5
ambito antropologico
G.O. Capponi
ISBN per l’adozione: 978-88-473-0703-2
• Sussidiario Storia con Quaderno operativo 5: 168 pagine • Sussidiario Geografia con Quaderno operativo 5: 144 pagine • Atlante Storia, Geografia + Steam 4-5: 120 pagine • Educazione Civica 5: 72 pagine • Mappe riassuntive plastificate Storia 5 e Geografia 5
2030
MAPPE
INTERA
TTIVE
di Geografi
a
LAZIO
MAPPE
INTERA
TTIVE
Territo
rio
montag na collina 54%26% pianura 20%
Capol e città uogo principali Roma, Frosino ne, Latina, Rieti, Viterbo .
Cl r la asse Pe
MOLISE
4 5
M. Bertarini
2030
STORIA
MAPPE
INT
ROMA:
LICA
i
2030 / STEAM
LIBRO DIGITALE
ibro
gi
il l
2030 M.
Bertarini
4 5
PERCORSI STORYTELLING
4
blica
4 5
PACK UNICO
600 a.C.
200 a.C.
400 a.C.
di Il piacere SIONE
2030 4. Non
vendibile separatamente
Gruppo Editoriale ELi
il
di Geografi
a MAPPE
Capol e città uogo principali Palerm o, Agrigento, Caltanissetta , Catania, Enna, Messina, Siracusa, Ragusa, TTIVE Trapani. INTERA
MAPPE
SARDEG
rio
I GRECI
settore primario 8% settore secondario settore 16% terziario 76%
E SOCIETÀ RNO DI GOVE FORME ato leggi Poleis, città-st Territo, con rio indipendenti propri. esercito edmontag na 14% hia, collina 68% : oligarc Sparta avano pianura 18% cioè govern e, gli poche person
ATTIVITÀ viti e ulivi. Agricoltura: ento. Allevam Pesca. Artigianato. marittimo, Commercioad Atene. soprattutto
QUANDO DOVE E nella Capol,uogo Grecia In città e del la princi peniso nelle epali Cagliari, Nuoro, rraneo. Peloponneso Oristan Medite o, Sassar isole del Sud Sardegna. i, al 338 a.C. Dal 1200
ENTO L’ABBIGLIAM . la tunica sopra Indossavano i ricchi Gli uominindossavano Territo rio di la tunica panno montagla toga, un na 42% collina 49% lana. sopra la pianura Le donne ano la 9% tunica mettev tunica lunga. stola, una stola la Sopra avano il Economiaindoss un mantello pallio, olare. rettang settore
apprendere
ESPAN
Allegato a
MONDO 2030
4. Non vendibile
separatame
nte
RELIGIONE gevano sti e aggiun Erano politei quelli dei popoli dèi ai propri il conquistati. d.C. si diffuse io Nel I sec. . All’iniz uitati, perseg Cristianesimo ni furono ti e nel 313 d.C.di i Cristia tollera religione poi furono divenne nesino il Cristia
i contro Guerre conquista i, popoli italici: ri di Etrusch dei territoMagna e Sanniti Grecia. puniche: Guerre distruzione e sconfitta ine, nell’Africa di Cartag e. Illiria, settentrional contro , Guerre Grecia Macedonia, . Asia Minore
RA E CULTU LOGIA TECNO ingegneria: Opere di otti, ponti, acqued anfiteatri, strade, terme. era la lingua Il latino a tutto comune l’impero.
E LE TERM le uomini, Tutti gli bambini ei donne o le frequentavan pubblici bagni terme, la propria dove curare ale. igiene person
1200 a.C.
1000 a.C.
800 a.C.
600 a.C.
Atene: avano tutti cioè govern ni. i cittadi divisa Società che ni, in cittadi o al , partecipavan e donne governo, stranieri, e schiavi governo esclusi dal della città.
400 a.C.
200 a.C.
dere
e di appren
separata
2030
RELIGIONE L’Italia è uno stato laico.
Il piacer
e di appren
Nascita di Cristo
dere
Gruppo le Editoria
Non vendibile
6.0
La maggi della popolaoranza zione è cattolica.
Non vendibile
separata
ELi
Il piacer
CSP004 31 22.84.12
LINGUE Lingua italiano ufficiale: . Numerose linguistiche minoranze e dialett i. ISTITUZIONI PRINCIPALI Parlamento composto Camera da: dei deputa Senato ti; della Repubblica. Esercit potere legislativo. a il Govern potere o. Esercita il esecut Magistratura.ivo. Esercit il potere giudiziario. a
aristocratici. divisa in Società Economia cioè gli , spartiati, perieci aristocratici, liberi,
RA E CULTU LOGIA TECNO alfabetica, Scrittura e medicina filosofia matematica, a e scultur e storia, teatro, architettura, Olimpiadi.
RELIGIONE sti. Erano politei avevano greci Gli dèi ristiche degli le caratte erano ma uomini, immortali.
a
POPOLAZIO NE Circa 60 persone. milioni di
settore primari cittadini settore cioè i o 7%gli schiavi. second cioè settore e iloti, ario 16% terziario 77% democrazia,
ZIONI LE ABITA su caseggiati Insulae: sulla strada più piani: botteghe le c’erano i. Sui piani e i negoz ano gli si trovav i. appartamentcase dei primario le 11% settore Domus: te con secondario settore 15% i. ricchi, decora terziario e mosaic 74% IONE affreschi della casa ENTAZ L’ALIM Al centro legumi, c’era l’atrio. un Mangiavano frutta, C’era anche , cereali, interno gio e uova. giardino da un formag ato e. mangiavano circond I ricchi pesce con colonn carne e con portico spesso no vino e beveva miele.
di Geografi
L’ITALIA REPUB BLICA DEMOCRATI CA PARLA MENTARE A capo Presidentec’è il Repubblica.della
Economia
NA
settore primario 8% settore secondario settore 26% terziario 66%
INTERA
TTIVE
Territo
montag na collina 62%24%
pianura 5.0 14% 30 22.84.12
CSP004
di Storia
Greci
Gruppo Editoriale ELi
Gruppo Editoriale ELi
Gruppo Editoriale ELi
Repub
800 a.C.
PENSIERO CRITICO
CODING
/
separatamente
TINKERING
Allegato a MONDO
TINKERING
Gruppo Editoriale ELi
vendibile
LE STEAM
APPRENDIMENTO COOPERATIVO
LE STEAM
CODING di apprendere
2030
4. Non
dei figli.
apprendere
ESPLORARE
PENSIERO CRITICO
2030
I ZI E PLEBE TRA PATRI LOTTE della cariche esclusi dalleono: , I plebei, otteng ti al Senato Repubblica,due rappresentan - di avere della plebe; delle XII tavole. i tribuni le Leggi - leggi scritte,
di flashcard Se t di Educazione Civica 4-5
PERCORSI NARRATIVI PER ESPLORARE STORYTELLING
AGENDA 2030
/
PER
APPRENDIMENTO COOPERATIVO
Il piacere
a MONDO
pero tutti i poteri. ce dell’im Le provin ate erano govern direttamente re o da dall’imperatoatori. fidati govern ro d.C. l’impe Nel 395 in Impero venne diviso nte d’Orie romano romano e Impero d’Occidente.
4 5
LOGICA
LIBRO DIGITALE
Il piacere di
AGENDA 2030
5
2030
NARRATIVI
LOGICA
gir a
2030 / ATLANTE MATEMATICA E SCIENZE
gir a
E SCIENZE
ra
Allegato
4 5
LIA LA FAMIG Capoluogo comandava cale: e città Patriar princi familias, il pater palianziano. Catanzaro, più Cosenza,l’uomo dovevano donnee, volere Reggio LeCroton are al Calabr no sottost ia, Vibo Valent e doveva e ia. mo dell’uo casa rsi della occupa
montag na collina 46%46% pianura 8%
ROMA Econo mia ANA A
QUOTIDI LA VITA
IA
2030 / STEAM
MATEMATICA
4
Fazzino
P. Hippoliti
AGENDA 2030
di apprendere
M. Bertarini
2030
E GEOGRAFIA
2030 / ATLANTE
A.L.
SCIENZE
DIGITALE
di Storia
CALABR
Economia
STORIA
L. Meda
2030
atlanTe5 MATEMATICA
LIBRO
4. Non vendibile separatamente
Capol e città uogo VE principali ERATTI Potenza, INT Matera MAPPE .
rio
2030 / ATLANTE
o ibr
Il piacere
Allegato a MONDO 2030
ATTIVITÀ l’impero Durante le attività o fioriron e economiche i commerci. soprattutto circa, d.C. Dal 200 dell’impero, con la crisi i diminuironoe le terre commerci più non furono bro li coltivate.
QUANDO DOVE E tutto esteso in , Impero rraneo ca il Mar Medite a all’Afri dalla Spagn e, al Mar settentrional Caspio. 476 d.C. a.C. al Dal 27
E SOCIETÀ RNO DI GOVE FORMA governata Repubblicarati. dai magist erano rati I magist eletti da: composto dai Senato, patrizi; Centuriati, Comizi formata da assemblea ni romani. tutti i cittadi rati più I due magisterano i anno. importanti eletti ogni consoli, 2030 / STEAM
ll
TINKERING
AGENDA 2030
Il piacere di apprendere
rio
ROMA:
UBB LA REP
APPRENDIMENTO COOPERATIVO
LIBRO DIGITALE
Territo
Economia
settore primari DI GOVERNO settore FORMoA4% secondario settore 21% aveva terziario ratore 75% L’impe
LOGICA
QUANDO DOVE E PENSIERO onale, lungo e meridi in Asia centrale eCRITICO Nell’Italia Mediterraneo del le coste . finì la Minore quando 27 a.C.,CODING a.C. al ro. Dal 509 e iniziò l’impe Repubblica
ATA
montag na collina 51%34% pianura 15%
O FIA PER L’IMRA GEOG
TTIVE
settore primario 8% settore secondario settore 21% terziario 71%
BASILIC
settore primario 5% settore secondario settore 27% terziario 68%
INTERA
SICILIA
Economia
rio
Territo
di Storia
TTIVE
MAPPE rio
montag na collina 45%1% pianura 54%
Territo
IA
a
Territo
Capol e città uogo principali Bari, Barlett Andria-Trani,aBrindisi, Foggia Lecce, Tarant , o.
montag na collina 45%55%
CAMPAN
Capoluogo INTERA e città PPE MA principali Napol i, Avellin o, Beneve nto, Casert Salerno. a,
ia
Stor VE di PERCORSI NARRATIVI PER TTI ESPLORARE ERA LE STEAM STORYTELLING
e città princi Campobasso pali , Isernia.
atlanTe
2030 / ATLANTE STORIA E GEOGRAFIA
2030 / STEAM
2030
4 5
G. Sorani M. Beretta chini C. Frances Capoluogo A. Pernigo
di Geografi
PUGLIA
Economia settore primario 2% settore secondario settore 15% terziario 83%
mente
Gruppo
Editoria le ELi
mente
Stato. o
Impero 100 d.C.
200 d.C.
roman
300 d.C.
400 d.C.
500 d.C.
ambito antropologico 100 a.C.
Nascita di Cristo
200 d.C.
400 d.C.
Nascita di Cristo
600 d.C.
ambito scientifico
ISBN per l’adozione: 978-88-473-0706-3
ambito scientifico giochiamo tutti insieme
• Sussidiario Matematica con Quaderno operativo 5: 264 pagine • Sussidiario Scienze e Tecnologia con Quaderno operativo 5: 120 pagine • Atlante Matematica, Scienze + Steam 4-5: 120 pagine •M appe riassuntive plastificate Scienze 5 e Matematica 5 MAPPE
INTERATT
IVE di Scienz
e
L’APPARAT
MAPPE
O CIRCOLATO
RIO
INTERATT
IVE di Scienz
e
MAPPE
L’APPARAT
O ESCRETORE
trasporta ossigeno sostanze nutritive e in tutto il corpo.
DA CHE COSA È COMPOS TO
Sangue, formato da plasma, globuli rossi, globuli bianchi, piastrine.
Cuore: organo cavo, involontario, che pompa il sangue in tutto l’organismo.
Chiamato anche apparato urinario. Elimina le sostanze di rifiuto attraverso l’urina depurand sangue dall’acquao il in eccesso e dai sali minerali che non escono da altre vie.
Vasi sanguigni arterie, vene, : capillari.
vena
arteria
reni
ureteri
vescica
polmoni
e
IL SISTEMA
NERVOSO
CHE COSA FA
Il sangue arriva nei reni che filtrano le sostanze di scarto, che prendono il nome di urina. L’urina dai reni passa alla vescica. Quando la vescica è piena, l’urina esce attraverso l’uretra.
uretra
le sue cellule sono i neuroni.
MAPPE
IL SISTEMA NERVOSO CENTRALE
ventricolo sinistro
IL SISTEMA NERVOSO PERIFERICO
che comprend e
capillari
Dal cuore ai polmoni.
RE
spermatozoo
4 5
ETRIA
ipedi sono • I parallelep come facce che hanno ammi. parallelogr
gir a
i
rotazione I solidi di
MATEMATICA
4
Fazzino
P. Hippoliti
o ipedo rettangol lib
M. Bertarini
2030
PERCORSI NARRATIVI PER ESPLORARE STORYTELLING
E SCIENZE
SCIENZE
2030 / STEAM
2030 / STEAM
DIGITALE
ra
il l
ibro
2030
M.
Bertarini
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PERCORSI
STORYTELLING
4
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2030
NARRATIVI
/
LOGICA
PER
APPRENDIMENTO COOPERATIVO
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ESPLORARE
LE STEAM
PENSIERO CRITICO
Il piacere
a MONDO
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TINKERING
/
4 5
e DSA e tutto il necessario per il corso.
DIGITALE (scaricalo subito seguendo / le L IBRO istruzioni all’interno della copertina): volumi sfogliabili, esercizi interattivi, audiolibri, tracce audio, libro liquido, attivazione dell’Atlante, percorsi semplificati stampabili.
TINKERING
apprendere 2030 4. Non
vendibile separatamente
Gruppo Editoriale ELi
Gruppo Editoriale ELi
2030
4. Non
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Il piacere
ere
di apprend
Allegato a
MONDO 2030
4. Non vendibile
separatame
nte
Il piacere di cilindro
cono
sfera
apprendere
Gruppo Editoriale ELi Non vendibile
e separatament
MISSION 2030
e Gamification
perpendico poligono scende
/ programmazione, facilitati per alunni con BES
3
PENSIERO CRITICO
CODING
AGENDA 2030
2030
Allegato
K IT DOCENTE comprensivo di guida alla
4 5
APPRENDIMENTO COOPERATIVO
AGENDA 2030
Allegato a MONDO
O
AGENDA 2030
di apprendere
gi
LIBRO
#altuofianco
4 5
LE STEAM
LOGICA
LIBRO DIGITALE
Il piacere di
MATEMATICA
ognuna larmente su
del che dal centro Il segmento chiama apotema. delle basi si
cubo
ro
non sono poliedri.
2030 / STEAM
2030 / ATLANTE
A.L.
E GEOGRAFIA
L. Meda
2030
atlanT 5 e
parallelep
NE
I SOLIDI DI ROTAZIO
o ibr
IL GIOCO DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE
LE POTENZE
tutti uguali. ioni con fattori “tre alla quarta”. sono moltiplicaz quarta” oppure Le potenze elevato alla 4 si legge “tre x3=3 ➜ per se stessa 3x3x3 moltiplicata deve essere volte la base indica quante esponente: 4 viene ripetuto il fattore che base: indica a se stesso. a 1 è uguale numero elevato a 1. 31 = 3 ➜ Un a 0 è uguale numero elevato 30 = 1 ➜ Un
STORIA
ll
e
il
O
delimitata
TINKERING
Gruppo Editoriale ELi
basi
base triangolar prisma a
prismi
2030 / ATLANTE
2030 / ATLANTE MATEMATICA E SCIENZE
PENSIERO CRITICO
CODING di cerchio è la parte circolare Il settore e da un arco. da due raggi AGENDA 2030
Il piacere
.
congruenti tutti gli angoli tutti i lati e che hanno Sono poligoni
D
I NUMER
I
E SCIENZ
e in o in prismi si distinguon I poliedri ipedi. parallelep con due facce sono solidi altre • I prismi (basi); le e parallele congruenti ammi. parallelogr facce sono
B
E
22.84.128.0
intestino
atlanTe
2030 / STEAM
RI
O diametro
Mappe di riepilogo
petrolio; metano... CSP00433
I E LE OPERAZIONI
MILIONI E MILIARD classe o periodo. forma una di tre cifre ne ogni gruppo numerazio sistema di Il centinaia. Nel nostro in unità, decine, piacere di apprender classe delle è suddivisa e Ogni classe classe delle unità semplici classe dei migliaia Non vendibile classe dei milioni separatamen x 10 te x 10 miliardi x 10 x 10 x 10 x 10 x 10 u x 10 da x 10 h x 10 uk x 10 dak hk uM daM hM : 10 uG : 10 : 10 daG hG : 10 : 10 : 10 : 10 : 10 : 10 : 10 di cifre il nome : 10 gruppo a ogni basta far seguire 810 mila 639 i grandi numeri 342 milioni Per leggere za. 12 miliardi di appartenen 342 810 639: 12 della classe si legge il numero Osserva come
spigolo spigolo
da due punti
tra due compresa è la parte circolare cioè lo La corona e (che hanno ze concentrich circonferen stesso centro). Il piacere di apprendere del cerchio: Gruppo za e l’area la circonferen Editoriale calcolare Allegato a MONDO 2030 4. Non Formule per ELi vendibile separatamente 3,14 diametro x d x 3,14 = nza C = 3,14 circonfere x raggio x 3,14 = raggio x r x r = A area
LIBRO DIGITALE
I POLIGONI REGOLA
corda
C
rene
faccia faccia
MATEMATICA
CI VI CA
STORIA
VILL A SAPERI è un ambiente di apprendimento interattivo, un parco giochi tematico in cui tutto può essere sperimentato sotto forma di gioco e attività. Realizzato in grafica cartoon, rappresenta un valido strumento per la verifica delle competenze e offre tanti oggetti digitali didattici, esperimenti e mini-giochi di storia, geografia, matematica, scienze, tecnologia. Miss Velonosa, Madame Plum Cake, Erudito De Sapientis, Clara e Tobia accompagneranno bambine e bambini negli ambienti tematici che compongono la villa, in un tour educativo ricco di esperienze, divertimento e conoscenze.
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stea m e tinkering lab intercultura
NON RINNOVA BILI cioè che si esaurirann o: carbone;
sole; vento…
CA e GEOM
curve. o in: poligoni da superfici I solidi si distinguon e o in parte delimitati da sono solidi delimitati interament • poliedri: sono solidi • non poliedri:
F nza è individuato
L’arco di circonfere za. sulla circonferen
lo triangolo acutango acuti) (ha 3 angoli
lo triangolo ottusango ottuso) (ha un angolo
o triangolo rettangol retto) (ha un angolo
2030 / ATLANTE MATEMATICA E SCIENZE
o: angoli si distinguon In base agli
A
due punti che unisce
è il segmento
APPRENDIMENTO COOPERATIVO
4 5
ETRIA
vertice vertice
l’
fegato
da superfici. I SOLIDI sono delimitati volume) e (hanno un uno spazio I solidi occupano
2030
I POLIEDRI
La corda STORYTELLING con la za. è la corda della circonferen per il centro, che passa il raggio. a due volte Il diametro, LOGICA lunghezza massima; è uguale
triangolo scaleno di (ha 3 lati ) diversa lunghezza
triangolo isoscele di (ha 2 lati ) uguale lunghezza
triangolo equilatero di (ha 3 lati ) uguale lunghezza
cerchio cerchio
22.84.127.0
RINNOVABILI
ETRIA
stomaco
MATEMATI
midollo allungato
CA e GEOM
MATEMATI
za a circonferen circonferenz
O
centro
PERCORSI NARRATIVI PER ESPLORARE LE STEAM
o: lati si distinguon In base ai
energia cinetica: l’energia che possiede un corpo per il movimento che ha, l’energia che si manifesta .
cioè che non si esauriscono: acqua;
polmoni
cervelletto
A.L. Fazzino P. Hippoliti
L. Meda
raggio
i
za sono equidistant della circonferen Tutti i punti il centro. punto da un punto: di un qualsiasi la distanza Il raggio è za dal centro. della circonferen
interni degli angoli di 180°. La somma è sempre di un triangolo
COME energia luminosa energia termica; (luce); energia chimica; energia elettrica; energia muscolare energia nucleare; ; energia solare; energia eolica. Ha fonti
ghiandole salivari
gir a
M. Bertarini
CA e GEOM
LA perché è racchiuso non è un poligono, Il cerchio spezzata. curva, non del cerchio. da una linea nza è il contorno La circonfere superficie, quindi, è una linea. Il cerchio, nza è una circonfere mentre la
e di vertici. di lati, di angoli : iche particolari il minor numero caratterist che hanno hanno delle sono i poligoni convessi; I triangoli agli altri poligoni bili. • sono poligoni motivo rispetto indeforma Per questo unici poligoni • sono gli vertici opposti; • non hanno diagonali; • non hanno
SI MANIFES TA
cervello
CIRCONF
I TRIANGOLI
CSP00432
energia potenziale: l’energia che possiede un corpo e che può manifestarsi ma non si è ancora manifestata.
cuore
ovulo
MATEMATI 2030 ERENZA E IL CERCHIO
ETRIA
CA e GEOM
È formato dai nervi, che raggiungo il corpo. no tutto Comprende il neurovegetativo.sistema nervoso
È costituito da: cervello; cervelletto; midollo allungato.
È DIVERSO TRA UOMO E DONNA Apparato maschile: produce spermatoz oi. Apparato femminile : produce ovuli.
GRANDE CIRCOLA ZIONE Dal cuore a tutto il corpo.
MATEMATI
e
cervello
ventricolo sinistro
PICCOLA CIRCOLA ZIONE
Midollo spinale: è formato da nervi e comunica con sistema nervoso il periferico.
elabora le informazioni, controlla i movimenti del corpo, il pensiero, il linguaggio .
O RIPRODUTTO
CHE COSA È Permette la nascita di un individuo, con fecondazione. la
ventricolo destro
atrio sinistro
ventricolo destro
L’APPARAT
aorta
atrio destro
IVE di Scienz
L’ENERGIA è la capacità di compiere un lavoro. SI CHIAMA
Encefalo:
vena cava
vena polmonare
INTERATT
raccoglie le informazioni degli organi di senso.
è diviso in due parti
atrio sinistro
arteria polmonare
atrio destro
con
IVE di Scienz
coordina gli altri sistemi e apparati.
CHE COSA È
raccoglie le sostanze di rifiuto.
INTERATT
2030 / STORIA
ISBN per l’adozione: 978-88-473-0704-9
con QUADERNO OPERATIVO e MAPPE ATTIVE
PREZZO MINISTERIALE
ISBN 978-88-473-0703-2
Il piacere di apprendere
5
Gruppo Editoriale ELi
Indice 2 4 5 6 7 8 10 12 14 15 16 17 18 19 20 22 24 26 28 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 42 44 46 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57
Riprendiamo a studiare
I Greci
Gli Achei (o Micenei) I Dori • Nasce la civiltà greca Le poleis Sparta Atene EDUCAZIONE CIVICA La democrazia ieri • La democrazia oggi Le attività economiche Le colonie e la Magna Grecia La religione Le Olimpiadi Le fonti • Pantheon al femminile Le fonti • Feste religiose La vita quotidiana La cultura Educazione al Patrimonio • Il teatro Ripasso facile • Mappa per esporre Facciamo il punto
I Persiani e i Greci L’impero persiano L’organizzazione dell’impero Persepoli Le guerre tra Greci e Persiani La guerra del Peloponneso Tecnologia
I Macedoni
Alessandro Magno L’età ellenistica Alessandria d’Egitto S p e c i a l e S T E M • TINKERING L A B Ripasso facile • Mappa per esporre Facciamo il punto
I popoli italici
I Veneti I Celti I Liguri I Camuni Gli Umbri • Gli Osci I Sardi I Bruzi • Gli Iapigi • Siculi e Sicani I Sanniti
Gli Etruschi
Il territorio e le attività • La società
Agenda 2030 • pp. 9, 71, 85
58 59 60 61 62 64
La religione • La cultura Tecnologia Le fonti • Il ruolo delle donne Le fonti • Banchetti, musica e spettacoli Ripasso facile • Mappa per esporre Facciamo il punto
66 68 69 70 71 72 73 74 75 76 78 80 81 82 84 85 86 87 88 90
I Romani
92 93 94 95 96 98 100 101 102 104 106 107 108 110 111 112 114 116
Le origini Le fonti • I miti delle origini La monarchia La società La Repubblica Le lotte tra patrizi e plebei Le attività La religione La vita quotidiana S p e c i a l e S T E M • TINKERING L A B L’esercito romano Roma conquista l’Italia L’espansione nel Mediterraneo Le fonti • Animali straordinari Le fonti • Gli elefanti di Pirro La crisi della Repubblica Caio Giulio Cesare Ripasso facile • Mappa per esporre Facciamo il punto
L’impero romano Nasce l’impero
La “pax augustea” I successori di Ottaviano L’espansione dell’impero EDUCAZIONE CIVICA L’Europa unita ieri • L’Europa unita oggi Le grandi opere pubbliche Le terme Tecnologia Educazione al Patrimonio • Pompei La crisi dell’impero La divisione dell’impero L’impero da Costantino a Teodosio Il Cristianesimo I Barbari La fine dell’impero Ripasso facile • Mappa per esporre Facciamo il punto Compito di realtà • Welcome to Italy Rimandi al volume di Educazione Civica
Riprendiamo a studiare
Lo scorso anno hai conosciuto le prime civiltà che si sono insediate nel mondo. Sono sorte lungo i corsi di grandi fiumi considerati una risorsa fondamentale per la vita e lo sviluppo dei popoli. Le loro acque servivano per irrigare i campi, abbeverare gli animali allevati, trasportare merci, dissetare le persone, lavarsi… Come ricorderai, anche il mare divenne una risorsa fondamentale per queste civiltà. Ai commerci sui fiumi e via terra si affiancò quello marittimo grazie alle scoperte tecnologiche che permisero una navigazione più sicura in mare aperto. I rapporti commerciali con i Paesi lontani aiutarono la conoscenza e lo scambio di informazioni, portando a un progresso continuo: nacquero così l’alfabeto, le monete...
Competenze in azione Osserva le seguenti immagini e scrivi A se si riferiscono alla civiltà achea e C se si riferiscono a quella cretese.
Insieme a un compagno o a una compagna scrivi sul quaderno tutto quello che ricordate della civiltà Achea; poi confrontatevi con il resto della classe. Ora siete tutti pronti e tutte pronte per ricominciare!
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STORIA
Lungo le coste del Mar Egeo
Hai già conosciuto due grandi civiltà che si sono sviluppate nei territori dell’attuale Stato della Grecia: quella dei Cretesi e quella degli Achei, detti anche Micenei, dalla loro città più conosciuta. Queste civiltà si svilupparono lungo sulle isole e penisole del Mar Egeo, le cui coste frastagliate, sono ricche di porti naturali. Il clima mite e la posizione privilegiata consentirono ai popoli che vivevano in questi territori di dare vita a fiorenti civiltà. Il nostro percorso riparte dagli Achei, che si stabilirono nella penisola greca, considerata ancora oggi la culla della nostra civiltà. Questa espressione ci fa capire come molte idee e principi, a cui ancora oggi ci ispiriamo, nacquero grazie alla cultura dei popoli che si svilupparono in quel territorio.
Competenze in azione Per ogni scoperta scrivi sul quaderno il nome della civiltà conosciuta lo scorso anno. Scrittura • Alfabeto • Sigilli • Codice di leggi scritte • Mummificazione • Seta •
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Isola di Cipro. Antico tempio di Kourion.
STORIA
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I Greci
VIDEO
Civiltà del Mar Egeo
Ge
La Grecia è una penisola in gran parte montuosa, povera di foreste e con una vegetazione mediterranea. Le pianure coltivabili sono scarse e attraversate da corsi d’acqua di tipo torrentizio, che in estate restano spesso asciutti. Le coste sono molto frastagliate e ricche di insenature e porti naturali. Intorno ad esse si trovano isole e arcipelaghi che hanno sempre favorito la navigazione e l’approdo delle navi. Il Peloponneso è una penisola minore che si allunga a sud nel Mar Mediterraneo ed è unita alla terraferma da una stretta striscia di terra; le sue coste si protendono nel mare come le dita di una mano. In questo territorio si è sviluppata la civiltà greca o ellenica, che ha avuto, e ha ancora oggi, una grande influenza sulle civiltà che l’hanno seguita.
o
st
o ria
Carta geostorica Osserva la carta e leggi il testo. Poi rispondi.
● Perché il territorio della penisola greca non è molto adatto all’agricoltura? ● Perché la penisola greca ha una conformazione adatta alla navigazione e al commercio via mare?
Guerra del Peloponneso 431-404 a.C.
Invasione dei Dori
I Macedoni conquistano la Grecia
Greci ■
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Il tempio di Efesto ad Atene. STORIA
1500 a.C.
1200 a.C.
1000 a.C.
500 a.C.
338 a.C.
Nascita di Cristo
I Greci
Questi territori fanno oggi parte della Repubblica Ellenica, nome ufficiale della Grecia. Questo Paese fa parte dell’Unione Europea e ha come capitale Atene. La sua risorsa principale è il turismo, sia di tipo culturale, grazie ai suoi monumenti, sia balneare, per la bellezza delle coste e del mare che le circonda.
Oggi
Gli Achei (o Micenei)
Il Peloponneso fu abitato dal 2000 a.C. circa dal popolo degli Achei, detti anche Micenei dal nome di Micene, la loro città più importante. Le città-stato dei Micenei erano fortificate e costruite su alture, circondate da mura realizzate con enormi blocchi di pietra. Gli edifici più importanti, come il Palazzo reale, si trovavano sulla parte più alta della città detta acropoli. I cittadini vivevano fuori dalle mura, nella città bassa. Intorno al 1200 a.C. la civiltà micenea iniziò a decadere per motivi diversi, tra cui l’invasione dei Dori. ■
Guerriero acheo.
L’Iliade e l’Odissea Gli Achei utilizzavano una scrittura chiamata Lineare B, ma non hanno lasciato testi letterari scritti. I racconti erano, infatti, tramandati a voce dagli aedi, cantori che accompagnavano con la cetra le gesta degli eroi. Famosi sono l’Iliade e l’Odissea: il primo narra la guerra contro la città di Troia, detta anche Ilio, e il secondo narra il viaggio dell’eroe acheo Odisseo, detto Ulisse. Secondo la tradizione furono composti da Omero, vissuto tra il IX e l’VIII secolo a.C., e trascritti nei secoli successivi. STORIA
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I Greci
I Dori
I Dori provenivano dalle regioni del Nord. Invasero la Grecia e si stanziarono nel Peloponneso, in Asia Minore e nelle isole del Mar Egeo, provocando la fine della civiltà micenea. Erano guerrieri valorosi, con un esercito dotato di carri da combattimento e di armi potenti. La loro società era organizzata in “ghenoi”, stirpi di famiglie, e non avevano re. Il loro dominio durò quattro secoli e fu un periodo di arretratezza e di crisi: si perse l’uso della scrittura; il commercio fu abbandonato; le città furono distrutte e molte persone fuggirono per non diventare schiave. I Dori però introdussero anche delle innovazioni: la lavorazione del ferro, la costruzione di templi dedicati alle divinità e una maggiore considerazione delle donne.
Nasce la civiltà greca
Dopo l’invasione dorica il territorio greco si divise in tanti piccoli regni, governati da sovrani, dove si conduceva una vita semplice basata sulla pastorizia, sulla coltivazione della vite e dell’ulivo e sulla raccolta della legna. Piano piano, le diverse popolazioni che vivevano sul territorio della Grecia iniziarono a mescolarsi dando inizio, a partire dall’VIII secolo a.C., alla rinascita della civiltà greca. Questi popoli avevano in comune la lingua, la religione, i miti e le tradizioni, ma non formarono mai uno Stato unitario. 6
STORIA
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Statuetta di bronzo che raffigura un cavaliere dorico.
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Una spada dorica.
Per Studiare Sottolinea nel testo le frasi che ti permettono di rispondere alle seguenti domande.
● Quale popolazione mise fine alla civiltà micenea? ● Quali furono le conseguenze dell’invasione dorica? ● I Dori quali innovazioni portarono? ● A partire da quale secolo la civiltà greca iniziò a rinascere? ● Con la rinascita della civiltà greca si formò uno Stato unitario? Ora allenati a esporre a voce il testo, aiutandoti con le parti sottolineate.
Le poleis
Il territorio della Grecia era diviso in città-stato, chiamate poleis (al singolare polis), che iniziarono a svilupparsi dall’VIII secolo a.C. Erano città indipendenti, con le proprie divinità protettrici, le proprie forme di governo e le proprie leggi; erano spesso in guerra fra loro ma erano legate da cultura, religione e lingua.
Competenze in azione Individua nel disegno gli elementi citati nel testo e inserisci i numeri corrispondenti.
Quaderno p. 120
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L’acropoli di Atene.
Le città erano circondate da mura (1). I templi (2) dedicati alle divinità più importanti e gli edifici pubblici erano costruiti sull’acropoli (3), che si trovava su un’altura. Nella parte bassa della città c’era l’agorà (4), cioè la piazza principale, dove i cittadini si trovavano per discutere e per commerciare. Alcune poleis avevano il teatro (5), lo stadio (6) e la palestra, dove ci si allenava in discipline come la lotta e il pugilato. Le abitazioni dei cittadini più ricchi erano ai piedi dell’acropoli, quelle degli artigiani erano nelle zone periferiche, dette asty. Spesso le poleis erano vicino alle coste e la strada che conduceva al porto (7) era provvista di fortificazioni per impedire ai nemici, provenienti dal mare, di invaderle. Ogni polis era circondata da un territorio, detto kora (8), coltivato dai contadini.
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I Greci
Sparta
Spartiati
Una delle poleis più importanti fu Sparta, la città fondata dai Dori nel 1200 a.C. nel Peloponneso, in una valle circondata da montagne. Dopo aver sottomesso gli Achei, gli Spartani conquistarono anche i territori vicini. Per tenere sotto controllo i territori conquistati, occorreva un esercito ben addestrato: gli Spartani furono perciò un popolo di guerrieri.
Perieci
Iloti
La società ● Al vertice della società c’erano gli spartiati, i discendenti degli antichi Dori, che costituivano l’aristocrazia guerriera, dedita principalmente alla vita militare. Si definivano gli Uguali e il loro numero non era mai superiore a 5 000 persone. Il governo della polis, il possesso del territorio e le ricchezze erano in mano a queste famiglie, che rappresentavano una minoranza rispetto a tutti i cittadini. Per questo motivo la forma di governo di Sparta venne chiamata oligarchia. ● I cittadini liberi erano chiamati perieci; si dedicavano al commercio e all’artigianato e fornivano soldati all’esercito in caso di guerra, ma non partecipavano al governo della città. ● Infine c’erano gli iloti, antichi abitanti di questi territori o prigionieri di guerra; pur costituendo la maggioranza della popolazione, erano tenuti in schiavitù, senza alcun diritto, e coltivavano le terre per i loro padroni. Aristocrazia: il termine indica la classe sociale più ricca e potente; deriva dal greco e significa “governo dei migliori”. Oligarchia: la forma di governo in cui il comando è in mano a poche persone.
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STORIA
Competenze in azione Leggi la fonte seguente ed evidenzia nel testo le frasi che confermano quanto scritto dallo storico greco Plutarco. Bisogna sapere che a Sparta regnava un’abominevole disparità di condizioni sociali tra i cittadini e vi si aggirava un gran numero di diseredati, che non possedevano un palmo di terra perché tutta la ricchezza era concentrata nelle mani di poche persone. Plutarco, Vita di Licurgo
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Licurgo. Secondo la tradizione, fu lui a dare a Sparta le sue leggi.
I Greci
Il governo Le decisioni importanti e le leggi erano stabilite dalla Gherusia, un’assemblea di 28 anziani appartenenti alla classe degli spartiati, che governava insieme a due re, discendenti delle famiglie più antiche. L’assemblea popolare, detta Apella e formata dagli Uguali, si limitava ad approvare o respingere le proposte della Gherusia. C’erano poi cinque ispettori, gli efori, che avevano il compito di far osservare le leggi.
L’educazione Fin dalla nascita i bambini spartani appartenevano alla polis. Dall’età di sette anni, e fino ai venti, venivano educati in comunità, per diventare guerrieri forti e coraggiosi grazie a una disciplina durissima. I bambini affrontavano prove di resistenza, sopportavano ogni tipo di disagio e di difficoltà, ricevevano poco cibo e dormivano in giacigli scomodi.
Per Studiare
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Rispondi alle domande, che ti aiutano a esporre i contenuti essenziali del testo.
● ● ● ● ●
Qual era la forma di governo a Sparta? Da chi era formata la Gherusia e che compito aveva? Da chi era formata l’assemblea popolare? Quale scopo aveva l’educazione dei bambini? Fino a che età durava l’addestramento militare?
La cultura Gli Spartani amavano la poesia e la musica. Durante le feste si esibivano in canti accompagnati dal suono della cetra a sette corde e del barbitos, uno strumento a corde suonato con un plettro. In queste occasioni i poeti recitavano odi e poesie. Anche l’arte era molto apprezzata. Famosi furono lo scultore Baticle, autore di un colossale trono offerto al dio Apollo purtroppo andato perduto, e l’architetto Teodoro di Samo. I lavori in bronzo e in avorio erano di ottima fattura e venivano venduti in tutti i Paesi che si affacciavano sul Mediterraneo. Quaderno pp. 121-122
Un oplita spartano. Gli opliti erano i soldati di fanteria.
A Sparta anche le bambine si allenavano come i ragazzi e partecipavano ai giochi sportivi come la corsa a piedi e a cavallo e la lotta, gareggiando insieme ai coetanei maschi. Con la classe, fai una ricerca sull’educazione delle ragazze a Sparta. Agenda 2030 • Obiettivo 5. Raggiungere l’uguaglianza di genere ed emancipare tutte le donne e le ragazze.
Un calendario per l’Educazione Civica, pp. 14, 39
STORIA
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I Greci
Atene
Atene, una città micenea sopravvissuta all’arrivo dei Dori, si trovava vicino alla costa nella regione dell’Attica. Atene divenne presto un fiorente centro commerciale, che aveva fitti scambi con gli altri popoli del Mediterraneo. Questo favorì la formazione di una classe di cittadini la cui ricchezza non nasceva dal possesso delle terre, come avveniva a Sparta, ma dal commercio e dal denaro.
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Il Pireo oggi. Il Pireo era il porto principale di Atene e vi si accedeva attraverso una strada fortificata chiamata “delle Lunghe Mura”.
La società e il governo All’inizio Atene, come Sparta, era governata da un’oligarchia. Con il tempo, però, i commercianti e gli artigiani cominciarono a chiedere di poter partecipare al governo della città. Così, nel 508 a.C., fu approvata una Costituzione che istituì una nuova forma di governo: la democrazia, una parola che significa “governo del popolo”. Con la democrazia i cittadini ateniesi maschi partecipavano all’Ecclesia, l’assemblea popolare in cui si proponevano le leggi e si votavano le decisioni che riguardavano la città. Per essere considerati cittadini ateniesi era necessario essere uomini liberi e originari della città, avere svolto il servizio militare e avere più di 20 anni. Dall’Ecclesia erano esclusi le donne, gli stranieri e gli schiavi, perché non erano considerati cittadini. Le leggi erano preparate da un consiglio di 500 membri, detto Bulè, sorteggiati tra i membri dell’Ecclesia. Ad amministrare e a governare erano i magistrati, detti arconti, sorteggiati tra i cittadini; essi restavano in carica solo per un anno e non potevano svolgere quest’incarico per più di due volte nel corso della loro vita. Anche i generali dell’esercito, detti strateghi, venivano sorteggiati. Costituzione: insieme delle leggi fondamentali di uno Stato.
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STORIA
L’ostracismo Se qualcuno cercava di prendere il potere con la forza o metteva in pericolo la città, i cittadini votavano per mandarlo in esilio, cioè cacciarlo via dalla polis. Questa pratica fu chiamata ostracismo perché il nome della persona da esiliare era scritto su pezzi di coccio, chiamati in greco “ostraka”.
Per Studiare Riassumi il testo. Dividilo in paragrafi, sottolinea le parole-chiave e le informazioni più importanti e per ciascun paragrafo scrivi sul quaderno una breve frase con le informazioni che hai selezionato. Quaderno p. 123
L’educazione L’educazione ad Atene era molto diversa da quella impartita a Sparta. I bambini venivano educati per diventare bravi cittadini. Fino all’età di 7 anni vivevano con la madre e le altre donne di casa. A partire da quell’età i maschi andavano a scuola dove, sotto la guida di un maestro, imparavano a leggere, a scrivere, a fare di conto, a suonare e a recitare poesie. A 18 anni, dopo essersi tagliati i capelli, prestavano servizio militare fino ai 20 anni. Le bambine restavano a casa per imparare a svolgere attività come cucinare, filare e tessere e apprendevano alcune conoscenze scolastiche grazie alla madre o alle altre donne della casa. ■
Un vaso del V secolo rappresenta un ragazzo ateniese che si esercita nella scrittura con uno stilo.
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Statua che rappresenta la dea Atena, protettrice della città di Atene.
La cultura Nella città di Atene arrivavano filosofi, artisti e letterati da tutti i Paesi, diffondendo nuove idee e stimoli. Insegnavano all’aperto, in modo che tutti potessero ascoltarli e seguirli. La città era ricca di luoghi dove era possibile parlare, discutere e confrontarsi come l’agorà, i teatri, i ginnasi, le palestre.
Competenze in azione Cerca sul vocabolario e trascrivi il significato dei seguenti termini: filosofia:
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filosofo:
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Le Panatenèe In onore di Atena, la dea protettrice della città, si svolgeva ogni anno una grande festa, le Panatenèe. Si celebravano tra luglio e agosto; ogni quattro anni prendevano il nome di Grandi Panatenèe; in quest’occasione un peplo (abito femminile) riccamente ricamato era portato su un carro a forma di nave fino al tempio della dea sull’Acropoli. Quaderno pp. 124-125-126
STORIA
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EDUCAZIONE CIVICA Competenze digitali In classe, con l’aiuto dell’insegnante, cercate notizie sull’ateniese Clistene, che modificò l’organizzazione della città rendendola più democratica, aumentando i poteri dell’Ecclesia e introducendo l’ostracismo. Cercate una sua immagine e create un suo piccolo “curriculum” digitale.
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La democrazia ieri
Nelle pagine precedenti hai imparato che la prima forma di democrazia nacque proprio con la civiltà greca, nella polis di Atene. Questa forma di governo, il cui nome significa “potere del popolo”, aveva però delle caratteristiche particolari. Ad esempio, le donne non erano considerate cittadine a causa della loro appartenenza di genere; anche gli stranieri erano esclusi dai diritti di cittadinanza e gli schiavi, addirittura, erano considerati alla stregua di oggetti. Per questo motivo oggi si definisce imperfetta la democrazia dove soltanto pochi cittadini godono dei diritti. La democrazia ateniese è delineata nell’opera “La Costituzione degli Ateniesi”, scritta dal filosofo Aristotele e dai suoi allievi intorno al 330 a.C. Si tratta di una forma di democrazia diretta: i cittadini partecipavano al governo votando direttamente tutte le leggi e le decisioni che riguardavano la città. Per l’attribuzione delle cariche pubbliche si praticava il sorteggio, lasciando decidere al fato, cioè al destino, chi avrebbe ricoperto un certo incarico.
Il testo dell’opera “La Costituzione degli Ateniesi” di Aristotele è stato rinvenuto su due papiri trovati in Egitto nel 1879.
La democrazia oggi
Sono molti gli Stati che hanno adottato la forma di governo democratico e fra questi, dal 2 giugno 1946, c’è anche il nostro Paese. La Costituzione della Repubblica Italiana, il testo fondamentale del nostro Stato, è entrata in vigore due anni più tardi, il 1° gennaio 1948, ed è divisa in due parti: diritti e doveri dei cittadini; • ordinamento della Repubblica. •
Le due parti sono precedute dai Principi fondamentali, suddivisi in 12 articoli. Leggiamone alcuni. Art. 1 • L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. Art. 3 • Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. Art. 48 • Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età. Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico.
Dal momento che negli Stati attuali i cittadini e le cittadine votanti sono milioni, non è sempre possibile attuare una forma di democrazia diretta come quella ateniese. La nostra è quindi una democrazia rappresentativa: i cittadini e le cittadine eleggono i propri rappresentanti, che costituiscono il Parlamento, dove vengono fatte le leggi. In questa forma di democrazia i cittadini agiscono attraverso il voto dei/delle rappresentanti che hanno eletto. In Italia è prevista anche una forma di democrazia diretta: il referendum. In questo caso tutti i cittadini e le cittadine votano direttamente per il mantenimento o meno di una determinata legge. Un calendario per l’Educazione Civica, p. 62
Lavoriamo insieme Per eleggere i membri del Parlamento, in Italia si svolgono le votazioni. Riordina le fasi delle modalità di voto in Italia numerandole da 1 a 3, poi insieme alla classe svolgete una ricerca sulla storia del voto in Italia.
In seguito allo scrutinio (conteggio dei voti), i candidati e le candidate votati dalla maggioranza di chi vota entrano a far parte del Parlamento. Chi vuole essere eletto/a si propone come candidato/a, presentando un programma. I cittadini e le cittadine si recano nei seggi elettorali per esprimere il proprio voto a favore di un candidato o di una candidata o di un partito.
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I Greci
Le attività economiche
Benché le pianure non fossero estese, nelle zone interne della Grecia si coltivava il frumento. La produzione però non era sufficiente a sfamare la popolazione; fortunatamente vino e olio erano prodotti in abbondanza e venivano scambiati con grano e orzo prodotti nei Paesi vicini. L’allevamento era diffuso e praticato, in particolare quello di ovini, pecore e capre, ma anche di api che consentivano la produzione di miele, usato per preparare cibi e medicinali. L’artigianato era fiorente; si producevano oggetti esportati in tutto il Mediterraneo: vasi, coppe e anfore di ceramica, tessuti in lana, armi, oggetti di bronzo e ferro, ma anche monete, diverse per ogni città. Il mare era una grandissima risorsa sia perché forniva il pesce, sia perché costituiva un’importante via di comunicazione consentendo il commercio marittimo, l’attività più fiorente dei Greci, in particolare di Atene.
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Le monete delle poleis erano in argento o in oro e potevano raffigurare una divinità, un eroe mitologico, un animale simbolico. Quelle di Atene mostravano una civetta e un ramo di ulivo, l’animale e l’albero sacri alla dea Atena, protettrice della città.
Le
ti fon
L’arte della ceramica L’arte greca della ceramica e della pittura su vasi era di altissimo livello. La forma di decorazione più antica era quella con figure nere su fondo rosso; successivamente le figure furono colorate di rosso su fondo nero.
Osserva i due vasi e indica con una ✘ quello più antico.
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STORIA
Quaderno p. 127
I Greci
Le colonie e la Magna Grecia
Già nel periodo dell’invasione dei Dori, i Greci fondarono alcune colonie sulle coste dell’Asia Minore, ma è intorno all’VIII secolo a.C. che si verificò un forte aumento della migrazione verso altre terre. I fattori che spinsero i Greci a fondare nuove colonie furono principalmente due: trovare altre terre coltivabili per far fronte alle esigenze di una popolazione in crescita; trovare nuovi mercati per sviluppare i commerci. Migliaia di persone si diressero verso le coste del Mar Nero, dell’Africa settentrionale, della Francia, della Spagna e dell’Italia meridionale e fondarono numerose colonie. Queste colonie, pur essendo indipendenti, mantenevano un forte legame con la madrepatria, di cui conservavano lingua, religione e tradizioni. La cultura greca si diffuse così in molti territori dando un contributo importante al loro sviluppo. Nell’Italia meridionale i Greci trovarono condizioni particolarmente favorevoli e fondarono molte colonie. Col tempo le città fondate in Italia dai Greci divennero molto vaste e ricche e questo territorio fu chiamato Magna Grecia, un nome che viene dal termine latino “magnum”, che significa “grande”, “illustre”, a indicare la ricchezza delle città e la loro importanza. Quaderno pp. 128-129
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I monumenti della Valle dei Templi, vicino ad Agrigento, testimoniano lo splendore di quest’antica colonia greca.
Per Studiare Sottolinea nel testo le risposte alle seguenti domande.
● Quando si verificò una grande ondata di migrazione? ● Per quali motivi? ● Dove si diressero i migranti greci? ● Come furono chiamate e che caratteristiche avevano queste nuove città? ● Come fu chiamata l’Italia meridionale? ● Perché? STORIA
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I Greci
La religione
I Greci erano politeisti e credevano in divinità dotate di immortalità, simili agli uomini e alle donne come aspetto fisico e come comportamenti. Credevano che gli dèi vivessero sul Monte Olimpo, la montagna più alta della Grecia, la cui vetta è sempre coperta da nuvole bianche. Padre di tutti gli dèi e degli esseri umani era Zeus, che governava l’intero universo. Ogni divinità era legato a un aspetto della vita umana e a suo piacimento poteva aiutare oppure ostacolare chi cercava di ottenere il suo aiuto con riti, preghiere e sacrifici nei templi e nei santuari. Sacerdoti e sacerdotesse, oltre a eseguire i riti, interpretavano i messaggi che gli dèi inviavano agli uomini. Alle divinità erano dedicati racconti e storie che, insieme alle gesta degli eroi, formano la mitologia greca. Zeus
Apollo
Era il dio del cielo e il re degli dèi.
Atena
Era
Nata dalla testa di Zeus, era la dèa della sapienza e la protettrice di Atene.
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Era il dio del Sole e il protettore delle arti.
STORIA
Moglie di Zeus, proteggeva i matrimoni e le nascite.
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Il Partenone, il più importante tempio di Atene, era consacrato alla dea Atena.
Poseidone
Fratello di Zeus, era il dio del mare.
Artemide
Sorella di Apollo, era la protettrice della caccia e la dèa della Luna.
Afrodite
Era la dèa dell’amore e della bellezza.
Ermes
Era il messaggero degli dèi e protettore dei mercanti e dei ladri. Quaderno pp. 130-131
Le Olimpiadi Nell’antica Grecia si tenevano molte feste religiose, dedicate alle divinità dell’Olimpo e che comprendevano anche gare sportive. Alcune si svolgevano solo in determinate città, altre erano comuni a tutte le poleis greche, che durante i festeggiamenti interrompevano perfino le guerre in corso tra loro. Le feste più famose erano le Olimpiadi, che si svolgevano in onore di Zeus nel santuario di Olimpia, una città del Peloponneso. Le prime Olimpiadi si svolsero nel 776 a.C. e da allora, ogni quattro anni, questi giochi sportivi coinvolgevano tutte le città e le colonie greche per la durata di sei giorni. Il primo giorno era dedicato ai riti sacri e al giuramento di lealtà a cui si sottoponevano tutti gli atleti, dal secondo al quinto giorno gli atleti erano impegnati nelle gare, mentre il sesto giorno era dedicato all’assegnazione del premio: una corona di ulivo selvatico, pianta considerata sacra a Zeus. Durante le Olimpiadi si svolgevano diverse gare: le più importanti erano la corsa veloce (chiamata “stadion”), la corsa dei carri trainati da cavalli e il pentathlon, un insieme di cinque prove (lancio del disco, lancio del giavellotto, corsa, lotta, salto in lungo).
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Il sito archeologico di Olimpia.
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Due lottatori impegnati in una gara. La lotta era una delle discipline del pentathlon.
Le Olimpiadi di oggi Alla fine del XIX secolo il francese Pierre de Coubertin ebbe l’idea di organizzare dei giochi simili a quelli dell’antica Grecia. Le prime Olimpiadi moderne si svolsero nel 1896 ad Atene. Da allora sono stati istituiti anche i Giochi Olimpici per gli sport invernali e le Paralimpiadi, competizioni sportive fra persone con disabilità. Le regole e le indicazioni per l’organizzazione dei giochi sono contenuti nella Carta Olimpica, un documento dove sono indicati i valori di queste competizioni che si rifanno al motto “l’importante non è vincere, ma partecipare”, sottolineando lo spirito di fratellanza e di condivisione che dovrebbe animare il mondo sportivo, e non solo quello. Quaderno p. 132
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I colori scelti per il simbolo delle Olimpiadi sono quelli presenti nelle bandiere di tutte le nazioni, perciò simboleggiano l’insieme dei Paesi che vi partecipano. L’intreccio degli anelli rappresenta l’universalità dello spirito olimpico.
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Le
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Pantheon al femminile Nel Pantheon greco, come è chiamato l’insieme di tutte le divinità, sono presenti molte figure femminili che ancora oggi ci incuriosiscono. Leggi il mito di cui è protagonista Demetra, la sorella di Zeus.
Il rapimento di Persefone
La dea Demetra aveva una bellissima figlia, Persefone, da lei molto amata. Un giorno, mentre raccoglieva i fiori, Ade, il dio degli Inferi, la vide e se ne innamorò. Fece spuntare dalla terra un narciso dal dolce profumo e quando Persefone cercò di coglierlo, la terra si spalancò; Ade uscì fuori e la rapì portandola nel suo regno sotterraneo. Demetra, non avendo più notizie di sua figlia, si rivolse agli altri dèi ma nessuno le diede aiuto. Decise così di prendere le sembianze di una vecchina e cominciò a vagare fra gli uomini alla ricerca della figlia scomparsa. Poiché nessuno l’aiutava si vendicò e provocò una grave carestia su tutta la terra. Gli uomini e gli dèi iniziarono a supplicare Zeus di intervenire affinché Ade restituisse Persefone alla madre. Poiché Ade non voleva, si arrivò a un accordo. Ogni anno per sei mesi Persefone sarebbe dovuta rimanere negli Inferi: in questo periodo Demetra decise che nel mondo sarebbe calato il freddo e la natura si sarebbe addormentata. Nei restanti sei mesi Persefone sarebbe ritornata alla luce e in questo periodo Demetra avrebbe fatto tornare il caldo e risvegliare la natura. Così la terra sarebbe rifiorita.
Quale fenomeno naturale spiega questo mito? ..............................................................................................................................................................................................................................................................
Quale elemento ti ha aiutato a rispondere? Segnalo con una ✘ se è fra i seguenti oppure aggiungilo tu.
Alternanza dei mesi. Le differenze di temperatura fra i periodi. Il fatto che la natura si addormenti in un periodo e sia sveglia in un altro. .....................................................................................................................................................................................................................................................
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Le
Feste religiose Se le Olimpiadi coinvolgevano solo atleti uomini, altre feste religiose, molto sentite nell’antica Grecia, vedevano protagoniste le donne.
Arreforie Nella città di Atene, in estate, si celebravano queste feste in onore della dèa Atena per chiederle di rendere umida la terra inaridita. La sacerdotessa del tempio di Atena consegnava alcuni oggetti sacri e misteriosi a due fanciulle nobili, dette Arrefore, d’età compresa fra i sette e gli undici anni, che avevano il compito di tessere una tunica per la dèa, nella casa in cui vivevano. Le due ragazze erano incaricate di portare questi oggetti in un sotterraneo che si trovava nel santuario della dèa Afrodite. Dopo aver lasciato gli oggetti, ne ricevevano altri che dovevano portare fuori del sotterraneo.
Grandi Brauronie Alla dèa Artemide erano invece dedicate le Grandi Brauronie, che si celebravano a Brauron, nell’Attica. Una processione di persone partiva dal tempio di Artemide, sull’Acropoli di Atene, per raggiungere il tempio di Brauron. Durante tutto il tempo richiesto per arrivare alla meta si svolgevano gare sportive e musicali e venivano recitati i poemi di Omero. Nel tempio di Brauron alcune ragazze, vestite con tuniche gialle, danzavano imitando le movenze di un orso per placare l’ira della dèa a cui era stata uccisa un’orsa sacra.
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Fo
s cu
La vita quotidiana
Le abitazioni
La famiglia
Per capire com’erano le case degli antichi Greci è necessario utilizzare le fonti scritte perché, essendo state costruite con legno e mattoni crudi, non sono state trovate tracce significative durante gli scavi archeologici. Le case non erano particolarmente sontuose perché i Greci amavano vivere perlopiù all’aperto. Vi era differenza fra le abitazioni dei più ricchi e quelle del popolo. Le prime erano formate da diverse stanze disposte intorno a un cortile interno, dove c’era un altare dedicato alle divinità. Erano divise in due zone: quella degli uomini dove si ricevevano gli amici, si tenevano le feste e si discuteva, e il gineceo, riservato esclusivamente alle donne. Le case del popolo erano modeste con tetti a terrazza, pavimenti di terra battuta e poche finestre. Quelle degli artigiani ospitavano all’interno la bottega.
All’età di 13 anni una ragazza era pronta per andare in sposa. Il matrimonio era deciso tra suo padre e lo sposo, attraverso un contratto. L’uomo era il capofamiglia e gli era dovuta obbedienza. La sua vita si svolgeva soprattutto fuori casa. La donna usciva di casa raramente, solo per qualche festa religiosa e per andare a trovare i parenti. Si occupava della tessitura e dell’educazione dei figli. Quando nasceva un bambino, se era maschio si poneva un ramoscello d’ulivo sulla porta; se era femmina una fascia di lana. Il quinto o il settimo giorno dalla nascita si offriva un banchetto ai parenti e il decimo giorno al bambino veniva dato il nome.
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Lavoriamo insieme Secondo te, qual era il ruolo delle donne nella civiltà greca? Dopo aver letto il testo sulla famiglia in Grecia, discutine in classe.
L’abbigliamento
I tessuti utilizzati erano soprattutto di lana, lavorata molto finemente per cui le stoffe erano leggere; i più ricchi acquistavano anche tessuti di lino o di seta provenienti dall’Asia. Gli uomini indossavano principalmente due capi: il chitone, una tunica aderente che arrivava sino al ginocchio, e il clamide, un mantello che si avvolgeva intorno al corpo. Le donne indossavano il peplo, un rettangolo di stoffa di lana drappeggiato sulla persona e fermato con una fibbia sopra le spalle, una tunica più corta che stava direttamente a contatto con la pelle e l’himation, un mantello. Le vesti non erano cucite e per fissarle si usavano delle fibbie. Gli uomini utilizzavano dei cappelli a larghe tese, detti petaso, mentre le donne si coprivano il capo con un lembo del mantello. Sia gli uomini sia le donne ai piedi calzavano sandali in pelle e stivali, mentre all’interno delle abitazioni andavano a piedi scalzi.
L’alimentazione Il cibo quotidiano era molto semplice: alimenti comuni erano focacce, olive, verdure, legumi, formaggi, pesce e frutta come fichi, melagrane e pere. In occasione di avvenimenti importanti, invece, i ricchi greci organizzavano banchetti sontuosi, suddivisi in due momenti: il vero e proprio pranzo e il simposio, il momento in cui si beveva. Durante il simposio gli invitati indossavano corone di fiori, sedevano su letti decorati e venivano cosparsi di unguenti dagli schiavi. Per bere seguivano gli ordini dati da un invitato, il re del convivio, nominato tramite un sorteggio con i dadi. Seguivano spettacoli e intrattenimenti di vario tipo: canti, poesie, giochi di acrobati, danze.
Competenze in azione Scrivi nei cartellini i nomi dei capi di abbigliamento maschile.
...............................................
...............................................
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La cultura La civiltà greca è considerata la culla della civiltà occidentale: sono infatti molto forti ed evidenti gli influssi che ha avuto sulla nostra cultura, a partire dall’alfabeto che usiamo, che deriva da quello greco. I Greci aggiunsero infatti all’alfabeto fenicio i segni che indicavano le vocali. La letteratura La letteratura greca è ricchissima. Ci sono giunti poemi straordinari e una grande varietà di miti che raccontano le gesta di eroi e di dèi. Ancora oggi apprezziamo le liriche greche, poesie bellissime che spesso venivano lette accompagnandosi con strumenti musicali come la cetra (vedi immagine).
La medicina e la matematica Per i Greci igiene e cura del corpo erano molto importanti e per questo la medicina ebbe un forte sviluppo. Il greco Ippocrate è considerato il fondatore della scienza medica perché fu il primo a pensare che le cause delle malattie fossero da ricercare nell’ambiente e nello stile di vita e non nel volere degli dèi, separando così la medicina dalla religione. Anche nella matematica e nella geometria i Greci giunsero ad altissimi risultati. Basta pensare che ancora oggi si studiano le regole definite da matematici come Pitagora ed Euclide.
La filosofia e la storia La filosofia è una disciplina che cerca di spiegare il senso della vita umana, del bene e del male e l’origine dell’universo. Molti furono i filosofi greci che ancora oggi apprezziamo, e fra questi i più importanti sono Socrate, Platone e Aristotele. Fu il greco Erodoto che, nel V secolo a.C., introdusse il nome “historia”, inventando la storia così come la intendiamo noi, cioè un’indagine sul passato per ricostruirlo e conoscerlo.
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L’arte Il culto del corpo dei Greci è evidente anche nell’arte, in particolare nella scultura, dove gli artisti cercarono di rappresentare il corpo umano e i suoi movimenti, rispettandone le proporzioni, esprimendone la bellezza e ricercando l’armonia e la perfezione. I Greci furono molto abili anche nelle tecniche di costruzione. Gli architetti greci si dedicarono soprattutto alla costruzione di edifici pubblici come templi, palestre, teatri, usando stili diversi nel tempo. I templi greci sono gli edifici più maestosi giunti fino a noi. Erano edifici a pianta rettangolare, costruiti in marmo o pietra, con un colonnato esterno realizzato sopra una piattaforma a gradini. Sulle colonne, che in alto finivano con un capitello, c’era una struttura orizzontale chiamata architrave. Sulla facciata, sopra l’architrave c’era il frontone, a forma di triangolo e decorato con sculture. All’interno del tempio si trovava un locale, detto cella, dove era custodita la statua della divinità a cui il tempio era dedicato; all’esterno c’era l’altare dove si svolgevano i sacrifici. colonnato
statua della divinità
cella
piattaforma a gradini
architrave
frontone
Competenze in azione Oggi è possibile capire in che epoca sono stati costruiti i templi greci guardando lo stile delle loro colonne. Scrivi nei quadratini il numero corrispondente alla descrizione della colonna.
1
Le colonne hanno più scanalature; il capitello, di forma ricurva, ha due rigonfiamenti laterali.
2
È il più antico: le colonne sono massicce, il capitello è semplice.
3
È il più recente: le colonne sono simili a quelle ioniche ma il capitello è riccamente decorato con foglie d’acanto.
Quaderno p. 133
dorico
ionico
corinzio
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Il teatro
■ Il
I Greci inventarono il teatro, considerato non solo un luogo di divertimento ma anche un luogo in cui insegnare, educare e confrontarsi. Per questo ogni città ne aveva uno. L’importanza attribuita al teatro si coglie anche dal fatto che perfino donne, bambini e schiavi vi fossero ammessi a partire dal IV secolo a.C. e che le poleis prevedessero un fondo comune per pagare i biglietti d’ingresso alle persone bisognose, nel caso di spettacoli a pagamento. Quello della foto in alto è il Teatro greco di Taormina. Realizzato nel III secolo a.C., ancora oggi ospita spettacoli e rappresentazioni teatrali. È stato costruito su un pendio naturale per consentire la realizzazione delle gradinate per il pubblico, che così poteva sentire e vedere lo spettacolo da ogni punto del teatro. 24
teatro greco di Taormina, in Sicilia.
I generi teatrali Gli spettacoli erano di due tipi: le commedie e le tragedie. Le commedie avevano una trama divertente: di solito venivano presi in giro i tipi umani, i loro vizi e i loro difetti. Le tragedie erano drammatiche: raccontavano miti o azioni eroiche i cui protagonisti morivano o vivevano esperienze dolorose.
Gli autori Gli autori delle opere teatrali godevano di grandissimo prestigio. Ogni anno, in occasione delle festività religiose dedicate a Dioniso, il dio del vino e della danza, erano indetti concorsi a cui partecipavano con le loro opere. Al termine, il miglior autore e il miglior attore venivano premiati con una corona d’edera.
Educazione al Patrimonio Gli attori Solo gli uomini potevano recitare e indossavano maschere per interpretare tutti i ruoli, anche quelli femminili. Oltre alle maschere, che servivano anche ad amplificare la voce e avevano grandi dimensioni, gli attori usavano trampoli o scarpe di legno molto alte per poter essere visibili a tutti. Il colore dei vestiti permetteva al pubblico di capire le caratteristiche dei personaggi: i colori scuri erano per quelli tristi; i colori vivaci per quelli più importanti; i colori tenui per personaggi meno significativi. Gli attori erano accompagnati dal coro, che raccontava o commentava la scena mentre si svolgeva.
La scena era una costruzione rialzata, dotata di tavole di legno girevoli su cui erano disegnati gli sfondi.
La cavea era la parte destinata al pubblico. Era formata da gradinate con scale laterali che permettevano agli spettatori di raggiungere i propri posti. Sulla sommità si trovavano delle terrazze per le donne.
L’orchestra era lo spazio posto in basso, davanti alla scena, dove recitava il coro, suonavano i musici e si esibivano i ballerini.
Il proscenio era lo spazio su cui recitavano gli attori.
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Ripasso facile
I Greci Dove La civiltà greca di sviluppò in Grecia e nella penisola del Peloponneso.
Quando Nel 1200 a.C. i Dori invasero il Peloponneso ponendo fine alla civiltà micenea. Dopo un periodo di decadenza, verso l’VIII secolo a.C. iniziò a svilupparsi la civiltà greca. Nel 338 a.C. la Grecia fu conquistata dai Macedoni.
Le attività Le attività principali dei Greci erano l’agricoltura, l’allevamento e la pesca. Erano molto sviluppati l’artigianato e il commercio marittimo, soprattutto ad Atene. I Greci fondarono molte colonie sulle coste del Mar Mediterraneo.
La società A Sparta la società si divideva in spartiati (detentori di potere e ricchezze), perieci (artigiani e commercianti) e iloti (schiavi). Ad Atene la società era divisa in cittadini (uomini liberi, originari della città) e non cittadini (stranieri, donne e schiavi).
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Le forme di governo I Greci erano organizzati in città-stato, le poleis, indipendenti e spesso in guerra fra loro. Ogni città aveva una propria Costituzione e un proprio governo. Le poleis più famose furono Sparta, con un governo oligarchico (potere di pochi uomini), e Atene con un governo democratico (potere del popolo).
La religione I Greci erano politeisti e ritenevano le divinità simili agli uomini. Pensavano che gli dèi risiedessero sul Monte Olimpo. Zeus era il re degli dèi.
La cultura La cultura greca ha influenzato tutte le altre civiltà del mondo occidentale. L’alfabeto che usiamo deriva da quello greco. I Greci si dedicarono a molte discipline, in particolare filosofia, matematica, medicina, storia, architettura, poesia e arte. A loro si deve anche l’invenzione del teatro.
Mappa per esporre
� Completa la mappa con le seguenti parole.
pesca � poleis � teatro � Dori � stranieri � Zeus
I GRECI vissero � in Grecia e nella
praticavano
erano organizzati � dal punto di vista
� l’agricoltura
penisola del
(principalmente
politico: in città-
Peloponneso;
viti e ulivi),
stato indipendenti
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� dal 1200 a.C. (invasione dei )
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al 338 a.C.
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inventarono e svilupparono � l’alfabeto che usiamo anche noi; � il
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con un governo
credevano � in molti dèi (erano politeisti); � ............................................ era il dio più importante.
si dedicarono � a molte discipline: filosofia, matematica, medicina, storia, architettura, poesia e arte.
democratico; � dal punto di vista sociale: a Sparta, in spartiati (nobili proprietari terrieri), perieci (commercianti e artigiani) e iloti (schiavi). Ad Atene, in cittadini (maschi e originari della città), ........................................
e schiavi.
� Aiutati con la mappa per esporre oralmente ciò che hai studiato.
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Facciamo il punto 1
In questo elenco indica con una ✘ le caratteristiche delle poleis. Le poleis erano governate da un unico re. Tutte le poleis erano democratiche e seguivano un’unica Costituzione. Tra le poleis le più conosciute ci sono Sparta e Atene. Le poleis erano costituite da un’acropoli, costruita su un’altura, e una città bassa. Nelle poleis non esisteva la schiavitù. Nell’acropoli, la parte alta della polis, si trovava il tempio dedicato alla divinità protettrice della città. Le poleis erano spesso in guerra tra loro. Nell’acropoli si trovavano anche il teatro e lo stadio. Il territorio intorno alle poleis si chiamava kora.
2
Scrivi sotto a ognuna di queste fonti scritte se si riferisce alla polis di Sparta o a quella di Atene. “Non appena i fanciulli avevano sette anni, il governo della città li prendeva e li portava in compagnie, dove avevano un regolamento e un’alimentazione uguale per tutti. A leggere e a scrivere imparavano soltanto il minimo necessario. Il resto dell’educazione era rivolto tutto a renderli pronti all’ubbidienza, resistenti alla fatica e vittoriosi in guerra.”
“Quando il bambino inizia a parlare i suoi genitori gli danno spiegazioni sul giusto, l’ingiusto, il buono, il cattivo, ciò che si deve fare o non fare. A sette anni i maestri a scuola gli fanno leggere le opere dei poeti e gliele fanno imparare a memoria. Il fanciullo va dal maestro di musica per imparare a suonare e dal maestro di ginnastica per allenarsi.”
Adattamento da Plutarco
Adattamento da Platone
Polis di
3
.......................................................................................
Polis di
.......................................................................................
Inserisci le seguenti parole-chiave nella tabella in base all’aspetto della civiltà a cui si riferiscono.
oligarchia ● liriche ● Poseidone ● Ecclesia ● Monte Olimpo ● Costituzione filosofia ● Apollo ● alfabeto greco ● cella ● ostracismo ● teatro
Religione
Forma di governo
Cultura
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Competenze: Selezionare informazioni; ricavare informazioni da una fonte; utilizzare il lessico specifico.
4
Leggi le frasi seguenti e indica se sono vere (V) o false (F).
V
F
Il gineceo era la zona della casa riservata alle donne. Ad Atene, i ragazzi prestavano servizio militare fino a 25 anni. Quando nasceva una bambina, ad Atene si poneva sulla porta di casa una fascia di lana. A Sparta, le ragazze avevano la stessa educazione sportiva dei maschi. Il peplo era la veste caratteristica degli uomini e il chitone delle donne. Socrate, Platone e Aristotele furono grandi matematici. Ippocrate è considerato il fondatore della scienza medica.
5
Osserva l’immagine, leggi la didascalia e rispondi alle domande.
■
Vaso di terracotta raffigurante un coro di personaggi su trampoli e risalente al 550-525 a.C. circa.
● Sul vaso sono dipinti uomini o donne? .......................................................................................................................................................................................................................................................
● Per camminare che cosa utilizzano? Aiutati con la didascalia e cerchia gli oggetti che usano. .......................................................................................................................................................................................................................................................
● In base a ciò che hai studiato, perché utilizzavano questi strumenti per camminare? .......................................................................................................................................................................................................................................................
● Il fatto che siano solo uomini, che indossino trampoli e che sono definiti un coro, quale invenzione della civiltà greca ti fa venire in mente? .......................................................................................................................................................................................................................................................
Autovalutazione
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I Persiani e i Greci
L’impero persiano
Nel 1200 a.C. circa, i Persiani si stabilirono in un piccolo territorio affacciato sul Golfo Persico, nell’attuale Stato dell’Iran. Nel 550 a.C., sotto la guida del re Ciro II, iniziarono a espandersi verso l’Asia Minore, in cui si trovavano molte colonie greche. In poco tempo conquistarono un territorio vastissimo, che si estendeva dal fiume Indo fino al Mar Mediterraneo. Nacque così l’impero persiano, così ampio da avere cinque capitali, la più importante delle quali era Persepoli. Ciro II crea l’impero
Ascesa al trono di Dario I
Carta geostorica Cerca sulla carta i nomi citati nel testo delle due pagine, quindi rispondi alle domande.
● Quali grandi fiumi attraversavano l’impero persiano? ● Quali città collegava la Strada Reale? Persiani sconfitti dalle poleis
I Macedoni conquistano l’impero persiano
Persiani 550 a.C. 522 a.C. 500 a.C.
Oggi
30
STORIA
479 a.C.
400 a.C.
333 a.C.
300 a.C.
L’impero persiano si estendeva nei territori che oggi vanno dalla Turchia al confine con l’India.
Quaderno p. 134
I Persiani e i Greci
L’organizzazione dell’impero
Per poter governare un territorio così vasto, il re Dario I, salito al trono nel 522 a.C., divise l’impero in venti province, dette satrapie. Le province erano rette da governatori locali, i satrapi, che raccoglievano i tributi dovuti al sovrano, amministravano la giustizia e reclutavano i soldati per formare le truppe dell’esercito. Per collegare le satrapie e comunicare gli ordini del re, furono realizzate le strade regie, percorse dai messaggeri reali. La più importante era la Strada Reale, lunga circa 2 600 km, che univa le città di Susa e di Sardi. Per amministrare tutti i territori di un impero così vasto fu adottata un’unica lingua comune, l’aramaico. L’esercito era molto potente. Oltre alle truppe che proteggevano le città, era formato dai “diecimila immortali”, così chiamati perché quando un soldato moriva era subito rimpiazzato, lasciando il numero invariato. Tributo: versamento di una tassa.
La religione persiana
■
Il re persiano Dario I in un bassorilievo a Persepoli.
Per Studiare Evidenzia nel testo le risposte alle seguenti domande.
Dal VI secolo a.C. nell’impero persiano si diffuse la religione predicata da un profeta chiamato Zarathustra. Questa religione, detta Zoroastrismo, sostiene che il creatore e signore del mondo è il dio Ahura Mazda e che da lui dipendono gli spiriti del bene e del male, sempre in lotta tra loro. Gli imperatori persiani avevano il compito di far trionfare il bene. I sacerdoti, detti magi, avevano un grande potere: oltre ai riti, amministravano la giustizia ed educavano i giovani principi.
● Quando e dove si sviluppò l’impero persiano? ● Com’era suddiviso l’impero? ● Chi governava le province e quali erano i suoi compiti? ● Com’erano collegate le province? ● Qual era la lingua comune dell’impero persiano? ● Come si chiamava la religione persiana e che caratteristiche aveva? STORIA
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I Persiani e i Greci
Persepoli
■
Persepoli fu la più splendida delle capitali dell’impero persiano. La sua costruzione iniziò intorno al 520 a.C. circa e durò circa settant’anni. Fu la capitale cerimoniale e amministrativa, oltre che residenza reale a partire da Dario I. Gli stranieri non potevano entrarvi, ma una volta all’anno il re faceva preparare un ricevimento in cui i rappresentanti dei popoli sottomessi si presentavano offrendo doni e tributi. La città sorgeva su una grande terrazza a cui si accedeva tramite una scalinata monumentale che portava alla Porta di tutte le Nazioni, una vasta sala quadrata con quattro colonne. A Persepoli sorgevano magnifici edifici come l’Apadana, il palazzo per le udienze ufficiali il cui tetto era sorretto da 72 colonne sormontate da sculture di animali, il Palazzo reale di Dario I e il Palazzo delle 100 colonne, il più grande degli edifici della città, decorato con bassorilievi raffiguranti scene della vita dei re e combattimenti. 32
STORIA
La Porta di tutte le Nazioni a Persepoli.
Competenze in azione Osserva l’immagine e rispondi. ● Secondo te, chi sono i personaggi raffigurati nel bassorilievo? ● Che cosa portano e a chi lo portano? ● Che cosa rappresentano in realtà, secondo te, queste offerte?
I Persiani e i Greci
Le guerre tra Greci e Persiani
I Persiani pretendevano il pagamento di pesanti tributi da parte delle colonie greche dell’Asia Minore che si trovavano nei territori da loro conquistati. Nel 499 a.C. la polis di Mileto si ribellò e incendiò Sardi, una delle capitali dei Persiani. Questi reagirono distruggendo Mileto, uccidendo e deportando tutti i suoi abitanti.
Prima guerra greco-persiana Nel 490 a.C. i Persiani decisero di punire le poleis di Eretria e Atene, colpevoli di aver aiutato Mileto. Eretria fu rasa al suolo; dopodiché una grande flotta e un esercito di 25 000 soldati, guidati da re Dario I, si diressero verso Atene. Dopo alcuni scontri favorevoli ai Persiani, si svolse la battaglia decisiva: sulla piana di Maratona 10 000 ateniesi, guidati dal generale Milziade, sconfissero i Persiani.
Seconda guerra greco-persiana Nel 480 a.C. il re Serse, figlio di Dario I, decise di vendicare il padre e preparò un esercito imponente, una grande flotta e un ponte di barche sullo stretto dei Dardanelli (che unisce il Mar Egeo al Mar Nero) per portare soldati e cavalli. Alcune poleis decisero di accettare l’autorità persiana senza combattere; altre invece si allearono tra loro. Sul passo delle Termopili, vicino ad Atene, si svolse la prima battaglia, in cui gli Spartani furono sconfitti dai Persiani. Lo scontro decisivo fu però in mare, vicino all’isola di Salamina, dove la flotta ateniese, guidata da Temistocle, distrusse quella persiana. Nel 479 a.C. i Persiani furono definitivamente sconfitti via terra a Platea e sul mare di fronte al monte Micale. Nel 449 a.C. i Persiani, sconfitti, firmarono la pace con gli Ateniesi e nel 446 a.C. una tregua trentennale con gli Spartani. Quaderno p. 135
La maratona
La maratona è una gara sportiva, una corsa lunga 42,195 km. Ha origine da un episodio della battaglia decisiva della prima guerra greco-persiana. Infatti la distanza della gara ricorda quella che il soldato greco Filippide percorse correndo tra Maratona e Atene per annunciare la vittoria degli Ateniesi sui Persiani. Filippide, dopo aver portato a termine la sua missione, morì per il terribile sforzo compiuto.
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I Persiani e i Greci
La guerra del Peloponneso Concluse le guerre con i Persiani, le città greche si erano unite nella Lega di Delo e si erano impegnate a mantenere navi ed eserciti comuni. Gli Ateniesi però avevano acquisito grande importanza perché la loro flotta era stata decisiva nella vittoria e cercarono di imporre il proprio dominio sulle altre poleis greche. Questa fu la causa di un conflitto chiamato Guerra del Peloponneso perché inizialmente si svolse in questa regione. Il pretesto che diede inizio alla guerra fu il divieto da parte di Atene di far entrare le navi della polis di Megara nei porti delle poleis della Lega di Delo; Sparta e altre poleis greche si unirono e, nel 431 a.C., dichiararono guerra ad Atene. La guerra durò fino al 404 a.C., quando Atene si arrese. Sparta, vittoriosa, cercò di imporsi su tutte le poleis greche, che però si ribellarono. In realtà nessuna delle città risultò vincitrice perché le poleis greche furono tutte indebolite dalla lunga serie di conflitti, dalla perdita di tanti uomini e dalla diffusione di malattie. Per questi motivi non furono più in grado di opporsi ai popoli che iniziavano a invadere i loro territori. 34
STORIA
■
Particolare di un vaso greco raffigurante una battaglia.
Per Studiare Completa la mappa.
LA GUERRA DEL PELOPONNESO Le cause
Le conseguenze
Atene vuole estendere il suo dominio sulle altre poleis greche.
Saccheggi, distruzioni, epidemie
Atene vieta l’ingresso
Decadenza delle poleis
..................................................... .....................................................
Sparta e le altre poleis si uniscono contro ........................................
Le città non sono più capaci di ..................................................... .....................................................
Scoppia la guerra
Tecnologia L’esercito greco In Grecia ogni polis aveva il suo esercito e ogni cittadino aveva il dovere di difendere la sua patria. L’esercito della polis era formato da fanteria e cavalleria. Il reparto più numeroso era costituito dalla fanteria, cioè dai soldati che combattevano a piedi. I fanti erano chiamati opliti, dal nome del grande scudo rotondo che li proteggeva; indossavano un elmo e una corazza di bronzo ed erano armati di una lunga lancia. Procedevano, uniti e vicini, al ritmo di flauti e tamburi. La formazione tipica era detta a falange, disposta su due file di opliti. La cavalleria era meno numerosa, perché solo le famiglie più ricche potevano sostenere la spesa per l’acquisto di un cavallo. Tra tutte le poleis greche, quella che aveva il più forte esercito di terra era Sparta. Atene era invece superiore per le forze di mare grazie alle triremi, navi piccole e veloci, che costituivano la sua flotta. Erano navi di legno lunghe e strette con un solo albero con una vela quadrata e, sulle fiancate, tre file sovrapposte di remi. La prua terminava con uno sperone in bronzo, che in battaglia serviva per spezzare i remi delle navi nemiche oppure per speronarle e affondarle. Durante la battaglia le vele venivano abbassate e i rematori, più di cento per nave, spingevano l’imbarcazione a grande velocità per consentirle di colpire la nave nemica. vela quadrata
■
Piatto che raffigura un combattimento tra opliti.
doppio timone
sperone
tre file di rematori
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I Macedoni
I Macedoni vivevano in una regione della penisola greca il cui territorio era montuoso, ricco di miniere Carta geostorica d’oro e d’argento e di boschi che fornivano il legname Osserva la carta e leggi il testo. per costruire le navi greche. Nelle valli erano allevati Poi rispondi. cavalli considerati i migliori della Grecia. ● Dove si trova la Macedonia? La capitale della Macedonia era Pella. Il popolo era ● Com’era il suo territorio? governato da un re, affiancato da un’assemblea formata da uomini, detti “compagni del re”, che combattevano al suo fianco per difendere il regno. A Pella nacque Filippo II, che nel 359 a.C. divenne re e riorganizzò l’esercito, potenziando la cavalleria e perfezionando la tecnica della falange. Nel 338 a.C. Filippo II attaccò le poleis greche che, indebolite dalla guerra del Peloponneso, furono conquistate senza difficoltà. Decise poi di conquistare l’impero persiano, ma i nobili ■ Moneta raffigurante macedoni, temendo che diventasse troppo potente, lo uccisero. Filippo II.
Filippo conquista la Grecia
Alessandro sconfigge i Persiani
Morte di Alessandro
323-200 a.C. Regni ellenistici
Macedoni 400 a.C.
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338 333 323 a.C. a.C. a.C. STORIA
300 a.C.
200 a.C.
Nascita di Cristo
I Macedoni
■
Pella aveva un grandioso Palazzo reale, con un cortile centrale circondato da portici e da sale per ricevere le delegazioni. Vi erano anche numerosi templi con colonne e pavimenti a mosaico.
La falange macedone Nella falange macedone il battaglione era formato da 16 file compatte di soldati muniti di lunghe lance dette sarisse e protetti da uno scudo fissato al braccio. Quando la falange avanzava, i soldati della prima fila tenevano le lance abbassate, mentre i soldati delle file successive abbassavano le lance solo quando si scontravano con il nemico. La cavalleria proteggeva la falange ai fianchi.
Alessandro Magno
Alessandro, il figlio di Filippo II, nacque a Pella nel 356 a.C. e fu educato da grandi guerrieri e dai più illustri maestri greci, tra i quali il filosofo Aristotele. Quando Filippo II venne ucciso, Alessandro diventò re. Dopo aver vendicato la morte del padre, decise di riprendere il suo progetto di ampliare il regno macedone. Con un esercito di circa 40 000 uomini, nel 333 a.C. sconfisse le truppe del re persiano Dario III nella battaglia di Isso e liberò le città greche sottomesse dai Persiani. Alessandro proseguì poi verso l’Egitto, che conquistò e dove fondò la città di Alessandria. Da lì attaccò il cuore stesso dell’impero persiano, e nel 331 a.C. inflisse una decisiva sconfitta ai Persiani a Gaugamela. Arrivò quindi fino al fiume Indo e avrebbe voluto proseguire verso Oriente, ma si ammalò e morì improvvisamente nel 323 a.C., a soli 33 anni. Per le sue straordinarie imprese Alessandro fu in seguito chiamato Magno, cioè “il grande” in latino. Il suo progetto era quello di unire tutti i popoli conquistati e farli convivere pacificamente. Quaderno pp. 136-137
STORIA
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I Macedoni
L’età ellenistica
Alla morte di Alessandro l’impero fu diviso in tre regni chiamati regni ellenistici: il regno di Macedonia, quello di Siria e quello d’Egitto. Il progetto di Alessandro però si avverò: il periodo successivo alla sua morte è chiamato dagli storici età ellenistica perché, in questo periodo, la civiltà greca esercitò un grandissimo influsso sulla cultura e la vita delle altre popolazioni. Questo periodo fu caratterizzato da grandi scoperte in campo matematico e scientifico. Furono approfonditi gli studi sulla Terra e sul movimento dei pianeti e l’astronomo Aristarco di Samo intuì per primo che la Terra gira intorno al Sole e riuscì a calcolare la circonferenza del nostro pianeta avvicinandosi molto alla misura reale. Grande sviluppo ebbero la letteratura, la filosofia, l’arte e la scultura. Gli scultori, in particolare, raggiunsero una grande maestria nel rappresentare i movimenti del corpo con i drappeggi delle vesti. Ellenistica: il termine viene dal nome con cui i Greci chiamavano se stessi, cioè “Elleni”.
■
La Nike di Samotracia è una famosa scultura di epoca ellenistica. Risale al 180 a.C. circa e fu realizzata dallo scultore Pitocrito.
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L’altare di Zeus a Pergamo venne realizzato intorno al 150 a.C. circa. Oggi si trova nel Pergamonmuseum di Berlino.
La città di Pergamo Nell’età ellenistica le città divennero delle vere metropoli con migliaia di abitanti, ricche di attività economiche e di cultura. Una delle città più importanti fu Pergamo, in Asia Minore, famosa per la produzione della pergamena, ricavata dalle pelli essiccate di animali e usata per scrivere. Pergamo in epoca ellenistica si arricchì di edifici di grande bellezza come il tempio di Atena. Qui si trovava un grandioso altare dedicato a Zeus, su cui erano scolpiti altorilievi che raffiguravano le battaglie tra gli dèi e i Giganti. Altorilievi: un tipo di scultura in cui le figure sembrano quasi staccate dal fondo sul quale sono scolpite.
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STORIA
Quaderno p. 138
Alessandria d’Egitto
I Macedoni
Alessandro Magno fondò diverse città chiamate con il suo nome, ma la più importante fu Alessandria d’Egitto, fondata nel 332 a.C.. Fu realizzata sul delta del Nilo e, successivamente, ingrandita per unirla all’isola di Faro. Nel III secolo a.C. Tolomeo, re del regno ellenistico d’Egitto, stabilì ad Alessandria la capitale del suo regno e fece costruire un quartiere reale. Il faro Sull’isola di Faro fu realizzata la prima torre luminosa, chiamata appunto faro, alta circa 134 metri e considerata una delle sette meraviglie del mondo. La lanterna posta sulla cima si poteva vedere anche a 48 chilometri di distanza. Il faro restò funzionante per 1 600 anni, ma poi fu distrutto da due terremoti.
Il Museo e la Biblioteca Ad Alessandria sorse il Museo, un imponente edificio dove gli studiosi dell’epoca si incontravano per confrontare le loro idee e dove erano conservate le opere degli artisti più famosi. Fu costruita anche una Biblioteca, la più ricca del mondo antico. Sembra che contenesse circa 500 000 testi che venivano trascritti e copiati su papiri. Le copie così realizzate venivano diffuse nelle altre biblioteche del mondo antico. Questo ha consentito la conservazione di manoscritti che sarebbero andati perduti, dal momento che la biblioteca fu incendiata più volte e poi definitivamente distrutta.
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Speciale
STE M
Dai rotoli di papiro ai libri digitali
* fai STEM con il TINKERING
La biblioteca di Alessandria d’Egitto fu la più grande e la più ricca del mondo antico. I testi erano scritti su rotoli di papiro e ce n’erano più di 500 000!
I popoli antichi scrivevano e conservavano i loro libri, usando delle tavolette di argilla che incidevano. Gli Egizi furono i primi che a questi libri pesanti e poco maneggevoli preferirono i fogli in papiro, conservati in rotoli, leggeri e poco ingombranti.
Dal II secolo a.C. gli Egizi smisero di esportare in Asia Minore il papiro a causa di un conflitto tra i re d’Egitto e di Pergamo. Allora, a Pergamo, il papiro fu sostituito dalla pergamena, prodotta con pelli di pecora, capra o vitello. I Cinesi iniziarono a scrivere su supporti ricavati dalle piante circa 4 000 anni fa. Verso il IV secolo a.C. cominciarono a scrivere con il pennello su lunghe strisce di seta che venivano arrotolate intorno a un bastone. Dal I secolo d.C. cominciarono a usare anche la carta, che, però, fu a lungo disprezzata perché era ritenuta un materiale povero. A Roma invece gli scolari scrivevano con uno stilo su tavolette di legno chiaro rivestite da uno strato di cera scura, legate tra loro come un quaderno.
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TINKERING
La carta era ottenuta dalla macinazione di vegetali come il gelso, la canapa o il bambù e più tardi da corde e stracci. Sostituì rapidamente la pergamena e, così, molti mulini per il grano furono trasformati in cartiere. In seguito per produrla furono usati paglia, ortiche e, dal XIX secolo, la cellulosa contenuta nel legno. Oggi i tronchi d’albero sono triturati e ridotti in poltiglia da macchine che poi la spianano, la sgocciolano e la essiccano.
Perché secondo te il rotolo fu sostituito da libri da sfogliare?
Da qualche decennio si sono diffusi gli e-book, (“electronic book”), libri digitali, che si leggono su dispositivi chiamati e-reader. Nel 1971 l’informatico Michael Hart dette inizio al progetto Gutenberg, che prende il nome dall’inventore della stampa a caratteri mobili: il suo progetto era costruire una biblioteca composta da versioni elettroniche dei libri per diffondere il patrimonio culturale dell’umanità a più persone possibile.
LAB
In classe realizzate una frase stampata a partire da una vaschetta per alimenti. ● Procuratevi vaschette riciclate tipo quelle usate per gli alimenti, colori a tempera, una matita appuntita, un mattarello e fogli. ● Ritagliate dalla vaschetta una base. ● Scegliete una frase e incidetela al contrario (come se leggeste allo specchio) con una matita appuntita sul polistirolo. ● Rivestite di tempera o colore acrilico la tavoletta: attenzione, non colorate l’interno delle incisioni. ● Rovesciate la tavoletta ancora fresca su un foglio e con il mattarello imprimete il colore. La vostra stampa è pronta!
● Che cosa succede se replicate la stampa
su un altro foglio? ● Esiste un modo per scrivere tutte le frasi che volete senza dover incidere una nuova tavoletta ogni volta? Fate delle ipotesi. Poi fate una ricerca sulla stampa a caratteri mobili e scoprite una grandissima invenzione! 41
Ripasso facile
I Persiani Dove e quando
La religione
I Persiani si stabilirono in un territorio affacciato sul Golfo Persico, nell’attuale Iran, nel 1200 a.C. circa. Dal 550 a.C. crearono un impero che si estendeva dal fiume Indo fino al Mar Mediterraneo. Nel 331 a.C. furono sconfitti da Alessandro Magno.
A partire dal VI secolo a.C. si diffuse lo Zoroastrismo. La divinità creatrice era Ahura Mazda. I sacerdoti erano detti magi.
La cultura e la tecnologia
Le forme di governo
I Persiani costruirono diverse città monumentali tra cui Persepoli, la più splendida delle cinque capitali dell’impero.
L’impero era diviso in venti province, dette satrapie, governate dai satrapi che raccoglievano i tributi, amministravano la giustizia e reclutavano i soldati.
Mappa per esporre
� Completa la mappa con le seguenti parole.
Platea � Zoroastrismo � Persico � satrapie
I PERSIANI vissero
si scontrarono
� dal 1200 a.C. circa in un territorio affacciato
� con i Greci, a partire dal 499 a.C.;
;
� furono sconfitti
� dal 550 a.C., crearono
definitivamente
sul Golfo
.................................
un impero che andava
nel 479 a.C. a
dall’Asia Minore all’Indo.
.................................
erano organizzati in un impero diviso in venti province dette ..............................................................
praticavano
. lo
42
.
.......................................................................
Ripasso facile
I Macedoni Dove e quando
Le forme di governo
I Macedoni vivevano in una regione a nord della Grecia. Da qui, a partire dal 338 a.C., crearono un ampio impero che comprendeva la Grecia e arrivava fino al fiume Indo. Nel 323 a.C. morì Alessandro Magno e l’impero fu diviso in tre regni.
Le attività La Macedonia era ricca di legname, di oro e di argento, che erano venduti ai popoli vicini. Grande importanza aveva l’esercito, che fu riorganizzato da Filippo II.
Il re governava l’impero affiancato da un’assemblea di “compagni del re”.
La cultura Con Alessandro Magno la civiltà greca si diffuse in tutti i territori dell’impero, dando vita all’età ellenistica. Il greco divenne la lingua ufficiale; la matematica e l’astronomia, la filosofia e l’arte ebbero un grande sviluppo.
Mappa per esporre
� Completa la mappa con le seguenti parole.
Grecia � ellenistici � re � esercito
I MACEDONI vissero
erano organizzati
dopo la morte di Alessandro Magno
� in Macedonia, un territorio a nord della ..........................................
;
� nel 338 a.C. il re Filippo II conquistò la Grecia; � nel 333 a.C. Alessandro
� in un impero governato da un .........................................
;
� grande importanza aveva l’................................... .
� l’impero fu diviso in tre regni detti
...................................
.
La civiltà greca si diffuse in tutti i territori dell’impero.
sconfisse i Persiani.
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Facciamo il punto 1
Completa il testo.
● I Persiani formarono un grande era
.................................................
che aveva cinque capitali. Una di queste
..................................................
● Il territorio era diviso in venti province chiamate
.................................................
e governate dai satrapi.
Le province erano collegate da strade. La più importante e lunga era la Strada
...........................................
● La lingua ufficiale dell’impero persiano era l’.................................................. ● I Persiani credevano nella religione chiamata I sacerdoti si chiamavano
2
..................................................
..................................................
Osserva l’immagine e indica con una ✘ le affermazioni esatte.
● Il bassorilevo raffigura Dario I e puoi capire che è un re perché: è seduto su un trono. è molto bello. sul capo ha una corona. ha uno scettro. ha molte armi accanto a sé.
● Il re ha in mano un mazzo di fiori di loto perché: lo ha appena raccolto. per i Persiani il loto era un fiore sacro.
3
Collega le definizioni ai termini corrispondenti.
Governatore delle province dell’impero persiano.
Falange
Gara di corsa, simbolo delle Olimpiadi moderne.
Satrapo
Disposizione dei fanti in battaglia. Supporto per scrivere ricavato da pelli di animali. Periodo successivo alla morte di Alessandro.
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Maratona Età ellenistica Pergamena
Competenze: Selezionare informazioni; ricavare informazioni da una fonte; utilizzare il lessico specifico.
4
Qual era il sogno di Alessandro Magno? Indicalo con una ✘. Voleva che tutti i popoli fossero uniti in un unico impero in cui si parlava il persiano e si conosceva la cultura persiana. Voleva che tutti i popoli fossero uniti in un unico impero in cui si parlava il greco e si conosceva la cultura greca. Voleva che tutti i popoli fossero divisi, mantenendo la propria cultura e la propria lingua.
5
Colora in giallo le battaglie combattute da Alessandro Magno e dai Macedoni.
BATTAGLIA DI ISSO
BATTAGLIA DI GAUGAMELA
BATTAGLIA DI PLATEA
6
BATTAGLIA DI MARATONA
BATTAGLIA DELLE TERMOPILI
Leggi le frasi e indica con una ✘ il completamento esatto.
● Alessandria d’Egitto fu fondata da...
Alessandro Magno.
re Dario.
● Ad Alessandria d’Egitto si trovava la più grande...
ludoteca del mondo antico.
biblioteca del mondo antico.
● Accanto a essa si trovava ...
la Scuola.
il Museo.
● Il Faro che si trovava ad Alessandria era...
una delle otto meraviglie del mondo.
una delle sette meraviglie del mondo.
● Il Faro prese il nome...
dall’isola di Faro.
dalla città di Faro.
● Pergamo era famosa...
per la produzione di pergamena.
per i suoi templi.
Autovalutazione
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I popoli italici
Grazie alla posizione al centro del Mar Mediterraneo, la penisola italica fu abitata sin dalla Preistoria. Le popolazioni si stabilirono soprattutto sulle alture, dove il clima era favorevole agli insediamenti, a differenza delle zone costiere spesso paludose. Osserva la carta e leggi le informazioni relative ad alcuni popoli che si sono insediati in Italia dal 2000 a.C..
CELTI Questo popolo di guerrieri proveniva dall’Europa centrale e si stabilì nella Pianura Padana. I Celti inventarono l’aratro a ruote e la botte per il vino.
LIGURI Vivevano nell’attuale Liguria e in una parte del Piemonte. Navigatori e commercianti, erano divisi in tribù indipendenti che vivevano in villaggi, spesso fortificati.
SARDI Diedero vita alla civiltà nuragica, che prende il nome dai nuraghi, caratteristiche costruzioni in pietra di forma conica che avevano forse uno scopo difensivo.
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STORIA
SICANI E SICULI Non è chiaro se i Sicani fossero gli abitanti originari della Sicilia oppure se vi fossero arrivati dalla Liguria o dalla Spagna. Quando sull’isola arrivarono i Siculi, vennero spinti nella zona centrale. Queste popolazioni lavoravano il bronzo e la ceramica.
I popoli italici VIDEO
CAMUNI Si insediarono nella Val Camonica, in Lombardia. Realizzarono moltissime incisioni rupestri.
La penisola italica
TERRAMARICOLI Il loro nome deriva da “terra marna”, cioè terra grassa, fertile. Vivevano nella Pianura Padana su palafitte perché la zona era ricca di paludi. Erano agricoltori e pescatori.
VILLANOVIANI Occuparono la zona compresa tra Emilia-Romagna e Toscana. Erano abili nella lavorazione del ferro. Cremavano i loro defunti.
UMBRI Sono considerati il popolo italico più antico. Praticavano l’agricoltura e l’allevamento. Conoscevano la scrittura e costruirono villaggi circondati da mura sulle colline. Da questi villaggi hanno origine città come Assisi, Gubbio, Spoleto e Todi.
MESSAPI Vivevano nell’attuale Puglia. Allevavano bestiame e si dedicavano all’agricoltura. Avevano un fiorente artigianato e commerciavano i loro prodotti con i popoli vicini.
LUCANI
Competenze digitali Insieme alla classe con l’aiuto dell’insegnante, fai una ricerca sulla popolazione che anticamente abitava nella tua regione. Quaderno pp. 139-140-141
Si stabilirono nell’attuale Basilicata. Organizzati in comunità indipendenti, erano abili artigiani.
BRUZI Era una popolazione guerriera che si insediò in Calabria. I Bruzi si dedicarono principalmente alla pastorizia. STORIA
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I popoli italici
I Veneti
I Veneti erano un popolo originario del Medio Oriente. Si stabilirono in una zona abitata da piccole tribù, con cui si fusero dando vita a un’unica popolazione. Le città, rette da un consiglio di saggi, erano indipendenti ma si univano fra loro per combattere nemici comuni. Al vertice della società c’erano le famiglie più ricche, i sacerdoti e i cavalieri; seguivano i lavoratori, organizzati in associazioni e, infine, i servi. Il territorio era ricco di risorse naturali. Caccia e pesca erano molto praticate; l’allevamento era fiorente, in particolare quello dei cavalli, ricercati in tutto il mondo antico. L’agricoltura aveva grande importanza: frumento, orzo, miglio, fagioli, fave e piselli erano prodotti in abbondanza. Molto apprezzati erano il vino, prodotto dalle viti coltivate sulle colline, e il lino. Gli artigiani realizzavano ceramiche, oggetti in bronzo e in pelle, tessuti in lino e lana che venivano scambiati e venduti dai commercianti. In questa zona passava la Via dell’ambra, percorsa da mercanti provenienti da diversi Paesi, in particolare del nord, per scambiare questa preziosa resina fossile con i popoli del Mediterraneo. I Veneti erano politeisti: le divinità, legate alla natura, erano venerate in boschi o in radure vicino a corsi d’acqua, che era considerata sacra. La dea principale era Reitia, protettrice della fertilità e della salute. I Veneti cremavano i corpi dei defunti, deponendo le ceneri in vasi, detti “situle”, situati in tombe all’interno di vaste necropoli. Usavano la scrittura; negli scavi sono stati rinvenuti chiodi, utilizzati per incidere le lettere, e lamine di bronzo sulle quali sono riportati il loro alfabeto e frasi di “prova”; questo ha portato gli storici a ipotizzare l’esistenza di centri in cui si insegnava a scrivere. 48
STORIA
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La statuetta votiva raffigura un guerriero.
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Un bruciaprofumi, un recipiente usato per bruciare essenze odorose, con corpo di uccello.
Per Studiare Evidenzia nel testo con colori diversi le frasi relative a questi aspetti della civiltà dei Veneti: società ● economia ● religione ● cultura
Ambra: resina fossile trasparente di colore giallo, chiaro o scuro, utilizzata per gioielli e ornamenti. Necropoli: luoghi riservati alla sepoltura dei defunti.
I popoli italici
I Celti
I Celti erano una popolazione proveniente dall’Asia che si era stabilita nell’Europa centro-occidentale. Intorno al V secolo a.C. i Celti cominciarono a espandersi, attraversarono le Alpi e giunsero nella Pianura Padana. Occuparono anche l’odierna Francia, dove presero il nome di Galli, e l’odierna Inghilterra, dove presero il nome di Britanni. I Celti si scontrarono molte volte con i Romani; in Italia la civiltà celtica ebbe fine quando, nel I secolo a.C., i loro territori caddero sotto la dominazione romana.
I villaggi, le attività e la società I Celti vivevano in tribù formate da diversi clan, cioè grandi famiglie. Essi erano nomadi, si spostavano da un territorio all’altro con carri e cavalli ed erano guidati da capi militari. Spesso depredavano i territori in cui passavano. Si dedicavano alla caccia e all’allevamento ed erano abilissimi nella lavorazione dei metalli. Quando sostavano a lungo in un luogo, i Celti si dedicavano anche all’agricoltura e costruivano villaggi fortificati. I villaggi erano divisi in quartieri in cui vivevano una o più famiglie e che erano costituiti da abitazioni di legno con il tetto coperto da paglia o erbe secche, magazzini e cisterne per l’acqua. Nella società celtica erano molto importanti i druidi, cioè i sacerdoti, che avevano il compito di tramandare il sapere e le leggi, poiché non erano scritte. Le donne erano considerate uguali agli uomini.
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Guerriero celtico in bronzo.
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Brocca celtica.
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I popoli italici
I Liguri
I Liguri furono una delle più antiche popolazioni a insediarsi nella Penisola italiana e hanno dato il loro nome all’odierna regione della Liguria e al Mar Ligure che la bagna. Non formarono un unico stato: erano divisi in tribù organizzate in villaggi fortificati, i cosiddetti “castellari”, circondati da alte palizzate di legno o da barriere di rocce e terra, collocati spesso sulla sommità delle alture per controllare i pascoli. Le abitazioni erano semplici, con base di pietra, realizzate con legno, frasche e argilla. I Liguri erano un popolo guerriero e per la loro forza in battaglia erano molto ricercati da altre popolazioni che li reclutavano come soldati per i loro eserciti. Usavano armi molto semplici: lance, archi e frecce, scudi di legno ed elmetti. A renderli imbattibili erano, però, le tecniche utilizzate come il combattimento corpo a corpo e l’abilità nel tendere imboscate. Poiché vivevano in un territorio non particolarmente fertile, iniziarono a dedicarsi alla navigazione, alla pesca e al commercio di prodotti come il sale, i metalli e l’ambra. Perché il sale era un prodotto così importante nell’antichità? Con la nascita delle grandi città, nel Neolitico, il numero di persone aumentò in modo considerevole e divenne necessario trovare il modo di conservare inalterati cibi e alimenti per lunghi periodi di tempo. Si scoprì che usare il sale era un ottimo metodo di conservazione, soprattutto per la carne e il pesce. Proprio per questo suo utilizzo il sale divenne molto prezioso, costituendo una grande risorsa economica per tutte le popolazioni diventate abili nella sua produzione e per quelle che si trovavano lungo le rotte commerciali del sale. Dalla parola sale deriva il termine “salario”, cioè paga, stipendio: i soldati dell’esercito romano, infatti, erano pagati con razioni di sale. • Quali tecniche di conservazione degli alimenti utilizziamo oggi? Scrivile e confronta le tue risposte con quelle della classe.
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STORIA
■
Statue menhir, monumenti megalitici ritrovati in Lunigiana.
I popoli italici
I Camuni
Anche i Camuni sono considerati fra le popolazioni più antiche che abitarono l’Italia. Nel Neolitico si stabilirono in Valcamonica, nell’attuale regione Lombardia. Erano agricoltori e allevatori di bestiame, attività favorite da un ambiente naturale ricco di praterie e di campi fertili. Tra il secondo e il primo millennio a.C. si dedicarono all’artigianato, soprattutto di attrezzi agricoli in rame, e al commercio con le popolazioni vicine.
Per Studiare Sottolinea nel testo le informazioni principali sui Liguri e sui Camuni. In giallo sottolinea le informazioni riguardo ai luoghi dove si svilupparono, in rosso quelle riguardo alle attività.
Le abitudini e la storia dei Camuni sono testimoniate da incisioni rupestri, dette petroglifi, realizzate sulle grotte e sui massi della Valcamonica. Raffigurano abitazioni, scene di caccia e di lavoro, animali, attrezzi e strumenti utilizzati nelle diverse attività. Le incisioni hanno permesso di avere molte informazioni sulla loro religione. Il Sole era considerato la divinità più importante a cui dedicare riti religiosi per assicurarsene benevolenza e protezione. Un’altra divinità adorata dai Camuni è il dio Cernunnos, rappresentato da una figura di grandi dimensioni con corna di cervo. A praticare i riti erano gli sciamani, che avevano anche il ruolo di guaritori e di saggi del villaggio.
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Incisione conosciuta come “sacerdote che corre”.
Educazione al Patrimonio Le incisioni della Valcamonica rappresentano il più importante sito di arte rupestre in Europa, in quanto è il più ricco per quantità, il più vario per temi e quello che si sviluppa per più periodi storici. Per questo motivo, nel 1979, le incisioni sono state i primi beni italiani riconosciuti “patrimonio dell’Umanità” dall’Unesco. • Sai cosa è l’Unesco? Organizzatevi in classe per cercare informazioni su quest’organizzazione e per individuare altri siti italiani considerati Patrimonio dell’Umanità. STORIA
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I popoli italici
Gli Umbri
Questo popolo antichissimo si stanziò nei territori dell’Italia centrale, nell’odierna regione Umbria, parte delle Marche e della Romagna. Gli Umbri vivevano in villaggi fortificati realizzati sulle colline, per poter controllare il territorio. Si occupavano soprattutto di agricoltura e di allevamento ma anche l’artigianato era molto sviluppato: armi, bracciali, anelli, spille in bronzo, in ferro e ceramiche erano i prodotti realizzati e venduti alle popolazioni vicine. Praticavano una religione politeista e le divinità erano adorate nei santuari, dove si riunivano le persone dei vari villaggi. Le caratteristiche delle divinità e i riti religiosi sono stati ricostruiti grazie alle Tavole Eugubine, lastre di bronzo scritte in lingua osca-umbra rinvenute nella città di Gubbio nel 1700.
Gli Osci
La civiltà degli Osci si stabilì nell’attuale Campania nel I millennio a.C.. Erano organizzati in famiglie guidate da un capofamiglia, che regolava le attività dei componenti. Abitavano in villaggi e praticavano l’agricoltura, la pesca e l’allevamento dei bovini. Scambiavano i loro prodotti soprattutto con i Greci che arrivavano nei loro territori. Gli scambi con gli altri popoli per questa civiltà furono molto importanti. Secondo una leggenda gli Osci, con un gruppo di ■ “Madre” capuana. esperti in architettura e ingegneria fuggiIV sec. a.C., Caserta. ti dalla città di Troia, realizzarono le mura Per Studiare difensive di Capua, una loro importante città. Sottolinea le informazioni in base alla legenda, La religione degli Osci era fondata sulla poi rispondi alle domande. natura: il Sole e la Luna erano collegati al Territorio Attività economiche culto della dea della terra e della fertilità, la Religione Cultura Mater Matuta. ● Come era la religione degli Umbri? La lingua osco-umbra univa le popolazioni ................................................................................................................... dell’Italia centro-meridionale grazie anche ● Come erano organizzati gli Osci? agli scambi commerciali che avvenivano fra ................................................................................................................... di loro. 52
STORIA
I popoli italici
I Sardi
Intorno al 1800 a.C. e fino al 500 a.C. circa, in Sardegna si sviluppò la civiltà nuragica, che prende il nome dai nuraghi, le particolari torri di pietra costruite da questo popolo forse a scopo di difesa. I nuraghi erano alti fino a 20 metri ed erano costruiti con grandi blocchi di pietra che venivano sovrapposti uno sull’altro. A volte diverse torri collegate tra loro costituivano una vera e propria fortezza. Altre volte, come nell’insediamento di Barumini, i nuraghi erano distribuiti in modo da formare un villaggio attorno a una torre principale, dove la popolazione poteva rifugiarsi in caso di pericolo. Si pensa che nei nuraghi vivessero le famiglie più potenti, insieme ai guerrieri che dovevano difendere la popolazione in caso di attacco. I pastori e i contadini vivevano invece in villaggi di capanne che sorgevano vicino al nuraghe: essi dovevano produrre le risorse necessarie alla sopravvivenza della popolazione. Il sottosuolo della Sardegna era ricco di minerali e i suoi abitanti si dedicavano anche all’estrazione e alla lavorazione dei metalli. Grazie ai frequenti contatti con gli altri popoli del Mediterraneo, la civiltà nuragica ebbe un grande sviluppo. Intorno al 500 a.C. la Sardegna venne occupata dai Cartaginesi, un popolo che proveniva dalla potente colonia fenicia di Cartagine, in Africa.
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Il villaggio nuragico di Palmavera.
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Il nuraghe Ruju.
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Per Studiare
La statuetta raffigura un arciere.
Sottolinea nel testo le informazioni principali, poi completa le frasi sulla civiltà dei Sardi.
● In Sardegna dal 1800 a.C. si sviluppò ........................................................................... ● I nuraghi erano ............................................................................................................................... ● Nei nuraghi vivevano ................................................................................................................. ● I villaggi sorgevano ..................................................................................................................... ● Gli abitanti dei villaggi erano ........................................... e ................................................ STORIA
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I popoli italici
I Bruzi
I Bruzi si insediarono nell’attuale Calabria durante il IV secolo a.C.. Si dedicavano soprattutto alla pastorizia e avevano pochi insediamenti stabili. Nelle poche città fondate vivevano soprattutto i guerrieri, i sacerdoti e i “magistrati”, persone che prendevano le decisioni per la comunità.
Gli Iapigi
Messapi, Peucezi e Dauni sono i nomi delle diverse popolazioni che costituirono il gruppo degli Iapigi che si insediò nell’attuale Puglia. I Messapi costruirono le loro città vicino agli approdi naturali, perché la pesca e il commercio via mare erano attività economiche importanti. Allevavano e commerciavano cavalli. I Dauni invece, vivevano nella parte più a nord della regione ed erano allevatori di ovini,w dai quali ricavavano una lana pregiatissima. I Peucezi vivevano nella parte più interna. Si dedicavano all’addomesticamento dei cavalli e all’artigianato: i prodotti più apprezzati erano le armi e le corazze.
Siculi e Sicani
Intorno al 1000 a.C. la Sicilia era abitata da due diversi popoli: i Siculi a oriente e nella parte centrale i Sicani. Era molto diffusa la coltivazione del grano, e anche vino e miele erano Per Studiare prodotti apprezzati; la pesca e il commercio via mare erano molto svilupRispondi alle domande riferite al testo. pati così come l’artigianato, legato in ● Quale popolazione era dedita alla particolare alla lavorazione del bronzo e pastorizia? ...................................................... alla produzione della ceramica. ● In quale territorio venivano allevati Erano politeisti: credevano nell’aldilà e e addestrati i cavalli? Da chi? deponevano sulle tombe delle tavole di .................................................................................. argilla incise con brevi preghiere. ● Dove era praticata la coltivazione Con le prime colonie greche, l’isola del grano? ........................................................ divenne parte della Magna Grecia. 54
STORIA
I popoli italici
I Sanniti
Quando si verificava una carestia o una pestilenza, alcuni popoli italici praticavano un rito, il ver sacrum (primavera sacra), che riguardava i bambini nati in primavera. Questi, diventati adulti, dovevano lasciare il proprio villaggio seguendo un animale sacro, per stabilirsi dove si fermava. Sembra che il popolo dei Sanniti, il cui animale sacro era il toro, nacque in seguito a una di queste migrazioni, fondendosi con le popolazioni del Sannio, tra l’Abruzzo e la Puglia. I Sanniti erano suddivisi in quattro tribù organizzate in pagus (al plurale pagi), cioè un insieme di villaggi, che governava il territorio. In caso di guerra i pagi si univano tra loro e formavano il Touto, cioè una confederazione. La massima autorità era un magistrato eletto dal popolo. I Sanniti si dedicavano alla caccia e alla pastorizia, praticando la transumanza: d’estate portavano le greggi a pascolare in montagna e d’inverno le riportavano in pianura. Erano molto religiosi: credevano in diverse divinità e nell’aldilà. Seppellivano i defunti in tombe a tumulo. Durante i funerali praticavano giochi tra gladiatori, cioè guerrieri armati di “gladio”, una particolare spada corta. I Sanniti parlavano la lingua osca, ma solo i sacerdoti e gli scribi sapevano leggere e scrivere.
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Un guerriero sannita.
Competenze in azione Trascrivi all’interno dei quadratini i numeri corrispondenti all’equipaggiamento dei soldati sanniti.
(1) (2) (3) (4) (5)
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Lance e giavellotti Scudi rotondi o rettangolari Gambali Elmi con i pennacchi Non usavano la sella per cavalcare
Questo affresco è stato rinvenuto in una tomba sannitica di Nola, in Campania, e risale al IV secolo a.C. circa. STORIA
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Gli Etruschi
Non si hanno notizie certe sull’origine degli Etruschi. Probabilmente erano discendenti dei Villanoviani che nel IX secolo a.C. si stabilirono in una zona, detta Etruria, compresa tra le coste tirreniche e le valli dei fiumi Arno e Tevere, e qui si fusero con le popolazioni locali. Tra il 750 e il 500 a.C. la civiltà etrusca conobbe la massima espansione: si estese a nord nella Pianura Padana e a sud fino alla Campania. Nel V secolo a.C. iniziò il declino di questa civiltà. Nel 396 a.C. i Romani conquistarono Veio e verso la fine del 300 a.C. tutto il territorio etrusco cadde sotto il dominio dei Romani. Presenza di città-stato etrusche
Linea del tempo Osserva la linea del tempo e rispondi.
● In quale periodo gli Etruschi raggiunsero la massima espansione? ● Quanti secoli durò la civiltà etrusca?
Massima espansione etrusca
Inizio del declino
I Romani conquistano i territori etruschi
Etruschi 1250 a.C.
1000 a.C.
800 a.C.
750 a.C.
Le città etrusche Le città erano edificate in collina e vicino ai fiumi. Erano circondate da alte mura, su cui si aprivano le porte di accesso. Avevano una pianta a scacchiera e le strade si incrociavano ad angolo retto. Nella zona più alta sorgevano i templi, in quella bassa c’erano le abitazioni e le botteghe. Tra le città fondate dagli Etruschi ci sono Bologna, Arezzo, Perugia, Volterra, Veio e Pompei.
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STORIA
500 a.C. 400 a.C. 300 a.C. 250 a.C.
Nascita di Cristo
Gli Etruschi
Il territorio e le attività
Il territorio dell’Etruria era prevalentemente collinare e favoriva la coltivazione dell’ulivo e della vite; le zone pianeggianti paludose furono bonificate dagli Etruschi e consentirono lo sviluppo di un’agricoltura fiorente. La principale ricchezza derivava dai metalli: il rame e il piombo, il ferro e l’argento. Gli Etruschi divennero abili nell’estrazione e nella lavorazione dei metalli, che commerciavano con gli altri popoli. Anche l’artigianato era molto sviluppato; tra i vari prodotti erano apprezzati i raffinati gioielli e il bucchero, una ceramica nera e lucida, realizzata con un impasto di argilla e carbone. Le coste, ricche di approdi, permisero agli Etruschi di praticare con successo anche il commercio via mare. Bonificate: prosciugate dall’acqua, in modo da renderle coltivabili.
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Un piccolo vaso in bucchero.
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Gioielli in oro finemente lavorati.
La società
Gli Etruschi non formarono mai uno stato unitario, ma si organizzarono in città-stato. Ogni città-stato era governata da un re, detto lucumone, che era eletto tra gli aristocratici ed era anche sacerdote e capo dell’esercito. Intorno al VI secolo a.C. la monarchia fu sostituita da un governo oligarchico, formato da magistrati eletti fra i nobili. Le città-stato erano indipendenti ma, per difendersi da popolazioni nemiche, dodici di esse si allearono formando la Lega Etrusca, detta Dodecapoli, che si riuniva una volta all’anno per svolgere delle celebrazioni in onore degli dèi. Le famiglie aristocratiche avevano un ruolo molto importante ed erano proprietarie di terre e di fiorenti attività commerciali. Il resto della popolazione era formato da artigiani e commercianti che, con l’espansione del commercio via mare, divennero sempre più potenti, e da contadini, che vivevano in condizioni umili. All’ultimo posto della società c’erano gli schiavi, utilizzati per il lavoro nelle miniere. Quaderno pp. 142-143
Competenze in azione Fai una ricerca sulla granulazione, la raffinata tecnica di lavorazione dei gioielli degli Etruschi e prepara una breve presentazione da esporre alla classe. STORIA
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Gli Etruschi
La religione
Gli Etruschi erano politeisti e, oltre alle divinità locali, adoravano anche gli dèi greci. Credevano che ogni avvenimento dipendesse dalle divinità e si affidavano ai sacerdoti per prevedere il futuro: gli àuguri interpretavano i fenomeni naturali, come il volo degli uccelli o le cadute dei fulmini; gli aruspici osservavano le viscere, cioè gli organi interni, degli animali offerti in sacrificio. I templi erano costruiti su basi rialzate in pietra, ma le pareti e i tetti erano realizzati in legno e terracotta e non si sono conservati. Nello stesso tempio si potevano adorare divinità diverse. Inizialmente gli Etruschi cremavano i corpi dei defunti e conservavano le ceneri in urne; poi iniziarono a seppellirli nelle necropoli dove si trovavano le tombe, formate da stanze arredate e con pareti affrescate, ricoperte da cumuli di terra e pietre. Poiché gli Etruschi credevano che la vita continuasse dopo la morte, nelle tombe, accanto al sarcofago che conteneva il corpo, deponevano molti oggetti che erano appartenuti al defunto.
La cultura
La scrittura etrusca, che non è stata ancora decifrata, si scriveva da destra verso sinistra, senza lasciare spazi fra le parole. Poche erano le persone che sapevano leggere e scrivere e le iscrizioni rimaste sono soprattutto di tipo religioso o elenchi di nomi. Gli Etruschi furono abili costruttori e architetti. Inventarono l’arco a volta, utilizzato per le porte delle città; realizzarono anche gli acquedotti, con cui era possibile avere acqua in ogni parte della città, e fognature sotterranee, che raccoglievano le acque sporche. 58
STORIA
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Il fegato era usato dagli aruspici per predire il futuro. Questo modello detto “fegato di Piacenza”, risale al II secolo a.C..
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Su queste lamine, trovate nel sito archeologico di Pyrgi e risalenti al V sec. a.C., ci sono iscrizioni in lingua etrusca e fenicia.
Per Studiare Completa cercando le informazioni nella pagina.
Gli Etruschi erano ................................... . Gli ...................................... interpretavano i fenomeni naturali; invece gli .............................................. leggevano le viscere degli animali. Gli Etruschi seppellivano i defunti in tombe nelle ........................................... . Inventarono l’................................................. e realizzarono ............................................... e ............................................... sotterranee. Quaderno pp. 144-145
Tecnologia L’arco a volta Abilissimi architetti, gli Etruschi nelle loro costruzioni introdussero un elemento architettonico importantissimo che è giunto fino a noi: l’arco a volta. Gli archi etruschi erano costruiti nelle porte delle mura che circondavano le città da essi fondate e costituiscono un elemento molto caratteristico. Si tratta di archi costruiti senza calce, in cui le pietre sono incastrate così perfettamente da aderire solo per la pressione. Per realizzare un arco si seguivano delle fasi precise: ● prima si realizzava una struttura in legno, che lo avrebbe sostenuto durante il lavoro; ● poi si costruivano le due pareti laterali dell’arco, partendo dal basso e sovrapponendo i blocchi di pietra squadrati fino ad arrivare al centro; ● infine, al centro dell’arco, si inseriva la pietra più importante, chiamata la chiave di volta. Era a forma di cuneo e con il suo peso spingeva i due lati dell’arco e impediva alle altre pietre di crollare. I Romani appresero questa tecnica dagli Etruschi e la utilizzarono per la costruzione di ponti e di acquedotti.
struttura di legno
chiave di volta
pilastri laterali
La Porta dell’Arco di Volterra fu costruita dagli Etruschi nelle mura della città.
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Le
ti fon
Il ruolo delle donne Nella società etrusca la donna aveva un ruolo importante nella vita familiare: contribuiva alle decisioni in completa parità con il marito e dava ai figli il proprio cognome. Era istruita perché le era permesso studiare e imparare a leggere e a scrivere. Partecipava agli avvenimenti sociali come banchetti, spettacoli, cerimonie sacre e gare sportive. Se apparteneva a una classe sociale elevata, poteva avere beni personali come terreni e abitazioni e firmava documenti ufficiali. A differenza di altri popoli in cui le donne erano sepolte nelle tombe dei loro mariti, quelle etrusche avevano una propria tomba su cui era inciso il loro nome. Osserva l’immagine: si tratta del cosiddetto Sarcofago degli Sposi, ritrovato in una necropoli vicino a Cerveteri e risalente al VI sec. a.C. circa. Raffigura una moglie sdraiata accanto al marito durante un banchetto. I due personaggi sono raffigurati sdraiati: nei banchetti etruschi infatti si mangiava sdraiati su un alto letto che si chiamava triclinio. La moglie indossa un copricapo e sandali; il marito ha una barba appuntita. I due sposi sono in posizione di perfetta parità e stanno parlando con gli altri ospiti. La moglie partecipa alla conversazione e muove con vivacità le mani. Sul triclinio ci sono un materasso e un cucino coperti con una stoffa.
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Un calendario per l’Educazione Civica, p. 38
Le
ti fon
Banchetti, musica e spettacoli Gli affreschi e gli oggetti rinvenuti nelle tombe ci hanno dato molte informazioni sulla vita quotidiana degli Etruschi. Gli Etruschi amavano la musica e le danze che allietavano i banchetti. La musica accompagnava diverse attività: persino sul campo di battaglia le truppe si muovevano al suono delle trombe. Lo strumento più usato era il flauto, detto aulos, formato da due canne disposte a V, ciascuna munita di beccuccio. Nel tempo libero gli Etruschi si divertivano a partecipare e a seguire giochi e spettacoli come i combattimenti fra uomini, spesso schiavi, e le corse delle bighe e delle quadrighe, carri con due e più cavalli. L’alimentazione era molto varia: cereali, legumi, formaggi, cacciagione, pesce e salumi. Il pane era senza sale e condito con olio d’oliva. Il vino era molto denso e aromatico, perciò era mescolato con l’acqua. L’abbigliamento era molto curato. Le donne indossavano lunghe tuniche colorate e ricamate, strette in vita, e mantelli di lana o di lino. Usavano unguenti e profumi e acconciavano i capelli con pettinini, fermagli e gioielli. Gli uomini indossavano tuniche lunghe fino ai piedi e mettevano anelli nella barba e alle dita. Calzavano scarpe dalla punta rivolta verso l’alto.
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L’affresco rappresenta un danzatore e due musicisti. Risale al 475 a.C. circa e si trova nella Tomba dei Leopardi a Tarquinia.
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L’affresco raffigura due uomini che lottano fra loro e risale al 530 a.C. circa. Si trova nella Tomba degli Auguri a Tarquinia.
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L’affresco raffigura un banchetto etrusco. Si trova nella Tomba dei Leopardi a Tarquinia.
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Ripasso facile
Gli Etruschi Dove In Etruria, in una zona dell’Italia centrale tra Arno e Tevere. Da lì si espansero in Pianura Padana e giunsero fino in Campania.
Le forme di governo Inizialmente la forma di governo degli Etruschi era la monarchia: ogni città-stato aveva il suo re (il lucumone). In seguito, il re fu sostituito da un’oligarchia formata da magistrati eletti tra i nobili della città.
La religione
Quando Tra il 750 a.C. e il 300 a.C., quando tutto il territorio etrusco cadde sotto il dominio dei Romani.
Le attività Gli Etruschi praticavano l’agricoltura (soprattutto vite e ulivo), l’artigianato (lavorazione di metalli e bucchero) e l’allevamento. La principale attività era però l’estrazione e la lavorazione dei metalli (rame, piombo, ferro e argento). Erano abili mercanti e marinai.
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Gli Etruschi erano politeisti. Gli àuguri erano i sacerdoti che interpretavano i messaggi divini; gli aruspici, osservando le viscere degli animali sacrificati, prevedevano il futuro. Gli Etruschi credevano nella vita dopo la morte e seppellivano i defunti in necropoli.
La cultura e la tecnologia Furono abili architetti e costruttori e inventarono l’arco a volta. La loro scrittura non è stata del tutto decifrata. Abbellivano le tombe con splendidi affreschi.
Mappa per esporre
� Completa la mappa con le seguenti parole.
necropoli � metalli � Tevere � città-stato
GLI ETRUSCHI
vissero
praticavano
� in una zona detta Etruria compresa tra le coste tirreniche e i fiumi Arno e ...............................................
erano organizzati � in
� l’agricoltura e
governate da un re
l’allevamento; � l’estrazione e la
detto lucumone; � nel VI secolo a.C. si
lavorazione dei ;
...............................................
si espansero fino
� l’artigianato;
alla Pianura Padana
� il commercio via
e alla Campania; � tra il 750 a.C. e il
...............................................
instaurò un governo
;
oligarchico.
mare.
300 a.C., quando furono conquistati dai Romani.
inventarono � l’arco a volta.
credevano � in molti dèi; � nella vita dopo la morte e seppellivano i defunti in ............................................................................
.
� Aiutati con la mappa per esporre oralmente ciò che hai studiato.
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Facciamo il punto 1
Completa il testo scegliendo dal seguente elenco le parole da inserire al posto dei puntini. Attenzione: non dovrai usare tutte le parole!
allevamento ● Preistoria ● pastorizia ● alture ● baie ● Umbria ● paludose ● regioni Fin dalla
.................................................
l’Italia è stata abitata da popolazioni che avevano origini,
lingue e culture differenti. Erano popolazioni poco numerose che si dedicavano all’agricoltura e alla
.................................................
e che costruirono i primi villaggi.
Le popolazioni si stabilirono soprattutto sulle spesso erano Molte
.................................................
.................................................
.................................................
, perché le zone costiere
, e diedero vita a civiltà fiorenti.
italiane prendono il nome dagli antichi popoli che vi si erano stabiliti.
È il caso per esempio della Liguria, dell’................................................. e della Sardegna.
2
Completa le frasi cancellando l’alternativa sbagliata.
● I Camuni si stabilirono nell’Italia meridionale / in Val Camonica.
● I Celti provenivano dall’Europa centrale / dall’Italia meridionale.
● I Terramaricoli vivevano su palafitte perché il loro territorio era paludoso / arido. ● I nuraghi erano costruzioni in pietra / legno di forma conica. ● I Messapi vivevano in Puglia / Abruzzo.
● In Veneto passava la Via della seta / dell’ambra.
3
Osserva la carta e inserisci al posto giusto i nomi corrispondenti.
1 Veio
...............
2 Tevere 3 Arno 4 Po
....................
5 Cerveteri 6 Capua .................................. ..................................
.................................. ..................................
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Competenze: Leggere una carta; selezionare informazioni; utilizzare il lessico specifico.
4
In ognuna delle seguenti frasi c’è un errore. Sottolinealo e riscrivi le frasi in modo corretto.
● Gli Etruschi furono governati dapprima da un re; successivamente la monarchia fu sostituita da un governo democratico. ................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................
● La necropoli era una confederazione formata da dodici città etrusche. ................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................
● Nella società etrusca le donne avevano un ruolo pari a quello degli uomini e non potevano studiare. ................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................
5
Dopo aver letto la seguente descrizione, scrivi a quale invenzione si riferisce. È costruito in pietra, in modo tale che i singoli massi si sorreggano a vicenda. Per mantenere ferma la struttura, al centro viene posta una pietra a forma di cuneo, detta chiave di volta. Questa sostiene il peso della struttura evitando che crolli.
●
.............................................................................................................................
● Quale civiltà lo inventò? ..................................................................
6
Indica con una ✘ se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F).
V
F
La civiltà etrusca si sviluppò nell’Italia meridionale. Il re etrusco si chiamava lucumone. Le città etrusche erano circondate da mura. Il territorio degli Etruschi era povero di metalli. Gli Etruschi praticavano il commercio via mare. Gli Etruschi erano monoteisti, cioè credevano in un solo dio. Le tombe etrusche erano riccamente decorate con affreschi e arredate con oggetti.
7
Collega le definizioni ai termini corrispondenti.
Ceramica nera e lucida
Necropoli
Sacerdoti specializzati nella divinazione
Bucchero
Complesso di antiche sepolture
Auguri e aruspici
Autovalutazione
Come hai trovato questa attività? Dai un voto da 1 a 4 e spiega a voce perché.
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I Romani
Intorno all’anno 1000 a.C. nel territorio dell’attuale Lazio vivevano due popoli di pastori e di agricoltori: i Latini e i Sabini, che avevano costruito i loro villaggi sui colli vicino alla foce del fiume Tevere. Da questi villaggi nacque Roma, da cui si sviluppò la civiltà romana. Roma diventò la capitale di uno degli imperi più vasti della Storia. Conquistò infatti tutta la penisola italica, gran parte dell’Europa e dei Paesi che si affacciano sul Mar Mediterraneo. La cultura di Roma si diffuse in tutti i Paesi conquistati: le leggi, l’architettura, la lingua (il latino), il diritto, sono ancora oggi parte dell’eredità culturale lasciata da questa grande civiltà. 753 a.C. Fondazione di Roma
509 a.C. Fine della monarchia e inizio della Repubblica
27 a.C. Ottaviano Augusto imperatore
476 d.C. Fine dell’impero romano d’Occidente
Monarchia Repubblica Impero 400 a.C.
200 a.C.
Nascita di Cristo
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Il Foro Romano. Le colonne sulla destra appartenevano all’antico tempio dedicato al dio Saturno.
Carta geostorica Osserva la carta che mostra la massima espansione dell’impero romano. Poi rispondi alle domande.
● Quali mari bagnavano l’impero romano? ● Quali grandi fiumi lo attraversavano? ● Ti sembra un territorio più o meno vasto di quelli occupati dalle civiltà studiate fino ad ora?
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STORIA
200 d.C.
400 d.C.
600 d.C.
st
o
600 a.C.
Ge
800 a.C.
o ria
Po
Oggi
I territori che facevano parte dell’impero romano oggi comprendono quasi tutta l’Europa, parte dei territori dell’Asia Minore e parte dei Paesi africani che si affacciano sul Mar Mediterraneo. STORIA
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I Romani
Via Salaria
Le origini
I Latini avevano fondato alcuni villaggi sui colli vicino alla foce del Tevere, che godevano di un clima più salubre rispetto alle pianure, allora paludose. In questo tratto del fiume si trova anche l’isola Tiberina, che fin dal passato rendeva più facile il suo attraversamento e favoriva gli scambi commerciali fra i villaggi. Alla foce del Tevere c’erano delle saline: nell’antichità il sale era un prodotto importante perché permetteva la conservazione dei cibi. Dalla foce passava la Via del Sale (Via Salaria), che collegava varie zone dell’Europa. I Latini si trovavano quindi al centro di alcune vie commerciali e questo favorì lo sviluppo dei loro villaggi. Da questi villaggi nascerà la città di Roma, il cui nucleo più antico, secondo la leggenda, fu fondato sul colle Palatino.
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verso l’Etruria
verso il mare
verso le colonie greche
Carta geostorica Rileggi il testo, osserva la carta ed evidenzia:
● i colli sui quali sorse Roma; ● l’isola Tiberina; ● il ponte sul Tevere.
Rovine del porto di Ostia. La città, fondata sulla foce del Tevere, aveva una grande importanza commerciale. STORIA
Le
ti fon
I miti delle origini Come ogni grande civiltà, anche quella romana vanta origini leggendarie. Ecco due miti che ci parlano della sua nascita.
L’origine Enea, sfuggito con il padre e il figlio alla distruzione di Troia, approdò in Italia, sulle coste dove sfociava il fiume Tevere. Lì vivevano i Latini, governati dal re Latino, che diede in moglie a Enea sua figlia Lavinia. Dalla loro unione nacque Ascanio, fondatore della città di Albalonga, sulla quale regnarono i suoi discendenti. La città visse in pace finché il re Numitore fu cacciato da suo fratello Amulio, che uccise i nipoti maschi e costrinse sua nipote Rea Silvia a diventare sacerdotessa, perché non avesse eredi. Il dio Marte però si innamorò di Rea Silvia; nacquero così due gemelli. Amulio ordinò che fossero uccisi, ma la madre li mise in una cesta che fu trasportata dalle acque del Tevere sulla riva del colle Palatino. I due neonati furono trovati da una lupa che li allattò finché il pastore Faustolo li salvò, chiamandoli Romolo e Remo.
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La lupa capitolina. È la lupa che, secondo la leggenda, allattò i due gemelli Romolo e Remo.
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Il dipinto di Carlo Maratta, Il ritrovamento di Romolo e Remo.
La fondazione Da adulti Romolo e Remo decisero di fondare una nuova città. A darle il nome sarebbe stato quello tra loro che avesse visto il maggior numero di uccelli volare in cielo. Il vincitore fu Romolo. Egli iniziò a tracciare il solco per edificare le mura della nuova città con l’aratro. Remo, geloso del fratello, oltrepassò il solco. Lo scontro fu inevitabile: Romolo uccise Remo e divenne il primo re di Roma, città che da lui prese il nome. Era il 21 aprile del 753 a.C..
La Storia nella leggenda Le leggende contengono spesso elementi di verità. Per esempio, la città di Roma nasce nel territorio dei Latini, i quali per la fondazione delle città si affidavano realmente a riti come l’osservazione del volo degli uccelli. Inoltre i Latini erano governati da un re e solo gli uomini potevano diventare re.
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I Romani
La monarchia
Dalle origini, nel 753 a.C., fino al 509 a.C., Roma fu una monarchia. La tradizione ricorda solo sette re ma, considerando che la monarchia durò circa 250 anni, si pensa che ve ne siano stati altri. I primi re di cui abbiamo notizia sono re di origine latina e sabina, forse perché all’inizio i due popoli dei Latini e dei Sabini si fusero. Gli ultimi tre re a noi noti erano invece di origine etrusca. L’ultimo re etrusco, Tarquinio il Superbo, fu cacciato dalla città e poi fu istituita la Repubblica.
Gli organi di governo A Roma, il potere era affidato al re che, oltre a emanare le leggi, amministrava la giustizia, era capo dell’esercito e sommo sacerdote. Il re era designato dal Senato, un’assemblea formata da cittadini anziani appartenenti alle famiglie patrizie, cioè aristocratiche. Il Senato proponeva le leggi, che poi venivano approvate dal re. Vi erano poi i Comizi curiati, un’assemblea popolare in cui erano rappresentate le tribù, o curie, originarie di Roma. Avevano tre compiti principali: individuare i Senatori, contribuire all’esercito e decidere della pace e delle guerre. Senato: il termine viene dal latino “senex”, cioè anziano. In origine, quindi, il Senato era il consiglio degli anziani di Roma.
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STORIA
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Il Circo Massimo, dove si svolgevano le corse dei cavalli.
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La Cloaca Massima, una delle più antiche reti fognarie, costruita nel VI secolo a.C.
I sette re di Roma ● Romolo fu il primo re di Roma. Istituì il Senato, unificò le tribù latine, conquistò i territori dei Sabini e organizzò l’esercitò. ● Numa Pompilio innalzò templi e istituì cerimonie e culti per gli dèi. Introdusse un calendario di 12 mesi. ● Tullo Ostilio combatté con le città vicine e distrusse la città rivale di Albalonga. Estese il dominio di Roma su tutto il Lazio. ● Anco Marzio fondò il porto di Ostia, sulla foce del Tevere, per collegare Roma al mare. Fece costruire il ponte Sublicio, il primo ponte sul Tevere. ● Tarquinio Prisco fece costruire grandi opere: il tempio di Giove Capitolino, il Circo Massimo e la Cloaca Massima, un sistema di fognature sotterranee. ● Servio Tullio riorganizzò l’esercito e fece edificare le mura, dette “serviane”, intorno ai sette colli. ● Tarquinio il Superbo si comportò come un tiranno e fu cacciato dalla città nel 509 a.C.. Con lui finì la monarchia. Quaderno p. 146
Dalle origini alla Repubblica
La società
La società romana era divisa in due classi sociali: i patrizi e i plebei. I patrizi, appartenenti alle famiglie fondatrici di Roma, erano i proprietari delle terre. Erano gli unici a far parte del Senato, quindi di fatto governavano la città. Più tardi, durante la Repubblica, fu istituita la classe dei cavalieri, cittadini ricchi che non avevano origini nobili. I plebei, discendenti delle famiglie giunte a Roma dopo la fondazione, costituivano la maggior parte della popolazione: erano artigiani, contadini, commercianti. Fra di essi c’erano i clienti, cioè “coloro che ubbidiscono”, persone libere che per motivi economici vivevano come dipendenti dei patrizi. Anche se i plebei costituivano la maggioranza della popolazione, erano esclusi dal governo di Roma. Infine c’erano gli schiavi, prigionieri di guerra o plebei caduti in rovina: non avevano diritti ed erano impiegati in ogni tipo di attività. Patrizi: il termine viene dal latino “pater”, cioè padre. I patrizi in origine erano i discendenti dei fondatori di Roma. Plebei: il termine deriva dal latino “plebs” e significa “appartenente al popolo”.
■
Un patrizio che regge i ritratti dei suoi antenati.
Gli schiavi Gli schiavi colti potevano essere impiegati per insegnare, fare il contabile o l’architetto; per lo più però gli schiavi lavoravano nei campi, nelle miniere o nelle botteghe svolgendo i lavori più faticosi. Il proprietario poteva concedere la libertà allo schiavo come premio; in questo caso lo schiavo, chiamato liberto, diventava cittadino romano. ■
Alcuni padroni appendevano al collo degli schiavi un collare con una targhetta su cui era inciso il loro nome, per renderli riconoscibili in caso di fuga.
Nell’antica Roma gli schiavi erano uomini ma anche donne e bambini, che lavoravano duramente e non avevano alcun diritto né alcun tipo di istruzione. Fai una ricerca sulle condizioni dei bambini schiavi nell’antica Roma e discutine in classe. Agenda 2030 • Obiettivo 4 Fornire un’educazione di qualità, equa e inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti.
STORIA
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I Romani
La Repubblica
Nel 509 a.C. i Romani abolirono la monarchia e proclamarono la Repubblica, parola composta dai termini latini “res” e “publica”, che significa “patrimonio di tutti”: una forma di governo in cui lo Stato non è amministrato da un unico uomo, ma da tutti i cittadini. Il Senato era l’organo più importante della Repubblica: consigliava i consoli; dava pareri sull’entrata in guerra; decideva le feste e i sacrifici; nominava i governatori; approvava le leggi; giudicava l’operato dei magistrati e trattava con i rappresentanti dei Paesi vicini. I Comizi Centuriati sostituirono i Comizi Curiati ed erano formati da tutti i cittadini romani, patrizi e plebei. Questi ultimi però potevano votare ma non essere eletti: soltanto i patrizi infatti potevano diventare magistrati, cioè coloro ai quali era affidato il governo, e al termine del loro incarico entravano a far parte di diritto del Senato. In situazioni di pericolo si eleggeva un dittatore, che aveva potere assoluto ma restava in carica solo sei mesi. Siccome il potere era in mano solo ai patrizi, scelti per la loro antica discendenza, questo tipo di organizzazione politica viene definita Repubblica aristocratica.
I MAGISTRATI Il Senato e i Comizi Centuriati eleggevano i magistrati.
Due consoli: erano a capo dello Stato e si controllavano a vicenda.
Pretori: amministravano la giustizia. Censori: vigilavano sul comportamento dei senatori e stabilivano le tasse da pagare.
Edili: curavano la costruzione e la manutenzione delle opere pubbliche.
Questori: riscuotevano le tasse e distribuivano i bottini di guerra all’esercito.
Per Studiare Leggi il testo e rispondi.
Comizi Centuriati: assemblee formate dai cittadini romani raggruppati in centurie, cioè gruppi di 100 uomini.
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STORIA
● Chi erano i magistrati più importanti della Repubblica?
Dalle origini alla Repubblica
Le lotte tra patrizi e plebei
I plebei erano esclusi dalle cariche della Repubblica. Inoltre le continue guerre che Roma intraprendeva per conquistare nuovi territori li impoverivano, perché dovevano lasciare il lavoro e comprare le armi per combattere. Essi perciò iniziarono a rivendicare maggiori diritti, come leggi scritte e la possibilità di eleggere i propri rappresentanti. Poiché tali richieste restavano inascoltate, nel 494 a.C. diedero inizio a uno sciopero, a cui seguì una secessione (cioè separazione): per protesta, si rifugiarono sul colle Aventino e si rifiutarono di prestare il servizio militare, proprio quando la città di Roma era minacciata dai Volsci, un popolo che viveva in una zona a sud di Roma. Il Senato incaricò il console Menenio Agrippa di cercare un accordo con i plebei. L’accordo che fu stipulato prevedeva che i plebei potessero eleggere due magistrati, i tribuni della plebe, che avevano il compito di tutelare i loro diritti, che fossero annullati i loro debiti, che fosse loro distribuita una parte delle terre conquistate. Nel 450 a.C. i plebei ottennero anche leggi scritte: le Leggi delle XII tavole, chiamate così perché incise su dodici tavole di bronzo. Questa fu una conquista importante, perché tutti potevano consultarle e i patrizi non potevano più interpretarle a proprio vantaggio. ■
Menenio Agrippa.
Linea del tempo Leggi la linea del tempo e completa il testo con le date relative agli eventi corrispondenti.
Leggi delle XII tavole
500 a.C.
È abolito il divieto di matrimonio tra patrizi e plebei
450 a.C.
445 a.C.
Anche i plebei possono essere eletti consoli
400 a.C.
Abolizione della schiavitù per debiti
367 a.C. 350 a.C.
326 a.C. 300 a.C.
Le lotte tra patrizi e plebei durarono a lungo, portando all’acquisizione di diversi diritti. Nel
..............................
a.C. fu concesso il matrimonio fra patrizi e plebei; dal
eleggere consoli plebei; nel
..............................
..............................
a.C. si potevano
a.C. fu abolita la schiavitù per debiti, che rendeva schiavo
chi non riusciva a pagare i propri debiti. Quaderno p. 147
STORIA
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I Romani
Le attività
Gli antichi Romani furono principalmente agricoltori e allevatori. I contadini coltivavano piccoli appezzamenti di terreno: nelle zone pianeggianti producevano cerali e ortaggi, sulle colline uva dai vigneti e olio dagli ulivi. Allevavano maiali e buoi, che usavano per il lavoro dei campi, capre e pecore, che fornivano lana e latte con cui produrre i formaggi, asini e cavalli per l’esercito e per trasportare carri e merci. Più tardi, molti piccoli contadini furono costretti a cedere le loro terre perché erano occupati nelle guerre di conquista e non potevano lavorarle. I patrizi divennero così proprietari di grandi latifondi, spesso lasciati incolti. L’artigianato era fiorente: molte persone lavoravano in piccole botteghe, altre in grandi laboratori al servizio di patrizi. Oltre agli artigiani che producevano oggetti necessari alla vita quotidiana (vasi, tessuti, mobili…), c’erano quelli specializzati in prodotti utili alla costruzione di edifici (mattoni, tegole, tubi...). Il commercio era molto praticato: le strade di Roma erano piene di botteghe e di bancarelle dove si vendevano i più svariati prodotti. Anche il commercio con le popolazioni vicine era fiorente grazie alle strade e ai fiumi navigabili. Col passare del tempo, a mano a mano che la potenza di Roma cresceva e i suoi possedimenti territoriali si espandevano, si sviluppò anche il commercio di beni di lusso. Le città affacciate sul mare erano raggiunte dalle navi onerarie. Il loro nome deriva dal termine latino “onus”, cioè peso: erano dette così perché erano molto grandi e consentivano di trasportare molti prodotti. Latifondo: proprietà agricola di vaste dimensioni.
74
STORIA
■
Il mosaico raffigura alcuni momenti del lavoro nei campi.
■
Un bassorilievo che raffigura la bottega di un fioraio.
Per Studiare Evidenzia con colori diversi i paragrafi che trattano i seguenti argomenti: agricoltura, allevamento, artigianato, commercio. Quindi esponi a voce il contenuto di ogni paragrafo. Quaderno p. 148
Dalle origini alla Repubblica
La religione
Come molti altri popoli dell’antichità, i Romani erano politeisti. Gli dèi principali erano Giove, Giunone e Minerva che formavano la triade capitolina, chiamata così perché sul colle Capitolino, o Campidoglio, era stato edificato un grande tempio in loro onore. In seguito i Romani fecero propri gli dèi greci chiamandoli con nomi latini: Zeus divenne Giove, Afrodite divenne Venere, Ares divenne Marte. Con il passare del tempo gli dèi divennero sempre più numerosi perché i Romani veneravano anche le divinità dei popoli conquistati, per ottenere la loro benevolenza. I sacerdoti praticavano cerimonie con processioni, sacrifici e feste pubbliche seguendo un fitto calendario; il pontefice massimo, la più importante carica religiosa, aveva il compito di osservare il volo degli uccelli per interpretare la volontà divina prima delle cerimonie. I Romani credevano nell’aldilà e seppellivano i defunti in tombe poste al di fuori delle mura delle città.
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Il “lararium” era il luogo delle abitazioni destinato al culto domestico. Era costituito da una nicchia scolpita o affrescata.
■
I Lari erano rappresentati come giovani dai capelli ricci, con tunica corta e calzari.
La religione privata Entrando nelle case romane ci si imbatteva nel “lararium”, un altare in cui erano poste le statuette dei Lari, divinità che proteggevano la casa e la famiglia. Oltre a questi erano venerati i Mani, le anime dei defunti, a cui erano dedicate due feste all’anno e riti all’interno di ogni abitazione. I Penati erano le divinità che proteggevano il cibo. Giano era il dio protettore della porta e Vesta era la dea del focolare domestico; a lei era dedicato un tempio con un fuoco tenuto acceso dalle sacerdotesse, dette vestali.
Competenze in azione Indica con una ✘ se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F).
V
F
I Romani erano monoteisti. La triade capitolina è chiamata così perché i tre dèi avevano un tempio sul Campidoglio. Quando conquistavano un territorio, i Romani imponevano le loro divinità. I Penati proteggevano la famiglia. Quaderno p. 149
STORIA
75
Fo
s cu
La vita quotidiana
■
Al centro della “domus” c’era l’atrio, con un’apertura sul soffitto e nel mezzo una vasca, detta “impluvium”, dove si raccoglieva l’acqua piovana. C’era anche un giardino interno circondato dal peristilio, un portico con colonne.
Le abitazioni
La famiglia
A Roma la popolazione era molto numerosa e furono costruite abitazioni che ospitavano più famiglie. Erano caseggiati a più piani, detti “insulae”, fatti di legno o di materiale economico, per cui erano frequenti i crolli o gli incendi. Gli appartamenti non avevano i servizi igienici e l’acqua e i rifiuti venivano gettati dalle finestre. I più poveri vivevano agli ultimi piani; commercianti e artigiani prendevano in affitto le stanze al piano terra e le usavano anche come laboratori e botteghe. I Romani più ricchi invece vivevano nelle “domus”, case ampie e lussuose, decorate con splendidi affreschi. Avevano molte stanze per i padroni e per la servitù e magazzini per conservare i cibi.
Per i Romani la famiglia era molto importante e comprendeva, oltre ai genitori e ai figli, anche i parenti che vivevano in casa e gli schiavi. Erano tutti sotto l’autorità del padre, il “pater familias”, che aveva un potere assoluto. La donna era libera cittadina ma sottomessa prima al padre e poi al marito. I suoi compiti erano allevare i figli e occuparsi della famiglia. Le donne plebee aiutavano i mariti nel loro lavoro. Fino ai sette anni i bambini erano allevati dagli schiavi e seguiti dalla madre; dopo, se maschi, potevano andare a scuola oppure essere seguiti da maestri privati. Le bambine restavano a casa per imparare i lavori domestici. I bambini schiavi lavoravano.
76
Quaderno pp. 150-151
L’alimentazione
L’abbigliamento
L’alimentazione quotidiana era a base di legumi, cereali (soprattutto farro), verdure, formaggi, carne di pecora o capra; i più ricchi aggiungevano anche carne di manzo e pesce fresco. I cibi venivano conditi con le spezie e l’olio, mentre il miele era usato per dolcificare. Il pasto principale era quello serale. I più ricchi mangiavano distesi sul triclinio, prendendo con le mani o con grossi cucchiai i cibi serviti su vassoi portati dagli schiavi. I Romani più ricchi organizzavano spesso sontuosi banchetti allietati da musica e danze.
Gli uomini indossavano una tunica con le maniche corte, che arrivava al ginocchio; sopra questa mettevano la toga, un ampio mantello, per uscire di casa. Anche per le donne la tunica era l’indumento base. Inizialmente era di lana ma col tempo fu confezionata in seta o cotone. Sopra questa indossavano la stola, fermata in vita da una cintura e ornata con spille. Per uscire mettevano il pallio, un mantello, e il velo sul capo. Le donne ricche indossavano gioielli e si truccavano con polvere di gesso sul viso e terra rossa su guance e labbra. Uomini e donne calzavano corti stivali di cuoio o sandali fatti con strisce di cuoio.
Competenze in azione Osserva il mosaico a destra e scrivi il nome degli alimenti che riconosci. .................................................................................................................... .................................................................................................................... .................................................................................................................... .................................................................................................................... .................................................................................................................... ....................................................................................................................
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Speciale
STE M
Dalla meridiana all’orologio atomico
* fai STEM con il TINKERING
Fin dal Neolitico gli esseri umani hanno sentito l’esigenza di misurare il trascorrere del tempo. Per farlo, hanno utilizzato strumenti che col passare dei secoli sono cambiati molto e sono diventati sempre più precisi.
Il primo strumento per misurare il tempo fu lo gnomone, un bastone che proietta sul suolo l’ombra del Sole. Quando questo bastone fu applicato su un quadrante nacque la meridiana. Sul suo quadrante ci sono delle tacche che permettono di registrare i cambiamenti della posizione del Sole nel cielo.
Secondo te, quale può essere lo svantaggio della meridiana? Pensa a ciò di cui ha bisogno per funzionare.
Sembra che durante il XV secolo a.C. in Egitto sia stata inventata la clessidra. Questo strumento era basato sul lento e costante gocciolare dell’acqua da un recipiente a un altro attraverso un foro.
Durante il Medioevo venne inventato l’orologio meccanico. Il funzionamento di questo orologio dipendeva da un peso legato a una corda avvolta intorno a un perno (tamburo). A mano a mano che il peso tirava la corda verso il basso, il perno girava, attivando alcuni ingranaggi collegati a una lancetta che indicava le ore.
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Galileo Galilei scoprì che il tempo che il pendolo impiega per compiere un’oscillazione completa è sempre lo stesso, al di là dell’ampiezza di tale oscillazione (isocronismo). Christian Huygens, un astronomo, costruì il primo orologio a pendolo.
TINKERING
LAB
Il termine clessidra indica uno strumento formato da due contenitori collegati da un forellino attraverso cui scorre sabbia finissima. In realtà il suo nome corretto è clepsamia! In classe costruite una clessidra che duri 3 minuti! ● Procuratevi della sabbia, due bottiglie
Un cambiamento di enorme portata si ebbe quando alle oscillazioni del pendolo si sostituirono quelle di un bilanciere che ruota attorno al perno grazie a una molla a spirale. Ciò permise la costruzione di orologi portatili, dalla cui evoluzione nacque l’orologio da tasca; poi, verso la fine del XIX secolo, fu inventato l’orologio da polso. Oggi l’orologio meccanico è stato superato da nuovi misuratori del tempo che si basano su principi diversi. Inoltre al quadrante a lancette (orologio analogico) si è affiancato il quadrante digitale. L’orologio atomico, messo a punto nel 1949, è l’orologio più preciso che esista fino ad ora: perde solo un secondo nel corso di milioni di anni!
di plastica usata, del nastro adesivo. ● Tagliate le due bottiglie a un terzo di altezza come nella foto. Bucate i tappi al centro in modo che i fori corrispondano e fissateli con il nastro adesivo. Incastrate il fondo della bottiglia con la sua parte superiore. Riempite di sabbia e inserite il fondo della seconda bottiglia. La clessidra è pronta!
Quanto dura la clessidra?
Meno di 3 minuti
3 minuti
Più di 3 minuti
Che cosa devo fare?
Che cosa devo fare?
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In Guida le istruzioni per l’uso!
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I Romani
L’esercito romano
L’esercito romano era famoso per la sua potenza. I soldati seguivano una disciplina rigidissima e un addestramento faticoso. Durante la monarchia solo i patrizi facevano parte dell’esercito, ma durante la Repubblica tale dovere fu esteso anche ai plebei. Fare il legionario, però, era dispendioso perché i soldati non venivano pagati, ma dovevano acquistare le armi e l’equipaggiamento necessari. Inoltre quando l’esercito era chiamato a combattere perché un popolo minacciava Roma o si decideva di ampliare i confini, i soldati plebei erano costretti a lasciare le loro terre o botteghe e rischiavano di perdere i loro averi. Per questo, durante l’impero fare il soldato diventò un mestiere con un vero e proprio stipendio: il termine “soldato” viene proprio da “soldo”, cioè la moneta con cui era pagato. Si formò così un esercito di professionisti.
elmo di ferro
giavellotto
corazza in lamine di metallo
scudo di legno e cuoio
spada
L’organizzazione dell’esercito L’esercito era diviso in legioni, ognuna formata da circa 6 000 soldati e suddivisa in dieci coorti. La coorte era formata da manipoli di 200 uomini, suddivisi in centurie di 100 uomini. Le legioni si schieravano su tre linee, difese ai fianchi dai cavalieri. Nella prima linea c’erano gli astati, i soldati più giovani, nella seconda i principi e nella terza i triarii, soldati esperti che intervenivano al momento decisivo. Davanti a tutti, i soldati più poveri provocavano i nemici con giavellotti e fionde. I soldati usavano macchine da guerra come la balista per lanciare frecce incendiarie, la catapulta per lanciare grossi sassi e l’ariete per abbattere mura e porte delle città. Legionario: soldato della legione. Il termine legione viene da “legere”, che significa “raccogliere”, “riunire”: infatti la legione “riuniva” più soldati.
80
STORIA
sandali di cuoio chiodati
Per Studiare Dopo aver letto il primo paragrafo del testo, sottolinea le risposte alle seguenti domande.
● Durante la monarchia chi faceva il soldato? ● Cosa successe durante la Repubblica? ● I plebei erano contenti di fare i soldati? ● Cosa fu deciso durante l’impero? Ora esercitati a esporre a voce il testo, aiutandoti con le parti sottolineate. Quaderno p. 152
Dalle origini alla Repubblica
Roma conquista l’Italia
Grazie al suo esercito ben organizzato, Roma riuscì a espandere il suo dominio su tutta l’Italia. Nel 396 a.C. i Romani conquistarono la città etrusca di Veio e divennero padroni del Lazio. Nel 387 a.C. furono minacciati da una popolazione proveniente da nord, i Galli, che arrivarono fino a Roma, saccheggiandola e chiedendo un forte riscatto in oro per ritirarsi. Dopo aver riorganizzato l’esercito e costruito mura più sicure, i Romani iniziarono le guerre di conquista. Si diressero verso la Campania e nel 343 a.C. iniziarono le guerre contro i Sanniti. Durante una di queste guerre i Sanniti umiliarono l’esercito romano facendolo cadere in un’imboscata e costringendolo a passare disarmato sotto le loro lance, nell’episodio delle cosiddette forche caudine. Dopo tre guerre lunghe e sanguinose, però, i Romani sconfissero i Sanniti nel 290 a.C. e conquistarono l’Italia centrale e la Campania.
Roma agli inizi del V sec. a.C. Conquiste romane entro il 343 a.C. Conquiste romane tra il 343 e il 290 a.C. Conquiste romane tra il 290 e il 270 a.C.
La guerra contro Pirro I Romani decisero quindi di conquistare le città della Magna Grecia. Taranto, preoccupata dell’avanzata dei Romani, chiese aiuto a Pirro, re dell’Epiro, una regione a nord della Grecia affacciata sul Mar Adriatico. Pirro arrivò in Italia con un forte esercito e con elefanti da combattimento e sconfisse i Romani per ben due volte. Nel 275 a.C. i Romani riuscirono però a sconfiggerlo definitivamente a Maleventum. Per celebrare la vittoria, il nome della città fu mutato in Beneventum. Così anche l’Italia meridionale cadde sotto il dominio romano.
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Busto di Pirro, re dell’Epiro.
Competenze in azione Accanto a ogni data scrivi l’evento a cui si riferisce.
396 a.C.
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290 a.C.
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387 a.C.
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275 a.C.
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343 a.C.
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STORIA
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I Romani
L’espansione nel Mediterraneo Dopo la conquista della Magna Grecia i Romani decisero di estendere il controllo nel Mediterraneo. Questo causò lo scontro con Cartagine, la potente colonia fenicia situata sulle coste dell’Africa, che dominava le rotte commerciali.
La prima guerra punica Nel 264 a.C. i Romani sbarcarono in Sicilia e questo diede inizio alla prima guerra punica, detta così dal nome “Puni” con cui i Romani chiamavano i Fenici. Gli scontri avvennero in mare e, benché non fossero esperti in questo tipo di combattimenti, i Romani sconfissero i Cartaginesi a Milazzo nel 260 a.C.. La guerra si concluse nel 241 a.C. con la vittoria definitiva dei Romani; Sicilia, Sardegna e Corsica divennero territorio romano.
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Il bassorilievo raffigura un combattimento fra i Romani e i Cartaginesi.
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Il busto ritrae Publio Cornelio Scipione, detto l’Africano, il vincitore di Annibale.
La seconda guerra punica
Nel 218 a.C. il generale cartaginese Annibale distrusse la città spagnola di Sagunto, alleata di Roma, e proseguì con un grande esercito e numerosi elefanti verso l’Italia, oltrepassando le Alpi. I Romani furono sconfitti più volte, in modo rovinoso nel 216 a.C. nella battaglia di Canne, in Puglia. Mentre Annibale era in attesa di nuove truppe per attaccare la città di Roma, i Romani però attaccarono Cartagine, costringendo Annibale a tornare in patria. L’esercito romano, sotto la guida del console Publio Cornelio Scipione detto l’Africano, sconfisse i Cartaginesi a Zama nel 202 a.C. La Spagna passò così sotto il dominio romano. 82
STORIA
Dalle origini alla Repubblica
La terza guerra punica Nel 149 a.C. i Romani decisero di annientare Cartagine con una terza guerra che si concluse con la distruzione della città nel 146 a.C., dopo un lungo assedio durante il quale morirono molti Cartaginesi. Così Roma, diventò padrona del Mediterraneo: aveva conquistato i territori fenici, l’Illiria, la Macedonia, la Grecia e l’Asia Minore, che diventarono province romane governate da un proconsole nominato dal Senato.
Carta geostorica Osserva la carta e confrontala con quella a pagina 67. A quali Stati attuali corrispondono i territori conquistati dai Romani?
L’organizzazione del territorio Al termine di ogni guerra i Romani organizzavano il territorio conquistato. Prima vendevano le terre migliori mediante delle aste, cioè al migliore offerente. Una parte delle terre restanti, costituita da boschi e da pascoli, era considerata pubblica e tutti potevano usufruirne. Un’altra parte veniva suddivisa tra i soldati che avevano preso parte alla guerra di conquista. Il terreno rimanente era restituito agli antichi proprietari, che avevano l’obbligo di versare ogni anno una tassa in provviste alimentari. Per suddividere in parti uguali il territorio da assegnare ai soldati era usato un sistema detto centuriazione. L’agrimensore, un tecnico romano, individuava un punto e da qui tracciava le due vie perpendicolari, dette cardo e decumano massimo. Da queste, a distanza regolare, erano tracciate le altre strade, sempre perpendicolari e parallele fra loro. In tal modo il terreno era suddiviso in campi uguali, delimitati con fossati e piante basse.
Competenze digitali
■
Statua in bronzo di un soldato romano.
Con l’aiuto dell’insegnante, in classe fate una ricerca in Internet sulle città italiane che hanno origine romana e cercate di individuare dalla loro pianta l’organizzazione delle strade tipica della centuriazione. Quaderno p. 153
STORIA
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Le
ti fon
Animali straordinari Le oche del Campidoglio
Nel 390 a.C. i Galli, guidati dal re Brenno, assediarono Roma per saccheggiarla. Circondarono tutti gli accessi in modo da impedire l’arrivo dell’esercito e i rifornimenti di cibo e acqua; in questo modo volevano costringere i Romani ad arrendersi e a pagare un riscatto per la loro libertà. Un gruppo di soldati e di cittadini, in attesa dell’arrivo dell’esercito romano, si era però rifugiato nella rocca del Campidoglio, perché circondata da alte mura. Era notte quando i Galli decisero di assaltare la rocca, dove si trovava il Tempio di Giunone. Al suo interno vi erano delle oche che, malgrado la carestia dovuta all’assedio, erano state risparmiate essendo animali sacri alla dea. Le oche, sentendo il pericolo, iniziarono a starnazzare rumorosamente svegliando un soldato romano che dormiva nel tempio. Questi si accorse che i Galli stavano cercando di scavalcare le mura che proteggevano l’edificio e li affrontò; nel frattempo il rumore fatto dalle oche aveva svegliato tutti i soldati, che respinsero l’attacco dell’esercito nemico. In seguito a questo episodio venne costruito un nuovo Tempio chiamato di Giunone Moneta, dal latino monere che significa “avvertire”.
Competenze in azione Segna con una ✘ soltanto le informazioni storiche che puoi ricavare da questa leggenda.
I Romani realizzavano edifici religiosi in onore delle divinità. L’esercito romano era formato da legioni. Una tecnica di conquista delle città era l’assedio. I Galli erano guidati da un re. Gli animali sacri alle divinità non potevano essere uccisi. Per difendere le città o alcuni luoghi importanti venivano edificate mura da difesa. Molti popoli cercarono di conquistare la città di Roma.
84
Le
ti fon
Gli elefanti di Pirro
La guerra contro Pirro fu una delle prime in cui i soldati romani si scontrarono con un avversario sconosciuto: l’elefante. L’esercito di Pirro era, infatti, composto anche da venti elefanti da guerra che, condotti da un mahout, un addestratore di elefanti, portavano sul dorso un gabbiotto, fissato con corde, dove si trovavano alcuni arcieri muniti di archi e frecce che venivano scoccate dall’alto. I soldati romani non avevano mai visto animali simili, così imponenti, dal verso stridulo e possente, e rimasero terrorizzati da quelli che chiamarono buoi lucani, poiché Lucania era il nome della regione in cui combattevano. Malgrado ciò riuscirono a trovare il modo di reagire e di sconfiggere questi temibili e sconosciuti avversari e, anche se persero la battaglia, distrussero gran parte dell’esercito di Pirro. Ancora oggi, quando un vincitore subisce grandi perdite, si usa dire che la sua è “vittoria di Pirro”, cioè una vittoria inutile.
Purtroppo molto spesso gli animali sono sfruttati dall’uomo, senza alcun rispetto. Organizzatevi in classe per fare una ricerca sulle specie di fauna protette. Agenda 2030 • Obiettivo 15 Proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre.
■
Competenze in azione Trascrivi all’interno dei quadratini i numeri corrispondenti all’equipaggiamento dell’elefante da guerra.
1
Mahout
3
Scudo
2
Gabbiotto
4
Corde
Statuetta di elefante da guerra con torre, in terracotta, risalente al II a.C, proveniente da Pompei, conservata al Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
85
I Romani
La crisi della Repubblica
Le guerre di conquista impoverivano i plebei, costretti a fare i soldati, e i proprietari di piccoli terreni che non riuscivano più a coltivarli e li vendevano a poco prezzo. Si arricchivano, invece, i generali dell’esercito, i patrizi, i ricchi plebei. Così, grazie alla spartizione dei bottini di guerra e all’acquisto di terre a poco prezzo, si formarono i latifondi, grandi appezzamenti di terra lavorati dagli schiavi. A Roma perciò aumentò la disuguaglianza fra i cittadini e crebbe il numero di poveri che ricorrevano alla distribuzione gratuita di cereali dello Stato. Per risolvere lo stato di crisi, i fratelli Tiberio e Caio Gracco, tribuni della plebe, proposero una riforma agraria per suddividere i latifondi in piccoli campi, distribuendoli ai cittadini poveri. Il Senato si oppose e nel 133 a.C. Tiberio fu ucciso insieme ai suoi sostenitori. Qualche anno dopo morì anche il fratello Caio, che aveva cercato di far approvare delle leggi a favore dei poveri.
■
Tiberio e Caio Gracco.
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Lucio Cornelio Silla.
Le guerre civili e il triumvirato I contrasti fra i poveri e i ricchi proprietari diedero inizio, nell’88 a.C., a una guerra civile, cioè una guerra fra cittadini di una stessa città, che durò fino all’82 a.C.. Si formarono due partiti: quello democratico, che sosteneva i diritti del popolo, capeggiato da Caio Mario, e quello aristocratico, che proteggeva i privilegi dei ricchi, guidato da Lucio Cornelio Silla. Silla ebbe il sopravvento. Divenne dittatore a vita e, fatti uccidere i suoi nemici, annullò le riforme a favore dei plebei. Dopo la sua morte, il potere dei generali aumentò. Fra questi si distinse Gneo Pompeo, che si scontrò con il Senato perché si opponeva alla distribuzione di terre ai suoi soldati. Gneo Pompeo si alleò allora con i generali più influenti: Marco Licinio Crasso e Caio Giulio Cesare. Nacque così nel 60 a.C. il triumvirato (cioè “governo di tre uomini”), con l’obiettivo di governare Roma senza il Senato. 86
STORIA
Per Studiare Sottolinea nel testo le risposte alle domande.
● Quali conseguenze provocarono le guerre di conquista nella società romana? ● Che cosa prevedeva la riforma dei fratelli Gracco? ● Perché scoppiò la guerra civile? ● Come si concluse?
Dalle origini alla Repubblica
Caio Giulio Cesare
Caio Giulio Cesare era nato a Roma nel 101 a.C. da una famiglia patrizia, la “gens Iulia”. Nel 59 a.C. fu nominato console e l’anno dopo, diventato generale, sconfisse i Galli, una popolazione particolarmente ostile, conquistando il loro territorio (l’attuale Francia) e la Britannia, a sud dell’attuale Inghilterra. I suoi successi militari e le richieste a favore dei soldati e dei plebei lo resero molto amato dal popolo, suscitando timori nei politici del suo tempo. Nel 49 a.C. Cesare decise di tornare a Roma con i suoi soldati. Pompeo, che era rimasto a Roma e che dopo la morte di Crasso era console unico, gli ordinò di tornare disarmato. Cesare non ubbidì: varcò il fiume Rubicone, che segnava il confine tra Roma e la Gallia, e marciò verso Roma con il suo esercito, dando inizio a una guerra civile che lo vide vincitore. Fu nominato dittatore a vita e governò con saggezza: distribuì le terre vinte ai soldati; programmò la costruzione di grandi opere pubbliche offrendo lavoro alla plebe; fondò colonie in Gallia e Spagna, dove i cittadini più poveri ricevettero terre da coltivare; concesse la cittadinanza romana agli abitanti di alcune province. Limitò anche i poteri del Senato e il numero dei senatori. Le sue riforme però non furono gradite ai patrizi e ai senatori, che temevano che Cesare diventasse troppo potente. Alcuni di essi, capeggiati dal figlio adottivo di Cesare, Marco Giunio Bruto, e dal patrizio Cassio Longino, organizzarono una congiura contro di lui e il 15 marzo del 44 a.C. lo uccisero in Senato pugnalandolo. Con la morte di Giulio Cesare finì la Repubblica romana e iniziò un periodo di guerre civili che portarono a grandi cambiamenti.
Per Studiare Cerchia con colori diversi le parti relative alla seguente scaletta, da usare per esporre a voce la pagina letta.
● Le imprese del generale Giulio Cesare. ● Il ritorno a Roma. ● Giulio Cesare dittatore.
Tecnologia Giulio Cesare introdusse il calendario giuliano: l’anno diventò di 365 giorni e ogni 4 anni venne aggiunto un giorno. Il mese “Quintilius” venne chiamato “Iulius” in onore della famiglia Iulia, di cui Cesare faceva parte.
Congiura: patto segreto per danneggiare una persona o rovesciare un governo. Quaderno pp. 154-155
STORIA
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Ripasso facile
I Romani dalle origini alla Repubblica Dove I Romani fondarono la città di Roma sui colli vicino alla foce del fiume Tevere. Durante il periodo della monarchia e della Repubblica, Roma estese i suoi domini sull’intera penisola italiana e su molti dei territori che si affacciano sul Mar Mediterraneo.
Quando La civiltà romana si sviluppò a partire dal 753 a.C., data della fondazione leggendaria di Roma.
Le attività I Romani si dedicarono all’agricoltura, all’allevamento, al commercio e all’artigianato. Il loro esercito era molto potente, organizzato in legioni. Col tempo, quella del soldato divenne una vera professione, retribuita con denaro e con la distribuzione di terre.
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La società La popolazione era divisa in patrizi (aristocratici) e plebei (contadini, artigiani e mercanti). Durante la Repubblica si formò la classe dei cavalieri, cittadini ricchi che non avevano origini nobili. Gli schiavi, prigionieri di guerra o plebei caduti in rovina, svolgevano i lavori più umili.
Le forme di governo Dal 753 al 509 a.C. Roma fu una monarchia governata da un re, affiancato dal Senato. Dopo la cacciata dell’ultimo re, Tarquinio il Superbo, fu istituita una Repubblica. Il governo era affidato a magistrati (consoli, pretori, censori, questori, edili) eletti dal Senato e dai Comizi centuriati.
La religione I Romani erano politeisti. Gli dèi principali erano Giove, Giunone e Minerva, che formavano la cosiddetta triade capitolina. Adottavano però anche gli dèi delle popolazioni conquistate. Altre divinità erano i Lari, i Mani e i Penati.
Mappa per esporre
� Completa la mappa con le seguenti parole.
soldati � Tevere � Giunone � plebei � Repubblica
I ROMANI DALLE ORIGINI ALLA REPUBBLICA conquistarono
vissero
erano organizzati
� tutta l’Italia e
� a Roma, costruita
� in una società
molti territori
sui colli intorno
intorno al
alla foce del fiume ........................................................
divisa in classi sociali: patrizi,
Mar Mediterraneo.
;
................................................
� a partire dal 753 a.C.,
e schiavi. � Fino al 509 a.C.,
la data della leggendaria
furono governati
fondazione di Roma.
da una monarchia; � poi, crearono la ................................................
praticavano � l’agricoltura e l’allevamento;
credevano � in molti dèi. I più importanti erano
� l’artigianato;
Giove,
� il commercio;
e Minerva;
� erano
.......................................
molto valorosi.
....................................
� anche negli dèi che proteggevano la casa e la famiglia.
� Aiutati con la mappa per esporre oralmente ciò che hai studiato.
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Facciamo il punto 1
Indica con una ✘ se le seguenti affermazioni si riferiscono alla monarchia (M) o alla Repubblica (R). M
R
– Ebbe inizio nel 753 a.C. con la fondazione di Roma. – Secondo la tradizione in questo periodo regnarono sette re. – Furono combattute tre guerre contro i Cartaginesi. – Il Senato e i Comizi Centuriati eleggevano i magistrati. – I plebei attuarono la secessione sul colle Aventino per protesta. – Servio Tullio fece costruire le Mura Serviane intorno alla città di Roma. – I consoli in carica erano due e restavano in carica un anno.
2
Collega ogni definizione alla parola corrispondente.
Forma di governo in cui i cittadini eleggono i propri rappresentanti. Membro di una famiglia nobile nell’antica Roma.
Repubblica
Membro della classe dei lavoratori nell’antica Roma.
Patrizio
Significa “governo di tre uomini”.
Liberto
Schiavo che è stato liberato dal suo padrone.
Legione
Sezione dell’esercito romano formata da circa 6 000 soldati.
3
Plebeo
Triumvirato
Completa il testo con i nomi delle divinità romane. I ......................................... erano le anime dei defunti a cui i Romani dedicavano due feste nel corso dell’anno: le “Parentalia” a febbraio, e le “Lemuria” a maggio. Durante le Parentalia venivano offerti cibi e bevande ai defunti; nelle Lemuria, invece, il “pater familias” gettava fave per allontanare gli spiriti. I ......................................... erano le divinità che proteggevano le provviste di cibo. Al loro culto provvedeva il “pater familias” che, dopo le preghiere, lasciava un piattino con sale e farro sull’altare a loro dedicato. I ......................................... erano le divinità protettrici della famiglia. Ogni mattina il “pater familias” accendeva una lucerna davanti al luogo dove erano poste le loro statuette.
90
Competenze: Selezionare informazioni; riutilizzare conoscenze; utilizzare il lessico specifico; raccontare i fatti studiati.
4
Completa la tabella.
Personaggi
5
Fatti
Pirro
Fu sconfitto a ....................................................................................... nel .....................................................................
Annibale
Fu sconfitto a ....................................................................................... nel .....................................................................
Tiberio Gracco
Propose al Senato la .....................................................................................................................................................
Silla
Si fece nominare ...............................................................................................................................................................
Pompeo
Formò il triumvirato con ................................................................... e ....................................................................
Giulio Cesare
Conquistò la .............................................................................. e la ...............................................................................
Osserva questo dipinto e rispondi alle domande.
● Quale avvenimento relativo alla figura di Giulio Cesare rappresenta? ............................................................................. ...................................................................................................................................................................................................................................................
● Quando avvenne? ..................................................................................................................................................................................................... ● Perché? ............................................................................................................................................................................................................................. ...................................................................................................................................................................................................................................................
● Chi era Giulio Cesare? ........................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................
● Che cosa fece? ............................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................
Autovalutazione
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91
L’impero romano
Dopo la morte di Cesare ripresero le lotte per il potere. Nel 43 a.C. si insediò un secondo triumvirato formato da uomini fedeli a Cesare: Marco Antonio e Marco Emilio Lepido, due generali, e Ottaviano, figlio adottivo di Cesare. Lepido fu nominato pontefice massimo, cioè la massima autorità religiosa, a Marco Antonio furono affidate le province orientali e a Ottaviano le province occidentali. Tra Antonio e Ottaviano iniziò una forte rivalità. Antonio si stabilì in Egitto e sposò la regina Cleopatra, donandole alcune terre. Questa fu l’occasione per lo scontro: Ottaviano lo accusò di tradimento e diede inizio alla terza guerra civile, che si ■ Cleopatra, la regina d’Egitto. concluse nel 31 a.C. con la sua vittoria. Ottaviano diventa imperatore
Massima espansione dell’impero romano
Ha inizio la crisi dell’impero
Divisione dell’impero
Fine dell’Impero romano d’Occidente
Impero romano 100 a.C.
27 a.C. Nascita di Cristo
100 d.C. 117 d.C.
200 d.C.
300 d.C.
395 d.C.
476 d.C. 500 d.C.
Nasce l’impero
Sconfitti i suoi rivali, nel 27 a.C. Ottaviano diventò il primo imperatore. Con lui, finì la Repubblica e iniziò una nuova fase della storia romana, l’impero. Si trattava di una forma di governo che concentrava sull’imperatore tutte le cariche e i poteri, prima suddivisi fra Senato, Comizi e magistrati. Ottaviano infatti acquisì le cariche di console, proconsole (con il potere di governare le province romane), pontefice massimo, tribuno della plebe e capo supremo dell’esercito. Il Senato gli conferì anche il titolo di Augusto, cioè “degno di venerazione”, sottolineando il carattere sacro del suo potere, che lo rendeva simile a una divinità. 92
STORIA
Competenze digitali In seguito alla conquista dell’Egitto furono portati a Roma, come trofei, alcuni obelischi. Con l’aiuto dell’insegnante, fate una ricerca su Internet su questi monumenti e scoprite dove si possono vedere ancora oggi in Italia.
L’impero romano
La “pax augustea”
Sotto il governo di Ottaviano iniziò un periodo di pace, detto “pax augustea”: infatti, anche se l’impero continuò a condurre guerre di conquista, Ottaviano riuscì a garantire un periodo di pace interna, senza guerre civili, durante il quale si verificarono molti cambiamenti. Fece edificare monumenti, templi e altre opere pubbliche, creando posti di lavoro per migliorare le condizioni dei più poveri, ai quali aumentò i sussidi facendo distribuire grano e denaro. Inoltre potenziò le vie di comunicazione con strade, porti e ponti, collegando le diverse zone dell’impero. Attuò importanti riforme: ● riorganizzò il territorio suddividendo l’Italia in regioni e l’impero in province. Affidò alcune province a governatori e ne tenne altre sotto il suo diretto controllo; ● riformò l’esercito assegnando uno stipendio ai soldati e istituì un premio per chi concludeva la carriera militare. Per rafforzare la sicurezza introdusse la guardia imperiale composta da pretoriani; ● introdusse il catasto per registrare le terre possedute e tassare in modo equo i cittadini; ● riformò il sistema di monetazione romana introducendo un cambio fisso tra le diverse monete dell’impero; ● ampliò i confini rafforzando i legami con le popolazioni locali, attraverso la costruzione di opere pubbliche come acquedotti e strade. Nel 14 d.C. Ottaviano morì e il Senato proclamò la sua apoteosi, cioè la glorificazione. Nel testamento indicò come suo successore il figlio adottivo Tiberio. Quaderno pp. 156-157-158
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L’imperatore Ottaviano Augusto.
Per Studiare Rileggi queste pagine e rispondi alle domande.
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Che cosa accadde alla morte di Cesare? Come si concluse il secondo triumvirato? Quando divenne imperatore Ottaviano? Che cos’è la “pax augustea”? Quali sono le riforme di Augusto?
L’“Ara pacis”; l’altare voluto da Ottaviano Augusto nel 9 a.C. e dedicato alla Pace. STORIA
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I Romani
I successori di Ottaviano
A Ottaviano successe Tiberio. Dopo di lui, nell’arco di due secoli, si susseguirono molti imperatori. Alcuni, come Claudio, Vespasiano, Traiano, Adriano, Marco Aurelio e Costantino, si prodigarono per ingrandire i confini, favorire lo sviluppo della cultura, fare di Roma il centro del mondo occidentale. Altri imperatori invece si distinsero per crudeltà e incapacità, come Nerone e Domiziano, che alla loro morte furono condannati dal Senato alla “damnatio memoriae”, cioè alla distruzione di tutto ciò che li riguardava per cancellarne la memoria. All’inizio l’imperatore era scelto tra i membri della famiglia imperiale: questo tipo di successione si dice ereditaria. Nel II secolo d.C., per evitare che il potere finisse nelle mani di persone incapaci, venne introdotto il sistema dell’adozione: l’imperatore sceglieva il proprio successore tra chi riteneva degno e lo adottava. In seguito la successione per adozione fu nuovamente sostituita da quella ereditaria e infine dalla successione per scelta dell’esercito.
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L’imperatore Traiano.
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Il Vallo di Adriano, in Britannia, era una fortificazione che proteggeva il confine più settentrionale dell’impero romano.
Gli imperatori adottivi Il periodo degli imperatori per adozione, che va dal 96 al 180 d.C., è stato quello in cui l’impero romano raggiunse l’apice della sua potenza. Il primo imperatore adottivo fu Traiano; egli fu molto attento ai problemi dei suoi sudditi e creò l’assistenza pubblica per garantire cibo a sufficienza ai più poveri. Durante il suo impero, Roma conquistò la Dacia, l’attuale Romania, e altri territori in Asia: l’impero raggiunse allora la massima estensione. Intorno al 117 d.C. per proteggere i limes, cioè i confini, furono realizzate delle fortificazioni. L’Imperatore Adriano fece realizzare un’imponente fortificazione in pietra, il Vallo, per proteggere i confini tra la provincia romana in Britannia e la Caledonia, l’attuale Scozia.
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STORIA
Lavoriamo insieme Insieme alla classe, fai una ricerca sugli imperatori romani. Dividetevi in gruppi; ogni gruppo sceglie un imperatore e cerca delle notizie su di lui. Quindi prepara una relazione da esporre alla classe.
L’impero romano
L’espansione dell’impero
Con Traiano, l’impero raggiunse un’estensione molto vasta. Per consolidare il dominio sui territori conquistati, i Romani costruirono nuove città, realizzando edifici e opere pubbliche; per collegarle fra loro e con Roma realizzarono un’efficiente rete stradale. Anche se i Romani permisero ai popoli conquistati di mantenere le proprie tradizioni, la lingua latina, le leggi, la religione e le consuetudini romane, come gli spettacoli e l’uso Stato romano fino al 31 a.C. delle terme, si diffusero in tutto Massima espansione dell’impero l’impero. Fu anche introdotta una moneta comune, il sesterzio, che rese più facile il calcolo dei prezzi, favorenPer Studiare do il commercio fra le varie province. Completa con le parole che trovi nel Di tutte le concessioni, la più importante però fu testo. quella della cittadinanza. Essere cittadino di Roma ● La lingua latina, le ............................................... significava avere doveri, come pagare le tasse o pree la ..................................................... dei Romani stare il servizio militare, ma anche importanti diritsi diffusero in tutto l’impero. ti: essere eletti e accedere alle cariche pubbliche; in ● La moneta comune, caso di arresto, essere processati secondo le leggi di il ..................................................... , favorì Roma; pagare tasse eque e avere aiuti economici in il commercio tra le province. caso di bisogno. ● I Romani costruirono nuove
Le tappe della cittadinanza romana ● 89 a.C. – Cittadinanza romana a tutti gli uomini liberi italici che vivevano a sud del Po. ● 42 a.C. – Cittadinanza romana a tutti gli italici. ● 212 d.C. – Con la “Constitutio Antoniniana”, l’imperatore Caracalla concesse la cittadinanza romana agli uomini liberi di tutto l’impero. Quaderno p. 159
...........................................
e le collegarono
con un’efficiente rete .....................................................
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● Nel 212 d.C. fu concessa la ..................................................... a tutti gli uomini liberi dell’impero. STORIA
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EDUCAZIONE CIVICA L’Europa unita ieri
Quando i popoli venivano conquistati, entravano a far parte del mondo romano: venivano cioè integrati. Vediamo che cosa significava.
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L’acquedotto romano di Segovia in Spagna.
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Pont du Gard fu costruito dai Romani nel sud della Francia nel 19 a.C..
La cittadinanza Per il diritto romano essere cittadino non dipendeva dall’essere nati nella città di Roma: ogni uomo libero era cittadino purché riconoscesse e obbedisse alle leggi romane.
dalla fusione del latino con le lingue parlate nei diversi territori.
Le leggi I Romani inventarono il diritto: un sistema di regole scritte che stabiliva i diritti e i doveri. Distinsero fra La tolleranza diritto pubblico e diritto privato: il primo riguardava I Romani lasciavano i popoli conquistati liberi di lo Stato e il bene comune; il secondo garantiva il seguire la propria religione e le proprie usanze. bene dei singoli. Talvolta prendevano a modello i popoli sottomes- Il diritto era valido in tutte le province dell’impero, si, come fecero con i Greci, considerati maestri di dove tutti erano soggetti alla stessa legge e i magicultura e di civiltà; altre volte adottavano i loro riti e strati giudicavano nel nome di Roma. divinità, come la dea Iside degli Egizi o il dio Mitra dei popoli orientali. Le opere pubbliche Per facilitare gli spostamenti nei territori dell’impero La lingua realizzarono strade e ponti. Seguirono lo stesso Il latino era la lingua ufficiale dell’impero. modello nell’edificazione di nuove città e lo stesso Molte lingue parlate oggi in Europa derivano dal sistema di opere pubbliche, così quando ci si spolatino e sono dette perciò “neolatine”, perché nate stava era possibile ritrovare edifici conosciuti.
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L’Europa unita oggi
La prima idea di formare un organismo politico che unisse i diversi Stati dell’Europa si affacciò intorno al 1950 e si affermò in modo graduale finché nel 1993, nella città di Maastricht, in Belgio, nacque ufficialmente l’Unione Europea (UE), un’organizzazione internazionale formata dai diversi Stati che vi hanno aderito. Il termine “Unione” significa che questi Paesi, tra i quali il nostro, lavorano insieme per raggiungere obiettivi comuni, come: • difendere i diritti, la libertà e la sicurezza delle persone che li abitano; • sviluppare l’economia; • creare nuovo lavoro per i cittadini e le cittadine; • proteggere l’ambiente. Per attuare questi obiettivi sono stati creati il Parlamento europeo, la Commissione europea e il Consiglio dell’Unione Europea. Ecco le loro funzioni. Parlamento europeo
Eletto ogni cinque anni da tutti i cittadini dell’UE, controlla il lavoro della Commissione europea e del Consiglio ed esprime il suo parere sulle leggi proposte.
Commissione europea
È formata da un commissario per ogni Paese. Propone nuove leggi al Consiglio dell’UE e al Parlamento europeo e deve farle applicare.
Consiglio dell’Unione Europea
È chiamato anche “Consiglio dei ministri” perché vi partecipano, in base al tema trattato, i ministri interessati, uno per ogni Paese. Decide le leggi da approvare.
L’Unione Europea riconosce come cittadine e cittadini europei tutti gli abitanti dei Paesi membri e ne favorisce la libera circolazione. Pur riconoscendo l’importanza di tutte le lingue, ne usa principalmente tre, inglese, francese e tedesco, perché sono le più diffuse.
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La bandiera europea.
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La sede del Parlamento europeo a Strasburgo (Francia).
Lavoriamo insieme Con la classe effettua una ricerca e realizza un poster sui simboli dell’UE: la bandiera, l’inno, la giornata dell’Unione Europea (9 maggio).
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I Romani
Le grandi opere pubbliche
Nel periodo imperiale Roma arrivò a contare circa un milione di abitanti e si arricchì di magnifici monumenti. Per questo, e per il suo vastissimo impero, le fu dato il nome di “caput mundi”, cioè “capitale dei mondo”. Ancora oggi ammiriamo i resti degli acquedotti, dei ponti e degli edifici (teatri, anfiteatri, archi…) sorti in età imperiale. Il Colosseo Il monumento-simbolo di Roma è il Colosseo, il cui vero nome è Anfiteatro Flavio. Aveva una forma circolare ed era circondato da un alto muro. Al centro c’era l’arena, cioè lo spazio dove si svolgeva lo spettacolo, e intorno le gradinate, che potevano ospitare fino a 50 000 spettatori. Nel Colosseo si svolgevano combattimenti tra i gladiatori, lotte tra uomini e animali, esecuzioni di condanne a morte e rievocazioni di battaglie. L’interno poteva essere allagato per creare un lago artificiale in cui si svolgevano delle battaglie navali, le naumachie.
Il foro Il foro era il centro della città. Qui i cittadini si riunivano per fare assemblee, concludere affari e assistere ai comizi politici. Era formato da due piazze comunicanti: in una si svolgeva il mercato e nell’altra le assemblee. Nel Foro di Roma, ancor oggi visitabile, si trovano la basilica Giulia, dove si tenevano i processi più importanti, e diversi templi dedicati agli dèi romani. Basilica: il nome viene dal greco “basiliké”, cioè portico, e indica un edificio sostenuto da una doppia fila di colonne. Nell’antica Roma era un luogo usato per riunioni pubbliche o per amministrare la giustizia.
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STORIA
Quaderno pp. 160-161
L’impero romano
Gli archi di trionfo Costruzioni tipiche romane furono gli archi di trionfo, edificati soprattutto nel periodo imperiale per celebrare le vittorie in guerra. Sono costruzioni monumentali a forma di porta ad arco, realizzate in pietra o in marmo, ornate con statue e scolpite con bassorilievi che raffiguravano storie mitologiche o scene di battaglia. L’arco più famoso è quello eretto a Roma nel 315 d.C. in onore dell’imperatore Costantino. Il trionfo era una cerimonia in onore di un condottiero che aveva riportato un’importante vittoria. Era un grande corteo in cui sfilavano senatori e magistrati seguiti dai prigionieri di guerra. Al centro sfilava il condottiero, con una corona d’alloro sulla testa.
Le colonne onorarie Anche le colonne onorarie erano innalzate per lasciare il ricordo di un evento glorioso. Erano scolpite con bassorilievi che raccontavano le imprese del condottiero e poggiate su basamenti di pietra con iscrizioni relative all’evento da ricordare. La più famosa è la Colonna Traiana, eretta in onore dell’imperatore Traiano dopo la conquista della Dacia e ornata con bassorilievi che avvolgono a spirale il fusto della colonna, come un nastro che la circondi.
Il circo Il circo era il luogo in cui si disputavano le gare di corsa dei cocchi trainati da due o quattro cavalli (bighe o quadrighe). L’edificio più grande di questo tipo era il Circo Massimo, che poteva ospitare fino a 300 000 spettatori. La pista aveva la forma di un ovale allungato ed era ricoperta di sabbia; intorno a essa c’erano le gradinate per il pubblico e al centro il palco imperiale. Questo tipo di gara era molto apprezzato a Roma: il pubblico scommetteva e facevo il tifo per i diversi aurighi (guidatori dei carri). STORIA
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I Romani
Le terme
Le terme erano i bagni pubblici, cioè luoghi nei quali le persone potevano lavarsi e curare la propria igiene personale. Le case dotate di un bagno privato infatti erano pochissime e appartenevano ai cittadini più ricchi. Tutti potevano frequentare le terme, anche le donne, i bambini e i cittadini più poveri: infatti molte erano gratuite. Alle terme si poteva anche fare ginnastica, giocare, incontrare gli amici, chiacchierare, rilassarsi. In epoca imperiale, in tutto l’impero furono costruiti grandiosi edifici termali; le Terme di Caracalla a Roma erano decorate con stucchi e marmi pregiati e potevano ospitare fino a 1 600 persone. Le terme erano costituite da diversi ambienti: lo spogliatoio, le sale per i bagni e per i massaggi e la palestra. Vi erano tre piscine: il calidarium con acqua calda, il tepidarium con acqua tiepida e il frigidarium con acqua fredda. Vi erano anche vasche per i bagni di vapore. L’acqua delle piscine era riscaldata da caldaie sotterranee.
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Le terme di Bath, nell’antica provincia della Britannia.
calidarium spogliatoio
tepidarium
frigidarium
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STORIA
bagno di vapore
caldaie sotterranee
Tecnologia Le strade Con l’espansione dell’impero diventò necessario collegare le città e le province con vie di comunicazione per favorire i mercanti e gli eserciti che controllavano i territori. Fu così realizzata una fitta rete di strade che ancora oggi costituisce il tracciato su cui passano le nostre principali vie di comunicazione. Le strade erano dette consolari perché riportavano il nome di chi le aveva fatte costruire. I Romani costruirono migliaia di chilometri di strade lastricate, cioè coperte di lastre di pietra, lungo le quali, a circa 1,5 km di distanza l’una dall’altra, erano poste le pietre miliari, piccoli blocchi di pietra che indicavano la distanza da Roma. Per costruire le strade, i Romani scavavano un fossato che riempivano con quattro strati sovrapposti: il primo era di argilla e grossi sassi; il secondo di pietre, sabbia, mattoni e calce; il terzo di pietrisco e ghiaia; l’ultimo di lastre di pietra levigata.
lastre di pietra
pietrisco e ghiaia pietre, sabbia, mattoni e calce
argilla e sassi
I ponti e gli acquedotti I Romani furono abilissimi nel costruire ponti e acquedotti, ancora oggi utilizzati. Per realizzarli usarono l’arco, introdotto dagli Etruschi, che permetteva di superare i dislivelli del terreno e di reggere il peso di chi passava sopra ai ponti. I ponti erano in legno o in pietra e poggiavano su pilastri infissi nel letto del fiume o su basamenti di pietra. Gli acquedotti servivano a trasportare l’acqua potabile dalle sorgenti fino alla città. L’acqua era convogliata in un sistema di condutture in pietra che scorrevano sotto terra o su parti in muratura fino ad arrivare a una cisterna ai margini delle città, da cui era distribuita attraverso le tubature alle abitazioni.
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Quaderno p. 163
Il ponte Sant’Angelo, a Roma.
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Pompei Un contributo straordinario per conoscere la vita quotidiana degli antichi Romani lo ha dato la scoperta dei resti delle città di Pompei ed Ercolano, nei pressi di Napoli, distrutte nel 79 d.C. da una violentissima eruzione del Vesuvio. Cenere, lapilli e lava ricoprirono tutto il territorio, seppellendo edifici e persone e fissando, come in una foto, la vita di questi due fiorenti centri della Campania, esattamente com’era in quella tragica giornata. Pompei era un porto sul Mediterraneo dove i Romani più ricchi andavano in villeggiatura. Gli edifici portati alla luce conservano le loro decorazioni (colonne, statue, affreschi) e prendono il nome dagli oggetti e dalle iscrizioni che vi sono stati rinvenuti, e che hanno permesso di risalire a chi li abitava: la Casa del Chirurgo, la casa del Poeta… Dal 1997 questo territorio è considerato Patrimonio mondiale dell’Unesco. La Villa dei Misteri
A Pompei, un po’ fuori dall’abitato, è stata portata alla luce una villa lussuosa che conserva intatti degli affreschi che sono tra le pochissime testimonianze di pittura romana. Viene detta Villa dei Misteri perché gli affreschi illustrano dei riti particolari, detti riti misterici, in onore del dio Dioniso.
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Educazione al Patrimonio Ercolano Anche Ercolano era un luogo molto frequentato dagli antichi Romani, che vi avevano fatto edificare ville lussuose come la Villa dei Papiri, dotata di una biblioteca contenente circa duemila rotoli di papiri con testi filosofici scritti sia in latino sia in greco.
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La casa di Nettuno e Anfitrite.
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Rovine dell’antica Ercolano.
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La crisi dell’impero
Intorno al II secolo d.C. l’impero romano iniziò a mostrare segni di crisi per una serie di cause che si sommarono.
Le cause militari e politiche Ai confini dell’impero vivevano popolazioni che i Romani chiamavano genericamente “Barbari”, con cui si erano spesso scontrati e che era necessario tenere sotto stretto controllo. Con l’espandersi dei territori conquistati, i Romani furono costretti a reclutare soldati provenienti da tutte le province dell’impero e che spesso erano più fedeli ai propri generali che a Roma. Inoltre i Romani iniziarono a fare ricorso anche ai mercenari, soldati stranieri provenienti dai territori ostili, che combattevano in cambio di una paga in denaro e la cui fedeltà era sempre dubbia. L’impero era diventato troppo vasto ed era difficile controllarlo da Roma. Le province avevano storie e culture molto diverse e, malgrado la concessione della cittadinanza, non tutte si mostrarono fedeli a Roma. Col tempo, poi, i generali dell’esercito diventarono sempre più potenti, tanto che molti generali divennero imperatori perché proclamati tali dai propri soldati. Romani contro Barbari Il sarcofago, detto “Grande Ludovisi”, è decorato con altorilievi che raffigurano scene di combattimento tra Romani e Barbari. Il sarcofago risale al 251 d.C. circa e proviene da una tomba romana scoperta nel 1600. La figura al centro della scena a cavallo rappresenta forse uno dei figli dell’imperatore Decio.
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STORIA
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Moneta romana che raffigura Diocleziano. Fu proclamato imperatore dalle sue legioni nel 284 d.C.
La crisi dell’impero
Le cause economiche Le guerre di conquista si erano ormai concluse e nessun nuovo bottino di guerra entrava nelle casse dello Stato; allo stesso tempo, però, era necessario mantenere le truppe dei soldati ai confini, perciò le spese militari aumentavano costantemente. L’unico modo per trovare il denaro necessario fu l’aumento delle tasse ai cittadini, e questo generò malcontento e rivolte. Inoltre, come abbiamo visto, c’era stato un accentramento nelle terre nelle mani dei ricchi, con la formazione dei latifondi, che venivano coltivati da schiavi. Con la fine delle guerre di conquista però non arrivavano più nuovi schiavi, perciò molti terreni vennero abbandonati e questo provocò diverse carestie. Dal momento che i generi alimentari erano scarsi, il loro prezzo aumentò in modo considerevole, provocando il crollo del commercio perché la maggior parte della popolazione non era in grado di acquistare neppure i beni di prima necessità a prezzi così elevati. Carestia: mancanza o grande scarsità di generi alimentari.
Le cause sociali Le difficoltà economiche e l’aumento delle tasse misero in grande difficoltà gli artigiani e i piccoli commercianti. Ormai i cittadini romani erano divisi in due gruppi sociali. Una minoranza, formata dai senatori, dai grandi proprietari terrieri e dai militari, possedeva enormi ricchezze. La grande maggioranza della popolazione era invece costituita da persone che vivevano in povertà. Oltre a ricorrere all’aiuto statale, cercavano di arruolarsi nell’esercito per avere uno stipendio o diventavano coloni, cioè lavoravano al servizio dei latifondisti. A tutto questo si aggiunse un’epidemia di peste, una grave malattia che si diffuse in poco tempo provocando moltissimi morti. Quaderno p. 164
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La borsa usata per riscuotere le tasse.
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Nel bassorilievo è rappresentata la riscossione delle tasse.
Per Studiare Completa con le parole mancanti.
Cause ............................................................... ● Eserciti fedeli solo ai propri comandanti. ● Soldati mercenari. Cause ............................................................... ● Territorio troppo vasto. ● Province non fedeli a Roma. Cause ............................................................... ● Aumento dei latifondi. ● Aumento delle tasse. Cause ............................................................... ● Aumento dei poveri. ● Epidemia di peste. STORIA
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I Romani
La divisione dell’impero
Dopo un periodo di grande crisi dell’impero, nel 284 d.C. diventò imperatore Diocleziano. Nato in una famiglia umile nella provincia romana della Dalmazia (oggi in Croazia), Diocleziano fece carriera nell’esercito e diventò cavaliere. Grazie ai suoi meriti in battaglia, fu proclamato imperatore dalle sue legioni. Diocleziano si rese conto delle difficoltà nel governare un territorio così ampio, quindi divise l’impero in due parti, una occidentale e una orientale. Ogni parte era governata da un imperatore. Perciò nel 285 d.C. Diocleziano nominò imperatore Massimiano, un valoroso generale, che avrebbe governato insieme a lui.
La tetrarchia I due imperatori furono chiamati Augusti e vennero affiancati da due Cesari, che alla morte dei primi due avrebbero ereditato il trono. Il potere venne così diviso fra quattro persone e per questo motivo questa forma di governo fu detta tetrarchia, un termine che viene dal greco e significa “il comando di quattro”. Diocleziano tenne per sé la parte orientale dell’impero e si stabilì a Nicomedia, in Asia Minore. Massimiano, a cui fu affidata la parte occidentale, scelse come sede Mediolanum, l’attuale Milano. Purtroppo questo sistema di governo durò poco e, ancora prima che Diocleziano morisse, si scatenarono violente lotte per il potere. 106
STORIA
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Un monumento in porfido, una roccia magmatica, dei tetrarchi, costituito da quattro figure in altorilievo; si trova nella Basilica di San Marco a Venezia.
Competenze in azione Osserva l’immagine e indica con una ✘ le affermazioni corrette. Il gruppo raffigura i quattro sovrani.
I personaggi raffigurati non hanno né armi né corone.
Impugnano spade con le else a testa di aquila, simbolo del dominio sul mondo. Si abbracciano a due a due per indicare la fratellanza fra i Cesari e gli Augusti.
Stanno a simboleggiare la fratellanza fra i popoli dell’impero.
La crisi dell’impero
L’impero da Costantino a Teodosio Dopo circa vent’anni di lotte, nel 306 d.C. Costantino si proclamò unico imperatore, abolì la tetrarchia e riunificò l’impero. Costantino nel 330 d.C. trasferì la capitale dell’impero da Roma a Bisanzio, l’attuale Istanbul in Turchia, rifondando la città che in suo onore venne chiamata Costantinopoli. Era una scelta strategica perché gli permetteva di essere vicino a due confini, quello a oriente e quello segnato dal fiume Danubio, dove scoppiavano spesso conflitti con popolazioni molto ostili. Costantino divise l’impero in quattro prefetture, il cui governo era affidato a un prefetto che faceva capo direttamente all’imperatore. Durante il suo impero ebbe grande sviluppo l’attività edilizia e furono costruiti molti palazzi e opere pubbliche.
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L’imperatore Costantino.
L’imperatore Teodosio Il periodo dell’impero di Costantino fu prospero e sereno per Roma: l’esercito riuscì a difendere i confini e le condizioni economiche migliorarono. Con la sua morte, nel 337 d.C., ci fu un lungo periodo di lotte che cessò solo nel 379 d.C., quando Teodosio divenne imperatore. Teodosio stabilì che alla sua morte (avvenuta nel 395 d.C.) l’impero dovesse essere diviso tra i suoi figli: ad Arcadio l’Impero romano d’Oriente, con capitale Costantinopoli, e ad Onorio l’Impero romano d’Occidente, con capitale Ravenna. Roma cessò così di essere “caput mundi”, cioè la capitale del mondo.
Carta geostorica Osserva la carta e rispondi alle domande.
● Di quale dei due imperi faceva parte la penisola italica? ● In quale impero si trovava Costantinopoli? STORIA
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I Romani
Il Cristianesimo
I Romani avevano sempre accettato ogni forma di culto, accogliendo le divinità venerate nei territori conquistati. Mostrarono, invece, grande intolleranza e ostilità verso il Cristianesimo, una nuova religione nata all’inizio del I secolo d.C.. Questa religione era predicata da Gesù di Nazareth, detto Cristo (che significa “unto, cioè scelto dal Signore”), nato in Palestina, una provincia romana. Egli affermava alcuni princìpi che contrastavano con quelli romani: la difesa dei deboli e degli oppressi, l’uguaglianza di tutti gli uomini, l’esistenza di un unico Dio. Gesù viaggiò attraverso la Palestina per diffondere il suo messaggio e molte persone iniziarono a seguirlo. Questo però gli valse l’ostilità dei sacerdoti ebrei, che lo consideravano una minaccia per il loro potere. Perciò lo accusarono di voler diventare re degli Ebrei e di incitare il popolo a ribellarsi al dominio di Roma. Lo denunciarono al governatore romano Ponzio Pilato, che nel 33 d.C. lo arrestò e lo condannò a morte per crocefissione, una pena riservata ai peggiori criminali.
La diffusione del Cristianesimo Dopo la morte di Gesù la nuova religione, detta Cristianesimo, si diffuse in tutto l’impero grazie alla predicazione dei discepoli e degli apostoli. A conquistare sempre nuovi seguaci, soprattutto fra le classi più umili, era il messaggio di pace e di amore espresso da Gesù e raccolto nei quattro Vangeli, i libri che narrano la sua vita e la sua predicazione. Discepolo: seguace. Apostolo: inviato, messaggero. È il nome dei primi seguaci di Gesù che, dopo la sua morte, ripresero e diffusero il suo messaggio.
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STORIA
■ Il mosaico dell’abside della cattedrale di Monreale, in Sicilia.
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Le catacombe di San Gennaro a Napoli.
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I pani e i pesci di questo mosaico si riferiscono a un famoso episodio dei Vangeli.
La crisi dell’impero
Le persecuzioni I cristiani arrivarono anche a Roma e si organizzarono in chiese (un termine che viene dal greco “ecclesia” e significa comunità). Inizialmente furono tollerati dalle autorità, ma presto i princìpi che predicavano li portarono a essere perseguitati. Essi infatti veneravano un solo Dio e rifiutavano di adorare l’imperatore come una divinità; inoltre, poiché erano contro la violenza e predicavano l’amore per il prossimo, rifiutavano di arruolarsi nell’esercito e non ammettevano la schiavitù. Furono quindi considerati dei ribelli e la religione cristiana fu proibita. Presto iniziarono anche le persecuzioni. I cristiani allora iniziarono a radunarsi di nascosto, in genere nelle catacombe (i loro cimiteri sotterranei) e, se venivano catturati, erano incarcerati o condannati a morte con terribili supplizi. La prima persecuzione fu quella dell’imperatore Nerone, che nel 64 d.C. diede ai cristiani la colpa di un incendio che aveva devastato Roma. La persecuzione più violenta fu quella voluta nel 303 d.C. dall’imperatore Diocleziano, che fu estesa a ogni parte dell’impero, con la distruzione dei luoghi di culto e la confisca di tutti i beni dei cristiani.
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Il pesce è un antico simbolo cristiano. Le lettere greche che compongono la parola pesce, “ichthùs”, corrispondono alle iniziali della frase “Iesùs Christòs Theoù Uiòs Sotèr” cioè “Gesù Cristo Figlio di Dio Salvatore”.
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L’ancora è un antico simbolo cristiano. Simboleggia sia la croce, per la sua forma, sia la certezza della fede, per la sua funzione di tenere salda la nave.
Il Cristianesimo religione ufficiale Malgrado il clima di intolleranza, il Cristianesimo divenne la religione più diffusa nell’impero, praticata da cittadini romani di ogni classe sociale. Così nel 313 d.C. l’imperatore Costantino emanò l’Editto di Milano, con cui si concedeva ai cristiani la libertà di culto, cioè la possibilità di professare liberamente la propria religione. Con l’Editto di Tessalonica, emanato nel 380 d.C., l’imperatore Teodosio, che si era convertito al Cristianesimo, lo dichiarò religione di Stato, cioè l’unica religione ammessa nell’impero romano. Quaderno pp. 165-166
Per Studiare Rileggi il testo delle due pagine ed evidenzia in giallo i valori predicati dal Cristianesimo e in verde le ragioni che indussero i Romani a proibire la religione cristiana. STORIA
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I Romani
I Barbari
Nei territori a nord e a est dell’impero si trovavano popolazioni molto diverse tra loro, che i Romani chiamavano genericamente Barbari, il nome con cui indicavano gli stranieri. A est il pericolo maggiore veniva dai Parti, che avevano fondato un impero nella regione dell’attuale Iran, punto di incontro di importanti vie commerciali. Da nord i confini dell’impero erano minacciati dai Germani.
I Germani I Germani erano un insieme di popolazioni diverse, come gli Alani, i Visigoti, i Vandali e i Burgundi, che provenivano dall’Europa del nord. Erano feroci guerrieri e spesso si dedicavano alla razzia e al saccheggio ai danni di altre popolazioni. Erano organizzati in tribù di uomini liberi, detti arimanni, che prendevano le decisioni in assemblee; vi erano poi i semiliberi, uomini senza armi, detti aldii, e gli schiavi. Le tribù erano guidate da capi militari. Ogni tribù era formata da clan, cioè gruppi di famiglie. Non avevano leggi scritte e se un uomo subiva un torto la famiglia attuava la faida, cioè la vendetta. Si stabilivano in terreni che abbandonavano dopo il primo raccolto e si dedicavano soprattutto alla caccia, alla pesca, a saccheggi e razzie. Col tempo, quando entrarono in contatto con altri popoli, diventarono stanziali: suddividevano le terre fra le famiglie, ma lasciavano boschi e pascoli in comune. Erano molto abili nella lavorazione dei metalli, con cui fabbricavano armi e gioielli. I loro dèi erano suddivisi in Asi e Vani. Gli Asi erano legati alla guerra e la divinità principale era Odino, il cui nome era gridato prima delle battaglie. I Vani erano gli dèi della pace come Njordr, protettore dei viaggi per mare e della pesca. 110
STORIA
■
contro tra un soldato romano S e un guerriero germanico.
■
Un elmo germanico.
Per Studiare Completa le frasi sulle popolazioni germaniche aiutandoti con il testo.
● Organizzazione:
....................................
……………….....................………........………....
● Società:
.......................................................
……………….....................………........………....
● Attività: ......................................................... ……………….....................………........………....
● Religione:
...................................................
……………….....................………........………....
Quaderno p. 167
La crisi dell’impero
La fine dell’impero
Nel IV secolo d.C. il popolo degli Unni, che proveniva dall’Asia centrale, si spostò verso l’Europa, travolgendo i popoli germanici, che oltrepassarono i confini dell’impero romano. Perciò si verificarono vere e proprie invasioni, le invasioni barbariche, che i Romani non riuscirono a respingere. Nel 410 d.C. i Visigoti, guidati da Alarico, arrivarono fino a Roma e la saccheggiarono. Nel 451 d.C. gli Unni, guidati da Attila, invasero l’impero e devastarono le città che incontravano nel loro cammino. I Vandali conquistarono la Gallia e la Spagna e proseguirono fino in Africa; quindi giunsero in Italia e saccheggiarono Roma nel 455 d.C..
Il crollo dell’Impero romano d’Occidente L’Impero romano d’Occidente non riuscì a opporsi all’invasione delle numerose tribù germaniche che oltrepassavano i confini. Nel 476 d.C. l’ultimo imperatore, Romolo Augustolo, un ragazzo di soli dodici anni, fu deposto da Odoacre, capo della tribù degli Eruli, che si nominò re decretando la fine dell’Impero romano di Occidente. Il territorio dell’impero fu suddiviso in regni, detti latinogermanici perché nati dall’u■ Raffigurazione di Odoacre nione tra Latini e Germani, asseduto in trono. segnati alle varie tribù. Linea del tempo Anche l’Impero romano d’O● Collega i seguenti avvenimenti e l’anno in cui sono avvenuti. riente subì gli attacchi dei Barbari ma, pur avendo perso I Vandali saccheggiano Roma 476 d.C. alcuni territori, durò fino al 1453 d.C.. I Visigoti saccheggiano Roma 410 d.C. Con l’anno 476 d.C. gli storici indicano la fine dell’età antica Odoacre diventa re 455 d.C. e l’inizio del Medioevo. Quaderno p. 168
STORIA
111
Ripasso facile
L’impero romano Dove L’impero romano si estendeva su un territorio molto ampio, che comprendeva gran parte dell’Europa, dell’Asia Minore e dell’Africa settentrionale.
Quando Dal 27 a.C. Ottaviano fu nominato imperatore. Nel 395 d.C. l’imperatore Teodosio divise definitivamente l’impero in due parti: Impero romano d’Oriente e Impero romano d’Occidente. Nel 476 d.C. l’ultimo imperatore fu deposto e l’Impero romano d’Occidente finì.
Le attività Durante l’impero di Ottaviano fiorirono le attività economiche, in particolare il commercio, grazie alla “pax augustea”. A partire dal II secolo d.C., con la crisi dell’impero, si verificarono carestie ed epidemie, le terre non furono più coltivate e i commerci diminuirono.
112
L’organizzazione politica Il potere era nelle mani dell’imperatore. Nei primi tempi gli succedeva un membro della famiglia (successione ereditaria); nel II secolo d.C. l’imperatore sceglieva il successore adottandolo (successione per adozione). Alla fine, molti imperatori furono generali proclamati tali dall’esercito. I territori dell’impero erano divisi in province rette da un governatore.
La religione I Romani adottarono gli dèi dei popoli conquistati. L’imperatore era considerato una divinità. Nel I secolo d.C. si diffuse il Cristianesimo, una religione monoteista. All’inizio i cristiani furono perseguitati, poi furono tollerati e nel 380 d.C. il Cristianesimo divenne religione di Stato.
La tecnologia I Romani realizzarono grandi opere pubbliche: strade, acquedotti, ponti ed edifici come gli anfiteatri (per esempio il Colosseo), gli archi di trionfo, le terme, le colonne onorarie, i circhi.
Mappa per esporre
� Completa la mappa con le seguenti parole.
province � acquedotti � Africa � divinità
I ROMANI DURANTE L’IMPERO
vissero
erano organizzati
� su un territorio
� in
...............................................
che comprendeva
controllate da
gran parte
governatori.
dell’Europa e parte dell’Asia Minore e dell’...................................... settentrionale; � dal 27 a.C. al 476 d.C..
realizzarono
credevano � in molti dèi;
� grandi opere pubbliche: strade, .................................................
,
� adottarono anche gli dèi venerati
ponti ed edifici
dalle popolazioni
come gli anfiteatri,
conquistate;
gli archi di trionfo,
� l’imperatore era
le terme, le colonne
considerato una
onorarie, i circhi.
.................................................
;
� nel I secolo d.C. si diffuse il Cristianesimo. � Aiutati con la mappa per esporre oralmente ciò che hai studiato.
113
Facciamo il punto 1
2
Numera da 1 a 4, in ordine temporale, gli avvenimenti che riguardano l’imperatore Ottaviano Augusto. Riformò l’esercito.
Accusò Antonio di tradimento.
Fu nominato imperatore.
Fece parte del secondo triumvirato.
Leggi la tabella e usa le informazioni per rispondere alle domande.
I successori di Ottaviano Augusto Traiano
Fu il primo imperatore adottivo. Con lui l’impero raggiunse la massima espansione.
Adriano
Fece edificare a Roma la Mole Adriana, conosciuta come Castel Sant’Angelo, e il Vallo che divideva la Britannia dalla Caledonia.
Vespasiano
Abbellì Roma, che era stata colpita da numerosi incendi, con numerose opere pubbliche; fece costruire l’anfiteatro Flavio, detto Colosseo.
Antonino Pio
Fu chiamato Pio per la sua dedizione verso il padre. Fu abile nell’amministrare le finanze dell’impero.
Caracalla
Concesse la cittadinanza a tutti i cittadini dell’impero. Fece costruire le imponenti Terme Antoniniane.
● Quale imperatore fece costruire l’anfiteatro Flavio? .......................................................................................................................................................................................................................................................
● Che cosa fece l’imperatore Caracalla? .......................................................................................................................................................................................................................................................
● Chi amministrò abilmente le finanze dell’impero? .......................................................................................................................................................................................................................................................
● Chi fece edificare il Vallo e a che cosa serviva? .......................................................................................................................................................................................................................................................
● Quale fu il primo imperatore adottivo? .......................................................................................................................................................................................................................................................
● Perché Antonino fu chiamato Pio? .......................................................................................................................................................................................................................................................
● Perché e in che modo Vespasiano abbellì Roma? .......................................................................................................................................................................................................................................................
114
Competenze: Organizzare le informazioni; riutilizzare conoscenze; utilizzare il lessico specifico.
3
Inserisci nelle frasi il nome dell’imperatore a cui si riferiscono scegliendolo nel seguente elenco. Attenzione agli intrusi!
Nerone ● Caracalla ● Romolo Augustolo ● Ottaviano Augusto ● Traiano Costantino ● Teodosio ● Vespasiano ● Diocleziano
4
●
....................................................................................
fu l’ultimo imperatore dell’Impero romano d’Occidente.
●
....................................................................................
iniziò le persecuzioni contro i cristiani.
●
....................................................................................
introdusse la tetrarchia.
●
....................................................................................
trasferì la capitale a Bisanzio, poi detta Costantinopoli.
●
....................................................................................
divise l’impero tra i suoi due figli.
Completa la tabella scrivendo nella colonna corrispondente le cause della crisi dell’impero romano. Sceglile fra le seguenti:
abbandono dei campi ● lotte fra generali ● soldati mercenari poco fedeli aumento delle tasse ● rivolte nelle province ● carestia
Cause politico- militari
5
Cause economiche sociali
......................................................................................................................
......................................................................................................................
......................................................................................................................
......................................................................................................................
......................................................................................................................
......................................................................................................................
Collega con una freccia gli eventi, le date e gli imperatori corrispondenti.
Libertà di culto Editto di Milano
Imperatore Teodosio
Cristianesimo religione di Stato
Editto di Tessalonica Imperatore Costantino
Autovalutazione
313 d.C.
380 d.C.
Come hai trovato questa attività? Dai un voto da 1 a 4 e spiega a voce perché.
115
à
Compito di realt
Welcome to Italy
Nel tuo Istituto è stato invitato un gruppo di alunni e alunne di una scuola inglese che, insieme ai loro genitori, visiteranno l’Italia alla ricerca dei monumenti e dei siti più interessanti relativi alla civiltà romana. Alle classi quinte dell’Istituto è stato chiesto di realizzare una guida che illustri e presenti dieci mete, ritenute gli esempi più importanti di questa civiltà ancora oggi presenti nel territorio nazionale. Per realizzare quanto richiesto dovrete organizzarvi lavorando in piccoli gruppi, decidendo la loro composizione con l’insegnante, ma anche individualmente. Quando avrete raccolto tutte le informazioni, utilizzando fonti e altri materiali che ritenete utili, potrete rielaborarle come meglio credete, utilizzando il computer per la realizzazione della guida. Fase 1 • Individuare le possibili mete Lavoro a coppie Utilizzando il vostro Sussidiario e ponendo grande attenzione alle immagini oltre che ai testi, selezionate alcuni monumenti e siti della civiltà romana ancora oggi presenti sul territorio italiano. Per raccogliere i dati usate una tabella come questa. Potete integrare la tabella aggiungendo eventuali monumenti, musei o siti storici presenti nel luogo in cui abitate e che rappresentano una testimonianza della civiltà romana nel vostro territorio. MONUMENTO / SITO
PAGINA DEL SUSSIDIARIO
MOTIVO DELLA SCELTA
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.............................................................................
.............................................................................
.............................................................................
.............................................................................
.............................................................................
Fase 2 • Scegliere le mete da visitare Lavoro in piccoli gruppi Confrontate la selezione effettuata dalle coppie all’interno del vostro gruppo; prendete visione delle motivazioni, discutete, valutate e infine scegliete le dieci mete da presentare nella vostra guida.
116
Fase 3 • Raccogliere le informazioni Lavoro individuale Dopo aver scelto i monumenti/siti di cui occuparsi, ognuno di voi ricerca le informazioni utili e le trascrive utilizzando una tabella come la seguente per localizzarlo (indicare cioè la città o la regione in cui si trova), descriverlo, indicare la funzione che aveva per gli antichi Romani e cercare una sua foto o realizzare un disegno rappresentativo. MONUMENTO / SITO
LOCALIZZAZIONE
DESCRIZIONE
FUNZIONE
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.........................................................
.........................................................
.........................................................
.........................................................
.........................................................
.........................................................
.........................................................
Fase 4 • Organizzare le informazioni Lavoro in piccolo gruppo Confrontate le informazioni raccolte da ognuno di voi e scegliete quelle che vi aiuteranno a realizzare la guida richiesta, in modo che abbia le seguenti caratteristiche: ● indicazione chiara della meta scelta: nome attuale e nome dato dagli antichi Romani; ● datazione e localizzazione; ● precisazione delle fonti analizzate; ● correttezza delle informazioni. Decidete insieme il progetto grafico del vostro opuscolo, valutando l’opportunità di: ● suddividere le informazioni in pagine diverse, evidenziando alcune parole-chiave; ● realizzare in una delle pagine una carta geografica tematica dell’Italia indicando le mete da visitare per consentire di visualizzarne con immediatezza la localizzazione; ● inserire eventuali vostri disegni e/o immagini recuperate dal vostro sussidiario, da altri libri o facendo una ricerca nel web, insieme all’insegnante.
Fase 5 • Facilitare la comprensione Lavoro in piccolo gruppo Dal momento che la guida verrà utilizzata da persone che parlano la lingua inglese, scegliete all’interno del gruppo alcune strategie per facilitarne la comprensione nel caso in cui non tutti leggano e capiscano l’italiano: ● realizzare un glossario italiano-inglese che contenga le parolechiave evidenziate; ● scrivere una breve frase in lingua inglese per ogni meta presente nella guida; ● sostituire alcune parole con disegni e/o figure.
117
à
Compito di realt
Fase 6 • La prima stampa Lavoro in piccolo gruppo Per la realizzazione fatevi aiutare dall’insegnante per la scelta del programma da utilizzare: la vostra guida dovrà essere realizzata fronte-retro, perciò bisognerà pensare ai margini, agli spazi in cui inserire le immagini,... ● Dividetevi il lavoro e utilizzate il computer per scrivere, inserire le immagini, controllare lo svolgimento dei lavori. ● Ricordate di salvare il vostro file! Lavoro da solo ● Dopo aver salvato il file, stampate una copia del materiale per ciascun componente del gruppo e leggete con attenzione la bozza della guida per individuare possibile errori e inesattezze.
Fase 7 • Pubblicare la guida! Lavoro in piccolo gruppo Dopo il confronto sulle eventuali correzioni, procedete a riaprire il vostro file e ad apportare tutte le modifiche che vi sono sembrate necessarie. Dopodiché... stampate pure la vostra guida bilingue!
Autovalutazione ● Che cosa ne pensi del lavoro che hai fatto? Mi è piaciuto Non mi è piaciuto Non so ● Durante quale fase hai incontrato maggiori difficoltà? Perché? ............................................................................................................................................................ ● Che cosa non ti è piaciuto di questo lavoro? ............................................................................................................................................................ ● Hai lavorato per conto tuo o in gruppo? ............................................................................................................................................................ ● Quali vantaggi o svantaggi hai incontrato? ............................................................................................................................................................ ● Scegli tre aggettivi che secondo te descrivono meglio l’attività che hai svolto: divertente, impegnativa, noiosa, semplice, complessa, istruttiva, coinvolgente, inutile, utile, improduttiva...
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Indice del quaderno I Greci 120 121 122 123 124 125 126 127 128 129 130 131 132 133
Nella polis greca Una polis aristocratica Il soldato spartano La culla della democrazia La scuola ad Atene Poleis a confronto La condizione delle donne Al mercato greco Nascono le colonie Nella Magna Grecia Sulla vetta dell’Olimpo L’oracolo di Delfi Lo sport nell’antica Grecia Il Discobolo di Mirone
I Persiani, i Greci e i Macedoni 134 135 136 137 138
I Greci e i Persiani La battaglia delle Termopili Alessandro Magno Persiani e Macedoni a confronto I periodi della civiltà greca
I popoli italici 139 I popoli italici 140 Civiltà a confronto 141 Il guerriero di Capestrano
Gli Etruschi 142 Etruschi al lavoro 143 L’organizzazione e le attività degli Etruschi 144 La religione etrusca 145 La Tomba dei Rilievi
I Romani
Dalle origini alla Repubblica 146 Le origini e la monarchia 147 Menenio Agrippa 148 Ville di campagna 149 La religione 150 Il matrimonio 151 La scuola 152 L’accampamento romano 153 Le guerre puniche 154 Giulio Cesare 155 Non solo matrone L’impero romano 156 Ottaviano Augusto 157 Versi dall’Antica Roma 158 Le regioni di Ottaviano Augusto 159 Il commercio durante l’impero 160 CLIL Ancient Rome 161 CLIL Free time in Ancient Rome 162 L’anfiteatro 163 Le strade di Roma imperiale 164 Il declino dell’impero 165 Il Cristianesimo: le persecuzioni 166 Il Cristianesimo si diffonde 167 I Barbari 168 Gli Unni
I Greci
1
2
Nella polis greca Collega con una freccia ogni termine alla sua descrizione.
ACROPOLI
Era il territorio coltivato dai contadini che circondava la polis.
PALESTRA
Era la zona periferica in cui si trovavano le abitazioni della gente comune e le botteghe degli artigiani.
AGORÀ
Era la parte alta della polis dove si trovavano gli edifici pubblici e i templi.
ASTY
Era il luogo in cui ci si esercitava in discipline sportive come la lotta e il pugilato.
KORA
Era la piazza principale, dove i cittadini si trovavano per discutere e per commerciare.
Scrivi al posto giusto i seguenti nomi: kora ● agorà ● acropoli. ................................................
................................................
................................................
120
STORIA
Obiettivo di apprendimento: Utilizzare il lessico specifico.
I Greci
1
Una polis aristocratica Leggi le descrizioni dei gruppi in cui era distinta la società di Sparta e inserisci al posto giusto i loro nomi:
perieci ● iloti ● spartiati Erano uomini liberi, ma non potevano partecipare al governo della città. Si dedicavano al commercio e all’artigianato e fornivano soldati all’esercito in caso di guerra.
Erano circa 5 000 persone e costituivano l’aristocrazia spartana. Governavano la città, possedevano tutte le terre e si dedicavano alla vita militare.
............................................................................
............................................................................
2
Vivevano in schiavitù, lavorando le terre e svolgendo i lavori più umili. Erano trattati con estrema durezza e venivano uccisi o severamente puniti se si ribellavano. ............................................................................
Osserva le immagini seguenti, leggi i testi, quindi scrivi a quali classi sociali fanno riferimento le immagini.
Questi soldati si chiamavano opliti ed erano famosi per il loro valore e per il modo di combattere: marciavano infatti al ritmo dei flauti. ............................................................................
Non erano cittadini a pieno titolo: si occupavano dell’artigianato e del commercio, ma non avevano diritti politici. ............................................................................
Obiettivo di apprendimento: Stabilire relazioni tra informazioni ricavate da testi storiografici e da fonti materiali.
Erano privi di ogni diritto e vivevano in una condizione di semischiavitù.
............................................................................
STORIA
121
I Greci
1
Il soldato spartano Leggi il brano dello storico greco Erodoto, quindi indica con una ✘ la risposta esatta.
Quando i soldati spartani combattono singolarmente non sono inferiori a nessuno al mondo, ma quando sono uniti sono fra i più valorosi tra gli uomini. Anche se sono uomini liberi, su di loro domina la legge, verso la quale nutrono grande rispetto, seguendola senza discutere. E la loro legge ordina di non fuggire dal campo di battaglia qualunque sia il numero dei nemici che si trovano di fronte, ma di restare al proprio posto senza paura con l’obiettivo di vincere o morire. Erodoto, Storie
● Di che tipo di fonte storica si tratta? È una fonte iconica.
È una fonte scritta.
● Secondo l’autore, quand’è che i soldati spartani sono più valorosi? Quando combattono singolarmente.
Quando combattono in gruppo.
● Che cosa ordina la legge a cui obbediscono questi soldati? Di non fuggire mai davanti al nemico.
Di fuggire se i nemici sono numerosi.
● I soldati spartani possono mettere in discussione la loro legge militare? Sì: disobbediscono se non la ritengono giusta.
No: la seguono senza discutere.
● Leggendo questo brano, come giudichi i soldati spartani? Coraggiosi, privi di paura, obbedienti e desiderosi di combattere. Privi di coraggio e di ideali, pronti ad arrendersi.
2
Spiega con parole tue il significato della frase: “restare al proprio posto senza paura con l’obiettivo di vincere o morire”.
............................................................................................................................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................................................................................................
122
STORIA
Obiettivo di apprendimento: Ricavare informazioni da una pluralità di fonti • Riutilizzare informazioni.
I Greci
1
La culla della democrazia Leggi il brano. Si tratta di un discorso pronunciato da Pericle, che governò la città di Atene nel V secolo a.C., riportato dallo storico greco Tucidide. Sottolinea le caratteristiche principali della Costituzione ateniese.
La nostra Costituzione non imita quella delle città vicine, anzi è un esempio per loro e, poiché è fatta in modo tale che i diritti non spettino a poche persone ma alla maggioranza, è detta democratica. Grazie a essa, nelle liti private tutti sono uguali davanti alle leggi; nella vita pubblica ognuno è considerato per i propri meriti e non per le proprie ricchezze. La nostra città è d’esempio per l’intera Grecia. Senza danneggiare nessuno, usiamo i diritti nella vita privata e in quella pubblica, obbedendo alle leggi e rispettando le autorità e le istituzioni che proteggono chi subisce ingiustizie. Ci dedichiamo alla cura dei nostri affari privati, ma seguiamo e abbiamo a cuore gli affari pubblici della città. Noi Ateniesi riteniamo importante conoscere i vari problemi e pensiamo sia conveniente informarsi e discutere prima di agire. Tucidide, La guerra del Peloponneso
2
■
Il busto di Pericle.
Rispondi alle domande.
● Per quale motivo la Costituzione ateniese è detta “democratica”? ........................................................................................................................................................................................................................................................
● Grazie a questa Costituzione, che cosa succede ai cittadini in caso di liti private? ........................................................................................................................................................................................................................................................
● E nella vita pubblica come sono giudicati i cittadini? ........................................................................................................................................................................................................................................................
● Nell’usare i diritti ci sono delle regole? ........................................................................................................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................................................................................................
● I cittadini come affrontano gli affari pubblici della città? ........................................................................................................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................................................................................................
Obiettivo di apprendimento: Ricavare informazioni da fonti dirette.
STORIA
123
I Greci
1
La scuola ad Atene Osserva l’immagine, leggi le affermazioni che si riferiscono a questa fonte e indica con una ✘ se sono vere (V), probabili (P) o false (F).
V
P
F
La scuola di Atene è frequentata sia da maschi sia da femmine. Vi si impara a suonare gli strumenti. Un insegnante mostra un papiro con alcune parole. Le persone raffigurate indossano tuniche e hanno i piedi privi di calzature. Gli studenti usano il pc. Gli uomini con la barba sono gli insegnanti. Gli strumenti raffigurati sono a corda. Uno studente è in piedi di fronte al maestro. Nelle scuole ateniesi insegnavano anche le donne.
2
124
Queste sono le discipline insegnate nelle scuole ateniesi; colora in giallo quelle che studi anche tu.
STORIA
Scrittura
Ginnastica
Lettura
Poemi omerici
Musica
Aritmetica Obiettivo di apprendimento: Ricavare informazioni da una fonte iconografica.
I Greci
1
Poleis a confronto Indica con una ✘ se le seguenti affermazioni si riferiscono alla polis di Sparta (S), a quella di Atene (A) oppure a entrambe (SA). S
A
SA
Si trovava in una zona interna del Peloponneso. Anche le bambine praticavano attività sportive. Gli uomini si dedicavano principalmente alle attività militari. La forma di governo era democratica, cioè il potere era del popolo. Erano presenti numerosi schiavi. La dea protettrice della città era Atena, che era celebrata con una grande festa. I suoi abitanti erano politeisti. Le bambine imparavano a filare, tessere e cucinare. I bambini erano educati dallo Stato. La forma di governo era oligarchica, cioè il potere era di pochi. I bambini delle famiglie più ricche a sette anni andavano a scuola. Si trovava vicino alla costa, nella regione detta Attica.
2
3
Evidenzia di giallo i termini che si riferiscono ad Atene e di azzurro quelli che si riferiscono a Sparta.
Ecclesia
Democrazia
Oligarchia
Apella
Gherusia
Arconte
Ostracismo
Bulè
A quale aspetto di civiltà fanno riferimento questi termini? Indicalo con una ✘.
Attività economiche
Religione
Obiettivo di apprendimento: Riutilizzare conoscenze • Utilizzare il lessico specifico.
Organizzazione politica STORIA
125
I Greci
1
La condizione delle donne Leggi e completa il testo scrivendo al posto giusto le seguenti parole:
filare ● giavellotto ● marito ● robusti ● gineceo ● rispettavano ● cerimonie ● coro Le bambine spartane, a differenza dei maschi, rimanevano a vivere in famiglia, ma facevano anche parte di una squadra con la quale si esercitavano nella corsa, nella lotta e nel lancio del .................................................... Si insegnava loro a essere coraggiose e a mantenere sano il proprio corpo per partorire bambini .................................................... Si sposavano giovanissime e il loro compito era generare figli per la gloria e la potenza di Sparta. Gli uomini consideravano il parto un atto eroico e per questo ................................................... le donne. Le ragazze spartane imparavano anche a leggere, a scrivere, a danzare e a cantare in .................................................... Le bambine ateniesi non imparavano a leggere e a scrivere, ma soltanto a tessere e a .................................................... Le ragazze si sposavano in giovane età e il ................................................... era scelto dal padre che, fino al momento delle nozze, aveva sulle figlie potere di vita o di morte. Dopo il matrimonio le cose non cambiavano: era il marito a esercitare lo stesso diritto! Ad Atene le donne erano costrette a vivere in casa nel ..................................................., l’insieme di stanze a loro riservate. Potevano uscire soltanto per partecipare alle ................................................... religiose e alle feste più importanti. Trascorrevano anche poco tempo con il marito perché gli uomini ritenevano le donne esseri inferiori, a cui non si doveva prestare troppa attenzione.
2
Leggi le domande e indica con una ✘ la risposta esatta.
● In che cosa si esercitavano le bambine spartane? Nella corsa, nella lotta e nel lancio del giavellotto. Nella tessitura della seta. ● Perché dovevano mantenersi sane e in forma? Per combattere in guerra a fianco degli uomini. Per poter partorire bambini robusti. ● Perché il matrimonio non cambiava la vita delle ragazze ateniesi? Perché le ragazze continuavano a vivere con i genitori. Perché erano sottomesse sia al padre sia al marito. ● Che cos’era il gineceo? Una festa ateniese in onore delle donne. La zona della casa riservata alle donne.
126
STORIA
Obiettivo di apprendimento: Ricavare informazioni da testi storiografici.
I Greci
1
Al mercato greco Leggi il brano e completa la tabella.
È una bella giornata oggi nell’agorà. I cittadini ateniesi sono sotto i portici, intenti a discutere sulla vita politica, e tutto intorno è un vociare di venditori, clienti e versi di animali. Alcuni schiavi trasportano i prodotti dei campi da loro lavorati: lattuga, fave, lenticchie, piselli, orzo, fichi e melograni. Li sistemano con cura sulle bancarelle dove i loro padroni, ricchi agricoltori, li venderanno. Molti clienti contrattano lepri e fagiani con un vecchio cacciatore. Più avanti, un altro agricoltore vende anfore piene di olio e ceste di olive che i suoi schiavi hanno raccolto nei campi. Lì accanto sono esposte stoffe di lana, calde e morbide, tessute al telaio dalle donne; ci sono anche scialli con lunghe frange e mantelli decorati. Un artigiano vende raffinati gioielli, realizzati con l’oro e l’argento estratti dagli schiavi nelle miniere. Accanto, un allevatore mostra i capi del suo gregge: pecore, arieti e agnellini sono pronti per essere venduti al miglior offerente; intanto i suoi schiavi dispongono sul banco formaggi e vasi pieni di latte appena munto. I pescatori vendono il pesce fresco: le acciughe provenienti dal porto Falero; i chichiballi, che sono gustose conchiglie; i polpi, le triglie e le orate. Su una bancarella il vasaio mostra le sue anfore in rosso e nero e tutti si affollano per acquistare quei pezzi pregiati.
Prodotti Agricoltura
........................................................................................................................................................................................................
Artigianato
........................................................................................................................................................................................................
Allevamento
........................................................................................................................................................................................................
Pesca e caccia
........................................................................................................................................................................................................
Obiettivo di apprendimento: Ricavare informazioni da testi storiografici • Sistematizzare informazioni.
STORIA
127
I Greci
1
Nascono le colonie Leggi i testi e numera in ordine di tempo le fasi della fondazione di una colonia greca.
Dopo aver consultato l’oracolo, i futuri coloni organizzano il viaggio caricando sulle navi armi, provviste, arnesi e i simboli della divinità protettrice. Infine l’ecista divide le terre tra i coloni e suddivide lo spazio in privato, per case e botteghe, in pubblico, per l’agorà, e in sacro, per acropoli e templi. I cittadini pronti a lasciare la loro città scelgono l’ecista, il capo responsabile del gruppo e del mantenimento delle tradizioni della loro polis. Preparate le navi, i futuri coloni vanno sull’acropoli per i riti. Nel tempio della dea Hestia l’ecista prende un fuoco sacro per il nuovo tempio che sarà costruito nella colonia. Prima della partenza, l’ecista scelto consulta un oracolo, un sacerdote che metteva in comunicazione con gli dèi per conoscere la sorte del viaggio e il luogo di destinazione assegnato dalla divinità. Arrivati sul luogo da colonizzare, l’ecista e i suoi compagni fondano la nuova città tracciando con un solco lo spazio necessario per edificarla.
2
Osserva la carta e rispondi alle domande.
● Quali colonie i Greci fondarono in Asia Minore? ............................................................................. .............................................................................
● Quale sulle coste dell’Africa? ............................................................................. .............................................................................
● Quali, invece, in Italia? ............................................................................. ............................................................................. ............................................................................. .............................................................................
128
STORIA
Obiettivo di apprendimento: Stabilire relazioni di successione • Leggere carte geostoriche.
I Greci
1
Nella Magna Grecia Osserva l’immagine e leggi la didascalia. Quindi indica con una ✘ se le affermazioni in basso sono vere (V) o false (F).
■
Questa moneta proviene dalla ricca colonia di Taras, oggi Taranto, fondata nell’VIII secolo a.C. da coloni provenienti da Sparta. Il suo nome deriva da Taras, il figlio del dio Poseidone, a cui il padre inviò un delfino per salvarlo dall’annegamento.
V
F
Su una faccia della moneta è raffigurato il profilo della testa di una donna che indossa gioielli. La moneta è d’oro. Sulla moneta è inciso il nome della città. L’uomo raffigurato sull’altra faccia della moneta è in piedi su un cavallo. La città di Taranto in origine era la colonia greca di Taras. Dal materiale e dalla lavorazione della moneta si capisce che la colonia di Taras era povera. Taras fu fondata da coloni ateniesi. La moneta ricorda un episodio della mitologia greca.
2
Taras faceva parte della Magna Grecia? Motiva la tua risposta.
............................................................................................................................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................................................................................................
Obiettivo di apprendimento: Ricavare informazioni da una pluralità di fonti.
STORIA
129
I Greci
1
Sulla vetta dell’Olimpo Collega con una freccia le divinità greche alle loro descrizioni.
Zeus, padre degli dèi, ha barba e capelli bianchi. Regge in mano i fulmini che scaglia contro chi incorre nella sua ira.
Era, moglie di Zeus, ha una melagrana in mano, simbolo di fecondità. Protegge il matrimonio e il parto.
Ade, dio degli Inferi, accanto a sé ha il suo fido cane a tre teste, chiamato Cerbero.
Apollo è il dio del Sole, delle arti e della scienza. Suona la cetra.
130
Afrodite è la dea dell’amore e della bellezza. Secondo il mito, era nata dalla spuma del mare.
Artemide, dea della caccia, ha sulle spalle una faretra che contiene archi e frecce.
Efesto, fabbro degli dèi e protettore del lavoro, ha in mano un martello.
Ares, dio della guerra, ha in mano la spada sguainata.
Atena è la dea della conoscenza e della saggezza, simboleggiata dalla civetta.
Poseidone è il dio del mare. Stringe in mano un tridente con cui domina i venti marini e le acque del mondo.
Dioniso, dio del vino, è rappresentato mentre beve da una coppa.
Demetra, dea dell’agricoltura, regge fasci di spighe di grano.
STORIA
Obiettivo di apprendimento: Ricavare informazioni da fonti iconografiche.
I Greci
1
L’oracolo di Delfi Leggi e completa il testo inserendo al posto giusto le seguenti parole:
cella ● contatto ● risposte ● importanza ● sacerdotessa ● inverno ● sgabello consultazioni ● responsi ● vapori ● decisione ● oracolo Prima di prendere una .......................................................................... importante, i Greci interrogavano le divinità. Le .......................................................................... alle loro domande venivano date per il tramite di sacerdoti e sacerdotesse che si chiamavano oracoli. Con questo termine si indicava anche il luogo in cui gli dèi venivano consultati. Il più famoso è l’.......................................................................... di Delfi, dove dal suo santuario il dio Apollo rispondeva attraverso una .........................................................................., chiamata Pizia. La cerimonia si svolgeva nella .......................................................................... più interna del tempio; la Pizia, nascosta allo sguardo, stava seduta su un alto .......................................................................... a tre piedi, il tripode. Avvolta da una nube di .......................................................................... che uscivano da una fessura del terreno, la Pizia entrava in .......................................................................... con il dio Apollo e forniva i .......................................................................... alle domande poste. All’inizio queste .......................................................................... avvenivano una volta all’anno. Poi quando l’oracolo accrebbe la sua ................................................................., si tenevano anche una volta al mese, ma mai in .......................................................................... perché si credeva che in tale stagione Apollo lasciasse il santuario.
2
Osserva l’immagine: quale tra i due personaggi è la Pizia? Descrivi il suo aspetto e racconta che cosa sta facendo.
..................................................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................................... .....................................................................................................................................................................
Obiettivo di apprendimento: Ricavare informazioni da una pluralità di fonti.
STORIA
131
I Greci
1
Lo sport nell’antica Grecia Leggi il testo, poi svolgi le attività.
Lo sport per i Greci aveva una tale importanza che la più antica data sicura della storia ellenica, il 776 a.C., non fissa il ricordo di una battaglia o di un avvenimento politico, ma il nome del primo vincitore dei Giochi Olimpici. I giochi rientravano nei programmi delle feste religiose ed erano organizzati dalle singole poleis, che vi ammettevano solo i propri cittadini. Con il tempo alcuni luoghi di culto, come Olimpia e Delfi, cominciarono ad assumere un’importanza che superava i confini della singola città, e i giochi divennero “panellenici”, ovvero di tutta la Grecia. A partire dal V secolo a.C. nacquero appositi impianti, chiamati “stadi”, dalla lunghezza delle gare di corsa che vi si disputavano (poco meno di 200 metri). Poiché il tracciato della pista non era circolare, come negli stadi odierni, ma rettilineo, gli atleti dovevano tornare indietro ogni volta che avevano compiuto la distanza di uno stadio. Intorno alla pista in terra battuta vennero costruite gradinate in pietra per il pubblico. Anche gli ippodromi, dove si svolgevano le corse dei cavalli, erano in terra battuta, con uno spazio centrale intorno al quale dovevano girare i carri. Uno sport molto popolare era la lotta (il termine “palestra” deriva proprio dalla parola “lotta”, in greco “pale”). Gli atleti si affrontavano testa a testa, allungando le braccia, e tentavano di atterrarsi a vicenda. Era lecito far perdere l’equilibrio all’avversario usando gli sgambetti. L’atterramento doveva avvenire tre volte perché fosse proclamata la vittoria. Il pugilato era una disciplina con regole diverse da quelle odierne. Non esistevano intervalli, né limiti di tempo; l’incontro durava fino al crollo di uno degli avversari. I colpi venivano sferrati soprattutto al volto, mentre non si usava colpire le altri parti del corpo. ●S piega il significato dei seguenti termini presso gli antichi Greci. Stadio: ...................................................................................................................................................................................................................................... Pale: ........................................................................................................................................................................................................................................... ● Elenca le gare sportive più popolari dell’antica Grecia. ...............................................................................................................................................................................................................................................................
132
STORIA
Obiettivo di apprendimento: Ricavare informazioni da testi storiografici.
I Greci
1
Il Discobolo di Mirone Completa il testo con i seguenti termini:
bronzo ● scultore ● atleta ● marmo ● cera ● Sparta La statua fu realizzata dallo .......................................................... Mirone nel 455 a.C. circa, probabilmente su commissione della città di ........................................................... Rappresenta un .........................................................., il discobolo (cioè il lanciatore di disco), colto nel momento in cui sta per scagliare il disco: il suo corpo, dopo essersi rannicchiato per prendere lo slancio, sta per liberare tutta la tensione. La scultura originale fu realizzata in bronzo usando la tecnica della .......................................................... persa. Si realizzava un modello di creta sul quale era modellata della cera; questa poi era ricoperta a sua volta da un impasto di argilla in cui erano praticati dei fori. Il modello veniva scaldato, la cera si scioglieva e usciva dai fori; al suo posto si versava il .......................................................... fuso. Quando il metallo si raffreddava, l’argilla veniva rotta e si otteneva una scultura di bronzo vuota al suo interno. Del Discobolo oggi sono rimaste solo le copie realizzate in .......................................................... da scultori romani, costretti ad aggiungere un tronco d’appoggio per consentirgli di restare in equilibrio, poiché il marmo è un materiale più pesante del bronzo.
2
Rispondi.
● Il lancio del disco era una delle prove del pentathlon. Quali prove comprendeva questa disciplina? .........................................................................................................................................................................................................................................................
● Durante quale festa religiosa si disputava? .........................................................................................................................................................................................................................................................
Obiettivo di apprendimento: Ricavare informazioni da una pluralità di fonti.
STORIA
133
I Persiani, i Greci e i Macedoni
1
I Greci e i Persiani Completa il testo con i seguenti termini:
sàtrapo ● Strada ● impero ● messaggeri ● province ● tributi ● mercanti ● religione Per governare il vasto .......................................................................... che aveva creato, re Dario I lo divise in venti .........................................................................., ciascuna delle quali governata da un ........................................................................... Ai popoli vinti fu concesso di praticare la propria .........................................................................., ma erano costretti a versare .......................................................................... sotto forma di bestiame o di prodotti agricoli. Dario fece costruire la ......................................................................... Reale, lunga più di 2 600 chilometri. Percorrendola, .......................................................................... e .................................................... potevano raggiungere rapidamente le loro destinazioni.
2
Colora in giallo i riquadri che si riferiscono ai Greci, in rosso quelli che descrivono i Persiani.
Erano organizzati in città-stato.
Crearono un vasto impero.
Il loro governo era democratico.
Erano governati da un re.
Avevano un grande esercito.
Erano abili navigatori.
3
Collega le date ai fatti corrispondenti.
499 a.C.
134
Inizio delle guerre persiane
490 a.C.
Sconfitta definitiva dei Persiani
479 a.C.
Rivolta delle colonie greche dell’Asia Minore
STORIA
Obiettivo di apprendimento: Riutilizzare conoscenze.
I Persiani, i Greci e i Macedoni
1
La battaglia delle Termopili Leggi il testo.
Lo scontro tra Greci e Persiani era inevitabile, perché i due popoli miravano entrambi ad allargare sempre di più i confini dei propri territori. Dopo la prima sconfitta, nel 490 a.C. a Maratona, i Persiani non rinunciarono alla conquista della Grecia; così il re Serse, nel 480 a.C., arrivò in Tessaglia con l’intento di oltrepassare il passo delle Termopili e raggiungere le più importanti poleis. Le Termopili erano uno stretto passaggio costiero, importante per i Greci perché costituiva una sorta di protezione “naturale” del loro territorio. Inoltre era l’unica via attraverso la quale i Persiani potevano arrivare in Grecia. Qui si era accampato un piccolo esercito comandato dal generale spartano Leonida. Leonida, con i suoi soldati, aveva il compito di difendere il passo e in un primo momento ci riuscì, ma fu tradito da un abitante del luogo.
2
Leggi che cosa scrive lo storico Erodoto.
■
Il vaso raffigura un soldato persiano e un soldato greco in battaglia.
Mentre il re Serse non sapeva che cosa decidere, venne da lui Efialte, il quale, convinto di ricevere una grande ricompensa, gli segnalò il sentiero che attraverso le montagne portava alle Termopili. Così provocò la rovina dei Greci. Erodoto
3
Rileggi i testi e rispondi alle domande.
● Perché i Greci e i Persiani si scontrarono?
.............................................................................................................................................
● Secondo Erodoto, chi indicò al re Serse come raggiungere il passo? ● Perché lo fece?
...........................................................................
................................................................................................................................................................................................................
● Perché per i Greci era importante difendere il passo delle Termopili?
...........................................................................
.........................................................................................................................................................................................................................................................
4
Sulla linea del tempo segna l’inizio e la fine delle guerre persiane; poi colora l’intero periodo.
500 a.C.
490 a.C.
480 a.C.
● Calcola: quanto durarono le guerre persiane?
470 a.C.
460 a.C.
450 a.C.
.....................................................................................................................................
Obiettivo di apprendimento: Ricavare informazioni da testi storiografici • Stabilire durate e periodi.
STORIA
135
I Persiani, i Greci e i Macedoni
1
Alessandro Magno Leggi il testo, poi scrivi i titoli dei paragrafi scegliendoli tra questi. Attenzione agli intrusi!
Il suo matrimonio ● Prima di diventare re ● Le imprese Il suo desiderio ● La fine ● La religione …........................................................................................................................................................
Alessandro Magno, il figlio del re Filippo II di Macedonia, nacque nel 356 a.C.. Il suo maestro fu il filosofo Aristotele, uno dei più famosi filosofi greci. Imparò presto a leggere, ma anche a usare le armi e a cavalcare. Ancora ragazzo domò un cavallo selvaggio dal manto nero chiamato Bucefalo, cioè “testa grossa”. …........................................................................................................................................................
Nel 336 a.C. Filippo II venne ucciso e Alessandro salì al trono. Riorganizzò l’esercito e conquistò la Siria, la Fenicia, l’Egitto. Quindi attaccò i Persiani. In Egitto Alessandro fece costruire una città a cui diede il suo nome: Alessandria d’Egitto. Dopo aver sconfitto i Persiani, nel 327 a.C. si spinse fino alla conquista dell’India. …........................................................................................................................................................
Alessandro voleva realizzare un grande impero che comprendesse tutti i popoli dal Mediterraneo all’Asia. Per questo motivo favorì l’unione con i popoli vinti cercando di mantenere la pace nei territori conquistati e promosse la cultura e la diffusione della lingua greca, così che tutti potessero comunicare con facilità. …........................................................................................................................................................
Nel 323 a.C., mentre si trovava nella città di Babilonia, Alessandro si ammalò di febbre malarica. Appena 13 giorni dopo, all’età di 33 anni, Alessandro, detto “Magno”, cioè “grande”, per l’eccezionalità delle sue imprese, morì e fu sepolto ad Alessandria. Alla sua morte il suo impero fu diviso in molti regni, chiamati Regni Ellenistici.
136
STORIA
Obiettivo di apprendimento: Tematizzare informazioni in testi storiografici.
I Persiani, i Greci e i Macedoni
1
■
Persiani e Macedoni a confronto Colora in giallo i riquadri riferiti ai Persiani e in verde quelli relativi ai Macedoni.
Le rovine di Pella, in Macedonia.
Erano governati dal re, sostenuto da un’assemblea di uomini, detta “i compagni del re”.
La loro prima capitale fu Pella.
Realizzarono le strade regie per collegare le province del loro vasto territorio.
Inizialmente si stabilirono nel Golfo Persico e nel corso della loro storia crearono un vasto impero.
■
Persepoli, una delle capitali dell’impero persiano.
Allevavano cavalli.
Usarono l’aramaico come lingua comune per amministrare lo Stato.
Introdussero la tecnica della falange: il battaglione era formato da 16 file di soldati muniti di lunghe lance, protetto ai fianchi dai soldati a cavallo.
Una della loro capitali fu Persepoli, residenza reale a partire da Dario I.
Obiettivo di apprendimento: Riutilizzare conoscenze.
Organizzarono il proprio territorio in venti province, dette satrapie, rette da sàtrapi.
Alessandro Magno fu il loro re più famoso.
Professavano lo Zoroastrismo e ritenevano il dio Ahura Mazda il creatore del mondo.
Vivevano in una regione della penisola greca e da lì si espansero creando un impero che arrivò fino all’India. STORIA
137
I Persiani, i Greci e i Macedoni
1
I periodi della civiltà greca Leggi il testo e sulla linea del tempo colora con colori diversi i periodi della civiltà greca.
Dal 1200 a.C., con l’arrivo dei Dori, la Grecia è sconvolta da guerre e carestie: questo periodo di crisi e regressione è detto Medioevo Ellenico. Dall’800 a.C. inizia il periodo detto Età Arcaica e nascono le poleis, tra cui Atene e Sparta. A causa del forte sviluppo, il territorio non è più sufficiente per sfamare la popolazione e vengono fondate le colonie lungo le coste del Mar Mediterraneo. Dal 480 a.C. incomincia l’Età classica: è il periodo di massimo splendore della civiltà greca e la sua cultura viene riconosciuta e ammirata in tutto il mondo antico. Le poleis greche sconfiggono i Persiani dopo lunghe e sanguinose battaglie, ma poi iniziano un periodo di lotte fra loro che le indebolisce. Nel 338 a.C. i Macedoni conquistano la Grecia, che diventa parte dell’impero macedone, un territorio immenso che il loro re Alessandro Magno estende fino all’India. Nel 323 a.C. muore Alessandro Magno e inizia il periodo, detto Età Ellenistica, in cui la cultura greca si fonde con quella orientale. L’impero viene suddiviso in tanti piccoli regni e perde la sua forza; nel 31 a.C. diventa parte dell’impero romano.
1200 a.C.
2
1100 a.C.
1000 a.C.
900 a.C.
800 a.C.
700 a.C.
600 a.C.
500 a.C.
400 a.C.
300 a.C.
200 a.C.
100 Nascita a.C. di Cristo
Osserva la linea del tempo e rispondi alle seguenti domande.
● Quanti secoli dura il Medioevo Ellenico? ...............................................................................................................................................................................................................................................................
● Quanti secoli dura l’Età Ellenistica? ...............................................................................................................................................................................................................................................................
● Dura di più l’Età Arcaica o quella Classica? ...............................................................................................................................................................................................................................................................
138
STORIA
Obiettivo di apprendimento: Stabilire relazioni di successione, durate e periodi.
I popoli italici
1
I popoli italici Inserisci nei quadratini sulla carta i numeri corrispondenti ai seguenti popoli italici:
1
Sardi
2
Veneti
3
Lucani
4
Piceni
5
Latini
6
Camuni
7
Terramaricoli
8
Villanoviani
9
Liguri
10 Bruzi 11 Sanniti
2
Rispondi alle domande.
● Quale popolo si stabilì sulle coste del Mar Ligure?
.........................................................................................................................
● Quali popoli abitavano lungo le coste del Mar Adriatico?
.........................................................................................................
...............................................................................................................................................................................................................................................................
● E quali lungo le coste del Mar Ionio?
...........................................................................................................................................................
● Quali popoli si stabilirono lontano dalle coste?
...................................................................................................................................
...............................................................................................................................................................................................................................................................
● Quali popoli abitavano in Sicilia?
......................................................................................................................................................................
Obiettivo di apprendimento: Leggere carte geostoriche.
STORIA
139
I popoli italici
1
Civiltà a confronto Leggi i due brani, quindi completa la tabella inserendo le informazioni che puoi ricavare da essi.
I Terramaricoli Dal 1650 a.C. la loro civiltà si diffuse nella zona della Pianura Padana, a cavallo fra i territori dell’Emilia, del basso Veneto e della bassa Lombardia. Vivevano in palafitte lungo le rive dei fiumi o nelle zone paludose. Gettavano avanzi di cibo dalle botole poste sul pavimento delle abitazioni e creavano montagnole di rifiuti che, decomponendosi, formavano una terra nerastra e fertile, da cui deriva il loro nome: “terra marna”, cioè “terra grassa”. Praticavano l’agricoltura, l’allevamento, la pesca e lavoravano il bronzo. Erano politeisti e cremavano i corpi dei defunti, conservando le ceneri in vasi deposti nelle necropoli. La loro civiltà scomparve nel 1150 a.C. per motivi sconosciuti.
I Villanoviani Si stabilirono in una zona fra l’Emilia-Romagna e la Toscana intorno al 1000 a.C. Il loro nome deriva da Villanova, località in cui ci furono i primi ritrovamenti. Vivevano in grandi villaggi di capanne costruite con argilla e rami. Praticavano l’agricoltura e l’allevamento ed erano abili artigiani. Cremavano i defunti e, dopo aver posto le ceneri in urne cinerarie, le seppellivano nelle necropoli insieme a oggetti personali. Con il tempo si fusero con gli Etruschi. Popoli
Terramaricoli
Villanoviani
2 140
Periodo
Zone degli insediamenti
Abitazioni
Attività economiche
Religione
Culto dei morti
.............................. .................................. ...............................
................................. ................................. ..................................
.............................. .................................. ...............................
................................. ................................. ..................................
.............................. .................................. ...............................
................................. ................................. ..................................
.............................. .................................. ...............................
................................. ................................. ..................................
.............................. .................................. ...............................
................................. ................................. ..................................
.............................. .................................. ...............................
................................. ................................. ..................................
.............................. .................................. ...............................
................................. ................................. ..................................
.............................. .................................. ...............................
................................. ................................. ..................................
Sottolinea in rosso nei brani gli elementi comuni alle due civiltà. STORIA
Obiettivo di apprendimento: Ricavare informazioni da testi storiografici.
I popoli italici
Il guerriero di Capestrano 1
Leggi il testo, quindi rispondi alle domande.
Nel 1934 in una necropoli nelle vicinanze di Capestrano, in Abruzzo, fu rinvenuta una scultura che risale al VI secolo a.C. Era situata sopra un tumulo che indicava la tomba di un re guerriero. La scultura raffigura Nevio Pompuledio, uno dei re del popolo italico dei Vestini. Questo popolo, di lingua osco-umbra, era stanziato in una vasta zona dell’Italia centrale. Il guerriero ha un elmo da parata con una larga tesa e una cresta di piume; sul petto e sul dorso si notano i dischi-corazza che proteggono il cuore. La spada è nel fodero, con l’elsa decorata. Con la mano destra tiene un’ascia, in genere usata per fare sacrifici durante i riti religiosi. Al collo e alle braccia indossa gioielli, segno di ricchezza e potere. Le braccia sono ripiegate sul petto, con le mani aperte e il pollice divaricato, a indicare il suo stato di re. A dare l’impressione di potenza e di regalità sono però le sue dimensioni: la scultura, infatti, è alta ben due metri. ● A quando risale questa scultura? ● Quando fu scoperta?
.....................................................................................................................................................................
..................................................................................................................................................................................................
● Quale popolo italico la realizzò?
.......................................................................................................................................................................
● In quale zona dell’Italia viveva questo popolo? ● Che cosa raffigura questa scultura?
...................................................................................................................................
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● Quali elementi della scultura ti danno l’idea dell’importanza del personaggio rappresentato? ............................................................................................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................................................................................................
2
Indica con una ✘ gli aspetti della civiltà su cui il brano ti fornisce elementi.
La lingua L’organizzazione politica
Le attività economiche Il tempo libero
Obiettivo di apprendimento: Tematizzare e ricavare informazioni da testi storiografici.
La religione Il territorio STORIA
141
Gli Etruschi
1 1
2
3
4
142
Etruschi al lavoro Scrivi nel quadratino della colonna di destra il numero della descrizione dell’attività economica corrispondente.
Il territorio dell’Etruria era molto fertile. I campi, bonificati e irrigati tramite canali, erano suddivisi in grandi proprietà, lavorate da contadini pagati con una parte del raccolto.
Gli artigiani erano abilissimi e i loro prodotti raffinati furono molto apprezzati. Inventarono anche una tecnica particolare che rendeva lucida e nera l’argilla facendola sembrare metallo.
Per favorire il commercio via terra gli Etruschi realizzarono una fitta rete di strade. Molto sviluppato fu il commercio via mare. Gli Etruschi avevano intensi scambi commerciali con le popolazioni del Mediterraneo.
L’Etruria era ricca di risorse minerarie. Nelle miniere e nelle cave furono usati gli schiavi perché il lavoro era molto faticoso. STORIA
Estrazione di minerali come rame, piombo, argento, zinco, mercurio, stagno, ferro e rocce come marmo, tufo, alabastro, travertino.
Per i loro commerci inizialmente usarono il baratto, poi le monete coniate nella città etrusca di Populonia.
Produzione di buccheri, gioielli, armi, attrezzi da lavoro (zappe, falci...), candelabri, specchi, tessuti.
Coltivazione di cereali (farro, orzo, grano…), legumi (ceci, lenticchie, fave...), vino e olio. Obiettivo di apprendimento: Stabilire relazioni tra informazioni ricavate da testi storiografici.
Gli Etruschi
L’organizzazione e le attività degli Etruschi 1
Completa le affermazioni sottolineando l’alternativa esatta.
Gli Etruschi vivevano in regni / città-stato indipendenti che per motivi religiosi o militari si riunivano in confederazioni / stati, come la Lega Etrusca (Dodecapoli). Ogni città era governata da un re-sacerdote chiamato lucumone / imperatore che veniva scelto tra i proprietari terrieri da un’assemblea di nobili / schiavi. Il re aveva molto / poco potere perché era il capo dell’esercito, della religione, dello Stato e amministrava la giustizia. In seguito questi re-sacerdoti furono sostituiti da un gruppo ristretto di uomini scelti tra i nobili / poveri della città, detti magistrati / giudici. Questa forma di governo è detta oligarchia / democrazia. Oltre ai nobili, che erano al vertice / alla base della società, c’erano i commercianti, gli artigiani, gli allevatori, i contadini e, infine, gli schiavi.
2
Leggi la carta e osserva i prodotti che partivano dall’Etruria e quelli che vi arrivavano. Etruria nel 750 a.C.
Oggetti di lusso, vasi in bronzo
POPOLI DEL NORD ITALIA
Espansione (500-450 a.C.) MAR LIGURE
MA
MA
RT
SARDI
IR R
EN
O
R
AD
RI
AT IC
Schiavi, cereali, bestiame, ambra, metalli O
POPOLI DEL SUD ITALIA
Anfore, vasi in bucchero e in ceramica
Oggetti in metallo
Obiettivo di apprendimento: Riutilizzare conoscenze • Ricavare informazioni da carte geostoriche.
STORIA
143
Gli Etruschi
1
La religione etrusca Leggi il brano e le domande, poi indica con una ✘ la risposta esatta.
Molti libri etruschi che trattavano la religione e i rituali di questo popolo sono andati perduti. Oggi ne conosciamo solo tre. I “Libri Aruspicini” trattavano l’interpretazione dei segni divini attraverso lo studio delle viscere animali. Nei “Libri Fulgurales” si affrontava lo studio dei fulmini. Per gli Etruschi il fulmine era un segno divino importante perché era scagliato dal cielo da Tinia, il dio più temuto. Tinia disponeva di tre fulmini: il primo era un avvertimento; il secondo un segno di minaccia; il terzo indicava la distruzione. Infine c’erano i “Libri Rituales”, che contenevano l’elenco dei riti religiosi da seguire nelle diverse occasioni, come quello della fondazione di una nuova città. Nei “Libri Rituales” erano compresi i “Libri Acherontici”, dove era descritto il mondo dell’oltretomba, e i “Libri Fatales”, sulla durata della vita dell’uomo e degli Stati.
■
Divinità etrusche.
● Gli Etruschi avevano libri sacri? Sì, ma sono andati perduti e ne conosciamo solo tre. No, tramandavano oralmente i loro rituali. ● In quali libri si parla dell’interpretazione dei fulmini? Libri Rituales.
Libri Fulgurales.
● Perché i fulmini erano considerati un segno divino? Perché si credeva che fossero scagliati da Tinia. Perché si credeva che fossero scagliati dall’oltretomba. ● Quale fulmine era considerato una minaccia? Il primo fulmine.
Il secondo fulmine.
● Per studiare i segni divini dalle viscere degli animali, quali libri andavano letti? I Libri Fulgurales.
I Libri Aruspicini.
● Che cosa comprendevano i Libri Rituales? I Libri Fulgurales e i Libri Aruspicini. I Libri Acherontici e i Libri Fatales.
144
STORIA
Obiettivo di apprendimento: Ricavare informazioni da testi storiografici.
Gli Etruschi
1
La Tomba dei Rilievi Leggi il testo e la descrizione di alcuni oggetti rinvenuti nella Tomba dei Rilievi.
La Tomba dei Rilievi, scoperta a Cerveteri, è uno dei reperti più importanti relativi alla civiltà etrusca. Si chiama così perché le pareti sono decorate da rilievi di stucco colorato. 3
1
5
2
4
Su un lato della nicchia centrale 1 ci sono un busto maschile, una brocca, una coppa e un forziere. Sull’altro lato della nicchia 2 si trovano un busto femminile, delle collane, un ventaglio e un bastone. In alto, lungo tutte le pareti 3 , sono raffigurati scudi, corazze, schinieri, elmi, lance e spade.
2
4
6
Sui pilastri 4 sono rappresentati alcuni utensili da cucina, una brocca per il vino, strumenti per lavorare i campi, corde, tenaglie e una tavola da gioco con il sacchetto per conservare i dadi e le rispettive pedine.
Nelle pareti 5 sono scavate tredici nicchie per le sepolture. Sulla loro base 6 sono scolpiti dei cuscini e dipinte delle coperte, come se fossero letti veri.
Completa la tabella inserendo gli oggetti citati nei testi.
Oggetti per la vita quotidiana
Armi
Gioielli
Strumenti di lavoro
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........................................................
........................................................
Obiettivo di apprendimento: Stabilire relazioni tra informazioni ricavate da testi storiografici e da fonti materiali.
STORIA
145
I Romani: dalle origini alla Repubblica
1
Le origini e la monarchia Completa il testo con le seguenti parole ed espressioni:
Tarquinio il Superbo ● re ● sommo sacerdote ● sette ● monarchico colli ● Repubblica ● etrusca ● monarchia Roma nacque dall’unione di villaggi situati su sette ……………………………………….. Inizialmente fu una città con un governo …………………………………………………….. Il ……………………………………………. rimaneva in carica tutta la vita e aveva poteri molto ampi: era il capo dell’esercito, amministrava le ricchezze della città, emanava le leggi proposte dal Senato ed era anche il ………………………………………………………………., cioè il capo dei sacerdoti. Secondo la tradizione, i re di Roma furono ………………………………………….. I primi erano di origine latina e sabina, mentre gli ultimi tre erano di origine …………………………………………….. L’ultimo re, ………………………………………………………………., fu considerato un tiranno e cacciato da Roma nel 509 a.C. Questa data segna la fine della ………………………………………………………………. e l’inizio della ………………………………………………………………..
2
Metti in ordine cronologico i sette re di Roma, numerandoli da 1 a 7.
Tarquinio Prisco
Romolo
Numa Pompilio
Servio Tullio
Tarquinio il Superbo
Anco Marzio
Tullo Ostilio
3
Colora sulla linea del tempo il periodo della monarchia.
1000 a.C.
146
900 a.C.
STORIA
800 a.C.
700 a.C.
600 a.C.
500 a.C.
400 a.C.
300 a.C.
200 a.C.
Obiettivo di apprendimento: Riutilizzare conoscenze • Stabilire relazioni di successioni, durate e periodi.
I Romani: dalle origini alla Repubblica
1
Menenio Agrippa Leggi il discorso di Menenio Agrippa, quindi rispondi alle domande.
Nel 494 a.C. i plebei si ritirarono sul colle Aventino, stanchi di lavorare per i patrizi che diventavano sempre più ricchi a loro discapito. Inizialmente i patrizi non diedero molta importanza al fatto, ma si resero conto ben presto che senza i plebei la vita era impossibile: non c’era più chi coltivava la terra, chi cucinava il pane, chi vendeva i generi di prima necessità. Fu deciso di inviare il console Menenio Agrippa, un uomo giusto e molto amato, con il compito di persuadere i plebei a ritornare in città. Giunto sul colle, Menenio Agrippa raccontò questo “apologo”, cioè una favola istruttiva. “Una volta le braccia, le gambe, la bocca e i denti decisero di non lavorare più per lo stomaco, che si nutriva e restava in ozio. Lo stomaco così restò vuoto ma, dopo alcuni giorni, le gambe e le braccia si accorsero di non potersi muovere perché erano diventate deboli. Allora capirono che anche lo stomaco lavorava e dava loro forza restituendo, sotto forma di sangue, il cibo che essi gli avevano procurato’”. I plebei capirono il paragone e tornarono a Roma. ● Perché i plebei si ritirarono sul colle Aventino?
■
Il colle Aventino, a Roma.
...................................................................................................................................
...............................................................................................................................................................................................................................................................
● Quali problemi creò la secessione dei plebei nella vita della città?
...................................................................................
...............................................................................................................................................................................................................................................................
● ● ● ●
Chi era Menenio Agrippa? ...................................................................................................................................................................................... Quale compito gli fu dato? .................................................................................................................................................................................... Che cos’è un apologo? ............................................................................................................................................................................................. Secondo te, chi sono “le gambe, le braccia, la bocca e i denti”?
...............................................................................................................................................................................................................................................................
● E chi simboleggia lo stomaco? .......................................................................................................................................................................... ● Qual è la morale della favola raccontata da Menenio Agrippa? ...............................................................................................................................................................................................................................................................
Obiettivo di apprendimento: Ricavare informazioni da testi storiografici.
STORIA
147
I Romani: dalle origini alla Repubblica
Ville di campagna 1
Leggi il brano e scrivi nei riquadri del disegno i nomi evidenziati.
..................................................
..................................................
..................................................
Con l’obbligo del servizio militare, molti piccoli proprietari avevano venduto i loro terreni ai più ricchi, che così si trovarono con vasti appezzamenti detti latifondi, destinati alle attività agricole. Ogni latifondo aveva una grande fattoria, detta “villa rustica”, dove oltre ai proprietari viveva un numero consistente di schiavi che lavorava nei campi. La villa era divisa in tre settori. La Pars Dominica era la zona residenziale, destinata al “dominus”, il proprietario, e alla sua famiglia. Vi era poi la Pars Rustica che era la zona destinata alla servitù. Qui si trovavano le stanze da letto ma anche l’“ergastulum”, una specie di prigione per gli schiavi che erano stati puniti per qualche mancanza. Infine c’era la Pars Fructuaria, che era destinata alla lavorazione dei prodotti, dove si trovavano anche i magazzini.
2 ● ● ● ●
Rispondi alle seguenti domande.
Che cos’è il latifondo? ............................................................................................................................................................................................... Dove alloggiavano le persone che lavoravano nel latifondo? ................................................................................................. Chi lavorava nel latifondo? ..................................................................................................................................................................................... Le persone che vi lavoravano erano trattate con umanità oppure con severità? Da cosa lo deduci?
...............................................................................................................................................................................................................................................................
● Come si chiamava la parte residenziale, dove alloggiava la famiglia del proprietario?
....................................
...............................................................................................................................................................................................................................................................
● Che cos’era la Pars Fructuaria?
........................................................................................................................................................................
...............................................................................................................................................................................................................................................................
148
STORIA
Obiettivo di apprendimento: Ricavare informazioni da testi storiografici • Riutilizzare conoscenze.
I Romani: dalle origini alla Repubblica
1
La religione Collega le descrizioni degli dèi romani ai nomi dei corrispondenti dèi greci.
MARTE Dio della guerra.
ZEUS
NETTUNO Dio del mare e degli esseri che lo abitano.
ARES
GIOVE Re e padre degli dèi. Dio del cielo e dei fulmini.
AFRODITE
2
3
MINERVA Dea della saggezza.
ARTEMIDE
VENERE Dea dell’amore e della bellezza.
ERA
DIANA Dea della caccia e della natura.
ATENA
GIUNONE Dea della famiglia e moglie di Giove.
POSEIDONE
Indica con una ✘ le divinità tipicamente romane.
Moloch
Penati
Giano
Lari
Anubi
Zarathustra
Tinia
Mani
Vesta
Leggi le descrizioni e scrivi a quali divinità si riferiscono.
● Proteggevano il cibo: .................................................................................................................................................................................................. ● Proteggevano la casa e la famiglia: ................................................................................................................................................................ ● Erano le anime dei defunti: ..................................................................................................................................................................................... Obiettivo di apprendimento: Riutilizzare conoscenze.
STORIA
149
I Romani: dalle origini alla Repubblica
1
Il matrimonio Leggi il brano, quindi rispondi alle domande.
Secondo le usanze dei Romani le ragazze potevano sposarsi già all’età di dodici anni, mentre i ragazzi non prima dei quattordici. Scegliere la data delle nozze non era così facile perché alcuni giorni e mesi erano considerati infausti: per esempio, il mese di maggio, in cui si diceva fosse stato ucciso Romolo e che quindi era considerato un mese sfortunato per i matrimoni. Il periodo ritenuto più felice era quello della seconda metà del mese di giugno. Il giorno delle nozze la sposa indossava la “tunica recta”, una veste bianca lunga fino ai piedi, con una cintura di lana stretta alla vita da un nodo speciale, detto “nodus Herculeus”, che si pensava portasse fortuna. Sopra il vestito portava la “palla”, un mantello di color zafferano. Sul capo portava un lungo velo arancione che le nascondeva il viso. I capelli erano ornati con nastri e con una ghirlanda di fiori. In mano aveva il fuso e la conocchia, simboli della tessitura, il suo lavoro domestico. Verso sera la sposa si recava alla casa dello sposo, accompagnata dal padre e da un corteo di portatori di torce e suonatori di flauto, e seguita dai parenti e dagli amici che cantavano l’inno nuziale. Arrivata alla casa dello sposo, questi sollevava la sposa tra le braccia per evitare che inciampasse varcando la soglia. La festa si concludeva con un ricco banchetto. ● A che età si sposavano i ragazzi romani? ...............................................................................................................................................................................................................................................................
● Era consigliato sposarsi a maggio? Perché? ...............................................................................................................................................................................................................................................................
● Com’era vestita la sposa? ...............................................................................................................................................................................................................................................................
● Che cosa simboleggiavano il fuso e la conocchia? ...............................................................................................................................................................................................................................................................
● La cerimonia romana ricorda quelle attuali? Motiva la tua risposta. ............................................................................................................................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................................................................................................
150
STORIA
Obiettivo di apprendimento: Ricavare informazioni da testi storiografici.
I Romani: dalle origini alla Repubblica
1
La scuola Leggi il brano, quindi completa la tabella.
Dai sette ai dodici anni i bambini andavano a scuola. Le lezioni duravano un anno, ma erano previste le vacanze, che coincidevano con le festività più importanti. Le lezioni cominciavano all’alba. Per custodire tutto l’occorrente per scrivere gli studenti usavano una cassettina di forma cilindrica, la “capsa”, chiusa da un coperchio. Il “magister” (maestro) li attendeva seduto sulla “cathedra”, una sedia con la spalliera. Quando gli scolari si erano seduti sui loro sgabelli, il maestro iniziava la lezione. Per insegnare matematica usava i sassolini, i “calculi” e l’abaco, un pallottoliere in cui venivano segnati i numeri. Per scrivere gli scolari tenevano sulle ginocchia le tavolette spalmate di cera che incidevano con lo stilo, uno strumento d’osso o di metallo con un’estremità a punta per poter scrivere e l’altra larga e piatta per cancellare. Oltre alle tavolette, gli scolari usavano i rotoli di carta di papiro o le pergamene, su cui scrivevano con una cannuccia appuntita o una penna d’oca intinte nell’inchiostro. I maestri punivano gli scolari più indisciplinati con colpi di bacchetta sulle mani o di frusta sulla schiena. Le lezioni si interrompevano a mezzogiorno per il pranzo e riprendevano nel pomeriggio. La scuola
Nell’Antica Roma
Oggi
Durata dell’anno Durata della scolastico giornata scolastica
Corredo scolastico
Arredi
Disciplina
.............................................
.............................................
..................................... .............................. ................................
.............................................
.............................................
..................................... .............................. ................................
.............................................
.............................................
..................................... .............................. ................................
.............................................
.............................................
..................................... .............................. ................................
.............................................
.............................................
..................................... .............................. ................................
.............................................
.............................................
..................................... .............................. ................................
Obiettivo di apprendimento: Ricavare informazioni da testi storiografici • Confrontare aspetti della civiltà del passato anche in rapporto al presente.
STORIA
151
I Romani: dalle origini alla Repubblica
1
L’accampamento romano Osserva l’immagine, quindi rispondi alle domande.
● Che forma aveva l’accampamento romano? ....................................................................................................................
● Da che cosa era circondato? ....................................................................................................................
● Secondo te, perché? ....................................................................................................................
● Quante erano le porte di entrata? ..........................................................................................
● Come si chiamavano le due strade principali dell’accampamento? ....................................................................................................................
● Dove erano alloggiati i soldati?
.........................................................................................................................................................................
● A tuo avviso, questo accampamento era sicuro? Motiva la tua risposta. ............................................................................................................................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................................................................................................
2
Leggi il testo, quindi indica con una ✘ se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F).
L’esercito romano era formato in gran parte da fanti suddivisi in gruppi di circa 6 000 uomini; ogni gruppo formava una legione. La cavalleria fiancheggiava i fanti e poteva spingersi in avanti per accerchiare il nemico. L’esercito si distingueva negli assedi e nella conquista delle città nemiche. Dapprima la città veniva circondata: nessuno poteva uscire, e cibo e merci non potevano entrare. Poi venivano impiegate le macchine da guerra: catapulte per sfiancare i soldati difensori, e arieti per demolire le mura di cinta. V
F
La legione era formata da circa 6 000 soldati a cavallo. I soldati romani erano in gran parte fanti. L’esercito poneva l’assedio alle città nemiche per conquistarle. Le macchine usate per espugnare le città erano le catapulte, gli arieti e i cannoni.
152
STORIA
Obiettivo di apprendimento: Ricavare informazioni da fonti iconografiche • Selezionare le informazioni.
I Romani: dalle origini alla Repubblica
1
2
Le guerre puniche Collega con una freccia le date agli eventi corrispondenti.
146 a.C.
Vittoria dei Romani a Milazzo
218 a.C.
Distruzione di Cartagine
260 a.C.
I Romani sono sconfitti a Canne
216 a.C.
I Cartaginesi sono sconfitti a Zama
264 a.C.
Inizio della prima guerra punica
202 a.C.
Distruzione di Sagunto
Scrivi al posto giusto i seguenti nomi:
Cartagine ● Zama ● Canne ● Milazzo ● Sagunto ● Alpi
................................................ ................................................
................................................
................................................
................................................ ................................................
Obiettivo di apprendimento: Stabilire relazioni all’interno di un sistema di datazione • Leggere carte geostoriche.
STORIA
153
I Romani: dalle origini alla Repubblica
1
Giulio Cesare Dopo aver letto il brano, indica con una ✘ se le affermazioni seguenti sono vere (V) o false (F).
Dopo la vittoria in Gallia, il Senato chiese a Cesare di sciogliere l’esercito e di tornare in patria. Giulio Cesare, temendo un complotto, fece a sua volta la richiesta che anche il suo rivale Pompeo rinunciasse all’esercito. Cesare fu allora dichiarato nemico di Roma e si trovò di fronte a una difficile scelta: subire un processo e rischiare la condanna a morte oppure combattere per la vita. Dopo aver parlato ai suoi legionari, disse: – Si vada dove i prodigi degli dèi e la malvagità dei nemici ci chiamano. Il dado è tratto. Con queste parole, nel 49 a.C. varcò il fiume Rubicone, considerato un confine sacro perché si trovava su un solco scavato da Romolo e santificato come zona dove era vietata ogni forma di violenza. Superarlo costituiva una minaccia contro Roma e con il suo gesto Cesare fece capire che non si sarebbe fermato davanti a nulla. Pompeo, venuto a sapere che Cesare insieme ai suoi legionari era entrato nel territorio romano e stava marciando verso Roma, fuggì dalla città. Così Giulio Cesare entrò vittorioso nell’Urbe.
V
F
Giulio Cesare e Pompeo erano rivali. Dopo la vittoria sui Galli, Cesare fu dichiarato nemico di Roma. Il Rubicone era una montagna. Se avesse obbedito al Senato, Cesare avrebbe rischiato la condanna a morte. Superare il Rubicone significava minacciare Roma. I legionari di Cesare appoggiarono la sua scelta. A Roma ci fu una battaglia fra Cesare e Pompeo. Fuggendo, Pompeo ammise la propria sconfitta.
154
STORIA
Obiettivo di apprendimento: Selezionare informazioni da un testo storiografico.
I Romani: l’impero romano
1
Non solo matrone Leggi il brano e rispondi alle domande.
Hortensia, vissuta a Roma nel I secolo a.C., è ricordata come una delle prime donne avvocato della storia. In quel periodo alle donne era vietato parlare in pubblico e ciò che fece Hortensia fu qualcosa di davvero eccezionale. Il padre era un famoso oratore e, grazie a lui, studiò per imparare a costruire i discorsi da usare nelle cause. Alle donne romane più ricche era stata imposta una forte tassa per contribuire alle spese dell'esercito impegnato in guerra. Esse allora provarono diverse strade, ma alla fine decisero di presentare la loro causa nel Foro Romano, dove si tenevano i comizi. Hortensia venne scelta per parlare a nome delle 1400 donne romane, dal momento che nessun uomo aveva voluto rappresentarle. Quando iniziò a parlare, tutti l’ascoltarono con molta attenzione. Hortensia disse che era ingiusto chiedere soldi alle donne che avevano già perso i loro figli, mariti e padri e anche tutti i loro averi, proprio a causa delle guerre. Concluse infine il suo discorso facendo notare che le guerre erano fatte dagli uomini e non era giusto che a pagarle fossero le donne. Il discorso colpì molto i triumviri, che decisero di imporre la tassa solo alle 400 donne più ricche e di toglierla a tutte le altre. Per Hortensia fu davvero una grande vittoria.
● Per quale motivo Hortensia è ricordata ancora oggi? ...............................................................................................................................................................................................................................................................
● Perché è considerato eccezionale il suo discorso al Foro Romano? ...............................................................................................................................................................................................................................................................
● Che cosa accadeva solitamente nel Foro? ...............................................................................................................................................................................................................................................................
● Perché venne scelta dalle donne come loro portavoce? ...............................................................................................................................................................................................................................................................
● Quali motivazioni portò per giustificare il rifiuto della tassa? ............................................................................................................................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................................................................................................
Obiettivo di apprendimento: ricavare informazioni.
STORIA
155
I Romani: l’impero romano
1
Ottaviano Augusto Collega le descrizioni ai corrispondenti elementi dell’immagine che raffigura l’imperatore Ottaviano Augusto.
Il paludamentum era il mantello usato durante i combattimenti. Il dio Eros, figlio di Venere, seduto su un delfino, indica che Ottaviano apparteneva alla gens Iulia, la famiglia che discendeva dalla dea.
La lorica era la corazza imperiale, realizzata in pelle con inserti di metallo.
Il braccio destro e il dito indice teso indicano la richiesta di silenzio e di attenzione che veniva fatta ai soldati prima di combattere. I rilievi sulla corazza indicano le sue conquiste militari.
2
Metti in ordine cronologico, numerandoli da 1 a 4, gli avvenimenti della vita di Ottaviano.
La terza guerra civile si conclude con la vittoria di Ottaviano su Antonio. Nel testamento Ottaviano nomina suo successore Tiberio. Ottaviano entra a far parte del secondo triumvirato con Marco Antonio e Marco Emilio Lepido. Ottaviano diventa il primo imperatore di Roma.
156
STORIA
Obiettivo di apprendimento: Ricavare informazioni da fonti materiali • Stabilire relazioni all’interno del sistema di datazione.
I Romani: l’impero romano
1
Versi dall’antica Roma Ricostruisci la vita della poetessa romana Sulpicia. Indica con una ✘ la risposta corretta.
● In quale secolo visse la poetessa romana Sulpicia? Nel decimo secolo a.C. Nel primo secolo d.C. ● Quali abilità possedeva Sulpicia per diventare poetessa? Sapeva nuotare e tirare con l’arco. Sapeva leggere e scrivere. ● A quale gruppo apparteneva la poetessa Sulpicia? Al circolo letterario. Al circolo degli scacchi.
2
Leggi questi versi di una poesia di Sulpicia.
Io non vorrei affidare parola a tavolette sigillate, per il timore che qualcuno le legga prima del mio amore.
3
Di quale tavolette parla? Colora il riquadro che ti fornisce l'informazione necessaria.
Gli antichi Romani usavano tavolette di legno per la costruzione delle imbarcazioni. Lo scafo tondo delle barche era formato da tavolette legate insieme.
Gli antichi Romani usavano tavolette di legno, imbiancate con il gesso e ricoperte di cera, come materiale scrittorio. Venivano usate per prendere appunti o per i documenti.
Obiettivo di apprendimento: selezionare informazioni.
Gli antichi Romani usavano tavolette di legno per realizzare le porte. Furono tra i primi a costruire porte interne per separare le camere da letto e a realizzare serrature di ferro con chiave.
STORIA
157
I Romani: l’impero romano
1
Le regioni di Ottaviano Augusto Leggi la tabella e inserisci quale potrebbe essere il nome delle corrispondenti regioni italiane attuali. Aiutati con l’Atlante di Geografia e con la carta sui popoli italici che trovi a pp. 46-47.
Regioni individuate da Ottaviano Augusto
Regioni attuali
REGIO I: Latium et Campania
..........................................................................
REGIO II: Apulia et Calabria
..........................................................................
REGIO III: Lucania et Brutii
..........................................................................
REGIO IV: Samnium
..........................................................................
REGIO V: Picenum
..........................................................................
REGIO VI: Umbria
..........................................................................
REGIO VII: Etruria
..........................................................................
REGIO VIII: Aemilia
..........................................................................
REGIO IX: Liguria
..........................................................................
REGIO X: Venetia et Histria
..........................................................................
REGIO XI: Transpadana
..........................................................................
PROVINCIA: Sardinia et Corsica
..........................................................................
PROVINCIA: Sicilia
..........................................................................
2
Rispondi alle domande.
● Quante sono le regioni individuate da Ottaviano? ...............................................................................................................................................................................................................................................................
● Il loro numero corrisponde a quello delle attuali regioni italiane? ...............................................................................................................................................................................................................................................................
● Sei riuscito a individuare tutti i nomi? ...............................................................................................................................................................................................................................................................
● Hai individuato la regione in cui abiti? Quale nome gli aveva attribuito Ottaviano? ...............................................................................................................................................................................................................................................................
● Le regioni erano indicate con un numero romano. A quale corrisponde la tua regione? ...............................................................................................................................................................................................................................................................
158
STORIA
Obiettivo di apprendimento: Ricavare informazioni da una pluralità di fonti • Sistematizzare informazioni.
I Romani: l’impero romano
1
Il commercio durante l’impero Leggi il testo.
In epoca imperiale, il trasporto delle merci avveniva prevalentemente via mare e il porto più grande dell’impero si trovava a Ostia, sulla foce del Tevere. Le navi che attraccavano erano specializzate nel trasporto di merci diverse. C’erano le “navi lapidariae”, le “navi frumentariae”, le “navi vinariae” e le “navi bestiariae”. ■
2
Il porto di Ostia.
Osserva la carta e la legenda accanto, poi rispondi alla domanda.
LEGENDA Prodotti e provenienza
Pietre per costruzione: Grecia, Turchia, Egitto, Algeria rumento: F Africa settentrionale, Sicilia
ino: V Grecia, Spagna, Sicilia, Sardegna nimali: A Africa settentrionale
● Quali prodotti trasportavano le varie navi? Navi “bestiariae”: trasportavano
................................................................................
Navi “frumentariae”: trasportavano Navi “vinariae”: trasportavano
.........................................................................
.....................................................................................
Navi “lapidariae”: trasportavano
................................................................................
Obiettivo di apprendimento: Leggere carte geostoriche.
STORIA
159
CLIL 1
ANCIENT ROME
Read and match.
1
2
3
4
According to legend, Rome was founded by twin brothers, Romulus and Remus, who were the sons of the god Mars. The greatest general in Rome was Julius Caesar. He wanted to rule Rome like a king, so some senators, who didn’t like this, killed him in 44 B.C. In 27 B.C. Octavius, Caesar’s adopted son, took power and became the first emperor of Rome. The Romans had lots of different gods and goddesses. There were gods for war, gods for love, gods for the nature, for hunting…
160
Free time in Ancient Rome 1
Read and tick true (T) or false (F).
THE ROMANS, IN THEIR SPARE TIME, REALLY LIKED TO WATCH GAMES IN THE STADIUM OR PLAYS AT THE THEATRE. GLADIATOR GAMES WERE A FAMOUS ATTRACTION. THE GLADIATORS WERE SLAVES OR PRISONERS. THERE WERE DIFFERENT TYPES OF GLADIATORS: THERE WERE FIGHTS WITH SWORD AND SHIELD OR FIGHTS WITH NET AND TRIDENT.
THE ROMANS REALLY LIKED THE THEATRE. THEY WERE PLAYING FUNNY COMEDIES AND SERIOUS TRAGEDIE AS WELL. ACTORS WORE MASKS AND WIGS TO HELP THE AUDIENCE IDENTIFY WHO THEY WERE PLAYING.
T
F
The Romans really enjoyed games and plays. The gladiators were prisoners or slaves. The gladiators fought only with their hands. Actors were wearing mask beacause they didn’t want to show their faces.
161
I Romani: l’impero romano
1
L’anfiteatro Leggi il testo.
Nella Roma imperiale, un edificio molto importante era l’anfiteatro. Qui si svolgevano spettacoli di diverso tipo: caccia alle belve feroci, combattimenti tra gladiatori, battaglie navali. La struttura aveva forma ellittica e questo edificio era composto da varie parti. L’anfiteatro di epoca romana più grande del mondo è l’anfiteatro Flavio di Roma, chiamato anche Colosseo.
2
Inserisci i numeri corrispondenti agli spazi dell’anfiteatro.
1 L’arena era lo spazio centrale dove si svolgevano gli spettacoli. 2 La cavea era la gradinata per il pubblico. 3 Le porte d’accesso conducevano alle scale e ai corridoi dei piani.
3
Scrivi una didascalia per ogni scena di combattimento raffigurata.
.................................................................
162
STORIA
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Obiettivo di apprendimento: Ricavare e rielaborare informazioni da fonti iconografiche.
I Romani: l’impero romano
1
Le strade di Roma imperiale Leggi i due brani di Giovenale, uno scrittore dell’epoca imperiale. Quindi leggi le domande e indica con una ✘ la risposta esatta.
Le strade di Roma Durante il giorno, quando il ricco va a svolgere i suoi doveri, la folla gli cede il passo e la lettiga, trasportata dagli schiavi, passa veloce. Intanto al suo interno il ricco legge, scrive o dorme perché la lettiga con le tende chiuse protegge dalla confusione. Invece, io sono circondato dalla folla: chi mi spinge, chi mi dà una gomitata, un altro mi colpisce con la sbarra della lettiga e un altro con un’anfora. I miei piedi sono piantati nel fango della strada e un soldato mi calpesta un piede, piantandovi un chiodo della suola dei suoi calzari. Anche di notte le strade romane sono pericolose. Dalle finestre delle case cadono vasi di terracotta che ti colpiscono alla testa. Sono così grandi che quando cadono spezzano il selciato delle strade. Se hai deciso di uscire fuori a cena, ricordati di fare testamento perché in ogni finestra è in agguato la morte. Allora prega perché chi è alla finestra ti versi addosso solo il contenuto dei suoi vasi da notte. Giovenale, Le satire
● Come ti sembrano le strade romane descritte da Giovenale? Sicure e tranquille
Caotiche e insicure
● Quali informazioni storiche ti fornisce il primo brano? I più ricchi hanno schiavi e usano la lettiga per spostarsi. I più ricchi indossano abiti costosi fatti con tessuti di seta. ● Perché le strade romane sono insicure anche di notte? Perché sono infestate dai ladri. Perché i Romani sono soliti gettare oggetti dalle finestre. ● Quali informazioni storiche ti fornisce il secondo brano? Non avendo i servizi igienici negli appartamenti, i Romani usano vasi da notte. Ogni appartamento ha uno o più servizi igienici. Obiettivo di apprendimento: Ricavare informazioni da fonti dirette.
STORIA
163
I Romani: l’impero romano
1
Il declino dell’impero Indica con una ✘ le cause della crisi dell’impero romano.
Aumento delle tasse per cittadini e contadini. Realizzazione di grandi edifici pubblici. Estensione della cittadinanza a tutte le popolazioni. Conflitti con i popoli che vivevano ai confini dell’impero. Impero esteso e difficile da controllare. Aumento del numero dei poveri, costretti a vendere i loro terreni. Eruzione del vulcano Vesuvio e distruzione di Pompei e di Ercolano. Diffusione di carestie ed epidemie. Utilizzo di soldati mercenari, non fedeli a Roma. Con la fine delle guerre di conquista, diminuzione degli schiavi e dei bottini di guerra. Imperatori provenienti dall’esercito ed eletti dai soldati. Aumento delle spese militari. Imperatori scelti per adozione. Crisi dei commerci.
2
Trascrivi nella tabella le cause che hai individuato.
Cause militari
Cause politiche
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Cause economiche
Cause sociali
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164
STORIA
Obiettivo di apprendimento: Stabilire relazioni di causa-effetto.
I Romani: l’impero romano
1
Il Cristianesimo: le persecuzioni Leggi il brano, quindi rispondi alle domande.
Durante i primi tre secoli dopo la nascita di Cristo i cristiani furono sottoposti a persecuzioni, processi e torture per costringerli a rinunciare alla propria religione. Spesso questi processi si concludevano con la condanna a morte; molti cristiani furono “gettati” nelle arene degli anfiteatri per essere uccisi dalle belve feroci. Le loro esecuzioni, infatti, erano pubbliche, perché gli imperatori romani volevano mostrare cosa sarebbe successo a chi professava il Cristianesimo. I cristiani che subirono delle persecuzioni per la loro fede furono detti “martiri”, una parola che nella lingua greca significa “testimoni”. Il primo martire fu Santo Stefano, che fu lapidato. Molti di loro furono poi nominati santi dalla Chiesa Cattolica. Nel 313 d.C., con l’Editto di Milano, l’imperatore Costantino pose fine alle persecuzioni e si chiuse l’epoca del martirio dei primi cristiani.
● Che cosa accadde ai cristiani nei primi secoli dopo la nascita di Gesù? ...............................................................................................................................................................................................................................................................
● Come si concludevano spesso i processi a cui erano sottoposti i cristiani? ...............................................................................................................................................................................................................................................................
● Perché le esecuzioni erano pubbliche? ...............................................................................................................................................................................................................................................................
● Chi erano i martiri e qual è il significato di questo termine? ...............................................................................................................................................................................................................................................................
● Quando si conclusero le persecuzioni contro i cristiani? ...............................................................................................................................................................................................................................................................
Obiettivo di apprendimento: Ricavare informazioni da testi storiografici.
STORIA
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I Romani: l’impero romano
Il Cristianesimo si diffonde
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Leggi i testi che parlano della città di Aquileia. Quindi scrivi accanto a ogni immagine il numero che corrisponde alla sua descrizione.
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Aquileia, in Friuli-Venezia Giulia, fu fondata dai Romani nel 181 a.C. e divenne un centro molto importante e la capitale della regione augustea X. Da Aquileia partiva la Via Postumia, importante via consolare; qui, nel II secolo a.C. fu costruito un grande porto fluviale sul fiume Natissa con moli, magazzini e strade che lo collegavano con la città.
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Ad Aquileia il Cristianesimo fu predicato dall’apostolo San Marco. Durante le persecuzioni ci furono molti martiri, i primi dei quali furono Ermagora e Fortunato.
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Con la fine delle persecuzioni, fu edificato un centro per il culto composto da tre grandi sale con splendidi mosaici che rappresentavano simboli ed episodi religiosi. Tra i tanti c’è la lotta tra il gallo, simbolo di Cristo perché indica la prima luce del giorno, e la tartaruga, il cui nome greco significa “abitatore delle tenebre”, che perciò simboleggia il Maligno. I mosaici raffigurano anche diversi episodi biblici. Il centro per il culto fu distrutto più volte, anche a causa delle invasioni barbariche come quelle degli Unni guidati da Attila, che devastarono l’intera città.
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Nel luogo dove sorgeva questo primo centro di culto fu edificata l’attuale basilica, che conserva l’antico pavimento a mosaico. STORIA
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La basilica di Aquileia.
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I martiri Ermagora e Fortunato.
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Mosaico del pavimento del centro di culto ad Aquileia.
Resti del porto sul fiume Natissa.
Obiettivo di apprendimento: Ricavare informazioni da una pluralità di fonti.
I Romani: l’impero romano
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I Barbari Leggi il testo, poi rispondi alle domande.
I Greci chiamavano “Barbari” tutti coloro che non parlavano greco, a causa del balbettìo duro e aspro che a loro sembrava emettessero. Il termine veniva usato in modo dispregiativo per indicare una civiltà di cultura inferiore. Il termine fu poi adottato dai Romani per designare tutti coloro che non erano né Greci né Romani. Per i Romani erano “Barbari” soprattutto i popoli di origine germanica che premevano ai confini dell’impero. Come i Greci prima, anche i Romani usavano il termine in senso dispregiativo perché ritenevano che quei popoli avessero un modo di vivere non all’altezza di una società civile. La parola “barbaro” è così giunta fino a noi e continua a essere sinonimo di “incivile”. In realtà i popoli germanici disprezzati dai Romani hanno contribuito anch’essi allo sviluppo della civiltà europea. Per esempio, i Romani usavano come abbigliamento principale la tunica, un indumento scomodissimo che impacciava i movimenti. I Barbari, invece, sotto una corta veste indossavano le brache, una specie di pantaloni che avvolgevano le gambe. Furono proprio i pantaloni, molto più pratici della tunica, ad affermarsi nei secoli successivi.
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Guerriero barbaro.
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Una famiglia di Barbari.
● Qual è l’origine del termine “barbaro”? ...............................................................................................................................................................................................................................................................
● Con quale significato si usa ancora oggi il termine “barbaro”? ...............................................................................................................................................................................................................................................................
● Quale indumento fu introdotto dai Barbari? ...............................................................................................................................................................................................................................................................
Obiettivo di apprendimento: Ricavare informazioni da un testo storiografico.
STORIA
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I Romani: l’impero romano
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Gli Unni Leggi il testo, quindi completa la tabella.
Il popolo degli Unni era originario dell’Asia ma, essendo nomade e dedito alle razzie, si spostava alla ricerca di villaggi e paesi da saccheggiare. Si dice che, nel III secolo d.C., i Cinesi costruirono la Grande Muraglia proprio per difendersi dalle loro scorribande. Gli Unni erano allevatori di cavalli e cacciatori e, non praticando l’agricoltura, non avevano abitazioni stabili. Vivevano con le loro famiglie su grandi carri e si spostavano a cavallo, andando alla ricerca di pascoli e di acqua. Indossavano pelli di animali e tuniche di stoffa e si nutrivano di radici e di carne. Erano suddivisi in gruppi con propri capi guerrieri. Erano guerrieri temibili e nel V secolo costituirono un regno nell’Europa orientale. Da qui Attila, diventato re degli Unni nel 443 d.C., iniziò a devastare i territori delle province dell’impero romano, tanto da essere soprannominato “Flagello di Dio”. Nel 453 d.C. Attila decise di scendere in Italia per saccheggiare Roma, ma a Mantova il Papa Leone I lo convinse a ritirarsi. Gli Unni Origini
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Attività economiche
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Organizzazione
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Abbigliamento
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Alimentazione
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Personaggi celebri
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STORIA
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Obiettivo di apprendimento: Ricavare informazioni da un testo storiografico • Sistematizzare informazioni.