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L’anima del libro

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Le sequenze

Le sequenze

La passione per i libri gliel’aveva trasmessa il signor Albert, un vero fanatico della lettura. La prima volta capitò nella bottega del signor Albert insieme a mamma, che doveva far rilegare i suoi spartiti. – Tienimi un attimo il filo – gli chiese d’un tratto il signor Albert, cui si era ingarbugliato qualcosa mentre cuciva. Fu così che Michael si fermò al laboratorio, finché il signor Albert ricevette la telefonata di sua madre, che era in pensiero. E da quel giorno in poi ogni tanto andava a vederlo lavorare e a dargli una mano all’occasione. Il signor Albert non solo adorava leggere, ma anche toccare i libri, annusarli, sfogliarli. Un giorno aveva appena ricevuto un vecchio volume particolarmente bello e Michael era capitato per caso da quelle parti, così glielo aveva dato da tenere in mano per un po’, dicendo: – Sentilo per bene, Michael. Non è un oggetto puro e semplice, sai. Ha un’anima, anche. Era la prima volta che Michael non capiva quello che il signor Albert diceva. – Un libro passato da una generazione all’altra, – spiegò allora il signor Albert – un libro che tante persone hanno toccato, sfogliato con le dita, una pagina dopo l’altra, amato, e magari ci hanno anche pianto sopra. Libri come questi godono di vita propria, sai. Quella sera, mentre era già a letto, Michael si sentiva ancora con il cuore pieno dello stupore che gli avevano suscitato le parole dell’amico.

U. Orlev, Il nonno che aggiustava i sogni, Feltrinelli

Quando hai freddo o ti senti triste, un buon libro può

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