. Cappelletti • A. e A. De Gianni • M. De ardi • M b o g Pasc on alis A. L
LETT
URE
2 ibiscus edizioni
Responsabile editoriale: Mafalda Brancaccio Progettazione e coordinamento editoriale: Stefano Franchomme Consulenza editoriale: Viola Ardone Responsabile di produzione: Francesco Capitano Redazione: Nicoletta Baldini, Camilla Di Majo, Ester Movibile, Carla Pugliese La Corte Progetto grafico e impaginazione: Fabio Gallo, Luana Parrella Ideazione e realizzazione della copertina: Luana Parrella Illustrazione di copertina: Giovanni Abeille Illustrazioni: Giovanni Abeille, Sandra Bersanetti, Silvia Colombo, Daniela Dogliani, Silvia Forzani, Giada Negri, Angela Sbandelli Ricerca iconografica: Nicoletta Baldini, Carla Pugliese La Corte Referenze iconografiche: Adobe Stock, Shutterstock, Archivo Spiga © 2020 Eli - La Spiga Edizioni | Loreto
© 2020 Ibiscus Edizioni | Napoli
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info@ibiscusedizioni.it | www.ibiscusedizioni.it
tel. 071 750 701
Stampa: Tecnostampa | Pigini Group Printing Division | Loreto | Trevi 20.83.187.0 | ISBN 978-88-468-4115-5 Per esigenze didattiche i testi sono stati quasi tutti ridotti e/o adattati. L’editore è a disposizione degli aventi diritto per eventuali omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti. Le fotocopie non autorizzate sono illegali. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione totale o parziale così come la sua trasmissione sotto qualsiasi forma o con qualunque mezzo senza previa autorizzazione scritta da parte dell’editore.
. Cappelletti • A. e A. De Gianni • M. De ardi • M b o g Pasc on alis A. L
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2 NOME ................................................................................................................................................................................................................................... COGNOME .............................................................................................................................................................................................................. CLASSE .................................................................................. SEZIONE ..............................................................................................
ibiscus edizioni
Indice
con
Percorso di ascolto Esercizi interattivi
Il momento della campanella
Il momento della fantasia
4 Una nuova compagna 6 Domani si ricomincia 7 Scuola nella foresta 8 Lettere al ritorno dalle vacanze 10 Bravissimo a… 11 Filastrocca della maestra 12 Nadir 13 Cerco una scuola… 14 Eccoci in seconda! VERSO L’INVALSI
56 Storie al computer 58 La strega Verdocchia 59 Il principe 2.0 60 Per magia 61 Il piccolo drago 62 Shrek 64 Jack l’Acchiappamostri 65 Le ciliegie 66 Il cavalier Gentile 68 Il fagiolo magico 70 Il principe Felix Mau 72 Il piccolo, il grande e il gigante VERSO L’INVALSI
Il momento degli affetti 16 18 19 20 22 24 26 28
Una festa per tutta la famiglia Ai nonni In famiglia Un fratellino? Che idea! Giuliana e il pesciolino Oggi ci pensa papà Un ricordo dell’infanzia Nel paese dei Trillifolletti VERSO L’INVALSI
Il momento dei giochi e… degli amici 30 32 33 34 36 37 38 39 40 41 42 44
Il gioco del rosso e nero Il gioco di Chiara Un orsacchiotto per amico I chiacchieroni Amici libri Serena e le farfalle Io più te fa noi Un amico che viene da lontano Quanto dura la paura? Il giuramento dell’amicizia Il regalo di Andrea Le barchette di Rosa VERSO L’INVALSI
Il momento dei diritti 46 48 50 52 54 55
I diritti dei bambini Uno e sette Classe arcobaleno La famiglia De Vampiris Giulia e le bolle di sapone Adesso tocca a te!
Il momento degli amici animali 74 Incontro con una lontra 76 Frank 77 Mia 78 I cuccioli sono vivi! 79 La carta dei diritti degli animali 80 Le rondini viaggiatrici 82 Mix e Max 84 Farfalle 85 Filastrocca della lucciola 86 Il rap degli animali 87 Piccolo bruco mai sazio 88 Il raffreddore di Tantebraccia VERSO L’INVALSI
Il momento della natura e… del mondo intorno a noi 90 92 93 94 95 96 97 98 100 102
A me piacerebbe… Esploratori della natura La città dei fiori L’onda nera Lettera alla Terra I colori di Gaia Il mio quartiere Per chi è il mondo? Quanto durano cinque minuti? Sono spariti i colori VERSO L’INVALSI
Il momento dei diritti 104 105 106 107 108 110 111
La casa più grande del mondo Case del mondo I gusti sono gusti! La piramide alimentare Dal dottore Una giornata ecologica La raccolta differenziata
Il momento delle stagioni e delle feste 112 Autunno • Foglie 113 La neve 114 Arriva l’autunno 115 Viva la vendemmia! 116 Piccolo riccio non vuole dormire 118 L’autunno nell’arte Nel mondo dell’Arte 119 Il gatto di Halloween Cre i 120 Il mago del freddo 122 Il Natale degli gnomi 123 La Befana 124 La busta di Babbo Natale Cre i 125 L’inverno nell’arte Nel mondo dell’Arte 126 Travestirsi è divertente! 127 Carnevale 128 Primavera 129 Estate 130 Che bella stagione! 132 Pesci d’aprile 133 Obiettivo pace 134 Fiocco e le uova di Pasqua 136 La primavera nell’arte Nel mondo dell’Arte 137 Farfalle speciali Cre i 138 Il paese delle vacanze 139 Ecco il sole! 140 L’estate nell’arte Nel mondo dell’Arte 141 Mosaico di pesci Cre i
Il laboratorio delle parole per… descrivere • raccontare • emozionare 142 I cinque sensi 144 Descrivere le persone • Federico 145 Parole per descrivere… L’aspetto fisico 146 Parole per descrivere… Il carattere e le abitudini 147 Il mio amico Pietro 148 Giorgia 149 E tu come sei? 150 Descrivere un animale 151 Descrivere un luogo 152 Il racconto • Una principessa vanitosa 153 Tutti sul divano! 154 Una regina di fantasia 155 Una festa per Michele 156 Il letto magico di Sofia 157 Un leone in biblioteca 158 Clic! 159 Lo schema dei racconti 160 Parole in rima 161 La filastrocca • Il fantasma del castello 162 Filastrocca bella bella • Filastrocca colorata 163 L’altalena 164 Filastrocche per… 165 Se fossi… 166 Nonno Tommaso 167 Amore nello stagno 168 Stelle senza nomi
a l l e n a p m Il momento della ca Legge l’insegnante
UNA NUOVA COMPAGNA Era il primo giorno di scuola e la maestra Gabriella aveva già fatto l’appello, eravamo tutti presenti; tutti un po’ cresciuti e felici di ritrovarci dopo le lunghe vacanze estive. Avevamo tanta voglia di raccontare le nostre avventure, le emozioni che avevamo vissuto nei mesi trascorsi lontano dai banchi di scuola. La maestra però frenò il nostro entusiasmo per annunciare l’arrivo di una nuova compagna. – Si chiama Farah – disse – e viene dalla Siria, un paese lontano dove da anni c’è una terribile guerra. – Siate gentili con lei – continuò – ha bisogno del vostro aiuto per essere di nuovo felice. All’improvviso il desiderio di raccontare le nostre splendide vacanze si trasformò in quello di conoscere Farah e la sua storia. La maestra uscì dall’aula e dopo un po’ tornò portando per mano la nuova compagna: una bambina dal viso dolce, con i capelli raccolti in lunghe trecce che terminavano con due fiocchi colorati. I suoi occhi neri e vispi iniziarono a osservare, timidamente, la nuova realtà. – Marhabaan – disse, che in arabo vuol dire “Ciao”. Quella fu l’unica parola che le sentimmo pronunciare per diversi giorni. Farah non conosceva l’italiano. Tutti ripetemmo con qualche difficoltà – Marhabaan. Così iniziò il secondo anno di scuola elementare e la storia di una grande amicizia. A. Longobardi
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Ascolto e capisco
Rispondi. • Che cosa avevano voglia di fare i bambini il primo giorno di scuola? ................................................................................................................................................................
• Che cosa annunciò la maestra? ................................................................................................................................................................
• Da quale paese proviene Farah? ................................................................................................................................................................
• Che cosa dice per salutare i nuovi compagni di classe? ................................................................................................................................................................
parlo di me • Ti piacerebbe accogliere nella tua classe nuovi compagni? • Che cosa chiederesti loro? ................................................................................................................................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
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DOMANI SI RICOMINCIA Una sera, il signor Korrado chiamò Kamillo e gli disse: – Kamillo, stasera vai a letto presto: domani comincia la scuola. Si erano seduti su un monticello in riva al fiume a guardare la notte che scendeva. La foresta era silenziosa; si vedevano solo le stelle, la luna e le lucciole che correvano qua e là. – Che cosa sono quelle? – chiese Kamillo. – Sono le lucciole – rispose Korrado. – E perché sono luminose e noi no? – È per scoprire queste e tante altre cose che domani andrai a scuola – disse Korrado. T.F. Altan, La vera storia di Kamillo Kromo, Edizioni EL
leggo e capisco
Segna con una X. • Dove andrà Kamillo domani?
parlo di me • Secondo Korrado, perché Kamillo deve andare a scuola? Perché è diventato grande. Perché deve scoprire tante cose. 6
Secondo te, perché si deve andare a scuola?
Il mom ento della cam panella
SCUOLA NELLA FORESTA Il primo giorno, davanti alla scuola nella foresta, c’erano tutti i genitori con i loro cuccioli. La maestra leonessa fece l’appello e ogni cucciolo prese posto nel suo banco. Per ultimo, su una seggiolina, si accomodò l’elefante. C’era silenzio. Poi si sentì un leggero CRICK. All’improvviso, la sedia su cui l’elefante era seduto si schiantò e l’elefante cadde a terra. Tutti gli animali si misero a ridere, ciascuno nel proprio verso: ululati, grugniti, latrati, ruggiti, fischi, strilli… Insomma, una confusione terribile. L. Dal Cin, Primo giorno di scuola nella foresta, Edizioni Tredieci
leggo e organizzo
Ordina le sequenze della storia: numera da 1 a 4.
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LETTERE AL RITORNO DALLE VACANZE Perugia, 14 settembre Cara Laura, non è trascorso ancora un mese dall’ultimo giorno delle vacanze e provo già una grande nostalgia. Vorrei che ritornasse l’estate con il sole, l’allegria, i nostri giochi sulla spiaggia e i tuffi nel mare. Domani inizia la scuola e sono molto emozionata perché rivedrò i miei compagni. Ti abbraccio, Sara
Palinuro, 28 settembre Cara Sara, grazie per la lettera, mi ha riempito di gioia. Qui fa ancora molto caldo e domenica sono stata in spiaggia con la mia famiglia. La scuola è iniziata da pochi giorni, ora sono in seconda! In classe è arrivato un nuovo compagno, si chiama Luca, speriamo che sia simpatico! Baci, Laura 8
Il mom ento della cam panella
Ora prova a scrivere una lettera. • Indica il nome del luogo in cui sei e la data, scrivi quello che vuoi dire alla persona a cui è indirizzata la lettera e, in fondo, aggiungi i saluti e la firma.
Luogo e data ................................................................................................................................................
Caro/a ................................................................................................................................................ �������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� �������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� �������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� �������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� �������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� �������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� �������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� �������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������
Saluti .....................................................................................................
Firma �������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������
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BRAVISSIMO A... Il maestro riesce sempre a scoprire ciò che ciascuno di noi sa fare meglio. Ma per Matteo non ha dovuto fare grandi sforzi. Sin dal primo giorno di scuola, Matteo ha dimostrato di essere bravissimo a disegnare, a ritagliare, a costruire. I suoi disegni sembrano vivi. Così, se disegna una rosa, ti vien voglia di prenderla dal foglio e di metterla in un vaso. A volte disegna anche quartieri, giardini e strade piene di traffico. Un giorno il maestro gli ha detto: – Matteo, con i tuoi disegni tappezzeremo tutta l’aula. E giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, le pareti della nostra aula sono diventate coloratissime. A. Petrosino, A scuola con Valentina, Edizioni Piemme Junior
leggo e capisco
Rispondi. • Perché le pareti dell’aula sono diventate coloratissime? .......................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................
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parlo di me he cosa proponi per abbellire la tua C aula e farla diventare speciale? Raccogli insieme ai tuoi compagni tutte le proposte e confrontatevi. Insieme scegliete, poi, quella che siete in grado di realizzare e organizzatevi per portare a termine il progetto.
Il mom ento della cam panella
FILASTROCCA DELLA MAESTRA Maestra, insegnami il fiore e il frutto. “Col tempo ti insegnerò tutto!”. Insegnami fino al profondo dei mari. “Ti insegno fin dove tu impari!”. Insegnami il cielo, più su che si può. “Ti insegno fin dove io so!”. E dove non sai? “Da lì andiamo insieme Maestra e scolaro, dall’albero al seme. Insegno ed imparo, insieme perché Io insegno se imparo con te!”. B. Tognolini, Le filastrocche della Melevisione, Gallucci Editore.
leggo e capisco
Rispondi. • Che cosa chiede l’alunno alla maestra?
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• La maestra può insegnare tutto?
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• Come si continua a imparare “dove” la maestra non sa?
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NADIR A scuola c’è un bambino nuovo. Si chiama Nadir ed è tunisino. Ha gli occhi neri e i capelli dello stesso colore degli occhi. La sua pelle è leggermente scura e, quando ride, i suoi denti sono bianchissimi. Fa dei bellissimi disegni, che poi regala ai compagni. È bravissimo a disegnare animali: i gatti gli vengono benissimo.
parlo di me leggo e capisco
Segna con una X. • Chi è il protagonista del brano? Un bambino. Un gatto. • Che cosa fa? Dei disegni, che poi regala alle maestre. Dei disegni, che poi regala ai compagni. 12
• A te piace disegnare? • Che cosa sai disegnare bene?
• “I gatti gli vengono benissimo” vuol dire che: è bravissimo a disegnare i gatti. i gatti gli vanno sempre vicino.
Il mom ento della cam panella
CERCO UNA SCUOLA... Cerco una scuola per neri e per bianchi dove si possa uscire dai banchi, si trovi il tempo per raccontare e prenda “ottimo” chi vuole aiutare. Dove i maestri, compresi i supplenti, siano più spesso felici e contenti. Così fra la storia e la geografia ci sarà posto per l’allegria. M. Moschini, Diritti (e rovesci) del popolo dei bambini, EMI
leggo e capisco
he scuola cerca chi ha scritto C il testo? Segna con una X. • Chi ha scritto il testo cerca una scuola dove: si possa uscire dai banchi. si possa giocare nei bagni. s iano contenti anche i bidelli. siano contenti anche i supplenti. ci sia posto per l’allegria. ci sia posto per la magia.
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VERSO L’INVALSI •
Il momento della campanella
ECCOCI IN SECONDA! 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24
I l primo giorno di scuola il cuore mi batteva forte e mi sudavano le mani… Che emozione! La prima cosa che ho visto, entrando in classe, è stata la scritta sulla lavagna:
BENVENUTI IN 2a ! S icuramente l’aveva scritta la maestra, per farci capire come fosse contenta di vederci. A parte questo, tutto era come me lo ricordavo. Tutto, tranne i miei compagni: era successo qualcosa! Luca aveva le gambe più lunghe del solito: si vedeva dai pantaloni troppo corti. Leo aveva gli occhiali da vista: erano tutti colorati e lo facevano sembrare un cervellone. Matilde, invece, era sempre la stessa: piccoletta e buffa, anche se con i capelli un po’ più lunghi. Io ho cercato di non parlare per i primi dieci minuti: mi erano caduti due denti davanti e non volevo che Sofia se ne accorgesse! Poi, però, mi ha sorriso e ho visto che anche lei aveva due buchi! C ’eravamo tutti e ventidue; eravamo felici di rincontrarci e non la smettevamo più di parlare. P. Gentile
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VERSO L’INVALSI •
Il momento della campanella
Segna con una X. • Il protagonista del brano racconta che il primo giorno di scuola era: A. spaventato. B. allegro. C. emozionato. • La prima cosa che ha visto entrando in classe è stata: la maestra tutta contenta. A. B. la scritta sulla lavagna “Benvenuti in 2a”. C. la bidella. • L’espressione “Leo sembrava un cervellone” vuol dire che: Leo aveva la testa più grossa di prima. A. B. Leo aveva un’aria intelligente. C. Leo aveva un aspetto da addormentato. • Il protagonista per i primi 10 minuti non parla perché: non ha niente da dire. A. B. la maestra non lo fa parlare. C. non vuol far vedere che gli sono caduti due denti davanti. Al rientro a scuola dopo le vacanze, i compagni del protagonista sono cambiati. Per ogni affermazione, segna V (vero) o F (falso). • Luca aveva i pantaloni più corti.
V F
• Luca aveva gli occhiali.
V F
• Matilde aveva i capelli più lunghi.
V F
• Leo sembrava un cervellone.
V F
• Leo aveva i pantaloni troppo corti.
V F
TUTTO OK?
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i t t e f f a i l g Il momento de Legge l’insegnante
UNA FESTA PER TUTTA LA FAMIGLIA Oggi Martina compie gli anni, 7 anni tondi tondi. E il nonno di Martina compie 73 anni, lo stesso giorno! Dunque festa doppia a casa dei nonni in campagna. Ci sono i nonni, Martina con il papà, la mamma e il fratellino Luca, la cuginetta Alice e il cane Rudi. Martina e il nonno spengono le candeline. Poi c’è il gioco dei regali, nascosti in due scatoloni: uno per Martina e uno per il nonno. Chiudono gli occhi e pescano un regalo. Prima Martina, poi il nonno. Poi ancora Martina, dopo ancora il nonno. E avanti così. Martina infila la mano nel suo scatolone. – Un libro! – grida. Adesso tocca al nonno. – Un paio di occhiali! – dice. E legge il libro a Martina. Poi Martina trova gli stivaletti di gomma rossi. E il nonno un bel cappello di tela. Di nuovo tocca a Martina. Cerca, cerca, salta fuori un cappellino di paglia con il nastro rosso. Il nonno, invece, trova una canna da pesca. – Adesso andiamo al laghetto a pescare! – dice contento. – E noi? – borbotta Luca. Ma che cosa c’è sul fondo della scatola? Sorpresa! Un osso di gomma per Rudi e secchiello, formine e paletta per Luca e Alice. Evviva, adesso sono tutti pronti per il lago! Perché un bel compleanno è un compleanno per tutta la famiglia. S. Gallo, Martina e il suo cappello, Il Castoro
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Ascolto e capisco
Segna con una X. • Perché nel brano si parla di una festa doppia? È il compleanno di Martina e l’onomastico del nonno. È l’onomastico di Martina e del nonno. Martina e il nonno compiono gli anni. Luca e Alice compiono gli anni. • Quale gioco fanno Martina e il nonno? Il gioco delle candeline. Il girotondo. Il gioco della sorpresa. Il gioco dei regali. • Perché il nonno porta tutti al laghetto? Perché ha ricevuto una canna da pesca. Perché gli piace passeggiare in riva al lago. Perché Luca e Alice vogliono giocare con la sabbia. Perché Rudi ha bisogno di correre. Tutti hanno un regalo: collega ogni regalo a chi lo ha ricevuto. nonno Martina Rudi Luca e Alice 17
AI NONNI Ci sono delle cose che solo i nonni sanno, son storie più lontane di quelle di quest’anno. Ci sono delle coccole che solo i nonni fanno, per loro tutti i giorni sono il tuo compleanno. Ci sono nonni e nonne che fretta mai non hanno: nonni e nipoti piano nel tempo insieme stanno. B. Tognolini - M. Cecchi, Filastrocche e canzoni delle Melevisione, RAI-ERI
leggo e scrivo
acconta e poi scrivi una cosa R speciale che hai fatto con i tuoi nonni o con altre persone speciali. .......................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................
leggo e rifletto
Rispondi. • Secondo te, quali sono le “storie più lontane” che raccontano i nonni?
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Il momento degli affetti
IN FAMIGLIA In famiglia si può essere in tanti o in pochi. Si può avere lo stesso colore, essere multicolori e perfino tigrati. Si può vivere lontani oppure vicini vicini. Ci si può assomigliare o si può assomigliare al proprio cane. Si mangiano le stesse cose oppure ognuno sceglie per sé. Ma si è sempre pronti a condividere con tutti il boccone più buono. È bello collaborare, ma anche oziare pigramente. Si può essere adottati. Si può stare sempre attaccati alla stessa casa o cambiarla a ogni stagione. Si è accettati per quello che si è, ma anche per quel che si vuole. Qualche volta si litiga, ma il più delle volte ci si abbraccia. Il legame che unisce la famiglia è il cuore, che ci rende genitori e figli. S. Natalini, In famiglia, Fatatrac
leggo e rifletto
scopro PAROLE NUOVE Condividere: dividere con altri. Oziare: passare il tempo senza fare niente.
Rispondi. • Secondo te, che cosa significa l’espressione “si è sempre pronti a condividere con tutti il boccone più buono”? ................................................................................................................................................................................... .........................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
• Che cosa vuol dire la frase “Il legame che unisce la famiglia è il cuore…”? Tu che cosa ne pensi? ............................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................................... .........................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
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UN FRATELLINO? CHE IDEA! Io mi chiamo Martina. Sono una bambina felice o, almeno, lo ero… Fino a quando non ho visto, ieri in piscina, che la pancia della mamma è diventata rotonda. Come se avesse mangiato una palla, tutta in un boccone. Alla sera mamma e papà mi hanno detto che NOI, presto, avremo un fratellino… Un fratellino? Che idea! NOI avremo un fratellino… NOI chi? Potevano almeno chiedere il mio parere, prima! Non ho mai detto di volere un fratellino, io! Ne ho parlato a scuola con i compagni. Brutte notizie! Gianluca mi ha detto che i bambini piccoli strillano così forte che, anche se ti tappi le orecchie, li senti lo stesso! Mariaclara mi ha detto che i bambini piccoli non capiscono nulla e per di più vomitano sempre. Quando la pancia della mamma è diventata come una mongolfiera, si è decisa ad andare a fare questo bambino. 20
Il momento degli affetti
È un maschio. Si chiama Filippo. È pieno di rughe e se ne sta tutto raggomitolato. Però Mariaclara e Gianluca si sono sbagliati: il mio fratellino non piange quasi mai e non vomita. Ha fatto il suo primo sorriso a due mesi. E sapete a chi? A ME! F. Joly, Un fratellino? Che idea!, Franco Panini
leggo e capisco
Rispondi. • Chi racconta questa storia? ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������
• Quale evento ha reso questa bambina “non felice”? ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������
• Secondo te, perché, all’inizio, la bambina non è contenta di avere un fratellino? ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������
leggo e scrivo
erca le informazioni nel testo C e completa. • Che cosa dicono i compagni di Martina in merito al fatto di avere un fratellino? • Gianluca: �������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� �����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������
• Mariaclara: ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� �������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������
• Quali sono gli eventi che hanno reso la bambina felice di avere un fratellino? Sottolinea nel testo. 21
GIULIANA E IL PESCIOLINO Giuliana aveva un pesce dentro un vaso, e un giorno lo guardò attentamente: – Bel pesciolino, perché tieni il muso? Perché non nuoti e guizzi allegramente? Il pesce non parlava: ma Giuliana, che era una bambina generosa, lo trasferì per una settimana dentro la vasca da bagno di casa. – Ci dobbiamo lavare! – protestavano la mamma o il papà. Così la bambina portò il suo pesciolino in piscina. Proprio così: lo mise in un vasetto e, di nascosto, al corso di nuoto, lo liberò nell’acqua, e il poveretto nuotava in mezzo a quel maremoto. Ma qualcuno strillò: – Aiuto, uno squalo, mamma mia! Giuliana allora lo riprese e, dentro al vasetto, se lo portò via. Che fare? – Mamma, mi porti al lago una mattina? – la madre acconsentì. R. Piumini, Storie in un fiato, Einaudi Ragazzi
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Il momento degli affetti
leggo e scrivo
Come si concluderà questa storia? Scrivi tu la conclusione. ............................................................................................................................................................................................................................................. ....................................................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................................. ........................................................................................................................................................................................................................ ..................................................................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................................. ...............................................................................................................................................................................................................
leggo e rifletto
Rispondi. • Perché secondo te Giuliana vuole che il pesciolino nuoti allegramente? .................................................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................
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OGGI CI PENSA PAPÀ! Prima di leggere
Leggi il titolo e rispondi. • Quali potrebbero essere i personaggi del racconto? .......................................................................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................................................................................................................
DRIINN!!! La mamma si alza e, dopo dieci minuti, è già fuori di casa: ha un appuntamento di lavoro in un’altra città e deve prendere il treno. Oggi sarà papà a occuparsi di me e di mia sorella Alma. Mi alzo e lo sento borbottare in cucina: – Preparare la colazione per i bambini è facile: cereali, latte e caffè... caffè? Per mille ranocchi! I bambini non bevono il caffè! Mentre sto mangiando la seconda cucchiaiata di cereali, papà mi dice: – Robi, corri a lavarti! Mani, denti e faccia. Poi vestiti! E ricordati le scarpe: non vorrei che tu andassi a scuola in pantofole. Papà corre in cameretta e aiuta Alma a vestirsi. Mentre anch’io mi sto vestendo, sento la sua voce: 24
Il momento degli affetti
– Robi, sbrigati! Devo avere il tempo di accompagnare Alma a scuola. Eccoci davanti alla porta: stiamo per uscire. Papà prende mia sorella in braccio per fare prima, ma si accorge di qualcosa che spunta dai pantaloni di Alma... – Che cos’è questo? – si chiede ad alta voce. Poi esclama: – Oh no! Per mille ranocchi! Questo è il pigiama! Mentre toglie il pigiama ad Alma, papà guarda i miei piedi, per vedere se ho infilato le scarpe. Io lo tranquillizzo: – Non ti preoccupare, papà: non sono mai andato a scuola in pantofole! V. Russo, Un papà... tuttofare, Gradozzero Edizioni
leggo e capisco
Completa ogni frase con la parola adatta. Sceglila fra quelle date. • La mamma esce di casa perché deve .......................................................................... il treno. perdere
salire
prendere
• Il papà ritiene che sia ........................................................ preparare la colazione.
complicato
facile
inutile
• A colazione Robi mangia latte e .
............................................................................................................................
caffè
biscotti
cereali
• Il papà si è dimenticato di togliere il ...................................................................................... ad Alma.
parlo di me • Solitamente chi ti accompagna a scuola? • Che cosa succede se, per motivi importanti, non lo può fare? Racconta.
golfino
pigiama
cappello
• Il bambino dice che non è mai andato a scuola in ................................................................ perché vuole tranquillizzare il papà. pantofole
pigiama
costume
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UN RICORDO DELL’INFANZIA Era un pomeriggio piovoso, era impossibile andare a giocare in giardino, ma alla mamma venne un’idea: – Gaia – disse – sfogliamo insieme l’album delle vecchie foto di famiglia, ti mostrerò qualcosa della mia infanzia. Riconoscere i nonni, la mamma e gli zii fu molto divertente ma una foto ritraeva una donna che non conoscevo. – Era la mia nonna, si chiamava Gina! – esclamò la mamma – Viveva in campagna – continuò – e spesso d’estate andavo a trovarla. Insieme andavamo nei campi e raccoglievamo le spighe di grano. Era una donna semplice, aveva sempre le guance rosse e un bel sorriso e portava i capelli neri raccolti in una lunga treccia. La cosa che mi ricordo con più piacere erano i suoi abbracci, teneri e caldi come il sole, e le sue frittelle di cioccolato che io mangiavo di nascosto. Era il nostro dolce segreto! “Che bella la mia bisnonna Gina!” pensai e strinsi la mamma in un caldo abbraccio. A. Longobardi
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Il momento degli affetti
leggo e capisco
Segna con una X. • Gaia non riconosce: la mamma. la nonna. la bisnonna.
• La nonna per la nipotina preparava: torte. frittelle al cioccolato. pizzette.
• Gina viveva: in campagna. in montagna. in città.
• Gli abbracci di nonna Gina erano: teneri e caldi. avvolgenti. forti e affettuosi.
• Gina aveva i capelli: castani. bianchi. neri.
parlo di me Hai conosciuto uno dei tuoi bisnonni? Racconta.
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VERSO L’INVALSI •
Il momento degli affetti
NEL PAESE DEI TRILLIFOLLETTI 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 28
È iniziata la primavera. Prezzemolino, il papà dei Trillifolletti, è un po’ preoccupato perché la primavera spesso fa girare la testa. Proprio in quel momento... i tre piccoli Trillifolletti, Guizzo, Luna e Frizzo, vogliono costruire un grande cesto con i giunchi e così decidono di andare allo stagno delle rane. Ma in gran segreto! Perché andare allo stagno delle rane è proibito! Dicono che le rane che ci vivono siano dispettose: fanno cadere apposta chi si avventura sulla riva. “Che ce ne importa?” pensano Guizzo, Luna e Frizzo. “Staremo attenti”. E si avviano. Quando arrivano allo stagno, cominciano a cogliere i giunchi. Guizzo, però, si avvicina troppo alla riva, scivola e cade all’indietro. – Aiuto, annego! – urla Guizzo. Frizzo gli tende la mano, ma un piede gli scivola e anche lui cade nell’acqua. – Aiuto! Aiuto! – Luna si agita e finisce in acqua anche lei. In quel momento Ticchia la ranocchia, che da tempo osservava i folletti, lancia un richiamo: – CRA CRA TRU TRU CRA ... Dai loro nascondigli accorrono decine e decine di rane che, veloci, si tuffano in acqua... TIRA, SPINGI, SOLLEVA, ISSA, SPINGI ANCORA. Ed ecco infine i tre Trillifolletti in salvo sulla riva dello stagno. Guizzo, Luna e Frizzo ritornano al villaggio accompagnati da Ticchia la ranocchia. Sono tutti fradici e pieni di vergogna. Appena li vede, Prezzemolino immagina l’accaduto e bacia la zampa della ranocchia:
VERSO L’INVALSI • 29 30 31 32
Il momento degli affetti
– Signora Ticchia, avrebbe voglia di insegnarci a nuotare? – le chiede. E così, per tutta l’estate, i Trillifolletti si allenano a nuotare e a tuffarsi. Rid. e adatt. da A.M. Chapouton - G. Muller, I trillifolletti e le rane, Piccoli
Segna con una X. • All’inizio della storia, che cosa pensano i Trillifolletti delle rane? A. B. C. D.
Si fidano di loro perché le conoscono bene. Ritengono che siano animali dispettosi. Vorrebbero conoscerle, ma non si incontrano mai. La loro allegria li fa preoccupare.
• Come si conclude la storia? A. B. C. D.
I folletti continuano a pensare che le rane siano pericolose. Le rane ritengono che i folletti siano poco gentili. Fra i folletti e le rane si stabilisce un’alleanza. Prezzemolino si vergogna di Guizzo, Luna e Frizzo.
Segna con una X quello che accade prima che Guizzo cada nello stagno e quello che accade dopo. Prima
Dopo
Ticchia la ranocchia lancia un richiamo. Guizzo, Luna e Frizzo si vergognano. I tre Trillifolletti colgono i giunchi per fare un grande cesto. Frizzo tende la mano a Guizzo. Prezzemolino, il papà dei Trillifolletti, è un po’ preoccupato.
TUTTO OK?
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. . . e i h c o i g i Il momento de Legge l’insegnante
IL GIOCO DEL ROSSO E NERO C’era una volta una scatola di colori. In quella scatola di colori tutto sarebbe andato bene se non ci fossero state le continue liti di quei due: il rosso e il nero non riuscivano proprio ad andare d’accordo. Gli altri colori non sapevano più che cosa fare per aiutare i due compagni. Un giorno la pace arrivò da una finestra aperta. Entrò volando, fece due giravolte sulla scatola dei colori e si posò. Era una coccinella, una piccola coccinella rossa e nera come sono le coccinelle. Dal quel momento il rosso e il nero non ebbero più né tempo né voglia di litigare: il nero saltava nel rosso e vi lasciava un puntino. Lo fece sette volte. Il gioco era così divertente che i salti divennero quattordici… Poi ventuno… Poi ventotto… Infine formarono un grande girotondo di coccinelle. A. Robba, Sette sogni sul cuscino, La Mongolfiera
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... degli amici Ascolto e organizzo
Leggi il racconto e ordina le frasi: numera da 1 a 4. n giorno la pace arrivò grazie a una U coccinella. Infine formarono un grande girotondo di coccinelle. C ’era una volta una scatola di colori dove il rosso e il nero litigavano. Da quel momento il rosso e il nero non litigarono più.
Ascolto e capisco
Rispondi. • Quali colori non andavano d’accordo? .............................................................................................................................................................................................................
• Chi portò la pace? .............................................................................................................................................................................................................
• Quanti sono i puntini neri delle coccinelle? .............................................................................................................................................................................................................
• Perché si formò un grande girotondo di coccinelle? ............................................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................................
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IL GIOCO DI CHIARA Sotto il tavolo in cucina Chiara ha fatto una casina, un cuscino fa da letto, come tavolo ha un cassetto, i suoi piatti san di foglia, come porta ha la tovaglia, con gli ombrelli ha fatto il muro: se ne sta chiusa al sicuro. Torna a casa dalla mamma solamente per la nanna. L. Cella, Un monello sul cammello, Edizione EL
leggo e capisco
Segna con una X. • Dove ha fatto la sua casa Chiara? In cameretta. In salotto.
In cucina.
Quale funzione hanno gli elementi usati da Chiara? Collega.
tavolo 32
muro
letto
piatti
Il momen to
UN ORSACCHIOTTO PER AMICO
dei giochi e... ... degli amici
Max è l’orsacchiotto di Lena. Non è più giovanissimo, sulla pancia ha già le prime rughe. Max è tuttavia un bell’orsacchiotto soffice e morbido. Ha una grandissima pazienza e si comporta con Lena proprio come un vero amico. Quando Lena è di buon umore, butta Max in aria e lui esegue un salto mortale per farle piacere. Quando Lena è triste, Max le permette di piangere con la faccia contro di sé. Lui non si muove finché la sua amica non ha smesso di piangere e si è calmata. La sera Lena lo coccola nel suo letto, gli fa il solletico e lo stringe forte forte… si addormentano così abbracciati accanto al coniglietto Frufrù, l’elefante Alì, il riccio Ferdinando e la bambola Cati. A. Steinwart, L’orsacchiotto di Lena, Editrice Piccoli
leggo e capisco
Che cosa fa Lena di sera con il suo orsacchiotto? Segna con più X. li fa le coccole. G Gli fa il solletico.
L o lancia in aria. Gli fa il bagno.
L o abbraccia. Gli fa fare un salto mortale.
Leggo e organizzo
Sottolinea in rosso nel testo le caratteristiche dell’orsacchiotto e poi registrale nello schema. non è .............................................................................................................................................................................. L’orsacchiotto
ha sulla pancia ........................................................................................................................................... è ................................................................................................................................................................................................ ha ............................................................................................................................................................................................
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Sviluppo
Inizio
I CHIACCHIERONI
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Giacomo e Martina sono compagni di banco e grandi amici. A scuola la maestra li sorprende spesso a chiacchierare. – Basta! – ha gridato oggi. – Vi cambio di posto, se non state attenti! Nel pomeriggio, dopo la scuola, Martina è andata a casa di Giacomo. C’erano entrambe le mamme. I bambini erano pronti a giocare e a fare i compiti. Mentre facevano i compiti, i due amici si sono persi in chiacchiere. Hanno sempre tante cose da dirsi! – Così non va bene! – interviene la mamma di Martina. Continua la mamma di Giacomo: – Dovete stare zitti e concentrarvi finché non avrete finito tutto. Sennò da domani ciascuno dei due farà i compiti a casa propria. I due amici hanno promesso di non parlare più tra di loro, né durante le lezioni (a scuola) né mentre fanno i compiti (a casa). La maestra e le loro mamme hanno concesso un’ultima possibilità, poi verranno separati.
Conclusione
Il momen to
dei giochi e... ... degli amici
Giacomo e Martina hanno inventato un codice a colori per comunicare senza essere scoperti dagli altri. Se uno dei due tocca un pastello scuro, significa: “C’è qualcosa che non va; ne parliamo dopo”. Chi tocca invece un pastello chiaro vuole dire: “A me va tutto bene. E a te?”. da Favoloso, Editrice La Scuola
parlo di me Tu e i tuoi amici avete un codice per comunicare? Qual è? Quando lo usate?
leggo e capisco
Leggi e collega per completare le frasi che indicano i fatti più importanti della storia. A scuola Giacomo e Martina
di non parlare mentre studiano.
La maestra minaccia
per comunicare.
I due amici promettono
chiacchierano spesso.
I due amici inventano un codice
di cambiare loro il posto.
leggo e scopro
Osserva le barre colorate accanto al testo. Indicano: Inizio
Sviluppo
Conclusione
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AMICI LIBRI Uno dei momenti più belli della mia vita fu quando scoprii una cesta di vimini con dentro più o meno cento volumi. Quella cesta era in una stanzina che dava sui tetti. Là mi chiudevo ogni giorno e tiravo su uno a uno, con stupore, i libri dimenticati. Volumi slegati, scompagnati, unti, strappati, sgualciti, eppure pieni per me di ogni genere di sorprese, di meraviglie e di promesse. Erano diventati miei amici: con loro trascorrevo il mio tempo libero. Non leggevo soltanto: fantasticavo, pensavo, rifabbricavo, tiravo a indovinare. Per me quei libri erano tutti miei amici! G. Papini, Un uomo finito, Vallecchi
parlo di me • Ti piace leggere? • Quali sono le tue letture preferite? 36
Il momen to
dei giochi e... ... degli amici
SERENA E LE FARFALLE A Serena non piace la matematica, e non riesce a scrivere “in corsivo” come me. Non va molto bene neanche in storia e geografia, e in tutte quelle materie dove c’è da imparare a memoria… Ma è molto brava in disegno. Ama molto i colori, e le piace tanto disegnare le farfalle. – Guarda quanti colori e come sono belle! Ti piace questa? Me ne ha regalata una, disegnata intendo, e la mamma me l’ha messa in una cornice, nella mia cameretta. È gialla e blu, con dei pallini rossi sulle ali. Non so se esista davvero una farfalla così, ma il bello del disegno è che ti puoi inventare le cose come più ti piacciono. Serena a casa sua ha tanti disegni. Anche la sua mamma glieli ha incorniciati, alcuni pure in cucina. Così, quando sono lì a mangiare, tutti possono ammirare le sue belle farfalle. G. Miliotti - C. Chigliano, Serena, la mia amica, Editoriale Scienza
leggo e capisco
Rispondi. • Chi è Serena? ..................................................................................................................................................................................................................... • Che cosa non riesce a fare molto bene? ............................................................................................................ ..............................................................................................................................................................................................................................................................................
• In che cosa, invece, è molto brava? ................................................................................................................................ ..............................................................................................................................................................................................................................................................................
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IO PIÙ TE FA NOI Paletta, secchiello e due pinne blu Le onde che vanno su e giù Mi manca un amico che giochi con me E già son passate le tre. Poi come un regalo arrivi tu Ciao, chi sei? Amico dal naso all’insù Vuoi giocare con me? Mi prendi per mano e la noia sarà Immensa felicità! Io più te fa noi Semplici parole Leggere come il vento E calde come il sole. A. Pellai, Io più te fa noi… e un mondo di storie ed emozioni, Erickson
leggo e capisco
Nella poesia si parla di un bambino a cui manca qualcosa. Rispondi. • Che cosa gli manca? ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� • Come si sente questo bambino? ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� • Che cosa succede dopo? ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� • Che cosa fanno insieme? ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� • Come si sentono? ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 38
Il momen to
dei giochi e... ... degli amici
UN AMICO CHE VIENE DA LONTANO Questa mattina la maestra ci ha detto: – Oggi verrà un compagno da un Paese lontano. Si chiama Emmanuel. Quando è entrato in classe, Emmanuel si è seduto vicino a me. All’inizio se ne stava silenzioso e teneva la testa bassa. Allora ho preso il pacchetto delle caramelle e ne ho messa una sul suo banco. Nessuno resiste alle mie caramelle! Infatti Emmanuel, prima ha fatto finta di niente, ma poi l’ha presa. La maestra ci ha spiegato che Emmanuel viene da una terra bellissima che si chiama Africa. Là il sole è più caldo che da noi e ci sono le giraffe, le zebre, le gazzelle, i leoni e gli elefanti. È proprio una fortuna avere in classe un nuovo amico che viene da lontano! Spero che anch’io un giorno andrò in Africa; magari ai bambini africani sembrerò strana con le mie lentiggini e con i miei capelli rossi. M. Giraldi - N. Bertella, Un nuovo amico per Anna, San Paolo Edizioni
leggo e capisco
Completa. Il nuovo compagno si chiama ......................................................................................................................................................................................... Viene da un paese lontano che si chiama ........................................................................................................................................... In Africa, dove fa molto ................................................................., vivono animali come ..................................................... ................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
La protagonista del brano regala al nuovo compagno ............................................................................................ 39
QUANTO DURA LA PAURA? Quanto dura la paura? Un istante raggelante un secondo tremebondo un minuto tutto muto un respiro trattenuto una notte scura scura. Tanto dura la paura. M.L. Giraldo, C’è chi fila filastrocche, Il punto di incontro
scopro PAROLE NUOVE Completa con una X.
“Un istante raggelante” è: u n momento in cui la paura ti fa sentire freddo. un momento in cui desideri qualcosa di fresco.
“Un secondo tremebondo” è: u n momento in cui tremi per il freddo. un momento in cui tremi per la paura.
parlo di me Che cosa ti fa più paura? Leggi le situazioni e mettile in ordine: da quella che ti fa meno paura (1) a quella che ti fa più paura (6). Stare al buio. Rimanere da solo. Perdersi per la strada. 40
Vedere un ragno. Il temporale. Cadere e farsi male.
Il momen to
dei giochi e... ... degli amici
IL GIURAMENTO DELL’AMICIZIA Tutti per uno, uno per tutti! È questo il patto che noi giuriamo nei giorni belli, negli anni brutti. Tutte le foglie di un unico ramo e tutti i fiumi in un solo mare, tutte le forze in un solo braccio. E questo braccio ce la può fare. Voi ce la fate se io ce la faccio. Perché non resti più indietro nessuno: – Uno per tutti, tutti per uno. B. Tognolini, dal sito www.filastrocche.it
leggo e capisco
Segna con una X. • Che cosa vuol dire che il patto di amicizia è valido nei giorni belli e negli anni brutti? Che vale sempre. Che vale solo nei momenti belli. Che vale solo nei momenti brutti. • I bambini nel giuramento si paragonano a: foglie e fiori. rami e mare. bracce e gambe. • Come si può divenata più forti? Stando tutti insieme. Allenandosi tutti i giorni. Vincendo le gare con gli amici. 41
IL REGALO DI ANDREA Oggi è il compleanno della mia amica Giulia. Su un foglio faccio la lista di tutti i regali che voglio farle: una bella bici! Un vestito carino! Un pallone! Un aereo! Una casa! Mi svuoto le tasche. Apro il salvadanaio. Cerco nei cassetti e trovo, in tutto, solo due euro e venticinque centesimi. Mai e poi mai potrei comprarle una bici, un vestito, un pallone, un aereo, una casa! Decido di chiedere dei soldi in prestito ai miei genitori. Con un sorrisetto, mia sorella mi lancia una moneta da dieci centesimi. Senza neanche alzare la testa, papà mi dà due euro. leggo e capisco
I l protagonista chiede dei soldi in prestito ai suoi familiari. Quanto gli danno? Cancella la risposta sbagliata.
Rispondi sul quaderno. • Chi racconta questa storia? Un bambino o una bambina? • Quale parola nel brano ti ha permesso di rispondere a questa domanda?
• Sorella: 2 euro
• Che cosa vorrebbe fare il protagonista per la sua amica Giulia?
• Papà:
• Perché non può regalare a Giulia quello che vorrebbe?
• In che modo cerca di risolvere il problema?
• Mamma:
• Alla fine, che cosa decide di regalare a Giulia? 42
2 euro 2 euro
10 centesimi 10 centesimi 10 centesimi
Il momen to
dei giochi e... ... degli amici
Dopo aver cercato nel portamonete, mamma me ne dà altrettanti. Ma che cosa posso comprare con sei euro e trentacinque centesimi? Niente! Assolutamente niente! Scoraggiatissimo, mi chiudo in camera mia… Rifletto girando intorno alla sedia… Rifletto guardando fuori dalla finestra… Rifletto fissando il soffitto… E all’improvviso mi viene un’idea fantastica! Impugno matite e pennelli e comincio a creare un’opera d’arte, un capolavoro che regalerò alla mia amica Giulia! Su un foglio stendo una grande quantità di rosso, perché le piace il rosso… E molto, molto blu, perché le piace il blu… E molto, moltissimo giallo, perché le piace il giallo. G. Tibo, Che sorpresa, Andrea!, Il Castoro
Dal pensiero all’azione Riempi queste tre macchie con i colori usati dal protagonista.
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VERSO L’INVALSI •
Il momento dei giochi e... degli amici
LE BARCHETTE DI ROSA 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24
Da quando la maestra Nunzia ha insegnato ai suoi alunni a costruire barchette di carta riciclata, Rosa non fa altro: le costruisce con la carta di giornale, con la carta da regalo, con il cartoncino colorato, con le salviette di carta... – Rosa, dove mettiamo tutte queste barchette? – chiede preoccupata la mamma. – Potrei regalarle a qualche mio amico che ama il mare – risponde la bambina. Il giorno dopo, Rosa va dal suo amico Andrea. – Ti ho portato delle barchette fatte da me – dice Rosa. – Oh, grazie – dice Andrea. – Andiamo a provarle nella vasca dei pesci nel mio giardino? I due bambini escono di casa contenti. Mentre cercano di far navigare le barchette, un bimbo li osserva. – Ehi, Marino, vuoi venire a giocare con noi? – gli propone Rosa. Marino non risponde, si nasconde dietro la rete. Andrea e Rosa continuano a giocare quando un aereo di carta atterra in mezzo alle loro barchette. Rosa prende in mano l’aereo. Sull’ala legge la scritta: – Sì! – Che bello il tuo aeroplanino! – dice Rosa rivolta a Marino. – Ci insegni a farlo? – Sì, e tu mi insegni a fare le barchette? – risponde Marino. – Certo! – urla Rosa. Così tra barchette e aerei di carta nasce una nuova amicizia. da Focus Pico
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VERSO L’INVALSI •
Il momento dei giochi e... degli amici
Leggi con affermazioni in brano e segna con una X. • Che cosa ha imparato a costruire Rosa con la carta? A. Aerei. B. Cappelli. C. Barchette. D.
Girandole.
• Perché la mamma di Rosa è preoccupata? A. Perché la sua bambina consuma troppa carta. B. Perché la sua bambina non ha amici. C. Perché le barchette occupano tanto spazio. D. Perché le barchette sono molto richieste. • Perché Rosa va dal suo amico Andrea? A. Vuole fargli un regalo. B. Vuole andare con lui in giardino. C. Vuole imparare a costruire aeroplani di carta. D. Vuole conoscere nuovi amici. • In che modo Marino risponde alla domanda di Rosa? A. Fa un cenno con la testa. B. Scrive la risposta sull’aereo di carta. C. Le manda un messaggio sul telefonino. D. Urla la risposta da lontano. • Che cosa favorisce la nascita di una nuova amicizia? A. Le corse in giardino. B. Le barchette nella vasca dei pesci. C. La passione per la piegatura della carta. D. L’amore per il mare.
TUTTO OK?
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I DIRITTI DEI BAMBINI
Lo sapevi di avere dei diritti? Sapevi che esiste un documento, firmato da tanti Paesi del mondo, in cui sono scritti i tuoi diritti, cioé quello che ti è permesso fare, e quello che deve fare chi si occupa di te per assicurarti felicità, salute e sicurezza!
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Il momento dei…
...diritti
Scopri quali sono alcuni articoli del documento (chiamato Convenzione dei Diritti dell’Infanzia) e, soprattutto, assicurati che vengano rispettati anche i diritti degli altri; poiché tutti i bambini del mondo, senza differenza di sesso, colore della pelle, nazionalità, religione, sono uguali.
ART. 42 Tutti gli adulti e tutti i bambini e le bambine dovrebbero sapere che esiste questa Convenzione.
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UNO E SETTE Ho conosciuto un bambino che era sette bambini. Abitava a Roma, si chiamava Paolo e suo padre era un tranviere. Però abitava anche a Parigi, si chiamava Jean e suo padre lavorava in una fabbrica di automobili. Però abitava anche a Berlino, e lassù si chiamava Kurt, e suo padre era un professore di violoncello. Però abitava anche a Mosca, si chiamava Juri e suo padre faceva il muratore e studiava matematica. Però abitava anche a Nuova York, si chiamava Jimmy e suo padre aveva un distributore di benzina. Quanti ne ho detti? Cinque. Ne mancano due: uno si chiamava Ciù, viveva a Shanghai e suo padre era un pescatore; l’ultimo si chiamava Pablo, viveva a Buenos Aires e suo padre faceva l’imbianchino. Paolo, Jean, Kurt, Juri, Jimmy, Ciù e Pablo erano sette, ma erano sempre lo stesso bambino che aveva otto anni, sapeva già leggere e scrivere e andava in bicicletta senza appoggiare le mani sul manubrio. Paolo era bruno, Juan biondo e Kurt castano, ma erano lo stesso bambino. Juri aveva la pelle bianca, Ciù la pelle gialla, ma erano lo stesso bambino. Pablo andava al ART. 7 cinema in spagnolo e Jimmy in inglese, ma erano lo Tutti i bambini hanno il diritto di avere un nome; stesso bambino, e ridevano nella stessa lingua. un’identità e il diritto ad Ora sono cresciuti tutti e sette, e non potranno più farsi una nazionalità. la guerra, perché tutti e sette sono un solo uomo. 48
Il momento dei…
...diritti
CARTA D’IDENTITÀ Completa la tua carta d’identità.
Nome Cognome
Incolla la tua foto quì
Compleanno
Città Residenza Disegna te stesso
Statura Occhi Capelli Sesso
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CLASSE ARCOBALENO È pomeriggio e Tea e il papà guardano le foto di quando lui era bambino. – Ed eccomi con tutta la mia classe! – esclama papà. Tea osserva la foto e commenta: – Che strano, nella tua classe voi bambini eravate tutti dello stesso colore… nella mia no! Il papà fa un grande sorriso: – Questo perché oggi le culture di tutto il mondo si mescolano sempre di più e le classi sono varie, colorate proprio come la tua! Il giorno dopo in classe il maestro Carlo propone un tema e un disegno: “I colori che amo di più sono…” I bambini ci pensano un attimo e poi ognuno prende pastelli, matite e pennarelli. Miriam adora le farfalle e sa già che il suo disegno avrà i colori dell’arcobaleno. Domanda a Tea: – Quali sono i tuoi colori preferiti? Tea non ci pensa due volte e risponde sicura: – Quelli della nostra classe! S. Serrelli, Tea. E Tu di che colore sei?, Giunti
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ART. 28 Ogni bambino ha il diritto di ricevere un’istruzione obbligatoria e gratuita per sviluppare la personalità e il talento.
Il momento dei…
...diritti
Disegna la tua “classe colorata”.
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LA FAMIGLIA DE VAMPIRIS Nel cimitero di Roccafiorita mamma e papà vampiro si erano conosciuti. Lei sedeva su una pietra singhiozzando disperatamente, lui gironzolava tra i sepolcri e ululava spaventosamente. Fu così che i due si innamorarono: il vampiro rimase estasiato davanti a quella creatura che piangeva, la vampiretta lo scambiò per un lupo mannaro… e svenne! Quando riaprì gli occhi vide un vampiro e sospirò:
ART. 9 Tutti i bambini hanno diritto alla famiglia, a qualcuno che si prenda cura di loro.
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Il momento dei…
...diritti
– Amore! – Amore – replicò il giovane. – Che mi successe? – domandò lei. – Svenisti, mia cara! – rispose lui. – Ma dimmi, perché piangevi? – Nessuno si cura di me… tu solo mi hai parlato negli ultimi trecento anni! – spiegò la vampiretta. I due vampiri si sposarono la notte seguente. Ben presto la famiglia crebbe: dapprima una bambina-vampirina e, in seguito, un maschietto-vampiretto. D. Rotta, La famiglia De Vampiris, La Spiga
leggo e scrivo
Anche la tua famiglia è speciale come quella dei vampiri? Perché? ............................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................
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GIULIA E LE BOLLE DI SAPONE
ART. 31 Tutti i bambini hanno diritto al gioco, al riposo, allo sport.
parlo di me • Quale gioco preferisci? • Pratichi qualche sport? 54
Giulia decide di giocare con le bolle di sapone. Scende in cortile e incomincia a soffiare. Bolle bellissime volano su su fino nel cielo. Chissà dove arriveranno? Giulia comincia a immaginare… E se nelle bolle vivesse un bel principe? Nella bolla ci sarebbero un letto, un lampadario, un frigorifero e un fornello? E se il principe spalancasse la porticina della sua bolla e uscisse alla scoperta del mondo? E se la bolla volasse lontano fino ad arrivare in una bella piazza di una città? Giulia continua a soffiare le sue bolle e intanto immagina tantissime belle storie.
Il momento dei…
...diritti
ADESSO TOCCA A TE! Ecco un gioco di movimento che puoi fare con i tuoi compagni. In quanti si gioca
• Almeno in tre. Che cosa serve
1 uno spazio ampio 2 una pallina leggera
Come si gioca
Ci si siede in cerchio e la maestra inizia a lanciare la palla verso il bambino o la bambina che ha di fronte. Chi riceve la palla deve dire il nome e una caratteristica del compagno o della compagna a cui sta per lanciare la palla.
Ecco un gioco di riflessioni: le due immagini sembrano uguali ma sono differenti in 8 particolari. Cercali e segnali con una X.
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a i s a t n a f a l l Il momento de Legge l’insegnante
STORIE AL COMPUTER Un giorno la nonna disse a Giulio: – Ti piacerebbe visitare il mondo degli oggetti parlanti? Giulio rispose di sì e, tenendosi per mano, nonna e nipote giunsero in questo nuovo mondo. Qui l’oggetto più importante era un computer, che conosceva tutte le storie del mondo. Era una meravigliosa macchina; aveva dei pulsanti con tutte le lettere dell’alfabeto, una testa rotonda con tre occhi: uno rosso, uno verde, e uno giallo, e sulle lunghe braccia i tasti “on” e “off” che significavano “acceso” e “spento”. – Buongiorno, signor computer – dissero Giulio e la nonna. – Buongiorno a voi – rispose il computer – ditemi il nome della storia che preferite. Giulio disse subito: – Cappuccetto Rosso. E il computer cominciò a raccontare… – C’era una volta una bambina che si chiamava Cappuccetto Rosso. Un giorno nel bosco incontrò un lupo cattivo… – Voglio un lupo buono – disse Giulio. Il computer riprese a parlare: – … incontrò un lupo buono che, appena la vide, le disse: forse hai perso la strada? Vuoi che ti accompagni? Così Cappuccetto Rosso, in groppa al lupo, arrivò a casa della nonna che aveva preparato una buona cenetta. Passò di lì un cacciatore, li vide attraverso i vetri della finestra e pensò: “È inutile che faccia il cacciatore, se non esistono più lupi cattivi!” Buttò via il fucile, bussò alla porta e fu invitato a mangiare. Dopo cena, come dei buoni amici, fecero una partita a domino.
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Ascolto e capisco
Segna con una X. • Qual è il computer di cui si parla nella storia?
• Quali fatti non avvengono nel racconto?
Completa. • La nonna porta Giulio nel ................................................................................................................................................................................................. • Giulio chiede al computer di raccontare ........................................................................................................................................ • Giulio chiede al computer di modificare la storia: desidera ................................................................ ................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
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LA STREGA VERDOCCHIA È ormai sera, nel bosco. Tutti gli animaletti dormono. C’è un gran silenzio, ma a un tratto si sente russare. La luna si alza nel cielo e illumina un corpo disteso ai piedi di un albero. È la strega Verdocchia addormentata! I suoi arruffati capelli verdi le fanno da cuscino. Una capretta affamata scambia i capelli della strega per insalata. Si avvicina e cerca di mangiarne un ciuffo. Strega Verdocchia si sveglia e lancia uno strillo: – Ma che cosa stai facendo? Ora ti sistemo io! – Perdonami – si scusa la capra. – Avevo scambiato i tuoi capelli per un cespo di insalata... ho tanta fame. La strega Verdocchia prima scoppia in una gran risata, poi legge una formula in un libro di magia, infine agita la sua bacchetta magica e fa apparire una bella insalata. – Tieni, mangia questa e lascia stare i miei capelli! – dice alla capra. Così la strega riprende a dormire e a russare mentre la capretta, tutta contenta, si gusta la sua tenera insalata. da A colori 2, Giunti
leggo e organizzo
Metti in ordine le sequenze della storia: numera da 1 a 5. 58
Una capra vuole mangiare un ciuffo di capelli alla strega. La capra mangia l’insalata e la strega si riaddormenta. La strega con una magia fa apparire un cespo di insalata. La strega Verdocchia sgrida la capra.
scopro PAROLE NUOVE Arruffati: scompigliati, in disordine
Il momen to della fantasia
IL PRINCIPE 2.0 Il principe aveva conosciuto al ballo una ragazza bellissima. La bellezza spaziale aveva ballato con lui e gli aveva promesso di accompagnarlo a vedere Milan-Juve la domenica dopo. Ma a mezzanotte il suo cellulare aveva squillato e lei, con una scusa, se l’era svignata così in fretta, che una delle sue scarpette era rimasta incastrata nella porta dell’ascensore. – Ehi, dove corri? – aveva gridato il principe dal 190° piano del suo palazzo. – Bidibì! – aveva risposto lei. Nella lingua della ragazza voleva dire: “Non sono fatti tuoi!”. – Lasciami almeno il tuo numero di cellulare… – aveva implorato il principe. E lei, gettandogli un bacio mentre saliva su un taxi color zucca, aveva sussurrato “Bu”, che nella lingua delle ragazze delle favole voleva dire: “00009001977/23128143 264152235261”. L. Magni - E. Giorgio, Il non-compleanno di Hänsel e Gretel (un lunedì, prima di sera), Carthusia
leggo e capisco
Questa storia fantastica assomiglia molto a una fiaba famosa. Quale? Biancaneve
Peter Pan
Cenerentola
La Bella e la Bestia
Quali sono gli elementi che ti fanno capire che questa storia è “moderna”, cioè ambientata nei nostri giorni? Sottolineali nel testo, poi scrivili. ................................................................................................................................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
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PER MAGIA Quando è notte, per magia, fate, gnomi e compagnia sbucan fuori come funghi. Tre giganti grandi e lunghi, con le mie costruzioni, coi trenini e coi palloni, si diverton come pazzi, senza grida né schiamazzi. Un folletto, per dispetto, fa pipì dentro al mio letto, mentre un altro, soddisfatto, va a cavallo sul mio gatto. Poi fa giorno e vanno via. Fate, gnomi e compagnia vanno a letto su una nube dentro un libro delle fiabe. A. Ossorio
leggo e scopro
Questa filastrocca racconta una storia. Scopri gli elementi della storia.
leggo e capisco
Che cosa fanno i personaggi della storia?
• Personaggi: .................................................................................................................................
..................................................................................................................................................
• Luogo: ..................................................................................................................................................
..................................................................................................................................................
• Tempo: ...............................................................................................................................................
..................................................................................................................................................
60
Il momen to della fantasia
IL PICCOLO DRAGO Lontano lontano, nel paese dei draghi, viveva una volta un piccolo drago. Per noi non era poi così piccolo: era pur sempre grande quanto tre elefanti messi insieme. Ma per un drago era davvero molto piccolo. E non solo: era anche terribilmente timido. Non appena lo guardavano, il piccolo drago diventava rosso e, invece di sputare fuoco, sputava solo scintille piccolissime. Naturalmente gli altri lo deridevano: – Oh, oh, non servi proprio a niente. Finora non sei neppure stato capace di rapire una principessa! – rideva suo fratello maggiore. Con il passare del tempo non osò neanche più uscire dalla sua caverna. Se ne stava tutto triste in un angolo: – Tutti mi deridono. Eppure sono coraggioso come loro. O almeno... quasi. Gliela farò vedere! J. Strnad, Il drago timido, Edizioni Arka
leggo e capisco
uali informazioni ti fornisce Q il testo in merito al drago? Segna con una X. • Era grande come tre elefanti.
Sì
NO
• Era molto timido.
Sì
NO
• Quando si arrabbiava diventava verde.
Sì
NO
• Sputava piccole scintille. Sì
NO
• Non aveva mai rapito nessuno.
Sì
NO
• Abitava in una caverna.
Sì
NO
• Quando era triste volava Sì sulle montagne.
NO
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SHREK La sua mamma era bruttissima e bruttissimo il papà: ma Shrek era più brutto di tutti e due messi insieme… Aveva appena imparato a camminare che già sputacchiava fiamme lunghe novantanove metri e sprizzava fumo da entrambe le orecchie. Un giorno, non appena fu entrato nella foresta, un enorme drago gli sbarrò il passo. Sorridendo, Shrek fece un inchino. Il drago lo scaraventò a terra, ma Shrek non accennò ad alzarsi: si stava divertendo! L’irascibile drago si preparava a staccargli la zucca dal collo, ma ecco Shrek sparargli in mezzo agli occhi una fiamma azzurrognola! Il povero drago cadde a terra con un tonfo e rimase privo di sensi. Un’ora dopo, anche Shrek era nelle stesse condizioni. Si era addormentato e sognava di trovarsi in un prato fiorito, tra chiassosi giochi di bambini e cinguettii di uccelli. 62
Il momen to della fantasia
Alcuni bambini continuavano a sbaciucchiarlo e a fargli mille feste. Lui non riusciva assolutamente a fermarli… Si svegliò scopro PAROLE NUOVE con la testa annebbiata. – Aiuto! No… i bambini no! Irascibile: che Poi si guardò intorno e sospirò: – Era solo un brutto si arrabbia facilmente. sogno… un orribile incubo. W. Steig, Shrek, Mondadori Junior
leggo e scrivo
Secondo te, che cosa farà Shrek dopo essersi svegliato? ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................... .........................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
Disegna la conclusione che hai raccontato.
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JACK L’ACCHIAPPAMOSTRI Ero nel bel mezzo di un fantastico sogno quando qualcuno aprì la porta della mia camera. Aprii gli occhi. Due figure in pigiama, dall’aria timida, se ne stavano sulla soglia. – Ehm, scusa Jack, non è che stanotte ci lasceresti dormire in camera tua? – mormorò uno dei due. – Che c’è che non va? – domandai. – C’è un mostro sotto il nostro letto! – E va bene – risposi. – Voi due infilatevi nel letto e cercate di dormire. Io mi occuperò del mostro. – Fai attenzione, figliolo – disse il più alto dei due. – Non preoccuparti, papà – dissi – dormite bene. Mi richiusi alle spalle la porta della camera da letto e spensi la luce. Poveri mamma e papà! Non deve essere facile per loro avere un figlio che è il più grande Agente Acchiappamostri del pianeta! J. Dougherty, Jack l’Acchiappamostri, Piemme Junior
leggo e capisco
Rispondi. • In quale momento della giornata si svolge il racconto? .................................................................................................................. • Da che cosa viene svegliato il protagonista? ............................................................................................................................................................ • Perché i genitori vogliono dormire nella camera di Jack? ............................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
• Perché i genitori chiedono aiuto proprio al figlio? ..................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
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Il momen to della fantasia
LE CILIEGIE In un tempo davvero lontano, tanto che a pensarlo sembra strano, un mago fece un gran sortilegio… E che inventò? L’albero del ciliegio. Ci passò il resto dei suoi giorni raccontando di fate e unicorni. E le ciliegie, a forza di ascoltare, crescevano più buone da mangiare. Una sera il mago alzò lo sguardo e dichiarò di essere un vegliardo, ma prima di lasciare questo mondo fece un ultimo sforzo assai fecondo. – Crescete, frutti belli, sempre in coppia. Ognuna non sia sola, ma sia doppia! Si sa che una ciliegia tira l’altra… come una storia ingenua e una scaltra.
scopro PAROLE NUOVE Sortilegio: magia. Vegliardo: vecchio. Fecondo: che dà vita. Ingenua: semplice. Scaltra: furba.
M. Cecchi, Filastrocche sulla frutta
leggo e capisco
Rispondi. • Questa poesia racconta un avvenimento reale o fantastico? .......................................................................................... • Che cosa inventò il mago? .............................................................................................................................................................................................................................. • Che cosa faceva diventare le ciliegie sempre più buone? ........................................................................................................ .........................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
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IL CAVALIER GENTILE La principessa Arriccia cerca marito. Vuole un cavaliere forte e coraggioso. – Mi dovrà portare un cuore di drago per dimostrarlo – dice, e arriccia il naso. Finora nessuno ci è riuscito. Ci prova il cavalier Gentile, che viaggia e chiede sempre tutto per cortesia. Tutti gli dicono di no, ma gli chiedono aiuto per qualcosa. È così gentile! – Mi aiuti a spostare la legna, per favore? – chiede un vecchio contadino. – Mi aiuti a cacciare la volpe mangiagalline? – chiede una vecchietta. E lui, gentilissimo, sposta un quintale di legna, caccia la volpe e salva le galline. Cambia ruote di carri, dà passaggi sul suo destriero. Poi trova un drago. – Per favore, non uccidermi! – piagnucola il drago. leggo e capisco Il cavalier Gentile non lo uccide. Segna con una X. Ha chiesto per favore… Così lo addomestica e si • Qual è la principessa Arriccia? presenta da Arriccia. – Ti ho portato un drago intero! – Ma non l’hai ucciso, non sei forte e coraggioso! – dice la principessa e arriccia il naso. • Qual è il cavalier Gentile? Così il cavalier Gentile se ne va, anche se è davvero il più forte e coraggioso. È così coraggioso da conquistare il cuore di un drago e così forte da non uccidere. L. Walter, Storie brevi, molto brevi, molto brevi, Edizioni EL
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Il momen to della fantasia
Che cosa fa il cavalier Gentile? Che cosa non fa? Segna con una X. Azione che fa il cavalier Gentile
Azioni che non fa il cavalier Gentile
Porta alla principessa il cuore del drago. Viaggia molto. Dimostra di essere forte e coraggioso. Rimane al servizio della principessa. Aiuta le persone che hanno bisogno. Addomestica il drago. Risponde in modo sgarbato alle persone.
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Conclusione
Sviluppo
Inizio
IL FAGIOLO MAGICO Giacomino vive con la madre in una fattoria. Possiedono soltanto una mucca da cui ricavano il latte. Un giorno la madre manda Giacomino a venderla e lui la cede in cambio di cinque fagioli magici. Una volta tornato a casa, la madre lo rimprovera aspramente, getta i fagioli dalla finestra e lo manda a letto senza cena. Durante la notte i fagioli germogliano e l’indomani mattina Giacomino trova un albero altissimo, che arriva fino alle nuvole. Vi si arrampica e, una volta in cima, si trova davanti a un castello dove abitano un gigante molto ricco e sua moglie. Giacomino s’introduce nel castello e ruba del denaro. Vi ritorna qualche tempo dopo e vede che il gigante possiede una gallina dalle uova d’oro: riesce a rubare anche quella. I guai arrivano quando Giacomino cerca di rubare al gigante un’arpa dal suono melodioso: appena la prende in mano, questa inizia a urlare e il gigante rincorre Giacomino, che scappa scendendo dall’albero dei fagioli magici. Una volta a terra, Giacomino impedisce al gigante di raggiungerlo tagliando l’albero magico con un’ascia. Con la gallina dalle uova d’oro e con l’arpa magica Giacomino e sua madre ormai non saranno più poveri. leggo e capisco
Segna con una X. • Il protagonista della storia è: il gigante. la madre di Giacomino.
Giacomino.
• Nella frase “lui la cede in cambio di cinque fagioli...” la è riferito: alla fattoria. alla mucca. alla casa. 68
Il momen to della fantasia
• La madre getta via i fagioli e manda il figlio a letto senza cena perché: Giacomino ha sbagliato a vendere la mucca per pochi fagioli. Giacomino è troppo stanco per mangiare. i fagioli adesso devono far nascere le piantine. • Giacomino nel castello del gigante ruba in ordine: la gallina, l’arpa e il denaro. il denaro, la gallina e l’arpa. il denaro, l’arpa e la gallina. • Giacomino ferma il gigante tagliando: l’albero con una sega. l’albero con un’ascia. non c’è scritto.
Per ogni affermazione, segna V (vero) o F (falso). La madre di Giacomino vende la mucca in cambio di cinque fagioli magici.
V F
I fagioli si trasformano durante la notte in un albero che arriva fino alle nuvole. V F Giacomino non entra nel castello del gigante.
V F
La madre punisce Giacomino per aver rubato la gallina dalle uova d’oro.
V F
Giacomino e la madre sono sempre più poveri.
V F
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IL PRINCIPE FELIX MAU PARTE PRIMA
Un giorno il Principe Felix Mau uscì per una passeggiata nel suo calessino d’oro e cristallo tirato dai suoi fedelissimi gatti. Attraversarono il parco, poi un boschetto, poi un campo da golf e arrivarono ai confini del regno. A quel punto, di solito, i gatti giravano e tornavano indietro perché sapevano che il Principe e non sarebbe mai entrato in un regno altrui senza il permesso del proprietario. Ma quel giorno, da una buca del campo da golf, proprio davanti al cocchio reale, si affacciò un topolino. – Ohibò! – esclamò il Principe Felix. – Un topo nel mio gattesco reame! Eppure avevo dato ordine di tenerli lontani. Ma, evidentemente, quel topolino ignorava gli ordini del re oppure se ne infischiava. leggo e capisco
Segna con una X. • Il Principe vuole tenere lontani i topi perché: rubano tutto il formaggio. è allergico ai peli dei topi. il suo è il regno dei gatti. i topi non lo rispettano. 70
Il momen to della fantasia PARTE SECONDA
Appena uscito dalla buca, fece marameo e poi scappò a tutta birra verso la siepe di confine. I gatti, travolti dal desiderio di acchiapparlo, iniziarono a correre veloci come il vento. Invano il Principe Felix, che si era alzato in piedi per tirare meglio le redini, gridava: – Fermi! Girate immediatamente! Dove state andando? Il Principe Felix era molto preoccupato perché sapeva che il regno in cui erano entrati abusivamente apparteneva a un Principe orco e temeva che costui non l’avrebbe accolto con molta cortesia. I gatti correvano, ma il topo era più veloce di loro. scopro PAROLE NUOVE Li attirò in una spiaggia, poi in un giardino, poi nella piazza di una piccola città, dove c’era la banda che si preparava Abusivamente: a suonare in onore dell’orco. senza permesso. Arrivato qui, il topo si infilò dentro un tombino e sparì. Bruscamente: improvvisamente. I gatti frenarono così bruscamente che il Principe Felix fu catapultato fuori dal cocchio e fece un lungo volo, mentre i quattro gatti e tutti i musicisti dell’orchestra lo guardavano con il naso all’aria. B. Pitzorno, Giulia Bau e i gatti gelosi, Mondadori
leggo e capisco scopro PAROLE NUOVE
Segna con una X. • Il Principe non vuole entrare nel regno vicino perché: non è stato invitato. non sarebbe accolto cortesemente. è abitato da nemici. l’orco mangia i gatti. • “Travolti dal desiderio di acchiapparlo” significa: I gatti volevano prendere il topo. I gatti furono investiti dal cocchio reale. 71
VERSO L’INVALSI •
Il momento della fantasia
IL PICCOLO, IL GRANDE E IL GIGANTE 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26
Tanto tempo fa, in una piccola isola, sorgeva una piccola montagna. In cima alla piccola montagna vi era una piccola casa. E nella piccola casa viveva, tutto solo, un uomo anche lui piccolo, incredibilmente piccolo, che ogni mattino salutava con gioia il sorgere del sole. Tuttavia, spesso era triste. Infatti gli piaceva giocare a carte, ma giocare da solo non era affatto divertente. Un giorno si scatenò una furiosa tempesta. L’oceano, impazzito, strappò e portò lontano la piccola casa con dentro il piccolo uomo. Lo lasciò sulla grande spiaggia di una grande isola sconosciuta. Il piccolo uomo uscì e si guardò intorno. – Buongiorno – fece una voce gentile dietro di lui. – Grazie per essere venuto a farmi compagnia. A parlare era stato un uomo molto grande, tutto soddisfatto di non essere finalmente più solo. Il piccolo e il grande fecero subito amicizia. Infatti, sia l’uno che l’altro amavano giocare a carte. E giocare in due, quello sì era un divertimento! Un giorno, però, si scatenò un’altra tempesta. Le correnti spinsero le loro case su un’altra isola. Subito venne loro incontro un gigante, un vero gigante! Era felice dell’arrivo dell’uomo piccolo e del grande, poiché anche lui amava giocare a carte. E giocare in tre era il massimo divertimento! K. Kordon - M. J. Sacrè, Il piccolo, il grande e il gigante, Edizioni Arka
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VERSO L’INVALSI •
Il momento della fantasia
Segna con una X. • Dove è ambientato l’inizio di questa storia (righe 1-3)?
• Chi abitava nella piccola casa (righe 3-4)? A. Un uomo grande a cui piaceva giocare a carte. B. Un piccolo uomo a cui non piaceva giocare a carte. C. Un gigante a cui piaceva giocare a carte. D. Un piccolo uomo a cui piaceva giocare a carte. • In che modo il grande uomo ha accolto il piccolo uomo? A. Era infastidito che qualcuno fosse arrivato sulla sua isola. B. Era preoccupato della salute del piccolo uomo. C. Era felice perché c’era qualcuno insieme a lui. D. Era soddisfatto di avere qualcuno con cui giocare a palla. P erché era felice il gigante quando il piccolo uomo e il grande uomo arrivarono sulla sua isola? Segna con una X. Io preferisco giocare a carte da solo.
In tre staremo troppo stretti! Qui c’è poco spazio!
Insieme troveremo il modo di andarcene da qui.
TUTTO OK?
Finalmente qualcuno con cui fare amicizia!
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i l a m i n a Il momento degli amici Legge l’insegnante
INCONTRO CON UNA LONTRA Angelo prese il sentiero che seguiva un corso d’acqua e si inoltrava nel boschetto. Dietro di lui, improvvisamente, sentì un rumore di foglie. Si fermò trattenendo il fiato, poi girò leggermente la testa. E la vide. Una lontra, davanti a lui. Era più o meno come un grosso coniglio, ma senza quelle lunghe orecchie. Aveva una pelliccia scura e lucida, come se fosse appena uscita dall’acqua. Stava immobile anche lei, con la testa appena sollevata che faceva intravedere il bianco sotto la gola. Angelo provò a girarsi: si spostava un millimetro alla volta perché temeva che la lontra sarebbe fuggita, come fanno tutti gli animali selvatici quando vedono una figura umana. La lontra mosse leggermente la testa, ma rimase incollata al suolo. Nella nuova posizione Angelo poteva osservarla meglio. O forse era la lontra che osservava Angelo. Stavano uno di fronte all’altra: gli occhi stretti di Angelo e gli occhi tondi della lontra, la lieve peluria sul viso del bambino e i baffi lunghi e diritti dell’animale, i capelli biondi e il pelo scuro, le mani e le zampe... Senza accorgersene si erano avvicinati ancora. E ora potevano odorarsi: la lontra sapeva di muschio umido e di pesce. Angelo allungò una mano e la sfiorò: era liscia e spinosa nello stesso tempo. F. Degl’Innocenti, Nei panni di una lontra, Coccolebooks
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Ascolto e capisco
Segna con una X. • A quale animale viene paragonata la lontra nel testo che hai ascoltato? A un grosso cane. A un piccolo coniglio. A un grosso coniglio. • Com’era la pelliccia della lontra? Scura e lucida. Scura e opaca. Chiara e lucida. • Che cosa fa la lontra, quando vede Angelo? Scappa spaventata. Rimane immobile. Diventa aggressiva. Segna con una X a chi appartengono le descrizioni presenti nel testo che hai ascoltato. Angelo
Lontra
occhi stretti occhi tondi lieve peluria baffi lunghi e diritti capelli biondi pelo scuro 75
FRANK Era di razza francese, molto grosso e con le orecchie pendenti. Di colore biancastro, aveva molte chiazze brune e sul muso una macchietta a forma di farfalla. A Frank piaceva molto mangiare. Quando era al suo massimo, raggiungeva gli otto chili! Dovetti unire insieme tre conigliere perché non stesse troppo stretto. Cercavo anche di fargli fare un po’ di moto, con un collare e un guinzaglio. A Frank piacevano molto queste passeggiate. Spesso, per dimostrare la sua soddisfazione, faceva dei salti improvvisi impennandosi sulle zampe posteriori. L’unico problema era che andare a spasso con un coniglio significava andare sempre dove sceglieva lui. E Frank sceglieva sempre l’orto! D. King-Smith, Gli animali della mia vita, Mondadori
leggo e capisco
Completa. • Frank è ........................................................................................................................................................................................................................................................................... Inserisci nello schema le caratteristiche fisiche di questo animale. Molto grosso Frank
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Il mom ento degli ami ci animali
MIA
leggo e capisco
Mia è un cucciolo di border collie di sei mesi. Ha il mantello nero con alcune zone bianche intorno al collo, sulla pancia, sulla punta della coda e sulle zampe. È una giocherellona… soprattutto con Mattia, con il quale gioca volentieri a palla. Mangia solo crocchette, ma vorrebbe tanto assaggiare tutto ciò che mangiano le persone di casa. Infatti, all’ora di pranzo, gironzola sempre sotto il tavolo aspettando che qualcosa finisca per terra. Dorme sul suo materassino colorato in un angolo dell’ingresso.
Segna con una X. • Quale animale viene presentato? Un gatto. Un canarino. Un cane. • Come si chiama l’animale descritto? Tua. Mia. Mimma. • Quali sono i colori del suo mantello? Nero e grigio. Nero e rossiccio. Nero e bianco. • Con che cosa gioca? Con un osso. Con una palla. Con un materasso. • Che cosa mangia? Solo crocchette. Crocchette e pane. Di tutto.
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I CUCCIOLI SONO VIVI! Un cucciolo non si compra come un giocattolo: si adotta! Adottarlo vuol dire prendersi la responsabilità della sua crescita, della sua salute e anche della sua felicità. Proprio come fanno i genitori con i loro bambini. E, come i genitori, dobbiamo imparare ad avere pazienza con i cuccioli che abbiamo adottato, amarli anche quando fanno i capricci, quando danno fastidio e quando preferiremmo che ci lasciassero in pace. Prima di adottare un cucciolo dobbiamo pensare ai momenti in cui ci creerà problemi: in vacanza, in viaggio, di notte (non tutti gli animali dormono quando vogliamo farlo noi!).
leggo e scrivo
Completa. Un cucciolo non è un Adottare un cucciolo significa occuparsi della sua
,
.....................................................................................................................
della sua ................................................................................, della sua ............................................................................... Con i cuccioli bisogna avere .
....................................................................................................................
Dobbiamo voler loro bene anche quando fanno i
...................................................................................................................... ......................................................................................................................
M. Gomboli, Cuccioli, Fabbri Editori
parlo di me • Ti è capitato di adottare un animale? • Ci sono stati dei momenti in cui ti sei trovato in difficoltà? Quali? 78
.
....................................................................................................................
Il mom ento degli ami ci animali
LA CARTA DEI DIRITTI DEGLI ANIMALI Questi sono alcuni articoli contenuti nella Dichiarazione Universale dei Diritti degli Animali, proclamata il 15 ottobre 1978, a Parigi.
scopro PAROLE NUOVE
Articolo 1 Tutti gli animali nascono uguali davanti alla vita e hanno gli stessi diritti all’esistenza. Articolo 2 Ogni animale ha diritto al rispetto.
Proclamata: dichiarata, affermata in pubblico.
parlo di me Che cosa ne pensi degli articoli a favore degli animali? Esprimi le tue opinioni e confrontati con i tuoi compagni.
Articolo 3 Nessun animale dovrà essere sottoposto a maltrattamenti e ad atti crudeli. Articolo 4 Ogni animale che appartiene a una specie selvaggia ha il diritto di vivere libero nel suo ambiente naturale. Articolo 5 L’abbandono di un animale è un atto crudele e degradante. 79
LE RONDINI VIAGGIATRICI PRIMA DI LEGGERE Prima di leggere
Leggi con attenzione il titolo. Di che cosa potrebbe parlare il brano? ..................................................................................................................................................................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................................................................................................................................................... .....................................................................................................................................................................................................................................................................................
Un giorno Marta scorse un piccolo nido vicino alla grondaia. – Di chi è quel nido? – chiese. – È di una rondine – rispose la mamma. La bambina era curiosa: la mamma le aveva detto che le rondini tornano sempre nello stesso posto, ed era contenta che quella rondine avesse scelto il tetto della sua casa. – Le rondini fanno un lungo viaggio per arrivare da noi: attraversano mari e deserti – disse la mamma. – Ma da dove vengono? – Vengono dall’Africa: è proprio lì che vanno quando è inverno e fa troppo freddo. – Come fanno a tornare sempre nello stesso posto e a non sbagliare mai strada? – chiese Marta. – Questo è un mistero! Le rondini hanno una vista straordinaria, si orientano con le stelle e con il sole. Chissà quante cose hanno visto! – disse la mamma. – Ho un sacco di domande da fare alle rondini – concluse Marta. 100 storie della buona notte, Giunti Kids
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Il mom ento degli ami ci animali
leggo e scopro
opo aver letto il racconto, colora di rosso l’inizio, di blu lo sviluppo D e di verde la conclusione. Completa indicando gli elementi del racconto. • Personaggi: .................................................................................................................................................................................................................. • Luogo: ..................................................................................................................................................................................................................... • Tempo: ................................................................................................................................................................................................................................. leggo e capisco
Segna con una X. • Nel brano si parla di: pettirossi.
rondini.
passeri.
• La mamma ha detto a Marta che le rondini: stanno insieme tutta la vita. tornano sempre nello stesso posto. depongono poche uova. • La mamma spiega a Marta che le rondini: vengono dall’Asia. vengono dall’America.
vengono dall’Africa.
• Le rondini tornano sempre allo stesso posto perché: hanno una buona vista e si orientano con la luna. hanno una buona vista e si orientano con le stelle. hanno un udito straordinario e si orientano con le stelle. • Questo brano vuole mettere in evidenza: i comportamenti delle rondini. il modo di costruire il nido delle rondini. come si nutrono le rondini. 81
MIX E MAX Mix era un giovane gatto con una bella pelliccia nera sulla schiena e bianca sul petto, e poi pian piano divenne un gatto adulto, robusto e vigoroso. Anche Max era cresciuto e divenne un ragazzo adolescente che ogni mattina andava a scuola in bicicletta, ma prima di uscire puliva la lettiera di Mix e gli riempiva la scodella del suo cibo preferito: i croccantini al gusto di pesce. Max si prendeva cura di Mix e Mix si prendeva cura della dispensa, perché i topi non si avvicinassero alla scatola di cereali al cioccolato, i preferiti di Max.
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Il mom ento degli ami ci animali
scopro PAROLE NUOVE Anche se non c’erano topi in casa, Mix svolgeva volentieri il compito di guardiano della dispensa, Edicolante: venditore di giornali. perché sapeva che Max era suo amico e un amico si Ippocastano: albero prende cura di ciò che piace all’altro. chiamato anche A volte Max chiamava Mix e, se il gatto non arrivava, castagno d’India. usciva in strada e chiedeva all’edicolante o al postino: – Hai visto un grosso gatto con la schiena nera e il petto bianco? – Sì. l’ho visto. Si è arrampicato su un ippocastano e da lì è saltato sul tetto del palazzo. Allora Max si tranquillizzava perché sapeva che Mix sarebbe tornato quando ne aveva voglia e che vagabondando sui tetti si godeva la sua libertà di gatto. Un amico si prende sempre cura della libertà dell’altro.
leggo e capisco
Rispondi. • Chi è Mix? .............................................................................................................................................................................................................................................................. • Chi è Max? ........................................................................................................................................................................................................................................................... • Che cosa fa Mix per l’amico? ...................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
• Come lo ricambia Max? .......................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
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FARFALLE Le farfalle ballano velocemente un ballo rosso nero arancione verde azzurro bianco granata giallo violetto nell’aria nei fiori nel nulla sempre volanti consecutive e remote. P. Neruda
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Il mom ento degli ami ci animali
FILASTROCCA DELLA LUCCIOLA Filastrocca della lucciola, brilla di notte e tutto luccica, di notte brilla con mille sorelle, e par che il cielo abbia perso le stelle, che son cadute tutte sul prato e tu cammini… in un cielo stellato. N. Codignola, Millanta. La gallina canta, Fatatrac
leggo e capisco
Rispondi. • Che cosa fanno le farfalle descritte nella poesia? ...................................................................................................... • Che cosa fanno le lucciole? .......................................................................................................................................................................................... • Qual è la caratteristica delle farfalle? ...................................................................................................................................................... • E quella delle lucciole? .............................................................................................................................................................................................................. 85
IL RAP DEGLI ANIMALI Le mani sono zampe, le facce sono musi, il naso è così fine che vediamo a occhi chiusi. Le dita sono ali, le pelli sono pelo, corriamo dentro il mare, e poi corriamo dentro il cielo. E gli occhi sono grandi, il loro sguardo è triste corriamo dentro favole che tu non hai mai viste. Noi siamo gli animali, non siamo intelligenti però sappiamo cose che non vedi e che non senti. Noi siamo gli animali, ignoriamo le parole però noi chiacchieriamo con la luna e con il sole. Tu, cucciolo di uomo, rispettaci perché noi siamo gli animali e siamo quì prima di te. B. Tognolini, Rima rimani, Salani
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leggo e capisco
Segna con una X la risposta corretta. • Quale messaggio importante trasmette la poesia? Gli animali devono rispettare gli uomini. Gli uomini devono rispettare gli animali. Uomini e animali si devono rispettare a vicenda.
Il mom ento degli ami ci animali
PICCOLO BRUCO MAI SAZIO Di notte, su una foglia illuminata dalla luna, c’era un piccolo uovo. Ma una bella domenica mattina, quando si levò il sole, dall’uovo, Crac! uscì un piccolo bruco affamato. Subito si mise in cammino alla ricerca di cibo. Lunedì mangiò una mela, ma non riuscì a saziarsi. Martedì mangiò due pere, ma non riuscì a saziarsi. Mercoledì mangiò tre prugne, ma non riuscì a saziarsi. Giovedì mangiò quattro fragole, ma non riuscì a saziarsi. Venerdì mangiò cinque arance, ma non riuscì a saziarsi. Sabato mangiò un dolce al cioccolato, un gelato, un cetriolo, un pezzo di formaggio, una fetta di salame, un lecca-lecca, una fetta di pandolce, una salsiccia, una pastina e una fetta di anguria. Adesso era proprio sazio, ma aveva il mal di pancia! E allora si costruì un bozzolo e rimase là dentro per un po’. Poi scavò un buco nel bozzolo, si sforzò di uscire e... era diventato una meravigliosa farfalla! E. Carle, Il piccolo Bruco Maisazio, Mondadori
leggo e capisco
Rispondi. • In quali giorni il bruco mangia questi alimenti?
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• Che giorno manca nel racconto? ...............................................................................................................
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VERSO L’INVALSI •
Il momento degli amici animali
IL RAFFREDDORE DI TANTEBRACCIA 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27
Tantebraccia era un polpo che ci teneva alla sua salute e così era molto prudente: usciva sempre con una bella sciarpa gialla legata intorno al collo. Un giorno, però, Tantebraccia dimenticò la sciarpa nella sua tana e si beccò un bel raffreddore. Il povero polpo cominciò a starnutire e, ogni volta che starnutiva, lanciava una nuvola d’inchiostro. Tutto quell’inchiostro gli procurò fastidi con i suoi vicini: la triglia, per esempio, disse che aveva già steso un paio di volte il bucato e l’aveva trovato macchiato. Tantebraccia allora si rifugiò in una grotta e pensò di non uscire più di lì. Ma poco dopo si sentì chiamare: – Amico polpo, esci per favore! Tantebraccia uscì a dare un’occhiata. Davanti alla grotta c’era un pesce rosso che gli disse: – Mi presteresti un po’ del tuo inchiostro? – Ti serve il mio inchiostro? – si meravigliò Tantebraccia. Il pesce gli spiegò che doveva scrivere una lettera a una pesciolina per farle sapere che lei gli piaceva tanto. Il polpo raffreddato lo accontentò subito: fece uno starnuto e regalò una nuvola d’inchiostro al pesce timidone. Da allora non passò giorno senza che davanti alla grotta del polpo si presentassero pesci timidoni in cerca di inchiostro per le loro lettere d’amore. Tantebraccia accontentava tutti con uno starnuto e un sorriso. S. Bordiglioni, Una storia in ogni cosa, Einaudi Ragazzi
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VERSO L’INVALSI • Il momento degli amici animali Rispondi. • Chi sono i personaggi di questa storia? ............................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
Per ogni fumetto scrivi il nome del personaggio della storia che avrebbe potuto dire la frase. Anche oggi il bucato macchiato!
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Ho bisogno del tuo aiuto!
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Devo stare attento a non ammalarmi.
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Vorrei scrivere una lettera a una pesciolina.
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Perché hai bisogno del mio inchiostro?
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Segna con una X. • Perché Tantebraccia è molto prudente? A. Non vuole fare incidenti. Sceglie con attenzione i suoi amici. B. C. Vuole essere sempre in buona salute. D. Non vuole stare da solo. • Quali sono le conseguenze degli starnuti di Tantebraccia? A. Tutti rubano il suo inchiostro. Non può uscire dalla sua grotta. B. C. Può scrivere lettere d’amore. D. Ha problemi con i suoi vicini. • In che modo Tantebraccia aiuta i pesci timidoni? A. Li aiuta a cercare una fidanzata. Presta loro un po’ del suo inchiostro. B. C. Scrive loro le lettere d’amore. D. Li ascolta e dà loro dei consigli.
TUTTO OK?
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. . . e a r u t a n Il momento della Legge l’insegnante
A ME PIACEREBBE… Era estate e il terreno era coperto dall’edera che si avvolgeva anche attorno ai tronchi alti dei pini. – Mi piacerebbe tanto abitare qui! – sospirò Sofia. – Ti immagini se bastasse pensarlo per far crescere una casetta sull’albero? – Se potessi far diventare vero quello che penso – disse Leonardo – allora vorrei qualcosa di più che una capanna nel bosco… per esempio, vorrei una scala che portasse direttamente dalla Terra alla Luna, così che tutti potessero percorrerla e arrivare fin lassù! – Che bello! – Esultò Sofia, che iniziò a fantasticare… – A me piacerebbe
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...del mondo intorno a noi un pianeta tutto nuovo dove gli uomini, tutti gli uomini, potessero andare a vivere se fossero tanto sciocchi da consumare la Terra! – Però potremmo anche pensare a qualcosa di più pratico – disse Leonardo. – Sembri il papà! Lo prese in giro Sofia.
Ascolto e capisco
Leonardo non si lasciò distrarre e proseguì: – Vorrei diventare l’uomo più ricco del mondo e poter aiutare tante persone che ne hanno bisogno! – Io vorrei essere una veterinaria bravissima e così salverei tutti gli animali! – Magari potrei diventare un ambasciatore di quelli molto in gamba e mi darei da fare per mettere in pace il mondo intero! – Tutto il mondo? – Sì, proprio tutto! A. Strada, La scala per la luna, Nord-Sud Edizioni
Rispondi. • Chi sono Sofia e Leonardo? ................................................................................................................................................................................................................... • Dove si trovano? .............................................................................................................................................................................................................................................................. • Sofia vorrebbe una casetta, dove? ......................................................................................................................................................................................... • Leonardo vorebbe una scala che portasse ........................................................................................................................................................... • Sofia da grande vorrebbe diventare .................................................................................................................................................................................... e Leonardo .................................................................................................................................................................................................................................................................................... • A te che cosa piacerebbe far diventare vero? Perché? .......................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
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ESPLORATORI DELLA NATURA Lungo le coste del mare si possono trovare gli scogli e le scogliere, due ambienti molto ricchi di piante e animali. Un vero esploratore della natura deve fare molta attenzione all’attrezzatura necessaria per esplorare questo ambiente, sia per non farsi male sia per osservare bene ogni cosa. Per camminare sulla roccia ed entrare in acqua senza correre pericoli, servono le cosiddette “scarpe da scoglio” fatte di gomma e chiuse per proteggere il piede. Per guardare i pesciolini, che sono sempre molto diffusi vicino agli scogli, serve una maschera e, possibilmente, anche un boccaglio per non dover alzare spesso la testa dall’acqua per respirare. Chi vuole muoversi più velocemente può infilarsi anche le pinne, anche se è meglio osservare la natura lentamente, guardando da vicino tutti gli animali: i granchi corridori, i ricci di mare, le patelle, le cozze… G. Salari, Operazione natura, San Paolo
leggo e capisco
Segna con una X. • Quale ambiente viene descritto nel brano?
Rispondi. • Che cosa serve per esplorare la natura vicino agli scogli? .......................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................
• Quale consiglio viene dato per osservare gli animali? ..........................................................................................................................................................
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Il momen to della natura e... ... del mondo intorno a noi
LA CITTÀ DEI FIORI C’era una volta una piccola città che non aveva niente di speciale. Gli abitanti vivevano semplicemente, non erano né ricchi né poveri, non lavoravano troppo, ma non erano neppure pigri. Essi avevano una sola particolarità: amavano molto i fiori. Li coltivavano nelle aiuole, nei vasi, persino nei secchi e nei barattoli vuoti. Mettevano fiori ovunque: alle finestre, sui balconi, sui pianerottoli delle scale e nei cortili. Nella città c’erano anche stupende farfalle. I giorni di pioggia non erano mai tristi e cupi. I fiori irraggiavano i loro splendenti colori e le farfalle gialle, azzurre e rosse volteggiavano davanti ai muri grigi. Anche le notti non erano mai completamente buie. Gli abitanti di quella città facevano infatti dei bellissimi sogni colorati che si alzavano in volo, come farfalle luminose, nel cielo sopra le case. E. Hasler, La città dei fiori, Arka
leggo e capisco
Segna con una X. • Nella città c’erano: fiori e farfalle.
fiori e uccellini.
farfalle e uccellini.
• Gli abitanti amavano: il lavoro.
i fiori.
le farfalle.
• Di notte gli abitanti: facevano brutti sogni.
facevano bellissimi sogni.
lavoravano. 93
L’ONDA NERA Kengah aprà le ali per spiccare il volo, ma l’onda densa fu rapida e la sommerse completamente. Quando tornò a galla, la luce del giorno era scomparsa, e dopo aver scosso il capo con energia capì che la maledizione dei mari le stava oscurando la vista. Kengah, la gabbiana dalle piume d’argento, tuffò varie volte la testa sott’acqua, finché qualche filo di luce non raggiunse le sue pupille coperte di petrolio. La macchia nera, la peste nera, le incollava le ali al corpo, così iniziò a muovere le zampe sperando di potersi allontanare a nuoto dal centro dell’onda scura del mare. Riuscì a spostarsi con molto sforzo dalla macchia di petrolio e, finalmente, sentì il fresco contatto dell’acqua pulita. L. Sepúlveda, Storie di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare, Guanda
leggo e capisco
leggo e rifletto
Rispondi.
P erché, secondo te, il petrolio è definito “la maledizione dei mari”, “la peste nera”?
• Chi è Kengah? ............................................................................................................................ .......................................................................................................................................................................................
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• Perché non riesce a vedere la luce del giorno? .......................................................................................................................................................................................
• Da che cosa è composta l’onda nera? .......................................................................................................................................................................................
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Il momen to della natura e... ... del mondo intorno a noi
LETTERA ALLA TERRA Napoli 9 Gennio 2020 Cara Terra, sei <la casa <di <tutti <gli <esseri viventi. Ci <offri <cibo <e <acqua, <tanto verde <e <ossigeno <per respirare. Come <una mamma, <ti <prendi <cura <di <ogni <uomo <e <animale, <assicurando <un riparo <per <tutti. L’uomo <ha <cambiato <il <tuo <aspetto, non solo <costruendo <città, strade <e <industrie, ma soprattutto <distruggendo <le foreste <e <inquinando <il mare <e <l’aria. Non <tutti <però si <comportano male, <tante <persone <ti vogliono <bene <e sono <pronte <a <combattere <per <la <tua salvezza. Noi <bambini <ti <chiediamo scusa <per <tutti <gli <uomini <che non <ti rispettano <e <ci <impegniamo <a <difendere <la natura <e <gli <animali <con <comportamenti <adeguati. Grazie <con <tutto <il <cuore!
I bambini della 2a A, Scuola Quarati, Napoli
parlo di me Tu che cosa vorresti dire alla Terra? Racconta. ...................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................
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I COLORI DI GAIA Il nostro pianeta è blu perché è coperto soprattutto di acqua: ci sono mari, oceani, fiumi, laghi. Guardando da vicino si vede che c’è anche un po’ di verde: le foreste, le praterie… più da vicino ancora, si scopre che ci sono altri colori: rosso, giallo, viola, nero… Gli altri pianeti sono come sassi: chi ci vivrebbe? Sulla Terra abitano funghi, microbi, piante, animali; tutti insieme creano l’atmosfera che avvolge e protegge Gaia e l’aria che respiriamo. Abitare sulla Terra è un po’ come partecipare a un grande girotondo. Ciascun essere vivente appartiene a una comunità naturale. Ci sono nove diverse comunità naturali sul nostro Pianeta, tutte collegate una all’altra: Tundra, Montagna, Deserto, Savana, Foresta tropicale, Prateria, Macchia mediterranea, Città, Foresta boreale.
Osservo e capisco
S crivi il nome delle comunità naturali rappresentate.
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M. Bussolati, Manualotto di Gaia la Terra, La Coccinella
parlo di me Qual è la tua comunità naturale? ........................................................................................................................................ .................................................................................................................................................
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Il momen to della natura e... ... del mondo intorno a noi
IL MIO QUARTIERE
leggo e scrivo
Io abito a Napoli, nel quartiere Vomero, che si trova su una collina. Qui un tempo le famiglie venivano a villeggiare perché c’era tanto verde e un clima fresco. Oggi, invece, il Vomero è un quartiere molto popolato, ci sono palazzi, negozi, scuole ma anche tanto traffico. Inoltre c’è un bellissimo castello e un parco dove si può giocare respirando aria pulita lontano dai rumori e dallo smog. Se mi affaccio alla finestra della mia camera, la città sembra un dipinto: vedo tante case di diversi colori, il mare azzurro e in lontananza si distingue Capri, l’isola che sembra una sirena addormentata. Luca, Classe 2a A, Scuola Quarati, Napoli
S egui come traccia il testo appena letto e prova a descrivere il quartiere in cui vivi. ................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................
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PER CHI È IL MONDO? – Per chi è il mondo? – chiede la piccola balena alla sua mamma, nuotando fianco a fianco come fosse una minuscola barchetta all’ombra di una grandissima nave. – Ecco, guardati attorno – canta la sua mamma. – Il mondo con tutti i suoi profondi mari dove potrai viaggiare, con tutti i suoi pesci, che ti fanno strada al tuo passaggio, con le sue belle alghe marine, con le luci e le voci del mare a te così familiari… Il mondo è per te! – Per chi è il mondo? – chiede il bambino al suo papà, mentre se ne stanno vicini vicini, in un caldo nido tutto di coperte. – Ecco – risponde il papà, – il mondo è un posto molto grande. E da qualche parte sotto le stelle, lontano lontano, sul fianco freddo di una montagna, gli orsetti si rannicchiano vicono alle loro mamme in tane tiepide e buie; i leoncini si stiracchiano vicino al loro papà in una pianura calda e polverosa; le lepri del polo sonnecchiano con i loro leprottini morbidi come ovatta nelle loro tane sotto la neve; e più vicino a noi, molto più vicino a noi… 98
Il momen to della natura e... ... del mondo intorno a noi
Ascolta: un gufo parla al suo gufetto nel cuore verde e buio del bosco. Il mondo è per loro! – E il mondo è anche per le persone come… me e te? – chiede il bambino. – Oh, sì – risponde il papà. – Ovunque noi viviamo, il mondo è anche per noi. IL MONDO È PER TUTTI! T. Pow, R. Ingpen, Per chi è il mondo?, Nord-Sud Edizioni
leggo e capisco
Rispondi. • Quali animali sono presenti nel brano? .............................................................................................................................................. ..........................................................................................................................................................................................................................................................................................................
• Chi vive nel mare? .............................................................................................................................................................................................................................. • Chi vive nella neve? ......................................................................................................................................................................................................................... • Chi vive nel bosco? .......................................................................................................................................................................................................................... • Che cosa chiede il bambino al papà? ..................................................................................................................................................... • Che cosa risponde il papà? ............................................................................................................................................................................................ ..........................................................................................................................................................................................................................................................................................................
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QUANTO DURANO CINQUE MINUTI? – Mamma – chiese Gianfranco, mettendo la bandierina in cima al suo castello di sabbia, – posso fare il bagno? – Uffa! – sbottò la mamma. – Ti ho detto di aspettare ancora cinque minuti. Gianfranco riempì il secchiello di acqua, ci fece scorrere dentro un pugno di sabbia e cominciò a fare i pinnacoli sul castello. – Mamma, adesso sono passati cinque minuti? – Oh, ma sei proprio terribile questa mattina! Non sono ancora passati. Comincia a prendere il tuo salvagente. Gianfranco attraversò di corsa la larga spiaggia, saltando da un cerchio di ombra all’altro e prese dalla cabina il suo delfino salvagente. Era bello, grosso e azzurro. scopro PAROLE NUOVE Pinnacoli: torri di sabbia alte e appuntite. All’arrembaggio: all’assalto. Prodi: valorosi, coraggiosi.
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Il momen to della natura e... ... del mondo intorno a noi
Gianfranco se lo infilò. “Chissà dove vanno a finire i salvagente ochetta, cigno, delfino… quando i bambini imparano a nuotare? Boh!?” pensò. – Mamma, vado! – gridò entrando di corsa nell’acqua. – Adesso sono passati cinque minuti? – Sì, appena appena. Vai, non ti allontanare troppo! “Secondo me è passata più di mezz’ora!” pensò tra sé Gianfranco. Si mise a nuotare con il suo delfino azzurro. Faceva finta di essere un coraggioso pirata all’arrembaggio e urlava: – All’assalto, miei prodi! Quel tesoro sarà nostro! A. Lehmann, Il pirata Barbagialla e altri racconti, La Scuola
leggo e scopro
Rispondi. • Questo è un testo:
realistico.
fantastico.
• Sottolinea nel testo, con i colori indicati, l’inizio, lo sviluppo e la conclusione. • Completa la tabella con le informazioni richieste. Protagonista Altri personaggi Luogo Tempo
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VERSO L’INVALSI •
Il momento della natura e del mondo intorno a noi
SONO SPARITI I COLORI 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27
Un sabato, in una città, la temperatura diminuì e nevicò tutto il giorno. Poi nevicò per sette giorni e sette notti. Nevicò e nevicò finché sparirono semafori, fontane, scuole, alberi. Finalmente la neve scomparve e, quando la gente uscì di casa, rimase sbigottita: la neve era sparita, ma, sciogliendosi, si era portata via i colori delle cose! Tutto era bianco e nero, come i film di una volta. Alla televisione, gli esperti dissero: – Una cosa del genere è già successa anni fa. Perché tutto torni come prima, bisogna ridipingere ogni cosa. Allora il sindaco riunì tutti i bambini e li invitò a dipingere strade e parchi, piazze e campi, case e muri. I bambini, felici, si misero all’opera e fecero a modo loro: Alberto dipinse i pini di color violetto, Sara ricoprì le betulle di azzurro, Elisabetta fece i tetti delle case del suo quartiere arancione a righe verdi… La città era fantastica! Ma i problemi cominciarono quando gli adulti videro i nuovi colori. Protestarono e protestarono, ma la tinta era già secca e nessuno riuscì a cancellare i nuovi colori. Mugugnando, tutti tornarono alle loro case verdi, gialle, rosse. Alla fine tutti si convinsero: così la città era bellissima! X. Cermeño, Neve e poi neve e poi neve, Edizioni Piemme
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VERSO L’INVALSI •
Il momento della natura e del mondo intorno a noi
Segna con una X. • In quale luogo è ambientato questo racconto? A. B.
Per le strade di una città. In una città.
C. D.
In un parco della città. Nel giardino cittadino.
C. D.
Per una settimana intera. Per poche ore.
• Per quanto tempo nevicò? A. B.
Per tutta la giornata di sabato. Per una notte e per un giorno.
• Perché, quando i bambini terminarono il loro lavoro, la città era fantastica? A. B. C. D.
Perché tutto era tornato come prima. Perché la tinta era secca. Perché avevano usato i colori in modo originale. Perché il loro lavoro piacque a tutti.
• Quando cominciarono i problemi? A. B. C. D.
Quando i bambini si misero all’opera. Quando il sindaco riunì tutti i bambini. Quando gli adulti videro i nuovi colori. Quando Alberto dipinse i pini di violetto.
Quali furono le conseguenze della nevicata? Per ogni affermazione, segna V (vero) o F (falso). • La neve, sciogliendosi, aveva portato via i colori.
V F
• La neve, sciogliendosi, aveva cancellato le strade e i prati.
V F
• Dopo la nevicata, tutto era diventato bianco e nero.
V F
• I bambini ebbero l’incarico di ridipingere tutto.
V F
• I bambini dipinsero tutto di verde e arancione.
V F
• I bambini erano felici.
V F
TUTTO OK?
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LA CASA PIÙ GRANDE DEL MONDO Una lumachina dice al suo papà che da grande avrà la casa più grande del mondo. E il suo papà le racconta la storia di una lumaca che aveva lo stesso desiderio e che alla fine riuscì a ottenere un guscio enorme, colorato e bellissimo. Davvero la casa più grande del mondo… peccato che poi non riuscì più a muoversi: la sua bellissima e grandissima casa era troppo pesante! La lumachina decide allora che da grande avrà la casa più piccola del mondo. Così agile e leggera da poterla seguire ovunque andrà. Rid. e adatt. da L. Lionni, La casa più grande del mondo, Babalibri
ART. 27 diritto ad ini hannonfortevole. b m a b i i t co Tut alloggio avere un
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Il momento dei… ...diritti
CASE DEL MONDO Collega ciascun abitante della Terra alla propria casa e colora.
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I GUSTI SONO GUSTI! Willy non aveva gusti difficili. Mangiava praticamente qualunque cosa. Beh, in realtà, non proprio “qualunque”. Quella pellicina sottile che si formava sul budino, ad esempio, non gli piaceva. Ma, a parte questo, c’erano pochissime altre cose che non mangiava. Davanti alla carne qualche volta storceva il naso, è vero, ma solo per via di quelle striscioline bianche che correvano in mezzo alla polpa. E poi non gli piacevano il cavolo, il sedano, il pesce, il fegato, le uova, gli asparagi, i ravioli, le prugne, il formaggio, il semolino… Fatta eccezione per questi pochissimi cibi, era capace di divorare qualunque cosa: beninteso, purché si trattasse di salsiccia, bastoncini di pesce, patatine. E di marmellata, ma solo al gusto di fragola! R. Collinson, Willy e il budino di semolino, Piemme
leggo e capisco
Completa. • E Ienca i cibi graditi a WiIIy e queIIi sgraditi. Cibi graditi: ................................................................................................................... .............................................................................................................................................................
Cibi sgraditi:
. . ..............................................................................................................
.............................................................................................................................................................
parlo di me Rispondi. • Secondo te, WiIIy si nutre correttamente? Perché? .............................................................................................................................................................. ..............................................................................................................................................................
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Secondo te, Ia tua aIimentazione è corretta o fai quaIche capriccio?
Il momento dei… ...diritti
LA PIRAMIDE ALIMENTARE Collega ciascun alimento alla categoria giusta.
Dolci Carne Uova Formaggi Pesce Latte Latticini
Olio
Pane • Pasta • Patate • Riso • Legumi
Frutta • Ortaggi
Osservo e capisco
ifletti! Perché alla base della piramide ci sono frutta e ortaggi e in cima R i dolci? Di che cosa ha più bisogno il nostro corpo? 107
DAL DOTTORE Non mi piace andare dal dottore, ma la mamma, quando ho la tosse o il mal di pancia, dice sempre: – Mattia, oggi si va dal pediatra – che poi sarebbe il dottore dei bambini. In realtà il pediatra è un dottore come gli altri, con tanto di camice bianco e occhiali. Fa le visite in una stanza piena di libri e medicine… ecco il punto: le medicine. Io non voglio prenderle ed ho paura delle punture, per questo dal dottore non voglio andare. Ieri però è stato diverso: il dottore mi ha fatto salire su una bilancia, poi ha misurato la mia altezza, ha osservato attentamente la mia gola e con uno strano apparecchio, che porta sempre intorno al collo, ha ascoltato il mio respiro. Infine ha detto: – Mattia stai crescendo bene! – Questa volta andare dal dottore mi è proprio piaciuto. A. Longobardi
ART. 24 Ogni bambino ha il diritto di godere di buona salute e di ricevere cure mediche e farmaci quando è malato.
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Il momento dei… ...diritti
Osservo e capisco
Colora solo gli atteggiamenti corretti per una buona salute.
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UNA GIORNATA ECOLOGICA A un chilometro circa dalla nostra scuola c’è un piccolo bosco, nel quale, però, non è possibile giocare o passeggiare. Infatti è stato trasformato in una discarica abusiva ed è sporco da non dire. Un vero immondezzaio, insomma. È così nei giorni scorsi ci siamo detti: – Perché non dargli una ripulita? – Ve la sentite davvero di farlo? – ci ha chiesto il maestro. – Certo. Se quel bosco fosse più decente mia mamma ci potrebbe portare mia sorella e io potrei andarci in bici – ha detto Giulia. – Mi raccomando, portate tutti jeans e scarpe alte – ci ha detto il maestro. E così stamattina, equipaggiati di tutto punto, siamo partiti dalla scuola come una squadra di soccorso. Arrivati in prossimità del bosco ci siamo divisi in squadre. – Smettiamola di parlare e cominciamo – ha sbuffato Davide. – Allora andiamo – ho detto io. – Prima però infiliamoci i guanti. A. Petrosino, A scuola con Valentina, Piemme junior
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ART. 24 bis Tutti i bambini hanno diritto a vivere in un ambiente salubre e pulito.
Il momento dei… ...diritti
LA RACCOLTA DIFFERENZIATA Osservo e capisco
S ai che i rifiuti raccolti in modo corretto possono essere riciclati, cioé utilizzati nuovamente? Collega ciascun rifiuto al cassonetto adatto.
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e t s e f e l l e d e i n o i g a t s Il momento delle AUTUNNO Da un brullo rametto cade l’ultima foglia. La natura si spoglia prima di andare a letto. M.L. Giraldo, Rime tutto l’anno, Giunti
leggo e capisco
Segna con una X.
FOGLIE L’autunno dipinge le foglie. Il vento le raccoglie, ne fa mucchi colorati ai bordi dei prati. Giorni di sola nebbia. Un ricordo è ormai la sabbia di un castello in riva al mare. A. De Gianni
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• Che cosa succede in autunno? Spuntano le gemme sui rami. Cadono le foglie. Alcuni giorni c’è la nebbia. C’è sempre il sole. Le rondini partono. Le rondini arrivano. • Che cosa ormai è un ricordo?
LA NEVE Giù dal cielo lieve lieve sulla terra vien la neve. Mille bianche farfalline fanno il manto alle colline. Mille candide farfalle fanno ai campi un bianco scialle. Mille fiocchi immacolati danno ai monti, ai boschi, ai prati alle strade, ai tetti, al suolo un bellissimo lenzuolo. M. Milani, in I Quindici
scopro PAROLE NUOVE
leggo e capisco
Lieve: leggero. Manto: mantello che avvolge. Immacolati: bianchi.
Rispondi. • A che cosa vengono paragonati i fiocchi di neve?...................................................................................................... • Secondo te, perché il poeta fa questo paragone? .................................................................................................... • A che cosa viene paragonato lo strato di neve che ricopre ogni cosa? .................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
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ARRIVA L’AUTUNNO Quando viene settembre, le giornate si accorciano e il sole brucia meno. L’aria si fa dorata, il cielo è limpido, ma al mattino, qualche volta, c’è la nebbia e la sera si sta ben coperti. Maturano le pere, le mele, le castagne, i melograni, l’uva e zucche di tutte le forme e colori. Molti alberi perdono le foglie, che cadono a terra disegnando tappeti fantastici che scricchiolano sotto i piedi... È autunno! R. Scarry, Le parole che contano, Mondadori
leggo e capisco
Rispondi. • Che cosa succede a settembre? ......................................................................................................................................................................... • Quali frutti maturano? .............................................................................................................................................................................................................. • Che cosa accade agli alberi? ........................................................................................................................................................................................ 114
Il mome nto delle stagioni... ... e delle feste
VIVA LA VENDEMMIA!
scopro PAROLE NUOVE
Finalmente giunge il giorno della vendemmia! Tino: Recipiente destinato Il papà di Ivan attacca il carro al trattore, e sul a contenere le uve pigiate carro, con l’aiuto del nonno, appoggia il tino durante la vendemmia. più grande. Tutti salgono intorno al tino, vanno alla vigna e incominciano a vendemmiare. All’inizio sono allegri e ridono; poi Ivan si accorge che anche la vendemmia è faticosa. Lavorano fino a mezzogiorno, quando viene la mamma con un pentolone di minestra di fagioli, formaggio e prosciutto. Seduti all’ombra, consumano il pranzo. Poi la vendemmia riprende. Il papà e il nonno fanno molti viaggi con il trattore, ogni volta portano via un tino pieno e ne riportano uno vuoto. Quando il sole sta per tramontare si accorgono di aver raccolto tutta l’uva. A. Prizzi, Ivan e il nonno, La Scuola
Osservo e capisco
Scopri come si chiamano le parti del grappolo d’uva. Pampino
Picciolo
Viticci
Tralcio
Acino
115
PICCOLO RICCIO NON VUOLE DORMIRE Era una nebbiosa giornata d’autunno e piccolo Riccio, nella sua tana, faceva i capricci. – Ma io non voglio dormire – diceva e le spine sulla schiena gli si drizzavano ancora di più. – Non voglio dormire, ho detto! Voglio giocare sempre sempre. Anche d’inverno. Così uscì a cercare qualcuno che volesse giocare con lui. Piccolo Riccio arrivò davanti alla casetta nell’albero di piccolo Scoiattolo. – Piccolo Scoiattolooooo! – Chiamò con tutto il fiato che aveva in gola. Piccolo Scoiattolo si affaciò all’uscio e piccolo Riccio gli chiese: – Vuoi venire a giocare a nascondino con me? – Non posso. Devo raccogliere le nocciole. Fra poco arriveranno i giorni freddi e mi devo preparare per il gran sonno. Piccolo Riccio si avviò verso la tana sotterranea di piccolo Ghiro e, quando arrivò, lo chiamò: – Piccolo Ghirooooo!
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Piccolo Ghiro si affacciò all’uscio e piccolo Riccio chiese: – Vuoi venire a giocare a nascondino con me? – Non posso – rispose piccolo Ghiro, – devo raccogliere le ghiande. Fra poco arriverà il terribile gelo… Piccolo Riccio andò alla casetta di pietra di piccola Biscia. – Piccola Bisciaaaaa! – Chiamò. Lei si affacciò all’uscio e piccolo Riccio le chiese: – Verresti a giocare a nascondino con me? – Volentieri – rispose lei, – ma torna in primavera. Ora devo cercare un rifugio per il grande sonno… Piccolo Riccio se ne tornò a casa. – Vieni qua – disse la sua mamma sottovoce, – ti voglio raccontare una bellissima storia… Piccolo Riccio ascoltava attento, fino a quando venne il sonno e gli chiuse gli occhi. Fece appena in tempo a dire: – Buonanotte – e si addormentò. M.L. Giraldo, Piccolo Riccio non vuole dormire, Giunti Kids
Il mome nto delle stagioni... ... e delle feste
Ascolto e capisco
Segna con una X. • Il racconto si svolge in:
• Il protagonista del racconto è:
• Il protagonista non vuole: giocare a nascondino.
ascoltare le storie.
andare a dormire.
• I suoi amici non vanno a giocare con piccolo Riccio perché: devono prepararsi per andare in letargo. devono partire per le vacanze. devono organizzare una festa. Ascolto e organizzo
Piccolo Riccio va a casa dei suoi amici. In quale ordine? Numera da 1 a 3.
117
L’AUTUNNO NELL’ARTE
Nel mondo dell’Arte
Ferdinand Hodler, Sera d’autunno, 1892
Osservo e capisco
Osserva il quadro, rispondi e completa. • Quali sono i colori utilizzati dal pittore? ......................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................................................................................................................................................................
• Scrivi alcune caratteristiche dell’autunno che ritrovi nel quadro. .......................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................................................................................................................................................................
118
Cre i IL GATTO DI HALLOWEEN Costruisci un gatto di Halloween da appendere in classe, alla finestra o nel corridoio della scuola.
Occorrente • Cartoncino nero o viola • Forbici • Colla
• Pastello bianco o giallo • Filo trasparente • Bucafogli
Procedimento 1 Ritaglia la sagoma del gatto e appoggiala su un foglio nero o viola, poi disegna il contorno e ritaglia. isegna le sagome delle zampe e appoggiale 2 D su un foglio nero o viola, poi disegna il contorno e ritaglia. 3 Piega a fisarmonica le zampe e incollale al corpo. isegna occhi, baffi e bocca con il pastello 4 D bianco o giallo. Fai un buco con la bucafogli. Lega un filo trasparente e appendi per addobbare la tua aula o il corridoio della scuola in modo… pauroso!
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IL MAGO DEL FREDDO Prima di leggere
L eggi solo il titolo e segna con una X quello che puoi prevedere in relazione al racconto che leggerai. Sarà un racconto fantastico. Si parlerà dell’inverno. Il protagonista sarà un mago. Il mago sarà accompagnato da una fata. Il racconto sarà ambientato al Polo Nord. Il terribile Mago del Freddo si divertiva a rincorrere per la strada uomini, donne e bambini e a dipingere loro di rosso la punta del naso. Tutti scappavano e cercavano rifugio nelle case, ma il Mago del Freddo voleva entrare anche lì: soffiava forte contro le porte e le finestre e faceva strani disegni di ghiaccio sui vetri. La gente infreddolita non ne poteva proprio più. Per fortuna viveva in quel paese un uomo che di freddo si intendeva moltissimo. Infatti faceva il gelataio. Egli disse al dispettoso Mago del Freddo: – Entra pure in casa mia, voglio offrirti qualcosa da mangiare. Il mago entrò e in un attimo la casa fu di ghiaccio. Il gelataio aprì un grande armadio bianco e, quando il Mago del Freddo gli si fu avvicinato, con tutte le sue forze, lo spinse dentro e chiuse svelto lo sportello. Così il freddo fu imprigionato per sempre e ancora oggi lo possiamo trovare, persino d’estate, in tutti i frigoriferi del mondo. 120
Il mome nto delle stagioni... ... e delle feste
leggo e scopro
opo aver letto il racconto, individua inizio, D sviluppo e conclusione e sottolineali con i colori corrispondenti. Segna con una X e completa. • Questo racconto è:
realistico.
fantastico.
• Gli elementi che te lo fanno capire sono: ..........................................................................................................................................................................................................
Ci sono elementi realistici? Quali? ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������
leggo e capisco
Dopo la lettura del racconto, verifica se le tue previsioni sono state corrette oppure no. leggo e organizzo
Metti in ordine le sequenze della storia: numera da 1 a 5.
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IL NATALE DEGLI GNOMI In un villaggio, tra alte montagne coperte di neve, viveva un popolo di gnomi. Stava per arrivare Natale e, per festeggiarlo, gli gnomi decisero di costruire alcuni doni di legno per poi scambiarseli. Gli gnomi lavoravano il legno con grande arte: uno fece una slitta, un altro un burattino, un altro un carrettino, un altro una bambola. La vigilia di Natale si ritrovarono tutti nella piazza del paese, misero i loro regali sotto il grande abete addobbato con palline, stelle e fiocchi colorati e aspettarono la mezzanotte. Appena l’orologio della torre scoccò la mezzanotte, si scambiarono i doni. Fu davvero un Natale meraviglioso! G. Spanio, La scatola degli strumenti, Piccoli
scopro PAROLE NUOVE Addobbato: decorato, ornato. Scoccò: suonò le ore.
leggo e capisco
Rispondi. • Che cosa decisero di fare gli gnomi per festeggiare il Natale? .................................................................................................................................. .................................................................................................................................. ..................................................................................................................................
• Che cosa fecero la vigilia di Natale? .................................................................................................................................. .................................................................................................................................. ..................................................................................................................................
• Che cosa successe allo scoccare della mezzanotte? .................................................................................................................................. .................................................................................................................................. ..................................................................................................................................
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Il mome nto delle stagioni... ... e delle feste
LA BEFANA Il 6 di gennaio lei vola sui tetti, portando ai bambini regali e pacchetti. Gli occhiali sul naso lo scialle di lana, tutti lo sanno: è la Befana! Sulla sua scopa la buona vecchina vola nel cielo fino a mattina. Aiutata dal vento raggiunge i camini e porta i suoi doni a tutti i bambini. AA. VV., Le più belle filastrocche, Giunti
leggo e capisco
parlo di me
Segna con una X. • In quale giorno dell’anno arriva la Befana? 25 dicembre.
1 gennaio.
6 gennaio.
• Come è descritta la Befana nella poesia?
Tu fai qualcosa di particolare il 6 gennaio? Racconta e confrontati con i tuoi compagni.
Gonna di lana e occhiali sul naso. Scialle di lana e occhiali sul naso. Cappello di lana e occhiali sul naso. 123
Cre i LA BUSTA DI BABBO NATALE È Natale, tempo di regali da consegnare agli amici, ai propri familiari… dopo averli ben confezionati. Ecco una proposta per una simpatica busta regalo! Osserva l’immagine in tutti i suoi particolari, cerca di capire come è stata fatta la busta-regalo e prova a realizzarne una utilizzando i materiali indicati.
Occorrente • 1 sacchetto di carta del pane • 1 foglio da disegno bianco • Forbici, colla, righello • Matita e pennarello nero • Tempera bianca, rosa, rossa • Bicchiere di plastica • 1 pennello • 1 spugna e del cotone idrofilo • 1 tappo di una bottiglia di plastica
Procedimento A questo punto, dividetevi in gruppi e insieme decidete la successione delle operazioni da compiere per realizzare la busta regalo.
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1
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2
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3
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4
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Il mome nto delle stagioni... ... e delle feste
L’INVERNO NELL’ARTE Nel mondo dell’Arte
Camille Pissarro, Castagni a Louciennes, 1870
Osservo e capisco
Osserva il quadro e rispondi. • Che cosa ha rappresentato il pittore in questo quadro? ........................................................ ....................................................................................................................................................................................................................................................................................
• Quali sono gli elementi del quadro dipinti con i colori freddi? .............................. .....................................................................................................................................................................................................................................................................................
• Quali sono gli elementi del quadro dipinti con i colori caldi? .................................... .....................................................................................................................................................................................................................................................................................
• Guardando questo quadro, quali sensazioni avverti? Tristezza. Tranquillità. Allegria.
Timore.
•Q uale titolo daresti tu a questo quadro? .............................................................................................................................................................................................................................
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TRAVESTIRSI È DIVERTENTE! Io mi vesto da dottore, tu da fiore o professore, lui da alieno spaventoso, tu da ciuchino appiccicoso. Lei si veste da farfalla, tu da ape tutta gialla, noi da antichi gladiatori, voi da grandi calciatori. Io mi vesto da orsacchiotto, tu da Cappuccetto Rosso, lui da Batman o da serpente: travestirsi è divertente! leggo e capisco
Osserva con attenzione il disegno e cerchia la maschera di cui NON si parla nella filastrocca.
126
Il mome nto delle stagioni... ... e delle feste
CARNEVALE Stamattina Giovanni è contento di svegliarsi, perché lo aspetta una giornata molto eccitante. È Carnevale! Giovanni corre felice a scuola perché la maestra ha promesso ai bambini che avrebbero giocato con le mascherine e con i coriandoli. L’aula è tutta addobbata con stelle filanti colorate. La maestra accoglie i bambini vestita da fatina con tanto di cappello a punta e bacchetta magica dorata. A Giovanni sembra di entrare in un mondo fantastico. Tanti palloncini colorati volteggiano nell’aria al passare dei bambini. Giovanni osserva i suoi compagni. Sotto la maschera del supereroe rosso e azzurro forse c’è Luca… Dietro quella benda nera di Zorro, Marco? E quella bambina mascherata da fatina alata forse è Giulia? È difficile riconoscere le persone quando hanno il viso coperto da una maschera. parlo di me Però è divertente giocare agli indovinelli mentre si balla insieme. Sedetevi in cerchio anche voi, A un certo punto la musica si ferma per far come i bambini del racconto, e raccontate come vorreste mettere i bambini in circolo. travestirvi a Carnevale, Ognuno racconta la sua maschera e perché spiegando il perché della l’ha scelta. vostra scelta. da www.miroeditori.it
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PRIMAVERA Ed ecco che è arrivata scopro PAROLE NUOVE primavera scapigliata, Scapigliata: spettinata. primavera bella bella, Stridi: urli, suoni acuti. primavera pazzerella, con il sole, con le viole, con gli stridi dentro i nidi. Son fioriti i biancospini, cresceranno i rondinini dentro i nidi verdi e gialli; danzeranno i loro balli le farfalle bianche e gialle. L. Galli
leggo e capisco
Rispondi. • Che cosa porta la primavera con sé? .................................................................................. ...................................................................................................................
• Di quali animali si parla nella filastrocca? .................................................................... ..................................................................................................................
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Il mome nto delle stagioni... ... e delle feste
ESTATE Un tuffo nel cielo d’estate. l’uccello ritrova la gioia perduta tra i campi pieni di sole e di chicchi di grano maturo. Il bimbo ora pensa a giocare. È tempo di correre al mare. A. Russo, Poesie come farfalle, Glaux
parlo di me A te piace l’estate? Perché?
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CHE BELLA STAGIONE! È arrivata la primavera! Il bel tempo ha portato con sé le gemme e i fiori. Martina è felicissima: finalmente può di nuovo giocare in giardino! – Martina! – la chiama il papà. – Potresti innaffiare i semi che ho interrato? – Certo – risponde la bambina. – Ma che diranno i vermi e le formiche? – Non preoccuparti – la tranquillizza la mamma. – Non hanno certo paura di un po’ di pioggia! – Che fiori sbocceranno per primi? – chiede Martina. – Chissà, voglio farvi una sorpresa – risponde papà. – Martina! – grida Simone. – Ti va di fare un giro in carriola? Guarda, Briciola si diverte un mondo! “E perché no?” pensa Martina, mentre si accomoda a fianco del cagnolino. leggo e organizzo
Metti in ordine le azioni che compie Martina: numera da 1 a 5.
Va al mercato con la sua mamma. Fa un giro in carriola con Briciola. È contenta perché può giocare in giardino. Osserva i colori e i profumi delle bancarelle. Innaffia i semi interrati dal suo papà.
130
parlo di me • Che effetto ti fa l’arrivo della primavera? • Secondo te, quali sono gli aspetti positivi della primavera? E quelli negativi?
Il mome nto delle stagioni... ... e delle feste
Più tardi la bambina va al mercato con la mamma: per nulla al mondo rinuncerebbe a quell’appuntamento. Osserva le bancarelle piene di colori e profumi. La primavera è anche questo! Come ci si potrebbe stancare di una stagione così piena di vita? J. Bernabè, Martina e le stagioni, Classica Licorne Edizioni
leggo e capisco
Segna con una X. • Briciola è: un cagnolino.
un amico di Martina.
un gatto.
in giardino e al mercato.
al mercato e a casa.
• Il racconto è ambientato: in casa e a scuola. leggo e scrivo
Sottolinea nel testo le informazioni utili per completare le seguenti frasi e trascrivile. Martina... • …è molto contenta perché ....................................................................................................................................................................................................................... • …vuole innaffiare, ma ............................................................................................................................................................................................................................................. • …vuole sapere ......................................................................................................................................................................................................................................................................... • …non rinuncerebbe mai .................................................................................................................................................................................................................................... • …è convinta che la primavera .............................................................................................................................................................................................................. 131
PESCI D’APRILE I pesciolini del primo di aprile sono dei pesci molto speciali: il loro ambiente non è il mare, non ce n’è uno che sappia nuotare! Non sono pesci che puoi mangiare, ma sono pesci per festeggiare! Sono di forme e colori diversi, e sono nati per fare gli scherzi. Fuori dall’acqua li puoi trovare, per piazze e strade a… passeggiare. Amano stare in mezzo alla gente, che non si accorge, spesso, di niente: li porta a spasso appesi alla schiena e chi li vede ride alla scena. M. Vago
Dal pensiero all’azione sa la tua fantasia U per creare un pesce d’aprile originale. Disegnalo prima qui a fianco e poi realizzalo. 132
Il mome nto delle stagioni... ... e delle feste
OBIETTIVO PACE Il mondo è tondo come un pallone, ma molto, molto più grande: è grandissimo! Nel mondo vivono tanti popoli diversi. C’è chi ha la pelle bianca, chi la pelle scura e chi sembra sempre abbronzato. Nel mondo ci sono ambienti naturali diversi tra loro. C’è chi vive al caldo e chi invece al freddo, chi in campagna, chi in città, chi in un grattacielo, chi in una capanna. I popoli si vestono anche in modo diverso. Ogni popolo ha la sua cucina tradizionale. C’è chi mangia pinne di pescecane e chi zuppa di cipolle, c’è chi mangia con la forchetta e chi con la bacchetta. Ogni popolo ha la sua storia. Conoscerla ci aiuta a capire come è diventato ciò che è. Molte e diverse sono le forme d’arte in tutto il mondo. Molte sono anche le religioni, ma tutte hanno un unico obiettivo: la pace. G. Stilton, Il piccolo paese della pace, Edizioni Piemme
leggo e capisco
Rispondi.
parlo di me Secondo te, che cos’è la pace? Confrontati con i tuoi compagni.
• A che cosa è paragonato il mondo? ....................................................................................................................................................................................................................................................................................
• Quali sono le caratteristiche che rendono diversi i popoli del nostro mondo? Evidenzia le informazioni nel testo. 133
FIOCCO E LE UOVA DI PASQUA Fiocco dice sempre: – Da grande non voglio essere un coniglio, perché i conigli sono tutti uguali e io, invece, voglio essere diverso. – Ogni coniglio è differente dagli altri – gli spiega la mamma. – Il leprotto dei campi è bruno, il coniglio di Pasqua, poi, è davvero unico! Il coniglio di Pasqua è forte e coraggioso e, a Pasqua, porta le uova ai bravi coniglietti. – Fantastico! Anche io voglio diventare come lui! – esclama Fiocco correndo via. “Per prima cosa devo diventare coraggioso”, pensa Fiocco mentre corre nel bosco, dritto in cerca di guai. A un tratto vede davanti a se un coniglio bruno: – Sei tu il coniglio di Pasqua? – gli chiede timidamente. – No no, io sono un leprotto e tu chi sei? L’amicizia è presto fatta e quando sente il progetto di Fiocco, il leprotto è contentissimo: – Voglio fare anche io il coniglio di Pasqua! – esclama. Nel pollaio della fattoria, si fermano a chiacchierare con una gallina, che regala loro due uova. – Andiamo a casa mia – propone Fiocco. – La mamma ci aiuterà a dipingere le uova. Prima di arrivare, i due inciampano e… oplà! fanno una bella frittata! Che peccato! Arrivano a casa tristi e mogi, ma si consolano presto perché il coniglio di Pasqua è passato di lì e ha lasciato loro un bellissimo uovo di cioccolato. 134
Il mome nto delle stagioni... ... e delle feste
– Evviva, evviva! – gridano i due amici sorpresi e felici. E infine, stanchi di tante corse, si addormentano sognando il loro eroe, il fantastico coniglio di Pasqua. M. Pfister - K. Siegenthaler, Fiocco e le uova di Pasqua, Nord-Sud Edizioni
leggo e capisco
Rispondi. • Quali sono le caratteristiche del coniglio di Pasqua? ................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
• Qual è il progetto di Fiocco? ................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
• Chi partecipa al suo progetto? ................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
• Perché i due animaletti tornano a casa tristi e mogi? ................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
• Che cosa li fa ritornare felici? ................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
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LA PRIMAVERA NELL’ARTE
C. Monet, Primavera, 1886
G. Klimt, The park, 1910
Nel mondo dell’Arte
A. Sisley, Meli in fiore, 1879
V. Van Gogh, Mandorlo in fiore, 1890
Osservo e capisco
el periodo primaverile, osserva alcuni alberi presenti nell’ambiente in N cui vivi, poi osserva con attenzione questi quadri di pittori famosi che rappresentano alberi in primavera. Ci sono delle somiglianze nei colori? 136
Cre i FARFALLE SPECIALI Per festeggiare l’arrivo della primavera e rendere allegra la tua aula, segui le istruzioni per costruire queste farfalle “speciali”.
Occorrente • 1 lecca-lecca • Cartoncini colorati • Laccetti metallici • Forbici • Colla • Matita
Procedimento 1 Prendi un cartoncino colorato, piegalo, disegna la sagoma delle ali della farfalla e ritaglia. 2 Apri le ali e decorale come preferisci, facendo dei disegni o incollando decorazioni ritagliate da altri cartoncini colorati. 3 Con il cartoncino bianco e con quello nero, prepara i due occhietti; con i laccetti metallici prepara le antenne. 4 Incolla gli occhietti e le antenne sul lecca-lecca. 5 Fai due piccoli tagli in mezzo alle ali della farfalla e infila il lecca-lecca decorato.
da www.lavoretticreativi.com
137
IL PAESE DELLE VACANZE Il paese delle vacanze non sta lontano per niente: se guardi nel calendario, lo troverai facilmente. Occupa, tra giugno e settembre, la stagione più bella. Ci si arriva alla fine della scuola; passaporto: la pagella. Ogni giorno qui è domenica, però si lavora assai: tra giochi, tuffi e passeggiate non si riposa mai! G. Rodari, Enciclopedia delle favole, Ed. Riuniti
parlo di me 138
Che cosa ti piacerebbe fare durante le vacanze estive? Racconta.
Il mome nto delle stagioni... ... e delle feste
ECCO IL SOLE! Fata Floriana si stava preparando per andare al mare. Mise in valigia il costume da bagno, diede un colpetto di bacchetta magica e… PING! Partì. Atterrò su una spiaggia con un leggero tonfo. Era una calda giornata di sole, così si gettò in acqua per un bagno. Floriana stava nuotando sul dorso quando vide in cielo una piccola nuvola nera. Era proprio sopra di lei. Poi sentì una goccia di pioggia. E un’altra. “Hmm!” pensò Floriana. “Che strano!”. Era Bigia, la strega cattiva, che le stava giocando un altro dei suoi brutti scherzi: cercava di rovinarle la vacanza facendo piovere. Floriana corse a prendere la sua bacchetta magica. Diede due colpetti e pronunciò le parole magiche: – Pioggia dissolviti in lontananza, voglio un bel sole per la mia vacanza! In un attimo la nuvola sparì e il cielo tornò azzurro. G. Adams - S. Young, Un anno pieno di storie, Mondadori
leggo e scopro
Individua nel testo gli elementi fantastici e gli elementi realistici e registrali nella tabella. Elementi fantastici
Elementi realistici
139
Nel mondo dell’Arte
L’ESTATE NELL’ARTE
Vincent Van Gogh, La mietitura in Provenza, 1888
Osservo e capisco
Osserva il quadro, completa e rispondi. • I colori usati dal pittore sono:
caldi.
freddi.
• Il quadro ti comunica:
gioia.
tristezza.
• Il colore dominante è:
il giallo.
il verde.
• Che cosa è rappresentato nel quadro? ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������
140
Cre i MOSAICO DI PESCI COLORATI
ivertiti a realizzare tanti pesci variopinti D con la tecnica del mosaico, cioè incollando tanti “pezzettini” colorati uno vicino all’altro.
Occorrente • Colla • Tasselli del mosaico colorati
141
… r e p e l o r a Il laboratorio delle p I CINQUE SENSI Descrivere vuol dire rappresentare con parole persone, animali, cose e ambienti. Per descrivere è necessario farsi aiutare dai cinque sensi: la vista, l’udito, il tatto, il gusto, l’olfatto.
CON LA VISTA: percepisco colori
vedo forme
nero, rosso, grigio, verde, viola, azzurro, dorato, blu… quadrate, rotonde, appuntite, piatte, lunghe, larghe…
CON L’UDITO: fischio, canto, voce, tonfo, chiasso, lamento, battito, ronzio, scroscio… sento suoni e rumori
CON L’OLFATTO: percepisco odori
gradevoli, sgradevoli, delicati, intensi, aromatici…
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…descrive re • raccontare • e mozionare CON IL GUSTO: dolce, salato, piccante, gradevole, insipido, saporito, disgustoso… sento sapori
CON IL TATTO: sento che un corpo può essere…
percepisco la temperatura
liscio, ruvido, peloso, morbido, umido, duro, vellutato, rigido, scivoloso… caldo, freddo, tiepido, bollente…
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DESCRIVERE LE PERSONE Per descrivere le persone bisogna spiegare come è l’aspetto fisico, l’abbigliamento, le abitudini (cioé che cosa fanno di solito) e il carattere.
FEDERICO Il mio migliore amico si chiama Federico. Abbiamo la stessa età e andiamo a scuola insieme. Federico è alto e piuttosto magro. Ha i capelli castani, ricci, che porta sempre molto corti. Ha gli occhi grandi e scuri, il naso piccolo e la bocca sempre sorridente. Si veste spesso con la tuta e con le scarpe da ginnastica, perché è uno sportivo: gioca a calcio, ma va anche tanto in bicicletta. È un patito del computer. È bravissimo nei videogiochi. leggo e scopro
olora le informazioni relative all’aspetto fisico e all’abbigliamento, C ricavate dal testo. • Federico è
alto basso . • I suoi capelli sono castani biondi , lisci ricci • Ha gli occhi grandi piccoli e chiari scuri .
e
lunghi corti
.
• Il suo naso è piuttosto largo piccolo . • Indossa spesso i jeans la tuta e le scarpe da ginnastica gli scarponcini . 144
Labora torio delle par ole per…
…descrivere
PAROLE PER DESCRIVERE… L'ASPETTO FISICO Il viso può essere: allungato, rotondo, paffuto, magro, sottile, abbronzato, pallido...
Il naso può essere: a patata, piccolo, a punta, all’insù, sottile, lungo, grande...
Gli occhi possono essere: piccoli, grandi, tristi, ridenti, scuri, verdi, azzurri, neri, marroni...
Le guance possono essere: paffute, scavate, rosee, pallide, lisce, rugose, con le fossette...
I capelli possono essere: ricci, lisci, ondulati, castani, biondi, neri, rossi, corti, lunghi, arruffati, pettinati, crespi, voluminosi... 145
PAROLE PER DESCRIVERE… IL CARATTERE E LE ABITUDINI Il carattere di una persona può essere simpatico, antipatico, allegro, triste, litigioso, tranquillo, timido, taciturno, espansivo, bugiardo, nervoso, educato, altruista, riflessivo...
Quando si descrive una persona si può parlare delle sue abitudini (leggere prima di dormire, portare a scuola un gioco, fare prima i compiti e poi giocare…) e delle cose che le piacciono (passeggiare, disegnare, leggere, aiutare in casa, giocare con le costruzioni, praticare uno sport…).
146
Labora torio delle par ole per…
…descrivere
IL MIO AMICO PIETRO Pietro è mio amico dalla scuola dell’infanzia, quando ci siamo incontrati nella sezione Arancione. È alto come me, circa un metro e trenta; come me, ha i capelli neri e corti, ed è magro come un’acciuga. I nostri occhi sono diversi: i miei sono azzurri e tondi; quelli di Pietro sono scuri e a mandorla, perché la sua mamma è cinese. È un instancabile giocherellone. Tutti i giochi lo interessano: il calcio, il nascondino, la corsa, guardie e ladri, 1 2 3 stella… Ma non vuole giocare mai con la corda. Mangia di tutto. L’unica cosa che non gli piace davvero sono le carote.
leggo e scopro
ella descrizione che hai letto, sottolinea solo le informazioni relative N all’aspetto fisico di Pietro. Completa lo schema con le informazioni che hai sottolineato nel testo. ............................................................................................................................................................................
Aspetto fisico di Pietro
............................................................................................................................................................................
............................................................................................................................................................................
............................................................................................................................................................................
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GIORGIA Mia sorella Giorgia ha 5 anni. È alta e paffutella. Ha i capelli castani, ricci e corti. Ha un naso piccolo piccolo, che appena si vede. Indossa spesso una tuta con i pantaloni blu e la felpa rosa. Le piace molto andare sul triciclo, anche in casa. Non ama mangiare il minestrone. È una bambina molto simpatica.
leggo e scopro
ella descrizione che hai letto, sottolinea con colori diversi N le informazioni relative al carattere e alle abitudini di Giorgia. Completa lo schema.
Aspetto fisico
................................................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................................................
Abbigliamento
Abitudini
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................................................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................................................
Carattere
................................................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................................................
148
Labora torio delle par ole per…
…descrivere
E TU COME SEI? Prova a descrivere te stesso. Segui lo schema.
PRESENTATI • Come ti chiami? ....................................................................................................................................................................................................................................... • Come ti chiamano in famiglia? ............................................................................................................................................................................... • Quanti anni hai? .......................................................................................................................................................................................................................................
DESCRIVI IL TUO ASPETTO FISICO • Il viso ................................................................................................................................................................................................................................................................................. • Gli occhi .................................................................................................................................................................................................................................................................... • Il naso .............................................................................................................................................................................................................................................................................. • I capelli .........................................................................................................................................................................................................................................................................
COM'È IL TUO CARATTERE? • Racconta come sei ............................................................................................................................................................................................................................ .................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
• Che cosa ti piace fare ................................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
• Che cosa non ti piace fare ............................................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
• I tuoi sport e i tuoi interessi ......................................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
149
DESCRIVERE UN ANIMALE
Osservo e scrivo
Osserva il cane e descrivi il suo aspetto fisico. Ha il pelo .................................................................................................................................................................................................................................................................................................................. Ha la coda .............................................................................................................................................................................................................................................................................................................. Ha le zampe ....................................................................................................................................................................................................................................................................................................... Ha il muso .............................................................................................................................................................................................................................................................................................................. Ha le orecchie ............................................................................................................................................................................................................................................................................................... Ha gli occhi .......................................................................................................................................................................................................................................................................................................... 150
Labora torio delle par ole per…
…descrivere
DESCRIVERE UN LUOGO
Osservo e scrivo
Osserva il luogo e descrivi. • Di quale luogo si tratta? ....................................................................................................................................................................................................................................... • Che cosa vedi in primo piano? E sullo sfondo? .............................................................................................................................................. ........................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
• Quali colori sono più presenti? ........................................................................................................................................................................................................... • Immagina quali odori si possono avvertire in questo ambiente. ........................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
• Immagina quali suoni puoi sentire in questo ambiente. ........................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
151
IL RACCONTO Il racconto è una storia che presenta dei fatti in un ordine preciso e può essere diviso in tre parti fondamentali: inizio, sviluppo e conclusione. Lo sviluppo è la parte più lunga.
UNA PRINCIPESSA VANITOSA Isidora era una principessa vanitosa. Si vestiva sempre alla moda del tempo e soprattutto si profumava in maniera esagerata. Aveva fatto spremere, bollire e distillare centinaia di narcisi, migliaia di rose e milioni di viole, solo per ricavarne qualche goccia di profumo da mettere dietro le orecchie o una spruzzatina di essenza per le mani. Un giorno, però, le comparve davanti una fata tutta verde: – Mi chiamo Natura – le disse – e sono qui perché tu, Isidora, hai esagerato: meriti una punizione. La toccò con un rametto magico e da quel giorno la principessa vanitosa profumò solo di cipolla. S. Bordiglioni, La principessa vanitosa, Alfabeto delle fiabe, Emme Edizioni
leggo e scopro
ccanto al testo, colora di rosso l’inizio, di verde A lo sviluppo e di blu la conclusione.
152
Labor atorio dell e parole per…
…raccontare
In ogni racconto ci sono degli elementi fondamentali, per individuarli occorre porsi delle domande.
Domande
Elementi
• Chi? • Dove? • Quando? • Che cosa fanno?
• Personaggi • Luogo • Tempo • Fatti
TUTTI SUL DIVANO! Una sera i signori Trilli decisero di uscire. Venne Mila a fare compagnia ai loro quattro bambini. Enrico si mise a parlare di spettri: – Una volta ne ho visto uno nello sgabuzzino – disse. Eva raccontò di un ladro nascosto nell’armadio. – Speriamo che non venga un temporale! – aggiunse Luca. Poi Davide iniziò a piagnucolare dicendo che aveva paura che un aereo potesse cadere proprio sulla casa. A questo punto, Mila cercò di darsi un contegno e chiese: – Spettri, ladri, temporali, aerei che cadono… perché non dormiamo tutti insieme? I fratelli, spaventati dai racconti, dissero di sì. A notte fonda, quando i genitori rincasarono, trovarono cinque persone addormentate abbracciate sul divano. U. Wolfel, Storie a sorpresa, Nuove Edizioni Romane
leggo e scopro
S ottolinea nel testo le risposte alle seguenti domande. Poi scrivile sul quaderno. • Chi sono i personaggi del racconto? • In quale ambiente si svolge la storia? • In quale momento del giorno avvengono i fatti?
153
UNA REGINA DI FANTASIA In un racconto il personaggio principale si chiama protagonista. Il protagonista può essere più di uno. Sara cammina in modo strano. Si è messa le scarpe con i tacchi della mamma. – Oggi sono una regina! – annuncia ai suoi amici. – Veramente... non sei vestita da regina – dice Marta. Sara prende una tovaglia e qualche molletta da bucato, poi si avvolge nella tovaglia e la ferma qua e là con le mollette. – Ecco, adesso sono vestita da regina! – dichiara. – Non sei una regina perché non hai la corona! – osserva Gigi. – Certo che ho la corona! Mi ero dimenticata di indossarla. Sara prende il cestino delle mollette, ne sceglie due bianche, tre azzurre e cinque rosa, poi le pinza sulla fascia per i capelli. – Ecco qua, adesso ho la corona! – esclama. – Senza il trono, non sei ancora una regina... – insiste Gigi. – Ho anche il trono: è un trono dove non si sta seduti ma in piedi! – Così dicendo sale due gradini davanti all’ingresso di casa. – Ecco qua! – dice Sara. – Ora sono una regina sul trono! J. Dunbar, La limonata magica, Mondadori
154
leggo e scopro
S crivi i nomi dei personaggi del racconto e indica con una X chi è il protagonista.
....................................................................................................
....................................................................................................
....................................................................................................
Labor atorio dell e parole per…
…raccontare
UNA FESTA PER MICHELE Un racconto può essere realistico quando narra fatti reali. Fantastico quando contiene elementi di fantasia. Quando è nato Michele tutti i parenti e gli amici sono venuti a vederlo. Gli hanno portato vestitini, giocattoli e regalini. Io sono andato in giardino e mi sono sdraiato nella mia tana di muschio. Quando è arrivato mio zio Piero gli sono corso in braccio. – Zio Piero, hai visto il mio fratellino Michele? – Non ancora, Luca – ha risposto lo zio con calma e mi ha dato un pacchetto. – Per me? – Per te, giovanotto! Tu sei grande; tuo fratello è troppo piccolo per ricevere regali. Nel pacchetto c’era un meraviglioso pupazzo, a cui ho dato nome Tommaso. Con lo zio Piero e con Tommaso stretto sotto il braccio siamo andati a vedere mio fratello, il caro, piccolo Michele. R. Rosen, Il mio fratellino, Red Edizioni
leggo e scopro
Segna con una X. • Questo racconto è:
realistico.
fantastico. 155
IL LETTO MAGICO DI SOFIA Una sera in cui faceva molto freddo, Sofia infilò le sue bambole e i suoi orsacchiotti nel letto e poi si sistemò vicino a loro. Sdraiata nel letto, contava le stelle. Il cielo notturno era pieno di stelle luminose… A un tratto una voce bisbigliò da sotto il cuscino: – Sinistra, destra, tenetevi bene, andremo nella Terra dei sogni tutti insieme! – Chi ha parlato? – chiese Sofia. – Io – disse il letto. – Andiamo! Il letto di Sofia si rizzò sulle gambe e uscì fuori dalla stanza, volando sopra i tetti, intorno alla Luna e tra le stelle. Sofia riusciva a vedere tutto il mondo. Quando aveva già fatto e rifatto il giro del mondo, il letto mormorò: – Sinistra, destra, tenetevi bene, torniamo a casa tutti insieme! E in un attimo atterrarono con un tonfo nella camera di Sofia. G. Adams, Un anno pieno di storie, Mondadori
leggo e scopro
Segna con una X. • Questo racconto è:
realistico.
fantastico.
Quali sono gli elementi fantastici presenti nel racconto? .................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
156
Labor atorio dell e parole per…
…raccontare
UN LEONE IN BIBLIOTECA Il titolo è il nome della storia, spesso contiene il nome del protagonista o dà informazioni sul contenuto del racconto. Prima di leggere
Leggi bene il titolo e indica se fornisce informazioni su: protagonista Sì
NO
ambiente Sì
Secondo te, sarà un testo:
NO
tempo Sì
realistico.
NO
fantastico.
Un bel giorno, un leone entrò in biblioteca. Con passo felpato, andò verso l’angolo di lettura dei bambini e si mise a dormire. Nessuno sapeva che cosa fare. Quando fu l’ora di leggere le storie ai bambini, il leone rimase dov’era. D’altra parte, nessuna regola gli proibiva di ascoltare. La signorina cominciò a leggere con voce tremante, ma arrivò comunque fino in fondo alla prima storia. L’insolito visitatore ascoltò anche la seconda storia e poi la terza. Ne avrebbe ascoltate molte altre, ma i bambini cominciarono ad alzarsi e ad andare via. – L’ora delle storie è finita – gli disse una bambina. – È l’ora di andare a casa. Knudsen-Hawkes, Un leone in biblioteca, Nord-Sud Edizioni
leggo e scopro
opo la lettura del racconto, verifica se le tue D previsioni sono state corrette oppure no. 157
CLIC! Mi chiamo Emma e sono una grande fotografa. Quando la nonna Pomeriggio mi ha regalato la mia macchinetta, ero sdraiata comodamente sul divano rosso. Non riuscivo a staccarmi dal mio giochino elettronico preferito. La macchinetta era lì, tra la carta regalo sparsa sul pavimento. Forse era anche un po’ triste tutta sola. Poi la nonna mi ha detto: – Perché non provi a fotografare il tuo cagnolino? Che idea! E così ho scattato il mio primo CLIC! Ecco Pelo mentre rovescia la pentola con il ragù della mamma! Un altro CLIC! Ecco Pelo che scappa e la mamma arrabbiata che gli corre dietro! CLIC! Ecco la coda di Pelo che esce dall’armadio. Si è nascosto, ma lo vedono tutti! Povero Pelo! E. Orlandini, Rosso Rosso. Clic!, La Spiga
leggo e capisco
Individua gli elementi del racconto. • Titolo ...............................................................................................................................
• Luogo ..............................................................................................................................
• Personaggi .............................................................................................................
• Tempo ...........................................................................................................................
................................................................................................................................................................
• Fatti ......................................................................................................................................
158
Labor atorio dell e parole per…
…raccontare
LO SCHEMA DEI RACCONTI acconta una storia che hai vissuto: una giornata a scuola, R un’avventura, una gita…
TITOLO: ....................................................................................................................................................................................................................................................................... Inizio
• Quale esperienza vuoi raccontare? ............................................................................................................................................................ • Quale fatto è accaduto all'inizio?
............................................................................................................................................................
• Dov’eri? ....................................................................................................................................................................................................................................................................... • Con chi eri? ........................................................................................................................................................................................................................................................ Sviluppo
• Che cosa è successo dopo? ......................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
• E in seguito?........................................................................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
Conclusione
• Alla fine come si è conclusa la tua esperienza? ............................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
159
PAROLE IN RIMA Per scrivere testi come poesie o filastrocche occorrono le rime. Due parole sono in rima quando hanno le lettere finali uguali: maestro. canestro Completa le rime. monella • bella • quella
Nel cielo c’è una stella fra tutte è la più ..................................................................................................................................................... giornata • occhiata • fata
La principessa addormentata si è svegliata grazie a una ................................................................................................................... amore • colore • errore
Quando batte forte il cuore è perché c’è tanto ............................................................................................................................................. farfallina • stellina • pallina
Nel prato Caterina insegue una ...................................................................................................................................................................... 160
Labor atorio dell e parole per…
…raccontare
LA FILASTROCCA Le filastrocche sono testi composti da versi che sono in rima tra loro. Le filastrocche sono molto antiche e utilizzate per diversi scopi: divertire, fare la conta ecc…
IL FANTASMA DEL CASTELLO Neri neri nuvoloni, pioggia, vento, lampi e tuoni. Il fantasma del castello è rimasto senza ombrello dalla torre fa uuuu, ma poi cade a testa in giù. È caduto nel fossato, tutto quanto si è bagnato, si è bagnato anche il nasino, esce fuori il più piccino. U. Wolfel, Storie a sorpresa, Nuove Edizioni Romane
leggo e scopro
S econdo te, la filastrocca che hai appena letto per quale scopo può essere usata? Segna con una X. Per far dormire.
Per fare la conta.
Per far indovinare. 161
FILASTROCCA BELLA BELLA Filastrocca bella bella, brilla in ciel la prima luna/stella e la luna, mezza o intera, spunta in cielo quando è sera/mattina. Sera magica e incantata, è arrivata anche una fata/strega, le basta fare una magia e ogni pensiero porta lontano/via. Sogna un gatto sopra il tetto, sogna il bimbo nel suo giardino/letto. Filastrocca bella bella con la luna con la luce/stella.
leggo e scopro
L eggi la filastrocca e cancella le parole che non fanno rima.
FILASTROCCA COLORATA Filastrocca colorata come è brava questa fata con la magica bacchetta fa apparire una barchetta la dipinge tutta gialla mette a bordo un pesce palla rosso, verde ed arancione, poi dipinge un aquilone e lo lancia verso il cielo ma si impiglia al grattacielo. Completa e colora le filastrocche, Giunti
162
leggo e scopro
L e due parole sottolineate sono in rima. Scopri tu le altre parole in rima e sottolineale con colori abbinati.
Labor atorio dell e parole per…
…emozionare
L’ALTALENA L eggi e completa la filastrocca scrivendo le parole al posto giusto. mano • montagna • camino • sole • mondo • volare
In altalena è come ................................................................................., fin sopra il tetto posso arrivare. È uno dei giochi più belli del ................................................................................., meglio perfino del girotondo! Posso toccare lontano lontano, oltre la siepe, con la mia .................................................................................: alberi e boschi sulla ................................................................................., pecore e mucche nella campagna. Ma poi ritorno al mio giardino e con un piede sfioro il .................................................................................; con l’altro piede do un calcio al ......................................................................: sì, l’altalena va dove vuole. R. L. Stevenson
Dal pensiero all’azione Insieme ai tuoi compagni, trova altre parole che fanno rima con le seguenti. • Camino: .......................................................................................................... • Montagna: .......................................................................................................... • Sole: ...................................................................................................................... • Mondo: ......................................................................................................................... • Mano: ................................................................................................................ • Volare: ........................................................................................................................... 163
FILASTROCCHE PER... Leggi, completa e prova a scrivere qual è lo scopo di ogni filastrocca. Ciribiribì cirimbirimbella, a chi tocca la più bella, la più bella tocca al re, a star sotto tocca a te.
Vado sempre senza fretta, chiusa dentro la casetta, sono ghiotta di lattuga,
................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................
................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................
son la lenta ............................................................................. Ninna nanna, mamma, tienimi con te nel tuo letto grande solo per un po’. Una ninna nanna io ti canterò e se ti addormenti mi addormenterò. 164
................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................
Labor atorio dell e parole per…
…emozionare
SE FOSSI… Se fossi un elefante, farei passi da gigante. Se fossi un pipistrello, andrei in giro col mantello. Se fossi una pantera, vorrei esser quella nera. Se fossi un gorilla, prenderei la camomilla. Ma sono Raffaella e saluto mia sorella. ella filastrocca che hai appena letto si gioca con i nomi degli N animali. Prova tu a scrivere un’altra filastrocca con la stessa struttura, ma utilizzando i nomi dei colori e dei mestieri. Se fossi il giallo canarino, farei certo l’imbianchino. Se fossi il verde chiaro, farei il palombaro. Se fossi il violetto, ................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................
Ma sono ............................................................................................................ .................................................................................................................................................
165
NONNO TOMMASO Le filastorie sono delle filastrocche che raccontano delle brevi storie.
Nonno Tommaso ha tanta fame ha una gran voglia di salame si prepara un bel panino per gustarsi uno spuntino. Poi l’appoggia sopra un piatto, ma in cucina arriva il gatto che, appena il nonno non sta attento, gli ruba il panino in un momento. leggo e organizzo
Metti in ordine le sequenze della filastrocca: numera da 1 a 5.
Nonno Tommaso appoggia il panino sul piatto. Il gatto porta via il panino al nonno. Nonno Tommaso non sta attento. Nonno Tommaso si prepara un panino. In cucina entra il gatto.
166
Labor atorio dell e parole per…
…emozionare
AMORE NELLO STAGNO Un ranocchio in uno stagno tutto il giorno stava a bagno, stava nell’acqua scura scura perché di uscire aveva paura. Un giorno, sotto un salice piangente, vide una rana verde splendente. Si innamorò di lei perdutamente e della paura non ricordò più niente.
leggo e capisco
Segna con una X. • Nella filastoria si parla di: un ranocchio e una libellula. un ranocchio e una rana verde. una rana e una biscia. • Il ranocchio stava nell’acqua tutto il giorno perché: non voleva incontrare le rane. amava il fresco dell’acqua. aveva paura di uscire. • La paura gli passò quando: si innamorò di una rana verde. si innamorò di un salice piangente. si innamorò di una rana a macchie scure.
167
STELLE SENZA NOMI I nomi delle stelle sono belli: Sirio, Andromeda, l’Orsa, i due Gemelli. Chi mai potrebbe dirli tutti in fila? Son più di cento volte centomila. E in fondo al cielo, non so dove e come, c'è un milione di stelle senza nome: stelle comuni, nessuno le cura, ma per loro la notte è meno scura. G. Rodari
leggo e capisco
Rispondi. • Quali sono i nomi delle stelle famose? .............................................................................................................................................. ..............................................................................................................................................
• Quante sono le stelle? .............................................................................................................................................. ..............................................................................................................................................
• A che cosa servono le stelle senza nome? ��������������������������������������������������������������������������������������������������������� �����������������������������������������������������������������������������������������
168
Classe 1ª Classe 2ª
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