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Il settore primario
L’uso del suolo
Nei secoli, i popoli che hanno vissuto sul territorio italiano lo hanno modificato secondo le proprie esigenze. Le trasformazioni più profonde riguardano le aree artificiali, ricoperte da abitazioni, fabbriche, centri commerciali e vie di comunicazione, che occupano circa il 5% del Paese. Dieci volte maggiori sono le superfici agricole, dove la vegetazione naturale è stata sostituita da campi coltivati. Meno della metà della superficie totale è rimasta allo stato naturale, quindi ricoperta di rocce, ghiacciai, paludi, spiagge, boschi e pascoli.
L’agricoltura e l’allevamento
L’agricoltura italiana è un’attività molto produttiva, che usa tecniche moderne. Le pianure del Nord, fredde e piovose, consentono la produzione di cereali (grano tenero, riso e mais), foraggi e barbabietole da zucchero. Le vallate alpine e le colline forniscono grandi quantità di frutta e di uva da vino. Al Sud, più caldo e asciutto, si producono cereali (grano duro), ortaggi, agrumi, olio d’oliva e uva da vino. Al Nord prevale l’allevamento di bovini, suini e pollame, mentre al Sud è diffuso quello di pecore e capre.
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