Carta e penna, che piacere!
Riflessione linguistica e Scrittura 3
Sfondi
Carta e penna, che piacere!
Carta e penna, che piacere!
Sfondi
Carta e penna, che piacere!
CONDIVIDERE PENSIERI E PAROLE
5 Comunicare
SCRIVIAMO BENE LE PAROLE
8 26 lettere e tantissime parole
10 Gioca all’ortografia con i Draghetti
12 Suoni dolci e duri di C
13 Suoni dolci e duri di G
14 Problemi con la I
16 Il mago accento
18 Animali in sillabe
19 Cruciverba sillabici
20 Il cuoco Quirino e la scuola Cucù
22 Che cosa fa? Chi?
23 Chi è? Com’è?
24 Le frasi sono alberi
26 Alberi sempre più grandi
28 Alberi ancora più grandi
30 Frasi ricche con Pinocchio
32 P ROVA DI
34 La quercia di Pinocchio
EDUCAZIONE CIVICA E CITTADINANZA
35 Un treno per scoprire il Mondo
36 Il nome
37 Nomi, articoli, amici fedeli
38 In prima posizione: le preposizioni
39 Nomi e aggettivi
40 Azioni e verbi
41 Verbi e avverbi
42 Uniti per la pelle: le congiunzioni
43 Al posto del nome: il pronome
44 Quante emozioni con le esclamazioni!
45 La frase sul trenino
46 P ROVA DI
48 La nascita di Cipì
50 La caduta e la salvezza
52 Margherì e il gatto
54 I nuvoloni e il signore della notte
56 Le prove contro il gufo
58 Liberi e coraggiosi!
60 Nomi comuni e propri
62 Nomi concreti e astratti
63 Nomi alterati
64 Nomi alterati
65 Nomi derivati
66 Nomi collettivi
67 Nomi composti
68
70
76 Aggettivi
77 Aggettivi: le qualità del carattere
78 P ROVA DI
79 Il verbo essere
80 Il verbo avere
81 Verbi diversi, azioni diverse
82 Verbi: radici e desinenze
84 Che cosa ha fatto, fa e farà
85 Essere e avere ausiliari
86 In ordine di tempo
87 Le coniugazioni
88 Presente, passato e futuro
89 P ROVA DI
Capitolo 2
90 Verbi e avverbi “mostruosi”
92 Congiunzioni e preposizioni “mostruose”
94 Nomi e pronomi “mostruosi”
96 Esclamazioni “mostruose” SCRITTORI
NOI PICCOLI
PREPARIAMOCI A SCRIVERE UN LIBRO
100 Le parole giuste: il verbo
102 Le parole giuste: l’aggettivo
103 Un libro, tanti titoli
104 La nuova scuola
105 Capitolo 1 • La mia nuova scuola
Idea!
Capitolo 3 •
Oggi ti porto a scuola…
Capitolo 4 • I compiti
Capitolo 5 •
Un risveglio da… paura
Capitolo 6 • Un risveglio da incubo
Oh mamma… un alieno!
Capitolo 7 • Un alieno!
Capitolo 8 • Bidibi bodibi bum! In breve
121 Capitolo 9 • Una fiaba in breve
122 Gli ingredienti della fiaba
123 L’insalata di fiabe
124 Mescolando e mescolando
125 Capitolo 10 • Il minestrone di fiabe
126 Capitolo 10 • Il minestrone di fiabe
128 La capretta
129 Capitolo 11 • Il mio animale preferito
130 Animali in versi
131
132
133
134
136
12 • Il cavallo Zampa Lesta
Allora inventiamo storie di mostri per imparare la grammatica! Pronti? Pronte? Si parte con la famiglia Draghetti!
Noi ci divertiamo a leggere storie di mostri, a disegnarle e a inventarle!
La famiglia Draghetti, come ogni anno, il primo di settembre conclude le vacanze in montagna e riparte per la città.
Siete pronti per partire?
Per comunicare i Draghetti usano le parole dei fumetti: sono i messaggi verbali
Io vorrei stare ancora in montagna… Io non vedo l’ora di tornare a scuola!
Quale scopo hanno i messaggi dei piccoli draghi?
Chiedere.
Esprimere un desiderio.
Informare.
Salutare.
Spiegare.
Per comunicare si può usare il linguaggio del corpo: i messaggi non verbali.
Che cosa comunicano i Draghetti con il corpo? Leggi il testo qui a lato e scrivi il nome del personaggio.
Tranquillità:
Stanchezza:
Allegria:
Litigio:
Papà Bru spinge a fatica un enorme bagaglio carico di ogni sorta di frutta e verdura di bosco: si potranno preparare frullati e crostate per la colazione. Mamma Fru trascina allegramente la valigia dei vestiti, con le maniche lunghe e corte. Drag e Ghetto, gemella e gemello, litigano per chi deve portare lo zaino con i giochi. Il più piccolo, Brufolino, gioca serenamente con in mano il suo sonaglino.
La famiglia Draghetti si avvia verso la stazione e aspetta nella sala d’attesa. A un certo punto, ecco il trillo di una campanella e una luce rossa lampeggiante: le barriere del passaggio a livello si abbassano e arriva il treno. Sono le cinque del pomeriggio.
I passeggeri scendono con bagagli di ogni forma e colore.
Quando tocca ai Draghetti salire, Brufolino non si trova più e tutti cominciano a cercarlo. Quando sembrano perse le speranze, ecco che si sente il suono di un sonaglino provenire dal finestrino del quinto vagone… È Brufolino che chiede: – Perché non salite?
In quel momento si scatena un forte acquazzone e tutti salgono sul quinto vagone. Che giornata movimentata la partenza della famiglia Draghetti!
MA TUTTO È BENE
QUEL CHE FINISCE BENE .
Per comunicare si usano anche messaggi visivi, luminosi e sonori.
Nella stazione dove si sono recati i Draghetti ci sono alcuni cartelli. Confrontati in classe e scrivi lo scopo di quelli qui di seguito.
Scrivi se il messaggio è “visivo”, “sonoro” o entrambi. Poi spiega a voce lo scopo.
Scegli un gesto per rappresentare il MESSAGGIO FINALE . Circonda.
Per comunicare occorrono:
UNA PERSONA CHE PARLA, CHE “EMETTE” UN MESSAGGIO.
EMITTENTE
UN MESSAGGIO CON UNO SCOPO.
Perché non salite?
MESSAGGIO VERBALE MESSAGGIO NON VERBALE (DEL CORPO)
Perché non salite?
MESSAGGIO VISIVO
MESSAGGIO SONORO
MESSAGGIO
MISTO: AUDIOVISIVO Completa.
Brufolino usa messaggi , non , ,
con lo scopo di
UNA PERSONA CHE ASCOLTA, A CUI È DESTINATO IL MESSAGGIO.
DESTINATARI
Ecco le lettere dell’alfabeto italiano:
Se le uniamo, abbiamo 26 lettere:
Queste sono le lettere per formare parole straniere:
J K W X Y
Collega seguendo l’ordine alfabetico: che cosa apparirà? Colora.
Metti in odine alfabetico alcune azioni della famiglia Draghetti. conclude • riparte • trascina • spinge • litigano • arriva • provenire
Metti in ordine alfabetico le seguenti parole. fatica • famiglia • frutta • fragoline • frigorifero • frullati
Il trucco per mettere in ordine alfabetico le parole che iniziano nello stesso modo è guardare la seconda lettera.
Se è uguale, si passa alla terza e così via!
A coppie, procuratevi un dado e due pedine e giocate come il classico gioco dell’Oca. Ogni volta che una pedina finisce su un disegno, scrivete il suo nome al posto giusto nella tabella.
Attenzione: qualche parola può stare in più colonne e non dovrete riempire tutta la tabella.
famiglia anno
MB/MP
settembre quinto
colazione frutta
acquazzone gemelli
Il cincillà Cin Ciullino è un animaletto da compagnia che, a casa della famiglia Draghetti, ama far colazione con ciliegie e cioccolato e, a pranzo, mangiare passata di carote e cipolline. Nel pomeriggio gusta una fetta di cocomero con chiodini di garofano e a cena preferisce cavolini conditi con curcuma e rosmarino. La domenica si concede due bistecche con granella di pistacchi sul letto di finocchi e fichi secchi.
Risolvi il cruciparole.
CI CE
CA CU CO: H NO!
CHE CHI: H SÌ!
Due sgangherati maghi confondono gli spaghetti con gli spaghi, preparano un sughetto saporito con gherigli di noci, ghiande e funghetti. Il pranzetto sarà squisito, dice il mago Vito, quando alle amiche streghe porta l’invito.
Ma gli spaghi vanno a tutti di traverso: dopo “gh” ci voleva “etti” e sarebbero stati perfetti! Le streghe con la voce che hanno ancora in gola elencano loro i cibi preferiti: gamberetti con lattuga, gulash, cozze in guazzetto, guanciale di cinghiale, gallina in brodetto, gelato di fragole con liquore di giuggiole e per finire girella di mascarpone con gelatina di limone!
Risolvi il cruciparole.
GI GE
GA GU GO:
H NO!
GHE GHI:
H SÌ
Il gulash è un piatto di carne ungherese molto saporito!
CE, SCE e GE non vogliono quasi mai la I:
Non rispettano questa regola alcune parole:
• con CIE: CIELO, CIECO, SPECIE, SUFFICIENTE…
• con SCIE: SCIENZA, SCIENZIATO, COSCIENZA
• con GIE: IGIENE, FORMAGGIERA, IGIENIZZANTE
Se prima di -CIA e -GIA c’è una vocale, si mantiene la I per il plurale (-CIE, -GIE).
Se prima di -CIA c’è una consonante, la I si perde nel plurale (-CE).
FOGLIO
GLI ha sempre la I:
FIGLIO
Risolvi il cruciparole.
GN non vuole quasi mai la I:
Vuole la I solo:
• al plurale maschile: CIGNI
• nella parola COMPAGNIA
Cari amici vi presento un mio amico: Mago Accento. Ha il cappello e quando vuole cambia senso alle parole. Di un bel PERO fa un PERÒ e di COMO fa un COMÒ, di due PARTI fa un PARTÌ e poi… non finisce qui! FIORI non è FIORÌ il PESCO non PESCÒ il CASCO non CASCÒ e il PASSERO promette: domani PASSERÒ.
Rita Sergi (adattamento)Non è facile distinguere alcune parole piccole con l’accento da altre simili, che sono senza.
Procurati un “cappello dell’accento”, impara questa filastrocca e recitala mettendo e togliendo il cappello.
In SU, QUI e QUA l’accento non ci VA.
In GIÙ, LÌ, LÀ, DÀ (dare) e DÌ (giorno) invece SÌ!
Le parole piccole si chiamano ”monosillabi“.
SE hai capito bene vieni da ME che gioco con TE e ti DO una tazza di TÈ.
Scrivi i nomi degli animali e dell’ambiente in sillabe. Segui l’esempio.
Le sillabe da separare sono solo quelle che hanno: le dop/pie • M/B • M/P • C/QU
COC/CI/NEL/LA ,
Completa. Segui l’esempio.
Il verso delle oche.
SCHIA MAZ ZA RE
Il verso del cane.
Il verso del gatto.
Il verso della pecora.
Il verso del lupo.
Il verso del cavallo.
Il verso del leone.
Il verso dell’asino.
Il verso della mucca.
Il verso dell’uccello.
Il cuoco Quirino cucina con il cuore per i geniali bambini e bambine della scuola Cucù.
– Son morbide bistecche, mangiate – dice. – Che cosa dite? Vi sembrano cuoio?
È un innocuo scherzetto!
son gustose, non ce n’è più!
Il cuoco Quirino impasta la pizza, percuote con colpetti leggeri la pasta, la cuoce nel forno caldo come il suo cuore.
PAROLE
Proficuo: che fa guadagnare molto.
Poi scuote un campanellino: – È pronto, bambine e bambini!
È un cerchio virtuoso: cuoce buoni pranzetti, il cuoco Quirino
e riscuote abbracci e applausi
da ogni bambina e bambino!
Diventa ricco d’affetto, per questo il cuoco è un lavoro proficuo, direi soddisfacente, perfetto!
RI/SCUO/TE, PRO/FI/CUO
Segui la strada giusta e aiuta animali, persone e cose a trovare che cosa fanno. Poi completa la tabella.
CANTA
GRUGNISCE
FRINISCE
CHI?
l’elefante
grugnisce
canta
brilla
BALLA
BRILLA
grillo
ballerino
Hai collegato le azioni agli animali, alle persone e alle cose che le compiono.
CHE COSA FA?
Azione e verbo si chiamano anche predicato
CHI?
Animali, persone e cose sono i soggetti che compiono le azioni.
Al centro di un labirinto di siepi c’è una rosa. Segui i percorsi e raggiungi i suoi modi di essere. Poi completa la tabella.
TRASPARENTE
PROFUMATA
ANIMALE
ROSSA
VEGETALE
CALDA
VIVENTE
DI CHI SI PARLA (SOGGETTO) MODI DI ESSERE (PREDICATO)
La rosa
è è è è
CHI È?
Di chi si parla, il soggetto. COM’È?
Il modo di essere del soggetto.
I soggetti si sono “legati” al loro predicato e hanno formato degli alberi. Osserva gli alberi della frase e scrivi sui rami le parole che mancano.
IL SOLE
BRILLA
soggetto predicato
L’ELEFANTE
BARRISCE
soggetto predicato
FRASE MINIMA
FRASE MINIMA
BALLA
soggetto predicato
FRASE MINIMA
Soggetto e predicato → frase minima.
Sono mini alberi, con solo due rami: rappresentano la FRASE MINIMA .
soggetto predicato
soggetto predicato
LA
soggetto predicato
Leggi le frasi e osserva gli alberi.
(CHI?) Il cantante (CHE COSA FA?) canta.
Il cantante (DI CHE COSA?) di filastrocche canta
IL CANTANTE CANTA
soggetto predicato
FRASE MINIMA
IL CANTANTE
DI FILASTROCCHE
CANTA
Gruppo del Soggetto GS
FRASE
Al ramo del soggetto abbiamo aggiunto un ramo che ci dà un’informazione in più: ”di filastrocche“.
I due rami del soggetto formano il Gruppo del Soggetto (GS).
Osserva e completa.
Gruppo del Soggetto GS
Io ho riempito l’altro gruppo, il Gruppo del Predicato (GP), facendo delle domande che riguardano l’azione.
Gruppo del Predicato GP FRASE
Osserva e prova a indovinare la domanda dell’altro ramo del Gruppo del Predicato, scrivila e completa.
CON
Gruppo del Soggetto GS
FRASE
Gruppo del Predicato GP
Il cantante (DI CHE COSA?) di filastrocche canta (DOVE?) sulla spiaggia
?)
Osserva e completa.
IL CANTANTE
DI FILASTROCCHE
IN ESTATE CANTA SULLA SPIAGGIA
CON IL KARAOKE
Gruppo del Soggetto GS
Gruppo del Predicato GP
FRASE RICCA
Il cantante (DI CHE COSA?) di filastrocche canta (DOVE?) sulla spiaggia (CON CHE COSA?) con il karaoke ( ?)
Questa frase è ricca, ha tante informazioni: alcune riguardano il soggetto e altre riguardano il predicato Queste informazioni si chiamano espansioni, perché fanno “espandere, lievitare” la frase minima. I rami della frase si dividono in Gruppo del Soggetto ( e Gruppo del Predicato (GP).
Queste frasi si riferiscono alla fiaba di Pinocchio. I predicati sono già evidenziati in verde. Dividetevi a coppie e sottolineate i soggetti in rosso.
La casa di Geppetto era povera
Geppetto fabbricò un burattino con un legno.
Il burattino parlava con Geppetto.
Ogni giorno il naso di Pinocchio cresceva per le bugie.
Il burattino di legno non andava a scuola.
Ora completate gli alberi. Fate attenzione alle domande: vi guideranno, perché gli alberi non sono in ordine.
che cosa faceva? chi? dove?
ERA POVERA
di chi?
LA CASA
GEPPETTO
GP
GS
GP
conchi? checosa? con che cosa?
FABBRICÒ
Completa il testo con le seguenti frasi.
Queste frasi si riferiscono ancora alla fiaba di Pinocchio.
• forma arrotondata, coperta da boschi e coltivazioni di viti e ulivi
I predicati sono già evidenziati in verde. Sottolinea tu i soggetti in rosso.
Poi completa gli alberi.
• un piede, i versanti, la vetta e i ghiacciai
• campi coltivati, industrie e città
Il gatto e la volpe hanno ingannato Pinocchio.
Turchina era la fata di Pinocchio.
L’estate scorsa siamo andati con i nonni in vacanza e abbiamo ammirato vari tipi di paesaggi.
L’amore della fata aiutò il burattino.
Abbiamo attraversato in macchina una pianura con
Pinocchio salvò Geppetto dal pescecane. PINOCCHIO
GS
L’AMORE
PINOCCHIO
chi era? di chi? chi? che cosa fece? da chi? chi? quando?
AIUTÒ
GEPPETTO
GP GP GS
DIVENTÒ
UN BAMBINO VERO
Ricordi il grande albero dove Pinocchio seminò le monete d’oro e poi il gatto e la volpe gli giocarono un brutto tiro? Era una quercia. Lo scrittore Carlo Collodi si ispirò a un vero albero, che si trova in Toscana e si chiama “Quercia delle streghe”. Come tutti gli alberi amici del Pianeta, dobbiamo sempre averne cura!
Osserva e completa la carta di identità della quercia scrivendo le domande al posto giusto.
Nome: quercia roverella
Soprannome: quercia delle streghe
Il suo soprannome ha un perché: la leggenda narra che la quercia avrebbe ospitato i raduni delle streghe per 600 anni e la sua maestosa chioma si sarebbe per questo sviluppata in orizzontale
Anno di nascita: 1.423
Luogo di nascita e residenza: Gragnano (Lucca), nel parco di Villa Carrara, dove si teneva una grande fiera, che ispirò “il paese dei Balocchi” all’autore di Pinocchio
Altezza: 15 metri
Larghezza del tronco: 4 metri
Dimensioni della chioma: 40 metri di larghezza
Il draghetto Brufolino, quando diventò più grande, decise di vivere su un treno per poter viaggiare e conoscere il Mondo. Il suo trenino era organizzatissimo: ogni vagoncino svolgeva un compito e si poteva scorrazzare senza rischi in montagna, in pianura e in città.
Partiamo con Brufolino sul trenino della grammatica
Il draghetto Brufolino scelse per sé il vagoncino rosso dove, prima di tutto, aveva scritto il suo nome e i nomi di tutte le persone, gli animali e le cose che più lo incuriosivano nei suoi viaggi.
persona
animale
maestra Maria
coniglietto Roger
CONCRETO • ASTRATTO
cosa peluche Teddy
scarpa • felicità COMPOSTO
capofila (nome+nome)
saliscendi (verbo+verbo)
cavatappi (verbo+nome)
mezzaluna (aggettivo+nome)
COLLETTIVO squadra • gregge
MASCHILE FEMMINILE
PRIMITIVO casa
DERIVATO casolare
ALTERATO casona (accrescitivo)
casina (diminutivo)
casuccia (vezzeggiativo)
casaccia (dispregiativo)
SINGOLARE PLURALE
L’inseparabile compagno di Brufolino era un cagnolino, che aveva la sua cuccia nel vagoncino che precedeva il nome e si chiamava articolo
Mi dai il bicchiere a calice?
Mi dai un bicchiere?
(proprio questo bicchiere)
(uno di questi bicchieri)
DETERMINATIVI
maschile femminile
singolare il • lo • l’ la • l’ plurale i • gli le maschile femminile
INDETERMINATIVI
singolare uno • un una • un’ plurale dei • degli delle
Sono il fedele compagno del nome!
Brufolino era sempre affascinato dal Mondo, ma, a volte, non ritrovava la via del ritorno, quindi decise di mettere dei cartelli che indicavano le direzioni da prendere: “Vai a destra, in via Beltè, da Selina, sul grattacielo, tra il bar e la stazione, Sali al decimo piano, con l’ascensore…”.
Queste piccole parole si chiamavano preposizioni, perché devono sempre stare in prima posizione, nel primo vagone. Quando il draghetto affidava i cartelli al cagnolino, loro facevano le capriole e si mescolavano, formando le preposizioni articolate!
SEMPLICI
di • a • da • in • con • su • per • tra • fra
+ il lo la i gli le di del dello della dei degli delle a al allo alla ai agli alle da dal dallo dalla dai dagli dalle in nel nello nella nei negli nelle con col - - coi -su sul sullo sulla sui sugli sulle
Siamo in prima posizione!
Brufolino scopriva tante cose, alcune erano meravigliose, altre interessanti, altre ancora allegre, ma vide anche cose, persone e animali tristi Il draghetto portò questi sentimenti nel vagoncino rosa accanto al suo e li chiamò aggettivi.
Essi esprimono come sono le persone, gli animali, le piante e le cose.
QUALIFICATIVO
GRADO:
• POSITIVO bello
• COMPARATIVO
MAGGIORANZA più bello di
UGUAGLIANZA bello come
MINORANZA meno bello di
• SUPERLATIVO
ASSOLUTO bellissimo
RELATIVO il più bello del (gruppo)
POSSESSIVO
mio
tuo
suo
nostro
vostro
loro
Brufolino pensò: “È bello esplorare il Mondo, guardare tutto, ma, quando vedo qualcosa che non va, devo adoperarmi anch’io!
Potrei pensare, immaginare, studiare, aiutare e giocare con chi è solo”. Brufolino si convinse che queste parole erano importantissime e le chiamò azioni, mettendole in un vagoncino verde.
studiare
1a coniugazione vedere 2a coniugazione sentire 3a coniugazione
TEMPO
passato studiavo, ho studiato • vedevo, ho visto • sentivo, ho sentito presente studio • vedo • sento futuro studierò • vedrò • sentirò
PERSONA 1a 2a 3a
NUMERO singolare • plurale
Brufolino faceva azioni in modo diverso: a volte bene, subito, dovunque, allegramente; altre volte lentamente, domani, troppo poco… “Ma perché?” si chiedeva. Alla fine decise di accettare i suoi tempi e i suoi modi e mise le parole in un vagoncino accanto al verbo. Le chiamò avverbi ed essi esprimono com’è l’azione (il verbo).
DI
qua • là sopra • sotto su • giù fuori • dentro
ieri • oggi domani dopo • prima sempre • mai
dolcemente severamente sicuramente
Nei suoi viaggi Brufolino osservava come si comportavano le persone, gli animali e le cose. Qualcuno diceva “io o tu”, ma anche “noi e voi”, ma “va bene anche sbagliare, perché insieme possiamo riparare”. Allora pensò che queste parole che servono per collegare erano importanti: le chiamò congiunzioni e le mise in un vagoncino viola.
e anche uniscono o oppure separano perché poiché spiegano, esprimono cause ma però dicono il contrario forse esprimono un dubbio quindi dunque concludono, esprimono conseguenze Noi colleghiamo!
A volte il draghetto, dopo aver camminato tanto, era stanco e aveva voglia di riposarsi nel suo vagoncino insieme al suo inseparabile cagnolino. Mandava, perciò, in esplorazione l’amico fidato del vagoncino arancione accanto, il pronome, che faceva il ruolo del nome
singolare (uno)
PRONOMI PERSONALI
plurale (tanti)
1a persona io me • mi
2a persona tu te • ti
3a persona egli/essa sé • si • le • gli
1a persona noi ce • ci
2a persona voi ve • vi
3a persona essi/esse sé • le • ne • loro
Al posto del nome.
Quando Brufolino ascoltava le avventure vissute dal pronome, lo incoraggiava a dire tutti i particolari (Dai!, Forza!, Bene!), si stupiva (Oh!, Uh!, Ah!) e gioiva (Evviva!, Wow!).
A volte, esprimeva un desiderio (Magari!), noia (Uffa!), rabbia (Accidenti!), dolore (Ohi!) o tristezza (Ahimè!).
Raccolse tutte queste parole nell’ultimo vagone giallo, quello dell’esclamazione.
ESPRIME
dolore
Ohi! • Uhi! • Ahia!
stupore Oh! • Uh! • Wow!
noia Uffa!
gioia
Evviva! • Yuppie! • Yeah!
incoraggiamento Brava! • Bravo! • Bene! • Forza! • Dai!
rabbia Accidenti!
desiderio Magari!
tristezza Ahimè!
Ogni giorno Brufolino accoglie un’amica o un amico sul suo trenino. Ieri, finalmente, ha accolto anche te! Su ogni vagoncino ha scritto un pezzetto della frase:
Ecco come Brufolino ha sistemato la frase nel Trenino della grammatica:
ogni “pezzetto” nel vagoncino giusto!
gli/le amici/ amiche abbiamo accolto allegramente nostri/nostre più simpatici/ più simpatiche anche te. Evviva!
Tra ARTICOLO
PREPOSIZIONE
NOME
AGGETTIVO
ESCLAMAZIONE CONGIUNZIONE
VERBO AVVERBIO PRONOME
del discorso sono 9, come i vagoncini!
In coppia, leggete le frasi e completate. Ricordate i vagoncini del trenino!
Tra gli amici nostri più simpatici abbiamo accolto allegramente anche te. Evviva!
PARTI DEL DISCORSO ETICHETTA DEL VAGONE ALTRO DA DIRE GENERE maschile/femminile NUMERO singolare/plurale
Tra preposizione semplice (non c’è) (non c’è)
gli determinativo maschile plurale amici comune, di persona maschile plurale nostri possessivo maschile plurale più simpatici qualificativo maschile plurale abbiamo accolto accogliere (2a) tempo passato 1a persone plurale allegramente di modo (non c’è) anche che unisce (non c’è)
te personale (non c’è) Evviva! di gioia (non c’è)
Fra le amiche nostre più simpatiche abbiamo accolto allegramente anche voi. Urra!
PARTI DEL DISCORSO ETICHETTA DEL VAGONE ALTRO DA DIRE GENERE maschile/femminile NUMERO singolare/plurale
Fra preposizione semplice (non c’è) (non c’è)
le determinativo femminile plurale amiche comune, di persona femminile plurale nostre possessivo femminile plurale
più simpatiche qualificativo femminile plurale abbiamo accolto accogliere (2a) tempo passato 1a persone plurale allegramente di modo (non c’è) anche che unisce (non c’è) voi personale (non c’è)
Urra! di gioia (non c’è)
Brufolino ha trovato il libro di Cipì ed è rimasto affascinato. Ecco le frasi che ha scelto per il suo trenino. Completa e lascia in bianco dove non puoi farlo.
L’uccellino Cipì nacque in un nido, sul tetto di una casetta.
PARTI
DEL DISCORSO ETICHETTA DEL VAGONE ALTRO DA DIRE GENERE maschile/femminile NUMERO singolare/plurale
L' uccellino Cipì nacque in un nido sul tetto di una casetta
Il curioso passerotto voleva subito imparare a volare per scoprire il Mondo.
PARTI DEL DISCORSO
Il curioso
ETICHETTA DEL VAGONE ALTRO DA DIRE
GENERE maschile/femminile
NUMERO singolare/plurale
Un giorno il vivace uccellino cadde dal tetto nel buco nero del camino.
PARTI
DEL DISCORSO
ETICHETTA DEL VAGONE ALTRO DA DIRE GENERE maschile/femminile NUMERO singolare/plurale
Un bambino e una bambina misero in gabbia Cipì, ma infine lui si salverà.
PARTI
DEL DISCORSO
ETICHETTA
DEL VAGONE
ALTRO DA DIRE
GENERE maschile/femminile
NUMERO singolare/plurale
PARTI
DEL DISCORSO ETICHETTA DEL VAGONE ALTRO DA DIRE GENERE maschile/femminile NUMERO singolare/plurale
PARTI
DEL DISCORSO ETICHETTA DEL VAGONE ALTRO DA DIRE GENERE maschile/femminile NUMERO singolare/plurale
PARTI
DEL DISCORSO ETICHETTA DEL VAGONE ALTRO DA DIRE GENERE maschile/femminile NUMERO singolare/plurale
PARTI
DEL DISCORSO ETICHETTA DEL VAGONE ALTRO DA DIRE GENERE maschile/femminile NUMERO singolare/plurale
Infine, il gufaccio dovrà lasciare per sempre il suo terribile nido. Finalmente!
PARTI
DEL DISCORSO
ETICHETTA
DEL VAGONE
ALTRO DA DIRE
GENERE maschile/femminile
NUMERO singolare/plurale
PARTI
DEL DISCORSO ETICHETTA DEL VAGONE ALTRO DA DIRE GENERE maschile/femminile NUMERO singolare/plurale
Cipì e Passerì furono, e sempre saranno, geniali. Anche noi saremo come loro. Voi che cosa pensate?
PARTI
DEL DISCORSO
ETICHETTA
DEL VAGONE ALTRO DA DIRE GENERE maschile/femminile NUMERO singolare/plurale
Brufolino è il NOME PROPRIO del draghetto e si scrive con la iniziale maiuscola; è un NOME COMUNE, perché nella sua specie si chiamano tutti così, come voi vi chiamate bambine e bambini.
Sul vagoncino, Brufolino accoglie persone, cose diverse e incredibili oggetti, ma soprattutto i più curiosi animaletti…
1 Chi ha portato sul vagone Brufolino?
Leggi, sottolinea i nomi comuni e i nomi propri di persone, animali e cose. Segui l’esempio.
C’è il cavallo Furia, il coniglio Tino, il pupazzo Sbirulino, il gatto Slim, il cane Sam, il criceto Scricchiolo, il canarino Cip, la tartaruga Lentina e tre lucertoline che hanno nomi che somigliano alla luce: Lucia, Lucilla e Lucy. Quando arriva papà Bru, a volte, perde la pazienza, carica su Carolina, la vecchia automobile, un po’ di animali e li porta a fare un giro nella campagna di Benestare.
Quando tornano a casa gli animaletti non vedono l’ora di mangiare la loro pappa dalle mani della signora Fru e dalla zia Marina.
Poi fanno mille giochi con la gemella Drag e il gemello Ghetto.
2 Ora inserisci nella tabella della pagina successiva i nomi sottolineati e scrivi se sono maschili (M), femminili (F), singolari (S) o plurali (P). Segui l’esempio.
NOMI
NOMI
NOMI COMUNI DI ANIMALI cavallo (M)
Il PLURALE dei nomi che finiscono con -CO e -GO può creare qualche difficoltà. Osserva: ago aghi medico medici
NOMI PROPRI DI PERSONA
NOMI
NOMI PROPRI DI ANIMALI
Furia (M)
3 Completa.
-CO
-GO singolare plurale singolare plurale baco lago
banco obbligo amico
abaco
asparago
spago
Papà Bru a volte perde la pazienza con gli animaletti di Brufolino. Ma che cos’è la parola pazienza? In quale vagoncino va messa?
Pazienza è un nome che si riferisce a un comportamento Ci sono nomi che indicano emozioni, idee, sensazioni Questi nomi non si percepiscono con i cinque sensi: sono NOMI ASTRATTI.
1 Ecco la raccolta di nomi del vagoncino di Brufolino. Inseriscili al posto giusto. jeans • antipatia • foglio • scienziata • indifferenza • agitazione • bontà • matita • tigre • cattiveria • automobile • dottore • impazienza • interesse • odio • libro • treno • insalata • vecchiaia • solitudine • computer • insegnante • scienza • insegnamento
Brufolino incontra qualcuno in una casina, cioè una casa piccola…
Casina è un NOME
ALTERATO, cioè trasformato rispetto a come era prima (nome primitivo).
NOME PRIMITIVO casa
NOMI ALTERATI diminutivo (piccolo)
casina
vezzeggiativo (carino)
casetta, casettina, casuccia
1 Sottolinea tutto quello che è rimpicciolito, grazioso, più grande… e prova a scoprire il personaggio della storia famosa.
Brufolino camminò attraverso il bosco, era stanco e affamato e temeva di incontrare un lupo o un branco; gli sembrava di sentire pure qualche ululato.
Mentre seguiva uno sciame di insetti, gli apparve una casina graziosa dal tettuccio spiovente, con tanti fiori intorno. Il draghetto spinse la porticina di legno: non era chiusa con il chiavistello e si aprì subito. Al suo interno la casa aveva un aspetto del tutto diverso dall’esterno. Quattro sediacce e un tavolone sgangherati stavano al centro della stanza. Una tendaccia polverosa
accrescitivo (grande)
casona
dispregiativo (peggiorativo)
casaccia
Il personaggio è:
1 Leggi e indovina chi è l’ometto: un marziano, uno gnomo o un orco? Completa.
Brufolino si stupì nel vedere che il tavolone era apparecchiato con piattini, posatine, bicchierini così piccoli da sembrare adatti a una bambola.
Udì un colpo di tosse. Un ometto, accanto al caminetto, con in mano una brocca lo osservava. Il draghetto rimase a bocca aperta. – Scusate, io non sapevo… – mormorò Brufolino.
L’ometto era uno Indossava un paio di pantaloncini di velluto, una giacchetta striminzita e una sciarpina al collo. Ai piedi calzava scarponi di cuoio e, in testa, aveva un cappellaccio come copricapo.
Sembrava uscito da un libro di fiabe.
Brufolino avrebbe voluto scappare, ma lo gli indicò una sediolona. Brufolino si fece coraggio e si sedette.
2 Completa la tabella.
drago
sedia
tavola
piatti
posate
bicchieri
uomo
pantaloni
giacca
cappello
sciarpa
scarpe
Nel giardino della casina c’erano tanti fiori.
fiorista
fioraio fioriera occhi occhiaia
fiore
oculista occhiali occhiata
1 Completa.
boccata
imboccare
libraio
bocca
libreria
librettista
acquario
acquarello collo colletto
I NOMI DERIVATI sono nomi di persone, cose e animali diversi dal nome primitivo che li genera.
Nel bosco, Brufolino temeva di incontrare un branco di lupi, ma, seguendo uno sciame di insetti, è riuscito ad arrivare alla casina…
Bosco, branco, sciame sono nomi singolari, ma indicano tanti alberi, tanti lupi e tanti insetti.
Sono NOMI COLLETTIVI e indicano un insieme.
1 Per ogni disegno, scrivi il nome collettivo corrispondente.
mucchio • esercito • fogliame • gregge • mandria • squadra • scolaresca • abbigliamento
Lo gnomo aveva in testa un cappellaccio come copricapo
Copricapo è formato da due parole: copri (verbo) e capo (nome). È un NOME COMPOSTO
1 Collega le parole a due a due per formare i nomi corrispondenti alle definizioni. Segui l’esempio.
asciuga lava cassa porta pesce
spada forte penne stoviglie mano
• La macchina per lavare le stoviglie: lavastoviglie
• Serve per tenere insieme le penne:
• Telo per asciugare le mani:
• È il nome di un tipo di pesce:
• Serve per custodire denaro e oggetti preziosi:
2 Forma i nomi composti unendo un verbo con un nome. Segui l’esempio.
schiaccia
cava batti trita copri porta
ghiaccio noci tappi calorifero carne panni
1 Colora come indicato e completa. Segui l’esempio.
Colora un fiore.
Uno a scelta, uno qualunque dei tre.
Articolo
indeterminativo
Colora una stella.
Una a scelta, una qualunque delle tre.
Articolo
Colora uno stivale.
Uno a scelta, uno qualunque dei tre.
Articolo
Colora il fiore piccolo.
Proprio quello, preciso.
Articolo
Colora la stella grande.
Proprio quella, precisa.
Articolo
Colora lo stivale più alto.
Proprio quello, preciso.
Articolo
Gli ARTICOLI INDETERMINATIVI indicano persone, animali e cose in modo non preciso: un, uno, una, un’.
Gli ARTICOLI DETERMINATIVI indicano con precisione: il , lo, la, l’, i, gli, le
Durante uno dei suoi viaggi, Brufolino vede un mago che fa un incantesimo con l ’apostrofo: il lago diventa l’ago!
Scrivi al posto giusto le parole. Segui l’esempio.
ARTICOLO DETERMINATIVO
femminile maschile
la l’ lo l’
mela la mela
NOME
erba uovo zero oro bici scavo amore arte
ATTENZIONE a non separare la L iniziale con un apostrofo: LORO non è L’ORO!
1 Leggi la filastrocca, poi completa la tabella. Segui l’esempio.
Brufolino aveva un amico. Com’era?
Se volete ve lo dico. Aveva uno zaino e lo lasciò davanti a un portone, perché diceva che serviva un furgone. Un’amica per compassione pensò: “Piano piano gli do una mano!”.
In realtà bastò un dito: che pigrone di un amico!
ARTICOLO INDETERMINATIVO
NOME maschile/femminile iniziale del nome
un amico maschile vocale uno zaino un portone un furgone un’ amica un dito
2 In coppia, trovate tanti nomi che vogliono essere accompagnati da UN.
NOME
ARTICOLO
femminile maschile
una un’ uno un
una pera edera alunno alunna amore arte orto neve cielo
Un, uno: si usano con i nomi maschili. un amico, uno zaino
Una: si usa con i nomi femminili che iniziano per consonante. una gatta, una compagna
Un’: si usa con i nomi femminili che iniziano per vocale. un’ isola, un’amica
4 In coppia, fate una gara a chi completa prima questo schema con nomi che vogliono essere accompagnati da UN’.
Completa inserendo al posto giusto questi nomi, preceduti dagli articoli. Segui gli esempi. ARTICOLI
occhi • lupo • gnomi • mosche • mare • ago • oca • luna • sole
DETERMINATIVI
INDETERMINATIVI maschile femminile maschile femminile singolare plurale singolare plurale singolare plurale singolare plurale il i la le un dei una delle
lo - z - gn - v - st,sp - sm, sc
gli uno
- z - gn - v - st,sp - sm, sc
degli delle l’ - a - e - i - o - u
gli l’ - a - e - i - o - u
le un’ - a - e - i - o - u
delle
/ gli occhi / / / degli occhi / / il lupo / / / un lupo / / /
Nella foresta amazzonica aleggia nell’aria da tempi lontanissimi la leggenda di Mapinguari.
Collega ogni articolo in rosso al suo nome, poi completa la tabella.
Mapinguari è il nome del mostro e, se gli esseri umani dicono “qui è tutto nostro”, lui risponde:
– La mia casa è questa foresta, io sono il guardiano, esseri umani statemi lontano! Un giorno anch’io ero umano, ero uno sciamano, ma mi hanno reso immortale le divinità, per proteggere gli alberi e gli animali che vivono qua. Quando un essere umano arriva, nulla rimane come prima: gli alberi sradicati, le acque di sangue animale colorate. I cacciatori, se lo vedono, scappano a gambe levate, con uno sguardo di Mapinguari le loro vene rimangono gelate e il sangue si ferma come fanno agli animali i loro spari.
1 Nella filastrocca ci sono delle preposizioni semplici. Inseriscile dove mancano nella tabella.
Nel bosco cupo e scuro un taglialegna non si perde di sicuro, incontri straordinari
spera di fare e sospira: magari!
Fu così che tanto tempo fa tra i cespugli della franca contea un boscaiolo incontrò una donna mostruosa, europea.
Bellissima, nelle acque si bagnava, ma altre sembianze quando emergeva rivelava.
Un corpo da serpente, dalla vita in giù, e ali da pipistrello dalle spalle in su.
Ma una rossa luce dalla sua fronte emanava: un rubino prezioso, una minuscola lanterna illuminava il viso splendido della Viverna.
PREPOSIZIONI SEMPLICI di • a • da • in • con • su • per • tra • fra
ARTICOLI PREP. SEMPLICI il lo la i gli le a
con per fra
2 Quali preposizioni articolate trovi nella filastrocca? Scrivile incrociandole nella tabella.
3 Rileggi la filastrocca e rispondi. La Viverna incarna tre esseri viventi, quali?
Brufolino ha trovato un indovinello dentro un libro: Ecco com’è... chi può essere?
1 Secondo te, chi può avere queste qualità: un mostro, il suono o una strega? Scrivi il nome al centro.
monotono
stridulo
piacevole ritmico
sgradevole melodioso assordante dolce
Le parole elencate sopra ci dicono quali possono essere le qualità di un suono.
Si chiamano AGGETTIVI QUALIFICATIVI e ci dicono com’è una persona, un animale o una cosa.
2 Come può essere un libro? Completa le parole e aggiungine una tu.
il us r to
avv c nt
is utt vo oios
LIBRO
scol ti o iv rt n e
1 Fai una gara con Brufolino: scopri a che cosa si riferiscono questi aggettivi. tempestoso, alto, agitato, blu, calmo, pescoso, piatto, profondo, trasparente, burrascoso
PUÒ ESSERE: M
sportiva, ferma, graffiata, grande, grigia, guasta, incidentata, lenta, noleggiata, scattante, sicura
PUÒ ESSERE:
TOMO
sovraffollato, rapido, locale, lungo, accelerato, lento, diretto, veloce
PUÒ ESSERE: RE
frequentata, alberata, deserta, asfaltata, tortuosa, statale, trafficata, privata
PUÒ ESSERE: AD
picchiettante, fitta, scrosciante, insistente, estiva, autunnale, torrenziale
PUÒ ESSERE:
surgelato, arrostito, fresco, fritto, squamoso, viscido, rosso, guizzante, muto
PUÒ ESSERE: E candida, lieve, soffice, farinosa, bianca, abbondante, perenne
PUÒ ESSERE: E
1 Inserisci al posto giusto gli aggettivi che si riferiscono a Brufolino. curioso • disponibile • attaccabrighe • sensibile • egoiste • socievole • presuntuose • vivace • contento
Brufolino ha voglia di conoscere il Mondo:
Ama stare con gli altri e le altre:
Gli piace ridere e scherzare con i compagni e le compagne:
Si preoccupa per gli altri e le altre:
Se qualcuno ha bisogno, lo aiuta:
Trova sempre il lato positivo nelle cose che fa:
Brufolino non va d’accordo con le persone che litigano, perché sono con le persone che pensano di sapere tutto e non ascoltano perché sono e neanche con le persone che pensano solo a se stesse
perché sono
Leggi la storia e collega ogni aggettivo in rosso al suo nome. Poi completa la tabella.
Un film favoloso racconta la storia di King Kong, un gorilla gigantesco dalla forza prodigiosa
Esploratori americani lo hanno scoperto in una sperduta isola dell’Oceano Indiano.
Ma il mostro si era innamorato della bella Ann e l’aveva rapita: nel suo rifugio segreto l’aveva portata.
I marinai avevano seguito le sue tracce e con un gas l’avevano stordito; poi su una nave lo avevano caricato e in un circo americano lo avevano portato.
Ma King Kong aveva spezzato le catene ed era tornato dall’amata Ann. Il rifugio era diventato la cima di un grattacielo con le nuvole che lo coprivano come un velo. Su quella montagna luccicante gli esseri umani scagliavano macchine volanti e lance incandescenti
Riusciranno con la loro tecnologia a spezzare un cuore che aveva provato un grande amore?
O sarà King Kong con un soffio a spazzarli via?
NOME (chi? che cosa?) AGGETTIVO (com’è?)
segreto
1 Brufolino ha conosciuto Luca. Spiega tu i diversi significati del verbo essere, numerando.
1 Luca è un bambino.
2 Luca è a scuola
3 Luca è felice
Il verbo essere ci dice dov’è.
Il verbo essere ci dice chi è.
Il verbo essere ci dice com’è.
PER DIRE COME SONO IO SONO
STANCO/ STANCA
PREOCCUPATO/ PREOCCUPATA
FELICE
STUPITO/ STUPITA
Il verbo essere, da solo, ha significato proprio e ci dice chi siamo, dove ci troviamo, come ci sentiamo
ESSERE
Io sono
Tu sei
Lui/Lei è Noi siamo
Voi siete
Essi/Esse/Loro sono
TRISTE
SPAVENTATO/ SPAVENTATA
ARRABBIATO/ ARRABBIATA
1 Brufolino ha conosciuto Erika. Spiega i diversi significati del verbo avere, numerando.
1 Erika ha sempre fame.
2 Erika ha tante amiche e amici
Il verbo avere vuol dire possedere.
Il verbo avere esprime una sensazione.
AVERE
Io ho
Tu hai
Lui/Lei ha
Noi abbiamo
Voi avete
Essi/Esse/Loro hanno
FAME SETE
PAURA
Il verbo avere, da solo, ha significato proprio e ci dice che cosa possediamo e quali sensazioni proviamo.
CALDO
2 Completa con le voci del verbo essere o avere.
Noi felici di stare a scuola e ci consoliamo quando paura o un problema.
Rock e Roll due gemelli.
Oggi Fant la febbre alta, ma il maestro Spaventa non preoccupato perché andrà tutto bene e guarirà presto!
Brufolino dal suo vagoncino dei verbi si diverte a osservare tutto quello che fa Alice.
1 Per ogni disegno, completa la frase con il verbo adatto. incarta • sceglie • regala • legge
Il verbo è la parte fondamentale di una frase: se manca il verbo, la frase non ha significato.
Le scene disegnate ci hanno permesso di scegliere il verbo adatto alle azioni che fa Alice!
Brufolino segue Matteo e annota tutto quello che fa ora, che ha fatto prima e che, Brufolino immagina, farà dopo.
1 Completa la tabella delle azioni-verbi, rispondendo alla domanda: “quando?/in quale tempo?”. Scrivi al posto giusto:
prima/ieri • adesso/in questo momento • dopo/in futuro/domani
azione/verbo/predicato (che cosa fa?) (quando?/in quale tempo?)
legg-e
legg-erà
legg-eva
cant-a
cant-ava
cant-erà
dorm-e
dorm-iva
dorm-irà
Che cosa possiamo osservare?
Un “pezzo” del verbo è sempre uguale.
Legg-, cant-, dorm- sono le parti che danno significato al verbo, sono come le radici di un albero. La parte finale (desinenza) cambia, per far capire in quale tempo avviene l’azione
2 Dalla radice del verbo partono tante strade. Scrivi al posto giusto:
prima • adesso • dopo part-
-irà
-e
3 Completa la tabella delle azioni-verbi, rispondendo alla domanda: “chi?”.
Scrivi al posto giusto: io • tu • lui/lei • noi • voi • loro
azione/verbo/predicato (che cosa fa?) (chi?)
legg-e
legg-ono
legg-iamo
cant-o
cant-i
cant-ano
dorm-e
dorm-ono
dorm-iamo
Che cosa possiamo osservare?
La radice del verbo è ancora uguale. La desinenza cambia.
Legg-, cant-, dorm- sono sempre le radici dell’albero. La parte finale (desinenza) cambia, per far capire chi compie l’azione
4 Dalla radice del verbo partono tante strade.
Scrivi le desinenze dove mancano. ball-
-o -i -iamo
loro
io tu voi noi lei
1 Osserva e collega i disegni alle azioni che John svolge in tempi diversi.
Brufolino è affascinato da John, che ama dipingere. John dipinge. John ha dipinto. Che cosa dipingerà John?
John ha dipinto. John dipinge. Che cosa dipingerà John?
PRIMA azione al tempo passato
ADESSO azione al tempo presente
DOPO azione al tempo futuro
2 Come molti artisti e artiste, John ama un’azione in particolare. Scopri qual è e completa con passato, presente o futuro. Segui l’esempio.
presente -io -iava -ia -avano -erete
-erà
v ag -
1 Osserva, leggi e rifletti.
Anche i verbi aiutano!
Ha e È aiutano i verbi riportare e salire: in questi casi essere e avere sono ausiliari.
2 Sottolinea i verbi essere ausiliari in blu e i verbi avere ausiliari in rosso.
Il verbo essere dice: – Oggi sono soddisfatto perché ho aiutato una bambina a partire.
Lei mi ha scritto: “Sono volata sull’aereo che mi riporterà in Egitto.
Il verbo avere continua:
– L’anno scorso ho lasciato lì i miei nonni, non vedo l’ora di abbracciarli. Sono sicura che mi hanno preparato le kofta, le nostre gustose polpette!
Brufolino è accolto in una famiglia molto generosa.
1 Osserva le vignette in ordine temporale e completa scrivendo le voci verbali al posto giusto.
mette • si è alzato • andrà • venderà • fa • ha preparato
Lo zio di Emma dei pasticcini. Li nel forno. i pasticcini alla fiera di beneficienza.
I verbi si dividono in tre coniugazioni:
1a coniugazione: -ARE (cant-are)
2a coniugazione: -ERE (sorrid-ere)
3a coniugazione: -IRE (dorm-ire)
Queste sono le nostre azioni preferite!
I verbi all’ infinito sono formati dalla radice + -ARE /-ERE /-IRE
1 Completa la tabella scrivendo il modo infinito di ogni verbo e la coniugazione corrispondente. Segui l’esempio.
infinito coniugazione cantiamo cantare amo vede finiscono chiedevi aprite comprarono
2 Brufolino ha ascoltato nei suoi viaggi versi di animali e voci umane. Osserva la desinenza e scrivi le coniugazioni a cui appartengono i verbi. Segui l’esempio.
3a frinire bisbigliare
ridere
1 Completa le voci mancanti usando gli ausiliari essere e avere dove serve.
VERBO CANTARE (-ARE 1 a CONIUGAZIONE)
PRONOMI PRESENTE (ADESSO) PASSATO (PRIMA) FUTURO (DOPO)
Io cant-o ho cant-erò
Tu cant- hai cantato cant-
Lui/Lei cant-a ha cantato cant-erà
Noi cant- cantato cant-
Voi cant-ate cantato cant-erete
Essi/Esse/Loro cant- hanno cant-
V ERBO DIPINGERE (-ERE 2 a CONIUGAZIONE)
PRONOMI PRESENTE (ADESSO) PASSATO (PRIMA) FUTURO (DOPO)
Io diping-o dipinto diping-erò
Tu diping-i dipinto diping-erai
Lui/Lei diping-e dipinto diping-erà
Noi diping-iamo dipinto diping-eremo
Voi diping-ete dipinto diping-erete
Essi/Esse/Loro diping-ono dipinto diping-eranno
V ERBO PARTIRE (-IRE 3 a CONIUGAZIONE)
PRONOMI PRESENTE (ADESSO) PASSATO (PRIMA) FUTURO (DOPO)
Io part-o sono partito part-irò
Tu part-i partito part-irai
Lui/Lei part-e partito part-irà
Noi part-iamo siamo partiti part-iremo
Voi part-ite partiti part-irete
Essi/Esse/Loro part-ono partiti part-iranno
1 Colora i quadratini in rosso se il verbo è al presente, in verde se è al passato e in blu se è al futuro.
Ieri la nonna di Sophie e Luc è andata al concerto del suo cantante preferito.
Il mese scorso Mattia ed Elisa sono andati in gita al lago.
Domani mangeremo la pizza con i nostri amici.
Coraggio! Completiamo insieme tutti i compiti!
2 Sottolinea il tempo giusto.
• Domani il maestro ci spiegherà/ha spiegato/spiega che sulla Luna non c’è il mare.
• Stamani guardo/ho guardato/guarderò il telegiornale delle 20.
• Il prossimo anno Anna torna/tornerà/è tornata in vacanza in montagna dagli zii.
• Mentre Annalisa si divertirà/è divertita/diverte a nuotare nel mare di Calabria, Lin era/è/sarà a Bali.
3 Scrivi cinque verbi per ogni coniugazione.
1a coniugazione:
2a coniugazione:
3a coniugazione:
4 Colora in modi diversi i verbi delle tre coniugazioni.
starnutire ridere gareggiare scrivere saltare aprire
Brufolino ci racconta le leggende di mostri che ha incontrato… nei libri!
1 Leggi e inserisci nella tabella ogni verbo e il relativo avverbio. Segui gli esempi.
Lì dove c’è la montagna più alta del mondo, l’Himalaya precisamente, lassù dove regna la neve perennemente, gli alpinisti, circa cento anni fa, esploravano e scalavano incessantemente proprio là.
I piedi nella neve sprofondavano continuamente con il rischio di congelamento, quando un’impronta enorme videro inaspettatamente Il loro piede in confronto era quello di un neonato e rimasero senza fiato.
Subito dopo infuriò la bufera e la neve bianca sembrò loro una brutta tomba nera.
Si dice che lo Yeti sia simile all’orso, ma sarà vero? Leggi e lo scoprirai!
(AZIONI/MODI DI DIRE) AVVERBIO (COM’È L’AZIONE)
E allora videro quel mostro della malora.
Scoprirono poi che era lo Yeti, ma di fare la sua conoscenza certamente non furono lieti. Molti adesso lo confondono con l’orso, forse perché ha gli stessi peli sul dorso.
In realtà lo Yeti è grande enormemente e la leggenda dice che è un incrocio probabilmente tra orso o scimmia e persona. Una cosa è certa: la sua voce non ha un bel suono e a chi andrà lo Yeti pacificamente non lo accoglierà. Tra i suoi divertimenti, il preferito sarà sicuramente terrorizzarti se sarai imprudente.
1 Distingui le preposizioni dalle congiunzioni e inseriscile nelle tabelle al posto giusto.
“Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai in una selva oscura”. Il sommo poeta Dante nella Divina Commedia recitava, ma che cosa lo aspettava ancora non sapeva. Mostri indescrivibili e anche luoghi incredibili, meraviglia o fuoco eterno, paradiso oppure inferno?
Il primo incontro fu con il cane Cerbero, degli inferi custode e burbero, incatenato al regno di Ade: con le sue tre teste divorava ogni vivente che il nero fiume osava attraversare.
La musica può far sognare anche un mostro!
Mille anni prima, Orfeo si era salvato, così dice il mito, poiché suonava la lira, un melodioso strumento antico.
Forse perché il mostro quella melodia, non aveva mai udito, e nel mondo dei sogni è volato.
Si sentiva leggero senza catene, quindi per la prima volta scopriva la pace e il silenzio, serenità e libertà.
Dante e il suo maestro, da quel mostro si salveranno o anche loro nelle fauci di Cerbero finiranno?
Se la Commedia Divina, scritta per ogni bambino e bambina
a leggere ti appassionerai questo e molto altro di incredibile scoprirai.
Lira: strumento musicale.
1 Per ogni pronome, scrivi il nome o i nomi cui si riferisce.
Nell’isola giapponese di Enoshima, il mito racconta che un mostro abitava nel mare, ma adesso non è più come prima. Dalle acque lui emergeva inaspettatamente e dei piccoli che giocavano non restava più niente. Il gigantesco drago la forza delle acque tumultuose rappresentava, quelle acque che nessuno placava. Benzaiten, la dea della saggezza e della fortuna, ascoltava ogni supplica dei genitori ad una ad una.
Ma la dea pensava che il drago fosse malvagio perché triste e solo e così da lui scese in volo.
– Forse tu divori i piccoli perché non ne hai di tuoi?
La dea della saggezza riuscirà a rendere buono il drago? Leggi e lo scoprirai!
Se ci sposiamo, io e te saremo felici e avremo bambine e bambini noi. Gli occhi della dea erano come gemme del colore dei fiori, la sua voce dolce e soave faceva battere al mostro i suoi tre cuori. I capelli lucenti come la seta incorniciavano il meraviglioso viso dalla pelle candida, irradiata dal sorriso.
Ogni parola della dea era un dolce suono.
Lei ascoltava e capiva: il drago non sarà più malvagio, perché non sarà mai più solo.
Che cosa ne pensate, di questa leggenda, voi?
Potranno essere felici i bambini e le bambine con loro?
1 Per ogni parola evidenziata, scrivi se si tratta di una esclamazione o del verbo avere.
Adam ed Evaelle sono esploratori di stelle. Il cielo da lassù è sensazionale:
– Oh! Ma sul pianeta rosso i tramonti sono azzurri, come la Terra, fenomenale!
– E sul pianeta azzurro i tramonti erano rossi, niente male…
– Ah, ma com’era bello il sole che sorgeva e calava sulla terra!
– Ahimè, siam dovuti scappare, c’era la guerra...
– L’aria era diventata irrespirabile, ghiacciai sciolti, oceani sollevati, interi Stati annegati…
– Aiuto! Ma chi è quel mostro!
– Ohi! Ho paura, le mie gambe son di burro, non capisco più niente.
Ricorda: nelle esclamazioni viene dopo, mentre nel verbo avere è prima
Un alieno, un essere dalla testa enorme, cammina scalzo senza lasciare orme.
Sembra un mostro, ma è lucente e ha l’aria intelligente.
– Mostro a chi? Paura? Di che cosa? – dice in italiano, con voce cavernosa.
– Ehi, voi, ma vi siete guardati?
Con quella testa pelosa, occhi minuscoli, bocca bavosa…
Ah, ah! Di quel naso spaventoso o di quelle orecchie poco curiose ne vogliamo parlare?
E poi… gli altri diversi da voi vi fanno solo spaventare! Non sarete voi i mostri che dite sempre “È tutto nostro”?
Adam guarda Evaelle visibilmente frastornato.
– Ahi! Come sassi quelle parole mi hanno colpito.
E lei: – Allora hai capito?
Porteremo ai terrestri un messaggio nuovo:
“Non siamo soli nell’Universo, è ora di agire in modo diverso, guardare gli altri senza sospetto e trattare il nostro pianeta con più rispetto!”.
Prendi un quadernino per farlo diventare il tuo libro prezioso e piccino.
Rivestilo di carta da pacco bianca o naturale, una persona adulta sarà felice di poterti aiutare.
Decora la copertina a tuo piacere: sarà bello da rileggere e riabbracciare.
Per scrivere segui le nostre indicazioni: qui di seguito troverai i modellini, i brani di scrittrici, di scrittori e del maestro di tutti, Gianni Rodari.
A tutti loro ispirarti potrai e con il gioco del cambia-storie scrivendo sorriderai.
Scrivere è un’arte tutta da imparare: scegliere le parole, scoprire ogni trucco, lascerai tutti di stucco!
Troverai schemi da riempire con la tua immaginazione: scoprirai la tua personale via per volare con la fantasia!
Potrai scrivere per raccontare, per custodire in un diario i segreti o, con una lettera, poterli rivelare.
Grazie alla tua penna vedremo sbocciare fiori, vedremo gli animali e il Mondo intero nascosti nel tuo libro “in carta e ossa” che toccherai, sfoglierai: sarà tuo, sarà vero!
Alla fine di quest’avventura, diventerai un piccolo scrittore, una piccola scrittrice, un poeta o una poetessa in erba. Sarà una grande emozione: acciderba!
Sei pronto/a a scrivere un libro con noi?
Noi ti aiuteremo a scegliere le PAROLE GIUSTE!
Com’è andata oggi a scuola, Alessio?
Sicuramente hai capito come si è svolta la giornata di Alessio a scuola: ma quante volte ha ripetuto il verbo fare!
1 Prova a sostituire il verbo fare con verbi più appropriati e vedrai come il discorso avrà una nuova armonia.
Bene, nonno! Ho fatto un disegno bellissimo. Ho fatto anche un problema difficile in poco tempo. La maestra mi ha fatto un elogio e io per la gioia le ho fatto un sorriso!
elogiare • risolvere • eseguire • sorridere
Bene, nonno! Ho un disegno bellissimo. Ho anche un problema difficile in poco tempo. La maestra mi ha e io per la gioia le ho !
Com’è andata oggi a scuola, Virginia?
Parlando con la nonna, Virginia ha ripetuto tante volte il verbo dire.
1 Prova sostituire il verbo dire con verbi più appropriati e vedrai come il discorso avrà una nuova armonia.
Bene, nonna! Ho detto al maestro come ho trascorso l’estate, poi ho detto la poesia e, infine, ho detto com’è la mia nuova casa. All’uscita ho detto a Neil se voleva venire a casa nostra per fare merenda insieme.
descrivere • invitare • raccontare • recitare
Bene, nonna! Ho al maestro come ho trascorso l’estate, poi ho la poesia e, infine, ho com’è la mia nuova casa.
All’uscita ho Neil a casa nostra per fare merenda insieme.
In classe, fate una raccolta delle parole da usare al posto di “dire”. Guardate anche l’elenco sul Libro di Letture a pagina 47 e scrivetele su un segnalibro. Quando avrete finito, plastificatelo con un adesivo trasparente. Sarà un aiuto prezioso per scrivere il vostro libro senza ripetere sempre dico, diciamo…
Provate a dire “vieni con me” usando tutte le intonazioni di questi verbi: domandare, rispondere, esclamare, supplicare, promettere, sentenziare, rassicurare, bisbigliare, gridare, insistere, incalzare, comunicare, confortare, aggiungere, interrogarsi, spiegare, esultare
Quando ho raccontato la mia vacanza al mare, ho ripetuto tante volte “bello”, “bella”. Come avrei potuto fare meglio?
1 Leggi e sottolinea la parola “bello” e tutte quelle simili. Una domenica sono andata al mare. Il tempo era veramente bello e dopo una passeggiata ci siamo tuffati in acqua: che bello!
Poi siamo andati a visitare un castello molto bello e, al ritorno, ci siamo fermati a fotografare un paesaggio bellissimo. Abbiamo gustato un bel gelato e abbiamo conosciuto una bella famiglia, alla quale, adesso, scriviamo tanti bei messaggi di amicizia. Che bella vacanza!
2 Scegli le parole più appropriate per sostituire bello. delizioso • splendido • simpatici • sereno • meraviglioso • fiabesco • magnifica • incantevole
Una domenica sono andata al mare. Il tempo era veramente e dopo una passeggiata ci siamo tuffati in acqua: che !
Poi siamo andati a visitare un castello molto e, al ritorno, ci siamo fermati a fotografare un paesaggio
Abbiamo gustato un gelato e abbiamo conosciuto una famiglia alla quale, adesso, scriviamo tanti messaggi di amicizia. Che vacanza!
Quale titolo vuoi dare al tuo libro? Non ne hai idea?
Rock e Roll te ne suggeriscono uno, ma puoi cambiarlo quando vuoi!
Qui troverai i titoli dei vari capitoli.
Anche questi li puoi cambiare, mantenendo lo stesso argomento.
SCRIVO PER... RACCONTARE
capitolo 1 • LA MIA NUOVA SCUOLA capitolo 4 • OGGI TI PORTO A SCUOLA…
capitolo 2 • COM’È ANDATA OGGI? capitolo 5 • L’ORA DEI COMPITI
capitolo 3 • CHE IDEA! capitolo 6 • UN RISVEGLIO DA INCUBO
DECRIVO PER... FAR VEDERE capitolo 7 • UN ALIENO!
SCRIVO PER... RACCONTARE CON LA FANTASIA
capitolo 8 • BIDIBI BODIBI BUM! IN BREVE
capitolo 9 • UNA FIABA IN BREVE
capitolo 10 • IL MINESTRONE DI FIABE
DESCRIVO PER... FAR VEDERE capitolo 11 • IL MIO ANIMALE PREFERITO
SCRIVO PER... GIOCARE CON LE PAROLE
capitolo 12 • IL CAVALLO ZAMPA LESTA capitolo 14 • UNA NUVOLA COME…
capitolo 13 • IL MIO RUZZOLONE capitolo 15 • IL SOLE COME…
SCRIVO PER... CUSTODIRE I SEGRETI capitolo 16 • CARO DIARIO, TI SCRIVO
SCRIVO PER... COMUNICARE capitolo 17 • UNA LETTERA PER TE
… e per finire in bellezza: IL MIO NOME D’ARTE
Ricordi Emy? Nel Libro di Letture a pagina 18 ci ha raccontato il primo giorno nella nuova scuola.
1 Questo è il racconto di come si sentiva Yeamix quando arrivò a Giocolandia, dal pianeta Altrove. Leggi e osserva bene le parti che lo compongono.
Era il primo giorno di scuola sulla Terra per il marzianino Yeamix.
“Tutto sarà nuovo” pensava. In quel momento, però, si sentiva come nella sua navicella spaziale, quando ci sono turbolenze: correnti, come onde che salgono e che scendono, ma nella pancia!
E poi vertigini, sudori freddi, proprio come nel mal d’aria.
“Troverò degli amici e delle amiche?” si chiedeva, mentre immaginava di atterrare in classe prima.
Yeamix arrivò al cancello proprio al suono della campanella: tutti si precipitavano correndo per i corridoi e il marziano si nascose dietro un pilastro per non essere travolto. Poi, da dietro la porta, sbirciò in classe facendo capolino: gruppetti qua e là si salutavano, ridendo e schiamazzando. La maestra intravide il nuovo arrivato e gli regalò un sorriso.
Ma Yeamix si nascose dietro l’armadio, voleva rimanere ancora per un po’ invisibile…
INIZIO: qui si capisce che cosa sta per accadere, quando, chi è il protagonista, dove si trova e che cosa prova.
SVOLGIMENTO: qui si scopre che cosa succede, chi incontra il protagonista, che cosa prova ancora in maniera ordinata: prima, dopo, dopo ancora.
CONCLUSIONE: quando finisce il racconto si riflette un po’.
1 Ora racconta il tuo primo giorno di scuola come ha fatto Yeamix. Facciamo il gioco del cambia-storie: segui passo passo il testo nella pagina precedente e scrivi in prima persona, perché sei tu il/la protagonista. Questo schema ti aiuterà.
Era il primo giorno di scuola a
INIZIO
Dove ti trovi?
Quando?
Che cosa sta per accadere?
Con chi?
Che cosa provi?
SVOLGIMENTO
Che cosa succede allo squillo della campanella?
Chi incontri?
Che cosa fai?
Racconta in maniera ordinata: prima, dopo, dopo ancora…
Come finisce la giornata?
Che cosa pensi?
2 Adesso scrivi il tuo racconto sul tuo libro-quaderno, arricchendolo con qualche bella espressione e idea dei tuoi compagni o delle tue compagne.
Per Timmy, la protagonista di questo racconto, che è un po’ timida, è imbarazzante rispondere alla domanda “Com’è andata oggi a scuola?”.
1 Leggi il racconto e osserva bene le parti che lo compongono e le domande.
Quando sono tornata da scuola la mamma mi ha chiesto:
– Com’è andata?
E io ho risposto:
– Bene – per chiudere il discorso e arrivederci.
Anche perché la mamma con quella domanda intendeva:
– Hai fatto amicizia? La maestra ti ha fatto qualche domanda?
Hai risposto bene? Hai fatto bella figura? E i tuoi compagni e le tue compagne? Come sono? Che voti hanno preso?
A quella domanda “Com’è andata, oggi?” avrei potuto rispondere: – Da cani, perché non sono riuscita a incontrare Rosso, l’unico bambino che conosco in tutta la scuola, né all’entrata né in giardino, né all’uscita né per le scale né per il corridoio.
La maestra mi ha messa nel banco vicino a Grigia, la lagna delle lagne, che non mi ha degnata di uno sguardo tutta la mattina.
In più, mentre andavo alla lavagna, sono inciampata in uno zaino, sono caduta e tutti si sono messi a ridere e sono diventata rossa come una ciliegia. E per finire in bellezza, Smorfy, la smorfiosa, è arrivata prima nella gara di corsa e io ultima.
- Allora, com’è andata oggi?
- Bene.
Vivian Lamarque, La timida Timmy, Piemme (adattamento)
INIZIO
Quando?
Dove?
Chi?
SVOLGIMENTO
Una domanda dopo l’altra, le mie avventure o disavventure una dopo l’altra.
CONCLUSIONE
Domanda e risposta finali.
1 Racconta com’è andata oggi. Con il gioco dei cambia-storie imparerai a usare lo “stile” di autori e autrici.
Quando sono tornat da scuola mi ha chiesto: - Com’è andata?
E io risposto:
2 Continua ad ascoltare e a leggere i racconti in classe. Correggi il tuo, arricchiscilo e trascrivilo sul tuo libro-quaderno.
INIZIO
Quando?
Dove? Chi?
SVOLGIMENTO
Una domanda dopo l’altra, le mie avventure o disavventure una dopo l’altra.
CONCLUSIONE
Domanda e risposta finali.
1 Leggi il racconto e osserva bene le parti che lo compongono.
A casa, Emy non racconta niente dell’episodio della squadra di calcio, ma intanto pensa: “Ci sarà un modo per perdere la mia invisibilità senza parlare di calcio? Di sicuro lo troverò…”.
Il primo giorno di scuola non ci sono neanche i compiti per il giorno dopo.
“Per la prima volta mi sento sola, anche a casa. È vero, ci sono sempre la nonna e il nonno con cui parlare, ma io ho bisogno di un’amica o di un amico…”.
Il paesaggio della sua nuova città non la confortava per niente: com’erano belli i pomeriggi in veranda nella sua vecchia casa di fronte al mare, a fare i compiti con Laura, Luca, e a turno con tanti altri della sua classe…
A quel punto le saltellò davanti il coniglietto Birillo come per dire: – Ma ci sono io!
– Idea! – esclamò trionfante Emy.
INIZIO
Quando?
Dove?
Che cosa è successo a Emy?
SVOLGIMENTO Quale emozione prova?
Che cosa desidera?
Che cosa ricorda con nostalgia?
CONCLUSIONE
Improvvisamente le viene un’idea…
Emy, nel Libro di Letture a pagina 20, non ha parlato del suo problema a scuola e ha escogitato un’idea per fare amicizia.
1 Immagina di trovarti in una situazione simile e racconta che cosa faresti tu.
Oggi a casa del mio problema in classe.
Mi è successo
Ma ci sarà un modo per Di sicuro lo troverò
Per la prima volta mi sento
Vorrei tanto
Com’era bello quando
Ma ecco, mi è venuta un’idea!
Domani porterò scuola con me
2 Corri a scrivere il racconto sul tuo libro-quaderno!
INIZIO
Quando?
Dove?
Che cosa ti è successo?
SVOLGIMENTO
Quale emozione provi?
Che cosa desideri?
Che cosa ricordi con nostalgia?
CONCLUSIONE
Improvvisamente ti viene un’idea: portare a scuola un animaletto, un peluche o un gioco. Ti sarà di aiuto!.
1 Leggi il racconto e osserva bene le parti che lo compongono.
La mattina seguente, Emy si alzò volentieri, contenta di tornare nella nuova scuola.
– Tu vieni con me oggi – disse a Birillo, senza lasciargli scelta.
Il coniglietto sembrò non aspettare altro che queste parole e con un balzo fu sulle ginocchia di Emy.
Partirono sulla carrozzina per il viale alberato che profumava di resina di pino. Birillo con le sue orecchie lunghe e svolazzanti ed Emy con i suoi capelli lunghi e dorati al vento. Prima di entrare in classe il coniglietto si infilò buono buono nel suo piccolo trasportino.
La maestra, entrando nel portone della scuola, fece finta di niente, ma aveva già capito tutto!
Finalmente qualcuno si staccò da un gruppo e le si avvicinò: era una bambina della sua classe. Si abbassò verso il trasportino e sbirciò dentro: – Un coniglietto! – esclamò e le due lunghe orecchie sporsero dalla gabbietta per lasciarsi accarezzare. Poi si avvicinò Paola e anche Luca… e altri ancora.
Birillo aveva catturato l’attenzione e tutti e tutte tempestavano Emy di domande…
Che soddisfazione avere tante idee per farsi degli amici e delle amiche!
INIZIO
Come si sente Emy?
Che cosa decide?
SVOLGIMENTO prima
Che fa il coniglietto?
Che fanno durante il percorso?
E prima di entrare in classe?
dopo
Come reagisce la maestra?
infine
Come si comportano i compagni e le compagne di Emy?
CONCLUSIONE
Come va a finire?
Come si sente Emy?
1 Emy ha portato in classe il coniglietto Birillo e ha risolto la sua difficoltà (Libro di Letture pagine 21-22). Immagina che cosa potrebbe succedere a te in una situazione simile.
Oggi mi alzo volentieri, felice di tornare a scuola
INIZIO
a casa
Che cosa prendi con te? Scrivi le tue emozioni.
SVOLGIMENTO prima
Che cosa accade:
• prima
• durante il percorso
• dopo
• davanti alla scuola
E in classe?
dopo
Come reagisce l’insegnante?
Che cosa fai per attirare l’attenzione dei tuoi compagni e delle tue compagne?
infine
Come reagiscono?
CONCLUSIONE
Com’è andata?
Come ti senti?
2 Riscrivi la storia sul tuo libro-quaderno.
Ricordi Juliette? Nel Libro di Letture alle pagine 28-29 ci racconta il momento dei compiti, quando, però, si distrae e guarda i disegni della tovaglia…
1 Leggi il racconto e osserva bene le parti che lo compongono e le domande.
“Finalmente arrivano mamma e papà, sono già passate le sei del pomeriggio” pensa Juliette. “Che bello fare i compiti sul tavolo della cucina vicino a loro, specialmente adesso che è inverno e fuori è già notte”.
Sulla tela cerata c’è il disordine dei quaderni, delle matite colorate, delle gomme e dei libri di scuola.
I compiti si trascinano un poco. Abbiamo cominciato con un problema di Matematica, ma la terza domanda è difficile. Con il dito seguo il disegno della tela cerata: due quadratini rossi e accanto dei quadratini azzurri, conto e riconto e poi pensiamo alla soluzione. La mamma dice che in fondo la Matematica è dappertutto...
Quando?
Chi c’è con Juliette? Dove?
Sottolinea in azzurro la descrizione del tavolo dove Juliette svolge i compiti.
Che cosa succede in maniera ordinata: prima, dopo e dopo ancora?
Quali sono le “distrazioni” di Juliette? Sottolineale in rosso.
Ma a un certo punto vedo dei triangolini azzurri che formano una corona intorno al quadrato rosso:
– Per me sembra un mulino a vento. Sarebbe bello andare lassù, lontano, lontano, al nord, in Olanda, nella terra dei mulini. Si tornerebbe da scuola pattinando sul ghiaccio! – dico.
– Dai Juliette, sbrigati!
– Poi non ci penserai più, potrai leggere, giocare. La mamma e papà dicono frasette così, stanno già preparando la cena.
Io ho già mangiato due carote crude, mentre papà mi guardava con il sorriso sotto i baffi.
In realtà, non abbiamo davvero voglia di liberarci dai compiti.
P. Delerm, Che bello fare i compiti sul tavolo della cucina, Salani
CONCLUSIONE Pensiero finale sui compiti.
1 Com’è il momento dei compiti per te? Racconta esprimendo le tue emozioni. Ti annoi o ti diverti?
Finalmente arrivo a casa e
INIZIO
Quando?
Dove ti trovi mentre svolgi i compiti?
Descrivi in modo divertente (per esempio, sul divano tra i cuscini, sul tappeto, sulla tua scrivania in ordine o in disordine…).
C’è qualcuno con te? Chi?
Quale attività o materia stai svolgendo?
SVOLGIMENTO
Racconta qualche episodio che ti diverte mentre svolgi i compiti. Racconta anche qualche tua distrazione.
Se c’è qualcuno vicino a te, che cosa dice?
CONCLUSIONE
Scrivi un tuo pensiero finale sui compiti.
Ti è mai capitato un risveglio da incubo? Ricordi quando Mix si sveglia con una visione terrificante a pagina 36 del Libro di Letture?
1 Leggi e osserva le parti del testo.
Siamo nella navicella di Ax e Mix, in una tenebrosa mattina del pianeta Altrove.
– Mix! – gridò improvvisamente Ax. – Vieni, presto!
– Che cosa c’è? – rispose una debole vocina assonnata.
– Vieni a vedere, svegliati! – insisté il fratellino.
– Siamo in ritardo? È suonata la campanella della scuola? –domandò la piccola Mix spalancando di colpo gli occhi, non ricordandosi di quello che era accaduto la sera prima.
– Non credo che andremo a scuola oggi… – le comunicò Ax. La bambina corse davanti all’oblò e gettò un urlo:
– Ma è terribile, che cosa succede?
Il cielo di Altrove era nero come la pece e gli Altrovini erano ancora fantasmi.
All’improvviso videro un lampo, come una saetta nel cielo.
Con gli occhi sbarrati dallo spavento e il viso tutto blu, Ax e Mix tremavano, percorsi da brividi.
Nonna Yeah, con Miax aggrappata alle gambe, appoggiava le sue grandi mani sulle piccole spalle:
– Coraggio, io sono qui – li rassicurò.
INIZIO
Dove? Quando? Chi?
Dialogo tra i due alieni.
Descrizione della visione.
Descrizione di Ax e Mix spaventati.
CONCLUSIONE
Chi ha confortato Mix e Ax?
2 Ora sottolinea in rosso che cosa vede Mix e in blu la parte che descrive come sono diventati lei e Ax
Dove trovi le descrizioni: nell’introduzione, nello svolgimento o nella conclusione?
1 Racconta quella volta che, al risveglio, hai ricordato un incubo. Puoi anche arricchire con la tua immaginazione. Descrivi seguendo il testo della pagina precedente.
2 Ora disegna sul tuo libro-quaderno Mix spaventata accanto a te dopo un risveglio da incubo.
INIZIO
Dove? Quando? Chi?
SVOLGIMENTO
Dialogo con qualcuno. Descrizione del tuo incubo.
Com’era la tua faccia spaventata? E quali sensazioni provavi? Descrivi.
CONCLUSIONE
Chi ti ha confortato?
3 In classe, leggete i vostri incubi, correggeteli in coppia e trascriveteli sul vostro libro-quaderno.
Molto tempo dopo, quando finalmente era tornata la luce su Altrove, Mix ha raccontato l’incubo che aveva fatto prima del brusco risveglio di Ax.
1 Leggi e sottolinea come indicato.
In una buia notte, mi ritrovai da sola nella mia navicella, che improvvisamente partì.
Atterrai in un pianeta sconosciuto, tutto grigio.
– Ma quello è un Grigio – bisbigliai.
La testa non era grande ma smisurata, con due occhi a forma di mandorla, ricoperti da una membrana nera. Indossava una tuta blu, qualcosa fra la divisa da lavoro di un benzinaio e la muta di un palombaro.
Il misterioso abitante del pianeta mai visto era un essere dalla pelle grigia: senza un pelo, senza capelli, senza naso, senza bocca, tutto un po’ “senza”… perfino senza orecchie!
Dal casco gli usciva fuori un’antenna sola, storta.
L’inquietante alieno balzò fuori dal suo abitacolo a forma di pera e, forse in preda al panico, urlò a squarciagola: – Spik, spuc, spapetik bisbuk!
– Mix! Vieni, presto!
Aspetto fisico, abbigliamento, comportamento.
Solo allora mi svegliai in preda al panico: era solo Ax che CONCLUSIONE
1 Hai mai immaginato di incontrare un alieno? Descrivilo come ha fatto Mix nella pagina precedente. Non dimenticare aspetto fisico, abbigliamento e comportamento.
In una notte
PARTE INIZIALE
Ma quello è
DESCRIZIONE
Aspetto fisico, abbigliamento, comportamento.
- ! Svegliati, presto!
Solo allora mi svegliai
CONCLUSIONE
Dal sogno alla realtà.
3 Il tuo incontro con un alieno è pronto per entrare nel tuo libro-quaderno. Trascrivilo.
Ricordi tutte le avventure di Ax e Mix del Libro di Letture?
Sicuramente ti sarai divertito/a a ricostruirle in breve, con le immagini, a pagina 49.
1 Qui trovi le immagini delle ultime parti della storia fantastica, così puoi prendere spunto per disegnarle sul tuo libro-quaderno con accanto una breve frase.
LA SCARPETTA, IL BURATTINO, UN BIG BANG
Queste illustrazioni con le didascalie (brevi frasi) sono il capitolo 8 del tuo libro-quaderno.
Nel Bidibi Bodibi Bum! compaiono personaggi e situazioni fantastiche di alcune fiabe: Cenerentola, Pinocchio e il Pifferaio magico.
1 In coppia, provate a narrare brevemente le tre fiabe. Con l’aiuto delle immagini sarà più facile scrivere le didascalie di una fiaba sul tuo libro-quaderno.
INIZIO
SVOLGIMENTO
CONCLUSIONE
Se smontiamo una fiaba, troviamo tanti ingredienti fantastici. Ecco i principali delle tre fiabe che abbiamo conosciuto.
1 In coppia, osservando le immagini, spiegate la funzione di ogni ingrediente.
Protagonista
Antagonista
Eroe/Eroina e aiutanti
Oggetto magico
1 Leggi e scopri quali sono le fiabe mescolate.
È stata un’idea del maestro
Gianni Rodari! Vorrei mescolare gli ingredienti delle fiabe e inventarne una tutta mia.
FAVOLE qui sta per “racconto”.
Su quel pianeta hanno inventato la ricetta per fare l’insalata con le favole. Vi spiego di che si tratta. Dunque, si prende una storia qualunque (per esempio, Pinocchio), si prende un’altra storia qualunque (supponiamo Cenerentola), si mettono in pentola e si cuociono in compagnia a bagnomaria mescolando con un cucchiaio d’argento. Si aggiunge pepe, sale, un po’ di salvia, poi si versa e si ascolta
la storia nuova: “C’era una volta una burattina di legno che si chiamava Cenerentola. Sognava di andare a ballare nel castello del Principe Geppetto ma la matrigna cattiva glielo proibiva.
Vegliava su di lei, per fortuna la Fata Pinocchio dal Naso Turchino che fece un incantesimo davvero sopraffino”…
G. Rodari, La grammatica della fantasia, Einaudi Ragazzi
1 Rock e Roll hanno continuato così la filastrocca di Gianni Rodari.
TITOLO
La fata Pinocchio suonò il piffero e in un battibaleno fece arrivare la zucca balena.
Con un bel salto piombò lì anche Gas Gas il topolino e in un cavallo lo trasformò, la brava fatina.
In quell’istante da un cespuglio un lupo sbucò e la zucca-balena in un sol boccone si mangiò.
Cenerentola in groppa al cavallo saltò e in un volo al castello arrivò.
Qui l’aspettava il principe Geppetto sorridente e vestito in modo perfetto. Ma ecco le sorellastre e la matrigna con in bocca un sorriso bulletto!
La fata Pinocchio a suon di piffero le trasformò in tre belle caprette. Cenerentola sposò Geppetto, mentre loro, soddisfatte, brucavano l’erbetta.
2 Quali ingredienti hanno usato Rock e Roll?
Sottolineali. Poi scegli un titolo.
1 Scegli solo un ingrediente di Cenerentola, uno di Pinocchio e uno del Pifferaio magico. Poi disegnali.
INGREDIENTI FANTASTICI
CENERENTOLA PINOCCHIO
PIFFERAIO MAGICO
Protagonista
Eroe/Eroina e aiutanti
Oggetto magico
1 Completa per mettere a posto i tuoi ingredienti della pagina precedente.
Titolo
INIZIO
SVOLGIMENTO
Nell’immaginazione di Rock e Roll la matrigna e le sorellastre sono state trasformate in caprette, ma la capretta, come animale, è proprio simpatica e carina.
1 Leggi e sottolinea le risposte con i colori corrispondenti.
La capretta da vicino è ancora più bella che in foto.
Snella, alta più o meno così, bianca con macchie grigie sulle zampe e sul dorso, con il pelo soffice come il cotone.
Quella corta codina rivolta verso l’alto, un pennacchio sempre in movimento, e quegli occhietti vispi le danno l’aria da furbetta.
Ha un naso rosa a forma di cuore e la bocca sembra sorridere.
Con quelle grandi orecchie mobili sembra che non le sfugga il minimo rumore.
La vispa capretta sta dentro un recinto a brucare fresca insalata e, dopo essersi fermata un attimo a mettersi in mostra, comincia ad arrampicarsi qua e là per farci vedere di che cosa è capace.
Chi è?
Com’è? (aspetto, pelo, coda, naso e orecchie)
A che cosa assomiglia il suo pelo?
E la sua coda?
E il suo naso?
Che cosa fa?
1 Completa la descrizione della gattina osservando la fotografia.
La mia gattina è proprio fotogenica!
In questa foto sembra soffice com’è dal vivo!
Mi piace accarezzarle il pelo soffice, stare in agguato e saltarle addosso come fa lei e poi imitarla quando cammina sul lungo tappeto del corridoio. Quando leggo a voce alta le mie storie, lei sonnecchia, ma ogni tanto alza un orecchio. Sente anche il fruscio d’ali di una farfalla.
Chi è?
Com’è?
(aspetto, pelo, coda, naso, orecchie)
Trova qualche similitudine per rendere più “frizzantina” la descrizione.
Che cosa fa?
Che cosa mi piace fare insieme a lei?
1 L’elefante Elia e la sua famiglia sono davvero divertenti… Collega ogni verso a sinistra con quello che fa rima a destra.
L’elefante Zanna-storta
Suo fratello Zanna-dritta
Suo cugino Zanna-a-pala
La sua moglie Zannettina
Il suo amico Zanna-al-vento
ha bucato la soffitta.
resta fuori, ed è contento.
non passava dalla porta.
è inciampato sulla scala.
si è incastrata giù in cantina.
R. Piumini
1 In coppia, divertitevi a trovare delle rime per la filastrocca del cavallo Zampa Lesta. Poi trascrivetele sul vostro libro-quaderno.
Il cavallo Zampa Lesta
Suo fratello Zampa Nera
Suo cugino Zampa Mozza
Sua sorella Coda Bella
Sua moglie Coda Grossa
2 Ora disegna la famiglia di Zampa Lesta. Confrontati con il tuo compagno o la tua compagna di penna.
L’orso di questa poesia sembra proprio divertirsi sulla neve… Quante azioni buffe fa!
1 Impara la poesia a memoria.
Poi, a turno, in coppia, alternatevi a recitarla e a fare i gesti.
Ruzzola, rotola, si tuffa, rimbalza, pattina, sdrucciola, slitta e cade, s’immerge, riemerge, scivola lieve, l’orso polare sulla neve.
S. Bordiglioni1 Scegli un animale ed elenca le azioni in una filastrocca come quella dell’Orso Ruzzolone della pagina precedente.
Io osservo un cagnolino solo sotto la pioggia. Non sembra contento, ma le pozzanghere lo incuriosiscono e quante azioni buffe fa!
Animale:
Azioni che osservo:
Io osservo una micia che non sopporta essere spazzolata. Quante mosse divertenti fa!
2 Ora scrivi la filastrocca sul tuo libro-quaderno.
1 Leggi la poesia e sottolinea le azioni che rendono simili il vento al lupo.
Come il lupo è il vento, che cala dai monti al piano, corica nei campi il grano, ovunque passa è sgomento.
A. BertolucciI paragoni usati da scrittori e
Ora
e
3 Leggi la poesia e sottolinea le azioni che rendono simili la farfalla Vanessa alla ballerina.
L’elegantissima Vanessa che s’allontana e s’avvicina a questo fresco fiore di peonia è come una stupenda ballerina che turbina magicamente sulla punta delle dita, e, tra cuscini morbidi di rosa, cade sfinita.
C. Govoni4 Ora inserisci le azioni sottolineate nello spazio comune ad A e B.
A B
LA FARFALLA VANESSA
LA BALLERINA s’allontana s’avvicina
1 In coppia, pensate alle nuvole: in che cosa si assomigliano?
Scrivete le similitudini come nelle pagine precedenti.
Poi disegnate e confrontatevi.
Scrivi la tua e quelle che ti sono piaciute sul tuo libro-quaderno, facendole firmare dall’autrice o dall’autore!
Ora leggete in classe le vostre poesie sulla nuvola.
1 Continuate ancora in coppia il gioco delle somiglianze e delle differenze. Scrivete a che cosa si può paragonare il sole.
Poi disegnate e confrontatevi.
Ora leggete in classe le vostre poesie sul sole. Scrivi la tua e quelle che ti sono piaciute sul tuo libro-quaderno, facendole firmare dall’autrice o dall’autore!
Ricordi la capretta di Edo? Nel Libro di Letture a pagina 108 racconta di un disastro che ha combinato.
1 Leggi e osserva la struttura del diario.
Milano, 23 agosto
Caro diario, siamo stati via un paio d’ore per la cerimonia, ma a Olimpia sono bastate.
Nel giardino di casa dove era stato allestito tutto per il pranzo di nozze, diversi tavoli sono rovesciati. Quando arriviamo, Olimpia sta passeggiando su un lungo tavolo con tanti vassoi allineati, pieni di roba da mangiare e, poiché non è di suo gusto, si limita a calpestarla. Quando arriva alla fine del tavolo salta ma, spaventata per tutti quegli strilli, va a sbattere contro un tavolino rotondo pieno di confetti. Un tale con l’aria da capo continua a dare ordini ai camerieri, che non gli danno retta perché sono piegati dal ridere. Un altro cameriere cerca di sistemare un paio di fioriere spampanate e una signora strilla perché ha infilato un tacco in una cacca. Alviero, lo sposo della mamma, corre di qua e di là cercando di afferrare Olimpia e nel frattempo urla: – Chi ha portato una capra in casa mia? Lo denuncio! Ancora rido a crepapelle se ci penso!
A domani, Edo
Luogo e data
Caro diario... (tutto quello che vuoi dire)
Frase di chiusura, saluti, firma
Anna Vivarelli, Una capretta tibetana in giardino, Feltrinelli Kids (adattamento)
1 Ecco lo schema per scrivere una tua pagina di diario: al caro amico di carta puoi raccontare qualunque cosa vuoi ricordare per sempre o puoi confidare segreti.
Caro diario,
2 Ora scrivi la tua pagina di diario sul tuo libro-quaderno.
luogo e data
Caro diario... (tutto quello che vuoi dire)
frase di chiusura, saluti, firma
In questa lettera una bambina scrive alla sua mamma lontana: lei è una dottoressa che cura i bambini e le bambine nei Paesi più poveri del Mondo.
1 Leggi e osserva la struttura della lettera.
Padova, 28 agosto
Cara mamma, come stai? Ti scrivo per sapere di te: sento la tua mancanza… Chissà dove sei adesso!
Il papà mi ha raccontato che sei andata a curare le bambine e i bambini dei Paesi più poveri e io sono fiera di avere una mamma come te, ma ti vorrei tanto rivedere e giocare insieme…
Comunque è come se fossi sempre qui.
In cameretta ho la tua foto, quella in cui facciamo le capriole sull’erba. Hai i capelli scuri scuri, tutti per aria e la bocca spalancata a ridere, sotto quel nasino furbo, all’insù.
Ce l’hai ancora quella camicia a quadretti azzurri e blu e i pantaloni neri della foto? Li mettevi sempre quando facevi giardinaggio nel recinto di casa.
Non vedo l’ora di ricevere una tua lettera, scrivimi presto. Con affetto e orgoglio
La tua bambina
MITTENTE
Anna Bianchi
via dell’Affetto vero, 22
Città: Padova
Paese: Italia
INIZIO
Luogo e data. Frase di apertura con un saluto speciale. Il motivo per cui scrivo e chiedo informazioni su di te.
SVOLGIMENTO
Ti parlo di quello che so di te, dei miei sentimenti e dei nostri ricordi.
CONCLUSIONE
Frase di chiusura. Saluti.
Firma
Per la dottoressa Veronika Rossi via dei Cuori gentili, 33
Città: Live
Paese: Burundi
1 Hai mai pensato di scrivere una lettera a qualche persona cara che vive lontano?
Ecco lo schema da seguire.
,
2 Ora trascrivi la tua lettera nel libro-quaderno e realizza la busta su cui indicare gli indirizzi di destinatario e mittente.
INIZIO
Luogo e data. Frase di apertura con un saluto speciale: Caro/a oppure Ciao! Ehilà… Ti dico perché ti scrivo e chiedo informazioni su di te.
SVOLGIMENTO
Ti parlo di quello che so di te, dei miei sentimenti e dei nostri ricordi, ti racconto di me, di un’altra persona che abbiamo in comune, del mio animale…
CONCLUSIONE
Frase di chiusura con richiesta di vederci e di scrivermi presto. Saluti.
Firma.
L’avventura di scrivere un libro non finisce qui: quando leggi il tuo libro-quaderno a qualcuno lo “pubblichi” e tutti e tutte possono condividere le tue emozioni e avventure.
E quando lo leggono da soli, come fanno a capire che l’ho scritto io?
Devi scrivere il tuo nome sulla copertina!
Alcuni scrittori e scrittrici giocano con le lettere e firmano il libro con un nome inventato.
Incredibile!
Forse questo nome inventato, che si definisce “pseudonimo”, nasce dalla trasformazione di Lutwidge in Lewis e Charles in Carroll.
Anche Fant è proprio un bel nome d’arte!
Forse non tutti sanno che l’autore di Alice nel paese delle meraviglie si firmava Lewis Carroll, ma in realtà si chiamava Charles Lutwidge Dodgson.
Che nome lungo!
Già, sarebbe stato lunghissimo Filippa A ntonia A sia.
Io mi chiamerò Lor perché mi piacerebbe essere come la mia amica Lory!
1 Osserva come hanno trasformato i loro nomi alcuni bambini e bambine.
Scegli la combinazione più adatta (non è necessario usare tutte le lettere)
Nome d’arte: INDRO PLAFIS
Nome d’arte: RICHI
Nome d’arte: CHIA BI
2 Ora scatena la tua fantasia. Inventa il tuo nome d’arte e scrivilo in modo creativo in questa cornice.
NON VEDO L’ORA DI VEDERTI!
Quando scrivi una lettera concludi con saluti originali e impara a scrivere CIAO in tante lingue!
La mia penna ha finito l’inchiostro, ma ti saluto con le maiuscole: CIAO!
e
spagnolo inglese ALO rumeno
MARHABAAN arabo
africano
Responsabile editoriale: Mafalda Brancaccio
Consulenza didattica: Luciana Ventriglia, formatrice AID, specialista in pedagogia clinica
Coordinamento e redazione: Valentina Cammilli
Responsabile di produzione: Francesco Capitano
Progetto grafico: Elisabetta Giovannini
Impaginazione: Barbara Cherici
Illustrazioni: Sara Torretta
Copertina: A come Ape di Alessia Zucchi
Ricerca iconografica: Valentina Cammilli
Referenze iconografiche: Shutterstock
Stampa: Tecnostampa – Pigini Group Printing Division
Loreto – Trevi 24.83.213.0
Per esigenze didattiche i testi sono stati quasi tutti ridotti e/o adattati. L’editore è a disposizione degli aventi diritto tutelati dalla legge per eventuali e non volute omissioni o errori di attribuzione. I testi di cui non si cita la fonte sono delle autrici del Libro.
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EquiLibri • Progetto Parità è un percorso intrapreso dal Gruppo Editoriale ELi, in collaborazione con l’Università di Macerata, per promuovere una cultura delle pari opportunità rispettosa delle differenze di genere, della multiculturalità e dell’inclusione.
Si tratta di un progetto complesso e in continuo divenire, per questo ringraziamo anticipatamente il corpo docente e coloro che vorranno contribuire con i loro suggerimenti al fine di rendere i nostri testi liberi da pregiudizi e sempre più adeguati alla realtà.
• Letture
ISBN per l’adozione 978-88-468-4483-5
• Riflessione linguistica e Scrittura
• Storia-Geografia-Scienze e Tecnologia
• Matematica
• Il mio percorso (verifiche, valutazione, autovalutazione)
• Letture
ISBN per l’adozione 978-88-468-4484-2
• Riflessione linguistica e Scrittura
• Storia-Geografia-Scienze e Tecnologia
• Matematica
• Il mio percorso (verifiche, valutazione, autovalutazione)
• KIT DOCENTE comprensivo di guida alla programmazione, risorse didattiche, percorsi semplificati e tutto il necessario per il corso
• LIBRO DIGITALE (scaricalo subito seguendo le istruzioni all’interno della copertina) con LIBRO LIQUIDO
ACCESSIBILE: volumi sfogliabili, esercizi interattivi, audiolibri, tracce audio, canzoni, video animati delle storie, video per la corretta grafia, video tutorial di matematica e discipline, percorsi semplificati stampabili
è un allegro ambiente di apprendimento interattivo che offre tanti oggetti digitali didattici sotto forma di gioco o attività per tutte le materie
Una serie di otto cartoni animati con simpatici personaggi attraverso i quali educare i bambini e le bambine al benessere psico-fisico e in particolare a una corretta alimentazione.