Gli alberi della vita - sample

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Per non dimenticare

Mariagrazia Bertarini • Alessandra Sala

Il piacere di apprendere

Gruppo Editoriale
ELi
Oltre l’insegnamento Educ Ability

Gli alberi della vita

Direttore di collana: Mariagrazia Bertarini

Testi: Mariagrazia Bertarini • Alessandra Sala

Redazione: Francesca Bugiolacchi

Correzione di bozze: Micaela Di Trani

Art Director: Letizia Pigini

Progetto grafico: Romina Duranti, Valentina Mazzarini

Illustrazioni: Alida Massari

Impaginazione: Carmen Fragnelli

Responsabile di produzione: Francesco Capitano

Referenze iconografiche: Shutterstock, Alamy

Font: leggimi©Sinnos - www.sinnos.org

© 2024 La Spiga - Gruppo Editoriale ELi Via Brecce 100 60025 Loreto (AN)

Tel. +39 071750701 info@gruppoeli.it www.alberodeilibri.com

Tutti i diritti riservati. È assolutamente vietata la riproduzione totale o parziale di questa pubblicazione, così come la sua trasmissione sotto qualsiasi forma o qualunque mezzo, senza l’autorizzazione del Gruppo Editoriale ELi.

Stampa: Tecnostampa - Pigini Group Printing Division Loreto – Trevi 24.83.417.0

ISBN 978-88-468-4515-3

Mariagrazia Bertarini • Alessandra Sala

Il piacere di apprendere

Educ Ability

Gruppo Editoriale
ELi
Oltre l’insegnamento

Per non dimenticare

cap. 1 • Oskar Schindler

Uno scapestrato dal cuore d’oro

cap. 2 • Ida Lenti Brunelli

per amore

cap. 3 • Leopold Socha

cap. 4 • Irena Sendler

cap. 5 • Nicholas Winton

cap. 6 • Miep Gies

cap. 7 • Chiune Sugihara Le tre disobbedienze

cap. 8 • Hannie Schaft

cap. 9 • Ali Sheqer Pashkaj

Il frutto della salvezza

cap. 10 • Zofia Chojnacka

La chiromante p. 82

cap. 11 • Gustav Schröder

Il capitano coraggioso p. 90

cap. 12 • Catherine Duleep Singh

La principessa indiana p. 98

cap. 13 • Gino Bartali

Questa bici non si tocca! p. 106

cap. 14 • Andrée Geulen

Grembiuli per tutti p. 114

cap. 15 • Khaled Abdul-Wahab

Banchetti da re p. 122

cap. 16 • Julius Bauman

Il campo estivo p. 130

cap. 17 • Le scolare di Rorschach

Quattordicenni coraggiose p. 138

Per non dimenticare

Il Giardino dei Giusti tra le Nazioni

è un luogo dedicato a uomini e donne non ebrei che, durante il periodo nazista hanno rischiato o perso la loro vita per salvare persone di fede ebraica.

Donne e uomini che in ogni tempo e in ogni luogo hanno fatto del bene salvando vite, battendosi per l’affermazione dei diritti umani e difendendo la dignità delle persone.

Per non dimenticare

Nel mondo, e anche in Italia, esistono molti Giardini dei Giusti.

Il primo tra tutti fu voluto e promosso da Moshe Bejski e realizzato nel 1962.

Si trova sul Monte della Memoria o del Ricordo a Gerusalemme, in Israele.

Il giardino fa parte del grande memoriale Yad Vashem che in italiano significa “un monumento e un nome”.

Yad Vashem è stato costruito per documentare e tramandare la triste storia delle persecuzioni del popolo ebreo durante la Shoah e per mantenere vivo per sempre il ricordo dei sei milioni di ebrei sterminati dal regime nazista.

Nel giardino, ogni Giusto viene ricordato con un albero.

Oskar Schindler nasce a Svitavy il 28 aprile 1908. Nel 1939 si iscrive al partito nazista. In seguito, acquista una fabbrica in Polonia e assume l’ebreo Itzhak Stern come contabile e più di mille operai ebrei per proteggerli dai nazisti.

Nel 1944, sposta la fabbrica in Moravia e fa redigere a Stern una lista di circa 1.117 ebrei che porta con sé per la nuova fabbrica.

Schindler muore nel 1974. La sua salma si trova a Gerusalemme.

Sulla tomba ci sono due iscrizioni «Giusto tra le Nazioni», in ebraico, e «Il salvatore indimenticabile di 1200 ebrei perseguitati», in tedesco.

Capitolo 2

Ida Lenti Brunelli

Babysitter per amore

Non so da cosa cominciare per raccontarvi la mia storia.

Dal pupazzo di stoffa che misi nello zaino, per portar via con me un pezzetto della mia infanzia?

O dal bacio che mamma mi diede, salutandomi?

Lasciai casa mia con le lacrime agli occhi.

Mentre molte ragazze della mia età erano a scuola, io iniziavo a lavorare come babysitter a casa di una famiglia ungherese che viveva nel mio paese, Monselice.

All’entrata di casa Tóth, asciugai le lacrime con la manica del vestito.

Quando la padrona di casa, Yuzzi, aprì la porta, sfoderai un sorriso radioso.

«Sei ancora una bambina!» esclamò.

«Oh no, ho già quindici anni e ho fatto da babysitter ai miei fratelli, quindi sono molto esperta!» risposi convinta.

Lei sorrise e subito un meraviglioso profumo di cannella mi avvolse.

Da quando non mangiavo un dolce?

Yuzzi, rimasta sola, decise di trasferirsi in Toscana, dai suoi genitori.

E io andai con loro.

Purtroppo, Yuzzi si ammalò gravemente.

Lei, il marito e i bambini erano ebrei e, prima di morire, mi chiese di prendermi cura dei suoi figli.

A soli sedici anni, diventai la madre di quei tre bambini.

Tornai a Monselice e trovai un lavoro.

Ma i soldi non bastavano per mantenere la mia nuova famiglia.

Ero disperata, così chiesi aiuto alle autorità e presentai i tre bambini come profughi ungheresi.

Ida Lenti Brunelli

Se avessero scoperto che erano ebrei, li avrebbero mandati in un campo di concentramento.

Fiorenza, Lisetta e Alessandro furono affidati a un orfanotrofio, ma io non li abbandonai e appena potevo correvo ad abbracciarli.

Avevo diciotto anni quando la guerra finì.

Con l’aiuto del sindaco di Monselice, mi misi in contatto con la Brigata Ebraica che cercava in Italia gli ebrei orfani.

Poco dopo, li vidi salire su una nave per raggiungere una comunità ebraica.

Avevo le lacrime agli occhi, ma il mio cuore era pieno di orgoglio. Li avevo salvati.

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