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M. A. Apicella - M. Madè
Magica Italia è un corso di italiano in 3 livelli rivolto a studenti della Scuola Primaria. Il protagonista è Nicolò, un bambino simpatico e pasticcione, dotato di poteri magici. Insieme a lui e ai suoi amici gli studenti faranno un viaggio straordinario imparando la lingua italiana, visitando luoghi e monumenti, meraviglie naturali e artistiche, conoscendo feste, tradizioni, cibi e cultura di quel magico Paese che è l'Italia. L'approccio didattico si basa si basa sul TPR e sullo sviluppo armonico di tutte le intelligenze del ragazzo e propone giochi, drammatizzazioni, canzoni, filastrocche e fai da te. Il Libro digitale è la riproduzione del libro in versione cartacea e ne permette l'utilizzo sulla LIM (Lavagna Interattiva Multimediale) o su computer. Presenta diverse tipologie di esercizi e permette all'insegnante di rendere il corso più interessante e stimolante per gli studenti.
Componenti del corso a Livello 1 GUIDA DIDATTICA
Per lo studente • Libro dello studente 1 + Audio CD • Quaderno delle attività 1 + Portfolio Per l’insegnante • Guida didattica 1 + Audio CD • 64 Carte illustrate • Libro digitale 1
Livello 2 Per lo studente • Libro dello studente 2 + Audio CD • Quaderno delle attività 2 + Portfolio Per l’insegnante • Guida didattica 2 + Audio CD • 64 Carte illustrate • Libro digitale 2
Livello 3 Per lo studente • Libro dello studente 3 + Audio CD • Quaderno delle attività 3 + Portfolio Per l’insegnante • Guida didattica 3 + 2 Audio CD • Libro digitale 3 • Poster “Sapori d'Italia”
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GUIDA DIDATTICA con Audio CD
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M. A. Apicella - M. Madè
GUIDA DIDATTICA con Audio CD
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© 2013 - ELI s.r.l. Via Brecce, Loreto - Italia Tel. 0039 071 750701 - Fax 0039 071 977851 info@elionline.com - www.elionline.com Redazione ELI: M. Cristina Izzo Art Director: Letizia Pigini Progetto grafico e impaginazione: Romina Duranti Illustrazioni: Giovanni Giorgi Pierfranceschi È assolutamente vietata la riproduzione totale o parziale di questa pubblicazione così come la sua trasmissione sotto qualsiasi forma e con qualunque mezzo, anche attraverso fotocopie, senza l’autorizzazione della casa editrice ELI. Stampato in Italia da Tecnostampa s.r.l. - 13.83.003.0
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978-88-536-1483-4 978-88-536-1484-1 978-88-536-1485-8 978-88-536-1486-5 978-88-536-1487-2
Magica Italia! - Libro dello studente 1 + Audio CD Magica Italia! - Quaderno di attività + Portfolio 1 Magica Italia! - Guida per l'insegnante 1 + Audio CD Magica Italia! - Carte illustrate 1 Magica Italia! - Libro digitale 1
978-88-536-1488-9 978-88-536-1489-6 978-88-536-1490-2 978-88-536-1491-9 978-88-536-1492-6
Magica Italia! - Libro dello studente 2 + Audio CD Magica Italia! - Quaderno di attività + Portfolio 2 Magica Italia! - Guida per l'insegnante 2 + Audio CD Magica Italia! - Carte illustrate 2 Magica Italia! - Libro digitale 2
978-88-536-1493-3 978-88-536-1494-0 978-88-536-1495-7 978-88-536-1496-4
Magica Italia! - Libro dello studente 3 + Audio CD Magica Italia! - Quaderno di attività + Portfolio 3 Magica Italia! - Guida per l'insegnante 3 + 2 Audio CD Magica Italia! - Libro digitale 3
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Indice
Introduzione
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4
Livello 1 - Contenuti
pagina
10
Unità 0 - Tu parli già italiano!
pagina
12
Unità 1 - Ciao, amici!
pagina
14
Unità 2 - Buona giornata!
pagina
19
Unità 3 - Il compito di italiano
pagina 23
Unità 4 - Al Luna Park
pagina 29
Unità 5 - Oggi... niente pane!
pagina 33
Unità 6 - Il compleanno di Luca
pagina 38
Unità 7 - Il tempo passa veloce!
pagina 43
Unità 8 - Uno strano ombrello
pagina 47
Unità 9 - La settimana verde
pagina 52
Unità 10 - Una gita... in Italia!
pagina 55
Civiltà
pagina
Lista delle tracce
pagina 64
Schede fotocopiabili
pagina 66
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INTRODUZIONE L'apprendimento di una lingua straniera alla scuola primaria costituisce da diversi anni un obiettivo essenziale dell’insegnamento. Risponde infatti all’esigenza di fornire al bambino un quadro più vasto delle materie e delle attività, che supera lo schema tradizionale d’apprendimento (leggere, scrivere, contare) contribuendo così ad espandere le conoscenze dell’alunno. Il contatto con un codice linguistico differente dal proprio permette al bambino di sviluppare l’organizzazione del suo pensiero e delle sue idee per una più grande apertura mentale. L’insegnante lo guida alla scoperta del nuovo codice linguistico; il bambino impara a giocare con la lingua proprio per conoscerla, attribuendole una localizzazione geografica e umana. Questi sono gli obiettivi dell’insegnamento di una lingua straniera alla scuola primaria.
QUALE LINGUA?
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loro conoscenze e che desiderano essere guidati (o accompagnati) passo passo in questa avventura che si rivelerà appassionante e divertente per tutti. Magica Italia! infatti, segue una progressione semplice e lineare e offre dei consigli all’insegnante per personalizzare la metodologia, in modo da trasformare il libro di testo in uno strumento “vivo”.
DESCRIZIONE DEL CORSO Magica Italia! è strutturato su tre livelli. Ogni livello comprende: - il libro dell’alunno - l’eserciziario + CD Audio - la guida pedagogica per l’insegnante + CD Audio - il libro digitale - 64 carte illustrate per i livelli 1 e 2.
IL LIBRO DELLO STUDENTE
Ma l’insegnamento di una lingua straniera non si riduce solamente a una semplice questione di codice linguistico; bisogna saper approcciare, presentare e impiegare i processi linguistici che la caratterizzano. Conoscere una lingua straniera è utile perché diventa un’occasione di riflessione sulle differenze e sulle analogie che esistono tra la lingua materna e la lingua straniera. Anche le differenze culturali cessano di essere un ostacolo alla conoscenza dell’altro, poiché proprio i clichés, sono spesso causa di inquietudini e di tensioni tra i popoli. In quest’ottica, l’apprendimento di una lingua straniera rappresenta il mezzo più sicuro per vincere i timori e la xenofobia: imparare una lingua straniera vuol dire comunicare per conoscere, capire e amare.
È uno strumento concepito sia come libro di corso sia come eserciziario. Le “pagine attive” propongono attività di scrittura, di disegno e di colorazione che permettono agli alunni di prendere possesso del loro strumento di lavoro sia in senso fisico che intellettuale. Le unità didattiche seguono il processo seguente: esplorazione, analisi e manipolazione dettagliata. Le attività sono differenziate al fine di evitare che la necessaria ripetitività delle strutture linguistiche e del lessico diventi troppo monotona. In questo modo, l’apprendimento avviene spontaneamente; gli alunni memorizzano divertendosi e senza troppi sforzi. Il libro è strutturato in unità didattiche, ognuna delle quali propone un tema-chiave trattato attraverso differenti situazioni.
LA METODOLOGIA
Dettagli dell’unità didattica:
Magica Italia! è un libro di testo di Italiano Lingua Straniera che nasce dall’esperienza diretta e dalla partecipazione attiva degli autori nell’insegnamento dell’italiano alla scuola primaria. È realizzato da insegnanti che si sono trovati di fronte a situazioni di insegnamento “precoce” della lingua straniera e tiene conto quindi delle difficoltà che questo implica. Si indirizza in particolar modo agli insegnanti che hanno bisogno di essere rassicurati riguardo la validità delle
• 2 pagine di fumetti che presentano, a partire da una situazione divertente, il tema dell’unità e i principali atti linguistici e le strutture linguistiche più importanti. • 4 pagine divise come segue: - “pagine attive” dove le attività e gli esercizi richiedono un intervento concreto dell’alunno; - un gioco o un’attività di drammatizzazione o di manipolazione; - una canzone o una filastrocca.
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introduzione Unità didattiche particolari: L’unità zero (competenze della lingua italiana già acquisite dall’alunno). • Le unità cinque e dieci sono seguite da una sezione di revisione e verifica chiamate “Ripassiamo”. • Alla fine del libro c’è un’unità conclusiva atipica. Intitolata “Civiltà”, essa permette di approcciare i principali momenti di festa durante l’anno scolastico: “Natale”, “Carnevale” e “Pasqua”. Questi temi sono volontariamente decontestualizzati dalle altre unità didattiche in modo che l’insegnante possa essere libero di trattarle nel momento che preferisce. La pagina da ritagliare permette di realizzare alcune attività di bricolage proposte nel volume (CubItalia, biglietti d’auguri di Natale) e completare alcune attività didattiche. Le storie a fumetti È importante che l’insegnante tratti le pagine dei fumetti dopo aver presentato oralmente l’argomento ai suoi alunni. Questa guida pedagogica potrà fornire delle indicazioni utili sulla procedura da seguire. Il fumetto potrà essere utilizzato all’inizio o alla fine di una unità didattica a seconda delle necessità dell’insegnante. L’obiettivo del fumetto è di proporre il contenuto dell’unità didattica in una situazione concreta e comica, così da facilitarne la memorizzazione da parte degli alunni, di favorire in questo modo il processo di memorizzazione attraverso una sorta di “attaccamento affettivo” alla vita dei personaggi. A livello linguistico, il fumetto fornisce un modello autentico di italiano parlato. Le pagine attive Le pagine attive comprendono attività ed esercizi differenti, accompagnati da uno o più simboli che indicano agli alunni la consegna dell’esercizio. Le tipologie richieste riguardano la presentazione, la comprensione, la memorizzazione, l’espansione e il consolidamento dell’apprendimento. Le consegne utilizzate sono le seguenti: - osserva - indica - ascolta - ripeti, rispondi, parla - scrivi, completa, spunta - conta, rimetti in ordine - disegna, colora - taglia - incolla - leggi - canta - gioca
Un’attenzione particolare va allo sviluppo organico delle competenze linguistiche di comprensione e di produzione orale e scritta. Il gioco La dimensione ludica dell’insegnamento della lingua straniera gioca un ruolo fondamentale nella motivazione degli alunni e nella loro voglia di imparare. “Voler apprendere per poter giocare” è il principio che suscita il loro interesse e che permette loro di accedere allo stadio successivo di “voler apprendere per poter comunicare”. Il gioco facilita la memorizzazione in quanto l’apprendimento linguistico è indiretto, subordinato al desiderio del bambino di concentrarsi sugli obiettivi del gioco stesso. Inoltre, attraverso l’intermediazione del gioco, si introducono le regole sociali del mondo degli adulti; in questo modo si stimola lo sviluppo delle sensazioni e del desiderio di cooperazione. La canzone Canzoni, filastrocche e poesie hanno come obiettivo quello di facilitare la memorizzazione di un certo lessico e di particolari strutture grammaticali. È per questo motivo che la maggior parte delle canzoni sono state inventate dall’autrice. Esse sono strettamente legate all’unità didattica nella quale si trovano evitando così la dispersione di un vasto repertorio di vocabolario che resterebbe inevitabilmente passivo. La melodia e il ritmo permettono al bambino di fissare facilmente una pronuncia corretta. Tutte le canzoni sono registrate nel CD Audio. Per gli insegnanti che non avranno la possibilità di utilizzare uno strumento d’accompagnamento in classe e che desidererebbero far cantare correttamente e in maniera autonoma gli alunni, il CD Audio contiene anche una versione strumentale di ogni canzone. La base musicale potrebbe inoltre risultare molto utile in vista di una kermesse di fine anno!
IL QUADERNO DELLE ATTIVITÀ Il quaderno delle attività propone un gran numero di esercizi di rinforzo e di approfondimento che completano perfettamente le attività presenti nel libro. Gli esercizi, sebbene seguano la progressione e l’ordine dei temi presentati nel libro di testo, non fanno espressamente riferimento alle unità specifiche, per fare del quaderno di attività uno strumento flessibile, conferendogli autonomia nei confronti del testo. Potrà inoltre essere utilizzato come materiale didattico supplementare indipendentemente dal libro di testo o come libro delle vacanze.
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Utilizzato sia a scuola sia a casa, permette all’alunno di consolidare le conoscenze acquisite durante le lezioni. Inoltre, la sezione finale destinata al PORTFOLIO, mette l’alunno di fronte a un nuovo approccio d’apprendimento: “l’auto valutazione delle competenze acquisite”. Per ogni unità è prevista una attività di controllo, al termine della quale l’alunno è invitato a esprimere il suo giudizio sul grado di competenza raggiunto. Testimoniando il processo di apprendimento personale della lingua italiana da parte dell'alunno, il Portfolio diventa al tempo stesso uno strumento di comunicazione con la famiglia.
LA GUIDA DIDATTICA La guida dell’insegnante accompagna passo passo il libro dell’alunno. Suggerisce delle attività da proporre prima o dopo l’uso del libro. Inoltre, fornisce delle indicazioni didattiche e pedagogiche relative a ognuna delle fasi di apprendimento attraverso esercizi e attività, giochi, canzoni ecc. Per ogni unità didattica, l’insegnante troverà una griglia che indica: - le funzioni comunicative - le strutture linguistiche - il lessico Il trattamento delle unità didattiche si sviluppa in due momenti distinti: il primo è un “Momento preparatorio all’utilizzo del libro di testo”, il secondo riguarda l’utilizzo del manuale attraverso l’analisi delle attività e propone lo sviluppo e l'espansione di ogni tema. Alla fine di ogni volume, l’insegnante troverà delle schede fotocopiabili sulle quali far lavorare gli alunni seguendo i consigli d’uso forniti nella guida pedagogica.
I CD AUDIO I due CD Audio che accompagnano ogni livello del libro di testo, propongono la registrazione dei dialoghi di tutti i fumetti come anche numerose attività d’ascolto. I modelli linguistici sono forniti da speaker madrelingua, assicurando in questo modo una pronuncia e una dizione corretta. Inoltre, i CD Audio propongono vari esercizi: - ascolta e ripeti - comprensione orale - canzoni e filastrocche Il ricorso ai CD Audio è vivamente consigliato al fine di fornire agli alunni un modello fonetico corretto, soprattutto per quanto riguarda l’apprendimento dei suoni inesistenti nella lingua madre dell'alunno.
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LE CARTE ILLUSTRATE Due confezioni di 64 carte illustrate sono a disposizione dell’insegnante per i primi 2 livelli. Livello 1 I colori A scuola Il tempo meteorologico I numeri Livello 2 Il corpo I vestiti Il cibo Le carte illustrate mostrano da una parte l’immagine e dall’altra la parola con l’immagine più piccola. Quando necessario, il nome dell’oggetto è presentato sia al singolare sia al plurale.
CHI È NICOLÒ? Nicolò è un ragazzino di nove anni e mezzo, fisicamente piccolo per la sua età e senza talenti apparenti: non è bello né astuto ed è piuttosto goffo. Senza saperlo, è un piccolo mago (grazie a lui la realtà a volte si trasforma...), divertente e un po’ confusionario, con la sua simpatia spontanea è ben voluto dai suoi amici e da tutte le persone che incontra. È innocente, modesto, generoso e mai aggressivo. È un ragazzino positivo, che riesce sempre a uscire dalle sue disavventure senza mai scoraggiarsi. Il lettore potrà prendersi gioco di lui, ma in fondo riconoscerà in Nicolò i suoi stessi limiti, i suoi difetti e le sue ansie della vita quotidiana e capirà che errori e difetti ci fanno amare, e che dagli sbagli si impara. In questo senso il personaggio è per così dire, l’elemento “catartico”: nel contesto dell’apprendimento di una nuova lingua, Nicolò aiuta il principiante a superare le sue paure e i suoi dubbi facendogli capire che in questa nuova avventura non è solo e che il suo viaggio nell’apprendimento dell’italiano può essere “magico”. Magica Italia! non è quindi solamente un titolo, ma dà un senso al libro: Nico è il centro umano e formativo intorno al quale si sviluppa l’insegnamento della sua lingua madre, l’italiano, ed è la guida in questo paese magico che è l’Italia. Anche se è chiaro a tutti che l’obiettivo primario è l’apprendimento linguistico, non dobbiamo comunque perdere di vista l’importanza dell’aspetto narrativo per nostri giovani alunni che necessitano di modelli non stereotipati e forgiati dal mondo dei mass media o dei video giochi.
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introduzione E infine, scoprire che un ragazzino come Nicolò può essere apprezzato anche se è “fuori dal normale”, significherà che ognuno può veramente essere amato per quello che è, speciale nella sua unicità.
COME ORGANIZZARE L'AULA Analizzeremo i due casi di condizioni d’insegnamento della lingua straniera in classe: - in un’aula riservata esclusivamente ai laboratori linguistici - in un’aula dove si sviluppano tutti gli insegnamenti • Nel primo caso, lo spazio specifico della classe favorisce un utilizzo utile e razionale del locale. Innanzitutto, sarà necessario disporre i banchi di maniera tale che gli alunni possano vedere l’insegnante e che si possano vedere tra loro. La disposizione a ferro di cavallo è ideale per favorire la comunicazione. La cattedra o la sedia dell’insegnante dovranno essere, se possibile, decentrate (o lungo il prolungamento della serie di banchi) per eliminare la configurazione tradizione delle aule dove l’insegnante “domina” gli alunni. Infine è necessario lasciare uno spazio libero per le attività ludiche, motorie e per la drammatizzazione. L’insegnante potrà appendere al muro dei cartelloni che gli alunni avranno realizzato durante l’anno su temi fondamentali o ricorrenti. È inoltre utile creare un angolo lettura, nel quale si potranno appendere al muro, con l’aiuto di un filo, fumetti, giornali, riviste linguistiche o piccoli libri in italiano; o ancora, esporre su un tavolo o una mensola libri, dizionari e materiale vario di consultazione. In un altro settore si potranno appendere delle carte geografiche: una carta dell’Italia (le carte stradali vanno benissimo), una carta dell’Europa e un planisfero. I confini dell’Italia dovranno essere messi in evidenza in modo che gli alunni possano riconoscerli ad un primo colpo d’occhio nelle tre situazioni differenti. L’insegnante potrebbe anche appendere un quarto pannello intitolato: “Alla scoperta dell’Italia”, costituito da fotografie e immagini di località italiane (tratte per esempio dai dépliants delle agenzie di viaggio). Un quinto pannello potrà essere intitolato “I nostri souvenirs dell’Italia”, dove gli alunni che hanno avuto occasione di viaggiare in Italia potranno incollare dei biglietti dell’autobus o del treno, cartoline, carte telefoniche... La documentazione autentica arricchirà il patrimonio di conoscenza dell’Italia. Gli studenti potranno realizzare altri pannelli durante il corso dell’anno, relativi alle unità didattiche e potranno essere appesi al momento della loro creazione. Sulla porta della classe si potrà appendere uno striscione (ad esempio: “Qui si
parla italiano!”) ed eventualmente appendere una bandiera italiana. L’aula diventerà così un vero angolo d’Italia a scuola, riconosciuto come tale da tutti gli studenti. • Nel caso in cui l’insegnante non disponga di un’aula riservata ai corsi di italiano, è assolutamente necessario che crei almeno un “angolo Italia” dove metterà alcuni cartelloni o pannelli indicati nel primo caso. I cartelloni relativi alle unità didattiche potranno comunque essere appesi al muro. È consigliabile riservare uno spazio ad attività di drammatizzazione e di gioco. L’“angolo Italia”, la cui funzione è di creare un cambio di ambiente, sarà molto stimolante per i bambini che si renderanno conto, passo dopo passo, che la cultura italiana è autentica e reale. Utilizzo di un quaderno (il quaderno personale) La programmazione delle unità didattiche suggerita in questo libro può essere completata e modificata dall’insegnante. Per fare questo, può essere utile proporre agli alunni l’utilizzo di un quadernone a quadretti grandi nel quale potranno scrivere e disegnare. Al posto di un quaderno, potranno anche utilizzare un raccoglitore ad anelli nel quale è semplice inserire pagine d’approfondimento sulle unità studiate precedentemente. Il quaderno potrà servire anche per svolgere attività di rinforzo sui punti che si sono rivelati più difficili per gli studenti. La prima lezione La prima volta che l’insegnante si trova davanti agli alunni come insegnante di lingua straniera, prova una certa emozione, condivisa d’altronde con gli alunni. E poi, ci sono i dubbi e le incertezze... L’insegnante si chiede se la nuova materia sarà accettata, se sarà capace di presentarla correttamente, se fornirà un buon modello fonetico e se sarà capace di offrire agli alunni una progressione che tenga conto del loro ritmo di apprendimento. E poi, da dove cominciare? Dalla loro parte, gli alunni si domandano se sarà facile o difficile imparare la lingua, se un giorno sapranno parlarla, ecc. Esiste una maniera efficace per rompere il ghiaccio e annullare la tensione iniziale legata alle aspettative di ognuno: si tratta di cercare insieme le parole di origine italiana che sono entrate nella lingua madre degli alunni e che hanno perso la loro connotazione di termine straniero. I bambini si renderanno conto che conoscono già un certo numero di parole senza saperlo. Questo contribuirà a rassicurarli e ad aver fiducia in loro stessi. Così, a titolo di esempio, possiamo riferirci all’unità 0 del libro dello studente dove viene proposta una lista (più
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estesa nella guida pedagogica) di parole italiane utilizzate e conosciute in tutto il mondo. La situazione diventa ludica se l’insegnante propone degli indovinelli in lingua madre la cui risposta è il termine italiano conosciuto. Una volta indovinata la parola, sarebbe interessante chiedere agli alunni se conoscono la parola corrispondente nella loro lingua. Le parole trovate potranno essere scritte su un cartellone e illustrate con dei disegni o delle immagini ritagliate dai giornali. Un altro cartellone potrebbe essere riservato ai prodotti italiani presenti sul mercato del paese in cui gli alunni vivono e che figurano in alcune pubblicità: in generale si tratta di profumi, di automobili ... Gli alunni si divertiranno con questo primo approccio e troveranno un punto di partenza interessante e rassicurante. Per quanto riguarda le azioni scolastiche quotidiane, faremo riferimento all’esercizio 1 a pagina 2 dell’eserciziario. Questa attività sarà ripresa e allargata ogni volta che sarà necessario durante il corso dell’anno scolastico. È importante far mimare le azioni imitando Nicolò per assimilare i gesti e il loro significato. Prima di passare al programma, vorremmo sottolineare un aspetto importante. I luoghi e i momenti dedicati all’apprendimento della lingua italiana devono essere considerati in un’ottica interdisciplinare, come se si trattasse di un cappello magico nel quale tutto può entrare per uscirne arricchito. In altre parole, bisogna rispettare le regole delle altre materie: se si disegna nella lingua straniera, bisogna farlo rispettando le tecniche utilizzate durante il corso di educazione all'immagine; allo stesso modo se si canta una canzone italiana, bisognerà cantarla “bene”! La lingua che vogliamo trasmettere, non deve essere straniera al resto del mondo; deve diventare un bagaglio che accompagna l’alunno sia a scuola, sia in altri contesti.
LA COMPETENZA COMUNICATIVA Magica Italia! è un libro di testo comunicativo. Che cosa significa? Innanzitutto, questo approccio è il frutto di una reazione ai libri di testo che privilegiavano la COMPETENZA LINGUISTICA fine a se stessa, libri nei quali si dà all’alunno un modello grammaticale e gli si domanda di riprodurlo perfettamente. La COMPETENZA COMUNICATIVA, al contrario, si basa sullo sviluppo di competenze diverse (ascoltare – leggere – parlare – scrivere – comprendere) al fine di “comunicare”, rafforzando al massimo le strategie che possono facilitare questo processo. Tutto questo alla luce degli studi psicologici di questi ultimi anni in materia di cognitivismo e di intelligenze multiple (Gardner): è ormai noto che il processo di apprendimento diventa efficace quando considera
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l’alunno nella sua integrità. L'apprendimento non risiede solamente nella dimensione mentale, ma in tutto il corpo: infatti, la teoria di Asher, relativa a “Total Physical Response”, ci suggerisce di stimolare tutti i sensi dello studente attraverso attività differenti che agiscono in modo sinergico nel processo di apprendimento e di memorizzazione. Lì risiede quindi l’utilità di proporre all’interno di ogni unità d’apprendimento attività ludiche, di manipolazione, disegno, musica, logica e drammatizzazione. Non bisogna assolutamente considerare queste attività una “perdita di tempo”, poiché queste differenti manifestazioni delle “intelligenze” costituiscono i multipli canali attraverso i quali si realizza un processo di apprendimento realmente armonico ed efficace. Allo stesso tempo è importante tener conto della “dimensione sociale”, ovvero riflettere sul fatto che la “comunicazione” esiste solamente tra gli interlocutori che hanno un rapporto d’interesse e di rispetto reciproco. Là dove i rapporti tra gli alunni (e tra gli alunni e l’insegnante) sono distesi e sereni, le attività collettive e individuali durante le quali ognuno deve “esporsi” perché invitato a esprimersi personalmente, risultano migliori dal punto di vista della qualità. Inoltre, durante la lezione di italiano, dove tutti partono dallo stesso livello, gli alunni con difficoltà per motivi diversi, potranno avere una nuova occasione per dimostrare a loro stessi e agli altri le loro capacità nascoste...
LE COMPETENZE LINGUISTICHE Generalmente facciamo una distinzione tra COMPETENZA DI RICEZIONE (ascoltare, leggere) e COMPETENZA DI PRODUZIONE (parlare, scrivere). L’insegnamento mette troppo spesso l’accento sull’attività di “produzione” degli alunni (la parola e la scrittura) a scapito dello SVILUPPO DELLA COMPRENSIONE che va considerata come “competenza” da apprendere, fondamentale per accelerare il PROCESSO DI ACQUISIZIONE della lingua. Di conseguenza, possiamo affermare che le COMPETENZE DI RICEZIONE sviluppano il livello di comprensione, mentre le COMPETENZE DI PRODUZIONE sviluppano la competenza d’espressione. È certo che la comprensione di un testo non è mai totale. Ed è per questo che sarà importante avvertire gli alunni di questo dato di fatto, in modo che non diventi fattore di angoscia. L’obiettivo principale di questo metodo mira alla COMPRENSIONE DEL SENSO GENERALE. Gli alunni avranno l’occasione di riconoscere in situazioni differenti, le strutture linguistiche e le parole già incontrate. La COMPRENSIONE GLOBALE permette l’ACQUISIZIONE CONTINUA della lingua, anche fuori dal contesto scolastico, soprattutto in un quadro di scambi culturali internazionali di classe.
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introduzione L’ascolto Innanzitutto: l’ORECCHIO dello studente deve abituarsi alla “frequenza d’onda” della lingua straniera. È importante quindi metterlo il più possibile in condizione di ascolto. Lo stesso vale anche per la PRONUNCIA. All'inizio, l’alunno dovrà riconoscere il suono attraverso degli esercizi di discriminazione tra i suoni e riconoscere le parole contenenti quel suono. In un secondo momento, dovrà riconoscere la parola “nascosta” nella frase (anche se non è in grado di comprendere il resto della frase). L’insegnante dovrà fornire agli studenti esercizi di ascolto che facilitino la comprensione e sulla quale possano concentrare la loro attenzione: gli studenti potranno così “indovinare” il “contenuto” del testo oggetto d’ascolto. A questo punto, se l'attività lo permette, potranno associare l'ascolto ad immagini. L'immagine mette in evidenza il contesto nel quale si svolge la situazione di comunicazione che è oggetto dell'ascolto. L’attività di ascolto deve durare al massimo 5-6 minuti. Infatti, la capacità di attenzione degli allievi è limitato e in ogni caso, inversamente proporzionale alla durata del documento orale. La lettura Anche se all’inizio non si parla di lettura nel senso stretto del termine, il contatto con il codice scritto, che avrà sempre luogo DOPO le attività orali, può essere relativamente precoce (sarà quindi presentato globalmente). In ogni caso, prima di passare a questo livello, i contenuti devono essere conosciuti e memorizzati. Inoltre, l’immagine che accompagna e illustra il messaggio scritto si rivelerà particolarmente utile durante questa fase. Dal primo livello, la lettura sarà stimolata da esercizi di tipo trasversale; in altre parole, costituirà uno “stadio” di
transizione necessario alla comprensione delle consegne degli esercizi (es.: Ritrova le parole nascoste, completa come nell’esempio...). A partire dal secondo livello, la lettura costituirà un esercizio a sé. Infine, ricordiamoci sempre l’importanza della LETTURA SILENZIOSA, necessaria alla COMPRENSIONE del messaggio scritto. L’espressione orale Tutte le altre attività sono finalizzate all’acquisizione della competenza dell’espressione orale. La prima fase didattica che proponiamo, la fase “preparatoria” all’utilizzo del libro di testo, è basata essenzialmente sull’espressione orale. Può richiedere l’intervento del gruppo-classe, di piccoli gruppi e infine di un solo studente. È stata concepita in maniera tale che tutti gli studenti si sentano protagonisti di questi giochi orali, in particolare quando si tratta di attività di drammatizzazione nelle quali l’espressione del corpo gioca anch’essa un ruolo fondamentale. La scrittura Come per la lettura, la scrittura potrà essere prudentemente introdotta dal principio, senza le caratteristiche della SCRITTURA CREATIVA che comporta per esempio il cambio di parti di testi poetici o delle canzoni, la sostituzione di parole, la ricerca di rime, il cambio della conclusione di una piccola storia o di un fumetto. All’inizio, proponiamo degli esercizi in cui ci siano frasi da ricopiare o esercizi di completamento. Questa attività è necessaria per l’acquisizione implicita del codice scritto: per esempio, un alunno che colora una scheda che contiene l'illustrazione di determinata parole, mentre colora scopre al tempo stesso l’ortografia di quelle parole di cui aveva precedentemente acquisito solo il senso e la pronuncia.
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Magica Italia! livello 1 - Contenuti Unità
O
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Tu parli già italiano! Cercare e riconoscere le parole italiane conosciute nel mondo
Ciao, amici! Presentarsi Dare informazioni sulla propria identità Identificare qualcuno Affermare/Negare
Funzioni comunicative
2
Buona giornata!
3
Il compito di italiano
Salutare e congedarsi
Domandare qualcosa a qualcuno
Augurare qualcosa a qualcuno
Dire quello che ti piace...
Invitare qualcuno a fare qualcosa
Dire quello che non ti piace...
Rispondere all’appello
4
Al Luna Park Chiedere e dare delle informazioni sul colore di un oggetto Esprimere i propri gusti riguardo i colori Esprimere entusiasmo Esprimere un rammarico Invitare qualcuno a fare qualcosa
Sono io Mi chiamo...
Come va? Come stai?
Come ti chiami? Chi è?
Andiamo? Guarda laggiù! Sbrigati!
Egli si chiama/Ella si chiama
Strutture linguistiche
Sono io!
È ...? Sì/No
Ciao, Ferrari, Vespa, tiramisu, spaghetti, espresso, cappuccino pizza
Io, tu, egli, ella Chiamarsi (prima, seconda, terza pers. sing. Pres. Indicat.) Nomi propri italiani
Mi piace/ Mi piacciono... Non mi piace/ Non mi piacciono...
Buongiorno Ciao Buonasera Buona notte Arrivederci Signore, Signora Signorina Ragazzi
Presente/Assente
È /Sono... matita, libro, penna, gomma, righello, pennarello, astuccio, colla, forbici, temperino, italiano, disegno, matematica, geografia, scienze, educazione fisica e sportiva, storia, lingua straniera, compito. un, una, Piacere (prima pers. sing. pres. ind.) leggere, contare, scrivere, disegnare, parlare, giocare
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Di che colore è...?/sono..? Come... Mi piace../ Preferisco../ Il mio colore preferito è il... Che bello! O no! Ho paura! Andiamo? Fai attenzione! Guardate!
Buona giornata
Lessico
Che cosa è? È un/una... Sono dei/delle...
bianco/a, rosso/a, nero/a, verde, giallo/a, blu, azzurro/a, blu mare, arancione, rosa, grigio/a, marrone, indaco, viola, violetto/a chiaro, scuro come, cielo, ciliegia, erba, rosa, arancia, cioccolato, nuvola, fumo, inchiostro, notte, pallone, arcobaleno Luna park, montagne russe, autoscontri, zucchero filato
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introduzione 5
Oggi... niente pane!
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Il compleanno di Luca
Il tempo passa veloce!
Contare da 0 a 12
Chiedere/Dire l’età
Chiedere e dire l’ora
Indicare la quantità
Dire l’età altrui
Esprimere quello che si desidera
Augurare qualcosa a qualcuno
Riconoscere certi luoghi e monumenti romani
Invitare qualcuno a fare qualcosa
Esprimere entusiasmo
Esprimere accordo
Conoscere i nomi dei mesi
Esprimere apprezzamento Esprimere un disappunto
È... Voglio/Vorrei... Venite con me? Guardate! Entriamo!
Quanti anni ha lei/lui? - Lui/Lei ha... Quanti anni hanno (essi)?
Sì,va bene! Volentieri!
Auguri! Buon compleanno!
Come sono belle!
Che bello! Che fortuna!
Mannaggia! Che disastro! Oh no!
zero, uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette, otto, nove, dieci, undici, dodici. pane, carte, possibilità Volere (prima pers. del sing. ind. pres. e condiz. pres.) Comprare (infinito)
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La settimana verde
Chiedere e dare Riconoscere i giorni informazioni della settimana relative alle condizioni atmosferiche Chiedere che giorno è Esprimere il proprio accordo Chiedere e dare con entusiasmo informazioni sul tempo che fa in Esprimere il proprio relazione ai giorni disappunto della settimana Proporre un’iniziativa
Chiedere e dire il mese di un compleanno
Quanti anni hai? - Ho...
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Uno strano ombrello
Dare informazioni sull’orario scolastico
Telefonare Saper rispondere al telefono Chiedere qualcosa a qualcuno Esortare qualcuno a fare qualcosa Chiedere “come va” a qualcuno Esprimere il proprio entusiasmo Salutare
Che ora è? / Che ore sono? Sono le (ore)... A che ora...? È presto È tardi Essere puntuale, in anticipo, in ritardo
Che tempo fa? Fa... Sì, buona idea! / certamente! Che peccato! Oh, no!
Oggi è... Che giorno è oggi? Ieri, era... Domani, sarà... Che tempo fa...?
ora/e, mezzo/a, tardi bello, brutto, bel appuntamento, gente, tempo, brutto tempo, colazione, scuola, freddo, caldo pranzo, merenda sole, pioggia, vento, mio, mia, a neve, nuvole, nebbia da me uno due, tre, quattro, parco, picnic, casa cinque, sei, sette, otto, ombrello, pupazzo nove, dieci, undici, fare (terza pers. sing. avere (1ª, 2ª, 3ª pers. dodici pres. ind.), piovere sing. pres. ind.) ritor(terza pers. sing. pres. nare (imperativo) inviessere (terza pers. ind.), nevicare (terza tare, organizzare (1ª sing. pres. ind.), pers. sing. pres. ind.), pers. sing. pres. ind.) alzarsi, andare (prima fare (prima pers. sing. festeggiare (infinito) e seconda pers. sing. pres. ind.), restare pres. ind.), fare cola(prima pers. sing. mangiare/aprire/sofzione, giocare (prima pres. ind.), andare fiare/cantare/danzare: pers. sing. pres. ind.), (prima pers. 3ª pers. sing. pres. ind. pranzare, (prima e sing./prima pers plur terza pers. sing.) pres. ind.), tornare Mesi, gennaio, febbraio, dormire (infinito) (infinito) marzo, aprile, maggio, giugno, luglio, agosto, settembre, ottobre, novembre, dicembre.
Pronto? Chi è? Sono... Qual è il tuo numero di telefono? Che fai? Che cosa avete fatto? Vieni a casa mia? Vieni con me!
Andiamo…?
Come stai? Sì! Che bella idea!! Che meraviglia!
Quando è il tuo compleanno? Il mio compleanno è il... Biglietto di invito, compleanno, anni, regalo, aquilone, carta colorata, bastoncini, puntine, spago, nastro adesivo, fiocchi, amico, sorella, panna montata, cibo, musica, decorazioni festa, oggi, me, mio, tuo
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Una gita... in Italia!
A più tardi! i giorni della settimana: lunedì, martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, sabato, domenica ieri, oggi, domani programma, api, miele, passeggiata, bicicletta, cavallo, cavallo, escursione, montagna, percorso avventura, speleologia.
Pronto? mio, tuo numero di telefono grazie, solo, più, tardi, amico, cartolina fare (indicativo pass. pross. seconda pers. plur., presente prima pers. plur.)
ieri, domani fare escursione, fare un pic-nic, disegnare, colorare, fare bricolage, lavorare, prima pers. passato prossimo
telefonare (infinito, 1ª pers sing presente indicativo) venire (imperativo 2ª pers sing,) visitare (imperativo 1ª pers plur, pass prossimo 1ª pers plur) guardare (imperativo 2ª pers. sing.)
matematica, informatica, geografia, musica, italiano, inglese, educazione fisica, storia, disegno.
Italia in miniatura, Duomo di Milano, Torre di Pisa, Venezia, Colosseo, Pompei, Vesuvio, Rimini
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Unità o Tu parli già italiano! Si tratta di una unità introduttiva, di sensibilizzazione alla lingua italiana sulla base del lessico che gli alunni conoscono già in modo incosciente. La sua funzione principale è di rassicurare gli alunni mostrando loro come, in realtà, conoscono già un certo numero di parole della lingua italiana. L’approccio alla lingua avverrà quindi in un clima di fiducia e di gratificazione. Gli alunni si sentiranno particolarmente motivati e l’italiano non sembrerà più così difficile.
considereranno un punto di partenza interessante e rassicurante. Da qui, l’insegnante potrà estendere il suo campo d’azione facendo lavorare gli alunni con il materiale proposto nell’unità 0 del libro.
Attività pagina 3
PRIMO INCONTRO Nel corso di questo primo incontro, specialmente se l’insegnante entra in una classe per la prima volta e non conosce ancora bene i suoi alunni, è importante fare in modo che l’impatto sia positivo, salutandoli con un entusiastico “Buongiorno!” che gli alunni ripeteranno in maniera istintiva. Dopo una breve fase di presentazione e dopo aver rotto il ghiaccio, per mettere gli alunni a loro agio, l’insegnante cercherà insieme a loro, le parole di origine italiana conosciute a livello internazionale, al punto da aver perso la loro connotazione straniera. Gli alunni si renderanno conto che conoscono già un certo numero di parole italiane senza averlo mai saputo. La situazione diventa più divertente se si propone loro degli indovinelli per identificare una parola italiana conosciuta per indicare un oggetto in particolare. Ecco una lista di parole molto conosciute: pasta – panini – lasagne - gondola – opera (lirica) – duomo – pulcinella – salame – studio – ravioli – carpaccio – mortadella – concerto – banca – pianoforte – violino – sonata - affresco – zero – cupola – tuttifrutti – bravo - pinocchio Queste parole potranno essere scritte su un cartellone appeso in classe. Gli alunni potranno ritagliare da giornali delle immagini corrispondenti alle parole date o potranno disegnarle. Un altro cartellone potrà contenere, invece, i prodotti italiani utilizzati nel loro paese di origine e di cui si trovano le pubblicità nei giornali (profumi, automobili, ecc...). In questo modo gli alunni si divertiranno e lo
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1. Parli già italiano! (CD Audio - Traccia 3) Si tratta di una attività di ascolto e di associazione del suono all’oggetto rappresentato. Questa attività fa il punto su quello che è stato appreso durante la fase preparatoria, anche se l’insegnante può aver presentato più termini di quelli presi in considerazione. 2. Incolla le etichette e ripeti. Più dinamico rispetto all’attività precedente, gli alunni devono ora associare il codice scritto all’immagine, ritagliando e incollando le parole accanto all’oggetto corrispondente, poi ripetere le parole prima collettivamente, poi individualmente.
pagina 4 3. Osserva e collega. Ulteriore attività per fissare la grafia degli oggetti in questione. Gli alunni dovranno collegare il nome all’immagine corrispondente utilizzando ogni volta un colore differente. 4. Scrivi le parole che conosci. Nello schema seguente, gli alunni potranno ricopiare tutte le parole che conoscono e che non appaiono in questa attività.
GESTIRE LA CLASSE (CD Audio - Traccia 2) Per concludere la prima lezione, date agli alunni qualcosa di nuovo in italiano, da mostrare a casa. Proponete loro per esempio l'apprendimento di una
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unità semplice filastrocca che rappresenta al tempo stesso un gioco piacevole e un buon sistema per rilassare e divertire gli alunni. Utilizzate la scheda fotocopiabile n° 1. Fate osservare l’immagine, leggere il testo e colorare. Fate ascoltare la registrazione e invitate gli alunni a prendersi per mano formando un cerchio. Si tratta di una semplice filastrocca tra le più conosciute in Italia:
GIRO GIROTONDO Giro girotondo casca il mondo casca la terra tutti giù per terra!
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La filastrocca va cantata in cerchio tenendosi per mano e camminando, e prevede che alla fine tutti i bambini si siedano a terra. Si può iniziare lentamente per poi aumentare man mano la velocità.
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Unità 1
Ciao, amici!
Funzioni comunicative
Strutture linguistiche
Lessico
Presentarsi
Sono io Mi chiamo...
Io, tu, egli, ella
Dare informazioni sulla propria identità
Come ti chiami? Chi è?
Chiamarsi (prima, seconda, terza pers. sing. Pres. Indicat.)
Identificare qualcuno
Egli si chiama/Ella si chiama
Nomi propri italiani
Affermare/Negare
È ...? Sì/No
Momento preparatorio all’utilizzo del libro. Dato che le formule elementari dei saluti, come “Buongiorno”, sono direttamente o indirettamente conosciute o, almeno, riconoscibili da tutti i bambini, abbiamo preferito, come scelta metodologica, partire dalla “presentazione”. Pensiamo infatti che la presentazione costituisca il mezzo più efficace per sollecitare la partecipazione degli alunni. L’insegnante si confronta con la classe per la prima volta: gli alunni hanno voglia di scoprire qualcosa della lingua straniera ma al tempo stesso, hanno paura di apprendere e di esprimersi. A Achille (m.) Ada (f.) Adelaide (f.) Adele (f.) Adelmo (m.) Adriano (m.)/Adriana (f.) Agata (f.) Agnese (f.) Agostino (m.)/Agostina (f.) Alberto (m.)/Alberta (f.) Aldo (m.) Alessandro (m.)/Alessandra (f.) Alessio (m.)/Alessia (f.) Alfonso (m.) Alfredo (m.) Alice (f.) Alida (f.) Amanda (f.) Amelia (f.) Andrea (m.)
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Angelo (m.)/Angela (f.) Anita (f.) Anna (f.) Annunziata (f.) Antonello (m.)/Antonella (f.) Antonio (m.) Arianna (f.) Armando (m.) Arturo (m.) Assunta (f.) Attilio (m.) Augusto (m.)/Augusta (f.) Aurelio (m.) Aurora (f.) B Barbara (f.) Beatrice (f.) Benedetto (m.)/ Benedetta (f.) Beniamino (m.) Biagio (m.) Bruno (m.)/Bruna (f.)
L’insegnante si presenterà alla classe, invitando ogni alunno a fare lo stesso e seguendo un ordine prestabilito. Prima fase a Buongiorno, mi chiamo... b Poi, rivolgendosi a ogni alunno: Come ti chiami? Ogni alunno pronuncerà spontaneamente il proprio nome. L’insegnante lo ripeterà alla classe in italiano dicendo: Egli si chiama... e tradurrà, se possibile, il nome in italiano. C Camillo (m.)/Camilla (f.) Carlo (m.)/Carla (f.) Carlotta (f.) Carmela (f.) Carolina (f.) Caterina (f.) Cecilia (f.) Cesare (m.) Chiara (f.) Cinzia (f.) Clara (f.) Claudio (m.)/Claudia (f.) Concetta (f.) Corrado (m.) Costanza (f.) Cristiano (m.)/Cristiana (f.) Cristina (f.) D Damiano (m.)/Damiana (f.) Daniele (m.)/Daniela (f.)
Danilo (m.) Dario (m.)/Daria (f.) Davide (m.) Debora (f.) Diana (f.) Diego (m.) Diletta (f.) Dino (m.)/Dina (f.) Domenico (m.)/Domenica (f.) Donato (m.)/Donata (f.) Donatello (m.)/Donatella (f.) E Edoardo (m.) Elena (f.) Eleonora (f.) Elio (m.) Elisa (f.) Elisabetta (f.) Elsa (f.) Emanuele (m.)/Emanuela (f.) Emilio (m.)/Emilia (f.)
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unità Emiliano (m.)/Emiliana (f.) Emma (f.) Ennio (m.) Enrico (m.)/Enrica (f.) Enzo (m.)/ Enza (f.) Ernesto (m.) Ettore (m.) Eugenio (m.)/Eugenia (f.) Eva (f.) Ezio (m.) F Fabio (m.)/Fabiola (f.) Fabrizio (m.) Fausto (m.)/Fausta (f.) Federico (m.)/Federica (f.) Filippo (m.) Fiorella (f.) Flavio (m.)/Flavia (f.) Franco (m.)/Franca (f.) Francesco (m.)/ Francesca (f.) Fulvio (m.)/Fulvia (f.) G Gabriele (m.)/Gabriella (f.) Gaetano (m.) Gaia (f.) Gaspare (m.) Gennaro (m.) Geremìa (m.) Giacomo (m.) Giada (f.) Giancarlo (m.) Gianfranco (m.) Gianluca (m.) Gianluigi (m.) Gigliola (f.) Gilberto (m.) Ginevra (f.) Gioia (f.) Giordano (m.) Giorgio (m.)/Giorgia (f.) Giovanni (m.)/Giovanna (f.) Gisella (f.) Giuditta (f.) Giulio (m.)/Giulia (f.) Giuliano (m.)/Giuliana (f.) Giuseppe (m.) Gloria (f.) Graziano (m.)/ Grazia (f.) Graziella (f.) Gregorio (m.) Greta (f.) Guglielmo (m.) Guido (m.) I Iacopo (m.) Ida (f.) Ilaria (f.)
Ilenia (f.) Immacolata (f.) Ines (f.) Iolanda (f.) Irene (f.) Iris (f.) Irma (f.) Isa (Isabella) (f.) Italo (m.)/Italia (f.) (Ivo) Ivano (m.) L Lara (f.) Laura (f.) Lavinia (f.) Lea (f.) Leonardo (m.) Leonida (m.) Letizia (f.) Lia (f.) Lidia (f.) Liliana (f.) Linda (f.) Lino (m.)/Lina (f.) Lisa (f.) Livio (m.)/Livia (f.) Loredana (f.) Lorella (f.) Lorena (f.) Lorenzo (m.)/Lorenza (f.) Loretta (f.) Loris (m.) Luca (m.) Lucio (m.)/Lucìa (f.) Luciano (m.)/ Luciana (f.) Lucilla (f.) Lucrezia (f.) Ludovico (m.) /Ludovica (f.) Luigi (m.) Luisa (f.) M Maddalena (f.) Mafalda (f.) Magda (f.) Manuele (m.)/Manuela (f.) Mara (f.) Marcello (m.)/ Marcella (f.) Marco (m.) Margherita (f.) Maria (f.) Marianna (f.) Marino (m.)/Marina (f.) Marinella (f.) Mario (m.) Marisa (f.) Marta (f.) Martino (m.) Martina (f.) Marzia (f.)
Massimiliano (m.) Massimo (m.) Matilde (f.) Matteo (m.) Mattia (m.) Maurizio (m.) Mauro (m.) Melania (f.) Melissa (f.) Michele (m.)/Michela (f.) Milena (f.) Mirco (m.) Mirella (f.) Miriam (f.) Moira (f.) Monica (f.) Moreno (m.)/Morena (f.) N Nadia (f.) Nazzareno (m.) Nicla (f.) Nicola (m.) Nicoletta (f.) Nino (m.)/Nina (f.) O Ofelia (f.) Olga (f.) Olivia (f.) Oliviero (m.) Ombretta (f.) Orazio (m.) Oreste (m.) Oriana (f.) Orlando (m.) Ornella (f.) Oscar (m.) P Pamela (f.) Paolo (m.)/Paola (f.) Pasquale (f.) Patrizio (m.)/Patrizia (f.) Penelope (f.) Pio (m.)/Pia (f.) Piero (m.)/Piera (f.) Pierluigi (m.) Pietro (m.) R Rachele (f.) Raffaele (m.)/Raffaella (f.) Raimondo (m.) Rebecca (f.) Remo (m.) Renato (m.)/Renata (f.) Renzo (m.) Riccardo (m.) Rino (m.)/Rina (f.) Rita (f.)
Roberto (m.)/Roberta (f.) Rocco (m.) Rodolfo (m.) Rolando (m.) Romeo (m.) Romina (f.) Romolo (m.) Rosa (f.) Rosalia (f.) Rosalinda (f.) Rosario (m.) Rossana (f.) Rossella (f.) Ruggero (m.) S Sabino (m.)/Sabina (f.) Sabrina (f.) Salvatore (m.) Samuele (m.)/Samuela (f.) Sandro (m.)/Sandra (f.) Sara (f.) Saverio (m.) Sebastiano (m.) Serena (f.) Sergio (m.) Silvano (m.)/Silvana (f.) Silvio (m.)/Silvia (f.) Simone (m.)/Simona (f.) Sofia (f.) Sonia (f.) Stefano (m.)/Stefania (f.) Susanna (f.) T Tamara (f.) Teresa (f.) Tiziano (m.)/Tiziana (f.) Tommaso (m.) U Ugo (m.) Umberto (m.) Ursula (f.) V Valentino (m.)/Valentina (f.) Valerio (m.)/Valeria (f.) Vanessa (f.) Vasco (m.) Vera (f.) Veronica (f.) Vincenzo (m.) Viola (f.) Virginia (f.) Vittorio (m.)/Vittoria (f.) Viviana (f.) Z Zaccaria (m.) Zita (f.) Zoe (f.)
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Seconda fase L’insegnante invita gli alunni, uno per uno, ad alzarsi e ad andare vicino a lui e chiedere a uno dei suoi compagni: “Come ti chiami?” La persona interrogata risponderà: “Mi chiamo..., e tu?” Il primo interlocutore risponderà prima di tornare al suo posto: “Mi chiamo...”. Ora è il turno della persona interrogata di alzarsi e di fare la stessa domanda a qualcun altro, e così di seguito. Terza fase Introduzione della terza persona: a L’insegnante chiama accanto a sé un bambino e una bambina. Poi, rivolgendosi alla classe, esclama indicando rispettivamente il bambino e poi la bambina: “Lui si chiama...” “Lei si chiama...” Questa situazione, ripetuta più volte, permetterà agli alunni di percepire la differenza tra i pronomi personali maschili e femminili della terza persona singolare. Si farà poi notare che nella coniugazione del verbo si usa “egli / ella” e non “lui / lei” ma che nella lingua parlata nessun italiano direbbe “ella si chiama...” perché troppo arcaico e formale. b Ora è possibile passare alla formulazione di domande alla terza persona. L’insegnante domanda alla classe, indicando un alunno: Come si chiama lui? e la classe risponderà: lui si chiama... Poi, indicando un’alunna: Come si chiama lei? e la classe risponderà: lei si chiama... c Gli alunni apprezzano molto quando l’insegnante comincia la lezione facendo l’appello. L’insegnante chiama gli alunni uno per uno. Ognuno dovrà rispondere: “Sono io!” Questa procedura è valida durante i primi mesi. Poi, sarà possibile introdurre la forma “presente” o “assente”, come suggeriamo nell’unità 2. Quarta fase A questo stadio, gli alunni conoscono tutti gli elementi corrispondenti agli atti linguistici proposti. Possono quindi lavorare senza difficoltà con il loro libro.
UTILIZZO DEL LIBRO (pp. 5-7) CIAO AMICI! La situazione Dal punto di vista della struttura delle lezioni, l’opera comincia con un’unità atipica. Si sviluppa su cinque pagine, per rispondere all’esigenza di far scoprire Nicolò
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poco per volta e di non presentare il fumetto subito su doppia pagina. Il titolo dell’unità è una forma di saluto molto semplice e facilmente comprensibile dagli alunni: Ciao! Marta e Marco, i due amici inseparabili di Nicolò, stanno andando a scuola. Nicolò è un giocherellone e quando li intravede, si nasconde dietro un albero cercando di attirare la loro attenzione con la voce, fino a quando i due bambini, curiosi, si voltano. Nicolò esce dal suo nascondiglio, contento di averli presi in giro. Ed è così che si presenta ai lettori... Dopo aver fatto ascoltare una prima volta il CD Audio contenente il testo del fumetto, o dopo averlo letto lui stesso, l’insegnante inviterà gli alunni a leggere ad alta voce tutta la sequenza relativa alla presentazione di Nicolò. A dire la verità, le onomatopee come “Psss! Psss!” o “Cùcù! Sono qua!” che non hanno dei legami con il contesto linguistico trattato nell’unità, sono utili come apertura e fanno entrare gli alunni nel mondo di Nicolò e nella sua storia... sarà dunque importante che gli alunni ripetano di seguito l’intonazione, imitando la voce stessa di Nicolò. In quel momento, il lettore e Nicolò diventano una cosa sola... L’insegnante procederà nella stessa maniera con la pagina seguente, quando Nicolò presenta i suoi amici. A pagina 7 anche gli alunni conoscono oralmente tutte le forme utilizzate in quelle pagine, ad eccezione di: “Ecco i miei amici!” che non è difficile da comprendere in quanto il disegno che lo accompagna è molto esplicito. Trascrizione della registrazione: (Traccia 4) Cucù! Sono qua! Sono io! Mi chiamo Nicolò! Ecco i miei amici! (Traccia 5) Io mi chiamo Luca. Io mi chiamo Marta. Lei si chiama Marta. Lui si chiama Luca.
Attività pagina 8 1. Chi è? Completa. Si tratta di una prima attività di produzione scritta individuale. Gli alunni devono completare le frasi scrivendo i nomi dei personaggi rappresentati. L’esercizio può trasformarsi in un’attività di lettura e di pronuncia per far familiarizzare gli studenti con la lingua italiana. 2. Come ti chiami? Questa attività completa la precedente: i bambini
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unità raffigurati si domandano a vicenda “Come ti chiami” e lo chiedono poi a Nicolò. È anche il primo momento d’interazione con Nicolò che nell’ultima vignetta domanda direttamente al lettore “E tu, come ti chiami?” e ogni alunno deve scrivere il proprio nome. Quaderno delle attività Gli alunni possono allora passare alle attività proposte nel quaderno di attività alle pagine 3 e 4. Riserveremo una attenzione particolare alla pagina 3, “Presenta i tuoi amici”. Ogni alunno deve presentare due dei suoi amici, se possibile un maschio e una femmina: deve disegnarli e scrivere il loro nome. La dimensione ludica e il carattere interdisciplinare di questa attività favoriscono un apprendimento indiretto. L’insegnante dovrà invitare gli studenti a utilizzare il pronome personale adeguato. Infatti, dovranno distinguere tra la forma maschile e femminile, come è stato fatto nella fase preparatoria all’utilizzo del libro. Questa attività potrebbe anche costituire il primo momento di controllo. A pagina 5, troviamo a conclusione di questa prima fase, un'attività in cui gli alunni dovranno riconoscere quale coppia di personaggi parla in italiano. Notiamo qui un primo approccio al concetto di nazionalità, in questo caso relativamente alla lingua parlata. Gli alunni dovranno evidenziare i fumetti in italiano e colorare la vignetta.
pagina 9 Canzone: LA CANZONE DI NICOLÒ (Tracce 6-7) Si tratta di una canzone interamente dedicata al nostro eroe. Il lessico, molto semplice, permette una comprensione e una memorizzazione immediata. Vi sono verbi coniugati al futuro (sarò – dirai – sarai) ma ciò non dovrà concentrare l'attenzione sull'aspetto morfologico: verrà semplicemente detto agli alunni e preso così nel contesto della canzone, senza alcuna pretesa di riutilizzo nell'immediato. Le indicazioni didattiche seguenti saranno valide anche per tutte le canzoni delle altre unità. Faremo spesso riferimento a questa pagina. Io sono Nicolò mi chiamo Nicolò Io sono Nicolò e amico tuo sarò! Se vuoi imparare l'italiano gioca insieme a me!
Io sono Nicolò mi chiamo Nicolò Io sono Nicolò e mico tuo sarò! Come ti chiami mi dirai e amico mio sarai!
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Fase A A libro chiuso, far ascoltare la canzone alla classe almeno tre volte, poi domandare agli alunni che cosa ne pensano (se la trovano carina, lenta, gioiosa, triste,...). Fase B Domandare agli alunni quali sono le parole che hanno riconosciuto e stilarne una lista alla lavagna. Fase C Far ascoltare di nuovo la canzone e invitare gli alunni ad alzare la mano (ma senza parlare) ogni volta che ascoltano una parola conosciuta. Far prendere loro il testo della canzone e chiedere di sottolineare le parole conosciute prima di effettuare un confronto con le parole scritte alla lavagna. Fase D Analizzare le parole nuove. Insistere sulle parole che per una ragione qualsiasi non sono ancora conosciute. Fase E Ripetere frase per frase le parole della canzone, senza la melodia, come fosse un rap. Il ritmo e l’accento delle parole devono quindi essere riprodotte come si presentano nella canzone quando si segue la melodia. Fase F Far ripetere ogni frase con la melodia: l’insegnante canta le frasi una per una (o fa ascoltare il CD) e aspetta che gli alunni ripetano ogni frase prima di passare alla seguente. Fase G Gli alunni conoscono ora la canzone e sono in grado di cantarla tutti insieme, poi individualmente con la base. Gioco: MOSCA CIECA Gli alunni osservano l’immagine dei bambini che giocano. Prima di passare al gioco, è consigliabile che l’insegnante abitui gli alunni alla lettura espressiva dei dialoghi dei personaggi fino a che li memorizzino. Quanto al gioco, può essere organizzato in due modi differenti: a Se si ha spazio sufficiente, gli alunni formano due grandi gruppi di giocatori che giocheranno a turno. I giocatori formano un cerchio. Un bambino si mette
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in mezzo al cerchio, gli occhi bendati e deve catturare uno dei suoi compagni. Quando questo avviene, gli altri chiedono: - Chi è? La risposta deve essere formulata come segue: - È ...! Se si sbaglia, gli altri lo correggono: - No, è...! Se, al contrario, indovina chi è la persona catturata, gli altri esclameranno in coro: - Bravo! Il giocatore che è stato riconosciuto prenderà il suo posto in mezzo al cerchio. È preferibile lasciare a ogni giocatore due possibilità per indovinare il nome della persona. Se non indovina, la classe gli assegnerà una penitenza.
b Se non c’è spazio a sufficienza nella classe, gli alunni restano ai loro posti. Si bendano gli occhi ad un alunno. Un giocatore si avvicina in silenzio all’alunno con gli occhi bendati e gli chiede, mascherando la voce: - Chi è? Il gioco si sviluppa come già indicato. Al posto di Bravo!, gli alunni possono utilizzare l’espressione “Esatto!”.
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Unità 2 Funzioni comunicative Salutare e congedarsi
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Buona giornata! Strutture linguistiche Come va? Come stai?
Augurare qualcosa a qualcuno
Lessico Buongiorno Ciao Buonasera Buonanotte Arrivederci Signore, Signora Signorina Ragazzi Buona giornata
Invitare qualcuno a fare qualcosa
Andiamo? Guarda laggiù! Sbrigati!
Rispondere all’appello
Sono io!
Presente/Assente
Momento preparatorio all’utilizzo del libro Abbiamo visto nella prima unità come ci si presenta. Entriamo ora nel dettaglio dei saluti. Quando entra in classe, è bene che l’insegnante si rivolga agli alunni dicendo: Buongiorno! Gli alunni risponderanno abbastanza spontaneamente: Buongiorno! visto che è una forma di saluto che tutto il mondo conosce. Per evitare il ricorso alla traduzione nella lingua madre, l’insegnante utilizzerà i disegni delle Schede fotocopiabili 2 e 3, che potrà eventualmente ingrandire e mostrare in classe: • tenendole in mano e sollevandole • attaccandole alla lavagna bianca • fissandole alla lavagna con la gomma adesiva riutilizzabile o con del nastro adesivo trasparente Un’altra maniera rapida di realizzare questo materiale consiste nel ritagliarlo dai giornali o dai cataloghi di vendita per corrispondenza. I soggetti da trovare sono: • una signorina • una signora • un signore • un ragazzino (Pietro)
• • • •
una ragazzina (Maria) un paesaggio diurno un paesaggio al tramonto un paesaggio notturno (luna, stelle, ecc...).
Prima fase L’insegnante presenta ai bambini le immagini relative ai momenti della giornata e, indicandoli con un dito, dice: Buongiorno! Buona sera! Buona notte! Allo stesso tempo, può mimare i gesti di saluto appropriati. Li pronuncia più volte e chiede agli alunni di ripeterli (all’inizio tutti insieme, poi individualmente), mostrando loro le immagini in disordine. Seconda fase Dopo aver verificato che i bambini dominano l’impiego e la pronuncia di queste tre parole nuove, l’insegnante può passare alla presentazione dei soggetti umani, seguendo la stessa procedura di prima. Lasciando l’immagine del “giorno” bene in vista, l’insegnante mostra, una per una, le fotografie delle persone e dice: Buongiorno, Signora! Buongiorno, Signore!
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Buongiorno, Signorina! Buongiorno, Pietro! Buongiorno, Maria! Gli alunni ripetono queste formule seguendo il modello imposto dall’insegnante. Nota: si faccia notare agli alunni che in Italia difficilmente si userà “Buongiorno, signore” senza che segua il cognome. Sarà quindi, per esempio, “Buongiorno, signor Rossi! (Signora Bianchi, Signorina Dini)”. Terza fase L’insegnante fissa diverse combinazioni d’immagini alla lavagna in maniera da creare più situazioni di comunicazione a partire dalle forme di saluto considerate. Es: in alto, l’immagine della sera; in basso, l’uomo e la donna. Situazione di comunicazione: - Buonasera, Signora! - Buonasera, Signore! Dopo aver proposto più esempi alla classe, l’insegnante invita gli alunni (collettivamente o individualmente) a far parlare i personaggi. Quarta fase Ora è possibile introdurre nuove formule di saluto: - Ciao! (che i bambini hanno già sentito pronunciare da Nicolò all’inizio del libro); - Arrivederci! (formula utilizzata per congedarsi). Quinta fase Drammatizzazione Gli alunni adesso sono pronti per il gioco di ruolo. In gruppi di due, verrà loro chiesto di interpretare i differenti ruoli e di salutare rispettando la consegna data dall’insegnante. a) Esempio: ragazzino xsignore; ragazzinaxsignora... Sarebbe utile appendere l’immagine che indica il momento della giornata, per esempio il giorno. I due protagonisti si trovano ai due capi opposti dell’aula. Facendo finta di camminare l’uno verso l’altro, si incontreranno e si saluteranno: Buongiorno, Signora! Buongiorno, Signore! b) Altri esempi: - due ragazzine nel ruolo di due signore; - due ragazzini nel ruolo di due signori; - due ragazzini nel ruolo di due amici che si incontrano ai giardini pubblici.
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Espansione del dialogo: Come stai?/ come sta? Sto bene, grazie! E tu/lei? Arrivederci! Nel caso dei due ragazzini che in incontrano ai giardini pubblici, sarebbe interessante reintrodurre la struttura Es 1: Ragazzino 1: Marco Ragazzino 2: Luca - Ciao! - Ciao! - Come ti chiami? - Mi chiamo Marco. Tu? - Io mi chiamo Luca! Nel congedarsi: - Ciao (arrivederci), Marco! - Ciao (arrivederci), Luca! Nota: difficilmente i ragazzini utilizzano nel congedarsi il saluto “arrivederci”, più consueto tra gli adulti: è più frequente che si salutino con “ciao” sia incontrandosi, sia accomiatandosi. Es 2: Due adulti: una donna e un uomo. È possibile dar loro due nomi tipicamente italiani o stranieri pronunciati all’italiana. - Buongiorno, Signora! / Buongiorno, Signora Bianchi! - Buongiorno, Signore! / Buongiorno, Signor Rossi! - Come sta? - Bene, grazie. E lei? - Bene. Congedarsi: - Arrivederci, Signore! - Arrivederci, Signora! L’insegnante potrà arricchire questi dialoghi introducendo nuovi elementi; potrà anche strutturarli in altra maniera, per esempio: adulto – adulto; bambino – bambino; adulto – bambino. Se si ha spazio sufficiente nell’aula, tutta la classe potrebbe eseguire queste attività contemporaneamente. I bambini potrebbero impersonare se stessi o interpretare un ruolo diverso. In questo ultimo caso, potrebbero attaccare sulla loro maglietta un’etichetta che indichi il loro ruolo (es: Sig.na Bianchi...). Gli alunni dovrebbero così circolare liberamente nella classe e salutarsi quando si incontrano. È evidente che questa attività non potrà mai svolgersi in silenzio ma piacerà molto ai bambini e permetterà loro di rilassarsi e
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unità divertirsi. Anche l’insegnante potrà circolare tra le file e controllare così le produzioni. Eviterà di riprendere per gli errori riscontrati; essi saranno corretti in un secondo momento. Infatti, l’attività proposta non ha per scopo la correttezza grammaticale o fonetica, ma la fluidità del discorso. Sesta fase Presentazione dello scritto L’insegnante preparerà cinque cartelloni, ognuno rappresentante una formula di saluto, scritta a caratteri grandi. Potrà accompagnarli da un disegno illustrativo. Gli alunni dovranno colorare l’interno di ogni lettera di un colore differente. Poi, i cartelloni potranno essere appesi dietro la porta. BUONGIORNO! BUONASERA! CIAO! ARRIVEDERCI! BUONANOTTE! Nota: I saluti “Buonanotte” e “Buonasera” possono essere scritti in unica parola, “BUONA NOTTE”, “BUONA SERA”. Quaderno delle attività Gli alunni potranno svolgere le attività presentate alle pagine 6 e 7 per rinforzare l’apprendimento dei saluti.
UTILIZZO DEL LIBRO (pp. 10-11) Buona giornata (Traccia 8) La situazione Marta e Luca si incontrano, come ogni giorno, per andare insieme a scuola. Si salutano e Nicolò aggiunge: Andiamo? formula utilizzata frequentemente in Italia. L’insegnante potrà spesso utilizzarla in differenti contesti (per esempio, per invitare gli alunni ad uscire dalla classe). Durante il tragitto i due salutano le persone che incontrano lungo il cammino, utilizzando le strutture già introdotte. Quando Nicolò li raggiunge (è sempre in ritardo...), proseguono il cammino insieme. Arrivati a scuola, la maestra saluta gli alunni e fa l’appello. Ma quando nomina Nicolò che è sempre distratto, i suoi compagni rispondono al posto suo dicendo: “Assente!”
Attività
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pagina 12 1. Presente o assente? (Traccia 9) Attività d’ascolto e di associazione del suono e della grafia dei nomi dei bambini che compongono la classe di Nicolò. Questa attività esige la comprensione della risposta fornita da ogni bambino durante l’appello, ascoltando il CD Audio. I bambini devono fare una X davanti al nome del bambino chiamato nella colonna dei “presenti” o “assenti”. L’obiettivo di questo esercizio è la discriminazione tra le due parole “presente” e “assente” e l’utilizzo delle stesse in un gioco che consente ai bambini di ricoprire il ruolo dell’insegnante poiché saranno loro a compilare il registro di classe, proprio come fa l’insegnante! 2. Dalla finestra Si tratta di una attività di controllo dell’acquisizione di Buongiorno – Buonasera – Buonanotte. È anche un’attività interdisciplinare e creativa. Ogni alunno creerà la sua rappresentazione grafica dei momenti della giornata corrispondenti alle tre differenti formule di saluto.
Attività pagina 13 3. Rispondi all’appello (Traccia 10) Attività di ascolto e di pronuncia orale. I bambini sono ora protagonisti dell’appello che viene fatto nella classe di Nicolò. Un breve momento di concentrazione sull’immagine permetterà agli allievi di rendersi conto dei presenti e degli assenti. Osservando l’immagine e ascoltando il CD Audio, gli alunni risponderanno all’appello dell’insegnante di Nicolò, utilizzando “presente” o “assente”, dando così voce ai personaggi nominati. Questo esercizio può essere svolto sia individualmente sia collettivamente. 4. Scrivi le frasi nei fumetti. Gli alunni dovranno completare i fumetti vuoti con le espressioni di saluto, scegliendo la formula corretta tra quelle proposte a fondo pagina. Questo esercizio non è un esercizio di riscrittura pura e semplice: infatti, bisogna effettuare una scelta nel codice scritto. Per controllare l’esercizio si può ascoltare la traccia 11 del CD Audio.
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Attività pagina 14 5. Completa i dialoghi (Traccia 12) La pagina presenta sei brevi scene dove sei personaggi hanno un fumetto vuoto che l’alunno dovrà completare ritagliando da pag. 79 e incollando al posto giusto i fumetti mancanti, dopo aver ascoltato il CD Audio. Trascrizione della registrazione: - Come ti chiami? - Io mi chiamo Luca. - Ciao Maria, come stai? - Sto bene, grazie. - Arrivederci! - Arrivederci! - Nicolò? - Assente! - Buongiorno, signora! - Buongiorno, signore! - Buonasera, signore. - Buonasera, signora.
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pagina 15 Gioco A partire dalla discriminazione del codice scritto, gli alunni devono trovare nella griglia le parole della lista. Per facilitare lo svolgimento dell’esercizio, il senso di lettura è indicato da una freccia accanto ad ogni parola. Quando tutte le parole saranno state trovate, bisognerà scrivere le lettere restanti nel loro ordine di apparizione, cosa che permetterà di scrivere il messaggio di Nicolò. L’insegnante interverrà per leggere il messaggio ai bambini: - Ciao, amici! Canzone: BUONGIORNO! (Tracce 13-14) Buongiorno a tutti amici miei e buonasera a lei! Ciao tutto il dì… Arrivederci qui! Seguendo i suggerimenti didattici di pagina 17 procedere ad analizzare la canzone. È una canzone corta e facile che riassume alcune delle formule di saluto presentate e introduce la parola “di” che sta per “giorno”. (dal latino die).
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Unità 3 Funzioni comunicative Domandare qualcosa a qualcuno
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Il compito di italiano Strutture linguistiche Che cosa è? È un/una... Sono dei/delle...
Lessico È /Sono... matita, libro, penna, gomma, righello, pennarello, astuccio, colla, forbici, temperino, italiano, disegno, matematica, geografia, scienze, educazione fisica e sportiva, storia, lingua straniera, compito. un, una,
Dire quello che ti piace...
Mi piace/Mi piacciono...
Piacere (prima pers. sing. pres. ind.)
Dire quello che non ti piace...
Non mi piace/Non mi piacciono...
leggere, contare, scrivere, disegnare, parlare, giocare
Momento preparatorio all’utilizzo del libro Questa unità si articola intorno alla presentazione del vocabolario degli oggetti scolastici di base. Introduce oralmente le strutture: Che cosa è? È .../Sono... Gli alunni, che hanno ormai acquisito un certo numero di nozioni, sentono la necessità di arricchire il loro vocabolario, e sono loro stessi a domandare di continuo il nome degli oggetti che usano più frequentemente in classe ed in particolare quello degli oggetti di cancelleria. Si tratta di materiale che ogni alunno possiede e diventa interessante e stimolante poter, ad esempio, chiedere in prestito ai compagni qualcosa di cui si ha bisogno ma in lingua italiana. In questo caso, l’insegnante presenterà le strutture: - Per favore, mi presti …..? Grazie! L’insegnante farà notare che le formule di cortesia “Per favore” e “Grazie” sono trasferibili in ogni altro contesto in cui se ne richieda l’utilizzo. In particolare, evidenzierà che al “ Grazie!” del primo interlocutore corrisponde in risposta “Prego!” Su questa base, l’insegnante potrà far esercitare gli alunni all’utilizzo di queste formule di cortesia in ogni
occasione possibile, per esempio durante distribuzione dei quaderni o altra situazione simile.
la
Come di consueto l’insegnante presenterà i contenuti della nuova unità in forma puramente orale, procedendo come suggerito di seguito. Prima fase Per introdurre la struttura: - “Che cosa è”? ( o “Che cos’è?”), suggeriamo all’insegnante di ricorrere ai nomi degli oggetti che gli alunni conoscono già in italiano visto che sono stati presentati proprio all’inizio. Se nella prima lezione la classe ha realizzato un cartellone contenente le immagini degli oggetti in questione, l’insegnante potrà ora indicarle e dire, per esempio: - È la pizza... Poi si rivolgerà agli alunni: - Che cosa è? È la...? Gli alunni risponderanno semplicemente “pizza”. Inoltre, l’insegnante inviterà gli alunni a ripetere la struttura completa “È la pizza”. Questa tecnica può essere applicata a tutte le parole. Nel caso in cui non è stato realizzato nessun cartellone, l’insegnante disegnerà alla lavagna o mostrerà alla classe le immagini rappresentanti gli oggetti in questione.
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Seconda fase L’insegnante domanderà a qualcuno (o porterà con sé) un astuccio. Mostrandolo alla classe, dirà: Ecco l’astuccio. Poi, farà vedere il suo contenuto alla classe mostrando singolarmente gli oggetti al suo interno. Dirà: - È...; È la gomma. Poi si rivolgerà agli alunni e domanderà: - Che cos’ è? Gli alunni che hanno imparato a dare una risposta completa dalla prima fase, risponderanno: - È la gomma.
Consigliamo di insistere in questa fase sulla differenza che esiste tra “l’ – il - lo” articoli determinativi maschili singolari e “la” articolo determinativo femminile singolare. Salterà immediatamente all’occhio degli alunni la varietà usata per indicare con un articolo determinativo oggetti pur sempre di genere maschile. Perché questa varietà? Forniamo qui una tabella che spiega l’utilizzo differenziato delle varie forme dell’articolo determinativo:
Esempio: Insegn.: È la penna! Insegn.: Che cosa è? Alunni: È la penna!
GLI ARTICOLI DETERMINATIVI
Una volta che i nomi di tutti gli oggetti saranno stati presentati, potranno essere raggruppati per genere: la gomma, la penna, il righello, il pennarello, il libro, il quaderno... Si potrà poi proporre questa attività utilizzando le carte illustrate che accompagnano il manuale. Vi ricordiamo che queste carte illustrate mostrano anche il vocabolario relativo all’arredo dell’aula che non è trattato nel libro. Inoltre, il lessico proposto è un lessico di base che può essere arricchito secondo le necessità dell’insegnante. Lessico relativo agli oggetti di cancelleria: la gomma il gesso il righello l’astuccio la penna la colla la matita le matite colorate i pennarelli (il pennarello) il cancellino l’evidenziatore il libro il quaderno il temperino il raccoglitore (quaderno ad anelli con i fogli asportabili) lo zaino Lessico relativo agli arredi: la lavagna la cattedra il banco la carta geografica il cartellone la porta la finestra il cestino (per i rifiuti e per la carta riciclabile)
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Maschile
Femminile
Davanti a :
gn, ps, pn, x, y, z, s, seguita da consonante (s impura), vocale
tutti gli altri casi
tutti i casi
Singolare
lo, l’
il (l’)
la (l’)
Plurale
gli
i, gli
le
Esempi: lo gnomo – gli gnomi lo psicologo – gli psicologi lo pneumatico – gli pneumatici lo xilofono – gli xilofoni lo yogurt – gli yogurt lo zaino – gli zaini lo sbaglio – gli sbagli l’occhio – gli occhi il cane – i cani l’albero – gli alberi la casa – le case l’ape – le api In generale, si dirà che l’ si utilizza davanti a nome che inizia per vocale, sia al femminile, sia al maschile. Terza fase: gioco Mostratemi... Una volta che tutti i nomi saranno stati memorizzati, l’insegnante chiederà agli alunni di mostrare sul loro banco una serie di oggetti, per esempio: una matita, una gomma, un pennarello, un temperino, una penna, un quaderno... A questo punto, li inviterà a prendere in mano e a sollevare l’oggetto da lui nominato. Esempio: - La gomma! Gli alunni dovranno quindi sollevare la gomma. Potranno divertirsi ad aumentare progressivamente la velocità del gioco. I giocatori che si sbagliano sono eliminati e controllano gli altri. Il gioco continua fino a quando resterà solamente un giocatore o un piccolo gruppo di giocatori.
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unità Prestami... L’insegnante simulerà più volte di voler in prestito diversi oggetti. Quindi rivolgendosi ogni volta ad un alunno diverso utilizzerà l’espressione appropriata: - Per favore, prestami (oppure: - mi presti…) la penna (la matita, ecc)? L’alunno gliela darà e l’insegnante ringrazierà: - Grazie! Si inviteranno quindi gli alunni a fare altrettanto. Un alunno si alzerà e chiamando per nome un compagno oppure avvicinandosi a lui, chiederà in prestito un oggetto come è stato fatto dall’insegnante. Quindi tornerà al proprio posto e l’alunno “prestatore” diventerà il “richiedente”, e così via a catena. Il dialogo può naturalmente essere arricchito: Giocatore 1: Marco, per favore, mi presti la matita nera? Giocatore 2: Ecco la matita nera! Giocatore 1: Grazie Marco! La scheda fotocopiabile n° 4 può essere utilizata per continuare ad esercitare il lessico scolastico, abbinato a articoli determinativi e colori con le stesse strutture (ma in seguito, può essere utilizzata anche con gli articoli indeterminativi). È o non è? Prima introduzione della forma negativa. L’insegnante mostra un oggetto ai bambini (una penna per esempio). Insegnante: - È una penna? Alunno: - Sì, è una penna. All’inizio, l’insegnante ripete questa formula con diversi oggetti. Poi, simulando l’errore, mostrando per esempio una matita, dirà: ins.: - È la penna? Ins.: - No, non è la penna. È la matita. Farà quindi diversi esempi per permettere agli alunni di memorizzare foneticamente la struttura “Non è...”. Per rendere la situazione più motivante, l’insegnante potrebbe nascondere un oggetto dietro la schiena o in un sacchetto di stoffa e porre alla classe la stessa domanda di prima, con la differenza che questa volta, gli alunni non conosceranno la risposta a priori e saranno quindi obbligati a indovinare. Esempio: l’insegnante nasconde una gomma. Insegnante: - È l’astuccio? Alunni: (per esempio) - Sì, è l’astuccio. Insegnante: - No, non è l’astuccio. È il temperino? Alunni: No, non è il temperino. È la gomma. Insegnante: - Bravi!/Esatto! Gli alunni sono ormai capaci di porsi reciprocamente delle domande. Questo gioco li divertirà molto. A questo punto, tutto potrà essere rielaborato utilizzando gli ARTICOLI INDETERMINATIVI per i quali forniamo qui sotto uno schema esplicativo come fatto per gli articoli determinativi.
Maschile
Femminile
Davanti a :
gn, pn, ps, s+cons. (s impura), x, y, z, i+vocale ("i" semiconsonante cioè seguita da vocale)
tutti gli altri casi
tutti i casi
Singolare
uno
un
una (un’)
Plurale
--
--
--
3
Si noti che in italiano non esistono gli articoli indeterminativi plurali ai quali si supplisce con l’utilizzo degli articoli partitivi. L'articolo partitivo indica una quantità indeterminata: Maschile
Femminile
Singolare
del, dell’ (davanti a vocale), dello
della, dell’ (davanti a vocale)
Plurale
dei, degli
delle
Le sue forme plurali fungono come già detto anche da forma plurale dell'articolo indeterminativo ed è questo l'uso più comune del partitivo in italiano. Proviamo ora a riprendere gli esempi considerati per gli articoli determinativi utilizzando gli indeterminativi: uno gnomo – degli gnomi uno psicologo – degli psicologi uno pneumatico – degli pneumatici uno xilofono – degli xilofoni uno yogurt – degli yogurt uno zaino – degli zaini uno sbaglio – degli sbagli un occhio – degli occhi uno ione – degli ioni un cane – dei cani un albero – degli alberi una casa – delle case un’ape – delle api
UTILIZZO DEL LIBRO (pp. 16-17) Compito di italiano (Traccia 15) La situazione L’insegnante invita gli alunni a prendere il quaderno di italiano: “Prendete il vostro quaderno di italiano”. L’insegnante utilizzerà spesso il verbo “prendere” al
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modo imperativo, nella forma “prendete” per invitare gli alunni a prendere qualcosa. Sarà quindi una parola che farà parte del loro vocabolario passivo. Nicolò cerca nel suo zaino e nel suo disordine, trova un po’ di tutto: una matita, un pennarello, un temperino, una gomma, uno stick di colla, delle forbici, una penna e per ultimo il quaderno di italiano... Perde tempo a cercare e quando finalmente è pronto per cominciare a lavorare, suona la campanella perché l’ora di italiano è terminata e la maestra invita gli alunni a preparare lo zaino. Nicolò, non riesce a capacitarsi di come il tempo sia passato veloce e lui non abbia concluso niente! 1- Prima di tutto, l’insegnante farà fare agli alunni una “lettura delle immagini”, senza dire niente sullo sviluppo della storia. I bambini faranno delle ipotesi e vedranno al tempo stesso gli oggetti scolastici illustrati. 2- L’insegnante farà poi ascoltare il CD Audio e chiederà agli alunni di riconoscere oralmente le parole che conoscono già. Se necessario, potrà aiutarli a reperirli nel testo scritto e domanderà loro di sottolinearli. 3- Potrà poi passare alla presentazione globale delle parole restanti che i bambini non conoscono ancora. Durante questa fase, l’insegnante potrà ricorrere alla mimica e all’intonazione per far scoprire il senso di queste parole o le espressioni sconosciute. 4- Infine, farà ascoltare di nuovo il CD Audio per verificare le acquisizioni.
secondo proprio gusto nella sagoma di astuccio (o portapenne) presente a page. 8. In seguito, sulle righe puntinate ciascun allievo scriverà cosa c’è nel suo astuccio elencando gli oggetti che ha incollato. Attività n° 10 pagina 9 Che disordine! Segna la risposta corretta. In questa attività gli alunni dovranno osservare con molta attenzione l’immagine e cercare in quale numero sia presente ciascun oggetto. Dovranno quindi segnare nella colonna di sinistra il numero esatto per ogni voce e scrivere per esteso sulle linee puntinate. L’insegnante sceglierà se far scrivere solo la cifra in numero o in parola per far iniziare a prendere confidenza con l’argomento numeri. In questo caso, farà copiare i numeri in parola dal numero di pagina, che, come si vede è scritto nelle due diverse forme. Attività n° 11 pagina 10 Il percorso esatto. Per esercitare la scrittura autonoma del vocabolario in questione, gli alunni eseguiranno questo gioco di completamento delle parole e collegamento della parola all’immagine.
Attività
pagina 18 1. Che cos’è? Completa come nell’esempio e collega. L’insegnante leggerà gli esempi ai bambini. Gli alunni dovranno poi completare le frasi e scrivere il nome degli oggetti rappresentati scegliendo adeguatamente tra i nomi scritti in basso. A fine esercizio, sarà utile chiedere ad ogni alunno di leggere a voce alta le frasi redatte. Gioco: È... Questa attività multi sensoriale è presentata attraverso delle foto che illustrano l’azione che potrà poi essere personalizzata dall’insegnante. Un alunno nasconde uno degli oggetti presentati in un sacchetto di stoffa o altro materiale che non sia trasparente; un altro alunno dovrà indovinare di quale oggetto si tratta solamente toccandolo a sacchetto chiuso. L’alunno poi (o la persona che ha nascosto l’oggetto) verificherà se la risposta è esatta o meno.
pagina 19 2. Singolare o plurale? Collega e completa come nell’esempio. Esercizio di discriminazione degli articoli determinativi singolari e plurali. a Innanzitutto l’insegnante darà oralmente numerosi esempi, presentando da un lato, un oggetto solamente, e dall’altro, diversi oggetti dello stesso genere (si può utilizzare la fiche fotocopiabile n.4). Es: La gomma. Le gomme. Poi, pronuncerà nuovamente ogni frase e inviterà gli alunni a ripetere. b
L’insegnante scriverà alla lavagna gli articoli determinativi facendo un semplice schema come questo proposto:
Maschile
Quaderno delle attività Attività n° 9 pagina 8 Che cosa c’è nel mio astuccio? Questa attività manuale consiste nel ritagliare gli oggetti di uso scolastico di pag. 33 ed incollarl ie colorarli
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Femminile
singolare
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unità Inserirà nello schema ogni parola che pronuncerà sotto forma di disegno. Questo lavoro potrà poi essere continuato dagli allievi, chiamati uno ad uno alla lavagna. Dovranno quindi aver cura di disegnare nel riquadro adeguato la parola pronunciata dall’insegnante, distinguendo tra maschile e femminile. Gli alunni potrebbero ricopiare questo esercizio sul loro quaderno. c
Gli alunni sono pronti ad eseguire l’esercizio sul libro. Le frecce che collegano i nomi agli oggetti dovranno essere ognuna di un colore diverso per ogni oggetto, ma dello stesso colore per indicare il singolare e il plurale di uno stesso oggetto.
Soluzione: l'astuccio – gli astucci la matita – le matite il quaderno – i quaderni il libro – i libri la penna – le penne la gomma – le gomme il righello – i righelli lo zaino – gli zaini d
e
Orale Distinzione tra È e Sono. Gli alunni realizzano mentalmente la lista delle parole della pagina 19 aggiungendo oralmente “è” o “sono” davanti ai gruppi nominati. Il loro compito sarà facilitato dalla disposizione delle parole nelle colonne, poiché ogni singolare è seguito dal suo plurale. Es: È la matita; sono le matite. Introduzione degli articoli indeterminativi Procedere nella stessa maniera introducendo gli articoli indeterminativi.
3. Completa utilizzando un, uno, una – dei, degli, delle Gli alunni eseguiranno l’esercizio sul libro, guidati dagli esempi dati e se necessario direttamente dall’insegnante poiché la varietà di articoli esistenti in italiano potrebbe inizialmente creare un po’ di confusione. Soluzione: il quaderno – un quaderno il libro - un libro l'astuccio – un astuccio il righello – un righello lo zaino – uno zaino la matita - una matita la penna – una penna la gomma – una gomma
un quaderno – dei quaderni un libro – dei libri un astuccio – degli astucci un righello – dei righelli uno zaino – degli zaini una matita – delle matite una penna –delle penne una gomma – delle gomme
Quaderno delle attività
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Attività n° 12 pagina 11 È – Sono Gli alunni dovranno scrivere correttamente le frasi utilizzando gli articoli indeterminativi. È l’astuccio – sono gli astucci È la matita – sono le matite È il quaderno – sono i quaderni È il libro – sono i libri È la gomma – sono le gomme È la penna – sono le penne È lo zaino – sono gli zaini È il righello – sono i righelli Attività n° 13 pagina 12 Che cosa hanno? Osservando le immagini, gli alunni dovranno scrivere sotto ad ognuna, cosa possiede ciascun personaggio, con la facilitazione di poter copiare il nome degli oggetti dal riquadro a destra. Qualora lo si ritenga opportuno, questa può essere l’occasione per presentare il “VERBO AVERE” al tempo presente del modo indicativo. In questo modo l’insegnante potrà sviluppare le strutture viste facendo formulare frasi agli alunni per ogni persona del verbo. VERBO AVERE Presente Io ho Tu hai Egli (ella, esso, essa, lui, lei) ha Noi abbiamo Voi avete Essi (esse, loro) hanno Si noti che per la terza persona singolare e plurale sono presenti forme diversificate del pronome personale soggetto: in generale però si può dire che le forme esso-essa essi-esse egli-ella sono state soppiantate nell’uso comune dalle forme lui-lei-loro più moderne e meno formali. L’uso di esso ed essa è pressoché circoscritto al riferimento a cose ed animali. Soluzione: Nicolò ha la colla stick e le forbici. Luca ha il quaderno e le penne. Marta ha la gomma e le matite. Lan ha il libro e l’astuccio.
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Attività pagina 20 4. A scuola mi piace studiare… (Traccia 17) Si tratta di una attività d’ascolto. Gli alunni ascoltano diverse volte la registrazione e collegano i personaggi alla loro materia preferita. Ogni alunno ha la possibilità di dire qual è la sua materia preferita. La classe potrebbe realizzare una classificazione delle materie per ordine di preferenza. Questo svilupperà tra i bambini un clima di partecipazione e di collaborazione. Trascrizione della registrazione: A Federico piace la matematica. A Marta piace l'inglese. A Stefano piace la geografia A Anna piacciono le Scienze A Nicolò piace l'educazione fisica A Lan piace l'informatica A Nabila piace la musica A Abdel piace la storia A Manuel piace il disegno A Luca piace l'Italiano 5. Che cosa ti piace? (Traccia 18) Gli alunni ascoltano diverse volte la registrazione per fissare la pronuncia corretta dei verbi, quindi li ripetono dopo il modello dato. L’insegnante spiegherà il significato di “Mi piace” e “Non mi piace”, “Mi piacciono/non mi piacciono”, mimando le espressioni di apprezzamento e di rincrescimento suggerite da Nicolò. Dal momento in cui i bambini avranno memorizzato queste due strutture, potranno eseguire l’esercizio sul libro; infine, individualmente, ogni alunno leggerà ad alta voce il proprio elaborato dicendo, per esempio: “Mi piace leggere... Non mi piace contare...”. Precisiamo infine che l’insegnante può domandare agli alunni di stabilire un codice mimico diverso da quello di Nicolò per rappresentare “mi piace” o “non mi piace”. Quaderno delle attività Attività n° 14 pagina 12 Ricomponi i nomi degli oggetti e scrivili. In questo puzzle sono presenti frazioni di parola che gli alunni dovranno ricomporre in una sola parola come segue: 1. Colorare le tessere componenti una parola con uno stesso colore 2. Scrivere a destra le parole così trovate la gomma la penna il quaderno il libro le forbici lo zaino
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Attività pagina 21 Gioco: CERCAPAROLE Parole nascoste da individuare nella griglia. Rispetto allo stesso gioco proposto nell’unità precedente, questo è leggermente più complesso. Infatti richiede un passaggio mentale supplementare. Si tratta di identificare l’immagine, di associare all’immagine un nome (che sarà pronunciato) e di passare a una seconda associazione, quella tra fonetica e grafia. Una volta che le parole corrispondenti alle foto saranno state trovate nella griglia, seguendo le direzioni indicate, le lettere restanti, scritte nell’ordine, costituiranno il nome di un oggetto misterioso: MATITA. Canzone: L'ASTUCCIO DI NICOLÒ (Tracce 19-20) Nel mio astuccio cosa c'è? tutto quel che serve a me! per scrivere, disegnare ritagliare ed incollare. Penna rossa e penna blu ma matite ne ho di più e pennarelli in quantità per colorare in libertà! Nel mio astuccio cosa c'è? tutto quel che serve a me ma se guardi bene c'è anche quel che serve a te! Nicolò nel suo astuccio ha davvero tutto quel che gli serve per fare tutte le attività scolastiche. Nel testo ci sono i verbi che indicano queste attività: -scrivere -disegnare -ritagliare -incollare -colorare Sono poi nominati alcuni oggetti di cancelleria: -penna rossa -penna blu -matite -pennarelli Ricorrente è l’espressione “cosa c’è” o semplicemente “c’è” che abbiamo trovato per lo stesso contesto nell’esercizio 9 pagina 8 del quaderno operativo. Dopo aver fatto ascoltare più volte la canzone, si chiederà agli alunni di dire quali parole abbiano riconosciuto e solo in un secondo tempo di reperirle sul testo scritto, distinguendo in due momenti distinti i verbi (indicanti le azioni che Nicolò fa a scuola) e gli oggetti di cancelleria. Solo successivamente si passerà alla spiegazione e memorizzazione del vocabolario residuo mettendo infine l’accento sul fatto che Nicolò ha certamente tutto ciò che gli serve ma ha anche tutto ciò che può servire ad un amico!