LETTURE GRADUATE
GIOVANI ADULTI
LIVELLO 2
Novelle per un anno Una scelta Alcune tra le più famose novelle di Pirandello, tra cui Pensaci, Giacomino!, La giara e Ciaula scopre la luna, permettono di conoscere uno degli autori più amati della letteratura italiana. Può il semplice fischio del treno cambiare la vita di un uomo? E una marsina stretta e strappata può essere così importante da salvare una povera giovane dall’ipocrisia della società? Come sempre, le storie di Pirandello mostrano l’altra faccia degli uomini e del loro modo di vivere. Una raccolta di nove Novelle per conoscere non solo un grande scrittore, ma il mondo in cui viviamo e il vero aspetto dell’essere umano.
LUIGI PIRANDELLO NOVELLE PER UN ANNO - UNA SCELTA
Luigi Pirandello
LIVELLO 2
Una collana di classici e storie originali per lettori che apprendono la lingua italiana.
LUIGI PIRANDELLO NOVELLE PER UN ANNO UNA SCELTA
In questo libro trovi: - Biografia di Luigi Pirandello - Dossier informativi sull’opera e il suo contesto storico - Glossario delle parole più difficili - Attività linguistiche - Test finale
Famiglia
LI VE LLO 1
Elementare
600 parole chiave
A1
LI VE LLO 2
Pre-Intermedio
800 parole chiave
A2
LI VE LLO 3
Intermedio
1000 parole chiave
B1
LI VE LLO 4
Intermedio superiore
1800 parole chiave
B2
LI VE LLO 5
Avanzato
2500 parole chiave
C1
LI VE LLO 6
Integrale
C2
Classico
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ILS A 2
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Parti registrate su CD. Testo integrale in formato MP3 sul sito: www.elireaders.com
LETTURE GRADUATE ELI GIOVANI ADULTI
Temi Società
ILS A2
LETTURE GRADUATE
GIOVANI ADULTI
ATTIVITÀ
L’ambiente 1
Le novelle di questo libro sono tutte ambientate in Sicilia. Quanto sai di questa regione? Scoprilo! Scrivi le parole sotto alle foto. arancini • cannoli • cassata • gelato • granita • Valle dei templi • Vulcano Etna
2 _______________
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1 _______________
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Scriviamo 2
Sei mai stato in Sicilia? Cosa conosci della Sicilia? ______________________________________________________ ______________________________________________________ ______________________________________________________ ______________________________________________________ ______________________________________________________
Grammatica 3
Coniuga i verbi nelle frasi al presente indicativo e completa lo schema. 4 5 6 3 1 7
2 8 9
10 11 1 Quando loro parlano di calcio, io _______________ via. (scappare) 2 Io _______________ a casa tua questa sera. (venire) 3 Io _______________ a lezione di italiano tutti i giorni! (andare) 4 Stasera io e Gianni _______________ a casa presto. (tornare) 5 Tu e Fabio _______________ sempre perchĂŠ siete in ritardo. (correre) 6 Tuo figlio non sta mai fermo, _______________ e corre tutto il giorno. (saltare) 7 Tu _______________ spesso perchĂŠ non fai attenzione! (cadere) 8 Quando voi _______________ in una stanza, dovete salutare tutti! (entrare) 9 Luca _______________ insieme a molte persone. (vivere) 10 Marisa, quando _______________ per le vacanze? (partire) 11 Gianna non _______________ mai la sera. (uscire)
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Capitolo 1
Il treno ha fischiato*
2 Povero Belluca! Belluca lavora in un ufficio, il suo compito è fare i
conti. I suoi colleghi* lo guardano e pensano: – Guarda Belluca! Pensa solo ai conti. – Belluca sa fare solo questo. Lui è sempre buono e tranquillo. Spesso il direttore lo tratta male, malissimo, a volte anche con pugni* e calci. Lo fa, spesso, per ridere, per vedere se fa qualcosa, se risponde. Lui… sta zitto. Perché non risponde? Non lo sappiamo. Forse ha paura. Forse non sente più niente: è normale. Sappiamo una cosa: è sempre lì, a lavorare. In silenzio. Ma un giorno… ecco una cosa incredibile. Arriva con mezz’ora di ritardo! Belluca arriva in ritardo? È la prima volta! Non solo: ha un’aria strana, nuova! Si mette seduto, davanti al suo tavolo. Ma quel giorno non lavora, non fa niente. I suoi colleghi lo guardano e pensano: “Che cosa fa?!” La sera arriva il suo capo. Entra in ufficio e vede che non ha fatto nulla. E come mai? Belluca sorride e apre le mani, ma non dice niente. – Che significa? – Il treno, direttore! fischiare fare un suono con la bocca. È anche il tipico tuu–tuu del treno
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collega persona che fa lo stesso lavoro di un’altra pugni e calci colpi con la mano chiusa o i piedi
novelle per un anno – Il treno? Che treno? – Il treno ha fischiato! – Il treno? – Sì, sì, direttore! E così sono andato subito in Siberia oppure… nelle foreste del Congo. In un attimo, direttore! Tutti ridono. Tutti, ma non il direttore. Questa volta non lo tratta male per gioco. Questa volta il direttore ha un motivo*: Belluca si è comportato male, malissimo, non ha lavorato e dice queste cose senza senso. Comincia a picchiare* la sua vittima, la solita* vittima dei suoi soliti scherzi. Ma quel giorno è diverso perché… Belluca risponde! Grida che il treno ha fischiato e ora il suo capo non lo può più trattare male. I suoi colleghi lo fermano subito e lo portano all’ospedale dei matti, mentre lui fischia e dice: – Partiamo, partiamo… Signori, per dove? Per dove? I suoi occhi… sono cambiati: ora sono vivi, come gli occhi di un bambino, o di un uomo felice. Ha sempre pensato solo a documenti, a numeri, a conti. Ora è un poeta, parla di azzurre montagne nevose. Arriva all’ospedale. I dottori lo guardano e dicono: “Ha la febbre alla testa”. Parlano, parlano tra loro e lo guardano. Un dottore dice una cosa, uno un’altra. Un medico pensa ad una malattia, uno ad un’altra. Tutti i suoi colleghi vanno in ospedale per sapere come sta. Vogliono sembrare tristi, ma forse sono contenti, per aver fatto questa buona azione. E tutti, mentre tornano a casa, ripetono quello che hanno detto i dottori: “febbre alla testa!”. Uno chiede ad un altro: motivo (qui) causa, ragione picchiare fare del male a qualcuno con mani e piedi, o con un oggetto
solita sempre la stessa
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luigi pirandello – È matto? – Muore? – Mah… – Morire? No, il dottore dice di no. – Ma che dice? Che dice? – Sempre le stesse cose. Dice che il treno ha fischiato… – E continua a fischiare anche lui! – Povero Belluca. I suoi colleghi raccontano questa storia anche a me. E io gli rispondo: – State tranquilli signori, io conosco Belluca. Non è matto, non è diventato matto. Non so cosa gli è successo, ma sicuramente non è matto. Io vivo vicino alla casa di Belluca. Lo conosco da tanto tempo. Ho sentito dolore per lui, ma nessuna sorpresa. Se una persona vive come vive lui, ogni cosa, anche un sasso* lungo la strada, può avere effetti straordinari. Tutte le persone che abitano vicino a Belluca pensano sempre: “Come fa a vivere così?”. Quindi, se vogliamo capire perché ora è malato, dobbiamo pensare alle sue condizioni di vita. Belluca vive con la moglie, la suocera e la sorella della suocera. Queste persone sono cieche*, tutte, hanno sempre bisogno di aiuto. E non solo: ha anche due figlie. Si sono sposate, ma i mariti sono morti e loro sono subito ritornate a vivere a casa. Una con quattro bambini, l’altra con tre bambini. Queste figlie sono un aiuto per il povero Belluca? No, no. Loro aiutano solo la madre, e solo quando vogliono. Lui no, lui deve pensare a tutti. sasso pezzo di roccia
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cieche persone che non possono vedere
luigi pirandello Nessuno ha un lavoro e lui deve guadagnare per dare cibo a cinque donne e sette bambini. Il suo stipendio è poco, non basta. Per questo cerca sempre altri lavori. Ogni sera torna a casa con del lavoro in più: documenti da copiare, per avere un po’ più di denaro. Entra in casa e cosa ascolta sempre? Solo tante grida, litigi*, pianti, tazze e piatti rotti. Litigano perché dodici persone devono e vogliono dormire, ma ci sono solo tre letti. Non è facile per lui copiare i documenti con tutto questo rumore. Solo dopo molte ore torna il silenzio. Tutti finalmente dormono, ora Belluca può davvero iniziare a lavorare. Lavora, lavora, poi la penna cade sul tavolo e lui, molto stanco, va a dormire su un divano vecchio e brutto. Da tanti anni ha dimenticato completamente che il mondo intorno a lui esiste. Questa, questa è la sua vita. Quel giorno vado anche io a salutare Belluca, in ospedale, per vedere come sta. Ha ancora occhi strani e vivi. Ma è normale, normalissimo. Ride, ride perché tutti i medici, infermieri e colleghi dicono che è matto. – Ciao Belluca, che è successo? Sei veramente diventato matto? – No, no… purtroppo! Cominciamo così a parlare. E mi racconta che una notte, due giorni fa… … due giorni fa, Belluca va a dormire, come al solito, sul divano. È molto stanco, ma stranamente non ha subito sonno. E così, all’improvviso, nel silenzio profondo della notte, sente, da lontano, fischiare un treno. litigi discussioni tra persone arrabbiate
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novelle per un anno Non potete immaginare che emozione unica, per lui! Il fischio di quel treno ha aperto di nuovo il mondo chiuso di Belluca. Fermo sul suo letto, decide di seguire, con la mente, quel treno. Dentro la sua casa c’è solo povertà, tristezza, problemi. Fuori… fuori c’è il mondo: Firenze, Bologna, Torino, Venezia. In queste città c’è stato, tanti anni fa, ora le immagina di nuovo. Le vede di nuovo! E poi, ci sono montagne bellissime. Le vede, le vede. Le azzurre montagne nevose ci sono veramente! Capisce che il mondo è andato avanti. Gli uomini, tutti gli uomini, vicini a lui o lontani, hanno continuato a vivere. Lui no, lui vive come un animale da lavoro, da tanti anni, chiuso nella sua casa e nel suo ufficio. Ha dimenticato il mondo esterno, ha dimenticato di vivere. Ma ora, grazie a quel fischio, quel mondo è tornato da lui. Ecco cosa è successo a Belluca: si è ubriacato* di vita! E vuole continuare! Quante cose ha perso in questi anni? Quanta bellezza? Quanta vita? Certo, dobbiamo dire che la sua condizione, alla fine di questa storia, non è cambiata di molto. È uscito dall’ospedale, è tornato a casa, ha i problemi di sempre. È tornato al lavoro, ha chiesto scusa al direttore, si è seduto al suo posto e ha iniziato a lavorare, come ogni giorno. Ma adesso ha una consolazione: ogni tanto può fermarsi, alzare la testa, fare un respiro… e viaggiare in Siberia, oppure… nelle foreste del Congo. Il suo capo deve accettare questi viaggi di Belluca. Sono il suo modo per ubriacarsi un po’ di vita: – Facciamo in un attimo* direttore. Ora che il treno ha fischiato! ubriacarsi (qui) innamorarsi tanto di qualcosa. In senso letterale “bere troppo alcool”
fare in un attimo (modo di dire) fare qualcosa in poco tempo
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ATTIVITÀ
Comprensione 1
Metti gli eventi in ordine cronologico. A ■ Belluca sente da lontano un treno. B ■ I colleghi vanno a trovare Belluca all'ospedale. 1 Belluca non ha sonno. C ■ D ■ Belluca risponde al direttore che il treno ha fischiato. E ■ Il direttore tratta male Belluca perché non ha fatto niente. F ■ I dottori dicono che Belluca ha la febbre alla testa. G ■ Belluca torna a lavorare. H ■ Belluca ha di nuovo cominciato a vivere.
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Leggi le frasi e sottolinea l'opzione corretta. 1 I colleghi dicono che Belluca pensa sempre ai soldi/ai conti. 2 Un giorno Belluca arriva in ritardo/in anticipo. 3 Il direttore quel giorno lo tratta male per gioco/per un motivo. 4 Belluca risponde/fischia al direttore. 5 Per capire Belluca dobbiamo pensare alle sue condizioni di lavoro/di vita. 6 Quando Belluca torna a casa dal lavoro, trova sempre risate/pianti. 7 Belluca risponde che non è matto purtroppo/per fortuna. 8 Una notte Belluca sente fischiare/partire un treno. 9 Belluca decide di seguire il treno con gli occhi/con la mente. 10 Belluca capisce che per tanti anni ha finito di/ha continuato a vivere. 11 La condizione di Belluca, alla fine di questa storia, non è/è cambiata di molto. 12 È tornato al lavoro, ha/non ha chiesto scusa al direttore. 13 Il suo capo deve/non deve accettare questi viaggi di Belluca.
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Lessico 3
Come sono la famiglia e la vita di Belluca? Completa il brano con i nomi di famiglia e del lavoro. Belluca vive con la (1) _____________ , la (2) _____________ e la (3) _____________ della suocera. Queste donne sono cieche e hanno sempre bisogno di aiuto. E non solo: ha anche due (4) _____________. Si sono sposate, ma i (5) _____________ sono morti e loro sono ritornate a vivere a casa. Una con quattro (6) _____________ l’altra con tre bambini. Queste (7) _____________ sono un aiuto per il povero Belluca? No! Loro aiutano solo la (8) _____________, e solo quando vogliono. Lui deve pensare a tutti. Nessuno ha un (9) _________ e lui deve guadagnare per dare cibo a cinque donne e sette bambini. Il suo (10) ___________ è poco, e lui cerca sempre altri lavori. Ogni sera torna a casa con del lavoro in più: (11) ____________ da copiare, per avere un po’ più di (12) ____________ .
PRIMA DELLA LETTURA 3
4 Ascolta la prima parte della novella seguente e completa le frasi. 1 Per la prima volta, il professor Gori deve mettere la _____________ ed è nervoso. 2 Va al _____________ di una sua ex-studentessa, Cesara Reis. 3 Cesara è una dolce e bella ragazza e Grimi si _____________ subito di lei. 4 Purtroppo, la madre di Cesara _____________ e il matrimonio non _____________ più. 5 Gori vede tanti _____________ dello sposo che lo guardano con fastidio. 6 Lo sposo si prepara per _____________ per Torino, per lavoro. 7 Il professor Gori _________________ che può perdere la pazienza e _____________ a quei signori quello che pensa.
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Dossier
Giovanni Verga
Luigi Pirandello Luigi Pirandello è uno dei più importanti scrittori italiani del Novecento. Nasce il 28 giugno 1867 vicino alla città di Girgenti (oggi Agrigento), nella casa dove vivono i genitori e che lui chiama “Il Caos”! Il padre, Stefano, ha combattuto con Garibaldi e anche la madre, Caterina Ricci-Gramitto, viene da una famiglia di patrioti. Finisce 88
il liceo a Palermo e poi, all’università, studia Letteratura e Legge. Va a vivere a Roma per continuare i suoi studi e già nel 1889 esce il suo primo libro, Mal giocondo: non sono racconti, ma poesie. Poi, per un problema con il professore di latino, va a studiare in Germania, a Bonn. Lì si laurea, con una ricerca sul dialetto del suo paese, Girgenti.
La prima attività Luigi ritorna presto in Italia. Resta in Sicilia per poco tempo poi, nel 1891, va di nuovo a Roma: il padre gli dà dei soldi ogni mese e lui può pensare solo a scrivere. Nel 1893 Luigi Capuana, un altro grande scrittore siciliano, lo convince a scrivere il suo primo romanzo, Marta Ajala, che è pubblicato su un giornale con il titolo L’esclusa. Il 1894 è un anno importante: si sposa con Maria Antonietta Portulano e pubblica la sua prima raccolta di racconti (le “novelle”), Amori senza amore. Oltre a scrivere novelle, Pirandello fonda insieme ad alcuni amici un giornale di letteratura che si chiama Ariel e lì pubblica L’epilogo, un testo di teatro rappresentato nel 1910 a Roma insieme ad un altro suo lavoro, Lumie di Sicilia. Da questo momento, prosa (romanzi e novelle) da una parte e il teatro dall’altra sono le sue due grandi passioni e il suo lavoro.
Casa natale di Pirandello, in località Caos.
Un grande dolore e poi… il successo Nel 1903 c’è un grave incidente: la miniera di zolfo del padre è distrutta e, come conseguenza, tutti i soldi del padre e della moglie. La moglie ha uno shock, perde anche la possibilità di camminare e comincia ad avere problemi psicologici. Pirandello, mentre è vicino alla moglie e la aiuta, scrive nel 1904
Il fu Mattia Pascal, forse il suo libro più famoso. Grazie a questo, Pirandello comincia a scrivere con l’importante casa editrice Treves. Qualche anno dopo inizia anche la sua collaborazione con il Corriere della Sera, il più importante quotidiano italiano, dove pubblica molti suoi racconti. 89