La storia antica
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Guida al metodo di studio: percorso facilitato per ogni lezione
“Raccontare la storia”: la storia vista da vicino
Studiafacile: schede per il ripasso e la preparazione all’esame

Il nostro tempo dalle storie alla Storia
La storia antica
Coordinamento redazionale: Marco Mauri
Redazione e coordinamento: Matteo Gorla, Roberto
Rustico
Art direction: Enrica Bologni
Impaginazione: Andrea Guarneri multimedia
Ricerca iconografica: Roberto Rustico
Cartografia: Archivio Principato
Immagine di copertina: Alamy
ISBN 978-88-416-5160-5
Il nostro tempo Volume 1 con Atlante storico 1 + Storia antica + Studiafacile
ISBN 978-88-6706-536-3
Il nostro tempo Volume 1 con Atlante storico 1 + Storia antica + Educazione civica + Studiafacile eBook+
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Prima edizione: gennaio 2023
Printed in Italy
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DALLA PREISTORIA ALLA STORIA


La diffusione dell’uomo sulla Terra, a partire dall’Africa, dove ebbe origine.









LE PAROLE DELLA STORIA


Fossili: resti di organismi vegetali o animali, che si sono pietrificati e conservati nella roccia o nel ghiaccio.
Pollice opponibile: capacità del pollice di toccare frontalmente tutte le altre dita della mano.














I nostri antenati




Dagli ominidi agli esseri umani
I nostri più lontani parenti sono gli ominidi, esseri a metà strada fra l’uomo e le scimmie. Alcune specie di ominidi si estinguono, altre si modificano, finché compare l’Homo sapiens, primo esemplare dell’uomo attuale.
La Terra ha un’età davvero considerevole. Gli studiosi hanno calcolato che essa si sia formata circa 5 miliardi di anni fa. Una cifra da capogiro, se la paragoniamo agli anni e ai secoli che misurano invece la storia dell’uomo.
La vita sul nostro pianeta si manifestò parecchio tempo dopo. Dapprima apparvero i vegetali e poi le varie specie di animali. Tra gli ultimi a fare la loro comparsa, circa quattro milioni di anni fa, vi furono gli ominidi, esseri viventi che presentavano tratti umani non ancora nettamente distinti da quelli scimmieschi. Da allora, alcune specie di ominidi si estinsero, mentre altre modificarono il loro aspetto fisico e divennero sempre più “intelligenti”.
Semplificando molto, queste sono alcune delle principali specie di ominidi di cui si compone l’albero genealogico del genere umano: australopiteco (4-2 milioni di anni); Homo habilis (2,4-1,5 milioni di anni), Homo erectus (1,9 milioni-200 mila anni). Da quest’ultimo, originario dell’Africa subsahariana, sono discese le due specie umane più recenti ed evolute: l’Homo neanderthalensis o uomo di Neanderthal (300 mila–30 mila anni) e infine l’Homo sapiens (200 mila anni fa), cui apparteniamo. Muovendo dal cuore dell’Africa, sua sede di origine, questo nostro antenato diede inizio alla colonizzazione del pianeta














Che cosa sappiamo dei nostri antenati?
I resti dei nostri più lontani antenati sono studiati da esperti che li portano alla luce scavando nel terreno.
I nostri lontani parenti non sapevano scrivere né costruire edifici capaci di sfidare il tempo. Per farci un’idea del loro aspetto e della loro vita dobbiamo quindi affidarci al lavoro di esperti capaci di ricavare informazioni da quel poco, anzi pochissimo, che essi hanno lasciato. Preziosissimo è, a questo fine, il lavoro di ricerca di scienziati che, scavando nel terreno, sono riusciti a portare alla luce resti fossili di ominidi vissuti in epoche remote. Valutando e confrontando questi resti è stato possibile classificarli e identificarli, anche se nuove scoperte modificano continuamente le nostre conoscenze.
Il processo evolutivo

Gli ominidi acquistano la posizione eretta, ossia imparano a camminare sugli arti posteriori. Gli arti anteriori, non più necessari allo spostamento del corpo, si dotano di mani prensili e si accresce il volume del cervello.
Il processo che portò alla separazione degli ominidi dalle scimmie avvenne in un periodo assai lungo e conobbe fasi in cui avvennero trasformazioni che possono essere definite rivoluzionarie, perché proprie del solo genere umano. La prima “rivoluzione”, da cui derivarono conseguentemente tutti gli altri adattamenti, fu la conquista del bipedismo, ossia della capacità di camminare sugli arti posteriori assumendo una postura eretta.
Questa posizione garantiva un movimento più libero e veloce, e liberava gli arti anteriori, permettendo loro di svolgere altre funzioni. Una successiva evoluzione fu data dalla conquista del pollice opponibile, che permise agli ominidi di disporre di mani prensili, cioè capaci di afferrare oggetti, lanciarli, spezzare rami e così via. A completare il processo evolutivo fu il progressivo aumento della massa del cervello. Grazie a questo fenomeno, i nostri antenati divennero più “intelligenti” e impararono a muoversi e operare con sempre maggiore precisione ed efficienza.
STUDIA CON METODO
Fissa i concetti sul testo
1. Sottolinea sulle pagine le risposte alle domande.
a. Qual è l’età della Terra?
b. In che modo gli scienziati entrano in possesso di informazioni sul lontano passato delle specie viventi?
c. Quale fu la prima rivoluzionaria trasformazione fisica subita dagli ominidi?
Verifica la comprensione
2. Indica le conseguenze delle seguenti modifiche avvenute nel corpo degli ominidi.
a. Il bipedismo libera
b. Il pollice opponibile rende
c. Il progressivo aumento della massa del cervello permette di
Nomadi: popolazioni prive di una dimora stabile, che vivono spostandosi continuamente.
Sedentari: gruppi umani che vivono stabilmente in un territorio.
La preistoria
La prima fase della storia
La preistoria inizia con la comparsa dei nostri primi antenati e giunge fino all’invenzione della scrittura. Durante la preistoria gli esseri umani imparano a lavorare la pietra.
La preistoria corrisponde alla prima fase della storia dell’umanità. Essa va dalla comparsa dei primi ominidi in grado di utilizzare strumenti di pietra fino all’invenzione della scrittura (3 000 a.C. circa).
In questo lunghissimo periodo, i primitivi perfezionarono a poco a poco le loro tecniche di sopravvivenza. I più antichi manufatti in pietra che si siano conservati iniziarono a essere prodotti dall’uomo circa 3 milioni di anni fa. Poiché il modo in cui furono lavorate le pietre migliorò con il tempo, seppure con sensibili differenze cronologiche tra luogo e luogo, le tecniche di lavorazione di questo materiale hanno dato origine ai nomi delle età in cui viene suddivisa la preistoria.

Le età della pietra
La preistoria si suddivide in quattro età: Paleolitico, Mesolitico, Neolitico e prima età dei metalli.
In base a questo criterio le epoche preistoriche sono state così classificate:

• Paleolitico o «età della pietra antica»: è compreso all’incirca fra 3 milioni di anni fa e il 10 000 a.C. In questa fase le pietre venivano scheggiate per ottenere strumenti utili alla caccia e allo svolgimento di altre attività quotidiane.
• Mesolitico o «età della pietra di mezzo»: è cronologicamente compreso fra Paleolitico e Neolitico (10 000- 8 000 a.C.). Si caratterizza per la realizzazione di piccoli utensili o armi da lancio.
• Neolitico o «età della pietra nuova»: è la parte più recente della preistoria (8 000 – 5 000 a.C.). In questo periodo i nostri antenati riuscirono a produrre attrezzi di pietra sempre più perfezionati ed efficienti e a coltivare i semi di alcune piante, soprattutto cereali, e divennero agricoltori. Non avendo più la necessità di spostarsi continuamente per seguire i movimenti degli animali oggetto della loro caccia (mammut, bisonti, renne...), da nomadi si trasformarono in sedentari
Inoltre impararono ad allevare il bestiame, per ottenere carne, latte, cuoio, pelli. I primi animali allevati furono bovini, ovini, caprini e maiali; in seguito si aggiunsero asini e cavalli.
L’uomo imparò anche a modellare la creta per produrre oggetti di ceramica. Imparò a tessere i fili di lana, di canapa o di altre fibre per ricavarne abiti.
Utensili e armi dell’età della pietra.L’età dei metalli
All’età della pietra segue una fase in cui l’uomo impara a lavorare alcuni metalli (rame, bronzo, ferro…).
Dopo questa prima importante fase, una nuova accelerazione avvenne tra il 5000 e il 3000 a.C., quando l’uomo imparò a lavorare i metalli. Il metallo è un materiale molto più utile della pietra, perché può essere modellato per ottenere facilmente la forma che si desidera. Inoltre può essere riparato se si guasta e anche riusato per fabbricare altri oggetti. I primi minerali adoperati furono il rame e l’oro, che si possono trovare in natura allo stato puro. Poi l’uomo imparò fondere insieme il rame e lo stagno e produsse il bronzo, una lega più resistente del rame. Solo in epoca storica si diffuse l’uso del ferro.
STUDIA CON METODO
Fissa i concetti sul testo
1 Sottolinea sulle pagine le risposte alle domande.
a. Da che materiale traggono origine i nomi con cui vengono designate le età della preistoria?
b. Che cosa permise agli uomini di trasformarsi da nomadi in sedentari?
c. Da quali metalli è costituito il bronzo?
Verifica la comprensione
2. Collega le definizioni sotto riportate al periodo storico corrispondente.
Datazione
1. Età compresa fra 3 milioni di anni e il 10 000 a.C.
2. Età compresa fra il 10 000 e l’8 000 a.C.
3. Età compresa fra l’8 000 e il 5 000 a.C.
SCIENZA TECNICA e











Due teorie sull’origine dell’umanità
Nome
A. Neolitico
B. Mesolitico

C. Paleolitico
Bibbia
terra». E all’ultimo giorno della creazione:

Le domande fondamentali Dove, come, quando è nato l’uomo? Ha avuto degli antenati e, se li ha avuti, chi sono? È apparso nel suo aspetto attuale oppure è il risultato di una trasformazione avvenuta nel corso del tempo? Sono domande che da sempre gli studiosi si sono posti e alle quali hanno dato risposte differenti. Per molto tempo l’idea dominante fu che l’uomo, al pari degli animali e dei vegetali, fosse stato creato nelle sue sembianze attuali. Questa tesi è chiamata «fissismo», perché sostiene che ogni specie vivente è «fissa», cioè ha sempre avuto le stesse caratteristiche e le avrà sempre. Il fissismo fa riferimento alla , ed esattamente al libro della Genesi, dove si parla della creazione dell’universo e dove è scritto: «In principio Dio creò il cielo e la terra». E all’ultimo giorno della creazione: «Facciamo l’uomo a nostra immagine e somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra».

Darwin e l’evoluzionismo
A partire dal XIX secolo, però, furono formulate spiegazioni diverse dell’origine dell’uomo. Uno scienziato inglese, Charles Darwin, elaborò una nuova teoria: l’evoluzionismo. Egli la espose nel libro L’origine della specie, pubblicato nel 1859. Quel libro ebbe grande successo, ma suscitò anche critiche da parte di tutti coloro che lo consideravano in contrasto con la spiegazione religiosa presente nella Bibbia. Secondo Darwin, l’uomo deriva da un lento processo di evoluzione, sviluppatosi per milioni di anni e che ha prodotto forme di vita sempre più complesse. Secondo Darwin, sulla Terra dapprima comparvero organismi elementari, come gli invertebrati (animali senza la spina dorsale, come le spugne e i molluschi). L’evoluzione portò poi alla nascita di anfibi e rettili, quindi di uccelli e mammiferi, in particolare la scimmia. Infine, dalle scimmie si formarono i mammiferi più evoluti: dapprima gli ominidi e poi l’uomo. Le teorie di Darwin sono state confermate successivamente dallo studio dei fossili, e oggi sono accettate dalla grande maggioranza del mondo scientifico.


Egli formulò le sue teorie dopo un viaggio a scopo scientifico durato ben cinque anni, che lo portò in America meridionale e in Australia.
Charles

Lezione

3
L’acqua e la storia
I fiumi
Mesopotamia: regione del Vicino Oriente, parte della cosiddetta «Mezzaluna fertile». Il nome stesso (derivato dal greco) la indica come «terra tra due fiumi», il Tigri e l’Eufrate. Oggi questa zona fa parte dell’Iraq.
La disponibilità di acqua è un elemento di fondamentale importanza per i popoli che praticano l’agricoltura, perciò le prime grandi civiltà umane nascono e si sviluppano nelle valli attraversate da grandi fiumi.
Le zone più favorevoli all’agricoltura, all’allevamento del bestiame e all’uso dei metalli furono le valli fluviali, cioè le aree intorno ai grandi fiumi che depositavano sulle rive fango e terra altamente fertili. In Africa fu la regione del fiume Nilo (nell’attuale Egitto) a mostrarsi adatta all’agricoltura. In Asia fu la pianura della Mesopotamia, tra i fiumi Tigri ed Eufrate. Questo territorio, chiamato dagli archeologi «Mezzaluna fertile», viene indicato come la culla della civiltà a causa della straordinaria importanza avuta nella storia umana. Un’altra area particolarmente favorevole agli insediamenti umani fu la pianura attraversata dal fiume Indo, tra gli attuali Pakistan e India. I fiumi costituivano inoltre una comoda via per effettuare le comunicazioni e i trasporti
Le prime aree coltivate: la «Mezzaluna fertile» e la valle del Nilo
La nascita della città
Per sfruttare l’acqua dei fiumi è necessario costruire argini, canali e altre opere di irrigazione che richiedono una manodopera abbondante e una complessa organizzazione. La popolazione si concentra nelle città, a capo delle quali si pongono re e sacerdoti.
Richiamati dalla fertilità della «terra tra i fiumi», numerosi popoli migrarono e si insediarono in Mesopotamia.
Per sfruttare l’acqua dei fiumi, però, era necessario scavare canali, costruire argini, regolare le piene delle acque, fare provvista di acqua per i periodi di siccità.
Tutto ciò richiedeva un’organizzazione. E ci volevano persone che avessero la competenza e l’autorità per fare eseguire i lavori necessari. Nacquero così i primi Stati, cioè comunità stabilite in un certo territorio e guidate da uomini che organizzavano e dirigevano le attività utili a tutta la collettività. Questi uomini probabilmente furono dapprima i più anziani ed esperti. In seguito il ruolo di capi della comunità passò ai sacerdoti e, più tardi ancora, a un uomo solo: il re Grazie alle opere di irrigazione, il territorio della Mezzaluna fertile permise di ottenere abbondanti raccolti di cereali e di frutta, oltre a legno e foraggio in grande quantità. Furono fondate qui le prime città della storia, tra il VI e il IV millennio a.C. Tra queste Uruk , in Mesopotamia, possedeva edifici, strade, templi, costruiti con mattoni d’argilla e abbelliti da sculture in pietra.
SCIENZA TECNICA e
La rivoluzione della ceramica
Non si sa con precisione come l’uomo del Neolitico abbia imparato a produrre e lavorare la ceramica. L’ipotesi più plausibile è che si sia trattato di una scoperta casuale: vedendo che attorno a un fuoco la terra argillosa si solidificava e diveniva compatta, i nostri antenati compresero forse quali sviluppi potessero nascere da un tale fenomeno fisico. Il materiale usato per produrre la ceramica è l’argilla, una roccia non pietrificata, costituita da granuli di sabbia, largamente disponibile sulla superficie terrestre. Questo materiale, assai malleabile e facile da impastare con l’acqua, si indurisce una volta essiccato. I primi manufatti in ceramica, realizzati mediante l’esposizione al calore del sole, erano tuttavia di qualità modesta e poco resistenti. La tecnica di cottura migliorò notevolmente quando si cominciò a porre l’impasto all’interno di buche sopra le quali veniva acceso il fuoco. Tuttavia il contatto diretto con la fiamma e la disuguale distribuzione del calore facevano sì che gli oggetti si rompessero facilmente, mentre la loro superficie risultava porosa. L’innovazione che rivoluzionò il modo di produrre le ceramiche fu quella del forno, al cui interno si potevano raggiungere temperature molto elevate (fino a 1200 gradi). Gli oggetti così ottenuti erano compatti, solidi, leggeri, impermeabili e resistenti al calore. Potevano contenere liquidi, conservare gli alimenti e cuocere i cibi, ed erano facilmente trasportabili.
STUDIA CON METODO
Fissa i concetti sul testo
1. Sottolinea sulle pagine le risposte alle domande.
a. Quali figure furono, nel corso del tempo, a capo delle città?
b. In quale epoca sorsero le prime città?
Verifica la comprensione
2. Sottolinea, tra i fiumi sotto elencati, quelli sulle cui rive sorsero le più antiche civiltà.
Senna • Po • Indo • Danubio • Tigri • Nilo
• Volga • Mississippi • Eufrate
3. Rispondi alle domande.
a. Dove si trova la «Mezzaluna fertile»?
b. Dove si trovava Uruk?
Recipiente in argilla con decorazioni, risalente al periodo neolitico.
Gli antichi vasai dovevano acquisire notevoli abilità manuali che probabilmente finirono per determinare una prima forma di specializzazione nel lavoro Nella lavorazione della ceramica giocò un ruolo fondamentale un’altra invenzione rivoluzionaria, ossia il tornio, noto anche come “ruota del vasaio”, che fece la sua comparsa all’inizio del III millennio a.C. Esso è costituito da una base circolare di pietra fissata su un perno. Azionata con le mani o mediante un pedale, la “ruota” gira mentre l’artigiano esercita una lieve pressione delle dita sul blocco di argilla bagnata precedentemente posto su di essa. Il movimento rotatorio rende possibile modellare il materiale con un minimo sforzo, dandogli la forma voluta.
Se i primi esemplari usciti dal laboratorio del vasaio erano rozzi, con il tempo le loro forme si raffinarono, le pareti esterne furono colorate e poi decorate con disegni di vario genere.

La scrittura
Con la scrittura nasce la storia
Con l’invenzione della scrittura l’uomo può trasmettere alle generazioni successive informazioni dettagliate e precise sulla propria vita: finisce così la preistoria e inizia la storia.
L’ introduzione della scrittura fu un evento rivoluzionario per l’umanità, che ebbe così la possibilità di registrare notizie riguardanti la vita quotidiana, credenze religiose, conoscenze tecniche, scientifiche e giuridiche. Le più antiche forme di scrittura comparvero fra la fine del IV e l’inizio del III millennio a.C. in Mesopotamia ed Egitto. Questa scoperta segnò la fine della preistoria e l’ inizio della storia, perché la scrittura ha reso possibile una conoscenza del passato più ampia e approfondita.

L’umanità impara a scrivere
Tavoletta in argilla con scrittura cuneiforme (XX-XIX secolo a.C.).









Stele proveniente dal Tempio di Marduk a Babilonia; un ufficiale del tempio è in preghiera di fronte al figlio. Nella parte alta della stele sono presenti tre simboli sacri: il sole, una luna crescente e una mazza cerimoniale con la testa di leone (900-800 a.C.)
La scrittura diventa uno strumento di eccezionale importanza nei più svariati campi dell’attività umana. Le prime forme di scrittura sono costituite da semplici disegni per la gestione delle merci nei magazzini.
I gruppi umani che si stabilirono in Mesopotamia «inventarono» un nuovo ed efficace strumento di comunicazione: la scrittura. I primi documenti scritti, ritrovati nella città di Uruk e risalenti al IV millennio a.C., sono testi di tipo commerciale. Incisi su tavolette d’argilla, erano registrazioni delle merci presenti nei magazzini della città. Vi sono elencati le quantità delle merci, i nomi dei produttori e quelli degli acquirenti. Nata per rispondere a esigenze economiche, la scrittura manifestò ben presto le sue molteplici possibilità. Fu usata per comunicare messaggi religiosi, politici, storici. Essa accelerò fortemente il progresso materiale e culturale. La nascita della scrittura, ovvero della rappresentazione del pensiero per mezzo di segni, risale al periodo in cui l’uomo incideva sulle rocce le figure degli animali. Poiché si serviva di figure, questa forma di espressione del pensiero viene definita pittografica. Da queste prime forme di scrittura derivarono i modi di scrivere più antichi, detti pittogrammi, ovvero scrittura per immagini.




Gli ideogrammi
I segni della scrittura diventano sempre più stilizzati, al punto che solo gli esperti sanno decifrarli. Questi segni sono alla base delle scritture ideografiche: quella cuneiforme in Mesopotamia e quella geroglifica in Egitto.


All’inizio i pittogrammi erano facilmente interpretabili. Ad esempio, il grano era rappresentato per mezzo della spiga, mentre della pecora veniva raffigurata chiaramente la testa. In seguito, poiché si scriveva sull’argilla con una stecca di

canna appuntita, i segni divennero stilizzati e irriconoscibili per chi non era esperto nella scrittura. Con il tempo, i segni stilizzati, o ideogrammi, sostituirono i pittogrammi. In Mesopotamia nacque una nuova forma di scrittura, con i segni a forma di chiodo, definita cuneiforme. In Egitto i singoli ideogrammi consistevano in immagini più o meno stilizzate dell’oggetto che volevano rappresentare, ma potevano anche essere formati da simboli con cui si esprimevano concetti astratti. Questi segni furono detti geroglifici. Gli ideogrammi potevano esprimere non soltanto elementi concreti, ma anche azioni e concetti astratti. Per esempio, dall’unione del segno che indicava la bocca con quello che indicava l’acqua si ottenne l’ideogramma corrispondente al verbo “bere”.
La scrittura fonetica
Così cambiò la scrittura
SCRITTURA
pesce cielo, divinità toro cereale
Gli ideogrammi non possono esprimere in modo completo significati astratti. Per rimediare a questa lacuna nascono le scritture alfabetiche, nelle quali i segni non rappresentano un significato, ma un suono.



Le scritture figurative possono funzionare bene per esprimere cose concrete, ma sono meno efficaci se bisogna comunicare concetti astratti o azioni espresse da verbi. Si trovò allora una soluzione geniale, che cambiò la storia dell’umanità. Abbandonando il sistema per cui un solo segno indicava tutta la parola, l’uomo pensò di abbinare a ogni segno grafico, o lettera, un suono. Più lettere unite fra loro davano il suono complessivo della parola voluta. Nacque così la scrittura fonetica Le forme più antiche di alfabeto fonetico, vale a dire basato sui suoni, furono utilizzate a partire dal XIX secolo a.C. nella penisola egiziana del Sinai e in Siria. Furono però i Fenici a perfezionarlo, inventando 22 segni che costituirono il primo alfabeto.
STUDIA CON METODO
Fissa i concetti sul testo
1. Sottolinea sulle pagine le risposte alle domande.

a. Dove e in che periodo comparvero le prime forme di scrittura?

b. Quale innovazione è alla base della scrittura alfabetica?
c. Da quale popolo fu inventata la scrittura alfabetica?
Rifletti sul lessico


Una delle più antiche tavolette di argilla su cui sono incisi segni cuneiformi che indicano le merci depositate nei magazzini della città.

















2. Scrivi accanto a ciascuna definizione il nome corrispondente.
a. Scrittura formata da immagini:
b. Scrittura formata da ideogrammi a forma di chiodo, in uso in Mesopotamia:














c. Scrittura egizia formata da ideogrammi:
d. Scrittura formata da segni a cui corrispondono dei suoni:
Fissare le conoscenze e sviluppare le competenze di base
Completa i testi inserendo le parole opportune, che sceglierai fra quelle proposte.
La preistoria
Paleolitico • villaggi • ominidi • metalli • preistoria
Gli che compaiono circa 4 milioni di anni fa, presentano tratti umani non ancora sviluppati e si estinguono uno dopo l’altro. Circa 200 mila anni fa compare l’Homo sapiens, cioè l’uomo attuale. Il periodo che va dalla nascita dei primi ominidi fino all’invenzione della scrittura si chiama e si divide in o «età della pietra antica», Mesolitico o «età della pietra di mezzo» e Neolitico o «età della pietra nuova». Sul finire di quest’epoca, in alcune aree si diffonde la lavorazione di e leghe. Nel corso del Neolitico gli uomini imparano a coltivare la terra e ad allevare animali. Diventano così
sedentari e nascono i primi .
L’acqua e la storia
Indo • Nilo • Eufrate • città • comunicazione








A preparare l’inizio della storia è la nascita delle . Le prime grandi civiltà sono strettamente legate alla presenza di grandi fiumi che permettono l'irrigazione dei terreni e servono come vie di .
La storia comincia in Mesopotamia lungo il Tigri e l’ , in Egitto, sul , e in India, nella valle dell’ .
La rivoluzione della scrittura
alfabeto • disegni • cuneiformi • scrittura • Egitto
A segnare il passaggio dalla preistoria alla storia è anche l’invenzione della . Le prime forme di scrittura sono che raffigurano persone, animali e oggetti poi i segni assumono una forma stilizzata, come i caratteri in Mesopotamia e i geroglifici in . Queste due scritture, dette ideografiche, esprimono un numero di limitato di significati astratti. La vera rivoluzione avviene con l’invenzione dell’ fonetico, basato sui suoni delle parole.
Mappa concettuale
La preistoria
Dagli ominidi
agli esseri umani
- australopiteco (4-2 milioni di anni fa)
- Homo habilis (2,4-1,5 milioni di anni)
- Homo erectus (1,9 milioni-200 mila)

- Homo neanderthalensis (300 mila-30 mila)

- Homo sapiens (a partire da 200 milioni di anni fa)
I mutamenti fisici
- bipedismo
- postura eretta

- pollice opponibile








- mano prensile
Tecnica ed economia



- Paleolitico
(3 milioni-10 000 a.C.): pietre scheggiate, economia di caccia e raccolta
- Mesolitico (10 000-8 000 a.C.): produzione di attrezzi e armi da lancio, economia di caccia e raccolta
- Neolitico
(8 000 – 5 000 a.C.): perfezionamento della lavorazione della pietra, nascita dell’agricoltura e dell’allevamento
- Età dei metalli
(5 000 – 3 000 a.C.): lavorazione di rame e bronzo, lavorazione della ceramica, artigianato


- nascita delle città
- invenzione della scrittura
- prime civiltà fluviali
Dalla preistoria alla storiale COMPETENZE

Leggi e interpreta le carte
1. Osserva la cartina di pagina 3, quindi indica se le seguenti affermazioni sono vere o false.
a. Il continente da cui ebbe inizio la diffusione della specie umana fu l’Africa.
b. Il continente raggiunto per ultimo dagli antenati dell’uomo fu l’Europa.
c. La diffusione dell’uomo in America avvenne da sud a nord.
d. Gli spostamenti dei primi gruppi umani avvennero in prevalenza lungo le coste dei mari.
e. La parte settentrionale dell’Europa e dell’Asia non furono raggiunte dall’uomo nella preistoria.
Colloca nel tempo gli eventi della storia
2. Scrivi nell'ordine corretto la successione della comparsa di ominidi ed esseri umani. Homo habilis • Australopiteco • Homo sapiens • Homo erectus • Homo neanderthalensis
Conosci e usa le parole della storia
3. Scrivi accanto a ciascuna definizione il termine a cui si riferisce.
a. Capacità di camminare sugli arti posteriori assumendo una postura eretta:
b. Mano capace di afferrare e maneggiare oggetti:
c. Capacità del pollice di toccare frontalmente tutte le altre dita della mano:
Stabilisci legami di causa ed effetto

4. Metti in relazione ogni causa alla sua conseguenza.
CAUSE
1. I contadini hanno bisogno di molta acqua e di terra fertile.
2. Lo sfruttamento dell’acqua dei fiumi richiede un’organizzazione.
3. Necessità di registrare i beni presenti nei magazzini della città.
4. Gli uomini imparano a coltivare la terra.
CONSEGUENZE


A. Nascita della scrittura.
B. Gruppi di uomini si stabiliscono vicino ai fiumi.
C. Gli uomini diventano sedentari.
D. Nascita dei primi Stati.
LE PRIME CIVILTÀ









Le aree di sviluppo delle prime civiltà: mesopotamica, egizia, fenicia



Il codice di Hammurabi, inciso a Babilonia attorno al 1760 a.C., si compone di 282 leggi.

Le civiltà della Mesopotamia
La storia comincia con i Sumeri
L’invenzione della scrittura e la nascita delle città hanno luogo in Mesopotamia, terra abitata dai Sumeri.
In Mesopotamia, grazie all’ invenzione della scrittura e alla nascita delle città, si concluse la preistoria ed ebbe inizio la storia.
Qui, nel V millennio a.C., si stabilirono i Sumeri cui si deve l’invenzione della scrittura cuneiforme e la fondazione, dalla seconda metà del IV millennio a.C., di numerose città-Stato, come Ur, Uruk e Lagash
Poiché il territorio era quasi privo di pietre, gli edifici furono realizzati con mattoni di argilla essiccati al sole.
Al centro delle città sorgeva la ziqqurat, una torre costituita da tronchi di piramide sovrapposti. Sulla sommità si trovava il santuario a cui solo i sacerdoti potevano accedere per osservare gli astri dai quali traevano indicazioni per predire il futuro. Altro punto di riferimento era il palazzo reale, sede del potere politico.
Al vertice della società sumera c’era il re, detto lugal, ossia “uomo grande”, considerato il rappresentante della volontà divina. Seguivano i sacerdoti e gli alti funzionari di Stato
Gli scribi godevano di buona considerazione perché capaci di leggere e scrivere; analoga era la posizione dei militari di professione. Artigiani e commercianti occupavano una posizione più modesta, superiore a quella di operai e contadini. Gli schiavi erano costituiti da prigionieri di guerra, criminali o persone con debiti non saldati.
Hammurabi: il potere della legge

Dopo i Sumeri, la Mesopotamia è conquistata da molti popoli. Fra i sovrani del tempo spicca Hammurabi, che emana il primo codice di leggi scritte.
La civiltà sumerica cedette agli invasori, che intorno al 2300 a.C. arrivarono a ondate successive.
Sargon I il Grande, signore degli Accadi (2335-2279 circa a.C.), costruì un regno, poi anch'esso travolto da altri invasori.
Tra il 1800 e il 1700 a.C., fu Hammurabi di Babilonia a governare la Mesopotamia.
Il suo nome è legato al primo codice di leggi scritte della storia, il «codice di Hammurabi». Le leggi scritte furono un passo importante, poiché garantivano maggiore giustizia a tutte le classi sociali.
L’Impero babilonese conobbe poi un lungo periodo di declino, dal quale si riprese quando, nel 626 a.C., riconquistò l’indipendenza.
Gli Assiri: un popolo in continua guerra
Nella parte settentrionale della Mesopotamia vivono gli Assiri. A lungo sottomessi da altri popoli, conquistano poi l’indipendenza e creano un grande Impero. Essi basano il loro potere sulla forza militare e sul terrore.
Stanziati nelle alte valli del Tigri e dell’Eufrate, gli Assiri non ebbero parte nello sviluppo materiale e culturale delle prime civiltà mesopotamiche. Popolo di rozzi pastori e poi di commercianti, furono a lungo tributari dei sovrani babilonesi dai quali ottennero una certa autonomia.
A partire dal 1300 a.C. gli Assiri prima conquistarono l’indipendenza e poi diedero avvio a una serie di conquiste che li portarono a creare un Impero vastissimo grazie a un esercito molto ben organizzato. Forti di veloci reparti di carri da combattimento e di ingegnose macchine da assedio, spesso guidati dal sovrano in persona, gli eserciti assiri per molto tempo non ebbero rivali in grado di opporre loro una valida resistenza.
Un Impero vasto ma fragile
La brutalità con cui gli Assiri dominano i popoli sottomessi genera numerose rivolte che provocano la distruzione dell'Impero.
Gli Assiri attuarono una vera e propria strategia del terrore, infliggendo a chi osava resistere punizioni di straordinaria ferocia: le città vinte erano distrutte, i loro abitanti uccisi o deportati, i prigionieri torturati.
Uno dopo l’altro caddero sotto i loro colpi i regni e le città della Siria, della Palestina, della Fenicia e della Mesopotamia, compresa la città di Babilonia, e perfino una parte dell’Egitto.
Tuttavia, quanto più numerosi erano i nemici sconfitti sul campo, tanto più frequenti erano le ribellioni che si susseguivano in tutto il territorio dell’Impero. Infine, i Babilonesi e i Medi, un popolo confinante, si allearono per scuotere il giogo a cui erano sottoposti. L’Assiria fu invasa e la sua capitale Ninive distrutta (612 a.C.). Da allora questo popolo scomparve definitivamente dalla storia. Con la caduta dell’Impero assiro e la successiva conquista di Babilonia (539 a.C.) ad opera del persiano Ciro, si concluse la storia della civiltà mesopotamica e, da allora, questa regione fece parte di regni stranieri e non recuperò più l’indipendenza.
STUDIA CON METODO
Fissa i concetti sul testo
1. Sottolinea sulle pagine le risposte alle domande.
a. Quali eventi segnarono l’inizio della storia?
b. Che cos’era la ziqqurat?
c. Perché le leggi scritte furono molto importanti?
d. Di quale strumento si servirono gli Assiri nelle loro campagne militari?
612 a.C.
Ninive è distrutta.
539 a.C.
Il re persiano Ciro conquista Babilonia.
Verifica la comprensione
2. Indica quali importanti eventi si svolsero negli anni sotto indicati.
a. 612 a.C.
b. 539 a.C.
Lezione
2
LE PAROLE DELLA STORIA
Glaciazione: periodo caratterizzato da un forte raffreddamento del clima e, quindi, dall’aumento dell’estensione di calotte polari e ghiacciai. In età preistorica ci furono quattro grandi glaciazioni, l’ultima delle quali avvenne all’incirca dal 20 000 al 10 000 a.C.
Limo: consiste in piccoli granuli che formano un terreno umido e fertile, adatto alle coltivazioni.
La civiltà dell’antico Egitto
Quando il Sahara diventò un deserto
A causa di un cambiamento climatico iniziato verso il 20 000 a.C., il Sahara si inaridisce e le sue popolazioni migrano nella valle del Nilo.
La storia delle prime civiltà umane dipendeva dai cicli meteorologici. Intorno al 10 000 a.C. stava terminando un lungo periodo di glaciazione che aveva comportato un abbassamento della temperatura, l’espansione delle calotte polari e l’ampliamento dei ghiacciai. Alla fine di questa fase, il clima terrestre si riscaldò Fu allora che in Africa la regione del Sahara, un tempo ricca di vegetazione, si trasformò in un deserto. Le popolazioni che vivevano in quell’area furono costrette a migrare verso la valle del Nilo, dove era possibile trovare condizioni di vita migliori grazie alle acque di quel grande e lungo fiume.
L’Egitto, un dono del Nilo
La valle del Nilo, resa fertile dalle periodiche inondazioni del fiume, offre ai nuovi arrivati cibo sufficiente a sfamare una numerosa popolazione.
La fertile valle del Nilo
Zona irrigata
Piramidi
Capitali
Siria
Byblos
Saqqara
Akhetaton
Thinis

Valle dei Re
1a Cateratta
2a Cateratta
3a Cateratta
Sulle sponde del medio e basso corso del Nilo nacque e si sviluppò una delle più straordinarie civiltà, quella degli Egizi, destinata a durare migliaia di anni. La terra pianeggiante e ricca di risorse naturali, in virtù delle periodiche inondazioni del fiume, richiamò molti contadini, che si trasferirono in quella zona. A fianco del fiume, grazie alle sue acque ricche di sostanze fertilizzanti, si era formata una striscia di terra fertile. Erano cresciute praterie verdeggianti, generose piantagioni di frutta e campi ricoperti di messi che potevano sfamare una numerosa popolazione Non a caso, Erodoto, una grande storico greco, definì l’Egitto «un dono del Nilo».
L’Egitto dei faraoni
Tebe
Per sfruttare i benefici offerti dal Nilo occorre realizzare numerose opere che richiedono una guida accentrata. La valle del fiume viene così unificata sotto il potere di un sovrano chiamato faraone.
4a Cateratta 5a Cateratta
Libano Nubia
Verso il 3000 a.C. tutta la zona del Nilo fu unificata sul piano politico da un’autorità principale. Il motivo per cui in questa zona si stabilì un governo centrale dotato di ampi poteri fu la necessità di regolare il corso del Nilo. Occorreva scavare dei canali utili all’agricoltura e sfruttare il fertile strato di limo depositato ogni estate dalle piene del fiume. Queste attività dovevano essere progettate e coordinate nel loro insieme e perciò richiedevano una guida unica, in grado di mobilitare le energie necessarie. Le persone che seppero svolgere questa funzione si impossessarono del potere e assunsero la carica di sovrani, che in Egitto erano chiamati faraoni
Narmer, il primo faraone


Il primo sovrano a regnare su tutto l’Egitto è Narmer, a cui succedono altri sovrani secondo una successione dinastica.
Nei più antichi testi egizi è citata l’esistenza, prima del terzo millennio a.C., di un sovrano chiamato Narmer, o forse Menes, il capostipite dei faraoni. Egli venne raffigurato con la corona bianca (simbolo dell’Alto Egitto) e con la corona rossa (simbolo del Basso Egitto). Ciò significa che fu il primo sovrano a essere riconosciuto re dell’intero territorio egiziano. Per questo motivo da lui si fa cominciare la storia di questo Paese. Per rafforzare la propria autorità, i faraoni si attribuirono un carattere sacro. Essi non si consideravano semplici esseri umani, ma divinità
La storia dell’Egitto viene distinta in tre fasi:
• l’Antico Regno (2700-2220 a.C. circa) con capitale Menfi;
• il Medio Regno (2000-1785 a.C.) durante il quale il Paese fu temporaneamente invaso dagli Hyksos, guerrieri nomadi provenienti dall’Oriente;
• il Nuovo Regno (1600-1100 a.C.) con capitale Tebe.
Nell’anno 525 a.C. l’Egitto fu conquistato dai Persiani e da allora conobbe altre dominazioni straniere, fino a quando, nel 30 a.C., fu incorporato nell'Impero romano. Si chiudeva così definitivamente la storia di una civiltà e di un regno durati tremila anni.
Da sinistra a destra: Corona bianca dell’Alto Egitto. Corona rossa del Basso Egitto. Corona dell’Egitto unificato.
STUDIA CON METODO
Fissa i concetti sul testo
1. Sottolinea sulle pagine le risposte alle domande.




a. Quali effetti produssero sul Sahara i cambiamenti climatici?
b. Con quale espressione Erodoto definì l’Egitto?
Verifica la comprensione
c. Come erano chiamati i sovrani egizi?
d. Quale sovrano unificò l’Alto e il Basso Egitto?
2. Completa lo schema seguente in cui sono indicati i rapporti di causa-effetto che portarono alla nascita della civiltà egizia.
Fine dell’ultima
il Sahara si trasforma in un
le popolazioni di pastori che vi abitavano migrano nella valle del
la loro attività principale diventa
Il faraone raffigurato mentre abbatte un nemico sulla Tavoletta di Narmer, Museo egizio del Cairo.LE PAROLE DELLA STORIA
Mercenari: soldati che prestano servizio militare in cambio di un compenso.
La società e la religione egizia
La parte alta della piramide sociale
Della parte alta della scala sociale fanno parte, in ordine decrescente di importanza, i sacerdoti, gli scribi e gli alti ufficiali dell’esercito.
Al potere del re si affiancava quello della casta sacerdotale che presiedeva alle funzioni religiose
I templi più importanti, come quelli di Menfi, Eliopoli, Luxor, Karnak, potevano contare su enormi proprietà terriere e godevano di ricchissime rendite, cosicché svolgevano, come anche in Mesopotamia, una notevole funzione economica oltre che religiosa. In queste scuole si formavano i futuri sacerdoti ma anche gli scribi, ossia il personale amministrativo indispensabile per il funzionamento dello Stato.

Essi potevano essere anche di modesta origine, ma la delicatezza del compito che erano chiamati a svolgere li innalzava a un rango sociale piuttosto elevato. La loro attività consisteva nel registrare i prodotti che entravano e uscivano dai magazzini del palazzo e del tempio, nel censire il bestiame, nel calcolare l’ammontare dei raccolti e nel provvedere alla loro distribuzione
I sacerdoti e gli scribi erano gli unici a saper utilizzare la scrittura geroglifica in uso nel Paese ( p. 9), costituita da un gran numero di segni, la cui conoscenza richiedeva un lungo studio.
Importanza crescente andarono acquistando col tempo gli alti ufficiali dell’esercito, a mano a mano che l’Egitto dovette difendersi da nemici esterni o fu impegnato in guerre di conquista.
Fu allora che l’esercito divenne permanente e quella del militare una professione, spesso affidata a mercenari stranieri.

La parte bassa della piramide sociale
Della parte bassa fanno parte gli artigiani, i mercanti e i contadini. Questi ultimi rappresentano il gruppo più numeroso. In fondo alla scala sociale vi sono gli schiavi.
La parte bassa della piramide sociale era formata da artigiani, mercanti e contadini; in fondo si trovavano gli schiavi
La categoria sociale più numerosa era quella dei contadini da cui dipendeva in gran parte il benessere del Paese.
Gli schiavi erano prigionieri di guerra stranieri a cui toccavano i lavori più duri nelle miniere e nelle cave di pietra.
Statua in calcare di Ramose, scriba reale che diresse i lavori di Deir el-Medina (1279-1213 a.C.).La religione degli Egizi
Gli Egizi credono in numerose divinità: alcune sono raffigurate con il corpo di animale, altre con corpi umani, altre con forma mista.

Gli antichi Egizi erano politeisti, cioè adoravano numerose divinità. Nei tempi più antichi praticavano il culto delle forze della natura, come il Sole e la Luna, e gli dei erano rappresentati con l’aspetto di animali. Soltanto in seguito le divinità assunsero le sembianze di uomini o una forma mista, in parte uomini e in parte animali. Ogni città e ogni categoria sociale o professione aveva propri dei protettori. Ad esempio, Thot era considerato il dio inventore del linguaggio e della scrittura e pertanto era il protettore degli scribi. Era raffigurato come un uomo con la testa di ibis, un uccello diffuso sulle rive del Nilo. Vi erano anche divinità adorate in tutto l’Egitto. Per esempio, tutti gli Egizi praticavano il culto di Osiride, signore del Regno dei morti e dio della morte e della rinascita. Perciò era anche il dio dell’agricoltura, poiché le piante nascono, crescono, muoiono e dai loro semi nasce una nuova pianta. Un altro culto diffuso in tutto il Paese era quello di AmonRa, che aveva come simbolo il disco del sole. Anche il faraone era adorato come un dio ed era identificato con Horus, figlio di Osiride.
La vita dopo la morte
Gli Egizi credono nella rinascita dopo la morte. Prima questa prerogativa è attribuita solo al faraone, poi a tutti gli esseri umani.
Come tutti gli altri dei, il faraone era considerato immortale. Per questo, dopo la morte, il suo corpo veniva mummificato e custodito all’interno di una piramide, un monumento funerario imponente e solidissimo, capace di proteggerlo per l’eternità. Soltanto a partire dal II millennio a.C. si diffuse la credenza che non solo il faraone, ma tutti gli uomini avessero una vita dopo la morte. Gli Egizi immaginavano che la vita nell’aldilà fosse simile a quella terrena, ma molto più felice perché non c’erano né dolore né desideri impossibili da appagare Dopo la morte, l’anima del defunto si presentava davanti al tribunale di Osiride perché fossero pesate le azioni buone e malvagie compiute sulla terra. Per farsi perdonare le colpe commesse in vita, gli uomini invocavano il perdono degli dei con preghiere e riti religiosi.

STUDIA CON METODO
Fissa i concetti sul testo
1. Sottolinea sulle pagine le risposte alle domande.
a. Quali funzioni svolgeva la casta sacerdotale?
b. In che cosa consisteva l’attività degli scribi?
c. In che modo erano rappresentate le divinità egizie?
d. Come era immaginata, dagli Egizi, la vita ultraterrena?
Verifica la comprensione
2. Indica se le seguenti affermazioni sono vere o false.
a. I templi egizi avevano anche una grande importanza economica
b. Nell’esercito non furono mai ammessi soldati stranieri.
c. Il faraone era identificato con il dio Ra V F
d. Osiride era il signore del regno dei morti. V F
Osiride, dio del regno dei morti.Area di sviluppo delle civiltà dei Fenici e degli Ebrei
Altri popoli del Vicino
Oriente: Fenici ed Ebrei
La Terra di Canaan
Affacciata al Mediterraneo orientale, la Terra di Canaan ospita due popoli assai diversi dal punto di vista politico, economico e culturale: i Fenici e gli Ebrei.
Insieme con le zone fluviali della Mesopotamia e del Nilo, un altro luogo in cui l’uomo si organizzò dando vita a civiltà sviluppate fu l’area del Mediterraneo chiamata Terra di Canaan. Qui vissero due popoli: i Fenici e gli Ebrei
I Fenici, a partire dalla fine del II millennio a.C., si stabilirono in una sottile striscia di terra tra il mare e i monti, dove si trova oggi la costa del Libano. Qui fondarono una serie di città-Stato, tra cui le principali furono Biblo, Sidone e Tiro. Al confine meridionale della Fenicia, in Palestina, si stabilirono invece gli Ebrei, un popolo di pastori divenuti sedentari.
Esploratori e mercanti
I Fenici sono uno dei primi popoli capaci di solcare i mari. A bordo di agili navi i loro mercanti esportano in tutto il Mediterraneo tessuti, vetro e porpora.
LE PAROLE DELLA STORIA
Porpora: sostanza ricavata da un mollusco e usata come colorante, conferiva ai tessuti un intenso colore rosso scuro.
Colonia: città fondata da un gruppo di persone lontano dal luogo di origine (chiamato madrepatria).
La Fenicia era una terra molto fertile ma quasi interamente montuosa, poco adatta all’agricoltura, così che non poteva sfamare tutti gli abitanti. Le montagne, però, fornivano legname in abbondanza, essendo ricche di cipressi, pini e cedri, alberi da cui si poteva ricavare il legno per costruire imbarcazioni veloci e robuste. Fu così che i Fenici impararono a navigare riuscendo a trarre dai commerci marittimi le risorse necessarie al sostentamento. Le loro navi cominciarono a percorrere tutto il Mediterraneo e anche a spingersi oltre lo stretto di Gibilterra. Trasportavano i prodotti della loro economia: vetro lavorato, tessuti tinti con la porpora e legname.
Le colonie fenicie

I Fenici fondano numerose colonie sulle sponde del Mediterraneo. Fra le più ricche vi sono Cartagine, in Africa, e Palermo e Cagliari in Italia.
I Fenici non intrapresero mai guerre di conquista. Si dedicarono alla pirateria e al commercio degli schiavi. Inoltre fondarono numerose colonie sulle coste del Mediterraneo. Le principali sorsero sulle coste dell’Africa settentrionale, in Spagna, in Sicilia e in Sardegna.
Alcune erano semplici basi che servivano alle navi fenicie per fare rifornimento o per prelevare merci custodite nei magazzini della colonia stessa. Altre si svilupparono al punto da diventare città importanti e, a loro volta, piccole potenze commerciali. Tra queste ultime ricordiamo Cartagine, sulla costa africana. In Italia, Palermo e Cagliari nacquero come colonie fenicie.
La diffusione dell’alfabeto
Ai Fenici si deve la diffusione dell’alfabeto formato da 22 lettere. I Greci successivamente vi inseriscono le vocali, assenti nell’alfabeto fenicio.
Il maggiore contributo dei Fenici alla civiltà occidentale fu probabilmente la diffusione dell’alfabeto fonetico, formato da una serie di segni a ciascuno dei quali corrisponde un suono. Fu il passo decisivo verso la scrittura fonetica, estremamente più semplice di quelle precedenti. L’alfabeto fenicio era composto da 22 simboli, tutti corrispondenti a consonanti. Non esistevano invece segni corrispondenti alle vocali: essi saranno inseriti più tardi dai Greci. Un’altra differenza rispetto alla nostra scrittura è che i Fenici scrivevano da destra verso sinistra.
STUDIA CON METODO
Fissa i concetti sul testo
1. Sottolinea sulle pagine le risposte alle domande.
a. Per quale motivo i Fenici si curarono poco dell’agricoltura?
b. Dove sorsero le colonie fenicie?





c. Quale fu il maggior contributo dei Fenici alla civiltà occidentale?
Verifica la comprensione
2. Indica se le seguenti affermazioni sono vere o false.
a. La Terra di Canaan è bagnata da grandi fiumi. V F

b. I Fenici crearono un grande Impero. V F
c. I Fenici erano navigatori e mercanti. V F
d. La scrittura fenicia era costituita da geroglifici.


Frammento di un rotolo trovato a Qumram, vicino al Mar Morto in Palestina, e risalente al 125 a.C. in cui è scritto in ebraico il nome di Dio (Yahweh).

Gli Ebrei
Gli Ebrei sono il primo popolo a seguire una religione monoteista, cioè con un solo dio.
In Palestina, poco a sud del territorio fenicio, si stabilirono gli Ebrei. Rispetto a tutti gli altri popoli dell’antichità, essi avevano una particolarità: erano monoteisti, cioè credevano in un solo Dio, Yahweh (Colui che esiste). La loro religione si fondava sulla credenza in un patto di fedeltà tra Yahweh e gli Ebrei, che si consideravano il popolo «eletto», cioè prescelto da Dio tra tutti gli altri. Il libro sacro della religione ebraica era (ed è tuttora) l’Antico Testamento, che costituisce la prima parte della Bibbia cristiana.
Il racconto biblico
La Bibbia descrive le peregrinazioni del popolo ebraico attraverso il Vicino Oriente, alla ricerca di una sede definitiva.
Secondo la Bibbia, il capostipite del popolo ebraico fu Abramo, che dalla città di Ur, nella Mesopotamia meridionale, mosse con la sua famiglia e i suoi servi verso la Terra di Canaan. Questo evento, non databile con precisione, è collocato all’incirca verso il 2000 a.C. L’invito a emigrare gli fu fatto dal suo Dio, Yahweh, il quale stabilì con lui un patto: Abramo e la sua gente avrebbero avuto una patria tutta per loro, in cambio lo avrebbero adorato come unico Dio. Abramo accettò e dopo un lungo cammino raggiunse la Terra Promessa Qui i suoi discendenti, sotto la guida del figlio Isacco e del nipote Giacobbe, crebbero di numero e divennero un popolo, ma una grave carestia li spinse poi a cercare rifugio nel prospero Egitto, che li accolse benevolmente. Col trascorrere del tempo, però, l’atteggiamento degli Egizi cambiò e gli Ebrei furono ridotti a una condizione di servitù intollerabile. Fu allora che Mosè, «il salvato dalle acque», prese l’iniziativa di restituire la libertà alla propria gente e decise di guidarla verso la terra degli antenati. Il faraone, che si opponeva a questo progetto, dovette cedere perché Yahweh colpì l’Egitto con dieci terribili piaghe. Ciò nonostante, quando Mosè e il suo popolo si allontanarono verso oriente, li inseguì con il suo esercito, ma ancora una volta Yahweh mostrò la sua potenza: le acque del Mar Rosso che si erano aperte al passaggio delle colonne di fuggiaschi, si richiusero sugli inseguitori, sterminandoli senza scampo.

Ritorno alla Terra Promessa
Sul monte Sinai Mosè riceve da Dio le Tavole della legge, ma muore prima di aver raggiunto la Terra Promessa. Gli Ebrei riescono comunque a insediarsi in Palestina.
Sfuggiti all’ira del faraone, gli Ebrei si addentrarono nel deserto dove, sul monte Sinai, Mosè ricevette da Dio le Tavole della Legge, ossia i dieci comandamenti con cui Yahweh rinnovava il patto con la stirpe di Abramo. Alla base di questo patto vi era una premessa fondamentale: «Io sono il Signore Dio tuo, non avrai altro Dio all’infuori di me».
Stele dedicata a un culto religioso risalente all’età del Ferro.Veniva così ribadito il carattere assolutamente monoteistico della religione consegnata a Mosè e alla sua gente. In cambio del rispetto della Legge, Yahweh confermava un impegno solenne: il popolo ebraico sarebbe ritornato nella sede dei suoi avi, nella Terra Promessa, dove sarebbe vissuto in pace sotto la protezione divina. Mosè morì prima che la profezia fosse compiuta, ma la sua gente raggiunse la meta tanto attesa e dopo aver vittoriosamente combattuto con le tribù che si erano stanziate nel frattempo in quella regione, poté insediarvisi definitivamente. Da quel momento il racconto biblico assume carattere più storico e permette di seguire con ragionevole certezza le vicende del popolo di Israele (questo nome, che Dio attribuì a Giacobbe, passò poi a designare tutti gli Ebrei).
I regni ebraici
Il popolo di Israele fonda un regno con capitale Gerusalemme. Il regno poi si divide in due Stati che vengono conquistati da Assiri e Babilonesi.
Originariamente gli Ebrei erano pastori nomadi organizzati in tribù. Ciascuna tribù era guidata da un patriarca. Intorno al XIII-XII secolo essi si stabilirono in Palestina. Pur essendo diventati sedentari, conservarono la tradizionale divisione in tribù. Soltanto verso il 1000 a.C. si formò una monarchia unitaria, con capitale Gerusalemme Ben presto, però, gli Ebrei si divisero e formarono il Regno d’Israele, a nord, e il Regno di Giuda, a sud. Nell’arco di due secoli entrambi gli Stati persero la loro indipendenza. Nel 722 a.C. il Regno di Israele fu conquistato dagli Assiri; il Regno di Giuda, invece, venne conquistato dai Babilonesi nel 587 a.C. Da allora gli Ebrei persero la loro indipendenza e nel I secolo d.C. caddero sotto il dominio di Roma. Nel 135 d.C., in seguito a una rivolta antiromana, Gerusalemme fu distrutta ed ebbe inizio la diaspora, ossia la dispersione del popolo ebraico.
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Fissa i concetti sul testo
1. Sottolinea sulle pagine le risposte alle domande.
a. Qual era la caratteristica che differenziava gli Ebrei da tutti gli altri popoli antichi?
b. Quali erano i termini del patto stabilito da Yahweh con il popolo ebraico?
c. Che cosa avvenne sul Monte Sinai?
d. Quali regni si formarono con la divisione dello Stato di Israele?

Verifica la comprensione
2. Indica il nome dei personaggi corrispondenti alle descrizioni.
a. Guidò gli Ebrei da Ur alla Palestina:
b. Figlio di Abramo:
c. Ricevette da Dio le Tavole della Legge:
d. Ricevette da Dio il nome di Israele:
Ricostruzione del tempio di Gerusalemme, distrutto dai Babilonesi nel VI secolo a.C.Fissare le conoscenze e sviluppare le competenze di base




Completa i testi inserendo le parole opportune, che sceglierai fra quelle proposte.


Le civiltà della Mesopotamia: i Sumeri
cuneiforme • Mesopotamia • lugal • ziqqurat • scrittura
Il passaggio dalla preistoria alla storia è determinato dall’invenzione della e dalla fondazione delle prime città. Entrambi questi eventi hanno luogo nella seconda metà del IV millennio in , una regione del Vicino Oriente compresa tra i fiumi Tigri ed Eufrate. Questi progressi sono dovuti al popolo dei Sumeri, stanziati nel sud del Paese. Qui i Sumeri fondano numerose città-Stato, a capo delle quali vi è un re chiamato . Al centro delle città essi costruiscono grandi templi detti , strutture costituite da tronchi di piramide sovrapposti, sulla cui sommità sorge un santuario che funge anche da osservatorio astronomico. I Sumeri possiedono una scrittura , derivata da antiche scritture ideografiche.

Le civiltà della Mesopotamia: Accadi, Babilonesi e Assiri
Babilonesi • Sumeri • Ninive • Hammurabi • terrore
La Mesopotamia subisce ripetute invasioni da parte dei popoli nomadi che vivono nelle zone vicine. Al dominio dei si sostituisce quello degli Accadi, fra cui primeggia il re Sargon, e dei Babilonesi, di cui si ricorda il sovrano . A quest’ultimo si deve la creazione del primo codice di leggi scritte. Nella Mesopotamia settentrionale sono stanziati gli Assiri. Per lungo tempo sottomessi ai Babilonesi, verso il 1300 a.C. conquistano l’indipendenza e danno avvio a una serie ininterrotta di campagne militari. Grazie all’efficienza dell’esercito e al che incutono nelle popolazioni vicine, creano un grande Impero. La brutalità dei loro metodi, però, suscita continue rivolte dei popoli sottomessi. Alla fine, i Medi e i , alleati tra loro, riescono a sconfiggerli e distruggono la loro capitale . Da quel momento gli Assiri scompaiono dalla storia.

L’Egitto
Horus • geroglifici
• Narmer
• scribi • Nilo
Verso il 3000 a.C., il faraone unifica per la prima volta l’Alto e il Basso Egitto. La storia di questo Paese, la cui vita ruota attorno al , si suddivide in tre grandi fasi: Antico Regno, Medio Regno e Nuovo Regno. Essi adorano numerose divinità, rappresentate con forme animali, umane o miste. Fra le principali vi sono Osiride, Iside, Thot e AmonRa; lo stesso faraone si fa adorare come figlio del dio . Il sovrano, in quanto dio, rivive nell’aldilà; in seguito si diffonde la credenza che tutti gli esseri umani abbiano una vita ultraterrena. Gli Egizi usano una scrittura costituita di segni e costruiscono grandi piramidi che servono come tombe per i loro re. La società egizia è guidata dal faraone, ma esercitano un forte potere anche i sacerdoti dei grandi templi; seguono i funzionari amministrativi, detti , e gli alti ufficiali dell’esercito.
La Terra di Canaan: Fenici ed Ebrei
Cartagine
Yahweh • Canaan
• Libano • Egitto • Abramo
colonie
legname
Nella Terra di , che si estende lungo le coste del Mediterraneo, a nord dell’Egitto, si stabiliscono due popoli: i Fenici e gli Ebrei. I Fenici occupano una fascia montuosa corrispondente all’attuale . Questa terra non è favorevole all’agricoltura, ma è ricca di con cui gli abitanti possono costruire solide navi e spingersi sul mare. Il commercio marittimo diventa la più importante attività dei Fenici. Essi fondano numerose città-Stato, fra cui primeggiano Biblo, Sidone e Tiro; altre città vengono fondate come lungo le coste del Mediterraneo occidentale ( , Palermo e Cagliari). Si deve a questo popolo la diffusione della scrittura alfabetica. A sud del Libano vivono gli Ebrei. Guidati dal patriarca , proveniente dalla città di Ur, in Mesopotamia, sono costretti a lunghe peregrinazioni prima di poter raggiungere la Palestina. Dopo un periodo di permanenza in , lasciano il Paese al seguito di Mosè. Sarà lui a ricevere le Tavole della Legge da , il loro unico dio. Ritornati in Palestina, fondano un Regno che prende il nome di Israele.
Mesopotamia
Egitto
Sumeri
- Epoca: seconda metà del IV millennio a.C.
- Organizzazione politica: città-Stato
- Attività prevalente: agricoltura
- Religione: politeista
- Scrittura: cuneiforme
- Città: Ur, Uruk, Lagash







Accadi e Babilonesi
- Epoca: a partire dal 2300 a.C.
- Organizzazione politica: impero
- Sovrani: Sargon, Hammurabi
- Cultura: primo codice di leggi scritte
- Religione: politeista
- Città: Babilonia

Assiri
- Epoca: massimo sviluppo a partire dal 1300 a.C.
- Organizzazione politica: impero
- Attività prevalente: guerra
Egizi
- Epoca: a partire all’incirca dal 3000 a.C.

- Organizzazione politica: impero
- Attività prevalente: agricoltura
- Scrittura: geroglifica
- Sovrani: Narmer
- Religione: politeista
- Città: Menfi, Tebe
Fenici
- Epoca: fine del II millennio a.C.
- Organizzazione politica: città-Stato



- Attività prevalente: artigianato e commercio marittimo
- Scrittura: alfabetica
- Religione: politeista
- Città: Biblo, Sidone, Tiro
Ebrei
- Epoca: a partire dal 2000 a.C.
- Organizzazione politica: tribù (prima fase), regno (seconda fase)
- Attività prevalente: pastorizia
- Guide politiche: patriarchi (Abramo, Isacco, Giacobbe, Mosè)
Costruisci le coMPETENZE


Leggi e interpreta le carte
1. Osserva la cartina di pagina 13, quindi indica se le seguenti affermazioni sono vere o false.
a. Il territorio dei Sumeri si affacciava sul Mediterraneo. V F
b. Il territorio degli Ebrei e quello dei Fenici confinavano tra loro. V F
c. Il territorio degli Ebrei si trovava in Africa. V F
d. L’Egitto e la Mesopotamia confinavano tra loro. V F
e. La Mesopotamia era racchiusa tra due grandi fiumi. V F
Colloca nel tempo gli eventi della storia
2. Collega ciascuna data all’evento che vi si svolse.
Conosci e usa le parole della storia
3. Completa ogni frase con la parola appropriata, scegliendola tra quelle elencate. Attenzione: due parole sono da scartare.
alfabeto • piramide
• diaspora

• ziqqurat
• monoteistica • politeistica • limo
a. Il Nilo, dopo ogni inondazione, depositava sul terreno uno strato di fertile
b. La era un grande tempio costruito nel centro delle città sumeriche.
c. I Fenici diffusero nel mondo antico l’ fonetico.

d. Gli Ebrei adoravano un solo dio: la loro religione, pertanto, era .
e. Con la distruzione di Gerusalemme per opera dei Romani, nel 135 d.C., cominciò la degli Ebrei.
1. 3000 a.C. A. Medi e Babilonesi conquistano Ninive 3. 722 a.C. C. regno di Sargon 5. 587 a.C. E. Narmer unifica l’Egitto 2. 2335-2279 a.C. B. gli Assiri conquistano il Regno d’Israele 4. 612 a.C. D. i Babilonesi conquistano il Regno di Giuda 6. 539 a.C. F. Ciro conquista BabiloniaCostruisci le COMPETENZE



Comprendi aspetti e strutture dei processi storici
4. Indica gli esatti completamenti delle seguenti affermazioni.




a. Il territorio dei Sumeri non possedeva cave di pietra, quindi gli edifici furono costruiti: con pietre di importazione. con mattoni cotti al sole.
b. I terreni vicini al Nilo erano fertili grazie: al limo depositato dal fiume durante le periodiche inondazioni. al concime sparso dagli schiavi dopo ogni inondazione del fiume.
c. La dominazione degli Assiri era durissima, perciò i popoli sottomessi: non si ribellarono mai perché avevano paura. si ribellarono molto spesso.
d. Nei tempi più antichi le divinità egizie avevano un aspetto: zoomorfo, cioè di animali. antropomorfo, cioè umano.
e. Il territorio dei Fenici era poco adatto all’agricoltura, perciò essi: si dedicarono al commercio marittimo. emigrarono in un’altra terra.
f. Gli Ebrei, oppressi dagli Egizi, reagirono: ribellandosi con le armi. fuggendo dall’Egitto.
5. Metti a confronto le civiltà più antiche, completando la seguente tabella. Lascia in bianco le caselle per le quali non ci sono informazioni nel testo.
ubicazione e caratteristiche del territorio organizzazione politica
risorse e attività economiche religione scrittura