Esperienze di Scienze - Classe 3

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PER IL DOCENTE

L’AREA LINGUISTICA lingua italiana, anche per stranieri e alunni con difficoltà

L’AREA MATEMATICO SCIENTIFICA matema ca, scienze, tecnologia, informa ca

L’AREA LINGUISTICO ARTISTICO ESPRESSIVA religione ca olica, secondo le ul me disposizioni della Cei

L’AREA STORICO GEOGRAFICO SOCIALE storia, geografia, ci adinanza e cos tuzione

L’AREA ESPRESSIVA musica e movimento, arte e immagine, teatro

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10,50 euro

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ISBN 978-88-468-3034-0

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Questo volume sprovvisto del talloncino a fianco è da considerarsi campione gratuito fuori commercio.

RISORSE E STRUMENTI PER L’INSEGNANTE A R E A M AT E M AT I C O S C I E N T I F I C A

Esperienze di scienze Classe

Proposte opera ve graduali e diversificate, ineren :

ES P

Classe 3

• strumen per la programmazione • approfondimen e spun di lavoro supplementari per arricchire e diversificare il lavoro con gli alunni • schede opera ve fotocopiabili per sviluppare le competenze dell’alunno a raverso un percorso graduale e diversificato

Esperienze di scienze

C o l l a n a d i tes a ca ra ere m o n o g rafi co, p e r l a co st r u z i o n e d i u n p e rco rs o fo r m a vo o rga n i co, a p p ro fo n d i to e a l co nte m p o e s s e n z i a l e , c h e co n s e nta a l l ’ i n s e g n a nte l a ver i fi ca d e l l e co n o s c e n ze e d e l l e co m p ete n ze a c q u i s i te d a g l i a l u n n i . U n s u s s i d i o co m p l eto p e r l a S c u o l a P r i m a r i a , c h e s i s n o d a a l l ’ i nter n o d i d i ffe re n a m b i d i s c i p l i n a r i, i nteg ra b i l i f ra l o ro, e c h e ved e c i a s c u n co nte n u to m o n o g rafi co svi l u p p a rs i s u più live lli.

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AREA MATEMATICOͳSCIENTIFICA

Esperienze di scienze Classe

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INDICE

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● Pagine destinate all’insegnante ■ Schede destinate all’alunno

INTRODUZIONE “Fare” scienze nella Scuola Primaria ………… 3 Le Indicazioni del Ministero della Pubblica Istruzione …………………………………… 3 Attrezzare un laboratorio ……………………… 3 Rispettare le idee altrui………………………… 3 “Fare” o “insegnare” scienze ………………… 4 Come “fare” scienze …………………………… 4 Come si impara ………………………………… 4 L’apprendimento ……………………………… 5 Una teoria di apprendimento: l’apprendimento significativo di David Ausubel …………… 5 La mappa delle scienze ……………………… 6 Come utilizzare questa Monografia …………… 7 Programmazione annuale ……………………… 8

● IO CONOSCO GLI ESSERI VIVENTI:

LE PIANTE …………………………… 10-11-12

■ Piante semplici e complesse ………………13 ■ Il fusto e le foglie …………………………… 14 ■ I fiori, i frutti, i semi ………………………… 15 ■ Tanti fiori, tanti frutti, tanti semi …………… 16 ■ Le radici ……………………………………… 17 ● IO CONOSCO GLI ESSERI VIVENTI:

GLI ANIMALI …………………………… 18-19 ■ Gli animali invertebrati …………………… 20 ■ C’è uno scheletro… nell’armadio ………… 21 ■ Gli animali si muovono …………………… 22 ■ Gli animali e l’ambiente …………………… 23 ■ Gli animali si nutrono …………………… 24-25

● IO SPERIMENTO CON I MATERIALI … 26-27 ■ Lo stato della materia ……………………… 28 ■ Organico o non organico? ………………… 29 ■ Gli oggetti e i materiali ………………… 30-31 ● Miscugli e soluzioni …………………………32 ■ Miscugli e soluzioni ………………………… 33 ● Acqua e olio: nemiche per la pelle…………34 ■ Acqua e olio: nemiche per la pelle ……… 35 ● L’acqua scivola ……………………………… 36 ■ L’acqua scivola ……………………………… 37 ● Anche i nemici possono stare insieme ……38 ■ Anche i nemici possono stare insieme …… 39 ● L’olio soffoca ………………………………… 40 ■ L’olio soffoca ………………………………… 41 ● Come si formano i grumi ………………… 42 ■ Come si formano i grumi ………………… 43 ● IO SPERIMENTO CON L’ARIA …………… 44 ■ Che tempo fa? ……………………………… 45 ● Ma l’aria dov’è? …………………………… 46 ■ Ma l’aria dov’è? …………………………… 47 ● In viaggio dalla bottiglia al bicchiere …… 48

■ In viaggio dalla bottiglia al bicchiere …… 49 ● La bottiglia che non si vuole riempire …… 50 ■ La bottiglia che non si vuole riempire …… 51 ● La carta che non si bagna ………………… 52 ■ La carta che non si bagna ………………… 53 ● Costruiamo uno spruzzatore ……………… 54 ■ Costruiamo uno spruzzatore ……………… 55 ● Una gara con le cannucce ………………… 56 ■ Una gara con le cannucce ………………… 57 ● Aria, che forza! ……………………………… 58 ■ Aria, che forza! ……………………………… 59 ● L’aria si può spostare ……………………… 60 ■ L’aria si può spostare ……………………… 61 ● L’aria scappa via …………………………… 62 ■ L’aria scappa via …………………………… 63 ● Quanto pesa l’aria? ………………………… 64 ■ Quanto pesa l’aria? ………………………… 65 ● La pressione dell’aria ……………………… 66 ■ La pressione dell’aria ……………………… 67 ● Perché l’acqua non cade? ………………… 68 ■ Perché l’acqua non cade? ………………… 69 ● La tavoletta che non vuole staccarsi dal tavolo ………………………… 70 ■ La tavoletta che non vuole staccarsi dal tavolo ………………………… 71

● IO SPERIMENTO CON L’ACQUA ……… 72 ■ Gli stati dell’acqua ………………………… 73 ■ Il ciclo dell’acqua …………………………… 74 ■ L’acqua viaggia sotto la terra ……………… 75 ■ Gli usi dell’acqua …………………………… 76 ■ L’acqua potabile …………………………… 77 ● Fare le nuvole ……………………………… 78 ■ Fare le nuvole ……………………………… 79 ● Da dove arriva l’acqua? …………………… 80 ■ Da dove arriva l’acqua? …………………… 81 ● Acqua che non si vede …………………… 82 ■ Acqua che non si vede …………………… 83 ● Sempre più grande! ………………………… 84 ■ Sempre più grande! ………………………… 85 ● L’acqua, che forza! ………………………… 86 ■ L’acqua, che forza! ………………………… 87 ● Una fontana da mille zampilli ……………… 88 ■ Una fontana da mille zampilli ……………… 89 ● La pressione dell’acqua …………………… 90 ■ La pressione dell’acqua …………………… 91 ● Sempre alla stessa altezza ………………… 92 ■ Sempre alla stessa altezza ………………… 93 ● Assorbe oppure no? ……………………… 94 ■ Assorbe oppure no? ……………………… 95


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Introduzione

“Fare” scienze nella Scuola Primaria Le Indicazioni del Ministero della Pubblica Istruzione Le nuove Indicazioni per il Curricolo emanate dal Ministero della Pubblica Istruzione sono il documento programmatico cui ogni insegnante dovrebbe fare riferimento per la stesura del programma di lavoro annuale. Il termine stesso “Indicazioni” fa capire che non si tratta di direttive obbligatorie, ma di indicazioni didattiche, consigli, che al tempo stesso, forniscono importanti riferimenti teorici. Ogni insegnante le potrà adattare alla propria realtà, alle esigenze della classe e alle caratteristiche specifiche degli alunni. Riportiamo di seguito alcuni estratti dalle Indicazioni perché ad esse si è ispirato il lavoro didattico proposto in questa Monografia. “Ogni bambino… ha bisogno di essere aiutato a scoprire il valore di se stesso, delle cose e della realtà. Questa persona, unica ed irripetibile, può essere educata a conoscere, ad accettare, a tirare fuori e costruire sé, solo entrando in rapporto con la realtà che la circonda”. Da questo passo fondamentale nasce lo scopo di questo libro: educare i bambini a conoscere, non in modo astratto, bensì in rapporto con la realtà ad essi vicina.

Attrezzare un laboratorio Nelle Indicazioni per il Curricolo, nella parte dedicata alle Scienze Naturali e Sperimentali, si legge: “Presupposto di un efficace insegnamento/apprendimento delle scienze è un’interazione diretta degli alunni con gli oggetti e le idee coinvolti nell’osservazione e nello studio, che ha bisogno sia di spazi fisici adatti alle esperienze concrete e alle sperimentazioni sia di tempi e modalità di lavoro che diano ampio margine alla discussione e al confronto”. Spesso nelle scuole è impossibile attrezzare un’aula come laboratorio di scienze. Pochi sono i fortunati insegnanti che dispongono di luoghi e attrezzature adatte a insegnare scienze attraverso esperienze concrete. Ciò, però, non è e non deve essere un ostacolo insormontabile. Per allestire un semplice laboratorio di scienze basta molto poco: un piccolo spazio in un armadio in cui riporre un fornello elettrico, una o più lenti d’ingrandimento, alcuni contenitori in vetro, una bilancia e un po’ di materiale presente in ogni casa (cucchiai, bastoncini…). È importante, però, che gli alunni abbiano sempre chiare le regole che vanno osservate durante le attività di laboratorio. In particolar modo quando saranno invitati a operare con materiali particolari, che potrebbero anche essere pericolosi se utilizzati in maniera non opportuna. Perciò sarà utile, prima di iniziare l’attività, stabilire insieme le regole comuni, che potrebbero essere: • non assaggiare mai le sostanze utilizzate, se non dietro preciso invito dell’insegnante; • avvicinarsi alle fonti di calore con molta precauzione; • muoversi con tranquillità senza danneggiare il materiale; • seguire le indicazioni di lavoro date dall’insegnante.

Rispettare le idee altrui Imparare a rispettare il materiale è fondamentale, ma, e non solo nel laboratorio di scienze, è altrettanto fondamentale imparare a rispettare le idee altrui. Ogni esperienza, infatti, sarà sempre accompagnata da una riflessione di gruppo prima e dopo la sua realizzazione, talvolta anche durante le fasi di lavoro. Gli alunni dovranno comprendere e rispettare dunque alcune semplici regole: • si parla uno alla volta; • si rispettano le idee dei compagni; • si ascoltano le idee dei compagni per confrontarle con le proprie e trarre conclusioni.

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Introduzione “Fare” o “insegnare” scienze Facciamo ancora riferimento alle Indicazioni Nazionali, che riportano: “…Molte dimensioni sono comuni alle diverse discipline scientifiche: osservare i fenomeni nel loro verificarsi, sia nell’esperienza quotidiana sia in situazioni controllate di laboratorio (imparare a guardare – imparare a vedere); descrivere e registrare quanto si vede e si fa accadere, dandogli forma attraverso linguaggi appropriati; interpretare fatti e processi attraverso modelli e quadri teorici, anche schematici; fare previsioni riguardo a quanto può (esser fatto) accadere e controllare la loro attendibilità; arricchire e rivedere le interpretazioni in base a nuovi strumenti sperimentali e interpretativi”. È evidente che gli alunni potranno imparare a utilizzare queste modalità di lavoro solo applicandole concretamente, osservando, facendo ipotesi, controllando i risultati…: tutto ciò significa operare utilizzando il metodo scientifico di indagine della realtà.

Come “fare” scienze Talvolta nella Scuola Primaria l’insegnamento delle scienze si basa soprattutto sulla spiegazione data dall’insegnante o dalla lettura del testo in uso nella classe. È importante invece che i bambini assumano un atteggiamento differente: nelle scienze, infatti, è fondamentale imparare dall’osservazione e dalla riflessione. Nell’insegnamento/apprendimento delle scienze è necessario dunque un approccio attivo.

Si raccomanda di partire sempre da osservazioni dirette per favorire l’acquisizione di un metodo scientifico: osservo, deduco, pongo delle domande, cerco delle risposte, sperimento, verifico… Non è fondamentale, infatti, il numero di nozioni che i bambini apprendono; molto più importante che essi acquisiscano un metodo che consenta di imparare dall’esperienza e dall’osservazione.

L’obiettivo che ogni insegnante deve porsi non è trasformare tutti gli allievi in scienziati, ma aiutarli ad acquisire un atteggiamento scientifico. Lavorare come uno scienziato significa porsi delle domande, osservare, cercare delle risposte, effettuare rilievi nella realtà, ma anche costruire esperienze guidate. Un vero scienziato sa, inoltre, che le sue affermazioni potrebbero sempre dimostrarsi errate, con il progredire della conoscenza. È quindi capace di accettare sia l’errore sia il cambiamento; anzi dall’errore e dal fallimento trae spunto per modificare le proprie idee. Imparando ad adottare il metodo scientifico si rafforza l’autostima dei bambini: sbagliare non diventa un problema, ma un motivo per cercare nuove strade e nuovi percorsi di apprendimento.

Come si impara Ormai da tempo è chiaro che i bambini non arrivano a scuola come una “tabula rasa”, ma con una precisa visione della realtà e con idee già consolidate sulle strutture che regolano il mondo naturale e fisico. Talvolta queste idee sono giuste, talvolta no. Se l’insegnante proporrà la corretta interpretazione dei fenomeni questa sarà “appresa” dagli alunni, ma presto dimenticata e gli antichi preconcetti salteranno di nuovo fuori. Il primo compito, per un insegnamento efficace, è dunque individuare quanto i bambini già sanno riguardo all’argomento trattato. Le conoscenze pregresse saranno raccolte dall’insegnante e da esse si partirà per articolare il percorso didattico.

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Introduzione L’apprendimento Nel processo di apprendimento le conoscenze possono essere acquisite: • per ricezione: l’informazione viene acquisita attraverso lezioni frontali e\o studio su libri; • per scoperta personale: l’alunno individua attraverso l’osservazione e la sperimentazione, in modo attivo, le informazioni e le regole generali. È evidente che il metodo della scoperta favorisce un apprendimento duraturo. In qualsiasi modo sia avvenuto il processo di apprendimento, è necessario che le conoscenze acquisite siano correlate con le conoscenze già possedute. Solo in questo modo esse non saranno frammentarie, ma diventeranno un modo per interpretare la realtà. È perciò necessario che gli alunni imparino a organizzare le informazioni e le conoscenze in modelli interpretativi della realtà. Per rendere più visibile e guidare questo processo, può essere molto utile, al termine di ogni unità di lavoro, riassumere quanto appreso attraverso una mappa concettuale.

Una teoria di apprendimento: l’apprendimento significativo di David Ausubel David Ausubel nasce a New York nel 1918. I suoi studi sono fondamentali per capire come si struttura l’apprendimento. Lo schema interpretativo che forniamo non è certo esaustivo del pensiero di Ausubel, ma può essere di aiuto all’insegnante.

L’APPRENDIMENTO comporta

acquisizione di nuove informazioni tramite

scoperta personale

ricezione

che sono

assimilate in modo

significativo

meccanico

da cui derivano

integrazione attiva con le pre-conoscenze

costruzione di mappe concettuali

da cui deriva

collegamento arbitrario con le pre-conoscenze

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Introduzione La mappa delle scienze

LE SCIENZE

sviluppano

studiano

utilizzano

una metodologia attiva basata sul “fare”

i fenomeni naturali

per

atteggiamenti

capire

capacità

spiegare di

osservare

e utilizzare

fare ipotesi

le nuove conoscenze per migliorare la vita umana

trarre deduzioni

di curiosità

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critici


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Introduzione

Come utilizzare questa Monografia Questa Monografia è il secondo di quattro volumi che si prefiggono di dare un supporto didattico e spunti operativi agli insegnanti che intendono ”fare scienze”. Le esperienze in esso descritte e le schede didattiche sono pensate per i bambini che frequentano la classe terza della Scuola Primaria e rispecchiano la programmazione didattica destinata a tale classe. In questo testo sono proposte differenti esperienze, che, pur avendo come obiettivo lo sviluppo di diverse e molteplici abilità e competenze, possono essere riassunte in due grandi gruppi: • schede per osservare; • schede per sperimentare. Poiché il testo si rivolge ad alunni di Scuola Primaria, è fondamentale iniziare con attività di osservazione: in questo modo i bambini imparano che dal mondo che li circonda e dall’esperienza diretta possono ricavare molte informazioni. “Fare scienze”, infatti, significa innanzitutto attivare degli strumenti per interpretare la realtà. Nel testo si alternano: • pagine destinate agli insegnanti, in cui sono descritte e spiegate le attività da svolgere, gli obiettivi che si desidera conseguire, le indicazioni metodologiche e i presupposti teorici che sottendono l’esperienza o il percorso didattico; • schede didattiche per gli allievi, nelle quali sono inserite attività di riflessione e di lavoro che vertono sull’esperienza effettuata o che approfondiscono i temi trattati. L’insegnante farà con i bambini le esperienze proposte, solleciterà riflessioni, deduzioni, domande, ascolterà le loro impressioni e li aiuterà a trarre conclusioni. La scheda didattica servirà, poi, per ripensare al lavoro svolto e fissare in modo coerente quanto imparato. Nel testo sono anche presenti schede non collegate ad esperimenti, ma che approfondiscono e integrano i temi trattati. Tutte le esperienze sono state testate, ma esiste comunque la possibilità che un esperimento non dia l’effetto atteso. In tal caso l’insegnante cercherà di capire i motivi che hanno portato a una conclusione diversa da quella attesa, cercando di individuare la variabile intervenuta. All’inizio le esperienze devono essere totalmente guidate dall’insegnante, ma poi, man mano che gli alunni imparano a maneggiare le attrezzature, dovranno essere invitati a lavorare in gruppo. In questo modo si svilupperà la collaborazione. Mentre nel gruppo classe qualche allievo potrebbe anche adottare un atteggiamento passivo, nel piccolo gruppo questo atteggiamento risulta più difficile da sostenere. Saranno gli stessi bambini a richiamare i loro compagni affinché ognuno apporti il proprio contributo. L’atteggiamento dell’insegnante sarà vigile e inviterà ogni gruppo a eseguire a rotazione le esperienze richieste, senza delegare all’alunno più attivo il lavoro. Compito dell’insegnante sarà quello di stimolare i bambini a porsi delle domande, a cercare delle risposte attraverso delle prove, a testare le prove, a riflettere su quanto accaduto.

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Introduzione

Programmazione annuale Obiettivi generali • Imparare a osservare, descrivere, confrontare e classificare, dedurre. • Saper ricavare informazioni. • Saper osservare e cogliere relazioni. • Saper formulare ipotesi e verificarle. • Cogliere gli aspetti significati di un fenomeno e le loro relazioni. • Comprendere le relazioni che legano più avvenimenti. • Cogliere il nesso di causa ed effetto.

Obiettivi specifici Sperimentare con oggetti e materiali • Imparare a osservare. • Cogliere somiglianze e differenze. • Cogliere la funzione degli oggetti. • Osservare e comprendere le caratteristiche di alcuni materiali. • Riconoscere i differenti materiali che compongono un oggetto. • Comprendere la funzione di un oggetto. • Riconoscere le caratteristiche dei differenti materiali. • Distinguere materiali naturali e artificiali. • Distinguere materiali organici e non organici. • Cogliere la relazione tra la funzione di un oggetto e i materiali che lo compongono. • Riconoscere le caratteristiche dei differenti materiali. • Conoscere gli stati della materia. • Analizzare i cambiamenti di stato. • Conoscere le caratteristiche dell’acqua. • Intuire che un corpo immerso nell’acqua riceve una spinta dal basso. • Intuire il concetto di pressione idrostatica. • Intuire il principio dei vasi comunicanti. • Riconoscere sostanze permeabili e impermeabili. • Intuire il concetto di capillarità. • Provocare trasformazioni variandone le modalità. • Comprendere la differenza tra soluzioni e miscugli. • Capire che cos’è un miscuglio. • Capire che cos’è una soluzione. • Intuire la differenza tra reversibile e irreversibile. • Osservare e comprendere le caratteristiche di alcuni materiali. • Comprendere che non tutti i liquidi hanno lo stesso peso. • Comprendere gli effetti e le proprietà dell’olio. • Riconoscere sostanze idrofile e non idrofile. • Comprendere come le proprietà di una sostanza possono modificarsi. • Comprendere che l’aria si trova dappertutto. • Comprendere che l’aria occupa uno spazio. • Comprendere che l’aria esercita una forza. • Comprendere che l’aria calda pesa meno di quella fredda. • Intuire il concetto di pressione atmosferica.

L’uomo, i viventi e l’ambiente • Conoscere le caratteristiche degli esseri viventi. • Distinguere esseri viventi e non e osservarne le caratteristiche. • Cogliere somiglianze e differenze. • Osservare forme e trasformazioni nelle piante. • Riconoscere le parti nella struttura della pianta. • Conoscere la funzione delle parti che compongono una pianta. • Conoscere le fondamentali caratteristiche degli animali. • Saper classificare gli animali in base a criteri stabiliti. • Osservare forme e comportamenti negli animali. • Intuire il rapporto tra esseri viventi e ambiente.

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QUADERNO DI SCIENZE Nome e Cognome _____________________________ _____________________________ Classe _____________________________ Anno scolastico

Io sperimento

Io osservo

Io deduco Io conosco

GLI ESSERI VIVENTI L’ACQUA

L’ARIA I MATERIALI


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te n ia p le : ti n e iv v ri e ss e li g o sc Io cono Obiettivi dell’unità ! Approfondire la conoscenza delle caratteristiche di vegetali e animali ! Distinguere piante semplici e piante complesse ! Conoscere le diverse parti della pianta ! Distinguere i diversi tipi di radici ! Conoscere la riproduzione delle piante Attraverso lo studio delle scienze i bambini imparano a conoscere il mondo che li circonda. È fondamentale che questo processo avvenga attraverso l’esperienza diretta, perché solo in questo modo i bambini acquisiranno un patrimonio non solo di conoscenze, ma, soprattutto, di competenze, attivando la capacità di osservare, dedurre e porre in relazione i fenomeni.

Percorso dell’unità didattica Esseri viventi, esseri non viventi Sarà necessario, attraverso alcune domande che stimolino la riflessione e la discussione, riprendere il lavoro fatto negli anni precedenti sulla differenza tra esseri viventi e non viventi. Si solleciteranno i bambini a elencare ciò che contraddistingue gli esseri viventi, rilevando le analogie e le differenze tra animali e vegetali. Che differenza c’è tra un sasso e una pianta? Che cosa hanno in comune una pianta e un animale? Le piante si muovono? Un sasso si muove? Che cosa vuol dire “essere vivente”?

Osservare le piante I bambini saranno invitati a osservare tutti i tipi di piante che trovano attorno a sé e sollecitati a cercare elementi simili che possano portare a prime classificazioni. È opportuno organizzare un’uscita in un bosco, in un prato o anche nel giardino della scuola perché osservino con attenzione la vegetazione che li circonda. Si possono porre alcune domande-stimolo per concentrare poi l’attenzione sulle particolarità delle foglie, del tronco, dei frutti, dei semi, delle radici: I tronchi degli alberi che ci sono qui sono tutti uguali? Anche le piante più piccole hanno il tronco? Ci sono piante che non hanno il tronco? Le foglie sono tutte uguali? Possiamo osservare i fiori? Quante parti possiamo osservare in un fiore? Vedete frutti attorno a voi? Vedete radici? Dove sono? Come sono? Ogni bambino avrà un sacchetto in cui potrà mettere tutto il materiale che raccoglierà senza danneggiare le piante. In primavera sarà possibile osservare anche ad occhio nudo nelle felci gli sporangi che racchiudono le spore. In classe l’insegnante farà osservare e classificare il materiale raccolto.

La classificazione delle piante Domande-stimolo: Le piante sono tutte uguali? Tutte hanno i fiori? Avete mai visto i fiori delle felci o del muschio? E i fiori di un pino? Avete mai visto dei semi? Come sono? A che cosa servono?

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L’insegnante farà notare che non tutte le piante hanno semi, chiarendo la differenza tra piante semplici (felci, muschi e alghe) che si riproducono attraverso le spore e piante complesse che si riproducono con i semi. L’insegnante potrà chiarire che i funghi, pur essendo esseri viventi, non sono vegetali perché non sono in grado di produrre da soli il proprio nutrimento. Il seguente schema sintetizza la classificazione delle piante. LA NASCITA DI UNA NUOVA PIANTA

SPORE

SEMI

PIANTE SEMPLICI

PIANTE COMPLESSE

SENZA radici fusto foglie

CON radici fusto foglie

Alghe e muschi

Felci

GIMNOSPERME I semi NON sono racchiusi in un frutto.

ANGIOSPERME I semi sono racchiusi in un frutto.

Il fusto Durante l’uscita nel bosco o nel giardino i bambini avranno osservato e magari fotografato i diversi fusti, in particolare quelli degli alberi e degli arbusti. Sarebbe opportuno procurarsi una patata, una spiga di grano, un bulbo, una pianta grassa, un po’ d’erba ed eventualmente un rizoma per visualizzare i vari tipi di fusto. Mostrare ai bambini una pianta grassa, una patata, un filo d’erba e un ramo di un albero, un bulbo (aglio o cipolla) e un rizoma e poi porre alcune domande-stimolo: Le piante grasse hanno il tronco? E un filo d’erba? Una spiga di grano? Come sarà il tronco della patata? Come sarà il tronco della cipolla? Tutti i tronchi sono alti e grossi? Lo schema offre spunti per spiegare i vari tipi di fusto. Il FUSTO Ve ne sono di diverso tipo PIENO D’ACQUA Piante grasse CULMO Grano

STELO VOLUBILE Edera

STELO Erba

FUSTO SOTTERRANEO

BULBO Tulipano

TUBERO Patata

LEGNOSO e RAMIFICATO Alberi e arbusti

RIZOMA Iris

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Le foglie L’insegnante farà osservare le foglie raccolte durante l’uscita didattica e porrà alcune domande-stimolo per favorire l’attenta osservazione: Le foglie hanno tutte la stessa forma? Le due facce della foglia sono uguali? A che cosa potranno servire le nervature? Da dove proviene il nutrimento che serve alle foglie? Lo schema offre spunti per spiegare i vari tipi di foglie.

hanno Le FOGLIE

la FORMA il MARGINE

Sono formate da PICCIOLO o GAMBO

la NERVATURA CENTRALE e le NERVATURE SECONDARIE

Vi scorrono la linfa grezza e la linfa elaborata.

la LAMINA o LEMBO

Gli STOMI Aperture attraverso le quali passano l’anidride carbonica, l’ossigeno e il vapore acqueo.

Intero Seghettato Dentato Lobato Crenato

Rotonda Ovale Lanceolata Cuoriforme Lineare Aghiforme

I fiori, i frutti e i semi Raramente i bambini si soffermano a guardare i fiori delle betulle, degli aceri, dei pini… perché essi sono poco appariscenti. Scoprire che anche queste piante sono dotate di fiori porterà i bambini a chiedersi quale funzione abbiano i fiori e perché esistano forme così differenti.

La radice L’insegnante, per portare gli alunni a comprendere la funzione delle radici, farà osservare una carota e altre radici con la parte vegetativa. Se alla carota è ancora staccata la parte vegetativa che si trova in superficie, agli allievi non risulterà difficile capire che la carota è una radice. Spiegare la funzione della radice e illustrare i vari tipi di radice partendo da alcune domande-stimolo: A che cosa possono servire le radici? Conoscete diversi tipi di radici? Le radici sono tutte legnose? Ci sono radici che si possono mangiare? Lo schema offre spunti per spiegare i vari tipi di radice. Le RADICI

AEREE

A FITTONE

FASCICOLATE

Non si allungano sotto terra, ma si aggrappano ad altre piante o ai muri.

Hanno una grossa parte centrale.

Sono disposte a fasci.

Edera

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Carota

Frumento


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Io conosco gli esseri viventi: le piante

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Nome __________________________ Classe _______ Data ____________

scheda

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PIANTE SEMPLICI E COMPLESSE Le piante semplici si riproducono con le spore, piccole cellule che, cadendo nel terreno, germinano e danno origine a nuove piante. Sono piante semplici: alghe, felci, muschi.

Le piante complesse si riproducono per mezzo dei semi. Producono fiori, frutti e semi e sono in continua crescita. Hanno un fusto che le sostiene. Il fusto può essere: arbustivo, erbaceo, legnoso. Sono piante complesse: pesco, fagiolo, quercia, pino, larice, abete… Completa inserendo le parole al posto giusto.

Completa inserendo le parole al posto giusto.

fiori • spore • semplici • muschi • frutti • alghe Le felci sono classificate come piante ______________ perché non si riproducono attraverso i semi, ma con le _____________ , che sono contenute in sacchetti che si trovano nella pagina inferiore delle foglie. Le felci non hanno ____________ né ____________. Oltre alla felci, sono piante semplici le ____________ e i _____________ .

alberi • arbusti • semi • erbe Le piante complesse si riproducono attraverso i _____________. Le piante complesse si suddividono in:

MARGHERITA _____________

ABETE NOCCIOLO _____________

_____________

Per ogni affermazione, segna V (vero) o F (falso).

• I vegetali sono esseri viventi. • Ogni parte della pianta ha una funzione specifica. • Felci, muschi e alghe non sono vegetali. • Le piante si riproducono attraverso spore o semi.

V F V F V F V F

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scheda

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Io conosco gli esseri viventi: le piante

© La Spiga Edizioni

Nome __________________________ Classe _______ Data ____________

IL FUSTO E LE FOGLIE Osserva la sezione di un tronco e cancella il termine sbagliato.

• Le erbe hanno un fusto legnoso\sottile, che si chiama stelo\tronco. • Gli alberi e gli arbusti hanno un fusto legnoso\erbaceo. • Il fusto degli alberi si chiama stelo\tronco. La parte più esterna del tronco è ricoperta di corteccia\foglie. • Tagliando un tronco si possono osservare molti quadrati\cerchi, dai quali si può dedurre l’età della pianta. Ogni anno, infatti, se ne forma uno\se ne formano due. Osserva due fusti particolari e collegali alla relativa didascalia, numerando.

1. La patata è un tubero, cioè una parte di fusto che si è modificata e ha accumulato sostanze nutritive di riserva. 2. Il rizoma, come il tubero, è una parte di fusto che si trova sottoterra: lo si trova nell’iris e nello zenzero. Osserva la foglia e completa segnando con una X.

• Le foglie sono generalmente larghe e sottili per: fare più ombra rendere verde la pianta esporre alla luce del Sole una superficie ampia • Nelle nervature scorre: sangue acqua, sali minerali e nutrimento anidride carbonica e ossigeno • Il picciolo collega la foglia con:

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il ramo

il frutto

il fiore


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