Completa le didascalie inserendo le parole mancanti.
Nella fruttiera ci sonø le
Nello stagnø nuotanø
L’ACCENTO
Pronuncia a voce alta il nome di una figura per volta.
Se ha l’accento, colora il quadratino e scrivi il nome.
Scrivi la parola che manca.
Scrivi in ordine i giorni della settimana che vogliono l ’accento.
Mio fratello porta sempre con .......................................................... il suo portafortuna.
Non ne posso , spegni il televisore!
Una molletta da bucato è caduta in cortile.
Domani la mamma la pizza.
L’APOSTROFO
Riscrivi il nome preceduto dall’articolo determinativo.
usignolo ago otaria ascia imbuto energia equatore oriente
Scrivi il nome preceduto dall’articolo determinativo.
Completa le frasi.
Sono sceso altalena.
Hai osservato i pesci .......................................................... acquario?
Carnevale è la festa più simpatica anno. oceano nuotano grandi squali.
La Terra è solo un piccolo pianeta Universo.
DIVIDERE LE PAROLE
Dividi con un segno verticale le parole. Poi scrivile nei cartellini.
NELBOSCO
ILBAMBINO
Dividi solo le parole che vanno divise. Poi scrivile.
INSIEME
INCITTÀ
INDIETRO
APERTO
INSALA
INDIRIZZO
INTUTTO
DIFIANCO
DIVANO
LA COMPRENSIONE DEL TESTO
NON TOCCO: CE LA FARÒ?
Completa e rispondi segnando con una X .
Comprendere dal titolo
Il titolo fa intuire che il racconto parlerà di: un nuotatore bravissimo. una persona che ha paura dell’acqua alta.
Era un afoso mattino di luglio inoltrato.
Nonna e nipotina andarono verso il mare.
Camminarono fino al punto in cui la roccia sprofondava nell’acqua.
–Voglio fare il bagno – disse la piccola.
Allora si spogliò lentamente.
Immerse una gamba nell’acqua con cautela e disse: – È fredda.
Poi scivolò nell’acqua fino alla vita e aspettò.
–Nuota – le disse la nonna. – Sei capace di nuotare!
–È profondo – disse Sofia. – Non ho mai nuotato nell’acqua profonda senza qualcuno accanto.
Poi uscì dall’acqua e sedette sulla roccia, accanto alla nonna.
Il sole era ancora più alto.
Tutta l’isola scintillava, e così pure il mare, e l’aria era leggerissima.
Tove Jansson, Il libro dell’estate, Iperborea
Completa e rispondi segnando con una X .
Il significato delle parole
“Afoso” significa: caldo e ventilato. caldo e umido.
“Con cautela” vuol dire: con entusiasmo. piano piano.
“Luglio inoltrato” significa: all’inizio di luglio. a metà luglio.
L’espressione “l’isola scintillava” può essere sostituita da: la roccia dell’isola era caldissima. l’isola brillava sotto i raggi del sole.
L’idea principale e le informazioni secondarie
L’idea principale è: la paura dell’acqua alta. il desiderio di una bambina di fare il bagno.
Come si chiama la bambina? ......................................................................................................
Di che cosa ha paura la bambina? ...................................................................... .....................................................................................................
Che cosa fa la bambina quando esce dall’acqua?
Gli elementi del testo
Chi è la protagonista? ......................................................................................................
Chi è il personaggio secondario? Dove si svolge la vicenda?
A che cosa si riferisce la frase detta dalla bambina: “È fredda”?
All’acqua. Alla roccia.
All’aria.
Le inferenze
L’autore dice: “… e aspettò…”. Che cosa aspettò la bambina?
L’incoraggiamento della nonna. Che l’acqua fosse calda.
La bambina dice: “È profondo”. Ciò fa capire che la bambina: non si sente sicura di nuotare da sola.
è contenta di provare a nuotare nell’acqua alta.
LO SMONTAGGIO
E IL RIASSUNTO
Leggi due volte il testo.
L’ORCO BUONO
In un bosco viveva un Orco buono che mangiava solo pane e marmellata.
Nessuno però lo sapeva e tutti avevano paura di lui.
–Non andate nel bosco – dicevano le mamme ai loro figli – perché c’è un Orco cattivo che mangia i bambini.
L’Orco era molto triste perché avrebbe voluto giocare con i bambini.
Un giorno un bambino piccolo piccolo si perse nel bosco. Cammina cammina, il bambino arrivò alla casa dell’Orco e bussò alla porta.
–Chi è? – chiese un vocione da dentro.
–Sono un bambino. Mi sono perso nel bosco e ho fame.
L’Orco aprì la porta tutto contento e lo fece entrare.
Poi gli diede pane e marmellata e lo mise a dormire in un lettino morbido e pulito.
L’indomani lo riaccompagnò a casa.
Grandi e piccini videro arrivare l’Orco col bambino per mano.
Capir ono che l’Orco non era cattivo come le mamme volevano far credere ai bambini per farli stare buoni.
Antonio Santoni Rugiu, Giorni di scuola, Laterza
Fai lo smontaggio del testo completando la frase chiave di ogni sequenza.
1. In un bosco viveva un
2. La gente aveva .................................................................................................................................................................................
3. Un bambino ..........................................................................................................................................................................................
4. Il bambino arrivò ........................................................................................................................................................................
6. Il giorno dopo l’Orco ..............................................................................................................................................................
7. La gente del paese capì .....................................................................................................................................................
Fai il riassunto del testo collegando le frasi chiave dello smontaggio.
In un bosco , ma ...........................................................................................................................................................................................................................................
Un giorno un bambino
Dopo un lungo cammino arrivò ........................................................................................................ e l’Orco .....................................................................................................
Il giorno dopo
Da quel momento la gente ...................................................................................................................................................
SBADIGLIO E IL GUFO
C’era una volta, tanto tempo fa , il soldato Sbadiglio , che faceva la guardia a un castello .
Però Sbadiglio, di notte, non riusciva a stare sveglio. Il capitano delle guardie gli disse: – Se ti trovo addormentato un’altra volta, starai in prigione tre mesi, a pane duro e acqua!
Il povero Sbadiglio fece di tutto per non addormentarsi.
Però sentiva che non ce l’avrebbe fatta.
Si mise a piangere.
–Perché piangi? – disse una voce.
Era un gufo che lo osservava con i suoi occhi tondi.
Il soldato gli raccontò i suoi guai.
–Io ti aiuterò – disse il gufo. – Farò la guardia al posto tuo, e se ci sarà bisogno ti sveglierò con una beccatina.
–Grazie, gufo! – disse il soldato. – Però, se tu farai la guardia per me, non potrai andare a caccia… e… cosa mangerai?
–Hai ragione, non ci avevo pensato. Potrest i darmi una parte della tua p agnotta!
–Te la darò tutta intera! – disse il soldato. – Io soffro molto di più per il sonno che per la fame!
–Me ne basterà mezza! – disse il gufo.
Da quella notte, finirono i guai di Sbadiglio. Lui dormiva beato, e il gufo faceva la guardia.
Roberto Piumini, Storie in un fiato, Einaudi Ragazzi
Leggi le caratteristiche del testo narrativo.
Lo SCOPO è appassionare raccontando una storia.
Il CONTENUTO è il racconto di fatti fantastici o realistici.
I PERSONAGGI sono le persone, gli animali, gli oggetti che agiscono nel racconto.
Il PROTAGONISTA è il personaggio principale.
IL TEMPO è il periodo in cui si svolge il racconto.
IL LUOGO è l’insieme degli ambienti in cui si svolgono i fatti.
Colora in:
verde i personaggi; arancione il tempo; rosa il luogo.
Un testo narrativo racconta una storia vissuta da uno o più personaggi realistici o immaginari.
Tutti i racconti sono testi narrativi.
IL LEONE, LA LEPRE E IL CERVO
Un leone voleva divorare una lepre addormentata in un campo . Vide passare un cervo e pensò che sarebbe stato un pasto migliore.
Il leone abbandonò la lepre al suo sonnellino.
Subito la lepre si svegliò e, veloce, scappò via lontano.
Intanto il leone si mise a caccia del cervo.
Ma, anche se correva, non riusciva a prenderlo.
Stanco, tornò a cercare la lepre.
Quando arrivò nel campo, scoprì che la lepre non c’era più.
–Che mi serva di lezione – disse il leone. – Per avere qualcosa di meglio ho perso anche quello che avevo a portata di mano.
Esopo, Favole, Einaudi
Leggi le caratteristiche della favola .
La favola è un testo narrativo fantastico.
Il CONTENUTO di questo testo è una storia in cui gli animali si comportano come uomini.
Lo SCOPO è raccontare una storia che faccia pensare e riflettere.
Il TEMPO in cui si svolge la vicenda è indeterminato.
Il LUOGO è realistico.
Nella favola i PERSONAGGI sono generalmente animali che si comportano come gli uomini e hanno gli stessi vizi e virtù.
Completa segnando con una X .
Il PROTAGONISTA di questa favola è : il leone.
la lepre.
Il difetto del leone è: l’avidità. la crudeltà.
La caratteristica della lepre è: la paura. la furbizia.
Colora in: verde i personaggi; rosa il luogo. La favola è un testo narrativo fantastico che vuole dare un insegnamento.
Tanto tempo fa Misha viveva con il padre e la matrigna che la trattava male.
Una mattina la donna le disse: – Non ho più aghi.
Vai a chiederli a mia sorella che vive nella foresta.
Sua sorella era la terribile strega Baba Yaga.
Misha aveva paura, ma non osò dire di no.
Cammina e cammina Misha arrivò alla casa della strega.
In casa un gatto magro magro la avvisò: – Baba Yaga non c’è.
Vai via o ti mangerà.
Proprio in quel momento Baba Yaga entrò.
–E tu che vuoi? – chiese alla bambina.
–Tua sorella mi ha mandato a chiederti degli aghi – rispose Misha.
–Beh, dovrai aspettare, intanto mettiti al telaio.
La strega sparì e il gatto disse a Misha: – Prendi gli aghi e anche questo pett ine e scappa. Io tesserò al tuo posto.
Misha fece come le aveva detto il gatto, intanto Baba Yaga sentiva il rumore del telaio, clik, clok.
Quando si accorse dell’inganno andò su tutte le furie.
Baba Yaga corse nella foresta. – Ti prenderò – strillò la strega.
Quando la strega fu vicina, Misha buttò il pett ine e subito spuntò un’alta foresta di spine.
La strega provò a rosicchiarla, ma ci rinunciò e tornò a casa.
Misha arrivò a casa. Raccontò tutto al padre, anche quanto era cattiva la matrigna.
– Avrà quello che si merita – disse il padre.
Ma la matrigna che aveva sentito tutto, scappò e non si fece più vedere.
Fiaba russa
Leggi le caratteristiche della fiaba .
La fiaba è un testo fantastico.
Il CONTENUTO di questo testo è la storia di un personaggio che deve superare una situazione difficile.
Lo SCOPO è raccontare avvenimenti magici.
Il TEMPO in cui si svolge la vicenda è indefinito.
Il LUOGO è immaginario.
Completa segnando con una X .
Il PROTAGONISTA è un personaggio positivo.
Il PROTAGONISTA di questa fiaba è: Misha. la strega. la matrigna.
L’ANTAGONISTA è un personaggio nemico del pr otagonista.
L’ANTAGONISTA di questa fiaba è: la strega Baba Yaga. la matrigna. la coppia di animali della strega.
L’AIUTANTE è un personaggio che aiuta il protagonista.
In questa fiaba l’AIUTANTE DEL PROTAGONISTA è: il padre. il gatto.
L’OGGETTO MAGICO è un oggetto che ha poteri magici e aiuta il protagonista. In questa fiaba l’OGGETTO MAGICO è: il telaio. il pettine.
La fiaba è un testo narrativo fantastico che racconta le avventure di un personaggio che deve superare una difficoltà. La fiaba ha sempre un lieto fine.
L’UNICO
Molti, molti anni fa il nostro villaggio non esisteva.
Non esistevano l’erba, i fiori, il fiume.
Non c’erano neppure gli animali.
Il mondo ancora non esisteva… c’era solo il nulla.
Non c’erano neanche il Sole e la Luna.
Né la Terra né il Cielo né l’Acqua! Qui… era tutto vuoto!
Esisteva solo l’ Unico .
Egli ha creato ogni cosa.
È nato da solo, non aveva né un padre, né una madre.
La sua casa era una conchiglia.
Nella conchiglia restò seduto al buio per milioni di anni.
La conchiglia assomigliava a un uovo che si muoveva nello spazio infinito .
Finalmente un giorno l’Unico dette alla sua conchiglia un colpetto.
La conchiglia si ruppe in due parti uguali.
L’Unico uscì fuori e si accorse di essere completamente solo.
Una parte della conchiglia spezzata diventò il Cielo e l’altra parte la Terra.
Egli visse in quel cielo finché diventò un fanciullo.
Allora, stanco di essere solo, cominciò a pensare a tante cose.
Per merito dei suoi pensieri esistettero tutte le cose.
Pensò al Sole e alla Luna ed essi arrivarono ad illuminare le tenebre.
E finalmente apparvero la luce del giorno e lo splendore della notte.
Nadia Vittori, I miti della preistoria, Raffaello
Leggi le caratteristiche del mito.
Il mito è un testo fantastico.
Il CONTENUTO di questo testo è il racconto della creazione del mondo.
Lo SCOPO è dare spiegazioni fantastiche sull’origine del mondo.
Il TEMPO in cui si svolge la vicenda è indeterminato.
Il LUOGO è immaginario.
Completa segnando con una X .
Il PROTAGONISTA di questo racconto è: un eroe. un dio. un uomo.
Colora in: verde il personaggio; arancione il tempo; rosa il luogo.
Il mito è un testo narrativo fantastico che vuole spiegare in modo fantastico l’origine del mondo, dell’uomo, dei fenomeni naturali.
IL PIPISTRELLO ORGOGLIOSO
Tanto tempo fa un pipistrello si lamentava perché aveva freddo.
L’ aquila , il re degli uccelli, lo udì.
–Perché gridi tanto, pipistrello mio?
–Perché ho freddo.
–E perché gli altri uccelli non fanno tanto chiasso?
–Gli altri non hanno freddo perché hanno le penne. Io, invece, non ne ho neanche una.
L’aquila ordinò a tutti gli uccelli di dare al pipistrello una penna per ciascuno.
Il pipistrello, con le penne degli altri uccelli, diventò splendido.
Il pipistrello diventò molto orgoglioso delle sue penne.
Non parlò più agli altri uccelli e se ne stava tutto il giorno ad ammirarsi.
Gli uccelli andarono dall’aquila a lamentarsi.
L’aquila chiamò il pipistrello:
–Pipistrello mio, tutti gli altri uccelli si lamentano di te.
Dicono che tu ti pavoneggi delle penne che in realtà sono loro, e che sei vanitoso. È vero?
–Parlano per invidia – rispose il pipistrello, – perché io sono più bello di loro.
Il pipistrello allargò le sue ali. Era davvero molto bello.
–Va bene – fece l’aquila. – Ora ciascun uccello si riprenda indietro la sua penna.
Se il pipistrello è davvero tanto bello, non ha bisogno delle penne di nessuno.
Tutti gli uccelli si precipitarono sul pipistrello e ciascuno gli strappò la penna che gli aveva regalato.
Il poveretto rimase completamente nudo, proprio com’era prima. La sua vergogna fu tale che da allora vola soltanto di notte.
a cura di Gianni Rodari, Enciclopedia della favola, Editori Riuniti
Leggi le caratteristiche della leggenda .
La leggenda è un testo fantastico con elementi realistici.
Il CONTENUTO di questo testo è il comportamento del pipistrello.
Lo SCOPO è dare una spiegazione fantastica delle caratteristiche di un animale.
Il LUOGO è indeterminato.
Colora in: verde i personaggi; arancione il tempo.
Completa.
I PROTAGONISTI di questo racconto sono
Il TEMPO in cui si svolge la vicenda è
La leggenda è un testo narrativo che spiega in modo fantastico l’origine di animali, piante, elementi naturali, o le loro caratteristiche.
LA GATTINA NERA
Da quella coppia bianca come la neve, erano usciti tre gattini neri come l’inchiostro, due maschi e una femmina.
La gattina era la più bella dei tre, si faceva notare per il musetto un po’ allungato, gli occhi leggermente obliqui, il naso nero vellutato.
Accarezzandola, il pelo nero scorreva morbido e setoso tra le dita.
Era una bestia sensibile e nervosa.
I suoi movimenti erano lenti, ondeggianti.
Spesso portava fino al proprio piattino pieno di cibo certi gatti magri che raccoglieva durante i suoi vagabondaggi.
Quando suonava il campanello, correva e accoglieva i visitatori.
Parlava con loro. Sì, parlava.
In quei momenti, ascoltando bene, si sentivano i suoi piccoli gridi che imitavano la parola degli uomini.
Al mio ingresso, si ritirava sopra una poltrona.
Era proprio un animale di buon gusto e pratico della società.
Théopile Gautier, Le mie bestie, Formiggini
Leggi le caratteristiche del testo descrittivo.
Lo SCOPO dell’autore è far conoscere al lettore un animale.
Il CONTENUTO è la descrizione della gatta dell’autore.
ELEMENTI
Questa descrizione è soggettiva perché riporta le impressioni e i sentimenti dell’autore.
LA STRUTTURA
Per descrivere si usano i dati forniti dai cinque sensi:
• visivi: quelli che si possono vedere con gli occhi;
• uditivi: quelli che si possono ascoltare con le orecchie;
• tattili: quelli che si possono percepire con le mani;
• gustativi: quelli che riguardano i sapori;
• olfattivi: quelli che riguardano gli odori.
Leggi le parti riportate. Per ognuna scrivi se è un dato visivo, uditivo, tattile.
Bianca come la neve dato
Vellutato dato ...................................................................
Morbido e setoso dato ...................................................................
Piccoli gridi dato
Nelle descrizioni sono presenti: descrizioni dell’aspetto fisico; descrizioni del carattere; descrizioni del comportamento; le riflessioni personali dell’autore; descrizioni dell’ambiente in cui vive l’animale.
Leggi le parti riportate. Per ognuna scrivi se è la descrizione dell’aspetto fisico, del carattere, del comportamento ose è una riflessione dell’autore.
Il musetto un po’ allungato, gli occhi leggermente obliqui, il naso nero vellutato.
Sensibile e nervosa.
Correva e accoglieva i visitatori. .................................................................................................................
Era proprio un animale di buon gusto e pratico della società.
Il testo descrittivo rappresenta con le parole le immagini di persone, animali, oggetti e ambienti.
COME CAMMINARE A PIEDI
I pedoni devono camminare sul marciapiede. Se non c’è il marciapiede, devono camminare sul bordo sinistro della strada, in modo da poter vedere le automobili. Per attraversare la strada devono usare le strisce pedonali. È vietato fermarsi in mezzo alla strada, come pure fermarsi in gruppo sulle strisce o sui marciapiedi.
È vietato giocare sulle strade, o percorrerle con roller oskateboard.
Accade di rado, ma anche i pedoni possono essere ricevere dai vigili le multe. Anche piuttosto salate!
Bruno Mantovani, Azione gesto sport, Edi Ermes Scuola
Leggi le caratteristiche di questo testo regolativo.
Lo SCOPO di questo testo è dare regole di comportamento ai pedoni.
Il CONTENUTO di questo testo è una lista di divieti e obblighi.
Sottolinea in rosso i divieti (ciò che è vietato) e in verde gli obblighi (ciò che si deve fare).
Il testo regolativo è un testo non narrativo che dà indicazioni, istruzioni, regole.
A LA BREZZA
Le cime degli alberi si inchinano, i pioppi sussurrano, i prati fremono, i ruscelli rabbrividiscono.
Christian Broutin, Filastrocche del tempo che fa, Motta Junior
B FRANCO NERVETTI
Questa è la storia di Franco Nervetti convinto d’esser senza difetti. Che avesse torto oppure ragione troncava sempre la discussione.
Guido Quarzo, Piccole catastrofi, Città Nuova
C IL PESCE AMERICANO
Un pesce americano seduto sul divano baciando una cipolla scoppiò come una bolla.
Roberto Piumini - Bruno Tognolini, Rimelandia, Mondadori
Completa segnando con una X la lettera giusta.
La poesia è il testo A B C
La filastrocca è il testo A B C
Il nonsense è il testo A B C
La poesia è un tipo di testo in cui l’autore usa le parole per comunicare emozioni, sensazioni o per divertire. La filastrocca è un testo poetico dal contenuto divertente.
È scritta in rima; il ritmo e la musicalità sono dati dalla ripetizione dei suoni.
Il nonsense è una particolare filastrocca che parla di situazioni assurde e senza senso.
MAPPA DELLE TIPOLOGIE
TESTUALI
La FAVOLA è un testo che vuole dare un insegnamento.
Il TESTO NARRATIVO racconta una storia per appassionare il lettore.
Il testo narrativo può essere realistico o fantastico.
La FIABA racconta le avventure di un personaggio che deve superare una difficoltà. La fiaba ha sempre un lieto fine.
Il MITO vuole spiegare in modo fantastico l’origine del mondo, dell’uomo, dei fenomeni naturali.
La LEGGENDA spiega in modo fantastico l’origine di animali, piante, elementi naturali, ole loro caratteristiche.
Il TESTO DESCRITTIVO rappresenta con le parole le immagini di persone, animal i, oggetti e ambienti.
La descrizione è:
• oggettiva quando l’autore descrive gli elementi così come sono;
• soggettiva quando l’autore inserisce sentimenti, riflessioni, emozioni, paragoni.
Il TESTO REGOLATIVO dà indicazioni, istruzioni, regole.
La POESIA è un tipo di testo in cui l’autore usa le p arole per suscitare emozioni o divertire.
La filastrocca è un testo poetico dal contenuto divertente. È scritta in rima.
Il nonsense è una particolare filastrocca che parla di situazioni assurde e senza senso.
MAPPA DEL NOME
Il NOME indica una persona, un animale, una cosa.
Può essere
MASCHILE zio SINGOLARE casa
FEMMINILE zia PLURALE case
COMUNE burattino
PRIMITIVO fiore
DERIVATO fioraio
PROPRIO Pinocchio
COMPOSTO cavolfiore
ALTERATO fiorellino
ASTRATTO bellezza
CONCRETO ape COLLETTIVO sciame
MAPPA DEL VERBO
Il VERBO indica l’azione compiuta da una persona, un animale o una cosa, oppure un modo di essere.
CONIUGAZIONE:
• 1a coniug. -ARE
• 2a coniug. -ERE
• 3a coniug. -IRE
Coniugazione propria:
• ESSERE
• AVERE
MODO INDICATIVO:
indica un’azione che è avvenuta, avviene o avverrà
TEMPI SEMPLICI:
• Presente
• Imperfetto
• Passato remoto
• Futuro semplice
TEMPI COMPOSTI:
• Passato prossimo
• Trapassato prossimo
• Trapassato remoto
• Futuro anteriore
PERSONE:
1a singolare (io)
2a singolare (tu)
3a singolare (egli, ella, esso, essa)
1a plurale (noi)
2a plurale (voi)
3a plurale (essi, esse)
MAPPA DELL’ARTICOLO
E DELL’AGGETTIVO
L’ARTICOLO accompagna il nome.
GENERE maschile, femminile
Specifica
DETERMINATIVO
il, lo, la, i, gli, le
Può essere
NUMERO singolare, plurale
INDETERMINATIVO un, uno, una
L’AGGETTIVO aggiunge al nome qualità e caratteristiche.