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Le Olimpiadi in Grecia
All’avvicinarsi della primavera, la Grecia era tutta in attesa: in ogni famiglia si parlava dei probabili vincitori. Per tutta la primavera e l’estate le navi sbarcavano in Grecia gli ospiti d’oltremare, i pellegrini e i partecipanti ai giochi; e vecchi e bambini, giovani e ragazze viaggiavano a piedi per le vie sassose. Infine, s’avvicinava la grande settimana, nel periodo della luna piena del mese più caldo dell’anno, quando il mare era calmo ed era possibile dormire all’aria aperta senza timore di pioggia o di freddo. Di prima mattina, al decimo giorno della Luna, tutto era in movimento e la massa del popolo faceva ressa verso i templi. Giovani e uomini maturi, alti e belli, muscolosi e abbronzati, che non temevano il calore del sole, si tenevano pronti per iniziare la lotta per la vittoria. A un segnale dei giudici, le corse incominciavano; il gruppo dei corridori si portava veloce da un angolo all’altro dello stadio, e grida di gioia salutavano il vincitore mentre riceveva la corona dalle mani dei giudici. Il giorno dopo, lo stadio era nuovamente affollato fin dalle prime ore del mattino, e gli spettatori ammiravano i giovani atleti che si cimentavano in vari esercizi, dimostrando una straordinaria abilità e una forte resistenza. Ciascuno faceva un salto dalla cima di un rialzo del terreno: facevano un volo in avanti e poi rimanevano subito immobili, come statue scolpite nella pietra.
Dopo i saltatori venivano i discoboli. Il corpo giovanile si piegava, la mano dondolava il pesante disco di ferro in movimenti compassati e l’intero corpo si drizzava come una freccia quando il disco veniva lanciato lontano. Dopo i lanciatori del disco venivano quelli del giavellotto, poi di nuovo i corridori e infine i lottatori. I corpi di questi ultimi si contorcevano e si giravano sulla sabbia dell’arena, mentre le mani si annodavano tra loro e i muscoli si gonfiavano: un’abile mossa e l’antagonista andava a finire per terra… L’ultimo giorno – la giornata delle corse dei cavalli – aveva un’animazione eccezionale. L’immenso campo dell’ippodromo era affollato di cocchi rilucenti. Quaranta attacchi di quattro cavalli avevano il via insieme; centosessanta veloci destrieri greci si lanciavano a tutta corsa sul campo. Dei cavalli cadevano, delle ruote andavano in frantumi, la moltitudine tumultuava e una tempesta di “evviva” salutava il guidatore che, nella stretta dei cavalli e delle quadrighe, guidava con calma e perizia, così da giungere per primo al traguardo… Il trionfo di quel giorno era splendidissimo… E per tutta la notte risuonavano i canti della vittoria.
M. Rostovtzeff, Ricostruzioni storiche greco–romane, Laterza
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OLIMPIADI A SCUOLA
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Le Olimpiadi duravano: un mese. una settimana. quindici giorni.
Le Olimpiadi si svolgevano: in estate. in inverno. in autunno. Le prime gare erano: le corse dei cavalli. le corse a piedi. le lotte.
In quale ordine si svolgevano le altre gare?
Salto in lungo, lancio del giavellotto, lancio del disco, corse, lotta.
Salto in lungo, lotta, lancio del disco, lancio del giavellotto, corse.
Salto in lungo, lancio del disco, lancio del giavellotto, corse, lotta.
Nell’ultima giornata si svolgeva: la corsa a piedi. la corsa dei cavalli. la lotta.