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Mio fratello Jeffrey
Jeffrey è mio fratello di cinque anni. È un bambino alto per la sua età, magro, con un caschetto di capelli castani e un sorriso simpatico che conquista. Jeffrey sa da quando è nato che la cosa peggiore che può farmi è toccare la mia batteria. Ho stabilito delle regole in proposito: non può giocare al batterista, non può usare i piatti come scudi per fare finta di essere un cavaliere, non può nascondersi dentro la cassa. Un fatidico pomeriggio dell’anno scorso, però, sono tornato a casa e mi sono avviato verso il seminterrato per esercitarmi un po’ con le mie bacchette speciali. Ma le mie bacchette speciali non c’erano! Sono corso di sopra come una furia, sono entrato in cucina e ho visto Jeffrey che “cucinava” sul pavimento. C’erano pentolini ovunque e Jeffrey era tutto preso a mescolare il suo intruglio nella pentola più profonda. Con le mie bacchette speciali. Mi sono avvicinato a lui con sguardo omicida. – Jeffrey! Dammi quelle bacchette! – Ma sto CUCINANDO. – Dammi quelle bacchette! – Ma la torta pazza non è ancora pronta! – Non me ne frega niente di quella schifezza. Dammi le bacchette! Gliele ho strappate di mano e... Jeffrey ha cominciato a urlare come se lo stessi sgozzando. È arrivata la mamma e potete immaginare come è finita. In seguito, ho riflettuto e ho concluso che avrei potuto comportarmi in modo meno impulsivo: in fondo Jeffrey è ancora un bambino.
J. Sonnenblick, I 10 mesi che mi hanno cambiato la vita, Giunti NALIA ZZO
il testo
Indica con X. Questo testo è narrato in prima persona/ terza persona, perché il narratore e il protagonista sono due persone diverse/ sono la stessa persona.
(BEN)ESSERE mindfulness Spesso agiamo d’impulso, senza riflettere. Succede, nella vita di tutti i giorni, con un compagno o una compagna, con una sorella o un fratello...
E tu? Riesci a controllare le tue reazioni? Ti è mai capitato di pentirti del tuo comportamento?
APPROFONDIMENTO IN GUIDA