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La parola scritta

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A caccia di errori

A caccia di errori

Rispondi. • Di quale tipo di testo potrebbe essere il titolo che hai appena letto?

• Di che cosa potrebbe parlare il testo?

Ora leggi, poi indica con X. Fino al 1100 circa i libri, compilati interamente a mano, furono oggetti rari, reperibili quasi esclusivamente nelle biblioteche dei monasteri. Negli scriptoria i monaci dedicavano lunghe ore alla copiatura dei testi religiosi: una copia manoscritta della Bibbia richiedeva un intero anno di lavoro. I manoscritti venivano splendidamente decorati con miniature in preziosi colori e a foglia d’oro. Dopo il 1200, e in particolare dopo la fondazione delle università di Bologna e Parigi, il libro ebbe maggiore diffusione e si formarono copisti di professione che producevano libri anche su ordine di facoltosi clienti. Fra l’aristocrazia si diffusero i salteri, libri personali con i testi dei salmi.

AA.VV., La vita nel Medioevo, Biblioteca illustrata del sapere, Dorling Kindersley

• Il titolo ti ha permesso di capire di quale argomento parla il testo? Sì. No. In parte.

Rispondi. • Quali altri titoli avrebbe potuto avere il testo? • Leggendo il testo hai capito che cosa sono gli scriptoria?

• E che cosa sono i salteri?

Confronta le tue risposte con quelle dei compagni e delle compagne.

IL CICLONE

Rispondi. • Di quale tipo di testo potrebbe essere il titolo che hai appena letto? Informativo. Narrativo. Descrittivo. Poetico.

• Che cosa ti fa venire in mente la parola

“ciclone”? • La parola “ciclone” potrebbe essere usata in modo metaforico?

• Sai che cos’è un ciclone atmosferico?

Parlane in classe. • Il testo potrebbe descrivere le caratteristiche di un ciclone atmosferico?

• Il titolo ti ha permesso di capire di quale argomento parla il testo? Sì. No. In parte. • Quale altro titolo avresti potuto dare?

Ora leggi, poi indica con X e rispondi. Dorothy viveva in una piccola fattoria sperduta nel cuore della prateria del Kansas insieme a suo zio Enrico e a zia Emma. La casa era piccola, due stanzette appena e disadorne: tutto il mobilio consisteva in una stufa arrugginita, una credenza, un tavolo e qualche sedia, oltre al grande letto degli zii, collocato in un angolo, e a quello di Dorothy, nell’angolo opposto. Mancava il solaio, e al posto della cantina c’era un’angusta buca scavata nel pavimento e chiusa da una botola di legno: la cantina “anticiclone”, dove la famigliola avrebbe potuto rifugiarsi se si fosse scatenato uno di quei terribili uragani, capace di distruggere qualsiasi costruzione, che talvolta si abbattono sul Kansas. Il panorama che si godeva dalla fattoria era triste e monotono: un’immensa prateria grigia si stendeva fino all’orizzonte, senza una casa né un albero. Un tempo, i muri della casetta erano stati intonacati a tinte vivaci, ma con il passare degli anni il sole e la pioggia li avevano stinti, rendendoli grigi e scialbi come il paesaggio circostante.

L. F. Baum, Il Mago di Oz

com'è andata?

Come ti è sembrato il lavoro svolto in queste pagine? Interessante. Poco interessante. Per nulla interessante. Perché?

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