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La religione
I Sumeri erano politeisti, adoravano cioè molti dèi. Ogni città aveva un suo patrono, un dio o una dèa che la proteggeva e la rappresentava, e in suo onore venivano costruiti templi e monumenti. Gli dèi erano rappresentati in forma umana perché i Sumeri immaginavano che fossero antropomorfi. Indossavano sempre un copricapo e avevano in mano, o attorno a sé, i simboli che li caratterizzavano. Le persone in preghiera erano rappresentate con occhi molto grandi, che simboleggiavano la saggezza e il rapporto tra il dio e il personaggio raffigurato. In onore degli dèi vennero scritti anche poemi e canti. Uno dei più famosi è l’“Epopea di Gilgamesh”, re-eroe di Uruk, che racconta la storia del suo viaggio alla ricerca dell’immortalità.
Antropomorfi: con un aspetto simile a quello degli esseri umani.
Competenze in azione
■ Questa statuetta rappresenta Eannatum, re di Lagash, mentre prega.
Risale all’incirca al 2600-2340 a.C..
È realizzata in alabastro con lapislazzuli e madreperla ed è alta 30 cm.
Osserva questi bassorilievi che raffigurano tre divinità sumere e abbina a ciascuna la relativa didascalia.
Shamash, dio del sole, era venerato nelle città di Sippar e Larsa.
2
Inanna era la dea dell’amore e della guerra. A lei è dedicato un tempio nella città di Uruk.
3
Enki era il patrono della città di Eridu ed era il dio dell’acqua e del fiume.
● Grazie a quali “indizi” sei riuscito a svolgere l’attività? Confrontati con la classe.