La meraviglia delle Arti

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CLASSE

Letture 978-88-468-3918-3 • percorso di ascolto • antologia di letture per temi • tipologie testuali • letture e attività semplificate • compiti di realtà • classe capovolta • clil • mappe e schemi • inserto Comprensione

Riflessione linguistica

Diario delle emozioni La meraviglia • educazione emozionale: delle arti (classi 4-5)

• ortografia • comunicazione • lessico • morfologia • sintassi • Invalsi • mappe • verifiche intermedie • verifiche finali

• felicità • tristezza • sorpresa • paura • rabbia • disgusto • scrittura creativa • produzione

Riflessione linguistica • ortografia • comunicazione • lessico • morfologia • sintassi • Invalsi • mappe • verifiche intermedie • verifiche finali

• opera lirica • arte • filosofia • storie a fumetti • laboratori creativi • karaoke

CLASSE

LA PR IMA

4 5

Antonella Mazzara

Letture 978-88-468-3917-6 • percorso di ascolto • antologia di letture per temi • tipologie testuali • letture e attività semplificate • compiti di realtà • classe capovolta • clil • mappe e schemi • inserto Comprensione

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OPER

MUSICA ARTE

FILOSOFIA

A LIR ICA

in KA RAOK E

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Diario delle emozioni • educazione emozionale: • gentilezza • egoismo • amicizia • autostima • stress • gratitudine • scrittura creativa • produzione

Antonella Mazzara

CONTENUTI digitali

LIBRO DIGITALE con all’interno:

volumi sfogliabili con selezione di esercizi interattivi

AUDIOLIBRo LIBRO LIQUIDo: versione accessibile dei volumi per alunni con BES e DSA esercizi interattivi extra simulazioni di prove nazionali INVALSI tracce audio ercorsi semplificati stampabili per alunni con BES e DSA p mappe grammaticali interattive, con attività

Allegato a LE LETTURE DI DANI Non vendibile separatamente

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Il Flip Book: il libro che è sempre con te! Il Flip Book è la versione digitale del volume cartaceo. Può essere utilizzato in classe con la LIM e a casa su device abilitati. Il Flip Book, oltre a essere sfogliabile e interattivo, si arricchisce di molte funzioni multimediali, rendendo l’apprendimento dinamico, innovativo e personalizzabile.

Nel volume sono riprodotte, nell’ordine, le seguenti opere: • F rida Kahlo, Autoritratto con scimmie , 1943 The Jacques and Natasha Gelman Collection of 20thCentury Mexican Art and The Vergel Foundation • F rida Kahlo, Autoritratto sulla frontiera tra Messico e Stati Uniti , 1932 San Francisco (CA), University of California, School of Medicine • F rida Kahlo, Quattro abitanti del Messico , 1938 Collezione privata, Palo Alto, California • G iorgio De Chirico, Canto d’amore , 1914 Museum of Modern Art, New York

Ecco come averlo… in pochi semplici passi!

• R ené Magritte, Tempo trafitto , 1938-1939 Art Institute of Chicago Building

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Per lo studente

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Le arie delle opere liriche sono tratte da: • N . Nigro, Il Flauto Magico , Edizioni in Canto • N . Nigro, Aida , Edizioni in Canto

LE LETTURE DI DANI 4-5 La Meraviglia delle Arti Responsabile editoriale: Mafalda Brancaccio Coordinamento redazionale: Marina Amoia Redazione: Marina Amoia, Valentina Dell’Aprovitola Responsabile di produzione: Francesco Capitano Progetto grafico: A COME APE studio, di Alessia Zucchi Impaginazione: Raptorstudio Srl (Paolo Bertoncini, Valentina Zurla) – Milano Illustrazioni: Antonio Tregnaghi Copertina: A COME APE studio, di Alessia Zucchi Ricerca iconografica: Marina Amoia, Valentina Dell’Aprovitola Referenze iconografiche: Bridgeman Images, Getty Images, iStock, Marka, Shutterstock, archivio Spiga

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l ibro liquido per alunni con DSA e BES: versione accessibile ad alta leggibilità che consente di modificare il tipo di carattere e la sua dimensione, l’interlinea e il colore dello sfondo della pagina

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• R ené Magritte, Il modello rosso , 1935 Musée National d’Art Moderne Centre Georges Pompidou, Parigi

• R ené Magritte, Il castello dei Pirenei , 1959 Israel Museum, Gerusalemme • R ené Magritte, Questa non è una pipa , 1928-1929 Los Angeles County Museum of Art • R ené Magritte, Il figlio dell’uomo , 1964 Collezione privata • R ené Magritte, L’uomo con la bombetta , 1964 Collezione privata • R ené Magritte, Senza titolo , anche noto come Mele mascherate , 1966 William Weston Gallery • R ené Magritte, Golconda , 1953 Menil Collection, Houston • R ené Magritte, La corda sensibile , 1960 Collezione privata • R ené Magritte, I valori personali , 1952 San Francisco Museum of Modern Art

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Stampa: Tecnostampa - Pigini Group Printing Division Loreto – Trevi 19.83.107.0 È assolutamente vietata la riproduzione totale o parziale di questa pubblicazione, così come la trasmissione sotto qualsiasi forma o con qualunque mezzo, senza l’autorizzazione della casa editrice ELI.

Tutti i diritti riservati © 2019 ELI • La Spiga Edizioni Tel. 071 750701 info@elilaspigaedizioni.it

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LA PR IMA

OPER

MUSICA ARTE

FILOSOFIA

A LIR ICA

in KA RAOK E

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Antonella Mazzara

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INDICE musica

L’OPERA LIRICA..............................................................................

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Da dove provengono le storie cantate nell’opera lirica?.................. 5 I brani più famosi dell’opera lirica................................................................ 6 largo al factotum ..................................................................................................... 6 va’ pensiero ................................................................................................................ 8 nessun dorma ............................................................................................................. 10

IL FLAUTO MAGICO.................................................................. 12

L’opera... A

fumetti ................................................................................... 13

• La maschera di Papageno ......................... 21 L’opera... A fumetti .................................................................................... 22 laboratorio creativo • Le marionette dei personaggi................. 26 laboratorio creativo

AIDA ............................................................................................................ 28 L’opera... A

fumetti .................................................................................... 31

• Il tempio in 3D................................................. 34 L’opera... A fumetti .................................................................................... 35 laboratorio creativo • Il copricapo del faraone.............................. 40 laboratorio creativo • Aida e Radames.............................................. 41 L’opera... A fumetti .................................................................................... 42 laboratorio creativo • Cuori intrecciati............................................... 43 laboratorio creativo

arte

FRIDA KAHLO............................................................................... 44

Frida e il suo amore per la vita....................................................................... 45 frida kahlo... A fumetti ........................................................................ 46 Le opere.................................................................................................................... 50 dentro l’arte • La teoria dei colori.......................................................... 52 laboratorio creativo • Come Frida....................................................... 55 dentro l’arte • I colori.................................................................................... 56 focus • La cultura messicana........................................................................ 58

RENÉ MAGRITTE ...................................................................... 60 rené magritte... A fumetti .................................................................. 61 dentro l’arte • Contrasti cromatici.......................................................... 67 Le opere.................................................................................................................... 68 laboratorio creativo • Golconda in collage..................................... 70 laboratorio creativo • Cadaveri squisiti............................................. 75 dentro l’arte • Luci e ombre...................................................................... 76 dentro l’arte • La Notan Art....................................................................... 77

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L’ARTE INCONTRA... IL MITO........................................................ 78

Quando le opere d’arte raccontano una storia: Amore e Psiche................ Il mito di Amore e Psiche.................................................................................................. laboratorio creativo • La statua di Amore e Psiche...................................... Quando le opere d’arte raccontano una storia: la Medusa...................... Il mito di Medusa.................................................................................................................. Il mito di Perseo.................................................................................................................... laboratorio creativo • La testa di Medusa........................................................

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L’ARTE INCONTRA... LA STORIA............................................... 89 La storia di Nefertiti............................................................................................................. Quando le opere d’arte raccontano una storia: Nefertiti ......................... laboratorio creativo • Il busto di Nefertiti........................................................ La storia degli Orazi............................................................................................................. Quando le opere d’arte raccontano una storia: il giuramento degli Orazi................................................................................................... dentro l’arte • La prospettiva...................................................................................

89 90 92 93 94 97

L’ARTE INCONTRA... L’ARCHITETTURA............................. 98

La bellezza delle città.......................................................................................................... 98 Quando l’architettura diventa opera d’arte • Roma: l’Anfiteatro Flavio... 99 laboratorio creativo • Il Colosseo........................................................................ 102 Quando l’architettura diventa opera d’arte • Milano: piazza Gae Aulenti............................................................................................... 104 laboratorio creativo • Lo skyline di Milano...................................................... 107 Quando l’architettura diventa opera d’arte • Napoli: le stazioni della metropolitana........................................................................ 108 laboratorio creativo • Progetto metro............................................................... 111

filosofia

L’ESPERIENZA DELLA MERAVIGLIA................ 112 Le domande.......................................................................................................................... Chi è il filosofo?................................................................................................................... La valigia di un buon filosofo........................................................................................ Ma che cos’è la filosofia?................................................................................................

114 115 116 117

IL MITO.................................................................................................................... 118 Platone..................................................................................................................................... Il mito della caverna.......................................................................................................... il mito... A fumetti .................................................................................................. Riassumendo......................................................................................................................... Empedocle............................................................................................................................. Il mito di Amicizia e Lotta...............................................................................................

il mito... A

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fumetti ...............................................................................................

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MUSICA

L’OPERA LIRICA Hai mai ascoltato un brano di musica lirica, anche solo casualmente? Sai che cos’è? Hai presente quei cantanti con la voce possente in grado di fare degli acuti lunghissimi, che ti sembra debbano rimanere senza fiato da un momento all’altro, come quando cantano “…all’alba vinceròòò”? Ecco, l’opera lirica è uno spettacolo teatrale molto particolare in cui gli attori, anziché parlare, cantano! Nell’opera lirica si racconta una storia attraverso dialoghi cantati, accompagnati dalla musica di un’orchestra che suona proprio sotto il palcoscenico!

I cantanti dell’opera lirica hanno diversi tipi di voce che, dalla più acuta alla più grave, vengono classificati in questo modo.

VOCE FEMMINILE SOPRANO

VOCE MASCHILE TENORE

MEZZOSOPRANO

BARITONO

CONTRALTO

BASSO

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L’opera lirica

Da dove provengono le storie cantate nell’opera lirica? Molti sostengono che l’opera lirica sia noiosa e incomprensibile, roba da grandi! Beh, non è affatto vero! In realtà l’opera mette in scena storie molto affascinanti che sanno interessare e coinvolgere. Possono essere vicende che si ispirano a una leggenda o a un famoso romanzo; oppure possono essere interamente frutto della fantasia dello scrittore che, nel caso dell’opera lirica, si chiama librettista. Una volta scritta, la storia passa al compositore, che ne scrive le musiche sottolineando i vari stati d’animo dei personaggi con musiche romantiche e allegre oppure tristi e drammatiche.

r r r r r o m A Le partiture     e i libretti dell’opera sono scritti prevalentemente in lingua italiana; per questo, l’opera lirica ha contribuito e contribuisce ancora oggi alla diffusione della nostra lingua e della nostra cultura nel mondo! I teatri italiani, meta di tantissimi appassionati, sono tra i più famosi del mondo. Per conoscerne alcuni tra i più importanti, ti basterà guardare questa cartina. A volte, però, anche i teatri minori possono essere dei veri “gioielli”. Non perdere l’occasione di visitare i teatri più vicini a dove abiti.

Teatro Regio di Torino

di Venezia

Teatro La Scala di Milano

di Roma

Teatro San Carlo di Napoli

Teatro Massimo di Palermo

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Teatro Petruzzelli di Bari

Teatro dell'Opera

La partitura è la scrittura di più righi musicali.

Teatro La Fenice

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L’OPERA lirica

IL FLAUTO MAGICO Il Flauto Magico (1791) è un’opera in due atti musicata da Wolfgang Amadeus Mozart. Ambientata nell’antico Egitto (visto però come un fantasioso mondo magico), la storia racconta di come il principe Tamino, dopo aver superato diverse prove, riesce a liberare l’amata Pamina dalle forze del Male.

L’autore Wolfang Amadeus Mozart fu il più grande genio della storia della musica. Nacque a Salisburgo nel 1756 e cominciò a mostrare il suo straordinario talento già da piccolissimo. A soli 5 anni scrisse la sua prima composizione, sorprendendo il mondo intero. Nonostante la sua breve vita (morì a soli 35 anni) scrisse più di 600 opere, dando dimostrazione di essere un genio assoluto!

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L'OPERA...

A F U M E T T I!

E alla fine... il Bene vince sul Male ATTO 1

ECCOMI QUI, SONO PROPRIO IO, PAPAGENO! PERÒ, QUANDO MI CHIAMERETE, RICORDATEVI DI INFILARE UN’H TRA LA G E LA E PERCHÉ IL MIO NOME SI PRONUNCIA COSÌ: P-A-P-A-G-H-E-N-O!

Vi presento Papageno, un personaggio tanto strano quanto divertente! Perché è strano? Perché se ne va in giro a catturare uccelli vestito come uno di loro: con un sacco di piume colorate! Che dire… Sembra proprio un pappagallo! Papageno è un tipetto sempre allegro, non sa proprio che cosa siano la noia e la tristezza! Gli piace cantare, fischiettare e suonare il suo flauto mentre se ne va in giro per il bosco.

PER FORTUNA LA REGINA DELLA NOTTE CI HA AVVISATE IN TEMPO!

MA... AVETE VISTO QUANTO È BELLO?

State a sentire che cosa gli successe un giorno durante una delle sue passeggiate… Poco lontano da lui, stava per accadere qualcosa di veramente terribile al giovane principe Tamino: dopo un lungo ed estenuante inseguimento, il povero principe stava per essere divorato da un enorme serpente e proprio quando si rese conto che l’orribile mostro l’avrebbe raggiunto, svenne! ANDATE VOI, IO RIMANGO QUI PER ASSISTERE IL PRINCIPE.

SÌ, È VERO! NON HO MAI VISTO UN GIOVANE COSÌ BELLO!!!

EH NO! TU VERRAI CON NOI DALLA REGINA!

Ma quando tutte le speranze sembravano ormai perdute, ecco che arrivarono tre dame che, con delle enormi lance dorate trafissero il mostro, appena in tempo per salvare il principe.

Avvicinatesi al principe ancora svenuto, le tre dame rimasero affascinate dalla sua bellezza. Loro avrebbero voluto aspettare il suo risveglio, ma dovevano tornare subito dalla Regina della Notte per riferirle l’accaduto; così, lo lasciarono a malincuore…

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L'OPERA...

A F U M E T T I!

Proprio mentre il principe Tamino stava per riprendersi, ecco che Papageno passò di lì, cantando a squarciagola come sempre.

L‘ ARIA

Gente è qui l’uccellatore, sempre allegro heisa, hopsasà! Io caccio tutto l’anno e tutti già lo sanno! E gli uccelli ad un mio fischio, trovan tutti o rete o vischio. Sono allegro, son contento, ‘ché miglior, miglior di me non c’è! Gente è qui l’uccellatore, sempre allegro heisa, hopsasà! Io caccio tutto l’anno e tutti già lo sanno!

GENTE è QUI L’ UCCELLATORE Di donnette una dozzina con me aver vorrei, e venire a me vedrei, tutte, tutte l’altre in quantità. Domar con dolci note, io saprei d’amabil giovine, e la più bella, solo lei, di marzapane nutrirei. Poi teneri, baciandoci e subito sposandoci, la ninna nanna per dormire le canterei all’imbrunir.

LA PARAFRASI Eccomi qui, gente, sono l’uccellatore, sempre allegro heisa, hopsasà! Io caccio tutto l’anno e tutti lo sanno!

Vorrei tanto avere una dozzina di fanciulle insieme a me e vederne altre, in gran quantità, che vogliono tutte venire da me!

Gli uccelli a un mio fischio accorrono e restano intrappolati nella mia rete o nel vischio. Sono allegro, son contento, perché non c’è uccellatore più bravo di me!

Io le saprei conquistare con le dolci note del mio flauto perché sono un giovane amabile, tra tutte sceglierei la più bella e la nutrirei con il marzapane.

Eccomi qui, gente, sono l’uccellatore, sempre allegro heisa, hopsasà! Io caccio tutto l’anno e tutti lo sanno!

Ci scambieremmo teneri baci e ci sposeremmo subito, poi verso sera, per farla addormentare, le canterei la ninna nanna.

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GRAZIE PER AVERMI SALVATO LA VITA! DEVI AVERE UNA GRANDISSIMA FORZA SE SEI RIUSCITO A UCCIDERE QUELL’ORRIBILE MOSTRO!

CHI IO? AH… SÌ CERTO… SONO FORTISSIMO E NON HO PAURA DI NIENTE!

Una volta sveglio, il principe Tamino, vedendo il serpente ucciso e non scorgendo altri intorno, se non Papageno, credette che a salvarlo fosse stato proprio quello strano essere… un po’ uomo, un po’ uccello. Papageno, lusingato, glielo lasciò credere.

COSÌ IMPARI A VANTARTI DI AZIONI CHE NON HAI MAI COMPIUTO!

MMMMM... MMMM...

All’improvviso, però, riapparvero le tre dame che, arrabbiate, fecero una magia e sigillarono la bocca di Papageno con un lucchetto, punendolo per la sua bugia!

LA NOSTRA REGINA TI IMPLORA DI ANDARE A SALVARE SUA FIGLIA CHE È TENUTA PRIGIONIERA DAL MALVAGIO SARASTRO!

MA… MA… È BELLISSIMA!

Le tre dame si rivolsero a Tamino e, dopo avergli rivelato che erano state loro a uccidere il serpente, gli mostrarono il ritratto della bellissima figlia della Regina della Notte.

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L'OPERA... DITEMI IL NOME DEL MIO AMORE AFFINCHÉ IO POSSA RIPETERLO IN ETERNO…

A F U M E T T I! IL SUO NOME È PAMINA!

Tamino era veramente frastornato! In un solo giorno aveva provato tante emozioni: prima la grande paura di essere divorato, poi la gioia di scoprirsi salvo e infine l’amore a prima vista per la bellissima Pamina! Ormai aveva deciso: avrebbe dato tutto se stesso pur di salvare la ragazza che gli aveva rapito il cuore!

AH, LE DONNE! QUESTO RAGAZZO NON SA IN CHE GUAIO STA PER CACCIARSI! RISCHIERÀ LA SUA VITA ANDANDO NEL REGNO DI SARASTRO!

Intanto Papageno, un po’ in disparte, assisteva alla scena, perplesso…

RIPORTAMI MIA FIGLIA! IO LA SALVERÒ!

AHHHHHH! CHE PAURA!!! MI TREMANO TUTTE LE PIUME!!!

Mentre Papageno era intento a fare le sue riflessioni, ecco che, preannunciata da un grande fragore, apparve la Regina della Notte, Astrifiammante! 16

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Tutto il bosco si fermò: non si sentì più neanche un cinguettio d’uccello… Era come se tutti avessero smesso di respirare! Astrifiammante, avvolta nel suo mantello scuro e scintillante di luce di stelle, si mostrò a Tamino e gli chiese (per non dire gli impose…) di liberare sua figlia Pamina. Poi scomparve e il bosco riprese a vivere con un sospiro di sollievo…

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PRENDILO, TI SARÀ UTILE!

QUANDO LO USERAI POTRAI AMMANSIRE ANCHE LE BESTIE FEROCI!

NON VORREI ESSERE NEI SUOI PANNI! GIÀ PARLANO DI BELVE FEROCI!

E POTRAI ANCHE TRASFORMARE L’ODIO E LA TRISTEZZA IN SERENITÀ E GIOIA!

Tamino era pronto a partire ma, proprio mentre si accingeva a farlo, ricomparvero le tre dame che gli consegnarono un dono da parte della regina Astrifiammante: un flauto magico! NO, NO, IO NON POSSO PARTIRE! HO TANTE COSE DA FARE!

DOVRAI PARTIRE! NON SI DISCUTONO LE DECISIONI DELLA REGINA.

Poi le tre dame, dopo aver liberato Papageno dal lucchetto, gli ordinarono di accompagnare il principe nella sua missione. Anche per lui c’era un regalo speciale: un carillon che, se suonato, lo avrebbe protetto nei momenti di difficoltà.

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MONOSTATOS SARÀ SICURAMENTE PUNITO PER ESSERSI FATTO SCAPPARE PAMINA.

BEN GLI STA, A QUELL’UOMO CRUDELE!

Iniziò così il viaggio avventuroso di Tamino e Papageno, il quale non smetteva di lamentarsi e di rimpiangere di non essere rimasto a dormire quella mattina! Quando arrivarono nel regno di Sarastro, i due si divisero i compiti e mentre Tamino esplorava il bosco, Papageno si intrufolò di nascosto nel palazzo. Subito capì dal trambusto che Pamina era riuscita a scappare da Monostatos, il suo gigantesco carceriere. 17

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A F U M E T T I!

L'OPERA... TAMINO È MOLTO INNAMORATO DI TE E PRESTO TI LIBERERÀ!

INNAMORATO DI ME? OH, FINALMENTE ANCH’IO CONOSCERÒ L’AMORE!

NON RIUSCIRAI A ENTRARE FINCHÉ NON AVRAI CACCIATO DAL TUO CUORE LA RABBIA E LA VENDETTA!

MA NON POSSO NON ODIARE SARASTRO! LUI HA RAPITO PAMINA!

Papageno, nonostante la paura, era riuscito a raccontare a Pamina la missione del principe Tamino. Subito dopo, però, Monostatos catturò entrambi.

Intanto Tamino si ritrovò davanti a un tempio con tre porte. Su ognuna di esse c’era scritto SAGGEZZA, RAGIONE e NATURA. Davanti al tempio un sacerdote lo avvisò…

QUAL È ALLORA LA VERITÀ?

DOVRAI SCOPRIRLO DA SOLO!

Il sacerdote ricordò a Tamino che spesso le cose non sono esattamente come sembrano e che per conoscere la verità non ci si deve fermare a una sola versione. 18

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Tamino decise di suonare il flauto magico e fu così che successe un evento straordinario… Gli animali si radunarono intorno a lui incantati, anche quelli più feroci: tutti ascoltavano quel dolce suono, ammaliati.

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Anche se legato dalla testa ai piedi, Papageno cominciò a suonare il carillon e udite udite... successe una cosa buffissima: Monostatos e le terribili guardie cominciarono a danzare in maniera goffa e sgraziata, senza nemmeno capire che cosa stessero facendo… Papageno e Pamina riuscirono, così, a liberarsi e a scappare.

L‘ ARIA

CHE SUONO STUPENDO

Che suono stupendo! Che incanto sovran! La la ra, la la la ra la... Che suono stupendo! Che incanto sovran! La la ra, la la la ra la...

LA PARAFRASI Che suono stupendo! Che grande incanto! La la ra, la la la ra la... Che suono stupendo! Che grande incanto! La la ra, la la la ra la...

PERDONAMI! SO CHE MI PUNIRAI PER ESSERE SCAPPATA, MA IL TUO SERVO MONOSTATOS MI TRATTAVA MALE! PER FORTUNA PAPAGENO MI HA AIUTATO A FUGGIRE…

Papageno e Pamina arrivarono, dunque, davanti al tempio dove, all’improvviso, apparve Sarastro in tutta la sua luce!

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Entrambi si prostrarono ai suoi piedi, terrorizzati! La principessa, temendo il peggio, lo supplicò…

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L'OPERA...

GUARDIE! PUNITELO CON 77 FRUSTATE!

LA VERITÀ NON È QUELLA CHE CREDI! TUA MADRE È UNA DONNA CRUDELE CHE VUOLE SOLO DISTRUGGERE IL NOSTRO TEMPIO E IMPOSSESSARSI DEL MIO POTERE PER I SUOI MALVAGI SCOPI!

MIA MADRE?

A quel punto Sarastro, leggendo il terrore negli occhi di Pamina, decise di rivelarle la verità.

COME PRIMA PROVA DOVRAI RIMANERE IN SILENZIO QUALUNQUE COSA ACCADA… E ANCHE TU, PAPAGENO, SE SUPERERAI LA STESSA PROVA AVRAI IN SPOSA UNA GIOVANE DONNA TALE E QUALE A TE!

Un grande trambusto preannunciò l’arrivo di Monostatos che, intanto, aveva catturato Tamino! Ma Sarastro, ricordando le parole d’accusa di Pamina, fece liberare Tamino e punire Monostatos.

HO UNA FIFA TERRIBILE MA SOPPORTERÒ TUTTO PUR DI CONOSCERE LA MIA FIDANZATA!

FIne ATTO 1 Finalmente i due innamorati si abbracciarono. Poi Sarastro prese da parte Tamino e Papageno, e senza farsi sentire da Pamina, disse loro che Tamino doveva superare tre prove, necessarie a dimostrare la sua purezza d’animo, prima di poter tornare da Pamina. 20

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DI

MASCHERA

PAPAGENO

Laboratorio

Cre at ivo

Indossa la maschera di Papageno e‌ trasformati nel piÚ simpatico personaggio del Flauto Magico!

1 Ricalca o riproduci il

modello su un cartoncino.

2 Colora la maschera, poi

ritaglia le aperture per gli occhi.

3 Pratica dei piccoli fori per infilare gli elastici. 21

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A F U M E T T I!

L'OPERA...

DEVI UCCIDERLO E PORTARMI IL PREZIOSO SCETTRO DEL SOLE, COSÌ FINALMENTE IL POTERE SARÀ MIO!

ATTO 2

Mentre Tamino era impegnato nella prima prova, Pamina ricevette la visita di sua madre che, consegnandole un pugnale, le ordinò di uccidere Sarastro.

L‘ ARIA

è nel mio cor

È nel mio cor il foco dell’inferno! Morte ed orrore, morte ed orrore sono dentro di me! Se per tua man Sarastro alfin non muore, Sarastro alfin non muore, Pamina più la figlia mia non è, Pamina più la mia figlia non è più! Pa pa pa pa pa... La figliola mia non è più! Pamina la mia figlia non è più! Pa pa pa pa pa... Scacciata sii per sempre, per sempre a ramingare! E infranto sia per sempre, il legame ch’è tra noi, cacciata per sempre, ed infranto sia il legame ch’è tra noi!

LA PARAFRASI Nel mio cuore c’è il fuoco dell’inferno! La morte e l’orrore la morte e l’orrore sono dentro di me! Se con le tue mani non ucciderai Sarastro, non ucciderai Sarastro, Pamina non sarà più mia figlia, Pamina non sarà più mia figlia! Pa pa pa pa pa... La mia figliola non sarà più. Pamina non sarà più mia figlia. Pa pa pa pa pa... Sarai scacciata per sempre dal mio regno e costretta a vagare per tutta la vita! Il nostro legame sarà infranto per sempre, sarai cacciata per sempre, e tra noi non ci sarà più alcun legame!

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SARAI PER SEMPRE BANDITO DAL MIO REGNO!

Monostatos, che aveva assistito all’incontro tra madre e figlia, cercò nuovamente di insidiare Pamina ma, al suo rifiuto, una feroce rabbia si impossessò di lui e cercò di colpirla. Proprio mentre stava per farlo, Sarastro lo fermò…

Tamino, intanto, per continuare a mantenere il silenzio respingeva tutte le tentazioni, mentre invece Papageno infranse il divieto parlando con una dolce vecchina…

AMORE MIO, PERDONAMI, MA NON POSSO PARLARE!

Pamina, non sapendo nulla della prova del silenzio, si recò dal suo amato principe ma quando lui le girò le spalle per evitare di infrangere il silenzio, lei, pensando che Tamino non l’amasse più, si disperò tantissimo.

Tamino superò la prova del silenzio mentre a Papageno, che non era riuscito a stare zitto, non fu consentito di proseguire. Così, per consolarsi, Papageno bevve un calice di vino e, un po’ allegro, cominciò a cantare. 23

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A F U M E T T I!

L'OPERA...

L‘ ARIA

colomba o tortorella

Colomba o Tortorella, ha Papageno in cor; soave femminella, felicità d’amor. (3 volte) Che bel matrimonio farei, di più domandar non saprei. Felice la vita godrei e come in Eliso starei. Ai grandi sovrani da pari, felice la vita godrei e come in Eliso starei in Eliso starei.

Colomba o Tortorella, ha Papageno in cor; soave femminella, felicità d’amor. (3 volte) Ah, proprio nessuna mi vuole, di tutte le belle figliole? Accorra una sola a mio pro crucciato se no morirò! Ah, proprio nessuna mi vuole, accorra una sola a mio pro, crucciato se no morirò! Se no morirò!

Colomba o Tortorella, ha Papageno in cor; soave femminella, felicità d’amor. (3 volte) Costei non rifiuti d’amarmi e il fuoco vedrà consumarmi. Boccuccia di donna d’amor baciando mi illumini il cor. (3 volte)

LA PARAFRASI Una colomba o una tortorella Papageno ha nel cuore, una dolce fanciulla che mi faccia provare la felicità dell’amore! Se la trovassi farei un bel matrimonio e non chiederei più niente. Felice, mi godrei la vita e mi sentirei in Paradiso! Come i grandi sovrani, felice, mi godrei la vita e mi sentirei in Paradiso.

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Una colomba o una tortorella Papageno ha nel cuore, una dolce fanciulla che mi faccia provare la felicità dell’amore! Ma non mi vuole proprio nessuna? di tutte le belle fanciulle? Venga da me una soltanto, altrimenti morirò molto triste.

Una colomba o una tortorella Papageno ha nel cuore, una dolce fanciulla che mi faccia provare la felicità dell’amore! Se la donna che verrà da me non rifiuterà d’amarmi il fuoco mi consumerà. Baciando la boccuccia della mia donna adorata il cuore mio si illuminerà.

Da sempre la colomba è il simbolo del matrimonio, mentre la tortora rappresenta l’eterna fedeltà. Si dice, infatti, che una tortora rimanga sempre fedele al suo compagno tanto che, se uno dei due muore, l’altro trascorre il resto della sua vita in solitudine.

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OH, MIA BELLA PAPAGENA! ADESSO SÌ CHE SONO FELICE!

QUESTA VOLTA NON TI LASCERÒ DA SOLO.

OH, MIA DOLCE E CORAGGIOSA PAMINA!

Papageno non sapeva, però, che Sarastro aveva una sorpresa in serbo per lui… Gli apparve la dolce vecchina che aveva incontrato poco tempo prima e… puffff! Magia delle magie, la vecchia si trasformò in una bellissima fanciulla del tutto simile a lui, tutta ricoperta di piume colorate! Si chiamava Papagena!

Intanto Pamina, appreso il motivo del silenzio di Tamino, tornò a essere felice. La giovane, anziché attendere che il suo principe finisse di superare le altre due prove, decise di raggiungerlo per affrontarle insieme a lui!

AHHHHHHH!

CE L’ABBIAMO FATTA, AMORE MIO!

AHHHHHHH!

EVVIVA! SUONA IL TUO FLAUTO, TAMINO!

Così i due innamorati affrontarono e superarono le difficili prove del passaggio in mezzo al fuoco e in mezzo all’acqua …

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Ormai sembrava tutto concluso: le prove erano state superate, Tamino e Pamina potevano finalmente coronare il loro sogno d’amore e Papageno aveva trovato la sua Papagena… Ma la Regina della Notte non si era rassegnata alla sconfitta; così, alleatasi con Monostatos, tentò un ultimo attacco al tempio. Ma la purezza di Tamino e Pamina, insieme alla potenza della luce, sconfissero definitivamente la Regina e le forze del Male. La giustizia, la saggezza e l’amore avevano vinto! 25

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MARIONETTE DEI

PERSONAGGI

PAMINA

TAMINO

PAPAGENO PAPAGENA

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Laboratorio

Fai muovere i personaggi e improvvisa un bel teatrino!

Cre at ivo

1 Ricalca o riproduci le sagome dei personaggi su dei cartoncini. 2 Colora e ritaglia. 3 Ritaglia i cerchietti nei quali inserirai il dito indice e il dito medio e... dai vita alle marionette!

ASTRIFIAMMANTE

SArastro

serpente

monostatos

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ARTE

FRIDA KAHLO Frida Kahlo è senza dubbio la pittrice messicana piĂš famosa di tutti i tempi! La sua originalissima arte e la grande forza dimostrata nell’affrontare una vita piena di dolori fanno di lei una donna unica e speciale. La sua vita ha ispirato libri, film, mostre e opere teatrali.

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La vita

Frida e il suo amore per la vita Frida nacque a Cayocun in Messico il 6 luglio 1907. In realtà, a proposito della sua data di nascita, lei amava dire una piccola bugia: diceva che era nata nel 1910, anno di inizio della rivoluzione dei contadini messicani, che lei sostenne per tutta la vita. Per questo motivo aveva deciso che lei e il suo “nuovo Messico” erano nati nello stesso momento! La vita di Frida fu breve ma intensa, vissuta e scandita dai battiti del suo cuore. Per lei la vita non fu un semplice susseguirsi di anni, ma un susseguirsi di emozioni e di passioni. Non è sempre vero che chi vive più a lungo vive di più…

MESSICO

PATA DE PALO! AH, AH, AH!

Frida conobbe la sofferenza già da bambina. A sei anni una brutta malattia le lasciò per sempre una gamba più corta dell’altra, che Frida nascondeva sotto pantaloni o gonne molto lunghe. Questo, però, non bastò a evitare che alcuni compagni la chiamassero “pata de palo” (gamba di legno). 45

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Frida khalo...

A F U M E T T I! MA È ANCHE TROPPO RIBELLE!

SEI IL PAPÀ PIÙ BRAVO DEL MONDO, NESSUNO DIPINGE GLI ALBERI COME TE…

Per fortuna aveva molti amici che non la prendevano in giro. Frida preferiva giocare in strada con loro piuttosto che giocare con le bambole. Suo padre era un bravo fotografo con la passione per la pittura e Frida amava moltissimo stare con lui e osservarlo mentre lavorava o mentre dipingeva.

BRAVA FRIDA, SEI PROPRIO INTELLIGENTE!

Dopo aver frequentato vari gradi di scuola, Frida superò un esame veramente difficile ed entrò nella Scuola di medicina più prestigiosa del Messico, dimostrando grande capacità e determinazione. Su 2000 studenti, solo 35 in quella scuola erano donne! Finalmente nessuno la prendeva più in giro, anzi, tutti cominciarono ad apprezzarla per le sue doti. PURTROPPO FRIDA HA TANTE FRATTURE... POVERA PICCOLA MIA!

A scuola si innamorò di Alejandro, un suo compagno. Finalmente Frida era felice: frequentava una scuola che le piaceva, aveva tanti amici ed era innamorata!

Ma il destino stava per giocare a Frida un altro brutto scherzo, il più crudele… Un giorno, tornando a casa da scuola, il pullman sul quale viaggiava con Alejandro si scontrò contro un tram. Fu un incidente molto grave. Frida sopravvisse, ma le gravi ferite riportate le provocarono enormi sofferenze che la segnarono per tutta la vita!

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QUESTA È UNA TORTURA! MI SENTO IN GABBIA E MI ANNOIERÒ MOLTISSIMO!

I medici le misero un busto di gesso per cercare di sanare le fratture alla schiena. Quel busto, però, non permetteva a Frida di stare in piedi, per cui fu costretta a letto per molti mesi.

DIPINGO AUTORITRATTI PERCHÉ SONO LA PERSONA CHE CONOSCO MEGLIO!

Frida cominciò a dipingere, dapprima per noia, ma a poco a poco la pittura divenne una vera e propria passione! La madre le fece montare anche uno specchio sopra il letto in modo che lei potesse vedersi. Frida, per colmare la solitudine, nei suoi dipinti si raffigurava in compagnia di tanti animali. Dipinse così tanti autoritratti che, oggi, sarebbe eletta “Regina dei selfie”!

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PROVA A DIPINGERE, COSÌ IL TEMPO TRASCORRERÀ PIÙ IN FRETTA!

Cominciò così la sfida di Frida contro il destino finora poco generoso. Tirò fuori tutta la sua grinta e il suo coraggio e decise che nulla le avrebbe tolto la voglia di vivere! Sua madre, intanto, ebbe una grande idea: le fece montare un cavalletto da pittore sul letto e le diede in mano i colori di suo padre… SECONDO ME, QUESTI BAFFETTI MI DONANO!

Nei suoi autoritratti Frida si dipingeva sempre con dei baffi abbastanza vistosi e delle sopracciglia folte e unite tra loro. Era una donna proprio fuori dal comune! Le piaceva distinguersi dalle altre donne ed essere se stessa senza seguire le mode del tempo, per cui anche se in molti la chiamavano “la baffuta”, si rifiutò sempre di rimuovere la peluria dal suo viso. Questo, insieme alle coloratissime gonne della tradizione popolare, la caratterizzava molto! Non c’era un’altra donna come lei!!!

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Frida khalo...

A F U M E T T I!

TU SEI TUTTO IL MIO MONDO...

Dopo essersi liberata del busto, si buttò alle spalle tutti i giorni di immobilità assoluta e si catapultò nella vita con tutta la sua forza, decisa a prendersi la sua rivincita! Continuò a dipingere intingendo i suoi pennelli nei colori forti e allegri della tradizione messicana. Poi, un giorno, Frida incontrò Diego Rivera, un pittore già affermato che dipingeva soprattutto murales e se ne innamorò. Dopo qualche tempo, i due si sposarono.

FORZA MUCHACHOS! ANDIAMO A DIPINGERE LA VITA DELLA STRADA!

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Frida e Diego amavano vivere nella loro casa Blu e insieme diventarono sostenitori del popolo messicano che lottava per il riconoscimento dei suoi diritti.

SÌ! ANDIAMO A DIPINGERE L’ALLEGRIA MESSICANA!

Dopo un periodo trascorso a New York insieme al marito, Frida tornò in Messico, dove insegnò in una scuola d’arte distinguendosi dagli altri docenti, perché si rifiutava di insegnare all’interno delle classi.

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VIVA LA VIDA!

Tutti, in Messico, conoscevano le opere di Frida! Tutti erano pazzi di lei e nel 1953 le fu dedicata una grande mostra. Frida, che in quel periodo stava nuovamente male, fu trasportata alla mostra insieme al suo letto. Anche in quella occasione, nonostante i dolori, Frida mostrò tutta la sua allegria e trascorse la serata cantando e brindando, sempre costretta nel suo letto!

FRIDA RIMARRÀ PER SEMPRE NEI NOSTRI CUORI. È STATA UNA DONNA VERAMENTE SPECIALE!

Purtroppo la sua grande voglia di vivere non bastò a salvarla dalla malattia; le sue condizioni si aggravarono e un giorno, dopo aver partecipato contro il parere dei medici all’ennesima manifestazione a sostegno del popolo messicano, Frida si spense nella sua amatissima casa Blu.

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Era il 13 luglio 1954. Moriva così una grande donna che era riuscita a trasformare la sofferenza in arte, le sconfitte in risorse e l’intera vita in un esempio di coraggio per il mondo e per tutte le donne!

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FRIDA KALHO

LE OPERE AUTORITRATTO CON SCIMMIE

OSSERVA E RIFLETTI

A chi non piacciono le coccole? Frida ne riceve tante dalle sue piccole scimmiette, che tiene in braccio amorevolmente proprio come una bambina fa con i suoi orsacchiotti. Le scimmiette le stanno tutte addosso e sembra non abbiano alcuna intenzione di lasciarla andare! Una le cinge il collo, l’altra le mette una zampetta sul petto e attorciglia la sua coda al braccio, mentre le altre due la tengono d’occhio da dietro le grandi foglie di strelitzia, il bellissimo fiore alto e slanciato che impreziosisce lo sfondo. Frida si lascia abbracciare. Lei ama tutti gli animali, ma ha un vero e proprio debole per quelle scimmiette così affettuose e vivaci che spesso le mettono sotto sopra il giardino della casa Blu. Lei, però, non se ne cura; del resto, l’allegria e un po’ di sana confusione, sono un ottimo rimedio per non pensare alla sofferenza! – Ehi Frida, il tuo cuore batte forte! – sembra dirle la scimmietta che le tocca il petto. Lei sorride e poi torna a guardare avanti con lo sguardo fiero di chi è abituato a lottare e a vincere, mentre il suo cuore scandisce il ritmo di una vita che lei vorrebbe bere tutta d’un fiato, per non perderne neanche una goccia!

1 Come definiresti l’espressione di Frida? ......................................................................................................................................................................................................................................... .........................................................................................................................................................................................................................................

2 Secondo te, a che cosa sta pensando? ......................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................... .........................................................................................................................................................................................................................................

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Le opere 3 Frida spesso si

dipingeva in compagnia di scimmie, pappagalli, cani sia per rappresentare la gioia sia per dimenticare la solitudine. Tu hai un animale preferito che vorresti disegnare accanto a te? Dai, prova a disegnare il tuo autoritratto insieme alla tua mascotte!

4 Adesso, divertiti a realizzare

uno sfondo diverso per il dipinto di Frida.

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LA TEORIA DEI COLORI Chi non è mai rimasto con il naso per aria a osservare estasiato un arcobaleno? Sicuramente anche tu! L’arcobaleno è uno degli spettacoli naturali più affascinanti!

Giallo

Arancione Rosso

Verde

Ma dietro tutta la sua magia c’è una spiegazione scientifica ben precisa: l’arcobaleno si forma quando la luce del sole attraversa le gocce d’acqua rimaste sospese nell’aria dopo un temporale. Visivamente, l’arcobaleno appare come un arco formato da sette colori. Viceversa, quando questi colori si ricompongono si forma la cosiddetta luce bianca. Non ci credi? Prova a fare questo semplice esperimento con il disco di Newton e potrai verificarlo tu stesso!

azzurro

violetto

2

1 Riproduci su un foglio il disco. Colora gli spazi con i colori indicati.

indaco

azzurro verde

violetto

Indaco

Ritaglia il disco e incollalo su un cartoncino, per renderlo più rigido.

giallo

rosso

arancione

3

Con l’aiuto di un adulto, pratica un foro in centro e fai passare un filo di lana attraverso esso. Poi, insieme a un compagno, tendi i due capi del filo.

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Fai girare molto velocemente il disco: i sette colori sembreranno scomparire e vedrai formarsi il bianco!

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L'ARTE Il bianco è dunque il risultato della mescolanza di tutti gli altri colori ed è detto anche colore acromatico, cioè senza colori. Colori acromatici sono anche il nero e il grigio.

1 Colora il disegno usando soltanto i colori acromatici.

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FRIDA KALHO Autoritratto sulla frontiera tra Messico e Stati Uniti Che confusione, mia cara Frida! Quante cose hai dipinto in questa tela! Che cosa sono quegli strani oggetti metallici? Sembrano dei mostriciattoli con delle braccia lunghe lunghe! E come mai hai dipinto il sole e la luna insieme? Beh... il titolo in effetti un po’ aiuta...Tu, bella, nel tuo vestito rosa, con la collana di corallo al collo e i guanti di pizzo, sei al centro del dipinto come a voler segnare il confine tra le due terre: gli Stati Uniti, dove ti ritrovi a vivere per seguire il tuo Diego, e il tuo adorato Messico di cui hai tanta nostalgia! Quanto sono diversi questi due Paesi! Le tradizioni, i colori, le piante, la storia... sembrano due pianeti tanto lontani! Da una parte c’è il sole, , i cactus e il cielo terso che ti fa venir voglia di sognare; le piramidi degli Aztechi dall’altra ci sono le ciminiere delle fabbriche, il cemento, l’aria inquinata dal fumo e il cielo grigio che ti fa venir voglia di scappare... Non preoccuparti, Gli Aztechi furono Frida. Il Messico è lontano, ma è a un solo battito di cuore ed è sempre lì un antico popolo che che ti aspetta, accogliente e con le braccia ben aperte! abitò il Messico dal XIV al XV secolo.

OSSERVA E RIFLETTI

1 Prova a elencare tutti i particolari di questo dipinto che riesci a notare. ......................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................... .........................................................................................................................................................................................................................................

2 Quale elemento, nel dipinto, colpisce di più la tua attenzione? Perché? ......................................................................................................................................................................................................................................... .........................................................................................................................................................................................................................................

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COME

Laboratorio

FRIDA

Cre at ivo

Il copricapo di Frida è proprio speciale... come lei. Costruiscilo e indossalo o regalalo a chi vuoi tu.

1 Riproduci su un cartoncino la pettinatura e il copricapo di fiori.

2 Colora e ritaglia. 3 Pratica dei piccoli fori per infilare gli elastici.

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. A R T N O C N I E T R L’A

L A S T O R IA

La storia di Nefertiti Nefertiti, che nell’antica lingua egizia, significa “la bella è arrivata”, era la sposa del faraone Akhenaton, che regnò intorno alla metà del XIV secolo. Il faraone riconobbe la grande intelligenza e abilità di Neferititi, e le permise di esercitare il potere insieme a lui. Nessun’altra regina egizia ebbe mai un potere simile a quello di Nefertiti e la sua influenza sulla guida politica del regno fu notevolissima. Non è un caso, infatti, che Nefertiti appaia spesso rappresentata con la doppia corona, simbolo del potere faraonico, o venga ritratta con pose tipiche da faraone, come per esempio mentre è intenta, su un carro, a combattere i nemici. Morì all’età di 33 anni, in circostanze misteriose, ma la sua fama è viva tuttora.

Nefertiti con AKHENATON e i loro figli 89

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. A R T N O C N I E T R L’A

L a s t o r iA

Quando le opere d’ arte raccontano una storia: NEFERTITI

Tothmosis era un bravo artigiano, aveva sempre realizzato bellissime opere, ma questa volta aveva superato se stesso! Quel piccolo busto di appena cinquanta centimetri era un vero capolavoro! Più lo guardava, più se ne convinceva: era riuscito a imprimere nella pietra tutta la bellezza della sua regina Nefertiti! Certo, il merito non era tutto suo ma anche della modella… Lei possedeva un’eleganza e un aspetto regale quasi innato… Sì, ne era convinto: quella donna dai lineamenti così delicati, dal viso affilato e dal collo slanciato, era nata per essere una regina, una dea in terra, era nata per essere amata da tutti! Nessuna era mai riuscita a indossare il copricapo che testimoniava il suo importantissimo ruolo con così grande naturalezza! E non era il solo a dirlo… Tutti coloro che avevano visto il busto della regina erano rimasti affascinati da quel sorriso animato da una grande luce interiore che trasmetteva un infinito senso di armonia! 90

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Nefertiti

– Bravo Tothmosis, hai realizzato un vero capolavoro, la bellezza di Nefertiti non si spegnerà neanche tra duemila anni! – dicevano tutti. Lui ringraziava e si compiaceva, sapeva che avevano ragione… Aveva messo quel piccolo busto nella sua camera. Adagiato su un tavolo di marmo pregiato, vicino al suo letto, ogni sera gli dedicava l’ultimo sguardo prima di consegnarsi al sonno ristoratore. Si soffermava su quegli occhi ben truccati, che guardavano lontano e che sembravano inseguire chissà quali misteriosi pensieri… – A che cosa pensi, mia bella regina? Forse al tuo popolo che ti adora come una dea? O al tuo sposo, il faraone Akhenaton? Mentre le palpebre gli si appesantivano, Tothmosis pensò: “Forse stai solo guardando il sole che si spegne nel tramonto sul Nilo e sorridi, perché sai che la tua bellezza non tramonterà mai, poiché io la consegnerò all’eternità!”. 91

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BUSTO

Laboratorio

Cre at ivo

NEFERTITI

DI

Costruisci il modellino del busto di Nefertiti e appoggialo dove preferisci, per poterlo sempre ammirare.

1 Fai una fotocopia, ingrandita in modo opportuno, della sagoma dell’opera.

2 Incolla la sagoma su un cartoncino spesso, ritagliala e colorala.

3 Piega la base lungo la linea tratteggiata.

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. A R T N O C N I E T R L’A

l'a r ch i t e ttu r a

Quando l’ architettura diventa opera d’ arte

MILANO: piazza Gae Aulenti No, non siamo a New York e nemmeno a Dubai: siamo a Milano, nella bellissima piazza progettata da Cesar Pelli e dedicata a Gae Aulenti, la bravissima architetta italiana che, con i suoi progetti, ha contribuito a far conoscere nel mondo il nostro talento e la nostra creatività. La piazza circolare, dal diametro di 100 metri, è diventata il nuovo simbolo di Milano, di una metropoli che guarda sempre avanti e che corre veloce, stupendo il mondo ogni giorno di più!

La piazza è rialzata di 6 metri rispetto al livello della strada, proprio come se fosse un podio o un palcoscenico… e, in effetti, è proprio così, perché ogni giorno va in scena l’allegria dei bambini che si divertono con gli zampilli delle fontane e la vivacità dei giovani che ne hanno fatto un nuovo luogo di aggregazione! Ma è quando si alza lo sguardo che si viene sovrastati dallo stupore, da quella sensazione che fa esclamare:

W ow w w w w w w !!!

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Milano

Il grattacielo della piazza Giganti di vetro e di ferro ti guardano, eleganti e fieri della loro altezza! La loro architettura, così moderna ma armonica, è perfettamente integrata in quella piazza che sembra il cuore di tutto! Sono i famosi grattacieli che hanno cambiato lo skyline di Milano, facendo entrare la città di diritto nell’Olimpo delle grandi metropoli. Il più alto misura 231 metri, ed è il grattacielo più alto d’Italia. La sera, quando la sua guglia coperta completamente da led si illumina, sembra sfidare le stelle! 105

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. A R T N O C N I E T R L’A

l'a r ch i t e ttu r a

Il bosco verticale A Milano, città che sembra volerti sorprendere a tutti i costi, c’è anche un grande bosco con più di 900 alberi e 2000 piante! Come? Non lo vedi? Ah, ma certo! Non è un bosco come tutti gli altri... ma un bosco verticale! Proprio così: un bosco che, anziché estendersi in larghezza, si estende in altezza. Come? Facile: si trova proprio dentro i balconi di un altissimo palazzo! Non è geniale? In questo modo è possibile portare gli alberi anche in mezzo al cemento, restituendo alla natura un posto di rilievo nella nostra quotidianità.

Grazie al bosco verticale è possibile migliorare anche la nostra vita, dal momento che tutte queste piante producono ossigeno e migliorano la qualità dell’aria! Infine, non dimentichiamo che questo palazzo cambia continuamente colore a seconda delle stagioni! Stare a guardarlo equivale a osservare un’opera d’arte in divenire, che cambia ogni giorno sotto i nostri occhi.

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SKYLINE DI

MILANO

Laboratorio

Cre at ivo

Lo skyline è la “linea del cielo”: un tratto immaginario che delinea i punti più alti degli edifici di una città. Prepara un bel quadretto con il panorama di Milano.

1 Fai una fotocopia, ingrandita in modo opportuno, dello skyline di Milano.

2 Ritaglia la sagoma e incollala su un foglio di cartoncino, dove disegnerai lo sfondo.

3 Colora lo skyline con i colori che preferisci.

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Filosofia

L’ESPERIENZA DELLA MERAVIGLIA platone socrate

Aristotele

Raffaello Sanzio, La scuola di Atene 112

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L’esperienza della meraviglia

Quello che vedi nella pagina accanto è il grandioso affresco di Raffaello Sanzio, chiamato La scuola di Atene, nel quale sono raffigurati i più grandi filosofi dell’antichità, intenti a discutere tra loro. Al centro è rappresentato Platone, con il dito alzato a indicare il cielo; alla sua sinistra c’è Aristotele, il suo più importante allievo; Socrate si trova alla destra di Platone, di profilo e vestito con una tunica verde bottiglia. Loro tre sono tra i filosofi più grandi della storia. Nelle prossime pagine ne conoscerai qualcuno più da vicino, ma prima vediamo di scoprire che cos’è la filosofia…

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Filosofia PERCHÉ L’ACQUA È BAGNATA?

Le domande

PERCHÉ È LIQUIDA.

Gli uomini cominciarono a “fare filosofia” quando iniziarono a meravigliarsi di tutto ciò che accadeva intorno a loro. Iniziarono così a porsi delle domande, cercando delle spiegazioni convincenti. Anche tu hai iniziato molto presto a “fare filosofia”: ricordi quando eri più piccolo e non facevi altro che rivolgere ai tuoi cari mille domande? Tutto era nuovo e tu avevi una grandissima voglia di esplorare e di conoscere il mondo! Non ti accontentavi mai di una sola risposta… Le persone non facevano in tempo a risponderti, che avevi pronta un’altra domanda... E così iniziava un vortice di domande senza fine, fino a quando qualcuno, esausto, passava la palla a un altro con la solita frase: – Chiedilo a lui. Oppure: – Chiedilo a lei.

E PERCHÉ DOBBIAMO BERLA?

E PERCHÉ È LIQUIDA? PERCHÉ DOBBIAMO BERLA.

PERCHÉ ABBIAMO SETE E POI PERCHÉ... DOBBIAMO FARE TANTA PIPÌ!

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L’esperienza della meraviglia

Chi e il filosofo? Il filosofo è dunque colui che resta stupito davanti alla bellezza e alla varietà delle cose e si pone molte domande su di esse mosso dal desiderio di conoscere la verità. Il filosofo è colui che non si stanca mai di cercare risposte sulla natura, sugli uomini, sulla vita, sul bene… e cerca di farlo ragionando, senza accontentarsi di quello che gli altri dicono. Insomma, per dirla tutta, i filosofi stanno tutto il giorno a pensare! Pensano, pensano, pensano e riflettono proprio su tutto! Devi sapere che una volta uno di loro, Talete, a furia di pensare, passeggiando con il naso all’insù, cadde in un pozzo molto profondo! E a te è mai capitato di riflettere tanto intensamente su qualcosa da ritrovarti gambe all’aria? Sì? E forse sei anche stato rimproverato dagli adulti che ti hanno dato del “distratto”? Beh, se dovesse capitarti un’altra volta, potrai giustificarti dicendo che questo ti succede perché ti stai preparando a diventare un filosofo!

Forza! Andiamo a recuperare il senso della meraviglia di quando eri più piccolo e partiamo per un viaggio verso il mondo della filosofia e dei grandi “perché”della vita. Anzi, chiediamo agli antichi filosofi di farci da guida, così sarà molto più facile conoscere la verità attraverso i loro affascinanti racconti!

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Filosofia

Il mito della caverna MA COME SI ARRIVA ALLA CONOSCENZA?

E ALLA REALTÀ? PR M SE DE N PO IS RR CO O M IA ED V SECONDO TE, CIÒ CHE

I filosofi cercano sempre la conoscenza per non rimanere nell’ignoranza. Ma che cosa cercano esattamente? Che cosa vuol dire “ignorante”? Qualcuno di sicuro risponderà che “ignorante” è una parola offensiva, una parolaccia che nessuno vuole sentirsi dire; eppure, questa parola non ha niente di offensivo, è semplicemente la condizione di chi “ignora i fatti e la verità”! Per i filosofi l’ignoranza è un importante punto di partenza, perché chi si sente ignorante avverte il bisogno di non esserlo più, di colmare la sua “non conoscenza” andando alla ricerca della verità. Per Platone uscire dall’ignoranza è come uscire da una caverna… Vuoi saperne di più? Vai avanti e leggi questo bellissimo mito, tratto dall’opera di Platone intitolata La Repubblica.

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A F U M E T T I!

il mitO...

Il mito della caverna C’era una volta una caverna lunga, stretta e buia. Solo l’entrata era illuminata da una splendida luce. Nel fondo di questa caverna c’erano degli uomini che stavano lì da sempre, fin dalla loro nascita. Non avevano mai visto ciò che c’era fuori dalla caverna, non avevano mai visto il mondo: erano tenuti prigionieri, legati con pesanti catene, e non potevano fare alcun movimento né tanto meno cambiare di posto. Non potendo neanche girare la testa, potevano solo guardare dritto davanti a loro.

GUARDA, IL CAVALLO È PIÙ PICCOLO DELL’UOMO.

SÌ, E I VASI SONO PIÙ GRANDI DI NOI!

Dall’altra parte della caverna c’era un grande fuoco. Tra il fuoco e i prigionieri c’era un muretto dietro il quale camminavano molti uomini in fila indiana. Ciascuno di loro portava un oggetto: statuette di uomini, di alberi, di animali, di case… oggetti diversi sia per forma sia per grandezza. Passando davanti al fuoco, gli oggetti proiettavano la loro ombra sulla parete di fronte ai prigionieri i quali, non potendo girare la testa, credevano che quelle ombre fossero oggetti reali. 121

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il mitO...

A F U M E T T I!

MA… MA… ALLORA CIÒ CHE HO VISTO FINORA NON ERA LA VERITÀ!

Un bel giorno, uno dei prigionieri riuscì a liberarsi dalle catene e finalmente potè alzarsi e e vedere le statue che proiettavano le ombre. Man mano che si avvicinava all’uscita della caverna, provava un grande dolore agli occhi che, essendo abituati alla penombra, erano accecati dal sole.

NON RIESCO PIÙ A CAPIRE CHE COSA È VERO E CHE COSA NON LO È!

Una volta fuori, l’uomo si rese conto che non era facile, all’improvviso, distinguere la realtà dalle ombre, cioè la verità dalla finzione! 122

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Nonostante si sentisse smarrito e impaurito, l’uomo continuò con grande sforzo a percorrere la strada in salita, verso l’uscita. Pian piano si abituò alla luce e cominciò a distinguere in maniera sempre più chiara, lo straordinario mondo che esisteva fuori dalla caverna e di cui non aveva mai sospettato l’esistenza! ADESSO HO CAPITO QUALI SONO LE COSE REALI!

L’uomo cercò di guardare il cielo ma, ancora una volta, la luce del sole, troppo forte per i suoi occhi abituati al buio, lo costrinse a guardare in basso, dove c’era un laghetto in cui si riflettevano gli alberi, le nuvole e gli uccelli. L’uomo credette, così, che quei riflessi fossero elementi reali…

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ALLORA LE COSE REALI STANNO ANCHE LASSÙ!

TUTTO QUESTO È MERAVIGLIOSO! COME HO POTUTO VIVERE FINO A ORA SENZA CONOSCERE LA REALTÀ?

Scesa la notte, l’uomo potè finalmente alzare gli occhi verso il cielo, poiché la luce della luna era più delicata di quella del sole… Scoprì così le stelle e ne rimase incantato! Capì allora che la realtà non poteva essere soltanto quella che aveva visto nel laghetto ma reali erano anche tutte le meraviglie di quel cielo infinito! È DAL SOLE CHE VIENE LA VITA!

Infine l’uomo, ormai abituato alla luce, riuscì a guardare direttamente verso il sole e… rimase senza fiato! Non aveva mai visto niente di più bello! A quel punto cominciò a ragionare e a rendersi conto che era il sole a determinare le stagioni e a governare tutta la natura!

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Venne l’alba, e con essa la luce tenue del sole, che permise all’uomo di guardare il cielo senza temere il dolore agli occhi. Nel vedere la natura attorno a lui, dimenticò tutte le cose riflesse nell’acqua del laghetto e si meravigliò della bellezza degli alberi reali, degli uccelli reali, delle nuvole reali, dell’orizzonte e del mare e capì che solo quella era la vera realtà!

ANCHE I MIEI AMICI DEVONO SAPERE!

Pieno di entusiasmo per aver finalmente compreso la verità, l’uomo tornò nella caverna per raccontare ciò che aveva scoperto ai suoi compagni, ancora prigionieri. Avrebbe tanto voluto liberarli dalle catene, portarli fuori dalla caverna e guidarli finalmente verso la luce e la conoscenza…

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il mitO...

A F U M E T T I! MI CREDERANNO? E SE SI ARRABBIASSERO CON ME PERCHÉ LI FACCIO SENTIRE IGNORANTI? E SE PREFERISSERO NON CONOSCERE MAI LA VERITÀ E CONTINUARE A CREDERE NELLE OMBRE? DOPOTUTTO, A MOLTI LA VERITÀ FA PAURA!

All’improvviso, però, l’uomo fu assalito da un dubbio: e se i suoi compagni non fossero stati affatto felici di conoscere cose nuove? E se non avessero voluto mettere in discussione ciò che già sapevano? Che scelta difficile doveva compiere!

QUELLO CHE VEDETE QUI NON È LA VERA REALTÀ!!! VENITE FUORI A CONOSCERE IL MONDO REALE!

VUOI DIRE CHE FINO A ORA ABBIAMO VISSUTO NELLA MENZOGNA? COME TI PERMETTI, ARROGANTE CHE NON SEI ALTRO! VATTENE VIA E NON TORNARE MAI PIÙ!!

L’uomo, infine, decise di scendere nella caverna e di raccontare tutto ciò che aveva visto; i suoi compagni, proprio come aveva temuto, si offesero molto nel sentirsi dire che tutto ciò che conoscevano erano solo delle ombre! Alcuni, addirittura, si arrabbiarono veramente tanto e lo cacciarono via in malo modo, scegliendo di continuare a vivere nell’unica realtà che conoscevano: quella delle ombre. 124

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Platone

Riassumendo . . . l’ UOMO ARRIVA ALLA CONOSCENZA FILOSOFICA PERCORRENDO DIVERSE TAPPE…

1 l’ UOMO VEDE DEGLI OGGETTI SUL MURO

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3 l’ UOMO VEDE l’ IMMAGINE DEGLI OGGETTI RIFLESSI NELL’ACQUA La conoscenza è un po’ più completa: si individuano me glio i colori, le dimensioni e il movim ento, ma mancano i particolari.

La conoscenza è mol to limitata: si intuiscono le forme, ma non si vedono i colori e le reali dimensioni.

l’ UOMO VEDE LE STATUE DEGLI OGGETTI

La conoscenza è sempre approssimativa: si distinguono le forme, ma mancano ancora i suoni, gli odori e i colori.

4 l’ UOMO VEDE l’ IMMAGINE DI NOTTE E STELLE CON LA LUCE DELLA LUNA E DELL

SÌÌÌ! FINALMENTE CONOSCO LA VERITÀ!!!

è più minuziosa: La conoscenza iduare le forme si possono indiv oni precise e reali, le dimensi ettagli. gran parte dei d

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l’ UOMO VEDE GLI OGGETTI ALLA LUCE DEL SOLE La conoscenza è compl eta: si individuano le forme re ali, le dimensioni precise e tu tti i detta

gli.

6 l’ UOMO GUARDA IL SOLE L’uomo capisce che la luce proviene dal sole e che è grazie a esso che si possono conoscere tutte le cose. La conoscenza, finalmente, diventa verità e dev’essere divulgata. meraviglia delle arti_112-132.indd 125

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Filosofia OSSERVA E RIFLETTI

1 Il senso delle metafore.

Unisci con una freccia i nomi alle definizioni corrispondenti.

La caverna

Coloro che rimangono schiavi delle apparenze e delle illusioni.

le ombre Pregiudizi e illusioni.

i prigionieri le catene

Il filosofo, colui che va alla ricerca della conosc enza, passando attraverso i suoi dubbi e superando la sua ignoranza.

La mente umana.

il prigioniero liberato

Fonte della verità.

i Il mondo fuor dalla caverna il sole

Il nostro sapere confuso, impreciso e a volte falso.

Il mondo reale che tutti, però, conosciamo gradualmente: prima in maniera imperfetta, poi in maniera più definita e alla fine in maniera chiara e precisa.

2 Rifletti come un vero filosofo. • Secondo te, le cose sono sempre così come ci appaiono a prima vista?

• • • •

Se osservi l’arcobaleno pensi si tratti di piccolissime gocce d’acqua o di qualcosa di diverso? Pensi che la conoscenza sia facile da raggiungere? Ti è mai capitato di cambiare opinione su qualcosa o su qualcuno che credevi diverso? Ti è mai successo di immedesimarti talmente tanto in un gioco da rimanerne suggestionato anche nella realtà? Secondo te, la TV può dare una falsa immagine della realtà? E la pubblicità?

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Le soluzioni ai quesiti sono disponibili nella Guida per l’insegnante.

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