Impariamo a pensare con Platone

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Progetto di alternanza scuola-lavoro Liceo Campana – Osimo, a.s. 2015/16


Testi: Progetto di alternanza scuola-lavoro, Liceo Corridoni-Campana di Osimo, classi 3A liceo classico e 3C liceo scientifico Coordinamento: prof.ssa Francesca Barigelli, prof.ssa Grazia Maria Gugliormella Editing: Beatrice Loreti © Eli-La Spiga Edizioni via Brecce Loreto (AN) Tel. 071750701 www.elilaspigaedizioni.it info@elilaspigaedizioni.it Soggetto: prof.ssa Francesca Barigelli, prof.ssa Grazia Maria Gugliormella Progetto Grafico: Gap progetti editoriali Illustrazioni: Simona Dell’Orto 1a edizione 2016 Stampato a Loreto (AN) Printed in Loreto, Italy È assolutamente vietata la riproduzione totale o parziale di questo libro, così come mezzo elettronico, meccanico, attraverso fotocopie, registrazioni o altri metodi, senza il permesso scritto dei titolari del copyright.


Chi dice che l’età per filosofare non è ancora giunta o è già trascorsa, è come se dicesse che non è ancora giunta o è già trascorsa l’età per la felicità. (Epicuro, Epistola a Meneceo)



INTRODUZIONE Lo stupore dei bambini di fronte al mondo, le loro domande e la voglia di scoprire sollevano questioni di natura filosofica. La loro inesauribile fantasia, poi, li appassiona al racconto, aprendo a nuovi orizzonti e accrescendo il desiderio di conoscere. Dall’accostamento di questi due dati di realtà nasce l’idea di creare un testo a tenore filosofico rivolto agli alunni della scuola primaria. Un libro in cui domande filosofiche fondamentali come “Chi sono io? Che cos’è il bene?” prendono gradualmente forma attraverso la narrazione di quattro celebri miti di Platone, padre del pensiero occidentale1 opportunamente trasposti in un linguaggio adatto ai giovani lettori, ma mantenuti intatti nel loro significato profondo e universale. La proposta di una “Philosophy for children” non è recentissima; risale all’inizio degli anni Settanta ad opera di Matthew Lipman, docente di Filosofia e Logica presso la Columbia University di New York, ed è costituita da un curricolo articolato in testi differenziati per livelli di difficoltà, che prende avvio dalla scuola materna e si conclude nel ciclo della scuola secondaria superiore. In questo caso si è tentata una strada un po’ diversa, in quanto alle figure-guida create da Lipman (Elfie, Kio e Gus, Pixie2) 1 The safest general characterization of the European philosophical tradition is that it consists of a series of footnotes to Plato. A.N. Whitehead, Process and Reality. An Essay in Cosmology (1929), Pt. II, ch. 1, sec. 1. 2 M. Lipman, Elfie, Napoli, 1999, Liguori. M. Lipman, Kio e Gus, Napoli, 1999, Liguori. M. Lipman, Pixie, Napoli, 1999, Liguori.

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e alle situazioni “socratiche”, che definiscono il contesto del racconto filosofico, è stata sostituita la voce narrante dello stesso Platone, con la quale confrontarsi e dalla quale trarre spunti e suggestioni filosofiche. Le finalità perseguite sono due. Innanzitutto alimentare la capacità interrogante del bambino e la sua naturale sensibilità filosofica attraverso l’analisi del testo platonico, guidata da attività didattiche a corredo. In secondo luogo accompagnare con gradualità il filosofo in erba verso una riflessione su se stesso e sugli altri, in una dimensione dialogica che coinvolga la classe intera. Tale percorso, con l’aiuto dell’insegnante, può trasformare il gruppo-classe in una vera e propria comunità di ricerca. L’operazione inoltre è stata condotta con uno sguardo anche alla dimensione storica del pensiero filosofico, nel convincimento che le grandi domande, pur nella loro universalità, non possano prescindere da tale prospettiva. La particolarità del testo è dovuta infine ai suoi autori, studenti liceali, che, prendendo a cuore la sfida dell’alternanza scuola-lavoro, supportati dalle loro docenti di Filosofia, si sono cimentati nella realizzazione di un progetto che potesse abbinare le loro conoscenze nell’ambito della filosofia antica con abilità di tipo logico-cognitivo ed espressivo, per dare vita ad un testo rivolto ad un pubblico inusuale. Un’avventura che li ha condotti a conoscere le figure professionali operanti in campo editoriale e a confrontarsi con compiti di realtà e problemi da risolvere, permettendo loro di sviluppare competenze trasversali e disciplinari.

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CHI È IL

FILOSOFO? Hai mai sentito parlare dei filosofi? Sai di che cosa si occupano? Segui il percorso e scoprirai in cosa consiste il “mestiere” del filosofo. Innanzitutto indica che tipo di lavoro svolgono le figure sotto elencate. Muratore Avvocato Contadino Medico Maestro

E il filosofo? È colui che

Ora leggi il brano seguente, cercando di comprendere come viene descritta questa figura da Platone, un grande filosofo dell’antica Grecia. 7


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IL MITO DI

EROS

È una lunga storia. Adesso te la racconto. Il giorno in cui nacque Afrodite...

(Platone, Simposio, 203 a)

Quando nacque Afrodite, dea dell’amore e della bellezza, le divinità dell’Olimpo organizzarono una grande festa in suo onore. Tra i tanti invitati c’era anche Pòros, un dio scaltro ed abile, che sapeva trovare la soluzione giusta ad ogni problema. Una volta terminato il banchetto, arrivò una donna per mendicare. Si chiamava Penìa ed era molto povera. Pòros, avendo bevuto troppo nettare, la bevanda inebriante cara agli dei, si addormentò nel giardino di Zeus. Penìa, misera e senza risorse, sentiva la mancanza di tutto ciò che aveva Pòros: la ricchezza, la capacità di inventare espedienti e l’astuzia. Quindi pensò di avere un figlio da lui. In questo modo nacque Eros, che nella lingua greca significa Amore. Eros assomigliava sia al padre che alla madre. Come sua madre era povero, non aveva una casa, camminava sempre scalzo ed era tutt’altro che bello e delicato. 9


Dal padre, invece, aveva ereditato l’ingegno, il coraggio, l’audacia, l’abilità nel cacciare e la passione per ciò che è bello e buono. Eros, da grande, essendo stato concepito nel giorno della nascita di Afrodite, ne divenne il fedele servitore, sempre alla ricerca della bellezza e della sapienza. Egli, proprio perché a metà fra l’astuzia del padre e la povertà della madre, desiderava ciò che non aveva e sapeva trovare la strada per arrivare dove voleva. Per questa ragione, è paragonato al filosofo, che, cosciente di non sapere, usa la sua intelligenza per conquistare ciò che desidera: la bellezza e il sapere, che sono tra le cose più preziose. È dunque come sospeso tra l’ignoranza e la sapienza. Gli ignoranti non si occupano di filosofia, perché non amano conoscere. Il filosofo, invece, anche se non possiede tutta la conoscenza, la cerca perché ne è amico. Il filosofo dunque è colui che resta stupito davanti alla bellezza delle cose e si pone mille domande su di esse, desideroso di conoscere la verità.

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PER CAPIRE Afrodite: dea greca della bellezza.

Astuzia: abilità con cui si riesce a volgere situazioni sfavorevoli a proprio vantaggio. Nel mito Pòros è astuto. Audacia: coraggio di una persona. Nel mito è la qualità che Eros eredita dal padre. Banchetto: ricco pranzo per onorare una persona o festeggiare un avvenimento.

Concepire: far nascere una nuova vita. Il momento del concepimento è l’inizio della vita nel grembo materno. Nel mito, Penìa concepisce con Pòros il loro figlio Eros.

Espediente: qualsiasi mezzo utile a togliere un ostacolo, a vincere una difficoltà. Nel mito il dio Pòros rappresenta l’Espediente.

Filosofo: termine che deriva dalla lingua greca (phileîn, amare e sophìa, sapienza) e significa “amante della sapienza”. Indica colui che ama e ricerca il sapere e la verità.

Ignoranza: mancanza d’istruzione di una persona e atteggiamento di chiusura nei confronti della conoscenza. Inebriante: si dice di ciò che provoca uno stato di ebbrezza, una sensazione di piacere ed eccitazione.

Ingegno: intelligenza, capacità intuitiva e creativa. Nel mito Pòros è ingegnoso. Mendicare: chiedere l’elemosina, vivere ricorrendo all’aiuto e alla carità altrui. Olimpo: montagna situata in Grecia e considerata, secondo la tradizione mitologica, il luogo dove abitano gli dei.

Penìa: nella lingua greca significa povertà, miseria. Nella mitologia rappresenta il bisogno, la mancanza.

Pòros: nella lingua greca significa ingegno, espediente. Nella mitologia rappresenta la divinità dell’astuzia. 11


Schede didattiche 1. LEGGERE PER COMPRENDERE 1.1. Rispondi alle domande. Che cosa ha ereditato Eros dal padre?

E dalla madre?

Da chi è rappresentato il filosofo?

Perché Eros è filosofo?

1.2. Scegli se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F).

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Pòros e Penìa si sono incontrati durante un banchetto in onore della dea Afrodite.

V

F

Afrodite è la dea della bellezza e dell’amore.

V

F

Il filosofo è ignorante e non ama la conoscenza.

V

F

Eros va sempre alla ricerca di ogni cosa bella.

V

F

Colui che è ignorante desidera essere sapiente.

V

F


2. LEGGERE PER CONOSCERE LE PAROLE 2.1. Segna con una X il significato del termine. 1. Come si chiama il monte degli dei? Pòros Olimpo Etna

6. Il protagonista del racconto è Afrodite Il dio Pòros Eros

2. Quando si svolge la vicenda? A Natale In occasione della nascita di Afrodite Durante una festa in onore di Zeus

7. Perché Eros ama la bellezza? Perché è stato concepito durante il banchetto in onore della nascita di Afrodite Perché la madre è brutta Perché è innamorato di Afrodite

3. Afrodite è la dea della astuzia guerra bellezza 4. Chi nacque da Penìa e Pòros? Zeus Eros Afrodite 5. Il filosofo è colui che conosce tutte le cose non conosce nulla va alla ricerca del sapere

8. Eros è sapiente ignorante brutto 9. Penìa è sapiente bella misera 10. Eros ha amore per la sapienza ricchezza tanti amici

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2.2. Completa le frasi che riassumono il senso del brano con le parole sotto elencate. • povero • Pòros • Afrodite

• Penìa • bello • sapienza

• sapiente

Eros nacque da

e da

; come

la madre egli è

e brutto, mentre è coraggioso co-

me il padre. Poiché è stato concepito durante la festa in onore di , ama tutto ciò che è è né

. Egli non

come gli dei, né ignorante, ma si trova nel mezzo:

come i filosofi, egli ricerca la

.

3. LEGGERE PER SCRIVERE Lavora sul testo. Sottolinea in blu le caratteristiche del filosofo e riscrivile. Il filosofo è

Sottolinea in rosso tutte le parti narrative. Sottolinea in verde le caratteristiche che Eros eredita dalla madre. Sottolinea in viola le caratteristiche che Eros eredita dal padre. Schematizza il brano sotto forma di mappa concettuale sul quaderno. 14


CHE COS’È

L A FILOSOFIA? Ora che hai capito meglio chi è il filosofo, vediamo come un antico pensatore definisce la filosofia.

Gli uomini hanno cominciato a filosofare, ora come in origine, a causa della meraviglia. (Aristotele, Metafisica, I, 2, 982b)

La filosofia, dice Aristotele, nasce dalla meraviglia di fronte al mondo e di fronte all’uomo. In ogni tempo gli uomini hanno cercato di comprendere la realtà e se stessi. Filosofo è chi resta stupito davanti alla bellezza e alla varietà delle cose e si pone mille domande su di esse, desideroso di conoscere la verità; è colui che è sempre alla ricerca di risposte sulla natura, sugli uomini, sui propri sentimenti e non si accontenta di quello che altri dicono. Chi fa filosofia non si stanca mai di interrogarsi su tutto, formula domande sulla conoscenza, sul bene, sul senso della vita e ricerca le risposte più giuste e sagge. Per questo la filosofia viene definita “amore della sapienza”. 15


INCONTRO CON UN

FILOSOFO

Una vita senza ricerca non è degna per l’uomo di essere vissuta.

(Platone, Apologia di Socrate, 38 a)

Chi è Platone, l’autore del racconto sulla nascita di Eros? Platone nacque ad Atene nel 428-427 a.C. da nobile famiglia. Il suo vero nome era Aristocle, ma venne chiamato Platone (da platys, che significa ampio), forse a causa della sua costituzione robusta. Verso i 20 anni incontrò Socrate, che da quel momento divenne suo maestro. Platone si interessò della vita politica della sua città e cercò di renderla più giusta, nonostante le molte difficoltà. Atene, infatti, stava attraversando diversi cambiamenti. Dopo la sconfitta subita nella Guerra del Peloponneso (431404 a.C.), fu retta dai Trenta Tiranni (404-403), che governarono in modo dispotico e compirono azioni malvagie. In seguito si impose un regime di tipo democratico, che ingiustamente condannò a morte Socrate (399 a.C.). Grande fu per Platone il dolore per la perdita del maestro e cocente la delusione nei confronti della politica. Ciò nonostante non si arrese. Infatti intraprese una serie di viaggi, tre dei quali a Siracusa, tentando, senza successo, di 16


realizzare lì il suo sogno: educare alla filosofia e alla giustizia coloro che detenevano il potere politico. Solo la filosofia, secondo lui, è in grado di guarire la politica dai suoi mali e ciò può realizzarsi in due modi: o i filosofi assumono la guida dello Stato o chi è già al potere deve dedicarsi alla filosofia. Nel 387 a.C. fondò ad Atene l’Accademia, una scuola nella quale si formarono molti filosofi. Platone scrisse moltissime opere, quasi tutte nella forma del dialogo filosofico, tra cui: il Simposio, il Fedro, la Repubblica, il Timeo. Morì ad Atene nel 348-347 a.C. Platone, assieme al suo maestro Socrate e al suo allievo Aristotele, ha posto le basi del pensiero filosofico occidentale.

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ARIO IL GENERE LETTER E USATO DA PL ATON

IL DIALOGO

Che cos’è un dialogo? Fai un esempio.

Dialogare significa conversare tra due o più persone. In filosofia il dialogo è un procedimento di ricerca finalizzato alla conoscenza della verità, in cui diversi personaggi si interrogano su un problema. Porre domande su una questione porta infatti l’interlocutore a dover rendere ragione di ciò che dice, a giustificare le proprie scelte ed anche ad utilizzare in modo corretto le parole. Ciò consente di evitare gli errori e di avvicinarsi al vero. Socrate, maestro di Platone, sottolinea che, nel dialogo tra insegnante e discepolo, il primo aiuta l’altro a “partorire” la verità, cioè a trarla da se stesso: la verità dunque è una scoperta personale. Platone condivide questa funzione del dialogo che diventa la forma privilegiata per far filosofia, ricerca inesauribile e mai conclusa, che alimenta sempre nuovi interrogativi ed il desiderio di trovare risposte adeguate. Quasi tutte le opere di Platone sono dialoghi, alcuni dei quali non propongono una soluzione al problema indagato, sfidando così il lettore a trovarla da sé.

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PL ATONE E

IL MITO Che cos’è un mito? Fai un esempio.

Nella lingua greca significa racconto, leggenda, discorso, favola. La religione e la stessa cultura greca si basano su una ricca tradizione mitologica. La forma del mito è stata utilizzata anche dai filosofi, ma con una funzione diversa rispetto a quella semplicemente narrativa. In Platone, ad esempio, troviamo molti miti, creati da lui stesso; attraverso una storia e molte immagini suggestive egli intende esprimere un concetto o una dottrina filosofica. Ora sei pronto per avventurarti alla scoperta di alcuni miti platonici, che offrono una risposta a importanti domande.

Che cos’è l’anima?

Come conosciamo la verità?

Qual è l’origine del mondo?

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IL MITO DEL

CARRO ALATO Che cosa è l’anima? Si immagini l’anima simile ad una forza costituita per sua natura da una biga alata e da un auriga...

(Platone, Fedro, 246 a-249 b)

Immaginiamo l’anima come un carro alato trainato da due cavalli e guidato da un auriga. Immaginiamo ancora due tipi di anime, quelle degli dei e quelle degli uomini, tutte radunate in cielo. I carri degli dei, guidati da Zeus, il loro capo, avanzano in corteo, dirigendosi gradualmente verso l’alto. Devono oltrepassare la sommità del cielo, dove si trova un luogo meraviglioso, che nessun poeta è mai riuscito a descrivere, la Pianura della verità detta anche Iperuranio. Lì le anime possono trovare ciò di cui hanno bisogno per vivere bene ed essere felici: i valori morali - verità, bellezza, giustizia - e i modelli perfetti di tutte le cose del mondo, chiamati Idee. Gli dei procedono con facilità verso l’alto, perché i loro cavalli sono buoni e governati da un bravo auriga. Una volta raggiunta la meta, volgono lo sguardo verso le Idee; in questo momento la loro anima si riempie di gioia, perché può contemplare la verità. 21


Solo al termine del viaggio, i cavalli potranno riposarsi, nutrendosi di ambrosia e nettare. Anche le anime degli uomini tentano di arrivare in quel luogo, desiderose di conoscerlo. Tuttavia, i cavalli che muovono i loro carri non sono entrambi docili come quelli degli dei: uno è bianco e buono, l’altro è nero, ribelle e difficilmente governabile. Il primo, mansueto, va verso il cielo; il secondo, tende ad andare verso il basso. Per questa ragione il corteo delle anime degli uomini avanza a gran fatica e sovente gli aurighi non riescono a controllare i carri, che urtano tra loro. Può accadere, dunque, che nel tumulto le ali, che fanno volare i carri, si spezzino e perdano vigore. Solo l’abilità del bravo auriga può impedire che ciò accada, controllando i cavalli e guidandoli entrambi verso l’alto. Le anime degli uomini non sono tutte uguali: se il loro cavallo bianco è più vigoroso, riescono ad arrivare alla Pianura della verità e ad ammirare a lungo le sue meraviglie; se invece ha la meglio il cavallo nero, più selvaggio, è inevitabile che il carro precipiti a terra con gran dolore. La cosa più importante, anche se la più difficile per tutte le anime, è riuscire a raggiungere l’Iperuranio e conoscere ciò che si trova in quel mondo. Solo così le anime possono diventare più forti e migliori.

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PER CAPIRE Aggiudicare: assegnare qualcosa in proprietà. Nell’uso riflessivo (aggiudicarsi) corrisponde a conseguire, ad esempio aggiudicarsi un premio. Nel mito le anime degli uomini lottano per ottenere un posto nell’Iperuranio. Ambrosia: nelle credenze mitologiche antiche si intende il cibo dell’immortalità, di cui si nutrivano gli dei.

Anima: termine che deriva dalla lingua greca e significa “soffio”, indicante la parte vitale e immateriale di un essere vivente, distinta dal corpo fisico. Per Platone l’anima è viva e dà vita; essa è divisa in tre parti: quella razionale - la più importante, che orienta le scelte dell’uomo - quella impulsiva - e quella dove hanno sede le passioni nobili. L’uomo che si comporta virtuosamente segue la sua parte razionale; colui che, invece, si lascia andare all’istinto segue la sua parte impulsiva. Lo scopo per tutti gli uomini che desiderino agire bene è riuscire a equilibrare le tre parti dell’anima e fare in modo che la ragione guidi le singole scelte.

Auriga: conduttore di cavalli. Nel mito rappresenta la ragione.

Carro alato: carro dotato di ali per volare. Nel mito rappresenta l’anima.

Contemplare: osservare con attenzione e meraviglia qualcosa con il desiderio di starne al cospetto. Nel mito viene contemplato l’Iperuranio. Iperuranio: termine che deriva dalla lingua greca e significa “oltre il cielo”. È definito da Platone anche “Pianura della verità” ed è un luogo bellissimo, posto oltre la sommità del cielo, dove si trovano le Idee, che per Platone costituiscono i modelli perfetti delle cose e i valori morali.

Zeus: dio greco del cielo e del tuono. Secondo la mitologia è considerato il re di tutti gli dei. 23


Schede didattiche 1. LEGGERE PER COMPRENDERE 1.1. Rispondi alle domande. Che cosa rappresenta l’auriga? In quante parti è divisa l’anima? Da che cos’è composta l’anima? Che cosa si trova nella Pianura della verità?

1.2. Scegli se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F). Il cavallo nero è ribelle. Il carro degli dei è trainato da un cavallo nero e da uno bianco. Il bravo auriga deve impedire che l’anima cada a terra. In tutti gli uomini il cavallo nero è più forte di quello bianco. L’Iperuranio è il luogo delle Idee e dei valori morali: verità, bellezza e giustizia. Gli dei hanno difficoltà a raggiungere l’Iperuranio. La contemplazione dell’Iperuranio rende migliori le anime. Tutti gli uomini raggiungono l’Iperuranio. Le anime degli uomini possiedono una sola parte.

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V

F

V

F

V

F

V

F

V V

F F

V V V

F F F


1.3. Riordina la sequenza del brano numerandola. L’auriga che guida il carro degli dei sale oltre la sommità del cielo. Lotta tra le anime degli uomini per arrivare alla Pianura della verità. Le anime degli dei giungono per prime a contemplare l’Iperuranio. L’auriga che guida il carro degli uomini deve domare i due cavalli. I carri degli dei guidati da Zeus aprono il corteo delle anime. Le anime degli dei e degli uomini sono felici quando riescono a contemplare l’Iperuranio. I cavalli degli dei si riposano, nutrendosi di ambrosia e nettare. Le anime degli dei e degli uomini sono tutte radunate in cielo. 2. LEGGERE PER CONOSCERE LE PAROLE 2.1. Completa le frasi con le parole sotto elencate.

• auriga

• anima

• cavalli

• carro

• dei

• ali

L’

è divisa in tre parti.

Il carro è trainato dai L’ Zeus è il capo degli Il carro ha le

.

è colui che guida il

.

. per poter volare.

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2.2. Trova nello schema le stesse parole usate nell’esercizio precedente.

• auriga • carro • anima • dei • cavalli • ali

A

B

A

F

H

N

C

G

Q

D

U

F

H

L

A

D

Q

E

R

B

M

O

V

A

A

L

I

O

R

T

A

N

Z

V

G

R

N

T

L

I

I

U

A

O

P

S

L

M

Z

C

H

D

E

I

I

A

3. LEGGERE PER SCRIVERE 3.1. Lavora sulla struttura del testo. Dividi il brano in sei sequenze e attribuisci un breve titolo a ciascuna. 3.2. Sintetizza il testo. Riassumi le sequenze sul quaderno e illustrale nei riquadri della pagina a fianco, riportando sotto i rispettivi titoli.

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IL MITO DELLA

CAVERNA Come conosciamo la verità? Immagina degli uomini in una dimora sotterranea a forma di caverna... (Platone, Repubblica, 514 a) Si narra che in un tempo lontano, in una caverna sotterranea e tenebrosa vivessero alcuni uomini tenuti prigionieri fin dalla nascita. La loro condizione era assai misera: non potevano muoversi, perché erano legati mani e piedi con pesanti catene. Non riuscivano neppure a volgere il capo verso la luce ed erano costretti a guardare solo il fondo della caverna. Dietro le loro spalle c’era un piccolo muro, al di là del quale altri uomini trasportavano statuette che rappresentavano oggetti di ogni genere. Oltre il muro ardeva un grande fuoco, che proiettava sulla parete di fronte a loro le ombre degli oggetti. I prigionieri, dunque, vedevano sfilare tante pallide ombre e riuscivano a percepire soltanto l’eco delle voci dei portatori che parlavano tra loro. Un giorno uno degli uomini fu liberato dalle catene e costretto a girarsi verso l’ingresso della caverna. 29


Ciò che provò fu un gran dolore, perché i suoi occhi, abituati alla penombra, vennero accecati dalla luce. Smarrito e non volendo ritrovarsi da solo, cercò di tornare dai suoi compagni, ma ciò gli venne impedito. Anzi, fu sospinto a percorrere con grande sforzo una ripida salita, che lo condusse fuori dalla prigione in cui aveva vissuto fino a quel momento. In un primo tempo non riuscì a scorgere nulla a causa del bagliore accecante; poi pian piano cominciò a distinguere, in maniera sempre più chiara, lo straordinario mondo che esisteva fuori della caverna e di cui non aveva mai sospettato l’esistenza. Grande fu la sua meraviglia nel cogliere dapprima i riflessi delle cose che si specchiavano nelle acque cristalline dei laghi e dei fiumi, poi la bellezza delle stelle e della luna che brillavano nel cielo notturno, infine i fiori, gli alberi, le cose dai mille colori vivaci. Infine riuscì ad alzare lo sguardo verso il sole che, con i suoi raggi


luminosi, faceva risplendere tutta la natura. L’uomo comprese allora che aveva sempre vissuto in un mondo di ombre e di illusioni e provò una grande gioia: le cose reali erano quelle che osservava ora e non le ombre che per tanti anni era stato costretto a fissare. Poi, dopo tanta felicità, un velo di tristezza gli scese nel cuore. Purtroppo i suoi compagni erano ancora prigionieri nella caverna e non immaginavano neppure quanto fosse bello il mondo illuminato dal sole. Decise allora di tornare indietro e di scendere nuovamente nell’antro sotterraneo per raccontare ai suoi amici quanto aveva scoperto, per liberarli e farli uscire dall’oscurità. Anche il viaggio di ritorno fu faticoso. Una volta rientrato, l’uomo si trovò nuovamente al buio: la sua vista era offuscata, spesso inciampava rischiando di cadere, ma alla fine raggiunse coloro che erano ancora incatenati. Pieno di entusiasmo raccontò tutto ciò che aveva ammirato; disse che quella dentro la caverna non era la vera vita e che fuori di lì c’era un mondo nuovo da esplorare. Cercò allora, con tutte le sue forze, di convincere i prigionieri a liberarsi dalle catene e ad uscire insieme a lui alla luce del sole, ma inutilmente. Le sue parole non furono credute e tutti iniziarono a prendersi gioco di lui. Infine i prigionieri, considerandolo folle, lo cacciarono. Nonostante ciò, egli non si scoraggiò, ma continuò la sua battaglia, rimanendo convinto delle sue idee.

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PER CAPIRE Antro: caverna, grotta, cavità oscura che si può trovare lungo i fianchi di una montagna o scavata nella roccia.

Avere la vista offuscata: avere la vista annebbiata, non riuscire a vedere bene. Bagliore: luce molto forte, che acceca.

Cristallino: trasparente, chiaro come un cristallo.

Eco: fenomeno acustico per il quale si verifica la ripetizione di un suono. Nella mitologia greca, Eco era una ninfa della montagna, che, alla vista del bellissimo Narciso, se ne innamorò perdutamente. Narciso tuttavia non ricambiò l’amore della ninfa, che per il dolore si consumò lentamente e si trasformò in roccia, continuando ad invocare il nome del suo amato. Per questa ragione, i viandanti che percorrono i sentieri di montagna sentono riecheggiare la propria voce: in realtà è Eco che risponde in lontananza. Illusione: errore dei sensi, che fa percepire come vero qualche cosa che in realtà non è come si mostra. Penombra: condizione intermedia tra luce e ombra. Volgere il capo: girare la testa.

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Schede didattiche 1. LEGGERE PER COMPRENDERE 1.1. Rispondi alle domande. Dove si svolge la vicenda? Descrivi brevemente la caverna. Perché il prigioniero non vuole uscire dalla caverna? Descrivi il percorso del prigioniero liberato. Qual è la reazione del prigioniero liberato, quando si trova finalmente fuori della caverna?

1.2. Comprendi il senso delle metafore. Questa non è solo una bella storia, ma è un mito ricco di metafore (immagini), che hanno significati molto profondi. Trova il più adeguato, utilizzando i termini di seguito forniti. La caverna è il Le ombre sono I prigionieri sono

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Le catene sono Il prigioniero liberato rappresenta l’ Il mondo fuori della caverna simboleggia il Il sole è la

(fonte della Verità / uomo che non si accontenta di quello che gli altri gli dicono / mondo delle apparenze e delle illusioni / pregiudizi e illusioni / apparenze / uomini schiavi delle apparenze e delle illusioni / mondo della verità). 2. LEGGERE PER CONOSCERE LE PAROLE 2.1. Completa le frasi che riassumono il senso del brano con le parole sotto indicate. • prigioniero • catene • sole • cose reali

• statuette • fuoco • ombre • caverna

Il

• fonte di verità • filosofo

è come il .

dalle

, l’uomo è felice di ve-

Una volta uscito dalla dere le Il

liberato

. rappresenta la

. delle

Dentro la caverna vengono proiettate le grazie alla luce del 34

.


3. LEGGERE PER SCRIVERE 3.1. Lavora sugli elementi del testo. Sottolinea in blu tutti i simboli presenti nel mito. Sottolinea in rosso tutti gli oggetti presenti all’interno della caverna. Sottolinea in verde le cose che il prigioniero liberato vede all’esterno della caverna. Sottolinea in viola le emozioni provate dai protagonosti del mito. 3.2. Lavora sulla struttura del testo. Dividi il brano in quattro sequenze e illustrale nei riquadri.

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IL MITO DEL

DEMIURGO Qual è l’origine del mondo? Intorno a queste cose conviene accettare una favola verosimile... Diciamo dunque per qual ragione l’artefice fece la generazione e quest’universo...

(Platone, Timeo, 29 d)

In una calda sera d’estate Socrate, il maestro di Platone, e Timeo, seguace del grande matematico Pitagora, stavano passeggiando lungo la riva del mare Egeo. Meravigliati dalla bellezza dell’azzurra distesa d’acqua e del cielo al tramonto, si chiesero come fosse nato il mondo. Iniziarono a discutere, ma la questione si rivelò più complicata di quanto pensassero. Allora Timeo propose di abbandonare l’idea di conoscere con certezza la verità su questi fatti e di lasciarsi andare all’immaginazione. Iniziò quindi a raccontare una storia, che comincia più o meno così: “In origine esisteva solo la materia caotica e senza forma, chiamata chòra. L’artefice del mondo, il Demiurgo, di natura divina e buona, decise di darle forma, giudicando l’ordine migliore del disordine e volendo che l’universo fosse bello e armonioso. 37


Per realizzare il suo disegno aveva bisogno di un modello perfetto a cui ispirarsi, un mondo ideale, chiamato Iperuranio, in cui si trovavano i modelli delle cose che vediamo e che conosciamo. Il Demiurgo, guardando quella realtà ideale, plasmò la chòra, dando così forma alle cose: cominciarono a formarsi la terra, il sole, la luna, le stelle ed i pianeti, i fiori, le piante, la natura tutta con gli animali e l’uomo. Dopo aver plasmato tutto ciò, il divino artefice diede all’universo un’anima, fonte di vita, e un’intelligenza ordinatrice. L’universo così costituito è come un organismo vivente in cui si riflettono l’armonia, la bellezza e la bontà dell’Iperuranio. Esso contiene in sé ogni cosa ed è quindi uno solo; ha avuto un inizio, ma non avrà mai fine.” Quando il racconto di Timeo finì, Socrate disse: “Timeo, ora che mi hai raccontato questa storia, ho imparato molte cose; una di queste è che il mondo è bello ed ha un’anima e perciò dobbiamo prendercene cura, amarlo e rispettarlo”.

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PER CAPIRE Artefice: colui che realizza, costruisce qualche cosa con abilità. Caotico: disordinato, che non ha forma.

Chòra: nella lingua greca significa materia disordinata e priva di forma oppure spazio vuoto. Nel mito rappresenta la condizione di caos che precede l’origine dell’universo. Demiurgo: termine che deriva dalla lingua greca e significa artigiano. Nel mito il Demiurgo è una divinità che decide di plasmare il mondo, proprio come farebbe un artigiano con l’argilla.

Intelligenza: termine che deriva da una parola latina (intellegĕre), che significa capire, intendere. Indica la capacità di comprendere e risolvere problemi. Nel mito rappresenta la forza interna all’universo che gli conferisce un ordine razionale e armonioso, proprio come l’intelligenza umana guida le azioni del corpo.

Mare Egeo: fa parte del Mar Mediterraneo ed è collocato tra le coste della Grecia ad ovest e a Nord, l’Anatolia a est e l’isola di Creta a sud. Deriva il suo nome da Egeo, antico re di Atene, che si uccise, gettandosi in mare per la disperazione, credendo erroneamente che suo figlio Teseo fosse morto. Pitagora: filosofo, matematico e scienziato dell’antica Grecia (VI sec. a.C.). Originario di Samo, fondò la Scuola pitagorica, organizzata come comunità religiosa e centro di studi matematici ed astronomici. Secondo la tradizione è l’ideatore del Teorema di Pitagora. Al grande matematico e scienziato greco può essere riferita anche la Tavola pitagorica, molto utile per imparare a memoria le tabelline. Verosimile: ciò che può considerarsi simile al vero.

39


Schede didattiche 1. LEGGERE PER COMPRENDERE 1.1. Rispondi alle domande. Di che cosa parla la storia raccontata da Timeo? Chi ha plasmato il mondo? Perché il Demiurgo ha deciso di dare ordine alla materia? Quali sono le caratteristiche del Demiurgo? Quali sono le caratteristiche dell’universo? Qual è il suo modello? Che rapporto esiste tra l’universo in cui viviamo e il mondo ideale?

1.2. Riordina la sequenza del brano numerandola. Il protagonista della storia di Timeo è un dio che si chiama Demiurgo. Il mondo è un organismo vivente abitato da uomini, animali, piante e fiori. Il Demiurgo plasma la chòra, formando così tutte le cose che costituiscono il mondo. Timeo decide di narrare una storia per descrivere l’origine del mondo. Il Demiurgo, poiché è buono, vuole creare un mondo che assomigli ai modelli perfetti. Per completare la sua opera, il Demiurgo dona al mondo un’anima e un’intelligenza ordinatrice. Timeo e Socrate si interrogano su come sia nato il mondo. 40


1.3. Scegli se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F). Il racconto di Timeo è certamente vero. Il Demiurgo è un dio malvagio. Il Demiurgo non è un artefice. In origine la materia è ordinata. Il Demiurgo ha plasmato la materia buona, bella, intelligente e animata. Una parte del mondo è inanimata. Timeo sostiene che il Demiurgo abbia creato il mondo dal nulla. Esiste un solo mondo. Il mondo è un organismo vivente.

V V V V

F F F F

V V

F F

V V V

F F F

1.4. Individua la scelta corretta tra quelle proposte. 1. L’artefice è: a) Timeo b) Socrate c) Demiurgo

2. L’artefice non è: a) buono b) invidioso c) intelligente

3. L’artefice plasma un mondo: a) malvagio b) caotico c) perfetto

2. LEGGERE PER CONOSCERE LE PAROLE 2.1. Completa le frasi che riassumono il senso del brano con le parole sotto indicate. • uno solo • Iperuranio • maestro

• ordinatrice • anima • Demiurgo

• fonte

Secondo il mito che Timeo racconta a Socrate,

di ,

Platone, è un dio molto buono, chiamato a formare l’universo, usando come modello l’ Il dio dà ad ogni cosa un’ vita, e un’intelligenza Il mondo è

, che è

. di

. e non finirà mai. 41


2.2. Trova nello schema le seguenti parole. • intelligenza • artefice • mondo • bello • anima • vivente • Demiurgo • ideale • materia

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VERIFICA QUANTO HAI COMPRESO Ora che sei giunto al termine di questo percorso, verifica quanto hai appreso dai miti analizzati. Scoprirai con piacere che stai approfondendo questioni importanti, su cui forse non avevi mai riflettuto.

STAI FACENDO

! A I F O S O L FI


MITO DI EROS Trova le parole Completa il seguente cruciverba e scopri nelle caselle rosse la parola misteriosa. 2

1 1

3

4 2

3

5 4

5

Orizzontali 1. Qualità che affascina. 2. Re degli dei. 3. Il padre di Eros. 4. La bevanda degli dei. 5. Colui che ricerca la verità.

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Verticali 1. Dote di Pòros. 2. Monte della Grecia dove vivono gli dei. 3. Dea della bellezza e dell’amore. 4. La condizione di Penìa. 5. La madre di Eros.


Approfondisci le tue conoscenze Svolgi una breve ricerca su Afrodite e riportala sul tuo quaderno. Per riflettere Ritieni di comportarti come un filosofo? Ti chiedi il perché delle cose? Come ti poni nei confronti della verità?

Sei un filosofo?

a

Sei un filosofo.

Scegli la definizione che più ti rappresenta e scopri se sei un filosofo.

Sei un vero investigatore, ti chiedi sempre il perché delle cose, fino a quando non lo scopri da te.

b

Non pretendi di conoscere tutto, per ora ti accontenti di quello che riesci a capire; magari in futuro le cose ti saranno più chiare. Non ti senti ancora pronto per diventare un filosofo.

TE S T

UN ESPERIMENTO MENTALE Verifica le tue reazioni in situazioni che non conosci. Sei in montagna con i tuoi genitori e resti affascinato dalla bellezza di ciò che vedi intorno a te. Tuo padre ti propone di andare ad ammirare l’alba da un rifugio ad alta quota, svegliandoti molto presto quando ancora è buio. Tu cosa decidi?

a

Preferisci fare una foto da lontano.

b

Ti accontenti di ciò che ti racconterà tuo padre al ritorno.

Gira pagina e scopri il tuo profilo.

c

Decidi di accettare la sfida e di salire ad alta quota, convinto che le cose belle sono le più difficili. 45


46

Confrontati con i tuoi compagni. Che cosa desideri di più e vorresti avere sempre con te? Per te qual è la cosa più bella? Nel mito di Eros Platone parla dell’amore e della ricerca della bellezza.

CITTADINANZA ATTIVA

c

Hai l’atteggiamento del vero filosofo, non ti spaventi di fronte alle difficoltà e sei attratto dalle cose belle.

b

Ti fidi di ciò che gli altri ti dicono senza il desiderio di sperimentare situazioni nuove.

a

Ti accontenti di conservare un’immagine invece di vivere un’esperienza faticosa, ma gratificante.


IL MITO DEL CARRO ALATO Approfondisci le tue conoscenze In quale altra occasione hai sentito parlare dell’anima? Come ti è stato spiegato il suo significato? Definiscilo con parole tue.

TE S T

COSA TI GUIDA NELLE SCELTE? Cerca di comprenderlo, rispondendo alle seguenti domande.

Torni a casa da scuola; nel tuo diario leggi un lungo elenco di compiti da svolgere per il giorno dopo. Cosa fai?

a

Non rinunci agli impegni che hai nel pomeriggio (sport, musica, giocare con gli amici) e ti concentri sullo studio per riuscire a completare tutti i compiti prima di dedicarti alle altre attività.

b

Fai ciò che più ti va durante il pomeriggio, sperando nell’aiuto di un adulto per finire i compiti velocemente dopo cena.

Stai facendo una gara con i tuoi compagni: vince chi arriva prima, percorrendo un breve tragitto. Mentre corri, ti accorgi che un tuo compagno è caduto a terra. Cosa fai?

a

b

La voglia di vincere è troppo forte: continui a correre sperando di ottenere il primo posto; poi, se avrai tempo, tornerai ad aiutare il tuo compagno. Controlla la maggioranza delle risposte e scopri il tuo profilo. Vorresti vincere la corsa, ma sai che è più giusto aiutare il tuo compagno: ti fermi e gli dai una mano a rialzarsi.

47


48

Come sono andate le cose? Raccontalo. Ti è mai capitato di agire senza riflettere? Il volo dell’anima oltre il cielo descritto da Platone significa che per comportarsi bene è necessario farsi guidare non dall’egoismo e dagli impulsi, ma valutare con calma ciò che è più giusto fare.

CITTADINANZA ATTIVA

b

Nel tuo animo ancora prevale il “cavallo nero”. Per te prima viene il piacere e poi il dovere: devi riflettere di più per comprendere quale sia la scelta giusta.

a

Hai un’anima ben equilibrata. Riesci a tenere sotto controllo il “cavallo nero” e il “cavallo bianco” e persegui la via più giusta, anche se più faticosa.


IL MITO DELLA CAVERNA Approfondisci le tue conoscenze Gli uomini all’interno della caverna sono incatenati, tenuti in schiavitù. Svolgi una breve ricerca sulla condizione dello schiavo nell’antichità e riportala sul tuo quaderno. Approfondisci il significato delle parole Il mito introduce due concetti importanti: quello di Verità e di Bene. Che cos’è secondo te la verità?

Che cos’è secondo te il bene?

Ricerca sul vocabolario d’italiano il significato di questi termini e spiegali con parole tue: Verità Bene Per riflettere Che cosa ci insegna questo mito?

49


Perché è tanto difficile “uscire dalla caverna”? Perché il prigioniero liberato torna indietro e vuole rientrare nella caverna? Perché i suoi compagni non gli credono e lo prendono in giro?

Il mito presentato ha diversi significati. Ne sottolineiamo due. Il percorso dell’uomo che esce dalla caverna è il cammino di ognuno di noi verso la scoperta della verità. Perché? Parlane in classe trovando dei riferimenti nella lettura e nella comprensione del mito. Andare alla ricerca della verità è faticoso, richiede un grande impegno, ma poi ci rende felici perché sentiamo di aver fatto il bene. Condividi questa affermazione? Platone pone in relazione Verità e Bene, perché ritiene che la conoscenza del vero sia il bene più alto che l’uomo possa raggiungere. Che cosa ne pensi?

50


TE S T

TU COSA FARESTI? Chiariti i due possibili significati del mito, cerca di capire come ti comporteresti tu in una situazione analoga a quella del prigioniero.

In quale figura descritta dal mito ti riconosci meglio? a Nel prigioniero liberato b Nei prigionieri che rimangono nella caverna.

Se un compagno ti dicesse una cosa che non credi giusta, cosa faresti? a Cercheresti di di scuterne con lui. b Lo ignoreresti.

Un tuo compagno di classe è in difficoltà in una materia scolastica, in cui tu sei molto bravo. Cosa fai? a Aiuti il compagno durante il tuo tempo libero. b Gli dici che non hai tempo.

Se qualcuno volesse aiutarti a percorrere la via più giusta, anche se ti sembra la più faticosa, come ti comporteresti? a Ti fideresti. b Sceglieresti la via più semplice.

Se le tue risposte sono in maggioranza: Sei un “filosofo”, sei curioso e ti piace scoprire cose nuove e le vuoi condividere con gli altri. Sei disposto a confrontarti con idee diverse dalle tue, pur di seguire sempre la via giusta. 51

a

Non ti fai troppe domande e segui ciò che fanno gli altri. Non sei molto disposto a metterti in discussione. Pensi prima a te e poi agli altri.

b


La caverna buia e tenebrosa di cui parla Platone potrebbe rappresentare anche ciò che dentro di noi non ci piace e di cui vorremmo liberarci: le nostre paure, i nostri errori, le nostre bugie e le azioni che vorremmo non aver compiuto. Di che cosa hai paura?

Come possiamo liberarci di quanto non ci piace di noi stessi?

Parlane con i tuoi compagni.

CITTADINANZA ATTIVA Rifletti sul tema della schiavitù. Oggi sembra essere scomparsa. Tuttavia in molti paesi del mondo esistono persone che vivono e sono costrette a lavorare in situazioni disumane. Parlane in classe con i tuoi compagni. Anche gli uomini liberi possono essere soggetti a diverse “forme di schiavitù”: condizionamenti nel modo di pensare, vestire, comportarsi, possedere. Che cosa ne pensi? Ti consideri realmente libero o sei anche tu “schiavo” di qualche cosa?

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IL MITO DEL DEMIURGO Approfondisci le tue conoscenze Quello del Demiurgo è un mito cosmogonico, cioè un racconto che riguarda l’origine del mondo. Ne esistono molti altri. Approfondisci l’argomento, svolgendo una ricerca in internet. Trova nello schema le seguenti parole • materia • buono • Socrate • copia

• Timeo • plasmare • mondo • storia

• disordine • bello

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D G C D

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A G G B

E

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C

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D G H

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I

I

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Per riflettere Prova a riproporre l’opera del Demiurgo. Copia sulla griglia qui a fianco l’immagine del nostro mondo raffigurato qui sotto.

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Ora che hai riprodotto l’immagine e l’hai colorata a tuo piacere, ritaglia e scomponi la griglia.



Tenendo presente il mito platonico, che cosa potrebbe rappresentare il puzzle scomposto?

E l’immagine di riferimento?

Ora prova a ricostruire il puzzle. Che cosa potrebbe rappresentare il risultato ottenuto?

Per realizzare qualcosa di bello ogni elemento deve occupare il suo posto, proprio come nel puzzle ogni tessera assume la sua funzione solo se collocata nello spazio appropriato. Prova a riflettere su questo concetto, guardando il mondo intorno a te. 57


CITTADINANZA ATTIVA La conclusione del mito del Demiurgo ci esorta a rispettare la natura vista come un organismo vivente. Alla luce di questa considerazione, prova a rispondere alle seguenti domande. Cosa significa per te rispettare la natura? Descrivi un’occasione in cui hai avuto cura dell’ambiente.

Hai un animale in casa? Se sì, prova a paragonare la natura a quell’essere vivente e rifletti su cosa fai ogni giorno per prenderti cura del tuo cucciolo.

Sai che esiste una “giornata mondiale della Terra”? Quando si svolge e con quale frequenza? Esegui una ricerca sul quaderno su questo evento consultando il sito: http://www.earthdayitalia.org Ora che hai compreso bene cosa intende Platone con il suo mito, prova a pensare, prima individualmente e poi insieme ai tuoi compagni, ad un’attività o ad un progetto da realizzare in classe, che sia legato alla tutela della natura e del nostro pianeta. L’iniziativa potrebbe essere mirata a salvaguardare uno specifico elemento naturale (acqua, aria) o un particolare ambiente come una spiaggia, il giardino della tua scuola, un orto, solo per fare qualche esempio. 58


LE GR ANDI DOMA N DELL A FILOSOFIADE Chi sono io? Esiste Dio? Che cos’è la bellezza?

Che cos’è il bene?

Che cos’è la verità e com’è possibile conoscerla?

Che cos’è il mondo? Qual è stata la sua origine?

In che cosa consiste la virtù? Che cosa è giusto fare?

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LESSICO FILOSOFICO ESSENZIALE Bene: dal greco tò agathòn, cosa buona; indica ciò che possiede un valore morale.

Cosmologia: dal greco kòsmos, ordine e lògos, discorso; è la parte della filosofia che studia l’universo, la sua origine, la sua struttura e le sue leggi. Estetica: dal greco aisthànomai, sentire, provare sensazioni; è la parte della filosofia che si occupa della bellezza naturale ed artistica.

Etica: dal greco éthos, modo di vivere, comportamento, costume; costituisce la parte della filosofia che studia il comportamento umano, riflettendo sui principi e valori morali. Gnoseologia: dal greco gnòsis, conoscenza, e lògos, discorso; costituisce la parte della filosofia che studia il modo in cui l’uomo giunge a conoscere le cose. Metafisica: dal greco metà, dopo, oltre e tà physikà, le cose della fisica, riguardanti la natura; costituisce la parte della filosofia che studia ciò che è al di là dell’esperienza sensibile e quindi la realtà più profonda delle cose.

Psicologia: dal greco psyché, anima, e lògos, discorso; costituisce la parte della filosofia che studia l’anima e l’interiorità dell’uomo.

Ragionamento: atto o processo della mente attraverso il quale, partendo da una premessa, è possibile, mediante passaggi intermedi collegati tra loro, giungere ad una conclusione.

Ragione: dal latino ratio, corrisponde al termine greco lògos. In generale indica la facoltà del pensare e del ragionare. Si tratta di una facoltà conoscitiva propria dell’uomo e del tutto superiore a quella degli animali. 60


Sapienza: dal latino sapientia, che corrisponde al termine greco sophìa. Indica la conoscenza nel senso più forte e pieno del termine, in quanto possesso della verità.

Saggezza: dal latino sapēre, che corrisponde al termine greco phrònesis. Indica la capacità di vivere, pensare ed agire seguendo i supremi principi della morale.

Verità: dal latino veritas, che corrisponde al termine greco alétheia. Si tratta di una nozione fondamentale per il sapere filosofico, che si presenta Innanzitutto come amore e ricerca della verità. Per verità si intende la caratteristica fondamentale di ciò che è vero, di ciò che corrisponde alla realtà o segue le regole logiche del pensiero.

Virtù: dal latino virtus, che corrisponde al termine greco areté. Indica la disposizione dell’uomo ad agire secondo il bene. È virtuoso colui che riesce a sviluppare pienamente le proprie doti migliori e a comportarsi di conseguenza. L’etica si occupa di stabilire che cosa sia la virtù.

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SOLUZIONI SCHEDE DIDATTICHE IL MITO DI EROS 1. Leggere per comprendere 1.1. Rispondi alle domande. Che cosa ha ereditato Eros dal padre? L’astuzia. E dalla madre? La povertà. Da chi è rappresentato il filosofo? Eros. Perché Eros è filosofo? Come il filosofo è sospeso tra l’ignoranza e la sapienza. 1.2. Scegli se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F). Pòros e Penìa si sono incontrati durante un banchetto in onore della dea Afrodite. (V) Afrodite è la dea della bellezza e dell’amore. (V) Il filosofo è ignorante e non ama la conoscenza. (F) Eros va sempre alla ricerca di ogni cosa bella. (V) Colui che è ignorante desidera essere sapiente. (F) 2. Leggere per conoscere le parole 2.1. Segna con una X il significato del termine. 1. Come si chiama il monte degli dei? Olimpo. 2. Quando si svolge la vicenda? In occasione della nascita di Afrodite. 3. Afrodite è la dea della bellezza. 4. Chi nacque da Penìa e Pòros? Eros. 5. Il filosofo è colui che va alla ricerca del sapere. 6. Il protagonista del racconto è: Eros. 7. Perché Eros ama la bellezza? Perché è stato concepito durante il banchetto in onore della nascita di Afrodite. 8. Eros è brutto. 9. Penìa è misera. 10. Eros ha amore per la sapienza. 2.2. Completa le frasi che riassumono il senso del brano con le parole sotto elencate. Eros nacque da Penìa e da Pòros; come la madre egli è povero e brutto, mentre è coraggioso come il padre. Poiché è stato concepito durante la festa in onore di Afrodite, ama tutto ciò che è bello. Egli non è né sapiente come gli dei, né ignorante, ma si trova nel mezzo: come i filosofi, egli ricerca la sapienza. 62


IL MITO DEL CARRO ALATO 1. Leggere per comprendere 1.1. Rispondi alle domande. Che cosa rappresenta l’auriga? La ragione. In quante parti è divisa l’anima? Tre. Da che cos’è composta l’anima? Parte razionale, parte impulsiva e parte in cui hanno sede le passioni nobili. Che cosa si trova nella Pianura della verità? I valori morali e i modelli perfetti di tutte le cose del mondo, chiamati Idee. 1.2. Scegli se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F). Il cavallo nero è ribelle. Il carro degli dei è trainato da un cavallo nero e da uno bianco. Il bravo auriga deve impedire che l’anima cada a terra. In tutti gli uomini il cavallo nero è più forte di quello bianco. L’Iperuranio è il luogo delle Idee e dei valori morali: verità, bellezza e giustizia. Gli dei hanno difficoltà a raggiungere l’Iperuranio. La contemplazione dell’Iperuranio rende migliori le anime. Tutti gli uomini raggiungono l’Iperuranio. Le anime degli uomini possiedono una sola parte.

(V) (F) (V) (F) (V) (F) (V) (F) (F)

1.3. Riordina la sequenza del brano numerandola 1. Le anime degli dei e degli uomini sono tutte radunate in cielo. 2. I carri degli dei guidati da Zeus aprono il corteo delle anime. 3. L’auriga che guida il carro degli dei sale oltre la sommità del cielo. 4. Le anime degli dei giungono per prime a contemplare l’Iperuranio. 5. I cavalli degli dei si riposano, nutrendosi di ambrosia e nettare. 6. L’auriga che guida il carro degli uomini deve domare i due cavalli. 7. Lotta tra le anime degli uomini per arrivare alla Pianura della verità. 8. Le anime degli dei e degli uomini sono felici quando riescono a contemplare l’Iperuranio. 2.2. Completa le frasi con le parole sotto elencate auriga / carro / anima / dei / cavalli / ali L’anima è divisa in tre parti. Il carro è trainato dai cavalli. L’auriga è colui che guida il carro. Zeus è il capo degli dei. Il carro ha le ali per poter volare. 63


2. Trova nello schema le stesse parole usate nell’esercizio precedente. auriga carro anima dei cavalli ali

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IL MITO DELLA CAVERNA 1. Leggere per comprendere 1.2. Comprendi il senso delle metafore. La caverna è il mondo delle apparenze e delle illusioni. Le ombre sono le apparenze. I prigionieri sono uomini schiavi delle apparenze e delle illusioni. Le catene sono i pregiudizi e le illusioni. Il prigioniero liberato rappresenta l’uomo che non si accontenta di quello che gli altri gli dicono. Il mondo fuori della caverna simboleggia il mondo della verità. Il sole è la fonte della Verità. 2. Leggere per conoscere le parole 2.1. Completa le frasi che riassumono il senso del brano con le parole sotto indicate. Il filosofo è come il prigioniero liberato dalle catene. Una volta uscito dalla caverna, l’uomo è felice di vedere le cose reali. Il sole rappresenta la fonte di Verità. Dentro la caverna vengono proiettate le ombre delle statuette grazie alla luce del fuoco. IL MITO DEL DEMIURGO 1. Leggere per comprendere 1.1. Rispondi alle domande. Di che cosa parla la storia raccontata da Timeo? Dell’origine del mondo. Chi ha plasmato il mondo? Il Demiurgo. 64


Perché il Demiurgo ha deciso di dare ordine alla materia? Perché vuole che le cose siano belle. Quali sono le caratteristiche del Demiurgo? È di natura divina e buona. Quali sono le caratteristiche dell’universo? È un organismo vivente dotato di anima ed intelligenza ordinatrice. Qual è il suo modello? L’Iperuranio. Che rapporto esiste tra l’universo in cui viviamo e il mondo ideale? Copia-modello. 1.2. Riordina la sequenza del brano numerandola. 1. Timeo e Socrate si interrogano su come sia nato il mondo. 2. Timeo decide di narrare una storia per descrivere l’origine del mondo. 3. Il protagonista della storia di Timeo è un dio che si chiama Demiurgo. 4. Il Demiurgo, poiché è buono, vuole creare un mondo che assomigli ai modelli perfetti. 5. Il Demiurgo plasma la chòra, formando così tutte le cose che costituiscono il mondo. 6. Per completare la sua opera, il Demiurgo dona al mondo un’anima e un’intelligenza ordinatrice. 7. Il mondo è un organismo vivente abitato da uomini, animali, piante e fiori. 1.3. Scegli se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F). Il racconto di Timeo è certamente vero. Il Demiurgo è un dio malvagio. Il Demiurgo ha plasmato la materia per renderla buona e bella. In origine la materia è ordinata. Una parte del mondo è inanimata. Il mondo è un organismo vivente. Timeo sosteneva che il Demiurgo aveva creato il mondo dal nulla. Esiste un solo mondo. 1.4. Individua la scelta corretta tra quelle proposte. 1 L’artefice è il Demiurgo 2 L’artefice non è invidioso 3 L’artefice plasma un mondo perfetto.

(F) (F) (V) (F) (F) (V) (F) (V)

2. Leggere per conoscere le parole 2.1. Completa le frasi che riassumono il senso del brano con le parole sotto indicate. Secondo il mito che Timeo racconta a Socrate, maestro di Platone, fu un

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dio molto buono chiamato Demiurgo a formare l’universo, usando come modello l’Iperuranio. Il dio diede ad ogni cosa un’anima, che è fonte di vita, e un’intelligenza ordinatrice. Il mondo è uno solo e non finirà mai. 2.2. Trova nello schema le seguenti parole: intelligenza bello Demiurgo artefice anima ideale mondo vivente materia

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Verifica quanto hai compreso

Mito di Eros La parola misteriosa è: Eros Mito del Demiurgo Trova nello schema le seguenti parole: materia buono Socrate copia Timeo plasmare mondo storia disordine belloÂ

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Per riflettere Tenendo presente il mito platonico, che cosa potrebbe rappresentare: il puzzle scomposto?La materia disordinata. L’immagine di riferimento? Il modello. Che cosa potrebbe rappresentare il risultato ottenuto? Il mondo plasmato dal Demiurgo.

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BIBLIOGRAFIA Opere di Platone Il mito di Eros dal Simposio in Platone, Opere, vol. I, Laterza, Bari, 1967. Il mito del carro alato dal Fedro in Platone, Opere, vol. I, Laterza, Bari, 1967. Il mito della caverna dalla Repubblica, VII in Platone, Opere, vol. I, Laterza, Bari, 1967. Il mito del Demiurgo dal Timeo in Platone, Opere, vol. II, Laterza, Bari, 1967. Dizionari di Filosofia Abbagnano N., Dizionario di filosofia,Torino, 2001, UTET. A.A. V.V., Enciclopedia Garzanti di Filosofia, Milano, 1982, Garzanti Editore. Rossi P. (a cura di), Dizionario di Filosofia, Firenze, 1996, La Nuova Italia Editrice. Manuali di storia della filosofia N. Abbagnano - G. Fornero, La ricerca del pensiero. Storia, testi e problemi della filosofia, Milano, 2012, Paravia. Reale G. - Antiseri D., Il pensiero occidentale dalle origini ad oggi, Brescia, 1983, La Scuola Editrice. Ruffaldi E. - Carelli P., Nicola U., Il pensiero plurale. Filosofia: storia, testi, questioni, Torino, 2008, Loescher Editore. Didattica della filosofia Ruffaldi E., Insegnare filosofia, Firenze, 1999, La Nuova Italia Editrice.

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BIBLIOGRAFIA CONSIGLIATA Filosofia per bambini Ferraro G. (a cura di) La filosofia spiegata ai bambini, Napoli, 2000, Filema. Lipman M., Il prisma dei perché, Napoli, Liguori, 2004. Lipman M., Educare al pensiero, Milano, 2005, Vita e Pensiero. Lipman M., Elfie, Liguori, Napoli 2000. Lipman M., Kio e Gus, Liguori, Napoli 2000. Lipman M. Stupirsi di fronte al mondo, Liguori, Napoli 2000. Complemento educativo di Kio e Gus, reperibile in www.icpisogne.gov.it/Files/default. aspx?Id=177034 Lipman M., Pixie, Liguori, Napoli 2000. Santi M., Ragionare con il discorso. Il pensiero argomentativo nelle discussioni in classe, Firenze, 1995, La Nuova Italia. Articoli in riviste Brüning B., Fare filosofia con i bambini, in “Bollettino della SFI”, n. 132/1987. Cosentino A., A proposito di un’esperienza di lavoro con la P4C, in “Bollettino SFI”, N. 155/95. Cosentino A., Dalla “filosofia” al “filosofare”. La proposta di M. Lipman in “La didattica della filosofia. Atti del convegno nazionale SFI-Treviso 1993”, Treviso, 1996, SFI, pagg. 176-179. Cosentino A., Harry e la scoperta delle idee, in “Nuova Secondaria”, n. 5/1991. Cosentino A., M. Lipman e la Philosophy for children, in “Bollettino SFI”, N. 142/1991. Lipman M., Pratica filosofica e riforma dell’educazione, in “Bollettino SFI”, N. 135/1988. Vigone L., La filosofia con il bambino, la filosofia per il bambino, in “Bollettino SFI”, N. 131/1987. Risorse in rete http://www.edscuola.it/archivio/comprensivi/filosofia_con_bambini_come_ risorsa_pedagogica.pdf Sito “Philosophy for Children”, www.filosofare.org. www.amicasofia.it Esperienze didattiche http://www.progettofilosofare.it/il-progetto/piccole-ragioni.-filosofia-con-i-bambini/ Ventura B.M. - Bertini M.A., Esercitiamo il pensiero. Esperienze di insegnamento/apprendimento della filosofia nella scuola dell’obbligo, 2006, Franco Angeli Ventura B.M. - Bertini M.A., Si era addormentata nella mia mente. L’esperienza filosofica nella scuola di base, 2006, Franco Angeli

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I GIOVANI AUTORI

Progetto di alternanza scuola-lavoro, Liceo Corridoni-Campana di Osimo, classi 3A liceo classico e 3C liceo scientifico

Ilenia Andreoli Marta Carini Daniele Carloni Alice Castorina Rebeca Chelotti Bruno Coriani Emanuele De Santis Stefano Di Renzo Mannino Federica Dubini Dafne Fiumani Sara Frontini Alessia Guazzaroni Noemi Magnaterra Giulia Marsili Maria

Sara Nocco Aixa Orsetti Gabriele Pierini Matteo Pugnaloni Elena Reucci Andrea Rosini Lorenzo Sopranzetti Amelia Romagnoli Luigi Romiti Sofia Russo Elena Sofia Stacchiotti Martina Stramigioli Chiara Tombolini Tommaso Viglione


INDICE Introduzione...........................................................................5 Chi è il filosofo?....................................................................... 7 Il mito di Eros..........................................................................9 Per capire.............................................................................. 11 Schede didattiche.................................................................. 12 Che cos’è la filosofia?............................................................. 15 Incontro con un filosofo......................................................... 16 Il genere letterario usato da Platone: il dialogo...................... 18 Platone e il mito.................................................................... 19 Il mito del carro alato............................................................ 21 Per capire.............................................................................. 23 Schede didattiche.................................................................. 24 Il mito della caverna.............................................................. 29 Per capire.............................................................................. 32 Schede didattiche.................................................................. 33 Il mito del Demiurgo............................................................. 37 Per capire.............................................................................. 39 Schede didattiche.................................................................. 40 Verifica quanto hai compreso................................................ 43 Le grandi domande della filosofia......................................... 59 Lessico filosofico essenziale...................................................60 Soluzioni schede didattiche................................................... 62 Bibliografia...........................................................................68 Bibliografia consigliata.......................................................... 69





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