Logica e Linguistica 2°livello

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Monografie_Logica ITA_2° livello

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PER IL DOCENTE

Proposte operative graduali e diversificate, inerenti:

L’AREA LINGUISTICA

RISORSE E STRUMENTI PER L’INSEGNANTE AREA LINGUISTICA

2° livello

• strumenti per la programmazione con obiettivi differenziati per classe • approfondimenti e spunti di lavoro supplementari per arricchire e diversificare il lavoro con gli alunni • schede operative fotocopiabili per sviluppare le competenze dell’alunno attraverso un percorso graduale e diversificato • soluzioni di tutti gli esercizi

Logica linguistica

C o llana di testi a carattere monografico, pe r la costruzione d i u n p ercorso formati vo orga nico, approfondito e al conte mpo e s s e n z i a l e , c h e co n s e nta a l l ’ i n s e g n a nte l a ve r i fica delle co n o scenze e delle compete nze acquisite dagli alunni. U n s ussidio completo per la Scuola Primaria, che si snoda a l l ’ i nte r n o d i differenti ambiti disciplinari, inte grabili fra lo ro, e che vede ciascun conte nuto monografico sv ilu pparsi su più livelli.

Logica linguistica 2° livello

lingua italiana, anche per stranieri e alunni con difficoltà

L’AREA MATEMATICO SCIENTIFICA matematica, scienze, tecnologia, informatica

L’AREA STORICO GEOGRAFICO SOCIALE storia, geografia, cittadinanza e costituzione

L’AREA ESPRESSIVA musica e movimento, arte e immagine, teatro

LE M LO ON GI O CA GR 97 2° LIN AF I 888 LIVE GU E SP I -4 68 LLO STIC IGA -2 A 91 60

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11,90 euro ISBN 978-88-468-2916-0 Questo volume sprovvisto del talloncino a fianco è da considerarsi campione gratuito fuori commercio.

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ni o i z solu

izi c r e s ie degl


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AREA LINGUISTICA

Logica linguistica 2° livello


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INDICE Lo sviluppo intellettivo del bambino nella Scuola Primaria ……………………………… 3 Un libro di logica: un mezzo e non un fine ………………………………………………… 4 Perché un libro di logica linguistica? ……………………………………………………… 4 Le indicazioni per il curricolo ………………………………………………………………… 5 La metodologia di questo testo …………………………………………………………… 5 Programmazione ……………………………………………………………………………… 6 PRIMO STEP – Indicazioni metodologiche ……………………………………………… 7 GIGLIOLA

da p. 8 a p. 15

osservare e dedurre

BARNABÀ

da p. 16 a p. 23

giocare con le parole

FLIGGY

da p. 24 a p. 31

giocare con i testi

SECONDO STEP – Indicazioni metodologiche………………………………………… 32 LUCKY JO

da p. 33 a p. 40

osservare e dedurre

GRANDE BISONTE

da p. 41 a p. 48

giocare con le parole

THOMAS

da p. 49 a p. 56

giocare con i testi

TERZO STEP – Indicazioni metodologiche …………………………………………… 57 JAMES POND

da p. 58 a p. 65

osservare e dedurre

ANGELA DEGLI ALBERTI

da p. 66 a p. 73

giocare con le parole

CAMILLO ANDREI

da p. 74 a p. 80

giocare con i testi

Soluzioni degli esercizi …………………………………………………………………… 81


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Introduzione

Lo sviluppo intellettivo del bambino nella Scuola Primaria La crescita intellettiva attraversa fasi che procedono di pari passo con la crescita fisica. Come per un equilibrato e costante sviluppo fisico sono indispensabili stimoli che si possono identificare in una corretta alimentazione, in un’adeguata attività fisica e in un ambiente salubre, così, per una crescita intellettiva che diventi un efficace strumento per capire la realtà e permetta di agire su di essa, sono altrettanto indispensabili stimoli diversificati e costanti. Nel suo percorso di sviluppo il bambino compie progressi intellettivi che gli consentono di acquisire conoscenze e abilità nuove. Ma la conoscenza non è la semplice registrazione degli eventi che capitano, delle situazioni in cui si vive; essa è soprattutto un processo continuo che scaturisce dall’interazione del bambino con l’ambiente che lo circonda. Per questo, più l’ambiente sarà ricco di stimoli diversificati, più la conoscenza sarà attiva, cioè capace di diventare competenza che favorisca una strategia di apprendimento. L’interazione con la realtà circostante, che è la base dell’attività intellettiva e dello sviluppo, si concretizza nella tendenza all’adattamento e all’organizzazione. L’adattamento si realizza attraverso due processi complementari tra loro: l’assimilazione, che consente al bambino di strutturare ciò che gli proviene dall’esterno attribuendogli un significato, e l’accomodamento, che è la capacità di modificare i dati esterni per renderli funzionali agli schemi conoscitivi che via via si costruiscono. In un secondo momento interviene l’organizzazione, che permette di coordinare tutti gli schemi gradualmente acquisiti. È proprio nei bambini che frequentano la Scuola Primaria che si potenziano e sviluppano questi processi mentali che andranno a formare le basi delle strategie di apprendimento. È questa strutturazione del pensiero che va favorita nella Scuola Primaria attraverso giochi logici di vario tipo che abituino il bambino ad avere attitudini progettuali per la costruzione di nuove conoscenze e a sviluppare la capacità di modificare la realtà dopo aver imparato a osservarla e ad agire su di essa in modo consapevole. Secondo Max Wertheimer, uno dei maggiori psicologi contemporanei, il pensiero produttivo non procede per prove ed errori, ma escogita altre soluzioni: prende in considerazione i dati a disposizione, li esamina, li confronta, li mette in relazione e con essi scopre le soluzioni al problema. Questa modalità di procedere del pensiero è la logica che, dunque, fonda la conoscenza. Le abilità mentali che vanno conseguite sono quelle di saper osservare, descrivere, rappresentare, interpretare, simulare, modellizzare, fare collegamenti. Gli adulti hanno il compito di stimolare il bambino all’osservazione per cogliere le analogie e le differenze e per porre in relazione oggetti. Fondamentale è anche la manipolazione concettuale della realtà perché essa permette di generalizzare, di costruire collegamenti, di imparare ad astrarre. Da tutto ciò si evince che un apprendimento che sia solo registrazione di eventi o di nozioni non è adatto a formare un percorso intellettivo personale, cioè che si modella sulla propria struttura mentale e che consente di avere strumenti per conoscere, manipolare e modificare la realtà in modo proficuo.

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Introduzione

Un libro di logica: un mezzo e non un fine La logica permette non solo di apprendere, ma anche di manifestare e applicare le proprie conoscenze esportandole in ambiti diversi, perciò è fondamentale per ogni disciplina. Attraverso la logica, le conoscenze si trasformano in competenze e le abilità si consolidano. Un bambino capace di osservare sarà in grado di rilevare analogie e differenze in ciò che osserva e riuscirà a comprendere la regola generale che sottende a un fenomeno. Per questo la logica non può rappresentare un fine da raggiungere, ma un mezzo per sviluppare capacità esportabili in tutte le discipline. Ma se alcuni processi di conoscenza sono, per così dire, naturali, la possibilità di svilupparli deve essere indotta attraverso proposte che facciano acquisire strategie per costruire un apprendimento significativo. Da qui la necessità di trovare stimoli nuovi che consentano di tracciare un percorso atto a formare nel bambino il pensiero divergente che, oltre ad essere creativo, risulterà anche idoneo ad affinare le capacità logiche.

Perché un libro di logica linguistica? La capacità di trovare convergenze e divergenze per affrontare in modo diverso uno stesso apprendimento è analoga in tutti gli ambiti della conoscenza, ma, poiché i contenuti delle discipline sono differenti, divergono le modalità di applicazione. Il ragionamento deduttivo segue un procedimento preciso; si applica nello stesso modo sia in italiano sia in matematica, ma differisce il contenuto, per cui, apparentemente, può apparire diverso. Da qui la necessità di offrire uno strumento didattico specifico che favorisca l’applicazione delle capacità logiche in campo strettamente linguistico, ma con modalità che consentano di formare un habitus mentale. Per riuscire a mettere ordine nelle conoscenze occorre essere padroni del codice che sottende alla disciplina stessa. Perciò i giochi linguistici e logici proposti in questo testo portano, gradatamente, il bambino a riflettere sullo strumento “lingua”, per coglierne gli usi e i significati. Il possesso sicuro del codice linguistico porta il bambino a organizzare meglio il proprio pensiero e lo mette in grado di capire la struttura della parola, della frase, della narrazione. In questo testo, attraverso “giochi” di osservazione, di manipolazione di parole, si vuole offrire all’alunno una modalità di approccio alla lingua che sia soprattutto riflessione sulla parola inserita in un contesto sia esso iconico o scritto. Nello stesso modo la capacità di comprendere un testo non è considerata solo nella capacità di capire ciò che è palesemente raccontato, ma è un invito ad andare oltre la frase per arrivare a fare inferenze che consentano una comprensione più profonda e più adatta a formare schemi mentali esportabili. Tutte le situazioni proposte scaturiscono da storie graduate per complessità e difficoltà che inducono il bambino ad analizzare la situazione cercando di comprendere i nessi e, se necessario, trovare una soluzione o, comunque, il modo più coerente per intervenire nella situazione e rappresentare ciò che in essa è contenuto al di là di quanto si può evincere dalla semplice lettura. La finalità delle attività è quella di conseguire una capacità di elaborazione del pensiero che consenta di acquisire una metodologia di apprendimento spendibile in ambiti diversi.

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Introduzione

Le indicazioni per il curricolo Nelle Indicazioni Nazionali per il curricolo i riferimenti all’acquisizione di un pensiero logico sono contenuti trasversalmente in tutte le discipline poiché l’educazione logica non può essere oggetto di un insegnamento a se stante, ma deve permeare tutto l’insegnamento. Riportiamo dunque solo alcuni brani che possano meglio rendere evidente l’attenzione data allo sviluppo della logica. “La Scuola Primaria… si pone come scuola formativa che, attraverso gli alfabeti delle discipline, permette di esercitare differenti potenziali di pensiero, ponendo così le premesse per lo sviluppo del pensiero riflessivo e critico”. In particolare, nel capitolo dedicato a “comunicazione, lingua, cultura”, le Indicazioni riportano, sin dalla Scuola dell’Infanzia, questi consigli: “La lingua diventa via via uno strumento con il quale giocare ed esprimersi in modi personali, creativi e sempre più articolati; sul quale riflettere per comprenderne il funzionamento, attraverso il quale raccontare e dialogare, pensare logicamente, approfondire le conoscenze…”.

La metodologia di questo testo Questo progetto è costituito di due libri dedicati alla logica linguistica e due dedicati alla logica matematica, strutturati su due livelli di difficoltà. All’interno di ogni libro sono proposte nove unità didattiche che hanno come spunto di riflessione contesti diversi e proposte di lavoro differenti. Le nove unità sono riunite in gruppi di tre che hanno un simile livello di difficoltà, ma obiettivi differenti e sono articolati con attività graduate. All’inizio di ogni serie di tre unità l’insegnante troverà alcune indicazioni metodologiche per realizzare meglio il lavoro proposto. In tutti i casi i concetti logici sono introdotti gradualmente attraverso giochi che tengono conto sia delle conoscenze pregresse dei bambini sia della realtà in cui vivono, ma che stimolano anche il mondo della fantasia, che è parte integrante della realtà dei bambini in età scolare. Questo libro (secondo livello – attività linguistiche) può essere proposto a bambini dagli 8 agli 11 anni. Gli esercizi sono sempre inseriti in un contesto narrativo per indurre il bambino a viverlo come “situazione”. Le proposte didattiche non sono accompagnate da una consegna precisa, perché il bambino deve imparare ad attivare capacità interpretative più che di semplice comprensione: deve essere invitato a osservare il contesto in cui si muove il protagonista e a svolgere le sue stesse azioni, a entrare, quindi, nella situazione rappresentata. La mancanza di una consegna di lavoro precisa invita il bambino ad attivare maggiormente le sue capacità di decodificazione della realtà, comprensione del problema e scelta della risposta. Nel proporre il lavoro, l’insegnante terrà ben presente che alcuni esercizi non sono facili e potrebbe succedere che alcuni alunni, se non sono abituati a risolvere quesiti logici, non riescano a comprendere il lavoro richiesto o non siano in grado di rispondere alle richieste, sviluppando atteggiamenti di delusione e di sfiducia in se stessi. Nel caso in cui qualche bambino dovesse presentare difficoltà nell’individuare il compito da svolgere, l’insegnante lo inviterà a osservare e a leggere con maggiore attenzione, poi porrà delle domande stimolo atte a fargli comprendere la consegna. È bene che l’insegnante abbia un ruolo “discreto” di aiuto e di stimolo, indirizzando il bambino verso la comprensione del problema. Ciò può essere evitato facilmente, sottoponendo esercizi graduati, partendo dagli esercizi proposti nel primo volume anche se i bambini frequentano già le ultime classi della Scuola Primaria. È bene spiegare agli alunni che è importante anche solo provare a misurarsi con proposte differenti. Il fine non è solo trovare la soluzione ai quesiti del libro, ma, soprattutto, imparare a mettere in atto processi interpretativi e risolutivi diversificati e adatti alla situazione.

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Introduzione

Programmazione OBIETTIVI GENERALI

• • • • • • • •

Saper osservare e dedurre. Distinguere, riconoscere, classificare le caratteristiche di un oggetto, di un evento, di una storia. Ordinare secondo criteri (quantitativi e qualitativi). Stabilire e riconoscere relazioni e rapporti tra parole e tra situazioni. Sviluppare le abilità linguistiche. Sviluppare le abilità logiche. Favorire la crescita del senso critico. Saper rappresentare situazioni e procedimenti mentali.

Osservare

• • • • • • • • • • • • • • • •

Cogliere gli elementi incongrui in un testo iconografico. Osservare con attenzione per cogliere i particolari e i cambiamenti. Osservare con attenzione per cogliere le relazioni tra oggetti e personaggi. Riconoscere un elemento da alcune particolarità. Riconoscere gli elementi descritti in un testo. Riconoscere analogie e somiglianze. Saper fare deduzioni da immagini e testi. Riconoscere analogie e differenze. Riconoscere oggetti in contesti differenti. Osservare con attenzione per cogliere le differenze, le incongruenze, gli anacronismi. Riconoscere le informazioni date dagli enunciati. Riconoscere gli enunciati adatti alla situazione. Riconoscere elementi descritti attraverso connettivi logici. Fare inferenze. Cogliere le relazioni tra frasi e immagini. Risolvere indovinelli.

Riflettere sulla lingua

• • • • • • • • • • • • • • • • •

Riflettere sulla struttura delle parole. Utilizzare le lettere per formare più parole. Riconoscere le lettere comuni a più parole. Comprendere le connessioni logiche tra parole. Collegare logicamente tra loro le parole. Utilizzare lettere e sillabe per formare nuove parole. Utilizzare lettere e sillabe per risolvere anagrammi, sciarade, rebus, giochi linguistici. Saper fare anagrammi. Riconoscere parole che contengono la stessa sillaba. Ricostruire parole suddivise in sillabe. Riconoscere criteri per la formazione di parole. Collegare i grafemi per ricostruire una frase di senso compiuto. Riconoscere campi semantici. Saper riconoscere parole in rima. Formare nuove parole togliendo o aggiungendo lettere e sillabe. Riflettere sul significato semantico di alcune espressioni di uso comune. Saper fare logogrifi.

Riflettere sul testo

• • • • • • • • • • • • • • • • •

Riconoscere la giusta successione cronologica. Comprendere i rapporti causali. Inserire una sequenza nel posto logicamente adattato di un racconto. Riconoscere la sequenza mancante. Riconoscere e inserire in un racconto una frase mancante. Riconoscere elementi discordanti con la trama di un testo. Riconoscere l’idea essenziale di un testo. Leggere con attenzione per ricavare informazioni. Leggere con attenzione e collegare le informazioni. Leggere con attenzione e fare inferenze. Dedurre dal testo informazioni nascoste. Riconoscere le informazioni appropriate al tipo di testo. Discriminare le informazioni essenziali in una storia. Comprendere dal contesto il significato di un termine. Comprendere in quale contesto può essere inserito un termine. Inserire logicamente una parte mancante di un testo. Dedurre dal contesto il significato di parole o espressioni.

OBIETTIVI SPECIFICI

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Primo Step Indicazioni metodologiche Le prime tre unità hanno come protagonisti rispettivamente una fata, un mago, una strega. Sono personaggi del mondo della fantasia che consentono un approccio intuitivo. Il bambino non è, apparentemente, legato alla rigidità delle regole e, per questo, sarà più facile per lui mettere in atto personali modalità di esecuzione delle attività proposte. Questo stratagemma gli consentirà di elaborare un percorso personale per arrivare alla soluzione. L’attività più strettamente didattica è inserita in un contesto narrativo che serve a contestualizzarla e a formulare le consegne in modo indiretto. Il bambino dovrà decodificare la parte regolativa del testo che è una consegna implicita. In questo modo si presentano livelli diversi di comprensione di un testo: la narrazione e la focalizzazione di ciò che deve essere fatto per la soluzione del quesito. Talvolta non viene data la spiegazione di come si fa un esercizio perché è meglio che il bambino tenti di capire da solo che cosa deve fare. Se dovesse incontrare difficoltà l’insegnante dovrà intervenire con indicazioni più specifiche o suggerimenti. Sarà utile procedere a una correzione collettiva per confrontare i procedimenti seguiti e le soluzioni trovate. Gli O.A. sono indicativi perché in ogni pagina gli obiettivi sono molteplici, soprattutto man mano che il livello diventa più alto. La finalità della prima unità, che ha per protagonista fata Gigliola, è quella di stimolare il bambino a osservare e a dedurre. Il saper osservare con attenzione è infatti alla base di qualsiasi apprendimento e consente di effettuare deduzioni che portano all’elaborazione dell’apprendimento stesso. Sono presentate attività che coniugano la capacità di cogliere i particolari con quella di dedurre da un immagine o da un testo la chiave per eseguire il lavoro. Le abilità che si vogliono stimolare sono: la capacità di osservazione, la classificazione, il riconoscimento di caratteristiche comuni, l’istituzione di relazioni; tutte capacità fondamentali e trasversali a qualsiasi apprendimento. La finalità della seconda unità, con protagonista il mago Barnabà, è la manipolazione delle parole, destrutturate in fonemi o suoni per giungere alla composizione di nuove parole utilizzando gli stessi suoni oppure aggiungendone altri. Sono proposte attività che richiedono capacità di osservazione e di analisi. Favoriscono l’arricchimento lessicale, la sincresi per la formazione di parole, la riflessione sulla struttura della parola. La capacità di destrutturare una situazione per arrivare alla soluzione di un problema è generalmente considerata caratteristica della matematica, ma è applicabile anche alla lingua italiana e, in modo particolare, alla struttura delle parole. La finalità della terza unità, che vede protagonista la streghetta Fliggy, è quella di guidare l’alunno a una lettura e a una comprensione dei testi non funzionale solo alla ripetizione del contenuto o al riassunto o alla sintesi. Cogliere la peculiarità di ogni testo è fondamentale per avviare il bambino a costruirsi un metodo per comprendere, enucleare le informazioni principali e dunque fare proprie le informazioni che sono contenute nel testo.

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© La Spiga

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LE INSEGNE DI FATA CITY Gigliola ama vivere in mezzo al verde e svegliarsi al canto degli uccellini; per questo abita in una casa in mezzo a un grande parco. Ogni giorno lucida con molta cura le sue bacchette; Gigliola, infatti, è una fata! Ci sono molte altre cose che fa ogni giorno; ad esempio, le piace cucinare e, soprattutto, mangiare! Si diverte a chiacchierare con le sue amiche, a riposarsi sull’amaca e a fare giochi di logica. La settimana scorsa è andata a Fata City per comperare un cappello a punta e ha scattato alcune foto alla città. Ora ne sta osservando una e si accorge che in alcune insegne di negozi Gigliola sono nascosti i nomi dei suoi amici e anche il suo. La cosa la diverte: così chiederà alla sua amica Nerina di trovare le insegne con i nomi e di colorare Alda i particolari evidenziati sotto.

Nerina Farmacia

Ling

Giglio Lavanda

Pane

C A S A L I N G H I

Rina’s

Omar

Panetteria

ri

Leo Logos

Soma a ald

ac

ol Tav

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O.A.: osservare con attenzione per cogliere i particolari e i cambiamenti.

Computer


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Nome __________________________ Classe _______ Data ____________

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L’OGGETTO SMARRITO ‘ UN OGGETTO E DELLA CUCINA?

HA UN MANICO?

‘ UNA E VALIGIA?

Andare a Fata City è sempre un’esperienza emozionante per Gigliola; tutto quel via vai di gente, le auto volanti che sfrecciano da ogni parte e poi… le vetrine dei negozi NO, SI PORTA ’ stracolme di oggetti interessantissimi! CON SE QUANDO Ma, ahimè, Gigliola era così distratta SI ESCE. da tutte quelle novità che ha perso un oggetto molto importante. Per questo va all’Ufficio Oggetti Magici NO, NE HA DUE. Smarriti a cercare ciò che ha perso. Per capire bene ciò che Gigliola cerca, l’impiegato le fa alcune domande ‘ UN NO, E a cui lei risponde. CONTENITORE

‘ UNA E BORSETTA?

‘ PICCOLO. PIU

NON PROPRIO…

HO CAPITO! _________________ _______________

O.A.: riconoscere un elemento da alcune particolarità.

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Nome __________________________ Classe _______ Data ____________

ATTENTI… ARRIVA NERINA! – Ciao Gigliola, guarda che cosa ho trovato! Possiamo fare un bellissimo gioco, dai sbrigati! Quando Nerina ha in mente qualcosa non la ferma nessuno. È arrivata a casa di Gigliola come un uragano e adesso è impaziente di cominciare a giocare. – Arrivo subito, metto in forno l’arrosto e la torta e sono da te – dice Gigliola. Nerina ha portato due mazzi di figurine; ne tiene uno per sé e dà l’altro all’amica. Ognuna delle due stende sul tavolone le proprie figurine. Il gioco consiste nell’accoppiarle logicamente e scrivere 2 3 il numero corrispondente vicino 1 a ogni lettera.

A __

D __

G __

J __

B __

E __

H __

K __

C __

F __

4

5

7

8

I __

10

11

L __

13

14

6

9

12

15

Alla fine del gioco avanzano tre figurine. Gigliola chiede a fata Nerina: – Se hai capito a che cosa servono tutti questi oggetti e chi, di solito, li usa, scrivilo su questo foglietto.

_________________________________________________________________ _________________________________________________________________ _________________________________________________________________

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O.A.: osservare con attenzione per cogliere le relazioni tra oggetti.


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Nome __________________________ Classe _______ Data ____________

UNA BELLA FESTA! Nel parco di Gigliola è in corso l’evento della stagione: la festa all’aperto più rinomata del circondario. Essere invitati significa essere considerate fate importanti, dunque ognuna aspetta con trepidazione l’invito. Gli ospiti sono tanti, c’è anche la banda che suona; i tavoli sono stracolmi di ogni prelibatezza e le fate indossano abiti molto eleganti e fanno sfoggio di bacchette all’ultima moda. C’è persino una fata giornalista inviata del Magic Journal che sta prendendo appunti per l’articolo che uscirà domani. I pettegolezzi da fare sono molti e, per non perdere tempo, la giornalista scrive sul suo taccuino delle frasi incomplete, che finirà poi con calma nella sede del giornale.

A

B

• Tre fate hanno lo stesso cappello. Sono ______________________ . • Ci sono due fate che hanno lo stesso ricamo sulla gonna. Sono ______________________ . • Oh, oh! Ci sono due fate che sono vestite allo stesso modo, tranne per un particolare (___________). • Guarda, quella fata ha una giacca nuova, è ___________________ . • Quelle bacchette vanno decisamente di moda, ce ne sono addirittura sei uguali! Le hanno ___________________________ .

C

D

E H

F

G

I

O.A.: riconoscere gli elementi descritti in un testo.

L

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Nome __________________________ Classe _______ Data ____________

UNA DOMENICA TRA GLI UMANI Ogni tanto fata Gigliola va, in incognito, a curiosare nel mondo degli umani. Ha saputo che di domenica le scuole sono chiuse e i bambini con i loro genitori vanno spesso ai giardini dove, grandi e piccini, possono giocare insieme. Gigliola sta telefonando a Mirtilla e le racconta che domenica scorsa ai giardini della città degli umani ha visto un gruppo di padri e di figli che si assomigliavano in maniera straordinaria. – Ho un’dea! – continua Gigliola – Ti faccio il disegno di ciò che ho visto e tu colori nello stesso modo ogni padre e il rispettivo figlio. Qualche giorno dopo, Mirtilla va da fata Gigliola con il disegno colorato e le dice: – Ci sono tre bambini di cui non si vede il padre. Io, però, ho scoperto che hanno qualcosa in comune. Guarda e dimmi che cosa pensi.

2 A __

4

C __

1 B __

3 D __

5 F __

7 E __

6

G __

9

8 10 H __ I tre bambini di cui non si vede il padre sono: ___________.

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O.A.: riconoscere analogie e somiglianze.

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Nome __________________________ Classe _______ Data ____________

IL FOLLETTO MALIGNO Anche per le fate non sempre la vita è facile! Devono vedersela con spiritelli malvagi, orchi, gnometti crudeli… Nel laboratorio, sulla torre della sua casa, Gigliola tiene, ben custodito, il suo oggetto più prezioso: il librone di nonno Aristide. È un librone magico nel quale la fata trova la soluzione a tutti i problemi. Purtroppo si è accorta che nella pagina dedicata ai folletti, tra tanti buoni, se ne è nascosto uno maligno. Bisogna individuarlo subito e cacciarlo, altrimenti potrebbe causare un sacco di danni: modificare le formule, mangiarsi le parole o, addirittura, le pagine! Gigliola sa come riconoscerlo: sarà la sua ombra a tradirlo. I folletti maligni, infatti, hanno l’ombra leggermente diversa da sé.

A

B

1

3

C

E

D

2

4

5

Il folletto maligno è ___. La sua ombra è la numero ___. O.A.: riconoscere analogie e differenze.

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HAPPY HOUR Da quando Gigliola si è trasferita a Fata City non ha più avuto occasione di vedere le sue amiche di un tempo. Che nostalgia! Ma lei non si perde d’animo e così ha invitato le sue cinque amiche a un happy hour in un elegante locale del centro. Le fate hanno accettato l’invito con entusiasmo. – Sarà una fantastica occasione per chiacchierare e ricordare il tempo passato insieme – le hanno detto. Fata Gigliola ha prenotato una saletta riservata e ha chiesto al barista, suo amico, di preparare dei simpatici cartellini su cui segnare il nome di ciascuna amica. Che emozione questo incontro! I cartellini, però, non sono ancora pronti; il barista ascolta attentamente ciò che le fate dicono e, in questo modo, riesce a scrivere il nome giusto su ogni cartellino.

GLADIS HA IL MANTELLO.

SOAVE HA IL CAPPELLO COME IL MIO.

IRMA HA IL VESTITO A QUADRI.

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O.A.: riconoscere elementi descritti attraverso connettivi logici.

VERA HA GLI OCCHIALI.

IO NON SONO IRMA E LEDA HA I GUANTI.


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