 34) La risurrezione (tr. 35) Sulla via di Emmaus Gesù appare agli apostoli (tr. 36) L’incredulo Tommaso (tr. 37) Sul lago di Galilea La discesa dello Spirito Santo (tr. 38) La diffusione della Chiesa Il primo martire Stefano (tr. 39) La conversione di Paolo (tr. 40) Le lettere di Paolo Le visioni di Giovanni


Nel giardino dell’Eden Genesi 2-3 (tr. 5)

Dopo aver creato ogni cosa, il Signore Dio fece un giardino in un posto chiamato Eden e vi mise l’uomo e la donna. In questo giardino meraviglioso crescevano alberi carichi di frutti bellissimi e squisiti. Lì Adamo ed Eva vivevano felici e senza mai nessun dolore, giocavano con gli animali e mangiavano quei frutti deliziosi. Solo di un albero non potevano mangiare i frutti, l’albero della conoscenza del bene e del male, i cui frutti permettono di decidere da soli che cosa è bene e che cosa è male. Di questo albero il Signore Dio aveva detto: «Potete mangiare tutti i frutti che volete, ma non quelli di quest’albero: se lo farete, morirete!». Ma un giorno venne il serpente, che era il più furbo di tutti gli animali, e disse alla donna: «Non è vero che dovete morire se mangiate il frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male!

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Anzi, Dio sa bene che se ne mangerete diventerete importanti come lui!». La donna prese allora uno di quei frutti e lo mangiò. Poi ne diede uno anche ad Adamo e anch’egli lo mangiò. Quando venne il Signore, chiese ad Adamo: «Che cosa è successo? Hai mangiato forse il frutto che ti avevo proibito di mangiare?». L’uomo gli rispose: «È stata Eva ad offrirmelo!». Quindi Dio si rivolse alla donna: «Che cosa hai fatto?». Rispose Eva: «È colpa del serpente imbroglione: mi ha detto che non è vero che mangiandolo si muore!». Allora il Signore Dio disse al serpente: «Io ti maledico: da oggi in poi striscerai sulla tua pancia e mangerai polvere per tutti i giorni della tua vita!». Quindi si rivolse di nuovo all’uomo e alla donna e disse loro: «Poiché avete fatto questo, ecco che prima o poi dovrete morire. In più, avrete dei dolori nella vita. Siete fatti di polvere e un giorno tornerete ad essere polvere!». Così il Signore Dio dovette scacciarli dal giardino e incaricò degli angeli che tenevano in mano una spada di fuoco di fare da sentinella al suo ingresso.

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L’arca di Noè Genesi 6 (tr. 6)

Gli uomini si moltiplicarono sulla terra ma il male era entrato nel mondo e tutti diventavano ogni giorno sempre più cattivi. Il Signore Dio vide che la malvagità degli uomini era grande e si addolorò in cuor suo. Così disse: «Manderò sulla terra un diluvio di pioggia che cancellerà tutte queste cattiverie e tutte queste malvagità!». Diversamente da tutti gli altri uomini, però, un vecchio di nome Noè era buono e si comportava come piace a Dio. Egli aveva tre figli: Sem, Cam e Iafet. Dio parlò quindi a Noè e gli disse: «Ho deciso di eliminare tutte le cattiverie che sono sulla terra! Manderò perciò un diluvio di pioggia che distruggerà tutto ciò che esiste nel mondo. Salverò però te e la tua famiglia, poiché sei un uomo buono.

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Costruisciti perciò un’arca, una grande barca in legno robusto. Falla con molte stanze e spalmala di catrame dentro e fuori in modo da non farvi entrare l’acqua. Coprila infine con un grande tetto. Essa ti servirà per salvarti dal diluvio di pioggia che sto per mandare. Oltre ai tuoi familiari, vi farai entrare anche una coppia per ogni animale, un maschio e una femmina perché voglio salvare la vita di tutti gli animali del mondo». Noè fece tutto ciò che Dio gli aveva comandato. Costruì una grande arca a tre piani, lunga centocinquanta metri e, finiti i lavori, vi entrò con i figli Sem, Cam e Iafet, con sua moglie, le mogli dei suoi figli e con tutte le coppie di animali che esistono nel mondo.

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Davide e Golia 1 Samule 17 (tr. 18)

Il terribile popolo dei Filistei era sempre in guerra contro Israele. Tutti avevano paura di loro, perché erano alti come dei giganti. Soprattutto ce n’era uno, di nome Golia, che era il più grande e il più muscoloso di tutti. Un giorno disse ai soldati Israeliti: «C’è qualcuno che ha il coraggio di combattere con me? Se vincerà, noi ce ne andremo tutti!». Nessuno degli Israeliti, però, aveva il coraggio di lottare con lui. Un giorno venne un pastore ebreo di nome Davide, un giovane carino dai capelli rossi e ricci. Quando seppe della sfida lanciata da Golia, disse: «Non mi fa per niente paura quell’omone! Andrò io a combattere contro di lui e vincerò. So usare bene la fionda per difendere le mie pecore dai lupi: mi servirà anche contro di lui!». Tutti però gli dissero: «Davide, non puoi vincere contro di lui, sei solo un ragazzo, mentre lui è un grande guerriero. Guardalo: è alto tre metri, porta un elmo di bronzo ed è tutto rivestito di una grande armatura di metallo pesantissimo. Tu, invece, sei magrolino e hai solo una vecchia fionda da pastore!». Ma Davide rispose: «Il Signore Dio mi aiuterà in questa sfida!». Poi, prese il suo bastone, raccolse cinque pietre in un fiume, le mise dentro la tasca e, con la fionda in mano, si diresse verso il terribile gigante Golia. Quando Golia lo vide, si mise a ridere e cominciò a correre minaccioso verso di lui dicendo: «Ah! Ah! Ah! Mi hanno mandato un pastorello con un bastone e una fionda: sono forse un cagnolino?». Ma Davide, proprio in quel momento, infilò la mano nella tasca, tirò fuori una pietra e con la fionda colpì in fronte Golia che cadde a terra morto. I nemici Filistei videro quello che era successo e, impauriti, fuggirono tutti. Davide divenne in breve tempo famoso e fu incoronato re d’Israele nella città di Gerusalemme.

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Daniele nella fossa dei leoni Titolo Rif.Vangelo Daniele 6 (tr. 20)

Dopo essere stati in Egitto, gli Ebrei furono schiavi anche del re Dario, sovrano di Babilonia. I Babilonesi credevano che il loro re fosse un dio, ma lasciavano che gli Ebrei pregassero il Signore. Daniele era uno di questi ebrei e ogni giorno pregava il Dio d’Israele. Egli era amico del re Dario e alcuni Babilonesi, gelosi di questa amicizia, convinsero un giorno il sovrano a fare questa legge: «Siano gettati nella fossa dei leoni tutti quelli che non pregano il re Dario, ma pregano un altro dio!». Daniele, però, non ascoltò questa legge e continuò a pregare il Dio d’Israele come faceva ogni giorno e, proprio mentre era in preghiera, quelle persone invidiose lo catturarono e lo portarono davanti al re Dario dicendo: «Ecco, abbiamo trovato Daniele che pregava il Dio d’Israele: fallo gettare nella fossa dei leoni!».

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Il re Dario fu molto rattristato e fu costretto a malincuore a far gettare l’amico in pasto alle belve affamate. Non riuscì a dormire per tutta la notte, pensando a Daniele nella fossa dei leoni e il mattino seguente corse da lui dicendo: «Daniele, sei ancora vivo? Il tuo Dio ti ha salvato dal morso delle belve?». «Sì - rispose Daniele - il mio Dio ha mandato un angelo a tenere chiuse le bocche dei leoni ed essi non mi hanno fatto nulla di male!». Il re Dario, pieno di gioia, lo fece quindi subito liberare e fece gettare nella fossa i suoi accusatori, i quali furono subito sbranati dai leoni.

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Titolo La nascita di Gesù Rif.Vangelo Luca 2 (tr. 22)

Maria e Giuseppe vivevano felici a Nazaret, aspettando la nascita di Gesù. Un giorno dovettero partire per un paesello chiamato Betlemme, dove Giuseppe era nato, perché l’imperatore romano Cesare Augusto voleva sapere quanti erano esattamente gli abitanti del suo regno. Maria sua sposa andò con lui cavalcando un asinello. Mentre si trovavano a Betlemme, durante una notte, arrivò per Maria il tempo di far nascere Gesù. Giuseppe chiese allora di poter entrare in una delle locande del paese, ma erano tutte piene e non ci fu posto per loro. Maria diede quindi alla luce suo figlio Gesù dentro una povera stalla. Lo avvolse in fasce e lo mise a dormire tra la paglia in una mangiatoia. C’erano vicino a Betlemme dei pastori che facevano la guardia di notte alle loro pecore. Un angelo luminoso si presentò a loro e disse: «Vi porto una bella notizia: oggi a Betlemme è nato il Salvatore del mondo, Gesù!». E subito apparvero molti altri angeli che lodavano Dio cantando così: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace sulla terra agli uomini, che egli ama».

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Allora i pastori raggiunsero in fretta Betlemme e là trovarono Maria, Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. Dopo averlo visto, dissero a tutti ciò che avevano sentito dire dagli angeli e la gente che li ascoltava si stupiva molto delle cose che essi raccontavano.

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I re Magi Matteo 2 (tr. 23)

Quando Gesù nacque a Betlemme, arrivarono nella vicina città di Gerusalemme alcuni Magi che venivano dalla lontana terra d’Oriente. Essi domandarono: «Dov’è quel bambino di cui tutti parlano? In Oriente abbiamo visto apparire in cielo la sua stella e siamo venuti qui per onorarlo come il più grande dei re!». Queste parole misero in agitazione Erode, che era re in quel periodo, poiché aveva paura di perdere il regno. Appena lo seppe, egli radunò tutti i suoi saggi e chiese loro: «In quale paese deve nascere questo bambino?». Essi risposero: «Secondo le antiche profezie, a Betlemme!».

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Allora il re Erode chiamò i Magi venuti da lontano e li mandò a Betlemme dicendo: «Andate e cercate il bimbo. Quando l’avrete trovato, ditemelo, così anch’io andrò ad onorarlo». Ma questo non era vero: Erode aveva paura che Gesù gli rubasse il regno e voleva ucciderlo. Ricevuto questo comando da parte del re, i Magi partirono. In viaggio, la stella che essi seguivano si muoveva davanti a loro fino a quando non arrivò sopra il posto dove si trovava il bambino. Là si fermò. Essi allora entrarono nella stalla e videro il neonato, Giuseppe e sua madre, Maria. Si inginocchiarono e adorarono il bambino. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Un angelo poi li avvertì in sogno di non tornare da Erode perché era cattivo e voleva uccidere Gesù. Essi, allora, ritornarono alla loro terra lontana per un’altra strada. Anche Gesù, Giuseppe e Maria fuggirono da Betlemme e andarono a cercare rifugio in Egitto.

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Il battesimo di Ges첫 Matteo 3 (tr. 24)

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Gesù visse a Nazaret per trent’anni. Un giorno andò al fiume Giordano dove suo cugino Giovanni parlava alla gente di Dio. Egli viveva nel deserto e battezzava alle acque del fiume tutti quelli che venivano da lui chiedendo perdono per i propri peccati. Per questo era chiamato Giovanni il Battista. Era vestito di pelli di cammello, portava una cintura di pelle attorno ai fianchi e mangiava cavallette e miele selvatico. Mentre battezzava, diceva: «Io vi battezzo con acqua, ma dopo di me viene uno che è più importante di me: egli vi battezzerà in Spirito Santo!». Chi era quest’uomo più importante di lui? Era Gesù. Quel giorno anche Gesù andò come tanti altri al fiume Giordano per farsi battezzare da Giovanni. Quando il cugino lo vide disse: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?». E non voleva battezzarlo, ma Gesù gli rispose: «Ti prego, Giovanni, battezzami!». Allora Giovanni lo battezzò e appena Gesù uscì dall’acqua si aprì il cielo e vide lo Spirito Santo scendere su di lui come una colomba. E venne dal cielo la voce di Dio che disse: «Tu sei il Figlio mio, l’amato, e mi rallegro di te!».

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La moltiplicazione dei pani e dei pesci Giovanni 6 (tr. 27)

Una volta, Gesù passò all’altra riva del lago di Galilea e lo seguiva tanta gente che aveva visto i suoi miracoli. Gesù salì sul monte e là si mise a sedere con i suoi discepoli. Quando alzò gli occhi, Gesù vide che una grande folla stava venendo da lui e disse a Filippo: «Dobbiamo comprare da mangiare per tutta questa gente. È tutto il giorno che mi seguono per ascoltare le mie parole e avranno di certo fame!». Filippo si guardò attorno e quando vide che quelle persone erano tantissime esclamò: «Ma Gesù! Abbiamo pochissimi soldi, non basterebbero sicuramente per sfamare tutti! Non possiamo!». Allora Andrea, un altro discepolo di Gesù,

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indicando un bambino lì presente disse: «C’è solo questo fanciullo che ha cinque pani e due pesci, ma sono troppo pochi per tutte queste persone». Allora Gesù si girò verso il bambino, gli sorrise e chiese: «Posso prendere i tuoi pani e i tuoi pesci?». «Certo, Signore!» rispose quello. C’era molta erba in quel luogo e Gesù fece sedere tutti a terra. Poi prese i pani e i pesci, sollevò gli occhi al cielo pregando Dio e poi diede quel poco cibo ai suoi discepoli dicendo: «Distribuiteli!». I discepoli obbedirono e, stupefatti, si accorsero che i pani e i pesci non finivano mai: ce n’erano davvero per tutti! Quando la gente fu saziata se ne tornò contenta a casa, allora Gesù disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pani e i pesci avanzati, perché non è bene sprecare il cibo». I discepoli andarono quindi in giro per il prato e raccogliendo i pezzi avanzati riempirono ben dodici ceste.

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La risurrezione Matteo 28; Marco 16 (tr. 35)

Il primo giorno dopo il sabato, al mattino presto, alcune donne andarono fino al sepolcro di Gesù portando i profumi che avevano preparato per la sua sepoltura. Trovarono però che la pietra che chiudeva il sepolcro era stata spostata. Entrarono all’interno, ma non trovarono il corpo del Signore Gesù. Mentre esse si domandavano che cosa fosse accaduto, ecco che si presentarono loro due uomini con vesti splendenti. Le donne, impaurite, tennero la faccia abbassata verso terra. Ma quegli uomini dissero: «Perché cercate tra i morti Gesù che è vivo? Egli non si trova qui, è risorto! Andate a dirlo a tutti!». Allora le donne lasciarono il sepolcro e andarono subito a raccontare agli apostoli e a tutti gli altri quello che avevano visto e udito. Erano Maria Maddalena, Giovanna e Maria madre di Giacomo. Sentendo queste cose, Pietro pensò che dicessero delle sciocchezze, ma poi si alzò e corse al sepolcro. Guardò dentro e vide solo i teli usati per la sepoltura. Quindi tornò a casa pieno di stupore per ciò che era accaduto.

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La discesa dello Spirito Santo Atti degli Apostoli 2 (tr. 38)

Dopo cinquanta giorni, mentre stava per terminare il giorno di Pentecoste, gli apostoli erano riuniti in preghiera nella sala del Cenacolo. Venne all’improvviso dal cielo il rumore di un vento forte e impetuoso e riempÏ tutta la casa dove stavano. Allora agli apostoli videro delle lingue come di fuoco che si posarono sul capo di ciascuno di essi. Era il dono dello Spirito Santo, che il Signore GesÚ aveva promesso quando stava ancora con loro. Ed ecco, essi furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in tante lingue. Abitavano allora a

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Gerusalemme persone che venivano da diverse nazioni e, sentendo quel rumore, molti si radunarono attorno a quella casa. Gli apostoli uscirono ed ecco, ciascuno li sentiva parlare nella propria lingua. Tutti erano stupiti e, fuori di sé per la meraviglia, dicevano: «Ma questi non sono forse Galilei? Come mai, allora, ciascuno di noi li sente parlare nella propria lingua? Che miracolo è mai questo?». Allora Pietro prese la parola e disse con grande coraggio: «Gesù di Nazaret, che è stato crocifisso, è risorto!».

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